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Autore: Oggetto: Il tramonto delle grandi corse a tappe

Livello Alfredo Binda




Posts: 1101
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  postato il 30/04/2007 alle 18:56
Eccovi alcune mie riflessioni dopo il caso Basso che sottopongo alla vostra critica (eventualmente anche spietata), cari e competenti amici del forum di cicloweb.
Dopo il caos relativo al caso Basso, penso che questo anno me ne fregherò completamente dei GT. Ormai da qualche anno a questa parte ritengo che il grande ciclismo sia solo quello legato alle corse d'un giorno.
Nelle grandi classiche sai chi sono i corridori forti...Bettini, Rebellin, Valverde, Freire, Boonen.
Nei grandi Giri abbiamo assistito a 7 vittorie di fila al tour di un corridore su cui pesavano sospetti (e direi anche prove) di uso sistematico di sostanze dopanti.
Abbiamo assistito al Tour dell'anno scorso alla più grande farsa sportiva che io possa ricordarmi: esclusi, solo sulla base di sospetti, i principali pretendenti alla vittoria, ovvero sia Basso e Vinokourov...la società organizzatrice si è trovata a vestire in giallo a Parigi un corridore risultato positivo ad analisi e contranalisi e ancora fatico a capire come 10 mesi dopo non sia stato ancora detronizzato, cosa che aggiunge caos al caos e soldi nelle tasche di avvocati.
Con l'autolicenziamento di Basso dalla dicovery scendono a 0 le probabilità di vedere il varesino al via della corsa rosa, indipendentemente da ogni giudizio sulla sua vicenda sportiva, sulla quale sono stati spesi fiumi di parole nei precedenti threads.

Cosa resta a questo ciclismo?
Secondo me le seguenti cose:
1) l'integrità non ancora intaccata (per ora) dei risultati sportivi delle grandi classiche...Almeno là tutti possono schierarsi al via e lottare per la vittoria, per poi, finita la gara, essere sottoposti ai controlli.
2) il caos che attanaglia i grandi giri. Alcuni vengono esclusi 20 giorni prima della partenza, mentre taluni, dopati accertati, scrivono il loro nome nell'albo d'oro alla faccia delle regole.

Come comportarsi di fronte a questo?
La risposta è per me la seguente: non è vero, come dicono gli organizzatori, che è il tour che fa grandi i corridori. Secondo me
una corsa è resa grande anche dagli atleti e dai duelli che si rinnovano ogni anno, dove ogni corridore ha il diritto di misurarsi con gli altri ad armi pari e si vede che vince il più bravo. Questo evidentemente nei Grandi Giri non è più possibile.
Pertanto, laddove non si capisce nulla,....quello non è Grande Ciclismo; è più simile alla ruota della fortuna o ad una partita a dadi. Si, giocare a dadi, uno "sport" molto bello, ma non è il ciclismo.

Pertanto decido che, per quello che mi riguarda, non me ne frega nulla in questo 2007 nè del Giro d'Italia, nè del Tour de France. Sono diventato appassionato di sport per le grandi corse a tappe, ma me ne sono disinnamorato; da corse condizionate a tal punto da rendere inattendibile il risultato sportivo non traggo interesse. Per vedere una grande corsa internazionale...aspetterò San Sebastiano...

Non intendo quindi nemmeno commentare alcun thread sui GT.
Scusate questo intervento amaro, ma rispecchia il mio pensiero e lo stato delle cose in questo sport.

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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  postato il 30/04/2007 alle 19:04
Emiliano, come pensavo, l'Uci sta riuscendo nel suo intento.
Purtroppo, dal punto di vista dell'etica, l'Aso l'appoggia. E non si accorge che fa il gioco di Verbruggen e McQuaid.

Nel caso in cui i GT accettino il ProTour incondizionatamente, secondo me, il doping nei GT (e gli scandali, e tutto il brutto di questi ultimi tempi) scompariranno come per magia.

Le classiche - seppur di Rcs ed Aso - non hanno stessa risonanza.
Rebellin - nonostante le tante classiche vinte - non è personaggio come Basso.
Bettini - stesso discorso di Rebellin - non è personaggio come Armstrong.

La lotta di potere è serratissima.
I GT sono la punta dell'iceberg. Colpire loro vuol dire colpire l'80% del pubblico occasionale del ciclismo. Pubblico che, ovviamente, non diventa abituale.

Finché l'Uci non guadagnerà grazie alla popolarità di Tour de France - soprattutto -, Giro d'Italia e Vuelta a Espana, allora i GT continueranno ad essere terreno di caccia preferito per "vampiri" e per le "soffiate" di McQuaid alle varie magistrature dei vari Paesi.

Quando l'Uci avrà i $$ dei GT, il doping nel ciclismo calerà del 90%. Almeno.
Certo, poi beccheranno Calvente dell'Agritubel e lo squalificheranno per 6 mesi, o forse un anno.
Però i big - GT e classiche - saranno al copertissimo.

L'Uci, difatti, ci rimetterebbe tantissimo.
E in Svizzera mica son scemi. Deliquenti, ma non scemi.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 19:34
Mario, l'ultimo post non l'ho capito. O meglio: quando dici "il doping nel ciclismo calerà del 90%" intendi quello risultante ai controlli o quello effettivo? conoscendoti, penso il primo, ma sai com è, sei tanto imprevedibile...
Comunque, Emiliano, non sei il primo che fa questo discorso: anche su Fs qualcuno aveva un pensiero simile. E la cosa più brutta è che gli 'esterni' credono che il doping esista solo per le corse a tappe e dunque andrebbero abbassati i kilometraggi: dimenticando i tempi di coppi, bartali e koblet...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 30/04/2007 alle 19:36
Ovviamente quello risultante ai controlli.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 19:41
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Quando l'Uci avrà i $$ dei GT, il doping nel ciclismo calerà del 90%. Almeno.
Certo, poi beccheranno Calvente dell'Agritubel e lo squalificheranno per 6 mesi, o forse un anno.
Però i big - GT e classiche - saranno al copertissimo.


