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Autore: Oggetto: Un ladro, le vacanze e... Cicloweb!

Livello Marco Pantani




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  postato il 27/10/2007 alle 12:22
Originariamente inviato da Donchisciotte

Sempre a disposizione, Felice,lo sai.


Beh, non ho mai avuto dubbi su questo...

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Settembre 2009, Marzo 2010, Maggio 2010




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  postato il 27/10/2007 alle 12:57
Originariamente inviato da Felice
L'esame di stato é, in fondo, qualcosa di personale. Il fatto che tu abbia passato l'esame di stato non ha nessuna conseguenza sulla riuscito del mio esame.

io non credo che si possa affermare questo con tale leggerezza. Abbi pazienza, ma occorre guardare le cose più da vicino. Così come per il caso dell'aspirina per il mal di testa. Tutti i giorni affrontiamo delle situazioni in cui anche un briciolo di prontezza in più può fare la differenza, senza per forza dannaggiare un altro, semplicemente passando prima di lui. A maggior ragione l'esame di stato: l'ho fatto anche io. Se avessi trovato il sistema di memorizzare (perchè alla fine si tratta sempre di questa pappagallesca attività, alla faccia della reale maturazione intellettuale della persona...) le stesse cose nella metà del tempo, grazie a qualcosa, avrei avuto anche il tempo di viaggiare un pò per conoscere meglio il campo in cui lavorerò. Mi pare un bel vantaggio su chi mi farà conocorrenza nel mio lavoro, che invece ha passato gli anni dell'università e della specializzazione chiuso in casa sui libri...
In più, se la gente passa gli esami rispondendo con facilità a tutti i quesiti, l'anno successivo lo fanno più difficile, o no? E poi va a finire che la simpamina devi prenderla per forza...

Io sono molto dubbiosa anche sull'opportunità dei vari carboidrati liquidi, cheer pack e barrette ormai usati dappertutto... Ma non sono anch'essi modalità ARTIFICIALI di miglioramento della prestazione?
Se, come diceva Loretto Petrucci, mi porto nelle tasche 1 kg. di carne trita , infine mi nutro con qualcosa che tutto sommato trovo in natura... il gel con creatina che equivale ad un piatto di pastasciutta, non lo raccolgo nei campi, così, pronto da assumere in 10" e leggerissimo, tanto che me ne posso mettere in tasca anche cinque o sei. Il piatto di pasta, non ci sta, nelle tasche, e per mangiarlo dovrei pure scendere dalla bici!

quanto ai progressi della medicina negli ultimi anni... beh, dall'influenza guarivi in tre giorni anche 30 anni fa, anzi, a furia di aspirine e rimedi vari i virus sono diventati più resistenti e non te ne liberi più. Poi, abbiamo l'ingegneria genetica, e la usiamo per i trattamenti di bellezza...

 
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  postato il 27/10/2007 alle 14:13
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Quoto dall'altro thread:

Originariamente inviato da Felice

Io aggiungerei la probabile adesione di qualche incrementalista in potenza o di fatto al partito dei MENEFREGHISTI, con conseguente rinuncia a portare avanti il dibattito sull'argomento nel forum e al diritto di voto in questo sondaggio. Uno di questi sono io, anche se figuro nella lista degli "esponenti di spicco" degli incrementalisti.


E meno male che non ti fregava, sennò che facevi?



Beh Mario, il fatto certo che io nel sondaggio non abbia votato é un dato di fatto. Ignoro se avete modo di verificarlo, ma potete fidarvi della mia parola.
Ed é un fatto altrettanto acclarato che per un certo tempo mi sia astenuto dall'intervenire, esattamente come ho detto.
Questo però non significa che mi sia auto-condannato al silenzio perenne, non ti pare?
Ad ogni modo, non interverrò più come prima. Lo farò più di rado e, soprattutto, cercherò di evitare come la peste le discussioni che si annunciano essere un "muro contro muro": sono solo delle perdite di tempo.

Mi hai spiegato cosa debba intendersi per "perfezionista". Mah... alcune delle cose che dici le diceva pure desmoblu a proposito degli incrementalisti nell'altro thread. Forse se si mettessero in avanti i punti in comune piuttosto che i dissensi, si andrebbe avanti più spediti nell'analisi di situazioni e cose.

C'é però anche da dire che una cosa sono le dichiarazioni di intenti e un'altra é poi la pratica. Dire "Tizio vuole una data cosa" é di scarsa rilevanza se poi Tizio vuole pure che nulla sia fatto perché quella cosa si realizzi. Comunque, lasciamo pure perdere questo punto, porterebbe a polemiche inutili.

Ciao


Mi spiace che nel tempo tu ti sia fatto questa bruttissima opinione e concezione su di me, che ti spinge a rispondere senza affermare niente, ma semplicemente tagliando corto, perché reputi i nostri "scontri" dei "muro contro muro".

Dalle risposte che sta dando, a me Desmoblu non sembra così Incrementalista. Così come, lo ripeto, io mi sono definito "Perfezionista a scala" (lo sono assolutamente coi corridori, meno coi ds, ancora meno coi tm, ancora meno con i dirigenti, e così via).

Vabbè, me ne farò una ragione.
Anche perché non sono stato io a creare il romanzetto che non fa altro che allontanare "i punti in comune piuttosto che i dissensi", facendo sì che l'andare "avanti più spediti nell'analisi di situazioni e cose" sia complicato.

Ciao!

