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Autore: Oggetto: Il mio sogno: una comunicazione equa per il mondo dello Sport

Livello Raymond Poulidor




Posts: 349
Registrato: Apr 2007

  postato il 18/11/2007 alle 20:29
Cari Forumisti,
come saprete, sono un iscritto abbastanza recente, non ancora molto inserito forse, ma di sicuro affascinato dal mondo che ruota attorno a Cicloweb... Ho un pensiero che mi ronza nella testa da parecchio tempo, troppo: continuo a chiedermi perchè la nostra società sia calciodipendente, lo so se ne è già parlato, ho letto proprio su questo sito pensieri esaustivi e completi, ma non sono ancora convinto... Ancora in questi giorni lo schiaffo: le ragazze della pallavolo che nonostante la conqusta del tetto del mondo, devono accontentarsi di un esiguo spazio sulla prima pagina della gazzetta! ma dove viviamo??? se queste atlete, vincenti, belle, educate, immagine perfetta di uno sport sano, da insegnare nelle scuole, non ricevono uno spazio adeguato da parte dei media, chi lo potrà mai ricevere?
la risposta è una sola, ed è estremamente triste: i calciatori, immagine (loro) di uno sport corrotto, violento, dopato quanto tanti altri, mafioso, ignorante, immorale, maleducato e chi più ne ha più ne metta...
non è la prima volta che mi cruccio di questo... a gennaio (o febbraio, ma non importa) di uno o due anni fa, ricordo di una splendida vittoria di blardone, se non sbaglio in gigante, che balzava in testa alla classifica di coppa del mondo con una discesa da brivido: ebbene, il giorno dopo, la solita gazzetta quasi se ne dimenticava, privilegiando un titolo (peraltro a caratteri cubitali) di natura calcistica, riguardante qualche futilità... che fare? scrissi a di rosa, che al tempo era il direttore, lamentandomi della dittatura mediatica del suo giornale (il più importante d'italia per lo sport ndr) e, sorpresa, ebbi risposta: il direttore mi invitava a LEGGERE MEGLIO la gazzetta, perchè qualche pagina era dedicata anche allo sci, aggiungendo che il calcio deve avere più spazio per ovvi motivi economci...
delusissimo, smisi praticamente di comprare la gazzetta, di cui non ricordo un titolo monotematico non calcistico da quando Marco Pantani (immenso, mi commuovo tutte le volte che penso a lui) vinse il tour...
inutile parlare della situazione attuale, dove il ciclismo (sport cmq "forunato") riceve una foto misera per un bis mondiale di bettini e nemmeno la ferrari che vince il mondiale riceve quanto meritato...
che fare? il mio sogno è che qualche illuminato direttore della gazzetta, o di qualche altra testata giornalistica, o della rai, decidesse di dare equi spazi a tutti gli sport... all'epica del ciclismo, ai rimbalzi del basket, ai salti della pallavolo, alla magia dei meeting d'atletica, alla fatica di fondo e maratone, alla velocità e potenza degli sciatori, anche ai palleggi illuminati di qualche calciatore, perchè no? mica sono tutti da buttare anche loro...
la risposta più semplice è dire: è impossibile, troppi sponsor attorno al calcio! vero, si, ma è vero anche che l'uomo moderno è super influenzato dalla tv, quindi, se ci venisse mostrato un bel pò di sano rugby, ci interesseremmo anche a quello (sport regale, con valori saldi e atleti veri) e qualcuno ci investirebbe...
io non sono un esperto in business, magari sbaglio...
però non sbagliano i miei sentimenti, ho diciannove anni, di cui dieci passati a correre in bici (fino a maggio 2007), i miei più bei ricordi sono giri, tour, olimpiadi e coppe del mondo di sci... resto nel mondo dello sport, in tutti i modi possibili, cerco anche di prendere una laurea, chissà che un giorno non mi aiuti a diventare qualcuno e a fare qualcosa per lo sport, qualcosa di concreto... per ora sogno e ringrazio chi ha avuto voglia di prendere conoscenza dei miei pensieri...

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




Posts: 3948
Registrato: Apr 2005

  postato il 18/11/2007 alle 21:49
Carissimo.
Hai ragione a dire che su questo forum se ne e' parlato e riparlato.
Ma quando si leggono questi pensieri da parte di un diciannovenne
fa sempre piacere.
Io penso che la Gazzetta (che comunque per il ciclismo fa parecchio)
e tutte le maggiori testate giornalistiche stiano ancora vivendo
nel vecchio mondo. Quello (benedetto) del "chiudo in conti in
attivo e sono contento cosi'".
Per questo gli basta tenersi stretti i lettori di calcio.
Dovessero anche loro convivere con l'incubo della crescita continua
del fatturato (sinceramente spero di no, ma e'solo questione di tempo...)
allora cominceremmo a vedere titoloni su altri sport perche'
li' si avrebbe la crescita (diciamolo chi compra abitualmente la Gazza
lo fa indipendentemente dal titolo...).

chiudo con un aneddoto: due anni fa non festeggia per l'italia del
calcio mondiale in germania lo feci perche' non mi interessa
quello sport e perche' non mi sentivo rappresentato da quegli
avari nababbi. Venni accusato di non essere patriota "perche'
l'italia campione del mondo va festeggiata".
Puoi immaginare cosa feci con la vittoria di Bettini....

 

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Federico Bahamontes




Posts: 380
Registrato: May 2007

  postato il 18/11/2007 alle 21:58
Ottima riflessione,purtroppo la Gazzetta nell'ultimo periodo dà ancora meno spazio agli altri sport,vedi ciclismo,volley,ecc..rispetto a qualche anno fa..Purtroppo il calcio la fa da padrona,lo spazio riservatogli è veramente eccessivo se confrontato agli altri sport.Sicuramente la Gazzetta,se non fosse inserita all'interno del Corriere,in alcune zone d'Italia,tra cui la mia,avrebbe molti meno lettori. C'è da riconoscere comunque che la Gazzetta è la testata che si occupa maggiormente di ciclismo e le notizie che ci sono sono attendibili.
 
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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




Posts: 15932
Registrato: Jul 2007

  postato il 18/11/2007 alle 22:07
Che la Gazzetta dia troppo poco spazio ai cosiddetti "altri sport" ( ) è palese.
L'ultimo esempio eclatante in questo senso è la paginetta striminzita dedicata alla vittoria dell'Italia della pallavolo femminile nella Coppa del Mondo.
Una pagina e basta in tutto il giornale! Ma come si fa, dico io!

