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Autore: Oggetto: 2 Agosto 1992 - 2 Agosto 2008

Livello Eddy Merckx




Posts: 1229
Registrato: Apr 2008

  postato il 02/08/2008 alle 11:47
In vista della prova olimpica su Strada, oggi è il 2 agosto 2008, e lo stesso giorno del 1992 ci vide una grande soddisfazione per tutto il nostro ciclismo.
Un italiano vinse la prova olimpica su Strada a Barcellona ed era il povero Fabio Casartelli
(fonte:gsalbese.it)

Ed ecco la cronaca di quella gara.
Corriere Olimpiadi. Barcellona 1992: ciclismo
ciclismo su strada: primo Casartelli
rinuncera' ai computer per lavorare con Bugno

TITOLO: CICLISMO SU STRADA: PRIMO CASARTELLI
Rinuncera' ai computer per lavorare con Bugno
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI BARCELLONA . Fabio Casartelli non ha creduto alla maledizione dei dilettanti per cui, prima di passare professionista, non e' il caso di vincere una gara cosi' importante: "Cosa dovevo fare, frenare?". A fine stagione passera' nel ciclismo dei "grandi", lo aspettano Gianni Bugno e la Gatorade. In dote portera' la medaglia d' oro della strada, la quinta vinta da un italiano nella storia dei Giochi in questa specialita' e quella faccia da ragazzino a cui piacevano i computer ma che, dopo tre anni passati sui banchi di scuola a studiare elettronica, si e' accorto di non potersi piu' dividere tra bicicletta e terminali. Fabio ha vinto l' oro della strada, ci pensera' spesso da ora in poi, perche' gli piace star da solo. Ricordera' un paese spagnolo dove si moriva di caldo e dove un tecnico fine come Giosue' Zenoni gli ha letto la corsa il giorno prima: "Nell' ultimo giro ho cominciato a pensare alla vittoria . ha raccontato Fabio . sapevo di essere il meno controllato, ho avuto molto aiuto da Gualdi e da Rebellin, ho giocato piu' libero. Il dottore mi aveva detto: provaci, perche' nella squadra sarai tu il meno marcato. E' una vittoria che ripaga dei sacrifici di un mese, del lavoro di tanta gente". Fabio e' tornato a casa con il pullman che ha portato suo padre, sua madre, la sua fidanzata e uno stuolo di parenti fino a Sant Sadurni d' Anoia. Si fara' un giorno e una notte di viaggio per scortare la seconda medaglia d' oro nel ciclismo di Albese, paese in provincia di Como, sessant' anni esatti dopo quella di Paolo Pedretti, conquistata nell' inseguimento a squadre su una pista di Los Angeles. Fabio portera' a casa anche il ricordo di Giosue' Zenoni, il tecnico che non torna sulle sue decisioni: quella di Fabio e' stata la sua ultima medaglia. Roberto Perrone

Perrone Roberto


Pagina 15
(3 agosto 1992) - Corriere della Sera
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Corriere olimpiadi. Barcellona 1992. ciclismo

la felicita' dietro l' ultima curva
Casartelli sul traguardo trova tutto il suo paese pronto a portarlo in trionfo

Nella prova su strada guizzo vincente del giovane comasco dopo un lavoro perfetto dei compagni di squadra

