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Autore: Oggetto: BILANCIO ITALIANO 2009

Livello Miguel Indurain




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  postato il 17/10/2009 alle 17:04
Certo da dire che per ora il ciclismo italiano non è a forti livelli. Certo che iniziano a diminuirepure podi nemmeno nelle classiche italiane. Purtroppo i più forti (di luca e rebellin) sono stati fuori per problemi di doping. Di buono c'è stato rebellin , vedi freccia vallone, comunque un "vecchio" mentre di luca è stato l'unio con i successi al giro ad aver dato spettacolo (trovato positivo, pensiamo senza di lui che sarebbe stata la corsa rosa di scarslo livello come spettacolo). Pozzato spesso non coglie gli attimi giusti, come alla Parigi Tours. Cunego ha troppi alti e bassi, Simoni non sembra più quello di una volta, Garzelli stagione buona davvero con la maglia verde al giro ma basta chiaramente anche lui ha la sua età, forse solo al tour c'è stato il miglio momento degli italiani, Nibali, Nocentini e sopratutto Pellizzotti (podio anche al giro) dopo tanto maglia a pois per l'Italia al tour (forse il miglio risultato dell'Italia nella stagione), Petacchi dice ancora la sua in volata ma si vede qausimsolo al giro ed altri forti sprinter italani non si sono visti, Basso ancora non è tornato quello di una volta, a questo punto mi pace mettere il 5° posto di Pinotti al mondiale a cronometro dato che non accadeva da molto una cosa del genere, purtroppo poi per problemi di salute è mancato balla, per quanto riguarda Scarponi bene al mondiale ed allla Tirreno - Adriatico che ha vinto. Vero che ci sono stranieri forti ma non è che ora sia un bel momento per il nostro ciclismo, c'era da temere che dopo il ritiro dei vecchi ci fosse un calo

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2009 alle 17:25
Concordo
Annata disastrosa e temo ce ne saranno altre
Con il progressivo ritiro dei corridori nati negli anni 70 , dietro c'e' ben poco
Cunego e Pozzato son 81 ma dietro di loro ?
Il nulla , c'e' Ricco' ma bisogna vedere come tornerà
e Nibali per le corse a tappe

Gli errori per me nascono dalla categoria giovanili , troppi soldi

 
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  postato il 17/10/2009 alle 17:32
Io sono contento di tutto ciò, perché non si può mascherare in eterno il decadimento di un movimento coi risultati. In questo modo le falle si vedranno più chiaramente.

Comunque con Cicloweb torneremo ad occuparci di queste tematiche nelle prossime settimane.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 17/10/2009 alle 17:49
primo bilancio


Originariamente inviato da Casagrande

Gilbert ha anche vinto il Giro di Lombardia, meritatamente, dopo aver trionfato in una settimana per lui indimenticabile nella Parigi-Tours, al Piemonte oltre che nella Coppa Sabatini. Davvero complimenti ad un atleta forte, anche tatticamente, che a questo punto, credo, è da considerare il più forte nelle gare di un giorno in questa stagione e può ambire con successo a grandi classiche come la Liegi e la Sanremo. Ma è tempo di fare un primo bilancio per la stagione dei nostri, almeno nelle corse di un giorno, bilancio che non può dirsi molto positivo, sbilanciato in negativo da un Lombardia dove, ad esempio, un Cunego poteva e doveva chiudere in bellezza. Anche oggi Damiano ha corso da protagonista, come del resto avvenuto nel mondiale, nella Freccia- Vallona e nella Liegi, senza raccogliere niente. Non aveva la forza per seguire Gilbert? Può darsi, evidentemente, in prospettiva, Cunego dovrà rivedere qualcosa a livello tattico, perchè è davvero un peccato(lo stesso dicasi per Pozzato) non aver vinto nulla nel 2009 nelle classiche. Considerando anche il Giro, ci rimane solo la Freccia Vallona di Davide Rebellin quale riferimento per valutare la stagione dei nostri. Sempre da protagonisti, ma non si può nascondere ad esempio il rammarico per le mancate vittorie di Pozzato alla Roubaix e a Tours, che, ne sono convinto, già nel 2010 ci regalerà molte soddisfazioni tra Sanremo e le classiche del pavè. E' lui il futuro nelle classiche, insieme a Visconti, il solito Damiano Cunego, per tacere di un Ivan Basso che deve assolutamente migliorare a cronometro se vuole ritornare a vincere in un grande Giro

