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Autore: Oggetto: Miculà Dematteis

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  postato il 30/01/2008 alle 16:23
Mi fa molto piacere che ora Miculà possa guardare al futuro con più ottimismo.In bocca al lupo!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 16:40
finalmente una bella notizia.........
 
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Elite




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  postato il 30/01/2008 alle 16:56

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 30/01/2008 alle 17:05
Originariamente inviato da pedalando

speriamo anche per gli altri bravi ragazzi che sono ancora nelle condizioni in cui era Micula'.

firmato: pedalando, Monsieur 40%, Radja

 

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http://www.ultimokilometro.com

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 17:06
bhè è tornato a correre fra i dilettanti, oltretutto in una squadra modesta..
nn capisco tutti qs trionfalismi. se nn c'è posto ora alla s.d. non ci sarà nemmeno fra 6 mesi

 
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  postato il 30/01/2008 alle 17:33
Sceriffo,
provo a spiegare la mia contenuta esultanza:
al ragazzo e' stata data una possibilita' (ed anche una bici)
per rientrare.

E' la dimostrazione che non e' bruciato e che "underground"
hanno lavorato per lui.
Rispetto al mondo cinico in cui viviamo mi sembra apprezzabile
che qualcosa ancor si muova anche senza contare blasoni.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 30/01/2008 alle 17:41
Originariamente inviato da sceriffo

bhè è tornato a correre fra i dilettanti, oltretutto in una squadra modesta..
nn capisco tutti qs trionfalismi. se nn c'è posto ora alla s.d. non ci sarà nemmeno fra 6 mesi


Però da giugno (o da agosto?) potrebbe essere tesserato come stagista e disputare alcune corse importanti. Se otterrà buoni risultati con la squadra satellite e poi da stagista potrebbe essere ingaggiato "definitivamente" per la prossima stagione.

 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 30/01/2008 alle 18:41
Originariamente inviato da sceriffo

se nn c'è posto ora alla s.d. non ci sarà nemmeno fra 6 mesi


beh, tra uno scandalo è l'altro non ne sarei così sicuro eh...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 19:11
Originariamente inviato da pedalando

E' la dimostrazione che non e' bruciato e che "underground"
hanno lavorato per lui.
Rispetto al mondo cinico in cui viviamo mi sembra apprezzabile
che qualcosa ancor si muova anche senza contare blasoni.


mica tanto....se non si fosse dato da fare lui da solo...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 19:27
Originariamente inviato da pedalando

Sceriffo,
provo a spiegare la mia contenuta esultanza:
al ragazzo e' stata data una possibilita' (ed anche una bici)
per rientrare.

E' la dimostrazione che non e' bruciato e che "underground"
hanno lavorato per lui.
Rispetto al mondo cinico in cui viviamo mi sembra apprezzabile
che qualcosa ancor si muova anche senza contare blasoni.

ti assicuro una squadra di dilettanti l'avrebbe trovata chiunque abbia fatto una stagione da prof. così è stato per loddo, per bucciero ( tanto x citare i primi 2 che mi vengon in mente )senza tt 'ste ambaradam

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 19:29
Originariamente inviato da rizz23

Originariamente inviato da sceriffo

se nn c'è posto ora alla s.d. non ci sarà nemmeno fra 6 mesi


beh, tra uno scandalo è l'altro non ne sarei così sicuro eh...

può darsi che al prossimo scandalo....chiudano baracca pure loro
allora sarebbero altre 60 ( sessanta ) px a spasso

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 19:41
Originariamente inviato da pedalando

speriamo anche per gli altri bravi ragazzi che sono ancora nelle condizioni in cui era Micula'.

firmato: pedalando, Monsieur 40%, Radja, Leone delle Fiandre

 

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Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 19:56
Dematteis è contento della soluzione, quindi lo sono anch'io.
E molto.

Per i "se" e i "ma" (come per le risposte alle domande di claudiodance), c'è tempo.
Quello che conta è che come andrà a finire dipenderà almeno in parte da Dematteis: d'altra parte, è proprio questo quello che voleva e chiedeva.

Certo, oggi non è la giornata perfetta ... ma è molto migliore di tante altre: buon 2008, Miculà!

 

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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 30/01/2008 alle 20:03
Originariamente inviato da Leone delle Fiandre

Originariamente inviato da pedalando

speriamo anche per gli altri bravi ragazzi che sono ancora nelle condizioni in cui era Micula'.

firmato: pedalando, Monsieur 40%, Radja, Leone delle Fiandre, Colorado

 
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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 30/01/2008 alle 20:13
Originariamente inviato da luke

Grazie mille, alexmer: questa è una splendida notizia. Ricorderete che tempo fa avevo scritto una mail ad Alex Carera, i cui contenuti non ho mai svelato essendomi impegnato, in questo senso, con lo stesso Alex. Ho visto che claudiodance, mestatore e tutti gli altri cercavano di spingere per avere novità, ma ho preferito fidarmi di Alex e questa notizia mi dà soddisfazione. Non per me, ma per Micula! Perdonatemi se non mi sono fatto sentire, ma quando mi prendo un impegno lo mantengo. Alex non aveva fatto nomi di squadre, ma aveva garantito che si stava dando da fare, direi che i risultati gli danno ragione.
La Saunier Duval - Scott (fantastiche bici!!!) è un'ottima squadra e Mic saprà dare il suo meglio ed essere utile a quel grande talento di nome Riccò, ma vedrete che dimostrerà anche di che pasta è fatto.
Finalmente una buona notizia, direi!!!!


Vi posso assicurare che i fratellini non hanno fatto nulla e se Micu ha la possibilità di correre nei dilettanti è grazie all'amicizia con Guido Possetto, Roby Busso e pochi altri. E non sono certo persone che lavorano con i professionisti...
Con la Saunier dei prof c'è un accordo verbale e nulla di più.
Spero che non sia come gli accordi verbali che sono stati fatti con Bordonali & C. che tra l'altro ci devono ancora rispondere!!
Comunque la possibilità francese era l'unica per non rimanere a piedi ed andare a fare un altro mestiere.
Adesso mi auguro che il testardo occitano sia più cinico e cattivo con tutti.



 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 30/01/2008 alle 20:28
Originariamente inviato da pedalando

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/01/2008 alle 20:34
Sono felicissimo per Micula...
Almeno ora qualche speranza concreta di tornare tra i grandi l'ha e sicuramente ci riuscità!!

Forza Micula!!!

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 30/01/2008 alle 23:03
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Dematteis è contento della soluzione, quindi lo sono anch'io.
E molto.

Per i "se" e i "ma" (come per le risposte alle domande di claudiodance), c'è tempo.
Quello che conta è che come andrà a finire dipenderà almeno in parte da Dematteis: d'altra parte, è proprio questo quello che voleva e chiedeva.

Certo, oggi non è la giornata perfetta ... ma è molto migliore di tante altre: buon 2008, Miculà!

Spiace schierarsi con il vate cerchiobottista, ma devo farlo.
Oggi è una buona giornata. Non perfetta (niente potrà restituire a Dematteis giustizia per il trattamento subito), ma davvero buona.

Qualcuno l'ha aiutato, non quelli cui ci siamo rivolti a quanto pare, ma qualcuno l'ha fatto. bene, c'è ancora speranza.

 

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Livello Francesco Moser




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  postato il 30/01/2008 alle 23:11
Originariamente inviato da pedalando

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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/01/2008 alle 16:14
Originariamente inviato da SHORT ARM

Originariamente inviato da pedalando

speriamo anche per gli altri bravi ragazzi che sono ancora nelle condizioni in cui era Micula'.

firmato: pedalando, Monsieur 40%, Radja, Leone delle Fiandre, Colorado, rizz23, SHORT ARM


A mio avviso questa seconda sottoscrizione introduce un equivoco che vorrei provare a chiarire.

Gli altri disoccupati non sono nelle condizioni in cui era Dematteis. Dematteis aveva scritto la famosa lettera, cosa che lo differenziava da tutti. Io, personalmente, ho scelto Miculà come simbolo di una certa lotta contro il “bad thinking”, che serpeggia nel ciclismo.

Alla sua dissociazione dal doping era seuito il mancato rinnovo in LPR e la contemporanea asunzione di atleti già sanzionati.
Ecco il nocciolo della questione.

Solo per questo motivo ho insistito sul punto. Non certo per accusare il sistema che ogni anno lascia a casa decine di giovani dopo due anni di contratto obbligatorio.

Personalmente sono per la selezione dei giovani e per una meritocrazia più severa di quella che esiste al momento. Credo che il problema sia il passaggio di troppi giovani prof, ma non vorrei che questo diventi il 3d di questa questione.

Per cui, in un eccesso buonista posso anche augurarmi che tutti trovino un contratto, ma bisogna tenere ben distinte le cose, altrimenti facciamo confusione, mescoliamo i piani del discorso e non ne esce nulla di buono.