Sono d'accordo e, più in generale, non sono affatto della stessa opinione del buon Emiliano (che comunque rileggo in questo forum con grande piacere).
Però in questo frangente va notato che O.P. non è stata innescata dall'UCI e va notato che le federazioni nazionali sono ostili all'UCI quasi quanto i grandi organizzatori.

Un ciclismo dal doping legalizzato non mi interesserebbe, ma un ciclismo in perenne stato di polizia mi farebbe e mi fa una gran pena, entrambi sono comunque poco o punto credibili.

 

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Davide

 
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  postato il 30/04/2007 alle 19:45
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Però in questo frangente va notato che O.P. non è stata innescata dall'UCI e va notato che le federazioni nazionali sono ostili all'UCI quasi quanto i grandi organizzatori.


Giusto.
Ma va anche fatto notare come l'Uci si sia sempre bullata di aver contribuito, oon le informazioni in suo possesso, ad aiutare gli inquirenti spagnoli.
E va anche fatto notare come l'Uci sia la sola federazione internazionale ad aver scomodato Cio, Wada, magistrature, squadre, e chi più ne ha più ne metta (cosa che non ha fatto con alcune rivelazioni di politici belgi su Lefevere e Boonen, tanto per dire).
La Fifa non l'ha fatto, neanche la federazione del tennis; tanto per dirne due.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 20:05
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Giusto.
Ma va anche fatto notare come l'Uci si sia sempre bullata di aver contribuito, oon le informazioni in suo possesso, ad aiutare gli inquirenti spagnoli.
E va anche fatto notare come l'Uci sia la sola federazione internazionale ad aver scomodato Cio, Wada, magistrature, squadre, e chi più ne ha più ne metta (cosa che non ha fatto con alcune rivelazioni di politici belgi su Lefevere e Boonen, tanto per dire).


Questo è vero, chiaramente l'UCI ha cavalcato l'onda per tornaconto proprio.
Ciò che però volevo sottolineare è come la scomparsa del doping "emerso" nei GT, per sola volontà dell'UCI, non potrà mai essere del 90%, vanno messe in conto anche le magistrature (e in Italia, in Francia e in Belgio non sono perennemente in siesta come quella spagnola, o disinteressate come quelle di Stati Uniti, Svizzera e Olanda).

 

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Davide

 
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Livello Franco Ballerini




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  postato il 30/04/2007 alle 20:17
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Giusto.
Ma va anche fatto notare come l'Uci si sia sempre bullata di aver contribuito, oon le informazioni in suo possesso, ad aiutare gli inquirenti spagnoli.
E va anche fatto notare come l'Uci sia la sola federazione internazionale ad aver scomodato Cio, Wada, magistrature, squadre, e chi più ne ha più ne metta (cosa che non ha fatto con alcune rivelazioni di politici belgi su Lefevere e Boonen, tanto per dire).


Questo è vero, chiaramente l'UCI ha cavalcato l'onda per tornaconto proprio.
Ciò che però volevo sottolineare è come la scomparsa del doping "emerso" nei GT, per sola volontà dell'UCI, non potrà mai essere del 90%, vanno messe in conto anche le magistrature (e in Italia, in Francia e in Belgio non sono perennemente in siesta come quella spagnola, o disinteressate come quelle di Stati Uniti, Svizzera e Olanda).

Sottoscrivo, infatti oltre il 90% dei casi di doping scoperti negli ultimi anni sono frutto di indagini giudiziarie, perquisizioni dei nas o delle dogane. Il classico antidoping sportivo ha fatto solo una vittima illustre di cui peraltro si sta ancora discutendo grottescamente: mi riferisco ovviamente a Landis... Possibile che l'UCI riesca a manovrare anche la giustiza ordinaria? Forse no, però potrebbe dare ad essa qualche aiutino (leggi: soffiata, spiata, indizio...), naturalmente studiando ad arte la tempistica.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 20:27
Comunque ci sarebbero un paio di rimedi empirici per restituire immediatamente un briciolo di credibilità alle corse a tappe (e non parlo di codici etici):
1) vietare qualsivoglia farmaco a restrizione d'uso (questo doping legalizzato altro non è che un paio di fette di pane che contengono l'imbottitura, ovvero il doping ormonale; i farmaci a restrizione d'uso sono indispensabili per sopportare i carichi d'allenamento triplicati, in una parentesi temporale chiamata "periodo", rispetto a quanto accadeva fino agli anni settanta, e comunque raddoppiati anche rispetto agli anni ottanta).
2) levare dagli zebedei quelle stronzissime radioline, fatte apposta per i poppanti.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 22:14
Hanno impedito ad Obree di usare la lavatrice e agli inseguitori la canna di fucile, che erano espedienti tecnici, possono impedire di usare le radio, che sono espedienti tattici.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 23:39
pessimismo nero quello di Emiliano.
Anch'io l'anno scorso mi ero ripromesso di non guardare il Tour, ma poi qualche tappa l'ho vista.
Certo senza Basso l'interesse cala di parecchio, ma non credo che scenderà fino ad annullarsi.
Faccio i nomi di 3 corridori che potrebbero salvare il Giro: uno ovviamente è Cunego, il secondo è Danilo Di Luca, benchè io non credo che possa vincere un GT e però in una situazione particolare come quella odierna un podio può ottenerlo, il terzo è Riccò, che è tutto da scoprire ma che se fosse veramente quello che promette di essere ci metterebbe poco a farci dimenticare Basso.
Se questi tre daranno spettacolo, il pubblico farà in fretta a tornare ad appassionarsi: se no la vedo brutta.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 08:24
Dunque:
1) Niente farmaci a restrizione d'uso.
2) Niente radioline.

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.
5) Abolire le bici da crono, quelle che per essere utilizzate richiedono corsi di yoga e farmaci a restrizione d'uso contro l'ernia discale.

 

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Davide

 
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  postato il 01/05/2007 alle 09:25
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Dunque:
1) Niente farmaci a restrizione d'uso.
2) Niente radioline.

