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Autore: Oggetto: Morris aiuta katie!!!!!

Livello Fausto Coppi




Posts: 1553
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  postato il 17/02/2005 alle 20:29
ciao Morris,
per favore potresti leggere il thread di Katie(Becoming a professional),forse tu potresti aiutarla.
grazie

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 17/02/2005 alle 20:43
Mi accodo anche io all'appello di Gigio.
Già che ci siamo, caro Morris, ti rivolgo questo interrogativo.

Cito una frase di Mario82 tratta dal thread cui ti rimanda Gigio: "I think that Morris could will be happy to help you. He trained great women athlets like Edita Pucinskaite, and I'm sure he will be very important for you."

Caro Morris, leggo da mesi i tuoi post e ho letto anche quelli in cui parlavi della tua vita...mi era sfuggito però il dettaglio di te come allenatore di ciclismo! Illuminaci sul tuo profilo con altri dettagli: autore di libri sullo sport, allenatore, hai rifiutato un possibile seggio in parlamento...cosa d'altro ci dobbiamo aspettare?

Detto questo, ti prego anche io di aiutare questa ragazza.
Un saluto carissimo!

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 20:51
credo che morris farebbe prima a dirci quello che nn ha fatto,o cmq nn gli e'stato offerto di fare nella propria carriera professionale....

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2005 alle 21:04
a proposito di vita privata()carissimo emiliano,spero nn ce ne vogliano morris ne tantomeno gigio83 visto che il titolo del thread e'a dir poco chiarissimo,come procede la tua tesi di laurea!?!?

 

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Giuseppe Matranga

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Non registrato



  postato il 17/02/2005 alle 21:11
Ciao Emiliano, Morris ha scritto questa cosa in un post, non mi ricordo in quale thread, soltanto che l'ho letto e l'ho riportato per l'affinità con la "questione Katie"...

...inoltro anch'io la richiesta di Pirata di farci sapere come procede l'avventura accademica...!!

 
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Elite




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  postato il 18/02/2005 alle 02:45
Hi Mario....ummm which one is morris?? sorry but i don't speak good italian! hehe

CIAO!

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 18/02/2005 alle 03:10
Hello Katie, my English is bad, and hour they are too much tired in order to answer to you well. Tomorrow I will say like making to you in order to become professional. You live in Queensland? It is the today land of Danny Clark, ad from always of Mc Even and Sara Carrigan?

Excuse me!

Morris
(Former team manager of Sanson, Alfa Lum, Deia Pragma Colnago, and... Fabiana Luperini, Alessandra Cappellotto, Laura Charameda, Pia Sundstedt, Nada Cristofoli, Roberta Bonanomi, Joane Somarriba, Edita Punciskaite, Daniela Veronesi, Mari Holden, Svetlana Boubnenkova, Nicole Cooke....)

 

[Modificato il 18/02/2005 alle 03:13 by Morris]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/02/2005 alle 14:08
niente male direi.....


....grande morris!!!!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/02/2005 alle 14:20
mica da ridere caro Morris...
 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 19/02/2005 alle 17:07
La mia tesi di laurea sta procedendo in modo abbastanza tagico, difficilmente riuscirò a laurearmi ad aprile! :-(
Vabbeh vorrà dire che finirò a luglio...

