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Autore: Oggetto: LIQUIGAS 2010 Nibali, Basso, Pellizzotti, etc..

Livello Miguel Indurain




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  postato il 05/03/2010 alle 13:40
dico che il clima non dev'essere dei migliori,
se si sta già dando Pellizotti in arrivo alla Lampre per il 2011 (fonte gazzetta.it)

 

[Modificato il 05/03/2010 alle 14:04 by Maìno della Spinetta]


 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 05/03/2010 alle 14:49
Pellizotti dell'ultimo Giro è + forte nella terza settimana di Basso. Il problema per il Delfino che come dice la gazza oggi sembra che vada via a fine anno e quindi i dirigenti Liquigas... preferiranno una vittoria e visibilità per il corridore che rimarrà in maglia verde nel 2011.

 

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Pap

 
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  postato il 05/03/2010 alle 15:56
Kreuziger guida la Liquigas-Doimo alla Paris-Nice
Dal 7 al 14 marzo il team verde-blu impegnato nella corsa francese. Il ceco guarderà alla generale, mentre Chicchi punterà alle volate

Sarà la Paris-Nice, in programma dal 7 al 14 marzo, ad aprire la stagione dei grandi appuntamenti del team Liquigas-Doimo. Agli ordini dei direttori sportivi Mario Scirea e Alberto Volpi saranno al via di Montfort-l’Amaury, sede del cronoprologo, otto corridori capitanati dal ceco Roman Kreuziger, fresco vincitore del Giro di Sardegna.
«La Paris-Nice è una corsa che conosciamo bene – spiega Scirea – ma ogni anno l’incognita del clima la rende imprevedibile. Le prime tappe si prestano ad un arrivo in volata e per essere protagonisti avremo con noi Chicchi, un corridore che ha dimostrato una condizione invidiabile. Nelle tappe seguenti, dove si deciderà la classifica finale, faremo la corsa per supportare Kreuziger. Sappiamo che la concorrenza sarà ampia ma sono convinto che Roman possa far bene: la prestazione in Sardegna è stata incoraggiante».
Dal canto suo il giovane capitano della Liquigas-Doimo si aspetta di correre una Paris-Nice al fianco dei migliori. «Ci saranno avversari di primo piano – spiega Kreuziger – e il mio obiettivo di partenza è lottare con loro per il podio. La mia condizione è in crescita ma, dopo tanti giorni di ritiro al caldo, spero di non soffrire troppo lo sbalzo di temperatura. Quella francese è una corsa dura dove non ti puoi rilassare. Il percorso mi piace: se le condizioni climatiche non faranno scherzi, sento di poter essere competitivo».
Insieme a Kreuziger e Chicchi la Liquigas-Doimo schiererà Mauro Finetto, Aliaksandr Kuchynski, Peter Sagan, Ivan Santaromita, Brian Bach Vandborg e Frederik Willems.

(ufficio stampa)

 

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Vivian Ghianni

"...L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa.L'importante è ciò che provi mentre corri." (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/03/2010 alle 16:19
ehehehehe cari giovani io non riesco a spiegarmi come faccia uno come Pelizzotti a non fare le grandi classiche per vincerle....uno che arriva 2°- 3°(san martino di castrozza, pineroloo, ecc.ecc) dietro Di Luca potrebbe vincere tutte le grandi classiche in assenza di quest'ultimo

a me piace molto il modo di correre di Pelizzotti e non riesco a spiegarmi perchè abbia pochissimi tifosi e non riesca a far muovere le masse....forse perchè non è un vincente....bohhhh

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/03/2010 alle 16:26
Originariamente inviato da danilodiluca87

ehehehehe cari giovani io non riesco a spiegarmi come faccia uno come Pelizzotti a non fare le grandi classiche per vincerle....uno che arriva 2°- 3°(san martino di castrozza, pineroloo, ecc.ecc) dietro Di Luca potrebbe vincere tutte le grandi classiche in assenza di quest'ultimo

a me piace molto il modo di correre di Pelizzotti e non riesco a spiegarmi perchè abbia pochissimi tifosi e non riesca a far muovere le masse....forse perchè non è un vincente....bohhhh


non saprei, non mi fa grande simpatia...

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 07/03/2010 alle 21:54
Propongo di levare l'ecc. dal titolo del thread e di farlo diventare

LIQUIGAS 2010 Nibali, Basso, Pellizzotti, Kreuziger, Sagan.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/03/2010 alle 23:09
Penso sia opportuno riportare in alto questo trhead alla luce della Sanremo di sabato.
Per chi come me è da tempo scettico sulla condizione di questa squadra, la Classicissima è stata la cartina al tornasole del fatto che questa squadra ha troppi galli nel pollaio (e siamo solo a inizio stagione!).

Su alcuni giornali sono state riportate le lamentele di Bennati nei confronti di Nibali, che a suo dire avrebbe dovuto risparmiarsi nel finale per dedicarsi al treno della volata. Nibali invece dopo avere fatto un meritorio e coraggioso diavolo a quattro in discesa, è stato passato da Pozzato a velocità molto superiore e a quel punto non si è capito se non ne aveva più o se era incerto su che pesci prendere (io propendo per la prima).
Alla fine però la condotta di squadra è risultata davvero incomprensibile. Come lo scorso anno, quando gente del calibro di Nibali, Basso e Pellizzotti lavorarono nel finale per Bennati, pur avendone per provarci in proprio, anche quest'anno la tattica è stata condizionata dal velocista, che però non era in condizione (lo si è ben visto durante lo sprint). Nibali ci ha provato, dopo che durante la corsa ha dovuto lavorare per l'aretino. In altri contesti si sarebbe vista una squadra votata al velocista, ma con licenza di provarci (se non altro per togliere peso ai gregari) a Nibali. Alla Liquigas no: Nibali è stato sia gregario sia corridore in proprio. Alla fine nessuno dei due ha neppure sfiorato il massimo risultato e le polemiche sono montate.

