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Sondaggio: Lotta al doping: sei Incrementalista, Cerchiobottista o Perfezionista?
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Autore: Oggetto: Lotta al doping: sei Incrementalista, Cerchiobottista o Perfezionista?

Livello Gino Bartali




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  postato il 04/10/2008 alle 20:35
Dopo lunga riflessione mi schiero...sono incrementalista, non condivido tutto, ma non posso disperdere il voto con una mia corrente!

 

____________________

 
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Amministratore




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  postato il 04/10/2008 alle 20:57
Originariamente inviato da mestatore

invece a claudiodance gli facciamo fare evtuscenko, il finto dissidente e pure mediocre poeta


Hahahahahahahahhaha che stoccatona! Mai fidarsi degli amici, Claudione!
Ci sarebbe un Sakharov a disposizione... magari diamo il ruolo a Felice

Il mio problema è che, anche se non è stato ancora nominato (e non lo sarà, spero!), la parte che finisco col ritagliarmi in tutto ciò è proprio quella di.....

Però, malgrado i tentennamenti del Trotzky di Nettuno, nuovi giorni radiosi si preparano per la causa perfezionista, che oggi ha conquistato a sé nientemeno che un candidato alla presidenza della Federciclo!
Colpo basso, come facciamo ora a non appoggiare la sua candidatura, pur dovendo restare in teoria neutrali?...
Vorrà dire che ci chiariremo le idee parlandogli personalmente e cercando di capire che margini ci sono per impiantare un piano quinquennale congiunto nell'ottica di una rigorosa NEP.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 21:40
Lo chiameremo il libro Rosso del ciclismo!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 22:27
Originariamente inviato da Monsieur 40%
ma io non voglio l'assenza di squalifica. Io voglio l'assenza di poliziotti e di carcere; l'assenza di patenti di "mostro" e di "schifoso";


Parto da questi desideri per sottolineare una delle contraddizioni dei Perfezionisti: secondo loro la lotta al doping avrebbe senso solo ed esclusivamente se condotta contro i vertici del ciclismo; ritenendo questo obbiettivo irraggiungibile, come male minore accetterebbero di
dimenticare il concetto di doping e di sopprimere l'antidoping.
Tuttavia trascurano l'attacco che i tribunali e la pubblica informazione continuerebbero a portare contro il ciclismo, forse anche in misura maggiore rispetto al passato. L'abolizione dell'antidoping toglierebbe clamore e risonanza al fenomeno doping nel ciclismo: i Perfezionisti lo sostengono; per gli Incrementalisti è indifferente (la questione per loro non è questa); forse i cerchiobottisti, che del dubbio fanno la propria virtù, più di tutti trovano che l'abolizione dell'antidoping sia un atto di masochismo estremo.


Siamo certamente d'accordo nel giudicare privo d'amore per il ciclismo il comportamento dell'UCI.
Ecco per gioco un esempio di pensiero incrementalista (lungi dall'essere un'analisi):
1) l'UCI si accorda con Jean-Etienne Amaury: l'accordo, di natura mercantile, dovrebbe portare più soldi nelle casse di UCI e di ASO.
2) il ciclismo nelle aule dei tribunali e nella cronaca nera dello sport costituisce un'erosione degli interessi economici di UCI e ASO; il danno economico, protratto nel tempo, potrebbe costituire un esborso superiore a quello sostenuto per il mantenimento dell'istituzione antidoping, la cui abolizione non cancella l'esistenza del doping e del pericolo che esso rappresenta per l'immagine del ciclismo.
3) viene intrapresa una ferrea lotta al doping, non per amore del ciclismo ma per amore di UCI e Aso per i propri denari.


Ciao

 

[Modificato il 04/10/2008 alle 22:29 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 22:47
Visto che tira un clima bolscevico, vorrei cambiare il "cane da presa" del mio avatar con un bel "Sredneasiatskaia Ovtcharca", molosso da noi chiamato "cane da pastore dell'Asia centrale"



Che ne dite?

 

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Davide

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
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  postato il 05/10/2008 alle 00:52
No Admin. non mi ritrovo nel comunismo sovietico. Non importa che sia un uomo, non sono una sostenitrice delle donne, ma se devo rappresentare qualcuno in questo scherzo ( forse qualcuno non l'ha colto che è uno scherzo), vorrei essere Antonio Gramsci.
Veramente originale "l'ultimo giapponese nella giungla", esattamente un esempio di mancanza di aggressività, nello spirito di quel richiamo alla civiltà delle parole che tanto tormentava Prof Roubaix nel suo post nel thread del doping.
Se essere comunista vuol dire essere l'ultimo giapponese, onorata di esserlo. Se ci sono le ingiustizie il comunismo ha una sua ragione di essere.
E poi a me la cultura giapponese incuriosice parecchio.
Si deve parlare di ruote e bitume?
Borges diceva che ci sono due modi per scrivere un'autobiografia ( parlare di bitume). Uno inizia con: sono nato a, il, da questi genitori ecc. L'altro dice: c'era un re in un castello meraviglioso.
Un perfezionista vede l'intero, sempre.

Chi è il candidato perfezionista alla Federazione?