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 27/10/2007 alle 16:36
Originariamente inviato da elisamorbidona

Originariamente inviato da Felice
L'esame di stato é, in fondo, qualcosa di personale. Il fatto che tu abbia passato l'esame di stato non ha nessuna conseguenza sulla riuscito del mio esame.

io non credo che si possa affermare questo con tale leggerezza. Abbi pazienza, ma occorre guardare le cose più da vicino. Così come per il caso dell'aspirina per il mal di testa. Tutti i giorni affrontiamo delle situazioni in cui anche un briciolo di prontezza in più può fare la differenza, senza per forza dannaggiare un altro, semplicemente passando prima di lui. A maggior ragione l'esame di stato: l'ho fatto anche io. Se avessi trovato il sistema di memorizzare (perchè alla fine si tratta sempre di questa pappagallesca attività, alla faccia della reale maturazione intellettuale della persona...) le stesse cose nella metà del tempo, grazie a qualcosa, avrei avuto anche il tempo di viaggiare un pò per conoscere meglio il campo in cui lavorerò. Mi pare un bel vantaggio su chi mi farà conocorrenza nel mio lavoro, che invece ha passato gli anni dell'università e della specializzazione chiuso in casa sui libri...
In più, se la gente passa gli esami rispondendo con facilità a tutti i quesiti, l'anno successivo lo fanno più difficile, o no? E poi va a finire che la simpamina devi prenderla per forza...

Io sono molto dubbiosa anche sull'opportunità dei vari carboidrati liquidi, cheer pack e barrette ormai usati dappertutto... Ma non sono anch'essi modalità ARTIFICIALI di miglioramento della prestazione?
Se, come diceva Loretto Petrucci, mi porto nelle tasche 1 kg. di carne trita , infine mi nutro con qualcosa che tutto sommato trovo in natura... il gel con creatina che equivale ad un piatto di pastasciutta, non lo raccolgo nei campi, così, pronto da assumere in 10" e leggerissimo, tanto che me ne posso mettere in tasca anche cinque o sei. Il piatto di pasta, non ci sta, nelle tasche, e per mangiarlo dovrei pure scendere dalla bici!

quanto ai progressi della medicina negli ultimi anni... beh, dall'influenza guarivi in tre giorni anche 30 anni fa, anzi, a furia di aspirine e rimedi vari i virus sono diventati più resistenti e non te ne liberi più. Poi, abbiamo l'ingegneria genetica, e la usiamo per i trattamenti di bellezza...


Elisa, nello studio il doping esiste, eccome. Ed ha pure un nome: si chiama "distribuzione equilibrata del carico di lavoro nell'arco di tempo disponibile". Se poi vuoi fare un vero e proprio salto di qualità, allora devi passare ad un doping di qualità superiore. Anche questo ha un nome: si chiama "passione per la materia". Se poi aggiungi pure una manciata di "desiderio di capire" e un pizzico di "rabbia quando non vieni a capo di un problema", ti ritrovi con un cocktail esplosivo che neppure un consulto di Ferrari, Fuentes e Cecchini potrebbe offrirti. Ti assicuro che i tempi di apprendimento vengono veramente divisi per 2 e magari pure per 3. Quelli che non conoscono questi segreti, e che vanno a chiedere aiuto al farmacista, spesso fanno parte della schiera di coloro che si sentono dire: "Guardi, lei non é ancora pronto. Ritorni un'altra volta".

Sull'alimentazione: hai mai pensato a quanti OGM abbiamo nel piatto ogni giorno? Suvvia, cosa é rimasto ormai di "naturale" nella nostra alimentazione?

Sui progressi della medicina: qui sei tu che sei superficiale. Magari tutte le malattie si riducessero a dei raffreddori e a delle influenze!

Ciao

 

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  postato il 27/10/2007 alle 16:41
Beh, allora mi definisco incrementalista consapevole, ma giusto perchè devo.. e cioè: cominciamo la lotta dal basso e arriviamo poi in alto, senza accanimenti ma con severità. LA consapevolezza sta nel fatto che il doping è solo in parte individuale (e quindi responsabilità del singolo): il resto lo fa il cosideeto sistema. MA attenzione, qui ci sono due piani da considerare: la parte che fornisce il doping e lo incoraggia (società, ds, medici, preparatori vari) e la parte che (mal) governa il ciclismo. Questi ultimi sono reponsabili solo dell'ipocrisia e degli autodafé, ma dire che se un ciclista si dopa è colpa di McQ è sbagliatissimo.

Ripeto: credo che tutti noi sappiamo che il doping è sistemico e non occasionale, e tutti noi pensiamo che per sconfiggerlo definitivamente (utopia, no?) bisognerebbe colpirlo alla testa, come un enorme gigante. Le differenze stanno nel COME arrivarci. Alcuni vogliono cominciare a tirare mazzate ai piedi, agli stinchi, sperando di arrivare via via sempre più su. Altri vogliono colpire subito la testa, spiccando un gran balzo. Possibile?
Il problema di questo gigante, poi, è che spesso le membra hanno vita e volontà proprie, slegate dalla testa.
Siamo sicuri che se non ci fosero i McQ e i Torri il doping non esisterebbe? Forse non esisterebbe l'ipocrisia, forse ne esisterebbe un'altra.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 27/10/2007 alle 17:17
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Quoto dall'altro thread:

Originariamente inviato da Felice

Io aggiungerei la probabile adesione di qualche incrementalista in potenza o di fatto al partito dei MENEFREGHISTI, con conseguente rinuncia a portare avanti il dibattito sull'argomento nel forum e al diritto di voto in questo sondaggio. Uno di questi sono io, anche se figuro nella lista degli "esponenti di spicco" degli incrementalisti.


E meno male che non ti fregava, sennò che facevi?



Beh Mario, il fatto certo che io nel sondaggio non abbia votato é un dato di fatto. Ignoro se avete modo di verificarlo, ma potete fidarvi della mia parola.
Ed é un fatto altrettanto acclarato che per un certo tempo mi sia astenuto dall'intervenire, esattamente come ho detto.
Questo però non significa che mi sia auto-condannato al silenzio perenne, non ti pare?
Ad ogni modo, non interverrò più come prima. Lo farò più di rado e, soprattutto, cercherò di evitare come la peste le discussioni che si annunciano essere un "muro contro muro": sono solo delle perdite di tempo.

