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Autore: Oggetto: Gli Spagnoli

Elite




Posts: 25
Registrato: Jul 2008

  postato il 02/10/2008 alle 00:20
M'interessa capire cosa si pensa di questa schiera di atleti che in questi ultimi anni ha messo in chiara evidenza un nucleo, una generazione molto vincete, per non dire unica.
Al Mondiale sono stati polli, hanno corso senza coraggio, rimanendo alla finestra, convinti che l'Italia avrebbe fatto un solo tipo di corsa, poi sappiamo tutti come sono andate a finire le cose.
Ma non è di questo che parlo, io mi concentrerei su ciò che i vari Contador, Valverde, Freire, Pereiro, Sastre, Samuel Sanchez, Rodriguez, Mosquera e compagnia bella, hanno portato sotto forma di allori alla propria nazione.
Vittorie nelle classiche, nei grandi Giri, prestazioni a volte sospette, ma che hanno un po' eclissato il movimento nostrano, facendo nascere il sospetto che in fondo non siamo più i numeri 1!
Mi esprimo così poichè ritengo il movimento italiano il migliore al Mondo, specie se lo prendiamo a tutto otndo, inserendo tecnici, direttori sportivi, atleti ed ora dirigenti di alte cariche istituzionali.
Ora questa certezza secondo il mio modo di vedere viene a mancare, contrastati da un altro movimento che ha fatto dei risultati il metodo migliore per imporsi.
Contador sarà il prossimo dominatore dei Grandi Giri e Valverde senza l'antagonista Bettini, re delle classiche, avrà avversari?
Insomma mi chiedo se sono, saranno, domineranno ancora questo ciclismo moderno che dal post Armstrong ha meno certezze e dal post Bettini ne avrà ancor meno!

 

[Modificato il 02/10/2008 alle 00:47 by Monsieur 40%]


 
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Livello Roger De Vlaeminck




Posts: 632
Registrato: Jul 2008

  postato il 02/10/2008 alle 00:38


Il "post Armstrong" è di fatto terminato dopo neanche tre stagioni... Per quel che riguarda gli spagnoli, sono forti.
Ma non credo ci sarà tutta questa egemonia in futuro. Anche perchè non c'è mai stata sul serio. Hanno vinto gli ultimi 3 Tour... Ma andiamo a vedere come li hanno conquistati.
Secondo me abbiamo ingigantito troppo questa nazione. E dopo l'ultimo Mondiale e l'imminente ritorno di Ivan Basso, a me questa Espana fa tenerezza.

 

[Modificato il 02/10/2008 alle 00:46 by Monsieur 40%]

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Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 02/10/2008 alle 15:37
Per ciò che riguarda le corse in linea abbiamo vinto molto noi, hanno vinto molto loro (con qualche vittoria di peso in più per noi, mi sembra).
La differenza è tutta nelle corse a tappe (anzi, nel Tour de France).
Laddove la madre di tutte le differenze sta nei giorni immediatamente precedenti l'inizio del Tour 2006.
Noi avevamo l'erede "predestinato" di Armstrong per salire sul gradino più alto del podio ai Campi Elisi.
Lui è stato fatto fuori mentre coloro che, quasi certamente, avevano le sue identiche responsabilità, hanno potuto serenamente continuare a vincere.
Buona parte di quei "coloro" erano spagnoli.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2534
Registrato: Oct 2006

  postato il 02/10/2008 alle 15:42
Originariamente inviato da nino58

Per ciò che riguarda le corse in linea abbiamo vinto molto noi, hanno vinto molto loro (con qualche vittoria di peso in più per noi, mi sembra).
La differenza è tutta nelle corse a tappe (anzi, nel Tour de France).
Laddove la madre di tutte le differenze sta nei giorni immediatamente precedenti l'inizio del Tour 2006.
Noi avevamo l'erede "predestinato" di Armstrong per salire sul gradino più alto del podio ai Campi Elisi.
Lui è stato fatto fuori mentre coloro che, quasi certamente, avevano le sue identiche responsabilità, hanno potuto serenamente continuare a vincere.
Buona parte di quei "coloro" erano spagnoli.




direi che c'e' molta verita' in questo post.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Settembre 2009, Marzo 2010, Maggio 2010




Posts: 2421
Registrato: Oct 2007

  postato il 02/10/2008 alle 16:08
c'è da notare che tutto sommato gli spagnoli un anno in controluce lo hanno passato. Nulla a che vedere con chi ha subito le squalifiche, certo, ma a parte il Tour di Contador vinto con il licenziamento del primo arrivato, l'anno scorso è stato piuttosto buio per la Spagna. Da Valverde che ha mancato i suoi soliti appuntamenti alla sconfitta subita nella Vuelta dall'unico avversario vero presente, al mondiale dove nel momento decisivo non si è visto nessuno. Non a caso nel 2007 l'Italia nelle grandi classiche ha fatto incetta di risultati (Fiandre, Freccia, Liegi, San Sebastian, Amburgo, Mondiale, Lombardia), mentre quest'anno questo roulo egemone si è visto solo nel mondiale casalingo, ma nelle classiche è di nuovo emersa la Spagna. Non parliamo dei grandi giri.
Io noto da sempre una cosa. I forti scalatori spagnoli difficilmente sono un disastro a cronometro, o meglio, si difendono egregiamente almeno in quelle importanti dei grandi giri, riuscendo spesso a non perdere nemmeno dagli specialisti, se non sono in grande giornata.
Per gli italiani questo capita assai di rado, anzi è la norma che gli scalatori a cronometro facciano controprestazioni che il più delle volte compromettono la classifica.
E' evidentemente un pregio che la "scuola" spagnola ha nel crescere i propri atleti, senza che "da grandi", a fisico già formato, debbano rischiare di snaturarsi per guadagnare a cronometro.
Mi sono sempre chiesta se questo fatto sia dovuto alla presenza di gare a tappe nel calendario giovanile spagnolo più simili ai grandi giri, dove si trovano più salite e più km. a cronometro, oppure no. Io vedo che da noi mancano, dopo il forte ridimensionamento del Giro d'Italia, corse a tappe per under 23 che presentino contemporaneamente tapponi di salita e cronometro da almeno 30km. C'è il Giro della Valle d'Aosta, molto duro, ma crono poca o niente.