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 00:57
L'abolizione dell'antidoping a mio avviso non è utile alla causa.
Ma l'inutilità della sua abolizione non potrebbe mai costituire la sola ragione d'essere dell'antidoping.
C'era un bell'intervento di ProfRoubaix nel thread "calderone".
Ne estrapolo una parte, questa sì utile alla causa:

Originariamente inviato da ProfRoubaix
...Il ciclismo eroico (e dopato artigianalmente) ha creato le condizioni - culturali e strutturali - per il ciclismo moderno (e dopato scientificamente)? Noo, non sia mai, e perchè?
Ma perchè no?

Qualcuno di chi sostiene che il ciclismo antico e il ciclismo moderno siano due storie intrinsecamente diverse ha mai letto qualcosina (Ollivier, Brera, Ormezzano, Fossati, giusto per citare degli sconosciuti) sulla svolta "scientifica" portata non da Moser o Merckx o Anquetil ma da Coppi?
La Sanremo del 1946, dice Fossati, è "la" svolta.
Coppi trascina il ciclismo fuori dal medioevo e gli impone una svolta che lo trasformerà per sempre.

E Coppi lo fa, spiega Ormezzano, perchè il ciclismo (proprio il ciclismo, che in quell'epoca ha dalla sua tutti i fattori che maggiormente spingono al doping: fatica sconciante, interessi economici, cultura di cui parlo ora) è così imbevuto di cultura e pratica dell'"aiutino" che quella di Coppi è una svolta semplicemente organizzativa: dal salto in farmacia per le pastiglie a una pianificazione (per quanto artigianale possa apparire oggi) "strategica" dell'allenamento e della corsa.
Una predisposizione culturale ben radicata, insomma, trova un impulso organizzativo decisivo e diventa sistema.
A Coppi ne seguiranno altri.
Questa è (in pillole: e come la volevate, sennò? ) la storia della nascita del doping moderno.
In cui il ciclismo eroico ha, eccome, le sue responsabilità culturali che finalmente incontrano le disponibilità organizzative.

Questa storia contiene una morale, che a mio parere è ben chiara agli incrementalisti e oscura ai perfezionisti.
E cioè che chi fa (ovvio, con onestà intellettuale: non stiamo parlando del Fanini di turno) lotta antidoping, di ogni genere, oltre a combattere la struttura (con enormi difficoltà: su questo punto molte delle cose denunciate dei perfezionisti sono sacrosante) combatte anche e soprattutto la cultura che (come lo spreco nella prima repubblica o l'omertà nelle organizzazioni criminali) fa sì che un giovane corridore, tornato a casa, dopo una sconfitta, invece che chiedersi "dove ho sbagliato in corsa? Potevo allenarmi meglio?" si chieda "Che cosa avranno preso i miei avversari? Che cosa posso prendere per batterli?".


C'è dunque un'esigenza morale, etica, alla quale non si deve rinunciare.
Estrapolo anche alcuni concetti espressi da Ilic Janssen due anni fa:

Originariamente inviato da janjanssen

Le regole esistono perchè c'è chi si sente in dovere di infrangere le normali convenzioni fra individui. Non rubare non fu detto (o scritto) per fare una odiosa regola, ma perchè l'uomo aveva l'insana abitudine di rubare.
Culturalmente battere il doping credo sia impossibile....Battere sul campo il doping è tecnicamente semplicissimo....Poche, rigidissime regole....Bisogna trovare onde esta la etica. Ed ormai o lo fai col bastone o tanto vale rassegnasi. E senza bastone, la battaglia è persa.


 

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Davide

 
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  postato il 05/10/2008 alle 01:21
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Che ne dite?


Che devi citare la fonte.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 02:02
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Che ne dite?


Che devi citare la fonte.


Fai click sull'immagine col tasto destro del mouse, scegli "proprietà" e la fonte te la trovi da solo, caro assetato

 

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Davide

 
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  postato il 05/10/2008 alle 02:41
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Fai click sull'immagine col tasto destro del mouse, scegli "proprietà" e la fonte te la trovi da solo, caro assetato


Devo mica ricordarti cosa scrivesti al simpatico Roberto_Knightlake, qualche tempo fa, proprio in funzione del citare le fonti?

 

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Livello Giro di Svizzera




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  postato il 05/10/2008 alle 07:26
io sono nella categoria "nostalgici del ciclismo"....vorrei ritornare ai tempi del grande ciclismo...grandi imprese senza la paura che il giorno dopo mi venga tutto smontato....Moser che vince il Giro...Saronni con la sua fucilata mondiale...Bugno e Hinault..Argentin e Ballerini nelle campagne del Nord...già l'epo scorreva a fiumi come del resto adesso...ma almeno non si era sommersi da questo mare di ipocrisia e da questa folla di farisei
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 09:49
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Fai click sull'immagine col tasto destro del mouse, scegli "proprietà" e la fonte te la trovi da solo, caro assetato


Devo mica ricordarti cosa scrivesti al simpatico Roberto_Knightlake, qualche tempo fa, proprio in funzione del citare le fonti?


Ma tu sei del KGB?

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/10/2008 alle 10:05
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

forse i cerchiobottisti, che del dubbio fanno la propria virtù, più di tutti trovano che l'abolizione dell'antidoping sia un atto di masochismo estremo.


Scusate l'intromissione. Per quale motivo è masochismo estremo l'abolizione dell'antidoping?
Non è molto più masochistico e insano continuare con questa strage senza averne alcun beneficio?