...manco avessimo vinto una coppetta qualunque...

 

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Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
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Livello Tour




Posts: 252
Registrato: Sep 2007

  postato il 18/11/2007 alle 22:24
Caro Pony, parto col dire che mi fa piacere come te che c'è gente che manifesta questo problema che, personalmente, mi crea una rabbia infinita.
Purtroppo viviamo in un mondo (o almeno nazione, spero) in cui quello che conta sono ESCLUSIVAMENTE i soldi, almeno nel campo della diffusione di massa. A partire dalla Gazzetta che fa da capofila, si accodano tutti gli altri giornali sportivi, e non parlo solo di carta stampata. Porto l'esempio del telegiornale sportivo-calcistico di Sky, Sportime, nel quale si parla il 90 % di calcio, e del quale, nonostante ne sia appassionato, mandano notizie di cui non me ne potrebbe interessare nulla.
Ora, come dicevi tu, il vero problema è che questo male non infetta solo la stampa, ma tutta la società italiana e, cominciando dal fatto del tifo violento, che è la cosa che più aborro qui in Italia, comanda tutto il sistema e quindi contagia la stampa, che ormai non tratta più lo sport come momento di divertimento collettivo e sportività oltre che sana attività fisica, ma come argomento di gossip o veri e propri processi, su cui poter scrivere pagine e pagine di articoli.
A questo punto arrivo alla conclusione che è ormai la visione dello sport distorta nella nostra società, usato come fonte di pubblicità dappertutto.
Però c'è gente a cui questo va bene, e finchè va bene a loro, non cambierà niente.
Ritrovo la vera filosofia sportiva (e non solo) immergendomi in discussioni in questo forum, sapendo che c'è gente che lo ama come tale, in tutte le sue forme.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 18/11/2007 alle 23:45
argomento trito e ritrito su questo forum.
I giornali fanno i loro interessi, così come le televisioni: gli editori non cacciano certo i soldi per fare un servizio alla nazione, ma vogliono il profitto e se questo glielo porta il calcio ben venga il calcio.

D'altra parte anche i tifosi degli sport minori non è che abbiano poi questa visione così illuminata (e qui sul forum ne abbiamo avuto la conferma): guardano al loro orticello e basta.
Vogliono il maggior spazio possibile per il proprio sport, e gli altri si arrangino.

 

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Livello Roger De Vlaeminck




Posts: 636
Registrato: Feb 2006

  postato il 19/11/2007 alle 12:35
Ho denunciato simili fatti diverso tempo fa. Da quel giorno anche se conta poco sono in sciopero contro la gazza.

 

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Pap

 
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Livello Tour




Posts: 252
Registrato: Sep 2007

  postato il 19/11/2007 alle 13:29
Tant'è che della notizia delle azzurre di pallavolo ne ho saputo solo ora!!!
 
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Livello Raymond Poulidor




Posts: 349
Registrato: Apr 2007

  postato il 19/11/2007 alle 19:12
sull'onda dei pensieri utopici, rilancio!
sacondo voi è possibile fondare un nuovo organo di informazione sportiva in italia realmente equo? sia esso un tg piuttosto che un giornale (internet per fortuna è democratico)... visto che quelli esistenti sono quasi impossibili da "redimere" magari un progetto nuovo potrebbe essere migliore...

 
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Livello Roger De Vlaeminck




Posts: 636
Registrato: Feb 2006

  postato il 19/11/2007 alle 19:14
Ci ha provato QS e purtroppo è miseramente fallito

 

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Pap

 
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Utente del mese Aprile 2010




Posts: 2752
Registrato: Mar 2006

  postato il 19/11/2007 alle 19:16
Originariamente inviato da pony

sull'onda dei pensieri utopici, rilancio!
sacondo voi è possibile fondare un nuovo organo di informazione sportiva in italia realmente equo? sia esso un tg piuttosto che un giornale (internet per fortuna è democratico)... visto che quelli esistenti sono quasi impossibili da "redimere" magari un progetto nuovo potrebbe essere migliore...


Beh, ho letto di recente che saranno messe all'asta delle frequenze televisive: se qualcuno ci mette le risorse economiche, noi quelle umane ce le abbiamo... Fonderemo CiclowebTV

 

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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




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  postato il 19/11/2007 alle 19:43
Originariamente inviato da rizz23

Originariamente inviato da pony

sull'onda dei pensieri utopici, rilancio!
sacondo voi è possibile fondare un nuovo organo di informazione sportiva in italia realmente equo? sia esso un tg piuttosto che un giornale (internet per fortuna è democratico)... visto che quelli esistenti sono quasi impossibili da "redimere" magari un progetto nuovo potrebbe essere migliore...


Beh, ho letto di recente che saranno messe all'asta delle frequenze televisive: se qualcuno ci mette le risorse economiche, noi quelle umane ce le abbiamo... Fonderemo CiclowebTV

Magari...

Un canale televisivo interamente dedito al ciclismo?
Sarebbe un sogno che si avvera!

 

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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 19/11/2007 alle 19:52
Già ho in mente una schiera di candidati per il ruolo di Gabriele Paolini della situazione...

 

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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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Registrato: Apr 2005

  postato il 19/11/2007 alle 22:47
Originariamente inviato da pony

sull'onda dei pensieri utopici, rilancio!
sacondo voi è possibile fondare un nuovo organo di informazione sportiva in italia realmente equo? sia esso un tg piuttosto che un giornale (internet per fortuna è democratico)... visto che quelli esistenti sono quasi impossibili da "redimere" magari un progetto nuovo potrebbe essere migliore...


Non so tu cosa intenda ma io trovo soddisfatta la tua
stessa esigenza proprio da Cicloweb:
la home page che ospita piacevoli articoli e/o servizio sul
Ciclismo e questo Forum in cui si riesce ad essere informati
su quasi tutti gli sport (almeno tutti quelli che mi interessano).
Sempre in questo forum e' possibile leggere opinioni e riporti di
notizie che sono ritenute di rilievo dagli iscritti.
Insomma per me come il cacio sui maccheroni o, meglio,
i pinoli nel pesto

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/11/2007 alle 09:12
Originariamente inviato da Abajia

Magari...

Un canale televisivo interamente dedito al ciclismo?
Sarebbe un sogno che si avvera!


Eh no, poi te troveremo pure a parlà del torneo di bocce sulla spiaggia nel Borneo del sud, del lancio del tonno in Australia e della tosatura di pecore in Irlanda...la gente mi cambierebbe subito canale...

