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Autore: Oggetto: Miculà Dematteis

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Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 01/02/2008 alle 14:00
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Dematteis andava (e va) sostenuto comunque. Lettera o non lettera.
Come tutti gli altri.


questo e' sacrosanto

Da buon cerchiobottista ho sostenuto entrambe le sottoscrizioni.
L'ho fatto senza dietrologie o secondi fini.
E, sempre senza dietrologie, mi viene da dire che Micula',
scusate il termine, "ha messo le balle sul ceppo".
Questo lo differenzia dagli altri come capita con chi prova
ad andare in fuga invece che restare nella pancia del gruppo.
Senza fare odiose classifiche questo attira la mia simpatia
senza levare nulla a chi e' stato vittima di promesse non rispettate,
infatti sarei altrettanto contento se anche gli altri potessero
reindossare una maglia.

Pero' qui si parla di Dematteis e mi piacerebbe leggere i chiarimenti
richiesti da Claudio.

 

____________________

"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 01/02/2008 alle 14:14
Quoto Mestatore, in particolare nella denuncia della mafia e dell'omertà, quella vera, che vorrebbe che chi non si adegua al sistema o cerca almeno di non starsene zitto passa per ipocrita.
"Bruciamo le carceri!", gridano insieme anarchici e falsi alternativi, e così i garantisti si fanno scudo dello stesso slogan, per dire che è inutile punire i colpevoli o i delinquenti perchè il mondo fuori rimane pieno di ladri e di mafiosi.
Bella scoperta, ringraziamo i fan di Totò Cuffaro per averci rivelato questà imperscrutabile verità, e infatti il parlamento è pieno di nemici di De Magistris e di Clementina Forleo, mica a caso.
Sono contento per De Matteis, comunque, lo sono a prescindere come lo sono anche quando leggo le dichiarazioni di tanti corridori, specialmente francesi, che denunciano apertamente il comportamento di alcuni loro colleghi, credo siano casi non uguali ma comunque legati da un filo comune, un segno importante e un patrimonio da difendere.

 

[Modificato il 01/02/2008 alle 14:20 by mont ventoux]

____________________

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 01/02/2008 alle 15:56
Raga, c’è qualcosa che non quaglia. Devo essermi spiegato veramente male, ma molto male!

1. Ancora, tignosamente, devo precisare in merito a un modello azzardato: il villaggio dei bambini affamati è un altro esempio non pertinente. Con uno sforzo di logica provo a riadattarlo: nel villaggio dei 10 bambini, quando ancora c’era cibo a disposizione, lo sciamano si è convinto che tutti i bambini si sottraggano a tradimento le poche riserve di cibo e, per dirimere la questione, chiede a tutti di dichiararsi, se possono, innocenti, il bambino Miculà è l’unico a farlo, gli altri rimangono in silenzio.
Dopo qualche mese il cibo scarseggia e il capo del clan di Miculà (occhio, non lo sciamano, non il capo tribù) offre le poche riserve di cibo rimanenti al suo gruppo ad altri bambini venuti da fuori, noti per avere in passato già rubato il cibo ad altri bambini.
Così funziona già di più.


2. Mario, non prenderla come un fatto personale, ma fin che terrai come orizzonte la questione del rinnovo contrattuale non ci capiremo mai. Ho fatto tutto, non per difendere Dematteis, ne tantomeno per tutelare il suo posto di lavoro. L’obbiettivo era ed è denunciare un malvezzo nei confronti del problema DOPING, non nei confronti del problema: RINNOVO CONTRATTUALE. Non ho mai chiesto a Bordonali di riassumere Dematteis, me ne sono guardato bene, gli ho chiesto spiegazioni.
A costo di apparire come uno squallido e cinico figuro, dirò quanto segue: Non mi interessa il focus sul problema dei contratti. È semplicemente un altro argomento da quello di Dematteis, in cui il rinnovo è uno dei tasselli, ma non..NON, lo snodo principale, che è la COMUNICAZIONE PUBBLICA IN MATERIA DI DOPING.
Cari avversari in questa discussione, offro, con la frase che segue, il petto ai vostri strali inferociti: del rinnovo contrattuale di Righetto, Colli, Scattolin e C. non mi importa più di tanto! Quel che me ne importa attiene solo a considerazioni di tipo umanitario e perciò prive di utilità in una discussione come questa. Bene, crocifiggetemi pure!!
Il problema di contratti per i giovani lo trovo molto complesso. Introduce non solo i diritti di quelli già professionisti, ma anche quelli degli U23 che hanno diritto a una chanche. Attualmente la chanche dura due anni, se in due anni un giovane non ottiene performance o risultati può essere tagliato. Questo, oltre a garantire alle società un buon risparmio di soldi, torna comunque a favore di qualche altro giovane proveniente dagli U23. Personalmente percepisco la difficoltà dei giovani che investono la loro vita nell’inseguire un sogno di gioventù. (L’ho inseguito anche io, fino ad arrendermi all’evidenza dei fatti!), ma altresì non vedo (non sono capace, no ci ho mai pensato, non lo ritengo così importante) una alternativa organicamente valida. Se qualcuno ritiene che su questo argomento si debba combattere per cambiare le cose, bene: in bocca al lupo! Se verrà progettato un sistema migliore di quello vigente vi affiancherò ad ogni costo e butterò il mio sangue per voi. Per favore, però, basta mescolare le due cose. Ne esco pazzo.
Perciò respingo, l’accusa di mancato sostegno agli altri disoccupati per il semplice motivo non era questo l’argomento in discussione.
Uff...ciao belli.
claudio



 

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  postato il 01/02/2008 alle 16:10
Claudio, ma la comunicazione pubblica riguardo al doping non la fai con Miculà Dematteis, con tutto il rispetto per Miculà.
Ed è sintomatico il fatto che, in tutto il web, non è che ci siano stati focolai di discussione su questa vicenda, né giornali generalisti o media di largo consumo ne abbiano parlato.

Né della lettera, né del mancato rinnovo, né dei perché.
Niente di niente.

Perché come a te non interessa dei rinnovi contrattuali degli altri, agli altri non interessa della "comunicazione pubblica" di Dematteis. Che, sempre per il "detto pubblico", è semplicemente uno che non ha fatto risultati in due anni e che, dunque, può essere "sacrificato". Lettera o non lettera.

La lettera non l'ha scritta Bettini, né Ballan, né Alessandro Bertolini. L'ha scritta Miculà Dematteis. E il "pubblico", anche quello ciclistico (la Gazzetta ne ha più parlato? [sì, solo Pastonesi]. Cannavò ha più risposto a Dematteis? [no]), non viene scalfito dalla lettera di Dematteis.

Non è, non può essere, lui il "cavallo di Troia" della vostra battaglia.

 

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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 01/02/2008 alle 16:11
A me era parso che il focus fosse decisamente sul fatto che Dematteis fosse senza contratto. Altrimenti non se ne sarebbe parlato, questo thread non avrebbe superato la pagina di lunghezza...

E mi spiace essere andato a far le pulci a cose di oltre un mese fa, ma credo mi possano aiutare a precisare ulteriormente il mio pensiero:

inviato da claudiodance il 19-12 dell'anno passato
Manterrei il focus su Dematteis, se fosse possibile.
Ritengo che il suo caso sia significativo di tutta una cultura del mondo del ciclismo professionistico. Una cultura negativa. Non ho alcun interesse a infangare l'ambiente, anzi spero ancora che Dematteis trovi un contratto, sarebbe un segnale buono, un segnale di segno inverso rispetto alla cultura di cui sopra. Questi post hanno l'ambizione di mantenere aperto il discorso...si sa mai che qualcuno legga e reindirizzi i propri pensieri.
Di Vinoukouruv e DiLuca non mi importa nulla, Dematteis è giovane, pensa con la sua testa ed è onesto. Il suo contratto non è stato rinnovato.
ciao
claudio


Cioè, d'accordo che si faceva un discorso di cultura sportiva, ma il cattivo segnale consiste(va) nel fatto che Dematteis fosse senza contratto per il 2008.

