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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2008

Livello Amstel Gold Race




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  postato il 06/11/2008 alle 09:51
6/11/08 – I finocchi a Botteghe Oscure non ce li voglio disse Giancarlo Pajetta al Pci che civettava con froci e puttane per aver ricevuto una delegazione di omosessuali capeggiata da Grillini nell’85

Sorprende indigna e offende la tardiva accusa, con conseguente ridicolo processo, che alcuni deputati del Pd capeggiati da Anna Paola Concia, già portavoce insieme ad Andrea Benedino del coordinamento omosessuali dei Ds, ha lanciato contro l’ennesima animalata della deputata Paola Binetti. Questi laboriosi deputati sembrano aver dimenticato che Binetti già nel marzo 2007 nel corso di Tetris (su la7) sentenziò “l’omosessualità è una devianza e i gay sono malati bisognosi di psicoterapia”. E che nel dicembre del 2007 al Corriere della Sera dichiarò “Dolce e Gabbana, Valentino hanno una sensibilità tutta femminile e un pragmatismo tutto maschile”. Per arrivare alla dichiarazione ultima, sempre al Corriere, per cui “tendenze omosessuali fortemente radicate presuppongono la presenza di un istinto che può risultare incontrollabile”. A carico di Binetti anche un voto di sfiducia al governo Prodi. Con questo curriculum la signora è stata scelta dai capi del frankPdstein a far parte del parlamento. Bene sarebbe che nel momento della nomina la cupola dei partiti usasse la formula del “si parli ora o si taccia per sempre”. Perché sembra chiaro che se i partiti scelgono i loro onorevoli costringendo i cittadini a barrare un simbolo (anche dopo farsesche primarie), sono responsabili delle azioni degli stessi. E’ abbastanza evidente che la questione omosessuale è una di quelle particolarmente indigeste alla cultura del Pd (che giova ricordare è l’unione della vecchia Dc e del vecchio Pci), se si è liquidata la questione con termini quali esagerazioni o ognuno la pensa come crede in questo grande partito. E come sembrano testimoniare le parole del deputato Luigi teodem Bobba che racconta che quella di Binetti “è una prospettiva scientifica”. E come dice il deputato Andrea Sarubbi, che in molti ricordano conduttore del programma A sua immagine (che su Rai1 la domenica accompagna alla benedizione del santopadre), “il problema a livello di vertice non esiste, è la base che ha difficoltà a capire le posizioni di Paola”. Quanto ad Anna Paola Concia che pensava di avere tante frecce al suo arco e che dopo i belati di Veltroni ha riposto velocemente la sua arma nella faretra, prendesse atto di essere un numeretto che serve per qualche voto e non sollevi più polveroni inutili.

Tiziana Ficacci, www.nogod.it


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/11/2008 alle 10:14
Originariamente inviato da nino58

Il Venezuela è possibile.


Il Venezuela sarà preso in un'altra maniera, non con i bombardamenti.
Con il prezzo del petrolio basso Chavez avrà da gestire una situazione tutto fuorchè facile e penso troveranno il modo di fregarlo...

 

____________________

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2008 alle 12:10
Sulla questione bombardamento Iran credo che non se ne faccia nulla. Gli USA hanno bombardato paesi per molto meno, quindi se l'Iran è mancora illeso credo che ormai non se ne faccia più nulla. Secondo me è meglio così.
Se devo fare un pronostico, io punto su quattro anni senza bisticci con nessuno. Gli USA hanno problemi di altro tipo da risolvere.

 

____________________
FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2008 alle 18:30
Originariamente inviato da desmoblu
Capitolo elezioni U.S.
Piano con gli entusiasmi, Obama ha vinto ma credo che
1)avrà enormi difficoltà con la crisi che si ritrova a dover gestire
2)le politiche saranno prudenti e non prevedo grandissime rotture col passato (arruolerà la Clinton, arruolerà degli ex repubblicani, non potrà certo fare chissà cosa). Curiosamente sul piano sociale uno Schwarzenegger potrebbe essere più liberal di Obama.

Comunque ridicolo come in Italia la destra (quella dell'"amico George") si sia subito buttata sul carro del vincitore. Berlusconi dice che Obama ha preso spuntyo dal suo discorso al Congresso (risata generale), la Gelmini ha detto di ispirarsi sempre a Obama (che difatti propone nuove assunzioni di insegnanti, più fondi alla scuola pubblica etc etc). Addirittura tutto il pdl ora si fregia di vicinanze, identità di vedute, amicizie mai sbocciate. Solo Gasparri (per una volta ne fa una buona) ricorda a tutti che sul piano delle tasse, delle riforme, dell'istruzione e della sanità quello più vicino e in sintonia era McCain. Vabbè.
Comunque a Obama è andata bene, considerando che il piddì aveva mandato una delegazione di militanti per appoggiarne la campagna elettorale.
Bisogna comunque riconoscere che l'italico piddì s'è effettivamente legato strettamente a Obama da tempo, e certo anche quando la vittoria non era scontata. Bisogna rendergliene atto.

Se conosci il Partito Democratico Americano le assonanze con quello di Veltroni (a parte il nome del Partito e qualche Slogan di Obama) sono pari a zero
Come sempre in Italia si tende a salire sul carro del vincitore (indipendentemente dal tipo di politica che hai in mente)
Veltroni , Berlusconi , Bertinotti ecc tutti uguali
Oltre ai complimenti a Obama (ora viene il difficile) , complimenti a McCain , bello il discorso , cosi' si esce dopo una sconfitta

 
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  postato il 06/11/2008 alle 21:39
Beh, più o meno. IL pd (lungi da me cercare di renderli popolari) supportava comunque Obama dall'inizio...e ai tempi i democratici d'oltreoceano s'erano esposti a favore dei nostri inetti.
La cosa ripugnante piuttosto è il comportaento pdl, questo sì davvero voltagabbana. E complimenti al premier per la prima gaffe addirittura pre-insediamento. Vero professionista.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2008 alle 21:57
Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da desmoblu
Capitolo elezioni U.S.
Piano con gli entusiasmi, Obama ha vinto ma credo che
1)avrà enormi difficoltà con la crisi che si ritrova a dover gestire
2)le politiche saranno prudenti e non prevedo grandissime rotture col passato (arruolerà la Clinton, arruolerà degli ex repubblicani, non potrà certo fare chissà cosa). Curiosamente sul piano sociale uno Schwarzenegger potrebbe essere più liberal di Obama.

Comunque ridicolo come in Italia la destra (quella dell'"amico George") si sia subito buttata sul carro del vincitore. Berlusconi dice che Obama ha preso spuntyo dal suo discorso al Congresso (risata generale), la Gelmini ha detto di ispirarsi sempre a Obama (che difatti propone nuove assunzioni di insegnanti, più fondi alla scuola pubblica etc etc). Addirittura tutto il pdl ora si fregia di vicinanze, identità di vedute, amicizie mai sbocciate. Solo Gasparri (per una volta ne fa una buona) ricorda a tutti che sul piano delle tasse, delle riforme, dell'istruzione e della sanità quello più vicino e in sintonia era McCain. Vabbè.
Comunque a Obama è andata bene, considerando che il piddì aveva mandato una delegazione di militanti per appoggiarne la campagna elettorale.
Bisogna comunque riconoscere che l'italico piddì s'è effettivamente legato strettamente a Obama da tempo, e certo anche quando la vittoria non era scontata. Bisogna rendergliene atto.

Se conosci il Partito Democratico Americano le assonanze con quello di Veltroni (a parte il nome del Partito e qualche Slogan di Obama) sono pari a zero
Come sempre in Italia si tende a salire sul carro del vincitore (indipendentemente dal tipo di politica che hai in mente)
Veltroni , Berlusconi , Bertinotti ecc tutti uguali
Oltre ai complimenti a Obama (ora viene il difficile) , complimenti a McCain , bello il discorso , cosi' si esce dopo una sconfitta


“If there is anyone out there who still doubts that America is a place where all things are possible, who still wonders if the dream of our Founders is still alive in our time, who still questions the power of our democracy, tonight is your answer”

Barack Obama, President-elect of the United States of America

----------

Traduzione:

Se là fuori c'è ancora qualcuno che dubita che l'America sia un luogo dove tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri Fondatori sia vivo nella nostra epoca, che ancora mette in dubbio la forza della nostra democrazia, questa notte è la vostra risposta.

Barack Obama, Presidente eletto degli Stati Uniti d'America

--------------

L'unica cosa che mi sento di dire, e good luck (buona fortuna) Barack perché il compito che ti attende è assai difficile, l'America è sull'orlo della bancarotta e discorsi conditi da belle parole e frasi ad effetto servono a ben poco in questa situazione.