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.
5) Abolire le bici da crono, quelle che per essere utilizzate richiedono corsi di yoga e farmaci a restrizione d'uso contro l'ernia discale.


1. non me intendo abbastanza
2. assolutamente d'accordo, con le radioline è diventato tutto più "meccanico". mi ricordo del ciclismo di una volta, quando davanti nella fuga il gregario tirava, e dietro nel gruppo la sua squadra pure, solo perchè non c'era l'ammiraglia davanti ad avvisare il corridore.... poi magari quest'anno perderemo il mondiale perchè davanti un italiano sarà in fuga da solo agli ultimi 5 km e dietro un altro italiano di una multinazionale diversa tirerà il gruppo, però almeno potremo dare la colpa alle radioline

3. ok, ma i grandi sponsor ci starebbero a sborsare tanti soldi per poter avere solo 7 corridori nei grandi giri ?
4. non ne so abbastanza, e quindi mi fido, sono d'accordo
5. mah, non so, di questa non sono convinto, mi sembrerebbe come abolire il 53x11 perchè è troppo duro e snatura le volate...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 10:16
Anch'io sono abbastanza contrario ai divieti su innovazioni tecniche, quelle sulle bici per intenderci.
Favorevole a quelle sulle radio : la tattica in corsa devono deciderla i corridori, i Ds solo la sera prima.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 10:38
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Dunque:
1) Niente farmaci a restrizione d'uso.
2) Niente radioline.

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.
5) Abolire le bici da crono, quelle che per essere utilizzate richiedono corsi di yoga e farmaci a restrizione d'uso contro l'ernia discale.
concordo in tutto tranne che sulle radioline, alle quali sono favorevole.Sulle bici da crono non saprei, di certo non abolirei affatto la crono che fa parte del ciclismo.

 
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  postato il 01/05/2007 alle 11:03
Originariamente inviato da Emiliano

Eccovi alcune mie riflessioni dopo il caso Basso che sottopongo alla vostra critica (eventualmente anche spietata), cari e competenti amici del forum di cicloweb.
Dopo il caos relativo al caso Basso, penso che questo anno me ne fregherò completamente dei GT. Ormai da qualche anno a questa parte ritengo che il grande ciclismo sia solo quello legato alle corse d'un giorno.
Nelle grandi classiche sai chi sono i corridori forti...Bettini, Rebellin, Valverde, Freire, Boonen.
Nei grandi Giri abbiamo assistito a 7 vittorie di fila al tour di un corridore su cui pesavano sospetti (e direi anche prove) di uso sistematico di sostanze dopanti.
Abbiamo assistito al Tour dell'anno scorso alla più grande farsa sportiva che io possa ricordarmi: esclusi, solo sulla base di sospetti, i principali pretendenti alla vittoria, ovvero sia Basso e Vinokourov...la società organizzatrice si è trovata a vestire in giallo a Parigi un corridore risultato positivo ad analisi e contranalisi e ancora fatico a capire come 10 mesi dopo non sia stato ancora detronizzato, cosa che aggiunge caos al caos e soldi nelle tasche di avvocati.
Con l'autolicenziamento di Basso dalla dicovery scendono a 0 le probabilità di vedere il varesino al via della corsa rosa, indipendentemente da ogni giudizio sulla sua vicenda sportiva, sulla quale sono stati spesi fiumi di parole nei precedenti threads.

Cosa resta a questo ciclismo?
Secondo me le seguenti cose:
1) l'integrità non ancora intaccata (per ora) dei risultati sportivi delle grandi classiche...Almeno là tutti possono schierarsi al via e lottare per la vittoria, per poi, finita la gara, essere sottoposti ai controlli.
2) il caos che attanaglia i grandi giri. Alcuni vengono esclusi 20 giorni prima della partenza, mentre taluni, dopati accertati, scrivono il loro nome nell'albo d'oro alla faccia delle regole.

Come comportarsi di fronte a questo?
La risposta è per me la seguente: non è vero, come dicono gli organizzatori, che è il tour che fa grandi i corridori. Secondo me
una corsa è resa grande anche dagli atleti e dai duelli che si rinnovano ogni anno, dove ogni corridore ha il diritto di misurarsi con gli altri ad armi pari e si vede che vince il più bravo. Questo evidentemente nei Grandi Giri non è più possibile.
Pertanto, laddove non si capisce nulla,....quello non è Grande Ciclismo; è più simile alla ruota della fortuna o ad una partita a dadi. Si, giocare a dadi, uno "sport" molto bello, ma non è il ciclismo.

Pertanto decido che, per quello che mi riguarda, non me ne frega nulla in questo 2007 nè del Giro d'Italia, nè del Tour de France. Sono diventato appassionato di sport per le grandi corse a tappe, ma me ne sono disinnamorato; da corse condizionate a tal punto da rendere inattendibile il risultato sportivo non traggo interesse. Per vedere una grande corsa internazionale...aspetterò San Sebastiano...

Non intendo quindi nemmeno commentare alcun thread sui GT.
Scusate questo intervento amaro, ma rispecchia il mio pensiero e lo stato delle cose in questo sport.


Concordo pienamente con Mario.
L'Uci sta riuscendo nel suo intento.

Più nell'intimo, avrei una domanda: Emiliano, dove diavolo sei stato tutto questo tempo???

 
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  postato il 01/05/2007 alle 11:05
Originariamente inviato da antonello64

Faccio i nomi di 3 corridori che potrebbero salvare il Giro:


Antonello, me pari Cannavò, che ai tempi belli ogni anno trovava un corridore che avrebbe salvato il Tour (Pantani nel '98), il Giro (Gotti nel '99, Savoldelli nel 2002...), e invece non diceva che il ciclismo dei grandi giri non l'avrebbero potuto salvare i singoli corridori, come poi in effetti è stato.

