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Autore: Oggetto: Guido Boni, l'Angelo di Vicchio...

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 11/08/2009 alle 21:35
Il primo ciclista che ha guadagnato il tifo del giovanissimo Carlo Lemond.....

BONI GUIDO
Nato a Gattaia di Vicchio (FI) il 14.11.1933. Professionista dal 1954 al 1964. Completo. 8 vittorie.



Anno/Squadra
1954 Welter (dall’1 ottobre)
1955 Welter
1956 Nivea Fuchs
1957 Bottecchia Gripo
1958 Bianchi
1959 Tricofillina Coppi
1960 Ghigi
1961 Ghigi
1962 Ghigi
1963 Molteni
1964 Molteni

Vittorie:
1955 Circuito di Badia
1955 Coppa Arno
1956 Tappa Bienne (Giro della Svizzera)
1956 Mantova (Trofeo UVI)
1956 Pistola (Treofeo UVI)
1956 Trofeo UVI (classifica finale)
1956 Circuito di San Marino
1958 Tappa Forte dei Marmi (Giro d'Italia)

Piazzamenti di rilievo:
1955 2° G.P. Industria e Commercio
1956 2° Tappa Sondrio (Giro d'Italia)
1956 3° Giro del Lazio
1956 3° Giro del Veneto
1957 2° Giro di Romagna
1957 3° Sassari - Cagliari
1958 3° Tappa San Benedetto del Tronto (Gito d’Italia)
1959 2° Cronotappa Vesuvio (Giro d'Italia)
1959 3° Giro di Toscana
1960 3° Tappa Trento (Giro d'Italia)

Piazzamenti al Giro d’Italia:
1955 19°
1957 19°
1958 24°
1959 22°
1960 48°
1961 51°

Piazzamenti al Tour de France:
1962 48°

Piazzamenti alla Vuelta:
1957 11°
1959 17°

Piazzamenti al Campionato Italiano:
1957 9°
1959 8°

Piazzamenti al Campionato del Mondo:
1957 14°

Piazzamenti nelle Classiche:
1955 66° Milano Sanremo
1956 25° Milano Sanremo
1956 37° Parigi Bruxelles
1957 17° Milano Sanremo
1957 21°Parigi Bruxelles
1958 83°Giro di Lombardia
1961 116° Milano Sanremo
1962 82° Milano Sanremo

Altri Piazzamenti:
1955 8° Giro di Svizzera
1958 4° Giro di Sardegna
1959 5° Milano Torino
1959 5° Trofeo Matteotti
1959 6° Tre Valli Varesine
1959 10° Giro dell’Emilia

Ritratto.
Da dilettante prometteva moltissimo. Alle vittorie, aggiungeva il piglio di chi possiede qualcosa in più. Ereditò presto il soprannome che lo accompagnerà sempre: “L’angelo di Vicchio”. Il tutto per quello sguardo dolce ed anche un po’ birichino, gli occhi azzurro-verdi e quella faccia da eterno bambino. Un altro surplus di notorietà, che andava dritto al cuore di quei giornali che allora trattavano il ciclismo anche se non dichiaratamente sportivi, giunse a Guido dalla sua storia d’amore e dal conseguente matrimonio con Marisa Zocchi, una delle prime vedette di "Lascia o raddoppia?" (ovviamente specializzata in ciclismo). Insomma, un personaggio niente male: il campioncino possibile, fotogenico, con la compagna carina e nota a quei tanti che, nei bar, nei circoli, nelle parrocchie si radunavano per vedere il telequiz e lo show presentato da Mike Bongiorno che catalizzò l’attenzione nazional popolare, dalla fine del 1955 a metà 1959.
Per il Guido Boni atleta però, il professionismo, dopo le speranze costruite nei tre anni fra i “puri”, non fu pari alle attese. Qualche sprazzo, degno di un corridore dal potenziale di nota e poi tanto gregariato, anche alla luce delle ottime squadre in cui ha militato. Fu compagno di Magni nella Nivea Fuchs, di Coppi nella Bianchi e nella Tricofilina dove trovò, oltre al "campionissimo", anche Federico Bahamontes. Le sue ultime squadre furono la romagnola Ghigi e la grandissima Molteni, agli esordi. I suoi anni migliori, a livello di risultanze personali, furono i primi. Si fece notare in modo particolare nel '56, per la sua vittoria nella tappa di Bienne al Giro della Svizzera e per il successo nel Trofeo UVI, dove vinse le prove di Mantova e Pistoia. Il suo ultimo successo lo colse nella frazione di Forte dei Marmi al Giro d'Italia del 1958, quando superò allo sprint Guido Carlesi, suo compagno di fuga, dopo aver promesso a questi, si dice, di non fare la volata perché stanco. Ma il valore potenziale di Boni, più che sulle vittorie, sta nei piazzamenti ottenuti, alcuni dei quali di pregio, come ad esempio i secondi posti, dietro a Miguel Poblet nella frazione di Sondrio al Giro '56, al Giro di Romagna '57 dietro al "Treno di Forlì" Ercole Baldini, o quello prestigiosissimo, alle spalle del grande Charly Gaul nella Cronoscalata del Vesuvio, al Giro d'Italia '59. Notevole anche la terza piazza dietro ai belgi Emile Daems ed Edgar Sorgeloos, nella tappa di Trento al Giro '60 e quella d'onore nel Gran Premio Industria e Commercio '55, quando vinse Aldo Moser. Fu azzurro ai Mondiali di Waregem, nel 1957, dove giunse quattordicesimo e primo degli italiani. Di lui si ricordano pure le vistose cicatrici che cospargevano il suo stinco sinistro, nate a causa di un incidente occorsogli in tenera età.

Foto rare o inedite:


Da Lo Sport Illustrato 1957 – L’arrivo del Giro di Romagna vinto da Baldini su Boni (a sinistra) e al compianto Angelo Conterno.


Trofeo Tendicollo Universal 1960 – Guido Boni in azione


Trofeo Tendicollo Universal 1960 – Jacques Anquetil, poi vincitore, raggiunge e supera Boni


La cartolina di Guido Boni in maglia “Ghigi”


Morris

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2480
Registrato: Sep 2007

  postato il 11/08/2009 alle 21:51
mi immaginate tra 50 anni aprire topic del genere....

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Greg Lemond
Utente del mese Gennaio 2009
Utente del mese Giugno 2010




Posts: 5660
Registrato: Mar 2005

  postato il 12/08/2009 alle 10:22
Grazie Maurizio e come Catone il censore non posso che aggiungere (quasi quasi, se me lo concedi la metto nella firma). Come può un talento come il tuo essere trascurato dai media specializzati

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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