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Autore: Oggetto: Marco Groppo: troppo bello per essere vero.

Livello Fausto Coppi




Posts: 2142
Registrato: Jun 2005

  postato il 17/04/2007 alle 20:19
Ciclisti belli, ricchi di fascino e con fama di rubacuori ce ne sono sempre stati.
Di Paco, prima di convolare a nozze con una ricca signora parigina, pare facesse stragi di fanciulle.
Gepìn Olmo aveva successo con le ragazze , che incontrava sulle strade della Riviera di Ponente.
Ma neppure Defilippis scherzava alle Sei Giorni di Copenaghen e anche Marino Basso era particolarmente sensibile agli sguardi ( e non solo a quelli!) del gentil sesso: qualche notte brava se la sono senz’altro concessa!
Jacques Anquetil non si sottraeva ai piaceri della vita e ancora oggi è ricordato con nostalgia, da certe signore sulla sessantina, per il suo innegabile charme d’oltralpe.
Poi c’erano le eccezioni: Bartali, sposo fedele , e Girardengo, che in vista della Milano-Sanremo non divideva il talamo coniugale con la consorte, per evitare tentazioni e conservare preziose energie per affrontare il Turchino e il Capo Berta: considerati i risultati ottenuti, non si può certo dire che fossero sacrifici inutili!

Ma la bellezza , si sa, è un valore aggiunto di cui anche lo sportivo beneficia.
Ne è consapevole Marco Groppo quando si presenta alla partenza del Giro dell’82. E’ passato professionista l’anno prima , con la Hoonved –Bottecchia di Dino Zandegù.
Giovane (è del settembre ’60), alto e magro, fa il suo esordio nella Corsa Rosa con la maglia della MetauroMobili- Pinarello.
Compagno di squadra di Van Impe, non può che imparare dall’anziano arrampicatore belga, venuto in Italia per chiudere una carriera che l’ha visto indossare più volte la maglia a pois e, nel ‘76, la maglia gialla sui Campi Elisi.
La prima parte del Giro, per Groppo, non è particolarmente esaltante. E’ uno dei tanti, un giovane chiamato all’apprendistato. E’ bello, questo sì, ma servisse solo questo per essere campioni…..
Si mette in luce, inaspettatamente, nel primo arrivo in salita: a Campitello Matese, nel giorno della vittoria di Hinault, si piazza al quinto posto, precedendo corridori ben più titolati.
Il Giro è ancora lungo e quel piazzamento sembra costituire un estemporaneo exploit di un giovane virgulto: meglio aspettare per lanciarsi in giudizi affrettati.
A San Martino di Castrozza, Groppo invece si conferma. Questa volta è sesto all’arrivo e precede addirittura non solo la maglia rosa, ma il suo stesso capitano.
Però, mica male questo ragazzo di Gorla Minore!
Attira l’attenzione dei critici, che cominciano ad interessarsi del giovane varesino.
E fanno bene, perché l’indomani, il giorno dell’attacco a Hinault sferrato dal tridente della Bianchi Piaggio, c’è anche Groppo tra gli attaccanti. Cede solo nel finale di gara, ma al termine della tappa entra al decimo posto della classifica generale e indossa la maglia bianca di miglior giovane, strappandola a Verza.
La conferma è arrivata: Groppo è una realtà. A Monte Campione , dove paga solo 26” ad uno scatenato Hinault, è quinto, e resta con il gruppo dei migliori anche nella Cuneo- Pinerolo, al termine della quale si ritrova all’ottavo posto in classifica generale.
Non riesce a mantenere il piazzamento, perchè nella successiva crono di Torino è scalzato da Moser, ma il nono posto finale in classifica è un traguardo che, alla vigilia, pareva insperato.
La maglia bianca (a proposito:il secondo è un gregario del bretone, si chiama Fignon, un biondino con gli occhiali…) è il giusto riconoscimento per il corridore che rappresenta la vera rivelazione del Giro.I giudizi sono unanimi:dovrà irrobustirsi, acquisire esperienza, ma sarà un grande protagonista nelle corse a tappe. C’è chi azzarda addirittura un paragone con Coppi, per quel suo modo leggero di andare in salita, con le mani alte sul manubrio.


