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Non hai fatto il login | Login Pagina principale > Dite la vostra sul ciclismo! > 100 anni U.C. Aretina & Convegno sul ciclismo giovanile (16-17 giugno)
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Autore: Oggetto: 100 anni U.C. Aretina & Convegno sul ciclismo giovanile (16-17 giugno)

Livello Greg Lemond




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  postato il 12/04/2007 alle 14:17
Per i cento anni dell'Unione Ciclistica Aretina, un'amica mi ha chiesto di darle una mano per l'organizzazione di un convegno. Avevamo pensato ad un convegno sul ciclismo giovanile, che affrontasse più o meno questi temi:

-Ciclismo e scuola. Sia dal punto di vista dell'introduzione nelle scuole della cultura della bicicletta (l'UC aretina propone già degli incontri nelle scuole che prevedono sia spiegazioni sul mezzo meccanico che prove pratiche per i bambini) che dello sport vero e proprio come alternativa a quelli praticati nelle ore di educazione fisica.

-I tecnici del ciclismo nelle categorie giovanili. Con particolare attenzione all'aspetto pedagogico più che a quello tecnico agonistico. (riguardo a questo ricordo alcune discussioni interessanti sul forum che proprio non sono riuscito a rintracciare).

- L'aspetto medico. I pregi ed i difetti di uno sport come il ciclismo durante il periodo della crescita.

Sono solo alcune idee di massima. L'aiuto che vi chiedo è quello di segnalare dei possibili relatori autorevoli riguardo a questi argomenti. Persone che abbiano nelle loro competenze tecniche ( o in un eventuale ruolo istituzionale che ricoprano) attinenza con questi aspetti del ciclismo. Naturalmente sono ben accetti anche consigli di altro tipo se volete.
Mi sono rivolto qui perchè sapevo che avrei certamente trovato risposte, quindi ringrazio in anticipo.

Per i moderatori: ho aperto il thread perchè non ho trovato niente di simile e, lo confesso, perchè ero molto interessato alle risposte e quindi volevo avesse visibilità. Se voi però, gli trovate una collocazione consona, potete spostarlo dove volete.
David.

 

[Modificato il 02/06/2007 alle 18:27 by Monsieur 40%]

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Livello Greg Lemond




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  postato il 13/04/2007 alle 17:41
Lo riporto in alto e circostanzio la richiesta.
Quello che chiedevo è innanzitutto la possibilità di ritrovare una discusssione che mi ricordo aver letto sul forum riguardo a questi argomenti. L'ho cercata ma proprio non l'ho trovata, quindi se qualcuno si ricordasse...
Inoltre, chiedevo alle persone che su questo forum hanno dimostrato sempre sensibilità verso questi argomenti, consigli, soprattutto sull'indicazione di qualcuno da contattare (anche di prestigio, posso esagerare mi hanno detto) per invitare come relatore al convegno. E poi, se qualcuno del forum si facesse avanti, magari invitano anche lui...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/04/2007 alle 17:47
Rinaldo,
ti cosiglio di contattare Morris.
Ha dimostrato più volte la sua competenza nel campo ciclistico e la sua attenzione ai giovani.
Tra l'altro porterebbe idee "eretiche" che potrebbero scuotere i partecipanti alla manifestazione.

 
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Moderatore




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  postato il 13/04/2007 alle 18:02
Rinaldo, io ti consiglio di contattare Morris e Janjanssen.
Se non hai le loro e-mail e nei loro profili non ci sono, contattami pure al mio indirizzo e-mail, così vediamo cosa si può fare.
Per il primo punto potresti anche provare ad interpellare la Fci, magari Renato Di Rocco, che s'è sempre dimostrato più che sensibile a quell'argomento, potrebbe venire in prima persona.

Adesso provo anche a cercare quel thread che t'interessava (ricordo anch'io qualcosa di simile).

