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Autore: Oggetto: D'huez: un racconto

Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 30/10/2007 alle 19:50
ciao belli,
raccontone lungone.
chissà se è venuto bene, mi direte voi se vi è piaciuto o meno.

Un grazie a Franca e Guido, le cui foto di una vacanza hanno fatto scattare la scintilla.
Ciao
claudio

 

____________________
“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 30/10/2007 alle 19:56

D’huez



Quindicesimo tornante


- …ancora cinque chilometri.
- Cin-que?
- Sì, siamo arrivati.
- Eh, insomma, per modo di dire.
- Massì che lo siamo. Alè-alè.
- …sì-h. Alè…


Quattordici luglio ’97.
Giulio e Francesca scalano gli ultimi tornanti dell’Alpe d’huez. Due e mezza del pomeriggio. L’asfalto si scioglie e si attacca al caucciù sintetico dei copertoncini.

In effetti, si amano.

Fra un giorno arriverà anche il Giro di Francia, con la sua tappa più dura, più temuta e più sognata da ogni ciclista.
Il Tour. Coi ciclisti ossuti e neri come marocchini. Il Tour con il suo mare di gente sulla strada. Il tour con la maglia gialla e quella a pois. – Quel tipo è vestito come la Pimpa.
Aveva detto Francesca vedendo Richard Virenque con la maglietta aderente a cerchi rossi su sfondo bianco.

Sette anni da morosi, o fidanzati, come diceva la mamma di Francesca. Università e dottorato sempre insieme. Mai una lite per davvero.
È la prima vacanza da adulti. In Francia, sulle Alpi, d’estate.
Al tour, col caldo ferroso sulla schiena.

Francesca aveva aderito alla pazza idea di Giulio. La vacanza sulla bici. Come faceva lui ai tempi belli. A diciotto anni, da Pavia a Palermo, con Umberto. Un mese con le borse sulla bicicletta. Italia del sud e ritorno. A dormire in due, maschi puzzolenti e orgogliosi nella tendina canadese prestata da Luigi, il cugino più grande e già sposato.

Lei aveva detto: - Okay, vediamo questo Giro di Francia. L’anno prossimo scelgo io. Scozia o Finlandia.

Lui, oltre alla Scozia, aveva concesso solo gli alberghi. Niente canadese del Gigi. Aveva tentato di convincerla all’acquisto di una superleggera due posti e verandina vista da Longoni, ma niente da fare. Alberghi.
- Per farsi un bagno vero e tornare persone civili.
Aveva detto lei.
Alberghi, ma poi tutto in bici.
Partenza da Pavia. Bici da corsa ma con il portapacchi e le luci. Le borse montate davanti e dietro, impermeabili e con le strisce catarifrangenti. Due tappe di trasferimento: un agriturismo a Susa e una locanda in Francia e poi albergoni in tutte le sedi d’arrivo delle tre tappe di montagna che avrebbero seguito.
La prima sarà proprio qui. Sull’alpe. Due notti a quattro stelle. Pagate dal papà di Francesca. Giulio avrebbe preferito il due stelle di fondovalle, ma voleva dire salire in bici la mattina della gara e rimanere lì, stanchi e sudati sotto il sole, ad aspettare in mezzo alla bolgia.
No.
- Paga papà. Ci svegliamo tardi e facciamo colazione. Giretto in funivia e mangiamo al rifugio. Alle due si torna per prendere il posto sulle tribune. Deciso.
Aveva detto lei.

Adesso eccola lì. Verde e promettente.
La montagna è una Riccione alla vigilia di ferragosto. Tirata su all’in piedi.
Il sole è uguale, picchia sui coppini dei ciclisti in salita e di quelli che giocano a biglie in spiaggia. Il prato al posto del mare e la strada al posto della spiaggia. La folla è srotolata in verticale invece che coricata per terra e sui lettini. Per il resto uguale.
Gente stesa sui prati. Ragazze in bikini. Giovani in costume da bagno, le braccia nere e la pancia rosa. Igloo colorati seminati sui pascoli. Altre tende nel bosco, sbucano più lontane: guardandole puoi immaginare che al mattino, là, si possa dormire mezzora in più. Forse sono dei fidanzati e si sono allontanati dalla bolgia per fare l’amore in tenda, al Tour de France, che non deve essere male, a pensarci davvero.

La corsa è per domani.
I draghi arriveranno sulle bici. Proprio come loro due. E dormiranno in albergo, con l’aria condizionata e i guanciali cilindrici. Come loro, uguale.


Francesca sbuffa. Deve sgusciare dal casino di gente senza investire bambini e rincoglioniti di tutte le nazionalità. Fa lo slalom e si incazza.
Come se non bastasse la salita. Ancora sei tornanti, poi il drittone finale, le case e gli alberghi. Nelle borse sandali tedeschi, un cambio da ciclista, un tot di mutande, due cambi di roba comoda in cotone idrofilo, maglioncino in pile, cappellini, integratori, creme solari, macchine fotografiche e portafogli.
Francesca entra nella nuvola arancione con in testa un pensiero intenso di doccia prolungata.

