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Autore: Oggetto: Fatti di politica 2008

Livello Greg Lemond
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  postato il 22/10/2008 alle 07:46
Vaticano e ricerca scientifica. Sì, sono un'arrogante


di Maria Antonietta Farina Coscioni (dal Corriere della sera)

Secondo il Papa tra la comunità scientifica serpeggerebbe la tentazione dei
«facile guadagno»,
«l'arroganza di sostituirsi a Dio», una forma di «hybris della ragione che
può assumere
caratteristiche pericolose per le stessa umanità». Mi sembra di tornare a
500 anni fa, ai tempi dei cardinal Carafa poi Papa Paolo IV, alla sua
intransigenza castigatrice e persecutoria. Quel pontefice impegnò ogni sua
energia contro l'impero spagnolo, per imporre il primato del potere
temporale vaticano.

Oggi è altra la posta in gioco: si mette in continua discussione la libertà
della ricerca scientifica, condannandola come arrogante. Tutto ciò non è
accettabile, e mi auguro che la comunità scientifica per prima opponga il
suo «no» a questa concezione oscurantista ancora una volta offerta dal
pontefice.

Da laica ritengo che gli Stati non si devono intromettere nelle scelte
confessionali; ma al tempo
stesso le Chiese non si devono intromettere nelle scelte normative degli
Stati. La laicità degli
ordinamenti, la distinzione tra «reato» e «peccato», tra norma giuridica e
norma «morale», costituiscono la miglior difesa della libertà religiosa: le
gerarchie ecclesiastiche hanno il pieno diritto di diffondere i propri
messaggi, ma i responsabili politici non devono consentire che le legittime
convinzioni morali di alcuni si traducano in imposizione o proibizione per
tutti gli altri. Fino a poche ore fa, con i miei compagni radicali
parlamentari, occupavo il corridoio antistante la commissione di vigilanza
Rai. In quel palazzo di San Macuto venne processato
dall'Inquisizione Galilei, che se la cavò solo perché abiurò. In quei giorni
ho spesso pensato che fin da quei tempi si è maturata la consapevolezza che
il metodo scientifico, la «conoscenza» che produce, quasi sempre
«naturalmente» mi verrebbe da dire, entrano in conflitto con le credenze del
senso comune, con le tradizioni religiose e le ideologie politiche. Si
potrebbe fare una storia di decine di volumi per raccontare i ricorrenti
tentativi di censurare la libertà di pensiero e di ricerca. Va insomma
rivendicato e difeso il diritto dei laici, del liberali, degli
antifondamentalisti, di denunciare che il risultato concreto di alcune
politiche proposte
dalle gerarchie vaticane è solo quello di proibire terapie, vietare ricerca,
imporre inutili e crudeli sofferenze. Opporsi alla libertà della ricerca
scientifica significa togliere speranza di vita per milioni di malati come
lo erano Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli.

Il ministro Gelmini propone che nelle scuole si torni a studiare l'educazione
civica. Ben venga questo ritorno, perché significa studio della
Costituzione, dove spiccano due articoli di cristallina chiarezza. L'art. 9
dice che «la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca
scientifica e tecnica». L'art. 33, afferma che «L'arte e la scienza sono
libere e libero ne è l'insegnamento». Se in questi due articoli c'è
arroganza, lo confesso: sono un'arrogante.



 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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  postato il 22/10/2008 alle 16:21
Dichiarazioni di un capo di governo a caso:

"Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare"
"Convocherò oggi - prosegue Berlusconi - il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa succedere"
"Avete 4-5 anni per fare il callo su queste cose. Io non retrocederò di un millimetro".

(fonti: ansa, reuters, agi, repubblica)
(benvenuti in italia..)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2008 alle 16:32
Originariamente inviato da desmoblu

Dichiarazioni di un capo di governo a caso:

"Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare"
"Convocherò oggi - prosegue Berlusconi - il ministro degli Interni, e darò a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa succedere"
"Avete 4-5 anni per fare il callo su queste cose. Io non retrocederò di un millimetro".

(fonti: ansa, reuters, agi, repubblica)
(benvenuti in italia..)


"Il popolo è minorenne...la città è malata. Ad altri spetta il compito di curare ed educare. A noi, il dovere di REPRIMERE!!"

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 22/10/2008 alle 19:05
Perché il Pd non si rammenta di Veronesi alla sanità?


. da Europa on line del 21 ottobre 2008


di Federico Orlando
Cara Europa, domenica ho letto nell'inserto "cultura" del Sole-24 Ore, che
le rassegne stampa italiane chiamano con un buffo nome inglese, la
recensione di Gilberto Corbellini, grande scienziato laico, alla ristampa
del libro di Veronesi L'ombra e la luce.
La mia lotta contro il male (Einaudi, p.106,euro 10) e al libro di De Tilla,
Militerni e Veronesi La parola al paziente. Il consenso informato e il
rifiuto delle cure Sperling &.Kupfer, p.266, euro 17). I saggi riguardano
anche il testamento biologico, di cui Veronesi è fautore e attivo promotore,
con la distribuzione ai cittadini di uno schema di dichiarazione di volontà
di fine vita, nel quadro delle leggi e dei principi repubblicani. E mi sono
domandato: sbaglio o Veronesi è stato ministro della sanità nella
legislatura dell'Ulivo? Perché il Pd non se ne ricorda? Maria Della Torre,
Roma

Risponde Federico Orlando: Cara amica, Lei non sbaglia per niente. Sbagliano
i giovani leoni del Pd a non ricordarsene.
Io ho avuto l'onore di votare il governo Amato-Veronesi, e faccio atto di
contrizione per aver anch'io dimenticato in questi anni di polemiche
giornalistiche le iniziative che il ministro Veronesi prese allora per una
legge sulla terapia antidolore e per la prescrizione di oppiacei ai malati
terminali. Era una manifestazione dell'umanità del grande medico, che si
trasferiva dalla sala operatoria all'aula sorda e grigia del parlamento. Me
ne sono ricordato ascoltando la rievocazioni di episodi di inaudita ferocia,
come il rifiuto di un anestesista (obbiettore di coscienza) di praticare, in
una struttura pubblica, cioè pagata con le nostre tasse, l'anestesia a una
ragazza che si torceva nelle doglie dell'aborto; e l'episodio di arrogante
prepotenza di un chirurgo fiorentino che anni fa operò all'intestino una
paziente e al risveglio la fece ritrovare con un ano artificiale. Fu dalla
rivolta del mondo medico e delle associazioni dei malati per quell'episodio
che nacque la legge che oggi incontra chiunque entri in ospedale, e cioè il
consenso informato, l'autorizzazione al medico di praticare o non praticare
sul nostro corpo determinate terapie e cure. Altro che "l'ultima parola al
medico", come scrivono gli ultimi stregoni della destra, maneggiando
dinamite che potrebbe esplodere se davvero si osasse varare una legge non
"sul" ma "contro" il testamento biologico, contro il malato, contro la
costituzione della repubblica, contro il diritto sovrano del cittadino e
quindi contro il popolo italiano. I libri di Veronesi, Maurizio De Tilla e
Lucio Militerni ribadiscono la possibilità e la necessità dell'alleanza
laica fra medicina e diritto, alleanza che il Partito democratico (rispondo
alla sua domanda, gentile signora) dovrebbe sbrigarsi a riscoprire. Senza
contare che Veronesi ha accettato sei mesi fa di candidarsi nelle nostre
file (grazie a Veltroni) e sta con noi a Palazzo Madama.
Dovremmo andar fieri anche politicamente di uno scienziato-umanista che,
dice Corbellini, ha carisma perché ha salvato migliaia di persone con l'umanità,
l'intelligenza e la tecnica del suo bisturi e ha ridato gradevolezza alla
vita di tante donne colpite dal male (Veronesi vede nel "male" una categoria
assoluta, che l'uomo spinoziano deve combattere e può sconfiggere mutandolo
in "bene") . I tre autori ci ricordano che «il diritto è laico (.) e che il
principio di laicità svolge un'essenziale funzione garantista». Perciò
pensiamo che il Pd, bisognosissimo ormai di trovare una cultura
maggioritaria nel partito sui grandi temi della modernità culturale, debba
applicarsi anche a tradurre questi principi in alta politica. Il resto è
schermaglia.

