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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2009

Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/02/2009 alle 12:38
io invece egoisticamente spero che continuino, nonostante siano tutte coltellate al Sig. Englaro.
Non c'è una sola persona di buon senso che non noti queste assurdità.
Un mio collega, cattolico praticante che sostiene economicamente i frati francescani, si ritiene schifato dalle scempiaggini prodotte in gran quantità da certi politici. Scempiaggini che neppure il posizionamento e il lessico politico riescono a far cambiare idea sulla gente, nemmeno tra i credenti.
D'altronde puoi fare campagne contro clandestini e magistrati, ma la sensibilità di ognuno di noi riguardo ad argomenti così personali come morte e sofferenza non derivano certo da discorsi di circostanza.
Il fatto poi che a pronunciare certi discorsi sia tal Quagliarello (ma non era un ciclista?) chiude il cerchio: dimostrano la totale supinaggine verso il Vaticano, e che stavolta non attecchisce nemmeno nelle coscienze.

P.S. Tra l'altro, c'è un particolare che la dice lunga: quando questi cattoliconi parlano dell'argomento, ne parlano sempre di cose che riguardano terze persone. Coloro che invece hanno sostenuto la battaglia dle Sig. Englaro caldeggiano una legge riguardante il testamento biologico per se stessi, affinchè non si ripeta sul loro corpo il travaglio patito dalla povera Eluana.
Sarebbe bello sapere il loro pensiero qualora un fatto del genere capitasse a loro stessi e non a terzi.

 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 13/02/2009 alle 13:55
Originariamente inviato da desmoblu

Io aggiungerei Formigoni, ...
Terribile.


Stupenda definizione, semmai si può solo aggiungere altri aggettivi, io ad es. avevo pensato ad orrendo, obbrobrioso, vigliacco, carogna etc. Ma il tuo li racchiude tutti. Grazie.

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 13/02/2009 alle 15:08
Notizie radicali.it

Vicenda Englaro: e ora si gioca l'ultima carta: contro chi "osa" raccontare
la verità verboten!


di Valter Vecellio
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dice che Eluana Englaro era in
grado anche di avere figli; il ministro della Giustizia Angiolino Alfano
dice che Eluana è stata uccisa per sentenza. Il sottosegretario con delega
alla Famiglia Carlo Giovanardi, per non essere da meno, non trova di meglio
che scagliarsi contro i giornalisti: "E' in corso un micidiale tentativo di
disinformazione, anche attraverso la TV di Stato, sulla vicenda di Eluana
Englaro, attraverso le testimonianze di persone introdotte alla sua presenza
quando ormai era stata ridotta in fase terminale per mancanza di cibo e di
acqua. Eluana per diciassette anni non è stata così come sanno tutti coloro
che l'hanno vista e frequentata prima che venisse eseguita la sentenza
emessa dalla magistratura, che tutta la stampa mondiale ha definito
giustamente come eutanasia e non come fine di un accanimento terapeutico".

E' evidente, con chi ce l'ha il sottosegretario Giovanardi, che cosa lo
irrita, che cosa gli appare insopportabile. Si duole, il sottosegretario
Giovanardi, che non sia stata, da tutti, silenziata la testimonianza di
Marinella Chirico, la giornalista della RAI, che, con semplici, chiare
parole, ci ha raccontato una verità che solo chi non ha vuole conoscere,
ignora: "Eluana era irriconoscibile rispetto alle foto che tutti conoscono e
vederla nel letto della casa di riposo è stato devastante.Era esattamente
così come si può immaginare possa essere una donna in stato vegetativo da 17
anni: assolutamente irriconoscibile rispetto alle foto che si vedono. Una
donna completamente immobile che gli infermieri e i sanitari erano costretti
a spostare ogni due ore per evitare che il corpo si piagasse. Le orecchie
avevano delle lesioni perché l'unica parte che non si poteva tutelare era
questa. Era una situazione devastante, emotivamente molto forte l'impatto".

Il sottosegretario Giovanardi si irrita, gli appare insopportabile quello
che ha detto il senatore, collega di partito, Ferruccio Saro: "Sono andato
alla clinica sabato. Non sono riuscito a dormire per due notti. Diciassette
anni in un letto lasciano segni incancellabili. Ho spiegato a Berlusconi: ti
hanno informato male".

Ma, obietta, il sottosegretario Giovanardi, si tratta di testimonianze
introdotte quando Eluana era ormai ridotta in fase terminale; in realtà
"Eluana per diciassette anni non è stata così come sanno tutti coloro che l'hanno
vista e frequentata prima che venisse eseguita la sentenza emessa dalla
magistratura".

Il sottosegretario Giovanardi non risulta abbia mai visto Eluana; parla,
dunque per sentito dire. Chi non ha parlato - e non ha scritto - per sentito
dire, ma per averlo visto con i suoi occhi, è per esempio un giornalista di
"Repubblica", Piero Colaprico. Il 10 settembre del 2008, quando dunque
Eluana non era in quella che il sottosegretario Giovanardi definisce "fase
terminale". Ed ecco cosa Colaprico ha scritto:

"Eluana Englaro oggi ha i capelli corti. Dire che se ne sta a letto è già un
mezzo inganno, perché quando la si vede, quando la si osserva, si percepisce
qualcosa che potrebbe essere anche la forza di gravità: qualcosa che non la
lascia semplicemente adagiata tra le lenzuola, ma sembra risucchiarla giù
verso un altro luogo, mentre la ragazza inerme in tutto, non può opporsi.
Gli occhi, che nelle foto pubblicate dai giornali, sono spesso ironici e
lucenti, colpiscono. Sono strabici, perché questa forza oscura e le ferite
cerebrali hanno vinto i muscoli, ormai appannati. Anche le giunture sono
anchilosate, lo si vede dai polsi che escono dalla camicia da notte
candida.Se frequenti gli ospedali, sai che appartiene a una nuova umanità
disgraziata, che si sta moltiplicando grazie ai progressi della medicina,
quella degli esseri umani in stato vegetativo. Solo in Italia sono circa
tremila persone e in qualche modo si assomigliano tutti: alternano momenti
di veglia (stanno con gli occhi aperti) a momenti di sonno (stanno con gli
occhi chiusi), emettono suoni, gemiti, sospiri, senza alcuna attinenza con
quanto accade intorno al loro capezzale. I neurologi sostengono che non
esiste alcuna possibilità di entrare in contatto con loro, perché non
reagiscono in maniera intelligente. Possono avere un soprassalto se c'è un
rumore, o una smorfia se si fa loro del male, si tratta però di riflessi. Ma
se su quegli occhi si avvicina la punta di una matita, restano aperti:
nessuna minaccia li muove o li chiude. Perciò la giornata di Eluana, intesa
come giornata, non esiste, esiste il non-mondo di Eluana.C'è stato chi,
nelle polemiche venate di crudeltà che caratterizzano questa vicenda umana,
clinica e giuridica, si è spinto sino a dire che Eluana fa anche ginnastica.
La situazione in sintesi è questa. Ogni pomeriggio alle 17 una sacca beige,
con dentro un "pappone", un composto di nutrimenti e medicine, viene pompato
attraverso il sondino nasogastrico, direttamente nello stomaco di Eluana,
che ha perso la capacità di deglutire, non potrebbe cioè essere imboccata.
Questo pasto dura dodici ore. Poi viene sostituito dalla sacca dell'acqua,
per l'idratazione. Per evitare le piaghe Eluana viene spostata dal
letto.Eluana, nel letto, senza fame, senza sete, senza riconoscenza, senza
affetto, resta ignara.".

Con grande sensibilità, con grande delicatezza, Colaprico ha "descritto" e
"raccontato"; chi voleva capire e sapere, ha potuto farlo. Ha anche
raccontato della madre di Eluana: "Non compare mai, nelle interviste o in
pubblico, perché si è ammalata di cancro e sta malissimo. Papà Beppino le fa
da scudo, come fa da scudo alla figlia.".

Ma cosa va cianciando, il sottosegretario Giovanardi? Ma davvero: perché non
se ne sta un po' zitto?

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 14/02/2009 alle 06:25
Stasera è stato rioccupato il Cox 18 di Milano.

 

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I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

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Livello Greg Lemond
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  postato il 15/02/2009 alle 12:34
Convegno su:" Verità e menzogne su eutanasia, Coscioni, Welby, Englaro sotto il dominio violento e antidemocratico della partitocrazia"


audiovideo

http://www.radioradicale.it/scheda/272838

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2009 alle 23:38
Sono rimasta schifata dall'atteggiamento dei politici nella vicenda delle ultime settimane di Eluana. Come mi fa schifo la Chiesa. Il padre della ragazza non è credente, forse è per questo che si sono scagliati con tanta crudeltà sulla vita di sua figlia?

Come sono schifata dall'atteggiamento dei politici nelle vicende di stupro che colpiscono donne giovani e meno giovani da mesi e mesi.
Io li accuso di essere solo stupidi ominidi. Non sono più legittimati dal ruolo di rappresentanti. Per me non hanno più nessun valore.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 16/02/2009 alle 08:07
Originariamente inviato da miky70

Sono rimasta schifata dall'atteggiamento dei politici nella vicenda delle ultime settimane di Eluana. Come mi fa schifo la Chiesa. Il padre della ragazza non è credente, forse è per questo che si sono scagliati con tanta crudeltà sulla vita di sua figlia?

Come sono schifata dall'atteggiamento dei politici nelle vicende di stupro che colpiscono donne giovani e meno giovani da mesi e mesi.
Io li accuso di essere solo stupidi ominidi. Non sono più legittimati dal ruolo di rappresentanti. Per me non hanno più nessun valore.


Non credo. La chiesa e i suoi scherani hanno fatto tutto ciò perché la prima si sente ogni giorno più debole e allora reagisce solo con l'illegalità (ad es. astensionismo all'ultimo referendum ed interventi contro ciò che stabilisce il Concordato) e i secondi pensano di trarre beneficio personale se vengono "sponsorizzati" dalla "nostra santa madre"
A proposito di ominidi, hai presente come ha fatto carriera Formigoni? Purtroppo ciò che conta oggi in politica è "l'audience" ed i media sono tutti in mano a ... ed il valore se lo dànno da soli .

 

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  postato il 16/02/2009 alle 13:59
Quando, qualche mese fa, definii Hugo Chávez un dittatorello sudamericano, mi fu detto che era stato eletto democraticamente. Giusto.

