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Autore: Oggetto: Le serie tv americane (e no)

Livello Fausto Coppi




Posts: 8805
Registrato: Dec 2004

  postato il 13/11/2009 alle 11:49
Originariamente inviato da plata

Originariamente inviato da Andrea_Web

Originariamente inviato da plata

Originariamente inviato da Andrea_Web

Lost ho perso le prime serie e ammetto di averci poi capito poco (per cui dovrei riguardarlo dall'inizio, magari facendo rulli quest'inverno).



Io, ovviamente, guarderei solo Lost e lascerei perdere la noiosità biblica dei rulli...


Tu sei un universitario e puoi permetterti un trittico del Serra anche in inverno... io per fare una cosa del genere devo prendere ferie, per cui i rulli sono l'unica soluzione.


ahahahah.. trittico?? Ma se ho fatto un solo versante a malapena!!! Piuttosto è il sornione di Nievole che, zitto zitto, se li è fatti tutti e tre, dicendomi le testuali parole "Sulla terza ascesa mi sentivo benissimo".
Cmq, io io rulli non li faccio proprio perchè non mi piacciono. Quando non ho tempo, in bici non ci vado, perchè i rullis ono proprio una forzatura per me
E poi messi a confronto con Lost... cioè... proprio impossibile fare i rulli


Però non hai avuto un'ideaccia sai... mi sa che il tempo ti passerà alla svelta...


Avevo iniziato guardando la raccolta "Le grandi salite" di Cassani, ma mi son ben presto rotto.
Invece ho notato che guardando film spesso sono più distratto dal rullo e sono costretto a impostare replay per riascoltare e capire certe scene.
Sono un caso drammatico.

 

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http://www.nicolascattolin.com
Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
If you don't have the balls to brake late then that is your problem. L.H. to K.R.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/11/2009 alle 12:55
Una serie veramente unica (perchè mai nessuno ha provato ad imitarla, essendo proprio impossibile) erano "I Forti di Forte Coraggio", un vero festival della follia .
Serie in bianco e nero.

 

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nino58

 
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Livello Miguel Indurain




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Registrato: May 2009

  postato il 13/11/2009 alle 23:31
Originariamente inviato da nino58

Una serie veramente unica (perchè mai nessuno ha provato ad imitarla, essendo proprio impossibile) erano "I Forti di Forte Coraggio", un vero festival della follia .
Serie in bianco e nero.


Mi hai fatto ricordare uno dei miei telefilm preferiti!!! Dissacrava gli stereotipi del Western; satirico, demenziale...ma aveva sopratutto una comicità che, per i tempi di allora (metà anni '60), era davvero innovativa.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3791
Registrato: Sep 2007

  postato il 14/11/2009 alle 19:57
Su Fox retro trasmettono I Jefferso e (il mio amico) Arnold.
I Jefferson sono divertentissimi, i personaggi sono molto spiritosi, le gags molto comiche e i dialighi hanno un certo brio che rendono attuale il telefilm.
Arnold lo vedevo da ragazzo, sembrava un bel telefilm ma a vederlo ora è scarso. Molto lento, le battute molto inefficaci, sentimenti troppo mielosi e scontanti e il protagonista dopo un paio di serie era un po' troppo ripetitivo, quasi antipatico. A vederlo ora non fa ridere quasi per nulla.

 

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FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/11/2009 alle 10:32
Originariamente inviato da Alanford

Originariamente inviato da nino58

Una serie veramente unica (perchè mai nessuno ha provato ad imitarla, essendo proprio impossibile) erano "I Forti di Forte Coraggio", un vero festival della follia .
Serie in bianco e nero.


Mi hai fatto ricordare uno dei miei telefilm preferiti!!! Dissacrava gli stereotipi del Western; satirico, demenziale...ma aveva sopratutto una comicità che, per i tempi di allora (metà anni '60), era davvero innovativa.


dove posso vederlo? dove??