Polemiche che sono solo un antipasto di quanto accadrà quando anche Basso e Pellizotti entreranno in campo. In attesa di quei giorni, ci aspetta un mese di classiche. In cui la Liquigas, salvo sorprese, sarà alla partenza solo per onore di firma. Con rispetto parlando per il bravo Manuel Quinziato, che potrà ben figurare ma non certo competere con i migliori...

 

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Livello Tour




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  postato il 23/03/2010 alle 07:55
Originariamente inviato da Frank VDB
ci aspetta un mese di classiche. In cui la Liquigas, salvo sorprese, sarà alla partenza solo per onore di firma. Con rispetto parlando per il bravo Manuel Quinziato, che potrà ben figurare ma non certo competere con i migliori...


Visto l'Oss della Sanremo Quinzato è meno solo dell'anno scorso. Magari è la volta buona che non fanno tattiche suicide...

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 23/03/2010 alle 10:24
Originariamente inviato da Mad

Originariamente inviato da Frank VDB
ci aspetta un mese di classiche. In cui la Liquigas, salvo sorprese, sarà alla partenza solo per onore di firma. Con rispetto parlando per il bravo Manuel Quinziato, che potrà ben figurare ma non certo competere con i migliori...


Visto l'Oss della Sanremo Quinzato è meno solo dell'anno scorso. Magari è la volta buona che non fanno tattiche suicide...


Invece credo proprio che alle classiche del nord la Liquigas sarà protagonista. Non penso che il problema sia la tattica in generale, quanto piuttosto la presenza "ingombrante" di Bennati. Che, l'ho già detto, a mio parere è sopravvalutato. Non ha la stoffa per vincere grandi corse. Tutti lavorano per lui, e lui non sa ripagare i compagni: è una cosa che succede spesso.
Se rinunciano a questa strategia e ognuno gioca le sue carte con Quinziato, Oss, ma anche con Kuchynski, Willems, Finetto, Dell'Antonia e perchè no Chicchi) nelle classiche del pavè e con Nibali, Pellizzotti, Kreuziger e Sagan nelle classiche delle Ardenne possono essere superprotagonisti. Senza dimenticare altri giovani come Sabatini, Guarnieri, Koren, Paterski, Kiserlowski.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 23/03/2010 alle 11:23
Nibali sulle ardenne lo vedo molto bene quest'anno... E Bennati quando stava bene dava teneva anche sul Grammont al Fiandre e battagliava alla Roubaix

 

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La bùca l'è mea straca
se la sà mea ad vaca(detto Ornavassese)
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Livello Greg Lemond




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  postato il 23/03/2010 alle 11:54
Originariamente inviato da thepirate87

Nibali sulle ardenne lo vedo molto bene quest'anno... E Bennati quando stava bene dava teneva anche sul Grammont al Fiandre e battagliava alla Roubaix


Bennati lo ricordo buon terzo alla Gand 2005 ma per i resto non mi pare abbia mai ottenuto alcunchè nelle classiche del nord (anche se è stato spesso fermato da problemi di salute).

 
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Livello Tour




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  postato il 23/03/2010 alle 11:57
Originariamente inviato da pablo_b
Invece credo proprio che alle classiche del nord la Liquigas sarà protagonista. Non penso che il problema sia la tattica in generale, quanto piuttosto la presenza "ingombrante" di Bennati.


Che è in parte un problema tattico. A volte l'abbondanza di soluzioni diventa un problema, perché non si sa cosa scegliere. Specialmente se le soluzioni richiedono un andamento di gara opposto tra di loro.

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 23/03/2010 alle 12:59
Intanto vittoria stagionale n. 12 per la squadra nella prima semitappa della Coppi e Bartoli con Chicchi (4° successo stagionale personale).
Però mi chiedo. Non sarebbe stato meglio portare Francesco questo fine settimana alla Gand - Wevelgem?

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 23/03/2010 alle 14:46
Originariamente inviato da pablo_b

Originariamente inviato da thepirate87

Nibali sulle ardenne lo vedo molto bene quest'anno... E Bennati quando stava bene dava teneva anche sul Grammont al Fiandre e battagliava alla Roubaix


Bennati lo ricordo buon terzo alla Gand 2005 ma per i resto non mi pare abbia mai ottenuto alcunchè nelle classiche del nord (anche se è stato spesso fermato da problemi di salute).


Al Fiandre non avevaottenuto grandi risultati, ma non so più in che anno era passato insieme a Boonen sul muro "principe", buon segno direi...

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 23/03/2010 alle 20:23
Originariamente inviato da pablo_b

Intanto vittoria stagionale n. 12 per la squadra nella prima semitappa della Coppi e Bartoli con Chicchi (4° successo stagionale personale).
Però mi chiedo. Non sarebbe stato meglio portare Francesco questo fine settimana alla Gand - Wevelgem?


Mi correggo. Leggo che Chicchi già sabato (quindi non porterà a termine la Coppi & Bartali) sarà in Belgio per la Gand e poi correrà la 3 Giorni di La Panne. Ottima decisione della Liquigas.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/03/2010 alle 22:31
io bennati me lo ricordo bello pimpante al fiandre nel 2007...... fu importante per la vittoria di ballan.......
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/03/2010 alle 22:48
la liquigas ha un organico importante ma è diretta molto male.
i ds non sanno scegliere e come al giro lo scorso anno sperano che sia la strada a farlo per loro.

se pensi come hanno portato bennati a vincere alla tirreno capisci che potenzialità ha questa squadra.
ha gente come oss e ha sagan, ma non lo porta alla san remo: forse perchè i ds devono giustificare certe scelte ( bennati...)

nibali ha fatto bene ad attaccare in discesa, ma poi non doveva ripartire appena sull' aurelia, per farsi mangiare da pippo.

