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Il Forum di Cicloweb

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Autore: Oggetto: Pantani

Livello Moreno Argentin




Posts: 375
Registrato: Nov 2005

  postato il 14/02/2009 alle 10:14
Cinque anni passano in fretta, la memoria resta.
Sei stato il corridore che mi ha "portato" al ciclismo, il mio mito nei momenti belli e brutti. La prima corsa che ho visto a bordo strada, alla Cascata del Toce, è stata quella del tuo ultimo scatto... Ricordo la tensione per la tua caduta del giorno prima e la paura di non poterti gridare "vai Marco". Poi, quando sei sbucato all'ingresso della galleria a due km dall'arrivo, ormai staccato dai primi, lo scatto alla Bolt che ho fatto per seguirti. In mano avevo un cartello con scritto "orgogliosi del Pirata". Lo hai guardato con un'espressione che non dimenticherò mai, un misto di sensazioni indescrivibile a parole. Quel maledetto 14 febbraio 2004 piansi, ora ti dico solo una cosa. Riposa In Pace Pirata.

 

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La bùca l'è mea straca
se la sà mea ad vaca(detto Ornavassese)
...ecco il pirata che getta via la bandana e scatta...(A.De Zan)
Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole...(full metal jacket)

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1449
Registrato: Jan 2005

  postato il 14/02/2009 alle 10:23
Bellissima l'intervista nella homepage! Devo dire che hopianto.
Marco ci manchi tanto!

 

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To be a winner you must play hard and practice harder!!

It's not about how hard you hit, it's about how hard you can get hit and keep moving forward!



 
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Livello Luison Bobet




Posts: 786
Registrato: Jan 2006

  postato il 14/02/2009 alle 11:38
Intervista strepitosa, non commuoversi è impossibile. Credo sia il più grande omaggio al Pirata che io abbia modo di ricordare, sono certo che ne sarebbe fiero anche a lui.

Ciao Marco, son già cinque anni ma è come fosse un giorno....

 

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

Club anti Schleck, iscritto n. 1.

Verità e giustizia per Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2009 alle 12:25
Originariamente inviato da Donchisciotte

Grazie a Marco Grassi ( Admin) , prima di tutto.
E grazie a Enzo Vicennati per la disponibilità, la sensibilità, la capacità di raccontare che dimostra anche in questo ritratto di Marco che, io credo, per merito di Vicennati, sia davvero intensissimo, da leggere e ricordare.


sei troppo modesta: l'intervista è bellissima e gran parte è merito tuo.
Vivissimi complimenti

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

"Il rock è jazz ignorante" (Thelonious Monk)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2009 alle 12:43
l'intervista è splendida, una delle cose più belle lette negli ultimi tempi, grazie a maria rita e a vicennati.
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
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  postato il 14/02/2009 alle 12:46
Già San Valentino di suo è un giorno triste.
Da 5 anni a questa parte, poi...
Grazie Maria Rita e grazie Enzo.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Settembre 2009, Marzo 2010, Maggio 2010




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  postato il 14/02/2009 alle 13:16
che bello provare a pensare a quello che Marco direbbe e farebbe oggi, anche perchè possiamo dirlo e farlo noi. Fa male a volte sentire appassionati di questo sport parlare come se a Campiglio si fosse "fatta giustizia" e non si fossero perseguiti dei meri interessi economici.
Una persona però non è mai persa ma è sempre misteriosamente presente, per chi ci vuole credere, naturalmente. Nessuno è obbligato a crederci, però non è giusto nemmeno tapparsi le orecchie alla voce del cuore. E a San Valentino nel cuore di tante persone Marco c'è sempre come c'era già prima di quel giorno.
E lui che pensava di essere solo e dimenticato da tutti.

L'intervista anche per me è proprio molto bella.

 

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FANTACICLISMO CICLOWEB 2008

Terzo posto classifica finale
Vincitrice Memorial Pantani e tappa Alpe d'Huez al Tour

FANTACICLISMO CICLOWEB 2009

Vittorie: Tappa di Barcellona Tour de France e Giro del Veneto
7 TITOLI QUIZ DELLE SALITE

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 14/02/2009 alle 14:28
Magica intervista......... grazie Mariarita.. sei unica, e grazie anche ad Enzo Vicennati......... Grazie davvero!
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jan 2008

  postato il 14/02/2009 alle 14:42
Mi è piaciuto troppo il pezzo dove si parla come se MArco ci fosse anche oggi. Ho immaginato per un attimo come sarebbe stato tutto senza il 5 maggio.. un sogno bellissimo, seguito poi da un'amarezza incredibile...

 

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Fabio

I walk these streets, a loaded six string on my back...

"L'unico sport che pratico è seguire, camminando, i funerali dei miei amici che avevano praticato sport" Bertrand Russell

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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 14/02/2009 alle 15:21
Originariamente inviato da plata
come sarebbe stato tutto senza il 5 maggio..


Senza il 5 maggio, l'inter avrebbe uno scudetto in più.

Scherzi a parte. Molto bella l'intervista.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/02/2009 alle 15:34
Ma non era il 5 giugno il fatto di Madonna di Campiglio??