Mi hai spiegato cosa debba intendersi per "perfezionista". Mah... alcune delle cose che dici le diceva pure desmoblu a proposito degli incrementalisti nell'altro thread. Forse se si mettessero in avanti i punti in comune piuttosto che i dissensi, si andrebbe avanti più spediti nell'analisi di situazioni e cose.

C'é però anche da dire che una cosa sono le dichiarazioni di intenti e un'altra é poi la pratica. Dire "Tizio vuole una data cosa" é di scarsa rilevanza se poi Tizio vuole pure che nulla sia fatto perché quella cosa si realizzi. Comunque, lasciamo pure perdere questo punto, porterebbe a polemiche inutili.

Ciao


Mi spiace che nel tempo tu ti sia fatto questa bruttissima opinione e concezione su di me, che ti spinge a rispondere senza affermare niente, ma semplicemente tagliando corto, perché reputi i nostri "scontri" dei "muro contro muro".

Dalle risposte che sta dando, a me Desmoblu non sembra così Incrementalista. Così come, lo ripeto, io mi sono definito "Perfezionista a scala" (lo sono assolutamente coi corridori, meno coi ds, ancora meno coi tm, ancora meno con i dirigenti, e così via).

Vabbè, me ne farò una ragione.
Anche perché non sono stato io a creare il romanzetto che non fa altro che allontanare "i punti in comune piuttosto che i dissensi", facendo sì che l'andare "avanti più spediti nell'analisi di situazioni e cose" sia complicato.

Ciao!


Mario, ti assicuro che il mio post non voleva essere aggressivo. I due propositi che ho espresso (perché di propositi si tratta, rimane da vedere se saranno mantenuti) erano a carattere generale e non facevano nessun particolare riferimento a te.
Ho tagliato corto nella mia risposta al tuo post? Neanche poi tanto. Diciamo che sono stato conciso. Mi hai fatto una lista di punti che caratterizzano la tua visione di quello che deve intendersi per "perfezionista". Sottolineo quel TUA, perché quanto da te detto non necessariamente si adatta a tutti coloro che si autodefiniscono perfezionisti.
Io ti ho detto che diverse di queste cose erano state dette anche da desmoblu per caratterizzare gli incrementalisti, cosa che mi sembra sia vera e che direi é una nota positiva.
Ti ho poi detto qualcosa che si apparenta molto a "tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare", facendoti un esempio che ti é risultato sicuramente chiarissimo. Esplicitare quello che sta dietro a quell'esempio é inutile perché se ne é già parlato in altre occasioni. Mi diresti che ti sembra di essere tornato hai tempi in cui... e poi, a ben pensarci, la risposta é già contenuta nel "romanzetto": il brigadiere non afferma mica che i ladri non vadano catturati. No, vanno catturati. Semplicemente, per tutta una serie di ragioni non é opportuno farlo. E quindi lui non lo farà.

Ciao!

 

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  postato il 27/10/2007 alle 17:20
Continuo a non rispecchiarmi nella tua (mala) idea di Perfezionista.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 17:37
Originariamente inviato da desmoblu

Originariamente inviato da antonello64

Il corridore può essere mandante, eccome.
Bettini l'anno fu molto chiaro sull'argomento: è sempre il corridore a fare la prima telefonata.
Non credo proprio che i vari Ferrari, Santuccione etc. vadano a cercarsi i clienti, ma sono loro ad essere cercati.


Certo, però se fin da ragazzini sono abituati ad "aiutarsi", grazie a società e medici senza il minimo scrupolo, sono automaticamente instradati nel sistema-doping. Lo stato attuae delle cose incoraggia il doping fin da subito, e lo sanno benissimo i ds, le società, i medci sociali e chi dovrebbe controllarli. Successivamente, il meccanismo del rendimento assoluto facilita le pratiche illecite.
In Germania proprio in questi giorni gli inquirenti (seguiti con enorme attenzione dall'opinione pubblica) ipotizzano una sorta di "doping di squadra" per la T-mobile in base alle dichiarazioni di corridori ed ex-corridori. Io non credo che un ciclista si svegli la mattina e si dica "toh, devo procurarmi dell'epo e del testosterone...vediamo un po'...chi posso chiamare?" Sicuramente c'è una rete, dietro di lui, e il corridore è l'ultimo anello. Se vuoi, è come un pattino a rotelle: i corridori sono quelli che si muovono davvero, che stnno sotto, che permettono alla baracca di andare avanti...ma oltre alle rotelle c'è lo stivaletto, c'è tutto il pattino..ed è la parte che pesa di più.
Per cui io direi che la responsabiltà di chi si dopa è al 50%, l'altro 50 lo mette chi lo incoraggia, lo spinge e gli fornisce il materiale. Certo che poi, visto che ci sono tanti non-puliti, il 50% di [medici-ds-società-preparatori-farmacisti etc etc] vale per moltissimi casi....e quindi su 10 casi, la colpa di questi sarà 10 volte maggiore di quella deicorridori.


mah, io queste colpe del sistema le ho sempre viste come un modo per alleggerire la responsabilità individuale.
Il corridore prende sempre ogni decisione nel proprio interesse, non certo nell'interesse dell'ambiente che lo circonda: se decide di far ricorso a pratiche illecite è perchè in fin dei conti gli conviene.
E se per assurdo non ci fosse nessuno ad incoraggiarti, ci sarebbe sempre una buona parte di atleti che pur di arrivare al risultato utilizzerebbe qualsiasi mezzo lecito o illecito.
In questo caso gli imbroglioni sarebbero senz'altro meno, ma comunque tanti.
In una situazione del genere è troppo comodo dare la colpa a terzi, che ti "costringono" a fare una cosa che probabilmente faresti di tua spontanea volontà: in pratica sfondano una porta aperta o quantomeno semichiusa.
Per questo, a mio parere, la responsabilità di chi si dopa è molto superiore al 50%.
D'altra parte basta dare un occhiata agli altri sport, alcuni dei quali molto più individuali del ciclismo, per rendersi conto che la scusa dell'ambiente regge poco o niente.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 17:41
Perché tu sei convinto che negli altri sport ci si dopi di meno?