 

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FANTACICLISMO 2008
6° posto assoluto classifica generale
1° posto assoluto ex-equo corse in linea
vice campione del mondo

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 07/11/2008 alle 02:32
Obama ha vinto. Bene, però smettiamo di credere alle favole

La cosa che più sorprende all'indomani della vittoria di Obama è l'entusiasmo e la speranza che questo fatto ha risvegliato in milioni di cittadini, non solo americani. Anche in Europa molte persone sono convinte che l'arrivo del primo afro-americano alla Casa Bianca significherà cambiamento reale e uscita dalla crisi. Purtroppo non sarà così. Non certo per fare i guastafeste, ma fra amici bisogna essere sinceri fino in fondo.
Sia chiaro, il fatto che gli americani abbiamo fatto fuori l'associazione a delinquere chiamata Partito Repubblicano con a capo Bush, Cheeney e Rumsfield non può che essere un fatto positivo. Questa è gente che aveva come propria bibbia un testo, Il PNAC (Progetto per un nuovo secolo amercicano), in cui si dice apertamente che gli Stati Uniti stavano vedendo diminuire la propria influenza nel mondo e che serviva un evento di grande impatto sull'opinione pubblica per poter avere il via libera per fare guerre strategiche per il dominio politico e l'appovvigionamento energetico in tutto il mondo. L'11 settembre 2001 successe ciò che auspicavano, proprio sotto la presidenza Bush...
Per analizzare il fenomeno Obama però bisogna andare oltre l'immaginario da commedia americana creato dai media americani ed europei, cioè quello del Cliff Robinson (vi ricordate la serie Tv "I Robinson"?) simpatico e affermato dottore che si prende cura della propria famiglia in modo aperto e moderno. Insieme a Arnold ha rappresentato l'accettazione del nero nelle case di milioni di amercicani senza però andare a scalfire il senso di colpa del bianco. La rappresentazione non conflittuale di un conflitto che tutt'ora è presente nella società americana.
Obama è un po' questo, l'uomo che serviva a rappresentare il cambiamento (anche per la sua pelle che diventa elemento visibile e inconfondibile di cambiamento): figlio di un nero keniota e di una bianca, buono studente nelle migliori facoltà americane che ce l'ha fatta nonostante non provenisse da famiglia ricca, passato di lotta per i diritti dei neri e uomo nuovo all'interno del Partito Democratico, quindi poco implicato nelle dinamiche dell'aristocrazia democratica rappresentata invece dall'altra commedia, quella di Hillary Clinton, che i democratici avevano preparato, quella della donna in carriera che vuole superare il marito, la prima donna alla Casa Bianca.
Donna o nero, in ogni caso i democratici volevano rappresentare la novità con un cambiamento molto visibile, anche a occhio nudo e dai più disattenti.
Ha vinto la commedia con protagonista Obama, il nero che lotta ma rassicura.
Detto questo il fenomeno Obama va letto politicamente in una duplice lettura: da una parte ha avuto il grande merito di interpretare la volontà di cambiamento del popolo americano, specialmente a poche settimane dal più grosso disastro economico della storia di Wall Street. Ha avuto il grosso vantaggio che il disastro è avvenuto con i Repubblicani al governo (e non è un caso visto che hanno drenato ogni goccia di soldi pubblici per le guerre) e l'ha saputo sfruttare. Ha messo in piedi una squadra per la propaganda fatta per lo più da giovani volontari ed ha ingaggiato i migliori esperti di marketing politico. E' riuscito ad entrare nel cuore della gente, dei neri, dei latinos ma anche dei bianchi (il 43% ha votato per lui) tanto che è riuscito a portare alle urne il 66% degli aventi diritto (Kennedy si era fermato al 63%). Con un capillare e innovativo uso di internet è riuscito a farsi finanziare da centinaia di migliaia di sostenitori, anche con pochi dollari.
Insomma, ha stravinto ed è stato bravo.
Ma cosa ha permesso tutto ciò? 650 milioni di dollari di finanziamenti privati che gli hanno permesso di mettere in pratica le sue idee nel migliore dei modi. E senza badare a spese.
Da dove arrivano questi soldi? Molti da Wall Street tanto che lui ne ha ricevuti più di Mc Cain. E allora qualcosa inizia a non tornare: perché Wall Street dovrebbe dare soldi a uno che dice di voler abbozzare politiche sociali, aumentare le tasse ai ricchi e regolarizzare la posizione degli immigrati? Semplice, perché lo farà in termini minimi e in modo propagandistico (nell'ultima settimana di campagna elettorale oltre a giurare alta fedeltà al liberismo ha ridimensionato i suoi progetti sociali). Wall Street ha bisogno di soldi pubblici oltre ai 700 miliardi del piano Paulsen che ha già sfilato dalle tasche dei cittadini ma nelle file dei Repubblicani ci sono personaggi che per ideologia plurisecolare sono contrari al minimo accenno di ingresso dello stato nell'economia. E allora chi meglio di un democratico sa aprire le casse dello Stato?
E poi c'è la questione guerre. La guerra in Iraq a detta di molti Generali è persa o quantomeno in fase stagnante, insomma un pantano. Ma i Repubblicani laggiù hanno grossi interessi legati alla Exxon e alla Halliburton, le multinazionali di famiglia e quindi per Mc Cain un disimpegno dall'Iraq sarebbe stato più difficile. L'asse strategico dell'energia in questi anni si è spostato nella zona del Caspio (la guerra russo-georgiana ne è esempio lampante) e delle ex Repubbliche sovietiche proprio ai confini dell'Afghanistan. L'alternativa Obama infatti è quella del disimpegno irakeno per un potenziamento afghano a cui anche l'Italia sarà chiamata a contribuire con più uomini e mezzi. Intanto guardiamo se manterrà la promessa di togliere l'embargo dopo l'ennesima votazione dell'Onu favorevole a Cuba.
Insomma, fra amici bisogna essere sinceri. Ha vinto Obama, bene. Ora per sperare in un futuro migliore mettiamoci tutti in gioco e smettiamo di pensare che la speranza sia riposta in un bravo attore che recita nel medesimo palco, finanziato dal solito produttore.
Per Senza Soste, Franco Marino
6 novembre 2008
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La vittoria di Obama e i manciuriani de noantri

L’elezione di un presidente degli Stati Uniti continua ad essere vissuta come un evento globale e per alcuni aspetti quasi mitologico. Nella società dello spettacolo, la realtà convive da sempre con la finzione in un formidabile mix di fantasia e verità. Nel caso del film “The Manchurian candidate” trasmesso qualche sera fa in televisione, il candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti (ma di fatto alla presidenza tramite l’immediata uccisione del presidente eletto) veniva teleguidato da un gruppo di oscuri potenti e da una madre senatrice, invasiva e spregiudicata, attraverso un microchip piantato nel cervello suo e di coloro che dovevano testimoniare le sue virtù nella guerra del Golfo.
Nelle reazioni in Italia alle elezioni USA, assistiamo al rovescio di questo scenario. Il candidato vincente alla Casa Bianca sembra muoversi per sua scelta mentre i microchip sembrano ben piantati nei cervelli di una vastissima platea di corifei che hanno vissuto questo evento al di sopra di ogni limite di razionalità e coinvolgimento. Abbiamo visto all’opera una eccedenza politica, informativa e psicologica che stenta ancora a rientrare nel buonsenso e che celebra un evento politico attraverso la logica del compimento di un mito piuttosto che di un fatto concreto.
Con la campagna elettorale e l’elezione di Barak Obama Hussein a presidente degli Stati Uniti, gli elementi di novità e quelli di continuità si sono sovrapposti continuamente alzando una cortina fumogena che ha cercato impedire una analisi razionale.
Alcune novità sicuramente ci sono: Obama è il primo presidente nero degli Stati Uniti, è giovane e i suoi legami con l’establishment sono più recenti rispetto agli altri candidati (ma ha raccolto più finanziamenti di Mc Cain), è riuscito a mobilitare segmenti della società solitamente estranei alla competizione elettorale, le aspettative che ha creato sono diverse da quelle che alimentano il blocco reazionario e neoconservatore che ha sostenuto negli anni i vari Nixon, Reagan, Bush padre e Bush figlio. E poi? E poi, sul resto dei problemi Obama o non si è sbilanciato – come tutti i candidati che operano in un regime elettorale bipolare in cui più si è ambigui e più si ha possibilità di vittoria – oppure ha annunciato cose assai al di sotto delle aspettative che ha creato. Dice giustamente Giulio Anselmi che adesso Obama “dovrà fare i conti con le aspettative che ha creato” e soprattutto sul piano interno piuttosto che su quello internazionale. Su questo terreno infatti non sono prevedibili variazioni sostanziali della politica estera USA (1).
Barak Obama sembra orientato a fare come Prodi: sganciarsi dall’Iraq e impegnarsi di più in Afghanistan; mantenere l’ipocrita equidistanza sulla Palestina attraverso la logora formula dei due popoli due stati continuando il legame speciale con Israele; allargare la NATO coinvolgendo l’Europa contro la Russia piuttosto che il contrario; mantenere il blocco economico contro Cuba, in sostanza Barak Obama intende rinnovare il progetto di una supremazia globale statunitense sfruttando l’aquisito vantaggio “culturale” creato intorno alla sua vittoria e che ha recuperato i danni sul piano dell’egemonia nelle relazioni internazionali provocati dall’amministrazione Bush.
Lo scostamento dagli assi strategici della politica estera e strategica USA, non sono nelle prerogative né negli obiettivi di un uomo che riesce a diventare Presidente degli Stati Uniti. Solo la realtà dei fatti può costringere una amministrazione a introdurre cambiamenti significativi. Oggi Barak Obama si trova di fronte ad un bivio: creare il clima per una nuova concertazione con i partners – l’Europa soprattutto – e riconoscere con questo che gli USA non sono più i primus inter pares oppure proseguire sulla strada dell’escalation come unica soluzione per difendere a tutti i costi lo stile di vita americano e i loro interessi strategici.
La differenza non la faranno le aspirazioni dei fans ma i fatti concreti e in questo c'è la vera novità:
- il primo è la crisi globale che vede il suo epicentro proprio il sistema economico USA e alla quale non sarà possibile rispondere con provvedimenti marginali e diretti unilateralmente verso le banche e la finanza. La mappa dei rapporti di forza internazionali potrebbe cambiare significativamente;
- il secondo è l’entrata in campo dentro gli USA di settori sociali fino ad oggi marginalizzati che potrebbero – di fronte alla crisi – radicalizzare le proprie aspettative, le forme organizzative e i livelli di coscienza politica così come avvenuto nella storia e in tutto il resto del mondo. La ripresa di un serio conflitto di classe negli USA avrebbe effetti rilevanti nel resto dello scenario internazionale.
La vera domanda da farsi è dunque: il sistema dominante USA si adeguerà alle aspettative create dall’elezione di Barak Obama a presidente oppure Barak Obama si adeguerà al sistema dominante? Nel secondo caso dov’è il cambiamento invocato dai manchuriani de noantri?

