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Autore: Oggetto: GIRADA 2009

Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/09/2009 alle 13:52
Ecco il commento di Teofrasto pracelso per la seconda tappa:

2° tappa - Cimitero di Gavardo - Stadio di Soprazzocco

In ottemperanza alle nuove norme recentemente emanate dal Governo, mi trovo costretto a redigere il seguente commento nella lingua locale in quanto trattasi di avvenimento di carattere locale.

Me somèa che la situasiù la sie bela che definida dopo la tapa d'encö. Ghe mia stat verso de ciapà el gnaro Dancelli dopo che'lga decidìt de parter èn salida e salüdà töcc. Ise la Girada la gà troàt èl so padrù, almeno sö la carta. Bisognerà vedèr se virgü tra i dù Tami, el supergnaro, èl Micheli e'l Franzù i riarà a daga na quàq preocupasiù.

Sentite... me so tridat i cicòti de scrièr èn dialèt, ondepercui, noncurante degli strali leghisti, proseguirò in purissimo italiano.

Alùra, no scusate, allora, come già detto risulta assai chiarito che il Sig. Dancelli ha pensato di far capire a tutti che per vincere questa volta bisognerà passare sul suo cadavere. Visto però che molti vorranno vincere né più e né meno fossi Dancelli assumerei qualche guardia del corpo e chiederei un programma di protezione per la famiglia.

Da quanto visto ieri gli unici possibili avversari si chiamano Superboy e Micheli. Il resto la vedo ardua fes.

Scorrendo la classifica verso il fondo non può che scappare qualche lacrimuccia nel vedere oltre la decima posizione più o meno quasi tutti i Grandi Vecchi della Girada che, escludendo Paterlini e Cappelletti, non possono fare altro che sfruttare la classifica avulsa per trarne personali soddisfazioni.

Sul fondo del barile trovansi i due fenomeni del nullafacentismo ciclistico.

L'uno, il Baccoli oramai chirurgicamente diviso dal Cappelletti, che ieri non si è presentato pensando che prendendo il tempo dell'ultimo arrivato ci avrebbe comunque guadagnato. L'altro, il Falsina nemico di ogni salita, che arriva al traguardo dalla parte opposta rispetto al percorso della tappa, avendo scelto tatticamente di sfruttare una strada più lunga ma più impegnativa. Tanto per non dare l'idea di venire alla Girada ogni tanto e vincere tutto, facendosi nemici potenti.

Oggi tappa defaticante, corta e piatta più di Heater Parisi, la cui unica difficoltà non è di ordine fisico ma psicologico. Infatti si parte e si arriva al cimitero di Carzago-Calvagese, luogo isolato in mezzo alla campagna. Visto che le ombre della sera di questi tempi arrivano in fretta consiglierei Dancelli di non indugiare troppo nelle vicinanze alla fine della tappa, quando tutti si allontanano e solo il tenue rumore dei gufi e delle sgregnapole fa da sottofondo....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/09/2009 alle 16:56
Ecco la presentazione della tappa di stasera:

3° tappa Cimitero di Carzago - Cimitero di Carzago

Oggi tappa molto breve, al massimo 10 km, ma molto veloce. Inizio all'insegna della disobbedienza civile, con partenza dal cimitero di Carzago ed imbocco contromano del senso unico proveniente da Calvagese.
Si attraversa il paese e si prende la strada, molto larga in leggera salita, verso Castrezzone: la strada difficilmente si presta ad attacchi da lontano, quindi prevedo che si arriverà tutti più o meno uniti fino alla discesa per Bottenago. Discesa velocissima dove se qualcuno molla molto i freni potrebbe lanciare una qualche azione (probabilmente suicida).
Breve sterrato pianeggiante ed attraversamento del paese di Carzago, dove tra strade strette e curve si arriva all'ultimo km, caratterizzato da varie semplici rampette che salendo costantemente portano al rettilineo d'arrivo.
Il mio personale favorito è Micheli, che credo scatterà nelle ultime rampe prima dell'arrivo; io sto meditando di cucirmi alla sua ruota per tentare di fregarlo in volata.
L'uomo del mistero Tami potrebbe ovviamente scompaginare tutti i piani, perchè, se riesce a staccarsi da suo padre, è capacissimo di mettersi in testa a tirare come un forsennato solo per evitare che il gruppo intralci una strada di paese larga poco più di 2,5 metri.
Comunque ho buone possibilità. Vedremo.

 

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  postato il 10/09/2009 alle 01:07
Ecco l'ordine di arrivo della terza tappa

3a tappa: Cimitero Carzago – Cimitero Carzago, 8.5 Km.

1. Rossano Lavi in 16.50 + 10” di aggravio
2. Federico Micheli a 14’’ + 5’’ di aggravio
3. Claudio Dancelli s.t.
4. Matteo Cappelletti s.t.
5. Pierluigi Paterlini s.t.
6. Giovanni Massolini s.t.’
7. Leone Tami s.t.
8. Giorgio Franzoni s.t.
9. Alessandro Tami s.t.
10. Massimo Licci s.t.
11. Lorenzo Zanardelli s.t.
12. Stefano Filippini a 35’’
13. Eugenio Sartorelli s.t.
14. Roberto Tottoli s.t.
15. Stefano Falsina a 44’’
Nicola Baccoli ritirato
Renato Milini aggregato a 44’’

Classifica generale

1. Claudio Dancelli 38.5 Km in 1h22’46’’ (maglia Maron)
2. Rossano Lavi a 54’’
3. Federico Micheli a 2’23’’
4. Pierluigi Paterlini a 3’12’’’
5. Leone Tami a 3’26’’
6. Alessandro Tami a 3’29’’
7. Matteo Cappelletti a 3’31’’
8. Giovanni Massolini a 4’39’’
9. Renato Milini a 5’29’’
10. Eugenio Sartorelli a 6’12’’
11. Roberto Tottoli a 7’12’’
12. Stefano Filippini a 8’19’’
13. Lorenzo Zanardelli a 8’36’’
14. Massimo Licci a 8’43’’
15. Giorgio Franzoni a 14’16’’
16. Stefano Falsina a 24’01’’
17. Nicola Baccoli ritirato

Breve cronaca
La tappa più breve della Girada prima dei tre tapponi finali presenta il gruppo compatto fino alle ultime fasi. Qualche allungo dei big e qualche scatto velleitario di Filippini e Tottoli movimentano la gara prima che sull’ultimo strappo prima Cappelletti e poi Micheli lancino lo scatto irresistibile di Lavi che stacca tutti e va a vincere. Dietro sgranati gli altri a una breve distanza che salva anche l’assente Milini da penosi aggravi.

NB: Dopo formale verifica su richiesta di Zanardelli, è stata modificata la classifica della tappa di ieri: la posizione sua e quella di Licci erano state invertite.

 

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  postato il 10/09/2009 alle 09:24
Commento alla 3° tappa Cimitero di Carzago - Cimitero di Carzago