Fanno meno controlli e/o sono più furbi, questo senz'altro, ma non è propriamente "doparsi di meno".

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2007 alle 17:51
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Perché tu sei convinto che negli altri sport ci si dopi di meno?

Fanno meno controlli e/o sono più furbi, questo senz'altro, ma non è propriamente "doparsi di meno".


appunto perchè non ci si dopa di meno, non si può parlare di colpe del sistema.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 17:53
Antonello, vero. Però ad esempio società (con dei ragazzi e ragazzini) che sanno benissimo delle pratiche illecite e anzi sono i primi a incoraggiarle, per poi dare-però- la colpa del tutto ai ragazzini stessi o addirittura alle famiglie.... come le dobbiamo giudicare? Questi hanno il 95% di responsabilità, e sono anche i fautori dell'"iniziazione" al doping. E' questo che dico, se a 14 o 16 anni si viene a contatto con il doping e in una maniera del genere, è comprensibile che più avanti non sarai pulitissimo... attenzione: comprensibile, non scusabile. Le responsabilità ci sono tutte. Però..
E poi sono convinto di un'altra cosa: fermo restando che spesso i corridori si dopano per ottenere buoni risultati e che altrimenti sarebbero cacciati (e quindi per loro il doping è un aiuto necessario, o una necessità), siamo sicurissimi che farebbero le stesse cose se fossero a conoscenza dei rischi cui vanno incontro? Per carità, alcuni sono delle enciclopedie di farmaci e affini (e questo dagli amatori ai pro), però la maggior parte non ha una laurea (tantomeno in medicina) e non ha obiettivamente le conoscenze per capire tutto quello cui va incontro. Siamo sicuri che i "medici", o meglio gli speziali, li informino seriamente sui rischi REALI cui vanno incontro?
Io credo di no.. e qui le responsabilità aumentano.

Terzo punto: bisognerebbe vedere caso per caso. Se da una parte c'è una gentile consorte con borsa carica di prodotti illeciti (ricordi?), fermata in macchina, dall'altra ci sono sempre più indizi di vari "doping di squadra". Ovviamente la situazione cambia, a seconda dei casi.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 27/10/2007 alle 17:55
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continuo a non rispecchiarmi nella tua (mala) idea di Perfezionista.


E' una buona cosa che tu dica che la mia é una (mala) idea di perfezionista. E' una buona cosa perché vuol dire che alcune delle caratteristiche che io attribuisco ai perfezionisti tu le disapprovi. Rimane da vedere se, disapprovazione o no, quelle caratteristiche i perfezionisti ce le hanno davvero o meno.

Per esempio: il perfezionista ha un'elitistica visione di sé stesso. Si sente in diritto non solo di giudicare le regole e leggi in vigore (cosa perfettamente lecita), ma richiede pure che le regole che non sono di suo gradimento non vengano applicate e inveisce contro coloro che invece cercano di farle rispettare.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 18:02
Originariamente inviato da desmoblu

Antonello, vero. Però ad esempio società (con dei ragazzi e ragazzini) che sanno benissimo delle pratiche illecite e anzi sono i primi a incoraggiarle, per poi dare-però- la colpa del tutto ai ragazzini stessi o addirittura alle famiglie....


Beh, pero' se tuo figlio frequenta una società in cui circola il doping e tu lo sai, tu tuo figlio lo prendi e te lo porti via. Se non lo fai, una buona fetta di colpa ce l'hai tu.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 18:06
Vero. Però se non lo sai le cose cambiano. Tutto dipende dai casi, come sempre..
 
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  postato il 27/10/2007 alle 18:06
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Perché tu sei convinto che negli altri sport ci si dopi di meno?

Fanno meno controlli e/o sono più furbi, questo senz'altro, ma non è propriamente "doparsi di meno".


appunto perchè non ci si dopa di meno, non si può parlare di colpe del sistema.


Ma il ciclismo è un microcosmo del sistema "sport", non è che sia un sistema a parte.
Il ciclismo è sotto la Wada e sotto il Cio. Il sistema nasce da lì.

Certo, poi c'è anche un sistema "interno" al ciclismo, che dipende unicamente dal ciclismo (e del dilettantismo dirigenziale ne abbiamo parlato più volte).

Ovviamente, se nel ciclismo gli interessi collimassero (come nel calcio, ad esempio), invece che recidere le parti, allora questo thread nemmeno esisterebbe.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 18:09
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continuo a non rispecchiarmi nella tua (mala) idea di Perfezionista.


E' una buona cosa che tu dica che la mia é una (mala) idea di perfezionista. E' una buona cosa perché vuol dire che alcune delle caratteristiche che io attribuisco ai perfezionisti tu le disapprovi. Rimane da vedere se, disapprovazione o no, quelle caratteristiche i perfezionisti ce le hanno davvero o meno.


Secondo me no. Non ce l'hanno.

Per esempio: il perfezionista ha un'elitistica visione di sé stesso. Si sente in diritto non solo di giudicare le regole e leggi in vigore (cosa perfettamente lecita), ma richiede pure che le regole che non sono di suo gradimento non vengano applicate e inveisce contro coloro che invece cercano di farle rispettare.


Bè, se una regola è assurdo è 1) giusto non rispettarla; 2) giusto cercare di farla cambiare.

Ad esempio non esiste che non si riportino più nel forum stralci di altri siti per difendere il diritto d'autore.
Il diritto d'autore lo si difende citando le fonti.

