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Il Forum di Cicloweb

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Autore: Oggetto: Manifestazione 01/12/2007

Professionista




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  postato il 27/11/2007 alle 15:18
Che ne dite ??? Organiziamo una manifestazione sabato 1 dicembre 2007 davanti al Teatro Arcimboldi a Milano (dove sarà presentato il Giro d'Italia) contro questo schifo di ciclismo ?
Facciamo sentire la nostra voce ? Siamo si o no stanchi di essere presi in giro ? Vogliamo che cambi qualcosa ? Facciamoci sentire!!Nel calcio spaccano tutto e hanno le prime pagine e i titoli del tg. Noi PACIFICAMENTE diremo la nostra e cioè che VOGLIAMO un ciclismo onesto, leale e pulito, da tutti i punti di vista (magari esibendo striscioni, cantando cori....).Vediamo se qualcuno ci ascolta.
Gli addetti ai lavori sicuramente non se lo aspettano, anzi saranno tutti incravattati per festeggiare l'evento, (che ovviamente a maggio sarà falsato) e noi alziamo la voce. Che ne pensate ? Proviamo ?
Personalmente sono stanca di questo sport che amo, ma finora ho solo blaterato e mai fatto nulla di concreto. Ora mi è venuta questa idea. Che ne dite ?

 

[Modificato il 27/11/2007 alle 15:29 by Monsieur 40%]


 
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  postato il 27/11/2007 alle 15:35
mmm...si potrebbe anche chiedere la pace nel mondo, e se ce la facciamo anche politici onesti.

In altre parole: la strada verso un ciclismo più onesto e pulito è così faticosa e complessa che una manifestazione servirebbe a ben poco. E poi protestare per cosa in particolare?
Il ciclismo vive un periodo di transizione non indifferente: giri contro pro-tour, squadre che non sanno a cosa parteciperanno, poi i problemi "cronici" come finanziamenti, doping, regole sbagliate o applicate in modo sbagliato, il meccanismo che stritola, brucia o sffoca in culla potenziali campioni. Ah, l'argent! Ma allo stesso tempo il pubblico a casa e sulle strade rimane sempre lì, e anzi aumenta, e la conoscenza di questo sport con lui.
Capirei una manifestazione se avessero ammesso 5 squadre al Giro, se avessero incatenato i corridori, se avessero fatto cose inenarrabili: ma la ruota gira quest'anno come gli altri anni...anzi, ci sono segnali positivi (o perlomeno incoraggianti) ovunque li si voglia leggere. Non so: comunicazione meno "ciclocentrica" sui fatti di doping, il libro su Pantani che apre nuovi interrogativi e dibattiti (in cui ad esempio traspare il dato mai troppo ricordato sulla non-positività di Marco), la lotta che forse porterà all'erosione del pro tour, la programmazione televisiva (parlo della rai) a volte superficiale ma comunque vasta.

Insomma: più che protestare io seguirei il consiglio di qualcuno su questo forum: darmi da fare per diffondere l'amore per il ciclismo, meglio se tra i bambini e i futuri corridori. E' una via un po' autarchica, un po' utopica e un po' ottimista (nessuna delle tre cose intesa in modo negativo) per migliorare un pochino lo sport di oggi, e forse molto quello di domani.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 27/11/2007 alle 20:03
STE, ci sono rimasto veramente male quando ho letto la notizia che Miculà è rimasto senza squadra, ho pensato che forse in questo maledetto mondo del ciclismo che tanto vorrei amare, un'altra ingiustizia fosse stata compiuta. Miculà e tutti gli altri che come lui vogliono correre onestamente, solo con le proprie forze e con il vero spirito sportivo, vengono fortemente danneggiati, se non fatti fuori, dal marcio che c'è (anche) in questo sistema. Ormai da oltre tre anni non riesco più a seguire una gara con la stessa passione che avevo prima, stanco ormai di sentir parlare di doping. Vorrei tanto che le cose cambiassero, in mezzo a tutto questo buio sono sempre alla ricerca di un minimo di luce che mi faccia appassionare a questo sport, ed ogni tanto la trovo. STE, quando ci si sente nel giusto non si può non lottare contro l'ingiustizia. Bisogna farsi sentire, la verità non deve temere nessuno. Sono sicuro che tantissimi appassionati di ciclismo vorrebbero che le cose cambiassero...il solo pensiero però non basta, non porta a niente di concreto, hai perfettamente ragione, si deve agire. Per troppo tempo abbiamo solo subito e fatto sentire una voce troppo debole...ma il ciclismo è anche di noi appassionati e tifosi. Siamo numericamente molto superiori a quelli che direttamente decidono le sorti di questo sport (organizzatori, società varie, dirigenti, i ciclisti stessi). Se solo alcune delle nostre voci si unissero per far sentire il nostro dissenso, per dire che non ne possiamo più di questa continua farsa, beh, chissà, insistendo, aumentando numericamente e prendendo forza nel tempo, non potranno ignorarci. Come diceva Gandhi, noi dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo...quindi dobbiamo agire se vogliamo cambiare qualcosa! Se si riesce ad organizzare, imprevisti esclusi, ci sarò sicuramente.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/11/2007 alle 22:17
ok ma gli organizzatori del Giro che colpa ne hanno se il ciclismo e' marcio?

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 28/11/2007 alle 06:41
Originariamente inviato da Guglielmo Tell

ok ma gli organizzatori del Giro che colpa ne hanno se il ciclismo e' marcio?