certo , se le cose andavano bene dovevano preoccuarsi gli altri di inseguire lo squaletto e bennati poteva tenersi caldo oss.
invece nibali ha pensato da grande, ma non ne aveva le gambe.
oss è stato splendido e generoso,ma non si puo' stare in testa 1200 metri negli ultimi 1400 metri 8 in più dopo essere andato a chiudere su pozzato a 60 all' ora.
bennati poi deve ancora dimostrare di valere una grande corsa: una tour persa di poco e un terzo a gand non sono sto gran palmares.
dopo la volata che ha fatto , faceva meglio a tacere.
già sul poggio stentava.
se era freddo, doveva rischiare di far inseguire pozzato da altri, tipo cancellare per breschel o i cervelo o i quick step ( mi sembra cene fosse 1 con boonen) e tenersi oss per farsi portare avanti e lanciare lo sprint.
parole in liberta' in realtà: da come lo hanno saltato non avrebbe vinto comunque.
almeno non faceva la figura di quello che lancia al volata per gli altri...

ciao

mesty

 
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  postato il 26/03/2010 alle 16:33
Liquigas-Doimo pronta a misurarsi sul pavè
Gand-Wevelgem, “De Panne” e “Giro delle Fiandre”: il team verde-blu deciso a giocare il ruolo di outsider con Bennati, Quinziato, Oss, Kuchynski, Chicchi e Willems

Avrà inizio domenica 28 marzo il trittico di impegni sul pavè della Liquigas-Doimo-. Il team verde-blu affronterà la Gand-Wevelgem, corsa in linea di 209 chilometri, mentre dal 30 marzo al 1 aprile prenderà parte alla KBC-Driedaagse De Panne-Koksijde. Domenica 4 aprile sarà il giorno della Ronde van Vlaanderen, la classica fiamminga più attesa.
Per gli insidiosi percorsi belgi la Liquigas-Doimo ha selezionato tre formazioni con corridori esperti di pavè e decisi a giocare il ruolo di outsider. «Il fascino delle corse fiamminghe attrae molti corridori – spiega il diesse Dario Mariuzzo, che guiderà la squadra nei tre impegni – e per questo bisognerà raddoppiare gli sforzi per essere protagonisti. Per provare a giocare le nostre carte abbiamo scelto un gruppo di corridori che già conoscono le insidie del pavè e del clima: Bennati, Chicchi, Kuchynski, Quinziato, Oss e Willems hanno dato dimostrazione di affidabilità e carattere. A loro si aggiungono Dall’Antonia, Guarnieri e Sabatini, tre corridori con attitudine per queste corse e che avranno la possibilità di acquisire esperienza».

Per il primo appuntamento, la Gand-Wevelgem, la Liquigas-Doimo schiererà i velocisti Daniele Bennati e Francesco Chicchi, oltre a Aliaksandr Kuchynski (che nel 2009 giunse secondo), Manuel Quinziato, Daniel Oss, Tiziano Dall’Antonia, Fabio Sabatini e Frederik Willems.

Per la breve corsa a tappe KBC-Driedaagse De Panne-Koksijde saranno in corsa Frederik Willems, che nella scorsa stagione vinse la classifica finale, Daniele Bennati, Francesco Chicchi, Manuel Quinziato, Daniel Oss, Tiziano Dall’Antonia, Jacopo Guarnieri e Fabio Sabatini.

Nella Ronde van Vlaanderen Manuel Quinziato cercherà di ripetere l’ottima prova del 2009, affiancato da Daniele Bennati, Daniel Oss, Aliaksandr Kuchynski, Frederik Willems, Tiziano Dall’Antonia, Jacopo Guarnieri e Fabio Sabatini.

(ufficio stampa)

 

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Vivian Ghianni

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Livello Greg Lemond




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  postato il 28/03/2010 alle 13:51
Ieri 14° vittoria stagionale con Ivan Santaromita. In tutto il 2009 le vittorie furono 18.
Ora la squadra è balzata in testa nella speciale classifica a squadre del 2010 di Cycling Quotient, sia come numero di vittorie che come punti, superando HTC Columbia.
Alla Coppi e Bartali sono stati veramente squadra, hanno lavorato bene per l'inedito capitano Santaromita, che si è fatto valere dominando la classifica finale.
Al Catalunya, con ottime individualità (Kreuziger, Kiserlowski, Koren, Basso), non hanno saputo finalizzare il lavoro fatto e hanno portato a casa poco.
Però si conferma una squadra che ha un organico di potenziali protagonisti credo unico.
Sono curioso di vedere oggi come se la giocheranno alla Gand con una squadra di grande spessore (Bennati, Chicchi, Dell'Antonia, Kuchinsky, Willems, Quinziato, Sabatini, Oss). Spero che ognuno si giochi le sue carte e non si sprechino tutti a lavorare per Bennati.

 
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  postato il 28/03/2010 alle 21:38
Nuovo stage in altura per i capitani della Liquigas-Doimo
Basso, Kreuziger, Nibali e Pellizotti, insieme a Szmyd e Kiserlovski, in partenza per il Teide

Saranno Ivan Basso, Roman Kreuziger, Sylwester Szmyd e Robert Kiserlovski i primi corridori della Liquigas-Doimo a raggiungere il Monte Teide. Chiusa la Volta Ciclista a Catalunya, i quattro atleti si trasferiranno a Tenerife domani, 28 marzo, per affrontare il secondo stage in altura sotto la guida del preparatore atletico Paolo Slongo. Anche Vincenzo Nibali giungerà domani sull’isola, mentre Franco Pellizotti atterrerà mercoledì 31 marzo. Obiettivo dello stage sarà quello di proseguire la preparazione in vista degli appuntamenti clou della stagione, oltre che migliorare il colpo di pedale e la brillantezza.
Il ritiro si concluderà il 12 aprile per Kreuziger e Nibali, che dal 18 aprile saranno impegnati nelle classiche valloni, mentre il 14 aprile toccherà a Szmyd tornare a casa. Basso partirà per l’Italia il 15 aprile, seguito il giorno dopo da Pellizotti e Kiserlovski.