 
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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




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Registrato: Jul 2007

  postato il 20/11/2007 alle 15:42
Originariamente inviato da Serpa

Originariamente inviato da Abajia

Magari...

Un canale televisivo interamente dedito al ciclismo?
Sarebbe un sogno che si avvera!


Eh no, poi te troveremo pure a parlà del torneo di bocce sulla spiaggia nel Borneo del sud, del lancio del tonno in Australia e della tosatura di pecore in Irlanda...la gente mi cambierebbe subito canale...

IHIHIHIHIHIHIHIH!!!!!!!!! Lo so, lo so! ...proprio per questo ho specificato "dedito al ciclismo"!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/11/2007 alle 16:36
Originariamente inviato da rizz23

Originariamente inviato da pony

sull'onda dei pensieri utopici, rilancio!
sacondo voi è possibile fondare un nuovo organo di informazione sportiva in italia realmente equo? sia esso un tg piuttosto che un giornale (internet per fortuna è democratico)... visto che quelli esistenti sono quasi impossibili da "redimere" magari un progetto nuovo potrebbe essere migliore...


Beh, ho letto di recente che saranno messe all'asta delle frequenze televisive: se qualcuno ci mette le risorse economiche, noi quelle umane ce le abbiamo... Fonderemo CiclowebTV


Sarebbe tanta roba... però occhio a che non ci sfugga di mano e non succeda come quella volta che si parlava di un ipotetico team professional "Cicloweb" e saltò fuori uno con una frase del tipo: "domattina vedo il signor x (Patron di una grande catena dell'intermediazione immobiliare) e gli chiedo la sponsorizzazione"

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Giuseppe Saronni




Posts: 685
Registrato: Sep 2005

  postato il 20/11/2007 alle 20:57
Ragazzi purtroppo è questo il mondo con cui abbiamo a che fare e ce lo siamo creato noi (e per noi intendo non noi ciclowebbisti, ma 60 milioni di italiani)!
Mi spiego: il ciclismo e gli "altri sport" in generale sono poco seguiti.
O almeno il rapporto costi-benefici nel seguire gli altri sport non è così alto come nel calcio.
Le reti televisive ci provano a trasmettere gli altri sport e si scontrano con l'incultura sportiva degli italiani.
Quando vedi che l'ultimo Giro di Lombardia lo ha visto un milione scarso di spettatori,e questa è la media delle grandi classiche e del Tour (stendo un velo pietoso sui dati Auditel di qualsiasi altra gara ciclistica), e il Giro va appena un po' meglio..beh qualche conto se lo fa chi deve decidere i palinsesti e anche chi fa i giornali.

Dal canto mio posso dire che ce la metto tutta per fare una "dieta variata", e credo in questo forum di essere in buona compagnia.
Ciclismo, atletica, basket, pallavolo, sci, e anche un po' di calcio ogni tanto.

Aggiungo una cosa: il calcio non è sempre stato il centro del mondo.
I 40-50enni del nostro forum potranno confermarcelo, una volta la Domenica Sportiva dava anche il giusto spazio a tutti gli altri sport.
E chi scriveva i giornali, metteva in copertina imprese di ciclisti, atleti, pugili.
Evidentemente alla gente interessava di più...oggi quando parlo di ciclismo o di atletica i miei amici sbuffano e mi prendono in giro.
Dico loro "Hai visto ieri Baldini è arrivato quarto alla maratona di NY", oppure "La Karbon ha vinto a Soelden" e a nessuno gliene frega una mazza.

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/11/2007 alle 22:33
Originariamente inviato da cassius
I 40-50enni del nostro forum potranno confermarcelo, una volta la Domenica Sportiva dava anche il giusto spazio a tutti gli altri sport.


verissimo: metà era dedicata al calcio e metà agli altri sport, tra cui basket, rugby, ciclismo, tennis, atletica, sci...

E chi scriveva i giornali, metteva in copertina imprese di ciclisti, atleti, pugili.


mah, qua lo spazio dedicato al calcio non mi sembra che sia cambiato granchè: forse una volta gli altri sport avevano un terzo del giornale mentre oggi hanno un quarto, ma nella sostanza è cambiato poco.

Probabilmente l'avvento dell'Auditel ha avuto un effetto negativo per gli sport cosiddetti minori.
Quando c'era solo la RAI e non venivano rilevati gli indici d'ascolto, davvero si faceva servizio pubblico e lo spazio sportivo veniva diviso in maniera molto più equa rispetto ad oggi: non credo di sbagliare se dico che calcio e ciclismo avevano più o meno le stesse ore di trasmissione nell'arco dell'anno.
Poi è cominciata la guerra degli ascolti e chi è rimasto indietro è stato completamente abbandonato.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 20/11/2007 alle 22:46
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da cassius

E chi scriveva i giornali, metteva in copertina imprese di ciclisti, atleti, pugili.


mah, qua lo spazio dedicato al calcio non mi sembra che sia cambiato granchè: forse una volta gli altri sport avevano un terzo del giornale mentre oggi hanno un quarto, ma nella sostanza è cambiato poco.

No no, ha ragione cassius!
Ad esempio, il giorno seguente il 4-1 del Milan sull'Ajax nella finale di Coppa Campioni, la Gazzetta dello Sport in prima pagina celebrava grandemente la seconda vittoria di tappa di Basso nel Giro del '69, mentre al successo dei rossoneri fu dedicato un articolo sulla sinistra della pagina.

Evidentemente il ciclismo, in quegli anni, era molto più seguito del calcio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/11/2007 alle 22:54
Originariamente inviato da Abajia

No no, ha ragione cassius!
Ad esempio, il giorno seguente il 4-1 del Milan sull'Ajax nella finale di Coppa Campioni, la Gazzetta dello Sport in prima pagina celebrava grandemente la seconda vittoria di tappa di Basso nel Giro del '69, mentre al successo dei rossoneri fu dedicato un articolo sulla sinistra della pagina.


La Gazzetta anche oggi dà molto spazio al Giro d'Italia e ci mancherebbe altro, visto che è lei che lo organizza

Evidentemente il ciclismo, in quegli anni, era molto più seguito del calcio.


ma per favore...

