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Autore: Oggetto: Le nostre imprese

Livello Fausto Coppi




Posts: 3539
Registrato: Jan 2008

  postato il 07/03/2008 alle 13:27
Ecco qui uno spazio dove raccontare le nostre imprese più grandi, dando anche sfogo al poeta che è in noi. Nom dimenticando mai quanto una sconfitta possa essere bella, se l'arma è il cuore.
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3539
Registrato: Jan 2008

  postato il 07/03/2008 alle 13:31

Quello che adesso vi racconterò rappresenta per me uno dei momenti più belli della mia vita ciclistica. Uno di quei momenti che si ricordano a lungo, difficili da dimenticare. Forse la mia impresa più grande, al di là dei grandi passi e tutto il resto insomma. La mia impresa più grande, perché quel giorno, non ero il più forte. Spero solo di non annoiarvi.



Bellissima mattina, è il 1° Luglio 2007 e l’aria è già calda nonostante le 7 del mattino. Falchetto (per i forumisti Nievole) e LP stanno già confabulando quando arrivo. Le gomme sono gonfie, sempre un po’ più del consentito, i rischi ci sono lo stesso, tanto. Finalmente siamo pronti, via! Manca un’ora alle 8, orario della partenza del gruppo di Castelfranco. Siamo partiti prima apposta, vogliamo essere già caldi e il contachilometri deve superare le tre cifre. Un’ora tranquilla, senza fretta, simulando crisi su strappetto dove LP trionfa. Per ora si può scherzare. Io faccio la vittima, Falchetto il gregario e LP il vincitore. La mente però è già al percorso da fare con il gruppo, con i “ragazzi” (qualche ragazzo ha passato i 60..), un itinerario verso la Svizzera Pesciatina, ovvero la valle al di sopra di Pescia, il centro florovivaistico più importante della Toscana (ma anche d’Italia). Primo tratto di pianura lungo e a dir poco noioso, poi inizia la salita. All’inizio molto leggera, da Pescia a Pietrabuona(4 km), poi regolare al 5-6%, con tratti impegnativi(7 km). Poi si arriva al bivio per Castelvecchio, c’è una breve discesa e poi la strada riprende a salire fino a Pontito. Lì c’è il primo GPM di giornata a quota 800 circa, poi discesa terribile (per me) fino a Lanciole. Lì il gruppo continuerà a scendere facendo rotta sulla pastasciutta. Io, LP e Falchetto riprenderemo a salire fino alla Macchia Antonini, a quota 1011, poi torneremo anche noi a casa, finalmente.

Partenza da Castelfranco: quando arriviamo ci sono sempre le solite facce che io suddividerei in due: quelle da schiaffi e non.. Ci rallegriamo subito però perché c’è Ciccio (un nome, un programma) che è famoso per i suoi urli in falsetto e per l’allegria che porta in gruppo. 8:05, classico piccolo ritardo per aspettare amici di amici, ma finalmente si parte. Io mi piazzo nella retroguardia per salvare la gamba, LP pure, Falchetto è davanti come al solito. Lui è già conosciuto e temuto dopo le sue imprese sul Pinone e sulle Pizzorne. Io devo ancora farmi conoscere, mi manca l’acuto. Non sapevo che sarebbe arrivato in giornata.

Tra un’inchiodata e l’altra ci avviciniamo a Pescia. Io faccio le superiori lì, conosco benissimo la città e so che la via dove dobbiamo passare è chiusa. Mi porto in testa al gruppo e informo i capi. Tutto ok, fai te strada, mi dicono. E io la faccio, solo che al momento della deviazione succede un casino bestiale. Tutti a urlare e io e altri a spiegare. Nonostante questo continuo sulla mia strada, andando un po’ troppo forte però.. Mi giro (su una semicurva, che bischero..) e dietro di me ci sono solo 4 o 5 personaggi, tra cui Falchetto. “Porca miseria, gli altri sono passati di là.. vuoi vedere che la via era aperta?” mi domando. Arrivo al semaforo che ci immette sulla strada che in teoria era chiusa. ERA APERTA. Io convinto che tutti, tranne me e gli altri 5 “isolati” sono passati di là, tagliando. Loro erano passati chissà da quanto. Noi avevamo allungato per nulla invece. Non li riprenderemo più.

