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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2009

Livello Greg Lemond
Utente del mese Gennaio 2009
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  postato il 27/09/2009 alle 07:41
E perché non "Santo subito"

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/09/2009 alle 18:13
Originariamente inviato da desmoblu

Si...figurati che l'altro giorno stavo sfogliando il Levitico (ma si parla di vecchio testamento) e c'è scritto di non mangiare il maiale, le aragoste, i molluschi etc etc (e poi criticano i musulmani..). Inoltre ci sono le prescrizioni sessuali, si dice di non giacere con la moglie del proprio padre e altre cose tutte giuste, ma non è mai fatto divieto, ad esempio, di commettere incesto con una figlia. Questo ovviamente perché nelle tribù ebraiche antiche (i cui membri scrissero appunto il vecchio testamento) la poligamia e l'incesto erano diffusissimi. Ne troviamo un altro riscontro nell'episodio di Lot e delle sue figlie.
Per il resto l'intera Bibbia è un libro pieno di crimini, crudeltà, violenza. a una lettura attenta e non ideologizzata la si scopreirebbe ben più crudele del famigerato Corano.



Se leggi bene nell'esodo c'è scritto anche 'Chi giace con una bestia, sia messo a morte". Le avevano pensate proprio tutte !!

Ho cominciato a leggere la bibbia questa estate, ed ho appena finito l'esodo. Quando finirò la Bibbia, magari leggerò il corano o i canoni tibetani, o il Candido, chissà. Questo tipo di testi mi attira più della narrativa..
Difficile leggere i testi sacri in modo univoco. L'antico testamento è pieno di contraddizioni, ripetizioni e passaggi di una pedanteria e precisione apparentemente inutile, in pratica narrativamente illeggibile, ma è anche la storia di ogni singolo uomo, delle conseguenze, positive e negative, del libero arbitrio e di un Dio che capisce progressivamente di non poter controllare l'uomo e cerca di indirizzarlo (vedi Diluvio Universale, Sinai e passaggi successivi).
Certamente è pieno di brutalità, ma va anche ricordato che è stato scritto in più passaggi tra 3000 e 2000 anni fa e non alla luce del messaggio di Gesù Cristo, che ha distrutto parte dei precetti del Levitico e soprattutto i suoi esecutori, i farisei.

Riguardo a Ratzinger, si conferma un pessimo comunicatore, la strumentalità dell'intervento di Praga è fin troppo evidente. Ancora non capisco perchè l'abbiano fatto papa. Però mi fanno un po' ridere i nostalgici di Giovanni Paolo II

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 29/09/2009 alle 05:53
Ah, su questo non c'è dubbio. Ratzinger rappresenta un tuffo nel passato (anche mediaticamente, a differenza del predecesore...che era un conservatore ma sapeva apparire moderno), con i suoi proclami ieri sulle unioni che devono essere basate non sul 'sentimento' ma sull'istituzione e oggi su governanti che "devono essere credenti e credibili" (tanto a che serve la laicità?), con un concetto quasi medievale di non-separazione tra potere temporale e potere spirituale. Non a caso non ha fatto parola di Ian Hus, scomunicato ed arso vivo nel consiglio di Costanza (1415, mi pare) ma ha insistito su san Venceslao (che in realtà di santo ha ben poco).
Comunque queste sparate le fa (per ora) ben lontano dall'Italia, che sarà pure un Paese intriso di cattolicesimo e i cui governanti si dimostrano sudditi del Vaticano.. però...

ps: ho sentito nuovamente la storia (ridicola) delle 'radici giudaico-cristiane'..
pps: ma perché nessuno parla del ns illustre connazionale che sta così ben figurando in quel dell'Honduras?
http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/esteri/honduras/sospesa-costituzione/sospesa-costituzione.html
w gli italiani nel mondo...

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 29/09/2009 alle 07:34
La situazione. Simonia elettorale e doppio "realismo" vaticano e
berlusconesco


di Valter Vecellio
Un fugace incontro in aeroporto, un improbabile scambio di battute (quel:
"Le porto i saluti del presidente Obama" è fuffa per gonzi a cui far credere
un'intimità con la Casa Bianca che non c'è; e con un misto di indifferenza e
diffidenza che l'amministrazione americana guarda a palazzo Chigi), sono
sufficienti per far tornare al sereno i rapporti tra Vaticano e Berlusconi?
In molti hanno accreditato la velina della "pace ritrovata", merito
soprattutto del Grande Mediatore Gianni Letta; che certo molto si è
adoperato, ma ancora più dovrà lavorare.

Al di là dei sorrisi di convenzione, il Vaticano pragmaticamente ha posto
precise condizioni: la legge sul testamento biologico e il fine vita così
come è uscita da palazzo Madama; l'opposizione alla pillola RU 486;
ulteriori, consistenti, finanziamenti alle scuole private, che in Italia
sono quelle cattoliche. Questi sono i "doni" che Berlusconi deve portare all'altare
di Ratzinger, se vuole sperare che sia rinnovato il patto simoniaco che lo
lega al Vaticano. Una "santa" alleanza più che mai indispensabile a un
Berlusconi, screditato come mai a livello internazionale, e ridotto ad aver
timore perfino di una trasmissione come "Anno Zero" di Michele Santoro. Del
resto, il Vaticano, oltre alle condizioni peraltro dettate fin dal primo
incontro tra Ratzinger e Berlusconi, in questi giorni ha inviato precisi
segnali senz'altro recepiti: i due incontri degli esponenti della Lega prima
con monsignor Bagnasco, poi con monsignor Bertone hanno fatto capire che già
in occasione delle prossime elezioni amministrative i vescovi potrebbero
volgere la loro "attenzione" verso il partito di Bossi; e le parole di
esponenti di primo piano della CEI alla vigilia dei lavori del sinodo, hanno
fatto intendere che anche altri attori sulla scena politica potrebbero
essere individuati come possibili, più affidabili interlocutori.

Al di là delle battute da Bagaglino sull' "abbronzatura" di Obama e
consorte, domenica scorsa Berlusconi ha sostenuto che riconoscere legittimi
diritti agli extracomunitari che in Italia lavorano, producono e portano
ricchezza, fa parte di un ordito della sinistra: che così spererebbe di
captarne il voto e rovesciare gli equilibri politici favorevoli al
centro-destra. Una tesi non nuova, e che certamente è il risultato delle
libagioni del lunedì sera ad Arcore con lo stato maggiore leghista. Battuta
per battuta, si potrebbe dire che se questi sono gli effetti di quelle cene,
c'è da augurarsi che Berlusconi dedichi più tempo alle feste a palazzo
Grazioli con le sue escort. In realtà il discorso è serio: parlando del
"piano" della sinistra, Berlusconi ha scagliato un siluro contro il
presidente della Camera accompagnato ad un messaggio preciso, quel "non ci
lasceremo mai", rivolto alla Lega. Il tutto a poche ore dal fragilissimo
armistizio stipulato proprio con Fini, che nei giorni scorsi aveva posto con
chiarezza la questione del rapporto preferenziale con Bossi, senza
nascondere tutta la sua insofferenza e ostilità.

Una partita delicata. Fini è ben consapevole che non c'è solo l'asse
Berlusconi-Lega. Il presidente del Consiglio da tempo si è dedicato in una
fruttuosa campagna acquisti nel partito stesso che era di Fini. Gli Ignazio
La Russa, i Maurizio Gasparri, gli Altero Matteoli da tempo guardano con
attenzione ad Arcore, sensibili alle ragioni e agli umori del Cavaliere. Se
è vero che Berlusconi ha garantito che su questo fronte non ha nulla da
temere, Fini ha tutte le ragioni per essere, proprio per questo, sospettoso
e inquieto.

E' evidente che il chiarimento definitivo ci sarà dopo le elezioni
regionali, con i risultati sul tavolo a fare la differenza. Nel frattempo si
schierano pedoni e pedine; e qui si torna al ruolo che gioca e giocherà il
Vaticano. Nelle passate elezioni regionali in Sardegna e a quelle per il
comune di Roma, la mobilitazione di vescovi e curie furono determinanti e
decisivi per la vittoria del centro-destra. Berlusconi lo sa, la Lega lo sa,
il Vaticano lo ricorda ogni giorno; e tutti sanno che Berlusconi, nonostante
i patetici lifting, i capelli tinti e i tacchi rialzati, e un signore che la
mattina guardandosi allo specchio non può ignorare gli anni che ha, e
soprattutto non può nascondersi la differenza d'età tra lui, Fini e Giulio
Tremonti.

Ilvo Diamanti, autore di un recente e interessante "Sillabario dei tempi
tristi", osserva che "una delle pochissime organizzazioni che dispone ancora
di una rete di relazioni fondata su valori condivisi e sulla fede è la
Chiesa. Ecco la ragione dell'attacco a Dino Boffo. Si voleva dire: anche la
Chiesa è come tutti gli altri, in questo paese non ci sono santi né maestri.
L'assenza di progetto si rispecchia nel 'realismo', nella cultura del fare
immediato: io (ndr.: Berlusconi) in poche settimane vi darò le case, in
pochi giorni risolverò la questione della spazzatura. Siamo un popolo che ha
fretta, e non ha tempo di aspettare il futuro. Il progetto vincente è l'assenza
di progetto: reagire allo stimolo immediato senza costruire un avvenire. Ci
vuole troppo tempo". Discorso di ampio respiro, che merita attenzione e su
cui converrà tornare, soprattutto su quel "Ci vuole troppo tempo". Sono in
molti a non averne. La chiave del doppio "realismo", quello Vaticano e
quello berlusconesco, è qui. Un "doppio realismo" che produce (e ancor più
produrrà) effetti letali. Ce ne accorgeremo presto.