Se tutti, sempre, avessero accettato supinamente (o meno) tutte le regole imposte, forse staremmo ancora col feudalesimo, senza diritti dei lavoratori, ed un sacco di altre cose derivate dal non rispettare e accettare regole considerate ingiuste.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 18:11
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ovviamente, se nel ciclismo gli interessi collimassero (come nel calcio, ad esempio), invece che recidere le parti, allora questo thread nemmeno esisterebbe.


Cioé si arriverebbe ad un occultamento del problema, non alla sua soluzione.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 18:27
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Bè, se una regola è assurdo è 1) giusto non rispettarla; 2) giusto cercare di farla cambiare.


Mario, il non rispetto delle leggi é giusto e auspicabile in casi eccezionali. Era giusto, ad esempio, rifiutarsi di obbedire alle leggi razziali dei nazisti. Ma in una società "normale", il singolo non puo' arrogarsi il diritto di stabilire se una legge é giusta o sbagliata e comportarsi di conseguenza. Puo' invece cercare di farla cambiare, quello si', ed é questo il modo giusto di procedere.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 18:33
ma sei proprio sicuro che siano i dirigenti sportivi a proporre qualche pratica illecita e non gli stessi genitori a chiederle?
Io ho i miei dubbi, anche perchè ci sono esempi abbastanza clamorosi di genitori che hanno costretto i figli a far vita di clausura, se non addirittura peggio, per farli riuscire nello sport: non credo che certa gente si fermerebbe davanti a pratiche illecite.

Tu dici che chi si dopa non sa gli effetti che una determinata sostanza potrebbe avere sulla propria salute: anche qui ho i miei dubbi.
Secondo me chi si dopa neanche si pone il problema, ma si chiede semplicemente se il gioco vale la candela oppure no.
Di lavori nocivi per la salute ce ne sono a bizzeffe, eppure sono in molti a farli pur sapendo che il tutto in futuro potrebbe portargli grossi problemi.
Addirittura c'è tanta gente che si rovina la salute solo per divertirsi (alcool, droga, fumo): figuriamoci se non lo farebbero per guadagnare dei bei soldini.

Infine la necessità: siccome nessuno ha diritto a fare il corridore, questa necessità non la vedo.
Non si può dire "mi dopo altrimenti non posso gareggiare": e pazienza, farai qualcos'altro!
Anche a me, ad esempio, piacerebbe fare l'avvocato o il medico o l'ingegnere etc., ma non per questo sono autorizzato a falsificare gli esami universitari o a truccare i concorsi pubblici perchè altrimenti non posso farlo.
Se si giustifica chi imbroglia in questo modo allora è tutto ammesso, dalle raccomandazioni alla truffa alla corruzione e via dicendo.

 

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  postato il 27/10/2007 alle 19:07
Originariamente inviato da antonello64

ma sei proprio sicuro che siano i dirigenti sportivi a proporre qualche pratica illecita e non gli stessi genitori a chiederle?
Io ho i miei dubbi, anche perchè ci sono esempi abbastanza clamorosi di genitori che hanno costretto i figli a far vita di clausura, se non addirittura peggio, per farli riuscire nello sport: non credo che certa gente si fermerebbe davanti a pratiche illecite.

Tu dici che chi si dopa non sa gli effetti che una determinata sostanza potrebbe avere sulla propria salute: anche qui ho i miei dubbi.
Secondo me chi si dopa neanche si pone il problema, ma si chiede semplicemente se il gioco vale la candela oppure no.
Di lavori nocivi per la salute ce ne sono a bizzeffe, eppure sono in molti a farli pur sapendo che il tutto in futuro potrebbe portargli grossi problemi.
Addirittura c'è tanta gente che si rovina la salute solo per divertirsi (alcool, droga, fumo): figuriamoci se non lo farebbero per guadagnare dei bei soldini.

Infine la necessità: siccome nessuno ha diritto a fare il corridore, questa necessità non la vedo.
Non si può dire "mi dopo altrimenti non posso gareggiare": e pazienza, farai qualcos'altro!
Anche a me, ad esempio, piacerebbe fare l'avvocato o il medico o l'ingegnere etc., ma non per questo sono autorizzato a falsificare gli esami universitari o a truccare i concorsi pubblici perchè altrimenti non posso farlo.
Se si giustifica chi imbroglia in questo modo allora è tutto ammesso, dalle raccomandazioni alla truffa alla corruzione e via dicendo.

Tutto giusto, però bisogna sempre- ne sono STRAconvinto- considerare caso per caso.
1) Ci sono genitori pazzi, che sfogano aspettative e frustrazioni sulla carriera dei figli. Li vediamo il sabato pomeriggio intorno ai campi di calcio, a urlare e invocare tibie rotte. E' vero.
Però ci sono anche società con le borse non propriamente pulite: e nessuna squadra rischierebbe per un semplice capriccio-di-genitore. Squadre che vogliono vincere la corsa di provincia, o regionale. E qui non c'entrano i genitori.
2)Vero, ma se il medico che passa i farmaci non ha nemmeno quel minimo di moralità rimasta per avvertire: rischi tumore, infarto del miocardio, ictus, problemi vascolari, il corridore non ne saprà nulla. E io sono convinto che una buona fetta dei dopati- se sapesse veramente a cosa va incontro- rinuncerebbe. Giusto, spesso non s pongono nemmeno il problema, e considerano gioco e candela.. però se sapeso qualcosa di più, magari...
3)La vita di un corridore è spesso a un bivio, come quella di tutti gli sportivi. Esempio: ragazzo promettente, discesista nel giro della nazionale di sci. Arriva fino alla nazionale B, poi si trova a un bivio: sciare o studiare? Sceglie lo studio e si fa una carriera.
Ma nel caso di un ciclista? Beh, se sei un vincente, se sei Cunego o Riccò (per citare due giovani), puoi andare avanti e guadagnare. Se non sei un campioncino, e il rischio è quello di rimanere fuori squadra, la prospettiva è quella del collocamento. E posso capire che chi ha speso anni tra sacrifici e allenamenti si senta chiuso in questo ingranaggio.