Ps: comunque credo che nessuno voglia l'abolizione vera e propria dell'antidoping, o almeno io non la voglio. La liberalizzazione sotto il profilo dell'immagine sarebbe disastrosa. Proprio perchè è la soluzione meno ipocrita, scandalizzerebbe il popolino peggio di 10 casi Riccò messi insieme.
L'ideale è per me un antidoping blando, che mette dei paletti oltre i quali è bene non andare (in modo da evitare i Riis con 63 di ematocrito) ma che tuttavia non va a distruggere il movimento (e il nostro divertimento) privandolo(ci) dei suoi(nostri) campioni (*).

(*) e che ci dia la possibilità di poter dire in pubblico "mi piace il ciclismo" senza il rischio di scatenare la 3° Guerra Mondiale: ormai è diventato meno riprovevole farsi di eroina che seguire questo sport.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 10:31
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
forse i cerchiobottisti, che del dubbio fanno la propria virtù, più di tutti trovano che l'abolizione dell'antidoping sia un atto di masochismo estremo.


Scusate l'intromissione. Per quale motivo è masochismo estremo l'abolizione dell'antidoping?
Non è molto più masochistico e insano continuare con questa strage senza averne alcun beneficio?


Per bacco, Lore, la risposta la fornisci tu stesso:

Ps: comunque credo che nessuno voglia l'abolizione vera e propria dell'antidoping, o almeno io non la voglio. La liberalizzazione sotto il profilo dell'immagine sarebbe disastrosa. Proprio perchè è la soluzione meno ipocrita, scandalizzerebbe il popolino peggio di 10 casi Riccò messi insieme.


Siamo d'accordo, no? Però "popolino" è un brutto termine, un po' paternalista. Magari del "popolino" fa parte pure il sottoscritto, che più che scandalizzato è deluso e disinnamorato. Più che sul fantomatico "popolino" io preferisco mettere l'accento sulle azioni della magistratura e su quelle degli organi d'informazione. Come si comporterebbero in regime di "doping full-time"? Del loro agire sarebbe responsabile il "popolino"?
Se invece non agissero, tacendo ed insabbiando, più che responsabili non sarebbero forse irresponsabili?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 10:41
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

forse i cerchiobottisti, che del dubbio fanno la propria virtù, più di tutti trovano che l'abolizione dell'antidoping sia un atto di masochismo estremo.



L'ideale è per me un antidoping blando, che mette dei paletti oltre i quali è bene non andare (in modo da evitare i Riis con 63 di ematocrito) ma che tuttavia non va a distruggere il movimento (e il nostro divertimento) privandolo(ci) dei suoi(nostri) campioni.


sempre antidoping è...no? E comunque permettimi di ricordarti che gli unici che dovrebbero pensarla così sono quelli della botte piena e la moglie ubriaca....(come me. E devo dire che Aranciata ha colto nel segno).

******************

Una precisiazione per Walter Casaldi: non è che adesso stanno facendo nuovi tipi di test al tour, stanno testando il sangue: allora, per ragioni che mi sfuggono (forse han voluto evitare una strage durante il tour, ma mi sembra cozzi con la presunta imparzialità dell'antidoping), hanno controllato solo le urine, adesso è toccato al sangue. Con risultati, a quanto sembra, ben più sconvolgenti.
Se le cose stessero così (ma la certezza certo non l'abbiamo) significa che Riccò, come Duenas e Beltran, è finito nella rete del "Chi cojo cojo.."

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 10:44
O meglio: nella rete del "cojo ndo vojo".

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/10/2008 alle 11:02
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Siamo d'accordo, no? Però "popolino" è un brutto termine, un po' paternalista. Magari del "popolino" fa parte pure il sottoscritto, che più che scandalizzato è deluso e disinnamorato. Più che sul fantomatico "popolino" io preferisco mettere l'accento sulle azioni della magistratura e su quelle degli organi d'informazione. Come si comporterebbero in regime di "doping full-time"? Del loro agire sarebbe responsabile il "popolino"?
Se invece non agissero, tacendo ed insabbiando, più che responsabili non sarebbero forse irresponsabili?


Perchè, in che regime siamo ora? Non è di "doping full-time" pure questo?
E poi, che c'entra la magistratura? Non ho mica chiesto che vengano insabbiate le positività; vorrei semplicemente che fossero allargate le maglie dell'antidoping, ovvero resettare questi tre anni e ricominciare da come era nel '05. È compito dei magistrati stabilire come e quando devono essere fatti i controlli antidoping? Non credo proprio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 11:29
Originariamente inviato da Lore_88
Perchè, in che regime siamo ora? Non è di "doping full-time" pure questo?


Direi di no, quello attuale è part-time, come testimoniano le famose temporizzazioni. Nelle gran fondo, per esempio, il doping è full-time.

E poi, che c'entra la magistratura?