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 19/02/2005 alle 20:04
Caro Emiliano, non sono un allenatore di ciclismo, ma un team manager che ha avuto la fortuna di vivere lo sport in maniera orizzontale. Le mie esperienze agonistiche prima e dirigenziali poi (dopo la parentesi politica), si sono dipanate in un politecnico dello sport, ovvero una polisportiva che, per numero di sezioni (una ventina, comprese le sei amatoriali) e di impianti da gestire (tredici), può considerarsi la più corposa d’Italia. Di questa sono stato direttore generale e, proprio lì, ho fondato, a fine ’92, quella squadra ciclistica femminile che mi “scoppiò” fra le mani, perché da uno scopo di sola passione, nato soprattutto per aiutare delle ragazze dimenticate, in un anno mi son trovato a dover gestire la prima squadra del mondo.
Fui così costretto a lasciare la Polisportiva, perché trovavo disonesto concentrare l’attività per il 95% su una sezione, lasciando le altre diciannove (alcune delle quali dense di tricolori, primatisti e persino un’olimpionica) al rimanente 5%. Mi dedicai così al solo ciclismo, ma lasciare quel politecnico, in cui ogni giorno fiorivo nell’esperienza e nella conoscenza, è stata la più grossa cazzata della mia vita, un vero suicidio. Certo, nel ciclismo femminile ho vinto tutto quello che si poteva sognar di vincere e pure più volte, per nove anni ho costruito e seguito la squadra che poi si andava a collocare sul vertice mondiale, sono arrivato a farmi conoscere negli angoli che nessuno penserebbe, ma non sono riuscito a dimenticare che il mio scopo immanente nello sport, pur amando il ciclismo più di ogni altro, era quello di continuare a far cultura orizzontale. Oggi, da fallito del portafogli e di quei lustrini d’immagine che ho lasciato, come era giusto, ai miei atleti o a quegli allenatori che spesso toglievo dalla strada del grigio per portarli alla luce del successo e pur con un curriculum lunghissimo come pochi, sento il bisogno di ritornare alle origini. Per questo motivo ho incentivato quello scrivere che mi accompagnava anche da prima dello sport, con l’obiettivo di riportare l’arte e gli artisti coi quali ho convissuto per tanti intensi anni, alla memoria e alla comprensione della gente. Scrivere con la facilità che viene dall’immanenza e dalla poesia che lo sforzo e l’abilità dello sport illumina, rappresenta sempre una gratificazione, anche quando si vive in un paese che non legge e che è mortificante nella sua ignoranza sportiva. Certo, ho il pedale in testa, ma scrivo di tutto e qui vi ho portato qualche spezzone nella convinzione di trovarmi un palcoscenico intelligente, aperto, acculturato e con la verve della pura passione. Purtroppo, il ciclismo, ha dei rovesci che mi fanno incazzare e che sento precipuo trasformare e modificare. La propria chiusura culturale, ad esempio, che l’ha portato a rendersi schiavo più di tutti (e senza nessuna copertura ai santoni), o meglio, a quei medici sportivi che rappresentano la categoria più contraddittoria (per usare un eufemismo), del mondo dello sport e dei suoi indotti. A ciò, aggiungiamoci pure la consapevolezza che, su 10 allenatori di terzo livello, solo uno o due, sono in grado realmente di svolgere una funzione minima, mentre gli altri sono solo una miseria portatrice di rischi poliformi. Oppure, l’assurdo modo che in Italia si segue per spingere i ragazzi verso la bicicletta e sul quale, pur trovandomi in netta minoranza, so di avere ragioni tecniche, educative e sociologiche, da vendere e per le quali la luminosità di Damiano Cunego, mi rivolge un involontario applauso….
Potrei andare avanti a lungo e spiegare i perchè, ma ho poco tempo e poi su questi temi ritornerò.
Sui libri.
Che dirti, ho cominciato a scrivere da ragazzino, senza mai pubblicare o semplicemente tentare, rattrappito com’ero da quella idrovora che era l’impegno politico….. Giunto allo sport, per aver raccolto l’invito di un amico ingegnere che stravedeva per me, ho potuto liberare quel che sentivo dentro, ed ho iniziato a scrivere per quei giornali che, con mio stupore, continuavano a cercarmi pur sapendo dei miei ruoli nell’ambiente sportivo. Di lì, l’incontro con un personaggio famosissimo, oggi defunto per un omicidio passato per suicidio, che mi lanciò in un progetto editoriale finito presto, per la stessa caduta che lo condurrà alla morte, ma che mi spinse su orizzonti nuovi di conoscenza e di divulgazione. Iniziai così a fare quelle conferenze che nel futuro mi condurranno anche all’estero e, nel 1993, a pubblicare un libricino sulla storia del ciclismo nella mia terra. Nel ’97, arrivò il secondo, scritto in una sola settimana, perché quelli erano i tempi dettati dall’occasione di portare in Italia, dopo oltre trenta anni, Charly Gaul, un mio idolo di fanciullezza….. ed io volevo fargli una sorpresa… Ancora oggi, quel volumetto, sul quale i co-protagonisti si chiamano Pantani e Luperini (dipinti come “figli” di Charly), è l’unico in Italia a presentare una storia completa del leggendario campione lussemburghese. L’anno seguente, scrissi un libro sulla storia di una delle più antiche famiglie della mia terra, niente a che fare con lo sport. Nel 2000, invece, assieme a Rino Negri, ho scritto un volume su un amico campione del ciclismo che in un triennio ha tracciato un solco come pochi.. Il testo, tradotto in inglese e francese, è stato ristampato ed esaurito una seconda volta, ma l’analisi dei dati, mi ha dimostrato che se scrivi di sport e di ciclismo in particolare, è meglio….farlo direttamente in francese o portandoti presso un interprete…… Nel 2002, invece, ho pubblicato un’opera che potrei definire, senza essere presuntuoso, monumentale, perché raccoglie la storia del Politecnico dello Sport nel quale mi sono formato come dirigente e dove, fra i tanti campioni di una miriade di discipline, sono passate oltre cinquantamila persone. Inutile dire che in quelle pagine, scritte in tre mesi di intenso lavoro di ricerca, ho lasciato un bel pezzo di cuore. Infine, recentemente, il primo libro firmato col mio pseudonimo, ovvero “Segnali di fumo”, di cui ho già parlato qui e che qualcuno ha pure letto: un testo dove lo sport è solo quella parte… che potrei definire…. un anticipo dei volumi e dei progetti che verranno, se avrò vita a campare…. E, come tutte le regole hanno un’eccezione atta a confermarle, ho ultimato un libro che uscirà ad aprile e che narra della Resistenza in una Regione non mia: un ritorno al passato che vorrei dimenticare, quindi…

Caro Emiliano, non demordere ……aggredisci la tesi! Chiudo per il momento. A presto!
(Devo scrivere a Katie, la nostra forumista d’Australia, in quell’inglese che per il sottoscritto e come il Mortirolo…..per Cipollini).