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 13/04/2007 alle 18:43
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Rinaldo, io ti consiglio di contattare Morris e Janjanssen.
Se non hai le loro e-mail e nei loro profili non ci sono, contattami pure al mio indirizzo e-mail, così vediamo cosa si può fare.
Per il primo punto potresti anche provare ad interpellare la Fci, magari Renato Di Rocco, che s'è sempre dimostrato più che sensibile a quell'argomento, potrebbe venire in prima persona.

Adesso provo anche a cercare quel thread che t'interessava (ricordo anch'io qualcosa di simile).


Grazie Mario, la mail intanto te l'ho mandata.

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 15/04/2007 alle 13:52
scusami Rinaldo, ma secondo me manca un aspetto fondamentale, soprattutto se ci si rivolge ai ragazzini: "il piacere di andare in bicicletta", da soli o con gli amici che sia.
Da qui nasce tutto, dalle scampagnate, dalle sfide con i compagni a chi arriva primo a quel cartello o a quel campanile, dal personalissimo e intimo piacere di avere fatto per la prima volta 50 km o una certa salita che pareva fuori portata.

Solo chi ha dei genitori "spostati" sale in bici e s'iscrive direttamente a una squadra. Gli altri ci arrivano gradualmente, per scelta loro e non altrui. Come quelle migliaia di ragazzini che giocano a calcio per strada e poi diventano professionisti, insomma. Ma credo che tu queste cose le sappia meglio di me, mi stupiva soltanto il... buco.

Personalmente vado in bici per piacere, le mie figlie amano la bici solo perchè così sto un po' fuori dalle palle e non le stresso con i compiti:-)
Però occupandomi per lavoro di turismo e vacanze, posso assicurarti che questo è un tema forte a tutte le età.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 16/04/2007 alle 16:20
Riporto in alto questo thread, perchè ho finalmente una mezz'ora per poter rispondere a Rinaldo in Campo e vorrei che lo sapesse, nel caso passasse di qua.....

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 16/04/2007 alle 16:33
Grazie Morris! Sono qua, per la prossima mezz'ora, di sicuro.

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 16/04/2007 alle 17:45
Come qui è stato detto, il sottoscritto, pur amando il ciclismo in una misura anche superiore alle già tante altre discipline in un modo o nell’altro seguite, non ha una visione monocorde circa l’avviamento allo sport del pedale. Le ragioni sono molteplici e sono tutte a vantaggio del ciclismo, anche se, all’apparenza, possono apparire proiettate su più orizzonti. Qui ne ho parlato diverse volte, ed all’uopo allego i link che ho ritrovato, ma ce ne sono sicuramente altri….


http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=1141
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=2703
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=4392
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=5172

A schemi, qualche considerazione personale….

Il convegno, a mio giudizio, non può slegarsi, pur nel tema meramente attuale, dai 100 anni di storia dell’Unione Ciclistica Aretina. Il proselitismo sportivo, e quello ciclistico in particolare, nel corso di questo secolo, han subito significativi cambiamenti, solo in piccola parte collegabili alla operatività delle società di una Federazione sportiva.
Faccio un esempio fra i tanti possibili che andrebbero studiati dagli “uffici studi” federali, per riferimenti e processi simpatetici traducibili. Circa tre lustri fa, nel primo pomeriggio, i palinsesti televisivi iniziarono a proporre un cartone animato giapponese sulla pallavolo femminile. La serie andava ad integrarsi su altre logiche insistenti in campo sociale, relativamente alla figura della donna e del suo legame con lo sport. Le ragazzine, spesso abbandonate dal richiamo sportivo indigeno ai sodalizi, su cui continuava (e continua) ad imperare un ignorante maschilismo, trovandosi di fronte al video in orario tipicamente studentesco, tradussero quel messaggio in una messe di richieste verso la pratica della pallavolo, fino a sfondare ogni proiezione di crescita e cementare un caso europeo. Non è dunque un caso se la Nazionale Italiana, un tempo legata alle prestazioni delle bravissime, ma troppo isolate Benelli, Berbardi, Prati, Flamini ecc., s’è ritrovata un boom che ha poi partorito un titolo mondiale e la certezza di una posizione da top in questo sport.