Così come è stato regolare e democratico il referendum che oggi gli dà la possibilità di ricandidarsi in eterno, del resto lui stesso dice che vorrà governare per qualche altro decennio.

E allora che cos'è che non mi torna? Forse il fatto che anche i più grandi rivoluzionari (tranne uno), dopo averle vinte, le loro rivoluzioni, hanno governato con metodi fascisti?
Che garanzia c'è per la democrazia venezuelana con un capo dello stato che potrà prendere il potere per sempre? E un simile ordine costituzionale potrà essere sovvertito democraticamente (da un presidente che deciderà di limitare i propri poteri? Uhm...), o ci dobbiamo aspettare, presto o tardi, il 300esimo colpo di stato in Sudamerica?

A me Chávez piace pure, le sue politiche sono finora state abbastanza assennate (perlomeno quelle di cui ho conoscenza) e popolari, e godevo quando faceva l'imitazione di George "Mr Danger" Bush.

Ma mentre condanno le derive totalitaristiche di Berlusconi, non posso non farlo con quelle di Chávez, anche se è uno della "mia" parte.

Vi lascio una clip in cui Woody Allen spiega il tutto in maniera enormemente più efficace delle mie parole. Come al solito l'arte vola molto più alto di tutto il resto. (La parte importante viene dal minuto 1'50" alla fine: buon divertimento!!!).



 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 16/02/2009 alle 17:54
Ahpperò! detto da "noi italiani" che abbiamo andreotti che è stato non so quante volte ministro e governa da una vita.
Detto da noi che, oltre al divo, abbiamo il 50% del parlamento che sta la dentro da più di 30 anni. Detto da noi che quel referendum che tanto si critica non ce lo abbiamo mai avuto.
Detto da noi, fa proprio ridere. Sembra che abbia fatto un rederendum per indire l'ultima elezione democratica dopo di che governerà a vita.
Quando in reltà non è cosi.

Strano che ci si scandalizzi per un referensum invece che per i dittatori che da più di un secolo governano, democraticamente of course, per mano degli americani il sudamerica tenendo allo stremo la popolazione.

Davvero strano.

[inciso non riferito all'intervento precedente: quando i potenti del mondo, assieme ai loro lacchè, trovano qualcuno sulla propria strada che non gli regali gentilmente petrolio (vedi venezuela e medioriente), gas (Bolivia), acqua, risorse naturali e non tiene allo stremo la popolazione per interessi altri (e come logica conseguenza) viene additato sempre come dittatore, malfattore, ecc.

E parecchi beoti occidentali, meravigliosamente incarnati dalla Stampa, dal Corriere e da Repubblica, sempre pronti a tirare merda a palate.

Non si scandalizzano quando vedono le differenze delle aspettative di vita, igiene, saluti, mortalità infantile, cure mediche, livelli di istruzione di honduras, Santodomingo, Nicaragua (fino pochi anni fa) e gli altri stati del centro america, e Cuba (si, dove c'è la dittatura cattivona) e venezuela. ciò che conta è la democrazia. La "democrazia" di fare ciò che gli pare a casa degli altri.]

W Chavez.E se il suo popolo lo vuol votare a vita, che lo voti. Se il suo popolo si fida di lui, che lo voti. Non vedo perchè si tende sempre ad applicare standard culturali e/o politici occidentali ad altre culture e ad altri popoli, che spesso hanno storie ed evoluzioni politiche completamente differenti dalle nostre.

Cos'è, volgiamo andare ad esportare un po' di democrazia pure li?

 

[Modificato il 16/02/2009 alle 18:14 by pacho]

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  postato il 17/02/2009 alle 08:43
Penso anch'io non vi sia nulla di scandaloso nel voto venezuelano.
Hanno uniformato la loro legislazione, ad esempio, a quella italiana, dove è possibile ricandidarsi ( tranne che per Comuni e Province) senza limiti.
Hanno votato ed è finita 55 a 45, la volta precedente mi pare esattamente il contrario.
Non è finita 90 a 10.
In Italia hanno chiesto qualcosa agli elettori prima di cambiare la legge elettorale?
E poi, se si ricandida e non lo eleggono finisce lì.
Mica fa il golpe Chavez.
Il golpe stavano provando a farlo a lui e andò buca per la reazione popolare.
Tutto questo indipendentemente se può stare simpatico o meno.

 

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  postato il 17/02/2009 alle 12:59
Pacho, poi oltre a tutte le cose che dici sulla sanità a Cuba, mi dici che bisogno ha avuto Fidel Castro di calpestare una moltitudine di diritti civili, di impedire una stampa libera, di imporre il fratello al governo, ma cos'è, una monarchia?

Ecco, la rivoluzione cubana era stata un'utopia di libertà, ed è diventata una gretta monarchia col passare degli anni, incapace di proiezioni nel futuro. E io ce l'ho una foto di Fidel in camera, col suo caro amico, ma è una foto del 1959.

Anche Chávez, visto che è l'ultimo rivoluzionario (in qualche senso), non vorrei che ripercorresse quella china, ecco tutto. A me pare che la ripercorrerà, purtroppo. Speriamo bene.

(Poi non capisco il bisogno dell'attacco personale quando si parla di cose che non riguardano direttamente me o te. Questo modo di fare è insopportabile).

 

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  postato il 17/02/2009 alle 13:03
Nino, a me Chávez sta simpatico, ma tu quanto ti fideresti di un capo di stato che annuncia di voler governare per qualche decennio?

 

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  postato il 17/02/2009 alle 13:37
Intanto il centrodestra, forte dei successi nazionali e delle sue politiche efficaci, vince in Sardegna.

Il Pd perde 12 punti rispetto alle politiche, Di Pietro avanza e ha ragionissima a dire "Siamo l'unica opposizione". Veltroni rimette il mandato, ma no, non ti dimettere, faranno un direttorio, insomma, la cecità continua.
Berlusconi intanto raccoglie i dividendi. Continuiamo così.

 

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  postato il 17/02/2009 alle 13:49
Scuola, religione fin dalle materne
A Milano un patto diocesi-Comune
Palazzo Marino assume a tempo indeterminato 46 educatrici ad hoc segnalate dalla curia. Senza alcun concorso. Per convincere gli studenti stranieri delle superiori, poi, la curia ha inviato una lettera in cui si consiglia di seguire le lezioni di fede cattolica per integrarsi meglio
di Zita Dazzi (repubblica.it)

(che dire?)
(che schifo)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/02/2009 alle 13:51
Credo di essere d'accordo con Pacho (anche se non capisco davvero perché debba sempre aggredire le persone in quel modo).

Credo sia difficile giudicare Chavez con il nostro metro, è un'esperienza politica che avviene in un contesto nel quale c'era una distribuzione del potere sociale e delle risorse che definire iniqua è un eufemismo, dove dignità e cittadinanza delle persone erano quotidianamente calpestate nei sterminati barrios di una metropoli di 5 milioni di abitanti.

Non credo che il parallelismo con Fidel possa reggere, quella di Chavez mi sembra una politica postmoderna, carismatico-plebiscitaria, quando parla nei suoi lunghi discorsi al popolo sembra un telepredicatore televisivo dei tanto vituperati Stati Uniti.
E' un personaggio complesso, contraddittorio, ma che sta tentando un esperimento politico che va guardato con attenzione perché a questi elementi "cesaristici" unisce una democrazia reale nella gestione dell'amministrazione, soprattutto metropolitana (e tieni conto che a Caracas risiede un quinto della popolazione venezuelana), con esperimenti di bilancio partecipato nei quartieri poveri, con il costante tentativo di fare entrare nella sfera politica coloro che da sempre e per definizione ne erano stati esclusi, renderli protagonisti e anche responsabili della gestione delle risorse pubbliche. Anche per questo è riuscito a difendersi dal tentativo di golpe, con una mobilitazione popolare che ha stupito prima di tutto lui e i suoi. Non credo che a Cuba nessuno muoverebbe un dito per Fidel a questo punto.

Il problema di Chavez, ma di noi tutti ormai, è che se cade lui, non è che venga sostituito dalla cristallina democrazia dell'alternanza che piace tanto ai liberal, ma da un potere mediatico populista che cercherebbe sicuramente di rimettere i poveri al loro posto, vale a dire al di fuori della sfera politica, in una condizione di passività e fatalismo o di incanto di fronte a un mondo simulato virtualmente.

Il problema è che la democrazia formale, per funzionare, richiede che le disparità sociali non superino un certo livello, altrimenti le differenti risorse (sociali, economiche, simboliche ...) a disposizione di ciascuno travolgono qualsiasi principio di eguaglianza delle procedure.

A dire il vero non saprei che giudizio dare di Chavez, alla fine, ci sono molti aspetti di populismo postmoderno nel suo stile politico che mi urtano, ma temo che questo non dipenda da lui, è una generale condizione della politica nel nostro tempo e forse Chavez sta provando ad agirla con delle buone intenzioni.


 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 17/02/2009 alle 13:59
Originariamente inviato da peek

e forse Chavez sta provando ad agirla con delle buone intenzioni.



O forse no, visto i "prolegomeni" chi può dirlo?

 

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  postato il 17/02/2009 alle 17:59
Marco, a me Chavez non sta troppo simpatico però se fossi venezuelano lo voterei.
E quando, secondo me, facesse male, non lo voterei più.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/02/2009 alle 20:01
Admin, non ho attaccato personalmente nessuno. me ne son guardato bene dal farlo (con tanto di specificazione), nonostante il tuo intervento provocatorio, a mio parere.

comunque sapevo che qualunque risposta avessi dato, la tua risposta sarebbe stata la stessa, ossia che ho attaccato personlmene, che é insopportabile ecc ecc.

Peró, per farmi fuori, trova magari un post migliore (anche se mi rendo conto che lo puo far quando ti pare. Peró da un sostenitore della democrazia,non me lo aspetterei). DA parte mia gli attacchi personali, giá da mooolto tempo, non vengono piu compiuti perche so benissimo di essere sul filo del rasoio e di aver sbagliato in passato.

Peró gettare l'amo (e non é la prima volta) per far sí che mi tagli, con tale raio che hai posto, mi sembra inaccettabile.

Poi tra la democrazia e la libertá (di morir di fame), e tra una distribuzione piu equa dei proventi del surplus nazionale preferisco indubbiamente la seconda ipotesi. Con buona pace dei democratici e dei liberale.