 
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  postato il 01/05/2007 alle 11:08
Originariamente inviato da lumacher

Sottoscrivo, infatti oltre il 90% dei casi di doping scoperti negli ultimi anni sono frutto di indagini giudiziarie, perquisizioni dei nas o delle dogane. Il classico antidoping sportivo ha fatto solo una vittima illustre di cui peraltro si sta ancora discutendo grottescamente: mi riferisco ovviamente a Landis... Possibile che l'UCI riesca a manovrare anche la giustiza ordinaria? Forse no, però potrebbe dare ad essa qualche aiutino (leggi: soffiata, spiata, indizio...), naturalmente studiando ad arte la tempistica.


Non ponete la cosa come se fosse del tutto decontestualizzata dal resto.
I Nas si muovono dove pensano di poter trovare qualcosa (anche se da anni al Giro non trovano più niente).
I Nas pensano di poter trovare qualcosa nel ciclismo per via della pessima fama di cui gode questo sport.
La pessima fama di cui gode questo sport è figlia dell'incapacità dell'Uci.
Non dico che l'Uci complotti e chiami lei la magistratura (oddio, potrebbe anche essere). Dico che l'Uci è fatta di gente ignorante e incapace, che non sa tutelare lo sport che gestisce, al contrario di tutte le altre federazioni. E sottolineo tutte.

 
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  postato il 01/05/2007 alle 11:17
Perché poi una cosa ripetuta mille volte inizia a venir data per scontata. E così il buon Emiliano (come tantissimi altri) pensa che il doping si annidi soprattutto nei GT. L'Uci gongola, intanto quelli che vincono le classiche non sono certo più puliti dei colleghi, ma ad Aigle non fa gioco tenere la tensione alta su di loro.
I riottosi da riportare all'ordine sono i GT, è la loro credibilità che dev'essere minata.

Se ci dicessero in ogni notiziario sportivo che c'è da dubitare delle imprese del Milan in Champions League, e se poi la magistratura in seguito a questo tam tam decidesse di fare un blitz a MilanLab, e scoprisse certe cose, che diremmo? Ma tutto ciò non succede, perché altrove non ci sono dirigenti incapaci come i nostri. Forse mafiosi o disonesti, ma non scemi.

L'Uci col doping mi ricorda GWB col terrorismo islamico. Non sa andare alle cause del problema e intervenire su quelle, preferisce operare all'ultimo stadio del cancro, solo che così ne vanno di mezzo i civili nei mercati bombardati, ma tanto loro sono l'ultimo cingolo del tank, chissenefrega.
Così facendo, ogni giorno anziché combattere il terrorismo, crea terroristi nuovi, ma più va avanti, più insiste in questo circolo vizioso. Alla fine questa strategia miope si concluderà con una sconfitta, o con un'uscita di scena ammantata di platino per farla sembrare una vittoria.

Esattamente come l'Uci col doping: non vincerà mai, mettetevelo in testa, anche se appenderanno Basso a testa in giù e lo faranno a fette con un machete. Sarà il doping a vincere. L'Uci (quando capirà che è il momento, o magari dopo che avrà riportato a casa i GT) negozierà semplicemente un'onorevole ritirata: il doping continuerà a esistere, ma non ne parleremo più, e a casa penseranno che abbiamo vinto.
I media, fin qui solidali con questa visione delle cose, faranno spallucce ed esalteranno il primo Campionissimo Geneticamente Modificato (sta per arrivare, tempo 5 anni sarà qui, anche se non so ancora chi sarà).
Non si porranno domande, come non se le sono poste finora, sposando sempre la tesi più facile, puerile, comoda, organica al potere.

Noi no, siamo di altra pasta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 12:00
Io penso che i GT subiscano i problemi del doping perchè certa magistratura e certi organi preferiscono agire quando la ribalta mediatica è maggiore.
Anche i "poteri forti", cioè chi vive e prospera negli sport ricchi "auspicano" questi interventi quando l'audience è massimo, per delegittimare il ciclismo a favore del bel giocattolino del calcio e della formula1.
A ciò si aggiunge poi lo scontro UCI-GT, per cui anche l'UCI ora gode nel vedere queste falcidiate alla vigilia di un Giro o di un Tour.

Tuttavia non credo che per questo i GT siano al tramonto a favore delle corse in linea. Da un punto di vista tecnico-ciclistico le due tipologie esaltano modi diversi ed altrettanto belli di interpretare il ciclismo. Ma ciò non vuole dire che il doping è assente a una Sanremo o a una Liegi, o che chi vince a Roubaix o al Lombardia sia più pulito di chi vince un GT.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/05/2007 alle 12:08
Un thread aperto da Emiliano, in cui figurano ben 4 interventi di Davide/Aranciata_Bottecchia???!!! Mi sembra di essere tornato ai vecchi tempi, é un vero Amarcord...

Emiliano, é un piacere risentirti. Anche se non sono d'accordo con te. I risultati delle classiche sono affetti dal fenomeno doping quanto quelli dei GT. Magari ci se ne accorge di meno, ma é così.

Certo che se uno che conosce e segue il ciclismo come Emiliano può pensare che le classiche siano esenti dal fenomeno doping, mi chiedo come possono ben fare i numerosi che si propongono di spiegare ai tifosi di calcio che Ronaldinho e Zidane non farebbero quello che fanno (o hanno fatto) sanza il doping...

Davide, sbaglio o, pian piano, stai scendendo dall'Aventino? Ad ogni modo, sono d'accordo con quanto hai scritto.

Marco e Admin, mi stupisce che insistiate con questa demonizzazione dell'UCI, con questa visione del mondo del ciclismo in bianco e nero. Diamo tutte le colpe all'UCI e non se ne parli più. Intendiamoci: che l'UCI sia il demonio ci sta tutto e non ve lo contesto. Ma gli altri, Grandi Organizzatori e Federazioni Nazionali in testa, condividono ampiamente la responsabilità dello sfacelo generale.

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Emiliano, come pensavo, l'Uci sta riuscendo nel suo intento.
Purtroppo, dal punto di vista dell'etica, l'Aso l'appoggia. E non si accorge che fa il gioco di Verbruggen e McQuaid.


