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Autore: Oggetto: Un filmato storico......

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 06/06/2007 alle 02:41
Il breve filmato che riporto in calce è del 1959, ed è per me molto caro: rappresenta spezzoni della prima corsa professionistica che ho visto. Avevo 4 anni...quasi un mese dopo.
La corsa è il Trofeo Tendicollo Universal a cronometro, competizione cardine del mio ultimo libro pubblicato "Protagonisti del ciclismo a Forlì", con la prefazione di Marino Bartoletti.

L'ordine d'arrivo fu questo:

1° Ercole Baldini
Km 90,500 in 1h57’25” – media 46,244kmh
2° Jacques Anquetil a 1’
3° Ernesto Bono a 1’27”
4° Roger Riviere a 2’45”
5° Fausto Coppi a 2’57”
6° Antonino Catalano a 4’10”
7° Diego Ronchini a 4’15”
8° Guido Carlesi a 6’39”
9° Martin Van Geneugden a 8’18”
10° Tristano Tinarelli a 9’28”

Il filmato è davvero notevole nella sua stringatezza. E' pieno di personaggi, alcuni ben poco conosciuti all'osservatorio, mentre altri possono considerarsi inaspettati; da un'idea del pubblico strabocchevole che accompagnò l'evento (oltre 800.000 persone per le prime sei edizioni, tutt'oggi record ogni sport per quanto riguarda la Romagna) e permette di evidenziare lo stile di pedalata di tre grandi campioni. Il secondo corridore inquadrato, mentre si accinge allo start, sarà il protagonista di un ritratto che ho promesso a Claudiodance e che posterò nella giornata di domani....
Non dico i nomi ……vedremo dopo…

Per i più anziani di Cicloweb, un tuffo al cuore, eccolo:

http://www.vecchiazzano.it/video/tendicollo.wmv



Morris

 

[Modificato il 06/06/2007 alle 02:44 by Morris]

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/06/2007 alle 06:43
Originariamente inviato da Morris


Per i più anziani di Cicloweb, un tuffo al cuore, eccolo:

http://www.vecchiazzano.it/video/tendicollo.wmv



Morris


Splendido!
Grazie, Morris

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Nov 2005

  postato il 06/06/2007 alle 07:50
Grazie!!!

è sempre bellissimo vedere dei filmati storici del genere

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/06/2007 alle 08:48
Grazie Morris!
Certo che a quei tempi erano molto più eleganti in bici.

 
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Livello Federico Bahamontes




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Registrato: Jan 2006

  postato il 06/06/2007 alle 08:52
che bello questo filmato!E che stile Anquetil, da fare invidia a molti corridori di oggi

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/06/2007 alle 09:39
Splendido.
Eccezionale l'immagine di Giulia Occhini, di spalle, che corre.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 06/06/2007 alle 10:14
Chi sono i protagonisti?

Alcuni decisamente facili, altri un po’ meno…..

1) Il primo corridore alla partenza (è difficile)…………………

2) Chi è lo starter (abbastanza facile, ma è di rilevanza storica)……………

3) Il secondo corridore alla partenza (abbastanza facile, ma è una chicca)……………….

4) Il terzo corridore alla partenza (facilissimo, ma da non perdere)………………….

5) Il quarto corridore alla partenza (facilissimo, ma da non perdere)……………..

6) Il quinto corridore alla partenza (facilissimo)……………………

7) Il primo corridore di cui vengono inquadrate le gambe mentre mulinano i pedali …………..

8) Il primo corridore in azione ……………………….

9) Il secondo corridore in azione………………………….

10) Il secondo corridore di cui vengono inquadrate le gambe mentre mulinano i pedali…………

11) Il terzo corridore in azione…………………………..

12) Il primo corridore all’arrivo…………………………..

13) La signora (con gli occhiali neri da sole) che viene inquadrata dopo l’arrivo del primo all’arrivo (difficile)…………….

14) Il secondo corridore all’arrivo………………….

15) La signora che viene inquadrata dopo l’arrivo del primo all’arrivo del secondo all’arrivo e che poi corre verso di lui…. (facile ma di rilevanza storica e già menzionata da Nino)………

16) Il terzo corridore all’arrivo………………..

17) Il corridore festeggiato…………………..

18) Nelle inquadrature dei corridori in azione, tutti spingono il massimo rapporto a loro disposizione, quale? ………………….


Buon divertimento...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/06/2007 alle 14:13
see, per la maggioranza sarà impossibile indovinare un bel po' di nomi..io, a parte il campionissimo e pochi altri non conosco nessuno...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/06/2007 alle 14:42
Io ho riconosciuto solo i famossimi: Coppi, Anquetil, Baldini.
Il secondo corridore può essere Catalano o Riviere?
Una delle donne (quella che corre dietro a Coppi) dovrebbe essere la Dama Bianca (la sig.ra Occhini).

 
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Amministratore




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  postato il 06/06/2007 alle 15:14
Eh, vabbè, ma c'è l'audio!
 
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Livello Tour




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  postato il 06/06/2007 alle 15:15
mannaggia non riesco a vederlo, problemi di codici? proverò a reinstallare windows media player.

 

[Modificato il 06/06/2007 alle 15:34 by Alepphe]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/06/2007 alle 15:30
Admin,
va da sè che l'ho visto senza audio!!!!!!!

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 06/06/2007 alle 17:24
Aggiornamenti e aiuti…..

1) Il primo corridore alla partenza (è difficile)…………………


E’ questo, ma capisco pure che l’aiuto non sia un granché…. Non si tratta di un grande corridore. L’amico Alberto Prof, ne avrà sicuramente sentito parlare. Quando lo contattai per inserire la sua foto nel libro, rimase stupefatto.

2) Chi è lo starter (abbastanza facile, ma è di rilevanza storica)……………
…Un tipo similare a Verbruggen….

3) Il secondo corridore alla partenza (abbastanza facile, ma è una chicca)……………….

Foto: Guy Dedieu

Qui ritratto con Coppi, sarà il protagonista di un poliforme ritratto che posterò a breve…Già semiscoperto. Un grande, verso il quale inchinarsi è d’obbligo….


4) Il terzo corridore alla partenza (facilissimo, ma da non perdere)………………….
Monsieur Chrono Jacques Anquetil!