La fotografia odierna del ciclismo ci mostra, a livello maschile, numeri risicati ed una conseguente ristrettezza di qualità, mentre, a livello femminile, si riscontra una crescita notevole, ma ancora ben distante dal poter considerare, come tangibile, la cancellazione di sport tipicamente per uomini.
I metodi di proselitismo continuano a ripromettersi su filoni che sono vecchi, molto vecchi, ed in questo campo, spesso, il rapporto con la scuola, si muove privo di figure che possono recitare ruoli pedagogici decisamente superiori. In altre parole, al contatto coi docenti e l’istituzione scolastica, ci vanno troppe espressioni di ciò che c’è ancora in elevata misura nel ciclismo: una cultura complessiva decisamente bassa o rozza, con figuri incapaci di parlare e di esprimersi. Quindi vecchie immagini e impreparati operatori….
Credo sia arrivato il momento di cambiare rotta con una proposta forte che parta dal mondo del pedale, ma che abbia come riferimento lo sport prima di tutto e, successivamente, il ciclismo, attraverso operatori preparati all’uopo, che sappiano anteporre la cultura, alla tradizione numerica. Avere 50 giovanissimi, anziché gli attuali dieci, dice poco o nulla se non si cambiano i presupposti di base sui quali alla bici si vogliono portare numeri, qualità atletiche e, soprattutto, una piena considerazione di sport appetibile, perché educativo, interessante nelle sue forme ludiche e coinvolgente negli orizzonti agonistici.

Un convegno come questo, non può non aprirsi ad una profonda riflessione su un momento essenziale come l’approccio verso i giovani, al proselitismo, alla pari dignità con altre discipline, ma per farlo deve, da una parte, non porsi il timore-paura di non farsi capire da chi nell’attuale risaputo ci vive e si spende, mentre dall’altra, deve saper imboccare una proposta forte, che si distribuisca verso le istituzioni.
Di fare una legenda-elenco di gimkane e di sciatti contatti con la scuola, poco serve al futuro, ed è un modo per sfregiare di sibillino una società centenaria.
Importante e significativo, invece, un convegno che voglia elevare i contenuti di un rapporto, con la volontà di lavorare affinché lo sport, nella sua integrazione col mondo scolastico, possa tradursi anche in una nuova frontiera per il ciclismo. Da qui dovrebbe nascere la proposta forte citata, in grado di portare sul mondo del pedale, attenzioni e vivacità culturali, oggi sconosciute attorno alle biciclette e che si potrebbe materializzare se, col peso dei suoi cento anni alle spalle, l’UC Aretina si facesse promotrice, in Arezzo, di un Liceo dello Sport come ramo di Scienze Sociali. Un nuovo indirizzo possibilmente pubblico e, solo in alternativa privato, in grado di focalizzare l’intero osservatorio provinciale, quindi non solo il mondo sportivo, ma lo stesso Ministero della Pubblica Istruzione. Utopia? Manco per idea. Il problema, ad Arezzo come altrove, è la poca volontà di provare a guardare un poco più in là del proprio naso….

Sui tecnici.
Come ho scritto ancora, è un esercizio di puro velleitarismo pensare che un tipo, armato di un semplice corso da primo, secondo ed anche terzo livello, possa definirsi Allenatore di ciclismo nelle sua interezza. Attraverso le poche lezioni alla base di quel diplomino, non raggiunge nemmeno il minino di un grammo della cultura che serve per essere degni di un ruolo che, riferito ad un giovanissimo, deve intingersi di pedagogia, psicologia, ed una notevole larghezza di conoscenza orizzontale sullo sport.
La Facoltà di Scienze motorie sforna nuove figure che, diciamolo pure, sono osteggiate dal vetusto mondo del ciclismo, oggi più che mai in mano a gente che nella guida dell’ammiraglia spende il proprio pezzo forte, che sa poco o meno di poco e che è siamese alla figura del medico (spesso zambottino o santone). Basta! Il medico faccia il medico, ed i tecnici o gli allenatori studino per diventare tali, perché lo stadio attuale, li vede ad un livello deprimente al cospetto degli altri sport.
E quindi necessario che il convegno metta l’accento su questa realtà, proponendo una via di uscita e conseguente miglioramento che non può non partire dal pieno riconoscimento delle nuove figure potenzialmente professionali che escono dalla Facoltà di Scienze Motorie e da una riconversione, a 360 gradi, dei corsi di Allenatore, da modificare a mo’ di scuola, con frequenze almeno tre volte superiori all’attuale e con una non scontata ammissione ad un esame, i cui esiti non devono essere scontati. Solo così si potrà diminuire l’impatto con l’imperiosa, vomitevole sudditanza ai medici.