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2009 alle 18:35
consideriamo anche il fatto che di soldi ce n'è pochini, prova ne sia che di squadre italiane nel Pro Tour ne sono rimaste 2 e non tra le più forti, e che nuove nazioni che prima non c'erano o non erano al top stanno emergendo in questi anni, come Usa, Australia, Gran Bretagna per citarne alcune, era inevitabile che prima o poi il dominio del ciclismo italiano che c'è da 15 anni dovesse finire
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2009 alle 18:54
Quest'anno per gli azzurri è stato un fiascone!

 

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FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 17/10/2009 alle 19:33
Questo momento, mi ricorda un po' la fine degli anni '80, quando fra il 1988 e il 1989, prendendo in esame i tre grandi giri, le grandi classiche e il mondiale, vincemmo solo una corsa (il Mondiale di Fondriest), poi tornammo protagonisti dal 1990.
Chissà che non si rinasca nel 2010...anche se la vedo più dura di allora!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2009 alle 19:42
Nella fine degli anni '80 la crisi era un po' più nera. La rinascita fù l'attesa esplosione di Bugno.
Adesso c'è gente a cavallo dei primi, almeno nelle classiche, siamo stati un po' sfortunati, ma ci può stare.
Magari la svolta sarà l'attesa esplosione di Nibali.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 17/10/2009 alle 19:55
Originariamente inviato da Salvatore77

Nella fine degli anni '80 la crisi era un po' più nera. La rinascita fù l'attesa esplosione di Bugno.
Adesso c'è gente a cavallo dei primi, almeno nelle classiche, siamo stati un po' sfortunati, ma ci può stare.
Magari la svolta sarà l'attesa esplosione di Nibali.


Nel 1990 ci fu l'esplosione di Bugno è vero, ma anche la rinascita di Argentin!
Per cui, se la svolta sarà l'esplosione di Nibali, la rinascita...Cunego?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2009 alle 20:09
ZERU TITULI
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2009 alle 13:27
Originariamente inviato da Salvatore77

Nella fine degli anni '80 la crisi era un po' più nera. La rinascita fù l'attesa esplosione di Bugno.
Adesso c'è gente a cavallo dei primi, almeno nelle classiche, siamo stati un po' sfortunati, ma ci può stare.
Magari la svolta sarà l'attesa esplosione di Nibali.

Non mi pare proprio
A fine anne 80 si attendeva l'esplosione di Bugno , Fondriest , Cipollini ecc
Adesso di chi ?
Una volta dominavamo le volate , adesso il vuoto (Magari fare i treni per velocisti fra gli junior non è una grande idea..)
Corse a tappe ? Forse e dove siam messi meglio , ma molto dietro rispetto al passato (Forse le 5 gare a tappe tra i dilettanti sono un po' pochine o sbaglio ?)
Crono ? Be qui siamo come allora
Corse di un Giorno ? Sulle corse dure quando la corsa si anima c'e' un solo dei nostri ( e spesso non si gioca la corsa piu' di testa che di gambe..) Il resto son mezzi corridori stile Visconti ecc
Aspettiamo il ritorno di Ricco'..
E sui neopro del 2009 la vedo molto male
Il primo italiano all'Emilia : 10
Un solo italiano nei dieci al Lombardia
Mai visto
Senza contare la crisi di squadre e di corse
Vero per 20 anni abbiam dominato ma il ritorno in vetta sarà molto lungo