(In realtà erano tutti dietro di me, solo che io non me ne ero reso conto perché andavo troppo spedito e mi sono girato su una semicurva. Erano solo un po’ staccati, visto la confusione al bivio. Solo in 4 avevano fatto la strada “normale”, non seguendomi. Comunque io vi racconterò il resto della storia come l’ho vissuta, credendo che tutti fossero davanti. In realtà erano tutti dietro)

Ecco che qui, mezzi fermi al semaforo, succede il fattaccio. Uno mi affianca e mi dice (scusate il toscano) “Bisogna esse’ proprio stupidi per andà a fa quel giro e la via er’aperta”. Falchetto gli spiega che io ci vado a scuola lì, che sapevo che era chiusa, che avevo sbagliato ma non lo avevo fatto apposta. Dentro di me scatta la scintilla. L’orgoglio e la presunzione, rispondere con i fatti. Tra me e me dissi le seguenti parole: “Plata, ora non solo staccherai questo cretino, ma riprenderai anche il gruppo e staccherai pure loro”. Falchetto ride, mi conosce. È bastato uno sguardo.

Il semaforo verde è un segno. Mi metto davanti e inizio a menare ai 40. Per uno scalatore come me, la fatica è bestiale, ma la rabbia non me la fa avvertire. All’uscita di Pescia inizia una lieve salita, il classico fondovalle, e io scatto. Falchetto urla “Ma che fai?”, prova a seguirmi ma sceglie di non accodarsi. Mi bevo letteralmente questo fondovalle e attacco la salita a velocità folle. Proprio qui trovo 4 ciclisti del mio gruppo, li supero a velocità tripla. “Oddio che schiappe, staccarsi così presto” penso(!!!).

Indomabile, spiano la salita, nessuno dei ciclisti che incontro mi resiste, ma tranne quei 4 all’inizio non trovo nessun’altro dei miei. Piano piano mi arriva la botta però e inizio a rallentare, conservando comunque un passo molto veloce. Arrivo al bivio per Castelvecchio in apnea, ho rallentato ancora, quella discesa è benedetta. Ancora nessuno dei miei. Attacco la seconda parte della salita, le gambe stanche ma grinta da vendere. Dopo poco mi riprende Falchetto, due parole, gli dico che sono al gancio da Pescia, d’altronde si sa, i miei picchi li ho a Maggio e Settembre, adesso sono “fuori stagione”. Lui continua del suo, io del mio, cioè più piano. Comunque forte però, salgo veramente forte, aiutato dalle pendenze. Ecco, finalmente un altro dei ragazzi, mi sembrava avesse un’altra bici(!!!).. vabbè, mi sarò confuso.

Scollino a circa una quarantina di secondi da Falchetto, che intanto mi era venuto incontro. Poi ci lanciamo in discesa su Lanciole, lui è il solito matto (se il suo nick è falchetto un motivo ci sarà no? io sono il camoscio..) Sono sconfitto, non sono riuscito nell’intento di prenderli. Saranno tutti alla fonte di Lanciole, penso. Arriviamo lì e non c’è nessuno. “E LP in du è? (LP dove è)” domando, sbigottito dal fatto che non ci avesse aspettato .Nasce un discorso. (lo riporto in lingua originale..)
F–Come n’do è? Starà ancora salendo..-
P-Che stai dicendo? perché non c’ha aspettati?-
F-Perché un’è ancora arrivato, ecco perché! È insieme all’altri.-
P-Ma quell’altri sono davanti!!-
F-No sono dietro-
P-È impossibile, sono passati dal sottopassaggio loro-
F-No, ti hanno seguito-
P-Ti diho di no, al Castellare mi so’ girato e c’eri te e pochi altri-
F-È chiaro, ti sei girato su una curva e andavi a palla, ma eravamo tutti dietro te, solo alcuni so’ andati a diritto-
P-Vorresti dire che son tutti dietro?-
F-Si-
P-E io mi so’ spezzato in due per richiappare..-
F-Nessuno, non c’era nessuno davanti-
P-Non ci posso credere, che bischero!!!-
Gli altri arrivarono dopo oltre un quarto d’ora. Come siamo andati forte Falchetto!


Avete capito? Ho fatto un’azione tipo Pantani ad Oropa (con le dovute proporzioni..) solo che davanti non avevo nessuno da riprendere. D’altronde sono fatto così, quando qualcuno mi dice qualcosa, tipo offesa o critica, non rispondo con le mani, né a parole, ma con i fatti. Quel giorno, così come le settimane seguenti, ero al max all’85%, non di più, ma quella scintilla mi ha infiammato. Circa tre mesi dopo un altro toscano come me ha ricavato forza da alcune offese e ci ha regalato a tutti grandi emozioni.. Che ci volete fare?