Sui camici bianchi.
In sincronia con quanto sostenuto sopra, è ora che verso simili figure si ponga freno a quella che è l’assurda, stupida e cretina sudditanza del mondo del ciclismo. Basta con gli inchini, il senso di inferiorità e quei ringraziamenti a personaggi che solo, ripeto, solo nel ciclismo, possono permettersi di fare il bello e cattivo tempo.
Una buona metà dei problemi che possono coinvolgere il rapporto fra la crescita fisica di un ragazzino e la pratica sportiva, sono risolvibili senza l’intervento della figura del medico e nell’altra parte, questi, deve garantire di avere competenza e onestà di fondo nel non voler marciarci sopra, per poi dire: “lo dico io”.
Già il peso dei medici di base, si contempla come enorme, nel momento in cui una famiglia chiede consiglio sulla scelta di una disciplina sportiva per i propri figli. Nei due lustri circa, in cui sono stato direttore di una Polisportiva dai numeri colossali, capace di avviare o organizzare allo sport, in ogni stagione, attraverso i CAS (Centri di Avviamento allo Sport), oltre duemila giovani fra i quattro ed i diciotto anni, ho potuto appurare come, per fiotti di medici, l’unico sport, fosse il nuoto.
La motivazione semi-totale: "è lo sport più completo".
Basterebbe questo, per prendere con le molle la loro conoscenza….
Il nuoto è prima di tutto un servizio, poi può diventare uno sport (e le doti per non fare delle piscine un laccio che impedisce altre e più gratificanti possibilità in un ragazzo, si vedono presto se non subito), ma fra i tanti aspetti che rendono la motivazione di quei medici, perlomeno puerile, ve ne sta uno, immediato, che ci dice quanto non sia completa una disciplina, che non annovera spostamenti o inserimenti laterali……

Ho portato questa esperienza, perché non so fino a che punto taluni medici possano insegnare a degli operatori di sport, magari laureati a Scienze Motorie, che tipo di pregi o difetti, si possano creare, in un adolescente che pratica ciclismo. Azzerando il buon senso, che ci dice quanto sia importante per ogni essere umano l’attività motoria, non so fino a che punto esistano screening in grado di dirci con esattezza matematica, quanto vi stia di positivo e di negativo su una simile pratica nell'età della crescita fisica. Soprattutto in considerazione di un dato: ognuno è diverso dall’altro e le reazioni alle sollecitazioni, variano a da individuo ad individuo.
Un medico sportivo, contrariamente ad uno di base, lo sa bene e se è valido ed onesto, non formula disamine a mo’ di catena. Non potendo entrare sulla miriade di singoli casi, chiamato ad esprimersi, formula solo osservazioni di area, di possibilità, di casistica, tra l’altro premettendo che si tratta di tendenze, quindi da non prendere come leggi.
Il medico sportivo però, permettendomi una maliziosa osservazione, tende sempre ad aumentare la sua funzione e, spesso, crea degli indotti, i cui effetti ce li possiamo immaginare.
Ma questa figura è necessaria, sia chiaro, perciò in considerazione dei rischi che si porta presso, è importante sceglierla bene, sempre. Anche in un convegno, dunque.

