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Autore: Oggetto: Eugenio Capodacqua

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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Registrato: Sep 2004

  postato il 18/07/2008 alle 10:21
Dunque, intanto colpisce l’atteggiamento psicologico di chi si ritiene misura di tutte le cose.
Se Riccò , come Di Luca, decide di non parlare con un giornalista che nei suoi articoli verso i ciclisti ha toni durissimi che sarebbero meglio adatti a reati quali la pedofilia o l’assassinio di bambini ( ma per i giustizialisti ogni reato è criminalità pesante), con uno che legge il mondo complesso del campione solo alla luce univoca del doping, non va lontano.
Perché non arrivare davvero alla maledizione per le prossime sette generazioni, all’uccisione del primogenito di ogni dopato, al taglio della mano destra che lo segni a vita?
Nel forum di Cunego già lo fanno, Riccò è chiamato allegramente pezzo di m….. e merdina.
Di Luca e Riccò hanno fatto benissimo a non fare i baciapile e rifiutarsi di parlare con chi non gradiscono ( come Capodacqua è libero di scrivere quello che vuole), se poi Di Luca ( nonostante assoluzioni sia penali che sportive) continua ad essere un dopato, secondo lui che non ha letto nelle perizie la piena negazione del doping, o se Riccò risulterà positivo alle controanalisi, beh…… vuol dire solo che nessuno è perfetto.
E che anche i dopati possono scegliere con chi parlare.

Quanto alle sue affermazioni su Pantani: Capodacqua non scrive da una catacomba mediatica.
Scrive sul maggiore giornale italiano, da quel pulpito ha diffuso, dal 5 giugno 1999 ( dopo averlo esaltato come tutti), l’immagine di Pantani per anni trionfante nei media: il dopato che aveva rubato talento e carriera sportiva ( o ,almeno, il sospetto poteva investire tutta la vita sportiva di Pantani).
Se oggi quella versione non è più trionfante vuol dire che la gente ha capito che era falsa e l’ha capito perché in tanti hanno cominciato a sollevare dubbi su quel controllo senza testimoni, se uno che scrive su Repubblica soffre l’impatto mediatico di siti internet come quello di Pantani, ci si dovrebbe riflettere.
Augurarsi che la famiglia Pantani sappia trovare quella verità che sappiamo, ormai, quale sia, ma anche riflettere su quale fosse la funzione di un forum come quello di Pantani.
E’ chiaro che Capodacqua, quando parla di siti internet da cui viene diffusa un’immagine di Pantani diversa da quella data da lui ( anzi mistificata ), si riferisce anche al sito di pantani, cioè al forum,
Un forum sgangherato, da tempo,sempre trascurato da chi negli anni ha curato l’immagine e la memoria di Marco, ma che la sua parte, evidentemente, l’ha fatta.
Non avere capito che seguendo il forum, curandolo, credendoci si poteva avere una bella tribunetta mediatica, credibile, efficace per l’immagine di Marco, è uno dei tanti errori che sono stati commessi in questi anni.
Ha invece ragione a dire che ha sbagliato Riccò ad avere intorno personaggi chiacchierati, ce ne sono altri però che fino a poco fa frequentavano altri personaggi chiacchierati e che adesso magari girano con il braccialetto di regime..............

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/07/2008 alle 10:38
Originariamente inviato da Donchisciotte

Ha invece ragione a dire che ha sbagliato Riccò ad avere intorno personaggi chiacchierati, ce ne sono altri però che fino a poco fa frequentavano altri personaggi chiacchierati e che adesso magari girano con il braccialetto di regime..............


Non sono d'accordo su quest'ultima affermazione... frequentare gente chiacchierata NON SIGNIFICA AFFATTO FARE USO DI DOPING.


Visto che ho ricevuto questo spunto, ecco qui qualche lista tratta da Wikipedia in inglese, su tutti i ciclisti clienti di medici chiacchierati:

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Athletes associated with Michele Ferrari
All of the Team Gewiss that took the entire podium in the 1994 edition of La Flèche Wallonne with Moreno Argentin, Giorgio Furlan and Eugeni Berzin
Lance Armstrong
Paolo Savoldelli
Mario Cipollini
Gianni Bugno
Pavel Tonkov
Tony Rominger: former cyclist, manager of Contador, Vinokourov, Evans and Kessler, amongst others
Abraham Olano
Ivan Gotti
Claudio Chiappucci
Filippo Simeoni: admitted the use of doping
Patrik Sinkewitz: had a positive out-of-competition test while preparing for the 2007 Tour de France
Eddy Mazzoleni
Levi Leipheimer
Floyd Landis: tested positive on testosterone during the 2006 Tour de France
George Hincapie
Axel Merckx
Alexandre Vinokourov: positive doping test at the 2007 Tour de France

List of racers (Santuccione)
Alessio Galletti
Mario Scirea
Fabio Sacchi
Eddy Mazzoleni
Danilo Di Luca
Alessandro Spezialetti
Ruggero Marzoli
Giuseppe Muraglia
Simone Masciarelli

Clients (Luigi Cecchini)
Michele Bartoli two time winner of the Giro di Lombardia and Liege-Bastogne-Liege
Ivan Basso, winner of the Giro d’Italia of 2006
Paolo Bettini, Olympic road race champion 2004, world champion in 2006 & 2007
Fabian Cancellara Time trial champion 2006 & 2007
Francesco Casagrande runner up at the Giro d’Italia 2001
Angel Casero, winner Vuelta a Espana 2001
Mario Cipollini, world champion 2002
Damiano Cunego, winner of Giro d’Italia of 2004
Thomas Dekker
Juan Antonio Flecha
Tyler Hamilton, Olympic time trial champion 2004
Jörg Jaksche
Kim Kirchen
Alessandro Petacchi winner Milan-Sanremo 2005 and Paris-Tours 2007
Pascal Richard Olympic road race champion 1996
Andrea Tafi winner Paris-Roubaix 1999
Gianni Bugno, winner of Giro d’Italia 1990, world champion in 1991 and 1992
Bjarne Riis, winner 1996 Tour de France
Maximilian Sciandri, bronze medal Olympic road race 1996
Rolf Sörensen winner Ronde van Vlaanderen 1997
Jan Ullrich, winner 1997 Tour de France, 1999 Vuelta a Espana, World champion time trial 1999, 2001 and Olympic road race champion 2000