Giulio si volta. Mette il piede a terra e fa segno a Francesca di fermarsi.
- Gli olandesi!
- Olandesi?
- Sì, non hai capito?
- Capito cosa?
- È il tornante degli olandesi, ti ricordi alla televisione.
- Un po’. Cosa vuol dire?
- È il ritrovo degli appassionati olandesi, vengono sempre alla tappa dell’Alpe, in questo punto
- Ah, e perché?
- …beh per tradizione.
- Tradizione di cosa?
- Beh…. per via di Nolten, credo…
- Chi?
- Nolten. Un ciclista degli anni cinquanta. Olandese.
- Ah…abitava qui.
- Ma no, che c’entra. Nel cinquantadue (mi sembra), per la prima volta, il Tour fece tappa qui e vinse Coppi.
- E Nolten?
- Secondo. Nolten fu secondo. Capisci?
- No.
- Sì, dai. L’abbiamo visto l’anno scorso, in divudì. La serie delle Grandi Imprese. Non ti ricordi?
- No.
- Beh, a farla breve. Nolten era solo al comando, stava per vincere, ma venne raggiunto e superato da Coppi negli ultimi metri. Fece una tappa eroica. Andò in fuga da lontano. Nolten meritava la vittoria. La strameritava, ma Coppi cercava il riscatto dopo che nelle prime tappe era andato a un soffio dal ritiro. Dovette esser una scena…una roba drammatica. Un dramma.
- Non esageri? Diosanto, un dramma!
- Ti dico di si, Nolten non era un campione come Coppi. Sarebbe stata la vittoria della sua vita. Gli olandesi non son fatti per le montagne. Per lui fu un dramma. Piangeva dopo il traguardo. Mica esagerazioni. Però divenne famoso lo stesso, in quella tappa iniziò una incredibile rimonta di Coppi in classifica. Recuperò più di mezzora e vinse quel Tour. Così, di traverso, ogni volta che si pensa a quell’impresa di Coppi si pensa anche a Nolten, che è un po’ la sua spalla, in questa storia.
- E Coppi lo consolò?
- A chi?
- A coso lì, a Nolten.
- E perché?
- Hai detto che piangeva.
- E allora?
- Piangeva…per colpa sua. Di Coppi, voglio dire…
- No. Cioè, non lo so, ma non credo. No, no guarda, lo escludo. Non era previsto. Neanche adesso, è previsto. E poi fra loro c’era un abisso. Poi, dai. È il tour, sono le corse. I regali non si fanno.
- Terribile.
- Ma và. È così. Regole. Punto. Nolten ci aveva provato. Va bene, bravo, aveva avuto del coraggio, ma questo non gli garantiva il successo. Non si fanno sconti. Uno ci prova, ma anche gli altri corrono per battersi a vicenda. Sono le gare. È una guerra. Tutti contro tutti. Come dire…nessuna certezza, nessun privilegio acquisito. In fondo è una società perfetta.
- Col ca.zzo.
- Col ca.zzo no, come paradigma sì. Perfetta. Paradigmaticamente perfetta. È vero dai!
- No.
- Sì, invece.

Giulio risale in bici e con un paio di colpi robusti riprende a salire.
Francesca rimane un secondo a guardarlo. Quel fidanzato che pedala e sembra scrutare qualcosa in mezzo alla folla.
- Guardalo come sbircia. Cosa cerca? Le prove delle sue teorie? mah
Ancora quattro chilometri. L’Orangina. Prima cosa che faccio arrivata in stanza. Mi bevo un’Orangina dal frigobar. Cosa ci troverà in questi Olandesi. Fumàti del cavolo…




Sera


- Omelette, champignons, fois gras. ‘Palle oh! Non li sopporto ‘stì francesi, ti portano una frittatina coi funghi e pare chissà cosa!
- Cosa c’entra il fois gras? Hai ordinato il patè?
- Niente, faccio per dire no? Figurati se ordino quella me.rda! È che è tutto così…pomposo, anche la lingua…ah!
Vorrei vedere. È così, sono fatti così. È la grandeur. Però la frittata è buona, cioè, la sanno fare.
Grazie. La frittaton dei miei cojon, son capaci anche i minchion! Dai, serio!
- No invece. È buona, senti, dosata. La sanno fare.
- Mpf…dosata. Macchè.
- Sì. E comunque si mangia. Bisogna conoscere cosa, ma si mangia. Sentirai in Scozia. Conoscere o no. Sentirai che musica per il palato.
- Non è mica detto.
- Sì, sì. È detto.
- Hanno la carne.
- Sì, anche qui hanno la carne. Eccome. In Scozia carne e stop, fine delle trasmissioni. Lascia stare, è così.
- Ecco, è così, contento? Bene, bravo.

………


- Facciamo una passeggiata?
- Adesso?
- Sì, dopocena, scendiamo qualche tornante, ho sentito che gli olandesi fanno una bella festa stasera.
- Ma saranno due chilometri.
- Anche tre. Pian piano. Ci beviamo una birretta eh?...Le aringhe. Ho voglia di aringa cruda.
Bah! Frittaton, aringhe. Come fai? Bleah.
- Sono ottime eh!
- No, Giulio, guarda. Non ce la faccio. Ho le gambe in pezzi. Vai tu.
- Ma no, resto allora. Ho il Corriere da leggere.
- No, vai. Quale Corriere? Signore santo, siamo in vacanza. Vai. Mi butto a letto e domani sto a posto. Tu vai, poi domani mi racconti delle aringhe.
- Uhm, davvero?
- Sì.
- Davvero?
- …sì-i!




Orange


Aria fresca. Le nove e mezza e una bella passeggiata nel casino.
Sì.
A letto Francesca. Giulio scende a falcate lunghe e rumorose.
Bello.
Bandiere. Striscioni. Camper. Odori di roba fritta. Cori. Gente.
Bella gente abbronzata.
La notte nera sulla montagna. Ecco un arietta più fresca. Giulio tira su la zip fino al mento.
Brrrr.

Eccolo che taglia i tornanti. Saltella sul prato e perde quota come uno stambecco. Taglia di corsa i prati e le bande d’asfalto. Rallenta, si guarda intorno.
Ecco la nuvola arancione. L’odore di birra rancida che punge le narici. Ecco la musica reggae. Ecco l’odore d’incenso.

Giulio si ferma sorridente. Una mano in tasca. Tira fuori un telefonino.
- Sì…hello! Sonaly?....sì, sono Giulio. Ciao. Sono qui, tu dove sei? Sì….ah-a….ah-a…sì, i palloncini, li vedo, ok, arrivo.

Riparte. Punta una direzione verso l’ombra sospesa sulle teste della gente.
Palloncini ha detto Sonaly. Trecento palloncini arancioni, ma il colore si vedrà solo domani. Adesso sembra un nuvolone basso e minaccioso che ballonzola poco lontano da Giulio.
Giulio che attraversa ancora un tornante, schiva tende, ciccioni, cicloturisti con le maglie vecchie dellaPDM, tavolini con le lanterne, gente che canta, fusti della birra e ragazzi accucciati a fumare.
Verso la nuvola di palloncini. Sonaly gli sorride a sorpresa prima del tempo.
Le è venuta incontro e lui si è quasi spaventato. Canottiera pesca, bermuda di jeans e piedi nudi. Lui, che le voleva chiedere se conoscesse la storia di Nolten, fissa i piedi nudi e a Nolten non ci pensa più.

- Giulio.
- Hei…

Le salta al collo e lo bacia subito. Subito con la lingua, tutta dentro.

- Hei…come, dove?
- Ssshh. Vieni.