Per me, ripeto, non è un cattivo segnale, perché ciò che differenziò Miculà da altri senza contratto è la lettera che scrisse a Cannavò, di cui (e qui il pronome richiama ben due elementi della frase precedente ) do un giudizio totalmente negativo.

Per questo per me è un cattivo segnale che stiano a piedi DeMatteis, Traficante (che peraltro s'è appena accasato alla Diquigiovanni, a quanto pare), Marzoli, Scattolin, Colli, etc etc.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2008 alle 16:19
ti faccio anch'io alcune precisazioni brevi

Originariamente inviato da rizz23
- considerando la decisione di Dematteis di scrivere una lettera una decisione sbagliata, non m'interessa sapere perchè gli altri appiedati non hanno adottato la stessa scelta...


però te la prendi con chi la considera corretta e sceglie una posizione forte a favore di Dematteis.
A me sembra giusto che coloro che hanno apprezzato la lettera di Dematteis, si siano comportati in quel modo verso chi l'ha scritta e non verso chi non l'ha fatto.

- prendere soldi da squadre in cui si fanno pratiche illecite e "intascare i premi che il proprio capitano vince anche grazie ad aiuti illeciti" è proprio la stessa cosa


non è proprio la stessa cosa: un conto è l'ingaggio, che un corridore prende a prescindere, un altro sono i premi, che arrivano in base ai risultati.
L'ingaggio è sempre frutto del proprio lavoro, il premio può essere anche dovuto ad un aiuto illecito.

- se tu facessi un concorso e sapessi per certo l'identità di venti applicanti che hanno ricevuto le risposte al test da due della commissione, non li denunceresti immediatamente, a prescindere dal risultato del concorso? Se invece fai una lettera anonima ai giornali in cui dici che hai fatto il test senza copiare e che degli altri non garantisci, quanto sei d'aiuto a far sì che il sistema dei concorsi truccati venga combattuto? Già si sapeva che certi concorsi sono pilotati...


per denunciare occorono le prove, altrimenti si viene automaticamente ridenunciati per calunnia.
E anche se è risaputo che ogni concorso ha i suoi bravi raccomandati da piazzare, e ben più difficile poterlo dimostrare.
Vogliamo definire partecipi e complici anche coloro che, pur partecipando al concorso in maniera pulita, non hanno uno straccio di prova per fare una denuncia?
E se qualcuno definisse raccomandati tutti i vincitori di concorsi, penso che chi si è fatto un mazzo tanto a studiare ed ha vinto senza aiuti, abbia il diritto di indignarsi di ciò e se il caso anche di scrivere ad un giornale per proclamare la propria pulizia.

Inoltre qui non stiamo certo parlando di lettere anonime o di qualcuno che vuol ergersi a unico ciclista pulito del gruppo: Dematteis non ha accusato nessuno (nè avrebbe potuto farlo) ma ha soltanto depennato il proprio nome da una certa lista, cioè quella dei corridori dopati.

- tra coprire e alimentare un sistema non vedo differenze, se non semantiche; un sistema che va avanti grazie all'omertà è alimentato anche da chi lo copre, oltre che da chi ne è parte per così dire attiva...


Io le differenze le vedo: altrimenti dovrei mettere sullo stesso piano sia chi evade le tasse che chi non denuncia l'amico o conoscente evasore; sia chi parcheggia in divieto di sosta che chi non segnala la cosa al vigile.
A mio parere le responsabilità tra i vari individui sono ben diverse: senza contare che la conoscenza di un fatto è un conto e le prove per fare una denuncia sono un'altra.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2008 alle 16:20
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da antonello64

Mario, se tra 10 bambini che muoiono di fame uno solo viene a chiedermi il cibo, mi sembra più che logico che io cominci a nutrire l'unico che si è fatto avanti.


Giusto. Non vedo perché lo puntualizzi, visto che l'ho scritto anch'io.
Hai detto bene. Il verbo giusto è: "Cominciare".
Il che significa che, dopo aver cominciato, tu prosegua, visto che sai che ce ne sono altri 9.


purtroppo non sempre il cibo basta per tutti e 10

 

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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 01/02/2008 alle 16:41
Antonello, su tutto ciò che scrivi si può opinare (per esempio, sono convinto che ogni ciclista pro possa indicare all'istante i nomi di dieci colleghi che si dopano con tanto di prove), è giusto che ciascuno stia sulle proprie posizioni.

Preciso solo che è ovvio che "me la prendo" con chi ha deciso di sostenere solo Dematteis per via della sua lettera, perché è proprio quello il punto centrale del discutere: il fatto che per me la lettera alla Gazzetta non costituisce assolutamente un punto a favore di Miculà, mentre per altri sì.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/02/2008 alle 17:11
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Claudio, ma la comunicazione pubblica riguardo al doping non la fai con Miculà Dematteis, con tutto il rispetto per Miculà.
Ed è sintomatico il fatto che, in tutto il web, non è che ci siano stati focolai di discussione su questa vicenda, né giornali generalisti o media di largo consumo ne abbiano parlato.

Né della lettera, né del mancato rinnovo, né dei perché.
Niente di niente.

Perché come a te non interessa dei rinnovi contrattuali degli altri, agli altri non interessa della "comunicazione pubblica" di Dematteis. Che, sempre per il "detto pubblico", è semplicemente uno che non ha fatto risultati in due anni e che, dunque, può essere "sacrificato". Lettera o non lettera.

La lettera non l'ha scritta Bettini, né Ballan, né Alessandro Bertolini. L'ha scritta Miculà Dematteis. E il "pubblico", anche quello ciclistico (la Gazzetta ne ha più parlato? [sì, solo Pastonesi]. Cannavò ha più risposto a Dematteis? [no]), non viene scalfito dalla lettera di Dematteis.

Non è, non può essere, lui il "cavallo di Troia" della vostra battaglia.

E con chi la fai? Con chi non ci mette mai le balle sul ceppo? (sul Doping, naturalmente)
O la fai con Bettini, …Il Bettini che viaggia con il certificato per il Ventolin? (Bicisport di qualche mese fa…) . Con Cunego…il Cunego che continua ad andare da cecchini? Con Di Luca…non comincio nemmeno con Di Luca!…con Basso…basso che confessa, ma non confessa e non fa i nomi. Dai, per favore, serio!
Abbiamo bisogno di credibilità, Dematteis lo è.
Guarda se la cosa fosse andata sui giornali non ne avrei fatto l’oggetto di questa piccola campagna. Sai bene che ti suggerii in forma privata, e immodestamente da parte mia, di farne l’oggetto di una inchiesta giornalistica firmata cicloweb, proprio perché lo ritenevo un caso sintomatico. Mi dicesti che non la pensavi allo stesso modo. Okay mi dissi, aspettai un po’ e poi feci nel modo più facile per me…sul vostro forum.
La speranza era che davvero il forum fosse seguito dagli addetti ai lavori, ma se anche fosse, come vedi, non mi ha caga.to nessuno. Perciò tranquillo, la cosa passerà velocemente nel dimenticatoio.
Se nessuno ha fatto nascere altri focolai di discussione poco mi importa, non ho bisogno di verificare la giustezza dei miei pensieri sulla loro diffusione nel prossimo. E poi le notizie o le questioni importanti non sono tali solo perché l’opinione pubblica le ha già registrate e digerite.
È proprio lui il cavallo di Troia, infine un ottimo paragone, ma proprio lui.
Adesso basta, sono stanco. Mi arrendo. A fronte di un genuino impegno per una causa (che può anche essere parziale, ma è onesta) mi viene rimproverato di tralasciare tutto il resto dei problemi e i problemi dei disoccupati….eccheppalle!
Ciao cari
claudio

 

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  postato il 01/02/2008 alle 17:20
Claudio, lo sai che ti vogliamo bene, in fondo (ma proprio molto in fondo, eh! ).