Dal mio punto di vista non si deve manifestare contro il Giro d'Italia ma in favore del ciclismo, ed il Giro ne è una parte importante. Ogranizzatori, società, dirigenti e ciclisti non possono far finta che il problema non esista o che sia marginale ed in via di risoluzione. Gli sponsor continuano ad abbandonare e l'immagine del ciclismo continua a peggiorare. Ed il doping dovrebbe essere necessario per far girare il sistema ciclismo? Ma non ci si rende conto di quanti danni stia facendo, di quanto denaro stia bruciando? Oltre all'effetto negativo sugli sponsor, vorrei sapere quanto denaro gli stessi ciclisti (e squadre) lasciano in farmaci ed in medici. Nell'illusione di potersi arricchire e di vivere di ciclismo (cosa che accadrà sicuramente per certi...mentre altri saranno costretti a buttar via soldi per loro non indifferenti...e salute), si continuano a sferrare colpi mortali al ciclismo ed a fare male a sé stessi. Beh, questo ciclismo non può sicuramente avere il mio sostegno...il mio sostegno va a chi lotta per cambiare le cose. Non sono indistintamente contro società e corridori, ma contro certe società e corridori, così come posso sostenere altre società e corridori.

Riporto da sportpro

Chi per anni ha coperto o peggio favorito certe pratiche allargate a macchia d'olio; chi per anni ha fatto della teoria dei "furbetti" abili nello svicolare fra le maglie di un antidoping approssimativo e velleitario si assuma ora le proprie responsabilità. Il ciclismo tedesco ha perso ogni credibilità e non trova più sponsor che lo alimentino. Potrebbe succedere in qualsiasi altra nazione del mondo se i dirigenti mondiali non prenderanno serie ed efficaci misure. Solo qualche anno fa Hein Vebruggen, il vecchio (attuale?) padre-padrone del ciclismo mondiale sbeffeggiava addirittura chi lanciava l'allarme: "Il doping è un'invenzione dei giornalisti. Siamo fra le federazioni che fanno più controlli". Ora, a qualche stagione di distanza con sponsor (importantissimi) che scappano il suo successore McQuaid deve ammettere: "Il problema numero uno del ciclismo è il doping". Ammesso che adesso si imbocchi finalmente la strada giusta, si sono persi anni e anni, stagioni e stagioni e...miliardi di sponsorizzazioni. Riflettano bene atleti e dirigenti che fino a ieri hanno fatto i furbi, provando fastidio e addirittura boicottando chi, più avveduto, metteva in guardia sui rischi futuri. Loro hanno una grande, enorme responsabilità in tutto quello che è successo e sta succedendo.

http://www.sportpro.it/doping/news/2007/11.htm#LASCIA_ANCHE_TELEKOM

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 28/11/2007 alle 08:21
Originariamente inviato da megalon

vorrei sapere quanto denaro gli stessi ciclisti (e squadre) lasciano in farmaci ed in medici.


...ed in avvocati. Senza dimenticare poi i "ricatti" che subiscono per mano di UCI o altre istituzioni che dicono di voler combattere il doping. Nella situazione attuale è inevitabile che le cose vadano sempre peggio e che proprio alcuni ciclisti in primis debbano avere la peggio, per non avere avuto il coraggio, tutti assieme, di liberarsi il più possibile del doping.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 06:34
Il primo dicembre prossimo il teatro degli Arcimboldi di Milano ospiterà la presentazione del 91° Giro d'Italia. Lo stesso giorno un gruppo di appassionati di ciclismo, spinto dall'amore profondo che nutre in questo sport, manifesterà per far sentire il proprio malcontento verso i mali che purtroppo lo affliggono. Troppo spesso, a torto o ragione, sentiamo dire che il ciclismo è sinonimo di doping; questo deve cambiare. Noi tifosi ed appassionati siamo migliaia e migliaia, siamo anche noi parte del ciclismo, ed alcuni di noi non accettano il fatto che quei ciclisti desiderosi di correre onestamente siano danneggiati o fatti fuori da chi non si fa questi scrupoli. Il doping, giorno dopo giorno, continua ad infangare l'immagine del ciclismo facendo scappare sponsor, appassionati e magari ciclisti onesti. Anche se potrà sembrare non vero, è proprio nell'interesse in primo luogo dei ciclisti, e poi di dirigenti, organizzatori, sponsor e tifosi, che il doping venga piano piano eliminato dal ciclismo, e non semplicemente ignorato o nascosto, pur consapevoli dell'enorme complessità di questo problema.

Per questo motivo sabato primo dicembre alle ore 15:00 ci riuniremo davanti al teatro degli Arcimboldi di Milano (Viale Innovazione n. 1) per trasmettere questo nostro messaggio, augurandoci nel contempo che il prossimo Giro d'Italia, una delle più belle ed importanti manifestazioni sportive, possa affiancarci in questo nostro desiderio di un ciclismo pulito.

Davide Ronconi
--------------------------------------------------------------------------------
Per ulteriori informazioni (o semplicemente per farci sentire il vostro sostegno) potete scrivere a: ciclismo.pulito@biciticino.ch

 

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Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia.
Se pensi che tutto il mondo sia sbagliato ricordati che contiene esseri come te.
Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
(GANDHI)

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 30/11/2007 alle 10:37
Nessuna proposta concreta?
Scusate ma mi sembra una perdita di tempo.

 

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Ale

 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 30/11/2007 alle 11:14
Originariamente inviato da megalon

Il primo dicembre prossimo il teatro degli Arcimboldi di Milano ospiterà la presentazione del 91° Giro d'Italia. Lo stesso giorno un gruppo di appassionati di ciclismo, spinto dall'amore profondo che nutre in questo sport, manifesterà per far sentire il proprio malcontento verso i mali che purtroppo lo affliggono. Troppo spesso, a torto o ragione, sentiamo dire che il ciclismo è sinonimo di doping; questo deve cambiare. Noi tifosi ed appassionati siamo migliaia e migliaia, siamo anche noi parte del ciclismo, ed alcuni di noi non accettano il fatto che quei ciclisti desiderosi di correre onestamente siano danneggiati o fatti fuori da chi non si fa questi scrupoli. Il doping, giorno dopo giorno, continua ad infangare l'immagine del ciclismo facendo scappare sponsor, appassionati e magari ciclisti onesti. Anche se potrà sembrare non vero, è proprio nell'interesse in primo luogo dei ciclisti, e poi di dirigenti, organizzatori, sponsor e tifosi, che il doping venga piano piano eliminato dal ciclismo, e non semplicemente ignorato o nascosto, pur consapevoli dell'enorme complessità di questo problema.