Mario, se quelli dell'Aso leggessero il tuo post, ti direbbero che sei "drôlement gonflé". Davvero pensi che quelli dell'ASO non sappiano quali sono i loro interessi? Davvero pensi che non si accorgano se fanno o no il gioco di Verbruggen e McQuaid? Davvero pensi che abbiano bisogno che glielo spieghi tu quello che a loro conviene fare? Suvvia...

L'ASO persegue con cinismo, spregiudicatezza e decisione quelli che ritiene essere i suoi interessi. Ti basti, a titolo di esempio, pensare a come hanno cavalcato il fenomeno Armstrong, a come se ne sono serviti per metterlo in quel posto in particolare agli organizzatori degli altri GT.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 12:13
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Dunque:
1) Niente farmaci a restrizione d'uso.
2) Niente radioline.

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.
5) Abolire le bici da crono, quelle che per essere utilizzate richiedono corsi di yoga e farmaci a restrizione d'uso contro l'ernia discale.


Non concordo assolutamente sul punto 3; gli squadroni non ne risentono affatto (alla CSC ne bastano 5 per sbancare un tour), mentre le squadre minori e quelle professional ne pagano, e parecchio...
credi che Dessel l'avrebbe mantenuta di più la sua maglia, con un paio di compagni in meno?
E parlo del Tour, dove una bella squadra è influente; se arriviamo al Giro, c'è Savodelli che praticamente l'ha vinto da solo (e la cronosquadre l'avrebbe pure favorito)...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/05/2007 alle 12:24
Originariamente inviato da Frank VDB

Io penso che i GT subiscano i problemi del doping perchè certa magistratura e certi organi preferiscono agire quando la ribalta mediatica è maggiore.


Frank, sinceramente questo tipo di affermazioni, anche se sono state ribadite nel forum mille volte e da tante persone diverse, a me danno fastidio. Io preferisco pensare che i magistrati facciano il loro lavoro e non che facciano del "protagonismo".

Fra l'altro questo mostra quanto il parlare dell' "entità indipendente" che dovrebbe assicurare il "suivi médical" dei corridori, siano chiacchiere al vento. Ma se non siamo neppure disposti ad accordare fiducia alla magistratura, che fiducia saremmo disposti ad accordare a questa entità che, fra l'altro, non farebbe i suoi controlli gratuitamente, ma dovrebbe essere remunerata per le sue prestazioni???

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 01/05/2007 alle 12:44
Le corse a tappe sono molto più veritiere delle classiche, non scherziamo.
Ci vogliono molte più doti naturali, di resistenza allo sforzo, di contuìinuità che incidono nell'andamento delle gare a tappe e che non si possono acquisire tramite doping.
Se non sei un diesel, puoi doparti quanto vuoi ma nelle gare a tappe prima o poi andrai a picco.
Le classiche si prestano di più all'imbroglio, volendo farlo.
Devo dire che una corsa dura come la Liegi sarebbe molto più credibile se la selezione fosse maggiore, non è bello che una corsa con un percorso così selettivo veda i migliori muoversi negli ultimi 5 km.
Poi c'è chi si lamenta della Sanremo...ecco, in una corsa come la Liegi, dovrebbero esserci maggiori differenze e distacchi, il livellamento non induce a pensare che i corridori siano più puliti rispetto a quando la media generale del Tour de France alla fine è di 40 all'ora.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 13:00
Originariamente inviato da Admin

Originariamente inviato da antonello64

Faccio i nomi di 3 corridori che potrebbero salvare il Giro:


Antonello, me pari Cannavò, che ai tempi belli ogni anno trovava un corridore che avrebbe salvato il Tour (Pantani nel '98), il Giro (Gotti nel '99, Savoldelli nel 2002...), e invece non diceva che il ciclismo dei grandi giri non l'avrebbero potuto salvare i singoli corridori, come poi in effetti è stato.


addirittura Cannavò!! brrr.

Vabbè, se rinunciamo alla speranza allora chiudiamo baracca e burattini e non ci pensiamo più.

 

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  postato il 01/05/2007 alle 13:04
Non è questione di sperare o meno.
È che non vedo perché i poveri Cunego, Di Luca o Riccò debbano portarsi sulle spalle questa responsabilità, "salvare il Giro"!
Perché poi magari stavolta "lo salvano", ma poi dopodomani la ruota gira per loro, e cadono da un piedistallo troppo alto: il "salvatore" era anche lui "fuorilegge"...

No, dài. Facciamo che nessuno deve "salvare" il Giro, se non i dirigenti. I ciclisti pedalino e punto.

 
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  postato il 01/05/2007 alle 13:47
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Dunque:
1) Niente farmaci a restrizione d'uso.
2) Niente radioline.

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.
5) Abolire le bici da crono, quelle che per essere utilizzate richiedono corsi di yoga e farmaci a restrizione d'uso contro l'ernia discale.


Il punto due non mi vede d'accordo. Le radioline non servono soltanto per aiutare i corridori nella tattica di corsa ma anche per salvaguardare la loro sicurezza: se improvvisamente accade qualcosa davanti a loro, se c'è un ostacolo che prima non c'era, se le auto ricominciano a viaggiare prima che sia passata tutta la corsa, i direttori sportivi lo apprendono da radiocorsa e attraverso le radioline possono riferirlo ai propri atleti, quando è necessario. (E poi, se vogliamo dirla tutta, spesso non funzionano nemmeno!)