Occorrono conferme e, a Pontedecimo, arriva la prima.
La Bocchetta rappresenta per ogni scalatore che si rispetti un vero e proprio esame di maturità. Anche Groppo è chiamato a sostenerlo. Uscito in gran forma dal Giro d’Italia recita un ruolo di protagonista al Giro dell’Appennino di quell’anno. La Bocchetta non lo spaventa e resta con i migliori(Tista, Chioccioli e Beccia) sino agli ultimi chilometri. Cede alla distanza, insomma, ma il quarto posto finale equivale ad una promozione piena .
E se fossero necessari ulteriori riscontri, questi non tardano ad arrivare. Basta attendere la cronoscalata del San Fermo e, ancora , quella della Futa : il varesino è terzo, e onora con il suo piazzamento la gara dedicata al Leone del Mugello.
Groppo nuova speranza del ciclismo italiano, dunque? I presupposti ci sono. In salita ha dimostrato di tenere il passo dei migliori. Deve migliorare (e di molto) a cronometro, ma è giovane, diamogli il tempo di crescere.
E poi è bello, Groppo: gli si può anche perdonare qualcosa.

La stagione successiva è quella in cui Groppo è chiamato ad avvalorare le belle prestazioni che gli hanno regalato titoli su più colonne , interviste e tanti applausi.
E’ ancora in forza alla MetauroMobili, e Van Impe è con lui.
Alla partenza del Giro d’Italia non è più lo sconosciuto gregario dell’anno precedente: ci sono Saronni e Visentini, ma più di un riflettore è puntato sulla maglia bianca uscente.
Il Giro, dopo le prime tappe, ritorna a Campitello Matese, la salita che, l’anno prima, era stato il suo primo importante proscenio.
Stavolta per Groppo è diverso. Non ripete la brillante prestazione dell’82,e arriva diciassettesimo al traguardo
Forse deve ancora carburare. In fondo è il primo arrivo in salita del Giro , un appuntamento che risulta indigesto a molti, e poi potrebbe avere svolto una preparazione diversa, in previsione di un piazzamento di prestigio, magari nei primi cinque.
La crono di Parma, invece, conferma che il meccanismo si è inceppato. D’accordo: è noto a tutti che non ama la specialità; ma quei cinque minuti e mezzo pagati a Saronni in 38 chilometri sembrano un enormità per chi è partito con velleità di fare classifica.
Il giorno dopo si capisce che per Marco è un Giro da dimenticare.
Va alla deriva nella tappa di Savona. I saliscendi della Riviera di Levante diventano ostacoli insormontabili : lui che , solo l’anno prima, aveva percorso con baldanza montagne che hanno fatto la storia del ciclismo.
E’ in buona compagnia , ma la presenza di Battaglin nel gruppo dei ritardatari non può costituire una scusante. Arriva dopo mezz’ora, e il giorno dopo saluta la carovana.
Che è successo a Groppo? Si vocifera che abbia una love story con un’avvenente Miss del Giro e che la passione lo abbia letteralmente svuotato:riuscirà a ritornare nei ranghi?
Viene portato al Tour :chissà che il fascino della Grand Boucle possa dargli una sferzata d’orgoglio e fargli dimenticare quella che potrebbe essere un’avventura coinvolgente , ma passeggera..
Speranza vana : Groppo arranca nella tappa pirenaica e in quella successiva chiude mestamente all’ultimo posto. Si ritira. Ha appena fatto in tempo ad assistere alla bella vittoria del simpatico Magrini, suo compagno di squadra.
Qualcuno sperava che il confronto con Fignon potesse stimolarlo. Vedrà in televisione il trionfo del professorino che, al Giro dell’anno prima , non lo aveva minimamente impensierito nella lotta per la conquista della maglia bianca.
.