5) Il quarto corridore alla partenza (facilissimo, ma da non perdere)……………..
Il Campionissimo Fausto Coppi in maglia Tricofilina, la stessa che in quell’anno vinse il Tour con Federico Martin detto Bahamontes!

6) Il quinto corridore alla partenza (facilissimo)……………………
Il Treno di Forlì Ercole Baldini, un amico, interessante la sua pedalata: corpulenza ed imponenza unite ad una flessibilità della schiena da brividi!

7) Il primo corridore di cui vengono inquadrate le gambe mentre mulinano i pedali …………..

8) Il primo corridore in azione ……………………….
Fausto Coppi

9) Il secondo corridore in azione………………………….
Jacques Anquetil

10) Il secondo corridore di cui vengono inquadrate le gambe mentre mulinano i pedali…………

11) Il terzo corridore in azione…………………………..
Ercole Baldini, Campione del Mondo

12) Il primo corridore all’arrivo…………………………..
Jacques Anquetil

13) La signora (con gli occhiali neri da sole) che viene inquadrata dopo l’arrivo del primo all’arrivo (difficile)…………….
Si tratta della moglie di un corridore.....

14) Il secondo corridore all’arrivo………………….
Fausto Coppi

15) La signora che viene inquadrata dopo l’arrivo del primo all’arrivo del secondo all’arrivo e che poi corre verso di lui…. (facile ma di rilevanza storica e già menzionata da Nino)………
Giulia Occhini, la "Dama Bianca"

16) Il terzo corridore all’arrivo………………..
Ercole Baldini

17) Il corridore festeggiato…………………..
Ercole Baldini, il vincitore

18) Nelle inquadrature dei corridori in azione, tutti spingono il massimo rapporto a loro disposizione, quale? ………………….
E’ interessante, perché è un particolare da tener presente, potrei dire sostanziale anche guardando alla media del vincitore….Lo riprenderò nel thread “Mal totale, ma un solo animale nero”.

 

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 06/06/2007 alle 19:05
chi è il batterista?
 
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Under 23




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  postato il 01/08/2007 alle 12:23

 
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Under 23




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  postato il 01/08/2007 alle 13:34
Voglio fare i complimenti a Morris, il filmato è stupendo.Sono davvero curioso di sapere qual'è il rapporto massimo usato dai corridori in azione.
Concordo con Ottavio gli atleti di quell'epoca avevano uno stile molto più elegante.

 
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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
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  postato il 01/08/2007 alle 14:48
Filmato splendido!
Certo che Angelo Fausto merita proprio l'appellativo di Campionissimo...a 40 anni andava ancora forte!!!!! Una parola...IMMENSO...

 

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« La superstizione porta sfortuna »
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Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 22/11/2007 alle 16:24
RISPOSTE DEFINITIVE SUI QUESITI, ED IN CALCE UNA INTERESSANTE APPENDICE (per l’Ing. Federico Martin):

1) Il primo corridore alla partenza.



Tristano Tinarelli, correva per la Torpado.


2) Chi è lo starter…..
Adriano Rodoni Presidente UCI


3) Il secondo corridore alla partenza ….



Roger Riviere



4) Il terzo corridore alla partenza..….
"Monsieur Chrono" Jacques Anquetil




5) Il quarto corridore alla partenza ……..
Il Campionissimo Fausto Coppi in maglia Tricofilina, la stessa che in quell’anno vinse il Tour, con Federico Martin detto Bahamontes!



6) Il quinto corridore alla partenza ……
Il “Treno di Forlì” Ercole Baldini




7) Il primo corridore di cui vengono inquadrate le gambe mentre mulinano i pedali …….
Fausto Coppi




8) Il primo corridore in azione ….
Fausto Coppi




9) Il secondo corridore in azione……
Jacques Anquetil




10) Il secondo corridore di cui vengono inquadrate le gambe mentre mulinano i pedali……
Jacques Anquetil




11) Il terzo corridore in azione……
Ercole Baldini, Campione del Mondo




12) Il primo corridore all’arrivo……
Jacques Anquetil




13) La signora (con gli occhiali neri da sole) che viene inquadrata dopo l’arrivo del primo all’arrivo (difficile)……
Wanda Beccari, moglie di Ercole Baldini




14) Il secondo corridore all’arrivo……
Fausto Coppi




15) La signora che viene inquadrata dopo l’arrivo del primo all’arrivo del secondo all’arrivo e che poi corre verso di lui….
Giulia Occhini, la "Dama Bianca"




16) Il terzo corridore all’arrivo…..
Ercole Baldini



17) Il corridore festeggiato………
Ercole Baldini




18) Nelle inquadrature dei corridori in azione, tutti spingono il massimo rapporto a loro disposizione, quale?
Il 52 x 14 (sviluppo per pedalata - metri 7,934), che era pure il massimo rapporto per quei tempi.



Note per un interessante dibattito:

Premessa: un celebre scienziato, o stregone, disse a Baldini che se avesse avuto a disposizione un passista come lui, il record dell’ora sarebbe giunto immediatamente oltre i 53 kmh…….. quando il record era 51,151…..

Per l’ingegnere Federico Martin una proposta:
Calcolare, con la sola incidenza della bicicletta (quindi al netto delle abissali differenze di doping), la proiezione della media di Baldini (e di Anquetil che, in un’altra edizione della corsa di questo thread, superò anch’egli i 46 kmh su un chilometraggio di 90 km), con una bicicletta di oggi.


Dati di base:
Km 90,500 in 1h57’25” – media 46,244kmh (media di Baldini nell’edizione del filmato - 1959)

Sviluppo max per pedalata: 7,934 (52 x 14)

Decrescenza di pedalata dalle 97 (quelle uscite e sostenute nel ’59) alle 92-93 (come da calcolo che i protagonisti stessi dichiararono di poter tenere anche con un rapporto maggiore)


Dati da tenere presenti sulla bici:

Nel ’59 – ’63 il peso medio di una bici da crono, era superiore alle consorelle attuali, per non meno 2,2 kg

Le differenze di aerodinamicità delle biciclette d’allora, rispetto a quelle di oggi, si determinano visibilissime: fili dei freni esterni, cambio sul telaio non sincronizzato, inesistenza del manubrio da triathlon o di quello divenuto tradizionale per la crono, inclinazione del telaio sulla parte anteriore inesistente…


Accessori ambientali: lo stato degli asfalti di quei tempi, con strato catramoso e brecciolino in parte non assorbito, lo posso garantire per visione diretta… (sono pure nato, sulla via Emilia)….