 

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 20/11/2007 alle 22:58
Beh, di sicuro con i direttori che si stanno alternando adesso il ciclismo (e tutto ciò che non è calcio) non può far altro che tremare... se chi dirige il maggior giornale di sport viene dalle riviste scandalistiche... beh, forse c'è da rimpiangere cannavò e di rosa...
 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 20/11/2007 alle 23:05
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Abajia

No no, ha ragione cassius!
Ad esempio, il giorno seguente il 4-1 del Milan sull'Ajax nella finale di Coppa Campioni, la Gazzetta dello Sport in prima pagina celebrava grandemente la seconda vittoria di tappa di Basso nel Giro del '69, mentre al successo dei rossoneri fu dedicato un articolo sulla sinistra della pagina.


La Gazzetta anche oggi dà molto spazio al Giro d'Italia e ci mancherebbe altro, visto che è lei che lo organizza

Stai forse dicendo che è ovvio si dia maggior spazio ad una tappa del Giro (peraltro pianeggiante...niente di spettacolare, insomma) piuttosto che ad una finale di Coppa dei Campioni???

Evidentemente il ciclismo, in quegli anni, era molto più seguito del calcio.

ma per favore...

Se questo non dimostra la maggior importanza del ciclismo in quegli anni, non so cosa possa provarlo...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 05:49
Originariamente inviato da Abajia
Se questo non dimostra la maggior importanza del ciclismo in quegli anni, non so cosa possa provarlo...


prova a chiedere a chi in quegli anni seguiva lo sport direttamente e vedi cosa ti risponde.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 07:56
Originariamente inviato da Abajia
Ad esempio, il giorno seguente il 4-1 del Milan sull'Ajax nella finale di Coppa Campioni, la Gazzetta dello Sport in prima pagina celebrava grandemente la seconda vittoria di tappa di Basso nel Giro del '69, mentre al successo dei rossoneri fu dedicato un articolo sulla sinistra della pagina.

Evidentemente il ciclismo, in quegli anni, era molto più seguito del calcio.


a proposito, sai quante pagine dedicate al Giro aveva quel giornale lì? tre (3): meno di quelle che gli dedicano oggi.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 21/11/2007 alle 14:45
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Abajia
Ad esempio, il giorno seguente il 4-1 del Milan sull'Ajax nella finale di Coppa Campioni, la Gazzetta dello Sport in prima pagina celebrava grandemente la seconda vittoria di tappa di Basso nel Giro del '69, mentre al successo dei rossoneri fu dedicato un articolo sulla sinistra della pagina.

Evidentemente il ciclismo, in quegli anni, era molto più seguito del calcio.


a proposito, sai quante pagine dedicate al Giro aveva quel giornale lì? tre (3): meno di quelle che gli dedicano oggi.

Bisogna vedere qual è il totale delle pagine che andavano a comporre la Gazzetta di quegli anni, però.
Un conto è 3 pagine su 40, un altro par di maniche è 3 su 20.

 

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Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 15:06
Originariamente inviato da cassius

Mi spiego: il ciclismo e gli "altri sport" in generale sono poco seguiti.
O almeno il rapporto costi-benefici nel seguire gli altri sport non è così alto come nel calcio.
Le reti televisive ci provano a trasmettere gli altri sport e si scontrano con l'incultura sportiva degli italiani.
Quando vedi che l'ultimo Giro di Lombardia lo ha visto un milione scarso di spettatori,e questa è la media delle grandi classiche e del Tour (stendo un velo pietoso sui dati Auditel di qualsiasi altra gara ciclistica), e il Giro va appena un po' meglio..beh qualche conto se lo fa chi deve decidere i palinsesti e anche chi fa i giornali.



Ragazzi ne abbiamo parlato centinaia di volte ma ci tengo a rimarcarlo ancora una volta: con un opportuno battage pubblicitario siamo riusciti a fare 5 milioni di spettatori per Luna Rossa in piena notte, o ascolti stratosferici per altri sport minori. Altro che incultura sportiva degli italiani: gli italiani guardano quello che gli dai, non è vero il contrario.

Poi, il punto non sono i bassi ascolti del ciclismo, quanto piuttosto il fatto che chi produce il ciclismo o gli sport minori in tv non li promuove abbastanza: spendere migliaia di euro (squadre in esterna, due elicotteri, moto, cabine regia, ponti, camion) per produrre il Lombardia e non pubblicizzarlo - dando per giunta solo 18 km - è un tipico esempio di inefficienza i cui responsabili andrebbero licenziati. Ma poi vengo su cicloweb e mi devo sentire dire che mi devo accontentare...

Poi l'altro fattore che conta è che i grandi potentati economici stanno tutti con calcio e formula1, per cui alimentano un circuito che promuova solo questi due sport. All'estero va meglio per due motivi:

1. vi sono casi in cui i grandi brand stanno anche su altri sport: rugby in Francia e Inghilterra; ciclismo in Belgio e Olanda; sci in Svizzera e Austria... per cui si evitano più facilmente i monopoli mono-sportivi.

2. non esiste paese al mondo in cui la commistione potere economico-potere politico-informazione sia così alta come in Italia. Per cui se i campioni dell'economia nazionale puntano tutto sul calcio, per esempio, tutto il sistema è piegato ai loro voleri: la gestione della sicurezza, la giustizia sportiva, e pure gli spazi informativi. Anche per questo servirebbe una sana e seria legge di regolamentazione del mercato radiotelevisivo nel nostro paese. Ma si sa, appena si parla di tv e stampa in Italia si cade subito sul politico schietto, per cui ci teniamo quello che abbiamo.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 21/11/2007 alle 16:07
Originariamente inviato da pony

Beh, di sicuro con i direttori che si stanno alternando adesso il ciclismo (e tutto ciò che non è calcio) non può far altro che tremare... se chi dirige il maggior giornale di sport viene dalle riviste scandalistiche... beh, forse c'è da rimpiangere cannavò e di rosa...


originariamente inviato da Frank VDB
(...) con un opportuno battage pubblicitario siamo riusciti a fare 5 milioni di spettatori per Luna Rossa in piena notte, o ascolti stratosferici per altri sport minori (...)