Per il resto, Miculà è contento e noi con lui. Sarebbe bello che qualcuno venisse a raccontarci la sua versione dei fatti, ma non insisterò più di tanto, a questo punto, continuare i toni duri di questo 3d, potrebbe essere per Dematteis quasi un piccolo svantaggio.
Ciao belli
claudio

 

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  postato il 31/01/2008 alle 16:17
Originariamente inviato da claudiodance

Gli altri disoccupati non sono nelle condizioni in cui era Dematteis. Dematteis aveva scritto la famosa lettera, cosa che lo differenziava da tutti. Io, personalmente, ho scelto Miculà come simbolo di una certa lotta contro il “bad thinking”, che serpeggia nel ciclismo.


Certo, certo.
Sono stati fessi i Righetto, gli Scattolin e i Colli (e gli altri), a non scrivere mai alcuna lettera.
Non fa una piega.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2008 alle 16:53
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da claudiodance

Gli altri disoccupati non sono nelle condizioni in cui era Dematteis. Dematteis aveva scritto la famosa lettera, cosa che lo differenziava da tutti. Io, personalmente, ho scelto Miculà come simbolo di una certa lotta contro il “bad thinking”, che serpeggia nel ciclismo.


Certo, certo.
Sono stati fessi i Righetto, gli Scattolin e i Colli (e gli altri), a non scrivere mai alcuna lettera.
Non fa una piega.




Quoto: senza alcuna cattiveria, son convinto che al momento di redigere la lettere Miculà sapesse bene della nuova Tenax e che probabilmente non ci sarebbe stato posto per lui. Son convinto che, se all'epoca avesse avuto delle certezze per il 2008, quella lettera non l'avrebbe mai scritta.
E ripeto, non è cattiveria, è che il mondo va così..
E per questo, sin dall'inizio della vincenda, ero convintissimo che Miculà De Matteis, con questa lettera, si era creato molte più possibilità dei suoi colleghi disoccupati a ritrovare lavoro.
Ancora e ancora: senza cattiveria, semplicemente con intelligenza. E un pizzico di rischio, - perchè no?- tipico di chi non ha niente da perdere.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/01/2008 alle 16:56
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da claudiodance

Gli altri disoccupati non sono nelle condizioni in cui era Dematteis. Dematteis aveva scritto la famosa lettera, cosa che lo differenziava da tutti. Io, personalmente, ho scelto Miculà come simbolo di una certa lotta contro il “bad thinking”, che serpeggia nel ciclismo.


Certo, certo.
Sono stati fessi i Righetto, gli Scattolin e i Colli (e gli altri), a non scrivere mai alcuna lettera.
Non fa una piega.


Non ho detto questo, mi spiace.

Ripeto, Dematteis è stato un icona su cui costruire una piccola battaglia. Gli altri non sono fessi, sono una cosa diversa. Dematteis poteva chiamarsi Scattolin, Colli, Righetto, Eddy Merckx o Fausto Coppi, non l'ho scelto per partito preso, ma perchè si è creata una situazione stridente fra le sue azioni e quelle del suo team.
Esempio:
Se La Lpr non avesse assunto chi ha assunto non avrei ritenuto così sintomatico il caso Dematteis.
Quindi, come vedi, non si tratta solo delle azioni di Miculà, ma di tutto il caso nel suo complesso.
ciao
claudio

ps. tanti auguri ai ragazzi che non hanno più un contratto, di cuore.
(io lo sò, ci faccio la figura dell'insensibile...vabbè)

 

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  postato il 31/01/2008 alle 17:02
Claudio, ma icona o non icona, è ingusto prendere le posizioni di difesa verso qualcuno (più che legittime), tralasciando gli altri (in maniera colpevole), solo perché in un caso le azioni stridono e nell'altro... bè, così va il mondo... è colpa dei troppi passaggi dal dilettantismo.

Non solo per noi che scriviamo e discutiamo, ma anche per i tanti che ci leggono e non scrivono, corridori compresi, è essenziale far passare un messaggio di uguale solidarietà, lettera o non lettera, procuratori o non procuratori (i Carera gestiscono, o gestivano, anche Righetto e Scattolin, tanto per dire).

Non deve passare il messaggio: "tu diventa un'icona, poi ti difendiamo noi", bensì il messaggio che deve passare è: "tu fai il tuo mestiere, se non va qui avrai sempre sostegno".

Ci sono tanti ragazzi nelle stesse condizioni di Miculà (accordi verbali non mantenuti, poco preavviso di mancati rinnovi, tempo sulla corda per vedere se si muove il mercato, etc.), che un po' per pigrizia, un po' per dignità, un po' per mille motivazioni personali, non hanno scritto alcuna lettera, e che comunque vanno difesi, sostenuti, aiutati, appoggiati.
Anche mettendoci il muso duro.

Io son contentissimo per Miculà, che forse ci legge e sa collegare il mio nome al mio volto.
Ma allo stesso tempo son dispiaciuto per la disparità, non solo delle squadre (alla fine Miculà - in un modo o nell'altro - ce l'ha fatta, altri no), ma anche dei tifosi e degli appassionati, verso gli altri ragazzi che versa(va)no nelle sue stesse (ex) condizioni.

Non ragioniamo come i "media".
È questo quello che chied(ev)o.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2008 alle 17:15
sarebbe stato bello, a mio parere, che tu, mario, avessi aderito all' appello di claudiodance, dimostrando di avere capito il nocciolo del mostro discorso.

mi dispiace molto anche che mario pensi che dematteis abbia scritto quella lettera quasi con il secondo fine di garantirsi un ingaggio e non per una genuina, forse ingenua, difesa della propria onestà, del lavoro che ama e in definitiva della sua scelta di vita..

aggiungo che , considerata l' inconsistenza e la mancanza di credibilità dell' asso-professionisti,mi sarebbe piaciuto che che altri giovani ciclisti, da dell' antonia a daniele a scatto, tutti, avessero scritto belle lettere a quel pirla sgradevole di cannavò oppure avessero sottoscritto quanto scritto dall'occitan-piemontese.

una nuova cultura si crea anche prendendo delle posizioni, non solo con i comportamenti personali, che sono comunque imprescindibili.

scelgo anche io di non aderire a questo secondo appello di monsieur perchè mi sembra assolutamente pleonastico per il suo buonismo generico e per il fatto che venga fatto quasi in contrapposizione a quello di claudio.
con tutto questo, ovviamente, mi auguro con tutto il cuore che tutti quello che se lo meritano trovino posto in un team che gli garantisca di inseguire i sogni belli della gioventù.

sottolineo, tutti quelli che se lo meritano, perchè qui , qualcuno, sembra dimenticare che la premessa che sta alla base di tutto il cancan fatto attorno alla vicenda dematteis da claudio e dal sottoscritto, è che un posto in lpr per miculà non era un assurdo tecnico , ma , a mio parere, era meritato e poteva servire tecnicamente al team.
oltre che a battere il "bad thinking" che aleggia nel ciclismo pro.

spero che miculà sappia sostenere il discorso con belle cose con una maglia che porta comunque l' amato nome "brunero"..


ciao


mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2008 alle 17:43
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Gli altri disoccupati non sono nelle condizioni in cui era Dematteis. Dematteis aveva scritto la famosa lettera, cosa che lo differenziava da tutti. Io, personalmente, ho scelto Miculà come simbolo di una certa lotta contro il “bad thinking”, che serpeggia nel ciclismo.


Certo, certo.
Sono stati fessi i Righetto, gli Scattolin e i Colli (e gli altri), a non scrivere mai alcuna lettera.
Non fa una piega.




Quoto: senza alcuna cattiveria, son convinto che al momento di redigere la lettere Miculà sapesse bene della nuova Tenax e che probabilmente non ci sarebbe stato posto per lui. Son convinto che, se all'epoca avesse avuto delle certezze per il 2008, quella lettera non l'avrebbe mai scritta.
E ripeto, non è cattiveria, è che il mondo va così..
E per questo, sin dall'inizio della vincenda, ero convintissimo che Miculà De Matteis, con questa lettera, si era creato molte più possibilità dei suoi colleghi disoccupati a ritrovare lavoro.
Ancora e ancora: senza cattiveria, semplicemente con intelligenza. E un pizzico di rischio, - perchè no?- tipico di chi non ha niente da perdere.


quoto. più o meno è la stessa cosa che ho pensato anch'io.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/01/2008 alle 17:46
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Claudio, ma icona o non icona, è ingusto prendere le posizioni di difesa verso qualcuno (più che legittime), tralasciando gli altri (in maniera colpevole), solo perché in un caso le azioni stridono e nell'altro... bè, così va il mondo... è colpa dei troppi passaggi dal dilettantismo.

Non solo per noi che scriviamo e discutiamo, ma anche per i tanti che ci leggono e non scrivono, corridori compresi, è essenziale far passare un messaggio di uguale solidarietà, lettera o non lettera, procuratori o non procuratori (i Carera gestiscono, o gestivano, anche Righetto e Scattolin, tanto per dire).