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2009 alle 13:53
La seconda parte degli anni '80 è stata crisi vera, ora si parla solo di un anno fiacco. Siamo praticamente reduci da parecchi anni di stradominio nelle gare in linea e da 3 mondiali consecutivi. Un anno è troppo poco per gridare alla crisi, quindi dico che il prossimo anno potrebbe già essere un anno di riscatto con i corridori che abbiamo (Cunego, Pozzato, Visconti, Ballan, Basso, Nibali) per scoprire nuovi fenomeni abbiamo tutto il tempo.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 18/10/2009 alle 15:07
Per me la Freccia Vallone è una classica considerabile a monumento e sarebbe ora che imparassimo tutti a dare dei calci negli stinchi, anche su questi aspetti, alla vivisezione prodotta sul ciclismo, dall’UCI in primis, ma anche dall’ASO (che ha concentrato tutti i suoi interessi e protezioni politiche e/o di connubio con Aigle, attorno al Tour, sacrificando due delle sue quattro classiche monumento, Freccia e Tours) e dall’RCS (la “storia” dello stop del Giro del Lazio, è da primato della stupidità!).
Ci sono state annate molto peggiori, anche con vittorie.
Quindi, a mio giudizio, ed indipendentemente dalle vicende di chi ha vinto la Freccia 2009, l’Italia del pedale non è stata al palo.
Ma non è da qui che devono partire le cospicue preoccupazioni per il ciclismo italiano, sussistenti da tempo….e che sono davvero pesanti.
Tra l’altro, figlie di una struttura federale, che fa acqua da tutte le parti e che non ha ancora visto quanto male facciano (a questi livelli solo in Italia), certe campagne…. Un movimento che abbisogna di figure nuove ed acculturate in ogni tassello: da quello di base a quello tecnico, da dirigenti spendibili su argomentazioni più ampie e più capaci di aprire percorsi simpatetici, a quadri propositivi e divulgativi completamente nuovi. Soprattutto, c’è bisogno di gente che sappia leggere lo sport intero e le sue dinamiche, di fronte ad una società che cambia, in peggio, ma questo è un altro discorso.
In sintesi estrema (fino a quanto il tempo a disposizione me lo permetterà), e nella consapevolezza del pesante fardello che in Italia grava sul ciclismo, riassumibile in una parola di sei lettere innominabile…..:


Proselitismo:

- Non è pensabile andare nelle scuole con questi quadri. Ci si va pochissimo e ci si va male. Insiste superficialità intellettuale e propositiva: ci si riferisce al bambino dimenticando che sul giovanissimo esiste la “pressione” o l’orientamento della famiglia e, aspetto completamente dimenticato, degli insegnanti. Vanno conquistate queste figure quanto il piccolo e, soprattutto, va dimenticata l’ottica esclusiva dello sport della bicicletta, per avviarsi su una diffusione della cultura dello sport come stile di vita e del bisogno di affermare quanto il ciclismo sia una risposta brillante ed importante in un quadro di riferimento di amore verso tutte le discipline sportive. L’esclusiva, l’essere partigiani, i divulgatori interessati, sono atteggiamenti da evitare, perché ottengono effetti contrari al ciclismo e, tecnicamente, avere dei ragazzi che sanno solo pedalare è il modo migliore per portare al pedale atleti mediocri o poco brillanti, di testa quanto di corpo. Nel breve periodo poi, l’unica patente che si acquisisce, è trovare ostilità nei docenti e, anche se in misura inferiore, nelle famiglie. Che una simile opera, la possano svolgere la gran parte delle figure attuali impegnate, è solo, per usare un eufemismo, ingenuità letale. Il 95% degli allenatori di ciclismo, non solo non convince gli insegnanti e nemmeno le famiglie, ma davanti agli stessi bambini, si mostra come il più scarso fra chi è venuto a scuola a “propagandare” una disciplina sportiva. Questi tecnici, li si può portare agli incontri divulgativi, ma solo come assistenti atti alla dimostrazione sul mezzo bicicletta. Il resto, lo deve fare una figura divulgatrice vera, che sappia parlare e che abbia cultura. In altre parole degli insegnanti, anche se occasionali. I laureati alla facoltà di Scienze Motorie, o divulgatori collaudati di varia estrazione, opportunamente scelti, devono essere, dunque, i principali riferimenti.