 

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 01/05/2007 alle 13:53
Una precisazione: nel mio post sono stato attento a non dire che il doping è più presente nei GT che non nelle classiche. Questo evidentemente non lo conosco. In realtà nessuno può dire di conoscere esattamente quanti corridori siano dopati, dove lo siano e quanto lo siano. Io posso solo giudicare la cagnara che circonda taluni eventi della stagione ciclistica.
Alla Sanremo Bettini, Zabel, Petacchi, Freire, che sono gli uomini più rappresentativi per una corsa del genere possono presentarsi al via della corsa, giocarsi la vittoria e possiamo dire che chi taglia il traguardo a Sanremo è realmente il vincitore della corsa.
Questo evidentemente nei GT è diverso: Basso, che è il favorito, non corre il Tour del 2006, non correrà nemmeno il Giro del 2007. Vinokourov salta il tour del 2006...
Landis, che invece risulta positivo all'antidoping dopo essersi evidentemente pompato come un cavallo, figura tutt'ora oggi come la maglia gialla di Parigi dopo patetiche scene nei tribunali. Questo è ciclismo? Questo è un circo, e sapete...anche da bambino il circo non mi piaceva.

E in tutto questo...ben lungi da me il dire che nelle classiche non c'è il doping.

Non solo, ma rilancio con decisione nella mia idea: prendiamo un corridore di classe ad esempio vinokourov. Questo corridore inizia una stagione.... e prepara con meticolosità un appuntamento (il Tour), e Armstrong ed altri prima di lui, nel bene o nel male, ci hanno fatto capire quanto conti prepararsi bene. Successivamente a giugno mancano 15 gg alla partenza del prologo e un magistrato del kazakistan viene autorizzato a richiedere il sngue del corridore per un controllo del DNA. Il corridore viene quindi sospeso dalle competizioni...e la sua stagione va a farsi friggere.

Secondo voi...una corsa a tappe la cui marcia di avvicinamento è così condizionata da colpi di mano della magistratura, da incertezze, da sospetti dà un risultato tecnico attendibile? Per me no.

Poi nessuno venga a dirmi che Pereiro con la sua fuga bidone nel 2006 ha "salvato" il Tour. Un corridore che in condizioni naturali arriva decimo in classifica generale non salva proprio un bel niente.

Un excursus storico. Ad inizo anni '90 nei GT il doping c'era (eccome se c'era) e i controlli latitavano. Oggi però qualcuno mette in discussione che Indurain ha vinto comunque meritatamente 5 Tour, che Bugno è stato un grandissimo, che Pantani era un fuoriclasse, che Berzin invece era una meteora?
La risposta è no! Certamente la lotta al doping è fondamentale e guai a ridurla.
In questo momento però penso che si stia trovando la soluzione sbagliata al problema, perchè si sta stravolgendo l'attendibilità dei risultati tecnici delle corse.

Nelle corse in linea questo stravolgimento invece non c'èe lo spettacolo e il livello tecnico sono di ben altro spessore!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 14:05
Originariamente inviato da Admin

Non è questione di sperare o meno.
È che non vedo perché i poveri Cunego, Di Luca o Riccò debbano portarsi sulle spalle questa responsabilità, "salvare il Giro"!
Perché poi magari stavolta "lo salvano", ma poi dopodomani la ruota gira per loro, e cadono da un piedistallo troppo alto: il "salvatore" era anche lui "fuorilegge"...

No, dài. Facciamo che nessuno deve "salvare" il Giro, se non i dirigenti. I ciclisti pedalino e punto.


Io voglio parlare solo del Giro 2007: attualmente la prospettiva è simile al Giro 2002, quando furono eliminati uno dopo l'altro e per svariati motivi i tre grandi favoriti (Garzelli, Simoni, Casagrande), oppure al Tour 2006.
Non so gli altri, ma almeno io queste corse le ho guardate saltuariamente e più per abitudine che per reale interesse.
Questi tre sono gli unici che, a mio parere, potrebbero riportare interesse verso una corsa che oggi come oggi di interesse ne perso parecchio.
Se non ci riescono pazienza: nessuno li crocifiggerà per questo, anche perchè di giustificazioni ne hanno a bizzeffe.

E'inutile sperare nei dirigenti: quasi nessun dirigente è mai stato in grado di salvare, da solo, uno sport in decadenza.
Mi viene in mente David Stern, che nei primi anni 80 salvò la NBA dal fallimento (economico) certo: eppure anche lui ebbe bisogno dei vari Magic, Bird e Jordan per portare a compimento il suo progetto.
All'opposto mi viene in mente Paolo Galgani, forse il peggior dirigente della storia dello sport italiano: eppure nonostante 15 anni (mica un giorno) di gestione Galgani, il tennis riscuote ed ha sempre riscosso un certo interesse tra gli sportivi.

Secondo me un dirigente sportivo può essere paragonato ad un pilota di Formula 1: dovrebbe guidare al meglio la macchina che ha a disposizione. Se la macchina è scadente difficilmente farà miracoli; se la macchina è buona sarà sufficiente non far danni, e poi il successo sicuramente arriverà.
Se devo essere sincero, dirigenti alla Schumacher non li vedo in nessuno sport, e Di Rocco mi sembra realmente uno dei migliori piloti del lotto.

 

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  postato il 01/05/2007 alle 14:17
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Emiliano, come pensavo, l'Uci sta riuscendo nel suo intento.
Purtroppo, dal punto di vista dell'etica, l'Aso l'appoggia. E non si accorge che fa il gioco di Verbruggen e McQuaid.


Mario, se quelli dell'Aso leggessero il tuo post, ti direbbero che sei "drôlement gonflé". Davvero pensi che quelli dell'ASO non sappiano quali sono i loro interessi? Davvero pensi che non si accorgano se fanno o no il gioco di Verbruggen e McQuaid? Davvero pensi che abbiano bisogno che glielo spieghi tu quello che a loro conviene fare? Suvvia...


Ma ci mancherebbe.
La frase esatta sarebbe: "Peccato, che dal punto di vista dell'etica, gli interessi (il gioco) di Uci ed Aso sia lo stesso".

È più un dispiacere che un rimbrotto verso quelli della Aso; so benissimo - difatti - che se l'Aso non avesse gli stessi interessi dell'Uci, quelli di Aigle avrebbero molte più difficoltà a fare certi giochini.