Caratteristiche del circuito del Trofeo Tendicollo Universal: adatto alle medie, perché composto di lunghi rettilinei e ampie curve per un totale, sui 18,1 km della singola tornata, pari a 12 (perlomeno quelle che si possono, appunto, definire curve).


N.B. Sono sicuro (perché le risultanze di uno studio analogo me lo confermano) che il lavoro di Federico, competente come pochi ed appassionato, rappresenterà un’altra dimostrazione di ciò che si sa, ma che si ama non dire: i ciclisti di un tempo erano più fenomenali degli odierni. E sono altrettanto sicuro che il lavoro di Federico, sarà sbirciato o copia-incollato nei file di tanti illustri che vengono a leggere.

Morris

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 22/11/2007 alle 19:04
Semmai ce ne fosse ancora bisogno, ecco l'ennesima riprova dell'eccezionalità dei ciclisti di un tempo.


...

Morris, la prima parte del tuo post sembra un quiz!
A questo proposito, vorrei proporre una piccolo giochetto...
Perché non fare dei quiz rivolti all'intero forum?

Mi spiego: qualcuno (magari a turno) potrebbe postare dei filmati (come quello proposto da Morris in questo thread) sul ciclismo, annettendo al video anche qualche piccola domandina su ciò che concerne il contenuto del filmato.
E quì entrerebbe in scena l'intero forum, che si divertirebbe nel cercare di azzeccare quante più risposte possibili.
Ovviamente, le risposte corrette dovrebbero essere riportate entro e non oltre un numero di giorni prestabilito, dando così la possibilità a tutti gli utenti di usufruire di un adeguato limite di tempo.



Nello scusarmi con Morris per aver "profanato" il suo magnifico thread, mi affido alla clemenza dei moderatori, ai quali chiedo la cortesia di spostare il mio post, semmai necessario, nel thread più adatto.
Grazie

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 22/11/2007 alle 20:12
Che personaggi!


Che tempi!

 

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Un uomo solo al comando... la sua divisa è bianco-celeste... il suo nome è Fausto Coppi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 22:33
Originariamente inviato da Morris

Note per un interessante dibattito:

Premessa: un celebre scienziato, o stregone, disse a Baldini che se avesse avuto a disposizione un passista come lui, il record dell’ora sarebbe giunto immediatamente oltre i 53 kmh…….. quando il record era 51,151…..

Per l’ingegnere Federico Martin una proposta:
Calcolare, con la sola incidenza della bicicletta (quindi al netto delle abissali differenze di doping), la proiezione della media di Baldini (e di Anquetil che, in un’altra edizione della corsa di questo thread, superò anch’egli i 46 kmh su un chilometraggio di 90 km), con una bicicletta di oggi.


Dati di base:
Km 90,500 in 1h57’25” – media 46,244kmh (media di Baldini nell’edizione del filmato - 1959)

Sviluppo max per pedalata: 7,934 (52 x 14)

Decrescenza di pedalata dalle 97 (quelle uscite e sostenute nel ’59) alle 92-93 (come da calcolo che i protagonisti stessi dichiararono di poter tenere anche con un rapporto maggiore)


Dati da tenere presenti sulla bici:

Nel ’59 – ’63 il peso medio di una bici da crono, era superiore alle consorelle attuali, per non meno 2,2 kg

Le differenze di aerodinamicità delle biciclette d’allora, rispetto a quelle di oggi, si determinano visibilissime: fili dei freni esterni, cambio sul telaio non sincronizzato, inesistenza del manubrio da triathlon o di quello divenuto tradizionale per la crono, inclinazione del telaio sulla parte anteriore inesistente…


Accessori ambientali: lo stato degli asfalti di quei tempi, con strato catramoso e brecciolino in parte non assorbito, lo posso garantire per visione diretta… (sono pure nato, sulla via Emilia)….

Caratteristiche del circuito del Trofeo Tendicollo Universal: adatto alle medie, perché composto di lunghi rettilinei e ampie curve per un totale, sui 18,1 km della singola tornata, pari a 12 (perlomeno quelle che si possono, appunto, definire curve).


N.B. Sono sicuro (perché le risultanze di uno studio analogo me lo confermano) che il lavoro di Federico, competente come pochi ed appassionato, rappresenterà un’altra dimostrazione di ciò che si sa, ma che si ama non dire: i ciclisti di un tempo erano più fenomenali degli odierni. E sono altrettanto sicuro che il lavoro di Federico, sarà sbirciato o copia-incollato nei file di tanti illustri che vengono a leggere.

Morris


Ottimo Morris, come sempre i tuoi interventi sono delle perle, sono profondamente convinto che i ciclisti di un tempo avevano dei "motori" assolutamente fenomenali e che non sfigurano per niente nei confronti dei ciclisti odierni, anzi fornivano delle prestazioni sbalorditive considerando le condizioni e i mezzi su cui esprimevano il gesto atletico.

E sempre bene dire però che i paragoni tra epoche diverse sono sempre da prendere con le dovute cautele in quanto troppi fattori entrano in gioco e considerarli tutti nelle dovute proporzioni è impossibile.

Comunque alcune cose si possono dire e soprattutto calcolare, poi come sempre le conclusioni saranno soggettive, quindi cercherò di portare un piccolo contributo da un punto di vista matematico sperando di non essere troppo complesso.

Partiamo dai dati di partenza:

90,50 Km in 1H 57' 25 - Media 46,24 km/h

Tenendo conto del rapporto 52x14 (sviluppo metrico con ruota da 28" 7,94 mt) che con 97 pedalate minuto fanno una media oraria di 46,175 km/h

Impostanto invece 92 pedalate al minuto, e variando il rapporto, ad esempio con un 53x13 (sviluppo 8,708 mt) abbiamo una media di 48,068 ... se invece lo stesso numero di pedalate 92 si applicano ad un rapporto del 52x12 (sviluppo 9,434 mt) la velocità media sale a 52,705.

Ora consideriamo semplificando quali sono l'aerodinamica e gli attriti che entrano in gioco, e quanto questi influenzano la velocità che si ottiene a parità di potenza espressa.

Il coefficente di penetrazione aerodinamico è il cx, il cx essendo un rapporto può variare tra 0 e 1 ... più è vicino allo zero più la velocità aumenta a parità di potenza.