Sui relatori
Sulle prime parti, avrei due nomi da suggerire: il prof. Maurizio Milanesi ed il prof. Franco Merni (che è anche medico sportivo).
Si tratta di figure, senza dilungarmi perché non ho tempo e devo scappare, che hanno esperienze e qualità che ho potuto appurare di persona.
Milanesi, docente, ed autore di un progetto per l’avviamento alla cultura della bicicletta e all’approccio agonistico al ciclismo per le scuole, vede ed inquadra il ciclismo a 360 gradi, grazie al fatto che è nato come studioso e come operatore su pista, ma ha nei suoi epigoni anche la strada, il ciclocross e la stessa mountain bike.
Merni è stato un valente metodologo, ed è uno che può coprire come pochi anche il ruolo di medico.

Fra i medici il nostro Janjanssen, se volesse, potrebbe dare una mano non indifferente al decollo del convegno, perché ha competenza, è animato da passione, non ha interessi, ed ha una qualità che riconosco a pochi fra i suoi colleghi: è dotato di un grandissimo buon senso. E poi, con quella firma, ha riassunto gran parte di quello che dovrebbero fare altri camici di fronte alle domande di taluni ragazzi e relativi genitori….

Un medico di cui mi fido e non solo perché amico, già conferenziere ai corsi per Allenatori e con me sul campo quando avevo squadre, nonché instancabile studioso, é il Dott. Tullio Valerio Mazza.

Infine, se la proposta di un Liceo dovesse interessare gli organizzatori, sarebbe necessario coinvolgere ulteriormente (perché fra i relatori ci dovrebbe essere a prescindere…) lo stesso Presidente della FCI Renato Di Rocco. Si tratta di una persona che ha la capacità di destreggiarsi fra Coni e Ministero come pochi dirigenti sportivi di questo nostro Paese.

Perdona gli errori, ma ho scritto veloce e di getto, con soventi telefonate di disturbo.

Saluti.

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 16/04/2007 alle 18:10
Originariamente inviato da Morris



Perdona gli errori, ma ho scritto veloce e di getto, con soventi telefonate di disturbo.



Credo di aver poco da perdonare e molto da ringraziare. Ora mi metto a leggere anche i thread che hai riesumato, poi nei prossimi giorni rispondo. Vediamo cosa viene fuori da questa cosa, quando la sottoporrò a chi di dovere. Vi terrò informati.
Ancora grazie. David.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 16/04/2007 alle 23:14
David, la proposta di un Liceo, tra l'altro, da una dimensione storica...ad uno storico traguardo, come il centenario....

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 17/04/2007 alle 22:09
Originariamente inviato da Morris

David, la proposta di un Liceo, tra l'altro, da una dimensione storica...ad uno storico traguardo, come il centenario....


L'idea è affascinante, non peregrina e chi meglio di te potrebbe esporla? Comunque, sperando nel loro funzionamento ed approfittando in modo selvaggio del tuo tempo, ti ho inviato un messaggio privato.
A Presto.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/04/2007 alle 13:21
leggo e rifletto.....

a stasera per due chiacchere qui.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 22/04/2007 alle 13:29
Originariamente inviato da janjanssen

leggo e rifletto.....

a stasera per due chiacchere qui.


Grazie per l'interessamento. Non mancherò all'appuntamento. Immagino che tu abbia ricevuto il mio messaggio privato di ieri sera. Ho avuto dei problemi al momento dell'invio e non ero sicuro di essere riuscito ad inviartelo. Ho dei dubbi anche sulla forma (praticamente l'ho inviato per sbaglio prima di ricontrollarlo, poi il portatile su cui stavo scrivendo ha esaurito la batteria) comunque credo che l'essenziale ci fosse.
Intanto buona Amstel, se la seguirai!

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 02/06/2007 alle 12:39
A questo punto credo di potervi ragguagliare sul convegno per cui vi avevo chiesto un aiuto. E l'aiuto è stato davvero fondamentale.

Il convegno si terrà sabato 16 giugno presso i locali della Borsa Merci, in Piazza Risorgimento ad Arezzo.

Questo il titolo: Il ciclismo giovanile. La scuola, la formazione dei tecnici, il ruolo del medico.