Per questo motivo sabato primo dicembre alle ore 15:00 ci riuniremo davanti al teatro degli Arcimboldi di Milano (Viale Innovazione n. 1) per trasmettere questo nostro messaggio, augurandoci nel contempo che il prossimo Giro d'Italia, una delle più belle ed importanti manifestazioni sportive, possa affiancarci in questo nostro desiderio di un ciclismo pulito.

Davide Ronconi
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Per ulteriori informazioni (o semplicemente per farci sentire il vostro sostegno) potete scrivere a: ciclismo.pulito@biciticino.ch



Io auspico un'adesione quanto più limitata possibile. Cioè, se volete un consiglio: non ci andate...


Mi permetto un'analisi del comunicato:
- Si inizia parlando dei "mali" del ciclismo, che sono in effetti più d'uno.
- Poi ci si focalizza sul doping, dicendo che troppe volte viene accostato a questo sport "a torto o ragione". Anche qui posso essere d'accordo
- Poi come per magia gli altri mali delle due ruote scompaiono e resta il Doping (che in quanto divinità degli inferi, d'ora in poi personificherò), che infanga e che deve essere debellato, per un ciclismo pulito.


Ora, a parte rendermi conto che due anni di cicloweb sono finiti nel cesso (e scusate se uso termini come "finiti"...), quello che mi viene sono alcune domande:
- se il ciclismo ha più "mali", perché manifestare solo contro il Doping?
- E' davvero il Doping il più serio dei mali delle due ruote?
- Non vi rendete conto che è ciò che i massimi organismi ciclistici stanno facendo credere da anni, per portare avanti i loro giochi di potere?
- Non è forse il Doping un problema che affligge anche molti altri sport, in misura pari o anche maggiore, mentre il ciclismo è l'unico che tenta di combatterlo, con tipologie di controlli inesistenti nelle altre discipline?

Mi dispiace, appassionati di ciclismo che manifesterete contro il Doping (e come si faccia a gridare slogan contro un'entità astratta mi è precluso capirlo...): se non avete capito cose che si dicono almeno da due anni, che persino Bulbarelli e gli organi di stampa "ufficiali" sono riusciti a comprendere, beh forse vi meritate proprio uno sport alla deriva...

Marco, Mario, coraggio...


 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 13:11
Originariamente inviato da Alefederico

Nessuna proposta concreta?
Scusate ma mi sembra una perdita di tempo.


Vieni a Milano e ne discutiamo, così tu mi porti le tue proposte.

Tieni conto che questa iniziativa è nata in neanche una settimana...adesso parlo per me, non voglio parlare in nomi di altri, ma il primo obiettivo è cominciare. Già il fatto di esserci veramente sarà un successo...ma da questo inizio vorrei che partissero altre iniziative.

Il contesto? Sicuramente mi sarà impossibile semplificare a dovere una realtà complicatissima, così come scriverò imprecisioni o magari cose sbagliate...se volete correggermi ne sono ben contento, così come non mi offenderò se riterrete ridicolo quello che sento in me.

I principali attori del sistema ciclismo sono ciclisti, dirigenti, organizzatori, forse gli sponsor e tutte quelle entità interne o quasi al sistema. Poi ci sono entità un po' più esterne come i media e agli appassionati (o tifosi). Noi appassionati ci emozionamo davanti alle imprese dei nostri ciclisti, vediamo in loro sofferenza, passione e dedizione per questo sport, ci identifichiamo in loro, vorremmo essere come loro, cosa più naturale di questo mondo. I ciclisti assumono sembianze di eroi anche grazie a noi che li vediamo come tali, e questo è tutto bellissimo, lo ammetto. Noi quindi possiamo avere enorme influenza sul sistema ciclismo a tal punto da dire che anche noi ne siamo parte. Bene, io una volta ero così, un appassionato e tifoso di ciclismo in cerca di eroi in cui identificarmi, avevo la maglia della Carrera per tifare Chiappucci, poi quella della Mercatone Uno per tifare Pantani, e così via: le loro gesta mi emozionavano da impazzire, e le emozioni non sono mai una cosa brutta se non sfociano in sentimenti negativi.
Ad un certo punto sul mondo del ciclismo è arrivata e piano piano si è ingigantita sempre più una nube nera chiamata doping, non che questo fenomeno fosse inesistente prima dello scandalo Festina. Un fenomeno che prima agli occhi del pubblico appariva come marginale ha assunto le sembianze di un demonio che inevitabilmente coinvolgeva tutti i ciclisti, ovvero era sistematico. Forse sarebbe stato positivo che tutto ciò non venisse alla luce per l'immagine del ciclismo, forse. Ma riguardo alla sostanza? Come faccio io oggi ad identificarmi in un eroe che per raggiungere il suo scopo va contro le regole dello sport? Come faccio a pensare che ciò sia giusto? Come faccio a non pensare a quelli che invece, seguendo i loro valori, vengano truffati da chi non si pone questi scrupoli? Di ciclisti puliti ed onesti ce ne sono (o ce ne sarebbero), e questo dipende anche da noi. Quante persone dicono di essere contro il doping ma poi continuano a tifare per i loro beniamini perché sospinti dall'amore verso il ciclismo? Io conosco invece persone che non dicono più tutto ciò, che sono nauseati da quello che viene alla luce ma che comunque si illuminano quando sentono che alcuni ciclisti coraggiosi vogliono essere puliti e si dichiarano tali. Tralasciamo il discorso di chi sia credibile o meno, ma il fatto che magari ci siano ciclisti puliti dona speranza a chi ormai ha smesso di amare il ciclismo. Il bene (o l'immagine del bene) fa sempre scaturire questi sentimenti.
Io vorrei tanto che questi ciclisti coraggiosi ricevessero tanto ma tanto sostegno da tutti noi appassionati di ciclismo...ne hanno immensamente bisogno visto che probabilmente pagano queste loro posizioni. Io nello stesso tempo vorrei dare altrettanto se non maggior sostegno a chi invece decide di imbrogliare...questo se deciderà di cambiare potrà dare a sé stesso un enorme aiuto (mi dispiace, si può mentire anche a chi si ama, poi ai tifosi, ai controlli anti-doping, ma non si può mentire alla propria coscienza), così come ai propri colleghi nella stessa situazione, dando a loro il coraggio necessario per cambiare, ed ai tifosi...in generale a tutto il ciclismo.
Io quindi non voglio manifestare contro il ciclismo, ma per il ciclismo, attraverso il mio amore per questo sport. E vorrei che altri si unissero a sostenere i ciclisti come non mai affinché cambino le cose, affinché il ciclismo non sia più lo sport dei dopati. Tutto ciò potrà apparire come un'utopia, un qualcosa di irrealizzabile. Bene, se è vero che l'amore esiste e che l'essere umano lo cerca disperatamente giorno dopo giorno, non si può non lottare affinché le cose cambino...perché l'amore è dentro tutti noi, anche se ogni tanto non ce ne accorgiamo, ed attraverso l'amore si possono fare cose inimmaginabili.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 13:14
Originariamente inviato da rizz23