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Greg Lemond
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  postato il 23/10/2008 alle 11:02
"Falso che non esista una 'dimensione etica' nella e della scienza". Una
risposta a Benedetto XVI


Un documento dei professori Gilberto Corbellini, Giulio Cossu, Piergiorgio
Strata e altri 44 professori universitari

Relativamente alle affermazioni di Benedetto XVI sulla scienza del 16
ottobre 2008 (riportate in fondo a questo comunicato), i professori Gilberto
Corbellini, Piergiorgio Strata e Giulio Cossu anche come dirigenti
dell'Associazione Luca Coscioni hanno rilasciato la seguente dichiarazione
sottoscritta, in poche ore, da altri 44 professori:

"E' falso che non esista una "dimensione etica" nella e della scienza. Come
diceva Jacques Monod, esiste un'etica della conoscenza scientifica che, da
Galileo in poi, coincide con il rispetto del postulato dell'oggettività. Gli
scienziati comunicano sulla base di questa norma, a differenza del Vaticano
che basa una serie di questioni cosiddette "eticamente rilevanti" su dogmi
imposti per fede anche a chi detta fede non abbraccia.

Non solo. La ricerca scientifica, oltre ad essere portatrice di un'etica di
libertà, responsabilità e conoscenza e ad essere responsabile del
triplicarsi delle aspettative di vita media, ci aiuta oggi a capire meglio
perché siamo "persone morali", cioè quali ragioni e fenomeni siano alla
base, ad esempio, dell'altruismo e dell'empatia, oppure in quali condizioni
siamo più disponibili a fornire solidarietà al prossimo. Tutto quanto di
nuovo i ricercatori stanno scoprendo su questo fronte fa riferimento diretto
a una teoria scientifica sulla quale è di nuovo il Vaticano e il suo
Magistero a manifestare perplessità e resistenze: la teoria darwiniana
dell'evoluzione.

Quanto poi al riferimento dei facili guadagni sarebbe utile che il Vaticano
prendesse accurata visione dei salari dei dottorati di ricerca italiani che
spingono sulla soglia della povertà chi decide di scegliere la scienza come
proprio lavoro".

Gilberto Corbellini, co-Presidente dell'Associazione Luca Coscioni,
Professore ordinario di Storia della Medicina, Università di Roma La
Sapienza
Piergiorgio Strata, co-Presidente dell'Associazione Luca Coscioni,
Professore ordinario di Neurologia, Università di Torino
Giulio Cossu, consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni,
Professore ordinario di Embriologia e Istologia medica, Università di Milano

Hanno sottoscritto la dichiarazione
1. Anna Laura Baldini, Ricercatore di Chimica generale e inorganica,
Università di Milano
2. Giovanni Berlucchi, Professore Ordinario di Fisiologia, Università di
Verona
3. Elena Brambilla, Professoressa Ordinaria di Storia moderna, Univeristà
di Milano
4. Paola Bruni, Professore ordinario di Biochimica, Università di Firenze
5. Antonio Cardone, Professore Ordinario di Economia, Università di
Salerno
6. Elena Cattaneo, Professore Ordinario e Direttore del Centro Ricerche
sulle Cellule
Staminali, Università di Milano
7. Diego Centoze, Ricercatore di Neurologia, Università di Roma Tor
Vergata
8. Orio Ciferri, Professore emerito, Facoltà di Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali,
Università di Pavia
9. Giorgio Coen, Professore associato di Nefrologia, Università di Roma
la sapienza
10. Paolo S. D'Aquila, Ricercatore di Farmacologia, Dipartimento di Scienze
del Farmaco,
università di Sassari
11. Roberto Defez, Ricercatore biotecnologico, Istituto di Genetica e
Biofisica "A. Buzzati
Traverso"
12. Antonio De Flora, Professore Ordinario di biochimica, Università degli
Studi di Modena e
Reggio Emilia
13. Michele De Luca, Professore Ordinario di biochimica, Università degli
Studi di Modena e
Reggio Emilia
14. Dino Di Berardino, Professore Ordinario di SCienze dell'Ambiete,
Università di Napoli
Federico II
15. Antonio Forabosco, Professore Ordinario dio Genetica medica, Università
degli Studi di
Modena
16. Andrea Francioni, Professore associato di Storia delle relazioni
internazionale, Università
di Siena
17. Alessandro Gringeri, Professore Associato di Medicina Internazionale,
Università di
Milano
18. Angelo Gilio, Professore ordinario di Probabilità e statistica
matematica, Università di
Roma La Sapienza
19. Massimo Grossi, Professore associato di Analisi Matematica, Università
di Roma La
Sapienza
20. Yuri Guaiana, Ricercatore di Storia contemporanea, Università di Milano
21. Massimo Libonati, Professore Ordinario di Biochimica, Università di
Verona
22. Demetrio Neri, Membro del comitato scientifico del periodico "Bioetica.
Rivista
interdisciplinare", Professore ordinario di Storia della Filosofia,
Università di Messina
23. Alessandro Missale, Professore ordinario di Economia Politica
all'Università di Milano
24. Romano Scozzafava, Professore ordinario di Calcolo delle Probabilità,
Università di Roma
La Sapienza
25. Massimo Pandolfo, Chef de Service de Neurologie Hôpital Erasme,
Université Libre de
Bruxelles
26. Domenico Passafiume, Professore Associato di Psicobiologia e Psicologia
Fisiologica,
Università degli Sudi dell'Aquila
27. Paola Patrignani, Professore ordinario di Farmacologia, Università di
Chieti
28. Anna Pintore, Professore ordinario di Filosofia del diritto, Università
di Cagliari
29. Pocchiari Maurizio, Dirigente di Ricerca, Istituto Superiore di Sanità
30. Silvano Presciuttini, Ricercatore di Genetica, Università di Pisa
31. Marco Schaerf, Professore ordinario di Ingegneria Informatica,
Università di Roma La
Sapienza
32. Stefano Schiaffino, Professore ordinario, Dip. di Scienze Biomediche
Sperimentali,
Università di Padova
33. Pierpaolo Righetti, Professore ordinario di Chimica Organica ,
Università di Pavia
34. Antonio Scalamonti, Professore ordinario di Istituzione di sociologia,
Università di Roma
La Sapienza
35. Giulia Simi, Vice-Segretario dell'Associazione Luca Coscioni,
Ricercatrice di Matematica,
Università di Siena
36. Gianpiero Sironi, ProRettore alla ricerca, Università di Milano
37. Fabrizio Starace, Professore di Epidemiologia psichiatrica
dell'Università di Napoli
38. Roberto Strom, Professore ordinario di Biochimica Sistematica Umana,
Università di
Roma La Sapienza
39. Alberto Turco, Professore Associato di Genetica Medica
40. Renza Vento, Professoressa ordinaria di Chimica Biologica, Università di
Palermo
41. Mino Vianello, Professore ordinario di Sociologia Economica, Università
di Roma La
Sapienza
42. Emma Villa, Ricercatore di Patologia Sperimentale, Università di Pisa
43. Paolo Villani, Professore ordinario di Ingegneria Civile, Università di
Napoli L'Orientale
44. Marcello Crivellini, Professore Associato di Bioingegneria della
riabilitazione e protesi,
Politecnico di Milano


 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 23/10/2008 alle 13:20
Intanto (repubblica.it):

13:18 Gaffe del ministro Gelmini scatena bagarre al Senato
Una gaffe del ministro dell'istruzione Alimenta una vivace contestazione nell'aula del senato: Maria Stella Gelmini accusa l'opposizione di aver dimenticato il libro bianco "scritto sotto l'egìda... Del governo prodi". L'accento sbagliato scatena il boato delle opposizioni, è costretto a intervenire il presidente del senato Renato Schifani per consentire al ministro di proseguire. Appena la bagarre si placa, Gelmini riprende e corregge l'accento: "...Scritto sotto l'ègida...".