E questi i relatori e i titoli dei loro interventi:



Prof. Maurizio Milanesi (Docente di Tecnica ciclistica ai corsi di livello 1,2,3 della FCI) : Il ciclismo nella scuola

Dott. Maurizio Luzzi (Coordinatore del Gruppo di Lavoro del Settore Giovanile della FCI) :La promozione del ciclismo tra I giovani - una nuova strategia di intervento -

M.d.S. Dario Broccardo (Direttore Centro Studi FCI) : La formazione dei tecnici

Prof. Franco Merni (docente di Teoria e metodologia dell'allenamento alla Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Bologna) : Valenze educative e interdisciplinarietà nell'avviamento al ciclismo

Dott. Luigi Simonetto (Coordinatore del Servizio Sanitario Federale e presidente della Commissine Tutela della Salute della FCI) : Tutela della salute e supporto alla prestazione: ruolo del medico.


E' assicurata anche la presenza di Renato di Rocco.



Per ora non posso dirvi altro, se non ricordarvi che il convegno si inserisce all'interno dei festeggiamenti per i cento anni dell'Unione Cilistica Aretina 1907. Ben presto posterò anche il programma intero dei festeggiamenti ma per ora non posso anticipare nient'altro, finchè non ho la certezza. Vi dico solo che qualche sorpresa potrebbe esserci.

Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato e consigliato per questa cosa. In primo luogo Morris. E naturalmente vi invito tutti ad Arezzo. Il convegno prevede anche un dibattito finale, dunque, venite a fare tutte le domande che volete!!!

A presto per gli sviluppi.

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 02/06/2007 alle 15:31
Ottima scelta!
Conosco tutti i relatori, con alcuni sono pure in ottimi rapporti. Uscirà sicuramente qualcosa di buono. Spero che il convegno raduni molti operatori.
David, non mi devi ringraziare, ho fatto ben poco, se non dire quel che penso.

Ciao!

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 02/06/2007 alle 17:59
Originariamente inviato da Morris

Ottima scelta!
Conosco tutti i relatori, con alcuni sono pure in ottimi rapporti. Uscirà sicuramente qualcosa di buono. Spero che il convegno raduni molti operatori.
David, non mi devi ringraziare, ho fatto ben poco, se non dire quel che penso.

Ciao!


Ciao, il tuo apprezzamento mi fa un immenso piacere e credo che, senza rischiare di scivolare nell'adulazione, un ringraziamento fosse d'obbligo (devo confessarti che in alcuni casi, quando abbiamo contattato per la prima volta qualcuno, abbiamo fatto il tuo nome )

In effetti penso che andrà curata bene anche la parte che riguarda la promozione e gli inviti. Il successo dell'iniziativa credo che dipenda in gran parte anche da chi verrà ad assistere, visto l'argomento. Sarebbe un peccato parlare al vento e spero che almeno tutte le realtà ciclistiche giovanili locali siano in qualche modo presenti. Ci stiamo impegnando anche per questo.
E questo forum è anche un ottimo veicolo da questo punto di vista. Per questo non smetterò mai di ringraziare, di postare ogni novità e di rinnovare gli inviti!



 

[Modificato il 02/06/2007 alle 18:08 by Rinaldo in campo]

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Livello Greg Lemond




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  postato il 04/06/2007 alle 09:32
Intanto posso postarvi il logo dei festeggiamenti che Sergio Staino, ci ha REGALATO quando per caso lo abbiamo incontrato in una iniziativa pubblica svoltasi ad Arezzo. Il logo accompagnerà tutta la manifestazione e sarà stampato sulle magliette create per l'occasione.
A presto, come detto, per il programma completo!


 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 09/06/2007 alle 18:36
Eccomi con il programma completo dei due giorni di festeggiamenti.

SABATO 16 GIUGNO Borsa Merci, P.zza Risorgimento Arezzo

ORE 12.00
Inaugurazione della mostra 100 anni in bici in collaborazione con Ass. Eroica Ciclismo d' Epoca di Gaiole in Chianti.