Non deve passare il messaggio: "tu diventa un'icona, poi ti difendiamo noi", bensì il messaggio che deve passare è: "tu fai il tuo mestiere, se non va qui avrai sempre sostegno".

Ci sono tanti ragazzi nelle stesse condizioni di Miculà (accordi verbali non mantenuti, poco preavviso di mancati rinnovi, tempo sulla corda per vedere se si muove il mercato, etc.), che un po' per pigrizia, un po' per dignità, un po' per mille motivazioni personali, non hanno scritto alcuna lettera, e che comunque vanno difesi, sostenuti, aiutati, appoggiati.
Anche mettendoci il muso duro.

Io son contentissimo per Miculà, che forse ci legge e sa collegare il mio nome al mio volto.
Ma allo stesso tempo son dispiaciuto per la disparità, non solo delle squadre (alla fine Miculà - in un modo o nell'altro - ce l'ha fatta, altri no), ma anche dei tifosi e degli appassionati, verso gli altri ragazzi che versa(va)no nelle sue stesse (ex) condizioni.

Non ragioniamo come i "media".
È questo quello che chied(ev)o.


cavolo, ma quando avremmo detto di voler "difendere" Dematteis? Abbiamo voluto indicare un caso simbolo e lo scopo di tutto il nostro lavoro era quello di avere spiegazioni dagli attori della vicenda. Sullo sfondo c'era naturalmente il problema doping e la percezione dell'opinione pubblica in merito al problema stesso.

Confermo. Fatta salva la soliarietà per i ragazzi in cerca di contratto, non mi sento di dover dare alcun appoggio che non sia morale e personale. Per un motivo semplice, i loro casi rientrano nella casistica della normalità. Così va il mondo? certo così va il mondo è ed un mondo durissimo, ma che i ragazzi conoscono bene. Non c'è nulla di male nel tagliare corridori che non rendono. Se poi qualche vigliacco ha fatto promesse non mantenute, bene, perchè non rendere la cosa pubblica, invece di confidarlo solo agli amici.
Ma , ti faccio notare, anche in questo caso sarebbero posizioni ancora molto diverse perchè dematteis non ha scritto (a parte letture dietrologiche e discutibili) a cannavò per garantirsi un contratto, ma per rispondere a un appello.
Sottoscrivo mesty, che parla di "quelli che lo meritano" perchè l'intenzione non era di mettere in discussione tutto il sistema, ma di denunciarne una stortura in merito al doping.

claudio


 

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  postato il 31/01/2008 alle 18:20
Originariamente inviato da mestatore

sarebbe stato bello, a mio parere, che tu, mario, avessi aderito all' appello di claudiodance, dimostrando di avere capito il nocciolo del mostro discorso.

mi dispiace molto anche che mario pensi che dematteis abbia scritto quella lettera quasi con il secondo fine di garantirsi un ingaggio e non per una genuina, forse ingenua, difesa della propria onestà, del lavoro che ama e in definitiva della sua scelta di vita..


A me interessa che quello che penso su Dematteis, lo sappia Dematteis.
Quello che penso della lettera di Dematteis, l'ho già scritto ed è di pubblico dominio. Non è lui che ha voluto scrivere quella lettera per garantirsi un ingaggio. Lui l'ha fatto in buona fede. Siete voi che "tifate" (solo) per lui per via di quella lettera. Il problema è vostro, non suo.

Insomma, non sono assolutamente d'accordo con te e Claudio.
Ce ne faremo una ragione.

 

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  postato il 31/01/2008 alle 18:22
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Claudio, ma icona o non icona, è ingusto prendere le posizioni di difesa verso qualcuno (più che legittime), tralasciando gli altri (in maniera colpevole), solo perché in un caso le azioni stridono e nell'altro... bè, così va il mondo... è colpa dei troppi passaggi dal dilettantismo.

Non solo per noi che scriviamo e discutiamo, ma anche per i tanti che ci leggono e non scrivono, corridori compresi, è essenziale far passare un messaggio di uguale solidarietà, lettera o non lettera, procuratori o non procuratori (i Carera gestiscono, o gestivano, anche Righetto e Scattolin, tanto per dire).

Non deve passare il messaggio: "tu diventa un'icona, poi ti difendiamo noi", bensì il messaggio che deve passare è: "tu fai il tuo mestiere, se non va qui avrai sempre sostegno".

Ci sono tanti ragazzi nelle stesse condizioni di Miculà (accordi verbali non mantenuti, poco preavviso di mancati rinnovi, tempo sulla corda per vedere se si muove il mercato, etc.), che un po' per pigrizia, un po' per dignità, un po' per mille motivazioni personali, non hanno scritto alcuna lettera, e che comunque vanno difesi, sostenuti, aiutati, appoggiati.
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Non ragioniamo come i "media".
È questo quello che chied(ev)o.


cavolo, ma quando avremmo detto di voler "difendere" Dematteis? Abbiamo voluto indicare un caso simbolo e lo scopo di tutto il nostro lavoro era quello di avere spiegazioni dagli attori della vicenda. Sullo sfondo c'era naturalmente il problema doping e la percezione dell'opinione pubblica in merito al problema stesso.

Confermo. Fatta salva la soliarietà per i ragazzi in cerca di contratto, non mi sento di dover dare alcun appoggio che non sia morale e personale. Per un motivo semplice, i loro casi rientrano nella casistica della normalità. Così va il mondo? certo così va il mondo è ed un mondo durissimo, ma che i ragazzi conoscono bene. Non c'è nulla di male nel tagliare corridori che non rendono. Se poi qualche vigliacco ha fatto promesse non mantenute, bene, perchè non rendere la cosa pubblica, invece di confidarlo solo agli amici.
Ma , ti faccio notare, anche in questo caso sarebbero posizioni ancora molto diverse perchè dematteis non ha scritto (a parte letture dietrologiche e discutibili) a cannavò per garantirsi un contratto, ma per rispondere a un appello.
Sottoscrivo mesty, che parla di "quelli che lo meritano" perchè l'intenzione non era di mettere in discussione tutto il sistema, ma di denunciarne una stortura in merito al doping.

claudio


Quindi non è una stortura che venga dato maggior rilievo, da parte vostra (ormai parlate al plurale, fate sottoscrizioni... mi permetto di considerarvi un fronte unito su questo punto), al caso di un ragazzo pulito che scrive una lettera alla Gazzetta urlando al mondo la propria estraneità al doping, rispetto a tutti i ragazzi puliti, che quella lettera non l'hanno scritta?

Non è una stortura portare Dematteis all'avanguardia di questa battaglia e non altri ragazzi appiedati? Ragazzi sui quali si potrebbe mettere la mano sul fuoco tanto quanto che su Miculà; ragazzi che però, tanto quanto Dematteis, hanno visto doparsi compagni ed avversari, forse hanno pure preso soldi da squadre in cui si fanno pratiche illecite, sanno di essere stati assolutamente partecipi e complici del sistema di cui sarebbero diventati vittime. E quindi non si permettono di prendere la penna in mano ed ergersi a candide e indignate vittime di quel sistema che hanno alimentato.

Perché per loro "così va il mondo" e per Dematteis è una battaglia di civiltà? Perché Dematteis - o chi gli ha fatto redarre la lettera - è stato più ipocrita (nel senso che ho spiegato appena sopra) di loro? Perché è piemontese?

Mi sono trattenuto da scrivere queste e altre considerazioni fino ad oggi, ma siamo arrivati a un punto inaccettabile, in cui si dice a Mario (e suppongo quindi anche a chi ne condivide le posizioni) di non aver capito il nocciolo del discorso. No, mestatore, non si tratta di non capire, si tratta di non condividere. Non siamo tardi, siamo di un'altra idea rispetto a te e a voi, anche se pontifichiamo meno.
E il nostro non è "buonismo generico", ma un tentativo di essere equi, che può essere non condiviso, ma per il quale assolutamente esigiamo rispetto.

E per gli ultimi due punti non è più questione di incrementalismo, benaltrismo, preferismo o amenità simili, ma di avere un onesto dibattito.