Non lo giustifico per le sue pratiche, ma posso caire come ci sia arrivato.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2007 alle 19:35
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Bè, se una regola è assurdo è 1) giusto non rispettarla; 2) giusto cercare di farla cambiare.


Mario, il non rispetto delle leggi é giusto e auspicabile in casi eccezionali. Era giusto, ad esempio, rifiutarsi di obbedire alle leggi razziali dei nazisti. Ma in una società "normale", il singolo non puo' arrogarsi il diritto di stabilire se una legge é giusta o sbagliata e comportarsi di conseguenza. Puo' invece cercare di farla cambiare, quello si', ed é questo il modo giusto di procedere.


Generalmente non sono d'accordo con la visione di Felice, pur riconoscendogli una qualità elevatissima nei suoi scritti.
Ma qui ha ragione alla grandissima, se c'è una legge - ancorchè assurda - questa va contestata ma rispettata (fatti salvi casi limite)

 
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  postato il 27/10/2007 alle 20:03
E poi una legge che punisca chi non fa uso di doping non mi sembra immorale. Può essere al limite mal forulata, ma è cosa ben diversa. Alle leggi sbagliate non si ubbidisce: ma si parlava di discriminazioni, leggi razziali e affini..
 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 27/10/2007 alle 21:15
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Continuo a non rispecchiarmi nella tua (mala) idea di Perfezionista.


E' una buona cosa che tu dica che la mia é una (mala) idea di perfezionista. E' una buona cosa perché vuol dire che alcune delle caratteristiche che io attribuisco ai perfezionisti tu le disapprovi. Rimane da vedere se, disapprovazione o no, quelle caratteristiche i perfezionisti ce le hanno davvero o meno.


Secondo me no. Non ce l'hanno.

Per esempio: il perfezionista ha un'elitistica visione di sé stesso. Si sente in diritto non solo di giudicare le regole e leggi in vigore (cosa perfettamente lecita), ma richiede pure che le regole che non sono di suo gradimento non vengano applicate e inveisce contro coloro che invece cercano di farle rispettare.


Bè, se una regola è assurdo è 1) giusto non rispettarla; 2) giusto cercare di farla cambiare.

Ad esempio non esiste che non si riportino più nel forum stralci di altri siti per difendere il diritto d'autore.
Il diritto d'autore lo si difende citando le fonti.

Se tutti, sempre, avessero accettato supinamente (o meno) tutte le regole imposte, forse staremmo ancora col feudalesimo, senza diritti dei lavoratori, ed un sacco di altre cose derivate dal non rispettare e accettare regole considerate ingiuste.


ok, se però non rispettando una legge se pur sbagliata rischi(esempio limite)di finire con il rimetterci le penne? che puoi fare se non sei in grado di far sentire la tua voce? saresti in grado di rischiare la vita or ? comunque per fortuna non siamo più nel medioevo...ah scusate guardando certi politici magari qualcuno di loro è sopravvissuto fino ai nostri giorni...forse ho divagato un pò

 

[Modificato il 28/10/2007 alle 13:19 by Monsieur 40%]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2007 alle 23:12
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Ma il ciclismo è un microcosmo del sistema "sport", non è che sia un sistema a parte.
Il ciclismo è sotto la Wada e sotto il Cio. Il sistema nasce da lì.


no, io non mi riferivo a questo.
Mi riferivo al fatto che negli sport di squadra si può incolpare società o squadra dove si gareggia (il cosiddetto ambiente o sistema), ma negli sport prettamente individuali questo non è possibile, perchè normalmente ognuno va per conto proprio.
Eppure anche lì ci sono numerosi e pesanti casi di doping (Gatlin, Marion Jones, lo stesso Gibilisco che addirittura gareggiava per un corpo militare).
Se si verificano casi del genere, evidentemente le colpe dell'individuo sono nettamente preponderanti rispetto a quelle del contorno, che pure ci sono ma non certo nella misura di 50-50.

 

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  postato il 28/10/2007 alle 02:54
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ovviamente, se nel ciclismo gli interessi collimassero (come nel calcio, ad esempio), invece che recidere le parti, allora questo thread nemmeno esisterebbe.


Cioé si arriverebbe ad un occultamento del problema, non alla sua soluzione.


Appunto, l'ipocrisia maxima.
Una cosa aberrante.

Il mio non era un auspicio, ovviamente, ma la risposta allo scritto di Antonello.

 

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  postato il 28/10/2007 alle 08:09
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Ma il ciclismo è un microcosmo del sistema "sport", non è che sia un sistema a parte.
Il ciclismo è sotto la Wada e sotto il Cio. Il sistema nasce da lì.


no, io non mi riferivo a questo.
Mi riferivo al fatto che negli sport di squadra si può incolpare società o squadra dove si gareggia (il cosiddetto ambiente o sistema), ma negli sport prettamente individuali questo non è possibile, perchè normalmente ognuno va per conto proprio.
Eppure anche lì ci sono numerosi e pesanti casi di doping (Gatlin, Marion Jones, lo stesso Gibilisco che addirittura gareggiava per un corpo militare).
Se si verificano casi del genere, evidentemente le colpe dell'individuo sono nettamente preponderanti rispetto a quelle del contorno, che pure ci sono ma non certo nella misura di 50-50.

Beh, ma l'atletica rientra in un discorso leggermente diverso, perchè il conceto di squadra conta molto meno, non ci sono gregari e tutti puntano al 110%. Gli atleti poi hanno spessissimo allenatori e preparatori propri, quindi ci puo stare che le responsabilità per doping non vengano assegnate alla squadra ma al singolo. Come vedi dipende dallo sport: basta spostarsi di qualche passo ed entrare nel mondo del nuoto, e tutti hanno presente scandali vecchi (Germania est, ad esempio) e nuovi. E qui, a seconda, il doping- che comunque C'E'- viene considerato di squadra oppure individuale.