13:16 Gelmini: "Veltroni ha fatto della scuola un terreno di scontro"
"Veltroni ha fatto della scuola un terreno di scontro politico, quasi pregustando nuovi autunni caldi". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama, durante il dibattito sul dl scuola.
-----
Ahahah...cosa aspettarsi da una che è andata a far l'esame di Stato a 1000 km da casa per spuntarla?
Sublime la battuta su Veltroni che fa 'scontro'. Veltroni? Scontro? Sono due concetti ESTRANEI, Veltroni è come gli zerbini giapponesi, che quando hai finito di pulirti le scarpe ti ringraziano..
(La metto sul ridere, la situazione però è tragica..)

 
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  postato il 23/10/2008 alle 13:33
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/10/23/%C2%ABvoglio-sentire-il-suono-delle-ambulanze%C2%BB/

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni (…). Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

(Gli illuminati consigli di Cossiga a Maroni, sul Quotidiano nazionale di oggi)

Servono commenti?

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 23/10/2008 alle 13:59
Originariamente inviato da desmoblu

Intanto (repubblica.it):

13:18 Gaffe del ministro Gelmini scatena bagarre al Senato
Una gaffe del ministro dell'istruzione Alimenta una vivace contestazione nell'aula del senato: Maria Stella Gelmini accusa l'opposizione di aver dimenticato il libro bianco "scritto sotto l'egìda... Del governo prodi". L'accento sbagliato scatena il boato delle opposizioni, è costretto a intervenire il presidente del senato Renato Schifani per consentire al ministro di proseguire. Appena la bagarre si placa, Gelmini riprende e corregge l'accento: "...Scritto sotto l'ègida...".


13:16 Gelmini: "Veltroni ha fatto della scuola un terreno di scontro"
"Veltroni ha fatto della scuola un terreno di scontro politico, quasi pregustando nuovi autunni caldi". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama, durante il dibattito sul dl scuola.
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Ahahah...cosa aspettarsi da una che è andata a far l'esame di Stato a 1000 km da casa per spuntarla?
Sublime la battuta su Veltroni che fa 'scontro'. Veltroni? Scontro? Sono due concetti ESTRANEI, Veltroni è come gli zerbini giapponesi, che quando hai finito di pulirti le scarpe ti ringraziano..
(La metto sul ridere, la situazione però è tragica..)


Grande Gelmini *egìda* [femminile un po' scorretto di Egidio ] e buoni "gli zerbini giapponesi"

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 23/10/2008 alle 14:08
Originariamente inviato da Serpa

http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/10/23/%C2%ABvoglio-sentire-il-suono-delle-ambulanze%C2%BB/

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni (…. Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì».

(Gli illuminati consigli di Cossiga a Maroni, sul Quotidiano nazionale di oggi)

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No.

 
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  postato il 23/10/2008 alle 14:22
Qualche maschera sta cadendo.
Non che ci consoli, per il fatto che chi subirà saranno le persone migliori, non certo i farabutti che godono nel vedere altri essere violati.
La parola repressione è impropria, quella corretta è aggressione premeditata, quella della favola del lupo e l'agnello.

 

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  postato il 23/10/2008 alle 14:25
Comunque Kossiga alla fine ha mostrato a tutti qual è la strategia che ci sarebbe dietro eventuali incidenti...che era già nota storicamente, ma detta così chiaramente è chiara a tutti.
Del resto c'ha ancora Giorgiana Masi sulla coscienza, non dimentichiamolo...

 

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  postato il 23/10/2008 alle 14:29
Si...e non solo. Se queste cose le dice sorbendosi un thè con le lingue di gatto (biscotti, eh, anche se sarebbe capace di scuoiare gatti veri) chissà cosa verrebbe fuori se aprisse davvero quella cloaca di macchinazioni, stragi e sotterfugi che ha collezionato e arricchito in 50 anni di carriera..
 
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  postato il 23/10/2008 alle 14:34
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Si...e non solo. Se queste cose le dice sorbendosi un thè con le lingue di gatto (biscotti, eh, anche se sarebbe capace di scuoiare gatti veri) chissà cosa verrebbe fuori se aprisse davvero quella cloaca di macchinazioni, stragi e sotterfugi che ha collezionato e arricchito in 50 anni di carriera..


O è completamente sclerato, o è un genio e si diverte a prendere in giro tutti, raccontando mezze verità in mezzo a boiate pazzesche, in modo da poter dire la verità non apertamente, senza compromettersi.
E il messaggio postato da Serpa mi sembra proprio in questa direzione sarcastica..

 

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  postato il 23/10/2008 alle 14:42
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O è completamente sclerato, o è un genio e si diverte a prendere in giro tutti, raccontando mezze verità in mezzo a boiate pazzesche, in modo da poter dire la verità non apertamente, senza compromettersi.
E il messaggio postato da Serpa mi sembra proprio in questa direzione sarcastica..


Secondo me un po' di tutte e due: ha una materia grigia molto sviluppata ed è dotato di enorme ironia, però soffre anche di sindrome depressiva e deve curarsi con il bicabonato di litio, che talvolta lo "manda" un po' "sopra le righe".

 

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  postato il 23/10/2008 alle 14:52
Originariamente inviato da Serpa

Comunque Kossiga alla fine ha mostrato a tutti qual è la strategia che ci sarebbe dietro eventuali incidenti...che era già nota storicamente, ma detta così chiaramente è chiara a tutti.
Del resto c'ha ancora Giorgiana Masi sulla coscienza, non dimentichiamolo...

Appunto. Non ci sono gli estremi per denunciarlo? Secondo me sì.

 

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Si...e non solo. Se queste cose le dice sorbendosi un thè con le lingue di gatto (biscotti, eh, anche se sarebbe capace di scuoiare gatti veri) chissà cosa verrebbe fuori se aprisse davvero quella cloaca di macchinazioni, stragi e sotterfugi che ha collezionato e arricchito in 50 anni di carriera..


O è completamente sclerato, o è un genio e si diverte a prendere in giro tutti, raccontando mezze verità in mezzo a boiate pazzesche, in modo da poter dire la verità non apertamente, senza compromettersi.
E il messaggio postato da Serpa mi sembra proprio in questa direzione sarcastica..

Pensavo le stesse cose, con l'aggiunta di un 'magari sa di crepare e vuole a)liberarsi la coscienza b)divertirsi sulle spalle degli altri, fate voi'.
Che schifo, soprattutto se si ripensa a tutte le sue 'dichiarazioni ufficiali' nel corso degli anni...non so, Moro, o i Palestinesi e i comunisti dietro alle stragi (di destra), o centinaia di altri fatterelli più o meno edificanti.

E che schifo anche alcuni commenti di gente normalissima alle sue parole:
Studiare lavorare e stare zitti.
Invece i ragazzi stupidi di oggi,si drogano e poi muiono al sabato sera.
Questa è l’autoleliminazione degli stupidi.
Perchè uno che si droga è un fesso,uno che beve è un fesso,uno che fuma è un fesso.

