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Autore: Oggetto: Squadre invitate al Giro 2009

Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2009 alle 18:35
Originariamente inviato da laperla

Viterbo - sabato 31 gennaio 2009 - ''Qualora il campione d'Italia di ciclismo su strada Filippo Simeoni e la Ceramica Flaminia Bossini Docce, unica società professionistica laziale, non fossero invitati al Giro d'Italia del centenario, che si concluderà nella capitale il 31 maggio, il Comune di Roma e la Regione Lazio evitino di concedere finanziamenti pubblici all'evento''. Lo scrive Antonio Zanon, presidente della commissione sport della Pisana.''E' assurdo - aggiunge Zanon - non invitare ad un evento storico un simbolo importante per la promozione dello sport fra i giovani di tutto il territorio laziale, qual è la Ceramica Flaminia. Si tratta di un atteggiamento inconcepibile degli organizzatori ai quali chiedo di porre immediatamente rimedio''.
''Non vorrei - conclude Zanon - che la decisione di escludere Simeoni e la sua squadra dal Giro del Centenario dipendesse dalle polemiche passate tra Simeoni e Lance Armstrong. Se così fosse sarebbe inaccettabile: il corridore americano non può venire a dettare legge in Italia dopo averlo fatto al Tour de France''.


fonte: ciclonews


Questo è parlar chiaro!

Ma chi corre nella Xacobeo? Non la conosco.... Scusate l'ignoranza.
E se Zome volesse invitare Floyd Landis?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2009 alle 22:30
Miky, vedila così: la Xacobeo è la versione duemila della Kelme...squadra d'attacco che dovrebbe puntare alla maglia verde.

Dopotutto tra i team manager c'è Alvaro Pino, che è venuto più volte come ds al giro proprio della kelme. Qualche 'aggancio' probabilmente ce l'avevano già.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/02/2009 alle 01:11
Forse non conosci la Xacobeo perchè fino all'anno scorso (prima della Vuelta) si chiamava Karpin-Galicia.
Comunque con la Xacobeo corrono Ezequiel Mosquera,4° alla Vuelta 2008 e 5° alla Vuelta 2007, Gustavo Cesar Veloso, vincitore della Vuelta a Catalunya 2008 (corsa Pro Tour), David Garcia Dapena, vincitore di una tappa alla Vuelta 2008 e del Giro di Turchia 2008, ed altri bravi atleti come ad esempio Carlos Castano.

In definitiva è una squadra molto interessante, fino ad ora poco conosciuta in Italia perchè nei suoi primi 2 anni di esistenza ha corso prevalentemente in Spagna e dintorni, ma che ha ottimi corridori e ha già raggiunto risultati di un certo livello soprattutto nella stagione appena conclusa.

 
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  postato il 02/02/2009 alle 11:24
Originariamente inviato da nino58

Se Simoni smette per l'esclusione della Flaminia, propongo di sommergere il Giro, in ogni tappa, in ogni salita, di enormi cartelli con scritto:
W Simeoni, abbasso Zomegnan.
Armstrong, ignorarlo.




"DAL COLOSSEO AL VITTORIANO POMODORATE ALL'AMERICANO"
questo è lo slogan che già circola tra gli appassionati del movimento ciclistico laziale.

Se vi è certezza che l'esclusione di Simeoni e della Flaminia-Bossini dipendano dalla volontà di Armstrong, c'è la seria possibilità che i 15 km della cronometro finale - guarda caso a Roma, cioè nel Lazio - si trasformino in un tiro al bersaglio verso Lance e Zome (piuttosto facile viste le caratteristiche del circuito) di più pomodori di quanti l'agro pontino riesca a produrne.

 

[Modificato il 02/02/2009 alle 12:40 by Knud]


 
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  postato il 02/02/2009 alle 13:37
Knud, non so da dove hai preso questa notizia, ma spero che non si arrivi a toccare livelli così alti di stupidità.