Mi sembrava che tu avessi chiesto perchè un cerchiobottista deve ritenere inutile l'abolizione dell'antidoping. Ho espresso la mia opinione.
Ciao

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/10/2008 alle 11:42
Magari avrò cattiva memoria, ma non mi pare che ci sia tutta questa differenza fra ora e qualche anno fa. A me sembrano ancora molto in voga. Ci sono delle eccezioni (Rebellin, Valverde...) ma quelle c'erano pure prima. Forse andando via il principale esponente della periodizzazione (ma sta tornando!), sembra che il fenomeno sia calato ma di fatto non mi pare sia così. Tutti o quasi continuano a fare un picco in primavera e uno al Tour, oppure uno al Giro e uno nel finale di stagione e così via...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 11:58
Lore, i Perfezionisti ritengono che Ballan abbia rilasciato delle dichiarazioni caustiche nei confronti di Riccò...perchè non poteva fare diversamente.
Secondo il pensiero incrementalista si potrebbero però interpretare anche così: << Riccò è pazzo, perchè il doping va usato nel periodo di preparazione della corsa, con il rispetto rigoroso dei tempi utili per renderlo quasi sicuro.
Come pensava di doparsi a ridosso della gara, o addirittura durante essa, e pensare di farla franca? >>.
Ecco cosa intendo per doping part-time.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/10/2008 alle 12:16
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Lore, i Perfezionisti ritengono che Ballan abbia rilasciato delle dichiarazioni caustiche nei confronti di Riccò...perchè non poteva fare diversamente.
Secondo il pensiero incrementalista si potrebbero però interpretare anche così: << Riccò è pazzo, perchè il doping va usato nel periodo di preparazione della corsa, con il rispetto rigoroso dei tempi utili per renderlo quasi sicuro.
Come pensava di doparsi a ridosso della gara, o addirittura durante essa, e pensare di farla franca? >>.
Ecco cosa intendo per doping part-time.


Ah, ok. Non avevo capito che voleva dire full-time, part-time.
Comunque credo che anche prima non fosse assumibile l'Epo durante un GT visto che mi pare sia rintracciabile entro 2-3 giorni dall'assunzione, o sbaglio? Mi pare di ricordare delle intercettazioni di Santuccione molto chiare a riguardo.
Quindi che è cambiato? Part-time era e part-time è. Diventerebbe full-time solo con la liberalizzazione.
Oppure prima (intendo '00-'05) c'erano i rabbocchi durante un GT? Chiedo, da ignorante in materia.

 

[Modificato il 05/10/2008 alle 12:19 by Lore_88]

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 05/10/2008 alle 15:27
Originariamente inviato da Monsieur 40%

E quanto mi è maledettamente piaciuto il post di Andrea; a pensare che quello stesso utente ci mandava ai pazzi, appena iscritto.



Grazie, Mario.

la coscienza che - attualmente - non è la mera casistica dell'antidoping che può sbagliare a salvare taluni a dispetto di talaltri, ma è proprio la maggiore efficienza dell'antidoping a far capire che si beccano solo alcuni a dispetto di talaltri.

Ecco, per la miseria!
Ecco qual è il punto!
Ecco cosa c'è che assolutamente non va in questo sistema antidoping del cavolo.
Un sistema che opera "per interesse" non ha ragion d'essere, direbbe sempre Fichte (scusate la fissa! ).
Sarebbe meglio un antidoping "random", allora.
In tal modo gran parte di quel 98% di cui parla Mario continuerebbe a farla franca, è vero, ma questo rende l'idea di quanto miserabile sia l'attuale politica antidoping.
Diciamo che random sarebbe meno peggio, ecco.
E non venitemi a dire che se davvero quello attuale fosse un antidoping "a richiesta" i vari Duenas e Beltran non sarebbero stati pizzicati.
D'altronde quando si va a pescare a strascico per prendere i gamberi, qualche granchio nella rete ci capita spesso e volentieri.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 17:17
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  postato il 07/10/2008 alle 09:06
Con il crack delle borse e l'aver perso il 25% dei miei risparmi sono ancora più convinta benaltrista. I miei problemi sono ben + grossi di quelli di Schumcher.

 

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  postato il 07/10/2008 alle 15:39
Originariamente inviato da Lore_88


Scusate l'intromissione. Per quale motivo è masochismo estremo l'abolizione dell'antidoping?
Non è molto più masochistico e insano continuare con questa strage senza averne alcun beneficio?

Ps: comunque credo che nessuno voglia l'abolizione vera e propria dell'antidoping, o almeno io non la voglio. La liberalizzazione sotto il profilo dell'immagine sarebbe disastrosa. Proprio perchè è la soluzione meno ipocrita, scandalizzerebbe il popolino peggio di 10 casi Riccò messi insieme.
L'ideale è per me un antidoping blando, che mette dei paletti oltre i quali è bene non andare (in modo da evitare i Riis con 63 di ematocrito) ma che tuttavia non va a distruggere il movimento (e il nostro divertimento) privandolo(ci) dei suoi(nostri) campioni (*).

(*) e che ci dia la possibilità di poter dire in pubblico "mi piace il ciclismo" senza il rischio di scatenare la 3° Guerra Mondiale: ormai è diventato meno riprovevole farsi di eroina che seguire questo sport.


Ecco, io quoto in pieno! Tendenzialmente sarei un perfezionista, ma rendendomi perfettamente conto che la lotta contro il sistema è un po' "donchisciottesca" (non me ne voglia l'utente che usa questo nick), tantovale tentare la via della liberalizzazione, cosa che del resto mi pare facciano già la maggior parte degli sport...