Bravo Cossiga, hai detto quello che pensa la maggioranza degli italiani (e degli studenti che vogliono studiare e non fare politica …… di sinistra):

a ragione cossiga quelli sono dei mascalzoni

odiate cossiga perché è stato uno dei più intelligenti e spietati oppositori del comunismo all’italiana
non è colpa sua se la maggior parte di voi si era infognato in una ideologia bestiale
non gli perdonate di aver capito, a differenza di voi

GRANDE COSSIGA!!!VAI CHE SEI FORTE……LA NS SCUOLA E’ PIENA DI POLITICA E COMUNISMO….E’ ORA DI CAMBIARE…. STUDENTI LAZZARONI ANDATE A SCUOLA E IMPARATE ANCHE L’EDUCAZIONE CIVICA!!

..et similia. Mi preoccupa molto il fatto che delle persone possano ragionare così di fronte a un discorso del genere.. siamo pieni di ignoranza. E' per questo che a certe persone è stato permesso tutto questo, e forse sarà permesso sempre di più.
(le fonti dei quote? il link lassù, postato da Serpa)

[edit: Lore...il reato di strage va in prescrizione? forse no, non lo so. Ma tanto lo accuserebbero di altro, già abbondantemente prescritto. Inoltre credo che goda di qualche immunità (impunità?). Aggiungi che tanto un processo durerebbe 20 anni e che non gli darebbero nemmeno più i domiciliari, che gli frega?]

 

[Modificato il 23/10/2008 alle 15:00 by desmoblu]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2008 alle 15:04
Ho appena finito di leggere un libro che a pensarci poteva anche essere scritto adesso per quanto è attuale. "L'italia dei colpi di stato".
Ebbene, le strategie negli anni 60-70 erano quelle di ora.
Trovare il "pericolo rosso", senza un briciolo di prova che potesse esistere, come le armi di saddam che non c'erano, per intenderci, e creare i presupposti per stragi di stato da attribuire agli anarchici, per creare una strategia della tensione che doveva portare al governo determinati partiti ecc...ma il bello è che tutto era sotto un'unica regia...Licio Gelli e la P2.

La Tessera 1816 è a capo del governo.
Uno è capogruppo del PDL alla Camera
Uno è direttore di Canale 5

«Nessuno può negare che la P2 sia un'associazione a delinquere»
(Sandro Pertini, Presidente della Repubblica, 1981)
[ Guarino-Raugei, Gli anni del disonore ]

Dici, si vabbè, che c'entra?
C'entra, c'entra...

p.s. gli elenchi p2 sono rintracciabili ovunque sul web, anche nel sito ufficiale loggiap2.it

 

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  postato il 23/10/2008 alle 15:18
Se avete tempo e modo, andatevi a vedere come stanno realizzando il Piano di Rinascita Democratica...ci sono molti passi che potete ritrovare nella politica di questo governo.

http://www.terzoocchio.org/documenti/piano_di_rinascita_democratica/

 

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  postato il 23/10/2008 alle 15:20
Serpa...sai che lo vado ripetendo da 8 anni, c'è gente che apprezza e gente che mi dice che ho rotto il ca**o?
Basterebbe così poco..
Comunque guarda meglio negli elenchi p2..ci sono alcune sorpresine.
Si chiama sgattare nella melma, lo so.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2008 alle 15:25
da mo che lo vado dicendo che il piano del pdl coincide col piano di rinascita democratica.
quello che scrisse 30 anni fa gelli, ma che non potè realizzare, lo sta facendo oggi l'attuale governo sul velluto con l'opinione pubblica dalla sua o completamente anestetizzata, perchè non dimentichiamoci che le bastonate contro il pubblico impiego e contro scuola e università sono provvedimenti oggi molto popolari, così come altri.

Edit: in questi ultimi 15 anni anche il cosiddetto centrosinistra ha dato una bella mano alla causa piduista

 

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http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
http://www.youtube.com/watch?v=lnX4uaDYyIU&feature=related

 
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  postato il 23/10/2008 alle 15:43
«Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa in 53 punti».
(Licio Gelli, intervista a La Repubblica il 28 settembre 2003)

 

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  postato il 23/10/2008 alle 16:05
Comunque c'è un rischio completo di assuefazione allo schifo. So che cinque anni fa avrei sbranato il mondo, ora sono semplicemente stanco di questo paese (rigorosamente minuscolo). E se IO comincio a prenderla in questo modo, certo non mi posso stupire del consenso calante verso il più grande criminale della storia repubblicana e il suo governo di [ex soubrettes; razzisti, nella variante con o senza ictus; socialisti; socialisti brevilinei che parlano da francescani; ex picchiatori liberi; picchiatori liberi; avvocati giureconsulti e principi del foro; educatrici meritocratiche dal diploma facile; tangentisti, nani, ballerine...]
 
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  postato il 23/10/2008 alle 19:38
Tranquilli...era stato frainteso.


"Polizia negli atenei? Mai detto. Sono i giornali che, come al solito, travisano la realta"
"Non ho mai detto che servisse mandare la polizia nelle scuole, i titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà"


No, tranquilli. Non state impazzendo, fa tutto parte di un piano.
(di rinascita, Serpa?)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/10/2008 alle 19:51
da ansa.it

Francia , precipita elicottero aeronautica italiana , otto morti

-----------

Be il Tg3 delle 19.00 ne ha dato notizia dopo un quarto d'ora.. prima c'erano le proteste della scuola..

 
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  postato il 23/10/2008 alle 19:59
Originariamente inviato da forzainter

da ansa.it

Francia , precipita elicottero aeronautica italiana , otto morti

-----------

Be il Tg3 delle 19.00 ne ha dato notizia dopo un quarto d'ora.. prima c'erano le proteste della scuola..


La scuola riguarda milioni di persone e il futuro del paese. Ci mancherebbe che non abbia la priorità...
Questo fatto drammatico riguarda 8 persone e le loro famiglie.

Questa tua uscita non fa altro che confermarmi quello che penso da un pò: ormai in giro c'è un'intossicazione da cronaca nera, rosa, giallina, a pallini che trovo sempre più inquietante...

 

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  postato il 23/10/2008 alle 20:20
Vero la scuola era un fatto molto importante
Pero' era la prima notizia gia' ieri e l'altro ieri (e lo sara' giustamente anche domani)
La caduta dell'aereo era di questo pomeriggio , il giornalista ha parlato di due elicotteri partiti uno da Brindisi l'altro da Rimini ma non ha saputo dire qual è caduto (avrebbe fatto meglio a non dire nulla se non lo sapeva)
La cronaca nera (stile Franzoni ecc) è una cosa (ed hai pienamente ragione , basta dar un occhiata ad un pseudo telegiornale di Berlusconi..) , la cronaca d'interesse pubblico (e un elicottero italiana con 8 persone lo è) è un'altra
In teoria la Rai sarebbe servizio Pubblico..

In Francia il giorno della tragedia del Tunnel del Monte Bianco il Tg di France 2 aveva minimizzato l'incidente (piccolo incendio..) alla stessa ora il TG 3 regionale valdostano parlava gia' di enorme tragedia
Ovviamente ci furono enormi lamentele sul tg , Il Direttore del Tg di France 2 si dimise

 
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  postato il 23/10/2008 alle 20:47
Originariamente inviato da desmoblu

Comunque c'è un rischio completo di assuefazione allo schifo. So che cinque anni fa avrei sbranato il mondo, ora sono semplicemente stanco di questo paese (rigorosamente minuscolo). E se IO comincio a prenderla in questo modo, certo non mi posso stupire del consenso calante verso il più grande criminale della storia repubblicana e il suo governo di [ex soubrettes; razzisti, nella variante con o senza ictus; socialisti; socialisti brevilinei che parlano da francescani; ex picchiatori liberi; picchiatori liberi; avvocati giureconsulti e principi del foro; educatrici meritocratiche dal diploma facile; tangentisti, nani, ballerine...]

ehm...consenso CRESCENTE, ovvio....... (errata corrige)

 
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  postato il 24/10/2008 alle 00:04
Originariamente inviato da Federico Martin
E così inizia l'era del "monetarismo" boom-bust (cioé il "controllo" dei cicli economici con le politiche monetarie) e della deregolamentazione finanziaria, o per meglio dire una regolamentazione mirata a rafforzare il potere del settore finanziario e di come l'eccesso di moneta che verrà creato venga "assorbito" in larga parte dal mondo finanziario e questa non verrà registrata nelle "statistiche" ufficiali dell'inflazione che per come viene misurata tiene conto solo dell'aumento dei prezzi al consumo.