Va benissimo la protesta, ma con civiltà e rispetto.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 02/02/2009 alle 13:48
Si Monsier, hai ragione e ad evitare che dei semplici rumors una volta letti possano diventare realtà ti invito a cancellare quel post!
 
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  postato il 02/02/2009 alle 16:58
Giro del Centenario, una nota del team manager Roberto Marrone

"Sono rammaricato per quanto sta accadendo intorno al mancato invito in prima battuta del Team Flaminia-Bossini al Giro del Centenario; capisco che la maglia di Campione Italiano è patrimonio di tutti i tifosi, ma mi permetto di invitare tutti alla calma e ad attendere fiduciosi la lista definitiva dei partenti. Non sono state ancora rese note le ultime due squadre invitate al Giro nè quelle che disputeranno la Titrreno/Adriatico e la Milano/Sanremo; noi siamo convinti di avere tutti i requisiti etici, tecnici, storici e finanziari per essere selezionati. Attendiamo quindi fiduciosi le decisioni dell'organizzatore e invitiamo i nostri tifosi e sostenitori a fare altrettanto".

(ufficio stampa)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/02/2009 alle 23:11
visto che la maglia tricolore qualcosa ancora rappresenta, Zomegnan dovrebbe quantomeno spiegare nel dettaglio i motivi per cui eventualmente verrà escluso il Team Flaminia-Bossini: se poi se ne esce come l'anno scorso (qualcosa tipo "il Giro è mio e invito chi mi pare") allora le pernacchie se le meriterebbe tutte.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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  postato il 04/02/2009 alle 00:01
continuo a ripeterlo secondo me l'esclusione dell'acqua e sapone l'anno scorso è stata più scandalosa di un'ipotetica esclusione della Flaminia quest'anno, non capisco perchè sta montando una polemica a parer mio strumentale

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/02/2009 alle 01:06
Originariamente inviato da lolloso

continuo a ripeterlo secondo me l'esclusione dell'acqua e sapone l'anno scorso è stata più scandalosa di un'ipotetica esclusione della Flaminia quest'anno, non capisco perchè sta montando una polemica a parer mio strumentale


perchè si tende sempre a pensar male, ovvero che dietro l'esclusione della Flaminia ci sia la voglia di non fare sgarbi allo yankee.
Ma proprio per questo, per salvaguardare le proprie scelte, che Zomegnan ha il dovere di spiegare i motivi per cui si è lasciata fuori la squadra di Simeoni: se non lo facesse darebbe automaticamente ragione a tutti coloro che pensano male.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/02/2009 alle 22:22
Il direttore del Giro d’Italia Angelo Zomegnan passa all’attacco. Nei giorni scorsi noi del Riformista abbiamo sollevato più di un dubbio a proposito dell’esclusione dalla gara del campione italiano Filippo Simeoni, reo di non essere gradito a Lance Armstrong, l’ospite d’onore della corsa rosa.
Tra l’americano e il ciclista della Flaminia Bossini, è risaputo, c’è una vecchia ruggine. Una storia di presunto doping e pubbliche accuse che ruota attorno a Michele Ferrari, il medico che in passato ha assistito Armstrong. Un’esclusione che resta un mistero, a meno di non volerla considerare una delle condizioni poste dall’americano per partecipare al Giro del Centenario. Zomegnan non ci sta, e critica apertamente quelli che definisce “gli speculatori” di questa vicenda. Tra cui, a questo punto, ci siamo anche noi.

Allora, andiamo subito al sodo, perché avete escluso dal Giro la Ceramica Flaminia?
«Vede, è curioso. Proprio adesso che il Giro compie cento anni, che stiamo scrivendo una pagina importante nella storia dello sport italiano, la grande eccitazione dei media è tutta incentrata sul non invito della Flaminia Bossini. Attenzione, dico invito perché non si tratta di un’esclusione. Quello della Flaminia Bossini è un mancato invito, come per altre decine di squadre».