Morris



 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 19/02/2005 alle 20:27
Hello Katie, excuse me still for my very bad English. In order to help you towards the woman professional cycling, it is a lot important for me to know your curriculum.
I know many athletes of the Queensland, but not one Katie of Brisbane of 1986.
Of your land beyond to the Olympic Champion Sara Carrigan, I know curriculum (for my work of international consult ant) of athlete of read, exactly: Sally Cowman, Bridget Evans, Lorian Graham (new road Australian Champion elite woman), Carly Hibberd, Lisa Payne, Candice Sullivan, Jennifer Finlay, Carly Hibberd, Liz Young, Hannah Banks (junior), Niki Egied, Anna Jones Perrin, Kim Shirley (runs in Italy, also live in Switzerland), Joanna Von Berky (junior), Wendy Habermann, Sheres Richmond, Nicole Hansen, Liz Lawson, Anouska Edwards, Theresa Helmes, Dianne Monk, Melinda Symon, Leslie Cathcart. Of Queensland, I know curriculum of the athlete of cycle-track, exactly: Anna Meares (Olympic Champion), Kerrie Meares, Deborah Lovely,
Alexandra Bright and Hayley Wright (it is very important, because live in Brisbane, and speak Italian).
You are one of these with nick name Katie?
Now, if are therefore young and you do not run for profession, first of all, it is important that you are enrolled to a team. Then you must introduces you from the trainer Australian of the AIS (are the best ones of the world!) running “Road Bay Series Criterium Melbourne”, “Adelaide Women' s Criterium best Series” and all the race of the Queensland. The objective is that it enters to you in programs of AIS.
If you will not succeed to enter in AIS, but you will introduce, is possible that some European professional club, can to reach a contracted small. The race in Europe is much difficult for one athlete without experience.
Moreover, for to have one card to European club it is necessary the okay of the Australian Federation. I know well that the Australian friends do not grant permission much easy.
I can find to you a Italian Club available, but only in 2006, because the Italian Federation, does not concur of card foreign athletes of 19 years old. Moreover if you do not demonstrate yourself sufficient competitive for the rhythms of the professional cycling, the contract will not be professional, but only of reimbursement expenses, even if will run with the elites.
Now, is necessary that you follow the indications of a trainer and that you run truly. If the cycling is indeed your dream, I want to help you, for this I pray to send you to your curriculum and the news about you, at the address mail: morris135@inwind.it.

I aspect yours indications!

Ciao!

Morris

 

[Modificato il 19/02/2005 alle 21:30 by Morris]


 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 19/02/2005 alle 20:52
Caro Morris,
grazie per le delucidazioni sulla tua vita e grazie anche per avere risposto a Katie. Anche il mio inglese è assai scadente, quindi capisco lo spessore del tuo sforzo pur di aiutarla!
Grazie davvero.
A prestissimo.

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 19/02/2005 alle 21:48
Caro Emiliano, fra le mie tante pecche, la conoscenza delle lingue è la più grave. Mi sono sempre adagiato al corso figlio delle scuole dei miei tempi lontani(anche l'università, tre decenni fa, sulle lingue, lasciava molto a desiderare), ed a parte il periodo dei più forti bagliori giovanili, quando andavo "a caccia di straniere" sulla mia costa, non ho mai cercato di migliorarmi. Poi, arrivato allo sport, con tutte le interlocuzioni con atleti stranieri a cui ero chiamato, ho avuto la fortuna o la sfiga di potermi appoggiare ad una interprete....potrei dire tascabile. Ora che sono orfano di questa figura, mi adeguo all'abulia del passato e faccio letteralmente ridere.... Mi salvo solo quando, dal vivo, avendo l'interlocutore di fronte, riesco a trovare impensabili sostegni da un segmento di memoria. Ciò non toglie che faccia ugualmente schifo....

Spero, relativamente alla risposta a Katie testè sopra, di trovare nella sua fantasia.....la tolleranza per capirne il senso....

Ciao!

 
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  postato il 20/02/2005 alle 13:09
Morris, nel caso in cui ti senta in difficoltà nell'invio e nelle risposte da dare o ricevute da Katie, mi offro volontario nell'essere il tuo nuovo "interprete tascabile" (poi tascabile mica tanto, visto che sono alto 187 cm... )

Ciao,
MariO!!

 
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