Continuiamo da qui con la terza parte, dopo l'avvento di Paul Volcker a presidente della FED e aver attuato una politica monetaria iper-restrittiva con tassi di interesse a doppia cifra, nel 1983 l'inflazione (intesa come aumento dei prezzi) era "domata", pagando però il prezzo molto salato sotto forma di crisi economica ... però in questo modo si erano gettate le basi per quello che poi sarebbe successo in seguito, agire sulla politica monetaria per generare la crescita, in poche parole si entra nel regno del monetarismo, che però per funzionare secondo i suoi "teorizzatori" e non generare nuovamente inflazione doveva essere accompagnato contemporaneamente da riduzione della spesa pubblica, massimo controllo sui salari e relativo "contenimento" che doveva essere sostituito dal ricorso al credito per sostenere i consumi, perché se i salari perdono il loro potere d'acquisto l'unico modo per far sostenere i consumi della gente comune e' quello di fornire loro credito a basso costo e farli indebitare.
Ma la creazione di moneta non è neutrale di fronte al mercato, perché chi beneficerà di questo saranno i primi che ricevono la moneta immessa nel sistema (sitema bancario) a danno degli ultimi che ne riceveranno i benefici o che non ne riceveranno affatto (i risparmiatori). La moneta cartacea (come è il dollaro attualmente) basa tutto il suo potere su una pura e semplice questione di fiducia, che è una promessa futura di pagamento. Allora la domanda che ci si dovrebbe porre è se la crescita di queste promesse di pagamento future continua in maniera esponenziale è scontato che prima o poi il sistema monetario collassa ma questo lo vedremo meglio nelle considerazioni finali che farò in seguito.

Torniamo ora alle presunte politiche neo-liberiste degli anni '80, io più che di liberismo a livello macro-economico che è in coma profondo almeno dagli inizi del secolo scorso con la fine del gold-standard e definitivamente abbattuto nel 1971 con l'abbandono totale di quel poco che ne era rimasto parlerei di interventi istituzionali sui mercati in primis come regolatori di uno degli elementi principali di una economia di mercato e cioé la moneta (inteso come mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi), in poche parole il sistema della moneta e del credito viene pianificato in ogni suo aspetto, cercando attraverso questo di "dominare" il ciclo economico, ciclo economico proprio di un economia di tipo capitalistico, ciclo economico fatto di fasi espansive ma anche di fasi recessive.

E così ecco, gli anni '80 è il tempo degli yuppies, il tempo delle crescite dei mercati borsistici raccontati al telegiornale, il tempo dove la finanza getta la basi per il suo regno ... questo fino al 1987 quando nuovamente il mondo finanziario va incontro alla sua implosione, ma poco prima al comando della FED viene messo Alan Greenspan che pur di evitare il crack di tutto il sistema mette in campo tutto quanto può utilizzare dal punto di vista monetario, iniziando di fatto una politica monetaria iper-espansiva riducendo a più non posso i tassi di interesse e fornire al mercato in abbondanza tutto il denaro necessario ed è così che trovano sempre più spazio banche commerciali, banche d'investimento, hedge found (fondi speculativi) che sono i primi a ricevere direttamente dalla fonte (la banca centrale) questa moneta per poi utilizzarla un po' in tutto il mondo alla ricerca di profitti.
Ma il meglio doveva ancora arrivare e punto di passaggio importante fu annullare gradulamente il Glass & Steagall Act che subi la sua abolizione totale e definitiva sotto la presidenza Clinton, questa legge era l'ultima limitazione legislativa alle regolamentazioni del settore bancario ed era in vigore fin dagli anni '30 e istituito proprio dopo quello che era successo nel crack del '29 per bloccare le speculazioni, in sostanza questo definiva i limiti entro i quali potevano operare le banche di deposito, le banche commerciali, le banche d'investimento e le assicurazioni. Tolta questa limitazione le banche potevano fare un po' quello che volevano.

Ecco cosa ci dice proprio Alan Greenspan a tal proposito in uno dei suoi interventi di fronte al Congresso:

"Noi siamo favorevoli, già da molti anni, a profonde modifiche, come quelle previste dall'H.R. 10, al Glass-Steagall Act e al Bank Holding Company Act, in modo da eliminare le barriere legislative che impediscono l'integrazione delle attività bancarie, assicurative e finanziarie. Esiste un'unanimità pressoché completa tra tutti gli attori interessati, pubblici o privati che siano, sulla necessità di rimuovere tali barriere. Sulla spinta tecnologica, sono proliferati nuovi prodotti che permettono la disaggregazione del rischio e combinano le caratteristiche dei prodotti bancari, assicurativi e finanziari in strumenti finanziari singoli"

Missione compiuta Mr Greenspan ... ecco che inizia l'era dei derivati, della spartizione del rischio, delle cartolarizzazioni, insomma inizia il regno dell'industria finanziaria che si ingenga per trarre più profitto possibile e per distribuire il rischio a pacchetti al mondo intero e visto che i freni sono tolti non c'e' limite alla fantasia.

Ma contemporaneamente, visto che i salari degli americani tra alti e bassi presentavano una caratteristica costante dagli anni '70 in avanti e cioé che continuavano a perdere in termini di potere d'acquisto bisognava dargli la possibilità di non avere molte difficoltà a chiedere prestiti per combattere il "caro" vita e nel lanciarsi verso una richiesta eccessiva di debiti.

E così tutti gli anni '90 ci sono crisi finanziarie che si susseguono in maniera incessante un po' in tutto il mondo, tutte a cui si è cercato di porre rimedio agendo sulla leva della politica monetaria, così solo per ricordarne alcune in ordine sparso, la crisi delle Saving & Loans in America, lo scoppio della bolla speculativa Giapponese negli anni '90, il default del sistema bancario svedese, la crisi delle tigri asiatiche nel 1997, il fallimento del fondo LTCM, tutti incidenti di percorso in cui il sistema finanziario mondiale basato sull'egemonia del dollaro come mezzo fiduciario rischio' il collasso, ma il mondo finanziario non si preoccupò più di quel tanto di questi segnali premonitori perché l'eccesso di moneta creato per operare questi salvataggi trovava un canale di "assorbimento" in quello che sarà il fenomeno della New Economy, che però come tutte le bolle speculative che si formano su una base di inflazione di moneta arrivano a un punto in cui presentano il conto da pagare, e questo avvenne nel 2001.

Quando scoppia una bolla speculativa come quella che si è formata sui mercati finanziari ai tempi della New Economy o si accettano che i valori delle merci e delle azioni tornino a prezzi più in linea con l'economia reale e di conseguenza si accetta una cospicua distruzione di denaro "virtuale", il fallimento dei soggetti più deboli e indebitati e il crollo dei mercati azionari in poche parole una profonda recessione oppure si inflaziona ulteriormente e in maniera più sostanziosa la moneta, ma se si opta per quest'ultima ipotesi (così come è realmente accaduto) si accetta il fatto che si andranno a creare altre bolle economiche che andranno a sostituire quella appena esplosa.

Greenspan, taglio' il costo del denaro per ben 11 volte portandolo all'1% con un tasso reale negativo (tasso di interesse meno inflazione) ... questo determinò la più grossa speculazione mai messa in piedi nella storia, quella che ci ha portato alla situazione attuale presente, che è si frutto principalmente di quanto successo dal 2001 a oggi, ma ci sono dentro tutti gli effetti accumulati nel tempo da parte di politiche economiche/finanziarie ben precise, e di cui ho cercato di ripercorre un po' i fatti salienti.