Senza domanda,era il 5 giugno

 

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RISULTATI DI PRESTIGIO FANTACICLISMO 2009 (Decimo assoluto)
2o in una tappa al Giro (Lido di Camaiore Firenze)
Medaglia di bronzo campionato italiano a cronometro
3o in una tappa al Tour (Monaco)
2o GP Ouest-France Plouay
Una vittoria (Rivas Vacia Madrid-Madrid)un secondo (Alziro-Alto de Aitana) e un terzo posto (Xativa) alla Vuelta + due quarti posti.
Terzo in classifica finale e miglior sprinter alla Vuelta!
Vincitore del Giro di Romagna
FANTACICLISMO 2010: Vincitore del Giro del Friuli
3o al Giro dell Fiandre
2o in una tappa al Giro (Ferrara-Asolo)
3o alla Tre Valli Varesine
2o Giro del Veneto/ 3o ad una tappa della Vuelta (Marbella-Malaga)
Che bello, sono fantalleato! ^_^

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 14/02/2009 alle 16:09
Questo pezzo mi ha toccato il cuore!

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3150
Registrato: Jun 2005

  postato il 14/02/2009 alle 16:19
Mi associo ai complimenti.
E' difficile, molto difficile, riuscire a trasmettere emozioni così grandi senza "scadere" nella retorica e rimanendo nell'ambito di un ottimo giornalismo. Ci siete riusciti, chapeu!

 
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Livello Gino Bartali




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Registrato: Jun 2008

  postato il 14/02/2009 alle 17:19
Bella intervista, davvero !

 

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http://cicloblog.splinder.com/

 
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Moderatore




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Registrato: Aug 2005

  postato il 14/02/2009 alle 20:27
E' stata un'intervista stupenda,in tutto e per tutto.
Già...5 anni sono già trascorsi ma il ricordo di Marco non può e non deve morire mai.

 

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Vivian Ghianni

"...L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa.L'importante è ciò che provi mentre corri." (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




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Registrato: Oct 2005

  postato il 14/02/2009 alle 23:16
Tutta la mia giornata è stata avvolta in un alone di malinconia, come non pensare a ciò che accadeva 5 anni fa.
Poi torno a casa, leggo la straordinaria intervista di Donchisciotte ad Enzo Vicennati e mi sento più sereno perché, ne momento in cui leggevo, si materializzava il vero Marco, libero da ogni retorica e agiografia.
Ciò mi ha dato grande sollievo, perché mi ha regalato la consapevolezza che, finché ci saranno persone in grado di conservarla nel loro cuore, la memoria di Marco vivrà in eterno.
Grazie di cuore.

 

____________________
Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 14/02/2009 alle 23:24
Quante cose ho imparato, inconsciamente, aspirandole, facendole mie, guardando quell'omino di ferro, Marco Pantani.

Sotto riporto semplicemente una giornata campale, forse quella che più lo rese grande, che attraversò ore e ore, e appassionò tutti a un giovane semi sconosciuto

http://www.youtube.com/watch?v=UFdJjieth64&feature=related

Ciao Marco

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 14/02/2009 alle 23:51
Maria Rita ed Enzo, un meraviglioso duo sull’orizzonte del poeta più profondo della storia del pedale. Ogni riga di questo capolavoro, rappresenta uno spaccato di ciò che era, e che è, Marco. Dalle emozioni fortissime, a quella commozione che sa sublimarsi tanto nelle gioie quanto nel dolore, fino alla rabbia per una tragedia che qualcuno ha sulla coscienza. I significati del 14 febbraio degli sportivi e di quell’uomo che non sarà mai dimenticato, hanno trovato la cornice più pregiata e meritata.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Under 23




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Registrato: Apr 2005

  postato il 14/02/2009 alle 23:55
5 anni , è impossibile dimenticarti ,grandissimo...troppo grande . M'hai lasciato un vuoto di Galibier..

 
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Under 23




Posts: 17
Registrato: Apr 2005

  postato il 15/02/2009 alle 00:35
veramente toccante e carica di significato l'intervista di Mariarita a Vicennati , ne riemergono significati essenziali del mondo di Pantani ... Bellissima
 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 15/02/2009 alle 01:59
Ciao Marco, Hasta siempre...

arrivano questi giorni di febbraio e c'è sempre una inquietudine che non mi riesco a spiegare, e poi ricordo il perchè.

Complimenti a cicloweb per la bellissima intervista.

 

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...Nessuna cortesia all'uscita...

...La faccia sporca e gli occhi vivi....

"La bicicletta era come l'aria che respiravo" (Giovanni Pesce)

 
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Livello Moreno Argentin




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Registrato: Sep 2005

  postato il 15/02/2009 alle 07:53
Lasciando stare ambiti personali che forse vanno ancora esplorati a fondo, alla luce delle vostre parole, il danno sportivo fatto dalla Ronchi è stato devastante... Non rendersi conto che la fine dello stimolo sportivo in qualche modo avrebbe significato la fine dell'anima è stato l'errore che a un team manager non si può perdonare. Tanto più a un team manager che si è vantata di essere anche cara amica del campione.
Pensare a Marco costretto a elemosinare un posto al Tour fa davvero male al cuore. Pensare al agazzino ricciolino con la cicatrice che veniva da così lontano, costretto in squadrette da due soldi mentre rivali meno degni sfoggiavano maglie da primi della classe, è un'umiliazione che gli doveva essere risparmiata.
Resta sull'isola capitano, ma scrivilo tu un libro. Affinché il mondo sappia che sei stato grande anche nella rovina, coprendo la pochezza delle persone cui avevi dato fiducia. Ci mancherai per sempre.
Ai capi di Cicloweb: visto che Donchisciotte è stata così sensibile e brava a "stanare" Vicennati, proviamo a fare la stessa cosa con Manuela Ronchi? Qualche domandina l'avrei anch'io...