(ufficio stampa)

 

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Livello Rik Van Steenbergen




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  postato il 28/03/2010 alle 21:59
Chicchi oggi com'è arrivato alla Gand che nn l'ho trovato nell'ordine d'arrivo ne tra i ritirati?
 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 28/03/2010 alle 22:16
Chicchi mai in corsa e poi ritirato. Tra parentesi, oggi 49 classificati, 69 (!!!!) fuori tempo massimo e 76 ritirati. alla faccia della "mezza classica"!
 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 28/03/2010 alle 22:40
Ritiri okay, anche se una volta dicevano che il miglior modo di allenarsi per chi punta ai GT (e non solo) è quello di correre.
Comunque fanno bene a non lasciare nulla al caso, visto che i più forti al momento sono i giovani e li gestiscono poco bene.....mentre non troppo in lontananza, c'è un Giro d'Italia che se lo perdono sono solo da fischiare.

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 29/03/2010 alle 12:06
Intanto, venuti via i giornalisti invitati qualche settimana fa, leggo che si va tutti sul Teide.
Per carità sarà senz'altro l'unico posto dove potersi allenare, l'unico con le caratteristiche necessarie per un proficuo avvicinamento ai propri obiettivi stagionali, fatto sta che vanno tutti là, chi prima, chi dopo, chi l'anno scorso, chi va pure a proprie spese, chi ci andrà l'anno prossimo...

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Agosto 2010




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  postato il 29/03/2010 alle 12:43
Originariamente inviato da Donchisciotte

Intanto, venuti via i giornalisti invitati qualche settimana fa, leggo che si va tutti sul Teide.
Per carità sarà senz'altro l'unico posto dove potersi allenare, l'unico con le caratteristiche necessarie per un proficuo avvicinamento ai propri obiettivi stagionali, fatto sta che vanno tutti là, chi prima, chi dopo, chi l'anno scorso, chi va pure a proprie spese, chi ci andrà l'anno prossimo...


Anche un mio amico passa un mese all'anno sul Teide, come turno di lavoro all'osservatorio astronomico.

Mi ha confermato l'Isola di Tenerife è il posto ideale per il ciclismo: si parte dal livello del mare e si può arrivare oltre i 3.000 m. di quota (anche se mi ha raccontato che i ciclisti raramente superano in 2.400 m.), vari livelli di difficoltà delle salite, percorsi esposti al sole o all'ombra degli alberi, clima tropicale con basso tasso di umidità: il posto ideale.

Poi sulle persone che frequentano Tenerife che ti devo dire: in banca oltre ai clienti entrano anche i rapinatori.

 
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  postato il 01/04/2010 alle 15:58
Liquigas-Doimo, nuova missione spagnola: GP Indurain, Vuelta Pais Vasco e Klasika Primavera
Il team verde-blu inizierà sabato un nuovo tour de force nella penisola iberica: fiducia ai giovani e ai corridori più in forma

Occhi puntati su Navarra e Paesi Baschi per la Liquigas-Doimo che, da sabato 3 aprile, affronterà nelle regioni spagnole tre importanti impegni. Il Gran Premio Miguel Indurain, corsa in linea di 179 chilometri, sarà il primo appuntamento, mentre da lunedì 5 a sabato 10 aprile il team verde-blu correrà le sei tappe della Vuelta al Pais Vasco. Domenica 11 l’ultima competizione, la Klasika Primavera, altra corsa in linea di 171 chilometri.
«Le tre prove hanno in comune un tracciato selettivo – spiega Alberto Volpi, il diesse che guiderà la squadra insieme a Mario Scirea – e per questo abbiamo scelto otto uomini in condizione. Non avremo un capitano designato: sarà un’occasione importante per ciascun corridore affinchè ricerchi il risultato personale, soprattutto per gli atleti più giovani e più in forma. Confido nella loro voglia di essere protagonisti per conquistare un risultato parziale anche alla Vuelta al Pais Vasco».
La Liquigas-Doimo sarà dunque al via con Valerio Agnoli, protagonista alla Tirreno-Adriatico e alla Milano-Sanremo a supporto dei capitani, Ivan Santaromita, fresco vincitore della “Coppi e Bartali”, Francesco Bellotti, Mauro Finetto, Kristjan Koren, Brian Bach Vandborg, Alessandro Vanotti e Oliver Zaugg.

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/04/2010 alle 17:43
dopo sagan, io mi aspetto che koren batta un colpo

ciao

mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/04/2010 alle 09:49
A quanto pare Ivan non parteciperà alla Liegi, ma correrà il Romandia.

Fonte Gazzetta.it

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 09/04/2010 alle 12:42
Dividerò l'intervento in due parti, per fortuna l'ho salvato....