 

[Modificato il 31/01/2008 alle 18:30 by rizz23]

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Livello Marco Pantani
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  postato il 31/01/2008 alle 18:55
Mi fa molto piacere che Dematteis abbia trovato una squadra e un lavoro, come sempre mi fa piacere quando questo si verifica per una qualsiasi persona.
Non credo, come già detto, che non lo trovasse per la sua lettera tanto apprezzata da Cannavò e pubblicata su un giornale come la Gazzetta con tutti gli onori.
Però non posso resistere dal dire a Prof Roubaix che la giornata di ieri ( in cui ha trovato lavoro Dematteis) è stata esattamente come tutte le altre.
Migliore per chi, come lui e tante altre persone nel mondo, ha trovato lavoro. Peggiore per chi, come tante persone nel mondo, l'ha perso o contnua a non trovarlo.Compresi i ciclisti che non scrivono lettere. Esattamente come tutte le altre giornate.
Tranquilli ,che chiudo qua e non rispondo, vi lascio alla vostra impresa di costruire l'hortus conclusus del ciclismo pulito circondato da un mondo orribilmente sporco .Solo che anche nel'orticello biologico, con i roghi delle mele marce, soffia il vento e porta le brutture del mondo circostante.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/01/2008 alle 20:06
Originariamente inviato da rizz23
Quindi non è una stortura che venga dato maggior rilievo, da parte vostra (ormai parlate al plurale, fate sottoscrizioni... mi permetto di considerarvi un fronte unito su questo punto), al caso di un ragazzo pulito che scrive una lettera alla Gazzetta urlando al mondo la propria estraneità al doping, rispetto a tutti i ragazzi puliti, che quella lettera non l'hanno scritta?

Confermo, non è una stortura, per il semplice motivo che l’oggetto della questione NON è il rinnovo contrattuale dei giovani ciclisti, ma il rapporto fra cultura del doping e sua relazione con l’opinione pubblica.
Inoltre non è una stortura per un altro aspetto: Io e chi ha sottoscritto la richiesta di chiarimenti a Bordonali e alla A&J, non rappresentiamo nessun organo ufficiale nel ciclismo. Siamo solo alcuni (pochi, una quindicina) fra i tanti fruitori del forum di cicloweb.it, quindi non siamo nemmeno parte dell’organo giornalistico. Possiamo o no decidere di dare rilievo a un caso che ci sembra sintomatico di un malessere a scapito di altri che invece riguardano altri aspetti?
Posso occuparmi di fame nel mondo senza che qualcuno mi dica: “Occhio, che oltre alla fame, c’è anche il problema dell’inquinamento ambientale!!”

Non è una stortura portare Dematteis all'avanguardia di questa battaglia e non altri ragazzi appiedati? Ragazzi sui quali si potrebbe mettere la mano sul fuoco tanto quanto che su Miculà; ragazzi che però, tanto quanto Dematteis, hanno visto doparsi compagni ed avversari, forse hanno pure preso soldi da squadre in cui si fanno pratiche illecite, sanno di essere stati assolutamente partecipi e complici del sistema di cui sarebbero diventati vittime. E quindi non si permettono di prendere la penna in mano ed ergersi a candide e indignate vittime di quel sistema che hanno alimentato.

Confermo, non è una stortura, per il motivo di cui sopra. Non si è mai voluto estendere il caso a tutti i casi di mancato rinnovo. In merito alla tua frase sulle candide vittime, ti segnalo nuovamente che la lettera è stata scritta prima del “taglio”. Ancora: eviterei letture dietrologiche, eviterei cenni a cose conosciute da pochi, questi riferimenti non portano a nulla.
Purtroppo dalla tua frase deduco che consideri ogni corridore facente parte di un meccanismo e perciò complice dello stesso. Mi spiace non sono d’accordo. Uno che non si dopa non è complice, tenta di campare onestamente in un mondo molto compromesso. Per estensione al tuo discorso, un commerciante che si rifiuti di pagare il pizzo, che scriva una lettera ai giornali per denunciare la difficoltà di lavorare in presenza di una organizzazione mafiosa, sarebbe da considerare complice del sistema perché si è ostinato a voler intraprendere una attività commerciale in una zona notoriamente mafiosa. Senza mezzi termini e senza paura di essere frainteso, considero questa tua affermazione grave e inopportuna.

Perché per loro "così va il mondo" e per Dematteis è una battaglia di civiltà? Perché Dematteis - o chi gli ha fatto redarre la lettera - è stato più ipocrita (nel senso che ho spiegato appena sopra) di loro? Perché è piemontese?

Sì, Rizz, se il tono è questo, ti dirò, forse perché è piemontese!
Sai, io ho fatto l’alpino e ho imparato la canzone: “…L’èl Piemunt che ‘l dà a l’Italia sùa più bela giuentùùùù…”
E poi Scattolin non mi ha aiutato abbastanza alla Kobram, Colli mi sta sulle balle perché ha vinto il Liberazione da dilettante (e avrei voluto vincerlo io) e Righetto è troppo ben pettinato. Gli altri hanno sicuramente fatto qualcosa di brutto nei miei confronti!!

Mi sono trattenuto da scrivere queste e altre considerazioni fino ad oggi, ma siamo arrivati a un punto inaccettabile, in cui si dice a Mario (e suppongo quindi anche a chi ne condivide le posizioni) di non aver capito il nocciolo del discorso. No, mestatore, non si tratta di non capire, si tratta di non condividere. Non siamo tardi, siamo di un'altra idea rispetto a te e a voi, anche se pontifichiamo meno.
E il nostro non è "buonismo generico", ma un tentativo di essere equi, che può essere non condiviso, ma per il quale assolutamente esigiamo rispetto.
E per gli ultimi due punti non è più questione di incrementalismo, benaltrismo, preferismo o amenità simili, ma di avere un onesto dibattito.

Bravo, ti rispetto, tranquillo. Non ho, mi sembra, dato del tardo a nessuno, mi sono preso in saccoccia un “colpevolmente” da Mario e ora incasso un simpatico “pontificare” da te, unitamente a vaghi riferimenti di disonestà nel dibattito e di mancato rispetto, ma tranquillo, non me la prendo e non chiedo scuse. In una discussione ci sta che i toni si facciano meno controllati. Ammetto che l’impressione era che non fosse stata capita la differenza fra le posizioni di Miculà e quella degli altri ragazzi. Perciò ho precisato. Avevate già capito? Bene, come non detto, la pensiamo in un modo così diverso che non conviene andare avanti.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/01/2008 alle 20:39
Originariamente inviato da Donchisciotte

Mi fa molto piacere che Dematteis abbia trovato una squadra e un lavoro, come sempre mi fa piacere quando questo si verifica per una qualsiasi persona.
Non credo, come già detto, che non lo trovasse per la sua lettera tanto apprezzata da Cannavò e pubblicata su un giornale come la Gazzetta con tutti gli onori.
Però non posso resistere dal dire a Prof Roubaix che la giornata di ieri ( in cui ha trovato lavoro Dematteis) è stata esattamente come tutte le altre.
Migliore per chi, come lui e tante altre persone nel mondo, ha trovato lavoro. Peggiore per chi, come tante persone nel mondo, l'ha perso o contnua a non trovarlo.Compresi i ciclisti che non scrivono lettere. Esattamente come tutte le altre giornate.
Tranquilli ,che chiudo qua e non rispondo, vi lascio alla vostra impresa di costruire l'hortus conclusus del ciclismo pulito circondato da un mondo orribilmente sporco .Solo che anche nel'orticello biologico, con i roghi delle mele marce, soffia il vento e porta le brutture del mondo circostante.

Cara donchisciotte,
non ho mai detto che Dematteis non trovava lavoro per “colpa” della lettera, ma che tutto il caso si delineava come paradigmatico di sistemi e consuetudini profondamente sbagliati. Caso mai il riferimento poteva essere all’opinione pubblica, che poteva trovare i due fatti (lettera e mancato rinnovo) legati e trarne quelle conclusioni.
In merito agli Hortus Conclusus: ti ringrazio per la citazione che è molto bella e pertinente. Vero, ci siamo occupati di un caso singolo. Caso in cui abbiamo visto qualcosa di importante da difendere. Non c’è mai stato il minimo convincimento che questo avrebbe risolto tutti i problemi del mondo.
Ognuno ha i propri Hortus Conclusus. Tu ed altri spendete molte delle vostre energie per riabilitare la memoria di Marco Pantani. Non mi sognerei mai di sconsigliarvi dal farlo. Anzi, non mi sognerei mai di pensare che quello che fate sia in qualche modo sbagliato. Nondimeno il caso Pantani è un Hortus Conclusus, magari più famoso, più grande, con più alberi, un roseto con molte varietà dai mille colori e un muro di cinta finemente stuccato. Non credo però che tu creda di risolvere tutti i problemi del ciclismo (o del mondo) a partire da questo giardino.
Ciao
Claudio

 

[Modificato il 31/01/2008 alle 20:43 by claudiodance]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2008 alle 21:34
Originariamente inviato da claudiodance
Spiace schierarsi con il vate cerchiobottista, ma devo farlo.