Nel 2007 il valore nominale degli strumenti derivati messi in piedi nel suo complesso ammontava a circa 600 trilioni di dollari e mentre il PIL mondiale è stimato in circa 65 trilioni di dollari (una perdita di circa il 10% sul mercato dei derivati causa una distruzione di moneta pari al valore di un anno di tutto il PIL del mondo) ... potremmo definire il periodo 2001-2007 l'era del mondo di carta.

Ma questo lo vedremo nel dettaglio meglio nel prossimo intervento, analizzando le responsabilità ben precise delle agenzie di rating e sui loro conflitti di interesse, nel capire cosa sono i prodotti strutturati CDO e CDS che sono alla base della gestione e distribuzione del rischio e di come attraverso questi strumenti si è potuto espandere il debito ad un livello difficilmente immaginabile e in modalita' assai poco trasparenti, insomma tutto quanto è servito a mettere in piedi il castello di carta che è alla base di tutto il sistema finanziario attuale e a portare il sistema monetario per così come è concepito attualmente ad uno stadio assai critico.

Però prima di chiudere mi permetto una ulteriore citazione:

“Non esiste modo di evitare il collasso finale di un boom generato dall’espansione indiscriminata del credito. E’ solo questione se la crisi arriverà appena sara’ abbandonata la politica dell’espansione del credito o in seguito sotto forma di totale distruzione del sistema e del suo sistema monetario”.
Citaz. Ludwig Von Mises - "Teoria della moneta e del credito"

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/10/2008 alle 10:24
Originariamente inviato da forzainter

Vero la scuola era un fatto molto importante
Pero' era la prima notizia gia' ieri e l'altro ieri (e lo sara' giustamente anche domani)
La caduta dell'aereo era di questo pomeriggio , il giornalista ha parlato di due elicotteri partiti uno da Brindisi l'altro da Rimini ma non ha saputo dire qual è caduto (avrebbe fatto meglio a non dire nulla se non lo sapeva)
La cronaca nera (stile Franzoni ecc) è una cosa (ed hai pienamente ragione , basta dar un occhiata ad un pseudo telegiornale di Berlusconi..) , la cronaca d'interesse pubblico (e un elicottero italiana con 8 persone lo è) è un'altra
In teoria la Rai sarebbe servizio Pubblico..

In Francia il giorno della tragedia del Tunnel del Monte Bianco il Tg di France 2 aveva minimizzato l'incidente (piccolo incendio..) alla stessa ora il TG 3 regionale valdostano parlava gia' di enorme tragedia
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C'è una media di 2 morti al giorno per lavoro.
Le morti bianche.
Quelle che ogni volta "non devono ricapitare più".
Quelle dovute alla negligenza di datori di lavoro che non rispettano le Regole e che il governo non vuole punire a dovere, anzi.
sono le morti dimenticate da tutti e da tutto.
Dai tg compresi.
2 morti al giorno.
E tu vieni a fare la morale sul fatto che hanno dato notizia dopo le proteste della scuola.
Beh, perlomeno ne hanno dato notizia.

 

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  postato il 24/10/2008 alle 17:48
Giornalisticamente parlando, la notizia era quella dell'elicottero, quindi al Tg3 hanno preso una cantonata enorme a metterla in coda ad altre notizie.

Se l'hanno fatto, o sono dei somari, o avevano interesse a porre l'accento su altri fatti. (Insomma, do ragione a forzainter)

(Pur essendo sacrosante le cose dette da Lore e Serpa)

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 24/10/2008 alle 18:01
Originariamente inviato da nino58

Qualche maschera sta cadendo.


Caro Nino,
tu hai l'età per aver vissuto da testimone oculare (forse partecipe, non so) il famoso '77.
Gli anni di piombo, la strategia della tensione, le verità vere sempre tenute nascoste all'ombra di quelle di stato...
Quante persone hanno sofferto per giochi troppo più grandi di loro che si consumavano sulle loro teste, facendosi beffe del loro idealismo e sbertucciando la loro onestà? Quante vite sono state distrutte, dissipate, depresse e represse in nome dell'interesse, del gioco sporco, di una politica orientata da sempre ad essere "di forza" e non "al servizio"?

Quanti valori sono stati bruciati, da quelle schiere che poi ufficialmente, con la faccia da cerimonia, invitavano la gente all'onestà?

Poi passano i decenni, e - come dici tu - qualche maschera cade, e le cose che avevamo sempre pensato, e per le quali ci eravamo presi insulti e offese e sorrisi sarcastici e di compatimento, a noi teorici del complotto, quelle cose vengono confermate. Da chi sorride sornione rimpiangendo i tempi in cui era lui a gestirle.

Ora è Cossiga/Kossiga, altrove è il doping/non doping, nella nostra quotidianità è tutto quello che gira in sensi inversi rispetto alla logica, eppure continua a girare controsenso nell'indifferenza generale, nella distrazione dolosa di chi si ostina a non vedere perché non vuol nemmeno guardare, nell'obnubilazione di moltitudini che hanno rinunciato per sempre ad avere uno spirito critico (e adoperarlo).

La gente vuol sognare, e sogna mondi che non ci sono.
Noialtri, forse una sparuta minoranza, non abbiamo più la forza di reagire, come dice Desmo qui sopra, non riusciamo neanche più a incazzarci. Siamo invecchiati dentro e abbiamo tutti la stessa età, siamo del Paleolitico ormai; e non siamo sognatori di un mondo che non c'è, siamo solo nostalgici di un mondo che non c'è mai stato, se non nei nostri pensieri. E la distanza tra quello che avremmo voluto e quello che è (e sempre più sarà) ci sconforta, ci frustra, ci annienta.

Sono diventato un pessimista cosmico.

(Colonna sonora dell'intervento: Homesick [Cure])

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/10/2008 alle 22:00
Marco, ti dirò ...
Invecchiati dentro non mi pare, incazzati ancora ma badando bene al sistema neurovegetativo e vascolare (che vuol dire trasformare subito il sentimento in parole ed azioni "positive").
E l'unica nostalgia è per le energie che, fisiologicamente, vanno calando.
Non sono ne' ottimista ne'illuso, provo soltanto ad essere un diesel (un Bruseghin, per intenderci).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/10/2008 alle 22:04
Ah, dimenticavo.
Ci sono giusto due racconti del libro che è uscito in questi giorni che parlano proprio del mio essere stato ragazzo negli anni '70 (mi sono diplomato e sono entrato in fabbrica esattamente nel 1977) .

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/10/2008 alle 00:15
Originariamente inviato da desmoblu

Tranquilli...era stato frainteso.


"Polizia negli atenei? Mai detto. Sono i giornali che, come al solito, travisano la realta"
"Non ho mai detto che servisse mandare la polizia nelle scuole, i titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà"


No, tranquilli. Non state impazzendo, fa tutto parte di un piano.
(di rinascita, Serpa?)


E' ovvio che Berlusconi non ha alcun interesse a porre fine alle proteste, alle occupazioni, alle interruzioni della didattica. E ora vi dirò anche il perchè!

Se il popolo degli studenti manifesta e occupa, non studia, giusto? Sì.
Se il popolo degli studenti non studia, rimane ignorante, giusto? Sì.

E cosa chiedere di meglio?
Masse di elettori e futuri elettori ignoranti, che abbandonata la moda liceale della falce e martello, della kefia e del Chè, lobotomizzati dalle trasmissioni di Mediaset, riverseranno milioni di voti su Silvione.
Masse di elettori e futuri elettori ignoranti, facili da pilotare e incantare con le giuste paure e i giusti allarmi.

Caspita che mossa!