Clients of Conconi, Casoni, and Grazzi
Guido Bontempi
Maurizio Fondriest, 1988 World Champion

Clients of Conconi and Casoni
Marco Albarello
Eugeni Berzin, winner 1994 Giro d'Italia
Vladislav Bobrik
Bruno Cenghialta
Maurilio De Zolt
Manuela Di Centa
Silvio Fauner
Francesco Frattini
Giorgio Furlan, winner of 1994 Milan-Sanremo
Ivan Gotti, winner of 1997 Giro d'Italia
Nicola Minali
Gianfranco Polvara
Antonio Santaromita
Piotr Ugrumov
Giorgio Vanzetta
Alberto Volpi

Clients of Conconi and Grazzi
Stefano Checchin
Claudio Chiappucci
Mario Chiesa
Massimo Ghirotto
Marco Pantani, winner of 1998 Tour de France
Wladimir Poulnikov
Stephen Roche, winner of 1987 Tour de France
Fabio Roscioli
Marcello Siboni
Rolf Sørensen
Enrico Zaina

Clients of Conconi
Gianni Bugno, former World Champion & winner Giro d'Italia
Maurizio Damilano
Luigi Della Bianc
Emma Scaunich
Mario Cipollini, former world champion
Laurent Fignon
Miguel Indurain, Tour de France winner
Francesco Moser
Denis Zanette, died suspiciously at the dentist's
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Secondo te sono tutti dopati perchè frequentatori di medici chiacchierati?

 

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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
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  postato il 18/07/2008 alle 10:46
Ecco bravo, adesso vatti pure a trovare per ognuno comparsate in inchieste, guai con la giustizia, ematocriti alle stelle o positività e vedi quanti ne rimangono puliti.
Non si va dai medici chiacchierati, ce ne sono tanti non chiacchierati, se ci si va.........
Ah, Pantani era cliente di Conconi e Grazzi fino al 1996 ( ultimo anno alla Carrera). Quando vinse il Tour non era cliente di nessuno, come diceva lui " faceva il vaso di coccio fra i vasi di ferro, l'artigiano ".
Ovviamente,secondo la legge del'uguaglianza.
L'ipocrisia era un difetto che Marco non aveva.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/07/2008 alle 10:58
Originariamente inviato da Donchisciotte

Ecco bravo, adesso vatti pure a trovare per ognuno comparsate in inchieste, guai con la giustizia, ematocriti alle stelle o positività e vedi quanti ne rimangono puliti.
Non si va dai medici chiacchierati, ce ne sono tanti non chiacchierati, se ci si va.........
Ah, Pantani era cliente di Conconi e Grazzi fino al 1996 ( ultimo anno alla Carrera). Quando vinse il Tour non era cliente di nessuno, come diceva lui " faceva il vaso di coccio fra i vasi di ferro, l'artigiano ".
Ovviamente,secondo la legge del'uguaglianza.
L'ipocrisia era un difetto che Marco non aveva.


Stavo giusto per chiedere...non capivo come mai Pantani figurava nella lista.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Parigi-Tours




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  postato il 18/07/2008 alle 10:58
se io dico certe cose è perchè le ho sentite. per quanto riguarda gli altri sport dico che non me ne frega nulla,anche se sono infastidito dal modo di fare che c'è nel calcio soprattutto.un giocatore può rifiutarsi di sottoporsi ai controlli,nel ciclismo no perchè sennò vieni squalificato 2 anni e poi vi immaginate la finanza a milanello o ad appiano gentile che fa perquisizioni per trovare sostanza dopanti?detto questo tornando a riccò l'ho sempre detto non mi è mai piaciuto e io non sono come quelli che prima osannano il corridore e poi dopo lo scaricano( vedi Pantani vedi Basso).Capodacqua è conosciuto nel ciclismo amatoriale e se dice certe cose vuol dire che è vero anche se esagera spesso.Lui ai villaggi di partenza non è persona gradita e su questo i prof hanno ragione perchè non può star sempre a sparare su tutti i professionisti.

 

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marco

 
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Elite




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  postato il 18/07/2008 alle 16:19
Capodacqua, nel 2004:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/23/allarme-doping-ecco-la-super-epo.html

alessandro

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 18/07/2008 alle 16:48
Originariamente inviato da alexmer

Capodacqua, nel 2004:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/06/23/allarme-doping-ecco-la-super-epo.html

alessandro


Forse chi lo critica gratuitamente dovrebbe leggersi l'articolo. 4 anni di anticipo, più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia. Io trovo molto peggio chi scrive che "che la differenza tra un dopato e un corridore pulito (tutti quelli del gruppo, per dire) è che il dopato ha avuto la sfiga (...) di farsi beccare". Significa mancare di rispetto nei confronti di quei corridori, fosse anche uno solo, che vanno a pane e acqua. Significa avallare le dichiarazioni di chi dice che i ciclisti son tutti dopati; non è vero, almeno uno pulito c'è, fino a prova contraria.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/07/2008 alle 20:46
Originariamente inviato da albe89

più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.


Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio?

Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo.

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 18/07/2008 alle 20:53
Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da albe89

più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.


Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio?

Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo.


Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa.

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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  postato il 18/07/2008 alle 20:55
C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo.

Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni.

E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 18/07/2008 alle 20:57
Originariamente inviato da gregorio

Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da albe89

più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.


Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio?

Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo.


Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa.


Il sito lo leggono il 2% (forse) dei lettori di Repubblica.
E dubito che su Repubblica gli abbiano fatto scrivere qualcosa sul caso-Juventus.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/07/2008 alle 20:57
Originariamente inviato da Monsieur 40%

C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo.

Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni.

E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5.




Hai centrato il punto!

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 18/07/2008 alle 21:00
Originariamente inviato da gregorio

Originariamente inviato da babeuf

Originariamente inviato da albe89

più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.


Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio?

Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo.


Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa.


Non solo. Se vai sul suo sito Sportpro.it, ci sono, nell'ordine: articolo su Riccò, articolo sulla fine del Pro Tour, articolo su Chambers, sprinter squalificato per doping, articolo sulla denuncia di Mennea sul Cio, articolo sul doping nel sollevamento pesi, articolo sul doping nel nuoto.

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 18/07/2008 alle 21:02
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da gregorio

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più che un veggente trovo sia un ottimo giornalista. Non sensazionalismo, ma denuncia.


Si si si, ottimo giornalista, ma perchè non rivolge la sua simpatica, fruttifera e lungimirante opera di denuncia verso il mondo dove il doping regna sovrano e indisturbato, ossia il mondo del calcio?

Quando leggerò un articolo di Capodacqua sul calcio, con gli stessi toni che usa per il ciclismo, sono disposto a rivedere la mia opinione su di lui, lo giuro. Ma finchè si scaglierà solo sul ciclismo, avrà tutto il mio disprezzo.


Ha scritto tanto sul calcio. Se cerchi materiale sul processo alla Juve, via sul suo sito. C'è anche la perizia integrale dell'accusa.


Il sito lo leggono il 2% (forse) dei lettori di Repubblica.
E dubito che su Repubblica gli abbiano fatto scrivere qualcosa sul caso-Juventus.


Dai vaghi ricordi che ho, mi pare che effettivamente se ne occuppasse qualcun altro, su Repubblica, non lui.
Però potrei sbagliarmi.

 

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  postato il 18/07/2008 alle 21:10
Di calcio e doping se ne occupava soprattutto Crosetti, colui che venne minacciato da Moggi in una trasmissione televisiva...ma qualcosa l'ha scritta anche Capodacqua, ricordo un suo articolo anche sul nuoto.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/07/2008 alle 21:20
Originariamente inviato da Monsieur 40%

C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo.

Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni.

E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5.


piccola parentesi
la qualità di "la repubblica" è in caduta libera da anni ormai (e da loro lettore me ne dispiace)
ho avuto l'occasione di fare un piccolo stage da loro e ho trovato un ambiente in cui più che voler fare informazione si tende al sensazionalismo e al gossip (basta guardare il loro sito)

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/07/2008 alle 21:25
IL SULFUREO.... parla proprio lui che puzza di capra....
ciaooooooooooooooooooooooooooooooooo

 

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Danilo Di Luca....Killer strikes again


 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 18/07/2008 alle 21:50
Originariamente inviato da MDL

Originariamente inviato da Monsieur 40%

C'è da dire che Repubblica ha un editore ed un direttore, e tutti i vari caporedattori e caposervizi che, conoscendolo, lo lasciano molto volentieri nel ciclismo.

Il "problema" è che il ciclismo è ben più popolare di altri sport dove trovano i dopati (atletica, etc.) ed al contempo non ha gli agganci politici che ha il calcio all'interno delle redazioni.

E quindi se il Capodacqua di turno è appassionato di ciclismo, se ne stia pure al ciclismo; se avesse scritto di calcio, sarebbe finito - se non in un altro giornale - a scrivere le brevi di Tennis tavolo e Calcio a 5.


piccola parentesi
la qualità di "la repubblica" è in caduta libera da anni ormai (e da loro lettore me ne dispiace)
ho avuto l'occasione di fare un piccolo stage da loro e ho trovato un ambiente in cui più che voler fare informazione si tende al sensazionalismo e al gossip (basta guardare il loro sito)


La qualità di un giornale da cosa la giudichi? Da una tua personale esperienza o da quello che leggi giorno dopo giorno? Dimmi quali sono i giornalisti che non ti convincono, oltre a Capodacqua, e se ne può parlare. Se mi dici che la Gazzetta è ormai un giornale di gossip ti seguo, su Repubblica permettimi di dissentire. Il sito internet conta poco, è chiaro che per avere più clic si cerca di rendere più "facili" i contenuti. Lo stesso su corriere.it e in maniera clamorosa sul sito della Gazzetta.
Leggetevi l'editoriale di Capodacqua sulla Repubblica di oggi (c'è anche sul sito). Sono affermazioni condivisibili: parla, più che del caso specifico, dell'andamento generale del ciclismo; parla di EpoGianetti, non come Auro Bulbarelli che lo difende a spada tratta quando è palese che dice balle; parla delle connivenze dei dirigenti Uci. E mai, dico mai, si azzarda a dire che ogni singolo ciclista si dopa. Come invece fa l'articolo nell'homepage di Cicloweb. Come si fa a dire che la differenza fra Riccò e un qualsiasi altro corridore del gruppo è che lui è stato beccato e gli altri no? Mi si può dire che Valverde ha le stesse colpe e non ha pagato nè pagherà mai, ma così si manca di rispetto nei confronti di chi corre onestamente. Andatelo a dire ai Miculà De Matteis, al movimento ciclistico francese che negli ultimi anni ha espresso un solo corridore decente (Moreau, e poi si è capito il perchè) pagando un prezzo altissimo ad una lotta al doping che non è di sola facciata.
A Capodacqua non contestiamo il fatto che parla di doping solo nel ciclismo e non nello sport in generale (cosa palesemente non vera, basta guardare l'homepage di SportPro). E' come contestare ad un giornalista che fa un'inchiesta sulla mafia in Sicilia il fatto che non parli anche della ndrangheta calabrese o della camorra a Napoli. Piuttosto contestiamogli eventuali inesattezze in ciò che scrive. Mi sembra che tutti noi abbiamo chiaro che nel ciclismo c'è qualcosa che non va con sostanze illecite e affini. Abbiamo idee diverse sulla portata del fenomeno, ma non è così importante. Tuttavia evitare di parlare del problema doping non convincerà nessuno che il ciclismo è pulito. Dire le cose sottovoce, stando attenti a non farci sentire non serve a nessuno. Forse non è Capodacqua il vero nemico del ciclismo...

 

[Modificato il 18/07/2008 alle 21:52 by albe89]


 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 18/07/2008 alle 22:52
Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia.

Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango.

E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport.

Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti.

Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà.
Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità.

Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi.

E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione.

Che non è giornalismo.


PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare.

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 18/07/2008 alle 23:25
Originariamente inviato da rizz23

Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia.

Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango.

E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport.

Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti.

Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà.
Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità.

Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi.

E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione.

Che non è giornalismo.


PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare.


http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html
Ecco il link all'editoriale.

Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto.
Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te...

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 18/07/2008 alle 23:45
Originariamente inviato da albe89

Originariamente inviato da rizz23

Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia.

Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango.

E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport.

Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti.

Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà.
Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità.

Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi.

E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione.

Che non è giornalismo.


PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare.


http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html
Ecco il link all'editoriale.

Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto.
Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te...


Guarda, il dottor Donati è dal '94 che parla di doping, quando chiunque lo avrebbe preso a pesci in faccia (anche cicloweb, fosse allora esistita), con precisione e imparzialità. Dice come stanno le cose, e si ferma là. Non è un giornalista, ma è molto più apprezzabile.

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 19/07/2008 alle 00:08
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da albe89

Originariamente inviato da rizz23

Mah, definire Repubblica un giornale di gossip è quantomeno discutibile. A me sembra uno dei pochissimi quotidiani di livello in Italia.

Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango.

E ovvio che poi ci becca, alle volte. Con l'aria che tira nel ciclismo, ci vuole poco a pronosticare il prossimo "beccato". Oddio, ci vuole una gran faccia tosta e tutto il contrario dell'amore nei confronti di questo sport.

Il doping nello sport è come la cronaca nera nel resto della realtà. In Italia viviamo un'epoca di morbosa attenzione nei confronti della cronaca nera. Perché? Perché le cose vanno male e servono capri espiatori, servono i mostri cui imputare tutto il nero e lo sporco dell'umanità, sentendosi di rimbalzo più puliti.

Allo stesso modo nello sport si cerca - e parlo a livello di informazione (a livello di antidoping è legittimo e doveroso) - il marcio, si cercano i mostri su cui scaricare l'umana e universale tendenza alla slealtà.
Ci incu.liamo - scusate la volgarità - l'un l'altro tutto il giorno e il fatto che nello sport, ovvero in un ambito che irragionevolmente desidereremmo un'isola felice e depurata dai mali che affliggono la società nel suo complesso, il fatto che nello sport ci sia qualcuno che bara ci rassicura, ci permette di trovare una volta di più un capro espiatorio, di sentirci migliori per il solo fatto che c'è qualcuno che possiamo giudicare e che i media ci aiutano a giudicare peggiore, la feccia dell'umanità.

Capodacqua è questo, a mio parere: c'è l'invidia di partenza, la morbosità e l'ossessione nella ricerca di un nuovo capro espiatorio, la demonizzazione poi.

E' quello che molti cercano, qualcosa che a molti piace, soprattutto a chi è privo di una vera mentalità sportiva. Capodacqua dà in pasto a costoro questo degenere tipo d'informazione.

Che non è giornalismo.


PS: per la cronaca, oggi non c'era un "editoriale" di EC su Repubblica, ma un superbo editoriale di Gianni Mura - un Giornalista in grado di dire cose con un tale stile e con una tale intelligenza che tutti fanno a gara per fargli dire ciò che vogliono -, un resoconto dello stesso Mura sull'accaduto e un doppio trafiletto di EC sull'aspetto scientifico della vicenda. Un articoletto in cui non emerge nessuna convinzione da parte dello stesso EC, segno che su Repubblica si sono resi conto con chi hanno a che fare.


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Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto.
Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te...


Guarda, il dottor Donati è dal '94 che parla di doping, quando chiunque lo avrebbe preso a pesci in faccia (anche cicloweb, fosse allora esistita), con precisione e imparzialità. Dice come stanno le cose, e si ferma là. Non è un giornalista, ma è molto più apprezzabile.


Penso che su Donati non ci siano dubbi, è veramente da apprezzare quello che ha fatto in materia di doping.

 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 19/07/2008 alle 00:22
Originariamente inviato da albe89
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/sport/tour-2008/capodacqua/capodacqua.html
Ecco il link all'editoriale.

Secondo me bisogna distinguere. O Capodacqua dice cose false, e allora va contestato, oppure se dice la verità cosa gli devo rinfacciare? Che Capodacqua scriva di doping perchè è invidioso dei corridori è un'idea non dimostrabile e del tutto soggettiva, e comunque non vanifica la correttezza di ciò che scrive nei suoi articoli. Che abbia parlato della C.E.R.A con quattro anni di anticipo rispetto a Pastonesi della Gazzetta è un dato di fatto.
Chi prende Riccò come capro espiatorio è Cannavò, che alla sua positività cade dalle nuvole, dicendosi sorpreso e convinto che sia la mela marcia finalmente allontanata dall'idilliaco mondo del ciclismo. O ancora Auro Bulbarelli, che con ipocrisia assoluta si mette a difendere Gianetti, ultimo arrivato del ciclismo. Non Capodacqua, che sul doping non chiude gli occhi e sa che oltre a Riccò ci sono altri corridori che troppo puliti non sono, che Gianetti non è nuovo a certe pratiche. Cito testualmente dall'articolo di oggi: "Gianetti, lo svizzero, già a suo tempo coinvolto nella vicenda doping del Pfc (per fluorocarburo, un "enhancer" del trasporto di ossigeno) durante la quale avrebbe addirittura rischiato la vita, secondo le cronache dell'epoca", "Ora come Riccò ci sono anche altri corridori: Fothen (...), il sulfureo Schumacher, (...) Cobo e Piepoli", e ancora "I casi numericamente contenuti fanno sempre propendere per responsabilità di singoli elementi a fronte di un sistema radicato. Non sarà il caso di fare pulizia completa o ci fermiano come sempre alla prima stazione?". Sarà un invidioso, un sensazionalista, un giornalista da quattro soldi, ma veramente mi vuoi dire che preferisci i finti tonti Bulbarelli e Cannavò? Contento te...