E' l'incrementalismo, baby: hai voluto la bicicletta?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2008 alle 23:40
claudio ha già risposto in maniera esauriente a rizz 23.

aggiungo solo che non mi sembra che dematteis si sia erto a vittima indignata o abbia voluto presentarsi come un anima candida.
la contrapposizione a qualcuno appare solo nel finale, quando scrive "per altri io non garantisco".
io leggo in questa affermazione solo la consapevolezza di quello che è il ciclismo oggi ed è un affermazione che dimostra l' assenza di ipocrisia, che alcuni hanno inopportunamente attribuito al giovane piemontese.

essendo meno buono di claudio, ti invito ad aspettare la solita giornata perfetta in cui il quadrato diventerà cerchio.
certamente approvare la politica di team che non confermano corridori puliti e meritevoli e preferiscono investire in atleti in odore di scorrettezze aiuta di molto il cambiamento del ciclismo,certamente definire ipocrita il comportamento di miculà in contrapposizione a quello virtuoso degli altri atleti senza contratto risponderà a qualche superiore criterio etico o di giustizia, che al momento mi sfugge.
siccome non possono avere il contratto tutti, non si deve banfare, anzi pontificare, per citare la poco simpatica espressione che hai usato.

siccome non tutti i ladri sono in galera, che stiano fuori tutti....
bel ragionamento mastellian-craxiano

per me , inutile scrivere oltre di questa vicenda.

mesty

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/01/2008 alle 23:40
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da claudiodance
Spiace schierarsi con il vate cerchiobottista, ma devo farlo.

E' l'incrementalismo, baby: hai voluto la bicicletta?

tsk, non meriti risposta,"noi" in trincea e tu imboscato, traditore!

 

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  postato il 01/02/2008 alle 00:28
Originariamente inviato da claudiodance
Confermo, non è una stortura, per il semplice motivo che l’oggetto della questione NON è il rinnovo contrattuale dei giovani ciclisti, ma il rapporto fra cultura del doping e sua relazione con l’opinione pubblica.


Proprio perché è questo il punto che io ci vedo una stortura... Perché la percezione del pubblico della questione, visto che solo Dematteis s'è fatto avanti (con una scelta che continuo a considerare pessima), può essere che solo lui sia pulito e gli altri, appiedati o meno, no. Il che è evidentemente poco vicino alla realtà, mi pare.

Inoltre non è una stortura per un altro aspetto: Io e chi ha sottoscritto la richiesta di chiarimenti a Bordonali e alla A&J, non rappresentiamo nessun organo ufficiale nel ciclismo. Siamo solo alcuni (pochi, una quindicina) fra i tanti fruitori del forum di cicloweb.it, quindi non siamo nemmeno parte dell’organo giornalistico. Possiamo o no decidere di dare rilievo a un caso che ci sembra sintomatico di un malessere a scapito di altri che invece riguardano altri aspetti?
Posso occuparmi di fame nel mondo senza che qualcuno mi dica: “Occhio, che oltre alla fame, c’è anche il problema dell’inquinamento ambientale!!”

Certo che potete. Il fatto è che la differenza tra Dematteis e gli altri appiedati non è la differenza tra la fame e l'inquinamento, ma di una differenza molto meno sostanziale, visto che tanto Dematteis come gli altri erano senza contratto. Per usare un'altra metafora, che piacerà al Sacconi : domani tutte le frazioni di Vigonza (comune del padovano) rimangono senz'acqua, perché Vigonza ha deciso di far confluire solo a sé l'acqua dei canali. Solo Pianiga decide di scrivere ai giornali per denunciare la situazione, proclamando il fatto di non inquinare assolutamente quell'acqua, a differenza di altri paesi. Io in questo caso non sosterrei solo il caso di Pianiga, ma anche quello di Pionca, Mellaredo, Rivale, Busa, Perarolo etc, ossia di tutti i paeselli rimasti senz'acqua, anche se non hanno sbandierato il loro uso virtuoso della stessa. E lo farei anche se - che so - conoscessi mezza Pianiga, fossi sicuro che non inquinano l'acqua e mi stessero particolarmente simpatici.

Confermo, non è una stortura, per il motivo di cui sopra. Non si è mai voluto estendere il caso a tutti i casi di mancato rinnovo. In merito alla tua frase sulle candide vittime, ti segnalo nuovamente che la lettera è stata scritta prima del “taglio”. Ancora: eviterei letture dietrologiche, eviterei cenni a cose conosciute da pochi, questi riferimenti non portano a nulla.


Sono d'accordo sul discorso di evitare di fare dietrologia; forse ho dato l'impressione di appoggiare questa tesi, espressa da subsonico e appoggiata da dietzen, mi pare, ma non la condivido assolutamente. Speculare sulle motivazioni per cui Dematteis abbia scritto o sia stato spinto a scrivere quella lettera è entrare nella sfera delle ipotesi e non sarebbe corretto, oltre che inutile. Volessi sapere perché l'ha fatto, prenderei il telefono e gli chiederei un'intervista, ma non lo considero rilevante.

Purtroppo dalla tua frase deduco che consideri ogni corridore facente parte di un meccanismo e perciò complice dello stesso. Mi spiace non sono d’accordo. Uno che non si dopa non è complice, tenta di campare onestamente in un mondo molto compromesso. Per estensione al tuo discorso, un commerciante che si rifiuti di pagare il pizzo, che scriva una lettera ai giornali per denunciare la difficoltà di lavorare in presenza di una organizzazione mafiosa, sarebbe da considerare complice del sistema perché si è ostinato a voler intraprendere una attività commerciale in una zona notoriamente mafiosa. Senza mezzi termini e senza paura di essere frainteso, considero questa tua affermazione grave e inopportuna.

Il paragone è molto calzante, fermo restando che siamo su piani di gravità molto diversi. Provo a cavalcarlo, per spiegare ulteriormente il mio parere.
Se un commerciante che si rifiuta di pagare il pizzo e viene costretto a chiudere l'attività conoscesse l'identità di chi riscuote il pizzo e di chi lo incassa e non fa nulla, sì, lo considero complice del sistema, colpevole nei confronti di se stesso e di chi è costretto a chiudere bottega come lui. Mi dirai: "ma se parla l'ammazzano". Giusto, allora cerchi di barcamenarsi e di sopravvivere come può. Senza andare dai giornali a dire che il problema del pizzo è diffuso e gli sta rovinando la vita, che lui non paga il pizzo e molti altri commercianti invece lo pagano e fanno i soldi; non sarebbe un atto coraggioso né utile, né lo renderebbe più meritevole di supporto. Lo strumento che questo commerciante ha per poter esercere liberamente, è sconfiggere il sistema; il sistema lo sconfiggi se aiuti le autorità a farlo, anche rischiando qualcosa. Direte: "Il sistema non lo si sconfiggerà mai". Io rispondo: "Il sistema non lo si sconfiggerà mai finché persiste la convinzione che non sarà mai sconfitto e non c'è coordinamento tra le parti deboli".
Sono piuttosto rigido sulla questione, me ne rendo conto, ma respingo assolutamente l'idea che la mia sia una posizione grave e inopportuna. Si può essere in disaccordo, ma è la mia posizione e anche in questo caso gradisco che venga rispettata.

Bravo, ti rispetto, tranquillo. Non ho, mi sembra, dato del tardo a nessuno, mi sono preso in saccoccia un “colpevolmente” da Mario e ora incasso un simpatico “pontificare” da te, unitamente a vaghi riferimenti di disonestà nel dibattito e di mancato rispetto, ma tranquillo, non me la prendo e non chiedo scuse. In una discussione ci sta che i toni si facciano meno controllati. Ammetto che l’impressione era che non fosse stata capita la differenza fra le posizioni di Miculà e quella degli altri ragazzi. Perciò ho precisato. Avevate già capito? Bene, come non detto, la pensiamo in un modo così diverso che non conviene andare avanti.


Claudio, il "pontificare" era una frecciatina rivolta non a te (il tuo approccio è di tutt'altro tipo, molto più nelle mie corde), ma esplicitamente a mestatore, che ha spesso questo tipo di postura; è stato lui, qualche post qui sopra, a tirar fuori l'idea che la vostra posizione non fosse stata compresa. E' un discorso di forma, ma anche sostanziale: io sono abituato a dire "non mi sono spiegato bene" o "la vediamo diversamente" piuttosto che "non hai capito" e mi altero abbastanza quando mi sento rivolgere quest'ultima espressione.


Originariamente inviato da mestatore
aggiungo solo che non mi sembra che dematteis si sia erto a vittima indignata o abbia voluto presentarsi come un anima candida.
la contrapposizione a qualcuno appare solo nel finale, quando scrive "per altri io non garantisco".


E ti pare poco? A parte che anche prima, dove parla dell'ematocrito e dice "per me è normale" allude certamente agli altri, comunque sia quel "per altri io non garantisco" in chiosa è un macigno, non una cosa detta en passant...


io leggo in questa affermazione solo la consapevolezza di quello che è il ciclismo oggi ed è un affermazione che dimostra l'assenza di ipocrisia, che alcuni hanno inopportunamente attribuito al giovane piemontese.


Io vi leggo appunto la volontà di ergersi ad anima candida, punti di vista, ovviamente.

essendo meno buono di claudio, ti invito ad aspettare la solita giornata perfetta in cui il quadrato diventerà cerchio.