 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 15/02/2009 alle 13:30
Originariamente inviato da grilloparlante

Lasciando stare ambiti personali che forse vanno ancora esplorati a fondo, alla luce delle vostre parole, il danno sportivo fatto dalla Ronchi è stato devastante... Non rendersi conto che la fine dello stimolo sportivo in qualche modo avrebbe significato la fine dell'anima è stato l'errore che a un team manager non si può perdonare. Tanto più a un team manager che si è vantata di essere anche cara amica del campione.
Pensare a Marco costretto a elemosinare un posto al Tour fa davvero male al cuore. Pensare al agazzino ricciolino con la cicatrice che veniva da così lontano, costretto in squadrette da due soldi mentre rivali meno degni sfoggiavano maglie da primi della classe, è un'umiliazione che gli doveva essere risparmiata.


La Ronchi non ha mai capito un emerito azzo di ciclismo indi per cui non ha saputo capire e gestire nel modo più giusto un ciclista.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2009 alle 13:48
Originariamente inviato da piccolo san bernardo

Ma non era il 5 giugno il fatto di Madonna di Campiglio??

Senza domanda,era il 5 giugno


Si si scusate l'errore. Tra l'altro questi due giorni costituiscono un il più brutto della mia vita da tifoso (5 giugno, insieme al 28 maggio), e uno il più bello (5 maggio per lo scudetto, e il 9 luglio)

 

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Fabio

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  postato il 15/02/2009 alle 16:34
Originariamente inviato da grilloparlante

Ai capi di Cicloweb: visto che Donchisciotte è stata così sensibile e brava a "stanare" Vicennati, proviamo a fare la stessa cosa con Manuela Ronchi? Qualche domandina l'avrei anch'io...


"Stanammo" Manuela Ronchi in occasione dell'anniversario di due anni fa, con questa intervista firmata da Elisa Marchesan:
http://www.cicloweb.it/art503.html

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
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Livello Marco Pantani
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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 15/02/2009 alle 20:38
Intanto grazie a tutti, sono contenta che questo ricordo di Marco abbia suscitato interesse ed emozione, ripeto che il merito è di Vicennati non per modestia ( non sono modesta o, meglio, particolarmente umile, solo cosciente dei miei limiti) ma perché è la verità.
A Nino 58 che chiedeva dello spettacolo: intanto già ieri notte Alessandro mi ha chiamata ed era entusiasta.
Tutto esaurito anche per la replica di stasera, ieri applausi interminabili ( così mi ha detto) e , alla fine, erano tutti in lacrime e coscienti di quanto Marco abbia subito. Il che era lo scopo dello spettacolo, per me ( cioè la coscienza).
Anche perché c'è una specie di piccola mostra con ritagli di giornali,pezzi di sentenze e vario materiale.
Sulla ulteriore diffusione, non lo so, speriamo, il teatro, con la crisi, è parecchio fragile.
So da Alessandro che si sta muovendo per questo.
Anche per diffonderlo in modo diverso. Perché, originariamente, lo spettacolo aveva un altro titolo, poi lui ha letto di un libro ( che io non ho letto e nemmeno lui) che si intitolava Pantani, il campione fuori norma.
Colpito del titolo ha rintracciato l'autore e la casa editrice per sapere se poteva utilizzare il titolo, hanno risposto sì e la casa editrice ha detto che si può pensare di allegare al libro non so bene se un dvd o il testo dello spettacolo.
Non so vedremo, queste cose sono talemnte condizionate dallo stato del teatro e dell'editoria che , fino a che non si fanno, non si può dire.
Io mi tengo la gioia di aver contribuito con il capro espiatorio al successo di ieri e oggi a Vicenza, alla presa di coscienza di chi ha assistito allo spettacolo,che è un successo di Marco e del suo bisogno di verità e di aver contribuito, nel mio piccolo, a far conoscere un bellissimo, fondamentale ritratto di Marco, come quello fatto da Vicennati.
P.s: Monsieur, credo che Grilloparlante si riferisse al fatto che, da allora, molta acqua è passata sotto i ponti, nei rapporti tra la famiglia e la Ronchi e in quello che si sa della gestione di Marco ( attraverso quanto detto da Tonina e scritto in alcuni libri).

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 15/02/2009 alle 22:22
Molto interessante lo spunto della lettera(immaginaria) di Marco a Bicisport.
Dalle parole di Vicennati si capisce che tra loro due c'era un rapporto molto speciale, di amicizia e soprattutto di fiducia.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2009 alle 22:40
Originariamente inviato da Donchisciotte

ripeto che il merito è di Vicennati non per modestia ( non sono modesta o, meglio, particolarmente umile, solo cosciente dei miei limiti) ma perché è la verità.



No, il merito è di entrambi. Complimenti sinceri ad entrmabi perchè l'intervista è davvero molto bella

 

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  postato il 16/02/2009 alle 00:44
Originariamente inviato da Donchisciotte

P.s: Monsieur, credo che Grilloparlante si riferisse al fatto che, da allora, molta acqua è passata sotto i ponti, nei rapporti tra la famiglia e la Ronchi e in quello che si sa della gestione di Marco (attraverso quanto detto da Tonina e scritto in alcuni libri).


Sì, sì, ho riportato il link solo perché poteva anche essere utile - come hai detto tu - verificare quanto dichiarato dalla Ronchi due anni fa alle domande che Elisa gli fece.

In ogni caso, ne approfitto per ringraziarti per questa bellissima intervista a Vicennati: ma, se permettete entrambi (intervistatrice ed intervistato), il merito per avermi fatto venire un groppo in gola grosso come una casa lo attribuisco né ad una né all'altro, bensì a quello straordinario campione che risponde al nome di Marco Pantani.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 16/02/2009 alle 00:51
Originariamente inviato da Monsieur 40%

il merito per avermi fatto venire un groppo in gola grosso come una casa lo attribuisco né ad una né all'altro, bensì a quello straordinario campione che risponde al nome di Marco Pantani.