Resta sintonizzato che ti sorprenderemo.
Forse.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2008 alle 22:19
devo ancora quotare claudio...ecchepalle

aggiungo una cosa personale: trovo particolarmente sgradevole la violenta sicumera delle parole di rizz23 nei miei confronti.

non ho bisogno che questi mi ricordi che lo stile ed il talento di claudio siano ben diversi dal mio modesto argomentare, tuttavia, anche se mi rendo conto che nel corso di una discussione si possa anche esagerare( come speso faccio io) ed arrivare a polarizzare il confronto, anche se mi rendo conto che è difficile ricoprire il doppio ruolo di moderatore e di utente, anche se sono convinto che il ruolo di moderatore non debba annacquare le opinioni di alcuno,anche se mi sono accorto da tempo che non è necessario essere simpatici a tutti nè piacere a tutti ( nella vita come nel forum), devo ammettere che in oltre 4 anni di forum e di scontri con ogni tipo di utenti ( da arancia a grimpeur)mai mi ero sentito oggetto di tanta arroganza ed anche di malafede.
pazienza, me ne farò una ragione.

probabilmente pontifico, ma io posso anche non preoccuparmene troppo.
invece , chi vuole fare il giornalista,se non vuole restare solo un banfone da forum, più che ad insultare gli altri, dovrebbe provare a migliorare la sua scrittura , oltre che ad imparare a leggere per capire

eccchepallllle

mesty

 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 01/02/2008 alle 22:34
Originariamente inviato da mestatore

devo ancora quotare claudio...ecchepalle

aggiungo una cosa personale: trovo particolarmente sgradevole la violenta sicumera delle parole di rizz23 nei miei confronti.

non ho bisogno che questi mi ricordi che lo stile ed il talento di claudio siano ben diversi dal mio modesto argomentare, tuttavia, anche se mi rendo conto che nel corso di una discussione si possa anche esagerare( come speso faccio io) ed arrivare a polarizzare il confronto, anche se mi rendo conto che è difficile ricoprire il doppio ruolo di moderatore e di utente, anche se sono convinto che il ruolo di moderatore non debba annacquare le opinioni di alcuno,anche se mi sono accorto da tempo che non è necessario essere simpatici a tutti nè piacere a tutti ( nella vita come nel forum), devo ammettere che in oltre 4 anni di forum e di scontri con ogni tipo di utenti ( da arancia a grimpeur)mai mi ero sentito oggetto di tanta arroganza ed anche di malafede.
pazienza, me ne farò una ragione.

probabilmente pontifico, ma io posso anche non preoccuparmene troppo.
invece , chi vuole fare il giornalista,se non vuole restare solo un banfone da forum, più che ad insultare gli altri, dovrebbe provare a migliorare la sua scrittura , oltre che ad imparare a leggere per capire

eccchepallllle

mesty


arroganza? ok, quindi la prossima volta ci dovremo lasciar dire che non abbiamo capito il nocciolo del vostro discorso senza batter ciglio...

malafede? per usare un romanismo, macchitteconosce? Proprio fuori strada...

insulti nei tuoi confronti? nessuno; solo la critica (quindi molto differente all'insulto) alla tendenza a pontificare...

migliorare la mia scrittura? M'impegnerò, grazie per la delicatezza.

banfone da forum? Forse rimarrò sempre tale, comunque sia resta un problema mio.


Per queste cinque ragioni, caro mestatore, come chi ti conosce personalmente e condivide le tue posizioni ti potrà far notare, l'hai fatta totalmente fuori dal vasetto... Proprio non ne è entrata una goccia...

Per il resto, siccome le polemiche a due sono assolutamente stucchevoli e siccome siamo assolutamente o.t., se vorrai proseguire le tue rimostranze, fallo in privato (o nel thread apposito, se pensi che il mio presunto pregiudizio nei tuoi confronti abbia influito a livello di moderazione; ma non mi pare questo il caso). Qui ho voluto rispondere pubblicamente a delle affermazioni molto pesanti rivoltemi pubblicamente.

 

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  postato il 08/02/2008 alle 05:19
Il bastian contrario - di Marco_Admin_Grassi



http://www.cicloweb.it/art926.html

 

[Modificato il 09/02/2008 alle 16:47 by Monsieur 40%]

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  postato il 08/02/2008 alle 08:51
Et voilà! Abbiamo qualche risposta...
Se avevo qualche dubbio su come funzionano le cose, quest'intervista mi ha chiarito molte perplessità e confermato come l'ambiente è vergognosamente ipocrita.
A partire proprio da Bordonali che non è stato un uomo di parola. Ha ragione Micùla a dirmi che se lui avesse garantito ai suoi capi di convertirsi "al sistema" oggi ci sarebbe un posto in squadra per lui con Marinangeli, Maserati & C.
Il discorso di Bordonali che se ne frega di quello che fa un suo corridore, basta che ottenga risultati è forse il più squallido e becero che un padrone può fare con i suoi dipendenti.
C'è una qualità d'immagine e di correttezza che nella vita occorre rispettare, soprattutto nell'ambiente ambiente sportivo dove sei guardato, seguito ed imitato da tantissimi ragazzi.
Mi spiace, ma non ci sto'.
Spero che la procura castagni alla grande, che un medico come Salizzoni possa essere reintegrato e possa fare pulizia. Spero che DiLuca e Spezialetti siano fermati e tutti coloro che prendono porcate siano fermati e squalificti a vita. Vediamo un po' se le cose non cambiano.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 10:05
bellissima intervista quella a Bordonali; era parecchio che non ne leggevo una fatta veramente come Dio comanda: zero domande banali e soprattutto nessun timore di mettere in difficoltà l'intervistato.

Su quello che dice Bordonali, alcune cose le condivido e altre no.
Quando dice che 30 anni c'erano meno obiettivi da raggiungere, dice una falsità bella e buona: forse c'era un numero minore di corse, ma si correva per il risultato da febbraio ad ottobre, mentre oggi la metà (e forse più) delle gare alle quali si partecipa sono solo corse di preparazione.
Insomma, dire che il problema doping nasce dal calendario (o che viene ingigantito da esso) è una cosa che non sta nè in cielo nè in terra.

Sul caso Dematteis francamente non me la sento di dargli torto: il proverbio dice che chi è stato scottato dall'acqua calda ha paura anche dell'acqua fredda.
Ha scelto di fare solo ed esclusivamente un discorso tecnico e di risultati, e dal suo punto di vista ha perfettamente ragione.
Nessuno può chiedergli di comportarsi da buon samaritano, visto che alla fine sarà lui a pagare sulla propria pelle eventuali fallimenti; è un discorso cinico, ma che il responsabile di una squadra ha il diritto (e forse anche il dovere) di fare.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 12:44
...è né più né meno che un lavoro. Privilegiato, certo, perché coincide con la nostra passione, ma pur sempre un lavoro; solo che a differenza di tutti gli altri lavori abbiamo l'antidoping. Che se ci fosse anche in altri ambiti, ci farebbe scoprire quanto doping esiste nella nostra società».
----
Ma ce ne sono tanti del valore di DeMatteis che hanno smesso. E tanti anche meglio di lui. Altri anche dopo compromessi pesanti. Bisogna mettersi in testa che noi non siamo un'associazione caritatevole, ma una squadra che deve ottenere dei risultati».
---

bravo Bordo.
Nè piu' nè meno quello che penso io e cho pure scritto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 14:31
Mamma mia, Bordonali è di una cinicità spaventosa.