Lo tira per mano verso fuori. Fuori dal casino. Saluta con la mano libera dei ragazzi biondi che mangiano panini e sorride a Giulio.
Lo tira camminando svelta verso gli alberi. Si ferma e lo afferra di nuovo per il collo. Tira giù.
Un altro bacio. Poi vanno.



Mattina


Un Petit Dejehuner continentale ha riallacciato i rapporti diplomatici tra Francesca e i francesi.
Cappuccino da mettere fra il pessimo e l’orrendo, come tradizione vuole, ma la mezza baguette calda e imburrata, le composte di frutta Bonne Maman, il succo d’arancia e i pain au chocolat, unti e bisunti al punto da costringerti di continuo a pulire la punta delle dita, hanno fatto il loro sporco lavoro.
È li. Contenta di ciucciare rumorosamente indici e pollici.
- Al diavolo il macrobiotico.
Dice a Giulio.
- Questa è una colazione. No?
- Sì, lo è.
- Già. Che giornata fuori eh? A che ora arrivano i corridori?
- Verso le cinque.
- Okay, senti qua, ieri sera ho fatto riservare dall’albergo due posti sulle tribune d’arrivo.Maxischermo in primo piano. Eh? Adesso possiamo prendere la funivia e fare un bel giro sui prati. Torniamo verso le tre. Okay?
- Uhm.
- No?
- Beh, preferivo andare sull’ultimo pezzo duro della salita. A tre chilometri dall’arrivo.
- Ah, io pensavo che…
- Sì, lo so, sei stata gentile…scusa, ma…
- Ma non va bene..
- …cioè, no va bene, ma…sul pezzo duro è meglio…saremo più dentro la gara, ecco…
- Perderemo l’arrivo, però.
- No. Ieri sera ho controllato. Maxischermo ai meno tre e mezzo. Vedremo tutto.
- Sei sicuro?
- Sì. Sicuro.
- Ma allora, a che ora dobbiamo tornare dalla passeggiata?
- Prima possibile.




Prateria


Il prato diagonale è infinito. Abbassandosi e guardando di taglio sembra di essere nella copertina di un disco anni settanta.
Francesca e Giulio camminano paralleli. Francesca a monte, Giulio, sotto di venti metri, si guarda le scarpe.

Dillo.
Oppure molla tutto. Decidi, bastardo.

Undici ore fa carezzavi la testa riccioluta della mulatta in calore. E, a parte chiavarla, le hai detto cento volte “ti amo”,cento “tesoro”, cento “non ti lascio più”, e tutto il cucuzzaro di frasi da fotoromanzo che ti sono rimaste in mente nonostante le letture da ricercatore universitario che ti spari ogni giorno, mattina e sera, da tre anni a questa parte.

Va bene.
È difficile mantenere il controllo quando una come Sonaly munge il tuo ca.zzo. E’ un’esperienza che va provata per poterla giudicare, d’accordo.
Perciò passino le frasi da Nerd redento sulla via del sesso maestoso e solenne, posso capire, ma la sostanza è un’altra cosa.
L’ami.
Trova la soluzione e mettila in campo.
Cristo, hai organizzato tutto da quattro mesi e, miracolosamente, è andato tutto a puntino.
Francesca non sa nulla e non ha sospettato nulla.
Il convegno di Leida, l’extra programma di due giorni, le lettere alla casella in facoltà, tutto liscio.
Persino questa vigliaccata della vacanza al Tour de France, bella scusa per fottersi l’olandesina sotto gli occhi di Francesca.
Ti senti forte, uomo! Una fi.ga da urlo ne vuole da te, per la prima volta in vita tua,e hai perso la testa.
Bene, tutto naturale. Brav’uomo. Onesto. Sonaly è una deroga alla normalità, un allenamento saltato per pigrizia. Ci sta.

Ci sta anche questa freddezza.
Francesca ti ha riservato i posti in tribuna e tu la schifi. Le hai parlato come a una sorella piccola che scazza a registrarti la tappa del Giro. Hai il sapore di Sonaly in bocca e puoi sentirti distante da Francesca per un po’.
Però.

Però, c’è di più.
Tu, l’ami, l’olandese.
E non sai più cosa fare…



Francesca guarda in alto e, senza darlo a vedere, lo spia. Vede i fumetti che escono dalla testa di lui. Ha pensato di vederci i nomi di Pantani, Ullrich e Virenque, in quei fumetti, invece no. C’è altro, c’è di più.

Saranno tre mesi, che Giulio è cambiato.
Prima poco. Poi un po’ di più, impercettibilmente, ma è cambiato.
Lei si è accorta dai dettagli. Li ha messi insieme senza dire nulla, ma è arrivata a una conclusione quasi certa. C’è un’altra.

Da qualche giorno sembrava tutto tornato come prima. Dalla partenza della vacanza in bici, ma adesso no. Questo posto, qui c’è qualcosa.
Eccolo che si guarda le Timberland, pensieroso. Qui, su questa montagna e con questa giornata.
Lei lo sa. Non esiste.
Adesso basta.

Francesca si ferma. Si toglie gli occhiali. Un gesto nervoso per aprire il marsupio e riporveli. Grandi passi verso sinistra, perde quota e si avvicina a lui. Lo ferma.

- Giulio, perché?
- …
- Perché?!
- Non lo so.
- Sono io?
- No.
- Ma allora, cosa?
- Niente. Non lo so… È un momento così, non chiedermi niente.
- Ma passa? Questo momento, poi, passa? Io posso aspettare sai? Io mi sono allenata ad aspettare. La fortuna non è sempre buona e se il momento passa, io poi la fatica la dimentico. Se alla fine c’è il traguardo io, io tengo duro. Non mollo, sai, non mollo…hai capito Giulio, io non mollo, hai capito?
- Ho capito, lo so…scendiamo? È ora. Stanno arrivando.



Marco


Le ha tenuto la mano tutto il tempo, in funivia. Ma senza grattini e senza bacetti nell’orecchio.
Francesca si è rimessa gli occhiali e ha guardato di lato per dieci minuti. Tutta la discesa.
Scendere sospesi, nel silenzio, verso il caos. Giulio ha pensato a Sonaly tutto il tempo. L’appuntamento è per le tre e mezza.
Sotto i palloncini.


