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Autore: Oggetto: Andrea Moletta

Livello Rik Van Steenbergen




Posts: 1087
Registrato: Nov 2006

  postato il 14/12/2007 alle 00:36
Moletta non è rimasto al palo

Il corridore della Gerolsteiner prepara il 2008 dopo il grave incidente alla Milano-Sanremo 2007: "Una curva troppo forte, un ostacolo che non ho evitato". Da lì la lezione: "La voglia di soffrire si può allenare"


MILANO, 12 dicembre 2007 - L'avventura si era fermata al km 280, giù dalla Cipressa, alla Milano-Sanremo 2007, dove ormai Milano era un lontano ricordo e Sanremo un vicino traguardo. "Avevo sbagliato curva. Per rientrare su Pellizotti mi sono rilanciato, ma troppo forte. Così, alla successiva curva, quando mi sono piegato, ero già a metà. Troppo lungo. Ricordo di aver staccato il pedale, ricordo di aver visto un palo davanti a me, ricordo di non aver avuto il tempo per modificare la traiettoria, ricordo di aver sbattuto. Mai perso coscienza. All’inizio pensavo che il problema fosse allo sterno, o alle costole: non riuscivo più a respirare. Ma quando sono arrivati direttore sportivo e meccanico, e mi hanno gridato "sta' giù, non ti muovere", solo allora mi sono guardato la gamba destra. Il ginocchio stava da una parte, il piede dall'altra".
Eppure, per Andrea Moletta, l'avventura è ricominciata proprio da quel km 280. Che cos'è successo?
"Caricato sull'ambulanza, trasportato all'ospedale di Imperia, poi da Imperia a Castelfranco Veneto. Un'odissea. Cinque ore. Io disteso sul lettino, dolori dappertutto e il terrore di aver chiuso lì la mia carriera. Perdipiù con la testa contraria al senso di marcia, così ho vomitato tre volte. Arrivato in ospedale all'1 di notte, bianco come uno straccio".
La sentenza dei medici?
"Operazione, un ferro nel femore, una vite nel ginocchio, un'altra alla testa del femore, e la raccomandazione: sei mesi senza bici, ovvero un anno buttato via. Dopo 40 giorni il primo controllo: i medici mi hanno ordinato altri tre mesi fermo, e la bici non potevo vederla neanche in cartolina. La mia gamba destra faceva pena: il ginocchio era più grande della coscia".
E poi?
"Il mio medico e preparatore, Giuliano Peruzzi, mi ha detto: l'osso non si è ancora saldato ma, a tuo rischio e pericolo, puoi ricominciare. Ho ricominciato a pedalare. Il primo mese senza stare sui pedali, ma sempre agile. Da 5 minuti fino a 3 ore. E quattro mesi dopo la Sanremo ero al via in una corsa, il Brixia Tour. A piedi zoppicavo, in bici non andavo. Ma mi facevo forza. Diciamo la verità: ero comunque già oltre ogni speranza. E soprattutto, oltre ogni previsione medica".
La rieducazione?
"Lavoravo come un matto: tra fisioterapia, piscina e bicicletta, certi giorni cominciavo alle 8 di mattina e finivo alle 8 di sera. Mi buttavo sul letto, stravolto. Ma solo così sono riuscito a tornare a correre, e a essere un corridore. Poi ho fatto la Vuelta. La gamba destra era ancora più piccola di quella sinistra. Come obiettivo mi ero dato quello di arrivare alla decima tappa. Invece, più i giorni passavano, più la condizione, e la convinzione, cresceva. Ho tenuto duro fino alla fine. E nelle ultime due tappe ho anche provato qualche scatto. Ho finito la stagione al Giro dell'Emilia".
Ha il contratto?
"Avevo firmato un biennale con la Gerolsteiner, quindi sono a posto fino alla fine del 2008. Eppure, nonostante la stagione disgraziata, due squadre mi hanno cercato. Sulla fiducia. Un bel riconoscimento".
Adesso?
"Il 31 ottobre sono stato rioperato. Mi hanno tolto le due viti, non ancora il ferro. I muscoli sono quasi normali, in palestra posso lavorare tranquillamente senza pericolo di infiammazioni per il carico eccessivo. Da 10 giorni ho ricominciato anche la preparazione in bici. E il programma è lo stesso di due anni fa: Parigi-Nizza, Milano-Sanremo, Paesi Baschi, Amstel, Freccia e Liegi, quindi Giro d'Italia. Quest'anno una tappa finisce a Cittadella, a 2 chilometri da casa mia".
Paura?
"Alla Vuelta un po' di paura sul bagnato. Più di farmi male che non di cadere. Adesso è passata. Non mi sveglio neanche più di notte, di soprassalto, con l'incubo del palo".
Le viene da dire: poteva andarmi meglio o poteva andarmi peggio? "Poteva andarmi meglio. La fregatura è stata proprio il palo: senza di quello, me la sarei cavata con una grattata". Dopo un incidente così, ci si sente costretti a scendere dal mondo mentre gli altri continuano a ballare".
Vero?
"Però ci sono gli amici a tenerti su. E i colleghi. Ballan, Tosatto, Rebellin, Pozzato, Gatto... Il più convincente è stato Trenti. Lui se ne intende: in una caduta si è fratturato in otto punti. Mi diceva: 'Sta' tranquillo, vedrai, tornerai più forte di testa e di carattere'. Credo che avesse ragione. Ho voglia e grinta da vendere".
Voglia di che?
"Voglia di dimostrare che a quel km 280 della Sanremo ero in testa per bravura, non per caso. Voglia di competere con me stesso e poi con gli altri, voglia di vincere, voglia di tirare fuori tutto quello che ho e anche qualcosa in più che scopri di avere solo in certi momenti, voglia di soffrire".
La voglia di soffrire si può allenare?
"La alleno tutti i giorni con Rebellin. Stare dietro di lui è un privilegio, ma soprattutto una gran fatica. Stargli davanti, temo, impossibile. Certe volte torno a casa finito come un calzino. Ricorderò sempre quell'allenamento prima delle classiche al Nord, sette ore in mezzo in bici, l'ultima dietro macchina, lui che gridava "aumenta, aumenta", io attaccato al finestrino, esausto. Arrivati a casa, Davide mi fa: 'Tu vai pure, io faccio ancora una mezz'oretta'".

Marco Pastonesi


fonte:gazzetta.it

 
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Livello Federico Bahamontes




Posts: 380
Registrato: May 2007

  postato il 14/12/2007 alle 09:39
Grande Andrea,ti aspettiamo alla Sanremo!
 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Giugno 2009




Posts: 1863
Registrato: Oct 2007

  postato il 14/12/2007 alle 16:09
vorrà dire che ti inciterò dalla cipressa come l'anno scorso... spero con risultati diversi

 

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io sono un saavvvoonnnéééésse

Un uomo solo al comando... la sua divisa è bianco-celeste... il suo nome è Fausto Coppi
CAMPIONE DEL MONDO FANTACICLISMO CICLOWEB 2008 vincitore del Giro del Piemonte, MEDAGLIA DI BRONZO alla crono mondiale

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