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/09/2009 alle 11:49
Originariamente inviato da desmoblu
Ah, su questo non c'è dubbio. Ratzinger rappresenta un tuffo nel passato (anche mediaticamente, a differenza del predecesore...che era un conservatore ma sapeva apparire moderno

Il tuffo nel passato è secondo me solo mediatico, perchè Benedetto XVI non ha fatto altro che proseguire con le idee conservatrici che ha sempre portato avanti Giovanni Paolo II, ma con molto meno appeal e capacità di comunicazione.

Io penso, comunque, che sia sbagliato aspettarsi dalla Chiesa aperture radicali su questioni morali e via dicendo: la Chiesa è un'istituzione chiusa, il Papa fa il suo lavoro e non potrà mai dire sì a preservativo, unioni omosessuali, fine vita, ecc. Probabilmente con il passare degli anni, quando tutto il mondo sarà cambiato (si spera anche l'Italia), arriverà ad aprirsi a nuove prospettive, ma sempre molto gradualmente.

Il problema di fondo è un altro: che le parole del Papa condizionano spesso in Italia la linea politica dei governanti, che dovrebbero essere assolutamente laici nelle loro decisioni.

Cioè, è giusto che il Papa dica quello che deve dire, in osservanza dei dettami della Chiesa, ed è giusto che i cattolici seguano tali dettami; è giusto però anche che i non cattolici e chi non vuole seguire la via della chiesa possa evitare di farlo.

Quello che non capisco è come possano fare i governanti a non capire questo semplice ragionamento.

 

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"Per aspera ad astra" Seneca o Eros Poli ... non ricordo

Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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  postato il 29/09/2009 alle 12:24
Si, giusto, anche se personalmente direi che anche i cattolici dovrebbero essere liberi di scegliere secondo coscienza e non necessariamente secondo i dettami di un'istituzione "altra", come appunto la Chiesa cattolica.
Comunque voglio fare notare che dopo 4 secoli Wojtyla chiese perdono per Galileo e l'abiura. Ora siamo allo stesso livello, e cioè nel mondo reale c'è una serie di consuetudini, pratiche, valori che la chiesa cattolica semplicemente nega, come quando negava che fosse la Terra a girare attorno al Sole. Le unioni omosessuali ci sono, e gli omosessuali sono persone come le altre, non dei criminali. La contraccezione c'è, e meno male, perché altrimenti ci sarebbero enormi problemi sociali e una diffusione spropositata di malattie trasmissibili sessualmente. L'aborto c'è, ed è in molti casi un bene, in altri no, ma è giusto che i diretti interessati (soprattutto le donne) possano scegliere. Il divorzio c'è, e meno male, perchè altrimenti saremmo come nei secoli scorsi, con tradimenti, violenze, maltrattamenti (soprattutto verso le donne) e le vittime non potrebbero nemmeno dire 'basta'. In mezzo mondo c'è il diritto di rifiutare l'accanimento terapeutico, e in molti Paesi c'è l'eutanasia. Sono cose che esistono ed è giusto, poi se uno non vuole usufruirne perchè cattolico, vegano, posseduto, adoratore dell'acqua frizzante.. fatti suoi.
Se sono cattolico e non voglio usare il preservativo, non lo uso. Ma si vorrebbe che anche GLI ALTRI non lo usassero, secondo il credo cattolico.
Se sono cattolica e non voglio abortire, non lo faccio. Ma è giusto che chi pensa diversamente possa agire secondo la PROPRIA coscienza, non la MIA.
Se sono cattolico e non credo alle unioni gay, non ne faccio ricorso. Ma non posso vietare ad altri di etc etc (tra l'altro: la chiesa ancora considera l'omosessualità un reato, e non si oppone alla consuetudine- in molti paesi- di punirla con la pena di morte. E cioè: meglio uccidere qualcuno che..)
Se sono cattolico e credo nel matrimonio, mi sposo. Ma non posso vietare diritti elementari a chi invece fa una scelta diversa dalla mia.
È tutto un discorso di civiltà (dal punto di vista laico) e di tolleranza (e questo dovrebbe capirlo anche il più incallito cattolico). Però...

2

Prima ho visto 'secondo voi': vomitevole. Il tema di oggi era: all'Aquila era giusto prima ricostruire le case o i centri storici? Come se avessero costruito case su case (ce ne sono 590, e grazie a soldi, progetti e maestranze non governativi) e il lavoro fosse finito. Come se ci fossero già le 2500 case promesse entro l'inverno. Come se tutti fossero sistemati.
Questo ovviamente dopo le apparizioni tv del padrone.
Il bello, poi, nel commento, era vedere Del Debbio che s'infervorava sul fatto che queste polemiche fossero inutili. Fantastico: il 'sondaggio' l'ha fatto LUI, se la canta e se la suona.
Vomito.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 29/09/2009 alle 13:40
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Cioè, è giusto che il Papa dica quello che deve dire, in osservanza dei dettami della Chiesa, ed è giusto che i cattolici seguano tali dettami; è giusto però anche che i non cattolici e chi non vuole seguire la via della chiesa possa evitare di farlo.

Quello che non capisco è come possano fare i governanti a non capire questo semplice ragionamento.


Lasciando da parte i politici italiani che capiscono benissimo e pensano di fare il loro esclusivo interesse, e trascurando pure che il Papa fa il suo *mestiere* pensando solo alla roba, quello che non mi torna è che chiunque segua quei dettami che vanno contro ogni tipo di diceologia umana. Se hai letto qualche puntata di Nera luce puoi ben comprendere quel che dico io, ma soprattutto la logica giuridica di L.L.Vallauri che era nato nella famiglia più cattolica d'Italia.

 

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  postato il 29/09/2009 alle 14:01
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Ah, su questo non c'è dubbio. Ratzinger rappresenta un tuffo nel passato (anche mediaticamente, a differenza del predecesore...che era un conservatore ma sapeva apparire moderno

Il tuffo nel passato è secondo me solo mediatico, perchè Benedetto XVI non ha fatto altro che proseguire con le idee conservatrici che ha sempre portato avanti Giovanni Paolo II, ma con molto meno appeal e capacità di comunicazione.

Io penso, comunque, che sia sbagliato aspettarsi dalla Chiesa aperture radicali su questioni morali e via dicendo: la Chiesa è un'istituzione chiusa, il Papa fa il suo lavoro e non potrà mai dire sì a preservativo, unioni omosessuali, fine vita, ecc. Probabilmente con il passare degli anni, quando tutto il mondo sarà cambiato (si spera anche l'Italia), arriverà ad aprirsi a nuove prospettive, ma sempre molto gradualmente.


Zanna, come ha già accennato Desmo, il Vaticano (non parliamo di Chiesa, per carità, è un'altra cosa) nel tempo ha saputo adattarsi ai tempi che cambiano cercando allo stesso tempo di non perdere la faccia. Per rendersene conto, basterebbe informarsi sull'operato del controspionaggio Vaticano dai tempi di Maria Stuart ad oggi, o più palesamente dei cambiamenti nel modo di porsi attuati durante il papato di Giovanni XXIII. Perciò non è assolutamente da escludere che un giorno accetterà pubblicamente cose come preservativi e testamento biologico. Certo, odvesse trovarsi troppo indietro, farebbero una brutta fine. (Joy to the World! :Od

 

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  postato il 29/09/2009 alle 14:11
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Prima ho visto 'secondo voi': vomitevole. Il tema di oggi era: all'Aquila era giusto prima ricostruire le case o i centri storici? Come se avessero costruito case su case (ce ne sono 590, e grazie a soldi, progetti e maestranze non governativi) e il lavoro fosse finito. Come se ci fossero già le 2500 case promesse entro l'inverno. Come se tutti fossero sistemati.
Questo ovviamente dopo le apparizioni tv del padrone.
Il bello, poi, nel commento, era vedere Del Debbio che s'infervorava sul fatto che queste polemiche fossero inutili. Fantastico: il 'sondaggio' l'ha fatto LUI, se la canta e se la suona.
Vomito.


Ma guardi ancora Italia1?

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 29/09/2009 alle 14:42
Ero in cucina e festeggiavo la fine della tv (da dopodomani funziona solo col decoder, che non ho comprato) grigliando delle melanzane da far sott'olio e accumulando odio. Era in sostanza un promemoria: perchè è giusto non guardare la tv?
 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 29/09/2009 alle 15:29
E' giusto (stavo per dire sacrosanto ) non guardare la TV ed infatti sono anni che mi astengo dallo specifico televisivo, ma con i film e qualche sport, come la metti?

P.S.

In libreria a Empoli la disoccupazione creativa non si trova, ergo viva IBS

 

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  postato il 29/09/2009 alle 16:11
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Zanna, come ha già accennato Desmo, il Vaticano (non parliamo di Chiesa, per carità, è un'altra cosa) nel tempo ha saputo adattarsi ai tempi che cambiano cercando allo stesso tempo di non perdere la faccia. Per rendersene conto, basterebbe informarsi sull'operato del controspionaggio Vaticano dai tempi di Maria Stuart ad oggi, o più palesamente dei cambiamenti nel modo di porsi attuati durante il papato di Giovanni XXIII. Perciò non è assolutamente da escludere che un giorno accetterà pubblicamente cose come preservativi e testamento biologico. Certo, odvesse trovarsi troppo indietro, farebbero una brutta fine. (Joy to the World! :Od

Io personalmente non sono così convinto che Vaticano e Chiesa siano due cose tanto diverse: sono entrambi costituiti da persone. Probabilmente le persone di Chiesa sono forse più alla mano ed accessibili e ce ne sono anche tante molto valide (io almeno ne conosco tante); le persone del Vaticano sono molto meno accessibili e restano delle icone, ma questo è il loro mestiere.
Tutti e due però sono mossi dalle stesse ideologie ed entrambi cercheranno di indurre la gente a vivere secondo i dettami della religione cattolica, con più o meno elasticità a seconda di quanto conoscono il mondo reale.
Su questo, inoltre, la Chiesa è sempre stata molto rigida: può dirsi un buon cattolico solo chi segue fedelmente i precetti della chiesa. Tutti gli altri sono cattolici da redimere, da riportare sulla retta via.
Se un cattolico vuole usare il preservativo è ovviamente liberissimo di farlo, ci mancherebbe, ma deve sapere che agisce in violazione dei dettami religiosi; non può aspettarsi che il Papa gli dia l'approvazione.
Il discorso che volevo fare io è diverso: mi sembra, in molte discussioni che sento, che anche gente che non è religiosa, o che comunque non vive da cattolico, vorrebbe che il Papa e la Chiesa cambiassero e non condannassero più alcuni aspetti della vita che sono diventati per tante persone normali. E' questo che onestamente non capisco; non deve essere la Chiesa a cambiare. Deve essere il potere temporale a diventare una volta per tutte veramente laico. Il Vaticano, la Chiesa ed i cattolici continueranno semplicemente a predicare, osservare e vivere i dettami che la loro religione gli ha imposto.