 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 07/10/2008 alle 22:37
........scusate arrivo adesso e non ho letto tutte le pagine del thread
ma la categoria del doping libero secondo coscienza c'é??

IO non mi sento ,come sempre, in nessuna categoria anzi ....

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/10/2008 alle 15:14
Originariamente inviato da nino58

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Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/10/2008 alle 23:32
Mi è venuto un rigurgito perfezionista.
Ho pensato agli occhi delle mucche nei macelli, quando vedono stramazzare la bestia che gli sta davanti, con un buco nel cranio.
Non ricordo se sono i maiali o i polli a venire storditi con le scariche elettriche.
Mi sembra anche che ai fedeli di alcune religioni piaccia mangiare la carne di bestie sgozzate e lasciate crepare per dissanguamento: molti macelli italiani si sono adeguati ed hanno assunto dei professionisti dello sgozzamento.
Insomma, perchè chiudere gli occhi davanti alle delizie della zootecnia ed ipocritamente vietare i combattimenti tra cani?
Insomma, lo sanno tutti che i combattimenti esistono e la clandestinità non è sinonimo di marginalità del fenomeno. In Spagna e in Francia sono persino lecite le corride con i tori.
Trovo che tutti debbano avere il diritto di gustarsi in tranquillità un bel combattimento tra pit-bull, senza il timore di venire arrestati dalla guardia di finanza.
Sì al doping libero!
Sì ai combattimenti tra animali!
Evviva lo sport!

 

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Davide

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 10/10/2008 alle 00:59
Io tifo per le guardie, anche se mi sembrano inadeguate
Le mie proposte per il doping è 2 anni per il dopato se ammette e se dice dove, come , quandp e da chi ha preso la roba e indagini SERIE su dove, come , quando e da chi ha preso la roba, affinchè questi individui paghino finalmente

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/10/2008 alle 20:59
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Mi è venuto un rigurgito perfezionista.
Ho pensato agli occhi delle mucche nei macelli, quando vedono stramazzare la bestia che gli sta davanti, con un buco nel cranio.
Non ricordo se sono i maiali o i polli a venire storditi con le scariche elettriche.
Mi sembra anche che ai fedeli di alcune religioni piaccia mangiare la carne di bestie sgozzate e lasciate crepare per dissanguamento: molti macelli italiani si sono adeguati ed hanno assunto dei professionisti dello sgozzamento.
Insomma, perchè chiudere gli occhi davanti alle delizie della zootecnia ed ipocritamente vietare i combattimenti tra cani?
Insomma, lo sanno tutti che i combattimenti esistono e la clandestinità non è sinonimo di marginalità del fenomeno. In Spagna e in Francia sono persino lecite le corride con i tori.
Trovo che tutti debbano avere il diritto di gustarsi in tranquillità un bel combattimento tra pit-bull, senza il timore di venire arrestati dalla guardia di finanza.
Sì al doping libero!
Sì ai combattimenti tra animali!
Evviva lo sport!


non desidero certamente "inquadrare" davide in una corrente.
mi fa però piacere notare che un altro "vecchio" forumnista si schieri contro lo spettacolo a tutti i costi , difendendo i valori della competizione e la salute della meglio gioventu'.

e comunque , era da tempo che mi mancava di quotare aranciata, e non posso perdere un occasione così ghiotta.

in attesa di "litigare", come abbiamo fatto qualche volta ai bei tempi, un abbraccio al grande bottecchia

mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/10/2008 alle 23:28
Originariamente inviato da mestatore
non desidero certamente "inquadrare" davide in una corrente.
mi fa però piacere notare che un altro "vecchio" forumnista si schieri contro lo spettacolo a tutti i costi , difendendo i valori della competizione e la salute della meglio gioventu'.


Carissimo Mesty, sono d'accordo e ti dico anche che, piuttosto che assistere all'involuzione del ciclismo in un wrestling immerso a tempo pieno nel doping, preferirei che il "circo" chiudesse.
Mi viene in mente quando nel 1904 i primi classificati del Tour de France furono squalificati per aver preso il treno.
Ecco, i Perfezionisti direbbero che non li si doveva squalificare perchè anche gli altri avrebero potuto prendere il treno, oppure che erano delle vittime perchè non gli era stato rimborsato il biglietto del treno.

Trovo che l'abolizione dell'antidoping non cancellerebbe la schifosità di ciò che sottende il gesto "abarth" e non toglierebbe il ciclismo dalle pagine della cronaca giudiziaria e neppure dalla bocca di quel Bulbarelli che durante la Parigi Tours ha fatto tanto arrabbiare i nostri amici perfezionisti.

in attesa di "litigare", come abbiamo fatto qualche volta ai bei tempi, un abbraccio al grande bottecchia
mesty


Eh eh, se ci sarà l'occasione di litigare con quel marpione del Mesty non mi tirerò indietro. Grandissimo Mesty!

 

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Davide

 
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  postato il 12/10/2008 alle 23:30
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Mi viene in mente quando nel 1904 i primi classificati del Tour de France furono squalificati per aver preso il treno.
Ecco, i Perfezionisti direbbero che non li si doveva squalificare perchè anche gli altri avrebero potuto prendere il treno, oppure che erano delle vittime perchè non gli era stato rimborsato il biglietto del treno.