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Miguel Indurain




Posts: 650
Registrato: May 2009

  postato il 15/11/2009 alle 19:41
Originariamente inviato da Subsonico


dove posso vederlo? dove??


Sono state date delle repliche negli anni passati, ma adesso non saprei dove poterlo vedere.

C'era anche un'altra serie, fine anni '60, che sul filone ironico-demenziale, raccontava la vita di un gruppo di prigionieri, in un campo nazista, era....Gli eroi di Hogan.

 
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Livello Eddy Merckx




Posts: 1261
Registrato: Apr 2006

  postato il 17/11/2009 alle 20:46
Originariamente inviato da Admin
Stavolta sono invece incappato in Flash Forward, e la sto seguendo con costanza anche se con un occhio solo (in genere mentre lavoro).


Bruttarello, peccato perchè il soggetto poteva essere interessante.


Tutto ciò per lanciare un thread in cui discutere delle vostre serie preferite, dato che l'argomento è comunque caldo (me lo suggerisce anche il fatto che FilmTv, giornale cinefilo che compro settimanalmente, strizzi più di un occhio a queste produzioni).



Spesso siamo così impegnati a parlare male della tv che non ci si accorge di quanto di bello ci passi dentro.

Fortunamente banda larga e il proliferare dei subber amatoriali ha proiettato la visione delle serie tv in un'altra dimensione. Perchè le serie vanno viste solo ed esclusivamente in lingua originale, inizialmente coi sub italiani, poi man mano che ci si fa l'orecchio si può passare a quelli eng (immensamente più precisi).

Segue un piccolo bignamino delle serie che si fanno notare negli ultimi 10 anni, a metà tra gusti propri e valutazioni oggettive, sinossi copiate + valutazioni mie. Dimentico qualcosa, quindi aggiungete pure.


24 (7 stagioni)

24, creato da Joel Surnow e Robert Cochran, è un thriller in 'real time' dove ogni minuto della serie corrisponde a un minuto nella vita dei personaggi. Ogni stagione segue le vicende di una giornata di Jack Bauer, agente del CTU (Counter Terrorist Unit), la divisione anti-terrorismo della CIA a Los Angeles; ogni ciclo è quindi composto da 24 episodi, ovvero 24 ore. La narrazione in tempo reale è uno dei tratti distintivi di 24, sottolineata da un orologio digitale che appare sullo schermo, per ricordare che ciò che accade durante l’episodio, accade nell’arco di un’ora. Anche lo split screen, ovvero la suddivisione dello schermo in finestre per poter seguire simultaneamente più azioni e più personaggi, è una delle caratteristiche più note ed imitate della serie.

Da vedere almeno fino alla terza stagione, poi sbraca di brutto diventando ultraripetitivo e schematico.

Battlestar Galactica (Miniserie + 4 stagioni)

Gli umani hanno creato dei robot, i Cyloni, per assisterli nei loro mestieri. Ma un giorno questi si ribellano dando il via a una cruenta guerra, finchè un giorno i Cyloni spariscono nel nulla.

La Battlestar Galactica è una nave da guerra pronta per il pensionamento; l'armistizio con i Cyloni dura ormai da decenni e rende pressoché inutile per l'economia del governo delle Dodici Colonie (con capitale sul pianeta Caprica) un ampio dispiegamento di forze militari. Molte navi da guerra come il Battlestar Galactica sono destinate a diventare dei musei in ricordo di periodi oscuri per la vita coloniale, durante i quali la pace era funestata dalla guerra con i Cyloni. A capo della Battlestar Galactica vi è il comandante William Adama, che a suo tempo aveva combattuto contro i robot ribelli.

Dopo 40 anni di armistizio i Cyloni decidono infine di attaccare gli umani ed annientare l'intera popolazione dei pianeti coloniali.