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI SAN SADURNI' . L' oro della strada e' in fondo a questa valle, alberi scarsi, terra assolata, gente arrivata da lontano per veder vincere un ragazzo, uno qualsiasi. Ma quelli piu' colorati, piu' festosi, sono gli italiani e allora su' il tricolore perche' ha vinto Fabio Casartelli. C' e' vino frizzante a San Sadurni' d' Anoia, un paese a 40 chilometri da Barcellona: questo da ieri e' il posto piu' bello del mondo per Sergio Casartelli, elettricista comasco con otto gare vinte tra i dilettanti. "Poi ho dovuto piantar li' , non mi potevo piu' permettere di andare avanti, ma mio figlio l' ho messo in bicicletta a nove anni". Sergio Casartelli ha una canottiera bianca distrutta dal sudore, un berretto da ciclista, la faccia buona di chi ha lavorato una vita sperando di vivere questo momento. E il suo giorno, perche' e' il giorno di suo figlio Fabio, primo sulla linea d' arrivo di questi 194,4 chilometri d' asfalto in mezzo ad una terra dove puo' crescere solo la vite, in fondo al rettilineo che sale leggermente verso la collina. L' oro della strada e' italiano, Fabio lo vince con una volata perfetta, scatto ai duecento metri, l' olandese Dekker e il lettone Ozols, compagni di fuga, lasciati dietro a disputarsi l' argento. Lo prende Dekker che butta le braccia al cielo prima ancora che lo faccia Fabio, felice perche' l' importante non e' vincere, ma partecipare. Fabio alza le mani dopo, deve difendersi dai fantasmi degli avversari, deve capire. Gli siamo tutti addosso, c' e' la solita folla di telecamere, ci sono tifosi che lo soffocano, vengono da Albese, provincia di Como, sono 70. Hanno viaggiato 50 ore pilotati dallo stoico autista Elio, mai un cedimento, merita un citazione, per arrivare fin qui, con le maglie su cui e' stampata la faccia di Fabio. C' e' anche un gruppo di veneti di Madonna di Lonigo, provincia di Vicenza, tra cui il fratello di Davide Rebellin. Ci saranno anche dei tifosi di Mirko Gualdi, non li vediamo ma saranno contenti. E una vittoria di tutti, lo dice Fabio nella concitazione dell' arrivo, lo ripetono i suoi due compagni. Abbracci e parole in questo mezzogiorno che abbrustolisce la testa ma non la gioia. Qualcuno tenta di allontanare il signore in canottiera. "Ma sono suo padre!" dice lui con le lacrime agli occhi, l' orgoglio mischiato alla fatica: "E il giorno piu' bello della mia vita, piu' bello di quando e' nato Fabio". Fabio e' figlio unico, meta' dei 70 sono parenti, ci sono anche mamma Rosetta, che non si vede, e la fidanzata Annalisa che invece sfida il protocollo per abbracciarlo prima che suonino gli inni. Il nostro eroe della strada compira' 22 anni il 16 agosto e la medaglia olimpica stara' in bacheca, ricordo del circuito di San Sadurni' , 16,200 chilometri da ripetere 12 volte dove gli unici refoli di vento vengono dagli avversari che ti scattano a fianco. E un gran giorno anche per Giosue' Zenoni, il grande alchimista del nostro ciclismo dilettantistico, il dottore, come le chiamano tutti e non solo perche' e' laureato in economia e commercio alla Cattolica, ma perche' e' un vero sapiente, di uomini e di sport. La sua gioia e' contenuta forse dalla scelta di lasciare: cerca nuovi stimoli, lo aspetta un concorso da funzionario del Coni, i titoli li ha, anche se dietro una scrivania non ce lo vediamo. "Ringrazio il dottore . dice Fabio . dedico il successo a lui e ai tifosi. Il pregio del dottore e' di aver creato una squadra dove non ci sono invidie, potevano vincere anche gli altri, non c' era differenza". "Una vittoria di tutti, senza togliere nulla a Fabio" conferma Mirko Gualdi. Ci sono i giornali che svolazzano e i francesi che gli girano, sono loro a tirare all' inizio. "Era previsto" spiega Zenoni, vanno via in tre: Herve' Pascal, il belga Thijs e l' austriaco Totschning. A meta' del sesto giro li riprendono, e' Gualdi a orchestrare la fuga decisiva (a nove) perche' fa la selezione, mentre Rebellin, dietro, distoglie i sospetti da Casartelli. Sono in tre come gli altri i nostri, ma e' come se fossero il doppio. "Casartelli era designato in una fuga a lunga gittata . afferma Zenoni . Gualdi ha dato l' impronta alla gara, ma quello di Casartelli e' un trionfo costruito con le sue forze, con le sue gambe". Fabio esce dal gruppo con Ozols e riprende i nove in vantaggio tra i quali il piu' attivo e' Gualdi. Sono in undici adesso. Manca un giro e mezzo alla fine quando scattano i tre che si disputeranno la fuga decisiva. "Dekker ha vinto due volate al giro dell' Austria, Fabio deve stare attento, ma e' il migliore dei tre in questa situazione". Zenoni e' in tribuna, ormai i tre sono sull' ultima curva. Duecento metri, Fabio scatta, sicuro, vincente. L' oro della strada e' suo. Ma appartiene anche a quel signore in canottiera, a Zenoni, a Rebellin (20), a Gualdi (71 per via di una caduta prima dell' ultima curva). E, in fondo, anche a tutti noi. Roberto Perrone

Perrone Roberto


Pagina 16
(3 agosto 1992) - Corriere della Sera



CIAO FABIO...

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3025
Registrato: Feb 2006

  postato il 02/08/2008 alle 12:02
Bravo AD, una volta tanto fai un post intelligente.