Sergio Cararo

 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 07/11/2008 alle 10:00
La laicità impossibile


. da L'Opinione del 6 novembre 2008, pag. 1


di Alessandro Litta Modignani
Sul piano del metodo, il fatto che la parlamentare ultra-cattolica Paola
Binetti sia stata denunciata di fronte alla cosiddetta "Commissione di
garanzia" del Pd, è istintivamente inaccettabile per qualsiasi spirito
liberale. Secondo Costituzione, i parlamentari esercitano la loro funzione
"senza vincolo di mandato". Inoltre, la libertà di associazione, prevista
all'art. 49, implica che la vita interna ai partiti e alle formazioni
politiche sia regolata per legge, proprio per garantire il diritto del
cittadino di "concorrere liberamente" alla vita pubblica, evitando qualsiasi
abuso da parte di burocrazie e oligarchie. E poi, che sarà mai questa
"commissione di garanzia"? Nella cultura comunista c'era il tribunale del
popolo, durante la partitocrazia il collegio dei probiviri, ma entrambi non
hanno lasciato buoni ricordi. Sono stati quasi sempre strumenti di potere,
quasi mai di rispetto delle regole. Se qualcuno si sente diffamato dalle
parole della Binetti (a ragione, a nostro avviso, ma questo non c'entra) si
rivolga pure alla magistratura: tanto non otterrà nulla, poiché costei gode
dell'immunità parlamentare. Il problema è politico, come si diceva una
volta, e non disciplinare. Veltroni non può fare finta di non accorgersene.

Quando la Binetti, artefice dell'astensione al referendum sulla legge 40,
annunciò la sua candidatura nell'Ulivo, Daniele Capezzone (all'epoca
segretario dei Radicali) disse che il Vaticano aveva lanciato un'Opa sul
100% della politica italiana. Sembrava un'iperbole, invece neppure Capezzone
immaginava quanto fosse vicina alla realtà. Nel 2006 Paola Binetti si è
mossa verso la sinistra italiana con autentico spirito missionario. E' stata
inviata dall'Opus Dei letteralmente "in partibus infidelium", emissario
infiltrato nei territori occupati dal nemico. Forte della sua fede, armata
di rosario e cilicio, gomito a gomito con il gay Franco Grillini, e l'ateo
militante Piergiorgio Odifreddi, quello che ricorda la comune radice dei
termini "cristiano" e "cretino". Al Senato i numeri la rendono determinante.
Le catto-comuniste Bindi e Pollastrini propongono i Dico e lei li affonda.
Vota contro le norme sull'omofobia (preveggenza divina?) e blocca il
testamento biologico. Svolge con tale efficacia il ruolo di guastatrice, che
quest'anno viene promossa alla Camera. Il Papa è subissato dalle critiche e
lei gli fa scudo con il corpo: se l'omosessualità è fortemente radicata può
scatenare la pedofilia, conferma convintamente.

E se invece un prete palpa una bambina, onorevole Binetti, tutto bene? Non
sarebbe piuttosto il caso di mettere in discussione il celibato, la
mortificazione del corpo, la paura della felicità? Nel Pd sale la protesta e
la vorrebbero addirittura processare, Veltroni crede di cavarsela dicendo
che "non ci sono reati d'opinione". Non saranno reati, ma le opinioni in
politica contano, caro Veltroni. Non conoscevate forse quelle della Binetti?
Nel Pd c'è posto per tutti, per gli omosessuali "ma anche" per gli omofobi?
Se davvero il Pd volesse uscire dall'ambiguità, dovrebbe lanciare la sua
sfida al PdL e tentare la strada di una laicità autenticamente liberale.
Dovrebbe pretendere vere riforme, e non controriforme, in tema di unioni
civili, divorzio breve, testamento biologico. I laici del centro-destra
allora potrebbero venire allo scoperto e accorgersi che non sono poi così
pochi. In tal caso, sarebbe la Binetti ad andarsene, senza bisogno di essere
cacciata. Non avrebbe neppure l'onta di cambiare schieramento, poiché
Buttiglione e Volonté l'aspettano a braccia aperte. Ma non illudiamoci: non
accadrà nulla di tutto questo, né a destra né a sinistra.





 
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  postato il 07/11/2008 alle 10:08
Bravissimo Pacho, ottimi pezzi.
(nel primo era appena semplicistico il fatto del 'drenare', la crisi va ben oltre la spesa militare, ma per il resto siamo d'accordo..)

 
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  postato il 07/11/2008 alle 11:03
Intanto, sempre meglio:


la Gaffe sul nuovo presidente degli usa
Berlusconi furioso dopo le polemiche
«Ma quanti imbecilli si sono in giro»
Il premier dopo la battuta su Obama «abbronzato»

MOSCA - «Certo che sono ancora di buon umore», ha risposto il premier a proposito di quanto ha letto sui giornali italiani. «Pensavamo ci fossero tanti imbecilli in circolazione», ha aggiunto il presidente del Consiglio «quello che non immaginavamo è che fossero così imbecilli da autodichiararsi pubblicamente. Lo hanno fatto, li conoscevamo già, ma non pensavamno che fossero così tanto imbecilli». (corriere.it)
---
10:18 ESTERI «E' giovane, bello e abbronzato». Veltroni: procura danni all'Italia, si scusi. Replica stizzita del Cavaliere: «Era carineria. Mi attaccano? Mi sono rotto, meritano la laurea dei "gemelli sferici solitamente molto fragili"»
---
Obama "abbronzato" fa il giro del mondo
Ma il sito del Pdl oscura la notizia
di MARCO BRACCONI

ROMA - Il suo viso impazza sulle home page dei siti di mezzo mondo. Le sue parole su Obama, "bello e abbronzato", fanno il giro del pianeta. Ma non è una gaffe, giura il presidente del Consiglio da Mosca. Anzi, è tutto il contrario. "Ad Obama io ho fatto un gran complimento".

E allora perche nulla o quasi compare - 15 ore dopo - sulla home page del Popolo delle Libertà?

La domanda sorge spontanea dopo il nuovo rilancio del premier, che dalla Russia definisce "imbecilli" quelli che lo hanno criticato o semplicemente messo in evidenza le sue parole. Così come sorge spontaneo cliccare sul sito web del partitone berlusconiano credendo di trovare, in bella mostra, la "carineria assoluta" del Cavaliere.

E invece poco o niente. Grande titolo sulla fine dell'"assalto alla diligenza" per la Finanziaria, e sottopancia vari tra Gelmini e petizioni di Libero anti-occupazioni nelle scuole. Dell'intero viaggio in Russia, "abbronzatura" alla Casa Bianca compresa, c'è traccia solo in un trafiletto, occupato da Giorgio Stracquadanio, "sicuro che Obama non si è affatto offeso". Insomma, la faccenda è semioscurata. C'è solo il commento, non la notizia. E poco importa se su internet nessuno, o quasi, in Italia e nel mondo, la nasconde.

Questione di tempi? Forse. Ma allora come mai le parole sulla legge Finanziaria, pronunciate dopo quelle sul colore della pelle del nuovo presidente americano, campeggiano su quella home page con tanto di foto formato maxi?

Forse il Cavaliere, tanto attento alla disinformatia nazionale, al ritorno in Italia darà una tiratina d'orecchi ai responsabili del sito del Pdl: "Ma come, io faccio una carineria, un gran complimento al presidente Usa e voi nemmeno un titolo?". O forse no. Forse lascerà correre tanta negligenza. E comincierà a guardarsi, anche in casa propria, dal regime imperante e tetro della sinistra. (repubblica.it)
---
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/gaffe-berlusconi/1.html
---

UK NEWS
OBAMA HAS A GREAT TAN, SAYS GAFFER BERLUSCONI

Friday November 7,2008
By Nick Pisa


Italy’s bungling prime minister caused embarrassment last night when he complimented US President-elect Barack Obama on his “suntan”.

Silvio Berlusconi praised America’s first black president for being “young, handsome and tanned”.

Last night Mr Berlusconi, 72 – no stranger himself to a year-round suntan – was condemned for his remarks.

But he hit back at critics, saying: “What’s the problem? It was a compliment. If these people don’t have a sense of humour why don’t they just...”

Italian opposition MP Dario Franceschini said Mr Berlusconi’s remarks were “loaded with dangerous ambiguity”, adding: “They will be seen as offensive by the whole world.”

Mr Berlusconi has made regular gaffes, including labelling one German MEP a “prisoner of war camp guard” and saying that the West was “superior to Islam”. (...)

 
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  postato il 07/11/2008 alle 11:12
ps: non ha detto 'gemelli sferici etc etc', ha detto proprio cog***..
vero statista.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/11/2008 alle 18:26
sì, ma non facciamoci abbindolare.
Mentre Berlusca dice la battuta, la Gelmini fa passare la riforma che doveva subire un rallentamento.

E gli italiani, secondo voi, cosa hanno preferito seguire?