Come ho scritto ancora, per un giovanissimo, la Parigi Roubaix, ed in seconda battuta il Giro delle Fiandre, rappresentano prove da considerarsi ad alto rischio, per tanti motivi, uno su tutti: le distanze chilometriche pesanti, sono accompagnate da difficoltà sfibranti. I 300 chilometri della Sanremo, al cospetto di queste due classiche del nord, fanno semplicemente ridere. Ciò non significa che un giovanissimo non possa correrle, ma avvicinamento, obiettivi e considerazioni su una simile scelta, non si devono consumare con superficialità.
Bene, vedo che la Liquigas, che ha un parco atleti di grandissima qualità, ed i soldi per esaltare le loro facoltà, ma la cui conduzione è perlomeno opinabile (eufemismo), continua nel suo itinerario di contraddizioni o di segmenti ben poco condivisibili. In particolare, per chi ama quel ciclismo lontano dai sospetti e da quegli atteggiamenti che l’hanno trasformato in peggio negli ultimi lustri. Ed all’uopo, la tristissima azione nei riguardi di Beltran (gli atti di forza contro gli sfigati o morituri alla Maramaldo con Ferrucci, sono sempre un modo per far vomitare) è da fischiare, e si scontra con atteggiamenti che non ci devono piacere, poiché fan parte di quel ciclismo che qualcuno vorrebbe sotterrare, ovvero: la lunga lontananza dalle gare con ripetuti ritiri per allenamenti mirati che sono il credo o distinguo principale dei santoni o degli zambottini che hanno invaso questo sport. L’ossigenazione in altura fatta nei tempi giusti rappresenta un ottimo segmento di preparazione, ma esiste anche una teoria spesso confortata dalla traduzione pratica, che vede nelle corse le più luminose risposte alle fasi di allenamento. Insegnare a correre per allenarsi, con l’obiettivo di sottoporre il corpo ad assumere la pienezza delle proprie possibilità, ed aiutare la mente a distribuire e affinare la conoscenza degli input nervosi, rappresentano presenze significative e peculiari di un allenamento di qualità, nell’apparente quantità. Pendere su un aspetto della qualità come possono essere gli allenamenti iper-mirati, senza studiare su ogni singolo corridore, reattività e crescite determinabili in gara, più ancora dei comunque utilissimi ed importanti test scientifici e tecnologici, significa lasciare un lavoro a metà, che può essere perfino molto dannoso per l’atleta. Ne consegue, ancora una volta, l’esigenza di non massificare e di non lanciarsi in quelli che sono già dogmi. In altre parole: fare della conoscenza scientifica uno strumento per affinare l’atleta, non per pontificarlo.

....segue

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 09/04/2010 alle 12:43
Ho il sospetto (eufemismo) che in questo ciclismo la cultura del doping venga vissuta dalla “a” alla “z”, anche si fronte ad un eventuale ed ipotetico singolo pulito, lindo come mamma l’ha fatto. E quando menziono quella cultura non mi riferisco alle assunzioni esterne, che ci possono per assurdo anche non essere, ma all’approccio dogmatico che i santoni hanno prodotto in questo sport più che in altri (solo perchè in altri sono figure usate a mo’ di chiavi e martelli e non da computer totalizzante). A quella linea che hanno imposto all’ambiente ciclistico, pur non avendo con la loro probabile laurea in medicina, nella stragrande maggioranza dei casi, la conoscenza di un corpo umano nello sport e nelle reattività che ne sono alla base, nonché quella storia sportiva fatta di uomini che serve sempre, ben più comune patrimonio di un normalissimo laureato in Scienze Motorie.
Ed allora perché Sagan, dopo un inizio attivo, fatto di prove anche numerose per qualcuno, ma non nella probabile realtà dell’azione sul suo fisico, visti i chilometri ed i contenuti delle stesse, lo si fa fermare un mese e, senza gare, lo si schiera ad una Roubaix che sottopone corpo e mente a carichi perlomeno doppi di una Sanremo?
Cosa ha fatto in questo mese?
Perché ieri non ha corso quel GP Cerami che per lustri è stato il trampolino di prova alla classica delle pietre, per campionissimi e comprimari?
Erano stupidi a quei tempi?
O erano solo in possesso di minori strumenti, ma usavano un’arma sempiterna che si chiama buon senso? E non si dica, per favore, che in un mese non c’erano gare per testare l’avvicinamento alla prova! Bene, a questo punto, non potendo pensare che il suo sia stato un riposo attivo (tra l’altro è bene ricordare che l’allenamento per il ciclismo, non è simile a quello di un calciatore anche nelle sue fasi di scarico, pur trattandosi di due sport aventi la comune base di forza resistente), cosa ha fatto per allenarsi a quei terribili 260 chilometri complessivi, con 53 di pavé? Anche con allenamenti iper-intelligenti e di primaria qualità, un test di gara, che vale ancor più rispetto ad uno strumentale (i preparatori più veri e più bravi lo dicono!), andava fatto. Ed a me, da sportivo che guarda l’atleta come il bene primario ed insostituibile dello sport, senza dare il peso di un elettrone alla sua lingua, alla sua pelle ed ai suoi occhi, mi interessa il meglio del talentuosissimo Sagan. Perché è un patrimonio del ciclismo, non della Liquigas. E sono davvero esterrefatto su come è stato gestito il suo avvicinamento ad una prova cosi importante anche a livello psicologico. Poi, è sempre possibile che il potenziale fuoriclasse si dimostri subito tale e ricopra di cipria la stupidaggine fatta da chi lo segue, andando persino a vincere.
Ma la stupidaggine resterebbe comunque.

 

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  postato il 09/04/2010 alle 13:07
Originariamente inviato da Morris

Cosa ha fatto in questo mese?


Sì, questa è la domanda dell'anno.
La coniugherei anche per altri uomini Liquigas praticamente mai visti in gara e impegnati in questi giorni nell'ennesimo ritiro a Tenerife...

Fu Boogerd che dopo aver vinto l'Amstel si fermò e non fece la Liegi perché così era previsto dalla tabella del suo preparatore? In ogni caso, delle assurdità che con il ciclismo non hanno niente a che spartire.

E su Sagan hai al 100% ragione, Maurizio.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 09/04/2010 alle 14:27
Originariamente inviato da Admin


E su Sagan hai al 100% ragione, Maurizio.


Io ancora devo trovare un caso in cui ... (diciamo al 99%)

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 09/04/2010 alle 21:10
Originariamente inviato da Admin

Originariamente inviato da Morris

Cosa ha fatto in questo mese?