Fasce giovanili:

1) Le categorie giovanili, dai giovanissimi agli juniores compresi (chi vede e si atteggia in questa categoria col fare giustificabile solo fra i professionisti – elargendo quattrini ad ingaggio e paghe ai singoli - andrebbe radiato, almeno quanto uno che siringa un ragazzo di epo o Gh!), aumentando i sostegni all’attività delle società, attraverso il coinvolgimento federale delle aziende del settore, che, pur coinvolte nella crisi economica più complessiva, in Italia, sono comunque fiorenti e, nonostante tutto, ancora riferimenti mondiali. In altre parole, attraverso un’azione su cui tornerò, si devono spostare risorse oggi proiettate sugli amatori (che restano categoria di adulti sui quali è giusto ed obbligatorio, viste le ristrettezze, far pagare una parte del loro hobby), affinché la versione veramente agonistica e di prospettiva di questo sport, non vada a ramengo.



2) La categoria Under 23, va rifondata completamente. Basta col finto professionismo, basta coi "conta vittorie", basta con le affiliazioni di un sodalizio su più regioni, o quelle nascoste ma comunque tali; basta coi “conta vittorie sulle ammiraglie e basta con le paghe da professionisti di calibro. Basta coi team manager che parlano l’ET e con gli “Allenatori” di “Terzo livello” incapaci di allenare, che vivono sui dogmi da imbecilli, sul tipo, “la pista fa male alla strada” e la laurea da piloti d’ammiraglia col dottore al telefono. E’ questo il tarlo più grosso del ciclismo italiano. Un cancro non da poco, perché colpisce la cellula più importante che sta tutta nella verità più vera: gli Under 23, sono ancora una categoria propedeutica al ciclismo vero, oggi più di ieri, vista la specializzazione a cui si sta votando il ciclismo, in gran parte forzata e vissuta sulle tendenze cancerose dei dottori, mali-cupola della disciplina.

3) Di conseguenza: bocciature a iosa negli esami per il “Terzo livello” (non per repressione, ma solo per essere una buona volta onesti e non vinti dall’innaturale maschera di centinaia e centinaia d’esami vissuti sul motto: “promuoviamo, per non creare difficoltà all’ambiente). A ciò aggiungerei…..

Tempo finito (devo scrivere dei campionati mondiali del 1963-'64-'65-'66-'67-'68 e una riflessione sul nuovo atteggiamento che devono avere i "Panathlon Club" verso lo sport…), ma tornerò prima possibile…
Chiedo scusa!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 18/10/2009 alle 16:05
In questo caso concordo con Forzainter, e come lui sono molto pessimista sul futuro prossimo del ciclismo italiano.
Immagino però che lui non concorderà con me nell'individuazione della causa principale, che per me è decisamente la politica dell'antidoping intrapresa dal CONI da Pantani in poi, con la sistematica distruzione di quanti più talenti possibili partendo da due errati presupposti: a) che i dopati siano una minoranza; b) che all'estero si conduca la medesima crociata che stiamo vivendo in Italia.
Il problema non è solo la "generazione perduta" dei campioni in atto o in potenza bruciati per strada (da Pantani a Basso, da Riccò a Di Luca), ma gli effetti che tutto ciò avrà sul futuro "reclutamento" di giovani ciclisti.
Negli anni '90 le imprese di Pantani hanno attirato molti giovani atleti a praticare il ciclismo, ma la fine sportiva di Pantani data ormai dieci anni abbondanti. La sua influenza sta pagando gli ultimi dividendi in termini di accoliti che approdano al ciclismo. Negli anni seguenti i media e gli stessi dirigenti sportivi hanno dipinto il ciclismo come lo sport dopato per eccellenza, ed i pochi ciclisti assurti all'onore delle cronache come esempi positivi (Basso, Riccò, Di Luca, Rebellin) si sono repentinamente trovati nella polvere (unica eccezione di rilievo Bettini). Per un giovane che deve programmare il proprio futuro (e soprattutto per i suoi saggi - si spera - genitori) il ciclismo ha perso ogni appeal.
La mia previsione, forse pessimistica, è quella di almeno un decennio "alla francese" (zero protagonisti e zero vittorie di rilievo), ciò a prescindere da eventuali "colpi di coda" del movimento (leggi: nuovo salto di qualità di Nibali; gli altri tre che secondo me hanno la stoffa degli autentici campioni, ossia Basso, Riccò e Cunego, chi per un motivo chi per l'altro, non renderanno mai più al meglio delle loro possibilità).