Poi sul fatto che la Chiesa è cambiata e cambierà ancora sono assolutamente d'accordo: per forza di cose dovrà farlo. Tutto il mondo cambierà per forza ed arriverà ad accettare un sacco di cose e di qeustioni che adesso sembrano eresie.
Il problema è che se la Chiesa ci ha messo 400 anni per Galileo, quanto ci metterà per ..................?

 

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  postato il 29/09/2009 alle 16:22
Mah...lo sport lo seguo soprattutto su internet, tanto la Fiorentina è MAI in tv e anche il Tour è finito su raidue (che appunto era già sul digitale, quest'estate). La formula1 e il motomondiale non li guardo, la boxe nemmeno. Le partite le ascolto alla radio. I film.. sono tutto sommato un dinosauro, raramente mi affeziono a film 'nuovi', ma quando capita è perchè li ho visti al cinema e poi- visto che mi sono piaciuti- me li cerco in dvd o altrove. Tanto per dire, gli ultimi sono stati Fortapasc e l'ultimo spettacolo di Paolini su Ustica. Per svagarmi ascolto molto la radio.

Illich: poi fammi sapere

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/09/2009 alle 23:58
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Zanna, come ha già accennato Desmo, il Vaticano (non parliamo di Chiesa, per carità, è un'altra cosa) nel tempo ha saputo adattarsi ai tempi che cambiano cercando allo stesso tempo di non perdere la faccia. Per rendersene conto, basterebbe informarsi sull'operato del controspionaggio Vaticano dai tempi di Maria Stuart ad oggi, o più palesamente dei cambiamenti nel modo di porsi attuati durante il papato di Giovanni XXIII. Perciò non è assolutamente da escludere che un giorno accetterà pubblicamente cose come preservativi e testamento biologico. Certo, odvesse trovarsi troppo indietro, farebbero una brutta fine. (Joy to the World! :Od

Io personalmente non sono così convinto che Vaticano e Chiesa siano due cose tanto diverse: sono entrambi costituiti da persone. Probabilmente le persone di Chiesa sono forse più alla mano ed accessibili e ce ne sono anche tante molto valide (io almeno ne conosco tante); le persone del Vaticano sono molto meno accessibili e restano delle icone, ma questo è il loro mestiere.


Non l'ho capita: anche l'UCI e cicloweb sono costituiti da persone

Ci tenevo alla precisazione semplicemente perchè il Vaticano (come la CEI e tutte le altre è un istituzione, mentre Chiesa è semplicemente un aggregato di persone che si riuniscono secondo i precetti del cristianesimo, pure se momentaneamente: due anche due persone che si fermano in mezzo a una strada a pregare, in quel momento, sono chiesa.
A parte questo, il tuo intervento è più che condivisibile. L'idea che mi sono fatto, sul tenerci tanto all'opinione del Papa, è che comunque a) più che atea la società sta diventando agnostica, nel senso che non esclude l'esistenza di Dio ma non si fida, per le ragioni che conosciamo, dei culti; b) questa nuova società 'spera' in un'istituzione spirituale che faccia il suo dovere in tal senso, un po' come tante persone dopo l'elezione di Obama hanno sperato in un cambiamento dell'America.

Poi certo, avanti così si romperà le balle molto presto

 

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  postato il 30/09/2009 alle 02:49
lancia l'allarme dittatura in Italia. Berlusconi è un despota comunista. La libertà di informazione è a rischio. A parte il lunedì Gad Lerner, martedì Floris, mercoledì la Berlinguer, giovedì Santoro, Travaglio e Vauro, venerdì Bignardi, domenic...a la Annunziata; a parte Repubblica, Unità, L'altro, Il Fatto, Europa, Riformista, LaStampa, Liberazione, il Manifesto, l'Espresso, per noi comunisti sono brutti tempi.

quasi,quasi svolta a Sinistra.Così potrà sputtanare,insultare e infangare chiunque, nascondendosi sempre dietro la libertà di espressione; potrà vivere in una dittatura fascista, guardando Annozero e leggendo Repubblica; potrà comprarsi la barca,lot...tando per la rivoluzione proletaria; potrà indagare l'avversario politico,entrando in Magistratura;potrà tifare per la crisi economica,andando in vacanza alle Seychelles, potrà ricusare la libera iniziativa economica e la proprietà privata, aprendo una multinazionale ed un'anzienda a capitale privato; potrà schifare le Forze dell'Ordine, facendo concorso nell'Esercito; potrà remare contro la globalizzazione, mangiando al McDonald's e bevendo CocaCola....

 

[Modificato il 30/09/2009 alle 02:52 by danilodiluca87]

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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  postato il 30/09/2009 alle 06:55
LIbero o Il giornale?
Tanto per avere un'altra fonte:

29 settembre 2009
Messaggio riepilogativo a reti unificate.L’opposizione non deve opporsi, infatti per fortuna non lo fa. I giornalisti non devono farmi domande, a parte quelle che suggerisco io. I fotografi non devono fotografarmi, tranne i miei. I sindacati non devono sindacare. I magistrati non devono indagare sulle stragi di mafia, cioè su di me, perché quella è roba vecchia. E Mangano era un eroe, infatti non ha fatto il mio nome né quello di Marcello. I giudici non devono interpretare né contestare le leggi e, se la Costituzione glielo consente, è sbagliata la Costituzione. La Corte costituzionale non si deve permettere di giudicare incostituzionali le mie leggi incostituzionali; chi si crede di essere: la Corte Costituzionale? Il Capo dello Stato deve firmare quello che gli mando io e basta, come del resto ha sempre fatto. I tribunali devono condannare tutti gli immigrati a prescindere e assolvere tutti i miei amici a prescindere. Io posso denunciare gli altri, ma gli altri non possono denunciare me. I portavoce della Commissione europea non devono portare la voce della Commissione europea, se no usciamo dall’Europa. I parlamentari non devono votare perché mi fanno perdere tempo: bastano e avanzano i capigruppo.

L’Onu non deve fare l’Onu, altrimenti usciamo pure dall’Onu. La Chiesa non deve impicciarsi nei diritti umani degli immigrati e di Dino Boffo, ma solo nelle faccende di sua competenza: scuola privata, Ici, fecondazione assistita, testamento biologico. Il Papa deve dare la comunione ai divorziati, o almeno a uno: io. Gli italiani devono sposarsi in chiesa e avere una sola famiglia, eccetto me e le mie famiglie. Michelle Obama, la moglie abbronzata dell’abbronzato, deve baciarmi e all’occorrenza lasciarsi dare una palpatina. Mia moglie non deve chiedere il divorzio da me, io invece posso chiederlo da lei. Fini non deve avere delle idee e, se gliene vengono, se le tenga per sé. I pubblicitari non devono fare pubblicità ai giornali che non sono miei e alle tv che non sono mie (fra l’altro, pochissime). La Rai deve controllarla il governo, quando al governo ci sono io; quando invece sto all’opposizione, il controllo spetta alla Vigilanza, cioè all’opposizione, cioè sempre a me.

Santoro e la Gabanelli non devono raccontare cose vere, se no è giornalismo e si mette in cattiva luce Vespa. I miei giornali invitano gli elettori di centrodestra a non pagare il canone della Rai, così lo stipendio a Minzolini, Mazza, Orfeo, Liofredi, Masi, Vespa e agli altri amici lo pagano gli elettori della sinistra. La crisi finanziaria non esiste, è un’illusione ottica delle gazzette della sinistra: basta non parlarne e sparisce. I contribuenti devono smetterla di lamentarsi per le tasse troppo alte: gli faccio un condono all’anno, possibile che non capiscano? I registi non devono fare film non prodotti da me, altrimenti non sono capolavori, ma culturame. Gli insegnanti non devono insegnare. Le escort non devono farsi pagare, altrimenti addio gioia della conquista. I tenori degli enti lirici devono andare a lavorare nei campi, fannulloni che non sono altro. Il Carnevale di Viareggio non deve fare carri allegorici su di me, casomai su Mao, Stalin, Pol Pot e Di Pietro. Non ho nulla a che vedere con il Giornale di Feltri, ma mi dissocio dal Giornale di Feltri.

Kakà e Leonardo mi remano contro. Fini è un nano. Sono alto un metro e settantuno e nessuno deve permettersi di essere più alto di me, il che fra l’altro è impossibile. Sono il miglior presidente del Consiglio dai tempi di Mario e Silla: me l’ha detto l’amico Alcide De Gasperi, che mi è stato presentato l’altro giorno da don Sturzo in conference call con Luigi Einaudi. (Lo portano via)

da Il Fatto Quotidiano, n°6 del 29 settembre 2009

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/09/2009 alle 09:13
Originariamente inviato da danilodiluca87

lancia l'allarme dittatura in Italia. Berlusconi è un despota comunista. La libertà di informazione è a rischio...