Sì, questa è la domanda dell'anno.
La coniugherei anche per altri uomini Liquigas praticamente mai visti in gara e impegnati in questi giorni nell'ennesimo ritiro a Tenerife...

Fu Boogerd che dopo aver vinto l'Amstel si fermò e non fece la Liegi perché così era previsto dalla tabella del suo preparatore? In ogni caso, delle assurdità che con il ciclismo non hanno niente a che spartire.

E su Sagan hai al 100% ragione, Maurizio.


"Straquoto" e mi chiedo come può uno come Basso che punta a vincere il Giro, presentarsi al via con 14 giorni di corsa (Trentino incluso)?
Inutile invitare i giornalisti una prima volta sul Teide e poi riandarci svariate volte (in attesa che si sciolga la neve sul San Pellegrino), i sospetti non fanno che aumentare..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/04/2010 alle 22:51
grandissimo morris

lasciamo perdere i sospetti.
ci puo' dopare ovunque.
colpisce invece questo approccio dogmatico al ciclismo: programmi , programmi, ancora programmi
credo che morris abbia gran ragione.

ciao

mesty

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 10/04/2010 alle 01:26
Ragazzi, come ho scritto ancora, se la Liquigas dovesse perdere questo Giro, sarebbe solo da fischiare. Tanto più dopo aver inposto ai propri leader un avvicinamento cosi particolare, quasi da record di assenze alle gare. Vabbè, c'è un precedente illustre, ma il ciclismo, aldilà del solito tema che non voglio nemmeno prendere in considerazione, non si può schiaffeggiare in questo modo.
Ed a me, come credo a tanti, con la sete di interpreti di spessore che ci anima, la gestione che si vede di un gioiello come Sagan, non può che spingere al rammarico per averlo visto finire lì.
E poi Nibali, uno dalla maturazione non certo veloce, dopo aver dimostrato le cose migliori nella corsa a tappe che veniva dopo tante giornate di gara, alla Liquigas....... non ha insegnato proprio nulla.....

Mah....

 

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Livello Eddy Merckx




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  postato il 12/04/2010 alle 11:17
Originariamente inviato da Admin

Originariamente inviato da Morris

Cosa ha fatto in questo mese?


Sì, questa è la domanda dell'anno.
La coniugherei anche per altri uomini Liquigas praticamente mai visti in gara e impegnati in questi giorni nell'ennesimo ritiro a Tenerife...



Parlare della Liquigas è diventato persino stucchevole. L'anno scorso, per Basso, con la scusa dei due anni di stop (si', proprio con quella SCUSA), gli hanno preparato un programma in forza del quale lo hanno fatto correre ininterrottamente da gennaio fino al Delfinato con i bei risultati che abbiamo visto. Si è cotto lentamente durante il giro per poi scoppiare sulle salite di Francia. Dopo un disastro cosi', nei panni della Liquigas, mi sarebbero sorte perplessità sul responsabile di quella preparazione.
Con una virata di 180 gradi, quest'anno, non si corre per nulla e si va alle Canarie. Si sbagliò l'anno scorso ? Quest'anno invece va bene ? Chi mi dice che uno che ha fatto una cappella tanta un anno fa, adesso sia nel giusto ? Contador ha smesso dopo il tour 2009 ed è tornato alle gare la bellezza di 200 e passa giorni dopo. Chi è che dice che stare troppo a lungo fermi poi costringe a tempi lunghi per riprendere il ritmo di gara ? Vedasi Armstrong. Ci troviamo di fronte a comportamenti che solo apparentemente sembrano schizofrenici.
Nel caso di Basso si sbaglio' di tutto: le analisi (Basso, si diceva, ha bisogno di tempi lunghi per tornare competitivo. Balle !) e la preparazione (che lo ha distrutto). Nel caso di Contador ed Armstrong e dei tanti altri che, dagli anni '90 ad oggi, seguono gli stessi comportamenti, ci troviamo di fronte ad un approccio che contravvenendo non solo al buon senso, come fa giustamente notare Maurizio, ma a mezzo secolo di esperienze sul campo, conduce i corridori a prepararsi lontano dalle gare e lontano da tutto. Non basta; questa preparazione poi è finalizzata ad una sola gara nell'anno ! Finita quella, si torna a correre dopo 200 e piu' giorni. L'ho già detto e lo ripeto: per me non vi sono dubbi ed il motivo è molto chiaro. Al contrario di quanto sostiene qualcuno, il doping non aiuta a recuperare (se non per un mero fatto puntuale, per un lasso brevissimo di tempo) bensi' ti esaurisce al punto che ti occorre poi un anno per riprendere pieno possesso delle tue prestazioni. Non si possono strapazzare troppo le leggi della fisica (della termodinamica, in questo caso, tra le poche ancora valide ed unanimemente riconosciute).

Resta da vedere dove si va a collocare Basso. Lo vedremo piu' avanti ...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/04/2010 alle 12:23
Il comportamento di Basso (e di Armstrong) nel 2009 e in questo inizio di anno mi sembra logico .

L'anno scorso dopo due anni di sospensione per Basso e tre per Armstrong, i due corridori dovevano correre molto. Non tanto per allenarsi ma per riprendere il contatto con il gruppo e con i ritmi di corsa.
Nessun allenamento può preparare al ritmo di gara.
Per questa ragione sia Basso che Armstrong hanno corso tantissimo nel 2009 e si sono testati varie volte in corse non adatte a loro.

Quest'anno, dopo la "prova generale" del 2009, sono tornati all'antico. Non hanno infatti più bisogno di testarsi ma solo di prepararsi al meglio per il loro obbiettivi.
Basso ed Armstrong quest'anno si vedranno solo in una corsa a tappe di preparazione (Svizzera ? Trentino ?) ed a Giro e Tour.

