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Autore: Oggetto: Disparita' ed ingiustizie nel mondo dello sport(mentre il ciclismo affonda gli altri sport se la r..

Livello Giro di Lombardia




Posts: 108
Registrato: Jun 2007

  postato il 03/01/2008 alle 22:11
proprio adesso mi son venute sottomano queste due notiziole che se messe in relazione l'una con l'altra diventano estremamente significative riflettendo in modo palese la situazione di orrenda ingiustizia regnante.. tra il nostro sport(aggiungerei anche l'atletica)e le altre discipline..l'apice si raggiunge in quel non sport show business che e'il calcio

FONTE:CICLONEWS
Giovedì 3 gennaio 2008 - In vista della nuova stagione agonistica, la squadra del campione del mondo Paolo Bettini ha ufficialmente modificato la propria denominazione in Team Quick Step: il secondo marchio Innergetic, infatti, ha deciso, dopo due stagioni, di ridurre il proprio impegno economico, scomparendo dalla casacca della squadra.
La difficoltà a reperire un secondo sponsor con una solida esposizione è un fenomeno che si è acuito negli ultimi tempi anche tra i team del circuito Pro Tour, a causa degli scandali che danneggiano l'immagine del ciclismo: in Italia sono al momento infruttuose le ricerche per la Liquigas di Pozzato e Bennati, dopo l'uscita di scena della Bianchi a fine 2005; problemi anche per la Lampre di Cunego e Ballan, che ha concluso al termine dello scorso anno l'abbinamento con Fondital.
Nei mesi scorsi soltanto la Saunier Duval di Riccò ha sopperito alla riduzione di impegno del marchio Prodir, coinvolgendo come secondo nome la Scott, società già in precedenza fornitrice delle biciclette al team.

FONTE:EURO SPORT
Ski Tour: nessun test antidoping
(ANSA) - ASIAGO (VICENZA), 3 GEN - La federsci internazionale non ha eseguito alcun controllo antidoping a Nove Mesto durante le prime 5 giornate del Tour de Ski. Nel piu' importante appuntamento stagionale dello sci nordico internazionale sono stati fatti i controlli preventivi, ma poi - secondo quanto si e' appreso oggi ad Asiago - gli atleti non sono stati piu' controllati, neppure quelli saliti sul podio.

Giustamente le mie previsioni circa la sorte del ciclismo sono piuttosto pessimiste..piu' i controlli antidoping saranno serrati piu' la situazione peggiorera',o si trova una soluzione alla svelta per neutralizzare tutto l'accanimento mediatico nei confronti di questo sport cercando di dare meno risonanza ai casi di positivita' e PREVENIRE IL PIU' POSSIBILE CASI DI DOPING NELLE GRANDE CORSE(dove ovviamente l'attenzione dei media e' di gran lunga maggiore)o si rischia la morte del ciclismo PROFESSIONISTICO..
Certo che abolire i controlli antidoping sarebbe proprio una bella risposta alle ipocrisie di questo mondo..e in piu' diventeremmo finalmente uno sport pulito agli occhi del pubblico..dei media e degli sponsor!

 

[Modificato il 03/01/2008 alle 22:15 by colorfercene86]


 
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Livello Giuseppe Saronni




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Registrato: Sep 2005

  postato il 04/01/2008 alle 16:39
Seguo il fondo da quando ero bambino, tifosissimo della mia conterranea Stefania Belmondo..
Solo nei primi anni duemila, con l'introduzione di controlli antidoping degni di questo nome, è stato scoperto un autentico vaso di Pandora: dopo i Mondiali di Lahti nel 2001 la squadra finlandese fu letteralmente decimata dai casi di doping (Isometsae, Kirvisniemi, Immonen, Myllyla tra gli uomini, Varis, Jauhon, Kuitunen tra le donne); alle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002 squalificarono Johan Muhlegg, Larissa Lazutina, Olga Danilova e Ljubov Egorova (che all'epoca aveva 42 anni e viveva una "seconda giovinezza" quantomeno sospetta).
Molti di essi erano campioni, "pesci grossi" che avevano vinto molto; di loro, per ragioni anagrafiche, solo Virpi Kuitunen è ancora in attività.