L'editoriale era sul sito di Repubblica, non sul giornale.

Guarda, non si tratta di fare una graduatoria dei giornalisti che si occupano di ciclismo, sui quali normalmente preferisco non pronunciarmi (il caso fa eccezione perché non giudico Capodacqua un giornalista, meglio reputo che non si occupi di ciclismo e faccia qualcosa di diverso dal giornalismo).

Fothen. Nella stessa situazione di Cioni. Ma lui va a parare sul tedesco. E' più comodo, si possono lanciare sospetti a vanvera (non comprovate da nulla) senza che nessuno o quasi s'indigni più di tanto, visto che il ragazzo è poco conosciuto, poco dotato e straniero.

Schumacher. Definito "sulfureo". Per quale ragione? Perché s'è fatto di anfetamine? Qualcuno crede che EC non sappia che farsi di anfetamine non ha nulla a che vedere con il doping? Perché ha vinto la crono? A questo punto Cancellara come andrebbe definito, visto che di cronometro ne ha vinte a iosa? E' più comodo apostrofare malamente Schumacher, perché è tedesco e brutto, perché c'è già uno stuolo di ridicoli moralisti che vedono in lui un mostro per aver fatto uso di droghe in passato (l'emarginazione del drogato, altro esempio della tendenzan generalizzata a individuare ed isolare "i mostri della società" sentendosi così migliori e in diritto di essere autoindulgenti nei confronti di altri tipi di dipendenze che abbiamo).

Caro albe, sei fuori strada. Quello che tu giudichi un segno di preveggenza e di onestà intellettuale del personaggio, per me è illazionismo, dietrologia pelosissima e strategicamente meditata.

Nella comunicazione giornalistica ci sono dinamiche che non tutti sanno leggere, ho provato a spiegare quelle legate a EC, che altri già avevano segnalato. Ovviamente è solo la mia opinione, in ogni caso.

 

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Livello Luison Bobet




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Registrato: Jan 2006

  postato il 19/07/2008 alle 10:45
Originariamente inviato da rizz23

Ma tornando in tema, ribadisco: quello di Capodacqua non è giornalismo. E' sensazionalismo allo stato puro. E' paranoia, ossessione, qualcosa che a mio parere nasce dall'invidia per chi è in grado di fare sport ai massimi livelli. "Va più forte di me, ci dev'essere qualcosa sotto". E allora giu illazioni, giu denunce, giu fango e fango e fango e fango.


Qui ci vuole la standing ovation!!! Difficile sintetizzare così bene. Ma le sue non sono denunce, perchè quelle si fanno ai massimi organismi competenti e non mir isulta che EC non ne abbia mai fatta una: magari non ha le prove per farne neppure una, per cui i suoi restano 'spetteguless'.
Bravi quelli che si rifutano di rilasciargli interviste. Bravissimi.

 

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

Club anti Schleck, iscritto n. 1.

Verità e giustizia per Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 11:44
Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro)
--
Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 12:31
chissa se chi si dopa danneggia anche il medico compiacente che procura i farmaci sottobanco...

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 12:53
Originariamente inviato da MDL

chissa se chi si dopa danneggia anche il medico compiacente che procura i farmaci sottobanco...

nn credo proprio che il medico compiacente sia tesserato x qlc squadra

 
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Amministratore




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  postato il 20/07/2008 alle 12:57
Albe, ti può pure piacere Capodacqua (del resto c'è chi mangia le formiche, l'umanità è bella perché è varia), incasso le critiche che mi fai e non replico, se non puntualizzando una cosa che mi ha dato molto fastidio: il riferimento che fai su Moreau è di un pretestuoso incredibile.

Subsonico, Donati lo conosco personalmente e ci ho parlato varie volte, e fidati, non credo che Cicloweb gli avrebbe fatto la guerra. A quei tempi, ovviamente, oggi niente di tutto ciò ha più senso.

Eugenio (Capodacqua), mi stupisci ogni volta, penso che non potresti scendere più in basso e invece mi sai sorprendere, sei un grande. Il riferimento a Mura - nella sostanza ma anche nella forma - è di una bassezza incredibile, e dice tutto di quanto l'invidia sia uno dei sentimenti peggiori.
"Chanteurs de geste", ma che cos'è, ma si sciacqua mai la bocca quest'uomo?

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
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  postato il 20/07/2008 alle 13:15
Fenomenologia di Capodacqua.
Sì, mi sono montata la testa, scimmiotto Umberto Eco che scrisse una ben più ponderosa, interessante, colta fenomenologia di Mike Buongiorno.
Io, nel mio piccolissimo, mi attengo alla epoché fenomenologica. Faccio parlare i fatti, cercherò di sospendere il giudizio ( non sempre ci riuscirò, specie sull’ultimo articolo sul suo sito, quello di ieri, d’altronde, io scimmiotto Umberto Eco, mica sono Umberto Eco, magari!).
Dunque, quando scoppia il caso Riccò, Capodacqua scrive:

Non hanno fatto in tempo i soliti "chanteurs des gestes" a crogiolarsi nei soprannomi amichevoli e ammiccanti: "cobra", "furetto", "pantanino" e via dicendo; hanno dovuto subito fare i conti con la realtà. Sono come taluni i corridori: duri a capire che certe strategie non pagano e che alla fine la voce del plotone un fondo di ragione lo ha. Quasi sempre.

Ovviamente “furetto” è una botta al suo collega Mura che, appunto, chiamava Riccò così.