Bisogno inolte tenere conto dell'età di Basso ed Armstrong. Sicuramente qeusti due atleti hanno avuto più bisogno di prepararsi rispetto ad un corridore più giovane quale Riccò.

Tutto questo non toglie che la strategia della Liquigas sia rischiosa. Un "richiamo", in altura, così impegnativo in questa fase della stagione è una incognita.
Già domenica all'Amstel si avranno delle risposte.


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/04/2010 alle 18:21
Originariamente inviato da Morris

Ho il sospetto (eufemismo) che in questo ciclismo la cultura del doping venga vissuta dalla “a” alla “z”, anche si fronte ad un eventuale ed ipotetico singolo pulito, lindo come mamma l’ha fatto. E quando menziono quella cultura non mi riferisco alle assunzioni esterne, che ci possono per assurdo anche non essere, ma all’approccio dogmatico che i santoni hanno prodotto in questo sport più che in altri (solo perchè in altri sono figure usate a mo’ di chiavi e martelli e non da computer totalizzante). A quella linea che hanno imposto all’ambiente ciclistico, pur non avendo con la loro probabile laurea in medicina, nella stragrande maggioranza dei casi, la conoscenza di un corpo umano nello sport e nelle reattività che ne sono alla base, nonché quella storia sportiva fatta di uomini che serve sempre, ben più comune patrimonio di un normalissimo laureato in Scienze Motorie.


Quoto questa parte di post per dire che condivido ogni singolo carattere scritto nei due post precedenti e per affermare lo scandalo della preparazione a cui è sottoposto un atleta come Ivan Basso ed altri atleti Liquigas e non solo (ohh Valtellina amata).

Trovo scandaloso che atleti di qualità siano considerati non come atleti da valorizzare ma secchi da riempire (non solo doping, anzi, ma allenamenti su allenamenti con poca qualità).

E' risaputo che l'allenamento in altura è ideale per la resistenza aerobica ma rallenta la velocità di base e quindi c'è la necessità di "smaltire" il lavoro con allenamenti veloci a quote basse (dove l'aggettivo veloce non è riferito alla velocità della bicicletta ma a quella del cuore). E ciò che dico non è che l'abbia letto su Wikipedia ma l'ho studiato in pubblicazioni di persone competenti e verificato in programmi di allenamento federali redatti da un mio amico quando era responsabile di una squadra nazionale (oltre che averlo sperimentato direttamente nella mia carriera di atleta amatore).
Ed invece questi santoni cosa propinano ai loro atleti? sedute di allenamento su e giù per il Teide sino ai periodi a ridosso delle gare e se non è il Teide è lo Stelvio e su e su fino alla ricerca delle altezze assolute come se il valore di un'atleta si potesse misurare solo con il suo tasso di emoglobina.

E lo "scarico", da non confondere con il riposo, che è considerato dai soliti santoni come una bestemmia? Ho provato pena per Ivan Basso quando qui sul forum ho letto degli allenamenti da lui sostenuti nel periodo tra il Giro del Trentino ed il Giro d'Italia e tra il Giro d'Italia ed il Giro del Delfinato.

E continuo a provare pena e rabbia per Ivan Basso quando ripenso a quel terzo posto da purosangue alla Liegi degli esordi ed alla piega che ha preso la sua carriera e quel suo arrancare sulle salite l'anno scorso come a portare uno zaino di pietre sulle spalle senza nessuno spunto, come un cavallo da traino usato dai boscaioli per trascinare il legname nei boschi.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/04/2010 alle 18:21
OT:

Originariamente inviato da prof

L'ho già detto e lo ripeto: per me non vi sono dubbi ed il motivo è molto chiaro. Al contrario di quanto sostiene qualcuno, il doping non aiuta a recuperare (se non per un mero fatto puntuale, per un lasso brevissimo di tempo) bensi' ti esaurisce al punto che ti occorre poi un anno per riprendere pieno possesso delle tue prestazioni. Non si possono strapazzare troppo le leggi della fisica (della termodinamica, in questo caso, tra le poche ancora valide ed unanimemente riconosciute).


Ti porto l'esempio di Nikolaij Zimiatov, atleta sovietico di sci di fondo, vincitore di tre medaglie d'oro alle olimpiadi di Lake Placid del 1980 (30 km, staffetta 4x10 km, 50 km primo sovietico a vincerla se non ricordo male), scomparso dalle scene internazionali sino al 1983, vincitore di un'altra medaglia d'oro alle olimpiadi di Sarajevo del 1984 (30 km) e rimasto sulla ribalta internazionale sino al 1987.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/04/2010 alle 19:34
Originariamente inviato da Slegar
E' risaputo che l'allenamento in altura è ideale per la resistenza aerobica ma rallenta la velocità di base e quindi c'è la necessità di "smaltire" il lavoro con allenamenti veloci a quote basse (dove l'aggettivo veloce non è riferito alla velocità della bicicletta ma a quella del cuore). E ciò che dico non è che l'abbia letto su Wikipedia ma l'ho studiato in pubblicazioni di persone competenti e verificato in programmi di allenamento federali redatti da un mio amico quando era responsabile di una squadra nazionale (oltre che averlo sperimentato direttamente nella mia carriera di atleta amatore).
Ed invece questi santoni cosa propinano ai loro atleti? sedute di allenamento su e giù per il Teide sino ai periodi a ridosso delle gare e se non è il Teide è lo Stelvio e su e su fino alla ricerca delle altezze assolute come se il valore di un'atleta si potesse misurare solo con il suo tasso di emoglobina.

E lo "scarico", da non confondere con il riposo, che è considerato dai soliti santoni come una bestemmia?