Si parte e si arriva al cimitero di Carzago; quest'anno la Girada sembra avere un feeling particolare con i campisanti perchè la 2°, la 3° e la 4° tappa partono, o arrivano, o entrambe, presso cimiteri.
Comunque oggi tappa semplice, molto corta, si parla di 7 km, con gli ultimi 3 km, prima dei 500 metri finali, in discesa. Ma sono proprio i 500 finali, molto nervosi, con rampe di salita, a rendere la tappa di difficile interpretazione.
Effettivamente c'è poco da raccontare fino al tratto finale; da segnalare il fatto che Franzoni si mette a tirare il gruppo per quasi tutta la tappa, compresso il passaggio nelle strade di paese di Carzago, fumate ad una velocità media di 46 km/h. In molti si lamenteranno della pericolosità di questo tratto e si prevedono polemiche molto accese nei prossimi giorni.
Comunque si arriva alla brutta curva prima della salitella finale: io, che non so bene come mi sono trovato davanti al gruppo, la prendo troppo interna e vengo un po' chiuso dagli altri che queli che cercano di prendere davanti la rampa (cioè tutti). Infatti Tottoli e Paterlini tentano uno scatto; ma i loro scatti non devono preoccupare. Lo scatto veramente preoccupante è quello di Superboy Lavi che ci pianta giù un'accellerazione molto decisa, che non lascia spazio a a dubbi: vuole vincere la tappa.
Dancelli risponde con ritardo; evidentemente non si aspettava lo scatto (in verità nessuno se lo aspettava). Prova ad agganciarsi, ma non ce la fa.
Intanto dietro io mi accodo a Tottoli per rilanciare la mia azione, ma commetto un errore perchè il guru della Girada si pianta clamorosamente e sono costretto ad aggirarlo quasi da fermo, operazione abbastanza lunga. Provo a ripartire e riprendo Micheli, vedo Paterlini a 20 metri e potrei riprendere anche lui, ma la visione lontana di Lavi che si invola verso il traguardo, con Dancelli che molla, mi demoralizza un po' e così mollo.
Lavi arriva primo con 14 secondi, un'enormità effettivamente, partorita però dalla strana condotta di gara del gruppetto che arriva che, spaventati dai 5 secondi di aggravio per il secondo, frenano per non tagliare il traguardo e perdono un sacco di tempo. Dovrà essere il pollo diciannovenne Micheli alla fine ad arrivare secondo.
Dietro tutto il gruppo molto sgranato, che i giudici di gara per semplificare registreranno con stesso tempo.
Prima dichiarazione di Dancelli lungo il rettilineo di decelerazione dopo il traguardo, guardandomi perplesso negli occhi: "Ha fatto la tappa!".... il porco! (aggiungo io!).
Prima dichiarazione di Lavi dopo il traguardo a voce alta: "Così la smetterete di dire che c'è solo un re delle volate".
Lavi quindi trionfa nella tappa, si riprende di diritto il titolo di velocista principe e si candida di diritto all'assegnazione del premio speciale "Gran Bastardo d'Oro" (gli exit-poll lo danno già per vincente sicuro, ma sarà meglio aspettare gli scrutini).
Penso che senza lo scatto di Lavi avrei potuto tenere abbastanza bene gli altri e vincere la volata.
Personalmente non credo che Rossano abbia fatto niente di male: probabilmente si sente battuto da Dancelli nelle tappe che contano ed ha voluto mettere in saccoccia una bella vittoria.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2009 alle 13:47
Commento alla terza tappa di quel pazzo furioso di Teofrasto Paracelso:

La terza tappa vista da Feltri e Mauro

Cronaca della terza tappa (da Il Giornale, direttore Vittorio Feltri)

I soliti baluba della Girada hanno corso ieri sera la terza tappa della nota corsa lombarda. Nel nulla assoluto di difficoltà si sono inventati qualche brivido passando a tutta forza nei centri storici brulicanti di solerte attivismo tipico delle genti nordiste nella sera settembrina.

Alla partenza si registra il ritiro di Baccoli, recentemente fatto oggetto di una nostra inchiesta giornalistica che ne svelava la pessima tendenza a non far uso di nessuna sostanza dopante e di dedicarsi più alle serate mondane che ai necessari allenamenti estivi. Lo scandalo che ne è seguito, strumentalizzato dalla solita stampa cattocomunista, lo ha convinto al ritiro.

La corsa non ha una grande storia, se si escludono i soliti scattini da micetta impaurita del noto attivista bolscevico Tottoli e qualche timido accenno alla battaglia del trotzkista Filippini, prontamente rintuzzati dal volitivo plotone nazionalista.

In vista dell'arrivo, previsto da quelle femminucce degli organizzatori con la formula degli aggravi, scatta senza badare a questi dettagli un erculeo Superboy, già da tempo punto nell'onore per aver concesso con enorme magnanimità la prima tappa a Zanardelli (conoscevo il nonno...).

Dietro Dancelli (sulla cui forma fisica pare stia indagando il GIP di Poggibonsi) pare sorpreso da questo istinto suicida di Superboy ma, per non prendere i 5 secondi di aggravio si ferma a far passare Micheli il quale, beato nella propria innocenza, lo passa e si becca il ritardo. Ma oramai il tempo è passato e Superboy guadagna lo stesso 4 secondi in classifica generale.

Oggi la superclassica dei laghetti, nella speranza che il disfattismo di stampo clerical-chic non imponga ritmi da mammoletta anche a chi, a dispetto dei dettami dell'opposizione, vorrà nobilitare la tappa.


Cronaca della terza tappa (da La Repubblica, direttore Ezio Mauro)

A seguito del massacro mediatico che noti quotidiani al soldo del premier hanno scatenato contro l'incolpevole Baccoli, abbiamo dovuto assistere amareggiati al ritiro di colui che solo apparentemente andava al ritmo di un bradipo azzoppato ma che, in realtà, stava semplicemente assaporando con tutta la gioia dei suoi vent'anni le bellezze naturali che la corsa attraversava.

La corsa, organizzata nonostante la maggioranza di governo ne abbia tentato la soppressione con un decreto d'urgenza, ha così potuto vivere una splendida giornata all'insegna della pace tra i popoli e del riformismo progressista, sfociato in una volata di forza del vice-leader Superboy che ribadisce allo stupito Zanardelli (conoscevo il nonno...) che la prima tappa fu solo un incidente di percorso.

La vivace allegria da capodanno al gerontocomio espressa dai vari Tottoli e Filippini verso il traguardo non può che ribadire il carattere festoso della manifestazione.

Ma in tutto questo non possiamo esimerci dal rivolgere alcune domande all'attuale leader della classifica, il potente Dancelli il quale, fino ad oggi, ha finto di ignorarle. Vedrete che addurrà, come patetica scusa, che in realtà è la prima volta che gliele sottoponiamo.

prima domanda: Corrisponde al vero la notizia secondo cui Lei ha sentito PRIMA DELLA GARA i consigli di un noto Grande Vecchio del ciclismo che risponde al nome di Fausto Dancelli? Come ha conosciuto in realtà quest'uomo?

seconda domanda: Può escludere che le fotografie di cui siamo in possesso scattate la notte di ferragosto in un noto locale equivoco del mantovano (nelle quali peraltro Lei non figura assolutamente) non la rendano ricattabile?

terza domanda: Se qualche magistrato decidesse di indagarla per furto di cavalli Lei rinuncerebbe alla sua immunità diplomatica semmai dovesse un giorno averne una?

quarta domanda: Quanti dei soldi che guadagnerà dagli sponsor per questa Girada verranno effettivamente devoluti (come Lei non ha recentemente dichiarato) al fondo pensione Vecchi Ciclisti del quale fanno parte i vari Sartorelli, Tottoli, Falsina e Filippini?

Sono domande scomode, ce ne rendiamo conto, ma il silenzio che le segue non è forse sintomo di un crescente ed ormai insopportabile nervosismo? Vedremo se nella tappa di oggi (la superclissicissima) avremo o meno delle risposte.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2009 alle 17:22
Stasera si corre la 4° tappa, che è una classicissima della Girada, la "Classica dei Laghetti", percorso che si svolge nella zona intorno alla Valtenesi, con suggestivo passaggio vicino ai laghetti di Sovenigo.
E' tra l'altro lo stesso percorso della Kobram 2007, ma fatto al contrario; nel verso Kobram (orario) è più duro, ma il verso Girada secondo me è più spettacolare, ovviamente contando anche tutti gli incroci che bisogna attraversare girando in senso antiorario.
Il percorso è molto vallonato con salite con pochi strappi e discese lunghe e veloci, fino ad arrivare alla salita dei laghetti di Sovenigo.
La salita non è propriamente durissima, tranne un pezzo di un centinaio di metri, ma è composta di tre rampe consecutive, intervallate da tratti pianeggianti (ma anche no) su cui è fondamentale rilanciare. La salita sembra essere stata disegnata apposta per favorire le caratteristiche di scattista di Dancelli.
Dopo la salita c'è una breve discesa e poi subito l'arrivo.
Grandissimo favorito, come già detto Dancelli; non penso che Lavi possa impensierirlo. Dai rumors nel gruppo si sente di proposito di attacco da lontano dei due Tami e addirittura di Paterlini e Micheli.
Se dovessero fare la corsa dura dall'inizio prevedo che, dopo i migliori, ci saranno distacchi abissali; io per primo sarei contento di 3-4 minuti di ritardo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2009 alle 19:34
Ma perché la fate a settembre che c'è poca luce e non a giugno o luglio quando ci si vede fino alle dieci di sera?

 

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..vince, trionfa! Alza le braccia al cielo!!
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2006 http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3901
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 10/09/2009 alle 22:33
Originariamente inviato da uffa

Ma perché la fate a settembre che c'è poca luce e non a giugno o luglio quando ci si vede fino alle dieci di sera?


Così hanno la scusa che ad agosto devono prepararsi, ed evitano le stressantissime ferie estive

 

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Alessandro

29/05/1999 - 27/07/2008: Grazie Paolo!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2009 alle 08:30
4a tappa: Classica dei laghetti, 19 Km.