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 15:39
Originariamente inviato da sceriffo

...è né più né meno che un lavoro. Privilegiato, certo, perché coincide con la nostra passione, ma pur sempre un lavoro; solo che a differenza di tutti gli altri lavori abbiamo l'antidoping. Che se ci fosse anche in altri ambiti, ci farebbe scoprire quanto doping esiste nella nostra società».
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Ma ce ne sono tanti del valore di DeMatteis che hanno smesso. E tanti anche meglio di lui. Altri anche dopo compromessi pesanti. Bisogna mettersi in testa che noi non siamo un'associazione caritatevole, ma una squadra che deve ottenere dei risultati».
---

bravo Bordo.
Nè piu' nè meno quello che penso io e cho pure scritto


Sì, estrapolate dal contesto sono frasi che possiamo sottoscrivere tutti, penso.
Ma nel contesto di quest'intervista fanno rabbrividire.
Bordonali denuncia tutti i mali del ciclismo ma poi di fatto imposta una squadra che possa navigare in questo mare di problemi.
Bordonali auspica, seppur implicitamente, un ritorno al ciclismo di un tempo ma nel frattempo continua il solito tran tran assumendo personaggi che in questi anni non proprio edificanti hanno fatto molto discutere di se.
Condanna in un certo senso l'individualismo dei ciclisti, divisi tra chi va in Ferrari e chi corre pagando, ma lui intanto fa fuori quelli che prendono carta e penna e cominciano a battersi per una moralizzazione della categoria.
Dice che le squadre non sono associazioni caritatevoli ma dimentica che non sono neppure aziende: per sopravvivere hanno bisogno di chi gli da un guadagno immediato, ma anche di crescere chi potrà dare loro forse un guadagno differito.
Punta il dito contro le squadre che tengono corridori che pagano per correre ma non pensa nemmeno con l'anticamera del cervello a creare attenzione alla sua squadra per la presenza di ciclisti coraggiosi e con una mentalità nuova.

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 16:19
Originariamente inviato da Frank VDB

Originariamente inviato da sceriffo

...è né più né meno che un lavoro. Privilegiato, certo, perché coincide con la nostra passione, ma pur sempre un lavoro; solo che a differenza di tutti gli altri lavori abbiamo l'antidoping. Che se ci fosse anche in altri ambiti, ci farebbe scoprire quanto doping esiste nella nostra società».
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Ma ce ne sono tanti del valore di DeMatteis che hanno smesso. E tanti anche meglio di lui. Altri anche dopo compromessi pesanti. Bisogna mettersi in testa che noi non siamo un'associazione caritatevole, ma una squadra che deve ottenere dei risultati».
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bravo Bordo.
Nè piu' nè meno quello che penso io e cho pure scritto


Sì, estrapolate dal contesto sono frasi che possiamo sottoscrivere tutti, penso.
Ma nel contesto di quest'intervista fanno rabbrividire.
Bordonali denuncia tutti i mali del ciclismo ma poi di fatto imposta una squadra che possa navigare in questo mare di problemi.
Bordonali auspica, seppur implicitamente, un ritorno al ciclismo di un tempo ma nel frattempo continua il solito tran tran assumendo personaggi che in questi anni non proprio edificanti hanno fatto molto discutere di se.
Condanna in un certo senso l'individualismo dei ciclisti, divisi tra chi va in Ferrari e chi corre pagando, ma lui intanto fa fuori quelli che prendono carta e penna e cominciano a battersi per una moralizzazione della categoria.
Dice che le squadre non sono associazioni caritatevoli ma dimentica che non sono neppure aziende: per sopravvivere hanno bisogno di chi gli da un guadagno immediato, ma anche di crescere chi potrà dare loro forse un guadagno differito.
Punta il dito contro le squadre che tengono corridori che pagano per correre ma non pensa nemmeno con l'anticamera del cervello a creare attenzione alla sua squadra per la presenza di ciclisti coraggiosi e con una mentalità nuova.

Bordonali fa le squadre con i badget di cui dispone..
Quando nn aveva gli sghei faceva correre il quarantenne o giù di li tonetti , ora che se lo può permettere ingaggia di luca.
che fino a prova contraria non è stato squalificato x doping ma x frequentazioni pericolose. qualcuno dibatte persino sulla legittimità della squalifica, ma tant'è...
Bordonali, che pure è uomo simpatico e schietto , fa l'imprenditore e come qualsiasi imprenditore che deve centellinare sui numeri, taglia dove può e magari non dove vorrebbe.
Tornando all'oggetto del thread , probabilmente De Matteis non sarebbe mai passato prof se non avesse incontrato Fabio ai tempi delle nozze coi fichi secchi

 
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  postato il 08/02/2008 alle 17:20
Un commento, cinico, su questi passaggi.

Il ciclismo, almeno da quando Magni introdusse le prime sponsorizzazioni negli anni '50, è né più né meno che un lavoro. Privilegiato, certo, perché coincide con la nostra passione, ma pur sempre un lavoro; solo che a differenza di tutti gli altri lavori abbiamo l'antidoping. Che se ci fosse anche in altri ambiti, ci farebbe scoprire quanto doping esiste nella nostra società».

Noi invece abbiamo la certezza di averlo, e di dover in qualche modo fronteggiare il problema.

«Tornando indietro di 20 o 30 anni, magari. Meno corridori, meno corse, meno esasperazione, meno obiettivi da raggiungere. E forse meno spinta a prendere scorciatoie. Qui invece si vuol combattere il doping, e poi però si impone alle squadre di correre da gennaio a novembre: dov'è la coerenza?».

Se consideriamo il ciclismo semplicememnte come un lavoro
lo possiamo allora comparare su questo piano.
Non si chiama antidoping ma anche qui esistono dei divieti:
l'inside-trading
il tetto di ore di straordinario
il numero di ore consecutive
le regole di import-export
le gare di appalto
i vincoli contrattuali anti spionaggio industriale
e chissa' quante altre.

Il dire

o dico ai medici e ai preparatori cosa voglio dalla squadra, ma poi non vado a dormire coi corridori, non posso sapere minuto per minuto quello che fanno

e' equiparabile, nel mondo del lavoro, a dire:
"io dico ai miei dirigenti cosa voglio come fatturato, poi non vado
a vedere come hanno fatto ad ottenerlo"
forse lo si faceva negli anni 20 o 30 ma oggi bisogna essere sicuri
di rispettare le regole se non si vogliono pagare multe incredibili
o addirittura il crollo delle azioni.

Quindi, dal cinico punto di vista lavorativo, Bordonali e'
completamente fuori tempo.

 

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 08/02/2008 alle 18:38
Originariamente inviato da Subsonico

Mamma mia, Bordonali è di una cinicità spaventosa.


Un manager deve essere cosi, una squadra di ciclismo è una azienda e se una azienda vuole sopravvivere nel proprio mercato deve razionalizzare quello che ha e massimizzare i profitti.

Ha ragione al 100% quando dice che una squadra non è una società caritatevole, se uno va piano, come dice lui, è giusto che venga sostituito con un altro migliore, forse non sarà eticamente giusto, ma a livello aziendale con l'etica non ci si fa un cavolo!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 19:20
ma che cinicità, io vedo molto ottusità riguardo alla vicenda dematteis e solari
altre considerazioni di bordonali possoo essere coindivise,, anzi sono da condividere, ma non è questo l' oggetto del 3d

l' ottusità di chi si prende marinangeli e maserati e altri
l' ottusita' di chi che facciano quello che vogliono, basta che io sta girato; prendano anche kerosene, vadano da santuccione ( già noto ai tempi di donati)e da mabuse.
poi se li beccano e mi sputtanano io li licenzio.

tenetevi questi ragionamenti che sono alla base della morte del ciclismo,che stanno portando il ciclismo alla malora.
questi non sono manager, non sono capitani di industria.
non sono gente che vuole salvare il ciclismo, non vedono oltre il naso.
per carità devono mettere assieme il pranzo con la cena, testa a testa saranno pure simpatici.
non c'è l' ho in particolare con bordonali, lui naviga e galleggia in questo ambiente da quanto aveva 20 anni, che deve dire..

che nessuno di questi che scrivono che va bene così mi venga a raccontare che vuole cambiare il ciclismo, che il ciclismo deve cambiare per soppravvivere, basta con questa ipocrisia.
se vi vanno bene questi personaggi, se vi vanno bene questi ragionamenti, vi va bene anche questo ciclismo.

appoggio colorado e appoggio lando: il mio lavoro è pieno di regole, trasgredire le quali è anche più pericoloso e sanzionato rispetto a quelle dell' antidoping e penso che tutte le attività sono così.

mi da molto fastidio questo autoreferenzialità dell' ambiente ciclistico, che sa solo rapportarsi al calcio...bell' esempio, bel complesso d' inferiorità

bravo admin , bella intervista.
magari un gorno il forum lo abbandono, ma cicloweb sarà sempre tra i preferiti sul mio pc.

mesty


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 20:51
ma è vera la storia delle biciclette ritirate?
Se avesse ragione Bordonali, ci sarebbe molto da ridire sulla buona fede del buon Miculà.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 21:01
Originariamente inviato da antonello64
ma è vera la storia delle biciclette ritirate?
Se avesse ragione Bordonali, ci sarebbe molto da ridire sulla buona fede del buon Miculà.