Bravo Slegar, sono davvero contento di leggere queste verità, anche se poco "competitive" nell'assurda piega imboccata da troppo tempo dal ciclismo.
Tra l'altro estremamente pertinenti gli esempi da te portati.
Sopra, ho accennato a Scienze Motorie, che è la facoltà che dovrebbe generare perlomeno il 70% dei preparatori nello sport e che è, nel pedale più che altrove, osteggiata da fanti e colonnelli d'ambiente. Studiando ed affinando con le prove di campo, atleta per atleta, non catena, vien da queste giovani figure, la speranza di una inversione di tendenza del ciclismo. Adesso ho i minuti contati e non mi posso dilungare, ma voglio ribadire che sta su questi approcci metodologici, la via per frenare quei dogmi che sono un doping (non chimico) che uccide il miglioramento del potenziale dell'atleta, aprendo le porte del doping reale affinché si correggano o si superino gli errori a monte. Errori che diventano orrori, perchè, spesso, non si è stati capaci di capire umilmente quanto s'è fatto e perchè non si doveva fare.

Un giovane professore iscritto a Cicloweb, nella speranza sviluppi in altro thread quanto seguirà, mi ha dato una ulteriore dimostrazione di come sia amaro constatare la consistenza del potenziale umano e professionale contenuto nei giovani laureati in Scienze Motorie: insegnanti, studiosi e ricercatori che non devono andare al macero di deviazioni professionali, solo perchè il ciclismo li rifiuta, lasciando posto ai padroni camici bianchi o a piloti di ammiraglia col patentino di allenatori di terzo livello.

Come spunto, egli scrive:
“Questa indispensabile Soglia del lattato e dell'utilizzo parsimonioso del Cardio forse si sta sgonfiando e spero che la bruttissima visione dell'atleta montato a compartimenti-sistemi stagni venga superata. Il lattato non è da esorcizzare, anzi è una validissima forma di energia.
Il fatidico periodo che tutti chiamano scarico, ma che in teoria è il reale carico, può e deve essere gestito meglio che con il solito fondo lento in aerobico abituando l'atleta anche a praticare altre discipline che possano dare fiato alla struttura muscolo-scheletrica”.


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/04/2010 alle 21:41
Ho letto ottimi interventi nell'ultima pagina (Morris e Prof su tutti) circa la gestione Liquigas.
A integrazione continuo con il mio cavallo di battaglia: grossi nomi per i GT (poi vedremo che faranno, anche a me sorgono dubbi su questa preparazione lontana dalle corse), ma lo zero assoluto nelle Classiche. Bravo Oss alla Wevelgem, poi il nulla più assoluto in due corse come Fiandre e ROubaix.

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 13/04/2010 alle 13:11
Originariamente inviato da Frank VDB

Ho letto ottimi interventi nell'ultima pagina (Morris e Prof su tutti) circa la gestione Liquigas.
A integrazione continuo con il mio cavallo di battaglia: grossi nomi per i GT (poi vedremo che faranno, anche a me sorgono dubbi su questa preparazione lontana dalle corse), ma lo zero assoluto nelle Classiche. Bravo Oss alla Wevelgem, poi il nulla più assoluto in due corse come Fiandre e ROubaix.


Notavo anch'io questa cosa. Penso che la Liquigas abbia sbagliato completamente la preparazione a Fiandre e Roubaix. Alla Gand e a La Panne erano brillanti. Dopo sono stati un disastro, pur avendo uomini che avrebbero dovuto essere competitivi.
Un dubbio è che siano arrivati stanchi. E' da qualche mese che i vari Quinziato, Oss, Sabatini, Bennati, Guarnieri andavano a tutta...
Stessa prestazione anonima della squadra ai Paesi Baschi (ma mancavano i capitani).
Vedremo se il riposo di Nibali, Pellizzotti, Sagan e Kreuziger gli abbia giovato per le classiche delle Ardenne.

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 13/04/2010 alle 15:54
Originariamente inviato da Slegar

OT:

Originariamente inviato da prof

L'ho già detto e lo ripeto: per me non vi sono dubbi ed il motivo è molto chiaro. Al contrario di quanto sostiene qualcuno, il doping non aiuta a recuperare (se non per un mero fatto puntuale, per un lasso brevissimo di tempo) bensi' ti esaurisce al punto che ti occorre poi un anno per riprendere pieno possesso delle tue prestazioni. Non si possono strapazzare troppo le leggi della fisica (della termodinamica, in questo caso, tra le poche ancora valide ed unanimemente riconosciute).


Ti porto l'esempio di Nikolaij Zimiatov, atleta sovietico di sci di fondo, vincitore di tre medaglie d'oro alle olimpiadi di Lake Placid del 1980 (30 km, staffetta 4x10 km, 50 km primo sovietico a vincerla se non ricordo male), scomparso dalle scene internazionali sino al 1983, vincitore di un'altra medaglia d'oro alle olimpiadi di Sarajevo del 1984 (30 km) e rimasto sulla ribalta internazionale sino al 1987.


Bravissimo, ti ringrazio per la precisione. Mi hai fatto ricordare di Zimiatov e del suo andare e venire; ne abbiamo visti tanti in questi ultimi anni (fondisti - e Piller Cottrer, e Di Centa e gli altri come loro e prima di loro ?, per non parlare dei maratoneti) ed è per l'appunto anche a causa di quelle esperienze che sento odore di zolfo ogniqualvolta vedo atleti come Armstrong e Contador e sento parlare di corridori che disertano le corse per andare "in altura".

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/04/2010 alle 16:52
SCUSATE, Ma mi sembra un po' eccessivo e fuoriluogo discutere di doping nel topic Liquigas.
Penso ci sia altro luogo dove discuterne.

In ogni caso vedrete che la Liquigas vincere le sue corse importanti quest'anno anche nei GT.

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 13/04/2010 alle 16:54
Originariamente inviato da roberto79

SCUSATE, Ma mi sembra un po' eccessivo e fuoriluogo discutere di doping nel topic Liquigas.
Penso ci sia altro luogo dove discuterne...



E chi è che parla di doping ?

 

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