14.25
L’odore è forte. Più forte che quello della notte scorsa. Fritto, formaggio, birra. I palloncini arancione sono la metà. Ogni tanto se ne stacca uno dal plotone ribollente e vola nel celeste candeggiato del cielo. Vola su, piroettando come una ballerina ubriaca.

Ecco il posto.
Lo schermo si accende e il vociare si placa tutto attorno. Le immagini sono scomposte in puntini colorati come un Seurat. La luce meridiana le rende quasi illeggibili. Si vede un gruppo allungato in fondovalle e maglie rosa davanti.

-I Telecom! Sono i Telecom che la menano!

È un accento torinese che spiega al mondo la tattica di gara visibile sullo schermo.

Giulio e Francesca tagliano la folla.
- Qua è un bel posto.
- Ok.

Nel centro del vortice arancione. Prendono posto. La montagna è mostruosa. La gente è mostruosa. Si sentono canti. Ondate di afa e puzzo rancido. Dei ciclisti risalgono l’asfalto spintonati da spettatori ubriachi. Le facce sono rosse e cattive. Smorfie bestiali addentano panini con le salsicce. Mandibole che masticano e a fanno rumore. Ganasce spalancate. Denti gialli. Tartaro.
Vecchi, brutta gente.
A Francesca viene da piangere.

14.55
Lo schermo è sempre troppo chiaro e ci si ammazza gli occhi.
Le maglie rosa sono ancora davanti a tutti e formano una linea. Ecco una inquadratura dall’elicottero: rettangoli verdi e gialli, una banda grigia li taglia in due e divide gruppi di puntini neri e rossi. I campi, la strada, le case.
Ecco il gruppo. I ciclisti macchiettano la carreggiata.
I puntini colorati sono uno per corridore. Ecco la fila di biglie rosa-fucsia: ancora davanti a tutti.
- É un mondo al contrario.
Dice Francesca.
- Cioè?
- Guardali, un fiammifero al contrario. Vedi, il bastoncino rosa con la punta di zolfo, solo che lo zolfo non è giallo. Eccolo lì, in fondo...è Ullrich?
- Sì, stanno menando l’attacco alla salita. Il fiammifero accende la miccia.
- Perché lo fanno?
- Beh, per difendere la maglia, credo.
- Ma non dovrebbero rallentare, per difenderla intendo, così non creano casini a Ullrich?
- Sì, no,…è una cosa che si fa, ecco…
- Cioè?
- ..menano l’attacco alla salita finale…vogliono mettere in difficoltà gli scalatori. Al gancio, si dice.
- Non li capisco. Sbagliano tutto. Hanno una cosa ben salda in mano e invece di mantenere tutto tranquillo e restare calmi, cosa fanno? Accendono le micce. E se Pantani tornasse lui. Se tornasse forte? Cosa sarebbe servito tutto questo … menare l’attacco della salita?
- No, vedi, loro devono fare così.
- …ma sbagliano sai? Sbagliano…Marco potrebbe risorgere oggi. Lo sai?
- Potrebbe, ma potrebbe anche crollare…per sempre.
- No. È troppo stupido. Lo sottovalutano, lo stanno sottovalutando…
- Non è proprio così. Fanno in modo da mettere Ullrich in condizione di…
- Di?
- Di vincere.
- Ma non sta già vincendo, non ha già vinto. Non è il padrone della corsa? Vuole vincere anche qui? Come Coppi?
- No, non dico questo…
- Cosa allora, cosa vogliono questi campioni, questi maschi sulle bici…cosa vogliono dimostrare?
- Niente…non dimostrano niente. Che c’entra poi… è la corsa….si prendono quello che è loro. È così. È sempre stato così.
- Cosi come, com’è?
- Beh, bisogna aver corso per capire, Francesca…
…ma come parli: “bisogna aver corso?” . Che significa?
- Che certe cose vanno fatte così. Punto.
- Punto?
- Sì, punto. Punto e basta.


15.20
Giulio, non guarda più lo schermo. Una testa riccia spunta dal fitto di gente di fronte.
Sonaly esce dal mucchio e si ferma.
Francesca l’ha vista anche lei e adesso lo sa.
Restano così, divise dall’asfalto pitturato da scritte in olandese e da ca.zzi bislunghi.

La ragazza è bellissima. Labbra da negra e naso piccolo. Francesca nota le
tette: la pu.ttana non porta il reggiseno…
Sonaly resta un attimo, punta Giulio, poi scivola di nuovo nel mucchio di corpi e scompare. I riccioli si rivedono a tratti, si allontanano in mezzo ad altre teste. Sopra, bandiere e cartelli. Sopra e dietro una nuvola di palloncini arancione.
L’odore di birra è insopportabile.

15.30
Giulio si sporge avanti, mezzo passo verso il bordo opposto…

- La salita! Cominciano!

È il torinese di prima che non si perde un secondo della diretta. Giulio si ferma. Guarda in alto. Ecco i fantasmi puntinati ondeggiare a sincrono. Il primo tratto è il più duro. Le maglie rosa sono affiancate, ma una alla volta scompaiono dallo schermo.

- I Telecom sono morti! Alè Pirata che sono morti!

Sempre lui. Ne sa una più del prete.
Giulio guarda ancora nella montagna di corpi assiepata di fronte. Sonaly deve essere in attesa, sotto i palloncini, come da accordi. Scenderanno la montagna insieme. A piedi. E poi un treno fino a Nizza. L’amore giovane in costa azzurra
La bici e Francesca abbandonate sull’Alpe. Doveva spiegare, ma non l’ha fatto. È mancato il cuore.
E ora, la vita che cambia per sempre.
Sotto i palloncini un nuovo inizio e una mitragliata in faccia a tutto quello che c’è stato prima.

15.35
Giulio si volta verso Francesca che ha capito e chiude gli occhi in basso. Giulio si muove per andare. Un boato squassa l’aria: tutti urlano qualcosa. Braccia alzate e corpi protesi che saltano. Impediscono a Giulio di fare un passo.


- Marcoooo! È lui-è lui-è lui-"particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura"èluuuuuui!

Pantani. Il torinese l’ha riconosciuto per primo.
È scattato sul pezzo duro. Poche centinaia di metri dall’inizio della salita.
Una testina lucida ondeggia in primo piano. Puntini color carne che formano un cerchio. Dietro un puntino giallo che si allontana.
Ora da sopra. La testina pelata è attaccata a una maglia blu e gialla. Ondeggia lentamente di qua e di là. Un tornante, la testina si ferma, il ciclista descrive mezzo cerchio e la testina riprende a ballare.
È in fuga. Dieci secondi di vantaggio.