Mi permetto un'analisi del comunicato:
- Si inizia parlando dei "mali" del ciclismo, che sono in effetti più d'uno.


Stefano, capirai quanto sia impossibile racchiudere in un minuscolo comunicato l'essenza di un discorso complicatissimo. Ho usato queste parole...ne avrei potute usare mille altre, avrei potuto tracciare mille altre vie. Sicuramente avrei potuto fare meglio, ma in quel momento mi sentivo di scrivere ciò.

 

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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 30/11/2007 alle 13:31
Originariamente inviato da megalon

Originariamente inviato da rizz23


Mi permetto un'analisi del comunicato:
- Si inizia parlando dei "mali" del ciclismo, che sono in effetti più d'uno.


Stefano, capirai quanto sia impossibile racchiudere in un minuscolo comunicato l'essenza di un discorso complicatissimo. Ho usato queste parole...ne avrei potute usare mille altre, avrei potuto tracciare mille altre vie. Sicuramente avrei potuto fare meglio, ma in quel momento mi sentivo di scrivere ciò.


Il punto non sono le parole... sono i contenuti.

Il Male del ciclismo non è (solo) il Doping: il Male è (soprattutto) chi usa lo spettro del Doping per governare uno sport in maniera scellerata.
Con una manifestazione contro il Doping gli farete un bel favore.

L'amore per il ciclismo - che non metto in dubbio - dovrebbe far volere però il bene del ciclismo, giusto?
Beh, il bene del ciclismo è mandare a casa chi si serve della presunta lotta al Doping per fare il sovrano assoluto delle due ruote, chi se ne serve per farsi pubblicità, chi se ne serve per vendere i propri programmi, chi per fare della retorica da quattro soldi ad ogni occasione...
Manifestate contro McQuaid, contro Torri, contro Mediaset, contro Cannavò. Allora sarò con voi.

Ma tirare in ballo il Doping laddove si presenta la principale corsa italiana, una delle principali del panorama internazionale, sarebbe un bell'autogol.

Se volete manifestare contro il Doping, andate sotto la sede del Cio: perché di sostanze proibite sono pieni l'atletica, il nuoto, lo snooker, il tiro con l'arco e la pallamano... Chi dice che il Doping c'è solo o soprattutto nel ciclismo, mette fumo negli occhi

 

[Modificato il 26/11/2018 alle 21:54 by rizz23]

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  postato il 30/11/2007 alle 14:08
Iniziamo a sfruttare l'evento "Presentazione Giro Italia" per urlare che noi tifosi non ci stiamo, che abbiamo il dovere di schierarci contro chi gestiche questo ciclismo e non lo fa come si deve.
Non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo, ma abbiamo la grinta per iniziare. Sia ben chiaro che non è una manifestazione contro i ciclisti, ma contro il sistema. Sono CONVINTA CHE CHIUNQUE AMI QUESTO BELLLISSIMO SPORT HA IL DOVERE DI ESSERCI. Altrimenti non avrà il diritto di lamentarsi che le cose non funzionano.

 
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  postato il 30/11/2007 alle 14:14
Originariamente inviato da STE
Sia ben chiaro che non è una manifestazione contro i ciclisti, ma contro il sistema.


Molto meglio.

Ora però vi mancherebbero ancora delle proposte concrete, perché manifestare genericamente "contro il sistema" non funziona molto...

 

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  postato il 30/11/2007 alle 14:16
Ma anche questa protesta è un semplice "lamentarsi per le cose che non funzionano". Urlato, per di più, e magari prendendo di mira gente che c'entra poco o niente (anche se qualcuno cantava "provate pure a credervi assolti, siete lo stesso coinvolti"). Proposte concrete?
Perchè invece non ci rimbocchiamo noi le maniche?