E invece - ribadisco, purtroppo - l'organizzazione della corsa più importante del mondo è, da quel punto di vista, ipocrita quanto l'Uci.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/05/2007 alle 15:33
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ma ci mancherebbe.
La frase esatta sarebbe: "Peccato, che dal punto di vista dell'etica, gli interessi (il gioco) di Uci ed Aso sia lo stesso".


OK, così va meglio...

Ciao

 
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  postato il 01/05/2007 alle 15:34
Magari azzeccassi pure i tempi verbali andrebbe pure meglio...

Ciao!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 15:34
Originariamente inviato da nino58

Hanno impedito ad Obree di usare la lavatrice e agli inseguitori la canna di fucile, che erano espedienti tecnici, possono impedire di usare le radio, che sono espedienti tattici.


Io ho l'impressione che l'innovazione tecnica sulle biciclette sia divenuta pleonastica, nociva addirittura.
Sempre più con una certa frequenza si sente parlare di forcelle che si fracassano, eppure le strade non sono più quelle di Maurice Garin, meno male che è stato posto un freno alla rifuzione del peso delle biciclette.
Io credo che l'innovazione tecnica debba essere giocata sulla natura e sulla qualità dei materiali, sulla precisione delle parti in movimento, non certo su stravaganze geometriche del telaio secondo me.
Tra le altre cose la bicicletta da crono risponde ai due requisiti richiesti per definire il doping: migliora le prestazioni ed è nociva per la salute, ma evidentemente il marketing dei costruttori ha la sua influenza decisiva.
Ciao

 

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Davide

 
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  postato il 01/05/2007 alle 15:43
Originariamente inviato da mex51151
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.

4. non ne so abbastanza, e quindi mi fido, sono d'accordo


In un altro thread avevo riportato i "numeri" dei controlli a sorpresa fuori dalle competizioni, pubblicati nel sito dell'Agenzia Mondiale Anti Doping (Wada):
Nel 2005 l'UCI ha effettuato, fuori dalle competizioni, 132 esami per rintracciare l'uso di Epo e 15 per rintracciare l'uso di trasfusioni.
Quando parliamo di UCI dobbiamo anche tenere conto che si parla non solo di strada, ma anche di ciclocross, pista e mountain bike, che si parla non solo di uomini ma anche di donne, che si parla non solo di professionisti ma anche di juniores, under 23 ed élite senza contratto.
Sono questi numeri da lotta al doping?
Io pensavo che l'UCI in un anno facesse 132 controlli a sorpresa solo ad Armstrong!

Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 15:49
"particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura", io arriverei morto alla fine dell'anno dopo 132 prelievi!!

 

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  postato il 01/05/2007 alle 15:55
Originariamente inviato da Admin
Originariamente inviato da lumacher
Sottoscrivo, infatti oltre il 90% dei casi di doping scoperti negli ultimi anni sono frutto di indagini giudiziarie, perquisizioni dei nas o delle dogane. Il classico antidoping sportivo ha fatto solo una vittima illustre di cui peraltro si sta ancora discutendo grottescamente: mi riferisco ovviamente a Landis... Possibile che l'UCI riesca a manovrare anche la giustiza ordinaria? Forse no, però potrebbe dare ad essa qualche aiutino (leggi: soffiata, spiata, indizio...), naturalmente studiando ad arte la tempistica.


Non ponete la cosa come se fosse del tutto decontestualizzata dal resto.
I Nas si muovono dove pensano di poter trovare qualcosa (anche se da anni al Giro non trovano più niente).
I Nas pensano di poter trovare qualcosa nel ciclismo per via della pessima fama di cui gode questo sport.
La pessima fama di cui gode questo sport è figlia dell'incapacità dell'Uci.
Non dico che l'Uci complotti e chiami lei la magistratura (oddio, potrebbe anche essere). Dico che l'Uci è fatta di gente ignorante e incapace, che non sa tutelare lo sport che gestisce, al contrario di tutte le altre federazioni. E sottolineo tutte.


Sono d'accordo Marco, ma la frittata è fatta e l'innesco è scattato, dubito che una condotta "virtuosa" dell'UCI, magari successiva ad un accordo con Aso, possa riuscire a quietare i sostituti procuratori negli immediato decennio a venire.
Ci vorrà veramente tanto tempo secondo me.

 

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Davide

 
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  postato il 01/05/2007 alle 15:55
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Tra le altre cose la bicicletta da crono risponde ai due requisiti richiesti per definire il doping: migliora le prestazioni ed è nociva per la salute


Non c'era anche un terzo parametro?

 
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  postato il 01/05/2007 alle 15:59
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Sono d'accordo Marco, ma la frittata è fatta e l'innesco è scattato, dubito che una condotta "virtuosa" dell'UCI, magari successiva ad un accordo con Aso, possa riuscire a quietare i sostituti procuratori negli immediato decennio a venire.
Ci vorrà veramente tanto tempo secondo me.


No, non sono d'accordo, Davide.
In un paio d'anni, tutto andrebbe a regime: la gente non aspetta altro che NON sentir parlare di doping, per riappassionarsi (ne abbiamo avuto la riprova l'anno scorso in primavera: una rifioritura incredibile, a due anni dall'evento più tragico del ciclismo degli ultimi 40 anni).
I Nas, dopo 3-4 blitz a vuoto, si dedicherebbero ad altro.
E comunque, se anche decidessero di insistere col Giro, basterebbe non essere scemi, e nulla verrebbe trovato.

Mamma quanto sono diventato cinico.

 
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  postato il 01/05/2007 alle 16:00
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Dunque:
1) Niente farmaci a restrizione d'uso.
2) Niente radioline.

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.
4) Fare finalmente i controlli a sorpresa al di fuori delle competizioni, perchè in realtà li fanno col contagocce.
5) Abolire le bici da crono, quelle che per essere utilizzate richiedono corsi di yoga e farmaci a restrizione d'uso contro l'ernia discale.




condivido in pieno!!!

speriamo d tornare, prima o poi, a quel ciclismo eroico che faceva innamorare le folle! Serve piu romanticismo nel ciclismo moderno!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/05/2007 alle 16:01
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Tra le altre cose la bicicletta da crono risponde ai due requisiti richiesti per definire il doping: migliora le prestazioni ed è nociva per la salute, ma evidentemente il marketing dei costruttori ha la sua influenza decisiva.
Ciao


eh la miseria!
Ma quante bici da crono si vendono in un anno?