Remake di un'omonima serie dei 70's (di qualità enormemente inferiore), BSG è lo Sci-fi per definizione di quest'epoca, ma l'ambientazione è solo un pretesto per parlare a tutto tondo di religione, politica, destino e quant'altro.

Buffy (7 stagioni, chiusa)

Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar) è un’attraente studentessa di soli 16 anni e come tutte le teen-ager esce con gli amici, va agli appuntamenti, si prodiga nello shopping… Ma Buffy non è esattamente una ragazza come tutte le altre. Lei è l’Eletta, ovvero colei che è stata scelta per diventare Ammazzavampiri, dotata della forza per uccidere e distruggere.
Così di giorno Buffy è la studentessa appena arrivata nel nuovo college, solare e simpatica, mentre di notte la si può ammirare nei panni di maestra di arti marziali, mentre tenta di salvare il mondo da creature infernali e demoniache e… di superare gli esami!
L’accompagnano nel suo destino il simpatico Xander (Nicolas Brendon), la bella e crudele Cordelia (Charisma Carpenter) e la malinconica Willow (Alyson Hannigan). Buffy ha anche un mentore di qualche anno più anziano di lei: il bibliotecario Giles (Anthony Stewart Head), che riuscirà a comprendere i suoi poteri, dai quali la ragazza non può sfuggire, nemmeno quando si trova di fronte all’amore per il sexy informatore dell’oscurità, Angel (David Boreanaz), che ha abbandonato il suo passato da vampiro…

Buffy è stata contemporaneamente una delle migliori e una delle peggiori serie degli ultimi anni. L’idea di base, quella di mescolare il teenage movie con l’horror, passando per il trash, la fantascienza, la commedia e il dramma familiare, era ottima, e una parte della serie, soprattutto nelle prime tre stagioni, reggeva con notevole grazia il peso di elementi così antitetici. L’estetica ha il suo peso, e quella di Buffy era troppo raffazzonata, oltre alla recitazione estremamente monocorde della protagonista.

Deadwood (3 stagioni, chiusa, HBO)

Era ora che il western irrompesse con forza sugli schermi televisivi, ma non il western edulcorato di Bonanza nè quello apocrifo di La signora del west, ma quello crudo di Peckinpah e di Walter Hill (che infatti ne ha diretto il pilot). Sporco, malevolo, cinico, ma da lasciare a bocca aperta.

Dexter (4 stagioni)

Tratta dal romanzo La mano sinistra di Dio (Darkly Dreaming Dexter) di Jeff Lindsay, DEXTER racconta la storia di Dexter Morgan (Michael C. Hall), perito ematologo della polizia di Miami. Un tipo gentile, affascinante, che porta ciambelle ai colleghi tutte le mattine, maniaco dell’ordine, ma che sotto l’apparente affabilità nasconde un lato oscuro e pericoloso.
Rimasto orfano all’età di quattro anni, è stato adottato da Harry Morgan (James Remar), un agente di polizia che nota subito nel figlio un’inquietante passione per il sangue e la vivisezione umana e un’insopprimibile tendenza omicida. Il padre tenta di raddrizzare la perversa inclinazione di Dexter, ma capisce che è inutile e che non può fermarlo. Decide quindi di insegnargli una specie di codice di comportamento, quello che da grande lui stesso definirà il “codice di Harry”: scegliere le proprie vittime solo tra i criminali sfuggiti alla macchina della giustizia. Si illude così che dall’insana “passione” di Dexter possa scaturire qualcosa di buono e lo spinge ad entrare nella squadra anticrimine di Miami, dove il ruolo che si ritaglia sembra essere fatto apposta per lui: analizzare le tracce di sangue della scena del crimine, tracciare il profilo degli assassini e risalire al colpevole. In Dexter inizia così a convivere una doppia personalità: di giorno impeccabile perito della scientifica, di notte implacabile serial killer.