ORE 16.30
Presentazione del libro di Pilade Romano Nofri Ciclismo e vita. Un secolo di storia e di sport attraverso il centenario dell'U.C. Aretina

ORE 17.00
Cerimonia ufficiale di conferimento della cittadinanza onoraria ad Alfredo Martini.

ORE 17.30
Convegno: Il ciclismo giovanile. La scuola, la formazione dei tecnici, il ruolo del medico.



Prof. Maurizio Milanesi (Docente di Tecnica ciclistica ai corsi di livello 1,2,3 della FCI):
Il ciclismo nella scuola


Dott. Maurizio Luzzi (Coordinatore del Gruppo di Lavoro del Settore Giovanile della FCI):
La promozione del ciclismo tra I giovani - una nuova strategia di intervento -

M.d.S. Dario Broccardo (Direttore Centro Studi FCI):
La formazione dei tecnici

Prof. Franco Merni (docente di Teoria e metodologia dell'allenamento alla Facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Bologna):
Valenze educative e interdisciplinarietà nell'avviamento al ciclismo

Moderatore: Antonio Mannori

E' confermata la presenza del presidente FCI Renato Di Rocco.

Alla giornata dovrebbero partecipare anche anche alcuni giornalisti di spicco del panorama nazionale di cui non posso fare i nomi finchè non avrò la certezza. Non nego che per quanto riguarda il convegno, avrei voluto proporre Marco Grassi o Mario Casaldi (altro che i giornalisti di cui ho sentito fare i nomi) per il ruolo di moderatore ma non mi è stato possibile...



DOMENICA 17 GIUGNO

ORE 9.00

Cicloraduno per le strade della città. Cicloraduno aperto ad adulti e bambini per le strade della città di Arezzo con partenza dal parcheggio dell'Arena Eden. E' prevista la distribuzione di gadgets ai primi 500 che si presenteranno (cioè a tutti, immagino)

A SEGUIRE
Premazione del concorso riservato alle scuole della Provincia di Arezzo, sul tema 'la Bicicletta', promosso dall' U.C. Aretina, dalla Federazione Cilistica Italiana e dal CONI comitato di Arezzo,

ORE 15
Trofeo del Centenario Gara ciclistica riservata alla categoria Giovanissimi. Ritrovo presso il parcheggio Arena Eden nel centro di Arezzo.

ORE 21.30

Dentro il suggestivo scenario dell'Anfiteatro Romano di Arezzo il nuovo esilarante spettacolo degli Avanzi di Balera Apocalypse subbèto



Questo il programma. Aspetto tutti quelli che di voi potranno intervenire. E' stato per me molto casuale essere coinvolto in questa organizzazione ma non vi nego che da quando ho iniziato ad interessarmene, la cosa ha cominciato a starmi a cuore. Ed anche a divertirmi, nonostante mi sia inevitabilmente dovuto scontrare a volte con la reticenza di qualcuno.
Vi aspetto. E soprattutto vi aspetta l'U.C. Aretina.
Credo che continuerò, se avrò tempo, ad aggiornarvi (e ad importunarvi) per tutto il corso della prossima settimana.

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 14/06/2007 alle 12:43
Meno due.
Come avrete capito scrivo per riportare su il thread....
Ieri sono andato a Gaiole in Chianti dove ci hanno gentilmente prestato qualche bicicletta "Eroica" Per la mostra 100 anni in bici. Si va dal 1910 agli anni '80. Uno spettacolo. Praticamete sono d'intralcio nell'allestimento della mostra. Non faccio che soffermarmi a guardare foto storiche delle vecchie edizioni del Giro del Casentino. O vecchie pubblicazioni (ho avuto tra le mani il depliant della prima edizione del 1910).
Non vi dico altro così chi vuole viene a vedere di persona...
David.

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 16/06/2007 alle 15:13
Ci siamo.
Se mi riesce faccio qualche foto poi così la posto!
Accorrete numerosi.