 

[Modificato il 30/11/2007 alle 14:20 by desmoblu]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/11/2007 alle 14:50
la manifestazione è contro il sistma oppure xè qualcuno è restato a piedi?
dando x scontato che sia contro il sistema 2 domande sono ovvie e qs obbligatorie:
1) chi è/cos'è il sistema?
2) nel caso di lucida ed esariente risposta all'interrogativo 1 , cosa proponete di costruttivo " contro il sistema"?
mani tangs

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 30/11/2007 alle 15:05
Originariamente inviato da megalon

Originariamente inviato da Alefederico

Nessuna proposta concreta?
Scusate ma mi sembra una perdita di tempo.


Vieni a Milano e ne discutiamo, così tu mi porti le tue proposte.


Vedi, io proposte sul doping non ne ho e per questo non organizzo manifestazioni. Comunque agli Arcimboldi ci sarò e se ti vedo ti vengo a salutare.

 

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Ale

 
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  postato il 30/11/2007 alle 16:49
Sicuramente non abbiamo la presunzione di avere una soluzione neanche per uno solo dei problemi del ciclismo. Questa "manifestazione" nasce con il solo scopo di far sentire la voce dei tifosi. Nel calcio lo fanno (e non mi soffermo sui modi in cui lo fanno), non vedo perchè anche noi, tifosi ed appassionati di uno sport (sicuramente molto più affascinante del calcio) non possiamo farlo. Vogliamo far sentire che ci siamo anche noi. Che non vogliamo più essere presi in giro e vogliamo che questo sport abbia la dignità che merita, nel rispetto dei ciclisti, degli sponsor (Che investono denaro e che pare si stiano un po' stancando...), e di tutti gli addetti ai lavori.
Solo questo.
Nessun altro scopo e/o fine.
Sarà ovviamente una manifestazione pacifica, educata e nel rispetto di tutti. Come d'altronde sono i tifosi del ciclismo. E proprio perchè sono persone così, mi pare che meritino chiarezza e trasparenza.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/11/2007 alle 17:11
Originariamente inviato da STE

Sicuramente non abbiamo la presunzione di avere una soluzione neanche per uno solo dei problemi del ciclismo. Questa "manifestazione" nasce con il solo scopo di far sentire la voce dei tifosi. Nel calcio lo fanno (e non mi soffermo sui modi in cui lo fanno), non vedo perchè anche noi, tifosi ed appassionati di uno sport (sicuramente molto più affascinante del calcio) non possiamo farlo. Vogliamo far sentire che ci siamo anche noi. Che non vogliamo più essere presi in giro e vogliamo che questo sport abbia la dignità che merita, nel rispetto dei ciclisti, degli sponsor (Che investono denaro e che pare si stiano un po' stancando...), e di tutti gli addetti ai lavori.
Solo questo.
Nessun altro scopo e/o fine.
Sarà ovviamente una manifestazione pacifica, educata e nel rispetto di tutti. Come d'altronde sono i tifosi del ciclismo. E proprio perchè sono persone così, mi pare che meritino chiarezza e trasparenza.


Alt... nel calcio lo fanno perchè gli stanno tagliando i vivere e gli ultrà sono tifosi "professionisti" che sul calcio ci campano.
Personalmente non credo si possa accostare un movimento di tifosi del ciclismo, da sempre caratterizzato dalla non omologazione in categorie, con quella di ultrà che col calcio ci mangiano.

p.s. non mi piace neanche leggere frasi del tipo "CHIUNQUE AMI QUESTO BELLLISSIMO SPORT HA IL DOVERE DI ESSERCI. Altrimenti non avrà il diritto di lamentarsi che le cose non funzionano."
Permettimi, amo questo sport, non sarò alla manifestazione, ma non vedo perchè non debba avere diritto di dire la mia considerato anche che non ho alcun tipo di interessi intorno al mondo ciclismo in generale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/11/2007 alle 17:15
Però la necessità di elencare bene le cose che si vogliono ( in senso concreto, non di enunciazioni ) e di quelle che non si vogliono (idem) deve precedere la proposta della manifestazione.
In termine tecnico si chiama piattaforma.
Altrimenti si va lì ognuno pensando ad una cosa diversa e sai quelli come se la ridono.

 

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nino58

 
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  postato il 30/11/2007 alle 17:24
Originariamente inviato da STE

Iniziamo a sfruttare l'evento "Presentazione Giro Italia" per urlare che noi tifosi non ci stiamo, che abbiamo il dovere di schierarci contro chi gestiche questo ciclismo e non lo fa come si deve.
Non abbiamo la pretesa di cambiare il mondo, ma abbiamo la grinta per iniziare. Sia ben chiaro che non è una manifestazione contro i ciclisti, ma contro il sistema. Sono CONVINTA CHE CHIUNQUE AMI QUESTO BELLLISSIMO SPORT HA IL DOVERE DI ESSERCI. Altrimenti non avrà il diritto di lamentarsi che le cose non funzionano.


Se scrivete uno striscione: "Abbasso questa UCI, abbasso McQuaid. Il ciclismo è degli appassionati", allora potete metterci su anche il logo di Cicloweb.it (ma magari prima chiederei conferma ad Admin... ).

In ogni altro caso, ha ragione Rizz: sarà un autogol.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 18:00
Originariamente inviato da rizz23

Beh, il bene del ciclismo è mandare a casa chi si serve della presunta lotta al Doping per fare il sovrano assoluto delle due ruote, chi se ne serve per farsi pubblicità, chi se ne serve per vendere i propri programmi, chi per fare della retorica da quattro soldi ad ogni occasione...
Manifestate contro McQuaid, contro Torri, contro Mediaset, contro Cannavò. Allora sarò con voi.