sono d'accordo che alla base del fenomeno della evidente sproporzione nel proporre gli eventi sportivi sui media ci siano precise scelte economiche dei maggiori investitori che agiscono nel nostro singolare sistema politico, che definirei una "repubblica mediacratica".
Propongo un tentativo di spiegazione di ciò che sta alla base di questi investimenti.
Soprattutto, perchè sul ciclismo, che negli anni del dopoguerra era fortissimo (ma per ragioni sociali, la bici diventata principale mezzo di locomozione, l'umiltà dello sport in sè, ecc..ecc..), non si è scelto di investire come su calcio e poi Formula 1, visto che aveva una così larga diffusione e un tale bacino d'utenza, dunque la sua convenienza ce l'aveva eccome?
Secondo me ci sono precise considerazioni sociali alla base di ciò.
Pensate al tipico appassionato di ciclismo: spesso va anche in bici per conto suo. Più si appassiona e più sarà tentato di andare anche lui a ripercorrere le strade dei suoi beniamini, come in tutti gli sport accade. Però l'appassionato di ciclismo non può scendere alla palestra sotto casa, un'oretta di sera, per praticare con piena soddisfazione il suo sport preferito. Deve aspettare di avere una giornata libera, o almeno mezza, dunque cercherà di trovarsi un lavoro che gli lasci del tempo durante le ore di luce, non alla sera. E' chiaro che, tendenzialmente, se si lavora tutti i giorni fino alla sera poi si va più facilmente in qualche bel centro commerciale, o ci si chiude in casa e si accende la tv... Praticare il ciclismo, poi, richiede molto più tempo che per qualunque altro sport, (un'ora di bici non "soddisfa" come un'ora di calcetto) e porta la persona sempre più spesso lontano dalla propria poltrona, dove invece è ben raggiungibile dai messaggi pubblicitari. Infine il ciclista diventa pian piano molto più attento a ciò che mangia, dunque si allontana dal prototipo del consumatore ideale, che trangugia tutto ciò che gli capita a tiro possibilmente senza accorgersene e senza stare a sottilizzare sul gusto... altri sport richiedono meno attenzione alla linea, anzi...
In più, se comincia pure a viaggiare con la bici, presto sarà un esperto dell'arte di arrangiarsi e di "far durare" le cose il più possibile, con poca spesa e in totale autonomia, il peggior soggetto per la nostra civiltà dell' usa-e-getta!
Io dico che all'origine della scelta di investire su certi sport ci sono considerazioni dei questo genere, e poi, a posteriori, si dà la "colpa" all'Auditel

 

[Modificato il 21/11/2007 alle 16:11 by elisamorbidona]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 16:21
Epperò Elisa...
interessanti e originali le tue riflessioni su quella che potremmo definire una "controcultura ciclistica" temuta dai detentori del business...

Ivan Illich, "Elogio della bicicletta". E' un libro che forse leggeresti volentieri...

 

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  postato il 21/11/2007 alle 16:32
beh, di sicuro lo stile di vita legato alla passione per la bici è "anti-business", chissà... è affascinante pensare di far parte di un mondo talmente (potenzialmente) potente da essere volutamente oscurato... però non vorrei esagerare, o rischio di finire in quelle assurde teorie sui complotti...
 
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Amministratore




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  postato il 21/11/2007 alle 17:12
Elisa, mi hai aperto un mondo con le tue intuizioni!

Se non sapessimo che gli esperti del marketing fanno proprio simili studi per selezionare i loro target, potremmo considerare trascurabili queste deduzioni che invece hanno pienamente diritto di cittadinanza.

Proprio vero, facciamoci un esame di coscienza: siamo dei buoni fruitori di pubblicità? Forse no... E ciò davvero può spiegare molte cose!

(Ringrazio anche Frank per aver ricordato Ivan Illich, a mio parere uno dei più illuminati pensatori del '900: "Elogio della bicicletta" è davvero un libro che apre la mente, anche se ritengo - e non solo io - che Illich abbia toccato il vertice della sua opera con "Descolarizzare la società": un genio, nel vero senso della parola).

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 21/11/2007 alle 17:36
Perdonatemi tutti, ma quando anche in un forum di appassionati che conoscono sicuramente il radicamento e la diffusione della pratica sportiva del ciclismo, leggo che il ciclismo rientrerebbe tra "gli sport minori" mi viene davvero da arrabbiarmi.
Ma scusate, dal momento che in Italia c'è uno sport che predomina nettamente, il calcio, automaticamente tutti gli altri sport non contano nulla?
Se il ciclismo è uno sport minore, il baseball, il pattinaggio, il tiro con l'arco, il canottaggio, o l'hockey o decine di altre discipline che sono?
Il ciclismo sta nel gruppo di 4 o 5 sport che più interessano gli italiani dopo il calcio, non prendiamoci in giro per favore.
Se poi dovessimo considerare anche la storia, sarebbe nettamente davanti anche alla Formula 1, che in Italia gode di grande popolarità perchè siamo l'unico paese che ha un'istituzione motoristica (la Ferrari) che viene trattata come se fosse la nazionale di calcio quando gioca i mondiali.
Per non parlare delle moto, fenomeno estemporaneo e che prima dell'avvento di Rossi e di Biaggi non andava neanche in televisione.
Poi ci sono ragioni che l'intervento di Elisa ha in parte individuato, praticare questo sport va contro, per mentalità e materiali circostanze del suo svolgimento, quello che è il modello che i media vogliono vendere, quello del "tutto, subito e facilmente", il sogno falso venduto da quelle insopportabili e noiosissime pubblicità di telefonini e ricariche, trasmessi a ciclo continuo, o dalle auto da 20 o 30 mila euro in un'Italia sempre più proletrizzata.
Ma questa peculiarità di noi ciclisti, o degli appassionati in genere, va valorizzata e salvaguardata, perchè è una grande ricchezza caratterizzante, un marchio di fabbrica, non va considerata un masso da portare sulle spalle e del quale liberarsi.
Sennò il ciclismo diventa uno sport come tanti altri.

 

[Modificato il 21/11/2007 alle 18:55 by mont ventoux]

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 21/11/2007 alle 18:19

grazie a chi ha manifestato il suo apprezzamento. Naturalmente la stima è reciproca anche se non intervengo a quotare...se mi sono iscritta a questo forum è perchè in generale mi riconosco in quello che vi si scrive

non è che voglio additare chissà quale complotto, eh, chi investe un sacco di soldi è normale che faccia i suoi conti, però è un pochino irritante che poi vengano sbandierati i dati Auditel, invertendo il rapporto causa-effetto, per gli scarsi ascolti del ciclismo o di altri sport.
Riguardo all'importanza culturale e etica (tra tante altre cose da recuperare) del ciclismo naturalmente sono d'accordo con montventoux!
dei libri di Illich non sapevo, li leggerò appena possibile

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 20:42
Originariamente inviato da Frank VDB
Altro che incultura sportiva degli italiani: gli italiani guardano quello che gli dai, non è vero il contrario.


ne abbiamo parlato già tante volte: ci sono una miriade di esempi che testimoniano il contrario.
Esempi che troviamo praticamente in tutti gli sport.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 21:11
Originariamente inviato da elisamorbidona
Soprattutto, perchè sul ciclismo, che negli anni del dopoguerra era fortissimo (ma per ragioni sociali, la bici diventata principale mezzo di locomozione, l'umiltà dello sport in sè, ecc..ecc..), non si è scelto di investire come su calcio e poi Formula 1, visto che aveva una così larga diffusione e un tale bacino d'utenza, dunque la sua convenienza ce l'aveva eccome?


forse perchè questa convenienza e questo interesse, a partire dagli anni 60, non ce l'ha avuto più.
Tutti gli sport hanno avuto un periodo d'oro, legato principalmente alla presenza di grandi campioni: poi, passato quello, sono rientrati nei ranghi.
L'unica eccezione è il calcio.