15.40
Pantani è tornato. Una gamba spappolata contro un fuoristrada. Ed è tornato.
Mesi di cure e di ginnastica. È tornato. Ha aspettato e ha stretto i denti come un cane.
È tornato lui.
L’immagine è migliore, il sole offende di meno contro lo schermo e tutti vedono le ginocchia pompare i pedali verso il basso. La testina pelata oscilla sempre di più.

Giulio si blocca.
Ancora qualche secondo. Questa vigliaccata può aspettare. Questa montagna è qui da sempre. Marco Pantani è tornato oggi.

15.50
Francesca allunga una mano e tocca il suo uomo, che si volta.

- Hai visto?
- Sì.
- È tornato, hai visto?
- Sì.
- E tu, lo aspetti qui?...con me?
- Sì.

16.25
Le moto sono passate tutte. Il rumore dell’elicottero è più intollerabile dell’odore di birra. L’urlo della folla risale i tornanti e il cuore scoppia. Contro il cielo i palloni arancione si staccano uno via l’altro e ormai il nuvolone è un gruppo che fatica a fare ombra a dieci cristiani.

Giulio non ha più detto una parola. Francesca appoggia le labbra alla sua spalla destra e resta lì.
Arriva.

Il giovane ha la faccia da vecchio. Ondeggia disperato, gli occhi matti e fissi in avanti, sembra voler morire ad ogni pedalata. La testa ciondola e le orecchie sporgono come balconcini liberty. Gli uomini che erano accalcati sulla strada si aprono davanti a lui come un sipario che si srotola all’infinito.

Passa nel silenzio. E tutto sembra indifferente.
La velocità consuma il momento e il boato esplode dopo.
Giulio e Francesca balzano sulla strada insieme a mille altri. Urlano, si baciano.

- Vince, ca.zzo, vince. Non arrivano più, gli altri. Non lo prendono più….è finita, non lo prendono più….

16.45
Le immagini sul maxischermo. L’uomo con la faccia vecchia si alza e urla trasfigurando se stesso.

17.50

L’erba calpestata è quasi fango secco.
Gli olandesi scendono la montagna e Giulio non cerca più nessuno.
Francesca è stesa lì accanto e appoggia la testa sulle sue gambe.
Lui lo sa come fa: fra poco apre la bocca e si addormenta. Vederla dormire gli è sempre piaciuto molto.
Gli ultimi palloncini arancione trotterellano verso le nuvole.
Quasi, non si vedono più.

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Non registrato



  postato il 30/10/2007 alle 20:14
Un grandissimo piacere leggere questo racconto, Claudio! Non solo per la intensa storia d'amore tra Giulio e Francesca ma anche per aver evocato il mio ciclista preferito, che non dimenticherò mai: Marco Pantani.

Commovente!

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Giugno 2009




Posts: 1863
Registrato: Oct 2007

  postato il 30/10/2007 alle 20:40
gran bella storia, appassionante e avvincente bravo!



bella occasione per ricordare il pirata, ciao Marco!

 

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io sono un saavvvoonnnéééésse

Un uomo solo al comando... la sua divisa è bianco-celeste... il suo nome è Fausto Coppi
CAMPIONE DEL MONDO FANTACICLISMO CICLOWEB 2008 vincitore del Giro del Piemonte, MEDAGLIA DI BRONZO alla crono mondiale

FANTACICLISMO CICLOWEB 2009
DOPPIETTA AMSTEL GOLD RACE - FRECCIA VALLONE
VINCITORE CLASSICA DI AMBURGO,VINCITORE MEMORIAL CIMURRI, innumerevoli piazzamenti

FANTACICLISMO CICLOWEB 2010
BRONZO CRONO MONDIALE, ARGENTO MONDIALE IN LINEA
VICITORE GIRO DI LOMBARDIA

ORGANIZZATORE CKC '09

 
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Livello Hugo Koblet




Posts: 410
Registrato: Oct 2006

  postato il 30/10/2007 alle 21:19
Bravo, bel racconto e bellissimo ricordo del Pirata

 

____________________
"Quando scatta lui, io mi giro dall'altra parte, altrimenti mi demoralizzo", Ivan Gotti, a proposito di Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Settembre 2009, Marzo 2010, Maggio 2010




Posts: 2421
Registrato: Oct 2007

  postato il 30/10/2007 alle 23:25
Grazie! le poche "pennellate" con cui illustri il passaggio del Panta sono veramente folgoranti...come lo era lui, del resto!
E poi, evviva, una volta tanto vince la TENEREZZA!

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 30/10/2007 alle 23:46
........roba da farci un film. Grande dancè, forse la "pièce" migliore...sarà perchè ho un debole per i buoni sentimenti.

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 30/10/2007 alle 23:57
bella storia, con la passione per il ciclismo che amalgama tutto.
Un intreccio di storie dove, a mio parere, vince la regolarita',
come nei Grandi Giri.

 

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
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  postato il 31/10/2007 alle 00:31
Originariamente inviato da claudiodance

ciao belli,
raccontone lungone.
chissà se è venuto bene, mi direte voi se vi è piaciuto o meno.

Un grazie a Franca e Guido, le cui foto di una vacanza hanno fatto scattare la scintilla.
Ciao
claudio



Claudio, hai mai pensato di metter in un libro la raccolta dei tuoi racconti pubblicati qui sul forum? Penso non sia una brutta idea perchè sono tutti molto belli!

 

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  postato il 31/10/2007 alle 08:54

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 31/10/2007 alle 10:36
Racconto bellissimo...

Claudio, grazie anche da parte mia per aver rievocato l'immagine di Marco...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/10/2007 alle 10:47
Complimentissimi a Claudio.
L'attacco della storia (Pavia-Palermo in bici, etc. etc.) mi sa di qualcosa di già sentito
Il resto è molto bello e divertente. Bravo bravo bravo

Ma te dimmi sto Giulio che sembra così posato all'inizio del racconto, che cosa ti combina! E chissà che piega avrà preso la sua vita dopo quella due giorni all'Alpe d'Huez.

 

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  postato il 31/10/2007 alle 14:03
Complimenti......