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 19/10/2009 alle 08:48
Non sono così sicuro che tutto il polverone sul doping abbia solo effetti negativi. Ho amici che praticavano ciclismo in squadre giovanili di un certo livello, circa una decina di anni fa, e che hanno smesso, a detta loro, per non dovere scendere a compromessi in fatto di doping o simili.
Se veramente si passa a una competizione pulita magari chi lo fa veramente per passione è incentivato.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 19/10/2009 alle 09:24
Originariamente inviato da pablo_b

Se veramente si passa a una competizione pulita magari chi lo fa veramente per passione è incentivato.


Il problema è quel "se", che a mio giudizio rimanda nel dominio delle utopie irrealizzabili...

 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 19/10/2009 alle 09:51
Milano-Sanremo : Siamo stati protagonisti ma sul + bello la coppia Petacchi e Bennati è stato sorpresa.
Fiandre: Pozzato aveva le gambe ma il gioco di squadra della Q S l'ha fregato;
Pa-Roubaix: Una sfiga per Pippo ma cmq Boonen era difficile da battere.
Amstel: Niente da dire sulla vittoria di Ivanov, Cunego troppo attendista e Nibali acerbo;
Liegi: Andy di un'altra categoria, Rebellin e Cunego da piazzamento.
Giro: Menchov è stato un vero duro, peccato per noi.
Tour: Il piazzamento di Nibalie la maglia a pois di Pellizotti sono già tanta roba.
San Sebastian: mhhhh Pozzato ha perso un occasioone.
Vuelta: Bravo Basso molto regolare, bravo Cunego nelle 2 tappe mentre Bennati è mancato.
Mondiale: I Leader tutti sottotono.
Lombardia: Cunego non aveva le gambe di Gilbert

Il Bilancio non può che essere negativo, abbiamo fatto bene dove non me l'aspettavo (al Tour).

 

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Pap

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2009 alle 13:14
Originariamente inviato da Lupo
La mia previsione, forse pessimistica, è quella di almeno un decennio "alla francese" (zero protagonisti e zero vittorie di rilievo), ciò a prescindere da eventuali "colpi di coda" del movimento (leggi: nuovo salto di qualità di Nibali; gli altri tre che secondo me hanno la stoffa degli autentici campioni, ossia Basso, Riccò e Cunego, chi per un motivo chi per l'altro, non renderanno mai più al meglio delle loro possibilità).


Avere un decennio come i francesi è molto difficile, quasi impossibile. Dopo tutto il ciclismo francese si è disintegrato un pò per volta. Quello che lo ha mantenuto a galla sono i talenti individuali e non il movimento. Direi che dopo Hinault si sono avuti 2 o 3 campioni: Fignon, Jalabert (già escluderei Virenque) ma il livello medio è basso da 25 anni. L'Italia ha una base numerica ancora importante di atleti medio-forti e fino a ieri vincevamo moltissimo, quindi non credo che dobbiamo avere paura di fare la stessa fine dei cugini d'oltralpe.
E' evidente anche che le altre nazioni migliorano e le corse importanti a disposizioni sono sempre le stesse, quindi cominciamo a togliere il fenomeno Cavendish (che non rappresenta nessun movimento), togliamo il Lussemburgo che ha solo una famiglia di ciclisti e nulla più, l'Australia che per un po' è stata assente ma che è tornata, ecco che gli spazi per le nazioni storiche si riduce e sembra che sia una crisi profonda.