 

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  postato il 17/02/2009 alle 20:17
Originariamente inviato da pacho

Strano che ci si scandalizzi per un referensum invece che per i dittatori che da più di un secolo governano, democraticamente of course, per mano degli americani il sudamerica tenendo allo stremo la popolazione.

Davvero strano.

[...]

Cos'è, volgiamo andare ad esportare un po' di democrazia pure li?


Guarda, ti spiego.
Se tu poni il discorso in maniera da ascrivermi tra le righe (ma neanche tanto) pensieri che sai bene non appartenermi, secondo me ti comporti in maniera pretestuosa nei miei confronti, pratichi diciamo del falso ideologico, mi metti ingiustamente in una luce diversa da quella che è in realtà. Ecco, questo lo considero un attacco personale.

E anche le frasi del tuo post successivo sono assai pretestuose, visto che evochi una mia volontà di "farti fuori" dal Forum che nella realtà non esiste (anzi, ti ho riammesso quando non ero strettamente tenuto a farlo, direi che questo dovrebbe farti soppesare meglio i giudizi che sparacchi a caso).
Probabilmente tu parti dal presupposto che il confronto dialettico comprenda anche lo sminuire l'interlocutore facendolo passare per ciò che non è. Io non credo sia così. Apprezzo il fatto che tu stia controllando gli attacchi personali, apprezzerò ancora di più se ti farai venire qualche dubbio sul tuo modo di porti in una discussione.

 

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  postato il 17/02/2009 alle 23:38
Vogliamo parlare dell'implosione del piddì?
La leadership più 'normale' sarebbe quella di Bersani, ed è sintomatico che un candidato pres.del.cons sia a metà tra un leader politico e una macchietta romagnola.
Intanto la Gelmini parla del suo principale come di un 'gladiatore', e il gladiatore ha pensato di trasportare i Bronzi di Riace alla Maddalena, per il g8. Non aveva niente di meglio da fare.

(ps: Admin.. non commento.. ma lo dicevo che..)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/02/2009 alle 23:45
va bene.
Riporto un articolo a mio avviso molto interessante sul rapporto tra la sinistra latinamerica ed occidentale. La prima conclude. L'altra, postmoderna, postoperaista, postideologica,post post post...sta scomparendo mentre la società è sempre più in predo alle barbarie. Secondo me.
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C’è un legame, una forma di proporzionalità inversa, non soltanto simbolica, tra quanto sta avvenendo in America Latina e in Europa, tra il trionfo (l’ennesimo) di Chavez e la scomparsa della sinistra europea, tra il socialismo del XXI secolo e l’ondata xenofoba e securitaria che investe il vecchio continente. Alla crisi di egemonia del capitale e delle sue politiche neoliberiste, che alla fine degli anni ‘90 portò alla ribalta mondiale il cosiddetto “movimento dei movimenti”, la sinistra latinoamericana ha saputo dare risposte concrete che si sono via via trasformate in progetti di società. In quell’altro mondo possibile di cui tanto si dibatteva nei forum sociali mondiali. Mentre da noi quell’enorme accumulo di forze, o come direbbe un fisico, di energia potenziale, è stato malamente dissipato, tanto che oggi sembra passata un’era geologica dalla giornate di Praga, Napoli, Genova… Com’è successo? A nostro avviso la divaricazione è stata prima teorica e poi, di conseguenza, pratica. Un intero movimento è stato affabulato da analisi tanto suggestive quanto scollate dalla realtà. L’inattualità della legge del valore e la conseguente fine del lavoro, la scomparsa delle classi sostituite da un’indistinta “moltitudine”, la fine dell’imperialismo per il sopraggiungere dell’impero, l’illusione di poter trasformare il mondo senza prendere il potere… e chi più ne ha più ne metta. I fatti, diceva un vecchietto di Treviri, hanno la testa dura e si sono presi la briga di dimostrare quanto inadatte a interpretare il mondo fossero queste “nuove” categorie e i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. Il conflitto, acuito dalla crisi, ha difatto smesso di essere “verticale” (tra le classi) e si è fatto “orizzontale” (nella classe). Proletari italiani messi contro lavoratori stranieri. Quello che sta avvenendo in questi giorni a Roma è paradigmatico, la bestialità di qualche individuo viene presa a pretesto per pogrom razzisti. Lo straniero diviene il comodo capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità e i costi della crisi; e mentre le organizzazioni fasciste cercano di rappresentare l’estremizzazione di un senso (troppo) comune, la borghesia italiana, per mezzo del governo, vara decreti e pacchetti sicurezza che hanno come unico scopo quello di spingere milioni di proletari immigrati nell’illegalità. Aumentandone così la precarietà e diminuendone la forza contrattuale, facendone insomma una massa di manovra da utilizzare per contrarre ulteriormente salari e diritti dei lavoratori italiani. Crediamo che il compito dei comunisti, in questa fase, sia dunque quello di riconnettere i diversi segmenti in cui è stata frammentata la classe ricostruendo quella coscienza soggettiva che è una condizione necessaria affinchè i propositi di trasformazione dell’esistente non si trasformino in enunciati triti e ritriti o in proclami velleitari. E per fare questo sarà sempre più necessario guardare, scevri da ogni pregiudizio eurocentrico, a quanto avviene nel continente latinoamericano. Esperienze da cui abbimo tantissimo da imparare.

da Militant.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 18/02/2009 alle 22:58
riposto da www.gennarocarotenuto.it

Chavez, le calunnie della stampa italiana

La Calunnia dell'elezione a vita. Vince ancora democraticamente ma la stampa italiana mente

In Venezuela un referendum popolare, come sempre monitoratissimo da migliaia di osservatori internazionali, ha stabilito che il presidente uscente potrà semplicemente candidarsi e provare a farsi rieleggere. Per Hugo Chávez è un importante trionfo con il 10% di vantaggio sul no, che gli permetterà di essere sconfitto, semmai, dalle urne, il luogo della democrazia e non da un’alchimia e un limite imposto. La stampa italiana però, invece di studiare e informarsi prima di informare, resta in superficie e calunnia: “Chávez presidente a vita” mente in massa. E’ l’ennesima operazione da MINCULPOP dove il percorso del Venezuela bolivariano invece di essere legittimamente analizzato ed eventualmente criticato viene diffamato e deriso con formule mistificatorie, che analizzeremo, per impedire agli italiani di pensare che in America latina un altro mondo è possibile.
Volevano farlo fuori con un colpo di Stato e il popolo (era l’11 aprile 2002) si permise di riportare il governo democraticamente eletto al governo. Hanno provato a strangolare l’economia e ad ucciderlo. Hanno provato una dozzina di volte a sconfiggerlo nelle urne senza riuscirci salvo che in un’occasione nel 2007 quando fu lui a sbagliare dimostrando proprio la solidità della democrazia venezuelana. Avrebbero preferito sconfiggere il fenomeno Chávez senza batterlo, semplicemente impedendogli di ricandidarsi. Invece con un referendum democratico i venezuelani hanno deciso che il presidente potrà ricandidarsi. Così hanno deciso gli unici legittimati a farlo, che non sono né i velinari di Via Solferino né gli economisti dell’FMI ma gli stessi elettori venezuelani. Domani le opposizioni dovranno e potranno riprovare a sconfiggerlo col voto, come avviene in tutte le democrazie e potranno perfino revocarlo, con un istituto costituzionale come il referendum revocatorio.
Eppure quello che è possibile per Silvio Berlusconi, per Gordon Brown, Angela Merkel, José Luís Rodríguez Zapatero, ricandidarsi e farsi rieleggere, se così ritiene giusto la maggioranza degli elettori, o passa sotto silenzio quando a volersi ricandidare sono presidenti di ultradestra come il colombiano Álvaro Uribe, viene visto non solo con scandalo e ripulsa, ma addirittura manipolato per trasformarlo in una millantata “elezione a vita” per la stampa italiana che insulta così l’intelligenza dei propri lettori, che difatti a frotte se ne allontana ogni giorno di più di fronte. Scrivono balle credendo di pascolare il “popolo bue” mentre il crollo verticale della loro credibilità secondo il CENSIS accomuna oramai quattro lettori su cinque.
E’ evidente che parlare di “elezione a vita” è un falso, un artificio ed una manipolazione da parte della stampa. Eppure è proprio questo che scrivono i giornali italiani. Per “La Repubblica” del 16 febbraio, Chávez “sarà presidente a vita”. Per il corrispondente da Copacabana del “Corriere della Sera”, Rocco Cotroneo è “un inatteso stop per l’opposizione”. Ancora peggio fa “La Stampa” del 14 che titola: “Chavez a vita, il Venezuela al voto”. Per “il Giornale” (da Madrid) si è votato per nominare Chávez “dittatore a vita” mentre si supera “Libero” per il quale il “Venezuela è come Cuba” e sostiene che “Hugo Chavez è riuscito a cambiare la costituzione del Venezuela e ad assicurarsi una permanenza al potere che se non è vitalizia poco ci manca”. Notare la terminologia: Chávez (quanto costa un accento?) non ha vinto democraticamente ma “è riuscito a cambiare”, e non “si potrà candidare a governare” ma “si assicura la permanenza (vitalizia) al potere”. Bugiardi. Bugiardi e grossolani, come quel titolo del TG5: “Chavez brinda alla dittatura”. Il “Secolo XIX” di Genova è addirittura monotematico e infarcisce il pezzo di ripetizioni fin da titolo e sottotitolo: “Chavez presidente a vita” è il primo. E già nel rigo sotto si può leggere: “Hugo Chavez potrà fare il presidente a vita del Venezuela”. La maestra avrebbe segnato errore oltre a rilevare la mistificazione. Fuori dal coro c’è solo un equilibrato Roberto da Rin sul “Sole24Ore” che correttamente suddivide le posizioni di maggioranza e opposizione senza prendere posizione e senza concedersi alla moda di infarcire il pezzo di ironie e denigrazioni e Raffaele Fichera che passa sul TG3 con un buon servizio. Sono poche, pochissime eccezioni in un quadro desolante, superficiale, pretestuoso, pieno di pregiudizi e di cattivo giornalismo dove le insinuazioni sostituiscono le notizie.