 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

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  postato il 07/11/2008 alle 19:06
Beh, non so quanto fosse voluta...più che altro per la olossale figura che s'è procurato in tutto il mondo. Una boutade entro i confini me l'aspettavo, fuori era più dura da pronosticare.
Intanto Obama ha chiamato 9 leader (compreso quello messicano) ma non il nostro. Poi parliamo pure di prestigio internazionale.

Sulla riforma (o "riforma").. non so di preciso cos'abbiano approvato, devo vedere bene il testo.

 
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  postato il 07/11/2008 alle 19:51
Intanto complimenti a Forattini (stipendiato di Berlusconi, intellettualmente e deontologicamente orribile, negli anni '70 e '80 faceva l'alfiere della sinistra, e ora..)

Ed ecco la nota dei quotidiani dove questa bella vignetta è apparsa:
Il coordinamento dei comitati di redazione della Poligrafici editoriale (Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno) ha espresso in una nota «fermo e totale dissenso nei confronti della vignetta pubblicata dai giornali del Gruppo a firma Giorgio Forattini e dedicata alla elezione di Barack Obama». «La satira è un'espressione di democrazia e di libertà quando non infrange i principi di civiltà e il rispetto dei diritti - ha ricordato il Coordinamento -. Ciò, in questa occasione, purtroppo non è stato, travalicando quei limiti che ogni giornale, quale sia la sua posizione politica, dovrebbe rispettare.

---
Questa parentesi mi mette voglia di scavare un pochetto in casa Poligrafici... emerge ad esempio che i Riffeser Monti- i 'padroni' di tutto- sono molto vicini al premier Berlusconi, così come l'intero cda (es: Cefis, già noto per le vicende Cuccia-Ligresti in mediobanca). Ah, Andrea Riffeser Monti è anche noto per le sue bizzarre scelte editoriali (aveva assunto proprio la carica di direttore editoriale, sceglieva e adattava personalmente i pezzi). Ora: non mi stupisce affatto che abbiano assunto Forattini.
ps: quando sento parlare di media in mano alla sinistra io rido...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/11/2008 alle 09:43
Berlusconi mi dà la nausea.
Prima scrive a Obama una letterina scarna, accoglie la vittoria con totale freddezza, fa una battuta deficiente e anzichè ammettere che il suo comportamento non è stato degno del ruolo che ricopre, fa passare gli altri per imbecilli. Tutto pur di non dover chiedere scusa... Fino a dove arriverà???
Io non l'ho mai apprezzato come politico, ma il mio fastidio aumenta sempre di più e non posso accettare che un arrogante, ignorante, fascista mi rappresenti.
Anche fini sta alzando la testa, dopo che l'ha tenuta bassa per anni.

Purtroppo a sinistra ci sono solo un branco di incapaci che l'appeal ed il carattere di Obama non l'hanno neppure nell'unghia del mignolo.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/11/2008 alle 10:28
Originariamente inviato da desmoblu

Beh, più o meno. IL pd (lungi da me cercare di renderli popolari) supportava comunque Obama dall'inizio...e ai tempi i democratici d'oltreoceano s'erano esposti a favore dei nostri inetti.
La cosa ripugnante piuttosto è il comportaento pdl, questo sì davvero voltagabbana. E complimenti al premier per la prima gaffe addirittura pre-insediamento. Vero professionista.

Su Obama hai ragione , gia' da piu' di un anno Veltroni era con lui
Pero' non vedo molte similitudini fra i due partiti..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2008 alle 09:49
Ieri sera ho visto "Zero", il documentario di Giulietto Chiesa sugli attentati dell'11 settembre.
Ben realizzato per essere un prodotto italiano, il documentario dimostra fasulle senza possibilità d'errore le teorie sul crollo delle torri e dell'aereo sul pentagono, ma non si sofferma (forse per assenza di prove) su un fatto veramente inquietante.
Ammettiamo che il Pentagono non sia stato colpito dal Boeing 77 dell'American Airlines ma da un missile o da un Cessna.

Se è così, quell'aereo e i passeggeri del boeing CHE DIAVOLO di FINE HANNO FATTO???

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 11/11/2008 alle 16:11
Che tristezza...
http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Milan/Primo_Piano/2008/11/11/Lula.shtml

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 11/11/2008 alle 16:18
Ahahahah!!
Oddio, non ci credo... Non può averlo fatto! Ahahah! È fuori come un balcone...

Sempre più banana...

(http://bangkok.blog.kataweb.it)

 

[Modificato il 11/11/2008 alle 16:24 by Lore_88]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/11/2008 alle 19:01
Chi ha cancellato il post è proprio senza senso dell'umorismo.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/11/2008 alle 01:31
Originariamente inviato da nino58

Chi ha cancellato il post è proprio senza senso dell'umorismo.


Uno dei soliti imbecilli quindi?

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 12/11/2008 alle 09:20
Valori senza mediazioni


. da Corriere della Sera del 11 novembre 2008, pag. 44


di Paolo Franchi
Sarebbe il caso che i tifosi italiani di Barack Obama, oltre a battere le
mani, seguissero attentamente i primi passi del loro campione. Anche se alla
Casa Bianca c'è ancora Bush. O forse proprio per questo.

Per esempio. Pochi giorni fa le parole (civilissime) con cui McCain aveva
reso omaggio al vincitore, manifestandogli la piena disponibilità a
collaborare nell'interesse degli Stati Uniti, erano state (giustamente)
salutate da un coro pressoché unanime di consensi, dobbiamo credere del
tutto sinceri. Adesso, sarebbe bello essere certi che un coro analogo, e
altrettanto sincero, si leverà per Obama se terrà fede, e la terrà, all'impegno
di associare al governo degli Stati Uniti, riconoscendone il valore e la
competenza, e senza pretendere abiure, anche personalità del campo
avversario. E poter scommettere che qualcuno, al governo come all'opposizione,
proverà a trarre da questa lezione americana delle conseguenze significative
anche per noi. Ma non ne siamo tanto sicuri, anzi. Perché plaudire alla
vitalità democratica degli Stati Uniti e allo spirito bipartisan che i
contendenti manifestano a conclusione di uno scontro tanto aspro, è, tutto
sommato, abbastanza facile. Non costa nulla. Riuscire ad esprimere in Italia
qualcosa di anche lontanamente paragonabile è invece molto, molto più
difficile. E forse, a giudicare dall'esperienza, da come sono stati e
vengono quotidianamente lasciati cadere, o peggio, tutti gli appelli al
dialogo e all'ascolto reciproco, è addirittura impossibile. Perché il nostro
bipolarismo è nato e cresciuto così, incapace di resistere alla tentazione
della guerra senza quartiere se non per mettersi in cerca di intese di
potere sottobanco e di compromessi peggio che mediocri sui principi e sui
valori. Chi volesse e sapesse provarsi ad emanciparlo da questo peccato
originale, potrebbe pure, nel suo piccolo, candidarsi a diventare il nostro
Obama. Ma un personaggio simile non sembra all'orizzonte.

Pure, le lezioni americane di questi giorni offrono parecchio altro
materiale su cui riflettere. A cominciare dalle notizie diffuse dallo staff
del vincitore. Prima tra tutte quella secondo la quale il nuovo presidente,
appena insediato, provvederà ad abolire o a modificare in profondità
duecento tra decreti esecutivi e regolamenti amministrativi varati dall'amministrazione
Bush, in particolare quelli che Bush aveva adottato facendo proprie le
posizioni delle destre (politiche, ma anche religiose) più apertamente
conservatrici. Misure fortemente ideologiche, quindi, e, come adesso usa
dire, «politicamente divisive»: dalle restrizioni dei finanziamenti pubblici
alla ricerca sulle cellule staminali embrionali al divieto posto alle
organizzazioni internazionali che utilizzano fondi statunitensi di fornire
aiuti alle donne che intendono abortire legalmente. Ma anche executive
orders riguardanti l'energia, il clima e numerose questioni sociali.

Se magari non proprio tutti, ma molti di questi impegni verranno rispettati,
e non c'è motivo per dubitarne, vorrà dire che Obama, divenuto presidente di
tutti gli americani, nel momento stesso in cui annuncia di volersi avvalere
anche dell'apporto dei suoi avversari, non intende né astenersi né
transigere né mediare sui principi, sui valori: in breve sulla sua idea d'America,
diversa ed opposta rispetto a quella dei neoconservatori, ma condivisa a
quanto pare dalla maggioranza degli americani. Fossimo dei democrat
italiani, smetteremmo per un attimo di discutere sulla libertà di coscienza
della Binetti e ci penseremmo un po' su. Le democrazie dell'alternanza
funzionano così. Certo non prevedono, perché così condannerebbero se stesse
all'impotenza, e i cittadini al disastro, che ogni nuova maggioranza dedichi
la legislatura soprattutto a cercar di sbaraccare quanto hanno fatto, nella
legislatura precedente, i suoi avversari. Ma potrebbero (e forse dovrebbero)
prevedere benissimo che magari non nei primi fatidici cento giorni, almeno
nei primi sei mesi chi ha vinto faccia tutto quanto è democraticamente nel
suo potere per rendere chiaro all'opinione pubblica, sui temi a suo giudizio
cruciali, questioni eticamente sensibili comprese, che si volta pagina. Che
è in corso, in una parola, il cambiamento per cui è stato votato. E che sì,
si può fare.




 
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  postato il 13/11/2008 alle 14:18
intanto guardate cosa faceva Barack Obama durante il discorso di Berlusconi al Senato degli Stati Uniti

http://it.youtube.com/watch?v=WiYppEt5QSY

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/11/2008 alle 19:51
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Che tristezza...
http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Milan/Primo_Piano/2008/11/11/Lula.shtml


davvero, non ha fatto neanche una battuta sui c.uli delle brasiliane....
Tutta colpa di voi imbecilli che non capite il vero umorismo!