Hahahahahahahaha

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 17/10/2008 alle 14:21
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia


Carissimo Mesty, sono d'accordo e ti dico anche che, piuttosto che assistere all'involuzione del ciclismo in un wrestling immerso a tempo pieno nel doping, preferirei che il "circo" chiudesse.
Mi viene in mente quando nel 1904 i primi classificati del Tour de France furono squalificati per aver preso il treno.
Ecco, i Perfezionisti direbbero che non li si doveva squalificare perchè anche gli altri avrebero potuto prendere il treno, oppure che erano delle vittime perchè non gli era stato rimborsato il biglietto del treno.

Trovo che l'abolizione dell'antidoping non cancellerebbe la schifosità di ciò che sottende il gesto "abarth" e non toglierebbe il ciclismo dalle pagine della cronaca giudiziaria e neppure dalla bocca di quel Bulbarelli che durante la Parigi Tours ha fatto tanto arrabbiare i nostri amici perfezionisti.



Ciao Davide,

con un po' di ritardo ma... bentornato nell'arena!

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2008 alle 23:37
Originariamente inviato da Felice
Ciao Davide,

con un po' di ritardo ma... bentornato nell'arena!


Ciao genovese, ti saluto con grande affetto!

Il post di Grimpeur nel thread sul doping starebbe bene anche qui.
Forse pià di qualsiasi altra tesi contribuisce a rendere ridicola l'ipotesi di abolire l'antidoping avanzata dalla fronda perfezionista.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/10/2008 alle 10:16
Io non prospetto di eliminare l'antidoping...... Lo voglio perfezionare!

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2008 alle 22:00
Originariamente inviato da miky70

Io non prospetto di eliminare l'antidoping...... Lo voglio perfezionare!


Dunque sei incrementalista!

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2008 alle 23:20
a questo punto se i voti si pesassero, anzichè contarli....., non ci sarebbe partita

mesty

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 01/11/2008 alle 18:56
Ma quale partita ci dovrebbe essere? Gli incrementalisti ( in ogni campo, quelli della tolleranza zero sempre verso le ultime ruote del carro) sono sempre la maggioranza. Il discorso complesso annoia, meglio la mattanza, sempre.E' facile, vincente e la capiscono tutti e fa sentire buoni, belli e di sani principi.
Però c’è qualcosa che non mi torna.
1) Mi si dice che il doping ( da una ventina d’anni a questa parte) cambia le carte in tavola, i brocchi possono diventare campioni e campioni puliti possono navigare nelle retrovie perché c’è una risposta individuale al farmaco.
A parte che c’è una risposta individuale ma tutti i dopati confessi dicono anche che le loro prestazioni sono, comunque, migliorate di parecchio con l’uso di doping anche se poi magari non vincono nulla. Quindi un beneficio lo traggono tutti.
A parte che ci sono poi mille altre componenti, compresa la testa ( uno come Basso è un rullo compressore, pur essendo anni luce lontano da me comincio ad avere una lieve simpatia), l’allenamento, la fortuna ecc.
A parte che dire quali sarebbero gli ordini di arrivo in un ciclismo pulito è come discutere del sesso degli angeli tanto non lo sa nessuno.
A parte che le strabilianti prestazioni di Riccò non le ho viste, ho visto una ottima prova nella tappa del Tourmalet ma il giorno dopo perdeva le ruote e il Cera dura venti giorni non uno. E a cronometro andava pianissimo nonostante il Cera. Solo che Riccò ha qualcosa dentro, per cui anche una piccola cosa diventa enorme, perché sa eccitare la fantasia.
Detto ciò, poi però ci si stupisce che tutti o quasi vadano dai preparatori chiacchierati e siano nel loro giro e ci si stupisce che se uno perde pensi alla dose sbagliata o al medico sbagliato.
Ma se lo dite voi che il talento non conta un c….. e che se uno vince, vince perché è dopato perché il doping trasforma e perché ha il preparatore giusto e se uno perde le ruote pure dai peones con cui è in fuga è perché è pulito. La pubblicità al doping SIETE VOI, incrementalisti ma, in realtà, preferisti.
2) A proposito di complotti. Dopo più di 30 anni diventa verità ufficiale quella che tutti noi che, nel 1977, partecipavamo alle manifestazioni politiche sapevamo benissimo: gli infiltrati delle forze dell’ordine a provocare incidenti per criminalizzare e delegittimare un movimento e le sue istanze. Dopo più di 30 anni lo dice ufficialmente un protagonista negativo di quel periodo: Cossiga finge di insegnare a Berlusconi come si fa, come si è sempre fatto.
La storia di questa Italietta dai poteri occulti, deviati e mai risanati, andrebbe riscritta, quello che dicevamo allora era vero e non era frutto di una sindrome da complotto perenne.
Chi pensa male,come disse qualcuno, fa peccato ma ci indovina.
Fra qualche anno ( magari 30) anche la storia dell’antidoping nel ciclismo potrà essere riscritta e anche quella del doping ( di tutti gli sport professionistici). E anche allora, vedrete, quelli che, come me, vedono marcio e gioco di potere, si scoprirà che hanno avuto ragione. 30 anni sempre dalla parte della ragione.
E quelli con un buon senso irritante ( è colpevole, che paghi, a me piace il ciclismo pulito e lo voglio pulito, pure se il mondo è sporco da far paura), quelli che pensano di sconfiggere il doping con le mattanze, avranno torto, come ha sempre torto chi pensa di risolvere i problemi complessi con la semplificazione facile e moralista.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

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Livello Marco Pantani
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  postato il 02/11/2008 alle 19:08
Qualche giorno fa è uscito uno splendido articolo di Francesco Merlo su Repubblica.