Ma vediamo come questo influenza e non poco le prestazioni ... il cx medio per un ciclista piegato sul manubrio è di circa 0,31.

Semplificando e impostando come costanti dei parametri come la densità dell'aria (che in realtà è variabile e dipende dalla Temperatura e dalla Quota, per l'esempio la imposto a 1,2) e trascurando per il momento la resistenza di rotolamento che vedremo più avanti possiamo mettere in relazione la Velocità con la Potenza in questo modo:

V = Radice cubica di (2 volte la Potenza) / (cx * 1,2) dove 1,2 è la densità dell'aria impostata come costante.

Dalla formula precedente ... assumendo una potenza media di 395 Watt con un fattore cx di 0,31 (valore medio per un ciclista di media stazza con bici da strada e con impugnatura sulla parte bassa del manubrio) otteniamo una velocità media di circa 46,25 km/h ...

Se il cx invece è di 0,30 ... a parità di potenza la velocità media passa a circa 46,75 km/h.

Da studi in galleria del vento, una buona posizione da crono con abbigliamento aerodinamico e bici da crono abbassa il cx su valori medi di 0,27 ... che per il nostro ciclista sempre con i suoi 395 kw medi lo porta a ana velocità media di circa 48,45 km/h ... con un guadagno di oltre due km ora rispetto alla bici tradizionale.

Da qui si capisce molto ben quanto sia importante, soprattutto per le gare a cronometro la posizione aerodinamica complessiva ciclista + bici.

Per il momento mi fermo qui, nel prossimo intervento inseriamo nei calcoli quanto influenzano il peso e la resistenza di rotolamento, cioé la resistenza al rotolamento delle ruote sulla strada all'avanzamento, tanto per fornire un dato di paragone con l'automobile ... una minima differenza di pressione di 0,2 bar sulla pressione dei pneumatici comporta un consumo maggiore di carburante di circa l'1% ... da qui ne consegue, che anche per la bicicletta, le ruote, come vengono gonfiate, e l'asfalto su cui scorrono incidono molto sulle prestazioni sempre considerando costante la potenza.

Ma questo lo vedremo meglio nel prossimo intervento.

 

[Modificato il 22/11/2007 alle 22:36 by Federico Martin]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/11/2007 alle 00:24
Originariamente inviato da Federico Martin

Per il momento mi fermo qui, nel prossimo intervento inseriamo nei calcoli quanto influenzano il peso e la resistenza di rotolamento, cioé la resistenza al rotolamento delle ruote sulla strada all'avanzamento, tanto per fornire un dato di paragone con l'automobile ... una minima differenza di pressione di 0,2 bar sulla pressione dei pneumatici comporta un consumo maggiore di carburante di circa l'1% ... da qui ne consegue, che anche per la bicicletta, le ruote, come vengono gonfiate, e l'asfalto su cui scorrono incidono molto sulle prestazioni sempre considerando costante la potenza.

Ma questo lo vedremo meglio nel prossimo intervento.


Ora analizziamo quanto influisce il peso nelle prestazioni ... anche qui entrano in gioco molti fattori, come gli attriti, l'aerodinamica e la pendenza media.

Ora a parità di attriti e di aerodinamica, il fattore che incide maggiormente e in modo molto significativo è la pendenza della strada, se supponiamo un percorso totalmente piatto, cioé senza pendenza, il fattore peso diventa poco significativo tanto più aumenta la velocità ... ma facciamo un esempio concreto

a parità di attriti e di aerodinamica, con strada completamente piatta un peso ciclista+bici di 82kg per mantenere i 46 km/h deve fornire una certa potenza, se lo stesso ciclista+bici invece pesa 79kg necessita sempre per mantenere i 46 km/h circa uno 0,7% di potenza in meno, mentre la stessa differenza di peso ai 50 km/h incide per uno 0,6% di potenza.

Tradotto in velocità media si parla di 0,1-0,2 km/h di differenza ... quindi una differenza minima.

Discorso ben diverso se aumenta la pendenza, se prendiamo una pendenza media dell'1% ... la differenza di potenza prendendo i dati del primo esempio passa da circa lo 0,7% all'1,2%, e nel caso di pendenza media del 2% sempre con gli stessi dati la differenza di potenza per mantenere la stessa velocità con una differenza di 3 kg è di circa l'1,6% che si tradurrebbe in 0,25-0,3 km/h di differenza sulla velocità.

Quello che si può dire, dati alla mano, che si il peso influisce ma in maniera marginale, che diventa quasi insignificante più la strada tende ad essere piatta e più la velocità aumenta.

Per quanto riguarda la resistenza di rotolamento la nalizzerò nel prossimo intervento, dove concludendo si possono tirare delle conclusioni su quanto "migliorerebbero" le prestazioni dei ciclisti del passato rapportati ai parametri attuali.

 

[Modificato il 23/11/2007 alle 00:26 by Federico Martin]


 
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  postato il 23/11/2007 alle 00:33
Per ora esprimo ammirazione.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/11/2007 alle 16:50
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da Federico Martin

Per il momento mi fermo qui, nel prossimo intervento inseriamo nei calcoli quanto influenzano il peso e la resistenza di rotolamento, cioé la resistenza al rotolamento delle ruote sulla strada all'avanzamento, tanto per fornire un dato di paragone con l'automobile ... una minima differenza di pressione di 0,2 bar sulla pressione dei pneumatici comporta un consumo maggiore di carburante di circa l'1% ... da qui ne consegue, che anche per la bicicletta, le ruote, come vengono gonfiate, e l'asfalto su cui scorrono incidono molto sulle prestazioni sempre considerando costante la potenza.

Ma questo lo vedremo meglio nel prossimo intervento.


Ora analizziamo quanto influisce il peso nelle prestazioni ... anche qui entrano in gioco molti fattori, come gli attriti, l'aerodinamica e la pendenza media.

Ora a parità di attriti e di aerodinamica, il fattore che incide maggiormente e in modo molto significativo è la pendenza della strada, se supponiamo un percorso totalmente piatto, cioé senza pendenza, il fattore peso diventa poco significativo tanto più aumenta la velocità ... ma facciamo un esempio concreto

a parità di attriti e di aerodinamica, con strada completamente piatta un peso ciclista+bici di 82kg per mantenere i 46 km/h deve fornire una certa potenza, se lo stesso ciclista+bici invece pesa 79kg necessita sempre per mantenere i 46 km/h circa uno 0,7% di potenza in meno, mentre la stessa differenza di peso ai 50 km/h incide per uno 0,6% di potenza.