 

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Gaudium magnum. E'tornato! (cit. Frank VDB)

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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 14/11/2008 alle 07:16
Finocchiaro: «serve legge su testamento biologico». la cei: «suibito norma
che tuteli vita»
Sentenza Eluana, destra e cattolici
«La Cassazione introduce l'eutanasia»
«È omicidio legalizzato». Vaticano: «Giudici arroganti». Mina Welby: «Oggi
finisce il lutto di un padre»

Monsignor Rino Fisichella (Ansa)
ROMA - Primi commenti alla sentenza della Cassazione che in pratica
autorizza la sospensione dell'alimentazione di Eluana Englaro, la donna
37enne da quasi 17 anni in coma irreversibile. Sul caso Englaro la posizione
della Chiesa è chiarissima e non c'è bisogno di ribadirla, hanno affermato
fonti vaticane ricordando l'affermazione del cardinale Barragan. Ma
monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia accademia della vita,
ha detto che i giudici si sono dimostrati «arroganti» e che la sentenza «è
di una gravità assoluta» perché in pratica autorizza l'eutanasia. E la Cei,
pur partecipando «con delicato rispetto e profonda compassione» alla
«dolorosa» vicenda di Eluana Englaro richiama «alla loro responsabilità
morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza».
Una posizione diffusa attraverso un comunicato firmato dalla presidenza
della Conferenza episcopale italiana, guidata dal cardinale Angelo Bagnasco,
nel quale si giudica anche «urgente riflettere sulla convenienza di una
legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia
della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte
di tutti gli uomini di buona volontà». Benedetto Della Vedova, presidente
dei Riformatori liberali e deputato del Pdl: «Spero che il Pdl non si faccia
trascinare in una guerra ideologica, ma torni alla proposta di legge del
2005 approvata dalla commissione Sanità del Senato con parere favorevole del
governo Berlusconi».
EUTANASIA - Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità: «Comprendo lo
strazio della famiglia, ma togliere alimentazione e idratazione a un essere
umano ancora in vita equivale a ucciderlo».

>In altre parole comprende la famiglia che ha ucciso la figlia, però con
>strazio

«Una parte della magistratura rifiuta la tutela della vita umana, privilegia
forme più o meno velate di eutanasia e di omicidio del consenziente e impone
questa sua opzione al Paese violando le leggi in vigore», ha commentato il
sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. «La magistratura introduce
in Italia l'eutanasia. Spetta al Parlamento restituire al popolo la sua
sovranità con una scelta in favore della vita che ribadisca e renda evidenti
le gravi responsabilità politiche dei magistrati che avallano scelte di
morte». Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: «Una legge sul
testamento biologico era già la logica e inevitabile conseguenza della presa
di posizione del Parlamento a proposito della sentenza della Cassazione».
Isabella Bertolini, componente del direttivo del Pdl alla Camera, spera che
«non si scateni un effetto domino difficilmente controllabile». È
amareggiata Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare: «Non c'è nessun
obbligo né da parte dei medici né delle strutture pubbliche. Mi auguro che
altre regioni facciano come la Lombardia e la Toscana, che hanno chiaramente
detto che la sospensione delle terapie per Eluana da loro non si può fare».
Luca Volontè, deputato Udc: «La Cassazione autorizza il primo omicidio di
Stato in nome del popolo italiano. L'omicidio di Eluana non può rimanere
impunito». L'associazione Scienza e vita chiede che, in quanto «si tratta di
una condanna a morte, non solo assistano alcuni testimoni, ma possa essere
registrata in video». Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio superiore
di sanità: «È una sentenza che non mi piace, ma che va rispettata». Fabio
Rizzi, capogruppo leghista in commissione sanità del Senato: «La
magistratura la smetta di tentare di sostituirsi al Parlamento».
«FINISCE LUTTO DEL PADRE» - «Oggi finisce il lutto del padre di Eluana
Englaro», ha commentato Mina Welby. «Accettare la volontà di Eluana è stato
un grande atto di amore». Secondo Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata
radicale e co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, «i giudici della
Cassazione hanno dimostrato di essere in sintonia con la maggioranza del
Paese. Si è parlato di omicidio, si è lasciato credere che Eluana sarebbe
stata lasciata morire di fame e di sete, mentre staccare il sondino che la
alimenta significa consentire che si possa spegnere senza soffrire, un dato
ampiamente provato scientificamente». Per Vincenzo Carpino, presidente
dell'Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani, «è una
decisione difficile, ma giusta dopo un'attesa di venti anni che permette di
stabilire che lo stato vegetativo è irreversibile. Se la ragazza aveva
espresso il consenso alla morte, va rispettato il diritto dei genitori a
realizzare la sua volontà». Silvio Garattini, direttore dell'Istituto
farmacologico Mario Negri e componente del Consiglio superiore di sanità e
del Comitato nazionale di bioetica: «Mi pare che sia la decisione giusta per
un caso che non presentava nessuna possibilità di miglioramento». Massimo
Donadi, presidente dei deputati Idv: «È una decisione corretta in mancanza
di una legge». Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato: «La
Cassazione non ha fatto altro che ribadire la necessità che si trovi al più
presto una soluzione per garantire il diritto all'autodeterminazione del
paziente. Trovo fuori luogo le dichiarazioni violente che stanno giungendo
da esponenti del centrodestra. Andare avanti così non ha più senso, serve al
più presto una legge sul testamento biologico».

CSM E ANM - Il Consiglio superiore della magistratura potrebbe intervenire a
difesa dei giudici della Cassazione per gli attacchi politici provenienti
dallo schieramento di maggioranza dopo la sentenza sul caso Englaro.
SecondoMario Fresa, di Movimento per la giustizia, «per la prima volta gli
attacchi politici hanno alzato il tiro perché riguardano l'organo supremo
della giurisdizione, quali sono le sezioni unite della Cassazione».
«Rispetto» per la Cassazione e solidarietà ai giudici «oggetto di insulto e
aggressione» è stato espresso anche dall'Associazione nazionale magistrati.

13 novembre 2008

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/11/2008 alle 07:56
Sempre ineffabile il sottosegretario Mantovano: lui si scandalizza per l'eutanasia ma non per la tortura.
Sempre disinformato il Volontè : "E' la prima volta che...." ;nessuno gli ha mai parlato di piazza Fontana ?

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 14/11/2008 alle 09:19
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=244&id_art=9235&aa=2008
Edizione 244 del 13-11-2008*

*I valori del presidente
Mettere il cappello religioso sugli ideali di Barack è un'operazione
arbitraria*

Obama è sotto le ali della democrazia, non del "culto"
Bush aveva creduto di utilizzare la fede a scopi propagandistici, ma
l'America gli ha voltato le spalle

*di Alessandro Litta Modignani **

*"Democrazia, libertà, opportunità e una speranza indomita": questi sono gli
ideali intramontabili dell'America, riassunti da Barack Obama nel discorso
di Chicago, la notte della vittoria. Ernesto Galli della Loggia,
nell'editoriale del Corriere della Sera di domenica scorsa, tenta di
"mettere il cappello" religioso su questi stessi ideali, un'operazione
culturalmente arbitraria e assai discutibile anche sul piano logico e
concettuale. Il tentativo di "appropriazione indebita" è evidente fin dal
titolo dell'articolo: "Gli ideali americani - Una nazione sotto l'ala di
Dio". Il richiamo alla storia sarebbe vuoto, retorico, politicamente
controproducente, sostiene Galli, se non fosse riferito a una "fortissima
ispirazione originaria, costituita dalla religione". Solo in chiave
religiosa, infatti, è possibile nutrire una "speranza indomita", è la tesi
del commentatore. E dove sta scritto ? La pretesa di legare, anzi di
subordinare, i valori civili americani a una (presunta) matrice cristiana,
nella sua declinazione biblico-giudaica, è tutta da dimostrare. I valori
citati da Obama sono i principi fondanti della democrazia americana, ma non
sono affatto necessariamente connessi a una visione religiosa della vita,
meno che mai delle istituzioni politiche. Anzi. Tutta la storia degli Stati
Uniti è una lotta per la libertà degli individui - di tutti gli individui,
credenti o meno. E' anche una storia di libertà religiosa: i "padri
pellegrini" del Mayflower cercarono scampo oltre oceano per non dover
sottostare alla intolleranza religiosa di papi e sovrani europei. Proprio
per questo il primo emendamento della Costituzione americana vieta
tassativamente qualsiasi legge che conferisca uno status privilegiato a una
confessione religiosa. In America - Galli lo sa bene - nessun Concordato sul
modello italiano fra Stato e Chiesa sarebbe possibile.