1. Claudio Dancelli in 35’29’’ – 10” di abbuono
2. Rossano Lavi a 55’’ – 5’’ di abbuono
3. Matteo Cappelletti s.t.
4. Federico Micheli a 2’01’’
5. Alessandro Tami a 2’03’’
6. Leone Tami s.t.’
7. Giorgio Franzoni a 2’16’’
8. Pierluigi Paterlini a 2’21’’
9. Giovanni Massolini a 4’16’’
10. Renato Milini a 4’25’’
11. Eugenio Sartorelli s.t.
12. Lorenzo Zanardelli a 4’59’’
13. Massimo Licci a 5’17’’
14. Stefano Filippini s.t.
15. Roberto Tottoli a 6’46’’
Stefano Falsina aggregato a 6’46’’
Nicola Baccoli ritirato


Classifica generale

1. Claudio Dancelli 57.5 Km in 1h58’15’’ (maglia Maron)
2. Rossano Lavi a 1’54’’
3. Federico Micheli a 4’34’’
4. Matteo Cappelletti a 4’36’’
5. Leone Tami a 5’39’’
6. Alessandro Tami a 5’42’’
7. Pierluigi Paterlini a 5’43’’
8. Giovanni Massolini a 9’05’’
9. Renato Milini a 10’04’’
10. Eugenio Sartorelli a 10’47’’
11. Lorenzo Zanardelli a 13’45’’
12. Stefano Filippini a 13’46’’
13. Roberto Tottoli a 14’08’’
14. Massimo Licci a 14’10’’
15. Giorgio Franzoni a 16’42’’
16. Stefano Falsina a 30’57’’
17. Nicola Baccoli ritirato

Breve cronaca
Dopo una iniziale partenza tranquilla da Villanuova, Claudio Dancelli infiamma subito la corsa e lancia l’attacco decisivo già prima di Soprazocco. Il resto del gruppo lo rivedrà solo all’arrivo. Dietro la colonna si spezza dapprima in due tronconi e poi, sulle rampe prima della discesa su Polpenazze è Cappelletti a lanciare l’iffensiva che spezza il gruppo degli inseguitori. Dietro, il gruppo degli ultimi procede compatto e si frantuma sulle ascese dei laghetti, mentre Tottoli perde contatto per un guaio meccanico. La classifica che ne deriva sembra fatta apposta per preparare la Kermesse: le posizioni mutano per pochi secondi e tutto lascia presagire future battaglie.
Seguirà commento di Teofrasto.

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2009 alle 08:31
Ciao cari,
ecco la personale cronaca della quarta tappa.
Innanzi tutto una premessa: la classica dei laghetti è la tappa più importante della Girada. Non è la più dura, ma quella che somiglia di più a una corsa vera. Si corre in ogni edizione ed e perciò ha assunto il valore di “classica”, appunto. In tutte quelle partecipate ho sempre dato il massimo per vincerla. Credo di averla persa solo nel 2004, quando un fortissimo Federico Micheli mi fece letteralmente andare fuori giri nel finale e finiì terzo e umiliato.
Ieri sono partito con l’obiettivo minimo di guadagnare altro tempo su Lavi. La kermesse e l’arrivo in salita di domani saranno per me tappe in cui difendermi e i 54” secondi di vantaggio che avevo al giro di boa della terza tappa non erano rassicuranti.
Inoltre Roberta e Giorgia sono venute a vedere la corsa per la prima volta quest’anno. Ho promesso a Giorgia che in caso di vittoria esulterò con la mossa di ballo di Jhonny Bravo, il cartone animato che guardiamo sempre insieme.

Partenza dal cimitero di Villanuova (e ridaje) e si sale subito verso Soprazzocco. Mi lasciano in testa a fare l’andatura e per il primo chilometro tutto rimane calmo. Poi in un tratto di falsopiano allungo. Massì, mi dico, checcazzo. Uno scatto del fagiano, come direbbe Bulbarelli, non mi costa fatica, ma mette qualche metro fra me e il resto. Lavi sembra indietro. Risponde Franzoni che con una bella progressione riporta la fila alla mia ruota.
Peccato, mi dico, ma insisto e scatto ancora. Stavolta guadagno una ventina di metri e allungo di più. Mi volto e vedo movimenti convulsi in testa. Franzoni sembra faticare a mantenere il ritmo e allora Tami e Lavi lo saltano e si mettono in caccia.
Io rilancio un pelino, non sono ancora a tutta, continuo a voltarmi per controllare. Rossano Lavi capisce che faccio sul serio e mi insegue di persona. Produce una bella sparata e chiude il buco. Io rallento, faccio rientrare tutti. La strada spiana e Lavi, dalla mia ruota,si lascia sfilare e cerca riparo nella pancia del gruppetto. Errore!
Lo vedo e riparto subito. Deciso. Non sono a blocco, ma lo scatto è secco. Quaranta metri di vantaggio. Mi volto e vedo Rossano uscire rabbiosamente dal mucchio. Si lancia solo ad inseguirmi.
A questo punto lo frego con l’esperienza. Sui saliscendi (più Sali che scendi) verso San Quirico lo tengo a cucinarsi a distanza di sicurezza. Quando vedo che guadagna rilancio. Un chilometro e mezzo di questo testa a testa e Lavi tenta di chiudere con una accelerazione, ma è a tutta. Allora mi metto a tutta anche io. Un chilometro e cede. Attende il resto per trovare collaborazione e io vado.
Prima dell’abisso in cui cade la mia mente per la fatica, riesco a pensare che, finora in questa quarta tappa, non sono mai andato dietro la prima posizione. Non è propriamente “ciclismo spettacolo”, ma pazienza, quest’anno mi sento meno scattista, ma con più fondo. Che sia merito delle salite che Guido Profroubaix, con anni di trituramento di maroni, mi ha infine convinto a fare con una certa continuità?
Comunque vado. Testa bassa. Mi volto molto spesso, a tratti mi viene paura di saltare per aria e fare la figura del pirla.
Vado, guadagno. Detta così sembra semplice. La strada ormai è sempre in salita e non mi resta che dare il massimo fino al traguardo. Cerco di amministrarmi nei tratti in salita dura e spingere a fondo su falsopiani e pianori. In discesa rifiato senza prendere rischi.
Guadagno con costanza fino a due terzi di tappa. Stimo un minuto di vantaggio, ma alla fine della discesa su Polpenazze sento di avere dato il meglio.
La pianura verso Puegnago è già dura per me come una salita. Quando poi attacco l’ascesa dei laghetti mi sembra di morire. Sulle tre (ma forse sono quattro!) balze che la costituiscono devo veramente sputare il sangue. Non mi alzo più nemmeno sui pedali. Raccolgo le incitazioni di Roberta e Giorgia che mi seguono ora in macchina.
Finisce la salita. Ultimo scatto di rabbia pura sui cento metri della rampa finale.
Discesina e piano finale. Rapporto più lungo, spingo a fondo, ma quando sbuco sul rettilineo finale mi volto e cerco lo sguardo della mia bimba in macchina. stendo le braccia coi pugni chiusi e le muovo alternate in basso e in alto: Jhonny Bravo.

Ciao belli
A presto.


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2009 alle 10:04
Ieri tappa dei laghetti e, che ve lo dico a fare?, Dancelli vince. Ma questa volta con azione da lontano, praticamente dal primo metro.
La tappa inizia al rallentatore, ma con Dancelli avanti qualche metro, che si volta insistentemente indietro per vedere gli altri cosa fanno.
Ad un certo punto accellera e anche il gruppo deve fare lo stesso; già i primi corridori si staccano.
Per un po' si continua con il battistrada 10 metri avanti e nulla più.
Ad un certo punto scatta ed il gruppo tenta di inseguire: all'entrata di Soprazzocco, passando sotto al rilevatore di velocità, il verdetto è chiaro: Dancelli 33 km/h, Lavi che segue poco lontano 30 km/h, gruppo 29 km/h.
Poco prima di San Quirico Lavi cede e rientra in gruppo, tirato alla morte da Tami; Dancelli si allontana visibilmente.
Falsopiano verso il passo del Cavallino, lieve calvario, cerco di stare attaccato allechiappe di quello davanti, ma devo cedere e non posso far altro che vederli allontanare. Dietro a me il vuoto: mi consolo contando otto uomini davanti. Questo vuol dire che la mia posizione in classifica non è poi così veritiera.
Proseguo in una cronometro personale nei saliscendi che portano all'inizio della discesa verso Polpenazze; ho sempre sofferto tanto questa strada, ma questa volta mi sento che sto andando proprio bene. Arrivo in cima esaltatissimo e mi giro, più per assicurarmi che gli altri non abbiano recuperato: Caxxo! ho alla ruota tutto il secondo gruppetto. Ma quando sono rientrati? Vuoi vedere che la classifica in fondo non è così mendace...
Si arriva alla salita dei laghetti e Milini, Sartorelli e Massolini mi staccano, ma io riesco a staccare Tottoli, Licci e Filippini; magrissima consolazione. All'arrivo avrò un ritardo di quasi 5 minuti.
Dancelli vince con un vantaggio di oltre 50 secondi e chiude definitivamente il discorso Girada; ormai non gli rimane che controllare ed eventualmente rispondere ad eventuali attacchi che però secondo me non verranno da Lavi, ma dalle posizioni di rincalzo. Dalla terza alla settima posizione, infatti, sono tutti entro il minuto e sono convinto che Tami proverà ad attaccare sabato per riprendere il podio.
Stasera classica kermesse sul circuito di Prevalle con formula molto singolare; avrò modo di spiegare in giornata.