La parabola è conclusa, questa è la verità.
Riprova l’anno successivo, con la Dromedario, ma al Giro dura solo poche tappe.
Lascia il ciclismo per ritornare in sordina, nel’89, con i colori della Galli .In realtà il mondo elle corse non gli appartiene più da un pezzo. Ormai viene ricordato più per la relazione con la Miss che per quella sua maglia bianca.
Si riparla di lui quando Van Der Velde, l’uomo del Gavia, si rende protagonista di una fuga d’amore che riecheggia quella vissuta da Groppo pochi anni prima. E quando Bugno diventa argomento di una storia tinta di rosa, un’altra citazione è d’obbligo per il bel Marco.
Ma in questi casi si tratta di campioni affermati che hanno corso e vinto per anni : la vita privata è affar loro, al ciclismo hanno già dato.
A Groppo, invece, non gli si perdona di avere abbandonato una carriera che prometteva bene, di essersi lasciato travolgere dal sentimento proprio nel momento in cui era chiamato a dare il meglio di sé.

Peccato, perché quel Giro dell’82 aveva fatto sperare.
E’ stata una meteora , Groppo, ed è durato una sola stagione.
Eppure era bello, anche in bicicletta
Già: era bello. A ben pensarci, troppo bello per essere vero.




fonte:www.ciclomuseo-bartali.it


fonte:www.dewielersite.net

 
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Registrato: Aug 2005

  postato il 18/04/2007 alle 00:36
L'avevo sentita questa storia,peccato per lui sportivamente parlando(sull'altro versante non penso proprio che gli sia dispiaciuto ).
Qualcuno sa cosa fa oggi invece?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/04/2007 alle 01:20
all'epoca, per motivi anagrafici, non seguivo il ciclismo, ma di questa storia di groppo e della miss ne avevo sentito parlare...

andando OT e parlando di un altro ciclista citato, a qualcuno risulta che van de velde, una svolta smesso i panni di corridore, sia stato arrestato per un furto in un appartamento? però magari è solo una voce...

 
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  postato il 18/04/2007 alle 01:27
Originariamente inviato da dietzen

all'epoca, per motivi anagrafici, non seguivo il ciclismo, ma di questa storia di groppo e della miss ne avevo sentito parlare...

andando OT e parlando di un altro ciclista citato, a qualcuno risulta che van de velde, una svolta smesso i panni di corridore, sia stato arrestato per un furto in un appartamento? però magari è solo una voce...

Non credo che sia una voce,una volta ho sentito anch'io questa cosa.Van Der Velde tra l'altro ha un figlio che corre con l'Acqua e Sapone dilettanti.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2390
Registrato: Sep 2006

  postato il 18/04/2007 alle 11:45

e bravo Cancel.ricordavo di Groppo come una maglia bianca che non e' riuscita poi a confermarsi.rimane in buona compagnia(anzi,non so se c'e' gia',ma bisognerebbe aprire un 3d sulle meteore in maglia bianca e anche in rosa)ma non conoscevo la storia della miss.avevo percepito qualcosa su Bugno,ero totalmente all'oscuro di Van de velde..ah,ste donne..rovina carriere

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 18/04/2007 alle 18:58
Originariamente inviato da barrylyndon

ero totalmente all'oscuro di Van de velde..ah,ste donne..rovina carriere

Non so quanto ci sia di vero nella storia di Van Der Velde.
Certo è che, al Giro dell'89,tagliò la corda dopo la crono di Riccione.
Il direttore sportivo ne denunciò la scomparsa alla polizia e i giornali parlarono di una fuga romantica, considerata la sua fama di rubacuori.

 
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Livello Tour




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Registrato: Feb 2006

  postato il 05/06/2008 alle 11:52
Originariamente inviato da Abruzzese

L'avevo sentita questa storia,peccato per lui sportivamente parlando(sull'altro versante non penso proprio che gli sia dispiaciuto ).
Qualcuno sa cosa fa oggi invece?

Ma Groppo che fine ha fatto??? Nessuno che lo conosce o lo ha conosciuto che sta qua???

 
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  postato il 25/07/2008 alle 11:04
Groppo


Originariamente inviato da ferrybotte

Ciao a tutti, sono nuovo del forum, faccio i complimenti a tutti per la competenza e la passione.
Quando ero ragazzino, ricordo un Giro in cui fece un figurone in salita un certo Groppo (se non ricordo male il nome); erano i tempi di Moser e Baronchelli. Un anno da favola poi è sparito. Qualcuno se lo ricorda??


 
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