Ah, il resto della storia è di poco conto. Dopo aver aspettato LP, abbiamo ripreso a salire fino alla Macchia Antonini. Falchetto è andato in crisi, io ho ripreso forza e LP è salito del suo passo. In discesa da registrare una mi grattata contro i pruni (i rovi..) a una curva presa troppo forte. Sulla stessa LP è finito direttamente nel campo.

The End

 
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Elite




Posts: 29
Registrato: Nov 2007

  postato il 07/03/2008 alle 14:04
La maglia gialla e blu del Canturino l'ho modificata mettendoci una bella zip al centro. Ora posso aprirla tutta come fanno i prof e poi ora è più aderente.
Sul ginocchio sinistro ho ancora i segni della caduta nell'ultima tappa del giro del Piemonte della settimana prima. Da sesto in classifica mi sono ritrovato direttamente all'ospedale di Fossano...
Il caschetto danese della Cinelli è lì pronto, me lo metto su e parto per il riscaldamento. Accidenti che vento! oggi sarà dura, a Como il campionato provinciale è sentitissimo, soprattutto per la rivalità con la Comense.
Non siamo in tanti, una settantina di partenti e con questo vento dove ti vuoi nascondere? Si parte ad andatura lenta, dopo meno di cinque chilometri parte un corridore della Comense, è Villa. Aspetto di vedere un mio compagno che lo segue ed invece nessuno...Vabbeh! chiudo io il buco. Rientro, guardo indietro e vedo che ho due altri corridori a ruota e il gruppo ha mollato.
Ragazzi giriamo regolari! non dovrei, il DS mi ha detto di stare tranquillo fino all'ultimo giro....però son fatto così!
Al secondo cambio che dò gli altri si staccano, gli aspetto e mi rimetto a tirare, al cambio successivo rimango da solo e....mancano 110km all'arrivo.
E ora? "dai Moreno, vai regolare che rientra qualcuno" penso tra me e me. Arrivo al primo strappetto della giornata, arriva la moto e mi dice che ho un minuto e mezzo di vantaggio su 14 corridori.
Arriva anche la mia ammiraglia, Giorgio si affaccia e mi dice: "ma dove c.... vai??", io non rispondo e continuo a fissare la mia ruota anteriore.
"Vai regolare e vediamo che succede" faccio cenno di si e continuo.
Sono passati già 70km e sono ancora qui da solo, nei pezzi con il vento a favore vado quasi in fuori giri con il mio 52x14, contro vento è un inferno.
2 minuti di vantaggio. Certo che la maglia di campione provinciale è proprio bella! inizio a vederla nella mia mente...ad ogni passaggio mia madre e mia sorella mi incitano, si stanno esaltando anche loro.
Passo sotto l'arco a 100 metri dall'arrivo, una signora affacciata alla finestra mi urla: "al giro d'Italia!!!" Io quasi mi emoziono anche perchè mi accorgo che un pò tutto il pubblico si stà entusiasmando.
Mancano 10km all'arrivo, un minuto e mezzo di vantaggio. Ora mancano solo i due giretti da 5km. Sono stanco, non riesco più a rilanciare la bici dopo le curve.
Ultimo giro! "ma quando finisce?" ho paura, ho la spia della riserva accesa, "non ce la faccio" Un minuto! "Dai Moreno dai!" ultimo km....ho il vento contro e la strada sale!
"Arrivano!!!" mi urla Giorgio dall'ammiraglia mentre mi supera e fila via, vanno via tutti, il cambio ruote, poi anche i giudici...
"non lasciatemi solo" penso io...vi prego!
Non guardo più avanti, guardo solo la mia ruota...400metri.."dai, dai, non mollare ora!!!" mi gira la testa, non riesco più ad alzarmi sui pedali...giù il 39!
L'arrivo è lì, è lì cacchio! passo l'arco e sento prima il rumore di un cambio, poi una macchia giallo blu mi supera sulla sinistra...a ruota ne ha altri due.
Passo la linea dell'arrivo e mi butto per terra, non vedo più niente, ho voglia di piangere. Ha vinto Luca Paolini, il mio compagno di squadra, io quarto.. Eddy Ratti è sesto...grande giornata per il Canturino.
Adesso non ne ho solo voglia, stò proprio piangendo...a quel paese tutti anche il mio DS che mi dice che comunque ho fatto un'impresa.
Devo fare anche la foto con Luca, mi ha regalato i suoi fiori...
"dedico la vittoria al mio sfortunato amico" titola il giorno seguente la Provincia, mi elogiano molto.....ho perso!
FINE
Sapete una cosa? sono passati 14 anni, ma tuttora ogni volta che stà per succedermi qualcosa di bello nella vita mi giro indietro....ho paura di veder sbucare un Paolini qualsiasi!
ps: Grande Luca!