Cioè, togli McQuaid, Torri, Mediaset e Cannavò, ed allora cambierà qualcosa? Avrai eliminato qualcosa che tu reputi sbagliato, ma questo sbagliato da dove ha origine? È come se da una parte ci fossero manifestanti violenti che distruggono tutto e dall'altra parte poliziotti che reagiscono sconsideratamente ed in maniera sbagliata, coinvolgendo magari anche gente che non ha fatto niente. La reazione sbagliata che viene dall'alto è comunque generata da un'azione sbagliata che viene dal basso...ed è per questo che secondo me, affinché le cose cambino veramente, bisogna guardarsi indietro vedendo cosa si ha seminato e guardare al presente vedendo cosa si sta raccogliendo.
E per cambiare le cose non si può che cambiare l'attore principale del sistema ciclismo, cioè il ciclista...metodi repressivi, quando non vi è certezza di pena, non servono a niente...va cambiata la mentalità...cosa evidentemente molto ma molto difficile.

 

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Se pensi che tutto il mondo sia sbagliato ricordati che contiene esseri come te.
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  postato il 30/11/2007 alle 18:12
Originariamente inviato da megalon
E per cambiare le cose non si può che cambiare l'attore principale del sistema ciclismo, cioè il ciclista...metodi repressivi, quando non vi è certezza di pena, non servono a niente...va cambiata la mentalità...cosa evidentemente molto ma molto difficile.


No, non ci siamo proprio...
Evidentemente il fumo negli occhi paga, perché tutto ciò che dall'Uci e co. vogliono che noi crediamo è che il problema è il ciclista.
Per fortuna che in molti casi non ci sono riusciti.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 18:19
Originariamente inviato da rizz23

No, non ci siamo proprio...
Evidentemente il fumo negli occhi paga, perché tutto ciò che dall'Uci e co. vogliono che noi crediamo è che il problema è il ciclista.
Per fortuna che in molti casi non ci sono riusciti.


Non hai capito quello che volevo dire...il ciclista stesso è colui che più di tutti può risolvere il problema, visto che né è il primo interessato in un certo senso come anello più debole...ovviamente per risolvere il problema serve sostegno ad altri livelli (squadra, istituzioni, organizzazioni, media e perché no, anche noi appassionati)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/11/2007 alle 18:20
Originariamente inviato da rizz23

Evidentemente il fumo negli occhi paga, perché tutto ciò che dall'Uci e co. vogliono che noi crediamo è che il problema è il ciclista.


straquoto.

 
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  postato il 30/11/2007 alle 18:26
Originariamente inviato da megalon

Originariamente inviato da rizz23

No, non ci siamo proprio...
Evidentemente il fumo negli occhi paga, perché tutto ciò che dall'Uci e co. vogliono che noi crediamo è che il problema è il ciclista.
Per fortuna che in molti casi non ci sono riusciti.


Non hai capito quello che volevo dire...il ciclista stesso è colui che più di tutti può risolvere il problema, visto che né è il primo interessato in un certo senso come anello più debole...ovviamente per risolvere il problema serve sostegno ad altri livelli (squadra, istituzioni, organizzazioni, media e perché no, anche noi appassionati)


No no, ho capito benissimo, mi sa: il ciclista non è chi più di tutti può risolvere la situazione; una volta risolta la situazione ad altri livelli, limitando al massimo la "necessità" del doping e quindi aumentando la dissuasione, il ciclista si adegua...

Non deve crearsi un entorno favorevole per permettere al ciclista di cambiare; deve cambiare l'entorno, l'Ambiente deve iniziare/tornare a creare un tipo di ciclista diverso.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 18:30
Originariamente inviato da dietzen

Originariamente inviato da rizz23

Evidentemente il fumo negli occhi paga, perché tutto ciò che dall'Uci e co. vogliono che noi crediamo è che il problema è il ciclista.


straquoto.


Dove ho detto che il ciclista è IL problema?...io penso che il ciclista ha un problema...che non va nascosto togliendo CONI, UCI, Capodacqua, etc, nella speranza che una volta nascosto il problema l'immagine, ma solo quella, potrà di nuovo ritornare più depurata come un tempo.
Il problema, che non è causato solo dal ciclista, evidentemente andrà affrontato tutti assieme, non ignorato o ridicolizzato dandosi la colpa a vicenda...colpa dell'UCI, colpa del ciclista, colpa dei media, colpa degli organizzatori sadici, e via dicendo.

 

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  postato il 30/11/2007 alle 18:36
Originariamente inviato da rizz23

Non deve crearsi un entorno favorevole per permettere al ciclista di cambiare; deve cambiare l'entorno, l'Ambiente deve iniziare/tornare a creare un tipo di ciclista diverso.


Ti rendi conto che non è possibile educare un allievo che non vuole imparare, o cambiare una persona che non vuole essere cambiata...la collaborazione deve venire da entrambe le parti...anche se ogni tanto ci sono pure allievi buoni senza la necessità di buoni maestri...se la spinta viene dal basso sarà ancora più reale e vigorosa.

 

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  postato il 30/11/2007 alle 18:55
Originariamente inviato da megalon

Originariamente inviato da rizz23

Non deve crearsi un entorno favorevole per permettere al ciclista di cambiare; deve cambiare l'entorno, l'Ambiente deve iniziare/tornare a creare un tipo di ciclista diverso.


Ti rendi conto che non è possibile educare un allievo che non vuole imparare, o cambiare una persona che non vuole essere cambiata...la collaborazione deve venire da entrambe le parti...anche se ogni tanto ci sono pure allievi buoni senza la necessità di buoni maestri...se la spinta viene dal basso sarà ancora più reale e vigorosa.


Ma qui non parliamo di un lavoro di educazione da operare su una singola persona. Qui parliamo di modificare un sistema (come giustamente si diceva) che non dissuade l'atleta a doparsi, anzi lo incoraggia e quasi lo costringe a farlo (se non hai risultati resti a piedi; hanno risultati solo quelli che si dopano; ergo, io atleta o mi dopo o resto a piedi).