 

[Modificato il 02/10/2008 alle 16:12 by elisamorbidona]


 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 02/10/2008 alle 17:46
hanno vinto tanto perchè mentre italiani e tedeschi sono andati fino in fondo ad Operacion Puerto, loro se ne sono ben guardati.
Se tutti si fossero comportati come loro, gli ultimi tre Tour (ed il Giro di quest'anno) se li sognavano.
Probabilmente le ultime due maglie gialle avrebbero dovuto far compagnia ad Ivan Basso, e invece...

Nelle corse in linea Valverde, tolta la Liegi di quest'anno, non ci ha infastidito più di tanto.

Che dire? noi siamo stati più onesti o più fessi, a seconda dei punti di vista: loro più furbi o più imbroglioni, sempre a seconda dei punti di vista.

 

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  postato il 02/10/2008 alle 17:53
Originariamente inviato da elisamorbidona

Io noto da sempre una cosa. I forti scalatori spagnoli difficilmente sono un disastro a cronometro, o meglio, si difendono egregiamente almeno in quelle importanti dei grandi giri, riuscendo spesso a non perdere nemmeno dagli specialisti, se non sono in grande giornata.
Per gli italiani questo capita assai di rado, anzi è la norma che gli scalatori a cronometro facciano controprestazioni che il più delle volte compromettono la classifica.
E' evidentemente un pregio che la "scuola" spagnola ha nel crescere i propri atleti, senza che "da grandi", a fisico già formato, debbano rischiare di snaturarsi per guadagnare a cronometro.
Mi sono sempre chiesta se questo fatto sia dovuto alla presenza di gare a tappe nel calendario giovanile spagnolo più simili ai grandi giri, dove si trovano più salite e più km. a cronometro, oppure no. Io vedo che da noi mancano, dopo il forte ridimensionamento del Giro d'Italia, corse a tappe per under 23 che presentino contemporaneamente tapponi di salita e cronometro da almeno 30km. C'è il Giro della Valle d'Aosta, molto duro, ma crono poca o niente.


Ringrazio Elisa per aver posto il focus sul ciclismo (riusciamo a parlare di ciclismo o siamo veramente monotematici?).

Direi che hai azzeccato il punto. C'era un forumista spagnolo, TEKA, che ogni tanto veniva a raccontarci di questi giovani spagnoli fortissimi e futuribili per le corse a tappe, ed anche se alle volte ciccava qualche pronostico (mi pare disse che Luis Sanchez aveva più futuro di Contador per i GT, ma mi concedo il dubbio di ricordare male).

Ci sono molte più corse a tappe nella Spagna dilettantistica e c'è molta più attenzione, in questo senso, al cronometro. Non inteso come specialità a sé stante (infatti ai Mondiali Under 23 non c'è mai alcuno spagnolo che va forte a crono [vado a memoria]), però quelli che poi van forte sulle salite lunghe a crono sanno sempre difendersi abbastanza, proprio perché abituati da tempo a un certo tipo di sforzo.

Insomma, non si può mica aspettare sempre 50 anni per far nascere un nuovo Pantani; dovremmo organizzarci un pochino anche noi.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 03/10/2008 alle 00:53
Beh, per quello che riguarda le gare a tappe credo che oggi come oggi nessun italiano possa competere con Contador. L'unico che riusciva ad andare forte sia in salita che a crono era Basso: vedremo come se la cava dopo due anni di stop...
In quanto a Valverde non mi sembra che Cunego e Di Luca siano così inferiori...

 
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Livello Roger De Vlaeminck




Posts: 632
Registrato: Jul 2008

  postato il 03/10/2008 alle 01:21
Originariamente inviato da bianconiglio

Beh, per quello che riguarda le gare a tappe credo che oggi come oggi nessun italiano possa competere con Contador. L'unico che riusciva ad andare forte sia in salita che a crono era Basso: vedremo come se la cava dopo due anni di stop...


Infatti... Ivan Basso è stato l'unico corridore italiano a capire l'importanza di andare forte a cronometro. Cosa che molti suoi colleghi, vincitori di Giri d'Italia, non hanno mai fatto, pensando che andare discretamente in salita e difendersi a cronometro bastasse per poter presentarsi come protagonisti nelle corse come il Tour. Gli spagnoli, essendo più completi dei nostri atleti, questi problemi non li hanno.
Se Basso ritorna simile a prima, dubito che qualche spagnolo lo metterà in difficoltà. Lo stesso Contador avrebbe grossi problemi sia in salita che a cronometro.

 

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