 

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 19/10/2009 alle 15:26
Credo anch'io che la crociata antidoping in Italia si ritorca contro il movimento. Mentre all'estero, penso alla Spagna, fanno di tutto x tutelare i loro campioni, in Italia non si perde occasione di "farli fuori" alla prima occasione.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2009 alle 19:02
Originariamente inviato da Lupo

In questo caso concordo con Forzainter, e come lui sono molto pessimista sul futuro prossimo del ciclismo italiano.
Immagino però che lui non concorderà con me nell'individuazione della causa principale, che per me è decisamente la politica dell'antidoping intrapresa dal CONI da Pantani in poi, con la sistematica distruzione di quanti più talenti possibili partendo da due errati presupposti: a) che i dopati siano una minoranza; b) che all'estero si conduca la medesima crociata che stiamo vivendo in Italia.
Il problema non è solo la "generazione perduta" dei campioni in atto o in potenza bruciati per strada (da Pantani a Basso, da Riccò a Di Luca), ma gli effetti che tutto ciò avrà sul futuro "reclutamento" di giovani ciclisti.
Negli anni '90 le imprese di Pantani hanno attirato molti giovani atleti a praticare il ciclismo, ma la fine sportiva di Pantani data ormai dieci anni abbondanti. La sua influenza sta pagando gli ultimi dividendi in termini di accoliti che approdano al ciclismo. Negli anni seguenti i media e gli stessi dirigenti sportivi hanno dipinto il ciclismo come lo sport dopato per eccellenza, ed i pochi ciclisti assurti all'onore delle cronache come esempi positivi (Basso, Riccò, Di Luca, Rebellin) si sono repentinamente trovati nella polvere (unica eccezione di rilievo Bettini). Per un giovane che deve programmare il proprio futuro (e soprattutto per i suoi saggi - si spera - genitori) il ciclismo ha perso ogni appeal.
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Per me non è la causa principale (antidoping feroce) pero' c'e' sicuramente anche quella
Visto che non si corre solo tra Italiani (o Francesi) ma anche con altre nazioni certamente piu' lassiste sul problema doping , è chiaro che non si parte ad armi pari
Pero' quello non spiega tutto
Ha spiegato molto bene Morris la situazione del nostro settore giovanile
Poca professionalità , troppi soldi (gia' da junior) , i soliti personaggi che girano


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2009 alle 19:13
Originariamente inviato da Salvatore77

La seconda parte degli anni '80 è stata crisi vera, ora si parla solo di un anno fiacco. Siamo praticamente reduci da parecchi anni di stradominio nelle gare in linea e da 3 mondiali consecutivi. Un anno è troppo poco per gridare alla crisi, quindi dico che il prossimo anno potrebbe già essere un anno di riscatto con i corridori che abbiamo (Cunego, Pozzato, Visconti, Ballan, Basso, Nibali) per scoprire nuovi fenomeni abbiamo tutto il tempo.

Nel 1989 Bugno aveva 25 anni , Fondriest 24 ,Cipollini 22
Su Chiappucci o Ballerini erano in pochi a scommettere ma su quei tre tutti. Rebellin e Bartoli (con Bertolini che ha deluso fra i pro) erano gia' delle star da junior. Gotti e altri davan spettacolo tra i dilettanti
Adesso ? Sotto i 26 anni chi c'e'?
Forse Ponzi o Gavazzi per le gare di un giorno
e allora a livello giovanile avevano molto piu' margine di ora

 
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  postato il 19/10/2009 alle 19:33
Se mantiene le promesse c'è un '85 che si chiama Mauro Finetto che io terrei molto d'occhio.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
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Livello Gino Bartali