Da notare comunque la reazione ai casi di doping in questi sport: mano pesantissima. M. Jones ha dovuto restituire le medaglie e ora rischia il carcere (complice anche la legislazione U.S.). Grande anche l'iporisia, ma qualcuno la chiama anche "presunzione d'innocenza": quando lei gareggiava, tutti sapevano che il compagno si dopava..ma non l'hanno mai fermata. E si dicev che fosse pulita, e quando vinceva le medaglie tutti erano felici. In questo caso non possiamo lamentarci troppo di Uci e compagnia, perchè siamo sulla stessa barca.

Questo ultimo esempio mi da' spazio per un'ultima divagazione: la Jones non è stata trovata positiva. Si dopava ma passava i controlli. Questo vorrà pur dire qualcosa, no?

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 28/10/2007 alle 18:34
Originariamente inviato da Felice
Sull'alimentazione: hai mai pensato a quanti OGM abbiamo nel piatto ogni giorno? Suvvia, cosa é rimasto ormai di "naturale" nella nostra alimentazione?

naturalmente i consigli sullo studio che mi dai sono validi ed efficaci, non ti quoto e ti rispondo nel modo più breve in quanto è fouri tema del 3d: ormai è esperienza di qualche anno fa, nello studio universitario rompicapo tali da non potersi affrontare se non con la "rabbia" che dici tu non ne ho mai trovati, la passione per la materia non mi abbandona tuttora, piuttosto la difficoltà era proprio unicamente di essere in grado di richiamare velocamente alla mente (pochi secondi eh..magari ci fossero state le prove scritte..) le nozioni contenute in pagine e pagine di manuale (di filosofia, per la cronaca...). Dimmi tu se non è una pura questione tecnico-mnemonica, non proprio una delle più alte facoltà dell'uomo!
Invece riguardo agli OGM non siamo mica tutti d'accordo che vada bene così eh, pare che siano tra i maggiori responsabili del boom delle allergie in questi ultimi anni, a parte altri preoccupanti dubbi!
Io penso che all'origine della diffusione del doping nello sport c'è la cultura di una specie di "tecnica" del corpo, che mira a mettere a punto i migliori sistemi per costringerlo a "funzionare" in un certo modo. Per far sì che sia sempre pronto a fare ciò che gli chiediamo (ad es. ridurre al minimo i giorni di malattia a carico del datore di lavoro...). E' venuta meno l'idea che il corpo stesso abbia i suoi tempi e le sue reazioni, che non sempre rispondono alle nostre esigenze, e, qualche volta, la mente impartisce i suoi ordini ed esso, -scandalo!-, può rispondere: "no". Essenzialmente, è l'invecchiare. Oggi infatti non si tollera più di invecchiare (e si applica l'ingegneria genetica per le cure di bellezza), neanche chi fa sport per passione, ed ecco integratori di vario genere, sempre più artificiali e mirati al massimo rendimento con il minimo ingombro. Al limite, il doping... Per questo appoggio Subsonico, quando dice che alla radice del variegato problema del doping c'è la cultura della farmacia (su cui qualcuno ci fa soldi a palate).
Non mi sembra che il "perfezionista" sia un utopista: lo abbiamo visto tutti come si è trasformato l'italiano medio dall'avvento della tv commerciale in poi: in fondo, per cambiare la cultura di un popolo è bastato qualche annetto...

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/11/2007 alle 12:30
Originariamente inviato da elisamorbidona

naturalmente i consigli sullo studio che mi dai sono validi ed efficaci, non ti quoto e ti rispondo nel modo più breve in quanto è fouri tema del 3d: ormai è esperienza di qualche anno fa, nello studio universitario rompicapo tali da non potersi affrontare se non con la "rabbia" che dici tu non ne ho mai trovati, la passione per la materia non mi abbandona tuttora, piuttosto la difficoltà era proprio unicamente di essere in grado di richiamare velocamente alla mente (pochi secondi eh..magari ci fossero state le prove scritte..) le nozioni contenute in pagine e pagine di manuale (di filosofia, per la cronaca...). Dimmi tu se non è una pura questione tecnico-mnemonica, non proprio una delle più alte facoltà dell'uomo!


In effetti i rompicapo si incontrano più di frequente in quelle che qui si chiamano le "sciences dures", di cui matematica e fisica sono i prototipi. Immagino però che non sia troppo difficile trovare degli esempi anche in "sciences molles". Che so io, in storia, ad esempio, puoi chiederti perché certi avvenimenti siano accaduti in un modo piuttosto che in altro che, a posteriori, può apparire più logico. E ti possono mancare gli elementi per trovare una risposta. Ti puoi chiedere allora dove mai possano nascondersi questi elementi, dove occorra cercare per trovarli e via di questo passo. E' vero che questo è un tipo di "démarche" più da ricercatore che da studente, ma anche nello studio il chiedersi il perché delle cose non é mai stato nocivo, anzi...

Mi stupisce un po' quello che dici della filosofia: capirei se si trattasse essenzialmente di lavorare su manuali in cui ti viene spiegato il pensiero di questo o quel filosofo, ma se devi lavorare direttamente sulle opere direi che la cosa cambia: non penso che leggere, capire e fare la sintesi di un testo di Hegel o di Kant sia una semplice questione di memoria...