Senza troppo ciance:
http://www.ilsole24ore.com/includes2007/frameSole.html?http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=470
(guardare intorno al 70° posto... )

Fonte: Ricerca svolta annualmente dalla cellula rivoluzionaria "Freedom House", citata dall'organo del Politburo "Il Sole 24 Ore" - edizione on-line...

La classifica non è definitiva, intendiamoci: mettendoci un po' di impegno, si può scendere ancora!


PS: l'aggettivo in grassetto voleva essere una battuta?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/09/2009 alle 11:17
Originariamente inviato da Subsonico
Non l'ho capita: anche l'UCI e cicloweb sono costituiti da persone

Ci tenevo alla precisazione semplicemente perchè il Vaticano (come la CEI e tutte le altre è un istituzione, mentre Chiesa è semplicemente un aggregato di persone che si riuniscono secondo i precetti del cristianesimo, pure se momentaneamente: due anche due persone che si fermano in mezzo a una strada a pregare, in quel momento, sono chiesa.
A parte questo, il tuo intervento è più che condivisibile. L'idea che mi sono fatto, sul tenerci tanto all'opinione del Papa, è che comunque a) più che atea la società sta diventando agnostica, nel senso che non esclude l'esistenza di Dio ma non si fida, per le ragioni che conosciamo, dei culti; b) questa nuova società 'spera' in un'istituzione spirituale che faccia il suo dovere in tal senso, un po' come tante persone dopo l'elezione di Obama hanno sperato in un cambiamento dell'America.

Poi certo, avanti così si romperà le balle molto presto


Non ci siamo capiti sulla definizione, o meglio, forse avrei dovuto spiegare: per Vaticano intendo i vertici delle istituzioni cattoliche, quelli che dovrebbero essere i simboli e i modelli per tutti i cattolici. Per Chiesa intendo tutte le altre persone che costituiscono l'apparato dell'istituzione, la base per intenderci, preti, frati, suore, ecc, che solitamente sono più a contatto con la gente comune.

 

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  postato il 30/09/2009 alle 11:50
forse per quello che intendi tu mi pare più appropriato usare il termine "clero". In effetti su "Chiesa", anche richiamandosi all'origine latina del termine, è appropriata l'accezione in cui intende il termine Subsonico.
Alla base di questa apparentemente speciosa distinzione però c'è l'idea che si ha del fatto che cattolici siano o meno capaci di pensiero autonomo...

 

[Modificato il 30/09/2009 alle 11:54 by elisamorbidona]

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  postato il 30/09/2009 alle 11:59
Originariamente inviato da elisamorbidona
forse per quello che intendi tu mi pare più appropriato usare il termine "clero". In effetti su "Chiesa", anche richiamandosi all'origine latina del termine, è appropriata l'accezione in cui intende il termine Subsonico.

Vero. Non mi veniva il termine esatto

La definizione riportata da Sub, però, che se non sabglio è riportata nel Vangelo o negli Atti degli Apostoli, è molto bella, ma assolutamente non reale perchè nella realtà il culto deve sempre essere mediato da un celebrante, da un appartenente al clero; e questo la Chiesa ci ha sempre tenuto molto a precisarlo.
Quella definizione poteva essere valida ai primordi, ma in seguito non è più stata rispondente al vero.

 

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  postato il 30/09/2009 alle 12:04
Originariamente inviato da elisamorbidona
Alla base di questa apparentemente speciosa distinzione però c'è l'idea che si ha del fatto che cattolici siano o meno capaci di pensiero autonomo...

Sono sicuro che i cattolici sono capaci di pensiero autonomo; è altrettanto sicuro, comunque, che qualunque pensiero sia in contrasto con i dettami della Chiesa verrà rimproverato al cattolico.
E questo succederà sia parlando col vescovo o con l'alto prelato, sia parlando con l'ultimo dei curati, seppure il secondo, vivendo la realtà in modo più vero rispetto al primo, sarà forse più elastico e comprensivo.

Ma tutto questo è giusto, perchè le regole della religione sono e devono essere rigide; poi è chiaro che ci possono essere bravi cristiani che pensano con la propria testa e magari sono per l'uso del preservativo o per altre cose che mandano in bestia il Papa. Sicuramente però lo sanno che quei loro pensieri ala Chiesa non vanno bene.

 

[Modificato il 30/09/2009 alle 12:16 by Zanarkelly]

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  postato il 30/09/2009 alle 12:15
la Messa intesa come celebrazione del sacrificio eucaristico sì. Ma le manifestazioni di "culto", forse sarebbe meglio dire di "preghiera" riconosciute e anzi incoraggiate dai "vertici" della Chiesa Cattolica sono molte altre e molto variegate, ad esempio l'attività dei gruppi di preghiera (semplici credenti che si ritrovano ad es. per leggere un testo biblico, commentarlo e approfondirlo insieme ciascuno dicendo la propria opinione e apportando le proprie conoscenze), oppure il famoso "catechismo" un tempo curato da suore o preti, oggi quasi sempre delegato a laici. Insomma alcune attuazioni del famoso Concilio Vaticano II ancora oggetto di dibatti.
In effetti non è mai stata cancellata dal Vangelo la frase a cui tu forse ti riferivi: "dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro..." anzi su tale espressione si basano un'infinità di testi di ogni epoca che parlano di quella complessa realtà sacra chiamata "Corpo mistico"...appunto...la Chiesa intesa come riunione dei fedeli

 

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  postato il 30/09/2009 alle 13:23
Originariamente inviato da Bitossi
http://www.ilsole24ore.com/includes2007/frameSole.html?http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=470

Qui si vede meglio (nell'altro indirizzo bisognava cercarla tra le "tables"...):
http://www.freedomhouse.org/uploads/fop/2009/FreedomofthePress2009_tables.pdf

 

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  postato il 30/09/2009 alle 15:09
Originariamente inviato da danilodiluca87

lancia l'allarme dittatura in Italia. Berlusconi è un despota comunista. La libertà di informazione è a rischio. A parte il lunedì Gad Lerner, martedì Floris, mercoledì la Berlinguer, giovedì Santoro, Travaglio e Vauro, venerdì Bignardi, domenic...a la Annunziata; a parte Repubblica, Unità, L'altro, Il Fatto, Europa, Riformista, LaStampa, Liberazione, il Manifesto, l'Espresso, per noi comunisti sono brutti tempi.

quasi,quasi svolta a Sinistra.Così potrà sputtanare,insultare e infangare chiunque, nascondendosi sempre dietro la libertà di espressione; potrà vivere in una dittatura fascista, guardando Annozero e leggendo Repubblica; potrà comprarsi la barca,lot...tando per la rivoluzione proletaria; potrà indagare l'avversario politico,entrando in Magistratura;potrà tifare per la crisi economica,andando in vacanza alle Seychelles, potrà ricusare la libera iniziativa economica e la proprietà privata, aprendo una multinazionale ed un'anzienda a capitale privato; potrà schifare le Forze dell'Ordine, facendo concorso nell'Esercito; potrà remare contro la globalizzazione, mangiando al McDonald's e bevendo CocaCola....


hai dimenticato venerdì "Blu Notte" su raitre: una puntata dedicata alla P2. Una buona occasione per far guardare la tv ad Admin (e chi è stato fregato dal digitale terrestre, può chiedermi una mano per guardarla e/o registrarla via internet).

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 01/10/2009 alle 07:09
da Repubblica Roma.it

Se anche fosse un falso, illustrerebbe bene questa nostra temperie "politica"

"Critichi Berlusconi e vuoi il mio aiuto?
Firma un patto di sangue elettorale"
Ecco, di seguito la mail inviata da Marcello Mancini e la risposta del consigliere Patrizio Bianconi.

«Caro Patrizio, scusa se ti disturbo, ma in via Tacito l´Ama ha piazzato dei cassonetti in modo assolutamente sconcio, senza nessuna logica, seguendo probabilmente delle pressioni di qualche raccomandato. Mi fai sapere se esiste una normativa comunale in merito ed eventualmente come agire per far ripristinare un regolare ordine?»
Marcello Mancini

«Egr. Dott. Mancini, nella sua e-mail Lei mi segnala una problematica personale che esula dalle mie competenze. Sarebbe svilente se un On. si dovesse occupare di cassonetti - o monnezza, come dicono a Roma - tanto più se gli stessi si trovano dinanzi ad un´attività imprenditoriale di un privato. Con profondo rammarico noto (...) che lei non comprende il senso, né la ratio della Mia attività politica! Cercherò di essere chiaro.

Lei, alle elezioni che mi hanno visto trionfatore non mi ha votato - anzi più volte nel corso degli anni ha manifestato antipatia nei confronti di Berlusconi (...) E allora nasce spontanea una domanda: perché si rivolge alla mia persona? Io per quale motivo dovrei adoperarmi per lei? Forse mi reputa un idiota che si fa sfruttare da chiunque? Oppure, cosa ancora più offensiva, il suo servetto? Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario (...) Sarebbe svilente e umiliante per la mia persona, la mia competenza e la mia professionalità consentire a chiunque di chiedermi favori che, come nel caso di specie, esulano dalle mie competenze.