Tradotto in velocità media si parla di 0,1-0,2 km/h di differenza ... quindi una differenza minima.

Discorso ben diverso se aumenta la pendenza, se prendiamo una pendenza media dell'1% ... la differenza di potenza prendendo i dati del primo esempio passa da circa lo 0,7% all'1,2%, e nel caso di pendenza media del 2% sempre con gli stessi dati la differenza di potenza per mantenere la stessa velocità con una differenza di 3 kg è di circa l'1,6% che si tradurrebbe in 0,25-0,3 km/h di differenza sulla velocità.

Quello che si può dire, dati alla mano, che si il peso influisce ma in maniera marginale, che diventa quasi insignificante più la strada tende ad essere piatta e più la velocità aumenta.

Per quanto riguarda la resistenza di rotolamento la nalizzerò nel prossimo intervento, dove concludendo si possono tirare delle conclusioni su quanto "migliorerebbero" le prestazioni dei ciclisti del passato rapportati ai parametri attuali.


Fino a questo momento, abbiamo analizzato da un punto di vista meccanico le differenze di prestazioni che a livello teorico possono essere plausibili semplicemente utilizzando uno stesso motore cioé prendendo un ciclista del passato non modificando la potenza espressa ma semplicemente rendendola più efficente in funzione dei nuovi mezzi meccanici, dei materiali e di una più accurata posizione in bicicletta.

Riassumento, abbiamo visto gli eventuali vantaggi dall'utilizzo di differenti tipi di rapporto, nell'analisi abbiamo trascurato l'eventuali leve delle pedivelle, gli eventuali attriti meccanici del movimento centrale, della catena, dei pedali, etc ... essendo attriti cioé forze, quanto queste più sono forti da vincere, quanto più dissipano la potenza iniziale, ed è indubbio che i mezzi attuali permettono più efficenza rispetto a quelli del passato, con vantaggi finali nelle prestazioni, anche se questi fattori che non abbiamo calcolati possono ritenersi trascurabili rispetto ad altro.

Abbiamo visto il fattore aerodinamico, che specie nelle prove a cronometro è uno degli elementi che se adeguatamente migliorato permette un notevole miglioramento delle prestazioni.

Per quanto riguarda il peso, per variazioni nell'ordine dai 2 ai 5 kg specie in prove su terreni piatti è un fattore marginale, che diventa via via più significativo più la pendenza media da affrontare aumenta e più la velocità diminuisce, così come sarebbe significativo se le differenze di peso sarebbero maggiormente significative nell'ordine di molti più kg.

Quello che rimane da analizzare è la resistenza al rotolamento, che è un aspetto molto complesso e molto difficile da quantificare, ci provero semplificando al massimo e senza entrare troppo all'interno delle formule. La forza principale che entra in gioco e che si oppone al movimento del ciclista che pedala su un terreno in piano a velocità costante oltre alla resistenza aerodinamica che ho già spiegato è l'attrito volvente dovuto alla rotazione delle parti meccaniche, anche in questo caso trascuro gli altri attriti come quello radente per non complicare troppo. In poche parole l'attrito volvente dipende dalle dimensioni, dal tipo e dalla pressione di gonfiaggio dei pneumatici e dalle caratteristiche del terreno.

Questa forza di attrito influisce sulla potenza e sulla velocità, cioé a velocità costante più le forze di attrito sono elevate più potenza servirà per mantenere la velocità costante, nella formula che mette in relazione la Potenza con la velocità, tenendo come costanti la pendenza media e il coefficente aerodinamico si può valutare quanta potenza in più o in meno può servire per vincere le forze di attrito asfalto+gomma.

Nella formula che mette in relazione questi aspetti, si considera un coefficente di attrito di 0,01 che rappresenta la situazione di una gomma molto scorrevole su asfalto ottimo, considerando che il dato peggiore come coefficente è considerato uno 0,02 che significherebbe una potenza del 18% maggiore per vincere le maggiori forze di attrito e per mantenere costante la velocità, non mi sembra assurdo ipotizzare un indice di attrito di 0,014 - 0,015 per le condizioni delle strade e del tipo dei pneumatici di allora, che significherebbe tradotto in termini di potenza una differenza dell'8-9%.

Una potenza di 8-9% per il nostro ciclista con 395 Watt e una velocita di 46,25, significherebbe circa 1,0-1,1 km/h di differenza sulla velocità media.

-------

Ora possiamo tirare le conclusioni, sempre tenendo bene in considerazione l'approssimazione dei dati, dei margini d'errore e tenuto conto del fatto che non tutti i fattori sono calcolabili o quantificabili.

Dati di partenza: 90 km - tempo 1h 57'25" - Media 46,27

A livello teorico si può affermare con una certa ragionevolezza che:

la possibilità di utilizzare rapporti diversi con una inferiore cadenza di pedalate da 97 a 92 può portare a vantaggi su tracciati piatti con lunghi rettilinei nell'ordine di 1,8-2 km/h in più.

la possibilità di poter avere una più accurata e efficace posizione aerodinamica può portare a vantaggi anche qui nell'ordine dei 2-2,2 km/h all'ora in più.

la possibilità di poter sfruttare un minor peso nell'ordine di 2-3kg può portare a vantaggi nell'ordine di 0,1-0,2 km/h in più.

la possibilità di avere ruote molto più scorrevoli e la possibilità di sfruttare asfalti ottimali può portare a vantaggi nell'ordine di 1,2 km/h.

Sommando tutto questo, porterebbe ad un livello TEORICO di velocità media, a parità di potenza, nell'ordine dei 51-51,5 km/h.

Velocità teorica, significa che non può esserci certezza che un ciclista che esprime una certa potenza su una bicicletta tradizionale automaticamente messo su una bici più aerodinamica riesca a mantenere la stessa potenza nel gesto atletico, a questo proposito posso citare l'esempio non troppo lontano nel tempo di Indurain e nei suoi tentativi del record dell'ora, aveva un motore superiore sia a Rominger che a Boardman, e potenzialmente valeva oltre i 56 km/h, ma il fatto che la sua struttura e conformazione fisica non si adattava bene a posizioni efficenti di aerodinamica, nonostante l'utilizzo di biciclette di tipo "moderno".