Premessa interessante che man mano viene tradita, umanizzando vieppiù il protagonista, da continuare oltre la prima stagione solo se appassionati.

Everwood (4 stagioni, chiusa)

Andrew Brown è un neurochirurgo di fama mondiale, vive a New York con la moglie Julia e i figli Ephram e Delia. Andy è un padre assente, soprattutto a causa del suo lavoro, che lo trattiene in ospedale anche nei giorni di festa, ma ama moltissimo sua moglie. Un giorno, due poliziotti arrivano in ospedale e danno a Andy una terribile notizia: sua moglie è morta in un incidente d'auto. La tragedia spinge Andy a cambiare per sempre stile di vita, abbandonando la chirurgia e aprendo uno studio gratuito in una cittadina fra le montagna del Colorado, Everwood. Qui conosce il medico del posto, il dottor Abbott, sua madre Edna (un'infermiera che è stata due volte in Vietnam) e Nina, la sua nuova vicina di casa. Allo stesso modo anche Ephram conosce Amy, la figlia del dottor Abbott, e suo fratello Bright.

Uno dei serial più sottovalutati dell’intero palinsesto televisivo americano. Scritto benissimo (Berlanti, Dawson's Creek), diretto con diligenza ma recitato con estrema verve anche dai personaggi minori, Everwood è stato capace di tracciare il diagramma della società statunitense e della piccola provincia meglio di quasi tutti i suoi contemporanei, senza per questo dover spingere sul pedale del comico o del mystery, ma semplicemente mantenendo una coerenza estrema. È un peccato che il pubblico non si sia accorto che, sottovoce, Everwood segnalasse elementi di approfondimento ben più importanti di molte serie che urlano. Consiglio a tutti di recuperarlo, di seguirlo anche quando sembra sul punto di crollare nel patetico, perché pur nella sua prassi (non c’è niente di sconvolgente, e forse il finale è anche troppo prevedibile) Everwood ha vinto.

How I Met Your Mother (5 stagioni)

"How I Met Your Mother" è una sitcom che racconta di come Ted (Josh Radnor) ha incontrato sua moglie. Tutto ha inizio quando il miglior amico di Ted, Marshall (Jason Segel), decide di proporre alla sua fidanzata Lily (Alyson Hannigan), un insegnante d'asilo, di sposarlo. In quel momento Ted realizza che è meglio darsi una mossa se vuole trovare anche lui il vero amore. E quando incontra Robin (Cobie Smulders) è amore a prima vista, ma il destino ci mette lo zampino... La serie è narrata da Ted attraverso flashbacks dal futuro, dal lontano 2030.

In assoluto la miglior sit-com attualmente in onda, se non addirittura del decennio. La premessa è ormai logora, ma si ride ancora di gusto nonostante gli anni. Barney Stinson (non citato dalla sinossi, ma è l'altro amico di Ted, e suo compagno di rimorchio) personaggio definitivo.


Friday Night Lights (4 stagioni)

In una piccola cittadina del Texas, precisamente a Dillon, la maggiore preoccupazione della città è quella di vedere la squadra dei "Dillon Panthers" (Pantere di Dillon) vincere il campionato statale. Infatti a Dillon se sei un giocatore di football sei una vera e propria star, ma è facile essere una star? Infatti questa serie narra le difficili situazioni e relazioni vissute da dei giovani giocatori e dalle loro famiglie. Nella stagione di football 2006 a Dillon viene promosso un nuovo coach, Eric Taylor (Kyle Chandler, “Ultime dal cielo”). I Dillon Panthers sono la squadra favorita del campionato perché tra di loro c’è uno dei più promettenti giocatori giovanili texani, Jason Street (Scott Porter, "Prom Night"). Jason durante la prima partita di campionato subisce un gravissimo incidente che sconvolge tutti, dalla sua ragazza, Lyla Garrity (Minka Kelly, "The Kingdom") al suo migliore amico Tim Riggins (Taylor Kitsch, "John Tucker Must Die"). In squadra Jason viene sostituito dal giovane e problematico Matt Saracen (Zach Gilford, "Rise"), ma anche il posto del coach è molto precario, perché la città vuole vincere a tutti i costi. Anche la serenità famigliare di Eric Taylor è molto sotto pressione perché il football interferisce troppo nella vita della moglie, Tami Taylor (Connie Britton, "The Lather Effect") e della figlia Julie Taylor (Aimee Teegarden, "Sailing for Madagascar"). Il tutto è complicato da Brian "Smash" Williams (Gaius Charles), talentuoso e logorroico membro dei Panthers; Landry Clarke (Jesse Plemons, "Sky Kids"), migliore amico di Matt Saracen e Tyra Collette (Adrianne Palicki, "Supernatural"), ex ragazza di Tim Riggins.