Ciao Antonello, non riesco a trovare le affermazioni di Dematteis (o di chi lo conosce) a proposito delle biciclette.
Confido nella tua proverbiale abilità archivistica ... grazie in anticipo!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 21:14
Originariamente inviato da Leone delle Fiandre

Ecco l'intervista completa:

Dematteis, il buon esempio
cerca ancora squadra

MILANO, 5 dicembre 2007 - Capace di svegliarsi, saltare sulla bici e farsi la Cuneo-Pinerolo, ma sì, quella del Giro d’Italia 1949, primo Coppi e gli altri a mezz’ora, però partendo da casa. Dunque: da Piasco a Cuneo, poi Colle della Maddalena, Vars, Izoard, Briançon, Monginevro, Sestriere, Pinerolo e ancora Piasco. Totale: 324 chilometri, cioè 11 ore e 20 minuti. Capace di scrivere alla Gazzetta dello Sport e giurare che "non ho mai fatto uso di sostanze dopanti. Mai". E di aggiungere: "Ho un medico, sì, ma quello del Servizio sanitario nazionale, cui mi rivolgo per curare l’influenza e il mal di gola". Miculà Dematteis è fatto così. Prendere o lasciare. Noi prendiamo. Anzi, riprendiamo.
Dematteis, riprendiamo da quella lettera?
"Rispondevo a un appello di Candido Cannavò sul ciclismo pulito. Mi dichiarai. Due giorni dopo si correva il Giro dell’Appennino. Il mio compagno di squadra Claudio Cucinotta, che mi aveva già detto bravo al telefono, me l’ha ripetuto. E un altro bravo me l’ha detto Roberto Petito. Basta. Tutti gli altri mi hanno ignorato. Si giravano dall’altra parte. Chi guardava in alto, chi in basso, chi mi perforava come se non esistessi. Io mi aspettavo anche commenti negativi. Invece niente di niente. Indifferenza totale".
Deluso?
"La situazione è questa. Ognuno pensa a se stesso. Ma non sono pentito. Per me non era un problema prima, non lo è neanche adesso che la mia posizione si è fatta critica: sono senza contratto per il 2008".
Colpa della lettera?
"Non credo. Il mio contratto scadeva alla fine del 2007 e il team manager Fabio Bordonali pensava di confermarmi. Poi la nostra squadra, la Tenax, si è fusa con la Lpr e ha acquistato corridori come Di Luca e Savoldelli, e Bordonali si è trovato con alcuni corridori in sovrannumero. E non ha più potuto ingaggiarmi. Solo che questo l’ho saputo dopo il Giro di Lombardia, alla fine di ottobre, tardi per trovare un’altra squadra. Il mio procuratore non ce l’ha fatta. Adesso ci sto provando io. Telefonando".
Intanto?
"Dopo il Lombardia ho staccato. Ho lavorato con i miei genitori: badare a un allevamento di cavalli, poi fare legna per l’inverno. La mia — a questo punto — ex squadra mi ha chiesto di restituire la bicicletta. Un giorno mi hanno telefonato e sono venuti a prendere la Pinarello Opera. E sono rimasto a piedi. Avevo una Specialized di 10 anni fa, me l’aveva regalata mio nonno e l’avevo prestata a un mio cugino che voleva fare qualche giro, ma non si è dedicato alla manutenzione. Così ho cercato, trovato e sostituito qualche pezzo per rimettere la bici in carreggiata".
E adesso?
"Da una settimana ho ricominciato a pedalare. Piasco sta dove finisce la pianura e cominciano le valli. Valli a pettine. La mia è la Valle Varaita, e in cima c’è l’Agnello. Più a sud c’è la Valle Maira, che arriva anche al Sempeyre. A nord c’è la Valle del Po, con il Monviso, poi la Val Germanasca, infine la Val Chisone con il Sestriere. Dovunque volgi lo sguardo, una meraviglia. Ha visto "Il vento fa il suo giro"?".
Che cos’è?
"Un bel film. Girato dalle mie parti. Si apre con una strada stretta, a strapiombo su una valle incassata e profonda. Quello è il Vallone di Elva. L’ha fatta anche il Giro d’Italia, nel 2003, quando Pantani è caduto in discesa e Frigo ha vinto in salita, a Chianale. Il film indaga sulla comunità occitana e gli attori, a parte i due o tre protagonisti, sono recuperati dalla strada, dal paese, dalla valle. La postina, il musicista, il sindaco, quelli del bar. Bravissimi. E mentre loro giravano, io ero in giro. Da qualche parte, chissà dove, sa, siamo corridori".
E il Dematteis corridore?
"Adesso, quando telefono per offrirmi, mi chiedono i risultati. Nel 2007 ho fatto due quindicesimi posti, alla Milano-Torino e al Gran premio di Lugano, il diciassettesimo all’Eroica, altri due piazzamenti nei 20. E questo può sembrare poco. Vero, non siamo tutti campioni, ma dietro un campione, o dietro un vincitore, ci sono quattro o cinque atleti che non si vedono, ma che si mettono al suo servizio. Tirano, aiutano, riportano, cuciono, assistono. Io sono uno di quelli. Quando mi è stata data la possibilità di gestirmi la corsa, sono rimasto davanti con i primi, non con i primissimi. Mi manca ancora qualcosa".
La sua natura?
"Attaccante. Tappa della Coppi & Bartali 2006, vinta da Cunego: via in otto dopo 30 chilometri, rimasti in tre, Pinotti, Stangelj e io, ripresi a 6-7 chilometri dall’arrivo. Tappa della Coppi & Bartali 2007, vinta da Riccò: nel finale mi sono riportato sulla fuga, poi sull’ultima salita non ho retto il ritmo di Riccò e Scarponi. Ma ero subito lì dietro. Insomma, potendo, mi piace più stare davanti che dietro. Anche a costo di saltare".
E se non trovasse un ingaggio?
"Mi sto preparando all’idea. C’è l’allevamento dei cavalli. C’è mio padre che fa il muratore. Un lavoro si trova. Non sarà mai abbastanza bello e avventuroso come il ciclismo. Il ciclismo è conoscere il mondo, conoscere se stessi, conoscere me stesso nel mondo secondo alcuni principi morali trasmessi dai miei genitori. Primo: continuare solo con le proprie forze. Secondo: non abbattersi. Terzo: non barare. Non necessariamente in questo ordine. In bici ci andrò comunque, per i fatti miei. Magari tornerò con la mia squadra, la S.C.Vigor di Piasco. Magari parteciperò anche a una granfondo, ma per ridere, fermarmi in cima a una salita a mangiare pane e salame, e arrivare al traguardo prima che lo smontino".


fonte: http://www.gazzetta.it


è tutto qui, pubblicato su questo stesso thread.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 21:19
Grazie .. ma dov'è il punto che ti fa dubitare della sua buona fede?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 22:26
Mi hanno colpito due affermazioni di Bordonali: la prima, riguarda il discorso sponsor, infatti si rovescia il luogo comune che gli stessi sponsor scappino a causa del doping quando invece (parrebbe, dalle sue parole) potrebbero non verificarsi quei ritorni economici in grado di attirare pezzi importanti del mondo industriale a causa degli altissimi costi (lasciando intendere che l'azienda se ne frega del doping e di essere associata ad un corridore beccato).