Sono molto pessimista, ma continuerò a fare tutto quanto in mio potere per far arrivare quella giornata perfetta.

certamente approvare la politica di team che non confermano corridori puliti e meritevoli e preferiscono investire in atleti in odore di scorrettezze aiuta di molto il cambiamento del ciclismo,certamente definire ipocrita il comportamento di miculà in contrapposizione a quello virtuoso degli altri atleti senza contratto risponderà a qualche superiore criterio etico o di giustizia, che al momento mi sfugge.


Alt: mai detto che approvo la politica del team che ha lasciato a piedi Dematteis. Dico che disapprovo la politica di chi ha lasciato a piedi Dematteis, Colli, Scattolin etc. e disapprovo chi si concentra solo su Dematteis perché la trovo una prospettiva ingiusta nei confronti degli altri. E non considero "virtuoso" il comportamento di Colli, Scattolin etc, ma normale. Quello di Dematteis - o di chi gli ha fatto firmare quella lettera - sì, lo considero ipocrita. Non mi appello a un superiore criterio etico, ma a un mio personalissimo criterio etico, per il quale però esigo - ripeto - rispetto. Rispetto che il tuo sarcasmo dimostra non intendi concedermi.

siccome non possono avere il contratto tutti, non si deve banfare, anzi pontificare, per citare la poco simpatica espressione che hai usato. siccome non tutti i ladri sono in galera, che stiano fuori tutti....
bel ragionamento mastellian-craxiano


Respinta al mittente. Il paragone non calza. Semmai è mastelliano pensare che, siccome non possono avere lavoro tutti, allora sia il caso di darlo a chi ci sta più simpatico e viene dal nostro stesso paese...

per me, inutile scrivere oltre di questa vicenda.


Quando parlavo di pontificare, non lo facevo a caso...

 

[Modificato il 01/02/2008 alle 00:52 by rizz23]

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Livello Marco Pantani
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  postato il 01/02/2008 alle 01:10
Mi spiace, vengo meno al proposito ma le considerazioni, civili, di Claudiodance mi obbligano a una risposta.
Non ho mai detto che Dematteis e il suo caso siano un hortus conclusus, in ogni monade c’è l’intero, quindi anche nel caso di Dematteis o in quello di Pantani.
Ho detto che l’idea che il ciclismo possa diventare, attraverso queste vessazioni che subiscono i ciclisti costantemente, unici fra tutti gli sportivi, un hortus conclusus della purezza ed eticità sportive mi trova molto scettica.
Ma ognuno, ovviamente, si batte per quello che vuole.
Quanto a Pantani e la sua vicenda sono l’antitesi della logica dell’hortus conclusus.
Prima di tutto per il modo in cui Pantani ha sempre impostato il discorso sul doping , proprio nell’ottica dell’apertura dell’hortus: leggi uguali per tutti gli sport e in tutti gli stati, logica che va a colpire il fenomeno doping veramente ( non ad eliminarlo), altro che la logica dell’orticello pulito assolutamente innocua per il sistema e vessatoria per i ciclisti.
Secondariamente gli ultimi fatti mostrano che la vicenda Pantani , da Campiglio a Rimini, potrebbe contenere elementi inquietanti e indagini approssimative che fanno pensare a situazioni che nulla hanno a che fare con l’hortus conclusus.
Non è esattamente la lettera scritta a Cannavò che, di fatto, dice: io corro pulito e molti altri no.
Poi,certamente, ognuno sceglie le proprie battaglie e le fa.
O magari, come medito io a breve termine, si ritira dalle battaglie e torna al proprio hortus conclusus, ma con i muri proprio alti, illudendosi che le brutture del mondo restino fuori.

 

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IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/02/2008 alle 09:28
Originariamente inviato da rizz23

Originariamente inviato da claudiodance
Confermo, non è una stortura, per il semplice motivo che l’oggetto della questione NON è il rinnovo contrattuale dei giovani ciclisti, ma il rapporto fra cultura del doping e sua relazione con l’opinione pubblica.


Proprio perché è questo il punto che io ci vedo una stortura... Perché la percezione del pubblico della questione, visto che solo Dematteis s'è fatto avanti (con una scelta che continuo a considerare pessima), può essere che solo lui sia pulito e gli altri, appiedati o meno, no. Il che è evidentemente poco vicino alla realtà, mi pare.

La tua posizione presuppone la capacità da parte dei corridori di fare scelte collettive, il che è drammaticamente negato dai fatti. La risposta a Dematteis avrebbe potuto generare un piccolo effetto volano, se solo 2 o 3 altri avessero scritto. Nessuno l’ha fatto. La motivazione che è stata addotta su queste pagine (non ricordo da chi), che non l’hanno fatto per evitare di inguaiare gli altri che non avessero scritto, racchiude un sintomo (inconsapevole, purtroppo) di cultura corporativa, chiusa a riccio, arrivo a dirti: protomafiosa, che non tarderai a riconoscere. Il dissennato permanere di questa cultura, che fa dire ai giovani ciclisti: “se non sei dell’ambiente non puoi capire!” è, a mio avviso, una delle principali ragioni del malcostume del ciclismo. Personalmente ho visto nel gesto di Miculà un coraggioso atto in controtendenza rispetto a queste consuetudini. Ecco un'altra ragione valida per sostenerlo.
Inoltre non è una stortura per un altro aspetto: Io e chi ha sottoscritto la richiesta di chiarimenti a Bordonali e alla A&J, non rappresentiamo nessun organo ufficiale nel ciclismo. Siamo solo alcuni (pochi, una quindicina) fra i tanti fruitori del forum di cicloweb.it, quindi non siamo nemmeno parte dell’organo giornalistico. Possiamo o no decidere di dare rilievo a un caso che ci sembra sintomatico di un malessere a scapito di altri che invece riguardano altri aspetti?
Posso occuparmi di fame nel mondo senza che qualcuno mi dica: “Occhio, che oltre alla fame, c’è anche il problema dell’inquinamento ambientale!!”

Certo che potete. Il fatto è che la differenza tra Dematteis e gli altri appiedati non è la differenza tra la fame e l'inquinamento, ma di una differenza molto meno sostanziale, visto che tanto Dematteis come gli altri erano senza contratto. Per usare un'altra metafora, che piacerà al Sacconi : domani tutte le frazioni di Vigonza (comune del padovano) rimangono senz'acqua, perché Vigonza ha deciso di far confluire solo a sé l'acqua dei canali. Solo Pianiga decide di scrivere ai giornali per denunciare la situazione, proclamando il fatto di non inquinare assolutamente quell'acqua, a differenza di altri paesi. Io in questo caso non sosterrei solo il caso di Pianiga, ma anche quello di Pionca, Mellaredo, Rivale, Busa, Perarolo etc, ossia di tutti i paeselli rimasti senz'acqua, anche se non hanno sbandierato il loro uso virtuoso della stessa. E lo farei anche se - che so - conoscessi mezza Pianiga, fossi sicuro che non inquinano l'acqua e mi stessero particolarmente simpatici.

Confondi ancora il timing, al momento della lettera Dematteis non era senza contratto. Similitudine fame nel mondo etc: la differnza non è così sostanziale, la fame e l’inquinamento sono due conseguenze dello sfruttamento delle risorse del pianeta al fine di arricchirne una piccola porzione. Invece mi spiace, ti boccio il simpatico esempio di Pianiga, in quanto non pertinente. Infatti Dematteis non scrive per protestare contro il mancato rinnovo (mancato afflusso dell’acqua) ma prima, per rispondere a un appello di cannavò (L’esempio più calzante è: Pianiga, a bocce ferme, scrive al gazzettino una lettera in risposta a un articolo intitolato: “Inquinamento delle acque: chi è innocente scagli la prima pietra”, in cui dichiara di non inquinare le acque, di quali costi aggiuntivi si debba sobbarcare il comune ed i suoi abitanti etc., ma di non poter garantire per gli altri). Rizz, sei un ragazzo sveglio, ma come ammetterai , l’esempio fatto da te presenta lacune logiche abbastanza evidenti. Ti do comunque atto, in modo compiaciuto, di qualche passo indietro fatto in questa risposta, che rende merito alla volontà di discutere in favore del ragionamento e non del partito preso.
Confermo, non è una stortura, per il motivo di cui sopra. Non si è mai voluto estendere il caso a tutti i casi di mancato rinnovo. In merito alla tua frase sulle candide vittime, ti segnalo nuovamente che la lettera è stata scritta prima del “taglio”. Ancora: eviterei letture dietrologiche, eviterei cenni a cose conosciute da pochi, questi riferimenti non portano a nulla.