Soprattutto il dibattito sull’opportunità o meno della ricandidatura per un terzo mandato di Chávez (e di chiunque altro) semplicemente non esiste sulla stampa italiana. Ogni spessore sparisce e non un solo costituzionalista o esperto di diritto comparato viene sentito. Non un solo parere alternativo a quello mainstream, non un solo approfondimento viene offerto. Sempre ligi al potere, quando si parla di Venezuela non un solo potente chavista, un ministro, un editorialista viene sentito. Il chavismo non ha idee, né programmi. Non esiste ma è come l’uomo nero da evocare per spaventare i bambini.

Perché il “dittatore a vita” abbia vinto ancora (e se dimezzare la povertà fosse un merito?) non si spiega o si spiega con un termine considerato un insulto: “populista”. Anche l’11 aprile 2002 il popolo fu populista quando a milioni scese in piazza per sconfiggere il golpe voluto dai democraticissimi e per nulla populisti (loro i popoli li affamano) George Bush, José María Aznar (un suo deputato è andato a farsi espellere per creare il caso) e FMI.

Nella stampa italiana Chávez ha per definizione torto, e se certo assistenzialismo non è sempre un bene non spiegano mai che l’alternativa a tale assistenzialismo per loro è la fame neoliberale che imporrebbe l’opposizione e alla quale i governi che considerano democratici (come quello di Carlos Andrés Pérez, vicepresidente dell’Internazionale Socialista che nell’89 fece massacrare migliaia di persone nel Caracazo oppure i narcogoverni amici di Álvaro Uribe in Colombia e Felipe Calderón in Messico) obbligano la popolazione. E se i venezuelani montanellianamente votassero Chávez turandosi il naso perché l’opposizione è ancora impresentabile? Ricordate il caso del neonazista antisemita Peña Esclusa fatto passare in Italia da Aldo Forbice come il “capo dell’opposizione democratica (sic) alla dittatura chavista”?

Leggeteli quegli articoli senza alcuno spessore, scritti da gente che spesso non ha mai messo piede in Venezuela e di sicuro non si è mai preoccupato di intervistare un “chavista”. In questo modo si sviliscono perfino le ragioni dell’opposizione. Il più solido argomento a favore del “no”, la citazione dalla storia messicana del "Sufragio Efectivo, No Reelección", lo slogan della rivoluzione del 1910 contro Porfirio Díaz, così ovvio per chi sa di America latina, non appare da nessuna parte; semplicemente lo ignorano. Ignoranti.

 

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  postato il 19/02/2009 alle 20:19
Beh, il pennivendolismo, in Italia, non è nato oggi.

 

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  postato il 19/02/2009 alle 22:18
Originariamente inviato da desmoblu

Vogliamo parlare dell'implosione del piddì?
La leadership più 'normale' sarebbe quella di Bersani, ed è sintomatico che un candidato pres.del.cons sia a metà tra un leader politico e una macchietta romagnola.


Tutto ciò è molto triste ma per sommi capi, vero.

 

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  postato il 20/02/2009 alle 18:18
MILLS CONDANNATO A 4 ANNI E 6 MESI

AGI) - Milano, 17 feb. - Quattro anni e sei mesi: e' la pena inflitta dai giudici della X sezione penale di Milano all'avvocato inglese David Mills, accusato di corruzione in atti giudiziari. Il legale e' stato inoltre interdetto per 5 anni dall'esercizio dei pubblici uffici e dovra' risarcire 250 mila euro alla Presidenza del Consiglio, costituitasi parte civile. Mills e' stato riconosciuto colpevole di aver ricevuto 600mila dollari per rendere due testimonianze reticenti in processi che vedevano imputato Silvio Berlusconi. Il legale di Mills, Federico Cecconi, ha gia' annunciato l'impugnazione della sentenza di condanna a 4 anni e 6 mesi pronunciata dal tribunale di Milano. "Credo e continuo a credere alla sua innocenza - afferma - di regola le sentenze non si commentano, ma si impugnano, e questo verdetto sara' certamente impugnato. Ma questa volta voglio fare un'eccezione e dire qualcosa su questa sentenza che mi sembra appiattita sull'impostazione accusatoria ed e' tutto tranne che pacifica e consolidata". "Senza l'ombra dell'altro coimputato (Silvio Berlusconi ndr.) - ha concluso Cecconi - questo processo sarebbe stato esaminato in modo piu' sereno".

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In un altro paese Berlusconi si sarebbe dovuto dimettere (anzi si sarebbe dimesso di sua iniziativa) , qua invece niente.. tutto come prima
Ieri si mette a fare battutine sulla nazionalizzazione (magari prima ragiona un po'..)delle banche (prima dice una cosa e poi smentisce.. strano non lo fa mai) oggi Intesa San Paolo perde il 15%.. Unicredito 8%

 
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  postato il 21/02/2009 alle 18:26
E ora con Franceschini una bella svolta a sinistra nel partito!!! Wowowowowowwwwwww!!!

Si chiedono come mai il PD sia andato verso un tracollo che a questo punto mi auguro più che mai... Per nessun altro motivo se non il non aver fatto realmente opposizione, l'essere stato troppo accondiscendente nei confronti di Berlusconi, esserne anzi stato complice (perché anche il non far niente è complicità) in questi mesi.
Se avesse fatto quello per cui era chiamato dai suoi elettori, non vivremmo questo eterno psicodramma. Io, pur da sinistra rispetto al PD, ci speravo (e anzi, proprio qui avevo fatto professione di ottimismo sul progetto di Veltroni). Immagino quanto possano essere disillusi quelli che l'hanno votato. Ora con Franceschini il PD fa un altro passetto democristianizzante, addirittura Rutelli già lancia un ponte verso l'UDC... Berlusconi fa il gradasso e purtroppo ne ha tutte le ragioni.

 

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  postato il 21/02/2009 alle 23:54
Originariamente inviato da Admin

Ora con Franceschini il PD fa un altro passetto democristianizzante, addirittura Rutelli già lancia un ponte verso l'UDC...


Ne riparliamo quando Niki Vendola entrerà nel PD.

 

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  postato il 22/02/2009 alle 11:15
Ma è Vendola che va verso la montagna, mica il contrario.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 22/02/2009 alle 12:38
non giudico Franceschini aspetto di vedere cosa combina dopo le Europee darò un giudizio

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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  postato il 22/02/2009 alle 16:22
Originariamente inviato da Subsonico

Ma è Vendola che va verso la montagna, mica il contrario.


Direi che è un incontro a metà. Al PD potrebbe essere utile avere un pò di "sinistra" come immagine e visibilità, a N. Vendola potrebbe essere utile avere un partito grande alle spalle per riconfermarsi candidato alla presidenza della regione Puglia, e magari rivincere.

 

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  postato il 22/02/2009 alle 16:30
Originariamente inviato da Salvatore77

Originariamente inviato da Subsonico

Ma è Vendola che va verso la montagna, mica il contrario.


Direi che è un incontro a metà. Al PD potrebbe essere utile avere un pò di "sinistra" come immagine e visibilità, a N. Vendola potrebbe essere utile avere un partito grande alle spalle per riconfermarsi candidato alla presidenza della regione Puglia, e magari rivincere.


Dubito fortissimamente che rivincerebbe.

 

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  postato il 22/02/2009 alle 16:35
Anch'io ne dubito ma per una candidatura tener fuori un presidente uscente non è mai facile. Inoltre credo che per N. Vendola è importante ricandidasi, visto che non ci sono altre cariche a sua disposizione vista l'assenza dal parlamento.

 

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  postato il 22/02/2009 alle 22:35
Però intanto Franceschini è partito forte, attaccando Berlusconi sull'aspetto Costituzione. O, perlomeno, dicendo nient'altro che la verità, e cioè che a Berlusconi e il rispetto delle istituzioni sono come cane e gatto. Bene.

io spero fortissimamente che l'elezione di Ottobre porti a Cofferati come massimo dirigente.
Sia la sinistra, sia la destra guazzalochiana, hanno portato quel gioiello di città che era Bologna a diventare un'autentica fogna a cielo aperto: Cofferati ha affrontato, in modo deciso e di petto, certi aspetti di degrado e di immigrazione nella città da lui amministrata, senza quella tolleranza pelosa tipica del PD ma nemmeno con il maccartismo anti-immigrati tipico della destra leghista.

Mi auguro che sia lui colui che ci porterà fuori dal guado: a questo punto, qualsiasi candidato (che sia Franceschini, Parisi, Bersani o nomuncoli simili) sa di stantio e, come dirigenti, sono corresponsabili della bassezza qualitativa della sinistra italiana. O un nome nuovo, o si diventa democristiani. senza neppure avere quegli agi e quelle prebende che i democristiani spartivano tra gli elettori.

 

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  postato il 23/02/2009 alle 04:20
Maddài Carrefour, Franceschini giura sulla Carta e quella stessa sera Carta vince a Sanremo sotto gli occhi della De Filippi trasmigrata su Rai1 per fare lo spottone ad Amici di Canale5, il che va come vedi a beneficio del solito Cavaliere, è tutta una pastetta, è tutto un magna magna, ma chi ci crede più a Sanremo... o al PD... o al televoto truccato... o al voto che proprio non si fa, preferendo che sia un altro burocrate del Partito a tenere calda la poltrona dopo la morte di Andropov...

Sono stato abbastanza qualunquista?

Purtroppo incrementalisticamente dovrei pensare che sostituire un leader con un altro possa risolvere la questione. Perfezionisticamente dovrei invece rilevare le storture di un sistema completamente drogato da Berlusconi e dall'imponente struttura massonico-stallieristica che lo supporta. Ma poi non capisco neanche perché scrivo queste cose qua, col rischio che domani ci chiudano il sito... D'Alia, siamo qui, vieni a prenderci.