L'altro aspetto riguarda De Matteis: non ho ancora capito come mai tanti utenti mettano la mano sul fuoco per Miculà. Pure Bordonali sembra non metterla....
Perchè ha ottenuto pochi risultati e quindi, correndo contro dei turbo, non ha scampo?O perchè ha mandato una lettera alla gazzetta? Buon per voi che siete così sicuri. Io non mi sentirei sicuro neppure per lui, non perchè dubiti in senso stretto ma perchè sono diffidente per natura, in particolare nel ciclismo.

Ottima intervista, come sempre del resto: ma stavolta mi sa tanto di strizzatina d'occhio ad una certa visione perfezionista. Sbaglio?

 

[Modificato il 08/02/2008 alle 23:02 by Carrefour de l arbre]


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 08/02/2008 alle 22:40
Veloce toccata e fuga in questo thread rischioso. Complimenti Marco per l'intervista! Mi è piaciuta molto!

Carrefour, dov'è che Bordonali mette la mano sul fuoco per Miculà? A me pare il contrario:

"E come si dice, io la mano sul fuoco non la metto per nessuno. Potrei fare i nomi di milioni di corridori che giuravano e spergiuravano di non prendere niente, e poi... Prendiamo il caso che DeMatteis quest'anno lo beccavano positivo: quanto avrebbe sputtanato la squadra?"

Partendo dal presupposto che il team manager sa, eccome, se i propri corridori sono puliti o meno, direi che certe parole sono abbastanza eloquenti.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 22:59
In effetti manca un "non". Lo correggo, grazie.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 23:00
vedi Prof, in quest'intervista si parla di come la sua squadra gli abbia richiesto indietro la bici, e di come lui non ha più una bici con cui allenarsi.
Ne parla come se fosse una cosa nuova, una cosa non prevista: sembra quasi che voglia sottolineare come sia stato messo un nuovo ostacolo sulla sua strada.
E questo un pò mi insospettisce, mi fa pensare ad una certa malizia perchè se è vero, come dice Bordonali, che è prassi comune ritirare le bici a fine stagione, Miculà avrebbe dovuto sapere fin da gennaio che a novembre avrebbe dovuto restituire la bici in ogni caso.

Per carità, può anche essere che sia stato il cronista a calcare la mano sulla questione, quasi a voler far emergere il cinismo della vecchia squadra.
Però più d'uno qui nel forum (Colorado e Claudiodance), interpreta la questione come se fosse una cattiveria inutile nei confronti del ragazzo, o quantomeno di una mancanza di sensibilità verso di lui.

Sommando 1+1 mi viene il dubbio che in questo caso Dematteis non sia proprio in buona fede.
Ma forse sono io ad essere troppo sospettoso, forse veramente si voleva riportare la cosa come una curiosità, e forse chi ha trattato l'argomento nel forum non aveva nessuna intenzione di far polemica con Bordonali e il suo team.
In questo caso mi consola il fatto che anche l'Admin ha preso lo stesso abbaglio che ho preso io: altrimenti perchè fare una domanda sulla bici ritirata?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2008 alle 23:45
Originariamente inviato da Lore_88
Partendo dal presupposto che il team manager sa, eccome, se i propri corridori sono puliti o meno, direi che certe parole sono abbastanza eloquenti.


ma no, secondo me lui sa che Dematteis è pulito, solo che non gli conviene prendere una determinata posizione perchè è consapevole che le brutte sorprese sono sempre dietro l'angolo.
L'esperienza insegna che sul futuro è meglio non sbilanciarsi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2008 alle 16:46
Originariamente inviato da antonello64
Sommando 1+1 mi viene il dubbio che in questo caso Dematteis non sia proprio in buona fede.
Ma forse sono io ad essere troppo sospettoso,
Sì.
Diciamo che sulla "buona fede" di Dematteis non sei stato "garantista" come altre volte.

Originariamente inviato da antonello64
forse veramente si voleva riportare la cosa come una curiosità, [...] Per carità, può anche essere che sia stato il cronista a calcare la mano sulla questione

Perchè no? O semplicemente Dematteis l'ha detta, il cronista l'ha riportata, altri hanno interpretato. In sè la frase "Un giorno mi hanno telefonato e sono venuti a prendere la Pinarello" può voler dire tutto e il contrario di tutto.
Io fatico a immaginarmi che i rapporti normali fra squadra e corridore prevedano che non venga lasciato a quest'ultimo qualche giorno di tempo per mettere a punto un'altra bici.

Originariamente inviato da antonello64
e forse chi ha trattato l'argomento nel forum non aveva nessuna intenzione di far polemica con Bordonali e il suo team.

Polemica, boh? Domande chiare, certamente. Il punto è come si risponde. Come già osservato dai miei amici della Spectre incremental-cerchiobottista mesty e pedalando, l'intervista a Bordonali, per quanto ben condotta da Admin, rivela la pochezza umana e soprattutto manageriale di Bordonali. Alla domanda cruciale, su perchè non abbiano tenuto Dematteis per convenienza di immagine (che Bordonali ha appena riconosciuto nella risposta alla domanda precedente), di fatto non risponde e riparte sulla tirata col ciclismo di vent'anni fa. Se questi sono i manager che ci possono salvare da McQuaid, punto su Pat.
Per il resto, ringrazio Admin per l'intervista (e secondo me ha ragione carrefour sul'intento perfezionista: ma perchè no? E suppongo che non ci fossero margini per incalzare maggiormente l'intervistato) e soprattutto Bordonali per le risposte, che mi hanno ricordato e fatto ripescare in libreria un vecchio e divertentissimo libretto di Nando Dalla Chiesa (sì, il quasi ex-sottosegretario), "Dizionario del perfetto mafioso". Lo consiglio a tutti, è davvero divertente.

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre
L'altro aspetto riguarda De Matteis: non ho ancora capito come mai tanti utenti mettano la mano sul fuoco per Miculà. Pure Bordonali sembra non metterla....
Perchè ha ottenuto pochi risultati e quindi, correndo contro dei turbo, non ha scampo?O perchè ha mandato una lettera alla gazzetta? Buon per voi che siete così sicuri. Io non mi sentirei sicuro neppure per lui, non perchè dubiti in senso stretto ma perchè sono diffidente per natura, in particolare nel ciclismo.

Ottima domanda.
Ti dico la mia: per me Dematteis, prima che claudiodance iniziasse a stracciarci i maroni con 'sta storia, era un perfetto sconosciuto. Mi sono sembrate attendibili le cose dette su di lui da persone attendibili (in primis, mesty). E poi, come è stato scritto qualche post fa, semplicemente Dematteis ci ha messo la faccia. Cosa che può anche essere valutata anche come spregiudicatezza: opinione rispettabilissima ma che non mi sento di fare mia.
Scommetterei dei soldi miei sulla sua totale innocenza? La risposta è: boh, dipende dalle quote. Scommetterei alla pari su di lui contro molti altri (quasi tutti) del meraviglioso Ambiente del ciclismo? La risposta è: non scommetto, ma se proprio dovessi, sì, mi sembrerebbe un buon investimento.