 

[Modificato il 25/10/2008 alle 00:39 by EugeRambler]

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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  postato il 25/10/2008 alle 08:38
Giusta analisi, Euge.
Infatti la contromossa degli studenti dev'essere : "occupare" E studiare (e pure insegnare).

 

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  postato il 25/10/2008 alle 12:32
A mio parere, avete una fiducia nella scuola che non mi sembra giustificata.
Sono stato al di qua e dall'altra parte della cattedra, ma in entrambi i casi l'esperienza è stata sconfortante.
Come allievo, a parte le elementari e la prima media, non ho trovato neppure un insegnante che mi ha spinto a studiare, né chi abbia avuto la capacità di mandarmi a settembre [tranne una volta per sette in codotta]).
Come insegnante, salvo due o tre per classe, ho havuto soltanto allievi che avevavano voglia di tutto, ma non imparare e capire.
Secondo me il punto di partenza dovrebbe essere, come sosteneva Ivan Illic, l'abolizione del valore legale del titolo di studio (condizione necessaria, anche se non sufficiente) e poi ...

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/10/2008 alle 13:31
carissimo lemond,
come ti capisco.
se vai su adhoc-crazia.blogspot.com trovi un racconto che riflette molto le cose che hai detto in quest'ultimo tuo intervento.
se hai tempo, leggilo che poi ci rifacciamo una chiacchierata.
Naturalmente l'invito non vale solo per lemond.

 

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nino58

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 26/10/2008 alle 08:55
Originariamente inviato da nino58

carissimo lemond,
come ti capisco.
se vai su adhoc-crazia.blogspot.com trovi un racconto che riflette molto le cose che hai detto in quest'ultimo tuo intervento.
se hai tempo, leggilo che poi ci rifacciamo una chiacchierata.
Naturalmente l'invito non vale solo per lemond.


Sono andato su http://www.adhoc-crazia.it/index.php ma non ho trovato il racconto al quale ti riferisci. Sono piuttosto "imbranato" quando mi devo "muovere" nei siti, ma ...

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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  postato il 26/10/2008 alle 15:56
lemond, prova qui:

http://adhoc-crazia.blogspot.com

il secondo racconto dell'home page "insegnare agli ignoranti"

 

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  postato il 26/10/2008 alle 17:04
Originariamente inviato da nino58

lemond, prova qui:

http://adhoc-crazia.blogspot.com

il secondo racconto dell'home page "insegnare agli ignoranti"


Letto con interesse e la domanda è comune ” Qual è il segreto per far scattare la molla di ‘sto benedetto desiderio di conoscenza ? “
Per me la risposta è cercare di rivoluzionare i dati: devono essere i discenti e non i docenti a chiedere.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 26/10/2008 alle 18:48
Lo penso anch'io.
Il difficile è il rapportarlo alle varie fasce d'età.
Se per un discente di venti o di sedici anni può essere relativamente chiaro, per uno di sei è alquanto più complicato.

 

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  postato il 27/10/2008 alle 07:35
Non è solo questo. Personalmente ho avuto la fortuna di incontrare (pochi) insegnanti che riuscivano a trasmettere anche la PASSIONE per quel che si faceva.. purtroppo questo concetto fa in genere a pugni con i programmi ministeriali, e sempre in genere gli studenti (angosciatissimi dal voto e dalla media che modificherà IMMANCABILMENTE il loro splendido futuro, oh certo..) non riescono a recepire tutto questo. In ogni caso, dalle elementari al liceo, diciamo che ho avuto 2-3 buoni insegnanti.
Poi certo, devi metterci molto di tuo, a volte ti arriva appena un'imbeccata e a volte nemmeno quella (per fortuna). Però è tutto un complesso di cose, come canterebbe qualcuno.

 
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  postato il 27/10/2008 alle 07:56
Originariamente inviato da nino58

Lo penso anch'io.
Il difficile è il rapportarlo alle varie fasce d'età.
Se per un discente di venti o di sedici anni può essere relativamente chiaro, per uno di sei è alquanto più complicato.


Infatti io mi riferivo esclusivamente alla scuola media superiore. Per i bambini quel che conta è la fortuna di avere uno o più "maestri" che sappiano ... (per questo motivo sono a favore dei tre, anziché uno solo, perché la monarchia può portare più facilmente al disastro).

 

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  postato il 28/10/2008 alle 07:32
Un decalogo laico
di Piergiorgio Odifreddi
su la Rinascita della Sinistra del 19/10/2008
Per una delle ironie della storia, il motto risorgimentale «Libera
Chiesa in Libero Stato» viene considerato nell'Italia repubblicana
un'espressione di anticlericalismo, invece che un'asserzione di
laicismo. Naturalmente, quasi tutti i nostri politici concordano sul
fatto che la Chiesa e il Vaticano debbano avere la massima libertà di
parola e di azione, e che lo Stato non debba interferire né con
l'una, né con l'altra. Ma quasi nessuno pensa, o almeno dice, che le
stesse libertà le debba avere anche lo Stato, senza esser costretto a
subire la pressione ufficiale e ufficiosa delle gerarchie
ecclesiastiche, a legiferare in ossequio alle loro credenze, e a
pagare di tasca propria per la propaganda e gli affari altrui.

Per affrontare concretamente la pratica di un comportamento laico
nella quotidianità individuale e sociale, proviamo dunque a formulare
un Decalogo Laico che isoli una serie limitata di «comandamenti» sui
quali ci si potrà confrontare ed, eventualmente, chiamare a
raccolta. «Comandamenti» che, a seconda dei casi, sono rivolti al
laico come stimoli propositivi, o al clericale come moniti dissuasivi.

1. Non avrai altro Stato all'infuori di me

Il rapporto fra Stato e Chiesa deve tener conto del fatto che
quest'ultima è indissolubilmente legata in matrimonio col Vaticano, e
che il Papa è anche il capo di uno stato estero indipendente. Questo
conflitto di interessi genera un'indebita confusione tra la religione
e politica, che un laico (anche, e soprattutto, se credente) dovrebbe
sapere e volere dirimere: in particolare, favorendo l'abrogazione
dell'articolo 7 della Costituzione e del relativo Concordato, che
limitano l'indipendenza e la sovranità dello Stato italiano in
maniera ormai anacronistica, perpetuando il «giogo pretesco» (come lo
chiamò Benedetto Croce) che Mussolini le impose l'11 febbraio 1929, e
Togliatti le reimpose il 25 marzo 1947.

2. Non nominare il nome di Dio invano

Il precedente conflitto di interessi tende a far sì che, andando ben
oltre i diritti sanciti dal Concordato, la Chiesa pretenda di dettare
politiche allo Stato sulle questioni più disparate, ritenendosi
l'unica interprete di valori etici universali. Anzitutto, un laico
non può accettare un preteso monopolio della religione sull'etica: al
contrario, rivendica da un lato l'assolutezza di alcuni principi
etici basati sulla natura e sulla ragione umane, e dall'altro la
relatività di altri princìpi etici basati sulle convenzioni e sulle
consuetudini sociali. Inoltre, un laico non può neppure accettare un
preteso monopolio religioso della Chiesa Cattolica sull'etica, a
scapito delle altre confessioni cristiane (protestanti o ortodosse) e
delle altre religioni (monoteiste e non).

3. Ricordati di rispettare il tuo ruolo istituzionale

Un politico che ricopra incarichi istituzionali rappresenta l'intero
elettorato, nazionale o locale, e non deve dunque compiere atti
pubblici che ledano la sensibilità di una parte di quell'elettorato e
la dignità del suo ruolo. Ad esempio, un ministro o un assessore
laici non devono prendere parte a funzioni religiose, seguendo
l'esempio del cattolico De Gaulle, che rifiutava di fare la comunione
in pubblico per questo motivo. In particolare, sono lesive del
principio della laicità le partecipazioni alle funzioni religiose dei
rappresentanti della nazione e degli enti locali, soprattutto se
effettuate come prassi regolare.