 

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  postato il 11/09/2009 alle 10:29

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2009 alle 11:04
Piccole note di colore dalla pancia del gruppo:

Il loquace Paterlini, che a me ricorda molto Iago di Otello, sempre pronto a mettere zizzania, sta facendo una campagna elettorale spietata per eleggere ad acclamazione Superboy Lavi come "Gran Bastardo d'Oro".
Si dice addirittura rammaricato che il titolo non sia in fondo così offensivo come ci sarebbe bisogno.
A me ques'uomo fa morire dal ridere: ieri all'inizio della tappa, quando la corsa stava per entrare nel vivo, ha fatto una battuta a Franzoni che mi ha fatto ridere per 1 km; probabilmente ho perso terreno per l'ossigeno perso a ridere.
Franzoni si fa riconoscere, infatti, per i rapportoni che usa sempre e Paterlini gli ha chiesto, come un fulmine a ciel sereno: "Franzoni, ma la tua bici ce l'ha il cambio?"

 

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Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
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  postato il 11/09/2009 alle 12:01
vorrei far notare uno dei paradossi della Girada:
la corsa parte dal camposanto ed entra subito nel vivo....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2009 alle 12:15
L'anno prossimo prendo una settimana di ferie e partecipo anche io!

 

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..vince, trionfa! Alza le braccia al cielo!!
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2009 alle 14:17
Ecco il grafiante commento di Teofrasto Paracelso alla 4° tappa della Girada:

Commento di Teofrasto

Trascrizione integrale della puntata di ieri sera di Porta a Porta Speciale Girada con ospite in studio Silvio Berlusconi

B. V.: - Buonasera, lo Speciale di stasera vuole entrare più a fondo, nello stile di giornalismo corsaro e graffiante che ci contraddistingue, tra le pieghe della Girada. Per farlo abbiamo in studio Silvio Berlusconi, il Presidente Ciclista come ama definirsi, grande esperto del ciclismo in generale e di questa corsa in particolare. Signor Berlusconi, può spiegarci il motivo di tanta ammirevole passione?
S. B.: - Buonasera. Forse non tutti sanno che io da giovane ho partecipato in qualità di amatore...
B. V. : - Scusi se la interrompo ma la parola "amatore" di questi tempi sarebbe meglio che Lei non la pronunci... Sa com'è...
S.B. : - Ha ragione, vedrà che domani tutti i giornali scriveranno le solite nefandezze... Ma lasciamo perdere. Dicevo che ho partecipato a diverse corse ciclistiche ottenendo discreti risultati.
B.V. : - Lei non finisce mai di sorprenderci Presidente. Che ci dice di questa edizione della Girada?
S.B. : - Pur tra i molteplici impegni istituzionali che devo sostenere, trovo sempre il tempo di seguire le tappe serali. Devo ammettere che quest'anno la corsa mi piace particolarmente in quanto la guida un leader inconfutabile come Dancelli che non viene mai messo in discussione. Basta che decida di fare uno scatto e via, nessuno a criticarlo, a rompergli gli zebedei, a sottintendere combine... Nessuna opposizione insomma. Un sogno che vorrei si realizzasse anche per il sottoscritto.
B.V. : - E di Superboy che ci dice?
S.B. : - Ammiro anch'esso non c'è dubbio. La tappa di ieri mi ha dato prova che se uno vuole imporre la propria legge e nessun altro è in grado di contrastarlo lo può fare, proprio come faccio io.
B.V. : - Bene, salutiamo Renato Mannheimer che ci ha portato alcuni sondaggi interessanti. Ce li può illustrare?
R.M. : - Partiamo subito col primo cartello. La domanda posta era: "Chi è il campione delle Girade passate che è rimasto più nei vostri cuori?". Le risposte ci hanno sorpreso un poco. Il campione ha infatti risposto "Nessuno" per il 98% mentre il restante 2% non sa, non risponde, manda affanculo ecc..
Veniamo al secondo cartello: "Sareste favorevoli al "GIRO-DAY", ovvero la proposta di accorpare in un unica settimana Giro d'Italia, Tirreno Adriatico e Girada? Qui il campione ha risposto in modo contrastante. Infatti abbiamo "Si, perchè così Dancelli non vince un'altra volta" il 12%, "No perchè Superboy non potrebbe più rivincere" il 6% mentre il restante 82% ha risposto di non conoscere il Giro d'Italia e la Tirreno Adriatico.
B.V. : - Bene, grazie Manny.
S.B. : - Vorrei sottolineare che i miei sondaggi mi danno vincente se partecipassi alla Girada al 92,3%.
B.V. : - Grazie Presidente. Ci dice qualcosa di qualche altro partecipante?
S.B. : - Mah, non vorrei creare o distruggere carriere, sa, quello che dico io dall'alto dei Cieli condiziona non poco l'intero operato umano.
B.V. : - Capisco, come sempre Lei sa esattamente qual'è la cosa giusta da dire. Una sola curiosità prima di chiudere. Nel suo ultimo "Contratto con gli italiani" Lei ha firmato qui davanti al me che si sarebbe dimesso se non fosse riuscito a far vincere almeno una tappa al buon Falsina. Come crede che riuscirà questa volta a farla franca?
S.B. : - Innanzitutto smentisco categoricamente di aver mai usato le parole "vincere" e "Falsina" nella stessa frase. Non sono ancora pazzo come scrive certa stampa disfattista. Quello che ho scritto è che mi sarei dimesso se Falsina non fosse stato al comando alla fine di una tappa. Ed è quello che è successo. Alla fine della tappa di ieri Falsina era assente proprio perchè convocato al Comando dei Carabinieri di Gavardo con una scusa qualsiasi. Come vede e come sempre accade ho rispettato i miei impegni.
B.V. : - Lei è un grande, Presidente...
S.B. : - Ma che fa, si tiri su... E la smetta di biascicarmi sulla mano cribbio!

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2009 alle 14:32
Ragazzi, stasera si corre la Kermesse!
La tappa della Kermesse è l’altra tappa (con la classica dei laghetti) che si ripete sostanzialmente uguale ogni anno. Quattro giri sostanzialmente pianeggianti nell’entroterra di Prevalle. 17/18 chilometri in tutto. Storicamente è la tappa dedicata ai velocisti, o ai passistoni. Roberto Tottoli (non esattamente un filiforme) l’ha vinta ben tre volte!
Consente agli spettatori (la solita dozzina di persone) di vedere più passaggi ed indubbiamente divertente.

Da qualche anno a questa parte la Kermesse è stata stravolta. I grandi vecchi della Girada si sono inventati una formula che è sicuramente bellissima, ma che personalmente andrà a mio svantaggio. Infatti i concorrenti partono uno ad uno, a intervalli di 15”, dall’ultimo al primo della classifica generale.
Questo significa che il leader si trova ad inseguire tutti e che, viceversa, per gli avversari, si tratta di una ghiotta occasione per metterlo in difficoltà.
Quindici secondi non si annullano facilmente e senza fatica e ammetto di temere questa kermesse almeno quanto la tappa finale di alta montagna.
Infatti il secondo e il terzo (e forse il quarto) della generale, potrebbero (forse l’hanno già fatto) coalizzarsi, attendendosi per formare un trenino ai danni del sottoscritto, che si troverebbe a inseguire non un avversario, ma un gruppetto.