Insomma per farla breve lo sci di fondo ha vissuto una quindicina di anni (da fine anni '80 ai primi anni duemila) "ruggenti" almeno quanto il ciclismo.
Dei campioni del passato, compresi molti di casa nostra che erano seguiti da Conconi, se ne salvano ben pochi; attualmente le prestazioni si sono quantomeno molto livellate...non so dire se questo sia frutto di un doping meno esasperato, o se il doping abbia livellato le prestazioni di tutti su una stessa soglia.

 

____________________
Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 16:53
Originariamente inviato da cassius

Seguo il fondo da quando ero bambino, tifosissimo della mia conterranea Stefania Belmondo..
Solo nei primi anni duemila, con l'introduzione di controlli antidoping degni di questo nome, è stato scoperto un autentico vaso di Pandora: dopo i Mondiali di Lahti nel 2001 la squadra finlandese fu letteralmente decimata dai casi di doping (Isometsae, Kirvisniemi, Immonen, Myllyla tra gli uomini, Varis, Jauhon, Kuitunen tra le donne); alle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002 squalificarono Johan Muhlegg, Larissa Lazutina, Olga Danilova e Ljubov Egorova (che all'epoca aveva 42 anni e viveva una "seconda giovinezza" quantomeno sospetta).
Molti di essi erano campioni, "pesci grossi" che avevano vinto molto; di loro, per ragioni anagrafiche, solo Virpi Kuitunen è ancora in attività.

Insomma per farla breve lo sci di fondo ha vissuto una quindicina di anni (da fine anni '80 ai primi anni duemila) "ruggenti" almeno quanto il ciclismo.
Dei campioni del passato, compresi molti di casa nostra che erano seguiti da Conconi, se ne salvano ben pochi; attualmente le prestazioni si sono quantomeno molto livellate...non so dire se questo sia frutto di un doping meno esasperato, o se il doping abbia livellato le prestazioni di tutti su una stessa soglia.


Guarda un po', cechi e italiani in coppa del mondo erano inesistenti, nel tour de ski stanno facendo il macello...Tra l'altro la nostra è una tradizione che si perde negli anni...di riapparire in vista dei grandi eventi. Questo non è il ciclismo, chi è forte vince a novembre come a gennaio come a marzo; solo la tecnica (e al limite la distanza) possono limitare le chanches di un atleta.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Aug 2006

  postato il 04/01/2008 alle 17:01
Originariamente inviato da Subsonico
Guarda un po', cechi e italiani in coppa del mondo erano inesistenti, nel tour de ski stanno facendo il macello...Tra l'altro la nostra è una tradizione che si perde negli anni...di riapparire in vista dei grandi eventi. Questo non è il ciclismo, chi è forte vince a novembre come a gennaio come a marzo; solo la tecnica (e al limite la distanza) possono limitare le chanches di un atleta.


beh oddio........ la follis in coppa quest'anno non andava male.... se non sbaglio prima del tour de ski era quinta in coppa del mondo ed è quinta anche nella classifica generale del tour........

in campo maschile gli italiani stanno andando fortissimo come sempre in tecnica libera ma in tecnica classica stanno faccendo pena........

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 17:16
Originariamente inviato da simone89

Originariamente inviato da Subsonico
Guarda un po', cechi e italiani in coppa del mondo erano inesistenti, nel tour de ski stanno facendo il macello...Tra l'altro la nostra è una tradizione che si perde negli anni...di riapparire in vista dei grandi eventi. Questo non è il ciclismo, chi è forte vince a novembre come a gennaio come a marzo; solo la tecnica (e al limite la distanza) possono limitare le chanches di un atleta.


beh oddio........ la follis in coppa quest'anno non andava male.... se non sbaglio prima del tour de ski era quinta in coppa del mondo ed è quinta anche nella classifica generale del tour........

in campo maschile gli italiani stanno andando fortissimo come sempre in tecnica libera ma in tecnica classica stanno faccendo pena........