Assolutamente d'accordo, per essere un grande raccontatore bisogna anche avere un racconto straordinario e Marco lo è. D'altronde, dopo tutto quello che è successo dal 5 giugno 1999, solo una persona straordinaria come Marco poteva conservare carisma, capacità di coinvolgere e di emozionare.

 

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Livello Marco Pantani
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Registrato: Sep 2004

  postato il 16/02/2009 alle 19:02
Ricevo da Marcobecks, che collabora con la Fondazione Marco Pantani,con l'invito a farlo conoscere, questo racconto/ notizia:

Cappotto
> lungo e bavero ben alzato, capelli rasati ,magro ,Micheal Rasmussen
> stava di fianco al suo amico confuso tra le persone che hanno
> affollato il giorno di S. Valentino lo Spazio Pantani. Il rituale
> era quasi uguale agli altri , silenzio ossequioso ,sguardi intensi e
> profondi, e quelli piu' giovani quasi increduli davanti ai video e
> alla sublime bellezza del Pirata che aggredisce i tornanti delle
> piu' impervie salite. L'ho guardato piu' volte, ho incrociato il
> suo sguardo per fugare i miei dubbi, ma quel ragazzo chiuso dentro
> un cappotto scuro era l' ex maglia gialla. Ha atteso l'orario di
> chiusura e poi con lo stesso silenzio si e' messo di fianco al
> bancone ha fatto un gesto con la mano verso Paolo Pantani, e si
> e' presentato........ "Sono Rasmussen......e ha tirato fuori una
> busta con dentro una maglia, la sua ultima maglia gialla. Si sono
> scambiati qualche parola, nel loro silenzio quasi a divedere i loro
> diversi tormenti.La maglia gialla era scritta e firmata . Anche il
> suo amico che lo seguiva come un 'ombra e ala protettiva era
> introverso, ci siamo scambiati quattro parole, giusto per
> raccontarmi che Rasmussen a luglio e' pronto per correre non si sa'
> con chi, e non si sa come, visto che l'aria che tira verso certi tipi
> di vittime del ciclismo moderno. Mi ha raccontato di un durissimo
> primo anno di sofferenza, ma che ora Micheal sta meglio ed e'
> pronto a correre. Il dono della sua maglia gialla e' un gesto
> verso un campione amato, con tanto di dedica per ogni tappa vinta al
> tour. Lo voglio raccontare perche' e' un gesto che mi ha commosso
> molto. La sua vicenda giudiziaria e sportiva e' nota ai piu', a
> tratti ha sfiorato il grottesco, ed a fare i carnefici di questi
> tempi si fa presto,se ha sbagliato e' giusto che dopo aver pagato,
> torni e corra come gli altri, come fa' al giro ed in giro per il
> mondo Ivan Basso per esempio. Rasmussen ha sfiorato la gloria
> (sportiva)direi eterna, ed ora ha la faccia di un ragazzo impaurito
> che quasi si nasconde. Il suo gesto ai miei occhi assume piu' alto
> valore perche' fatto con umilta' e in silenzio e con sincero affetto
> ed ammirazione verso un campione irripetibile ,icona di quel senso
> sublime che ti da una salita quando ci sali in bicicletta. La
> maglia gialla e' esposta all' ingresso alla Spazio Pantani, a
> Micheal Rasmussen auguro di cuore la miglior fortuna.
> marcobecks
>

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 16/02/2009 alle 22:52
Rasmussen, benedetto Rasmussen...
Michael deve aver riletto la sua storia e quella di Pantani e magari ha pensato: "Cavoli, anche a me mi hanno cacciato da una grandissima corsa quando vestivo la maglia di leader a un passo dalla fine. Se la gente ha amato tanto Pantani anche dopo che lo hanno cacciato dal Giro, magari adesso amerà anche me...".
Fratelli di sangue, quasi quasi mi commuovo. Mi commuovo? No, non ci casco, anche se mi è capitato di incontrare Rasmussen sulle strade di una corsa che ero andato a vedere e mi fece anche un po' pena.
Ci sono differenze. Pantani lo cacciarono dal Giro per un controllo sballato, Rasmussen lo mandarono pure a casa per motivi assurdi e ingiusti, salvo poi scoprire che era positivo alla Dynepo (come Riccò e Piepoli, insomma, siamo sullo stesso piano del Cera).
Pantani quei numeri insalita li faceva da quando era un ragazzo, Rasmussen li ha fatti a quel livello da quando s'è imboscato sulle Dolomiti (vedi la grottesca storia della mancata reperibilità svelata casualmente da Cassani) e chissà cosa ha fatto, se è vero che poi l'hanno pizzicato.
Allora, quando leggo notizie come quelle e amici più saggi di me mi dicono che l'amico con cui gira Rasmussen è solitamente il suo procuratore, mi viene da pensare che Rasmussen è andato al Museo di Pantani il 14 febbraio perché sapeva che lì avrebbe potuto trovare giornalisti. Perché se io ho un sentimento forte verso Pantani e voglio dirgli che mi ha ispirato, ci vado quando non c'è una folla da carnevale di Rio, ma quando c'è silenzio.
E poi, e qui la chiudo, che senso ha avergli dato una maglia gialla che era finta come i capelli di Berlusconi? E che valore spirituale può avere per chi gestisce la memoria di Marco prendere il simbolo di un primato così fasullo?
Questo sono manovre di opportunismo, abboccare significa volerci credere o non essere capaci di guardare dentro il significato delle cose. Nonostante ciò, spero che Rasmussen ritrovi il suo posto in gruppo: tanto ormai sono tornati proprio tutti...