Pertanto: 1) O si impegna formalmente - stipulando un patto di sangue con il sottoscritto - a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al Comune di Roma ed il dir. Andrea Zaerisi al municipio XIX; 2) O, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona.
Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto la invito a rivolgersi alle persone che lei vota (...) Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!».
On. Patrizio Bianconi

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 01/10/2009 alle 09:54
Unioni di fatto, una soluzione esiste


. da l'Avanti! del 29 settembre 2009, pag. 2


di Leonardo Giambattista Venneri
Da pochi giorni anche il Comune di Sortino, piccolo centro del Siracusano,
con un popolazione di circa 9mila abitanti, ha il suo "bel" registro
comunale delle unioni civili. La sua istituzione è stata approvata a
maggioranza dal Consiglio comunale, con non pochi distinguo, primo tra tutti
quello dell'opposizione di centrodestra che, dopo aver espresso voto
contrario in Consiglio comunale, parla di "messaggio sbagliato",
stigmatizzando come "deleterio per le nuove generazioni" l'atto deliberativo
da poco approvato. Nello specifico, il provvedimento prevede in maniera
chiara che ogni misura di sostegno alle famiglie, rientrante nella sfera di
competenza comunale, venga erogata anche alle unioni civili. La notizia
presa in sé non avrebbe suscitato clamore più di quanto si è abituati a
sentire in un'ottica di contrapposizione tra maggioranza e minoranza,
sennonché proprio l'argomento trattato riaccende una polemica che negli
ultimi anni ha visto impegnati i governi succedutisi, registrando prese di
posizione anche durissime. Sortino non è certo il primo comune a dotarsi di
questo strumento: i primi in assoluto sono stati *EMPOLI* e Pisa, seguiti
poi da altre città come La Spezia, Livorno, Terni, Trento, solo per citarne
alcune. I comuni cercano di sopperire al meglio, per quanto concesso loro
dalla legge, un vuoto legislativo che prima o poi lo Stato centrale dovrà
colmare. Molte sono le nazioni, soprattutto in Europa, ad aver regolamentato
la materia; si ricordano Francia, Belgio, Olanda, Spagna e Germania, ma
molte altre ancora non hanno legiferato in materia, e tra queste spiccano l'Italia
e la Grecia. Tutto ciò ha portato il Parlamento europeo ad approvare una
risoluzione, nel settembre 2003, nota come Rapporto Sylla, sul rispetto dei
diritti umani nell'Unione europea (Gue C 76 E del 25/03/2004), in cui al
punto 77 "ribadisce la propria richiesta agli Stati membri di abolire
qualsiasi forma di discriminazione - legislativa o de facto - di cui sono
ancora vittime gli omosessuali, in particolare in materia di diritto al
matrimonio e all'adozione di minori", ed al punto 81 "raccomanda agli Stati
membri di riconoscere, in generale, i rapporti non coniugali fra persone sia
eterosessuali che omosessuali, conferendo gli stessi diritti riconosciuti
alle persone sposate". L'Unione europea, pertanto, invitava nel 2003 gli
Stati membri ad analizzare la situazione e a legiferare. Alcuni Stati lo
hanno fatto, l'Italia invece è ancora al palo, con una serie di
provvedimenti che sono rimasti nel cassetto o sono stati affondati in
Parlamento, a partire dalla prima proposta, presentata dalla parlamentare
socialista Alma Cappiello nel lontano 1998, che però non venne mai
calendarizzata. Citando le ultime proposte di legge in merito, quella dei
Pacs, presentata dall'allora deputato Franco Grillini nel 2002, e quella sui
Dico, presentata in Consiglio dei ministri nel 2007 ma caduta insieme al
governo Prodi che la presentò, arriviamo ai giorni nostri. In Parlamento
giace la proposta dei Didore, che non è un esercizio di solfeggio, ma un
disegno di legge, per la precisione il n° 1756 "Disciplina dei diritti e dei
doveri di reciprocità dei conviventi", presentato dai ministri Brunetta e
Rotondi nell'ottobre 2008. Sembra quasi uno scherzo o forse un segno del
destino che, come per la prima in assoluto, anche l'ultima proposta in tema
venga presentata da un socialista. Un socialista, Brunetta, in tandem col
suo collega di governo, il democristiano Rotondi. Ed ecco il cerchio che si
chiude. Come ai tempi del pentapartito, l'anima socialista incontra l'anima
democristiana sui temi riformisti, al fine non di dividere ma di unire il
Paese. E la loro bozza diventa proposta di legge che per la sua versione
innovativa e aperta sarebbe opportuno riprendere e discutere in parlamento
nella più ampia libertà di espressione, al fine di renderla ineccepibile e
largamente condivisa. Non un progetto del governo, né della maggioranza, nel
cui programma tale argomento è assente, ma "una riflessione da professore e
non da ministro" come ha dichiarato tempo addietro Brunetta al "Corriere",
che considera "positivo se due persone decidono di vivere insieme... purché
si scambino affettività e solidarietà". Il perno principale del testo
Brunetta-Rotondi è quello di migliorare la vita dei cittadini, senza spese e
costi aggiuntivi per lo Stato. Altro obiettivo è quello di mettere chiarezza
ed univocità sulla questione, definendone i limiti e gli ambiti di
applicazione, per porre fine alla giungla dei regolamenti comunali. Una
proposta innovativa, perché ha origine da uno schieramento tendenzialmente
conservatore, il centrodestra appunto, ma che ha raccolto un consenso ampio
e condiviso soprattutto in esso. Tra gli oltre 50 firmatari in Parlamento
anche i deputati Barani, primo firmatario, Della Vedova, Nirenstein e
Berruti. Pur ribadendo che "l'unica unione possibile destinataria delle
politiche di sostegno, economiche e sociali messe in atto dallo Stato" è
quella della famiglia fondata sul matrimonio, l'introduzione al testo di
legge ricorda che nell'attuale società molte sono le persone unite da
vincoli non fondati sul matrimonio. "Ubi societas, ibi ius" il pensiero
cardine, è pertanto "compito della politica e del legislatore" - si legge
ancora nel disegno - "occuparsi della realtà, senza che ciò implichi una
condivisione delle scelte effettuate dai cittadini, stabilendo regole di
comportamento anche in funzione di sostegno della parte debole del
rapporto". Sette articoli chiari, motivati e concisi: così è composto il ddl
sui Diritti e doveri reciproci. Il testo riprende chiaramente i concetti,
amplificandone la "vis giuridica" della convivenza anagrafica, elencando i
diritti e i doveri di chi convive sotto lo stesso tetto, il cui titolo di
"stabile convivente" è definito dal precedente DPR 223/1989. Stando sempre
al testo, il convivente può subentrare nel contratto d'affitto, può decidere
su questioni inerenti la salute del partner, se delegato all'uopo, ivi
comprese le decisioni sui trattamenti sanitari e l'espianto degli organi. È
prevista la corresponsione degli "alimenti" per un tempo proporzionato a
quello di convivenza. Una proposta illuminata, che ha trovato convergenze,
oltre che nel mondo politico, anche nel mondo omosessuale, che l'ha accolta
con cauto ottimismo. Un piccolo spiraglio di luce nella giungla dei
regolamenti comunali e del caos normativo. Un po' come dire "piuttosto che
maledire l'oscurità, è sempre meglio accendere un fiammifero". Come si è
detto, un ampio dibattito parlamentare potrebbe limare quelle parti ancora
spigolose, in particolare prevedendo qualcosa in materia di successione
ereditaria. Questo è infatti un punto molto rovente; del resto, si sa che
quando si toccano gli interessi economici tutto è aleatorio. Un modo per
superare la cosa potrebbe mutuarsi dal Codice civile, nella parte che regola
le successioni, con una semplice modifica ad esso, tale da risolvere alcuni
aspetti. Il Codice indica nella "disponibile", pari ad un terzo del
patrimonio personale, la quota di beni di cui disporre senza dar conto ad
alcuno, lasciando nella "legittima" la quota dei 2/3 da destinare agli eredi
legittimi, appunto. Dunque, si potrebbe elevare la soglia della
"disponibile" al 50%, magari prevedendo delle limitazioni o dei casi
particolari al fine di garantire al convivente, che potrebbe non essere un
erede legittimo, il necessario sostegno economico evitando risse ereditarie.
In conclusione, sebbene l'argomento presenti molte sfaccettature, sembra che
anche l'Italia, grazie ai ministri Brunetta e Rotondi, si stia allineando
all'Europa. La proposta è in Parlamento, tocca ora ai membri delle due
Camere arrivare ad una soluzione maggiormente condivisa.

 

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  postato il 01/10/2009 alle 17:12
Sì, fidati di Brunetta e Rotondi.

 

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nino58

 
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  postato il 01/10/2009 alle 17:42
Originariamente inviato da lemond

Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi.


credo che questa frase sia ancora più interessante...

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 01/10/2009 alle 18:14
Originariamente inviato da nino58

Sì, fidati di Brunetta e Rotondi.


Non completamente, ma si tratta comunque delle persone a mio parere più "laiciste" dello schieramento nazi-vatican-populista, ove a parer mio, manca solo Di Pietro.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 01/10/2009 alle 18:55
questa sera l'ultima puntata di Santoro....non posso pagare il canone per vedere sputtanare il governo e fare una trasmissione che è al 100% politica, e poi hanno pure il coraggio di protestare per la libertà di stampa....

 

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  postato il 01/10/2009 alle 21:43
Lemond: naa, Brunetta è solo un parac*lo dall'ego smisurato, Rotondi il rigurgito della dc, peggio ancora di Casini.