Sono d'accordo sul discorso di evitare di fare dietrologia; forse ho dato l'impressione di appoggiare questa tesi, espressa da subsonico e appoggiata da dietzen, mi pare, ma non la condivido assolutamente. Speculare sulle motivazioni per cui Dematteis abbia scritto o sia stato spinto a scrivere quella lettera è entrare nella sfera delle ipotesi e non sarebbe corretto, oltre che inutile. Volessi sapere perché l'ha fatto, prenderei il telefono e gli chiederei un'intervista, ma non lo considero rilevante..

Bene, questo è un successo e un merito tuo.
Purtroppo dalla tua frase deduco che consideri ogni corridore facente parte di un meccanismo e perciò complice dello stesso. Mi spiace non sono d’accordo. Uno che non si dopa non è complice, tenta di campare onestamente in un mondo molto compromesso. Per estensione al tuo discorso, un commerciante che si rifiuti di pagare il pizzo, che scriva una lettera ai giornali per denunciare la difficoltà di lavorare in presenza di una organizzazione mafiosa, sarebbe da considerare complice del sistema perché si è ostinato a voler intraprendere una attività commerciale in una zona notoriamente mafiosa. Senza mezzi termini e senza paura di essere frainteso, considero questa tua affermazione grave e inopportuna.

Il paragone è molto calzante, fermo restando che siamo su piani di gravità molto diversi. Provo a cavalcarlo, per spiegare ulteriormente il mio parere.
Se un commerciante che si rifiuta di pagare il pizzo e viene costretto a chiudere l'attività conoscesse l'identità di chi riscuote il pizzo e di chi lo incassa e non fa nulla, sì, lo considero complice del sistema, colpevole nei confronti di se stesso e di chi è costretto a chiudere bottega come lui. Mi dirai: "ma se parla l'ammazzano". Giusto, allora cerchi di barcamenarsi e di sopravvivere come può. Senza andare dai giornali a dire che il problema del pizzo è diffuso e gli sta rovinando la vita, che lui non paga il pizzo e molti altri commercianti invece lo pagano e fanno i soldi; non sarebbe un atto coraggioso né utile, né lo renderebbe più meritevole di supporto. Lo strumento che questo commerciante ha per poter esercere liberamente, è sconfiggere il sistema; il sistema lo sconfiggi se aiuti le autorità a farlo, anche rischiando qualcosa. Direte: "Il sistema non lo si sconfiggerà mai". Io rispondo: "Il sistema non lo si sconfiggerà mai finché persiste la convinzione che non sarà mai sconfitto e non c'è coordinamento tra le parti deboli".
Sono piuttosto rigido sulla questione, me ne rendo conto, ma respingo assolutamente l'idea che la mia sia una posizione grave e inopportuna. Si può essere in disaccordo, ma è la mia posizione e anche in questo caso gradisco che venga rispettata..

Se per caso il commerciante non fosse in grado di fare nomi e cognomi? Scusa per la domanda retorica, ma credo che sia una similitudine calzante al nostro caso. Il commerciante riceve minacce, gli bruciano una macchina, ma non ha ne volti ne nomi da fare ai giudici e senza prove la magistratura non può fare nulla. Allora scrive a un giornale sperando di muovere l’opinione pubblica a favore di una dissociazione dal racket. Altra domanda, in questo caso pensi ancora che non sarebbe un atto con un minimo di utilità? Ti vengo incontro: il commerciante è in grado di fare nomi e cognomi. Ci pensa per una settimana e poi decide per una linea prudente, che tuteli la vita della sua famiglia e che porti a conoscenza tutti del caso. Credi veramente che il suo comportamento non marchi una sensibile differenza con chi paga il pizzo?
Per concludere, rispetto il tuo pensiero, ma il giudizio rimane negativo. Ci sono poche cose devastanti come la cultura mafiosa in Italia. Bisogna sostenere ogni atto che vada contro quella cultura, anche se non è il migliore degli atti possibili.
Esempio da non collegare alla vicenda Dematteis, ma alla lotta contro la mafia, senti qua:
Un uomo vede due persone che stanno annegando: Si getta a salvarle: portare a riva la prima lo stordisce di fatica. Vorrebbe andare a trarre anche la seconda dai marosi, ma si rende conto che probabilmente morirebbe con questa e così rinuncia. È’ un eroe o un vigliacco?
Bravo, ti rispetto, tranquillo. Non ho, mi sembra, dato del tardo a nessuno, mi sono preso in saccoccia un “colpevolmente” da Mario e ora incasso un simpatico “pontificare” da te, unitamente a vaghi riferimenti di disonestà nel dibattito e di mancato rispetto, ma tranquillo, non me la prendo e non chiedo scuse. In una discussione ci sta che i toni si facciano meno controllati. Ammetto che l’impressione era che non fosse stata capita la differenza fra le posizioni di Miculà e quella degli altri ragazzi. Perciò ho precisato. Avevate già capito? Bene, come non detto, la pensiamo in un modo così diverso che non conviene andare avanti.


Claudio, il "pontificare" era una frecciatina rivolta non a te (il tuo approccio è di tutt'altro tipo, molto più nelle mie corde), ma esplicitamente a mestatore, che ha spesso questo tipo di postura; è stato lui, qualche post qui sopra, a tirar fuori l'idea che la vostra posizione non fosse stata compresa. E' un discorso di forma, ma anche sostanziale: io sono abituato a dire "non mi sono spiegato bene" o "la vediamo diversamente" piuttosto che "non hai capito" e mi altero abbastanza quando mi sento rivolgere quest'ultima espressione.

Molto bene, sono d’accordo con te, come vedi la trincea è solo virtuale.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2008 alle 12:50
Originariamente inviato da claudiodance
Gli altri disoccupati non sono nelle condizioni in cui era Dematteis. Dematteis aveva scritto la famosa lettera, cosa che lo differenziava da tutti.


sembra una banalità, ma è la sacrosanta verità.
Dematteis si è dissociato dal luogo comune che vede tutti i ciclisti dopati, e lo ha fatto con forza.
Altri non lo hanno fatto: per pigrizia, perchè più fessi o per altri motivi poco importa.
Fatto sta che loro la lettera non l'hanno mandata.
Dematteis può averlo fatto onestamente o per convenienza, con coraggio o con calcolo, per crearsi un alibi oppure no, questo la sa solo lui.
Potrebbe averne ricevuto dei vantaggi o degli svantaggi, e questo non lo sa nessuno: a ben vedere entrambe le tesi sono plausibili.
E' plausibile che qualcuno l'abbia emarginato a causa di quella lettera, perchè nella nostra società non è ben visto chi prova ad uscire da un clichè, e chi cerca di opporsi a determinati luoghi comuni è spesso visto come un piantagrane.
Non dimentichiamo che Dematteis rispetto all'anno scorso sta messo peggio.
E' altresi certo che quella lettera gli ha dato una certa popolarità, e si sa che al giorno d'oggi un pò di pubblicità non fa certo male.
Sono stati fessi gli altri a non scrivere la lettera? e chi lo sa, come si fa a dirlo? magari il non essersi esposti gli porterà qualche vantaggio in futuro, così come forse gli ha portato qualche svantaggio.
Qui ognuno la intrepreti come vuole, purchè consapevole che si rimane sempre nel campo delle ipotesi e che la verità assoluta non ce l'ha nessuno.

 

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  postato il 01/02/2008 alle 13:17
Antonello, ribadisco che le mie ipotesi e considerazioni non sono su Miculà in senso stretto, ma sono sull'opinione pubblica (in questo caso: il forum).

Secondo me Miculà ha fatto una cazzata a scrivere quella lettera, ma l'ha fatto in assoluta buona fede. Ed hai ragione, Miculà sta messo peggio rispetto all'anno scorso. Quella lettera, insomma, gli si è riversata contro.

Io attaccavo solo il grado di percezione del "problema" Dematteis.
Per dirla alla Claudiodance, se in un villaggio ci sono 10 bambini che muoiono di fame, ed uno solo di quei bambini ha la forza, il coraggio, l'ingenuità, la volontà, l'orgoglio, di gridare al mondo che ha fame, è sicuramente un passo in avanti volere che almeno quell'uno mangi, ed è sicuramente da applaudire il momento in cui qualcuno dà da mangiare a quell'unico bambino.
Ma al contempo, non si può dire che, per gli altri 9, "il morir di fame è una probabilità della vità, che non sempre è giusta...", e cose simili.

Non è giusto, semplicemente perché non è giusto che solo chi si espone venga ripagato (in termini di "cibo" [leggi: lavoro], o in termini di "tifo" [leggi: sensibilizzazione] verso la risoluzione del problema).

Poi, ovviamente, non abbiamo la controprova che le cose sarebbero andate diversamente. Senza la lettera, probabilmente Miculà non sarebbe comunque stato confermato dalla LPR (dal management di Bordonali, dunque), e il suo caso sarebbe finito nel dimenticatoio (o quasi) come quelli di Colli, di Scattolin, di Righetto e di altri.
È questo il piano del problema.
Non la lettera di Dematteis.
Ma la reazione del forum (15 persone? di più?) alla lettera di Dematteis.