 

[Modificato il 09/02/2008 alle 18:01 by ProfRoubaix]

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Livello Luison Bobet




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  postato il 09/02/2008 alle 17:36
L'intervista a Bordonali è bellissima, merito di Marco Grassi che non pone neppure una domanda banale e della franchezza del manager. Nel suo pensiero ci trovo molto del mio modo di pensare e di vedere la situazione, ma se riferiamo l'intervista all'oggetto del thread, ovvero DeMatteis e la sua vicenda, direi che manca un pò in coerenza.
Perchè, se dici di condividere l'iniziativa di scrivere alla rosea, non puoi non tenere in considerazione anche la visibilità che il corridore ha ottenuto e, di conseguenza, quella che hanno avuto anche i tuoi sponsor.
Se pensi che, nel caso venga beccato positivo, ti potrebbe sputtanare la squadra, allora metti nel mirino il vero problema, ovvero che possa essere diventato un coridore scomodo da tenere. Ma allora, quella lettera è stata un gesto importante o solo una possibile causa di rogne? Comunque sia, se condividi l'operato del corridore lo puoi anche tenere, visto che non penso ti costi molto tenerlo, parlo a livello economico.
Ha fatto pochi risultati? Ok, allora è un'altro discorso, ma se pretendi i grandi risultati nei primi due anni di carriera prof, allora dovresti tesserare solo i potenziali fuoriclasse.
Credo che un giovane corridore, se sapesse di non essere a posto, non andrebbe a scrivere una lettera del genere, sennò sarebbe un pazzo.
Credo che sia vero il fatto che molti corridori, anche più forti di lui, sono rimasti a piedi ed hanno smesso. Ma bisogna anche chiedersi il perchè... magari c'era chi si sentiva arrivato e, vistosi in grande difficoltà, s'è demoralizzato e ha mollato. Magari c'era chi, pur avendo le qualità, non aveva la testa (eppure un certo Pieri ne ha avute molte di più, di opportunità, rispetto a Mic ed a tanti altri, i risultati li sappiamo).
Chiaro che se giudichi il corridore solo in base ai piazzamenti (senza tenere conto che, magari, i piazzamenti non li fa perchè il suo diesse gli dà compiti ben precisi di gregariato), allora non tieni conto dell'affidabilità, della dedizione, della passione che uno mette nel suo mestiere e, se non riconosci queste qualità, allora il ciclismo sarà anche messo male, ma non solo per colpa dell'Uci o degli sponsor.
Mi piace molto quello che ha scritto il mitico Lando (e meno male che una volta litigavamo....): un'analisi lucida e perfetta.
Per chiudere, il cinismo di Bordonali è comprensibile perchè gli sponsor, come del resto i datori di lavoro, non cacciano i soldi per la gloria o la passione, ma vogliono i risultati. Ma se c'è il giusto coraggio di dire che la situazione è peggiorata e si è in grado di individuare i mali del ciclismo e la loro possibile soluzione, allora può essere anche il caso di provare a fare qualcosa, a dare un segno in direzione del cambiamento. Sennò pare la solita storia del nostro Paese, nel quale in tanti hanno la verità in tasca e la chiave per risolvere i problemi, ma aspettano sempre che si muova qualcun altro... Se Bordonali ha venti corridori, poteva benissimo averne ventuno, sarebbe stato un bel segno non in funzione di Mic e della sua lettera, ma in funzione di Mic e della sua voglia di fare questo mestiere.
Infine, condivido anche l'analisi di Bordonali riferita al ciclismo di ormai trant'anni fa, anche io preferivo quel ciclismo. Ma in quel ciclismo, ci sono stati gregari che hanno corso una vita senza vincere una corsa, eppure hanno sempre trovato il contratto: anche Mic, in quel ciclismo, avrebbe avuto il suo posto, perchè là i capitani sceglievano i loro uomini e sapevano di chi si potevano fidare.

 

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  postato il 09/02/2008 alle 21:27
Ripensando all'intervista a Bordonali c'e' ancora una cosa
che, riflettendo, non mi piace.
Non mi piace proprio per niente; provo a spiegare cosa:

un manager di una team critica l'antidoping lamentandosi
che altre attivita' non subiscono gli stessi controlli.
Ma non lo fa lamentandosi delle regole che mettono in croce
i suoi uomini. La mia impressione e' che le lamentela sia
solo quella che l'antidoping obblighi a non fare tutto quello
che si vorrebbe fare.
La lamentela fa scopa con l'affermazione che lui vuole dei risultati
ma, dice, non puo' preoccuparsi di come essi vengano raggiunti.
Io, da sempliciotto, interpreto il tutto come:
"caz.zo vorrei essere il primo, a qualunque costo, ma quei vampiri
limitano il mio operato mentre in altre attivita' questo non succede".
Accettando questa frase l'esclusione DeMatteis non mi sembra piu'
dettata dai risultati ma proprio da quella lettera dove il
piemontese ribadiva pubblicamente che non era disposto al qualunque
costo.
La dichiarazione pubblica, primancora dei risultati, poneva Micula'
fuori dalla rosa dei papabili, altro che rischio di sputtanamento.
Diciamolo: l'avessero beccato avrebbe potuto gridare "Canaglia, ma come? aveva anche scritto quella lettera!" con un giglio in mano di
dimensioni stratosferiche.
No, Bordonali non mi convince indipendentemente da chi ha preso in squadra.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2008 alle 22:23
bravo lando, hai spiegato molto chiaramente perchè uno come dematteis disturba in questo ciclismo.

e ribadisco, tecnicamente ,ci sono tanti corridori peggiori di miculà nella squadra, che per esempio, per me , in salita va più forte di w.proch, contro cui , ovviamente non ho niente e sono ben contento che abbia un contratto.

ciao

mesty

2 ps:
1- chiaro che a bordonali la proposta di monsieur di squadra con la sede, diesse che segue tutto,etc etc , proprio non piace
2- io ho seguito dematteis nella carriera fin da ragazzino,l' ho conosciuto ( non sono comunque suo amico o un intimo)ma conosco molte persone che sono in rapporto costante con miculà. sarei molto sorpreso se miculà prendesse qualche cosa, almeno quanto mario sarebbe sorpreso se dani colli o righetto sgarrassero.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/02/2008 alle 00:45
una doverosa risposta a Guido/Prof:
Dematteis non ha semplicemente detto "Un giorno mi hanno telefonato e sono venuti a prendere la Pinarello", ma ha anche aggiunto "e sono rimasto a piedi".
Ecco, a me suona strana quest'ultima frase.
Perchè se è una prassi comune restitutire le bici a fine novembre, allora è chiaro che se rimani a piedi è colpa tua, che conoscevi bene la situazione e dovevi prendere per tempo gli opportuni provvedimenti.
Però al lettore che non sa come vanno le cose può sembrare quantomeno indelicato e cinico privare un atleta del suo mezzo di allenamento nel momento in cui è rimasto a spasso e sta cercando una nuova squadra.
Ho il dubbio che lo scopo di quest'ultima frase fosse stato proprio questo, e cioè mettere sotto una cattiva luce (con molta malizia) la squadra che non lo ha confermato.
Dubbio rafforzato dal fatto che altri forumisti hanno interpretato la cosa così come l'ha interpretata il sottoscritto (altrimenti perchè sottolineare più volte una cosa del genere?), e lo stesso ha fatto Marco Grassi che ha posto una precisa domanda sull'argomento a Bordonali.
E invece, a quanto pare ci siamo tutti sbagliati, perchè non c'è nulla di anomalo nel comportamento di Bordonali.
Domanda: ci siamo sbagliati perchè siamo troppo maliziosi (tutti quanti?), oppure perchè la cosa era stata posta in modo tale da farla apparire quantomeno come una scarsa sensibilità verso il ragazzo?

Per finire voglio spezzare una lancia a favore di Bordonali.
Bordonali non è il salvatore della patria, nè un eroe, nè tantomeno un santo, ma è soltanto il manager di una squadra.
Il suo comportamento può essere cinico quanto vogliamo, ma è perfettamente identico a quello di tutti, ma proprio TUTTI coloro che gravitano nell'ambito ciclistico.
Da parte mia l'unica cosa che posso chiedergli è il rispetto delle regole, non certo atti di eroismo.
Perchè a ben guardare anche lo stesso Miculà Dematteis ha soltanto difeso il proprio nome e la propria reputazione (cosa doverosa e sacrosanta) gridando con forza di non aver mai violato i regolamenti in essere, ma non ha certo fatto l'eroe.
Bordonali è un manager miope e incapace? ne risponderà al proprio sponsor, non deve certo risponderne al sottoscritto.