Decontestualizzare le prestazioni fuori dal contesto in cui vengono effettuate e soprattutto rapportare prestazioni su epoche differenti è sempre difficile e non molto significativo, quello che si può dire però che l'analisi delle prestazioni della cronometro di 90 km fatta ad oltre 46 di media è assolutamente una prestazione straordinaria.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/11/2007 alle 17:23
caro morris
il percentile è troppo diverso
quelli erano fenomeni ,i migliori tra le miglaia di giovani che si dedicavano al ciclismo
oggi , in italia almeno, in bici vanno solo i figli dei vituperati amatori
sono pochi, spauriti non hanno corse nè spazi per allenarsi

allora il ciclismo era il passaporto per la ricchezza e per l' epica
oggi è uno sport di nicchia, vituperato e disprezzato

ma lo sai che oramai alle corse amatoriali ci sono ogni domenica 110 tra veterani e gentleman e 50 nelle categorie dei giovani e senior?
il rapporto è di 2 a 1 e tende a peggiorare

ciao

mesty

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2007 alle 09:57
La fatica è fatica e l'asfalto è più duro del prato ( e anche dei campi in sintetico).

 

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nino58

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2007 alle 11:54
Federico, dopo una prima lettura della tua analisi, ho un'obiezione e una curiosità.

L'obiezione é che tu sommi il guadagno ottenuto dall'uso di un diverso rapporto con una diversa frequenza di pedalata agli altri effetti. Io direi invece che l'uso di un diverso rapporto e la diversa cadenza é la conseguenza (e quindi la sintesi) degli altri effetti. L'uno rimpiazza gli altri insomma.

La curiosità concerne la resistenza al rotolamento. Come giustamente dici, é un termine dificilmente quantizzabile, che dipende da molti fattori. Ciò nonostante tu lo quantizzi parlando di un coefficiente di 0.01 - 0.02 e di variazioni di potenza. Che formule hai usato?

Ciao

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2007 alle 14:35
Originariamente inviato da Felice

Federico, dopo una prima lettura della tua analisi, ho un'obiezione e una curiosità.

L'obiezione é che tu sommi il guadagno ottenuto dall'uso di un diverso rapporto con una diversa frequenza di pedalata agli altri effetti. Io direi invece che l'uso di un diverso rapporto e la diversa cadenza é la conseguenza (e quindi la sintesi) degli altri effetti. L'uno rimpiazza gli altri insomma.

La curiosità concerne la resistenza al rotolamento. Come giustamente dici, é un termine dificilmente quantizzabile, che dipende da molti fattori. Ciò nonostante tu lo quantizzi parlando di un coefficiente di 0.01 - 0.02 e di variazioni di potenza. Che formule hai usato?

Ciao


Siccome sono partito dal presupposto di Morris, e' cioé

Originariamente inviato da Morris


Dati di base:
Km 90,500 in 1h57’25” – media 46,244kmh (media di Baldini nell’edizione del filmato - 1959)

Sviluppo max per pedalata: 7,934 (52 x 14)

Decrescenza di pedalata dalle 97 (quelle uscite e sostenute nel ’59) alle 92-93 (come da calcolo che i protagonisti stessi dichiararono di poter tenere anche con un rapporto maggiore)


la condizione iniziale è che i protagonisti erano in grado di mantenere 92-93 pedalate con un rapporto più duro rispetto alle 97 con un rapporto più leggero relamente fatte.

I vantaggi di questo fattore non sono ne di tipo aerodinamico, ne di tipo di forze di attrito, ne di riduzione di peso, ma solo rendere più efficente lo sforzo fisico sfruttando la possibilità di utilizzare più metri a pedalata.

Quindi a mio avviso è giusto sommarlo agli altri fattori.

Per quanto riguarda il calcolo di maggiore o minore potenza necessaria per mantenere costante la velocità in funzione di attriti diversi, essendo gli attriti delle forze il calcolo non è di tipo semplice in quanto ogni atrito e o ogni vibrazione corrisponde ad una dispersione di energia, quindi per fare un calcolo preciso bisognerebbe avere sofisticati strumenti di misura quindi si deve per forza di cose semplificare e fare una stima.

Riassumendo principalmente le perdite di energia nel caso di un ciclista:

- perdite di attrito nella catena e nei cuscinetti a sfera
- resistenza al rotolamento tra pneumatico e strada
- resistenza del vento
- perdite attraverso le vibrazioni di telaio, sella e pneumatici
- frenate e cambi di rapporto
- forza di gravità da vincere nelle strade in salita (non del tutto restituita in discesa)

le perdite "meccaniche" in caso di una bici in buono stato sono minime rispetto al totale della perdita di energia, quindi di tipo trascurabile rispetto alle altre che invece dipendono almeno in parte dal disegno della strada e dai materiali impiegati.

A questo proposito esistono molte formule semplificate, che però penso che per i margini di errore più che tollerabili nel calcolo fatto possono essere sufficenti ad ottenere un calcolo si approssimativo ma allo stesso tempo attendibile.

Siccome la potenza si può esprime come il prodotto di una forza per la velocità dove la forza da applicare serve per vincere la resistenza offerta all'avanzamento.

In sostanza la formula che ho utilizzato è questa:

P=(M*g*Rw*V+0.5*sml*A*Cw*V^3)R

dove:
P= Potenza in watt
M= Peso ciclista + bici in kg
g= 9.81 m/s^2
Rw= coefficiente di attrito di avanzamento
V= velocità del ciclista in m/s.
sml= massa specifica dell'aria in kg/m^3 = 1,2.
A= superficie di resistenza del ciclista e della bici in m^2.
Cw= coefficiente di resistenza all'aria
R= rendimento della trasmissione della catena

Ovviamente fissando come costanti tutti i parametri tranne Rw cioé il coefficente di attrito di avanzamento, in sostanza si può ottenere il differenziale di potenza necessaria al variare di Rw.

Per quantificare questo coefficente d'attrito ci sono tabelle apposite perché per calcolarle anche qui ci vogliono metodi di misura specifici che solitamente eseguono i produttori di pneumatici e/o gli enti di certificazione, quella che ho preso io ha come coefficenti che variano da 0,01 a 0,02 a seconda del tipo di superficie e del tipo di pneumatico.