Moreno

 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: May 2008

  postato il 27/10/2008 alle 12:08
scusate il rigurgito d'orgoglio, mi sono accorto oggi di questa pagina di Cicloturismo a me dedicata, il giornale questo mese non l'avevo comprato, ho trovato il file sul sito della UIC (Unione Internazionale Cicloscalatori), visto che c'è il 3d apposito la pubblico.
Il testo scritto è stato molto accorciato (per chiare ragioni di spazio) e risulta un pò caotico nella descrizione dei percorsi.
L'impresa risale all'anno scorso.


 
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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




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Registrato: Jul 2007

  postato il 27/10/2008 alle 12:36
Pazzo! ...chapeau!

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jan 2008

  postato il 27/10/2008 alle 13:19
Ti invidio da morire....

 

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Fabio

I walk these streets, a loaded six string on my back...

"L'unico sport che pratico è seguire, camminando, i funerali dei miei amici che avevano praticato sport" Bertrand Russell

http://platissimamente.blogspot.com/

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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Registrato: Oct 2007

  postato il 27/10/2008 alle 13:41
Mitico!!
 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: May 2008

  postato il 27/10/2008 alle 14:04
le salite sono "diluite" in 8 diversi brevetti, ciascuno comunque con chilometraggio e dislivello umani e fattibili tranquillamente nell'arco di una giornata: le mie medie non hanno mai superato i 20-21 km/h.
La soddisfazione maggiore per me è quella di essere stato il pioniere di questo brevetto, come attesta il diploma sono il primo in assoluto ad averlo completato.
Inizialmente avevo intenzione di concatenare gli otto brevetti, che coprono l'arco alpino da est a ovest in giornate consecutive, spostandomi con l'automobile da un percorso all'altro, non sono mai più di un centinaio di km.,spesso anche meno, tranne uno spostamento lungo dalla valtellina alla val di Susa (li forse occorre mettere la giornata di riposo). Poi alcuni problemi mi hanno impedito di prendermi i dieci giorni necessari per l'impresa.
Spero di poter mettere in programma altre cose del genere, lo stesso sito ne propone alcuni interessanti.
L'impegno è certamente minore rispetto alle randonnèe, qui siamo ancora nel limite del non raschiare il fondo del barile.
Grazie a tutti, quando ho visto l'articolo che aspettavo da un annetto circa, non sono riuscito a trattenermi dal pubblicarlo.

 

[Modificato il 27/10/2008 alle 14:10 by herbie]


 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Nov 2005

  postato il 27/10/2008 alle 16:04
grande Maggiolino matto!!!!!

io e te ci dobbiamo fare una pedalata insieme... più mi addentro nel mondo dei cicloamatori come me più mi rendo conto che non sono solo ad essere un po' pazzo...siamo davvero tantissimi.

Quelle salite son quasi tutte nel mio carniere, ma metterle in fila così in 8 brevetti non è mica da tutti.

Urge una pedalata insieme...te ne avrai da raccotnare di km e salite...io ti risponderò pan per focaccia

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Giugno 2009




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Registrato: Oct 2007

  postato il 27/10/2008 alle 19:29
Grande herbie!!