DDl: purtroppo non me lo posso vedere perchè sul sito della rai non funziona la diretta, però mi chiedo cosa ti aspetti da Santoro. Non mi piace particolarmente, però mi piace l'idea che rimanga qualche trasmissione critica. Ad esempio: Vespa oggi pomeriggio era a Palazzo Grazioli con Belpietro, convocato da Berlusconi come un dipendente (e in effetti lo è nel vero senso della parola, pubblicando con Mondadori). Non mi dirai che Vespa è oggettivo. Poi abbiamo Minzolini, Masi, Mazza, Mimun che ora è a mediaset prima era a capo del tg1 (e difatti censurava l'episodio del 'kapo' e faceva ricucire i servizi), decine di giornalisti da unomattina fino alla fascia notturna (a proposito: negli ultimi 3 giorni Berlusconi è stato in diretta su rai1 a unomattina, su rainews24, su canale5, su..). Oggi hanno messo ai vertici del tgr un'accoppiata pdl-leghista..
Insomma: il tg3 è da sempre più a sinistra? Meglio. Visto che in Italia non ci sarà mai una tv libera dall'occupazione dei partiti, e visto che il centrodestra sta cannibalizzando tutta la rai, un tg critico, almeno uno nello sconfortante e allineato panorama, è un bene per tutti. Vuol dire avere una voce in più.
Stessa cosa per la satira: meno male che è rimasto qualcuno. Si, perchè se ci riduciamo a pensare che il bagaglino e striscia e le iene siano satira.. beh, siamo messi proprio male.
Tornando a Santoro: personalmente non mi piace (molto bravo invece Travaglio), però ha avuto anche dei meriti. Per esempio la prima puntata sulla Letizia offriva delle ricostruzioni molto interessanti, ben fatte anche. Poi lui incasinava tutto con la solita razione di pressapochismo, ma è stato molto interessante.
L'alternativa sono 7 canali su 7 a tessere le lodi di Berlusconi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/10/2009 alle 23:10
Originariamente inviato da danilodiluca87

questa sera l'ultima puntata di Santoro....non posso pagare il canone per vedere sputtanare il governo e fare una trasmissione che è al 100% politica, e poi hanno pure il coraggio di protestare per la libertà di stampa....


visto l'ora in cui hai scritto il post immagino che hai guardato studio aperto o sbaglio?????????

 
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  postato il 01/10/2009 alle 23:15
Puntata scadente di Annozero. Confusa, sprecata, inutile.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/10/2009 alle 23:24
Originariamente inviato da Admin

Puntata scadente di Annozero. Confusa, sprecata, inutile.


straquoto. Annozero è molto meglio quando ci sono inchieste e filmati come quello dell'anno scorso dopo gli scontri di Roma durante le manifestazioni studentesche.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 01/10/2009 alle 23:30
Originariamente inviato da simone89

Originariamente inviato da danilodiluca87

questa sera l'ultima puntata di Santoro....non posso pagare il canone per vedere sputtanare il governo e fare una trasmissione che è al 100% politica, e poi hanno pure il coraggio di protestare per la libertà di stampa....


visto l'ora in cui hai scritto il post immagino che hai guardato studio aperto o sbaglio?????????


eheheheh ma quale studio aperto....comunque non fa pagare il canone!!!!

comunque ha ragione admin, una puntata di m.... quella di questa sera, all'inizio si parlava come fosse una trasmissione di destra....

comunque la colpa della poca casciara dal fatto che, gli ospiti di "sinistra" dovevano stare zitti anche loro, specialmente il sindaco di bari, perchè molti loro colleghi stanno messi in mezzo ai guai....D'alema e non solooo

comunque sono sempre più sicuro che la D'Addario l'hanno pagata per andare con silvietto e ricattarlo....
silvio, tarantini e apicella e 20 bellezze....e chi meglioo

quando Belpietro ha chiesto "ma come campi????"
lei "con un progetto...." mi sono fatto tante risate, altro che progetti....quanti pomp....

comunque cari amici comunisti del forum sarà pur grave andare con una femmina, però dai non facciamo i moralisti....sono cose che si sanno....

la cosa grave sono gli imbrogli in Puglia....con un'intera giunta dimissionaria....
+ 250% di protesi in più con associazioni di medici corrotti ed imbrogli con Tarantini....per un affare di 105 milioni di eurooooo

 

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  postato il 02/10/2009 alle 03:46
Annozero spesso è così. Però ho visto il video dell'intervento di Travaglio e non era male, anche se era..non dico più autocelebrativo, ma più incentrato sulla propria professione piuttosto che sullo scudo fiscale (il terzo, nonché il dodicesimo condono dell'era Berlusconi).
Comunque: mi chiedo dove fossero tutti quelli che non vogliono pagare il canone ("la rai è scandalosa") quando Minzolini faceva i suoi capolavori la tg1 o quando Vespa faceva da zerbino al suo padrone, per poi andare direttamente a palazzo Grazioli, o quando il suddetto padrone compariva in qualsiasi trasmissione possibile e immaginabile. Per dire, se ai tempi di Mimun all'estero si scriveva che il tg era 'degno di Ceauşescu', ora si scrive che è ai livelli di Breznev.
Poi basta una puntata (prevedibile e tutto sommato scontata) di Annozero ed ecco che di colpo la rai è scandalosa, ed ecco i moduli per disdire il canone. Eh, vabbè.
Postilla divertita: ma se Berlusconi ha detto che Santoro e Repubblica gli portano voti, come mai cerca in tutti i modi di farli chiudere e non vuole mandare politici pdl negli studi di Annozero?
Ah, già, non gli piace vincere facile, gli piace la conquista.

(cit. Luttazzi: "Non ho mai visto un innocente darsi tanto da fare per farla franca", all'epoca delle prime depenalizzazioni e della legge sulle rogatorie)

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 02/10/2009 alle 07:34
Originariamente inviato da desmoblu

Lemond: naa, Brunetta è solo un parac*lo dall'ego smisurato, Rotondi il rigurgito della dc, peggio ancora di Casini.



A dure la verità Brunetta lo conosco molto poco, ma mi dicono che sia molto basso e forse è per questo che cerca di compensare, come dici tu, con un ego ... Quanto a Rotondi tutte le volte che l'ò sentito alla radio mi pareva moooooooolto meglio di Pierferdi che è devotissimo a s.r.c.
Poi, si sa ognuno ... e per me i peggiori politici in assoluto sono in ordine alfabetico: Berlusconi, Bossi, Casini, Di Pietro, Rutelli (perché Binetti, Buttiglione, Roccella etc. non li considero

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 02/10/2009 alle 07:57
Ma sai, Rotondi è meno devoto alle alte sfere varicane per il semplice fatto che lo è più a quelle arcoriane. È come, diciamo, un Gasparri o un La Russa, che pur di stare nel pdl sono pronti a qualsiasi cortigianeria, tanto da essere facilmente confondibili con i forzisti della prima ora (e anzi più devoti: vedi Pera e La Malfa).
Brunetta ora fa le sue 'crociate' contro i 'fannulloni', pompato dai media di casa. Pensa ad esempio che nei primi tempi, per far vedere l'"effetto Brunetta" (basta la parola) usavano statistiche e dati del periodo ANTECEDENTE all'approvazione delle norme in questione, e prima ancora dati addirittura più vecchi. Difatti, quando Brunetta è diventato molto popolare e anzi il ministro più popolare, i media berlusconiani hanno frenato bruscamente con gli elogi: mai allevare serpi in seno, no?
Per il resto, se la prende con tutto e tutti, attacca a proposito dove può far clamore, usa termini per cui altri (Luttazzi, ndr) sono finiti sotto processo. Ad esempio le sinistre dovrebbero 'andare a morire ammazzate' e sono 'élite di merda' (testuale), l'ANM è un 'mostro' e bisogna 'tagliare la cinghia di trasmissione' tra l'associazione dei magistrati e il consiglio superiore della magistratura (dove peraltro hanno già fatto una bella scalata i berluscones in toga). Insiste sulla sua umiltà, sulla sua popolarità, sul suo essersi fatto da solo, sul fatto che da ragazzino era povero e il padre vendeva souvenir a Venezia sulle bancarelle (ma il suo 'maestro' De Michelis, ora reintegrato dal suo pupillo nel ministero come consulente, ha detto che none rano poveri, e a quei tempi un venditore da bancarella a Venezia guadagnava molti soldi). Del resto, c'è un bel video che spiega molte cose di Brunetta:
http://www.youtube.com/watch?v=7u7JVVOXpO4


Ora intanto posto questo, sui fatti di ieri pomeriggio/sera:
E a Porta a Porta va in onda
il processo ad Annozero

di CURZIO MALTESE


IL PROBLEMA per una volta non era Santoro. E nemmeno Travaglio. Il problema era lei, Patrizia D'Addario. Una che il presidente del Consiglio può portare a letto, ma un presentatore non può invitare in tv per farla parlare. Berlusconi era "profondamente indignato", perché "la tv pubblica non deve dare spazio a certi personaggi".

Al massimo, si può pensare di candidarli al Parlamento europeo, come lui aveva progettato di fare, prima di essere fermato da Veronica Lario. Sembra una canzone di Fabrizio De Andrè, questa storia della prostituta cercata di notte e ripudiata alla luce dei riflettori. Santoro non trova un politico di centrodestra disponibile a frequentare la stessa trasmissione inquinata da "quella là". Eppure nessuno di loro s'è mai sentito in imbarazzo a presentarsi nelle liste elettorali accanto a Patrizia e le altre. Nessuno ha chiesto spiegazioni al capo. A fine impero, Berlusconi può fare quello che vuole, candidare chi gli pare per motivi più o meno confessabili. L'importante è che il cavallo o la cavalla nominati senatori non prendano la parola per raccontare come sono andati i fatti.
Prima di ieri, Patrizia D'Addario era stata intervistata da sei televisioni straniere. I filmati erano stati distribuiti in una trentina di paesi. La televisione italiana è arrivata per ultima e, com'è noto, fra mille difficoltà e minacce.