Dematteis andava (e va) sostenuto comunque. Lettera o non lettera.
Come tutti gli altri.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2008 alle 13:34
Originariamente inviato da rizz23
un ragazzo pulito che scrive una lettera alla Gazzetta urlando al mondo la propria estraneità al doping, rispetto a tutti i ragazzi puliti, che quella lettera non l'hanno scritta?


è questo il punto: perchè non l'hanno fatto?
E' troppo faticoso scrivere una lettera? non conoscono l'italiano? oppure pensano che sia una cosa ipocrita?
Prima di difendere chi quella lettera non l'ha scritta, mi piacerebbe conoscere il motivo per cui non l'hanno fatto

Non è una stortura portare Dematteis all'avanguardia di questa battaglia e non altri ragazzi appiedati? Ragazzi sui quali si potrebbe mettere la mano sul fuoco tanto quanto che su Miculà;


metticela tu la mano sul fuoco.
Io, se permetti, faccio fatica a metterla su chi si espone in prima persona, con nome e cognome e carta d'identità, figuriamoci se vado a meterla su chi preferisce rimanere dietro le quinte.
Comincino loro stessi a mettere la mano sul fuoco su di sè, comincino ad esporsi.

forse hanno pure preso soldi da squadre in cui si fanno pratiche illecite,

è qual'è il problema? li hanni presi per correre, mica per altro.
Se uno prende soldi da un mafioso perchè gli ha sistemato l'impianto elettrico, deve sentirsi dire che quei soldi sono sporchi? secondo me sono frutto del proprio lavoro e quindi sono pulitissimi.
Certo, la valutazione sarebbe differente se uno intasca i premi che il proprio capitano vince anche grazie ad aiuti illeciti.

sanno di essere stati assolutamente partecipi e complici del sistema di cui sarebbero diventati vittime.


perchè partecipi o complici?
Se io faccio un concorso dove so già che alcuni raccomandati saranno promossi, non mi sento nè partecipe nè complice di chi mette in atto questi sistemi, anche se magari, ammesso che le cose vadano bene, qualcuno mi additerà come raccomandato.

E quindi non si permettono di prendere la penna in mano ed ergersi a candide e indignate vittime di quel sistema che hanno alimentato.


hanno alimentato come? con il silenzio e le mancate denunce? in questo caso al massimo lo avrebbero coperto, ammesso e non concesso che avessero prove inconfutabili per denunciarlo.
E in ogni caso chi rispetta le regole ha sempre il diritto di indignarsi contro chi non le rispetta, anche se ricoconosco che in parecchi casi questo indignarsi è solo un alibi per coprire i propri insuccessi o i propri errori.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/02/2008 alle 13:44
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Antonello, ribadisco che le mie ipotesi e considerazioni non sono su Miculà in senso stretto, ma sono sull'opinione pubblica (in questo caso: il forum).

Secondo me Miculà ha fatto una cazzata a scrivere quella lettera, ma l'ha fatto in assoluta buona fede. Ed hai ragione, Miculà sta messo peggio rispetto all'anno scorso. Quella lettera, insomma, gli si è riversata contro.

Io attaccavo solo il grado di percezione del "problema" Dematteis.
Per dirla alla Claudiodance, se in un villaggio ci sono 10 bambini che muoiono di fame, ed uno solo di quei bambini ha la forza, il coraggio, l'ingenuità, la volontà, l'orgoglio, di gridare al mondo che ha fame, è sicuramente un passo in avanti volere che almeno quell'uno mangi, ed è sicuramente da applaudire il momento in cui qualcuno dà da mangiare a quell'unico bambino.
Ma al contempo, non si può dire che, per gli altri 9, "il morir di fame è una probabilità della vità, che non sempre è giusta...", e cose simili.

Non è giusto, semplicemente perché non è giusto che solo chi si espone venga ripagato (in termini di "cibo" [leggi: lavoro], o in termini di "tifo" [leggi: sensibilizzazione] verso la risoluzione del problema).

Poi, ovviamente, non abbiamo la controprova che le cose sarebbero andate diversamente. Senza la lettera, probabilmente Miculà non sarebbe comunque stato confermato dalla LPR (dal management di Bordonali, dunque), e il suo caso sarebbe finito nel dimenticatoio (o quasi) come quelli di Colli, di Scattolin, di Righetto e di altri.
È questo il piano del problema.
Non la lettera di Dematteis.
Ma la reazione del forum (15 persone? di più?) alla lettera di Dematteis.

Dematteis andava (e va) sostenuto comunque. Lettera o non lettera.
Come tutti gli altri.


Mario, se tra 10 bambini che muoiono di fame uno solo viene a chiedermi il cibo, mi sembra più che logico che io cominci a nutrire l'unico che si è fatto avanti.
Sarebbe il caso che ognuno cominciasse a prendersi le proprie responsabilità: è troppo comodo rimanere dietro le quinte e poi lamentarsi se chi mette la faccia ha qualche sostegno in più.
Chi mette la faccia può avere dei benefici, ma anche dei problemi: in ogni caso si assume dei rischi.
Chi questi rischi non se li assume, non avrà gli eventuali problemi ma neanche gli eventuali benefici.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 01/02/2008 alle 13:46
io avevo sottoscitto la petizione di risposte sodisfacenti facendo alcuni distinguo rispetto ai miei stimatissimi "colleghi". L'avevo sottoscritta pechè mi era parsa una manovra strana il fatto di aprire questa questione sul forum proprio da parte di chi, invece, avrebbe avuto solo risposte da dare e non questioni da aprire.
Io resto convinta che la lettera di Dematteis, se è stata scritta di getto come sembra, sia stata frutto di una reazione umanissima, ma che ha saltato a piedi pari qualunque considerazione razionale della cosa, forse cavalcando una di quelle impennate del nobile amore per l'ideale, che però perdono di vista le situazioni quotidiane di ciascuno.
Non era così difficile capire che l'appello di Cannavò era una specie di astuta esca per creare divisioni all'interno del gruppo dei ciclisti professionisti e dare un ulteriore colpo alla loro immagine pubblica.
Era giusto chiere spiegazioni a chi di Micula dovrebbe curare gli interessi personali, e a chi, senza fornire spiegazioni tecniche precise, lo aveva lasciato senza contratto, visto che questo è diventato un caso presso l'opinione pubblica.
Per quanto riguarda gli altri giovani senza contratto è logico che chi è appassionato di ciclismo si augura di rivederli in corsa, ma purtroppo non è possibile fare una petizione per ciascuno di loro, visto che (e di questo HANNO MERITO LORO STESSI) i loro casi non sono diventati tali da mettere in discussione l'immagine pubblica di tutto il movimento, come invece quello di Dematteis.

 
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  postato il 01/02/2008 alle 13:56
Antonello, le nostre posizioni sono molto più vicine di quanto sembri; per questo vorrei precisare in breve delle cose su alcuni tuoi rilievi:

- considerando la decisione di Dematteis di scrivere una lettera una decisione sbagliata, non m'interessa sapere perchè gli altri appiedati non hanno adottato la stessa scelta...

- quando dico "Ragazzi sui quali si potrebbe mettere la mano sul fuoco tanto quanto che su Miculà" dico appunto che la mano sul fuoco non la metterei per Dematteis come per gli altri; poi ci sarà qualcuno che conosce direttamente Dematteis e qualcun'altro che conosce direttamente Ceccherini (dico un nome di fantasia...) e garantisce per loro, ma personalmente non mi basta

- prendere soldi da squadre in cui si fanno pratiche illecite e "intascare i premi che il proprio capitano vince anche grazie ad aiuti illeciti" è proprio la stessa cosa

- se tu facessi un concorso e sapessi per certo l'identità di venti applicanti che hanno ricevuto le risposte al test da due della commissione, non li denunceresti immediatamente, a prescindere dal risultato del concorso? Se invece fai una lettera anonima ai giornali in cui dici che hai fatto il test senza copiare e che degli altri non garantisci, quanto sei d'aiuto a far sì che il sistema dei concorsi truccati venga combattuto? Già si sapeva che certi concorsi sono pilotati...

- tra coprire e alimentare un sistema non vedo differenze, se non semantiche; un sistema che va avanti grazie all'omertà è alimentato anche da chi lo copre, oltre che da chi ne è parte per così dire attiva...

 

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  postato il 01/02/2008 alle 13:58
Originariamente inviato da antonello64

Mario, se tra 10 bambini che muoiono di fame uno solo viene a chiedermi il cibo, mi sembra più che logico che io cominci a nutrire l'unico che si è fatto avanti.


Giusto. Non vedo perché lo puntualizzi, visto che l'ho scritto anch'io.
Hai detto bene. Il verbo giusto è: "Cominciare".
Il che significa che, dopo aver cominciato, tu prosegua, visto che sai che ce ne sono altri 9.

 

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