Firmato da Peter Berg (sodalo di Michael Mann), ne esce un teen drama che colpisce per la qualità tecnica (fotografia, colonna sonora, riprese con l'handcam) ancor prima che per l'accurata descrizione della follia USA per il mondo del football giovanile.

Lost (5 stagioni, sesta e ultima a gennaio 2010)

ABC, traendo spunto dal successo di Survivor, voleva ricreare in un telefilm la stessa idea alla base del successo del reality show. La premessa è quindi quella di un aereo che precipita su un isola deserta, lasciando i sopravvissuti a cavarsela da soli come dei novelli Robinson Crusoe in attesa di essere salvati.

Il gruppo di amici, familiari, nemici e estranei dovrà lavorare insieme contro un territorio selvaggio e avverse condizioni meteorologice per poter rimanere in vita. Ma l'isola nasconde molti segreti, come le urla agghiaccianti di misteriose creature che si aggirano per la giungla riempiendo tutti di terrore. Ma i più grandi misteri sono quelli che si nascondono nei cuori dei sopravvissuti. Sono sopravvissuti al peggio, sapranno sopravvivere anche a se stessi?

La serie che rappresenta i 00's, anche se probabilmente non la migliore in assoluto. Sarà impossibile farne a meno anche solo dopo aver visto i primi 10 minuti.

Six Feet Under (6 stagioni, chiusa, HBO)

Dalla mente di Alan Ball, vincitore dell’Oscar per American Beauty, arriva questa black-comedy che è uno sguardo alla vita e alla morte dal punto di vista dei Fisher, una famiglia che gestisce un’impresa di pompe funebri privata in California. Quando un autobus uccide Nathaniel Fisher, titolare della Fisher & Son Funeral Home a Los Angeles, la tragedia getta un manto oscuro sul ritorno a casa del suo figliol prodigo Nate. Quest’ultimo, insieme alla madre Ruth, al fratello David e alla sorella Claire, dovrà imparare a confrontarsi con la morte di una persona cara e, tutti insieme, dovranno cercare di capire come tirare avanti. Six Feet Under è uno sguardo tragicomico alla vita di una famiglia americana che, si trova per la prima volta a sopportare il dolore per la perdita di una persona cara, gestendo un’attività da veri “addetti ai lavori”.

The Big Bang Theory (3 stagioni)

La serie racconta le disavventure di due giovani fisici Leonard (Galecki) e Sheldon (Parsons). I 2 sono quel genere di cervelloni in grado di comprendere il funzionamento dell'universo pur essendo totalmente imbranati nelle relazioni sociali, particolarmente con le ragazze. Le cose iniziano a cambiare quando arriva la nuova vicina, Penny (Cuoco), bellissima e un po' sventata. Sheldon, il coinquilino di Leonard, non ha nulla in contrario a trascorrere le serate giocando al Paroliere Klingon con gli altri amici affetti da difficoltà di socializzazione, nonché colleghi scienziati del Caltech, Wolowitz (Helberg) e Koothrappali (Nayyar). Leonard, invece, intravede in Penny un universo di possibilità del tutto nuove... compresa quella dell'amore.