Che volata che fece il povero Fabio!
Ancora mulinava sui pedali quando Ozols e Dekker erano già sollevati sui manubri, ad esultare per le rispettive medaglie. Li schiantò letteralmente.


 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

Anti-Zerbinegnan club - Iscritto n°1

Anti Armstrong n°2

 
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Livello Roger De Vlaeminck




Posts: 632
Registrato: Jul 2008

  postato il 02/08/2008 alle 12:21
Bellissima quella immagine.

 

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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 02/08/2008 alle 13:34
Bellissima idea ricordare Fabio Casartelli.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Gastone Nencini




Posts: 504
Registrato: Jul 2008

  postato il 02/08/2008 alle 14:16
Bellissima immagine di un grande campione e di un meraviglioso ragazzo da tutti stmato,che il Fato ha proditoriamente sottratto alla moglie, al piccolo figlio e a tutta la sua famiglia.

La dedica di Armstrong nella tappa di Limoges rimarrà scolpita in noi appassionati molto di più dei 7 identici Tour, lì è stato un grande uomo ed un vero campione!

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2301
Registrato: Dec 2003

  postato il 02/08/2008 alle 15:37
Abbiamo ancora negli occhi quella volata così strana... quanta gioia.
Tra i prof Casartelli non avrebbe mai brillato, se non per il suo volto pulito e la sua correttezza. Ma quella volata non la dimenticheremo mai.

Anche se è un pò OT, il giorno dopo quella gara terminò il lungo (e un pò assurdo) "blocco olimpico" voluto dalla FCI per evitare la fuga tra i prof dei nostri migliori atleti.
Pochi giorni dopo passarono tra i prof Casartelli, Rebellin (che quasi rischiò la convocazione al mondiale di Benidorm), Casagrande, Bartoli, Pantani, Belli, ... erano i famosi e terribili ragazzi del '70: grandi soddisfazioni e grandi sofferenze. Comunque sia andata, grazie a tutti loro, a chi corre ancora, a chi non corre più, a chi corre su strade più belle e più dolci.

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Amministratore




Posts: 5978
Registrato: Aug 2002

  postato il 02/08/2008 alle 16:15
Bravissimo AuroDavide, hai ripescato una ricorrenza davvero significativa, col ricordo di un corridore di cui abbiamo parlato anche poco in questo forum: non poteva esserci occasione migliore.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 4030
Registrato: Oct 2007

  postato il 02/08/2008 alle 16:44
Mi associo ai complimenti fatti ad AuroDavide.

Personalmente io non ricordo la sua vittoria alle olimpiadi perchè nel 92 avevo solo 7 anni. Ricordo invece la disgraziatissima giornata in cui il povero Casartelli morì. Riposa in pace

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 03/08/2008 alle 01:52
AuroDavide... allora non sei fatto solo per far sacramentare.. bravissimo
Ricordo il giorno del incidente, ero davanti alla TV.. Fabio dopo Barcellona non passò alla Gatorade ma all'Ariostea..e non fece poi così tanto.. e quel giorno al Portet d'Aspet... il dramma.. la notizia che arriva in diretta, il magone di De Zan ed Adorni.. Virenque che vince ed esulta a Cauterets (ma non sapeva nulla), tappa nella quale Pantani crollò. i giornalisti di Tele Montecarlo che senza tatto chiedevano ai corridori: "Che ne pensate di questa giornata tragica".. alcuni sapevano e piangevano.. altri come Podenzana risposero: "Oh ...perchè si stacca Pantani è una tragedia??" Poi alla notizia pianti ed anche qualche arrabbiatura. Non si fa così, non si da in pasto in questo modo una tragica notizia. La fine della telecronaco con De Zan che disse: "Ed ora terminato il nostro lavoro, lasciateci ad andare a piangere un amico"... Poi i soliti sciacalli che entrano in camera mortuaria e ne fotografano il corpo... Fabio forse è stato un domani mai diventato oggi... ma quel giorno resta tragicamente indimenticabile... Il giorno dopo gli sguardi persi di Miguel Indurain, Mario Cipollini, Rominger, Bugno e Zulle erano in testa a fermare il gruppo (pare che Rijs tentò uno scatto e fu preso a male parole da tutti gli altri) che arrivò al traguardo a passo d'uomo. E la vittoria di Armstrong, qualche giorno dopo a Limoges con le braccia che indicavano il cielo...