In questo specifico caso, però, visti i precedenti tra i due, è facile ipotizzare che abbia influito la volontà di Lance Armstrong.
«Questa squadra e quel corridore non c’erano nemmeno quando Armstrong era altrove (quello del Centenario è il primo Giro a cui parteciperà l’americano, ndr)».

La partecipazione di Smeoni non avrebbe potuto sancire una riappacificazione tra i due?
«Mi chiedo perché Simeoni questa gran voglia di far pace con Armstrong non ce l’abbia mai avuta negli ultimi cinque anni».

Non era certo tenuto a farlo. E comunque lei ha mai parlato con i responsabili della Flaminia Bossini?
«Ho incontrato ripetutamente i dirigenti del team, perché hanno sempre voluto sapere se avendo in squadra il campione d’Italia avevano automaticamente il diritto di partecipare al Giro. Sono sempre stato trasparente con loro, non gli ho mai detto che sarebbero stati invitati solo per questo».

Quindi lei li aveva già avvertiti che Simeoni, da solo, non avrebbe garantito la partecipazione al Giro?
«Le dirò di più. A un certo punto a chiedermi se la presenza in squadra del campione d’Italia avesse rappresentato il lasciapassare per il Giro, non era solo la Flaminia. Perché all’epoca Simeoni era senza contratto e teneva aperti tre tavoli di ingaggio. Io ho sempre detto di no a tutte e tre le squadre interessate. Ora, se l’avere in squadra il campione non era sufficiente per partecipare al Giro prima che la Flaminia confermasse Simeoni, a maggior ragione non lo è diventato dopo. Specie ora che lui è l’ultimo corridore della sua squadra».

Intende l’ultimo che ha firmato?
«Diciamo così: se il Milan vuole davvero teenere Kakà, il brasiliano è il primo che firma».

Resta il fatto che al Giro non ci sarà la maglia tricolore.
«Le spiego, ci sono 37 candidature credibili per 22 posti, almeno 15 squadre resteranno fuori. È un gioco di equilibri. Quando facciamo gli inviti dobbiamo tener conto della qualità sportiva e della visibilità del Giro all’estero».

Quindi nel decidere quali squadre ci sono, influiscono anche gli interessi di altri paesi?
«Se in questi anni il Giro è cresciuto è perché dietro c’è un grande lavoro di internazionalizzazione. Faccio un esempio: se voglio che questo evento sia trasmesso in Russia, ho l’obbligo di far partecipare una squadra russa. Perché sia seguito negli Stati Uniti, devo far partecipare diversi corridori americani. Gl inviti devono tener conto di questo».

Ma questo che c’entra con Simeoni?
«C’entra, come le ho detto. Ma c’è anche dell’altro. Una condicio sine qua non per poter partecipare alle competizioni mondiali è l’adesione al programma del passaporto biologico (il progetto dell’Unione ciclistica internazionale, che prevede uno screening costante dei valori ematici, ndr). L’anno scorso tutte le squadre presenti al Giro hanno sostenuto il progetto. Se uno vuole comprare una macchina e guidarla si preoccupa prima di avere la patente. Non mi piace chi fa il percorso opposto».

Sta dicendo che la Flaminia ha accettato di adottare il passaporto biologico quest’anno, solo per partecipare al Giro?
«Io non so se la Flaminia fosse nel programma del passaporto biologico l’anno scorso».

Per ora avete indicato 20 squadre, in una lista provvisoria. Ne restano da scegliere due...
«Le dirò una cosa: non è obbligatorio che partecipino 22 squadre, potrebber anche essere 20. Questo per ragioni di sicurezza. Stiamo monitorando tutte le strade del percorso, l’analisi è continua e quotidiana. Guardi, stiamo lavorando sodo. Abbiamo deciso di far passare il Giro a Napoli. Mettere la città sotto i riflettori è un aiuto che le diamo per mostrarsi sotto un spetto migliore. Dopo tutte le polemiche legate alla spazzatura, il mondo potrà constatare che Napoli è una città vivibile. Il Giro è un evento che può aiutare questo Paese a fare sistema».