Due anni fa Alessandro Tami perdette la Girada proprio in questa tappa. Quando il secondo in classifica, Aldo Micheli, gli sferrò un potentissimo attacco frontale profittando del margine di vantaggio iniziale di 15 secondi. Insomma, mi preparo a un inseguimento col cuore in gola, che dopo la scavallata di ieri non si presenta semplice.

Da dire che è una tappa ad aggravio e che oltre alla lotta per il primato vi sono molte corse nella corsa. Quella per l’aggiudicazione della prestigiosa tappa innanzi tutto. Zanarkelly è in testa a tutti i totalizzatori dei bookmakers e punta a riprendersi il titolo di Re delle volate.
Spettacolo assicurato e speriamo che vada bene anche stasera!


 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/09/2009 alle 14:39
Originariamente inviato da Zanarkelly

Piccole note di colore dalla pancia del gruppo:

Il loquace Paterlini, che a me ricorda molto Iago di Otello, sempre pronto a mettere zizzania, sta facendo una campagna elettorale spietata per eleggere ad acclamazione Superboy Lavi come "Gran Bastardo d'Oro".
Si dice addirittura rammaricato che il titolo non sia in fondo così offensivo come ci sarebbe bisogno.
A me ques'uomo fa morire dal ridere: ieri all'inizio della tappa, quando la corsa stava per entrare nel vivo, ha fatto una battuta a Franzoni che mi ha fatto ridere per 1 km; probabilmente ho perso terreno per l'ossigeno perso a ridere.
Franzoni si fa riconoscere, infatti, per i rapportoni che usa sempre e Paterlini gli ha chiesto, come un fulmine a ciel sereno: "Franzoni, ma la tua bici ce l'ha il cambio?"


magnifica!!
Magnifica anche la definizione : "il loquace Paterlini..."

 

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  postato il 11/09/2009 alle 15:43
Allora si tifa per i girardini ciclowebbisti nonche' Landoboy (vero Zanarkelly ? )

Claudio per la classifica e
Zanarkelly per la tappa!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2009 alle 16:51
Originariamente inviato da pedalando
Allora si tifa per i girardini ciclowebbisti nonche' Landoboy (vero Zanarkelly ? )

Claudio per la classifica e
Zanarkelly per la tappa!


Oooh, finalmente un po' di sostegno.
Vuoi vedere che mi toccherà entrare a far parte del Lando Team.

 

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  postato il 11/09/2009 alle 17:11
Che dire della tappa di stasera? la formula è talmente assurda da far risultare la corsa davvero spettacolare.
Nonostante sia completamente pianeggiante, inoltre, non è assolutamente una tappa di trasferimento o di riposo, perchè tirata in modo esasperato dall'inizio alla fine. Tutti infatti tirano per raggiungere qualcuno o qualcosa: i primi in classifica per non perdere terreno da quelli davanti (si pensi che dal primo che parte al capoclassifica, che è l'ultimo a prendere il via, passano 4 minuti!), gli altri per raggiungere i gruppetti che inevitabilmente si formano alla testa della corsa; gli ultimi in classifica, che una volta tanto si trovano ad essere in testa alla corsa, in uno slancio di democrazia molto evangelico-beatitudinario, tirano alla morte per cercare di vincere la tappa.
Questa tappa l'ho vinta due volte: una per gentile concessione di Claudio che, attardato in classifica per una scarsa conoscenza del percorso, tirò tutta la tappa lasciando l'arrivo agli altri; l'altra volta per meriti personali.
Quest'anno la vedo più dura perchè mi partono davanti 5 persone, che voci ben accreditate vogliono già alleate per fare treno comune; quindi devo sparare tutto nei primi metri per cercare di agganciarmi a questo gruppetto, sperando che i grandi amiconi Franzoni e Licci, che partono secondo e terzo, non si accordino tra di loro per fare gara da soli. In questo caso sarebbe una sofferenza continua per tutta la corsa.

 

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  postato il 11/09/2009 alle 17:52
Ragazzi siamo con voi

 

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Fabio

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"L'unico sport che pratico è seguire, camminando, i funerali dei miei amici che avevano praticato sport" Bertrand Russell

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2009 alle 20:57
Il freddo calcolatore Dancelli, colui che vince le tappe con abbuono e arriva puntualmente terzo in quelle con aggravio, riesce a difendere la maglia maron, raggiungendo dopo estenuante inseguimento il nemico Lavi, senza perdere secondi preziosi in classifica.

PARACULO!

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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  postato il 12/09/2009 alle 01:12
Originariamente inviato da EugeRambler
Il freddo calcolatore Dancelli, colui che vince le tappe con abbuono e arriva puntualmente terzo in quelle con aggravio, riesce a difendere la maglia maron, raggiungendo dopo estenuante inseguimento il nemico Lavi, senza perdere secondi preziosi in classifica.


della serie "le telecronache da marte"

PARACULO!

sissi', rosica rosica intanto il lando team riempe la bacheca....

 

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  postato il 12/09/2009 alle 10:21
Ecco i risultati della 5° tappa

5a tappa: Kermesse Circuito di di Prevalle, 18 Km.

1. Giorgio Franzoni in 33’21’’ + 10” di aggravio
2. Massimo Licci a 7’’ + 5’’ di aggravio
3. Stefano Filippini a 9’’
4. Roberto Tottoli s.t.’
5. Lorenzo Zanardelli a 13’’
6. Rossano Lavi 1’17’’
7. Claudio Dancelli s.t.
8. Matteo Cappelletti s.t.
9. Giovanni Massolini s.t.
10. Federico Micheli s.t.
11. Pierluigi Paterlini i s.t.
12. Alessandro Tami s.t.
13. Leone Tami s.t.
14. Renato Milini s.t.
15. Eugenio Sartorell s.t.
Stefano Falsina, Nicola Baccoli ritirati

Classifica generale
1. Claudio Dancelli 75.5 Km in 2h31’36’’ (maglia Maron)
2. Rossano Lavi a 1’54’’
3. Federico Micheli a 4’34’’
4. Matteo Cappelletti a 4’36’’
5. Leone Tami a 5’39’’
6. Alessandro Tami a 5’42’’
7. Pierluigi Paterlini a 5’43’’
8. Giovanni Massolini a 9’05’’
9. Renato Milini a 10’04’’
10. Eugenio Sartorelli a 10’47’’
11. Lorenzo Zanardelli a 12’41’’
12. Stefano Filippini a 12’34’’
13. Roberto Tottoli a 13’00’’
14. Massimo Licci a 13’05’’
15. Giorgio Franzoni a 15’35’’
16. Stefano Falsina ritirato
17. Nicola Baccoli ritirato

Breve cronaca

Kermesse che vede Franzoni partire primo e da solo vincere rintuzzando i tentativi di recupero. Dopo il primo giro si forma un gruppo unico dei primi in classifica, Dancelli raggiunge Lavi ad inizio secondo giro è lì finisce la corsa per la classifica. Davanti, Zanardelli raggiunge subito Filippinie Tottoli, Licci nell’ultimo giro ma no nriesce per poco ad agganciare Franzoni che va a vincere. Licci regola in volata gli inseguitori. Il resto del gruppo arriva oltre il minuto con qualche tentativo di scatto sul finale.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/09/2009 alle 12:02
Ecco il commento di Teofrasto Paracelso alla 5° tappa

Dal Vangelo secondo Lavi (primo Dancelli)

In quel tempo i ciclisti che correvano la Girada si recarono nei verdi campi coltivati a maggese delle pianure di Prevalle per disputare la famosa tappa a partenze scaglionate, nota al popolo col nome di Kermesse.

Vi era in quel luogo un circuito da sempre meta dei pellegrinaggi giradini, ove più che in ogni altro luogo le tattiche di corsa erano studiate e tentate, così che il Figlio dell'Altissimo, Claudio, si presentava alla partenza serbando in cuor suo la sensazione che il suo seguace più prossimo, Rossano, avrebbe tenacemente macchinato a suo discapito per depredarlo di qualche secondo che, in vista della giornata successiva, gli avrebbe reso l'ascesa al Sant'Eusebio più perigliosa.

Radunati tutti i discepoli il Gran Sacerdote Marco principiò a scandire i nomi dei partenti, dall'ultimo verso il primo, come il protocollo imponeva dall'alba dei Tempi.