 

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www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
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...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 04/08/2008 alle 02:31
Ho rivisto la corsa qualche tempo fa su ESPN Classic; ovviamente non la ricordavo, vista l'età, ma ovviamente conoscevo la storia di Fabio Casartelli.

È stato bello vedere battagliare Casartelli con Erik Dekker.
Me lo sono immaginato battagliare con l'olandese (e con altri) nelle tante classiche di Coppa del Mondo, magari lì con Erik in quella pazza Parigi-Tours - che l'olandese vinse con un'impresa magnifica - a beffarlo di nuovo in volata.
O magari perdendo.
Vincere o meno sarebbe stato influente.
Sarebbe stato bello saperlo lì.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 04/08/2008 alle 19:20
Indimenticabile Mario... Io ero davanti alla Tv, allora avevo 15 anni... Esultai, quando vidi Dekker alzare per primo le braccia... Aveva davanti una bella carriera Fabio...

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Freddy Maertens




Posts: 873
Registrato: Sep 2005

  postato il 05/08/2008 alle 17:05
Originariamente inviato da Cascata del Toce

AuroDavide... allora non sei fatto solo per far sacramentare.. bravissimo
Ricordo il giorno del incidente, ero davanti alla TV.. Fabio dopo Barcellona non passò alla Gatorade ma all'Ariostea..e non fece poi così tanto.. e quel giorno al Portet d'Aspet... il dramma.. la notizia che arriva in diretta, il magone di De Zan ed Adorni.. Virenque che vince ed esulta a Cauterets (ma non sapeva nulla), tappa nella quale Pantani crollò. i giornalisti di Tele Montecarlo che senza tatto chiedevano ai corridori: "Che ne pensate di questa giornata tragica".. alcuni sapevano e piangevano.. altri come Podenzana risposero: "Oh ...perchè si stacca Pantani è una tragedia??" Poi alla notizia pianti ed anche qualche arrabbiatura. Non si fa così, non si da in pasto in questo modo una tragica notizia. La fine della telecronaco con De Zan che disse: "Ed ora terminato il nostro lavoro, lasciateci ad andare a piangere un amico"... Poi i soliti sciacalli che entrano in camera mortuaria e ne fotografano il corpo... Fabio forse è stato un domani mai diventato oggi... ma quel giorno resta tragicamente indimenticabile... Il giorno dopo gli sguardi persi di Miguel Indurain, Mario Cipollini, Rominger, Bugno e Zulle erano in testa a fermare il gruppo (pare che Rijs tentò uno scatto e fu preso a male parole da tutti gli altri) che arrivò al traguardo a passo d'uomo. E la vittoria di Armstrong, qualche giorno dopo a Limoges con le braccia che indicavano il cielo...
pelle d'oca eprchè anch io ero davanti alla tv.tappa che iniò nella tarda mattina.
De Zan piangeva non aveva solo il magone.Chi invece intervistava venne poi richiamato in Italia.Bugno impietrito davanti alla bara per 2 ore chiappucci che piangeva su dei gradini.
la gazzetta titola"fabio vogliamo ricordarti cosi"con la sua maglia olimpica.
Lascio il figlio di appena 3 mesi
Si Riis voleva giocarsela quella tappa e sulla gazzetta del giorno era nel "personaggio no".Da quel gesto capii che non c'era da fidarsi di uno come lui.
Chiappucci taglio il traguardo appenna dopo la squadra che era stata portata davanti anche dagli altri corridorisotto lo sguardo vigile di Indurain in maglia gialla,non un signore un nobile.
Immagini che faceevano vedre il podio olimpico e il cronoprologo senza dir in realtà chi fosse.
Dissero che addirittura s era fatto sedurre dal Tour come da una bella donna e che ne era rimasto intrappolato epr sempre.
In realtà quella caduta era banale e vi fu anche chi fini nel bosco sottostante.All'inioz nemmono de zan s era accorto che Fabio era a terra
La tappa dopo il Tour riparti veros Limoges e quando si sarebbe voluto digerir tutto ecco che lance andò a vincere quella tappa.L'inizio di un altra leggenda.
Ai tempi si disse una cosa che credo debba far riflettere."Non si può obbbligare i corridori a portar il cassco rigido"oggi grazie alla tecnica ci siamo riusciti e credo non sia il solo campo dove tutti debbano accettare regole certe

Ciao Fabio "Ride forever"

 

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W Bartali!voglio tornare al ciclismo fatto di polvere, di mangiate, bevute di vin rosso ,respiri di sofferenza vera e viaggi di avventura e di sana follia

"Felix qui potuit rerum cognoscere causas"

 
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