Dopo la vittoria di Bagneres de Bigorre di Riccò, Capodacqua, con minore fantasia e capacità di metaforizzare il reale di Mura, aveva , però, scritto ( DA NOTARE CHE LE VOCI SU RICCO’ GIRAVANO AMPIAMENTE DA GIORNI, RIPORTATE DAL SUO GIORNALE, PROVATE DAI CONTINUI CONTROLLI CHE STAVANO FACENDO A RICCO’, SI SAPEVA DELLA FREQUENTAZIONE DEL MASSAGGIATORE CHIACCHIERATO E GIA’ ERA SUCCESSO CHE RICCO’ SI RIFIUTASSE DI PARLARE CON LUI):

BAGNERES DE BIGORRE - Niente da dire: questo qui in salita va. Eccome se va. "Che classe", esclama tagliando il traguardo di Bagneres de Bigorre, nona tappa della "grande boucle". "Mi sono impressionato da solo per quello che ho fatto. Ho fatto una grande tappa". Se la fa e se la canta, Riccardino Riccò e ne ha ben donde. Seconda vittoria al Tour in quattro giorni. In un Tour che non lo avrebbe dovuto neppure vedere ai nastri. Ma più che la vittoria, impressiona quello scatto bruciante con cui a cinque chilometri dalla vetta dell'Aspin ha lasciato il gruppo degli avversari più noti e quotati. E tutti in palla, a parte un acciaccatissimo Evans, ………E' presto per gridare già al fenomeno (e la prudenza è d'obbligo in un ambiente dove come minimo ci si muove sulle sabbie mobili e, oltretutto , il passato dell'emiliano di Formigine non aiuta), ma se quella dovesse essere la qualità "portante" dell'atleta nel futuro, ci sarebbe davvero da sorridere per il ciclismo nostrano..


Insomma, per essere Capodacqua, per essere a conoscenza, come tutti, delle voci che giravano, per il fatto di non omettere di parlare del passato e del presente di Riccardino ( così lo chiama lui), non si può negare che si sia lasciato andare.
Certo non si arriva a quanto scriveva su Pantani fino al 5 giugno 1999, ma per essere passata tanta acqua sotto i ponti e non possedendo la capacità di narrazione di altri colleghi, si è lasciato andare ,eccome.


Ieri, invece, scrive un commovente articolo sui poveri massaggiatori, meccanici, componenti delle squadre che perdono il posto.La solita litania sulle mele marce.
Ora, mi pare ( non ne sono sicura, leggo troppe cose in questi giorni) sia stato lui a ricordare il passato non proprio limpidissimo di Gianetti.
Su Gianetti ecco cosa riporta Tuttobiciweb, notizia che, sicuramente anche Capodacqua conosce:

Arrivano anche dall'interno della sua stessa squadra le accuse contro Mauro Gianetti, team manager della Saunier Duval. Stéphane Heulot, ex professionista e addetto stampa della squadra spagnola dal 2005 al 2007, ha spiegato in una intervista al quotidiano Ouest-France come «certi tecnici della squadra, come Gianetti, non riescano a pensare ad un ciclismo senza doping, un ciclismo diverso da quello che loro hanno sempre praticato. Io penso che loro facciano doping di squadra e l'ho detto anche a Thierry Leroy, presidente del gruppo Saunier-Duval. Tre giorni fa Leroy mi ha chiamato per chiedermi cosa pensassi di queste vittorie in serie. Lui voleva pensare che fossero arrivate perché gli avversari non si dopavano più come in passato. Gli ho detto che non era così, l'ho avvisato di non farsi illusioni...».


Doping di squadra! E allora di cosa stiamo parlando?
Ancora ciclisti bastardi e povere squadre?
A Duenas hanno trovato sacche per trasfusioni e sostanze varie. Non aveva visto niente nessuno nella squadra?
Il Prof. Donati, tanto stimato da Capodacqua, parla di colpe enormi di medici, sponsor, organizzatori, medici di laboratorio, media e chi più ne ha più ne metta.
Eppure da giorni in televisione si parla solo di ciclisti stupidi e bastardi che non hanno ancora capito, di mele marce e di poveri tecnici, medici delle squadre e sponsor che cadono dall’Iperuranio e scoprono che quel ciclista che aveva quello strano ematocrito, quelle strane sacche, quelle strane sostanze… toh… era dopato e anche laureato in medicina, faceva tutto da solo,dosi, prodotti,tempi di somministrazione , tutto.
Persino Millar dice che non si deve credere alle grandi imprese.
Boh….. Merckx le faceva le grandi imprese, tanti ciclisti , prima del doping ematico, hanno fatto grandi imprese, campionissimi o eroi di un giorno, mentre le grandi imprese di Manzano e di Duenas dove stanno? E di Beltran?
Almeno una cosa Capodacqua ce l’aveva risparmiato fino a adesso, la commiserazione dell’ambiente intorno al corridore… no, pure questa no!
Possibile che , da quando è successa la vicenda di Riccò, solo Donati, Grassi e Tonina Pantani abbiano parlato delle colpe enormi dell’ambiente?

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 13:15
Originariamente inviato da sceriffo

Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro)
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Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!


ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping?
Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato?

Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 14:34
Originariamente inviato da Admin


Subsonico, Donati lo conosco personalmente e ci ho parlato varie volte, e fidati, non credo che Cicloweb gli avrebbe fatto la guerra. A quei tempi, ovviamente, oggi niente di tutto ciò ha più senso.

Era una provocazione per dire che allora era veramente troppo 'avanti'

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 15:47
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Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro)
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Signori, oggi mi alzo e davanti a Capodacqua, che spesso ha cavalcato la tigre, mi scappello!


ma per piacere, Scerifo: secondo te e secondo Capodacqua gli sponsor se ne vanno per colpa di casi di doping?
Questi anche quando entrano sanno cosa trovano, e aspettano solo l'occasione giusta per uscire da un investimento che non reputano più tanto redditizio: e quale miglior occasione quella di fare i puri nei confronti di una bestia feroce di dopato?

Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank.

Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io.
E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping.
Qs è inconfutabile

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 16:38
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Ricco & soci, atto secondo: gli sponsor se ne vanno. Alla Saunier Duval ci stanno pensando, ma alla Barloworld, la formazione di Moises Duena Nevado, positivo alla stessa epo di Riccò, hanno già deciso: stop già alla fine del Tour. Conseguenza, una intera squadra e tutto lo staff (massaggiatori, suiveur, dirigenti, direttori sportivi, manager) a casa. Non fosse abbastanza chiaro dopo le ultime vicende lo ripetiamo: chi si dopa danneggia anche te povero corridore che vai con le tue forze, anche te robusto massaggiatore che tratti con amore i muscoli degli atleti, anche di quelli che poi ti tradiscono, di te abile meccanico pronto a farti scoppiare il cuore per cambiare una ruota in dieci secondi e spingere di nuovo via l'atleta in corsa, di te sagace dirigente che ti sei dannato l'anima per cercare e trovare un finanziatore cui hai promesso una cosa che qualcuno ha ignorato, facendo crollare l'intero castello.(sportpro)
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Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank.

Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io.
E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping.
Qs è inconfutabile


scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto!
Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 16:39
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Leggi il comuic della Barloworld: l'han scritto loro, non io.
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scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto!
Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo

le multinazionali fanno le peggio schifezze ma le fanno di nascosto
per loro un danno di immagine è una perdita colossale

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/07/2008 alle 16:47
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Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank.

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E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping.
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scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto!
Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo

se avessero già preso la decisione non avrebbero onorato ancora x il 2008 e sopratt x il 2009

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 20/07/2008 alle 18:35
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Per una Barlo che esce ce ne sarà un'altra che entra: per rimanere nel recente, esce la CSC ed entra la Saxo Bank.

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E pure Gerolsteiner e magari anche tMobile han chiuso x doping.
Qs è inconfutabile


scrivono così perchè credono di promuoversi meglio, ma in realtà è una decisione che avevano già preso e che era ferma nel cassetto!
Dai, ci sono in mezzo anche delle multinazionali che fanno le peggio schifezze e per una positività escono dal gruppo? Non ci credo neanche se lo vedo


se avessero già preso la decisione non avrebbero onorato ancora x il 2008 e sopratt x il 2009


La cosa incredibile è che scelgono di continuare a finanziare la squadra senza metterci più il nome, un po' come ha fatto la ex T-Mobile, ex High Road, ora Columbia. Le considerazioni degli sponsor non sono etiche, ci mancherebbe, ma considerano semplicemente l'impatto pubblicitario e d'immagine. L'azienda Barloword non ha intenzione di rovinare la sua più di quanto abbia già fatto la positività di Duenas. E, aggiungo io, non le conviene più finanziare una squadra che l'anno prossimo con ogni probabilità il Tour lo vedrà alla televisione.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/07/2008 alle 23:03
"....Trovarsi ad un passo dalle Olimpiadi con un caso scottante come questo (Riccò figurava fra i convocati ai Giochi) e risolverlo brillantemente in pochi giorni sarebbe un ottimo biglietto di presentazione per lo sport nostrano a differenza di altre nazioni che sui casi doping hanno fatto solo fumo..." sportpro.it
---
non mi è chiara qs frase: uno la potrebbe interpretare in diversi modi , x es. che il "ns sport" si serve delle positività (o presunte tali==>piepoli ) nel ciclismo x dare un'idea di pulizia.
avrebbe dovuto scrivere in maniera più lineare

 
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  postato il 02/08/2008 alle 03:19
Originariamente inviato da sceriffo

"....Trovarsi ad un passo dalle Olimpiadi con un caso scottante come questo (Riccò figurava fra i convocati ai Giochi) e risolverlo brillantemente in pochi giorni sarebbe un ottimo biglietto di presentazione per lo sport nostrano a differenza di altre nazioni che sui casi doping hanno fatto solo fumo..." sportpro.it
---
non mi è chiara qs frase: uno la potrebbe interpretare in diversi modi , x es. che il "ns sport" si serve delle positività (o presunte tali==>piepoli ) nel ciclismo x dare un'idea di pulizia.
avrebbe dovuto scrivere in maniera più lineare


Beh, cari i miei forcaioli, lo sta capendo anche Capodacqua che i rapporti FCI-CONI (e il larga scala UCI-CIO) sono strutturati così; e da tempo...

 

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CICLISTI
Si sta come
d'autunno
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le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/08/2008 alle 19:44
E’ chiaro che un’assunzione a ridosso della gara non avrebbe alcuna logica come prodotto dopante, risultando la furosemide addirittura dannosa per la prestazione. Questo farebbe propendere per un’assunzione involontaria. Il giallo, dunque, resta, alimentato anche dal clima teso con gli ospiti ucraini. Bucare con una siringa le bottigliette d’acqua e iniettare una buona dose di furosemide non è impresa impossibile. Liberarsi del numero uno del fioretto mondiale per le Olimpiadi sarebbe stato una valido movente per avversari internazionali. Movente che manca per un eventuale doping “intenzionale” alla furosemide per una gara ininfluente ai fini del futuro dell’atleta che era già il numero uno del ranking mondiale, dunque non avrebbe dovuto dimostrare nulla. Specie in vista dei Giochi di Pechino. Ma al momento non c’è alcuna prova decisiva.( sportpro, rif audizione coni baldini )
---
a seconda dello sport si concede il beneficio del dubbio o si affossa inesorabilmente

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/09/2008 alle 18:22
"Ma non mancano altri dubbi e punti interrogativi. Legati non solo alla sua nota frequentazione di un medico già coinvolto in vicende doping, Michele Ferrari, ma anche a storie passate, mai chiarite del tutto, che riguardano il texano di Dallas. Come quella dei test, sia pure solo sperimentali, cioè non ufficialmente antidoping, ma positivi all’epo già nel ’99, l’anno della sua prima vittoria al Tour. Una storia emersa subito dopo l'annuncio del suo ritiro ufficiale, rivelata dal laboratorio francese di Chatenay Malabry. Nove analisi tutte positive all'epo di fronte alle quali Armstrong ha fatto spallucce senza contestare nel merito. Il che lancia un'ombra sottile lungo tutta la sua strabiliante carriera in terra di Francia. Ora si tratta di vedere come si comporteranno gli organizzatori, che da tempo brandiscono il vessillo della tolleranza zero. Prevarrà ancora una volta l’aspetto dello sport business rispetto all’etica tanto sbandierata? Nel frattempo sono successi fatti e fattacci nel ciclismo e nel Tour de France in particolare, che non ammetterebbero più ambiguità. Ed è tutto da vedere come uno sport (e i suoi protagonisti) ridotto ai minimi termini dagli scandali doping possa essere un efficace "testimonial" contro la malattia del secolo. Oppure come lo possa essere lo stesso Armstrong sulla cui persona nel corso della carriera passata si sono appuntati numerosi e insistenti sospetti " sportpro.it
---
tlà