Così accadde che Giorgio precedette Massimo, che precedette Roberto, che venne prima di Stefano che ebbe i coda Lorenzo il quale a sua volta preluse a Eugenio, che sopravanzò Renato, che partì prima di Giovanni, che si lasciò dietro Pierluigi, che vide d'appresso Alessandro, che aspettò da subito Leone, che prevenne Matteo, che fu prima di Federico, che si lasciò alle spalle Rossano che si pose innanzi a Claudio il quale infine non ebbe più nessuno da precedere, e capì di dover fare l'impresa da solo.

In quel mentre si andavano formando ameni gruppetti di discepoli che però, sospinti dallo Spirito di Fratellanza che dimorava nei loro animi, finirono col riunirsi in più vasti e tumultuosi ammassi. Quivi si consumavano alterchi e ripicche che ad ogni curva del cammino pareva dovessero accendersi tenzoni. Chi levava i pugni, chi faceva sguardi truci, chi nominava i Santi e li apparentava a disdicevoli similitudini.

Così fu che il Figlio dell'Altissimo, Claudio, si vide costretto a raggiungere questo folto manipolo e predicare il proprio Verbo conciliatore. Alcuni fra i presenti gli si rivolgevano dicendo: “Chi sei tu dunque per saper proferire parole così sagge?” ed altri: “Mostraci tu la via della rettitudine, così che possiamo evitare tutte queste curve a gomito”. Ma Egli, non volendo apparire superbo agli occhi del popolo disse: “Pedalate tenacemente e vigorosamente ma fate in modo che nessuno lasci questo gruppo e tenti altre sortite, affinchè si giunga uniti al traguardo”. E tutti annuirono.

Più avanti tre vecchioni, riuniti in conclave, tentavano di raggiungere i due che in testa alla marcia cercavano di precedere chicchessia al traguardo. Il loro impegno si faceva più intenso e nello stesso tempo più infruttuoso, tanto che gli stessi cominciarono a credere che qualche demone infernale li avesse posseduti e si divertisse a vanificarne gli sforzi. Fu in quel momento che da una mietitrebbia che li precedeva uscì una nuvola biancastra e densa che pareva fumo di scarico ma che in realtà cominciò a parlare loro dicendo: “Non crediate che qualche demone maligno alberghi dentro le vostre gambe ma cercate piuttosto nei vostri dati anagrafici il motivo di tanta vana fatica!” e, con un colpo d'acceleratore se ne andò.

Fu così si esaudirono le parole del Profeta “gli ultimi saranno i primi, i penultimi saranno i secondi, i terzultimi saranno i terzi etcetera etcetera. Per riassumere diremo che “n – (n - 1) = 1 + (n / n+1)”.

Giunse la sera, e con essa la notte e per volere dell'Altissimo anche il giorno successivo ebbe inizio. E quel giorno sarebbe stato per tutti il giorno della verità perchè quel giorno avrebbe visto il “Tappone della Montagna” rivelarsi a loro. Perchè è parola del Signore che “solo attraverso le sofferenze della salita e le mendaci lusinghe del falsopiano l'anima si può purificare e ultimare la Girada”.

Dell'ultima cena si racconterà appresso, dopo che ciascuno avrà potuto santificarsi sulle rampe del Colle di Sant'Eusebio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/09/2009 alle 12:19
Aggiungo anche il mio commento che, eccezionalmente, vista la formula "au contraire" della Kermesse, vi giunge dalla testa della corsa, o meglio dalla quasi testa, perchè non sono riuscito a giocarmi la vittoria, anche se ci sono arrivato molto vicino.
Infatti il primo a partire, Franzoni, già menzionato per la propensione a spingere rapportoni infernali, riesce per tutta la tappa a stare davanti ed arriva in solitaria, vincendo meritatamente; evidentemente il monorapporto si è dimostrato essere più che utile su un percorso del genere.
Io posso dire, senza timore di essere smentito, di avere dato tutto quello che avevo cercando di recuperare; purtroppo Tottoli e Filippini, i grandi vecchi della Girada, partiti prima di me e che mi hanno subito aspettato, non avevano la forza per collaborare nell'inseguimento.
Dopo alcuni cambi nei primi due giri, durante i quali però la velocità si abbassava sensibilmente, non mi hanno più dato un cambio negli ultimi due giri. Tatticamente è una decisione senz'altro irreprensibile, nel senso che sarebbero stati veramente sconsiderati a riportarmi su Franzoni sapendo di esere battuti in volata: hanno rischiato sperando che riuscissi a riprenderlo da solo per poi ripartire in contropiede nell'ultimo giro.
Ed effettivamente nel corso dell'ultimo giro sono arrivato davvero vicino a Franzoni, penso non più di 10 metri, dopodichè ho provato a raccogliere un po' di forze per la sparata finale e ho provato a forzare nelle ultime curve, ma ad un certo punto le forze mi hanno lasciato e lui è riuscito ad accelerare nel finale. Bravo Franzoni.
Mi rimane la consolazione di essere riuscito a recuperare quasi da solo 1 minuto da Franzoni e di avere aumentato il distacco con i corridori che sono partiti dopo di me.
In fondo la kermesse non è mai scontata ed è sempre molto spettacolare.

 

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  postato il 12/09/2009 alle 15:23
Un breve saluto prima di andare all'ultima tappa della Girada: la sesta tappa è senza dubbio la più dura mai corsa nella storia della Girada.
Si parte da Ponte Pier, in zona Tormini, e vede prima l'ascesa di un tratto della salita per Prandaglio, discesa molto tecnica verso Villanuova e tratto di pista ciclabile stretta e mai pianeggiante fino ad arrivare alla salita finale delle Coste di Sant'Eusebio.
In verità prima della vera e propria salita ci sono 5/6 km di falsopiano snervante e poi si giunge agli ultimi 4 km che sono molto duri, con tratti sul 15 %.
Oggi, quindi, lacrime e sangue per tutti, anche se la tappa non è decisiva per la vittoria finale, dato che Dancelli ha ormai un vantaggio rassicurante. Ben diversa è la situazione per le posizioni di rincalzo: il secondo posto di Superboy dovrebbe essere al sicuro, ma dal terzo fino al sesto-settimo è tutto da giocare e Tami e Cappelletti promettono attacchi.
Se sopravvivvo alla tappa vi farò sapere com'è andata.

 

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  postato il 12/09/2009 alle 20:56
Noi siamo il Lando Team e voi non siete un caxxo!!!

Grande Dance!!!
Tappa e Maglia...

E domenica prossima potrebbe "iridarsi" World Champion!!

 

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Chi non indossa il casco non ha nulla nella testa che valga la pena proteggere.
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2009 alle 00:45
Complimenti a Claudio Dancleli, vincitore della Girada 2009

Di seguito i risultati dell'ultima massacrante tappa:

6a tappa: Milanino-Vallio Colle S. Eusebio, 16.5

1. Claudio Dancelli 16.5 Km in 46’19’’ – 10’’ abb. (m. Maron)
2. Matteo Cappelletti a 29’’ – 5’’ di abbuono
3. Federico Micheli a 56’’
4. Rossano Lavi a 1’27
5. Pierluigi Paterlini a 1’41’’
6. Leone Tami a 2’43’’
7. Alessandro Tami s.t.’
8. Giorgio Franzoni a 5’05’’
9. Eugenio Sartorelli a 5’24’’
10. Lorenzo Zanardelli a 7’57’’
11. Renato Milini a 8’07’’
12. Giovanni Massolini a 8’09’’
13. Stefano Filippini a 8’39’’
14. Roberto Tottoli a 9’22’’
15. Massimo Licci a 11’05’’

Classifica generale

1. Claudio Dancelli 92.0 Km in 3h17’55’’ (maglia Maron)
2. Rossano Lavi a 3’31’
3. Matteo Cappelletti a 5’10’’
4. Federico Micheli a 5’30’’
5. Pierluigi Paterlini a 7’34’’
6. Leone Tami a 8’32’’
7. Alessandro Tami a 8’35’’
8. Eugenio Sartorelli a 16’21’’
9. Giovanni Massolini a 17’24’’
10. Renato Milini a 18’21’’
11. Lorenzo Zanardelli a 20’48’’
12. Giorgio Franzoni a 20’50’’
13. Stefano Filippini a 21’23’’
14. Roberto Tottoli a 22’32’’
15. Massimo Licci a 24’20’’
Stefano Falsina, Nicola Baccoli ritirati

Breve cronaca
Sulle prime rampe del Milanino il gruppo di frantuma in due tronconi, con Sartorelli in mezzo. Davanti Dancelli e Cappelletti scandiscono il ritmo. Sulla salita di Vallio dancelli rilancia, cappelleti dietro e poi gli altri. Il secondo gruppo è guidato da Zanardelli. Dancelli vince la sua terza Giarda, cappelletti torna sul podio dopo anni nella Girada più velcoe di sempre.