 

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prima o poi in cima s'arriva!!! meglio prima che poi!!!!

 
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  postato il 31/10/2007 alle 14:33
Grande Dancellozzo!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/10/2007 alle 23:12
Come si dice nell'Ambiente: "bravo, bravo, bella storia" (ma non c'è un emoticon con coppola e lupara?)

Anche verosimile, a parte ... l'agriturismo a Susa

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/10/2007 alle 23:37
grande dancelli
grandissimo personaggio quel guido...no ,scusa, quel giulio..

mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/11/2007 alle 11:03
racconto bellissimo...veramente uno dei migliori

hai capito quel Giulio...Prafo Prafo!!!! ...se non ci fosse stato il Panta convolava via con l'olandesina....

...con tutto il rispetto meglio il Panta va'!!!!

che ricordi quella tappa...ho ancora i brividi se ripenso a quell'urlo liberatorio all'arrivo...

...grazie ancora e sempre di tutto quello che hai dato a questo sport e a tutti noi Marco

 

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  postato il 01/11/2007 alle 11:39
Bellissimo racconto Claudio, davvero.

Non c'entra niente ma l'estate scorsa, mentre leggevo "La zattera di pietra" di José Saramago, sono capitato su un passo che mi ha fatto pensare proprio a te. Mi dissi che avrei dovuto postarlo in onore al nostro narratore principe, poi il tempo è passato e non l'ho fatto. Lo faccio ora, nel thread Profumo di letteratura.

PS Per le tue critiche alla cucina francese, 'la plus grande cuisine du monde!", ti sarà proibito l'accesso sul suolo di Francia...

 

[Modificato il 01/11/2007 alle 11:53 by Felice]

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Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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  postato il 01/11/2007 alle 11:48
La frittaton dei miei cojon, son capaci anche i minchion!

Spassosissimo questo passaggio!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/11/2007 alle 11:48
Claudio, hai un grande talento. Complimenti!!!!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/11/2007 alle 11:49
Originariamente inviato da Felice
PS Per le tue critiche alla cucina francese, 'la plus grande cuisine du monde!", ti sarà proibito l'accesso sul suolo di Francia...


spero sia ironico vero!!!! con tutto il rispetto verso i nostri cugini francesi (ma anche no ehh ...ovvio che si scherza) ma la nostra cucina mi sembra un TANTININO migliore della loro

 

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  postato il 01/11/2007 alle 11:59
Originariamente inviato da robby

Originariamente inviato da Felice
PS Per le tue critiche alla cucina francese, 'la plus grande cuisine du monde!", ti sarà proibito l'accesso sul suolo di Francia...


spero sia ironico vero!!!! con tutto il rispetto verso i nostri cugini francesi (ma anche no ehh ...ovvio che si scherza) ma la nostra cucina mi sembra un TANTININO migliore della loro


Beh, "la plus grande cuisine du monde" é un po' come gli Champs Elisées, "la plus belle avenue du monde!"... Eh, 'sti Francesi, proprio incorreggibili!

PS Però in Francia non si mangia malaccio...

 

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  postato il 01/11/2007 alle 12:28
Se mi è concessa una piccola digressione culinaria:
in Francia si mangia STRANO. Ci sono delle cose buonissime (ricordo un piatto a base di insalata, crostini e formaggio di capra fuso!) e altre che possono piacere o no (piatti "speciali", agrodolci, dolcesalati, in ogni caso particolari). E queste due cose le si può trovare nella stessa via, nello stesso paesino, convivono. E convivono spesso in ristorantini che qui da noi non passerebbero nemmeno un'ispezione, ma là vanno benone (per i francesi e anche per chiunque ci si trovi a desinare).
Tralascio logicamente i "grandi ristoranti", per parlare dei quali si potrebbe anche citare il Benni del "Bar sotto il mare"(digressione letteraria nella digressione culinaria: chiudo gli OT, promesso! )

 
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  postato il 01/11/2007 alle 20:30
Bellissimo racconto, forse il migliore

 

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  postato il 01/11/2007 alle 21:17
che storia bellissima, complimenti!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/11/2007 alle 22:58
io, però, speravo mollasse la borghese per la bonazza.....anche se mi aspettavo un qualche particolare fetish, tipo un tacco assassino anche sull'Alpe


 
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  postato il 02/11/2007 alle 03:06
Bellissima storia, Claudie'.

Hai veramente una bella mira. Sai far centro, non è da tutti.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/11/2007 alle 17:03
Per la cronaca, il giorno dopo Pantani crollò a Courchevel .. Claudio, ne sai qualcosa? E Giulio?

 

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  postato il 02/11/2007 alle 19:09
ecco che fine aveva fatto quella zocc.ola dell'olandesina!!!

aveva detto che ero l'uomo più importante della sua vita.

grande claudieto, tuo padre aveva ragione però, sei un pò sporcaccione!

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 02/11/2007 alle 19:28
Originariamente inviato da Felice

PS Però in Francia non si mangia malaccio...

No...PEGGIO!!!!
Sformati di qua, sformati di là... ma mi facci il piacere, mi facci! (alla Totò)

Te lo dice uno che in Francia ci ha vissuto per un po'... esperienza traumatica direi!

 

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  postato il 02/11/2007 alle 22:50
@ Franck,
Bella VDb, hai la fortuna di godere le fiction anche nel loro lato sconosciuto. Quello che rimane all’immaginazione del lettore. Complimenti.