Praticare il ciclismo, poi, richiede molto più tempo che per qualunque altro sport, (un'ora di bici non "soddisfa" come un'ora di calcetto) e porta la persona sempre più spesso lontano dalla propria poltrona, dove invece è ben raggiungibile dai messaggi pubblicitari.


insomma...
Se uno ha la fortuna di avere gli impianti sportivi sotto casa, è così; altrimenti ti portano via molto più tempo del ciclismo.


Infine il ciclista diventa pian piano molto più attento a ciò che mangia, dunque si allontana dal prototipo del consumatore ideale, che trangugia tutto ciò che gli capita a tiro possibilmente senza accorgersene e senza stare a sottilizzare sul gusto... altri sport richiedono meno attenzione alla linea, anzi...


chi fa lo sport in maniera seria all'alimentazione ci guarda eccome, indipendentemente dalla disciplina.
Chi va a farsi una partita di tennis a settimana, o una di calcetto, come chi si fa una passegiata in bici alla domenica, se ne frega.


In più, se comincia pure a viaggiare con la bici, presto sarà un esperto dell'arte di arrangiarsi e di "far durare" le cose il più possibile, con poca spesa e in totale autonomia, il peggior soggetto per la nostra civiltà dell' usa-e-getta!


oddio, ho conosciuto persone che cambiano bici praticamente ogni anno, che vogliono sempre avere i componenti ultimo modello, che spendono fior di milioni (lire) per alleggerire la bici di 2-300 grammi.
Così come conosco gente che usa lo stesso paio di sci o la stessa racchetta da vent'anni.
Non facciamo di ogni erba un fascio.


Io dico che all'origine della scelta di investire su certi sport ci sono considerazioni dei questo genere, e poi, a posteriori, si dà la "colpa" all'Auditel


teoria sui generis, e come tale da apprezzare: però la storia ci dice che chi fa alti ascolti trova soldi ed investitori con facilità.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 21/11/2007 alle 21:51
non è che volevo avere ragione a tutti i costi, enunciando le prove sperimentali della mia teoria. Era solo un modo di spiegare quello che è accaduto nel sistema mediatico rispetto allo sport. A me pare convincente, visto che, invece, sono assolutamente convinta che i dati Auditel sul ciclismo non sono che l'effetto a lungo termine dei maggiori investimenti fatti altrove. A parte che se mettiamo su un piatto della bilancia la differenza tra la pubblicità data ad avvenimenti sportivi calcistici con quella per il ciclismo e sull'altro la differenza tra i rispettivi dati Auditel, mi sa che a volerci investire su il ciclismo è ancora competitivo...
Detto questo, non mi sembra che il ciclismo dopo gli anni 60 non abbia più espresso campioni in grado di entusiasmare la gente o le corse siano cambiate, cominciando a fare percorsi scontati e prevedibili.
Il discorso del tempo, naturalmente, deve essere fatto a parità di opportunità, perchè allora anche chi vive a Milano spesso è costretto a farsi una trasferta in macchina per portarsi in un luogo dove può andare in bici in maniera sportivamente soddisfacente e leggermente meno pericolosa. Mi pare che un campetto di calcio lo trovi dappertutto, le grandi salite un pò meno... e poi l'esempio era per dire che a differenza di quasi tutti gli altri sport, un'oretta in bici, purtroppo, è solo un ripiego, quasi quasi non basta neanche a chi la fa per allenarsi.

Certo che ci sono quelli che spendono decine di migliaia di euro l'anno, ma nell'esempio si parlava di cicloviaggiatori... gente che la bici la espone ad ogni genere di "infortuni", dalle intemperie ai furti alle strade dissestate (perciò non gli conviene girare con bici nuove...), non ai semi-professionisti da 25.000 km. l'anno che se piove, si fanno un'ora di rulli.
Per l'alimentazione infatti non si parlava del professionista (a parte che quanto a sovrappeso nel campionato di serie A più di qualche esempio ce lo abbiamo - a me stanno simpatici..-), ma del praticante "della domenica", quello che poi è significativo per le indagini di mercato.
Prendiamo un campione di cicloamatori e uno di giocatori di calcetto o di tennis da tre-quattro giorni di allenamento la settimana e poi facciamo la media delle rispettive percentuali di massa grassa...
neanche io ho dei dati certi e inconfutabili, eh.
Sono solo impressioni, per me raggiungono la soglia dell'essere convincenti.

 
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  postato il 21/11/2007 alle 21:57
Comunque, leggendo la proposta di un "canale" dedicato allo sport, si nota subito la deriva "da orticello": le risposte sono state "si! che bello un canale tutto sul ciclismo!" e "ma se vuoi una cosa del genere c'è già Cicloweb". In realtà la proposta era ben diversa: dare spazio e visibilità in modo equo a tutti gli sport, non solo al calcio ma nemmeno solo al ciclismo.
La nostra realtà purtroppo è questa.

 
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  postato il 21/11/2007 alle 22:05
Originariamente inviato da desmoblu

Comunque, leggendo la proposta di un "canale" dedicato allo sport, si nota subito la deriva "da orticello": le risposte sono state "si! che bello un canale tutto sul ciclismo!" e "ma se vuoi una cosa del genere c'è già Cicloweb". In realtà la proposta era ben diversa: dare spazio e visibilità in modo equo a tutti gli sport, non solo al calcio ma nemmeno solo al ciclismo.
La nostra realtà purtroppo è questa.