L'idea stessa che la storia o è religiosa, o è inevitabilmente destinata "a
consumarsi e a corrompersi", come scrive Galli, è del tutto infondata. Si
tratta di un'interpretazione capziosa, sostanzialmente mistificatoria. Chi
aveva creduto di utilizzare la religione a fini propagandistici è stato
Bush, al quale però l'America ha voltato le spalle. Ora Galli della Loggia
tenta di ripetere, a vantaggio della Chiesa cattolica, la stessa operazione
che Veltroni cerca goffamente di proporre a beneficio del Pd: "girare" la
vittoria di Obama secondo il proprio tornaconto. Non è vero neanche che
l'elezione di Obama è di "conservazione", neppure nel senso particolare di
una "restaurazione dell'antica promessa giudaico-cristiana", come afferma
ancora l'editorialista del Corriere. Le parole del neo-presidente sono
semmai un richiamo alla "ricerca della felicità" così solennemente citata
nella costituzione. E' questa la "speranza indomita": un valore universale
insito in ogni individuo, che prescinde completamente da qualsiasi matrice
fideistica o religiosa. L'operazione è dunque scopertamente strumentale.
Dove vuole andare a parare Galli della Loggia? Evidentemente cerca di
portare acqua al mulino di quanti sostengono la necessità, in Europa, di un
richiamo costituzionale alle cosiddette "radici giudaico-cristiane",
strumento di una possibile egemonia della religione sulla politica. Egli
però si illude, perché questo tentativo ha le gambe corte. Il giorno stesso
della pubblicazione dell'editoriale, Barack Obama ha annunciato che aborto e
cellule staminali sono solo due delle riforme che vuole introdurre per
"cancellare Bush", o meglio il suo utilizzo della religione come ideologia
del potere politico. Sotto questo aspetto, il successo di Obama costituisce
una sconfitta storica per i nemici della laicità dello Stato e delle libertà
individuali, in primo luogo per la Chiesa cattolica. Nessun editorialista
compiacente riuscirà ad alterarne il significato.



 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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  postato il 14/11/2008 alle 12:30
Non commenterei la vicenda Eluana che è- o DOVREBBE ESSERE- un fatto privato di quella famiglia.
Dico solo che è terribile sentire commentatori cattolici insistere con la 'scaralità della vita che è data da dio' e 'non può essere determinata dall'uomo'. Quindi un coma irreversibile è vita e soprattutto sopravvivere grazie a respirazione e alimentazione artificiali è una cosa naturale e quindi disposta da dio. Eluana senza le macchine sarebbe naturalmente morta da ANNI. Punto. Non c'è niente di naturale in quello che sta andando avanti.
Ovviamente gerarchie ecclesiastiche, commentatori e organi di stampa cattolici non faranno mai questo semplice ragionamento (vedi copertina dell'avvenire di oggi). Chiedere poi che un discorso del tipo 'fede/dio/peccato/sacro' non entri nelle leggi di uno Stato (popolato da cattolici, cristiani, musulmani, buddhisti, agnostici, atei etc) è troppo, me ne rendo conto. Sarebbe bello vivere in un Paese dove il reato è diverso dal peccato, dove ognuno ha libertà di coscienza. E invece i valori e le convinzioni di una parte della popolazione vengono estesi a TUTTO il paese. Ingerenze, referendum boicottati (dal pulpito) e falliti, leccate di c**o al vaticano: benvenuti in Italia.
Con la scusa ad esempio che i pacs o i dico sono la crisi della famiglia. NO! Non sono la causa, sono la conseguenza. Le convivenze esistono perchè il matrimonio è in crisi, non è il matrimonio ad essere in crisi a causa delle convivenze. Esattamente come non è stato il divorzio a mettere in crisi i matrimoni: il divorzio è nato perchè i matrimoni erano già falliti.
Finiamola con questi discorsi.
Sono cattolico e non voglio il divorzio? Non divorzio. Non voglio il testamento biologico? Non lo faccio. Voglio rimanere appeso a un divino macchinario? Allora lo faccio. MA non posso pretendere che TUTTI (indipendentemente dalle loro convinzioni e dai loro valori) siano costretti a far lo stesso per legge. A proposito: se vogliamo fermarci a una presunta 'volonta' divina', allora basta con i trapianti e le trasfusioni. A meno che un dio non ci abbia creato con le cerniere e dei sacchetti per passarci a vicenda il sangue, anche qui si va contro natura. Però trapianti e trasfusioni si, staminali no. Salverebbero milioni di vite, ma non importa: questo va bene, quello no. Sarebbe più coerente rifiutare tutto.

Va bene, fine per ora.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 14/11/2008 alle 13:42
Unico commento al tuo ottimo scritto è che l'etica è l'opposto della morale religiosa universale (perché questo vuol dire cattolica)

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 15/11/2008 alle 13:29
Notizie Radicali
venerdì 14 novembre 2008


Sentenza Englaro. Le atroci menzogne di gerarchie vaticane senza
misericordia. Intanto, quando possono, gli italiani si pronunciano e hanno
le idee molto chiare.


di Valter Vecellio
Dunque, abbiamo tutti capito male. Monsignor Rino Fisichella, a "Porta a
porta", replicando stizzito e con l'arroganza tipica di certa gerarchia
vaticana, alla nostra Maria Antonietta Farina Coscioni, ha detto di non aver
mai parlato, nel caso di Eluana Englaro, di omicidio.

Forse nelle stesse ore a Marco Politi di "Repubblica" il cardinale Javier
Lozano Barragan, ministro vaticano della Sanità, che già si era prodotto in
un'incredibile (e incredibilmente tollerata) interferenza (per molto meno si
convocano gli ambasciatori e si fa loro una solenne lavata di capo!)
esordisce la sua intervista con un "Non uccidere!"; e aggiunge: "Non si può
infliggere una morte terribile per fame e per sete".

Dalla cronaca del vaticanista del "Mattino" Alceste Santini: "Manca un
commento ufficiale del direttore della sala stampa vaticana padre Federico
Lombardi. Il papa e i suoi più stretti collaboratori intendono riflettere
ancora sull'accaduto: una presa di posizione di più alto profilo finirebbe
per investire gli stessi rapporti tra la Santa Sede e lo Stato italiano. Ma
possiamo anticipare che questa mattina il cardinale Javiez Lozano Barragan,
il ministro della Sanità del Vaticano, lo stesso che tre giorni fa aveva
qualificato come "assassinio" e "mostruosità disumana" l'ipotesi di poter
staccare il sondino di Eluana, confermerà in modo più articolato la linea
dura già illustrata da monsignor Fisichella nell'intervista alla "Radio
Vaticana".".

Monsignor Fisichella viene ascoltato da Luigi Accattoli, per "Il Corriere
della Sera": "Dio li perdoni per quello che stanno facendo, questa è
eutanasia di fatto e di diritto". E aggiunge che si sarebbe costretti ad
assistere a "un atto brutale per Eluana, perché toglierle il nutrimento e l'acqua
significa costringerla a lunghi giorni di sofferenza.Nessuno potrà dire che
questa ragazza morirà serenamente. Morirà nel dolore e non per sua volontà.".

Sempre monsignor Fisichella, racconta Andrea Tornielli sul "Giornale", alla
"Radio Vaticana" dice: "Così come è avvenuto negli Stati Uniti per Terry
Schiavo, così oggi in Italia verrà tolta l'alimentazione a una ragazza di 37
anni, a una persona viva, non attaccata a nessuna macchina, che respira, che
si sveglia e si addormenta, una ragazza che percepisce, perché pure questo è
da ribadire.A questa ragazza verrà tolta l'acqua e il cibo. Condannandola
certamente a una morte di grave sofferenza e di stenti".

Ancora il cardinale Barragan, questa volta intervistato da Giacomo Galeazzi
per "La Stampa": "Chi compie un'azione o un'omissione che provoca la morte
di un innocente viola il quinto comandamento 'non uccidere'. Smettere di
dare da mangiare e da bere a Eluana equivale a un omicidio, significa
lasciarla morire di fame e di sete, condannarla a una fine mostruosa.".

E questa sommaria rassegna stampa si chiude con l'intervista che, ancora una
volta, monsignor Fisichella ha rilasciato a Paolo Rodari de "Il Riformista":
".Per quanto mi concerne tutto quello che sta succedendo è grave dal punto
di vista etico e morale. Forse c'è chi potrà trovare delle giustificazioni
nei cavilli procedurali e nelle interpretazioni del linguaggio. Nella
sostanza, però, rimane un fatto del tutto grave ed estraneo alla cultura del
popolo italiano, un fatto di una gravità assoluta perché qui siamo davanti a
un vero e proprio attentato alla vita".

Dunque, non si è parlato, per bocca di monsignor Fisichella o di altri, di
"omicidio". Si è parlato di assassinio" e "mostruosità disumana"; di "atto
brutale.toglierle il nutrimento e l'acqua significa costringerla a lunghi
giorni di sofferenza"; "A questa ragazza verrà tolta l'acqua e il cibo.
Condannandola certamente a una morte di grave sofferenza e di stenti";di
violazione del "il quinto comandamento 'non uccidere'."; di "un vero e
proprio attentato alla vita"...

Hanno spacciato e continuano a spacciare la grave, intenzionale menzogna che
Eluana, una volta staccato il sondino, soffrirà una terribile agonia. Sono
loro, i veri torturatori: che hanno massacrato e continuano a massacrare la
famiglia di Eluana. E' un'atroce menzogna, la loro. E' scientificamente
provato che staccando il sondino che la alimenta, Eluana si spegnerà senza
soffrire. Come (vanamente!) ci ricorda uno scienziato come Ignazio Marino,
"non hanno una formazione clinica e medica, parlano di cose che non
conoscono: esiste una letteratura scientifica molto seria. Il nostro
cervello, in stato di distrazione e assenza di nutrizione produce endorfine,
che servono proprio per lenire il dolore. Oggi lo facciamo più efficacemente
con i farmaci, ma mio papà, mio nonno e tutti gli esseri umani fino agli
anni '70 si sono spenti senza bere e senza mangiare. Spenti serenamente nel
proprio letto, fatto salvo il dolore per eventuali malattie".