 

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  postato il 01/05/2007 alle 16:06
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Sono d'accordo Marco, ma la frittata è fatta e l'innesco è scattato, dubito che una condotta "virtuosa" dell'UCI, magari successiva ad un accordo con Aso, possa riuscire a quietare i sostituti procuratori negli immediato decennio a venire.
Ci vorrà veramente tanto tempo secondo me.


Se l'Uci facesse come la Fifa e la Csc e la Discovery facessero come Real Madrid e Barcellona ("Se fai il mio nome ti faccio causa e obbligo anche le tue future tre generazioni a pagarmi i danni morali e d'immagine legati al marchio") io dico che ci vorrebbe molto poco tempo.

 

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  postato il 01/05/2007 alle 16:09
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Aggiungo:
3) Squadre di sette corridori, per diminuire la forza degli squadroni, per diminuire le possibilità di sedare la corsa, per aumentare la combattività.


Non concordo assolutamente sul punto 3; gli squadroni non ne risentono affatto (alla CSC ne bastano 5 per sbancare un tour),


Ecco bravo, mi stavo scordando il punto 6: abolire le cronosquadre.

mentre le squadre minori e quelle professional ne pagano, e parecchio...


Pensa a quanto ne pagano quelle che sono escluse dal Giro e che vi troverebbero posto con organici più snelli, poffarbacco!
Tra le altre cose una delle poche belle novità del Pro-Tour è l'obbligo di partecipazione delle squadre, molte delle le quali tuttavia sono costrette a portare due o tre paracarri per fare numero: riducendo a sette l'organico si salverebbero capra e cavoli.

credi che Dessel l'avrebbe mantenuta di più la sua maglia, con un paio di compagni in meno?


Ma alla Fassa Bortolo del 2004 avrei tolto volentieri due o tre mastini da inseguimento, così pure alle altre squadre con velocisti di vertice.

Giro, c'è Savodelli che praticamente l'ha vinto da solo (e la cronosquadre l'avrebbe pure favorito)...


Suvvia, la sua bella squadra l'aveva comunque, solo che si chiamava Davitamon Lotto.
A maggior ragione, alla luce delle compravendite di servigi, è ancora meno necessario portare così tanti corridori, sette bastano e avanzano e c'è più spazio per tutti.

Ciao

 

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  postato il 01/05/2007 alle 16:13
Originariamente inviato da Emiliano
Nelle corse in linea questo stravolgimento invece non c'èe lo spettacolo e il livello tecnico sono di ben altro spessore!


avrei qualcosa di ridire sullo spettacolo delle ultime corse in linea.
Comunque lo stravolgimento del risultato tecnico è diretta conseguenza del numero dei favoriti.
In un Giro o in un Tour i favoriti sono al massimo due o tre (al Tour 2006 ad esempio erano due, Basso e Ullrich; nei 7 anni precedenti addirittura il favorito era uno solo): se ne viene eliminato uno l'attendibilità del risultato cambia completamente.
Nelle corse in linea non ce ne sono mai meno di 5 o 6, a seconda delle corse (nell'ultima Liegi, che è una delle meno aperte alle sorprese, c'erano Rebellin, Valverde, Cunego, Di Luca, Bettini, Boogerd, Schleck e qualche altro: naturalmente non tutti sullo stesso livello ma tutti in grado di vincere), e anche se ne dovessero mancare un paio il risultato sarebbe sempre attendibile.

 

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  postato il 01/05/2007 alle 16:14
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Frank VDB

Io penso che i GT subiscano i problemi del doping perchè certa magistratura e certi organi preferiscono agire quando la ribalta mediatica è maggiore.


Frank, sinceramente questo tipo di affermazioni, anche se sono state ribadite nel forum mille volte e da tante persone diverse, a me danno fastidio. Io preferisco pensare che i magistrati facciano il loro lavoro e non che facciano del "protagonismo".

Fra l'altro questo mostra quanto il parlare dell' "entità indipendente" che dovrebbe assicurare il "suivi médical" dei corridori, siano chiacchiere al vento. Ma se non siamo neppure disposti ad accordare fiducia alla magistratura, che fiducia saremmo disposti ad accordare a questa entità che, fra l'altro, non farebbe i suoi controlli gratuitamente, ma dovrebbe essere remunerata per le sue prestazioni???


Ciao Felix, questo è un punto importante.
Anche io scrivo spesso che sarebbe necessario un organismo di controllo indipendente, ma il tuo dubbio è legittimo e più che fondato.
Mi viene pure in mente quando i commissari UCI che volevano pesare il sangue di Bettini furono fermati fuori dal villaggio olimpico dai commissari del CIO.
Ciò la dice lunga su quanto siano dei minchioni totali quelli dell'UCI, ma la dice lunga anche su quanto siano per nulla disposti a farsi pestare le scarpe coloro che hanno voce in capitolo in tema di controlli, da una parte e dall'altra.
Ciao

 

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  postato il 01/05/2007 alle 16:17
Originariamente inviato da bauschan
Il punto due non mi vede d'accordo. Le radioline non servono soltanto per aiutare i corridori nella tattica di corsa ma anche per salvaguardare la loro sicurezza: se improvvisamente accade qualcosa davanti a loro, se c'è un ostacolo che prima non c'era, se le auto ricominciano a viaggiare prima che sia passata tutta la corsa, i direttori sportivi lo apprendono da radiocorsa e attraverso le radioline possono riferirlo ai propri atleti, quando è necessario. (E poi, se vogliamo dirla tutta, spesso non funzionano nemmeno!)


Touché, lasciamo le radioline.
Ma almeno la togliamo a Cunego?

 

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Davide

 
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