Mi riferivo soprattutto agli uomini, in effetti. Tra le donne i valori espressi dalla CDM vengono sostanzialmente rispettati, ma questa è un attitudine che si verifica più o meno in tutti gli sport individuali: anche nel ciclismo, se ci pensi, c'è un gran livellamento. E' una questione di partecipazione (le donne praticano meno in percentuale sport individuali rispetto agli uomini, di conseguenza meno talenti naturali arrivano al professionismo e la cerchia dei potenziali vincenti si restringe)

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 16/01/2008 alle 17:21
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da cassius

Seguo il fondo da quando ero bambino, tifosissimo della mia conterranea Stefania Belmondo..
Solo nei primi anni duemila, con l'introduzione di controlli antidoping degni di questo nome, è stato scoperto un autentico vaso di Pandora: dopo i Mondiali di Lahti nel 2001 la squadra finlandese fu letteralmente decimata dai casi di doping (Isometsae, Kirvisniemi, Immonen, Myllyla tra gli uomini, Varis, Jauhon, Kuitunen tra le donne); alle Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002 squalificarono Johan Muhlegg, Larissa Lazutina, Olga Danilova e Ljubov Egorova (che all'epoca aveva 42 anni e viveva una "seconda giovinezza" quantomeno sospetta).
Molti di essi erano campioni, "pesci grossi" che avevano vinto molto; di loro, per ragioni anagrafiche, solo Virpi Kuitunen è ancora in attività.

Insomma per farla breve lo sci di fondo ha vissuto una quindicina di anni (da fine anni '80 ai primi anni duemila) "ruggenti" almeno quanto il ciclismo.
Dei campioni del passato, compresi molti di casa nostra che erano seguiti da Conconi, se ne salvano ben pochi; attualmente le prestazioni si sono quantomeno molto livellate...non so dire se questo sia frutto di un doping meno esasperato, o se il doping abbia livellato le prestazioni di tutti su una stessa soglia.


Guarda un po', cechi e italiani in coppa del mondo erano inesistenti, nel tour de ski stanno facendo il macello...Tra l'altro la nostra è una tradizione che si perde negli anni...di riapparire in vista dei grandi eventi. Questo non è il ciclismo, chi è forte vince a novembre come a gennaio come a marzo; solo la tecnica (e al limite la distanza) possono limitare le chanches di un atleta.


Nel fondo come nel ciclismo, però, esiste la programmazione: anche se la stagione è più breve, non è possibile andare sempre a manetta da novembre a marzo. C'è chi punta alla Coppa del Mondo e chi al grande appuntamento, Olimpiade o Mondiale.
Mi viene in mente la Tchepalova, la Neumannova, la Smigun ottime protagoniste a Torino 2006, mentre Marit Bjoergen che stava dominando in Coppa fece delle Olimpiade anonime, raccogliendo "solo" un argento nella 10 km tc.
Gli italiani degli sport minori hanno da sempre puntato maggiormente ai grandi appuntamenti per un motivo molto prosaico: le luci della ribalta, per loro, si accendono solo in quelle occasioni.
La Belmondo ha vinto 21 gare di Coppa, la Di Centa due coppe del mondo, la Paruzzi una, ma ce le ricordiamo solo per le loro vittorie olimpiche e mondiali; gli uomini, che pure sono fortissimi soprattutto come staffetta, non hanno mai vinto la Coppa generale.
Nelle nazioni più forti, invece, c'è selezione e bisogna farsi vedere in Coppa per guadagnarsi la convocazione.
Per quasi tutti gli sciatori italiani, poi, pesa come un macigno l'handicap della tecnica classica, poco amata in Italia ma che rappresenta quasi la metà delle gare.

 

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(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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