 

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io sono un saavvvoonnnéééésse

Un uomo solo al comando... la sua divisa è bianco-celeste... il suo nome è Fausto Coppi
CAMPIONE DEL MONDO FANTACICLISMO CICLOWEB 2008 vincitore del Giro del Piemonte, MEDAGLIA DI BRONZO alla crono mondiale

FANTACICLISMO CICLOWEB 2009
DOPPIETTA AMSTEL GOLD RACE - FRECCIA VALLONE
VINCITORE CLASSICA DI AMBURGO,VINCITORE MEMORIAL CIMURRI, innumerevoli piazzamenti

FANTACICLISMO CICLOWEB 2010
BRONZO CRONO MONDIALE, ARGENTO MONDIALE IN LINEA
VICITORE GIRO DI LOMBARDIA

ORGANIZZATORE CKC '09

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 27/10/2008 alle 19:36
La mia impresa è nella mia firma.
Fino a quel giorno, 22 luglio 2007, non avevo mai fatto una salita superiore ai 1450 metri ed avevo la bici da 1 anno e mezzo.
L'impresa/follia era fare 3 over 2000 nello stesso giorno.
Buona visione e buona lettura.
Ogni foto ha un commento.

Ps: si parte da dove è scritto partenza e si arriva dove è scritto Nufenen!!!

 

[Modificato il 27/10/2008 alle 19:54 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1669
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  postato il 27/10/2008 alle 20:42
Spero di non annoiare nessuno.

Non so se conoscete la Girada, corsa a tappe per decerebrati corsa nelle ore serali (dopo le 19) della prima settimana di settembre nei dintorni di Gavardo e Villanuova (BS) (per informazioni vedere 3D http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=2599 e seguenti).
Ebbene, la mia impresa è stata la mia prima vittoria di tappa alla Girada del 2005, la 5° tappa Soprazzocco-Longavina di 22.6 km. La mia prima partecipazione alla Girada, nel 2003, fu un disastro: minuti in classifica e lo scherno di tutti, mentre nel 2004 mi presentai molto migliorato cogliendo un terzo posto in classifica generale, ma mancando una vittoria di tappa.
Nel 2005 mi sono presentato ben allenato con l’obiettivo principale di vincere almeno una tappa; perse le prime due occasioni buone per me velocista e superato abbastanza bene l’arrivo in salita del giorno prima, ecco che la 5° tappa si addice alle mie caratteristiche (lunga e abbastanza piatta, tranne l’arrivo posto alla fine di uno strappetto abbastanza dolce), sennonché piove che Dio la manda. Piove da paura e alle 7 di sera sembra già buio.
Il gruppo (circa 15 persone, non pensate chissà cosa!) parte con l’intenzione di andare con cautela: praticamente non siamo ancora usciti dal parcheggio che ClaudioDance scatta per attaccare il capo classifica Micheli. Non senza qualche difficoltà, viene recuperato. Porco cane, che acqua!
Scatta Tami, praticamente il mio miglior amico, che mi ha trascinato qualche anno fa in questa spirale di agonismo e follia; Micheli lo lascia andare. Scatto anch’io per raggiungerlo; lascia andare anche me. E vai! Fatico a raggiungerlo. E’ un rettilineo in leggera salita e la salita non è il mio mestiere. Sono a 10 metri, lo chiamo, lui mi riconosce e mi aspetta. Partiamo a tutta. In cima alla salitella ci giriamo e abbiamo 100 metri di vantaggio.
“Ci prendono” mi dice lui. “Tranquillo. Mettiti dietro” dico io. Inizia la discesa, corta ma veloce. Piove in una maniera assurda. Ci sono i rivoli di acqua nella strada. Mi butto a capofitto con Tami dietro. Guadagnamo secondi.
Adesso sono circa 16 km quasi tutti piani: ci mettiamo a menare a 40 all’ora, cambi regolari tipo trofeo Baracchi. Uno spettacolo. Facciamo a gara a tirare per evitare di stare a ruota e prendere in faccia l’acqua che tira su quello davanti. Non ci voltiamo più indietro.
Ultimi 5 km, c’è un incrocino, piove e non si vede una mazza, si va a sinistra. Fari di una macchina e quasi incidente. Dopo qualche insulto lanciato (a torto) verso l’auto, ci guardiamo indietro e non si vede nessuno. “Siamo avanti. Rallentiamo un po’” mi dice “No, guarda che sono vicini” dico io e ricomincio a menare. Lui è scalatore, soffre l’andatura forte.
Arriviamo alla salitella finale: 500 o 600 metri, non di più, e pendenza abbastanza lieve, da fare col rapportone. La conosco bene e si addice alle mie caratteristiche; il problema è che si addice di più alle sue. Non è uno scattista, ma se parte in progressione, è dura!
Prendiamo la prima rampettina a tutta, poi spiana. Sento che cambia. Mi giro terrorizzato. Oddio scatta! E invece lo vedo 5 metri indietro che armeggia col cambio. Mi sembra un po’ sofferente. Nel pezzo facile provo a forzare, i 5 metri diventano 10.
Comincia il pezzo un po’ più duro e parto in progressione, seduto, a pestare sui pedali. Addirittura butto giù due denti e accelero. La strada entra in un boschetto. E’ praticamente buio e scende acqua da ovunque, dal cielo, dalla strada, dalla scarpata laterale.
Sono quasi morto. Vedo il rettilineo di arrivo e le due o tre persone che seguono la corsa sotto l’ombrello che ci incitano. Mi giro: incredibile, ho staccato Tami in salita. Rallento un po’. Ho vinto. Mi godo il rettilineo.
Quando sono vicino al traguardo, non so cosa fare. Devo esultare? Non sono capace. Davvero! Ho paura a sollevare le mani dal manubrio. Vabbè, taglio il traguardo con una mano sola alzata, l’esultanza ce l’ho dentro. Sono felicissimo: per la tappa e per come ho vinto.
Arriva anche Tami. Mi fa i complimenti. Dopo un po’ arrivano tutti, alcuni con distacchi abissali. Siamo tutti bagnati da far schifo. Non smette di diluviare neanche un secondo. Siamo tutti felici.
Che giornata! Nel mio piccolo ho fatto un impresa.