Quindi per forza di cose la quantificazione fatta è una STIMA.

C'e' da dire che attualmente le differenze di attrito tra le grandi marche di gomme sono molto ridotte nell'ordine del 5%, molto più rilevante invece questa differenza per quanto riguarda la comparazione di pneumatici del passato rispetto agli attuli.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2007 alle 16:58
non so se sia corretto parlarne in questo 3d, però vorrei fare una domanda a Federico.
Su un percorso pianeggiante fatto ai 30 all'ora, una mountain bike quanto è penalizzata rispetto ad una bici da corsa?
Quanto influirebbe la peggior posizione aerodinamica a quelle velocità? e i pneumatici più larghi e meno lisci?

grazie lo stesso anche se non ti va di rispondere.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 25/11/2007 alle 17:29
Mah, la frase di morris é ambigua. Bisognerebbe che precisasse un tantino. Cosa vuol dire che i protagonisti hanno affermato che avrebbero potuto usare un rapporto diverso con una cadenza di pedalata diversa? Quando lo hanno detto? Allora o in tempi recenti? Se lo hanno detto allora, ci si puo' chiedere perché non lo abbiano fatto. Se lo hanno detto adesso, a mio parere lo si deve interpretare cosi': tenuto conto dei mezzi meccanici attuali, di tute, caschi e altri marchingegni volti a migliorare l'aerodinamica, tenuto conto della condizione delle strade attuali, se corressimo adesso saremmo in misura di spingere tale rapporto con tale frequenza di pedalata.

Sulla resistenza al rotolamento: quindi lo prendono in conto schematizzandolo come un attrito dinamico... Perché no, probabilmente non si sa fare altro. Il modello complessivo é un po' grezzo: ci sono dati relativi agli scarti dai valori medi?

Ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2007 alle 18:06
Originariamente inviato da antonello64

non so se sia corretto parlarne in questo 3d, però vorrei fare una domanda a Federico.
Su un percorso pianeggiante fatto ai 30 all'ora, una mountain bike quanto è penalizzata rispetto ad una bici da corsa?
Quanto influirebbe la peggior posizione aerodinamica a quelle velocità? e i pneumatici più larghi e meno lisci?

grazie lo stesso anche se non ti va di rispondere.


Il coefficente di resistenza aerodinamica è direttamente proporzionale alla velocità al quadrato, il che significa che più aumenta la velocità più questo coefficente diventa importante.

Nel caso di 30 km/h ovviamente non essendo una velocità elevatissima il coefficente aerodinamico è meno significativo rispetto a velocità oltre i 45 km/h.

Però sempre per quantificare, più o meno solo per il coefficente aerodinamico è nell'ordine tra bici da corsa e MTB del 5-8% di potenza in più necessaria per mantenere la stessa velocità di 30 km/h.

Mentre i pneumatici più larghi ovviamente comportano maggiori attriti così come pneumatici più scolpiti e anche il grado di gonfiaggio influisce, prendendo come riferimento un normale copertoncino da bici da corsa e un normale copertone da fuoristrada per Mountain Bike penso sia ragionevole ipotizzare anche qui un maggiore dispendio energetico nell'ordine del 5%-10%, anche se questo dato è difficilmente quantificabile teoricamente con precisione in quanto in commercio esistono tantissimi tipi di pneumatici.

In sostanza, per tenere i 30 km/h con bici da corsa su terreno piatto (0% di pendenza) in condizioni ottimali senza vento e con asfalto ottimo servono circa 100 Watt, si può stimare che invece con una mtb per tenere le stesse velocità per lo stesso ciclista sono necessari circa 110-120 Watt.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/11/2007 alle 21:03
Prima di tutto ringrazio Federico per il suo lavoro, come sempre, competente e preciso.
Le conclusioni, togliendo gli additivi, ci mostrano le verità di una realtà che spiega tanti passi del ciclismo.

Sarà una scommessa coi fantasmi, ma lo studio che avevo citato, porta conclusioni simili e se poi aggiungiamo i tre chilometri che possono venire dalla chimica della moderna zattera, ed i quattro in dotazione al motoscafo, scopriamo che bastava dare ad un terno come quello composto da Anquetil, Baldini e Riviere, solo il 50% della farmacia odierna, per farne degli offshore irraggiungibili anche dai robot: il materiale umano era troppo differente.

Mesty, comprendo bene quello che dici: sono anni che è un mio cavallo di battaglia. Mi ero riproposto di esaurirlo a tappe nel thread “Mar totale, ma un solo animale nero”. Non lo finirò più però, anche perché sarebbe giusto che ci si ponesse con maggior profondità verso taluni discorsi, usando la logica prima di tutto, poi, se ci sono esperienze di campo, tanto meglio. Il guaio è, che chi le detiene, spesso, se non è omologato da una visione da San Tommaso, non viene considerato, o lo si vede un semplice trombone. Non proseguo, altrimenti sarei sgradevole verso taluni.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2007 alle 21:35
Filmato curioso, ma sono ben contento che il ciclismo sia cambiato, mamma mia sembravano quei vecchi cicloturisti sgangherati.... qualcuno di quelli aveva minimo 50 anni... si parla tanto di Anquelit come bellezza di stile, mah.. forse per gli standard di allora, ma oggi sembrerebbe un tacchino farcito messo su di un trespolo.... ripeto filmato curioso, ma mille volte meglio il ciclismo di oggi.

 

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
Oprah Winfrey

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  postato il 25/11/2007 alle 22:37
Cerchiamo di stare calmi, per piacere.

Ho cancellato due post e spero di non rileggere offese tra utenti.

Chiedo scusa a Omar a nome del Forum.
Chiedo scusa alla storia del ciclismo a nome di Omar.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2007 alle 22:46
Originariamente inviato da Admin

Chiedo scusa alla storia del ciclismo a nome di Omar.


Non sei tu che dovresti scusarti, la mia non voleva essere un offesa al ciclismo antico, solo trovo curioso un paragone tra il vecchio, per me assolutamente di basso livello e l'attuale che trovo molto appassionante. Il mio parere, condivisibile o no, non voleva offendere nessuno, utenti compresi. grazie

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2007 alle 00:39
Originariamente inviato da omar

Originariamente inviato da Admin

Chiedo scusa alla storia del ciclismo a nome di Omar.