@Felice
Carissimo, la cucina francese la conosco troppo poco, ma quel poco mi piace, sempre in attesa di venire a Parigi e scofanarmi la qualsiasi a spese tue!
Comunque, approfitto per dire una cosa: declino ogni responsabilità dalle opinioni espresse dai miei personaggi! essi vivono di vita propria e dopo un iniziale controllo da parte mia, partono per la tangente e fanno proprio come gli pare e piace! Sono quasi tutti dei mascalzoni, ma non è colpa mia.
Infatti é Francesca ad esprimere il giudizio negativo sulla cucina francese e sulle “Frittaton”. A me le omelette piacciono di brutto e mai mi sognerei di criticarle.
Altro esempio: quell’infoiato di Giulio è talmente via di testa da confondere di brutto l’episodio di Coppi e Nolten: non fu l’alpe d’huez, il teatro del sorpasso nel 52, ma il Puy de Dome, ma anche qui...non sono io, Claudio, a sbagliare, ma Guido, che cerca di dare una spiegazione a Francesca, ma appena parla di Paesi Bassi, gli entra in circolo il sistema operativo ormonale e scazza la storia del tdf.
Eh, lo so, vantaggi dello scrivere, da un lato è un bel casino come dice Saramago, ma dall’altro si può sempre dare la colpa a i personaggi anche degli errori propri!!
Seriamente: ringrazio l’ottimo Alex (Grimpeur 55x11) che mi ha fatto notare l’imprecisione in un messaggio privato. La carineria di non farlo pubblicamente (per non sporcarti il 3d!) merita una piccola ammenda da parte mia. Anche controllando meglio, non avrei cambiato: il particolare nell’economia del racconto il ricordo di Coppi che batte Nolten si ricollega all’Ullrich criticato da Francesca e al maschilismo velato e “bon ton” di Giulio e forma uno dei temi della trama. E poi, come gia detto, sono le parole di Guido, non le mie, e per fortuna la cosa ci può stare!
In ogni caso Coppi vinse anche la tappa dell’Alpe d’huez quell’anno e fu la “prima” volta di quello che divenne l’arrivo più glamour del tour de france moderno...grande Fausto.

@ profroubaix
tranquillo, Sonaly non era troppo interessata al ciclismo, e Pantani o no, potrebbe essersi consolata velocemente...

@Carrefour,
grande! Finalmente un commento giustamente maschiale e testosteronico! Tutti gli altri sembravano contenti del finale “..e vissero felici e contenti...”. Ma cos’è diventato il forum, una sede di CL? (citazione da Profroubaix durante un conversazione telefonica)

@ molti,
grazie per i complimenti. Fa piacere che sia piaciuta anche la piccola scena di Pantani. É un personaggio secondario, ma è la chiave della scena principale del racconto, infatti l’ho maturata per un sacco di tempo prima di buttarla giù. Grazie raga.

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 02/11/2007 alle 22:53
Originariamente inviato da mestatore

grande dancelli
grandissimo personaggio quel guido...no ,scusa, quel giulio..

mesty


ciao mesty,
bel personaggio, ma davvero lontano anni luce da quello che ha stimolato il racconto all'inizio...un tipo tutto diverso, tutto numeri e bicicletta...

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 03/11/2007 alle 00:34
Originariamente inviato da claudiodance

@Felice
Carissimo, la cucina francese la conosco troppo poco, ma quel poco mi piace,


In effetti, conoscere la cucina Francese, specialmente stando a Parigi, é quasi un'impresa. Trovi ristoranti cinesi, greci, italiani, messicani, argentini, tutto quello che vuoi insomma, ma se vuoi un ristorante francese bisogna proprio andarlo a cercare...

Originariamente inviato da claudiodance

sempre in attesa di venire a Parigi e scofanarmi la qualsiasi a spese tue!


Per questo vale sempre quanto detto a suo tempo via messaggio privato. Ca sera avec un très grand plaisir, mon ami...

Originariamente inviato da claudiodance

Comunque, approfitto per dire una cosa: declino ogni responsabilità dalle opinioni espresse dai miei personaggi! essi vivono di vita propria e dopo un iniziale controllo da parte mia, partono per la tangente e fanno proprio come gli pare e piace! Sono quasi tutti dei mascalzoni, ma non è colpa mia.
Infatti é Francesca ad esprimere il giudizio negativo sulla cucina francese e sulle “Frittaton”. A me le omelette piacciono di brutto e mai mi sognerei di criticarle.
Altro esempio: quell’infoiato di Giulio è talmente via di testa da confondere di brutto l’episodio di Coppi e Nolten: non fu l’alpe d’huez, il teatro del sorpasso nel 52, ma il Puy de Dome, ma anche qui...non sono io, Claudio, a sbagliare, ma Guido, che cerca di dare una spiegazione a Francesca,


Guido? Pensavo che si chiamasse Giulio...

Originariamente inviato da claudiodance

ma appena parla di Paesi Bassi, gli entra in circolo il sistema operativo ormonale e scazza la storia del tdf.


Perbacco, pure lui un controllo anti-doping "troppo negativo"? Ormoni leggeri eh? C'era da aspettarselo... Ormoni leggeri e testosterone pesante, come da seguito della storia!

Originariamente inviato da claudiodance

Eh, lo so, vantaggi dello scrivere, da un lato è un bel casino come dice Saramago, ma dall’altro si può sempre dare la colpa a i personaggi anche degli errori propri!!
Seriamente: ringrazio l’ottimo Alex (Grimpeur 55x11) che mi ha fatto notare l’imprecisione in un messaggio privato. La carineria di non farlo pubblicamente (per non sporcarti il 3d!) merita una piccola ammenda da parte mia. Anche controllando meglio, non avrei cambiato: il particolare nell’economia del racconto il ricordo di Coppi che batte Nolten si ricollega all’Ullrich criticato da Francesca e al maschilismo velato e “bon ton” di Giulio e forma uno dei temi della trama. E poi, come gia detto, sono le parole di Guido,


Ohibò, forse il personaggio del racconto si chiamava veramento Guido, devo essermi sbagliato...

Originariamente inviato da claudiodance

@Carrefour,
grande! Finalmente un commento giustamente maschiale e testosteronico!


Anche Carrefour de l'arbre é un adepto dei cerotti al testosterone? Facciamogli un test ant-doping alla svelta! Due anni di squalifica non glieli leva nessuno! Così noi incrementalisti faremo i salti di gioia perché ne hanno beccato un altro e i perfezionisti saranno felici e contenti perché potranno dire che é tutta colpa de Mac Quaid. E' l'UCI con la complicità della Wada e del CIO che hanno spinto Carrefour a far uso dei cerotti. E, in fin dei conti, tutto questo solo per permettere aé Torri di fare una comparsa in televisione!

Originariamente inviato da claudiodance

Tutti gli altri sembravano contenti del finale “..e vissero felici e contenti...”. Ma cos’è diventato il forum, una sede di CL? (citazione da Profroubaix durante un conversazione telefonica)


Ma che felici e contenti d'Egitto! Si sa come vanno a finire queste storie: Giulio e Francesca si sono sposati qualche mese dopo il ritorno dalla vacanza all'Alpe d'Huez. Due anni dopo hanno divorziato.