 

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  postato il 23/02/2009 alle 14:29
Il problema è tutto strutturale.
Il pd ha voluto subito presentarsi come alternativa a fi. Bene.
Le primarie, partecipazione, leader scelti dal basso. Bene.
Però fino a un certo punto, perchè le primarie erano truccate, una mezza farsa, e subito le cose più interessanti sono state il discorso sul simbolo (bianco rosso verde, ci mancava un po' d'azzurro soltanto, e poi..) e sul loft modernissimo scelto come sede. In pratica avevano promesso una 'novità' e una 'contraposizione' rispetto a fi, ma se questo partito è di cartone (attorno all'"uomo solo"), l piddì s'è evoluto in una bella plastichetta bianca rossiccia.
Gli elettori e non già storcevano il naso, ma si dicevano: beh, il partito è una mezza schifezza, ci dicevano che è un partito serio nella misura in cui alternativo alieno a ogni compromess.. e invece, ma intanto forse faranno opposizione. Questo qui è giovane, pare simpatico anche se è paraculo, ma intanto a Roma è stato per anni quindi forse..
Invece Veltroni, che poteva (secondo alcuni, tra cui io NON mi trovavo) essere l'unico elemento di opposizione a Berlusconi (non a fi, perchè fi è una scatola attorno al personaggio), ha proceduto a una specie di inciucio costante nella speranza di raccattare briciole. Logico che anche l'ultimo brandello di credibilità sia crollato.
Comunque il caso sardo è una risposta a tutti quelli che vedevano un cedimento del premier e una possibile (o imminente) rinascita del centrosinistra. Il centrosinistra è morto. Siamo (sono) peggio che ai tempi di Occhetto e della 'gioiosa macchina da guerra'.. l'aura di..inutilità.. di questa gente ha decimato anche quello che di buono poteva esserci nella classe dirigente, pur con tutti i limiti del caso. Non so, i vari Bersani o Bindi, che- pur se macchiette- qualche speranza potevano darla.
Anche la sinistra-almeno a livello parlamentare- è morta.. e con il crollo del piddì certamente alcuni martiri del 'voto utile' torneranno all'ovile, ma chissà come il cosiddetto centrosinistra e la cosiddetta sinistra usciranno- per esempio- dalle europee. Io ho paura che tutto quello che sta più a sinistra della 'nuova dc' (Rotondi, per intenderci) otterrà un qualcosa intorno al 30-35%. E che gran parte di questo misero bottino sarà della cosiddetta 'margherita'. E già, perchè credo proprio che torneremo al vecchio miscuglio Rutelli-D'Alema, e senza nemmeno un Prodi a caso. E' il momento più pesantemente berlusconiano, è il trionfo di Berlusconi.
Pensateci: le sue tv e le sue grancasse possono convincere chiunque di qualsiais cosa, omettendo falsificando deformando notizie. I suoi dipendenti possono demolire chiunque gli faccia opposizione (addirittura Napolitano, è tutto dire). Nei sondaggi è avanti NONOSTANTE LA CRISI CHE ANCHE LUI HA PRODOTTO (con la sua inefficienza e la sua abitudine a ignorare i problemi reali). Le sue aziende fatturano benissimo. Grazie alle sue leggi è impunito anche se riconosciuto colpevole. Governa e legifera anche contrariamente alla volontà popolare, ma tanto tutti se ne scorderanno nelle prossime elezioni. Può fare quello che vuole a livello parlamentare (anche esautorare il parlamento). Ha messo uomini di fiducia anche alla Corte Costituzionale (che, ricordiamolo, è l'unico organo che può effettivamente bloccare una legge.. altro che ma 'moral suasion' presidenziale). In Sardegna un suo candidato di cartapesta sbaraglia il 'governatore' uscente, con due semplici comizi del capo (in cui per inciso ha insultato Soru, ma tanto poi ha smentito, quindi tutto bene). La portavoce di Obama- che dal canto suo è contrario alla politica, allo stile, alle gaffes e alle alleanze di Berlusconi- prende atto che in Italia esiste solo più il partito di Berlusconi (o meglio, esiste solo più Berlusconi) e lo tratta addirittura con cordialità e rispetto apparente ('la saggezza di un uomo politico del Suo livello..' ha detto la pelosi a un uomo che normalmente sarebbe in carcere da anni). Berlusconi e i suoi decidono addirittura i candidati alla presidenza rai per l'opposizione, e quando non servono più li cestinano. Bonolis e la De Filippi (mediaset) presentano Sanremo (rai?) e vince un incapace uscito da amici (mediaset), tra gli applausi del diretore più berlusconiano possibile. Un comico fa un monologo apprezzato da tutti, ma poi Sgarbi, Gasparri e la Zanicchi subito politicamente (e legalmente) lo querelano perchè è stato 'politico', perchè la Zanicchi e Berlusconi sono intoccabili, siamo matti?
La gente non mangia ma la colpa è della 'crisi', entità a se' stante, Berlusconi dice putt*nate ma i commentatori lo elogiano, perchè è 'ottimista': 'Berlusconi col suo solito intramontabile ottimismo..', dicono sorridenti. I sondaggi volano. La 'social card' era un'altra putt*nata, 40 euro, e poi si scopre che per chi prende la 'quattordicesima' (quindi chi ha pensioni MOLTO BASSE) la social card NON C'E'. Insomma..

Insomma: Berlusconi non è mai stato così onnipotente, e questo in barba a chiunque diceva 'la crisi lo smonterà', 'se ne accorgeranno', 'aspettiamo Veltroni, è tutta una tattica', 'io ho fiducia' etc etc.
La situazione è fosca-barra-drammatica, e la speranza (forzata), è che una sinistra extraparlamentare possa risvegliare in parte la popolazione (o il popolo?). Ma è un po' la storia della volpe e dell'uva, in realtà io sono molto pessimista e non credo che accadrà nulla di simile. Sono convinto che avremo un altro governo Berlusconi, e forse un altro ancora, finché non sarà troppo vecchio o troppo impunito. Allora potrà fare il presidente della repubblica (forte), oppure ritirarsi a vita privata..magari con famigli e servi vari a vigilare per lui. E chissà che un prossimo candidato fi non sia proprio uno dei figli..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/02/2009 alle 15:21
Io ho sempre nutrito la segreta speranza che, prima o poi, Berlusconi sparisse o si ritirasse per un qualunque motivo (certo, il motivo migliore sarebbe una bella carcerazione...) e, sparito lui, ero sicuro che il centro-destra sarebbe crollato, data l'incosistenza delle persone che compongono la coalizione.
Adesso mi trovo costretto ad assistere al crollo verticale del PD; sono quasi sicuro che alle europee gli elettori di sinistra vorranno votare i vari partitini superstiti (altro che voto utile o voto disgiunto) e ci sarà un'ulteriore frammentazione delle preferenze, cosa che, con la soglia di sbarramento, annienterà la sinistra italiana per un bel po' di tempo.
Forse la vedo troppo grigia, ma io ho paura davvero: siamo sempre più saldamente nelle mani di una coalizione che ormai non ha più ostacoli. Può fare e può disporre di noi cittadini come vuole; e il bello è che la maggiornaza degli italiani è contenta ed è convinta che stia facendo bene, che i vari provvedimenti d'urgenza e buffonate simili risolvano i problemi.

 

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"Per aspera ad astra" Seneca o Eros Poli ... non ricordo

Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 24/02/2009 alle 09:26
da "l'Unità"
lunedì 23 febbraio 2009

Caro PD rompiamo il silenzio*


di Furio Colombo
Dimissioni di Veltroni. Prima riflessione (oltre al dispiacere e al
disorientamento): non è colpa di Veltroni se Berlusconi ha dominato tutta l'nformazione
italiana sulle elezioni sarde alla
maniera di Mugabe, con continue apparizioni in tutte le televisioni del
regno, mentre di Soru non si è conosciuta neppure la voce. Eppure Pannella e
i Radicali, noiosi e veggenti come i maghi di una fiaba, avevano avvertito:
attenzione, siamo fuori dalla legalità. Come dimostrano
ogni giorno mafia e camorra, fuori dalla legalità si vince. La differenza è
che mafia e camorra rischiano, a volte pagano. Berlusconi incassa l'approvazione
dei migliori editorialisti del Paese. "Visto? E proprio bravo! Ancora una
volta stravince". E noi (il Pd) zitti. Se no sei anti-berlusconiano e lo fai
vincere. Tranquilli, ha già vinto.

Dimissioni di Veltroni. Seconda riflessione: il triste e indesiderato addio
non è così semplice. Per un partito non funziona il vecchio e cinico adagio
«morto un papa se ne fa un altro» che esprime la sudditanza ai tempi del
papa-re. In un partito l'identità è un tratto essenziale. In modo lento,
troppo filtrato dallo sgocciolio delle stanze alte, l'identità del Pd,
tuttavia, si stava
formando intorno a un segretario eletto da tre milioni di cittadini.
Tantissime le ragioni per discutere, cominciando dal modo in cui noi, Pd,
lasciamo espandere, giorno dopo giorno, un colpo alla volta, il regno
illegale e incostituzionale di Berlusconi. Ma poteva Veltroni andarsene,
portandosi via il peso di tutti quei voti di legittimazione, fiducia,
attesa, lasciando dirigenti
non votati del Pd liberi di aprire la sala di attesa per dire «avanti il
prossimo»?


Dimissioni di Veltroni. Terza riflessione: la mattina del 18 febbraio,
durante il serio e intenso discorso di commiato, è sembrato a momenti di
assistere alla scena di un thriller in cui, insieme al protagonista, vedi un
groviglio di fili e non sai quale di tutti quei fili devi tagliare
per salvarti. Veltroni ha tagliato il suo, e in apparenza non è accaduto
niente. Non ancora. Ma il film continua e, come tutti i thriller, promette
di tenerci col fiato sospeso. Veltroni, oltre al suo impegno senza riserve,
al suo lavoro senza risparmio, al senso che potevano avere, con lui, anche
le cose non fatte o rimaste incompiute, l`ultimo giorno ha incluso nel suo
commiato una
frase difficile da capire oppure criptata. Eccola (trascrivo da l`Unità, 19
febbraio, pag. 12-13): «Basta con la sinistra salottiera, giustizialista,
pessimista e conservatrice. Noi dobbiamo costruire una forza fuori dalle
stanze, vicina alle persone». Dico a Veltroni, con l'antica amicizia: ma le
persone sono pessimiste. La loro vita sotto Berlusconi è pessima. Basta
aprire le porte delle stanze, per saperlo.


Il premier è appena sfuggito a una pesante sentenza in cui un suo complice è
stato condannato per corruzione a quattro anni di reclusione. E sfuggito
perché esentato all`ultimo istante da questa e da ogni altra possibile
imputazione a causa di una legge scritta e approvata per lui dalla sua
maggioranza mentre il processo era in corso.


Alexander Stille, da New York, racconta dei molti giornalisti americani che
gli chiedono: «Come fanno gli italiani a tollerare simili cose?» (la
Repubblica, 19 febbraio). Già, come facciamo?
Ma c`è un`altra domanda: per questa sinistra salottiera dove sono i salotti,
ovviamente di sinistra? Neppure l`informatissimo Dagospia ne può indicare
uno. E dove, quando, nell`Italia di oggi, in cui si prepara il carcere per
chi da notizia di intercettazioni legali, giustizialisti fanatici si
riuniscono per offrire sostegno ai giudici? E quale sarà la "sinistra
conservatrice" in un mondo senza sinistra?