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 17/02/2009 alle 10:14
P.S. Ne so poco, ma da qualche anno, cioè da quando è morto e non può più dire nulla, ho visto moltiplicarsi il numero delle persone che sano dire cosa avrebbe pensato Pantani di questa o di quella situazione.
Mi viene spontaneo tentare di ricordare che persona fosse Marco quando tutto andava bene e ricordo abbastanza chiaramente che ha sempre tenuto le distanze da personaggi discutibili e discussi: non per opportunità, ma perché mi par di capire che avesse dei valori sani. I sui compagni fino al 1999 erano gente sana, di cui nessuno avrebbe potuto sospettare. E pur mostrando il massimo rispetto per tutti, non lo ricordo aver mai fraternizzato con corridori che in qualche modo fossero invischiati in storie di doping. Per Virenque, ad esempio, ha sempre avuto parole neutre dopo la positività e non ricordo foto di Marco che andasse ad abbracciarlo al rientro dalla squalifica.
Perciò credo che sarebbe stato alla larga anche da Rasmussen. Ripeto, lo credo io che immagino situazioni e non altro. Ergo, vorrei dire, prima di magnificare l'umanità di Rasmussen che viene a portare una maglia gialla quantomeno sospetta a casa del Panta, proverei a chiedermi: ma il Panta quella maglia, se fosse stato vivo, l'avrebbe accettata? Lui che una maglia gialla l'ha vinta con un'impresa vera, cosa avrebbe pensato di questo omaggio?
Ecco il perché della mia freddezza sull'episodio descritto da Marcobecks. Perché non credo nella necessità di simili riconoscimenti, per un campione scomparso che era all'altezza dei più grandi e quindi molto più su del danese. E poi perché Rasmussen, ma qui esprimo un giudizio di simpatia esclusivamente personale, non mi è mai piaciuto...

 
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  postato il 17/02/2009 alle 14:44
Piccola premessa.
sono un semplice tifoso di Pantani, parlo e scrivo a mio nome.
I proverbi nascono e si usano perche da soli danno l'idea di un concetto, e si possono usare per tanti altri casi diversi da loro.Mi viene in mente...
A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina.
E' molto probabile che ci indovini Grilloparlante (non so il nome di battesimo) nella sua ferma diciamo condanna o non manifesta benevolenza verso il gesto di Rasmussen.
Non sono dentro la sua coscenza, mi sono per caso trovato davanti ai suoi occhi.A me sono parsi quelli di uno impaurito ,impacciato, lungi da cercare giornalisti o interviste, l' abbigliamento e il comportamento mi hanno convinto di cio'.Ho rivisto in lui il senso di vergogna che raccontava Petacchi durante la sua squalifica ad un dopo tappa.
Poi nello specifico, la sua squalifica ed in seguito la non negativita' hanno creato molti dubbi, e io non voglio essere comunque il suo difensore sportivo che sia chiaro.
Saro' ingenuo o sognatore, ma a volte gli sguardi penso trasmettano ancora i sentimenti.Pantani....ahhhhh..... tutto quello che si dice ,si scrive ,si legge e si fa', rischia di essere inadeguato.
Ho sempre pensato che il suo dono sia stata la sua condanna.
Un 'incredibile talento unito ad un carattere straordinario ,hanno creato quel fenomeno che 900 ciclististo ha visto eguali solo in Fausto coppi.Da campiglio in poi,l'uso e abuso e' di tale nome, e' sport vigliaccamente nazionale.Chissa'...forse avrai ragione te, lo avra' fatto anche Rasmussen.
Ti cito un esempio.
Dalla stupefacente penna o tastiera ,dello stimatissimo dottor Eugenio Capodacqua sono comparse parole tipo...."... Anche lui protagonista di una vita sregolata e trasgressiva ben prima che, nel 1999, fosse fermato a Madonna di Campiglio per valori ematici fuori dalla norma."
Mi chiedo, si basera' senz' altro a fatti e situazioni inconfutabili,viste di persona o raccontate, al livello altissimo della loro amicizia, o alla sindrome lapidatoria post madonna cieca?????
Avrai ragione te grillo, ma io ho visto e voluto raccontare gli occhi di un ragazzo impaurito, probabile che mi sbagli,mi sarebbe piaciuto tanto raccontare di Ivan Basso esempio,che dopo aver giurato la sua innocenza e messosi allo stesso piano di Pantani, nella persecuzione, nell 'ingiustizia subita, che e' partita da campiglio sino alle 7 procure degne di 100 Provenzano,bene Basso non ha mai chiesto scusa a Pantani, per averlo citato e usato impropiamente.
Comunque ti ringrazio per la leale onesta' critica che e' sempre ben accetta.
P.s.
uso queste righe per ringraziare M. Rita, per il contributo che da semplice sportiva e tifosa come me sta dando, nonche' alle mosche bianche di questo sport, cioe' Enzo Vicennati, Davide Dezan (splendido servizio a S Valentino)e Xavier Jacobelli(meraviglioso articolo il giorno Prima)per il loro semplice e sincero modo di vivere e raccontare Marco Pantani.
P.s.2
per il dott capodacqua...in quanti leggono il suo blog?
nessuno le ha suggerito che nel 1966 Johan Museeuw, era troppo piccolo per vincere un mondiale?