L'uomo che governa l'Italia ha dedicato gli ultimi giorni a escogitare ogni forma di pressione per impedire la presenza in video dell'escort barese. Ha smosso i vertici Rai e il ministro Scajola. A proposito del fatto che "esistono problemi più seri". Fallito l'ultimo e un po' grottesco tentativo di boicottaggio, un papiro di otto pagine con un parere legale catapultato dal direttore di Raidue a Santoro poco prima della messa in onda, Berlusconi è passato alla fase due, la controprogrammazione. Con Bruno Vespa e Maurizio Belpietro nel ruolo di avvocati difensori, come se non avesse abbastanza. Dopo essere stati convocati a palazzo dal premier nel pomeriggio, i due fidi giornalisti hanno dato vita ieri sera a un'incredibile puntata di Porta a Porta dedicata a smontare il programma appena andato in onda sull'altra rete Rai.

Simbolo dell'arlecchinesca trovata il direttore di Libero Belpietro, il quale, come il mitico Soleri, saltabeccava da una rete all'altra per servire il padrone. Per avere un'idea di come funzioni una democrazia, vale la pena di ricordare che nel 1999, mentre Bill Clinton era nel pieno del secondo mandato alla Casa Bianca, Monica Lewinski fu intervistata per due ore dalla Abc e vista da cento milioni di americani. Senza che né Clinton né un solo esponente politico democratico si sognasse di protestare. Naturalmente la Lewinski fu invitata, come la D'Addario, da decine di televisioni straniere. Compresa la Rai, con il personale plauso di Agostino Saccà, buon amico del presidente del consiglio. Alla fine la celebre stagista della Casa Bianca aveva accettato di partecipare a Porta a Porta, ma rinunciò all'ultimo momento perché non aveva ottenuto di far togliere la parola "sexgate" dai titoli di testa.

Bruno Vespa, nel caso di Clinton, non aveva ancora scoperto il rispetto della privacy e il disgusto per il gossip esibito a piene mani ieri sera. La mancata presenza della Lewinski su Raiuno era costata ventimila euro alla tv di Stato. Clinton non l'aveva mai candidata a cariche pubbliche. Carl Bernstein da New York ha tutto il diritto di dirci che la nostra non è una democrazia ma "una specie di sistema sovietico".
Patrizia D'Addario ha avuto la sfortuna di andare a letto con il presidente del consiglio italiano e non con il presidente Usa, quindi non è stata pagata dalla Rai. È andata da Santoro gratis, dopo aver "sputtanato Berlusconi in mondovisione", per usare l'espressione di Belpietro. Ha raccontato la sua storia, la sua storia sbagliata e proibita nell'"harem del presidente". L'harem di venti ragazze che gli portava a palazzo l'amico e compagno di merende Giampi Tarantini.

Tutte vestite, truccate, pagate uguali, costrette poverine a vedere il filmato celebrativo, convocate dallo stesso sogno di una celebrità qualsiasi ottenuta in qualsiasi modo. Al di là della politica, delle inchieste, dello stesso caso Berlusconi, è come se le parole di Patrizia facessero cadere un sipario e mostrassero quello che c'è dietro l'Italia visibile e vista in questi decenni, dietro l'eterno spettacolo televisivo, dietro tutte le domeniche in, tutti i talk show, tutti i grandi fratelli di questi anni, la finta allegria, il falso successo. Un mondo di solitudine, di vuoto, d'infinito squallore.

(2 ottobre 2009, repubblica.it)

 
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  postato il 02/10/2009 alle 09:10
Originariamente inviato da danilodiluca87

comunque sono sempre più sicuro che la D'Addario l'hanno pagata per andare con silvietto e ricattarlo....
silvio, tarantini e apicella e 20 bellezze....e chi meglioo

quando Belpietro ha chiesto "ma come campi????"
lei "con un progetto...." mi sono fatto tante risate, altro che progetti....quanti pomp....

comunque cari amici comunisti del forum sarà pur grave andare con una femmina, però dai non facciamo i moralisti....sono cose che si sanno....


Caro Nicola, partiamo dalla fine.
No, non è grave andare con una donna, ma...
Se sei un politico che fonda molta della sua linea sui Valori con la v maiuscola, ci gonfia la testa con la famiglia qua e la famiglia là e organizza un Family Day perché vuole una legittimazione popolare per non dare i diritti alle coppie di fatto, e poi... c'è qualcosa che non va, non trovi?

Un po' come se un politico del ciclismo a parole vuole la lotta al doping, e poi nei fatti ispira pratiche illecite: secondo te sarebbe degno? No, scusa, so già la risposta: scrivi sempre peste e corna di questi politici del ciclismo. E allora devi deciderti, caro Nicola, perché non puoi dire una cosa qui e il suo esatto contrario nell'altra sezione del forum, perché nel migliore dei casi verresti considerato incoerente, e nel peggiore perderebbero peso le cose che scrivi. Pensaci.

Non ho ancora capito in cosa sei tanto affascinato da Berlusconi, tanto al punto da chiudere gli occhi sui suoi tanti misfatti. A me elettore di centrodestra sarebbe bastato sapere la storia di Mangano per non voler più avere niente a che fare col Cavaliere: la sai la storia di Mangano? E come può andarti così bene eleggere premier un personaggio tanto intrallazzato con la MAFIA??? Aspetto una tua risposta.

Sulla D'Addario e Annozero.
Sì, trasmissione sprecata, confermo quel che ho scritto ieri. Il collegamento con Bernstein surreale e inutile, ai limiti del grottesco gli interventi in studio dell'egofemminista e dell'invasata berluschina (quest'ultima mi ha fatto rabbrividire, un'Elio Vito in gonnella completamente priva di argomenti e che però - temo - farà carriera), fuori tema Travaglio, male "impaginata" la D'Addario.
Non si è fatta granché chiarezza, certo qualcosa passa sempre, per esempio l'incredibile vuoto culturale di queste ragazze (la Montereale - inascoltabile - con l'acqua fresca nel cervello e un atteggiamento da reality show; la D'Addario nemmeno lontanamente cosciente di quel che ha innescato, lei e il suo cantiere a cui continua a fare riferimento in maniera quasi patetica).

Però nessuno che abbia smascherato il giochino di Belpietro, guarda Nicola che il suo "come campi?" (domanda simbolo di un intervento di 5 minuti di terrorismo giornalistico nei confronti della donna) era proprio volto a distogliere l'attenzione del pubblico dal merito delle cose emerse nell'intervista alla D'Addario, puntando a demolire la credibilità della "testimone". Ma tale credibilità, sul merito, è inattaccabile (e Santoro ha sbagliato a non sottolinearlo, lasciando campo libero a Belpietro), inattaccabile dal fatto che le cose dette non sono mai state smentite, essendoci peraltro delle prove che parlano chiaro. Poteva solo essere messa in discussione da un giornalista in malafede (Belpietro) all'interno di una trasmissione confezionata male come l'Annozero di ieri.

Ma noi che siamo un pubblico più attento della media non dovremmo cascare in questi giochini, che ne dici Nicola?

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 02/10/2009 alle 09:35
Originariamente inviato da desmoblu

Ma sai, Rotondi è meno devoto alle alte sfere varicane per il semplice fatto che lo è più a quelle arcoriane. È come, diciamo, un Gasparri o un La Russa, che pur di stare nel pdl sono pronti a qualsiasi cortigianeria, tanto da essere facilmente confondibili con i forzisti della prima ora (e anzi più devoti: vedi Pera e La Malfa).


Gasparri è il più grande "zuavo pontificio" oltre che devoto a "papi", stesso discorso per "siamo alla frutta", mentre su La Malfa hai saltato le ultime notizie

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 02/10/2009 alle 09:59
No, parlavo proprio di questo: mentre forzisti della prima ora come Pera e La Malfa si dicono disgustati, scontenti, lasciano il partito.. i 'nuovi arrivati' si comportano già come veterani del servilismo (ma di Gasparri già si sapeva, da ancora prima della famigerata legge). Tutto qui
 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 02/10/2009 alle 13:49
Originariamente inviato da desmoblu

No, parlavo proprio di questo: mentre forzisti della prima ora come Pera e La Malfa si dicono disgustati, scontenti, lasciano il partito.. i 'nuovi arrivati' si comportano già come veterani del servilismo (ma di Gasparri già si sapeva, da ancora prima della famigerata legge). Tutto qui


Ah, allora ero io a non conoscere le ultime notizie sul "fruttivendolo", però se LUI si dichiara insodisfatto è di sicuro perché ha il suo bel tornaconto personale; basta al riguardo leggere il libro "Siamo alla frutta" per capire il personaggio.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 02/10/2009 alle 13:55
Penso che belpietro volesse alludere alla favola della D'Addario al servizio del complotto contro Silvio ordito da Repubblica e compagnia.
Comunque quello che mi lascia interdetta è come si possa credere che uno investa cifre folli per affittare una villa vicino a Berlusca, paghi escort, spacci cocaina, così, senza un vero perché.
Come si possa non capire che lo scandalo è anche che qualcuno possa ragionevolmente pensare di fare affari investendo in donne e cocaina.
E poi una cosa che mi attirerà le antipatie delle donne: tra tanti servi sciocchi pronti a ripetere le stesse amenità insensate, le più stupide sono le donne.

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

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Livello Greg Lemond
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  postato il 02/10/2009 alle 14:11
Originariamente inviato da Donchisciotte

E poi una cosa che mi attirerà le antipatie delle donne: tra tanti servi sciocchi pronti a ripetere le stesse amenità insensate, le più stupide sono le donne.


Non credo proprio che le donne siano ... perché basta vedere tutte le amenità che si dicono in chiesa; e di solito gli officianti sono maschi

P.S.