Originariamente inviato da claudiodance
@ molti,
grazie per i complimenti. Fa piacere che sia piaciuta anche la piccola scena di Pantani. É un personaggio secondario, ma è la chiave della scena principale del racconto, infatti l’ho maturata per un sacco di tempo prima di buttarla giù. Grazie raga.


Claudio, decisamente a te piace convivere con il pericolo: una critica alla cucina francese può valerti il bando dalla terra di Francia. Ma dire che Pantani é "un personaggio secondario", beh questo può valerti il ban da Cicloweb!

Ciao, ciao!

 

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  postato il 03/11/2007 alle 12:59
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da claudiodance

@Carrefour,
grande! Finalmente un commento giustamente maschiale e testosteronico!


Anche Carrefour de l'arbre é un adepto dei cerotti al testosterone? Facciamogli un test ant-doping alla svelta! Due anni di squalifica non glieli leva nessuno! Così noi incrementalisti faremo i salti di gioia perché ne hanno beccato un altro e i perfezionisti saranno felici e contenti perché potranno dire che é tutta colpa de Mac Quaid. E' l'UCI con la complicità della Wada e del CIO che hanno spinto Carrefour a far uso dei cerotti. E, in fin dei conti, tutto questo solo per permettere aé Torri di fare una comparsa in televisione!



macchè cerotto......

Già me li vedo, i "colleghi" cerchiobottisti, dopo la mia squalifica: "ha sbagliato, ma in fin dei conti non è colpa sua"....

 
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  postato il 03/11/2007 alle 13:04
Ah Ale stai dicendo che il tuo testosterone è tutto naturale! Me lo segno negli appunti ehehehe

 

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  postato il 03/11/2007 alle 13:11
…o mamma! che confusione!
Guido, Giulio, PierGuido, AntonGiulio, AntonLuca…Magda, mi ami?!?!?… Argghhhhhhh! (lo portano via).

 

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  postato il 03/11/2007 alle 18:40
Originariamente inviato da claudiodance

…o mamma! che confusione!
Guido, Giulio, PierGuido, AntonGiulio, AntonLuca…Magda, mi ami?!?!?… Argghhhhhhh! (lo portano via).



Ormai è posseduto dai suoi personaggi, come miky con (da) Bjarne: fra un po' si metterà persino a dire che ha scalato il Mortirolo con Guido .... luuuuui?

 

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  postato il 03/11/2007 alle 19:34
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da claudiodance

…o mamma! che confusione!
Guido, Giulio, PierGuido, AntonGiulio, AntonLuca…Magda, mi ami?!?!?… Argghhhhhhh! (lo portano via).



Ormai è posseduto dai suoi personaggi, come miky con (da) Bjarne: fra un po' si metterà persino a dire che ha scalato il Mortirolo con Guido .... luuuuui?

nego, nego tutto, sono contro le salite come il mortirolo per motivi politici!!
e poi il mortirolo non è neanche duro come il Fittanze...in valtellina non esiste ciclismo vero....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2007 alle 22:25
claudio sono con te.

anche io, che scrivo sempre ho fatto questo..ho scalato quello...,il mortirolo non l'ho mai fatto.
motivi politico-ideologici.

ne' intendo farlo

a meno che tu non ci vada, in quel caso non rinnegherò certo il ruolo di gregario e sarò lì con te...

ma spero che tu non impazzisca del tutto

un abbbbbrrracccione

mesty

 
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  postato il 05/11/2007 alle 15:06
4 giorni di vacanza sono serviti ad una piccola riflessione
sul personaggio dell'olandesina Sonaly.

Allora, vediamo di capire: questa graziosa benefattrice si sobbarca
un viaggione ed una convivenza con un'orda ubriaca ed un po' fumata
per una serata di fuoco (si fa per dire, dopo tutti quei Km di
salita.....) seguita da una vacanza al mare?
Questo personaggio meriterebbe un racconto a se' (io la butto li'....)
sarebbe anche interessante capire se dopo il viaggio e la notte all'adiaccio la tizia se ne sta dell'abbandono o cerca la vendetta
(magari piantando rami nelle ruote dei ciclisti che scendono
dall'alpe d'huez) o la consolazione.

Anche su Francesca ci sarebbe da dire, mazza lei si che e'
un personaggio da CL. Quasi un accessorio, ma con il papy...

A Giulio no. A lui farei un monumento sia per il giro
in bici sia per il doppio turno "coppa e campionato"

P.S.: ecco se tu hai rischiato di inimicarti i Pantaniani io
mi sono appena messo contro tutte le donzelle del forum.
Come direbbe Stress, andiamo avanti cosi'

 

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  postato il 05/11/2007 alle 23:11
Originariamente inviato da pedalando
Come direbbe Stress, andiamo avanti cosi'


E come direbbe Kennedy (Ted, non a caso): "perchè no?"

 

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  postato il 05/11/2007 alle 23:12
Originariamente inviato da mestatore

claudio sono con te.

anche io, che scrivo sempre ho fatto questo..ho scalato quello...,il mortirolo non l'ho mai fatto.
motivi politico-ideologici.

ne' intendo farlo

a meno che tu non ci vada, in quel caso non rinnegherò certo il ruolo di gregario e sarò lì con te...

ma spero che tu non impazzisca del tutto


Il Mortirolo lui?
Come, con l'argano?
Vabbè che Moser ha vinto un Giro, ma c'è un limite alla pazzia ..

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2007 alle 08:08
ahhh sì...io credevo cheil Dance fosse già impazzito.....

...guarda te, allora me la sono immaginato quel sms del 11/08/07 in cui il suddetto tricampeon scriveva " Assistito da fidp guido completo ardimentosa ascensione cicloalpinisticain tempo di tutto rispetto"

ahhh povero il mio cellulare che si inventa i messaggi e pure i mittenti...

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/11/2007 alle 10:38
http://it.youtube.com/watch?v=VDyvDxuAerk

Ed ecco a voi la curva degli olandesi, ripresa da una semiseria troupe australiana. A voi la possibilità di scorgere sullo sfondo di qualche immagine il nostro Giulio...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 24/02/2008 alle 20:08
Mi ero dimenticato di quanto fosse bello questo racconto...
L'ho riletto tutto, piano, con attenzione, con interesse. Ancora una volta.
Complimenti Claudio, complimenti. Ancora una volta. Complimenti...

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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