 
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  postato il 18/02/2009 alle 16:19
Riceviamo e più che volentieri pubblichiamo:

************

Ciao Cicloweb!
Sono Alessandro Albertin, l'attore che ha portato in scena lo spettacolo su Pantani lo scorso week-end.
Ci tenevo ad informarti ufficialmente che lo spettacolo è andato benissimo!
Non dovrei essere io a dirlo, ma lo dico lo stesso... in virtù della passione e dell'amore che c'ho messo nel realizzarlo.
Sabato sera a me e Michela (la mia fidanzata, regista dello spettacolo e impegnata in scena con me in qualità anche di attrice) tremavano letteralmente i polsi!
Ogni debutto porta con se la sua tensione e agitazione, ma sabato c'era qualcosa nell'aria a cui non riuscivo a dare un nome: l'aspettativa da parte del pubblico, il teatro strapieno, le decine di persone mandate via perché non avevano prenotato e non sapevano del tutto esaurito, l'anniversario della morte di Marco... insomma un insieme di cose che dava sempre più la consapevolezza che stavamo facendo qualcosa di grande.
Lo spettacolo è andato via liscio come l'olio, con i suoi momenti divertenti e i suoi momenti toccanti.
E alla fine gli applausi non finivano mai. Parte del pubblico si è alzata in piedi, per applaudire. Molti avevano le guance rigate da una lacrima.
Tantissimi gridavano: "Grazie!"
Lo stesso dicasi per la replica di domenica, finita la quale ho ricevuto un abbraccio commosso da una ragazza che mi ha detto che lavorava per uno degli sponsor di Marco nel 1999 (non mi ha detto quale), che conosceva bene Marco e che tutto quello che abbiamo raccontato nello spettacolo altro non è che la pura verità. Ci ha detto che siamo stati coraggiosissimi a realizzare uno spettacolo del genere, ma che ce n'era bisogno. Poi le veniva da piangere... mi ha abbracciato di nuovo e se n'è andata...
E' stata un'esperienza meravigliosa che sono fiero e orgoglioso di aver portato a termine.
La speranza è ora quella che l'evento abbia il seguito che noi speriamo.
Se già tu vuoi inserire questa mail o parte di essa nel sito... mi faresti cosa graditissima!

(continua...)

 

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  postato il 18/02/2009 alle 16:20
(...segue...)

Ti riporto di seguito alcune impressioni di chi ha visto lo spettacolo, arrivatemi via mail.
Probabilmente ne arriveranno altre nei prossimi giorni; intanto leggi queste.
Tranne una, sono tutte di amici e vanno lette alla luce di questo. C’è da dire, però, che i miei amici non hanno bisogno di adularmi: se fanno un complimento è sincero, se fanno una critica è intelligente e costruttiva.
Ti indico anche i loro nomi e qualche piccolo riferimento, così… a titolo informativo.


Giovanni (amico d’infanzia, grafico pubblicitario, la locandina l’ha creata lui): Serata memorabile, commovente, emozionante, unica! Grazie Ragazzi!!!

Roberto (marito di una vicina di casa, vende computer, mi vuole bene): Oltre che uno spettacolo oserei dire un TRIBUTO ad un campione dello sport.
Bravi Miky e Ale fate sempre centro. Spero la tua rappresentazione incuriosisca ancora un maggior numero di pubblico per il futuro, ve lo meritate alla GRANDE.
Una lezione di vita, che dovrebbe fare meditare di più, prima di giudicare il nostro prossimo.

Manuela (attrice amatoriale di Verona, amica di una ragazza conosciuta di recente): Grazie per l'intensa emozione che mi avete trasmesso. Spettacolo intenso che rende giustizia a Marco Pantani con comprensione e compassione, senza retorica.

Ilaria (somellier, ragazza simpaticissima e colta, coorganizzatrice con un mio amico di una rassegna teatrale estiva a Soave, Verona): Cari Alessandro e Michela, BRAVISSIMI! Complimenti... non sappiamo che cosa dire in più. Siete stati favolosi. Complimenti non solo per la performance - eravate in splendida forma entrambi - ma anche per il taglio che avete dato allo spettacolo.
Siete riusciti a riportarci in bicicletta, nelle stanze dell'hotel, al bar, nella lettura dei giornali, sovvertendo completamente quella che era l'idea... perchè purtroppo, come avete detto voi, eravamo un po’ tutti dalla parte di quelli che si sono permessi di dire "era normale che facesse quella fine lì...".
Quindi grazie per l'occasione che ci avete dato per cambiare la prospettiva... e complimentissimi ancora per lo spettacolo.
Voglio assolutamente che venga inserito nella rassegna Soavemente Teatro 2009!!!!

Noris (l’unica che non conosco): Ciao mi presento visto che vengo dal nulla e che ieri sera per caso ho assistito alla prima del tuo spettacolo su Pantani. Come spesso capita, almeno per quanto mi riguarda, le cose migliori arrivano per caso, in un momento qualunque di un giorno qualunque.
E così è capitato ieri sera, in quel piccolo teatro dove tutto scompariva mentre tu e Michela stavate sul palco. Le voci, il racconto, l'intensità, il rapporto che create con il pubblico mi hanno completamente stregata. Ho apprezzato molto come avete strutturato lo spettacolo e la linea seguita nel raccontare la vicenda, quella che dava tanti spunti e poche certezze se non quelle palesi.
Non avete creato confusione, come può capitare in vicende ingarbugliate come questa, ma avete seguito un percorso chiaro e ben spiegato.
Voi siete le persone in grado di far amare il teatro, quello non basato su fastose scenografie o teatri d'elite ma per tutti noi che siamo molti di più e molto interessati a vivere così il teatro.
Io ho sentito la passione che c'avete messo!
Grazie e spero che vi aspettino ancora tante soddisfazioni da ciò che fate.

