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Autore: Oggetto: Doping e omertà

Amministratore




Posts: 5978
Registrato: Aug 2002

  postato il 23/03/2004 alle 20:35
In relazione al nostro corsivo "Il doping uccide, l'omertà anche", riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Caro Grassi,
grazie per il suo splendido articolo. Le allego la lettera da me scritta, poco prima di leggerlo, al direttore della "Padania".

Caro direttore,
Andrea Confalonieri si lancia ("Padania" di domenica) in un nuovo attacco lancia in resta contro coloro che avrebbero "ucciso per la seconda volta Zanette" mostrando in TV un filmato che lo ritrae mentre si inietta una siringa in una stanza d'albergo.
Denis Zanette è morto improvvisamente a 32 anni, seguito nella tomba dai vari Salanson, Rusconi e Jimenez (lasciamo stare il caso Pantani), tutti atleti praticanti nel fiore degli anni che, dovremmo credere, sono morti per cause "naturali" del tutto imponderabili e sfuggite ai più accurati controlli. Ammettiamo pure che l'assunzione di farmaci proibiti non sia stata la causa "immediata" del decesso: ma come può una persona normale credere che l'assunzione di tali sostanze non abbia minimamente contribuito a minare la loro salute?
E dov'è l'offesa al morto: nel mostrare un filmato dove egli s'inietta una siringa che forse Confalonieri e pochi altri riterranno aver contenuto zucchero o succo d'arancia ma che molto più probabilmente conteneva stimolanti, o nel pretendere che ci si metta tutti l'anello al naso e che queste morti non diventino, come invece devono, un salutare campanello d'allarme per tutti i giovani che intraprendono il ciclismo e molti dei quali smettono non appena si rendono conto di quale sia la logica dell'ambiente e di quali rischi vengano fatti loro correre per la loro salute e la loro vita?
Di Zanette Confalonieri ripete che il suo caso è stato archiviato, commettendo con ciò una colpevole omissione: il caso Zanette è stato archiviato per sopravvenuta morte dell'atleta, ma egli figurava tra gli indagati dal pm padovano Paola Cameran e l'atleta era tra i più assidui frequentatori della clinica del medico padovano Lazzaro, così come i vari Gotti e Leoni che hanno già patteggiato la pena.
Non si difende la memoria dei morti mettendo a tacere, con sdegni artefatti, chi cerca di capire quale sia il perverso meccanismo che li ha travolti, ma aiutando, anche a prezzo di recare nuovo dolore ai familiari (ma sappiamo anche che molti corridori proprio dei familiari si servivano, vedi i casi Gotti e Rumsas, per rifornirsi di medicinali senza incappare nei controlli), chi cerca senza falsi pudori di scoprire la verità. Altrimenti quelle morti "naturali" diverranno sempre più frequenti. Dicono niente quelle degli ex-calciatori come Saltutti? Anche lui morto, lo scorso settembre, per "cause naturali": un infarto a 56 anni ci può stare, no? Eppure basta leggere la sconvolgente testimonianza dell'ex-attaccante della Fiorentina e della Samp, insieme con quelle di tanti suoi sfortunati colleghi o meglio dei parenti che li piangono, nel libro "Palla avvelenata" per capire che quella "naturalezza" non è che un'ignobile bugia.

Franco Damiani
Villafranca Padovana (PD)

 

Livello Gastone Nencini




Posts: 492
Registrato: Feb 2003

  postato il 28/03/2004 alle 10:08
lasciamo stare i morti, il rispetto per il
dolore vale più di qualunque verità.
Perchè continuare a martoriare questi
sfortunati che non ci sono più quando in vita
e in corsa ci sono centinaia di ciclisti
'sporchi' da controllare, pedinare e
perquisire. Lo stesso vale anche e sopratutto
per gli studi medici che li spalleggiano.
Questi possono parlare e confessarci ancora
un sacco di cose come ha fatto di recente
Manzano il corridore della Kelme.
La famiglia di Zanette potrebbe darci solo
delle notizie vaghe e comunque molto
meno significative rispetto all'evoluzione
che il doping ha anno dopo anno ...CIAO

 

[Modificato il 28/03/2004 alle 10:10 by lucius]


 
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Non registrato



  postato il 21/01/2008 alle 07:44
Lucius,
hai ragione da vendere,lasciamo le persone che non ci sono più,riposare in pace, ma:
chiediamo alle famiglie di quanti credono in una pulizia nello sport ,tutto, di parlare, dire, senza vergogna, senza remore, senza indugi.
La mia vuole essere l'urlo di una persona che condanna l'omertà,condanna il : finchè non mi prendono mi fanno credere un semi Dio.

Quante,enrycreek84,morti nascoste ci sono per gli effetti del doping?

Devo pero riaffermare che non si puo premiare quegli atleti che squalificati per doping siedono su poltrone dello sport IMPORTANTI.
L'omertà nello sport, carissimo enrycreek84, ha una sua regola precisa:non parli ,non dici, non racconti ? ti premio.
Perchè mi sto rabberciando nel capire chi era tra gli anni 1987 al 1993 il Segretario Generale della Federciclismo e sai perchè? perche in quegli anni ci furono interessanti squalifiche per doping ,oggi premiati dalla Federciclismo.
Ecco la fine dell'essere omertosi: premiati.
volevo anche dirti: scrivere di cose importanti e particolari, come questa ,ha degli omertosi anche in un blob importante come questo.

Parlarne? non conviene ti esponi troppo

cordiali saluti

 

____________________

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 21/01/2008 alle 10:29
Scommetto una cifra che quest'articolo, Marco, oggi non lo scriveresti, mai e poi mai. Conoscendo poi la vera storia di Tommy Simpson....

Riguardo a Zanette, su questo forum ho letto 2 cose:
1) Il padre e il nonno(?) sono morti nella stessa maniera, per una malformazione congenita (accelerata dal doping? Boh..)
2) Sempre su questo forum, i vari elite che scrivono hanno scritto, e ripetuto, che conviene prendere integratori, vitamine e medicinali per via endovenosa, e non tramite pastiglie, sia per un maggiore assorbimento, sia perchè alla lunga ci si ritrova lo stomaco kappaò. E mi viene da pensare: non è che l'equazione siringa = doping sia troppo forzata?

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Esordiente




Posts: 0
Registrato: Feb 2008

  postato il 21/01/2008 alle 19:16
il Sub... deve fare male, se si trattiene troppo l'aria, l'ossigeno non arriva al cervello.
se uno ha dei problemi al cuore, non corre fino a 32 anni, mentre per andare a 50 Km/ora e tirare come tirava Lui per Km, prova a chiederti cosa devi "mangiare"?
Perché Ricco prima di fare una crono si fece una puntura nella pancia?
forse che per andare a 50 non basta essere corridori?
si devono cambiare certi personaggi che da anni gestiscono lo sport ed inquinano il medesimo, portando gli atleti al "suicidio".

 
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Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 21/01/2008 alle 19:20
Porto nel topic 2008, sennò riesce il parallelismo: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=6982&page=3

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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