Mah, mi sebri fuori strada...
'sta deriva da orticello io non l'ho vista; secondo me devi ragionare al netto, togliere la tara del fatto che si discute su un forum di ciclismo e che quindi è normale che, quando qualcuno porta a galla il tema dello strapotere mediatico del calcio, il primo pensiero sia per la rivalutazione mediatica del ciclismo.
Per il resto, la proposta su CiclowebTV era solo una boutade (a meno che non si trovi un forumista multimilionario disposto a finanziare... ) e sottoscrivo le parole di chi ha detto che è un argomento un po' ritrito, quello della sferocentricità dei media, che non si può che constatare...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 23:24
Originariamente inviato da elisamorbidona
i dati Auditel sul ciclismo non sono che l'effetto a lungo termine dei maggiori investimenti fatti altrove.

l'Auditel va e viene a seconda del periodo e dei protagonisti.
Quando esplose Pantani, nel 1994, gli investimenti erano gli stessi dell'anno precedente eppure gli ascolti si impennarono.

A parte che se mettiamo su un piatto della bilancia la differenza tra la pubblicità data ad avvenimenti sportivi calcistici con quella per il ciclismo e sull'altro la differenza tra i rispettivi dati Auditel, mi sa che a volerci investire su il ciclismo è ancora competitivo...

guarda, di avvenimenti sportivi strapubblicizzati che hanno fatto flop, ce ne sono a bizzeffe (tennis, sci, pallanuoto, pattinaggio...)

Detto questo, non mi sembra che il ciclismo dopo gli anni 60 non abbia più espresso campioni in grado di entusiasmare la gente o le corse siano cambiate, cominciando a fare percorsi scontati e prevedibili.

protagonisti al livello di Coppi, Bartali e Magni non li abbiamo più avuti

Il discorso del tempo, naturalmente, deve essere fatto a parità di opportunità, perchè allora anche chi vive a Milano spesso è costretto a farsi una trasferta in macchina per portarsi in un luogo dove può andare in bici in maniera sportivamente soddisfacente e leggermente meno pericolosa.

appunto.
Bisogna vedere caso per caso: non esistono regole universali.

Mi pare che un campetto di calcio lo trovi dappertutto, le grandi salite un pò meno...

ho i miei dubbi che un campo di calcio si trovi dappertutto: oggi è dificile anche trovare un prato che non sia pieno zeppo di erbacce e di rifiuti.
Riguardo al ciclismo, chi l'ha detto che bisogna per forza fare le salite?


e poi l'esempio era per dire che a differenza di quasi tutti gli altri sport, un'oretta in bici, purtroppo, è solo un ripiego, quasi quasi non basta neanche a chi la fa per allenarsi.


ti potrei dire che anche per chi gioca in terza categoria, un'ora di calcetto è solo un palliativo.
I paragoni però facciamoli tra categorie compatibili: è chiaro se paragono un cicloamatore al tennista della domenica, allora non c'è storia.

Certo che ci sono quelli che spendono decine di migliaia di euro l'anno, ma nell'esempio si parlava di cicloviaggiatori... gente che la bici la espone ad ogni genere di "infortuni", dalle intemperie ai furti alle strade dissestate (perciò non gli conviene girare con bici nuove...), non ai semi-professionisti da 25.000 km. l'anno che se piove, si fanno un'ora di rulli.

qui mi ripeto.
Valutiamo caso per caso e non in base a regole universali.

Per l'alimentazione infatti non si parlava del professionista (a parte che quanto a sovrappeso nel campionato di serie A più di qualche esempio ce lo abbiamo - a me stanno simpatici..-), ma del praticante "della domenica", quello che poi è significativo per le indagini di mercato.
Prendiamo un campione di cicloamatori e uno di giocatori di calcetto o di tennis da tre-quattro giorni di allenamento la settimana e poi facciamo la media delle rispettive percentuali di massa grassa...
neanche io ho dei dati certi e inconfutabili, eh.
Sono solo impressioni, per me raggiungono la soglia dell'essere convincenti.

ma che c'entra la massa grassa?
E' chiaro che sport di contatto richiedono un fisico diverso rispetto alla corsa o al ciclismo, così come lo richiedono sport che usano tutti e quattro gli arti rispetto a quelli che ne usano solo due.
Ma non per questo si può dire che curino meno l'alimentazione.

Ad esempio nel tennis il peso è un ingombro non indifferente negli spostamenti: contemporaneamente però non puoi pretendere di giocare in un determinato modo se non hai gambe e braccia forti ed esplosive.
Curare l'alimentazione è quindi fondamentale per trovare il giusto compromesso: curare l'alimentazione, però non vuol dire dimagrire e basta.

 

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  postato il 21/11/2007 alle 23:29
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Comunque, leggendo la proposta di un "canale" dedicato allo sport, si nota subito la deriva "da orticello": le risposte sono state "si! che bello un canale tutto sul ciclismo!" e "ma se vuoi una cosa del genere c'è già Cicloweb". In realtà la proposta era ben diversa: dare spazio e visibilità in modo equo a tutti gli sport, non solo al calcio ma nemmeno solo al ciclismo.
La nostra realtà purtroppo è questa.


Mah, mi sebri fuori strada...
'sta deriva da orticello io non l'ho vista; secondo me devi ragionare al netto, togliere la tara del fatto che si discute su un forum di ciclismo e che quindi è normale che, quando qualcuno porta a galla il tema dello strapotere mediatico del calcio, il primo pensiero sia per la rivalutazione mediatica del ciclismo.


appunto: si guarda al proprio orticello e basta.
Ci si lamenta che il calcio oscuri il ciclismo, ma poi ci si comporta allo stesso modo nei confronti di sport meno importanti del ciclismo.
Vedi ad esempio le lamentele perchè la partita di pallanuoto femminile aveva ritardato la trasmissione del Giro dell'Emilia.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 22/11/2007 alle 00:10
Ma scusa...la partita di pallanuoto era già trasmessa su RaiSportSat nello stesso frattempo, solo con due minuti di differita! A me sarebbe andata bene anche una mezzoretta di Giro dell'Emilia su RaiSport, purchè fosse all'ora giusta e non 45' dopo, visto che ho riorganizzato il pomeriggio per quello e poi avevo un impegno..così è logico che poi i dati Auditel calano.
Il Giro dell'Emilia è una gara di livello internazionale con i migliori atleti in circolazione, che preparano il Giro di Lombardia. Percorso tra i più spettacolari, arrivo sul San Luca (scusate, lo so che lo sapete tutti). Come importanza in sè dell'evento mi sembra maggiore di quella di una partita della prima giornata del campionato italiano di pallanuoto femminile.
Per rimanere in tema, una comunicazione sportiva equa e civile dovrebbe trasmettere gli eventi in base all'importanza della gara, mica si vogliono oscurare i mondiali di calcio o il campionato di serie A, però ci sono anche i tornei dello Slam, la coppa del mondo di sci...e infine anche il Pro Tour di ciclismo.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 00:27
Originariamente inviato da elisamorbidona