da Il Riformista del 4 febbraio
a firma di Marco Sarti
(fonte Tuttobiciweb.it )
---
Domanda dell'uomo della strada : ma Il Riformista che scrive di ciclismo tanto quanto io scrivo di pelota basca come mai così prolisso con AngeloZ?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2009 alle 12:29
il riformista si è preso a cuore la faccenda simeoni
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=20309&tp=n

 
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  postato il 06/02/2009 alle 12:47
Ecco, conoscendo un po' il background di Zomegnan, dopo questa intervista Marrone e la Ceramica Flaminia possono - secondo me - dimenticarsi non solo il Giro d'Italia, ma pure la Tirreno e la Sanremo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/02/2009 alle 13:44
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ecco, conoscendo un po' il background di Zomegnan, dopo questa intervista Marrone e la Ceramica Flaminia possono - secondo me - dimenticarsi non solo il Giro d'Italia, ma pure la Tirreno e la Sanremo.


 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 06/02/2009 alle 14:08
Originariamente inviato da sceriffo

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ecco, conoscendo un po' il background di Zomegnan, dopo questa intervista Marrone e la Ceramica Flaminia possono - secondo me - dimenticarsi non solo il Giro d'Italia, ma pure la Tirreno e la Sanremo.



Si son dati una bella zappata sui piedi

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 06/02/2009 alle 16:57
della serie: "Zomegnan, il piccolo mobbizzatore istituzionalizzato".
A mio avviso, se davvero vogliamo cercare le cause del male del ciclismo (e questo è uno dei luoghi in cui si cerca di fare) Zomegnan ci offre un ottimo spunto.

Non sono convinto che l'equazione + business = bene del ciclismo sia così azzeccata. Provo a spiegarmi.

Spesso si tende a scindere la connessione "cultura manageriale - doping", o il piu delle volte si tende a ribaltarne l'effetto causale.

Quante volte abbiamo sentito parlare dei cosidetti "santoni"; dei medici senza scrupoli che operano nel segreto del loro laboratorio casareccio; oppure dell'atleta un po' sprovveduto che ordina il farmaco australiano da internet?

Secondo questi (lungi da me creare il noi ed il voi! è solo per definire 2 modi di vedere il problema!), il basso grado di "managerializzazione" sarebbe la causa a monte dei mali che affliggono il nostro sport preferito.

Dimostrare il contrario, sarebbe fin troppo semplice. Il doping sistematico ovviene nella condizione in cui la squadra, gestita prorpio in modo altamente manageriale, sia in grado di a) pagare chi di dovere; b) pianificare l'attività; c) avere conoscenze giuste al di fuori dell'ambito prettametne ciclistico.

D'altra parte, i casi piu emblematici li possiamo scovare nelle verginelle che producevano cemento (coi vari centri di eccellenza annessi) che gestivano le loro squadre in modo altamente professionale, godevano di ottime coperture e gia allora gridavano I am doping free (salvo poi avere la certezza, se mai ce ne fosse stato bisogno, che i suoi cavalli di razza che stravincevano classiche ecc erano piu carburati degli altri).

Ancora. Chi non si ricorda i Moser, forse uno dei primi ad impiantare metodologie manageriali ed altamente professionali all'interno del ciclismo?

Comunuqe il punto, non è questo. O quantomeno: questa non è che un effetto secondario. O uno specchietto per le allodole.

Torniamo quindi ai nostri Zomegnan, ai nostri Leblanc o ai nostri signorotti che pretendono di fare il bello ed il cattivo tempo nel nome del business e dei metodi manageriali (sapete, un po' mi viene da accostare Zomegnan all' A.d. della fiat di cui adesso non mi ricordo il nome).

Quindi andiamo a vedere che succede nel nostro microcosmo del giro, dei suoi inviti e del metodo con cui è gestito.