L’argomento sono i cosiddetti fannulloni nel pubblico impiego, l’ennesimo caso di tolleranza zero contro il frammento infimo della realtà.
Un esempio di incrementalismo ( chissenefrega dell’organizzazione della pubblica amministrazione, della nullità dei dirigenti ecc., intanto becchiamo il caporale Schulz che si è arreso nell’ultima trincea di Berlino).
Ed ecco come Francesco Merlo analizza il problema ( in questo caso il “benaltrismo” diventa sinonimo di “perfezionismo”):

Le piaghe del lavoro italiano non sono "i fannulloni", che non esistono come categoria determinante, ma "i fantuttoni" alla Brunetta. Non quelli che "fanno nulla" ma quelli che "fanno tutto" meglio di tutti: economia, scuola, cancelli, tornelli, lucchetti, giustizia… E difatti non è più un caso di agitatissima demagogia ma di psicopatologia politica l'idea che il lavoro possa essere regolato dal cartellino e dai chiavistelli.

Dalla robotizzazione dei Fantozzi e dalla fantozzizzazione degli impiegati, dei dirigenti, dei ricercatori, degli scienziati, degli intellettuali, dei giudici, tutti, come i cinesi di Prato, inchiodati sulla sedia a cucire le borse. Al posto dell'operaio di Jünger, soldato (al soldo) della Tecnica, l'Italia del 2008 ha dunque il Brunetta di Berlusconi, soldato del Lavoro Forzato.

Il professore Brunetta, pur gonfio di rancore, rimane infatti, come egli stesso ama scandire, un so-cia-li-sta, con in testa l'operaio ottocentesco della grande tradizione. Perciò scambia il lavoro con la maledizione biblica e l'ufficio con il campo rieducativo alla Pol Pot, in un mondo dove, al contrario, il lavoro cerca di farsi creativo, divertente, ubiquo. ……….
Ci pare roba da fantuttoni assatanati che un professore di economia pretenda di risolvere i problemi di economia del lavoro con metodi da secondino, da chiavistello, da tornello. Si sa che D'Alema gli ha dato dell'"energumeno tascabile" e Brunetta si è risentito accusandolo di razzismo. Ebbene, politicamente Brunetta è un energumeno e basta. Non tascabile, ma oversize. E lo diciamo anche per rispetto dei tanti altri brevilinei italiani (i tascabili appunto) che cercarono di riscattare l'avarizia della Natura con l'iperdinamismo, e basta ricordare Fanfani e Longanesi, il quale per esempio diceva di essere nato «nel secolo decimo nano», e di «passeggiare avanti e indietro... sotto il letto». La differenza non è tra longilinei e brevilinei, ma tra permalosi e ironici; non tra giganti e nani, ma tra intelligenti saggi e intelligenti fanatici.

Il punto è che l'Italia non è il luogo dove si sono dati convegno tutti i fannulloni del mondo. Ma è purtroppo il Paese dell'oltranzismo rancoroso e ideologico che confonde la parte con il tutto. Sono esagerazioni, totalitarismi e paradossi che hanno fatto identificare l'Italia ora con il Paese dei papi omicidi ora con quello degli arlecchini e, via via, dei traditori e delle pagliette, dei Romeo e dei castrati, dei maschi virili e dei cicisbei. Oggi c'è Brunetta che, con occhio spietato e lucido, avrebbe finalmente scoperto che l'Italia realizza l'utopia rovesciata del riposo che nobilita l'uomo, l'Eden del non fare nulla. Ancora una volta lontani dai primati reali, qualcuno inventa per noi primati verbali. Eravamo nulla nel mondo come nazione e Mussolini inventò il nazionalismo fascista. Eravamo nulla come storia moderna e ci siamo inventati l'astuzia e la forza machiavellica. Siamo nulla come governo della produttività e Brunetta si inventa la galera ai fannulloni, l'inquisizione del lavoratore, l'ufficio come espiazione e rieducazione.

……….. Brunetta vorrebbe inchiodarci alla scrivania forse perché, gonfio di rancore, sogna di mortificare tutti i mondi dove secondo lui ancora si annida la sinistra: gli statali, i professori, i magistrati, i giornalisti, i disabili, i donatori di sangue. Una specie di parodia all'italiana della rivoluzione culturale cinese.