Ma scusa...la partita di pallanuoto era già trasmessa su RaiSportSat nello stesso frattempo, solo con due minuti di differita! A me sarebbe andata bene anche una mezzoretta di Giro dell'Emilia su RaiSport, purchè fosse all'ora giusta e non 45' dopo, visto che ho riorganizzato il pomeriggio per quello e poi avevo un impegno..così è logico che poi i dati Auditel calano.
Il Giro dell'Emilia è una gara di livello internazionale con i migliori atleti in circolazione, che preparano il Giro di Lombardia. Percorso tra i più spettacolari, arrivo sul San Luca (scusate, lo so che lo sapete tutti). Come importanza in sè dell'evento mi sembra maggiore di quella di una partita della prima giornata del campionato italiano di pallanuoto femminile.
Per rimanere in tema, una comunicazione sportiva equa e civile dovrebbe trasmettere gli eventi in base all'importanza della gara, mica si vogliono oscurare i mondiali di calcio o il campionato di serie A, però ci sono anche i tornei dello Slam, la coppa del mondo di sci...e infine anche il Pro Tour di ciclismo.


anche a me sarebbe piaciuto veder da subito il Giro dell'Emilia: la pallanuoto non mi interessa proprio, anche se una volta ho conosciuto uno dei pezzi da 90 di questo sport.
Però se cominciamo a dire che la scelta si deve basare in sull'importanza della manifestazione, allora come facciamo a lamentarci del calcio?
Oltretutto il pallone non toglie certo spazio televisivo al ciclismo, visto che gli orari sono diversi.
E poi come la misuriamo l'importanza di un avvenimento? con i dati di ascolto? con lo spazio riscontrato nei media o preso i tifosi?
Se facciamo valutazioni oggettive, il calcio ci surclasserà sempre e comunque e ci sarà poco da lamentarsi.
Se valutiamo il tutto in modo più paritario, allora la pallanuoto femminile ha gli stessi diritti del ciclismo.

In altra parte del forum ho postato una tabella dalla quale si evince che il ciclismo è di gran lunga lo sport che ha più ore di trasmissione in tv dopo il calcio.
Siamo proprio sicuri che il tifoso di ciclismo voglia un trattamento più equo per tutti gli sport (nel qual caso significherebbe dividere questo spazio anche con gli sport più piccoli), piuttosto che un miglior trattamento per il proprio sport e basta?

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 22/11/2007 alle 08:06
Infatti, in quella che è la mia Utopia di comunicazione sportiva la pallanuoto femminile vale quanto il ciclismo! ed il ciclismo femminile vale quanto quello maschile... il criterio di scelta? l'importanza della competizione: se è mondiale ha la priorità, semplice... esempio: il setterosa vince il campionato del mondo e l'inter vince una partita di serie A? prima pagina per la pallanuoto, almeno tre quarti pagina, poi il resto fra cui il calcio...
Una comunicazione sportiva equa farebbe bene anche alle finanze dello sport femminile, a mio avviso importante quanto quello dell'altro sesso...
Caro Antonello 64, le tue idee mi sembrano quantomeno pessimistiche, non che "calciocentristiche", se a te non interessa della pallanuoto femminile, magari per altri è la passione di una vita, e va rispettata...
ecco l'esempio, almeno televisivo, di comunicazione equa è quello dl periodo olimpico, almeno televisivamente, dove tutti hanno Veramente lo stesso spazio e la stessa importanza, con canali interamente dedicati.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 09:56
Originariamente inviato da antonello64

l'Auditel va e viene a seconda del periodo e dei protagonisti.
Quando esplose Pantani, nel 1994, gli investimenti erano gli stessi dell'anno precedente eppure gli ascolti si impennarono.


Notare che gli investimenti sul ciclismo erano alti: mediaset comprò il Giro nel 93 e lo promosse davvero tanto... cominciavano gli spot un mese prima. E come risposta la Rai propose in quegli anni lunghe dirette del Tour e lo speciale serale che erano anni che non lo faceva.

guarda, di avvenimenti sportivi strapubblicizzati che hanno fatto flop, ce ne sono a bizzeffe (tennis, sci, pallanuoto, pattinaggio...)


vero, ma forse non è stato per una campagna sbagliata? Per esempio. I pattinatori alle Olimpiadi di Torino fanno milioni di ascolti perchè vengono trainati dai giochi nel loro complesso. Quando hanno riproposto il pattinaggio ha fatto flop perchè non si sono resi conto che non bastava quell'assurdità di Ballando con le stelle in versione ghiaccio...


protagonisti al livello di Coppi, Bartali e Magni non li abbiamo più avuti


O non sono stati più "costruiti" (nel senso buono) perchè nell'Italia del rampantismo, del successo, e dell'immagine era meglio proporre qualcosa di diverso da un gruppo di pazzi ringobbiti sui pedali, affaticati e con la faccia sporca? Molto meglio promuovere un figaccione come Tomba nell'Italia che misurava il suo benessere su quanto andavi a sciare, per esempio.
O i campioni sudamericani del calcio che pur di venire nell'Eldorado Italia lasciavano le belle spiagge brasiliane...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 10:45
Originariamente inviato da pony

Caro Antonello 64, le tue idee mi sembrano quantomeno pessimistiche, non che "calciocentristiche", se a te non interessa della pallanuoto femminile, magari per altri è la passione di una vita, e va rispettata...
ecco l'esempio, almeno televisivo, di comunicazione equa è quello dl periodo olimpico, almeno televisivamente, dove tutti hanno Veramente lo stesso spazio e la stessa importanza, con canali interamente dedicati.


leggi bene quello che ho scritto: io ho detto che se tutti gli sport sono uguali la pallanuoto femminile vale il ciclismo, ed il mondiale di tamburello vale Wimbledon o il Tour de France.
Questo se partiamo dal presupposto dell'uguaglianza assoluta.
Ma tu sei sicuro che il tifoso di ciclismo voglia questo?
Io non credo, e sul forum ci sono parecchi esempi in questo senso in questo senso.
Mi sarebbe piaciuto vedere le reazioni se la RAI invece del Giro di Lombardia avesse trasmesso le World Series di baseball, che è pur sempre un evento di livello mondiale ma che in Italia interessa veramente a pochi.

 

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