Ma prima facciamo ancora un passo indietro "comparativo".
E' mio parere che la questione doping debba essere imprescindibilmente legata agli interessi che gravitano attorno.
Cosi come il grande evasore non deve essere cercato nell'idraulico sottocasa bensi nel prezzolato che pretende di essere preso a modello, salvo poi accorgersi che è la persona piu fraudolenta ed indebilitata d'Italia (do you remember tronchetto?) - cosi anche la sistematizzazione del doping deve essere cercata nell'aumento degli interessi finanziari che gravitano attorno a tale ambiente. A sua volta però, tali interessi finanziari si rivolgono (per vedersi fruttati) a chi, di fatto, ha ampie capacità manageriali.
A tal proposito, la I metà degli anni 90, e precisamente il Tour de France, sono stati lo spartiacque.

Abbiamo un mix esplosivo: siamo all'entrata dell'era della "globalizzazione" e dei diritti Tv, della comunicaizone ed altre amenità. Un sacco di soldi a livello globale devono essere investiti. La guerra fredda è finita. Europei ed americani hanno sterminate praterie del terzo mondo in cui andare a produrre, smantellando percio pesantemente le nostre industrie, piu costose. I capitali in eccesso quindi devono essere investiti in pubblicità, sponsorizzazioni, ecc. Il problema non è piu produrre. E' vendere. Ma che c'entra? c'entra.

Abbiamo sponsor, interessi economici ecc che vedono il Tour un prodotto sui cui investire massicciamente. D'altro lato, abbiamo uno staff organizzativo altamente professionalizzato che dice "venghino signori, venghino!" calano le braghe in nome del business (ah, dimenticavo, il business conosce la parolina etica? secondo me, no. l'unica che conosce è profitto. A qualunque costo).

Però si sa, la polvere deve essere nascosta sotto il tappeto. Ecco allora che per quasi una decina di anni abbiamo una generazione che va a 60 (e non mi riferisco solo ai km/h). Lo spettacolo è garantito. Il prodotto è venduto. Scandali nemmeno l'ombra. La managerializzazione va avanti. Gli sponsor accorrono numerosi. Insomma, il mondo perfetto.

Il sistema che ha prodotto tale panacea, d'altra parte, percorre una strada parallela. Era dell'informazione. Pubblicità, internet. età della conoscenza(sic!), fine del lavoro.

Ad un certo punto, però, l'ingranaggio si inceppa. Si inizia ad alzare il coperchio e vedere che, sotto le paroline manager, business, professionalizzazione, campioni e comprimari, carri e carovane, nani e ballerine, si nasconde un pentolone di cacca. Degno della migliore Parmalat e delle banche attuali che, nonostante i loro manager seriosi, uomini risoulutvi e decisi (insomma, che ce l'hanno duro) sono state spazzate via dal meccanismo stesso di cui loro erano (anche) gli artefici.

Ok, ma che c'entra il buon Zomegnan e Simeoni? c'entra.

Passano gli scandali. Arriva Armstrong (quello che secondo qualche buontempone ha il merito di opporsi ai potenti. da potente.), robottino cibernetico che straccia Ulrich a cronometro e (a mio avviso) non avrebbe sfigurato con Pantani in montagna.

Il management del tour, altametne professionalizzato, ha indubbiamente il "merito" di creare i presupposti necessari affinchè il potente buono (quello che si oppone ai potenti. Quali?) comandi. passata la crisetta, gli sponsor, tv, ecc accorrono ancora contenti. Business must go on.

Per 7 anni abbiamo un tour quasi all'acqua di rose. tutti a pane e acqua, almeno ufficialmente. Tutti "a pane acqua" perche il managment (che Zomegnan vuoele impiantare qui da noi, col giro) ha deciso che i peccati non si dicono. In nome del business (do yu remeber tronchetto?).

Intanto al giro, quello degli italioti praticoni , scandali su scandali. sanremo è solo l'emblema di cio che accade quando metodi non manageriali non sono saldamente impiantati. Non essendoci interessi tali da essere garaniti da "chi comanda" i giudici non possono chiudere entrambi gli occhi.anzi.