In un punto importante ha ragione Veltroni. C`è un`attesa insoddisfatta che
non si misura con l`orologio. Ma quell`attesa non si riferisce al
riformismo, concetto che resta misterioso. E non si riferisce alle
iniziative prese o non prese dal "governo ombra", prigioniero di una
simmetria - atto per atto, gesto per gesto - con il governo di Berlusconi,
che tiene fuori dai veri problemi
e lontano dai cittadini. Quell`attesa si riferiva al fare davvero
opposizione, decidendo nei
tempi e nei modi. Avrete notato che è bastato un intervento impetuoso e
irriverente di Roberto Benigni sul favoloso mondo di Berlusconi per
triplicare gli ascolti di una mediocre serata "Sanremo". Veltroni esce,
avanti il prossimo. Va bene così? Come si può assistere a questa
scena un po` surreale senza una bruciante nostalgia (o rimpianto) per ciò
che avremmo potuto (dovuto) fare insieme al segretario eletto con tre
milioni di voti?


 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 24/02/2009 alle 09:43
Notizie Radicali
lunedì 23 febbraio 2009

Eroi, santo e testamento biologico


di Luca Osso
Considerato che: Maria Goretti preferì rinunciare alla propria vita
piuttosto che subire il trauma di uno stupro che l'avrebbe fatta vivere in
un incubo per molti anni a seguire. E' nota la frase con la quale la Chiesa
identifica il suo gesto: "la morte ma non peccato", e a meno che la Chiesa
non consideri la colpa della vittima alla stessa stregua di quella dello
stupratore, Maria Goretti quando scelse per sé la morte al posto dello
stupro non stava commettendo alcun peccato, stava subendo un atto barbaro
come purtroppo anche in questi tempi succede a molte donne in tutto il
mondo, ma a causa di questa sua scelta fu proclamata santa.

Considerato che: Salvo D'Acquisto, fucilato per rappresaglia all'età di 22
anni a Torre di Palidoro dalle truppe tedesche in seguito ad un presunto
attentato del quale, pur innocente, si autoaccusò offrendo la propria vita
in cambio di quella delle 22 persone rastrellate dall'esercito tedesco, è
giustamente da ritenersi uno dei più limpidi esempi di eroismo del nostro
paese, e che per lo stesso eroe nel 1983 è stata aperta, presso l'Ordinariato
Militare, una causa di canonizzazione. Che Pietro Micca sacrificatosi per
salvare la sua città, Torino, dall'assedio dei francesi nel 1706 e Amatore
Sciesa che preferì il plotone d'esecuzione piuttosto che rivelare i nomi dei
suoi compagni, sono altrettanto degli eroi. (A proposito di questi eroi val
la pena di leggere un interessante articolo di Umberto Eco pubblicato su
"Repubblica" di giovedì 12 febbraio).

Considerato che: da una statistica perfezionata nel 2007 dalla FAO, si
evince che nel mondo muoiono giornalmente di fame 22.700 bambini per la cui
sopravivenza, cita sempre la stessa fonte, si ritiene sufficiente l'investimento
di un euro al giorno pro capite. Ad esempio con le scarpe rosse che
Benedetto XVI si fa confezionare da Prada sembra che un migliaio di
diseredati potrebbe campare per un giorno.

Considerato che: per mantenere in vita una persona in coma vegetativo
irreversibile lo stato paga, secondo le varie fonti d'informazione, da 80 a
1000 ? al giorno a persona.

Date per condivisibili le seguenti citazioni espresse da autorità vaticane:
"L'interruzione di procedure mediche ONEROSE, pericolose, straordinarie o
sproporzionate rispetto ai risultati attesi, può essere legittima. Non si
vuole così procurare la morte, si accetta di non poterla impedire".
(Catechismo della Chiesa Cattolica 1982)

"L'alimentazione e l'idratazione, anche artificialmente amministrate,
rientrano tra le cure normali dovute sempre all'ammalato, QUANDO NON
RISULTINO GRAVOSE PER LUI." (Pontificio consiglio della Pastorale per gli
operatori sanitari, carta degli operatori sanitari 1995)

"E' innegabile che si debba rispettare l'autodeterminazione del paziente"
(ops, questa è "sfuggita" a Benedetto XVI durante l'udienza ai partecipanti
al 110° congresso nazionale della società italiana di chirurgia 2008. Non è
da Lui concedere simili aperture).

Mi chiedo per quale motivo ad una persona, nel pieno possesso delle proprie
capacità intellettive, venga impedito di barattare la propria vita per
mezzo del testamento biologico, qualora questa venisse ridotta allo stato
vegetativo, con la vita di altre migliaia di esseri umani garantita dal
risparmio che si ricaverebbe dal mancato sostentamento di chi non ritenga
utile di continuare la propria esistenza.

In quanto al sacrosanto diritto alla vita, di cui spesso parlano le
gerarchie vaticane, nessuno si permetterebbe mai di negarlo a chiunque, come
diritto è certamente inalienabile, ma va ricordato che si tratta di un
diritto non di un dovere.






 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 24/02/2009 alle 11:34
Per la rubrica "A proposito di..", oggi parliamo del concetto di non-rappresentatività.
Tranquilli, lo facciamo tramite due esempi facili facili.

1- Testamento biologico. All'interno del pd (interno? pd? il pd è come un pallone squarciato..come facciamo a parlare di dentro e fuori?).. all'interno del piddì, dicevo, ecco che le varie correnti si spaccano sul tema del testamento biologico. Rutelli dice che la volontà del paziente è da assecondare solo nei casi gravissimi, ad esempio. Bene: bel concetto di libertà di scelata. E poi: quali sono i casi gravissimi? Ed è lecito, morale e costituzionale dare o togliere diritti ai cittadini (che avrebbero eguali diritti di fronte alla legge)? E chiaro che per risolvere la vicenda basterebbe un atto democratico come ormai non se ne vedono più: un referendum tra gli elettori del piddì (almeno quelli che hanno il coraggio di presentarsi, e senza nascondersi dietro sacchetti, cappucci o ombrelli). Della serie: 'che ne pensate?'. Incredibile, in un'epoca in cui il prototipo del leader fa quello che vuole e che gli conviene personalmente dicendo "mi hanno votato gli italiani quindi posso fare quello che voglio". Avremmo dei rappresentanti che CONOSCONO la volontà popolare, e rappresentano non le proprie convinzioni personali ma quelle degli elettori e dei cittadini che li votano (o meglio: che col proprio voto chiedono di essere da loro rappresentati). Ovviamente non si fa, ma con un po' di malizia ci si può vedere un pretesto per una scissione (solo ieri Casini ha detto che farà le sue alleanze con chiunque in base alla vicinanza di idee e programmi.. la tentazione di una bella fusione udc-margherita-dc-udeur, e quindi la reunion di tutti-o quasi- i democristiani è troppo forte..). Altrettanto ovviamente, questo discorso ('cosa ne pensate?') è improponibile a destra, ma gli italiani ci sono abituati e forse- a quanto pare- va bene così.

2-Nucleare. Berlusconi spinge per nuove italiche centrali, dicendo 'ce lo chiedono gli italiani' (v.sopra) con grandi pacche sulle spalle da parte dell'amico Sarkozy. A parte che a ME nessuno a chiesto nulla, e certo non vedo manifestazioni per strada in favore del nucleare, c'è quella vecchia faccenda del referendum CONTRO il nucleare. Quindi di nuovo Berlusconi agisce- zitto zitto- contro la volontà popolare, anche se espressa anni fa.
Non sto a parlare di rischi ('ma tanto le centrali ci sono in Polonia e in Francia, a 1000 km, quindi se succede qualcosa là..'. Oh, giusto: allora me ne costruisco una in giardino, tanto averla a 1000 km con le Alpi in mezzo è la stessa cosa.. chiediamolo agli abitanti di Chernobyl, con le loro malformazioni, i loro tumori e la loro contaminazione), del fatto che non esiste un nucleare sicuro, del fatto che il nucleare è fermo a 20 anni fa, delle scorie e dello smaltimento, dei COSTI dello smaltimento, del fatto che negli U.S., in Germania e Giappone stanno DIMINUENDO gli sforzi sul nucleare (e l'energia prodotta) in favore delle fonti alternative, del fatto che prima di tutto bisogna ridurre gli sprechi e le dispersioni e poi RIDURRE la produzione energetica perchè i ritmi sono insostenibili per il pianeta... in ogni caso, come su giustizia, intercettazioni e molto altro si procede esattamente contro la volontà popolare, millantando un appoggio inesistente per giustificarsi.

Gli esempi potrebbero essere pescati a DECINE, ma mi fermo qui. Uno a destra e uno a 'sinistra', tanto per gradire. Non-rappresentatività.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 25/02/2009 alle 09:52
«La razza non esiste, il razzismo sì. Sarà il meticciato a salvare le
generazioni»

di Claudio Jampaglia

su Liberazione del 24/02/2009

A colloquio con Francesco Cavalli Sforza, divulgatore di conoscenza, autore
e regista televisivo

Razza o pregiudizio? . Se avete una qualsiasi relazione con un giovane
questo libro di Luigi Luca e Francesco Cavalli Sforza (con Alberto Pianta,
edizioni Einaudi scuola) è quello che vi servirà per affrontare in maniera
logica, scientifica e definitiva la questione de L'evoluzione dell'uomo tra
natura e storia (il sottotitolo). E la conclusione è molto semplice: le
razze non esistono. Il razzismo purtroppo sì. E come è possibile? La
risposta spetta a Francesco Cavalli Sforza che di mestiere fa "il
divulgatore di conoscenza" - non troviamo altro termine per uno che è
passato dal cinema, al video, alla televisione per approdare
all'antropologia e alla scrittura scientifica insieme al padre Luca Luigi,
uno dei più grandi genetisti. E la risposta inizia come spesso accade nel
ragionamento scientifico da una premessa: «Nella nostra specie non esistono
le razze perché siamo troppo giovani come specie, non ne abbiamo avuto il
tempo. Le grandi differenze sono tra individui mentre quelle tra popolazioni
sono una piccola percentuale, per esattezza circa l'11% delle differenze tra
uomini. Cose superficiali come la forma del corpo, il colore della pelle...
che rispondono a necessità "ambientali". L'unità di misura della evoluzione
invece è la generazione e nei batteri ci sono tante generazioni in un anno
quante nella specie umana in mezzo milione di anni (per la precisione una
generazione umana sono 25 anni per le donne e 27 per gli uomini n.d.r. ). E
quindi non è nemmeno vero che ci evolviamo più rapidamente di altri animali.
I batteri sono più rapidi ed in un certo senso evoluti di noi, infatti alla
lunga vincono sempre loro...».