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  postato il 19/10/2009 alle 20:54
Per quello che conta (secondo me non pochissimo) ecco gli 87,86,85 nei primi cento del ranking (SE&O)

87 Boasson Hagen,Taramae,

86 Gesink, Kreuziger,Ciolek,Goss, D. Martin,

85 Cavendish, Andy Schleck, Fuglsang, T. Martin, Langeveld, Van Avermaet, Rojas ,P.Velits,El Fares, Roelandts

Qualche bel nome, alcuni già bellissimi
Il primo italiano è Ginanni (85) che è 147°


Se diamo ragione ai freddi numeri c'è poco da stare allegri.
Però, in verità, non me ne può fregar di meno. Sono nazionalista solo ai Mondiali e alle Olimpiadi. Altrimenti mi piace vedere una corsa animata e un grande vincitore indipendentemente dalla bandiera.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2009 alle 21:17
Vista così lo scenario sembra fiacco, ma non abbiamo bisogno già da domani del ricambio, direi che i ciclisti per i prossimi 4-5 anni ci sono e non sono scarsi. Magari la prossima generazione di dilettanti sarà il vero ricambio, chi può dirlo. Io resto ancora fiducioso.

 

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FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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  postato il 19/10/2009 alle 21:20
Originariamente inviato da pitoro

Per quello che conta (secondo me non pochissimo) ecco gli 87,86,85 nei primi cento del ranking (SE&O)

87 Boasson Hagen,Taramae,

86 Gesink, Kreuziger,Ciolek,Goss, D. Martin,

85 Cavendish, Andy Schleck, Fuglsang, T. Martin, Langeveld, Van Avermaet, Rojas ,P.Velits,El Fares, Roelandts

Qualche bel nome, alcuni già bellissimi
Il primo italiano è Ginanni (85) che è 147°


Se diamo ragione ai freddi numeri c'è poco da stare allegri.
Però, in verità, non me ne può fregar di meno. Sono nazionalista solo ai Mondiali e alle Olimpiadi. Altrimenti mi piace vedere una corsa animata e un grande vincitore indipendentemente dalla bandiera.


Queste statistiche però sono viziate da alcune cose.
1) Poche squadre italiane Pro Tour (due)
2) Pochi corridori italiani nelle corse importanti (RCS preferisce invitare la Topsport al Lombardia...)
3) Scarsa propensione all'estero da parte degli italiani (chi ci prova, vedi Gatto, Barla, etc., torna mestamente indietro dopo un paio d'anni di permanenza).
Queste sono le prime che mi sono venute in mente.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
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sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2009 alle 21:39
Originariamente inviato da Salvatore77

Vista così lo scenario sembra fiacco, ma non abbiamo bisogno già da domani del ricambio, direi che i ciclisti per i prossimi 4-5 anni ci sono e non sono scarsi. Magari la prossima generazione di dilettanti sarà il vero ricambio, chi può dirlo. Io resto ancora fiducioso.


Spero che vada come dici tu ma in realtà io ho poca fiducia. Nelle classiche in realtà abbiamo un buon potenziale con corridori già all'altezza come Ballan, Cunego e Pozzato, uomini che han già vinto qualcosa di pesante. E dietro c'è qualche altra promessa come Bandiera per esempio.
Molto meno buone sono le prospettive per le corse a tappe per le quali vedo bene il solo Nibali, non ancora 25enne e che quest'anno ha fatto finalemente vedere ottime cose. Promette bene anche Francesco Masciarelli, che però, così come molti altri giovani italiani, corre in professional che spesso sono tagliate fuori dai grossi avvenimenti. Se questa tendenza dovesse continuare non sarebbe un bene.