Scrive uno che ha fatto tutto il "cursus honorum" del cattolicesimo

 

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  postato il 02/10/2009 alle 15:09
di Vladimiro Giacché

LO SPETTRO DELLA BOLLA CHE SI AGGIRA PER LA REALTÀ
La crisi DI KARL


Un mondo spiegato a partire dalla centralità del capitale finanziario che stringe nella sua morsa l'economia. È questa la lettura dominante della crisi, relegata a incidente di percorso del capitalismo. Spiegazione che può essere smontata a partire dagli scritti di Marx dedicati al tema e che sono stati raccolti in un volume da oggi in libreria di cui pubblichiamo brani dell'introduzione
La spiegazione della crisi attuale come una crisi finanziaria che ha contagiato l'economia reale è oggi largamente prevalente. Si tratta della versione contemporanea della concezione, ben nota a Marx, secondo cui la crisi sarebbe dovuta «all'eccesso di speculazioni e all'abuso del credito». Precisamente questa spiegazione delle crisi era stata sostenuta dalla commissione incaricata dalla Camera dei Comuni inglese di redigere un rapporto sulla crisi del 1857. Marx contestava questo punto di vista: «la speculazione di regola si presenta nei periodi in cui la sovrapproduzione è in pieno corso. Essa offre alla sovrapproduzione momentanei canali di sbocco, e proprio per questo accelera lo scoppio della crisi e ne aumenta la virulenza. La crisi stessa scoppia dapprima nel campo della speculazione e solo successivamente passa a quello della produzione. Non la sovrapproduzione, ma la sovraspeculazione, che a sua volta è solo un sintomo della sovrapproduzione, appare perciò agli occhi dell'osservatore superficiale come causa della crisi».

Oltre ogni limite

Per Marx i motivi per cui le crisi si presentano come crisi creditizie e monetarie sono senz'altro radicati in alcune caratteristiche di fondo del funzionamento dell'economia capitalistica. Ma le crisi non sono in primo luogo creditizie e monetarie: alla loro base si trova la sovrapproduzione di capitale e di merci. Il fatto è che per Marx il credito è uno dei principali strumenti attraverso cui il capitale tenta di superare i propri limiti. Infatti, grazie al credito i «limiti del consumo vengono allargati dalla intensificazione del processo di riproduzione, che da un lato accresce il consumo di reddito da parte degli operai e dei capitalisti, d'altro lato si identifica con l'intensificazione del consumo produttivo». Inoltre il credito «spinge la produzione capitalistica al di là dei suoi limiti» anche nel senso di porre a disposizione della produzione «tutto il capitale disponibile e anche potenziale della società, nella misura in cui esso non è stato già attivamente investito».
È precisamente per questi motivi, osserva Marx nel manoscritto del terzo libro del Capitale, che il credito appare come la causa della sovrapproduzione: «se il credito appare come la leva principale della sovrapproduzione e degli eccessi e della sovraspeculazione nel commercio, ciò accade soltanto perché il processo di riproduzione, che per sua natura è elastico, viene qui forzato sino al suo estremo limite, e vi viene forzato proprio perché una gran parte del capitale sociale viene impiegata da coloro che non ne sono proprietari, che quindi rischiano in misura ben diversa dal proprietario il quale, sinché agisce in prima persona, considera con preoccupazione i limiti del proprio capitale privato».
A questo riguardo è interessante notare come un aspetto contro cui puntano il dito alcuni critici odierni della finanza, ossia il fatto che essa utilizza il denaro di altri, per Marx non è una patologia ma una caratteristica di fondo del sistema creditizio. Ancora più interessante è notare che credito e finanza negli ultimi decenni hanno avuto proprio la funzione di forzare i limiti di consumo dei lavoratori (contrastando le conseguenze della compressione dei redditi da lavoro) e di allontanare nel tempo lo scoppio della crisi da sovrapproduzione nell'industria (grazie sia al credito al consumo che a tassi molto bassi tali da consentire alle imprese di rinegoziare il proprio debito a tassi favorevoli), oltre a fornire al capitale in crisi di valorizzazione nel settore industriale alternative d'investimento ad elevata redditività (la finanza ha consentito di drogare i profitti di molte imprese manifatturiere) .
Purtroppo, grazie al credito si può ben spingere la produzione oltre i limiti del consumo (ossia dell'effettiva domanda pagante), ma alla fine il processo si inceppa e la crisi si incarica di dimostrarci che quel limite è invalicabile. Le merci restano invendute, cominciano i ritardi nei pagamenti, la circolazione si arresta in più punti, e infine tutto il meccanismo entra in stallo.
A questo punto il credito si contrae: la restrizione del credito e la richiesta di pagamenti in contanti contribuiscono a conferire alla crisi la sua apparenza di crisi creditizia e monetaria. Ma la realtà secondo Marx è un'altra. Emergono «transazioni truffaldine, che ora sono scoppiate e vengono alla luce del sole; esse rappresentano speculazioni andate male e fatte con il denaro altrui». Ma emerge soprattutto il fatto che le merci restano invendute e perdono il loro valore e che i profitti attesi non possono più essere realizzati.

I sintomi nascosti dalla bolla

Dietro la crisi «creditizia e monetaria», oltre al fallimento di speculazioni nate nel momento di massima espansione del credito, c'è insomma una crisi di sovrapproduzione e di realizzazione del capitale. Questo è vero in generale, ed è vero anche per quanto riguarda la crisi scoppiata nel 2007. Lo dimostra una ricerca pubblicata dall'Ocse nel maggio del 2009 - e completamente ignorata da gran parte degli economisti e dei commentatori - che evidenzia come la produttività del lavoro fosse in rallentamento già molto prima dello scoppio della crisi finanziaria. Ora, siccome la produttività è calcolata in termini di quantità di merci prodotte per lavoratore, un suo calo (soprattutto se marcato e improvviso) indica una diminuzione della produzione a seguito di sovrapproduzione, o - come oggi si preferisce dire - «eccesso di offerta» (excess supply): in tal caso infatti le merci invendute inducono a diminuire la produzione e a non utilizzare appieno la capacità produttiva. Nel settore delle costruzioni Usa il calo inizia tra i due e i quattro anni prima della crisi; sino a quando, nel 2007, la produttività del lavoro in tale settore segna un -12%. Alla base c'è quindi, affermano quindi D. Brackfield e J. Oliveira Martins, gli autori della ricerca, «un problema di eccesso di offerta». Per un certo periodo è sembrato che «una forte spinta alla domanda attraverso un'estensione delle facilitazioni creditizie avrebbe potuto compensare i problemi dal lato dell'offerta. Ma alla fine si è dovuto pagare pegno all'economia reale». Va notato che non soltanto negli Usa, ma anche in Europa e in Giappone, tra il 2006 e il 2007 vi è un stato chiaro rallentamento della produttività. La conclusione della ricerca è espressa in termini diplomatici, ma è chiara lo stesso: «rispetto all'assunto che il deterioramento dell'economia reale sia stato semplicemente causato dalla crisi finanziaria, i dati danno sostegno ad una relazione più complessa». Insomma: la crisi, una classica crisi da sovrapproduzione, è precedente lo scoppio della bolla creditizia. La bolla creditizia l'ha prima mascherata e poi, esplodendo, ha creato l'illusione di esserne la causa.

La carestia di denaro

A questo punto, proprio per il fatto che l'eccesso del credito nel settore immobiliare statunitense era solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto più generale, si è prodotta una drammatica accelerazione della crisi, con massicce svalutazioni di titoli finanziari dovute a vendite a qualsiasi prezzo pur di onorare i propri debiti (infatti molti investimenti in titoli erano stati effettuati per mezzo di debito, che si contava di ripagare - come era sempre avvenuto in precedenza - grazie alla crescita di prezzo di quegli stessi titoli).
Si è inoltre prodotta quella caratteristica «carestia di denaro» che trasforma il denaro stesso, da semplice mezzo di circolazione del capitale, in «merce assoluta», in «forma autonoma del valore» superiore e contrapposta alle singole merci: in parallelo all'assottigliarsi dei flussi finanziari è aumentata la richiesta di mezzi di pagamento, quali le banconote, e si sono verificati rilevanti fenomeni di tesaurizzazione. Dopo il fallimento di Lehman Brothers, nel settembre 2008, la circolazione del capitale è sembrata interrompersi e gli stessi prestiti interbancari si sono per qualche tempo letteralmente paralizzati su scala mondiale.
La crisi scoppiata nel 2007 ha assunto col passare dei mesi le caratteristiche di una vera e propria crisi generale. Attraverso di essa si è verificata una enorme distruzione di capitale su scala mondiale. Questa fase è tuttora in corso, a dispetto del fiume di denaro impiegato dagli Stati per tamponare la crisi e del mantra secondo cui «il peggio è alle nostre spalle». Anche molti di coloro che ripetono queste parole rassicuranti in realtà si chiedono di quale entità debba essere la distruzione di capitale per ripristinare condizioni più elevate di redditività del capitale investito e quindi a far ripartire l'accumulazione. Non è facile rispondere: l'unica certezza è che lo scenario è senz'altro assai peggiore delle recessioni dei primi anni Settanta, e trova confronti soltanto con le crisi del 1873 e del 1929.
Tutto questo dovrebbe però sollecitare alcuni interrogativi più di fondo: circa la sensatezza e sostenibilità sociale di un sistema che ha bisogno di crisi ricorrenti e di distruzione di capitale su così larga scala per andare avanti. Per Marx, proprio «nelle contraddizioni, crisi e convulsioni acute si manifesta la crescente inadeguatezza dello sviluppo produttivo della società rispetto ai rapporti di produzione che ha avuto finora» e la necessità di «far posto a un livello superiore di produzione sociale». Come sappiamo, negli ultimi decenni l'idea stessa di un «livello superiore di produzione sociale» è stata accantonata come un'utopia totalitaria. Da allora, la nostra vita non sembra migliorata.

 

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I'm ipocrisy free

Io sto con Silvio che è
un gran furbacchione e con
la bellissima Oriana che ha
il coraggio di dire ciò che
tutti pensano ma nessuno dice
(si vocifera che la casalinga
di Voghera impallidisca
al suo cospetto).

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