Lo si dice assumendosene tutta intera la responsabilità, e senza che questo
coinvolta altri che chi scrive; ci siano o no posizioni, opinioni diverse o
opposte, si oppone un convinto: "Me ne infischio!". Raramente è accaduto di
leggere e ascoltare affermazioni improntate a nessuna misericordia; che
rivelano una radicata malvagità. Ci sono state alcune occasioni: quando, in
anni lontani, il cardinale di Firenze tuonò contro le donne che abortivano
nella clinica CISA di Firenze; e più recentemente, quando il vicariato
romano ha ritenuto di dover negare l'atto pietoso di conforto per la madre e
la moglie di Piergiorgio Welby, e ha sbarrato le porte della chiesa, dicendo
no al funerale religioso. Per quelle donne, doveva esserci il massimo di
misericordia, di conforto, di "pietas"; e invece si è mostrato loro il volto
arcigno e senza pietà di un'istituzione chiusa in sé stessa, granitica nelle
sue certezze fasulle. E' quello stesso Vaticano che lo aveva concesso a un
personaggio come Augusto Pinochet, e che consente che "riposino" in una sua
cripta, i resti di un feroce criminale della Banda della Magliana.

A questa chiesa, a questo Vaticano, il cardinale Carlo Maria Martini
ricorda, mesto e inascoltato, che se Gesù tornasse oggi, "scuoterebbe tutti
i responsabili rammentando che la loro missione riguarda il mondo intero.
Che non devono dedicarsi a una contemplazione narcisistica, bensì guardare
oltre i confini della propria istituzione...".

Intanto, quando possono, e sono messi in condizione di sapere, gli italiani
si pronunciano con chiarezza e i risultati sono inequivocabili:
dal sondaggio del "TG1": quasi il 74 per cento è d'accordo con la sentenza
della Corte di Cassazione. Dal sondaggio del "Corriere.it": oltre il 77 per
cento è d'accordo con la sentenza della Corte di Cassazione. Dal sondaggio
di "Repubblica.it", oltre l'85 per cento è d'accordo con la sentenza della
Corte di Cassazione.




 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 16/11/2008 alle 10:37
CASO ENGLARO: MONS CASALE, IDRATAZIONE PARI AD ACCANIMENTO


(IRIS) - FOGGIA, 15 NOV - Mons. Giuseppe Casale, vescovo emerito di
Foggia in una intervista al Messaggero afferma che nel caso di Eluana,
che è costretta ''allo stato di vita puramente
vegetativo'', ''alimentazione e idratazione si possono parificare ad un
accanimento terapeutico''. Alla domanda se sia favorevole al testamento
biologico, il presule risponde affermativamente: ''Senza dubbio. -
dice - Io sono per una vita piena, nel caso di persone costrette allo
stato vegetativo permanente, dico solo che ci si accanisce sulla vita.
Eluana vive perche' alimentata artificialmente. La sua è una vita
ridotta al minimo, non e' una vita piena, è vita vegetativa''. Mons.
Casale afferma inoltre di capire la decisione del papà di Eluana, al
quale augura ''che possano arrivare la pace e la serenità, sia per
Eluana che per lui''.

 

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  postato il 17/11/2008 alle 19:25
Due notizie a caso:
1) Tanzi probabilmente non finirà in carcere. Ha settant'anni, e come tutti i settantenni gode dei magnifici effetti della legge Cirielli. Evviva.
2) Rilasciato e prosciolto il giovine italico di destra che mazzuolava suoi coetanei e non al corteo di Roma. A parte che i simpatici virgulti erano almeno una ventina (a giudicare dalle immagini), comunque il fatto non sussiste come reato e quindi va tutto bene.
Ma perchè rilasciarlo? Potevano proporgli una brillante carriera militare al servizio dell'amata patria. Certo.. per Genova, G8 e Diaz siamo un po' in ritardo, ma si sa mai che non decidano di organizzare una bella rimpatriata..

 

[Modificato il 17/11/2008 alle 20:10 by desmoblu]


 
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  postato il 17/11/2008 alle 22:12
Originariamente inviato da desmoblu

2) Rilasciato e prosciolto il giovine italico di destra che mazzuolava suoi coetanei e non al corteo di Roma. A parte che i simpatici virgulti erano almeno una ventina (a giudicare dalle immagini), comunque il fatto non sussiste come reato e quindi va tutto bene.
Ma perchè rilasciarlo? Potevano proporgli una brillante carriera militare al servizio dell'amata patria. Certo.. per Genova, G8 e Diaz siamo un po' in ritardo, ma si sa mai che non decidano di organizzare una bella rimpatriata..


 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 18/11/2008 alle 09:39
Notizie Radicali
lunedì 17 novembre 2008


Stato di diritto?


di Guido Biancardi
"E' la conferma che viviamo in uno stato di diritto". E' stato questo il
commento di Beppino Englaro alla decisione della Cassazione che dichiarava
inammissibile il ricorso della Procura Generale di Milano contro un
precedente provvedimento della magistratura che autorizzava, su richiesta
dello stesso padre in veste di rappresentante e di speciale tutore ad hoc,
l'interruzione delle pratiche mediche che tengono artificialmente in vita
( cioè in stato vegetativo persistente, o permanente che sia) da quasi 17
anni la figlia Eluana.

E' un uomo solo che parla, dopo un'attesa infinita nella quale ha avuto al
suo fianco poche persone (soprattutto i radicali della Associazione Luca
Coscioni per la libertà di ricerca scientifica) ed, appunto, "il diritto, la
legge. Con la riaffermazione da parte della Suprema Corte del carattere
"personalissimo" del diritto all'autodeterminazione terapeutica del
cittadino così come sancito dalla Costituzione, Englaro ha potuto veder
riconosciuto la legittimità della propria richiesta che fosse concesso alla
figlia di poter portare a compimento il processo di conclusione della
propria vita in modi da ella considerati opportuni (da sempre ribaditi come
le proprie ultime volontà in materia di trattamenti terapeutici).

Aveva avuto ben pochi consensi, questo almeno è quel che veniva fatto
apparire. Ed aveva dovuto restringere, perciò, le proprie dichiarazioni al
minimo possibile per evitare di offrire anche solo il più piccolo appiglio
alle provocazioni di coloro che intendevano far rilevare l'indegnità o
anche solo l'inconsistenza delle motivazioni che lo spingevano a richiedere
per la figlia la cessazione dei trattamenti di cui è fatta oggetto. Anche la
sua espressività si era pian piano"levigata" per diventare la meno
dichiarativa possibile, per aiutarlo ad evitare anche ogni trabocchetto che
gli venisse parato davanti, ogni "possibile provocazione" tendente a farlo
"compromettere". Vespa è stato il suo (quanto poco disinvolto!) ultimo
"Grande Inquisitore", colui che ne ha preparato l'interrogatorio pubblico
in contumacia per il suo "Porta a Porta", "terza camera del Paese" da tempo
ormai, del 13 Novembre. Altri, le gerarchie ecclesiastiche cattoliche con
alla testa il cardinale Barragan (che ha parlato di "assassinio") e
monsignor Fisichella, presidente della Pontificia accademia della Vita (che
non ha smentito Vespa che gli attribuiva la medesima posizione),
stigmatizzando come "mostruose"le conseguenze della decisione della Corte
hanno affondato i colpi allo scopo di condizionare l'opinione sia pubblica
che , in particolare, quella di coloro che erano e sono investiti di
funzioni pubbliche , giurisdizionali e legislative.

L'hanno giustificato affermando che la loro era una posizione a favore ed in
difesa della Vita, contro una presunta" cultura della Morte" di cui
sarebbero invece espressione tutti coloro che si battono per la difesa del
costituzionale diritto di libertà nelle scelte di vita di ciascun
cittadino, che un laico stato di diritto attribuisce e dovrebbe garantire.
Credo che in questo siano in errore, che siano trascinati,
irresistibilmente ed in forme addirittura autolesioniste, purtroppo da altro
che da compassione e da generosa, riconoscibile, solidarietà umana.

Non riesco sinceramente ad rassegnarmi all'inevitabilità di una condizione
forzata come quella di Eluana. E vorrei che tutti coloro che hanno una
persona amata in condizioni simili possano testimoniarle il loro amore anche
scegliendo per loro modi di compimento della vita diversi da quegli
accanimenti cui ciecamente la tecnica tenderebbe a sottoporre i nostri corpi
se non fosse tenuta a bada dalla libera espressione delle nostre volontà.

Con l'ausilio, indispensabile, di uno stato di diritto, che, se concede ai
medici l'obiezione di coscienza, deve allo stesso modo garantire a ciascuno
di noi che essa non si traduca automaticamente in inammissibile , denegata
tutela del cittadino.

Una riconoscente espressione di gratitudine vada a tutti coloro che (come
Ignazio Marino ed i parlamentari radicali) si prodigano nel sincero sforzo
di assicurare all'Italia un assetto legislativo ed una giustizia più degne
di un paese civile.


 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 18/11/2008 alle 12:28
Berlusconi scherza con la Merkel
prima si nasconde, poi le fa "cu cu"


Altra trovata ad effetto del premier all'avvio del vertice italo-tedesco di Trieste
Il presidente del Consiglio si è celato dietro un lampione prima di saltare fuori a sorpresa

TRIESTE - Questa volta per stupire e rubare la scena Silvio Berlusconi ha rispolverato un vecchio gioco che si fa con i neonati. Al vertice italo-tedesco di Trieste, il presidente del Consiglio, nell'accogliere Angela Merkel a piazza dell'Unità d'Italia, si è nascosto dietro uno dei grandi lampioni della storica piazza cittadina per sorprenderla con un "cu cu".