Non sei tu che dovresti scusarti, la mia non voleva essere un offesa al ciclismo antico, solo trovo curioso un paragone tra il vecchio, per me assolutamente di basso livello e l'attuale che trovo molto appassionante. Il mio parere, condivisibile o no, non voleva offendere nessuno, utenti compresi. grazie


Senza il vecchio il nuovo non ci sarebbe, e molte volte il nuovo dovrebbe trovare spunto da ciò che fu per migliorare. La storia è un patrimonio prezioso che non va disperso.

Difficile se non impossibile giudicare i livelli "atletici" delle varie epoche, come in tutti i settori umani la tecnologia fa progressi enormi in poco tempo, secondo me l'aspetto che voleva maggiormente focalizzare l'attenzione Morris era il capitale umano per molti aspetti di caratura superiore ai livelli attuali.

Poi il giudizio sul fatto che era più bello il ciclismo di un tempo rispetto a quello attuale è del tutto soggettivo e come tale va preso.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2007 alle 00:43
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da antonello64

non so se sia corretto parlarne in questo 3d, però vorrei fare una domanda a Federico.
Su un percorso pianeggiante fatto ai 30 all'ora, una mountain bike quanto è penalizzata rispetto ad una bici da corsa?
Quanto influirebbe la peggior posizione aerodinamica a quelle velocità? e i pneumatici più larghi e meno lisci?

grazie lo stesso anche se non ti va di rispondere.


Il coefficente di resistenza aerodinamica è direttamente proporzionale alla velocità al quadrato, il che significa che più aumenta la velocità più questo coefficente diventa importante.

Nel caso di 30 km/h ovviamente non essendo una velocità elevatissima il coefficente aerodinamico è meno significativo rispetto a velocità oltre i 45 km/h.

Però sempre per quantificare, più o meno solo per il coefficente aerodinamico è nell'ordine tra bici da corsa e MTB del 5-8% di potenza in più necessaria per mantenere la stessa velocità di 30 km/h.

Mentre i pneumatici più larghi ovviamente comportano maggiori attriti così come pneumatici più scolpiti e anche il grado di gonfiaggio influisce, prendendo come riferimento un normale copertoncino da bici da corsa e un normale copertone da fuoristrada per Mountain Bike penso sia ragionevole ipotizzare anche qui un maggiore dispendio energetico nell'ordine del 5%-10%, anche se questo dato è difficilmente quantificabile teoricamente con precisione in quanto in commercio esistono tantissimi tipi di pneumatici.

In sostanza, per tenere i 30 km/h con bici da corsa su terreno piatto (0% di pendenza) in condizioni ottimali senza vento e con asfalto ottimo servono circa 100 Watt, si può stimare che invece con una mtb per tenere le stesse velocità per lo stesso ciclista sono necessari circa 110-120 Watt.


naturalmente grazie di tutto.
Due righe solo per spiegare il perchè della richiesta.
Spesso capita che si esce con gli amici e non tutti portano la bici da corsa: ogni tanto si sente qualcuno di questi che escono in MTB vantarsi di riuscire a tenere il ritmo delle bici da strada anche con le bici da fuoristrada, e ognuno tira fuori le sue personalissime tabelle (naturalmente fatte a naso) sulla penalizzazione che comporterebbe la MTB nei confronti della specialissima.

Caro Federico, grazie a te potrò mettere fine una volta per tutte a questo andirivieni di dati.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2007 alle 00:57
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Federico Martin

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non so se sia corretto parlarne in questo 3d, però vorrei fare una domanda a Federico.
Su un percorso pianeggiante fatto ai 30 all'ora, una mountain bike quanto è penalizzata rispetto ad una bici da corsa?
Quanto influirebbe la peggior posizione aerodinamica a quelle velocità? e i pneumatici più larghi e meno lisci?

grazie lo stesso anche se non ti va di rispondere.


Il coefficente di resistenza aerodinamica è direttamente proporzionale alla velocità al quadrato, il che significa che più aumenta la velocità più questo coefficente diventa importante.

Nel caso di 30 km/h ovviamente non essendo una velocità elevatissima il coefficente aerodinamico è meno significativo rispetto a velocità oltre i 45 km/h.

Però sempre per quantificare, più o meno solo per il coefficente aerodinamico è nell'ordine tra bici da corsa e MTB del 5-8% di potenza in più necessaria per mantenere la stessa velocità di 30 km/h.

Mentre i pneumatici più larghi ovviamente comportano maggiori attriti così come pneumatici più scolpiti e anche il grado di gonfiaggio influisce, prendendo come riferimento un normale copertoncino da bici da corsa e un normale copertone da fuoristrada per Mountain Bike penso sia ragionevole ipotizzare anche qui un maggiore dispendio energetico nell'ordine del 5%-10%, anche se questo dato è difficilmente quantificabile teoricamente con precisione in quanto in commercio esistono tantissimi tipi di pneumatici.

In sostanza, per tenere i 30 km/h con bici da corsa su terreno piatto (0% di pendenza) in condizioni ottimali senza vento e con asfalto ottimo servono circa 100 Watt, si può stimare che invece con una mtb per tenere le stesse velocità per lo stesso ciclista sono necessari circa 110-120 Watt.


naturalmente grazie di tutto.
Due righe solo per spiegare il perchè della richiesta.
Spesso capita che si esce con gli amici e non tutti portano la bici da corsa: ogni tanto si sente qualcuno di questi che escono in MTB vantarsi di riuscire a tenere il ritmo delle bici da strada anche con le bici da fuoristrada, e ognuno tira fuori le sue personalissime tabelle (naturalmente fatte a naso) sulla penalizzazione che comporterebbe la MTB nei confronti della specialissima.

Caro Federico, grazie a te potrò mettere fine una volta per tutte a questo andirivieni di dati.


Tieni conto che anche le mie sono stime di massima, per avere calcoli più precisi bisognerebbe considerare che questi valori possono variare a secondo del ciclista, della posizione in bici, della sua stazza, del tipo e modello di copertoni che monti, a che pressione li gonfi, in che condizione è la bicicletta, su che tipo di strada si sta pedalando, se la strada è piatta o leggermente in pendenza, etc

In sostanza ogni cosa che può creare dissipazione di energia può influire sul calcolo di quanta potenza serve per mantenere una certa velocità.

 
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