Ne sentirete tutti parlare bene, in realtà non è niente di più che un piacevole modo di sprecare 20 minuti della vostra vita. Si ride soprattutto di pancia, e solo grazie a Parsons e Wolowitz.



(Da completare)

 

[Modificato il 17/11/2009 alle 23:29 by W00DST0CK76]


 
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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




Posts: 15932
Registrato: Jul 2007

  postato il 19/11/2009 alle 14:50

Sono cresciuto con Happy Days (sì, pure io, oltreché i miei genitori!), Baywatch (storie che, col senno di poi, definirei scontatissime, ma cacchio, Baywatch è Baywatch! Michael Newman idolo! ), Friends, MacGyver (ragazzi, non "McGyver", non sbagliamo i fondamentali, eh! ) e Hazzard (a volte mi fingevo malato per scoprire, il mattino, come da un orologio e un laccetto potesse venir fuori una simil piccozza e assistere alle acrobazie automobilistiche dei fratelli Duke con la mitica 01 [e già da piccolino mi chiedevo quanto cacchio spendessero per gli ammortizzatori da sistemare dopo ogni salto ]), mentre ricordo non con particolare interesse Supercar e A-Team.
Poi, guardavo pure le serie con Don Johnson, ma Miami Vice lo seguivo quasi "per inerzia", mentre Nash Bridges m'attirava parecchio.
Ho sempre avuto l'impressione che la serie Più forte ragazzi (non so neppure da quale titolo originale sia stata presa questa traduzione, tanto mi faceva cagare ) fosse nata sulle orme di quelle interpretate da Don Johnson, anche se le differenze di base erano evidenti; Sammo Saw era insopportabile e la coppia Law-Parker non aveva di certo l'appeal di Bridges-Dominguez.
Una serie televisiva alla ricerca del seguito 'facile', senza un minimo di gusto dell'investigazione (cosa fondamentale, a mio avviso, per coinvolgere emotivamente lo spettatore, spingendolo all'immedesimazione), e difatti è durata un paio di stagioni (pure troppo!).
Sabrina, the Teenage Witch (tradotto dalle nostre parti con: Sabrina, vita da strega) lo guardavo, sì, ma giusto perché era un intermezzo tra i cartoni animati del dopopranzo e quelli della merenda.

Venendo alle serie televisive più attuali, posso dire d'averle 'testate' quasi tutte, fra quelle più conosciute, ma in quasi tutti i casi è stata una toccata & fuga.
Ally McBeal e Buffy tra quelle che ricordo con maggior disinteresse, Lost l'ho trovata geniale come idea di base, la prima serie m'è piaciuta parecchio (ricordo ancora la puntata che si concludeva con quella frasetta in francese, ascoltata per radio da un manipolo di naufraghi, che da anni veniva ripetuta ininterrottamente; quel finale di puntata, così "strano" e che lasciava spazio ad ogni sorta di volo pindarico da parte della mente del telespettatore, mi lasciò un brivido alla schiena; bello!), poi l'evoluzione di tutta la trama successiva è, secondo me, troppo forzata, e così, quando l'isola è diventata un po' troppo affollata , ho smesso di seguire la serie.
Riservo, al contrario, giudizi positivi per Gilmore Girls (il botta & risposta su cui si fondano i dialoghi è fenomenale), Dharma & Greg (irriverente e - anche qui - dialoghi ben ponderati) e - soprattutto; almeno due-tre spanne sopra tutte le altre serie del momento che m'è capitato di guardare - Dr. House - Medical Division, su cui sono già state scritte le parole ch'io stesso avrei adoperato, quindi non mi dilungo, ponendo soltanto l'accento sulla bellezza dei dialoghi, splendidi per ironia, anticonformismo e acume (e, per il resto, quoto quanto detto da Stefano).

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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