La sequenza dello scherzo che la serissima cancelliera tedesca difficilmente può aver apprezzato è stata questa. La Merkel, scesa dalla macchina, si è avvicinata verso il picchetto d'onore posizionato davanti al palazzo della Regione dove la attendeva il premier. Ma mentre percorreva la breve distanza che li separava, Berlusconi ha approfittato della presenza di numerose persone della scorta e del cerimoniale per mettersi dietro il lampione. Poi, quando la cancelliera ha raggiunto il punto previsto per l'incontro passando proprio accanto al lampione, è sbucato facendo "cu, cu". Questo almeno hanno raccontato alcuni testimoni perché se l'intera scena è stata ripresa dalle telecamere, i giornalisti erano però troppo lontani per sentire le parole pronunciate dal premier.

La Merkel lì per lì è stata al gioco e allargando le braccia con aria divertita, ha risposto: "Silvio". In realtà ha fatto rumore in Germania nei giorni scorsi l'insofferenza caratteriale della cancelliera nei confronti del presidente Nicolas Sarkozy, colpevole ai suoi occhi di eccessive confidenze e smancerie.

Berlusconi e Merkel si sono quindi recati al Palazzo della Regione, uno dei palazzi storici sulla piazza centrale di Trieste, dove sono iniziati i colloqui previsti dal vertice italo-tedesco. Contemporaneamente si svolgono gli incontri bilaterali tra i ministri che compongono le due delegazioni. Per l'Italia sono presenti i ministri degli Esteri Franco Frattini, dell'Economia Giulio Tremonti, dei Trasporti Altero Matteoli, e dello Sviluppo economico Claudio Scajola.
(fonte: www.repubblica.it)

 

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  postato il 18/11/2008 alle 12:34

(archivio repubblica)

 
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  postato il 18/11/2008 alle 14:51
cu-cu!!!!sonoqua!!

 

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Gianni



 
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  postato il 18/11/2008 alle 19:34
Originariamente inviato da AuroDavide

da Corriere della Sera.it apprendo questa notizia....

L'annuncio del segretario del pd ai suoi. Ma Villari è irraggiungibile

Rai, accordo Pd-Pdl: Sergio Zavoli
verso la presidenza della Vigilanza

L'intesa raggiunta dopo le dimissioni di Orlando e Pardi dalla Commissione. Veltroni: «Sono soddifatto»

ROMA - In mattinata le dimissioni di Orlando e Pardi. Nel tardo pomeriggio, l'intesa - non ancora ufficiale - di Pd e Pdl sul nome di Sergio Zavoli. La telenovela sull'elezione del presidente della Commissione di Vigilanza Rai sembra essere arrivata a una svolta.

LE DIMISSIONI - La giornata era iniziata con l'incontro al Quirinale tra i vertici del Pd e Napolitano (con Veltroni che aveva descritto con preoccupazione al Capo dello Stato il clima politico che si è creato tra maggioranza e opposizione per «gli attacchi insultanti del governo) e soprattutto con lo strappo dei dipietristi. Leoluca Orlando e Francesco Pardi avevano infatti annunciato le loro dimissioni dalla commissione di Vigilanza in seguito all'elezione di Riccardo Villari (Pd) alla presidenza (elezione avvenuta con i voti della maggioranza e contro il parere dello stesso Partito democratico, che appoggiava invece Orlando). Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, aveva attaccato direttamente Silvio Berlusconi: «È un corruttore politico. Ha cercato di corrompere me offrendomi un posto da ministro, ha tentato di corrompere Orlando, probabilmente è riuscito a corrompere Villari».

BERLUSCONI - Poche ore dopo, da Trieste, era arrivata la replica di Berlusconi. Il premier aveva invitato l'opposizione a «cambiare cavallo», vale a dire a trovare un altro candidato. «Non siamo noi che dobbiamo cambiare cavallo, ma i signori dell'altra parte» aveva risposto ai giornalisti il presidente del Consiglio.

VILLARI - Nel frattempo Villari aveva ribadito la sua intenzione di rimanere in sella: «Farò un passo indietro soltanto se c'è un nome condiviso» aveva detto. «È mia ferma intenzione - aveva spiegato in una nota - porre al primo posto la priorità di ogni parlamentare, che è quella di rispettare e garantire le istituzioni repubblicane». Tanto che Villari aveva già convocato la commissione di Vigilanza per giovedì prossimo. E in una nota, il senatore Pd spiegava: «Sono sottoposto a pressioni di inaudita violenza. L'elezione a presidente della commissione di Vigilanza non deve comportare una tale condizione. Nella mia qualità di parlamentare della Repubblica ho l'obbligo e il dovere di contribuire a garantire il funzionamento delle istituzioni. A questo intendo attenermi nel pieno rispetto di quanto previsto dalla nostra Costituzione respingendo qualsiasi forma di pressione e di intimidazione».

L'ACCORDO - Quasi contemporaneamente è arrivata però la notizia dell'accordo tra Partito democratico e Popolo della libertà. L'intesa è stata trovata prima con il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, poi ne è stata data comunicazione all'Idv, che con le dimissioni dei suoi membri aveva deciso di delegare la soluzione a Veltroni, e infine è stato chiesto il parere della maggioranza attraverso il sottosegretario Gianni Letta, chiamato dallo stesso Veltroni. A questo punto, si sottolinea al Nazareno, si sono create le condizioni chieste da Villari per dimettersi.

L'ANNUNCIO - È stato lo stesso Veltroni a riunire nella sede del partito i commissari del Pd in Vigilanza Rai per informare sull'intesa raggiunta con la maggioranza. Ora saranno svolti tutti gli adempimenti tecnici, nelle prossime ore, per ufficializzare la candidatura di Zavoli. A quanto si apprende da fonti Pd, alla riunione, nonostante la convocazione ricevuta, era assente Villari, tuttora presidente della commissione di Vigilanza Rai, che, sempre a quanto si apprende, è stato cercato telefonicamente dal Pd senza farsi raggiungere. «La personalità di Zavoli - ha poi dichiarato Veltroni - è tale da rendere chiaro qual è il senso delle intese che si possono trovare. Sono particolarmente soddisfatto che un confronto molto aspro, nel quale si sono conosciuti strappi a mia memoria inediti, si possa concludere con una scelta su Sergio Zavoli attraverso il consenso di tutti».

ZAVOLI - Al momento, nessun commento da parte del diretto interessato: «Non ho ancora ricevuto nessuna notizia ufficiale - ha affermato Zavoli - quindi non voglio dire nulla, anche perché a parlare prima si rischia di fare brutte figure».


VELTRONI - «La personalità di Zavoli è tale da rendere chiaro qual è il senso delle intese che si possono trovare». Così ha risposto Veltroni, a chi gli chiedeva un commento sulla soluzione trovata sulla Vigilanza Rai. «Sono particolarmente soddisfatto che un confronto molto aspro, nel quale si sono conosciuti strappi a mia memoria inediti, si possa concludere con una scelta su Sergio Zavoli attraverso il consenso di tutti».

BERLUSCONI - Dopo è arrivato anche il commento del premier Silvio Berlusconi: «Zavoli è assolutamente idoneo a presiedere la commissione di vigilanza Rai, non si discute».



18 novembre 2008

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Dunque l' uomo del processo alla tappa a 85 anni, potrebbe avere un incarico davvero prestigioso.

Un premio alla carriera.


 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 18/11/2008 alle 19:40
Al TG1 ho visto un filmato del mitico IL PROCESSO ALLA TAPPA.

Zavoli è presidente del Comitato del Giro del Centenario ?

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 18/11/2008 alle 20:53
LO RICORDIAMO PER QUESTO PROGRAMMA

(corriere.it)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/11/2008 alle 21:23
Un fatto inquietante in questi giorni per me è Capezzone.
Non solo è passato dall'altra parte, dimostrando di non aver ideali ma di seguire gli interessi, quell'uomo è arrogante e disgustoso ed è stato messo da Berlusconi a fare il portavoce.
Un traditore come portavoce del governo!!!

Secondo me è umiliante per chi sta all'opposizione, ma è umiliante per chiunque. Un esempio del fatto che salire sul carro del vincitore e barattare la mercanzia è un affare legale e permesso.

 

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"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 18/11/2008 alle 23:02
Tra l'altro vederlo nei programmi tv è davvero istruttivo, per così dire. Un concentrato di arroganza, maleducazione e vittimismo che gli permette di parlare/urlare sopra chiunque, conduttori compresi. Quando penso a questi 'nuovi' (lui, la Meloni ma anche i vari Bocchino etc etc) mi dico che siamo ben messi.
 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 19/11/2008 alle 07:54
Originariamente inviato da miky70


Un esempio del fatto che salire sul carro del vincitore e barattare la mercanzia è un affare legale e permesso.


Potresti farmi capire che intendi quando scrivi "legale e permesso". Se ho ben compreso, per te uno non dovrebbe avere il diritto di cambiare idea?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/11/2008 alle 08:02
Appunto, lemond.
Stiamo parlando di idee.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 19/11/2008 alle 08:55
Originariamente inviato da nino58

Appunto, lemond.
Stiamo parlando di idee.


Però tu pensi che, quelle degli altri non lo siano. Quelle di Capezzone sono opposte alle mie, o quasi, perché ad es. sulla religione (oppio dei popoli) coincidono, però sto con Voltaire ed il suo "aborro ...".
O forse tu credi che CapezzOne non esprima quello che pensa, ma soltanto quanto gli conviene, ma in questo caso sarebbe in ottima compagnia . Non ultimo Napolitano che invece di Villari, ha ricevuto Veltroni.

 

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