4. Onora il credente e il non credente

Un laico rispetta le credenze altrui, e questo rispetto si manifesta
in maniere complementari. Un laico non credente, infatti, rispetta
qualunque fede e religione (non solo una), e non rifiuta un'istanza
etica soltanto perché dedotta da princìpi religiosi: semplicemente,
non ritiene quei princìpi probatori e rivendica il diritto di
valutarne le conseguenze indipendentemente dalle premesse. Un laico
credente, simmetricamente, rispetta la mancanza di fede degli
agnostici e degli atei, e non pretende di affermare che solo chi
crede ha un senso etico, e che «senza Dio tutto sarebbe permesso»:
non fosse altro, perché la storia ha sistematicamente smentito
entrambe le affermazioni.

5. Non uccidere la razionalità scientifica

La scienza ricerca la verità mediante dimostrazioni ed esperimenti, e
non si sottomette a giudizi e tribunali che non accettino questo
metodo. Questa sua caratteristica la rende più compatibile con certe
religioni, ad esempio il buddismo, e meno con altre: soprattutto con
il cattolicesimo, la cui ricerca della verità si affida invece alla
rivelazione biblica e ai pronunciamenti dogmatici dei Concili e del
Papa. Il motto «la scienza è laica» significa semplicemente che si
può essere scienziati, credenti o no, solo se si accettano le regole
del gioco scientifico, che richiedono di tenere la religione fuori
dalla porta dei laboratori: altrimenti si abiura e, come dice il
Galileo di Brecht, «si tradisce la propria professione».

6. Non commettere adulterio filosofico

Più delicato è il rapporto tra filosofia e religione. E' innegabile
che ci siano stati e ci siano filosofi cattolici, ma rimane il fatto
che «nessun servo può servire due padroni: o odierà l'uno e amerà
l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro» (Luca,
XVI, 13). Un filosofo laico, dunque, dovrebbe scegliere con chiarezza
se servire la filosofia o la teologia, e soprattutto evitare di fare
i salti mortali per «servire Dio e mammona», come oggi va di moda fra
gli «atei devoti».

7. Non rubare

Tra spiritualità e materialità della Chiesa esiste un innegabile
conflitto di interessi, che si manifesta in maniera dirompente negli
immensi benefici economici, concordatari e non, che essa riceve dallo
Stato e dagli enti locali italiani. La legge di attuazione dell'otto
per mille, ad esempio, assegna alla Chiesa non solo le quote ad essa
esplicitamente destinate da circa il trenta per cento dei
contribuenti, ma anche la quasi totalità delle quote non destinate:
una furberia tremontiana che si configura come un vero e proprio
furto, che un laico (anche, e soprattutto, se credente) dovrebbe
denunciare come truffaldino, alla stregua di molti
altri «finanziamenti illeciti» che assommano a miliardi di euro
all'anno.

8. Non dire falsa testimonianza

Parte delle tensioni laiche nel rapporto con la Chiesa sono dovute
all'esagerata cassa di risonanza che i media offrono alle sue
istanze, unita a una loro diffusa mancanza di obiettività.
L'Osservatorio Radicale ha fatto notare, ad esempio, che nei suoi
primi tre anni di pontificato il Papa ha ricevuto dal Tg1 e dal Tg2
più copertura sia del Presidente del Consiglio che del Presidente
della Repubblica, come ci aspetterebbe da una Televisione Vaticana:
un laico dovrebbe invece chiedere e pretendere un opposto
comportamento dalle televisioni e dai giornali nazionali.

9. Non desiderare la scuola d'altri

La Chiesa continua ancor oggi a pretendere che si attui la richiesta
del restauratore De Maistre: «dateceli dai cinque ai dieci anni, e
saranno nostri per tutta la vita». Un laico progressista, credente o
no, dovrebbe invece invocare la libertà di insegnamento religioso
negli oratori e nelle scuole private, ma la neutralità
dell'insegnamento nella scuola pubblica: che si abolisca dunque
l'anacronistica ora di religione, o che almeno la si muti in un'ora
di religioni (al plurale), insegnata da docenti statali che non siano
sottoposti a un benestare della Curia che umilia uno Stato sovrano,
tanto quanto il benestare del governo alle nomine dei vescovi
umiliava una Chiesa coatta.

10. Non desiderare l'università d'altri

Ricordando la polemica sull'opportunità di invitare il Papa a parlare
alla Sapienza, un laico non avrebbe certamente nulla da obiettare a
che egli aprisse da solo l'anno accademico di un'università cattolica
(forse sì, invece, al fatto che essa fosse finanziata coi soldi dello
Stato). E sarebbe comunque felice di sentirlo dibattere con altri sul
rapporto tra fede e ragione, o tra religione e scienza, anche in
un'università pubblica. Facciamoli allora questi dibattiti, a tutti i
livelli e in tutte le sedi, comprese quelle vaticane e non solo in
quelle statali, per affermare i princìpi dell'ascolto reciproco e
della mancanza di preclusioni da entrambe le parti, come richiede
appunto la laicità.

Ma soprattutto osserviamo questi "comandamenti", per affermare e
riaffermare che le chiese e le religioni non hanno il monopolio
dell'etica, e che comportarsi «come se Dio non ci fosse» non
significa affatto rinunciare al nostro essere uomini morali, ma è
piuttosto l'unico vero modo di farsene carico completamente.

 

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  postato il 28/10/2008 alle 08:12

Roma, Palazzo delle Esposizioni

Charles Darwin 1809 - 2009
A cura di Niles Eldredge, Ian Tattersal e Telmo Pievani
12 febbraio - 3 maggio 2009

"Charles Darwin 1809-2009", realizzata a 200 anni dalla nascita del grande
naturalista inglese la cui teoria è ancora al centro del dibattito
culturale, è la più grande mostra rivolta al grande pubblico mai realizzata
sullo scienziato inglese. Nel solco di una tradizione espositiva coltivata
da più un secolo presso l'American Museum of Natural History di New York,
l'esposizione intreccia i linguaggi della storia, della narrazione, del
naturalismo, della filosofia della scienza e delle ricerche sperimentali
contemporanee. La biografia avventurosa del giovane Darwin, le sue complesse
relazioni familiari, l'immersione nella cultura inglese dell'epoca e nei
suoi conflitti, il celebre viaggio attorno al mondo di cinque anni diventano
espedienti suggestivi per raccontare la nascita di un'idea rivoluzionaria,
le domande iniziali, le scoperte entusiasmanti, i prodromi di un'idea, le
incertezze iniziali, i timori, il lungo silenzio e infine la pubblicazione
"The origin of Species" che fece tanto scalpore, nel 1859. La versione
italiana, con integrazioni inedite e organizzata in collaborazione con
Codice Cultura, sarà curata in prima persona da Niels Eldredge, responsabile
della divisione invertebrati dell'American Museum of Natural History di New
York, fra i maggiori evoluzionisti contemporanei, con l'aiuto di Ian
Tattersall fra i massimi esperti al mondo di evoluzione umana e direttore
della Hall of Human Evolution presso l'American Museum of Natural History.
Il lavoro degli studiosi americani sarà coadiuvato da Telmo Pievani
associato di Filosofia della Scienza presso l'Università degli studi di
Milano Bicocca, filosofo della biologia ed esperto di teoria
dell'evoluzione.

"Darwin 1809-2009", e' organizzata dall'Azienda Speciale Palaexpo e da
Codice. Idee per la cultura e si basa su una mostra organizzata
dall'American Museum of Natural History di New York (http://www.amnh.org/),
in collaborazione con il Museum of Science di Boston, The Field Museum di
Chicago, il Royal Ontario Museum di Toronto e il Natural History Museum di
Londra.

 

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