 

[Modificato il 10/02/2008 alle 01:00 by antonello64]

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  postato il 10/02/2008 alle 08:34
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se è una prassi comune restitutire le bici a fine novembre, allora è chiaro che se rimani a piedi è colpa tua, che conoscevi bene la situazione e dovevi prendere per tempo gli opportuni provvedimenti.
Però al lettore che non sa come vanno le cose

Tu hai l'assoluta certezza che vadano proprio così? O Bordonali ti è apparso tanto credibile (anche su tutto il resto) da dargli fiducia?
Guarda, la fiducia è una cosa soggettiva: tu dalla a Bordonali, io mi tengo Dematteis.

 

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  postato il 10/02/2008 alle 09:59
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se è una prassi comune restitutire le bici a fine novembre, allora è chiaro che se rimani a piedi è colpa tua, che conoscevi bene la situazione e dovevi prendere per tempo gli opportuni provvedimenti.
Però al lettore che non sa come vanno le cose

Tu hai l'assoluta certezza che vadano proprio così? O Bordonali ti è apparso tanto credibile (anche su tutto il resto) da dargli fiducia?
Guarda, la fiducia è una cosa soggettiva: tu dalla a Bordonali, io mi tengo Dematteis.


proveremo a mandare una lettera alla Pinarello, per sapere effettivamente come stanno le cose.

 

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  postato il 10/02/2008 alle 10:25
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se è una prassi comune restitutire le bici a fine novembre, allora è chiaro che se rimani a piedi è colpa tua, che conoscevi bene la situazione e dovevi prendere per tempo gli opportuni provvedimenti.
Però al lettore che non sa come vanno le cose

Tu hai l'assoluta certezza che vadano proprio così? O Bordonali ti è apparso tanto credibile (anche su tutto il resto) da dargli fiducia?
Guarda, la fiducia è una cosa soggettiva: tu dalla a Bordonali, io mi tengo Dematteis.


proveremo a mandare una lettera alla Pinarello, per sapere effettivamente come stanno le cose.

Ottima idea.
Oltre alle risposte ufficiali, sarei anche curioso di sapere come funziona abitualmente. Continuo a fare fatica a vedere i rapporti (anche non scritti) fra squadra e corridori solo come telefonate e scadenze. Almeno quando questi rapporti sono normali e il corridore non ha, in qualche modo, "sgarrato".

 

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  postato il 10/02/2008 alle 10:53
normalmente chi forrnisce le bici le rivuole entro un tempo per cui possano essere ricondizionate e rivendute
è arcinoto che il mercato delle bici usate dai team parte da dopo il lombardia ( in alcuni casi anche prima ma solo x le bici di quei corridori che concludono anzitempo la stagione ed esclusivamente per quelle di scorta/gara; viene lasciata quella d'allenamento) .poi se il fornitore sarà lo stesso x la stagione successiva,allora le bici vengono lasciate agli atleti sotto contratto fino a nuova fornitura, diversamente vengon ritirate.
nn vedo dove sta lo scandalo. tutti noi abbiamo una bici,anche se la bici nn ci da da mangiare. poteva pure comprarsela de matteis, son certo che pinarello gli avrebbe fatto un prezzo di favore.
forse nn è che vi stiate prendendo a cuore una situazione che a me pare assolutamente di ordinaria amministrazione?

 
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  postato il 10/02/2008 alle 11:13
Ciao sceriffo (e grazie per la risposta!): quello che scrivi mi sembra del tutto ragionevole e pienamente credibile.
Sul caso in questione,
Originariamente inviato da sceriffo
son certo che pinarello gli avrebbe fatto un prezzo di favore

se fossi certo che questo è avvenuto e che la squadra gliel'ha proposto, darei ragione (su questo punto) a Bordonali e ad Antonello (fatte salve eventuali e per me fuorvianti pennellate di colore date dall'autore dell'intervista a Dematteis).
Ma, per come mi appare tutta la vicenda, finchè qualcuno (eh sì: degli amici di Dematteis: capisci che su questo punto la parola di Bordonali o anche di Pinarello non può che essere parziale) non me lo garantisce, su questo punto non sono così certo.
Ho in mente un altro film: rapporti deteriorati, nessuno chiama Dematteis da settimane, Bordonali lo chiama per dirgli di restituire la bici e a Dematteis non viene nemmeno in mente di mettersi a trattare con Pinarello (via Bordonali) ... ti sembra così inverosimile?

Comunque, a prevenire ulteriori domande: i miei commenti sulla questione delle bici sono una precisa risposta ad Antonello che aveva visto nelle parole di Bordonali delle ragioni per dubitare della buona fede di Dematteis. Personalmente (anche vista l'immagine che mi sono fatto della questione) penso che la questione della bici sia marginale e che siano ben altre le parole e le azioni rilevanti dette e compiute da Dematteis e Bordonali ...

 

[Modificato il 10/02/2008 alle 11:19 by ProfRoubaix]

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  postato il 10/02/2008 alle 11:38
Originariamente inviato da ProfRoubaix
i miei commenti sulla questione delle bici sono una precisa risposta ad Antonello che aveva visto nelle parole di Bordonali delle ragioni per dubitare della buona fede di Dematteis.


precisiamo: io non dubito della buona fede di Dematteis in toto, anzi.
Ho sempre sostenuto che lui ha fatto una cosa sacrosanta, doverosa ed anche coraggiosa, e naturalmente continuo a pensarla così.

Però che sulla storia della bici ritirata sia stata usata un pò di malafede (diciamo "malizia": il termine "malafede" è un pò troppo pesante), il sospetto ce l'ho ed anche abbastanza forte.

 

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  postato il 10/02/2008 alle 11:53
Chiudo da dove avevamo iniziato, ciao!

Originariamente inviato da antonello64

ma è vera la storia delle biciclette ritirate?
Se avesse ragione Bordonali, ci sarebbe molto da ridire sulla buona fede del buon Miculà.

 

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  postato il 10/02/2008 alle 13:00
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Chiudo da dove avevamo iniziato, ciao!

Originariamente inviato da antonello64

ma è vera la storia delle biciclette ritirate?
Se avesse ragione Bordonali, ci sarebbe molto da ridire sulla buona fede del buon Miculà.


hai ragione, non ho specificato fin da subito che mi riferivo al singolo episodio.
L'ho però detto in un secondo momento

Originariamente inviato da antonello64
Sommando 1+1 mi viene il dubbio che in questo caso Dematteis non sia proprio in buona fede.


Comunque, almeno per quanto mi riguarda, ha poco senso una contrapposizione tra Bordonali e Dematteis: la storia delle biciclette non mi serve per stabilire se è meglio uno o meglio l'altro, ma solo per appurare se Dematteis è credibile al 100% nelle sue parole e nei suoi atteggiamenti oppure se questa percentuale debba essere rivista al ribasso.
Per questo motivo non ritengo la questione così marginale: se le cose stanno come ha detto Bordonali, mi sarà difficile prendere per oro colato quello che Dematteis ha detto o fatto da quando è rimasto senza contratto in poi.

 

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  postato il 10/02/2008 alle 15:49
Io penso che il discorso della bici sia da chiudere.
Micùla sapeva perfettamente che doveva restituire la bicicletta e l'ha fatto senza storie.
Che poi lui fosse senza bici questo non centra nulla. Ma conoscendo Micu non si è lamentato sicuro di ciò. Aveva ben altre cose più importanti per incazzarsi!!
Poi che l'intervistatore abbia evidenziato il fatto che la squadra si sia fatta viva solo per recuperare la bici (nemmeno per licenziarlo, dato che lui l'ha saputo dalla Gazzetta) questa è un'altra cosa.
Resto dell'idea che Bordonali sia un quaquaraquà e mi auguro presto che abbia a che fare con il ritorno d'immagine che una vicenda di doping possa coinvolgere la sua squadra.
Io non mi appassiono più. E anche se il ciclismo e le biciclette sono la mia professione, al mondo dell'agonismo per ora non ci credo più.
Micùla ha avuto coraggio a dire ciò che è stato scritto, ma era senza dubbio un suo dovere nei confronti di chi si ferma ai bordi delle strade per assistere ad una gara.
Vorrei che tutti i corridori, con contratto e non, facessero lo stesso.

 
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