Ieri sul Giornale Mario Cervi, che pure è un signore d'altri tempi, ha amplificato l'idea difensiva molto cara a Brunetta, secondo la quale ogni volta che egli attacca i fannulloni questi gli rispondono che "il problema è ben altro": «Il benaltrismo è un espediente dialettico grazie al quale si elude ogni questione». Sarà pure vero, ma cosa dire del "parlar-altrismo", del parlare d'altro per nascondere le vere questioni? Parla d'altro la Gelmini che invece di tagli alla scuola dibatte di grembiule e di voto in condotta. E Brunetta, anziché del cattivo governo della pubblica amministrazione, parla di fannulloni. ……….
E non si illuda Brunetta perché qualche sondaggio l'ha premiato come nuovo eroe dei fantuttoni che, all'ora del caffè, riempiono i bar d'Italia, personaggi che la sanno lunga: «eh, se ci fossi stato io, quel gol l'avrei segnato», «io Bin Laden l'avrei già preso»... Rientrati negli uffici, i fantuttoni risolvono i problemi domestici dei colleghi, senza mai marcare un'assenza. Ricordo un centralinista che aggiustava ferri da stiro, resuscitava vecchi trasformatori, riaccendeva lampade rotte. Stava sempre al suo posto e riusciva persino a rispondere al telefono. Nessuno ha mai scoperto che vendeva patacche e orologi rubati. Come Brunetta, era lui il re dei "fantuttoni", che in fondo sono solo fannulloni indaffarati.

(Francesco Merlo, La ricetta ottocentesca di Brunetta il "fantuttone", la Repubblica, 28 ottobre 2008)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/07/2009 alle 14:11
Up!
Dopo lo scambio con Mario nel thread sull'antidoping, mi sembra utile ritornare a questo geniale thread.

Riporto le classificazioni adottate nel primo post:

INCREMENTALISTI
Coloro che credono che la lotta al doping vada condotta passetto dopo passetto: intanto puniamo quelli che vengono beccati, poi a combattere contro i massimi sistemi penseremo in un secondo momento.

PERFEZIONISTI
Coloro che credono che la lotta al doping vada condotta ai massimi livelli, mettendo in risalto le storture del sistema e sottolineando l'inutilità dell'attuale modo di combattere il doping stesso, un modo che è anzi strumento per faide politiche. Il loro fine ultimo è far luce sulla probabile inestirpabilità del fenomeno e promuovere un approccio culturalmente diverso al problema.

CERCHIOBOTTISTI
Coloro che non si riconoscono definitivamente in nessuna delle categorie sopraelencate, ma trovano spunti positivi nell'una e nell'altra, considerando evidentemente il fatto che né l'una né l'altra teoria porterà alla fine del fenomeno doping.

BENALTRISTI
Coloro che di fronte ad un qualsiasi provvedimento per risolvere un problema insorgono dicendo che il "problema è ben altro". Dunque, sono quelli che di fronte alla squalifica di un ciclista beccato con il sangue di un altro sostengono che il problema è ben altro e cioè la pessima amministrazione dell'UCI, oppure il giustizialismo opprimente degli organi di giustizia o il conformismo dei media od infine l'effetto serra.

PREFERISTI
Coloro credono (spesso inconsciamente) che la lotta al doping vada condotta contro tutti i ciclisti tranne che contro i propri corridori preferiti. Una sottocategoria di essi sono i nazionalisti: coloro che tendono ad essere molto indulgenti e garantisti con i corridori della propria nazionalità e molto "giacobini" con i corridori di un altro Paese.

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 23/07/2009 alle 14:25
Io mi sono accorto che non posso votare, perché manca la categoria nella quale possa riconoscermi: sono per la libertà dei maggiorenni di fare quel che vogliono con "le cose" loro. Io sul mio non ho fatto mai niente, però rispetto ogni possibile valutazione degli altri per il proprio. E' un po' come *l'aborto* io non l'ò mai fatto , però l'utero è suo (la donna) e che sia mia moglie o mia figlia, posso solo consigliarle, ma chiedere la sanzione (anche se fossi contrario in quel caso specifico)... MAI!

 

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Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
...
e i barbieri il lunedì

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/07/2009 alle 22:36
Mi sembra, tutto sommato, che nè il doping nè l'antidoping stiano nuocendo al ciclismo in termini di "pubblico".
Mi sa che tra una saucisson e l'altro la gente che segue il Tour non si pone più il problema.
Magari va bene così, nemmeno i gendarmi fanno più paura, perchè preoccuparsi?

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/07/2009 alle 22:56
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Non mi convincono molto i "perfezionisti", che sarebbero coloro che hanno un approccio realistico per il perseguimento di un fine utopistico.
Profuma di inconcludenza ai massimi livelli.

Potremmo definire gli "incrementalisti" come coloro che hanno un approccio utopistico per il perseguimento di un fine realistico?


Credo ancora che ci sia una parte di utopia in ciascuna delle due fazioni.
Ma esiste davvero questo doping genetico? Speriamo di sì, potrebbe essere la salvezza del ciclismo.

Se permettesse di alterare le prestazioni senza nuocere alla salute, la manipolazione genetica potrebbe rimettere in discussione lo stesso concetto di doping.

Se davvero non fosse identificabile attraverso alcuna procedura di laboratorio, questa forma di doping decreterebbe fattivamente la fine dell'antidoping anche senza la formalizzazione istituzionale.
Chiaro, ci sarebbero sempre farmaci di prima e seconda generazione, squadre più o meno avvantaggiate etc etc, ma quando i mitici di Ferrari e Conconi stravincevano nessuno nel pubblico si poneva il problema.

Il doping genetico ci potrà restituire l'ingenuo stupore che procuravano le imprese dei grandi campioni così come gli episodici eroi di un giorno?

Ma i tribunali faranno la guerra anche al doping genetico? Speriamo di no, in fondo Sarkozy è un ammiratore di quel gran figlio di vongola del pacifico che è Armstrong.

 

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Davide

 
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