E quindi la razza cos'è?
Una costruzione ideologica, semplicemente. La parola razza è esistita per
definire la selezione delle varie stirpe di animali che gli allevatori
ottenevano già dal primo medioevo per determinati animali... cani da
riporto, da fiuto oppure cavalli da tiro o da corsa... E la selezione
artificiale ha creato in pochi secoli tante razze di animali domestici.
Basta pensare al gatto domestico e alle sue centinaia di varietà, tutte
figlie dello stesso gatto selvatico che ormai non esiste quasi più...

Qualcuno ha provato però a selezionare la "razza umana"?
E ben prima di Hitler. Dai tempi dei faraoni egizi si è provato a limitare
la procreazione in ambiti che si credevano "eletti". Prevalentemente nella
stessa famiglia... Ma qualsiasi tentativo di questo tipo è destinato a
fallire per una ragione genetica che sancisce anche la fine biologica di
qualsiasi razzismo realizzato, e cioè che gli incroci tra geneticamente
simili sono molto delicati. Così le cosidette "linee pure" degli allevatori
sono spesso sterili e prede di malattie genetiche. Che si tratti di cani o
umani la storia è la stessa.

E il contrario? Ovvero incrociarsi, mischiarsi...
L'incrocio funziona meglio. E il meticciato fa bene al corpo e alla mente,
in senso evolutivo si intende. E anche qui la motivazione è scientifica. E'
il cosiddetto "vigore degli ibridi". L'evoluzione infatti comporta una
differenziazione continua che forma tanti "tipi" diversi e migliora in corsa
l'adattamento dell'individuo al proprio ambiente. E l'adattamento marcia ad
ogni più piccolo mutamento... Ora il numero di combinazioni genetiche
possibile tra un maschio e una femmina umani è di un 3 seguito da tre
miliardi di zeri ovvero una straordinaria possibilità di variazione ad ogni
generazione. Ed è questa varietà prodotta in serie da processi perfettamente
casuali la migliore garanzia di sopravvienza delle generazioni future. Si
chiama ricombinazione ed è come rimescolare il mazzo di carte per ogni
giocatore senza introdurre mutazioni.

Quindi la nostra "resistenza" è dovuta anche dalla ricombinazione genetica?
Oggi l'interpretazione più accreditata dice che la riproduzione di carattere
sessuale si è affermata in una varietà così ampia tra tutti gli animali
superiori proprio perché rende possibile una straordinaria ricombinazione
dei caratteri genetici dei genitori (il sesso spiegato dalla scienza,
n.d.r. ). E casuale. Mutazione e ricombinazione, insieme alla cosiddetta
deriva genetica (ad ogni generazione cambia la frequenza dei tipi genetici,
ad esempio dei gruppi sangugni AB0) sono importantissimi fattori di
evoluzione. Poi c'è la selezione naturale che agisce come un setaccio che
lascia passare quelli "adatti" per ripordursi. Ma in sostanza la grande
varietà di tipi genetici frutto dell'evoluzione, presente ad ogni
generazione è la migliore garanzia di sopravvivenza.

E qual è il motore di questa diversità e resistenza umana?
Senza dubbio la cultura che è "la" cosa che caratterizza l'uomo. E sono
circa 6mila le popolazioni umane che hanno sviluppato un propria cultura da
quando, circa 50mila anni fa, hanno iniziato a divergere, a colonizzare il
mondo e sviluppare diversi modi di vita. E questa è la nostra migliore
chance di sopravvivenza rispetto alle incognite del futuro... In natura la
possibilità di compiere cambiamenti si vede ogni generazione ed è affidata
alla rare mutazioni chiamate verticali, invece la cultura ci permette di
realizzare dei cambiamenti in linea orizzontale. Vale anche per gli animali
dove si trovano culture incredibili, con sistemi di comunicazione molto
sofisticati. Basti pensare alle formiche o alle api. Ma nel mondo umano le
idee sono l'equivalente delle mutazioni in campo genetico e si possono
trasmettere a chiunque sia in grado di comprenderle. Questa è la ragione per
cui l'evoluzione culturale è immensamente più veloce di quella genetica. Per
adattarci ai climi freddi della Siberia 25-30mila anni fa fu possibile
grazie all'innovazione culturale dell'abito da pelliccia e dopo migliaia
d'anni i corpi si sono adattati all'ambiente gelido. Basti pensare alle
narici lunghe e sottili che servono a riscaldare l'aria gelata prima che
arrivi ai polmoni e ai cuscinetti di grasso sotto l'occhio per non far
gelare il liquido del globulo oculare e ancora gli occhi sottili tipici
delle popolazioni mongole. Adattamenti biologici si trovano ad ogni
latitudine e hanno richiesto millenni. Mentre oggi si compra un'attrezzatura
adeguata, un buon paio di occhiali antivento e l'adattamento culturale ci
permette di fare un salto di 10mila anni di adattamento biologico...

Ma la selezione poi si fa anche sulla diversità culturale tra "umani"?
Ovviamente sì. Ma non ne conosciamo sempre la direzione. Prendiamo un
cittadino metropolitano occidentale e un contadino povero che zappa sul
Medio Atlante marocchino. Il metropolitano può sembrare il massimo della
civiltà e l'altro un povero disgraziato ma metti solo che si produca una
crisi energetica da petrolio chi ne uscirà meglio? Il contadino di sicuro
continuerà la sua vita. Ma noi? E' il senso biologico della compresenza di
culture diverse.

E uno scienziato come si spiega il razzismo?
Non se lo spiega. Se non come lo scontro tra tifosi di diverse squadre:
l'appartenenza a un gruppo dà sicurezza, identità fino a inventarsi un
nemico per affermarsi. Non c'è spiegazione scientifica.

E la paura? Perché quello che conta nel crescente clima di allarme sociale
esagerato, urlato, inventato è la fabbrica della paura...
Credo che la paura nasca semplicemente dal senso di insicurezza del futuro.
Non sono i tanti migranti o meno in giro è il fatto di non sapere se avremo
un lavoro, se ce la faremo, se riusciremo a mantenere il livello di vita dei
nostri figli... Per due generazioni si è affermata la convinzione che fosse
possibile per tutti una grande stabilità e sicurezza ai più alti livelli
della scala sociale: sanità, istruzione, case, benessere. Questo senso di
sicurezza si sta dissipando, soprattutto per la crisi economica e credo che
da questo nasca la paura. Lo straniero non c'entra nulla. E' il capro
espiatorio. A lui tutti i mali benché sia falso pure statiscamente. Chi
commette più delitti? Chi commette più stupri? I numeri dicono gli italiani.

E cosa preoccupa di più uno scienziato?
La preoccupante e scarsissima conoscenza nelle cose più elementari della
scienza da parte dei cittadini, ma vale anche per la cronoca, per i fatti,
se posso permettermi. Eppure il grande vantaggio che abbiamo oggi è proprio
la disponibilità straordinaria di consocenza scientifiche e tecnologiche
rispetto al passato. Però sembrano non interessare. Che sia in campo
biologico o per trasformare l'Italia in un paese a energie rinnovabili. Si
può fare. Invece attendiamo la fine dei fossili, le catastrofi e la natura
che deciderà per noi.



 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 25/02/2009 alle 17:34
Ed ecco che procediamo a grandi balzi verso l'eliminazione di un altro diritto costituzionale: il diritto di sciopero.

Il nuovo ddl (fonti: adnkronos-corriere-repubblica) non esclude l'abrogazione parziale o totale dell'attuale legge in materia e introduce lo 'sciopero virtuale' (ti dichiari in sciopero ma lavori comunque).
Si parla del settore del trasporto pubblico: oltre allo sciopero 'virtuale', uno sciopero ha valore solo se indetto da un sindacato rappresentativo di oltre il 50% dei lavoratori, o previo referendum tra i lavoratori. In pratica: "ragazzi vi va bene uno sciopero? Ora facciamo un referendum, poi contiamo i voti, poi s'organizza..facciamo per domattina?". Proprio ieri Berlusconi ha parlato con Sarkozy: in Francia vige lo sciopero generale SENZA PREAVVISO. Da noi potrai scioperare per finta, oppure dopo SETTIMANE e chiedendo il permesso.
Altra novità molto ghiotta: nei settori di rilevante importanza, non basterà il referendum. Ogni singolo lavoratore dovrà dare la sua adesione PREVENTIVAMENTE. Utile, no? Magari li schediamo anche, questi sovversivi. E poi se io- datore di lavoro- so che tu- piccolo operaio o precario o- vuoi scioperare, e lo so prima.. bello: estendiamolo subito a TUTTI i lavoratori, magari con un bel sistemadi schedatura governativa.

Due considerazioni:
1) se uso i mezzi e c'è sciopero, certo m'infastidisce e mi provoca dei problemi.. ma capisco sempre i lavoratori e se hanno buone ragioni per protestare è un loro diritto.
2) già questo governo ha proceduto all'indebolimento dei sindacati, gonfiando le divisioni interne con abbondante salsa tartara e crema pasticcera durante cene segrete e non, ora vuole limitare- e in certi casi di fatto annullare- il diritto di sciopero. Ricordo solo un altro primo ministro che fece cose simili (scioglimento dei sindacati, intimidazioni e rottura squadrista delle manifestazioni,..), un'ottantina di anni fa.
Bene..