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 10/09/2008 alle 18:55
Originariamente inviato da sceriffo

"Ma non mancano altri dubbi e punti interrogativi. Legati non solo alla sua nota frequentazione di un medico già coinvolto in vicende doping, Michele Ferrari, ma anche a storie passate, mai chiarite del tutto, che riguardano il texano di Dallas. Come quella dei test, sia pure solo sperimentali, cioè non ufficialmente antidoping, ma positivi all’epo già nel ’99, l’anno della sua prima vittoria al Tour. Una storia emersa subito dopo l'annuncio del suo ritiro ufficiale, rivelata dal laboratorio francese di Chatenay Malabry. Nove analisi tutte positive all'epo di fronte alle quali Armstrong ha fatto spallucce senza contestare nel merito. Il che lancia un'ombra sottile lungo tutta la sua strabiliante carriera in terra di Francia. Ora si tratta di vedere come si comporteranno gli organizzatori, che da tempo brandiscono il vessillo della tolleranza zero. Prevarrà ancora una volta l’aspetto dello sport business rispetto all’etica tanto sbandierata? Nel frattempo sono successi fatti e fattacci nel ciclismo e nel Tour de France in particolare, che non ammetterebbero più ambiguità. Ed è tutto da vedere come uno sport (e i suoi protagonisti) ridotto ai minimi termini dagli scandali doping possa essere un efficace "testimonial" contro la malattia del secolo. Oppure come lo possa essere lo stesso Armstrong sulla cui persona nel corso della carriera passata si sono appuntati numerosi e insistenti sospetti " sportpro.it
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tlà



invece sulla repubblica cartacea il riferimento del capodacqua al doping era stranamente cortissimo rispetto alle sue abitudini.
Chissà perchè..

 

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...La faccia sporca e gli occhi vivi....

"La bicicletta era come l'aria che respiravo" (Giovanni Pesce)

 
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Livello Tour




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  postato il 23/09/2008 alle 15:19
Originariamente inviato da pepp

Visto che il thread è aperto...

Per sdrammatizzare un po' (ché, se no,....), andate ad ascoltare la domanda "molto tecnica" che Capodacqua pone a Cancellara durante la conferenza stampa della Sanremo.

Il video, uploadato dall'infaticabile Rizz, è questo, http://it.youtube.com/watch?v=MjxTjzSYgi8
Il punto è il minuto 4:25 circa. Da notare la faccia con cui lo svizzero accoglie la domanda...


Errore grossolano o errore freudiano?
Da Repubblica di stamane:
"Può essere la sorpresa. I tedeschi hanno Stefan Schumacher, e ai lussemburghesi resta pur sempre Andy Schleck, vincitore di un Giro, anche se, ripeto preferirei ci fossero tutti e due"
http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/sport/ciclismo/mondiali-varese/mondiali-varese.html

Andy Schleck vincitore di un giro?! Sigh... Sob
O forse il primo classificato è stato depennato per presunto dop... da quel burlone di Eugenio?
Nel caso mi aggiornate l'Albo d'oro?

 

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Ciao mama, sono contento di essere arrivato uno!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/09/2008 alle 18:09
Evidentemente il suo desiderio recondito è che nessun italiano vinca mai più un Giro.
Così comincia dall'ultimo vinto da un italiano.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/09/2008 alle 19:25
E a proposito di crono c'è da registrare la presenza al via (15° al traguardo) dell'ucraino Honchar. Una storia emblematica la sua della confusione che ancora regna nelle regole internazionali quando si parla di doping, valori ematici anomali, sospensionik, sanzioni e dintorni. L'ucraino, infatti, cacciato dalla T-Mobile perchè i controlli della squadra appurarono valori ematici sospetti, [B]trova subito casa in una formazione "continental", quella diretta da Martinelli e poi chiusa dalla federazione internazionale per problemi economici[/B]. "Sospetto" per la squadra ProTour, "abile" per una "continental" e per la federazione internazionale il cui multiforme regolamento consente, in tutta serenità, questi ignobili salti della "quaglia" o della "cavallina", se preferite. Identica situazione per il russo Gusev che arriva addirittura davanti ai due azzurri: 11°. Insomma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra. Se non è ipocrisia questa... ( sportpro.it )
----
Giuseppe Martinelli detto Martino non ha mai condotto una squadra "continental".
Trattasi forse di un altro caso di omonimia?

 
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  postato il 26/09/2008 alle 00:53
Originariamente inviato da sceriffo

E a proposito di crono c'è da registrare la presenza al via (15° al traguardo) dell'ucraino Honchar. Una storia emblematica la sua della confusione che ancora regna nelle regole internazionali quando si parla di doping, valori ematici anomali, sospensionik, sanzioni e dintorni. L'ucraino, infatti, cacciato dalla T-Mobile perchè i controlli della squadra appurarono valori ematici sospetti, [B]trova subito casa in una formazione "continental", quella diretta da Martinelli e poi chiusa dalla federazione internazionale per problemi economici[/B]. "Sospetto" per la squadra ProTour, "abile" per una "continental" e per la federazione internazionale il cui multiforme regolamento consente, in tutta serenità, questi ignobili salti della "quaglia" o della "cavallina", se preferite. Identica situazione per il russo Gusev che arriva addirittura davanti ai due azzurri: 11°. Insomma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra. Se non è ipocrisia questa... ( sportpro.it )
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Giuseppe Martinelli detto Martino non ha mai condotto una squadra "continental".
Trattasi forse di un altro caso di omonimia?


No no,io credo che sia stato proprio un errore grossolano in quanto Gonchar milita nella Preti Mangimi di Marino Basso.Insomma oltre alla solita solfa si fa anche disinformazione.

 

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Vivian Ghianni

"...L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa.L'importante è ciò che provi mentre corri." (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

 
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