 

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"Per aspera ad astra" Seneca o Eros Poli ... non ricordo

Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2008 alle 21:09
Bravi tutti (matteo, non mi avevi detto nulla !).
Se valgono anche le imprese "non in bici" ci metto la Milano-Roma a piedi in 25 giorni (1-25 luglio 1975 - età 17 anni).

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2008 alle 23:33
la mia impresa è stata quest'estate sulle dolomiti.
parto con sole e tempo variabile da falcade e mi dirigo verso il passo valles dopo il passo svolto x la splendida val venegia e da li salita fino ai 2200 della baita segantini e poi raggiungo il Rolle. Nella discesa verso il Valles il diluvio. Salgo il Valles(non so come) bagnatissimo ed al rifugio mi bevo un bombardino caldo x sopportare la discesa. giunto a falcade ultimi 2.5 km al 8% x arrivare a casa,fradicio distrutto e soddisfatissimo.

PS chilometraggio e salite nn sono granchè, ma causa esami e impegni vari avevo davvero pochi km e poche salite alle spalle

 

____________________
http://www.controcopertina.it

 
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Moderatore




Posts: 3577
Registrato: Oct 2006

  postato il 28/10/2008 alle 10:16
Alcune cose le ho raccontate nel 3d delle imprese ciclofotografiche.
Finora ho fatto...
beh, ho seguito il Tour per 2/3 anni di fila con mtb e zaino e tenda, due volte partendo direttamente da casa. I colli delle Alpi occidentali (versante francese) li ho fatti quasi tutti. Le valli della provincia di Torino e la provincia stessa le ho coperte tutte (guardavo l'altro giorno una fotocopia...ho evidenziato le strade in giallo e mi manca ben poco). Ho fatto il giro della Corsica, nell'ultimo mese ho fatto 2 giri da 200 km (Nivolet e Finestre), più altre cose sparse per l'Italia.
Finora ho pedalato al buio, senza luci, sotto la luna, in maglietta, alle 2 di notte, ho pedalato scalzo, carico di zaini e senza mani, sotto tormenta e in crisi di fame, accampandomi al buio e con l'influenza, con le spalle tagliate e con una spalla rotta, da solo e tirando altri.. insomma, mi sono divertito

 
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Livello Freddy Maertens




Posts: 873
Registrato: Sep 2005

  postato il 28/10/2008 alle 10:30
Originariamente inviato da plata

Ecco qui uno spazio dove raccontare le nostre imprese più grandi, dando anche sfogo al poeta che è in noi. Nom dimenticando mai quanto una sconfitta possa essere bella, se l'arma è il cuore.
c era già un thread aperto con tanto di fotografie forse è meglio riprendere quello.

 

[Modificato il 28/10/2008 alle 10:35 by mattewhawk23]

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W Bartali!voglio tornare al ciclismo fatto di polvere, di mangiate, bevute di vin rosso ,respiri di sofferenza vera e viaggi di avventura e di sana follia

"Felix qui potuit rerum cognoscere causas"

 
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