(...continua...)

 

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  postato il 18/02/2009 alle 16:23
(...segue...)

Ti allego anche la Prima recensione ufficiale allo spettacolo, fatta
dal Giornale di Vicenza. Se vuoi, metti anche questa nel sito!
Si sta già muovendo qualcosa per alcune repliche: al 99% lo faremo al
Teatro san Massimo di Verona e probabilmente anche all'interno del
Palio del Recioto a Negrar di Valpolicella, in concomitanza con la
gara ciclistica under 23.



Martedì, 17 Febbraio 2009

SPAZIO BIXIO.
IN PRIMA NAZIONALE LO SPETTACOLO DEDICATO AL CICLISTA MORTO NEL 2004

Pantani, la discesa - La bici come croce.

“Il campione fuori norma” di Albertin e Ottolini
si focalizza su stranezze e contraddizioni della vicenda di Marco

«Ma andate a vedere cosa è un ciclista... e quanti uomini vanno in mezzo alla torrida tristezza».
La frase di Marco Pantani, scritta nella sua ultima lettera, quella affidata alle pagine del passaporto, acquista uno spessore ben diverso quando arriva nel bel mezzo dello spettacolo dedicato al ciclista, dopo che Alessandro Albertin e Michela Ottolini hanno inanellato una serie impressionante di circostanze strane, di contraddizioni, di reticenze, che a partire dal 5 giugno 1999 hanno reso la carriera del Pirata, che amava le scalate, un’inarrestabile discesa verso il 14 febbraio 2004 e quella stanza di un residence a Rimini.
“Marco Pantani, il campione fuori norma”, in prima nazionale sabato scorso allo Spazio Bixio, sceglie, tra i tanti modi possibili di raccontare il campione di Cesenatico, quello di focalizzarsi sugli episodi che hanno fatto nascere i sospetti, per qualcuno certezze, che il ciclista fosse dopato, come si usa dire con un orrendo neologismo.
Lo fa collocando i puri dati di cronaca o meglio, gli aspetti meno noti della vicenda, ma sempre contenuti in documenti inoppugnabili nel quadro della teoria del capro espiatorio dell’antropologo francese René Girard.
C’era una situazione di conflitto e disagio, nel mondo sportivo del 1999?, si chiedono Albertin e Ottolini.
Pantani era un personaggio dotato di caratteristiche uniche e di carisma? È stato progressivamente isolato dalla comunità, stabilendo una differenza mitica, come la chiama Girard, tra lui e gli altri atleti?
A partire dalla note affermazioni di Zeman del 1998, il mondo sportivo era sempre più scosso dalla presunta presenza del doping, nonostante le altrettanto note smentite di Mario Pescante. Pantani era all’apice della notorietà, consacrato dalla storica doppia vittoria di Giro e Tour nel 1998. Tutto cambia durante il Giro dell’anno dopo: a Madonna di Campiglio, il 5 giugno, gli viene riscontrato un valore di ematocrito (i globuli rossi nel sangue) superiore al consentito. Esce dall’albergo accompagnato da otto carabinieri: Riina e Provenzano, commenta Albertin, ne avevano due a testa.
Scavando negli articoli e nelle carte processuali, si scopre una valanga di incongruenze. I controlli a Madonna di Campiglio non seguirono il protocollo; Pantani aveva valori di ematocrito ben più alti dopo l’incidente del ’95, ma nessuno se ne era scandalizzato. La siringa con cui fu accusato, durante il Giro del 2001, di essersi iniettato insulina, non venne mai analizzata: bastò il fatto di averla trovata nella sua stanza a Montecatini, quando la squadra aveva già lasciato l’albergo.
Gli ultimi minuti, poi, sono pieni di misteri insoluti. Bussarono alla porta della stanza del residence dieci ore dopo la sua prima chiamata di aiuto. In un cestino c’era un contenitore di cibo cinese, da lui mai ordinato. La stanza stessa era devastata, ma nessuno aveva sentito nulla, e le mani di Pantani non presentavano segni. L’autopsia escluse che il ciclista avesse fatto uso prolungato di eritropoietina, sostanza che può essere responsabile dell’ematocrito alto.
«Non vogliamo dipingerlo come un santo», ripetono Albertin e Ottolini, che non nascondono infatti l’ingresso della sostanza, la cocaina, nella vita di Marco e i suoi effetti devastanti. Però gli indizi sono tanti, troppi per liquidare la storia di Pantani come un semplice caso di doping e di droga. La narrazione è costruita con ottimo ritmo, in un alternarsi di spiegazioni e di siparietti anche comici, ma non guastano affatto, dove i due attori interpretano i vari personaggi cambiando accento e postura, e lasciando giustamente modo, con spazi di silenzio, allo spettatore di digerire l’informazione.
Fanno pensare e trasmettono emozioni, forse il massimo per chi calca le scene.
Lo spettacolo, che s’inserisce nel filone del teatro civile fortunatamente sempre più presente, merita di essere conosciuto, anche per la scenografia evocativa di Piero Ottusi, che utilizza rottami di bicicletta come i frammenti di una vita.
Non sono pochi i momenti di grande intensità, ma merita una citazione il finale. Imitando il cronista De Zan senior, Albertin racconta un’immaginaria scalata con protagonisti Pantani, Zaina, Coppi e Anquetil. Pantani e Zaina staccano tutti, poi il Pirata, con un gesto di grande stile, lascia andare alla vittoria Zaina. «Svegliati Marco, ci sono i controlli!», e la bici diventa una croce.