Sono piu dopati al giro al tuor nei primi anni 2000? chi si è dato metodi di gestione manageriali oppure i sempliciotti campagnoli che si meritano giggi sgarbozza al tgiro?
Chi per anni non ha vissuto l'ombra di uno scandalo, o chi per anni ha attraversato l'inferno? Che ruolo ha giocato il business gravitante attorno ai due eventi in tutto ciò? Ma gli investimenti non vanno a caso. Bensì si rivolgono dove, ripeto, sono n grado di fruttare. Eccco quindi l'esigenza di personaggi risulutivi, forti: insomma, degli Zomegnan e dei Marchionne(ecco, mi è venuto il nome). In una parola, dei manager.
questi sono solo spunti, che varrebbe la pena approfondire onde sfatare il mito della managerializzazione (ossia la pratica che accresce l'efficienza di un'attività o di una struttura produttiva. Ed efficienza = profitto) e di chi grida "w zome" e benvenuto armtrong

Ma che c'entra tutto questo con zomegnan? c'entra.

Intanto, infatti, il giro ha cambiato pelle.

Un uomo solo al comando (zomegnan) che sa quel che vuole: vendere il prodotto "giro". Sponsor stanchi del tour volgiono cercare un prodotto alternativo ma con le stesse basi sui cui investire. Lo zome a questo punto non fa che costruire attorno il "capitale sociale" (cosi lo chiamana gli economisti, a quanto pare) idoneo all'investimento.

Via i piccoli. Avanti con l'internazionalizzazione. Di doping, vecchio torri, non se ne deve parlare. Ed infatti, sebbene il 2008 sia stato il giro piu sporco degli ultimi anni, non se ne è parlato. (Salvo poi essere usato dallo stesso Zomegnan come ipocrita scusa per fare i comodi suoi).Ecco che la presentaizone del giro dell'anno scorso, esaltata dai più come un evento messaniaco, in cui non si pronunciò QUELLA parola, assume un altra luce.

Il clima è pronto. Avanti, sponsor. forza, venite! salvate la patria ciclistica coi vostri quattrini! Gli stessi quattrini che, pochi anni prima, avevano trasformato il ciclismo (dalla francia verso il mondo) in un merdaio di manager corrotti che drogavano i loro corridori come cavallini, certi dell'impunità garantita dai grandi manager prezzolati che, parole loro, "vendevano il prodotto Tour".

Zomegnan ha scelto questa strada? Bene. A questo punto, in un pomeriggio piovoso in cui sta ca.zzo di tesi non va avanti, credo che le nostre fottute battaglie forumistiche sul "sistema", sul "doping", della gestione delle federazioni non abbiano alcun senso. Per un motivo molto semplice.

Perchè siamo entrati nel campo dei valori morali.

E' giusto svendere il ciclismo sull'altare del profitto anche se sotto la pentola ci ritroveremmo omini bionici e controlli antidoping pari a zero? (in fin dei conti, abbiamo gia il calcio, o il tour primi anni '00, no?)

Oppure è giusto osteggiare questi metodi? Ok, non faremo del ciclismo un "prodotto globalizzato" (ossia, merce da essere spremuta in nome del profitto con qualunque mezzo (morti compresi): ossia doping di massa e disuqulianze sempre crescenti tra le squadre. che non sono imputabii alla scarsa cultura manageriale dei ds delle continental o professional, bensì sono la diretta conseguanza di tale logica.

Non produrremo storie da essere vendute e/o non vedremo il sindacalista di corridori costretti a correre gratis che gira in ferrari.

Avremo un moviemnto di resistenza che dice no alla mercificazione assurda di qualsiasi attività. Mercificazione che produce cio che ho detto prima.

Oppure volgiamo un "prodotto ciclismo" simil-wrestling con ragazzini e beoti che sprofondano sul divano e si ammazzano di coca cola mentre esultano per dei prodotti chimici (i wrestler) che vendono il loro corpo e la loro salute per soldi e celebrita?