Originariamente inviato da elisamorbidona
Invece riguardo agli OGM non siamo mica tutti d'accordo che vada bene così eh, pare che siano tra i maggiori responsabili del boom delle allergie in questi ultimi anni, a parte altri preoccupanti dubbi!
Io penso che all'origine della diffusione del doping nello sport c'è la cultura di una specie di "tecnica" del corpo, che mira a mettere a punto i migliori sistemi per costringerlo a "funzionare" in un certo modo. Per far sì che sia sempre pronto a fare ciò che gli chiediamo (ad es. ridurre al minimo i giorni di malattia a carico del datore di lavoro...). E' venuta meno l'idea che il corpo stesso abbia i suoi tempi e le sue reazioni, che non sempre rispondono alle nostre esigenze, e, qualche volta, la mente impartisce i suoi ordini ed esso, -scandalo!-, può rispondere: "no". Essenzialmente, è l'invecchiare. Oggi infatti non si tollera più di invecchiare (e si applica l'ingegneria genetica per le cure di bellezza), neanche chi fa sport per passione, ed ecco integratori di vario genere, sempre più artificiali e mirati al massimo rendimento con il minimo ingombro. Al limite, il doping... Per questo appoggio Subsonico, quando dice che alla radice del variegato problema del doping c'è la cultura della farmacia (su cui qualcuno ci fa soldi a palate).


Guarda che io non stavo mica sostenendo che è un bene che ci siano degli OGM nell'alimentazione! Quello che volevo dirti é che mi sembra inutile stare a storcere il naso per il fatto che un ciclista usa degli integratori quando poi, a casa sua, quando mangia normalmente, si fa una scorpacciata di OGM (come d'altronde ognuno di noi) che lo voglia o no!

Originariamente inviato da elisamorbidona
Non mi sembra che il "perfezionista" sia un utopista: lo abbiamo visto tutti come si è trasformato l'italiano medio dall'avvento della tv commerciale in poi: in fondo, per cambiare la cultura di un popolo è bastato qualche annetto...


Qui stai prendendo le cose al contrario: scopo del "perfezionista" é influenzare la parte alta del sistema. Nell'esempio che dai tu, é la parte alta del sistema che, tramite i mass media, influenza la parte bassa.

Ciao

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 11/11/2007 alle 10:10
ooops, scusa Felice, non mi ero mica accorta che mi avevi risposto, e sì che sono ancora giovane e (morbidamente) prestante eh!!!

l'esempio dello studio universitario (a proposito, come sarebbe bello se si trattasse davvero di avere a che fare con le pagine dei grandi autori che tu dici, di fermarsi ad ascoltarne le parole, una per una, con tutto il tessuto linguistico che portano con sè, seguendo il pensiero passo passo e lasciandosene interrogare... però bisognerebbe avere 200-300 pagine di Kant da portare all'esame, e nulla più, e poi dimostrare di aver pensato sul serio! Non 1500 pagine di autori vari, per lo più manuali) partiva pur sempre dalla querelle sul doping: serviva per dire che il ricorso al farmaco anche per cose apparentemente di poca importanza, fa però comunque la differenza; la coscienza diffusa di questo fatto e l'assenso che gli si da ( oggi devo essere brillante, altrimenti mi soffiano l'affare, e poi ne va del posto di lavoro! -accidenti! sono tutto intontito! non ho dormito per il mal di gola!- che male mi faranno due o tre antipiretici?) è la vera cultura del doping. Alimentata da chi ha tutto l'interesse ad averci sempre pronti a correre dappertutto, attivi, anzi, iper-attivi, in modo da non poterci neanche più fermare a capire da che parte davvero vogliamo andare.
Qui è difficile cambiare rotta, ma non impossibile, visto che la cultura media è pur sempre formata dal pensiero di ciascuno di noi, e ciascuna espressione o opinione o parola cambia pur sempre un pò l'equilibrio di tutto l'insieme: aggiungendo un'idea, una suggestione, comunque un qualcosa di cui chi continua il discorso dovrà aver coscienza, anche solo per decidere di lasciarla da parte. Figuriamoci quando questa parola passa attraverso il megafono dei media.
Poi c'è il problema del doping nello sport: lo sport per definizione è una parentesi rispetto alla vita vera, un divertimento, una specie di rappresentazione teatrale basata sull'agonismo, qui dovrebbe essere più facile operare dei cambiamenti, se davvero non c'è l'intenzione di fabbricarne i risultati a tavolino.
Se, ad esempio, il presidente del CONI fosse nominato o sponsorizzato da qualche azienda che commercia prodotti omeopatici, magari saremmo già arrivati a fermare chi favorisce l'uscita sottobanco di farmaci dagli ospedali -così ne aumenta il consumo-, e a denunciare chi fa ricerca medica finalizzata al doping, o no ? (il fine sarebbe sempre quello di fare i propri interessi da parte della ditta di medicina omeopatica, ma un effetto buono lo avremmo ottenuto) -ragazzi, è solo per fare un esempio, eh!-
Come "perfezionista" penso che sia assolutamente possibile avere un controllo sui vertici (quando si tratta di cariche pubbliche, questo è un principio fondamentale di qualunque democrazia), per impedire che i danni ricadano sulla base. Infatti il ministro dello sport (eletto democraticamente) può certamente dare precise indicazioni sul modo in cui è meglio affrontare le indagini sul doping, senza sbattere il mostro in prima pagina, piuttosto facendo indagini veloci e segrete.
Per le squalifiche degli atleti non c'è già la giustizia sportiva?

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 11/11/2007 alle 20:08
Originariamente inviato da elisamorbidona

ooops, scusa Felice, non mi ero mica accorta che mi avevi risposto, e sì che sono ancora giovane e (morbidamente) prestante eh!!!



In effetti quel "morbidona" che hai incluso nel nick lasciava ben sperare!

Che dirti? Io faccio parte di una famiglia che, per tradizione, fa ricorso a medici e farmaci solo in ultima istanza. Però l'idea che altri, intorno a me, possano comportarsi diversamente e possano farne uso per essere più svegli, più attivi, più efficienti, non mi ha mai disturbato. Più esattamente, non ci ho mai nemmeno pensato.
In fondo, la considero come una libera decisione degli individui. Che ognuno faccia come vuole, l'importante é sentirsi bene nella propria pelle.

Ciao

 

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