 
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  postato il 25/02/2009 alle 18:15
Tanto per gradire

SCUOLA: E' POLEMICA A ROMA SUL MENU QUARESIMALE IN MENSA
E' polemica dopo la decisione dell'assessore del comune di Roma, Laura Marsilio di togliere, fino a Pasqua, la carne dalle mense scolastiche del venerdi', anche per i piu' piccoli. "La scelta, fatta con un fax urgente, di cambiare la composizione dei pasti dei venerdi' quaresimali per i bambini dai 5 ai 13 anni - dichiara il segretario dei Radicali di Roma Demetrio Bacaro - e' un omaggio sfacciato ed evidente alla prossima visita in Campidoglio del 'capo di Stato' del Vaticano. Il nostro assessore - aggiunge Bacaro - non e' nuovo a queste 'perle' di sensibilita' sociologica e culturale, ma le ricordiamo sommessamente che la dottrina cattolica esenta i minori di 14 anni dall'osservanza del precetto sull'astensione dalla carne". Di parere opposto le reazioni dei consiglieri del centro destra, che difendono la scelta della Marsilio. "La decisione dell'assessore e' decisamente opportuna, viste le numerose richieste da parte delle famiglie", dichiara in una nota l'assessore alle Politiche educative e scolastiche del IV Municipio Francesco Filini, mentre per il presidente della commissione Scuola Emiliano Bono, "in una citta' a stragrande maggioranza cristiano-cattolica, e' giusto e lecito tutelare la nostra cultura e le nostre tradizioni", e "le polemiche innescate strumentalmente dagli esponenti della sinistra, non fanno che confermare come questi non siano piu' capaci di interpretare i bisogni e le richieste dei cittadini romani".
(Repubblica.it)

 

____________________

Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/02/2009 alle 19:54
Bravo Desmo, la notizia che hai postato sulla - di fatto - eliminazione del diritto di sciopero fa rabbrividire. Altro che antiberlusconismo, notizie radicali, Unità dei filo massacratori israeliani alla furio colombo che scrivono articoli degni del miglior Vernacoliere(per inciso, Veltroni e quel papocchio del pd hanno preso una mazzata dietro l'altra perche le persone non sono stupide: tra un governo di destra che fa cose di destra ed uno di sinistra che vorrebbe far cose più a destra della destra..beh, gli elettori di destra votano a destra, e quelli di sinistra non votano schifati)

Attacco al diritto di sciopero con tanto di plauso di cisl e uil. Che dovrebbero, in teoria rappresentare i lavoratori, quando in reltà son la stampella di confindustria.

D'altra parte, te lo posso assicurare, gli ideatori di tale legge si trovano nel mio dipartimento e fanno parte dell'intellijenzia della cgil, purtroppo.

Due due anni fa quando gli operai hanno bloccato la viabilità poiche esasperati per il rinnovo contrattuale, un personaggio con un passato di 30 in cgil e pci-pds-ds-pd( e con uno stipendio da 400.000 euro all'anno: eh si..quando si parla di lavoro e non si è mai lavorato) gli diede degli "autentici criminali". Oggi, costui è senatore del pd, assieme ai suoi soci calearo &co. Ecco perchè l'opposizione non esiste! altro che scuse!

avanti così.

 

[Modificato il 25/02/2009 alle 20:17 by pacho]

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I'm ipocrisy free

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un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

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  postato il 26/02/2009 alle 09:16
Testamento biologico
Lettera aperta all'onorevole Franceschini
Umberto Veronesi, Andrea Camilleri, Stefano Rodotà, Paolo Flores d'Arcais: Gli emendamenti del Pd sulla legge "fine-vita" non sono una mediazione, sono una resa.

Stimato onorevole Franceschini,

appena eletto segretario del Partito democratico, lei ha fatto riferimento alla laicità come valore irrinunciabile del suo partito, in quanto valore irrinunciabile della carta costituzionale. Il banco di prova della coerenza pratica rispetto a questa affermazione è costituito dall'atteggiamento che il suo partito assumerà nella discussione sulla legge cosiddetta "fine-vita".

Laicità significa che nessuna convinzione religiosa o morale viene imposta per legge da un gruppo di persone, per quanto ampio, alla totalità dei cittadini. E questo vale più che mai per quanto riguarda ciò che è più proprio di ciascuno, che fa anzi tutt'uno con la propria esistenza, la sua stessa vita, e la parte finale di essa.

E infatti la Costituzione della Repubblica nel suo articolo 32, e la convenzione di Oviedo ratificata dall'Italia, la legge sul servizio sanitario nazionale, e numerose e univoche sentenze della Cassazione negli ultimi anni, stabiliscono in modo tassativo che nessun cittadino può essere sottomesso a "interventi nel campo della salute" senza il suo consenso (debitamente informato) e che tale consenso può essere ritirato in qualsiasi momento. La convenzione di Oviedo evita ogni distinzione tra "cure" e altri interventi ("di sostegno vitale", ecc.) proprio perché non si possa giocare sulle parole e violare così il diritto del paziente di rifiutare qualsiasi trattamento medico e/o ospedaliero (tranne che per gli eccezionali motivi di sicurezza pubblica: epidemie, vaccini e simili).

Sulla propria vita, insomma, può decidere solo chi la vive, e nessun altro. Questo l'abc della laicità che l'Europa tutta ha adottato in campo medico, confermando l'essenzialità del consenso informato nell'articolo 3 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

Il disegno di legge Calabrò distrugge tale diritto. All'art. 2, comma 2 dice infatti: "L'attività medica, in quanto esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute, nonché all'alleviamento della sofferenza non può in nessun caso essere orientata al prodursi o consentirsi della morte del paziente, attraverso la non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente".

Il che significa che Piergiorgio Welby non potrebbe far disattivare il respiratore artificiale, e che Luca Coscioni non avrebbe potuto rifiutare la tracheotomia, e che l'amputazione di un arto che va in gangrena diventerebbe coatto, e così la trasfusione di sangue anche a chi la rifiuta per motivi religiosi (tutti rifiuti garantiti oggi dalla legge e più volte applicati fino al "prodursi della morte del paziente").

Non basta. L'articolo 5 comma 6 stabilisce che "Alimentazione ed idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze e non possono formare oggetto di Dichiarazione Anticipata di Trattamento". In tal modo il cosiddetto testamento biologico diventa una beffa. Qualsiasi cosa abbia stabilito il cittadino, davanti a un notaio e reiterando le sue volontà ogni tre anni, il sondino gli sarà messo in gola a forza. I medici delle cure palliative hanno del resto spiegato drammaticamente che alimentazione e idratazione non alleviano ma moltiplicano e intensificano le sofferenze nei malati terminali. Queste sofferenze aggiuntive, che è difficile non definire torture in malati in quelle condizioni, diventano con questa legge obbligatorie.
E' evidente il carattere anticostituzionale di tale legge, ma anche il suo carattere semplicemente disumano. Purtroppo gli emendamenti proposti dal suo partito (primo firmatario Anna Finocchiaro) lasciano intatta la violenza dell'articolo 2 comma 2, e aprono solo un modesto spiraglio rispetto a quella dell'articolo 5 comma 6. Non parliamo della cosiddetta "mediazione" di Rutelli, praticamente indistinguibile dal disegno di legge della maggioranza, e che non a caso è stata benevolmente accolta dall'on. Quagliariello.

Il Partito democratico aveva il suo progetto di legge da anni, e con tale programma andò alle elezioni che portarono al secondo governo Prodi: la legge firmata da Ignazio Marino. Ogni passo indietro rispetto a tale proposta sarebbe una rinuncia pura e semplice ai diritti elementari sanciti dalla Costituzione, dalla convenzione di Oviedo, dalle sentenze della Cassazione.

Abbiamo letto che il suo partito sarebbe comunque orientato a dare ai suoi parlamentari "libertà di coscienza" al momento del voto. Ci sembra che tale atteggiamento sia frutto di un fraintendimento molto grave.

Se venisse presentato un disegno di legge che stabilisce la religione cattolica come religione di Stato, proibisce il culto ai protestanti valdesi e obbliga gli ebrei a battezzare i propri figli, sarebbe pensabile - per un partito politico che prenda sul serio la Costituzione - lasciare i propri parlamentari liberi di "votare secondo coscienza", a favore, contro, astenendosi? O non sarebbe un elementare dovere, vincolante, opporsi a una legge tanto liberticida?
La legge ora in discussione sulle volontà di fine vita è, se possibile, ancora più liberticida (e disumana) di quella sopra evocata. Non costringe al battesimo forzato, costringe al sondino forzato, al respiratore forzato, a qualsiasi accanimento che prolunghi artificialmente una vita che, per la persona che la vive, non è più vita ma solo tortura. Peggiore quindi della morte.

In ogni caso la libertà di coscienza del parlamentare non può essere invocata per violare e cancellare la libertà di coscienza delle persone.

Siamo certi perciò che nulla di tutto questo accadrà, e che in coerenza con il valore della laicità da lei riaffermato, il Partito democratico non tollererà scelte che violino, opprimano e vanifichino l'elementare diritto di ciascuno sulla propria vita.

Andrea Camilleri
Paolo Flores d'Arcais
Stefano Rodotà
Umberto Veronesi

(25 febbraio 2009)

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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  postato il 27/02/2009 alle 07:16
Secondo me gli scioperi degli ultimi 15 anni sono finti.
La maggiorparte delle persone si aggiunge al gruppo che manifesta solo perchè viene offerto loro il viaggio a Roma e il pranzo.
Se dovessero andarci da soli a proprie spese a Roma a manifestare, ce ne sarebbero una decina.
Inoltre le ragioni degli scioperi non sono mai chiari, manifestano contro qualcosa senza mai spiegare precisamente cosa, in modo da poter gestire meglio poi le contrattazioni future.
Non fanno proposte, non portano esempi concreti su come dovrebbe essere una legge, pensano solo a distruggere quello che c'è, tanto per fare confusione.
La CGIL è contro, sempre, perchè ha meno tesserati e sempre meno rinnovano la tessera, perciò l'unica cosa che può fare ora è andare contro gli altri sindacati nella speranza che la propria politica porti qualcosa di positivo in futuro, quando l'operato del governo sarà messo in discussione.

Ma molti ormai hanno capito che tra i sindacati c'è sempre più spesso gente fannullona che non ha mai avuto voglia di lavorare veramente ma vuole dire agli altri come lavorare.
Un esempio, molto divertente, è Camera Cafè!
Perchè la realtà, invece, fa piangere.

In questo periodo sono alle prese con la formazione degli apprendisti.
Programmi con il centro di formazione un calendario in modo che non ti vengano a mancare nei periodi di maggiore produzione, invece loro poi li inseriscono nei corsi quando fa comodo e tutti insieme.
Protesti, dici che gli accordi erano diversi, ti minacciano pure di avvisare l'ispettorato del lavoro e di toglierti i rimborsi!!
Roba da matti!

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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