E il sistema è composto da: squadre, organizzatori, UCI, federazioni nazionali, sindacato corridori, medici, pubblico, sponsor, media, ciclisti.
Con la differenza fondamentale che di ciclisti c'è continuo ricambio, mentre negli altri contesti i personaggi sono quasi sempre gli stessi.

Allora, andare a inneggiare "Vogliamo un ciclismo pulito, via il doping dal ciclismo" sarebbe un messaggio sbagliato. E' come andare davanti all'ONU e dire "Via la guerra dal mondo" (come qualcuno ha detto), come se si pretendesse che gli eserciti deponessero le armi all'istante di loro spontanea iniziativa. Non si fa così, non funziona proprio in questo modo: se vai davanti all'ONU, devi portare una proposta concreta, tipo "No al sanguinario assolutismo nepalese" o cose del genere...

Bisogna essere concreti e riconoscere che il problema non è in un ente astratto tipo il Doping o la Guerra, ma in un sistema che in entrambi i casi ha portato al circolo vizioso, una catena marcia da far schifo, di cui il ciclista e il soldato sono solo l'ultimo anello.

Ma del resto sto ripetendo cose dette stradette ridette e stantie.

PS: tra doping e guerra, Tour e Nepal, mescolo il profano al sacro; ovviamente le proporzioni tra i due fenomeni vanno mantenute...

 

[Modificato il 30/11/2007 alle 19:02 by rizz23]

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 30/11/2007 alle 19:24
Originariamente inviato da rizz23

Ma qui non parliamo di un lavoro di educazione da operare su una singola persona. Qui parliamo di modificare un sistema (come giustamente si diceva) che non dissuade l'atleta a doparsi, anzi lo incoraggia e quasi lo costringe a farlo (se non hai risultati resti a piedi; hanno risultati solo quelli che si dopano; ergo, io atleta o mi dopo o resto a piedi).


Ma sono d'accordo. Nell'assenza di uno o più metodi perfetti per cambiare il sistema (regole varie poco efficaci...o qualcuno ne conosce di realmente efficaci? Robe tipo carte etiche fanno piuttosto ridere, metodi di controllo tipo passaporto biologico, etc magari sono ugualmente inutili o poco utili se è possibile avere un doping invisibile e ugualmente efficace) inevitabilmente va cambiata la mentalità della gente che fa parte di questo sistema...evidentemente è un problema culturale, presente nei diversi sistemi della nostra società. Terribilmente difficile da attuare (non è mica facile illuminare le menti...) ma unico modo probabilmente perseguibile in assenza di metodi efficaci di controllo al problema doping.
Altre proposte concrete sinceramente non ne vedo...o almeno, si sono fatte tantissime proposte da più parti...qualcuna magari ha limitato minimamente il problema (meglio che niente, per carità) ma non lo ha risolto neanche lontanamente.
La nostra vuole essere una piccola luce che piano piano cerchi di illuminare qualcuno...capisco che tutto ciò sia poco razionale ed apparentemente astratto ed irrealizzabile, e che quindi potrà far ridere, ma a volte certi problemi non possono essere risolti solo con la ragione.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/12/2007 alle 13:31
Originariamente inviato da rizz23

Allora, andare a inneggiare "Vogliamo un ciclismo pulito, via il doping dal ciclismo" sarebbe un messaggio sbagliato. E' come andare davanti all'ONU e dire "Via la guerra dal mondo" (come qualcuno ha detto), come se si pretendesse che gli eserciti deponessero le armi all'istante di loro spontanea iniziativa. Non si fa così, non funziona proprio in questo modo: se vai davanti all'ONU, devi portare una proposta concreta, tipo "No al sanguinario assolutismo nepalese" o cose del genere...



Bravo Rizz, stai facendo passi da gigante sulla via dell'incrementalismo! Strano che qualche perfezionista non si sia fatto vivo per redarguirti...

E si, perché mentre tu sei sotto il palazzo dell'ONU imprecando contro l'assolutismo nepalese, in Thailandia e in Birmania vanno avanti con le loro porcherie. E lo stesso avviene nel Caucaso e in tanti, troppi, paesi Africani. E i generali argentini responsabili dei desesparecidos continuano a godersi i frutti dei loro crimini. E la Cina fa quello che fa. E gli Stati Uniti torturano a Guantanamano e nelle prigioni di paesi amici e condiscendenti e lasciano che il razzismo contro i neri riprenda piede a casa loro. E si potrebbe continuare. Quindi prendersela con i tirannucoli nepalesi non é che una goccia in mezzo al mare e non scalfisce che in minima parte il problema generale. Se riuscissi a far qualcosa contro di loro, alla resa dei conti, sarebbe un'ingiustizia: tutti o nessuno, non ricordi?

Se poi io fossi un perfezionista un po' estremista, di quelli che flirtano con il benaltrismo, ti direi anche che la tirannia c'é sempre stata nella storia dell'uomo e sempre ci sarà: cambiano i mezzi, certo, ma l'uomo si é sempre dato da fare per essere tiranno con i mezzi che gli offrivano i tempi suoi: una volta per mettere a sacco un paese mandavano i Lanzichenecchi, adesso mandano le squadriglie degli F16. Cambiano i mezzi, ma l'essenza é sempre quella. La lotta alla tirannia, che dura da millenni, che frutti ha dato? Niente di niente!
Di fronte a quanto sopra, la cosa saggia sarebbe abbandonare l'ipocrisia, ammettere che l'uomo é nato per essere tiranno e legalizzare la tirannia. Se tu vuoi dare due legnate alla tua compagna o se sei un capufficio e ti vien voglia di prendere a frustate un impiegato fannullone, perché dovrebbe esserti impedito? Forse qualcuno ha fatto qualcosa per impedire a Musharraf di imprigionare mezza opposizione in previsione delle elezioni "democratiche"? Perché prendersela con i pesci piccoli? Meglio, molto meglio, liberalizzare: che ognuno tiranneggi come vuole e come può: a casa sua, nel quartiere, nella città, nello stato o su scala planetaria. Si vedrà finalmente chi in questo ha più talento...
Certo, c'é poi magari il Dematteis di turno, ovvero colui che, per indole, di tiranneggiare sugli altri proprio non vuol saperne. Ebbene, costui vive fuori dal mondo. Se non vuole tiranneggiare, allora subirà la tirannia degli altri, e ben gli sta!