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 20/10/2009 alle 08:55
Se vogliamo muoverci sugli anni di nascita segnalerei tutti questi atleti che già hanno avuto modo di mettersi in evidenza:

1987: Malacarne, Guarnieri, Oss
1986: F. Masciarelli, Capecchi
1985: Ginanni, Finetto, Cataldo, Belletti, Sabatini, Gatto, Frapporti, Canuti, Agnoli, Salerno
1984: Nibali, F. Gavazzi, Marcato, Santambrogio, Viganò, Bandiera, Possoni

Nella quantità ce ne sono. Ok non abbiamo avuto ancora l'esplosione alla Boasson Hagen o Cavendish, ma spesso basta poco per trovare un campione. Non mi stupirei se gente come Cataldo, Gavazzi e Finetto facessero un grande salto di qualità già dal prossimo anno.

 
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Livello Greg Lemond




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Registrato: Aug 2009

  postato il 20/10/2009 alle 09:11
Originariamente inviato da pitoro

Per quello che conta (secondo me non pochissimo) ecco gli 87,86,85 nei primi cento del ranking (SE&O)

87 Boasson Hagen,Taramae,

86 Gesink, Kreuziger,Ciolek,Goss, D. Martin,

85 Cavendish, Andy Schleck, Fuglsang, T. Martin, Langeveld, Van Avermaet, Rojas ,P.Velits,El Fares, Roelandts

Qualche bel nome, alcuni già bellissimi
Il primo italiano è Ginanni (85) che è 147°


Se diamo ragione ai freddi numeri c'è poco da stare allegri.
Però, in verità, non me ne può fregar di meno. Sono nazionalista solo ai Mondiali e alle Olimpiadi. Altrimenti mi piace vedere una corsa animata e un grande vincitore indipendentemente dalla bandiera.


Inviterei, però, a tenere conto delle nazionalità dei nomi che hai segnalato. Abbiamo 2 tedeschi, belgi e olandesi, e 1 norvegese, estone, ceco, australiano, irlandese, inglese, lussemburghese, danese, francese, slovacco, spagnolo. Non è nemmeno, quindi, che ci siano nazioni dominanti. E' solo che il movimento sta diventando sempre più ampio. Non credo che la presenza, da una parte, dello spagnolo Rojas e, dall'altra, di nessun italiano nei 100 possa dire che l'Italia è in crisi e la Spagna no.
Credo poi (ma potrei dire una cretinata), che i "nordici" maturino prima fisicamente dei mediterranei. Il movimento spagnolo, negli ultimi anni così dominante, ha di rado espresso giovani di altissimo livello. Però dopo hanno saputo diventare dei campioni.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2008

  postato il 20/10/2009 alle 09:36
sul bilancio semi disastroso di quest'anno avete già detto tutto voi, vorrei aggiungere che anche il fatto che alle corse più importanti del calendario partecipano solo 2 squadre italiane (a volte tre o quattro, quando vengono invitate acqua&sapone e diquigiovanni), e di conseguenza ci ritroviamo con 10-12 massimo 15 corridori italiani, incide molto sui risultati finali e sulle statistiche.
Riguardo i corridori più giovani, se molti di quelli citati qui (vedi Guarnieri o Cataldo tanto per dirne due) si ritrovano a correre per altri capitani, i risultati non arrivano. Boasson Hagen a 22 anni ha corso da protagonista molte gare di primo livello (vedi GW e giro), spesso i nostri giovani devono fare i gregari a capitani che poi toppano clamorosamente.
Corridori interessanti come Finetto, li abbiamo visticorrere poco se non pochissimo e questo incide molto. Idem Visconti o Masciarelli. (parlo di grandi corse non di calendario italiano)
Mi lasciano perplessi due giovani clamorosamente involuti e su cui si puntava molto quest'anno Capecchi e Ginanni, praticamente (a parte Ginanni quest'inizio di stagione) dei desapareçidos per tutto l'anno.
Il prossimo anno continueremo a puntare sui soliti noti, Basso, Pozzato, Ballan e Cunego...forse un po' troppo poco rispetto al passato...

 

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Io Odio Marino Bartoletti e Abajia



Vincitore al Fantaciclismo del Tour de Suisse 2009
2°, 3° e 4° in tre tappe al Fantagiro d'Italia '09
Una vittoria di tappa e un 4° posto al Fanta Tour 2009

 
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