Un ultima cosa. Chi sbraita contro all'antidoping farsa ed allo stesso tempo esige piu managerializzazione puntando però il dito contro il "sistema", magari pretendendo di essere visto anche come rivoluzionario che va contro corrente, si sbaglia di grosso. Secondo me.

W Simeoni.

 

[Modificato il 06/02/2009 alle 17:11 by pacho]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2009 alle 17:21
Gianni Mura sulla Repubblica di oggi, nella rubrica "sette giorni di cattivi pensieri", spezza una lancia a favore dell'invito di Simeoni al Giro..

(riprendo una parte dellìarticolo citato riportato anche da tuttobiciweb.it):

"....Ci avessero detto qualche anno fa (è un giochino scemo, quindi si va avanti) che la Gazzetta avrebbe dedicato un terzo della prima pagina a una foto di Ronaldinho che si fa tagliare i capelli, avremmo sempre pensato al pesce d’aprile. Venerdì 13 febbraio, eccola lì. Di fianco c’è il lancio di Sportweek, in copertina un Beckham ipertatutato in posa alla Bruce Willis. E questo dove ci porta? Da nessuna parte, ognuno fa il suo giornale che gli piace ed è giusto così (voto alla prima pagina: 3). Ho alzato il voto perché devo fare un appello alla Gazzetta, che organizza il Giro, e quindi ad Angelo Zomegnan. La squadra di Filippo Simeoni non è tra le ammesse al Giro. Perché? Tra l’altro, Simeoni è campione d’Italia in carica.
Non voglio pensare che l’esclusione di Simeoni sia una condizione espressamente da Armstrong, anche se in Italia (non l’ho detto io per primo) a pensar male spesso si indovina. Né capisco perché al Tour siano molto di manica larga con le squadre francesi e al Giro assai meno con le squadre italiane, magari preferendo una spagnola senza arte né parte. Al Tour Armstrong toccò il fondo etico del mestiere esibendosi in una mascalzonata di stampo mafioso sulla pelle del povero Simeoni, preso a berci anche da un discreto numero di corridori italiani senza che nessuno lo difendesse: Possono fare pace, i due, come farsi una guerra impari. Affari loro. Però Simeoni ha tutto il diritto di pedalare sulle stesse strade di Armstrong, in uno sport adulto in cui ciascuno sia responsabile di quello che ha detto e ha fatto."

 
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Livello Parigi-Tours




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  postato il 24/02/2009 alle 17:30
La Vacansoleil è entrata tra gli sponsor della Tirreno-Adriatico .
E' probabile la sua presenza al Giro

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/02/2009 alle 19:35
Originariamente inviato da spadino6

La Vacansoleil è entrata tra gli sponsor della Tirreno-Adriatico .
E' probabile la sua presenza al Giro



io la definirei certa...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/02/2009 alle 20:24
esagerati...a meno che non abbiate notizie certe.

La vacansoleil chi porta al giro? lhotellerie?? ma per favore!!!

A questo punto direi Barloworld e Ceramica Flaminia praticamente al 90%, con tanto di sviolinate tra Zomegnan e la squadra laziale. Per le altre ci vorrebbe un miracolo.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 27/02/2009 alle 17:48
Barloworld, biciclette Bianchi e Mauricio Soler di nuovo in forma... la invitano, la invitano
 
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Livello Tour




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  postato il 27/02/2009 alle 18:41
Originariamente inviato da Subsonico

A questo punto direi Barloworld e Ceramica Flaminia praticamente al 90%, con tanto di sviolinate tra Zomegnan e la squadra laziale. Per le altre ci vorrebbe un miracolo.