Vincitore classifica finale: Claudio Dancelli
Vincitori di tappe: 3 Dancelli, 1 Lavi, Zanardelli e Franzoni
Vincitore Trofeo Elia Valli: Dancelli
Vincitore Premio speciale “Gran Bastardo”: Rossano Superboy Lavi

ALBO d’ORO
1997 1. Filippini 2. Cappelletti 3. Tottoli
1998 1. Filippini 2. Cappelletti 3. Ragnoli
1999 1. Trenti 2. Tottoli 3. Sartorelli
2000 1. Filippini 2. Paterlini 3. Sartorelli
2001 1. Paterlini 2. Cappelletti 3. Tottoli
2002 1. Trenti 2. Lavi 3. Filippini
2003 1. Dancelli C. 2. Tami A. 3. Lavi
2004 1. Tami 2. Micheli F. 3. Zanardelli
2005 1. Micheli F. 2. Tami A. 3. Dancelli C.
2006 1. Dancelli C. 2. Tami A. 3. Micheli F.
2007 1. Micheli A. 2. Tami A. 3. Paterlini
2008 1. Lavi 2. Tami A. 3. Paterlini
2009 1. Dancelli C. 2. Lavi 3. Cappelletti

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 13/09/2009 alle 21:28
Ciao belli,
il 2009 si mantiene buono per il Lando Team, dopo la kobram di andrea, ecco la girada a mio appannaggio.
I miei timori sulla tappa finale si sono rivelati infondati. nessun attacco vero. Mi è bastato fare il mio ritmo sulla salita finale per vincere la tappa intitolata a Elia Valli.
Ci tenevo particolarmente. La tappa finale è negli ultimi anni un'arrivo in salita e non l'avevo mai vinta. Due secondi posti e basta.
Poi c'è il ricordo di Elia che mi fa piacere e ...

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 13/09/2009 alle 21:39
...(interruzione forzata, scusate) e dicevo, la stranezza di vincere andando più forte in salita dei miei avversari, cosa che è così stramba da sembrare uno scherzo.

La cena finale è stata divertente, come sempre. Premiazioni e risate. L'appuntamento è per domenica prossima.
Mondiale su caedagne.
Andrea web sarà della partita. La promessa fatta è che correrà non per favorirmi, come nella prima edizione, ma per se stesso. Insomma, pur da compagni di squadra, faremo corsa singola.

Beh, diciamo che tenterò di tenergli la ruota almeno per un pò....
A presto.

PS. Sono tricampeon della Girada e dall'anno prossimo punto al poker!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2009 alle 21:43
niente può fermare la grande rivoluzione universale del lando!!!!

c'è soo un capitano....cantava la gente....

gregario mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2009 alle 22:34
Originariamente inviato da claudiodance
Non gli scalatori.
Esercitano l’abilità della natura. Il semplice portato della legge dei gravi su due ruote. Forza e leggerezza. Dategli una rampa abbastanza lunga e applicheranno il teorema col solo ausilio della capacità di sofferenza. Non mi è mai piaciuto vedere soffrire. No.


Sì, adesso vieni a raccontare che resti solo in salita per non vedere gli altri soffrire ...
gestione mediatica della vittoria patetica e buonista, però grande risultato, Lando rulez!

 
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  postato il 14/09/2009 alle 00:15
alee ale' ale' oh ooh


W la Grande Rivoluzione Universale !

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/09/2009 alle 10:16
Vi riporto la cronaca dell'ultima tappa dalla coda del gruppo; e credetemi: non potevo fare di più! Partivo con la speranza di recuperare una posizione in classifica, se fossi riuscito a dare oltre due minuti a Milini, e la possibilità concreta di perdere una posizione ad opera di Franzoni.
Si parte da Ponte Pier e si sale in direzione Prandaglio, sulla strada che è stata arrivo in salita del Brixia Tour 2009.
Dopo circa 3 km di salita, in cui mi sono staccato dai primi in classifica, ma ho mantenuto un certo vantaggio sul gruppo Milini, ho imboccato la difficile discesa verso Villanuova. Volevo farla tirata per raggiungere Sartorelli che ho vedevo poco avanti a me per tutta la salita, ma per strada ho trovato un mezzo dei vigili del fuoco in manovra (c'era un incendio in corso nei boschi sopra Villanuova) e, più in basso, un idiota che si è fermato in una strettoia e ha bloccato il passaggio.
Il gruppetto degli ultimi mi riprende, mentre Sartorelli è sempre davanti.
Facciamo in mezzo al traffico i 3/4 km fino a Gavardo, dove si devia per iniziare la salita per il Colle Sant'Eusebio. All'inizio è un lungo falsopiano abbastanza logorante, dove riesco ad avvantaggiarmi insieme a Licci che collabora; poi diventa un salitone negli ultimi 4/5 km con strappi al 13/15 %. All'inizio della salita Licci si stacca e io prendo un buon passo (ovviamente nella Girada tutto è relativo: Dancelli, che ha vinto in solitaria, sicuramente aveva un passo migliore!); Milini dietro sta andando più forte di me ed infatti lo vedo avvicinarsi progressivamente, ma stringo i denti e riesco a tenere. Mi concedo addirittura un gesto di scherno, il classicissimo "Marameo", nell'ultimo tornante, quando mi arriva a venti metri, e poi devo solo resistere al suo furibondo scatto finale. Alla fine giungerò al traguardo con un ritardo di quasi 8 minuti e non recupererò nessuna posizione; mi rimane un po' il rammarico, perchè se fossi riuscito a stare insieme a Sartorelli avrei recuperato una o due posizioni (lui infatti è passato dal 10° al 8° posto). Devo altresì essere contento del fatto che Franzoni non mi ha scavalcato in classifica per 2 secondi (che culo!).
In testa alla classifica si registra la grande prestazione di Cappelletti che riagguanta il podio, staccando Micheli, e anche quella di Paterlini, che supera i due Tami, e conquista un ottimo 5° posto.
Complimenti a Claudio Dancelli che domina una Girada molto difficile, che si dice sia stata la più veloce mai corsa.

In serata lauta cena finale dove, nonostante le raccomandazioni di Claudio (Aspetta! No, non mangiarlo quello lì. Tieniti per dopo, ecc.), attacco sin da subito e sono grande protagonista
.
La votazione per il "Gran Bastardo d'Oro" fa segnare la vittoria netta di Lavi, per i noti fatti di Carzago.
Il premio per il vincitore di quest'anno è una forcella di bici tutta in oro massiccio; bisogna dire che gli organizzatori hanno sempre avuto una grande fantasia nel costruire i premi, ma il colore dominante è sempre l'oro. Stupendo il premio del vincitore del 2007: una collanona fatta da una catena di bicicletta con un pacco pignoni come ciondolo, ovviamente tutta in oro zecchino; sembrava una catenona in stile gangsta rap.
Dancelli, quindi, raggiunge il record di vittorie del Tricampeon Filippini, che però avverte subito che il marchio Tricampeon è stato registrato e che quindi bisognerà coniarne un altro specifico per Claudio.
La Gazzetta dello Sport ha già annunciato un sondaggio via internet per inventare il titolo più adatto: il grande concorso avrà come premio ad estrazione finale la possibilità di partecipare al Mondiale su Caedagne di domenica prossima.

 

[Modificato il 14/09/2009 alle 10:35 by Zanarkelly]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/10/2009 alle 16:23
Ecco la mail dell'organizaizone Girada che riporta lumi sul consueto pagellone finale:

"cari giradini,
volevo confortare tutti quell iche giustamente michiedono lumi sul classico pagellone finale della Girada: arriverà presto. teofrasto ed equipe ci stanno lavorando perché sarà poi, molto probabilmnete, quello che verrà usato, letto o interpretato da qualche ospite d'onore che i registi potranno inserire nel film...
a presto,
Roberto"

Per la cronaca, nel film della Girada 2008, un vero capolavoro di genere, il commento finale veniva letto dallo studio del TG1 da un noto giornalista televisivo, con tanto di sigla iniziale. Quando si dice "i mezzi potenti della Girada"...

PS: quando si dice anche "il servizio pubblico"
PSS: se sapessi come si fa metterei dei pezzi del film della Girada. Vi assicuro che ne varrebbe la pena.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2010 alle 10:43
Sono uscite finalmente le pagelle della Girada 2009, stilate con colpevole ritardo da Teofrasto Paracelso, grande bardo di tutte le Girade.