Gianmaria Pitton - Il Giornale di Vicenza

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/02/2009 alle 18:28
spero l'abbia registrato, mi sta venendo una curiosità scimmiesca.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 19/02/2009 alle 10:00
Originariamente inviato da Monsieur 40%

(...segue...)

“Marco Pantani, il campione fuori norma”, in prima nazionale sabato scorso allo Spazio Bixio, sceglie, tra i tanti modi possibili di raccontare il campione di Cesenatico, quello di focalizzarsi sugli episodi che hanno fatto nascere i sospetti, per qualcuno certezze, che il ciclista fosse dopato, come si usa dire con un orrendo neologismo.
Lo fa collocando i puri dati di cronaca o meglio, gli aspetti meno noti della vicenda, ma sempre contenuti in documenti inoppugnabili nel quadro della teoria del capro espiatorio dell’antropologo francese René Girard.
Gianmaria Pitton - Il Giornale di Vicenza


Caro Monsieur, in questo sito è buona abitudine citare la fonte delle notizie vero?

Bene, credo che sarebbe anche buona educazione dire chi è che da 5 anni nel modo più gratuito del mondo ha messo insieme tutto quell'immenso lavoro chiamato "il Capro Espiatorio" utitlizzando appunto le teorie di Girard!!!
Sarebbe buona cosa ricordarlo sia all'ALbertin e sia al giornalista Pitton del giornale di Vicenza.
So bene che questa mia uscita non sarà condivisa da MAriarita che non ci tiene affatto alla visibilità, tutt'altro, però un po di gratitudine per tutto il lavoro svolto credo che gli vada di diritto!!
Caro ALbertin non ti conosco, e mi scuso, non ho dubbi sulla bontà della rappresentazione ( conoscendo benissimo tra l'altro la fonte ispirativa), ma questa dimenticanza mi ha fatto male!

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 19/02/2009 alle 11:08
Lorenzo, ti ringrazio perché sei sempre molto affettuoso, ma stavolta, veramente non è così.
Mario ha solo pubblicato delle e mail di Alessandro.
Davvero Alessandro ha citato il capro espiatorio anche molto più di quanto avrei voluto ( perché io, per timidezza, non sto bene in una situazione di visibilità), ha fatto una specie di mostra divisa per punti ( di cui mi manderà le foto perché non riesco a immaginarla) mettendo persino l’indirizzo del blog e infatti molta gente mi ha mandato messaggi privati all’indirizzo del blog.
E la sera del 14, finita la rappresentazione, mi ha mandato un sms dicendo che mi aveva dedicato lo spettacolo.
Nell’articolo pubblicato il giorno stesso del 14 il Giornale di Vicenza citava il capro espiatorio, come Tuttobiciweb e altri giornali.
No, davvero, anche troppa visibilità, molta più di quanto avrei voluto.
Comunque, almeno nel Veneto, per ora, lo spettacolo girerà e la cosa importante è questa: che quello che Marco ha dovuto sopportare è veramente troppo e desta molte domande.


 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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  postato il 19/02/2009 alle 13:13
Che spettacolo di intervista, quella di Mariarita a Vicennati.

Come vorrei avere 4-5 anni di più e aver potuto vivere pienamente Pantani e la sua storia.

 

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 19/02/2009 alle 13:57
Originariamente inviato da Donchisciotte

Lorenzo, ti ringrazio perché sei sempre molto affettuoso, ma stavolta, veramente non è così.
Mario ha solo pubblicato delle e mail di Alessandro.
Davvero Alessandro ha citato il capro espiatorio anche molto più di quanto avrei voluto ( perché io, per timidezza, non sto bene in una situazione di visibilità), ha fatto una specie di mostra divisa per punti ( di cui mi manderà le foto perché non riesco a immaginarla) mettendo persino l’indirizzo del blog e infatti molta gente mi ha mandato messaggi privati all’indirizzo del blog.
E la sera del 14, finita la rappresentazione, mi ha mandato un sms dicendo che mi aveva dedicato lo spettacolo.
Nell’articolo pubblicato il giorno stesso del 14 il Giornale di Vicenza citava il capro espiatorio, come Tuttobiciweb e altri giornali.
No, davvero, anche troppa visibilità, molta più di quanto avrei voluto.
Comunque, almeno nel Veneto, per ora, lo spettacolo girerà e la cosa importante è questa: che quello che Marco ha dovuto sopportare è veramente troppo e desta molte domande.





Meglio così Mariarita
su certe cose adoro sbagliarmi.
Bene chiedo scusa all'albertin allora, ma non al giornalista che sull'articolo è stato superficiale comunque.
Chiedo scusa anche a Monsieur, ma non ce l'avevo affatto con lui che ha semplicemente riportato quanto inviatogli.
bene... speriamo davvero che questa rappresentazione abbia un grosso seguito!!

 
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  postato il 19/02/2009 alle 21:22
cannavò
 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 04/03/2009 alle 20:33
Il primo Marzo è finalmente riaperto il forum di Marco Pantani sul nuovo sito allestito dalla fondazione, ci ho appena dato un'occhiata ma mi è parso di vedere che è stato fatto davvero un buon lavoro, Forza Pirati.......si riparte!!!
 
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Livello Marco Pantani
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Registrato: Sep 2004

  postato il 04/03/2009 alle 21:09
Sì, il forum è gestito da Enzo Vicennati, a titolo gratuito, per amicizia verso Marco e la sua famiglia.
Spero possa essere la persona giusta per un forum che ha attraversato tante traversie. E il fatto che abbia citato, nel suo primo intervento, Cicloweb come modello di forum, me lo fa sperare con più ragione.

 

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IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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