Concordo in pieno; però se qualche squadra dovesse per qualche "imprecisato motivo" saltare, sono sicuro che il buon Zome farà posto alla squadra olandese.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/02/2009 alle 10:26
Ritratto un momento: per la Barloworld son sicuro al 100%, ma Zomegnan potrebbe anche lasciare un posto vacante...ne sarebbe capacissimo.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Parigi-Tours




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  postato il 18/03/2009 alle 15:52
Certo che l'ASO comunicando le 20 squadre per il prossimo Tour e scegliendo come wild-card Agritubel, Skimano e Cervelo ha ampliato i pretendenti per gli ultimi due posti del Giro. Inoltre la non convocazione della Xacobeo costringe gli spagnoli a portare la migliore formazione in Italia. Per gli ultimi 2 posti in lizza Fuji (Cobo), Vacansoleil (Cooke), Flaminia (Simeoni), Barloworld (Soler, Hunter), Csf (Pozzovivo), Amica Chips (Astarloa)
 
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  postato il 18/03/2009 alle 16:54
L'Amica Chips, senza passaporto biologico, non potrà essere invitata.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/03/2009 alle 18:37
mi è sembrato di capire da una dichiarazione di Bruno Reverberi a Teleducato Parma, ieri sera, che la CSF non sarà invitata al Giro.
C'era delusione e amarezza da parte sua, e la convinzione che abbia pagato per i casi di doping dello scorso anno, dai quali, secondo lui, la squadra era estranea.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 19/03/2009 alle 19:14
Originariamente inviato da Monsieur 40%

L'Amica Chips, senza passaporto biologico, non potrà essere invitata.


E mo' chi glielo dice a Simon Clarke?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/03/2009 alle 10:07
gioco forza se dovessi scegliere tra la CSF e la Ceramiche Falmia sceglierei quest'ultima!


 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 08/04/2009 alle 14:55
Cito da gazzetta.it


A un mese dal via comunicate anche le 21 formazioni che sono state invitate a partecipare al Giro del Centenario. La ventunesima squadra è la Barloworld dello scalatore Soler. Di seguito le squadre in ordine alfabetico:
1. ACQUA&SAPONE - CAFFE’ MOKAMBO (Ita)
2. AG2R LA MONDIALE (Fra)
3. ASTANA (Kaz)
4. BARLOWORLD (Saf)
5. BBOX BOUYGUES TELECOM (Fra)
6. CAISSE D’EPARGNE (Spa)
7. CERVELO TEST TEAM (Svi)
8. GARMIN - SLIPSTREAM (Usa)
9 . ISD (Ita)
10. LAMPRE-NGC (Ita)
11. LIQUIGAS (Ita)
12. LPR BRAKES - FARNESE VINI (Irl)
13. QUICK STEP (Bel)
14. RABOBANK (Ola)
15. SILENCE – LOTTO (Bel)
16. SERRAMENTI PVC DIQUIGIOVANNI – ANDRONI GIOCATTOLI (Ven)
17. TEAM COLUMBIA – HIGH ROAD (Usa)
18. TEAM KATUSHA (Rus)
19. TEAM MILRAM (Ger)
20. TEAM SAXO BANK (Dan)
21. XACOBEO GALICIA (Spa)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2009 alle 15:00
Negativo.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2009 alle 15:05
Originariamente inviato da nino58

Negativo.


non sei contento per l'invito della Barloworld o del mancato invito ad una ventiduesima squadra?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2009 alle 15:06
Per il non invito di Flaminia e CSF.

 

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nino58

 
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Livello Tour




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  postato il 09/04/2009 alle 10:16
Purtroppo con il sicuro ricorso al TAS della Fuji-Servetto, gli organizzatori si sono trovati con questa spada di Damocle. Altrimenti, credo che alla fine avrebbero invitato la Flaminia. In ogni caso, a mio giudizio, il vero problema sta nel fatto che alcune squadre Pro-Tour (e mi viene in mente la Bbox Boyuges) non hanno rinunciato, e porteranno una squadra ridicola.
 
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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 10/04/2009 alle 10:14
...Vogliamo la FUJI SERVETTO al GIRO DEL CENTENARIO...IL VALORE AGGIUNTO AD UNA GRANDE CORSA....il giro del centenario dovrà essere l'inizio di un'era di grande ciclismo fatto di uomini e dal loro coraggio...

I'm doping free....


http://www.dopingfree.org/

 
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