Se invece fossi un perfezionista moderato, allora ti direi che anch'io sono contro la tirannia, anche se, vista l'ipocrisia regnante e lo stato delle istituzioni nel mondo, tutto sommato la liberalizzazione della tirannia sarebbe il male minore. Ma senza arrivare a questi estremi, qualcosa si può fare: si dovrebbe cominciare col destituire il segretario generale dell'ONU, eletto a suo tempo con l'appoggio degli Americani e persona graditissima a costoro. Poi, con atto di grande coraggio, si dovrebbe chiedere la riforma del Consiglio di Sicurezza. Si dovrebbe togliere il diritto di veto alle grandi potenze e eliminare il diritto di queste ultime a prendervi parte in maniera permanente. Ecco, con un altro segretario e con un Consiglio di Sicurezza finalmente riformato, le cose cambierebbero. Putin e Musharraf non potrebbero più imprigionare gli oppositori in vista delle elezioni e persino gli Stati Uniti non potrebbero andare a bombardare a destra e a manca a piacimento.

Ecco quindi quello che ti avrei detto se fossi stato un perfezionista. Ma sono un incrementalista, e quindi non te lo dico. Piuttosto, al posto tuo, sotto il palazzo dell'ONU con la banderuola "abbasso il sanguinario assolutismo nepalese" io non ci andrei: sai, a qualcuno potrebbe venire in mente di dirti che lo fai per puro spirito di protagonismo, per guadagnarti una comparsa in televisione. Se poi, magari, dovesse pure scapparci un'intervista, con il telecronista che viene a chiederti di spiegare perché esattamente sei lì a protestare allora... apriti o cielo!

Ciao

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 02/12/2007 alle 13:01
Originariamente inviato da Alefederico

Comunque agli Arcimboldi ci sarò e se ti vedo ti vengo a salutare.


Mi spiace di non averti potuto salutare come si deve ma in quell'istante ero ormai in fase di collasso per via di qualche linea di febbre...forse anche Mauro Facoltosi avrà potuto notare che non ero più molto lucido.

 

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Livello Miguel Indurain




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  postato il 02/12/2007 alle 13:02
Innanzitutto mi dispiace che l'ideatrice dell'iniziativa non sia potuta essere presente a Milano per motivi di salute, mi farà sapere alle 7 di mattina attraverso un triste SMS inviato dall'ospedale.

La "manifestazione", parola certamente troppo grossa per come si è concretizzata, si è svolta in maniera discretissima, sicuramente invisibile per alcune o molte delle persone che attendevano di entrare al teatro degli Arcimboldi. Niente striscioni, cartelli, slogan e parole urlate al vento...probabilmente sarebbero stati visti dai più unicamente come una fonte di disturbo. Ero lì semplicemente armato di amore per il ciclismo e di alcuni pezzi di carta, sempre a tema "amore per il ciclismo", che ho cercato discretamente di distribuire ad alcuni dei presenti. In questa insignificante iniziativa mi hanno assistito mio padre ed in parte anche un ex-ciclista del passato che subito si è avvicinato a me per esprimere il suo assenso a ciò che stavamo facendo. Non cito il suo nome sia per questione di privacy sia perché non sono sicurissimo di ricordare il suo nome. Mi diceva di quanto fosse fiero anche per una sola vittoria ottenuta in maniera pulita. Piano piano abbiamo così distribuito questi pezzi di carta a persone molte delle quali per me sconosciute. Ho consegnato questo foglio anche a Paolo Savoldelli mentre mio padre mi riferirà di averlo consegnato a Paolo Bettini. Ad un certo punto, complici la stanchezza accumulata durante i passati giorni e qualche linea di febbre, mi dovrò ritirare in un bar per sedermi e riprendermi un po': non riuscivo proprio a stare in piedi. Questa apparente sconfitta sarà però provvidenziale: mentre ero seduto al bar, ormai senza forze e con un po' di sconforto per non poter essere fuori a far qualcosa, si avvicinerà un gruppo di ragazzi di una società ciclistica giovanile per richiedermi alcuni dei miei piccoli fogli. Bene, in questo gesto, nel loro sorriso e nei loro occhi ho visto tanta spensieratezza, entusiasmo e gioia, ho intravisto un po' di quella forza d'animo necessaria per poter cambiare una piccolissima parte di questo mondo.

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 02/12/2007 alle 18:59
Devo dire che ero molto critico nei confronti della tua manifestazione (non lo avevo nascosto) ma quando ho visto il tuo volto pulito ed il tuo modo garbato di proporti (fin troppo garbato perbacco per uno che manifesta - ma meglio così) ho capito che il tuo è stato più uno sfogo, una ricerca forse di qualcuno che condividesse la tua delusione.
Dai, incontriamoci sulle salite del prossimo Giro; manifestiamo come i veri tifosi devono manifestare. Sulla strada incitando i corridori a guardandoli in faccia quando sono stravolti. Lì ti accorgerai di chi sale pulito e chi no.

 

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Ale

 
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