Il bardo quest'anno aveva probabilmente le balle girate, perchè è stato insolitamente cattivo nei commenti; comunque sempre divertente ed arguto.

"cari giradini,
vengo momentaneamente a spezzare il vostro riposo quando già siamo quasi a metà tra vecchia e nuova Girada... perché finalmente i lcaro teofrasto ha fatto avere le pagelle della passata edizione.
Leggendole capirete il tempo passato e perché sia statoa lungo indeciso se condivedere le sue grandi emozioni dell'ultima edizione con noi, ma chi ha pedalato sulle strade di Gaart e Vilanoea è pronto e aduso a tutto, e quindi, eccovele:


Claudio Dancelli: voto 4,5
Se è vero che surclassa gli avversari dall'alto delle migliaia di ore di allenamento invernale e di una migliore conoscenza empirica della chimica molecolare di base, non si vuole credere che abbia vinto con meno di 20 minuti di vantaggio sul secondo.
Al traguardo finale ha il coraggio di esultare come Tardelli nella finale dell'82, ma non per la scontata vittoria, bensì perchè ha finalmente raggiunto Filippini nel numero di Girade vinte. Questo i tifosi dell'anziano campione gavardese non glielo perdoneranno mai.

Rossano Lavi: voto 3
Purtroppo l'unico atleta in forma, allenato, non infortunato ed in astinenza sessuale da mesi per contrastare il Dancelli non sa fare meglio che ammirare da lontano il fondoschiena del primatista. A sua parziale discolpa ci è parso che le sostanze che di sicuro ha ingurgitato fossero scadute o contraffatte perchè non si spiegherebbe altrimenti la resa finale.
L'unica tappa che vince è quella che gli organizzatori avevano confezionato abilmente con incredibili forzature regolamentari per far vincere qualcuno tra i non pretendenti al titolo, guadagnandosi senza altri sforzi il premio speciale del “Gran Bastardo d'oro”, meritatissimo. Dopo una tappa del genere, anche guru Niggantha, ultimo Tirthankara del Giainismo, lo avrebbe mandato solennemente a cagare.


Matteo Cappelletti: voto 4
Del “Manuale del perfetto ciclista a tappe” deve aver letto il solo capitolo “cose da non fare mai in nessun caso” senza peraltro ricordare il titolo di quell'unica paginetta studiata e mettendo in pratica tutto il contrario di quanto servirebbe per fare almeno una discreta figura. Scatta alla "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura", si fa nemici potenti e si allea con mezzeseghe paurose, sfrutta la sua esperienza pluridecennale sui percorsi della Girada solo per evitare un paio di pozzanghere. A questo punto era meglio vederlo ancora al fianco dell'umile Baccoli a portarsi a casa l'assegno di accompagnamento che gli sarebbe spettato di diritto.

Federico Micheli: voto 4,5
Chiunque abbia scommesso sul suo ritorno vincente sta ora di sicuro armeggiando con un suo simulacro di pezza ed alcuni spilloni per godere la giusta vendetta.
Con l'aggressività tipica del bue muschiato si aggrega a qualche fuga stando bene attento di non prendere mai quella decisiva e se anche fosse quella decisiva di non rischiare di finire prima di qualcun'altro. Una volta si diceva “braccia rubate all'agricoltura” ma in questo caso la Coldiretti ringrazierebbe.

Pierluigi Paterlini: voto 4
Dopo anni di alti e bassi questo potenziale campione si è stabilizzato su postazioni intermedie, le quali posizioni non danno certo il batticuore ai suoi tifosi che, per questo motivo, si trovano numerosi tra i gerontocomi della nazione. Diciamo che se fosse una posa del Kamasutra sarebbe quella dove lei è dovuta tornare in fretta a casa di sua madre che si era chiusa fuori.

Leone Tami: voto 5,5
E' triste vedere che dopo una vita di lavoro e sacrifici durante la quale ha messo al mondo dei figli e sudato per lunghi anni fino al diritto a riposare da qui in avanti in tutta tranquillità, sia ancora costretto a fare da spalla all'ormai cresciuto rampollo buono per non vederlo nemmeno sopravanzarlo in classifica. Può sempre sperare che la reincarnazione sia un fatto reale.

Alessandro Tami: voto 5
Si infortuna malauguratamente e perde un'occasione storica di battersi per la vittoria finale. Come se Neil Armstrong arrivato sulla Luna avesse detto a Buzz Aldrin: "Sai che c'è, non ho proprio voglia di uscire stasera: vai tu, io sto un po' a letto"

Eugenio Sartorelli: voto 4
Veramente lodevole la buona volontà che ci mette, ma se volere fosse potere uscirei tutte le sere con qualcuna a caso tra le attrici degli ultimi film di Tinto Brass. Per questo vederlo affannarsi di anno in anno sempre meno avanti in classifica non fa bene nemmeno a noi che crediamo nel motto “l'importante è partecipare se i primi saranno onesti e chi tardi arriva male alloggia”.

Giovanni Massolini voto 3,5
Della sua presenza alla corsa si sentiva l'esigenza come quando a tre minuti dal fischio d'inizio della finale di champions tra la tua squadra del cuore ed il Barcellona tua moglie sente l'esigenza di discutere delle scarse attenzioni che le dedichi da qualche tempo a questa parte.

Renato Milini voto 3
La sua prestazione raggiunge l'apice assoluto di un paio di noni posti in altrettante tappe ma in compenso non arriva mai oltre l'undicesimo posto. Diciamo che se fosse la classifica degli uomini più ricchi al mondo dovrebbe esserne estremamente felice. Purtroppo per lui è la classifica di una delle corse a tappe meno conosciute del secolo scorso e di quello corrente.

Lorenzo Zanardelli voto 4
Due voti in più di quelli che meriterebbe per la tappa vinta, uno in più per la fortuna di azzeccare la tappa con aggravi che nessuno voleva vincere ed uno per il cognome celebre nel basso lago.

Giorgio Franzoni voto 2
Se non avesse preso più di undici minuti di ritardo per non essersi presentato alla partenza sarebbe classificato ottavo in generale invece che dodicesimo. Questo basta a tributargli non solo l'insufficienza assoluta per questa edizione ma un voto inferiore al 5 per le prossime sei edizioni indifferentemente dal risultato conseguito.

Stefano Filippini voto 3
Ormai è la brutta copia di se stesso, ma talmente brutta da sembrare la bella copia di Antonucci. Per il suo bene non sappiamo se sperare che per il prossimo anno il dottor House lo prenda in cura o una delle solite giunture articolari ceda di schianto prima della gara.

Roberto Tottoli: Voto 2,5
Si avvisano familiari e amici che la camera ardente sarà aperta alle visite per tutto il fine settimana. La comunità della Girada è vicina ai suoi cari.

Massimo Licci: voto 2
Se si potessero rovesciare le classifiche e far trionfare chi oggi sta sul fondo io sarei tra i più famosi scrittori di best-seller del mondo. Ma purtroppo non si può fare, e mi tocca passare il mio tempo a scrivere le pagelle per prestazioni come la sua....

Stefano Falsina: voto 1,5
Stupenda la sua tattica di far credere a tutti che non rappresenta un pericolo in classifica essendo veloce come un trattorino tagliaerba per le prime due o tre tappe per poi sfoderare i suoi allunghi micidiali e vincere la classifica generale a sorpresa. Purtroppo gli riesce bene solo la prima parte del piano.

Nicola Baccoli: voto 1
Sono prestazioni come le sue che non aiutano a conservare la fama sobria e sottilmente sorniona dei commenti di Theofrasto, costringendomi a scrivere che ha fatto nuovamente cagare il "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura".

Marco Favagrossa: voto 0,5
Se qualcuno si chiede il motivo di quel mezzo voto in più di quanto in effetti meritasse questo paraculo è solo perchè non si sa mai che mio figlio e una delle sue figlie si possano in futuro frequentare. Lei potrebbe allora rinfacciargli uno zero assoluto dato un tempo al proprio padre dal padre di lui."

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/02/2010 alle 11:41
Fantastico!!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/03/2010 alle 17:43
Vi consiglio (se vi interessa il genere, ovviamente!) il blog della Girada, dove Teofrasto Paracelso ha riportato le pagelle corredate di eloquenti fotografie:
http://girada.splinder.com/

Bellissima la foto del premio speciale "Gran Bastardo d'Oro 2009"

 

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