 

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  postato il 16/06/2007 alle 15:16
Originariamente inviato da Rinaldo in campo

Alla giornata dovrebbero partecipare anche anche alcuni giornalisti di spicco del panorama nazionale di cui non posso fare i nomi finchè non avrò la certezza. Non nego che per quanto riguarda il convegno, avrei voluto proporre Marco Grassi o Mario Casaldi (altro che i giornalisti di cui ho sentito fare i nomi) per il ruolo di moderatore ma non mi è stato possibile...


Avevo già letto, e pensavo d'aver risposto: grazie mille per la considerazione, veramente.
Sarà difficilissimo che io riesca a salire, ma se trovo un buco ci provo senz'altro.

In bocca al lupo per tutto!!

 

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  postato il 19/06/2007 alle 03:52
David, che ci dici?
Com'è andata?

 

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Livello Greg Lemond




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  postato il 19/06/2007 alle 12:17
Originariamente inviato da Monsieur 40%

David, che ci dici?
Com'è andata?


Vi faccio un resoconto solo ora perchè ho dedicato la giornata di ieri all'assoluto (o quasi) riposo. Ero stato coinvolto in questi festeggiamenti solo per il convegno ed ho finito poi, inevitabilmente, a contribuire a tutti gli eventi.
Intanto mi sono divertito ed ho persino imparato molte cose.
Se dovessi parlare solo del convegno non ci sarebbe da essere troppo soddisfatti. Come avevo avuto già modo di scrivere, la partecipazione degli operatori sarebbe stata importante quanto quella dei relatori e questo, purtroppo, non è avvenuto. Abbiamo forse sbagliato qualcosa nell'allestire il programma della giornata di sabato, poichè a fronte di una partecipazione massiccia di persone alla parte 'celebrativa', con la presenza di Martini, il ricordo della storia della Società, i riconoscimenti ad essa assegnati dalla Federazione, il convegno non ha ricevuto lo stesso trattamento.
Sapevo che non avremmo potuto aspettarci folle oceaniche di persone interessate ma speravo che almeno i tecnici più sensibili delle società del nostro territorio sarebbero stati presenti. Questo è accaduto solo in parte e quindi, nonostante le relazioni siano state tutte molto interessanti, diciamo che l'effetto non è stato quello sperato. Forse alcuni difetti nella comunicazione dell'evento e le resistenze di qualcuno troppo interessato solo alla mera celebrazione, sono stati i problemi. Credo che chi è ogni domenica è spalla a spalla con i dirigenti delle altre società avrebbe dovuto fare di più per convincerli che l'occasione era da cogliere e non lo abbia fatto a dovere.
Ero abbastanza deluso ma diciamo che alcune cose mi hanno rinfrancato. Anzitutto proprio parte di ciò che il convegno ha fatto venir fuori.
A livello promozionale, sono stato felice di verificare che alcune idee che avevano guidato l'organizzazione, andavano nella direzione giusta.
Il tentativo era stato quello di aprire, con l'occasione dei cento anni, l'orizzonte di questa società. Tentare di schiuderla anche ad altre realtà. E per fare questo abbiamo cercato di coinvolgere nell'organizzazione dei vari eventi, molte associazioni che avevano poco a che fare con il ciclismo.
Ho trovato riscontro a questo nelle parole di Maurizio Luzzi ad esempio, ma anche riscontri reali in persone che, prima di questi due giorni, mi hanno confessato che neanche sapevano cosa fosse l' U.C. Aretina.
Ma quello che mi ha tirato più su il morale è stata certamente l'opportunità di confrontarmi su questi temi e sul risultato del convegno, a cena con i relatori. Ringrazio per questo Morris per avermi dato l'opportunità di conoscere Maurizio Milanesi. La lunga, cordiale e divertente chiacchierata con lui a cena sulle resistenze a rinnovarsi del mondo del ciclismo, sul suo atteggiamento di chiusura e sui modi possibili di coinvolgere i giovani in tutto questo, è stata per me un toccasana.
Lascio i successi per ultimi.
Non avevo mai contribuito ad allestire una mostra e farlo è stato davvero entusiasmante. Non sarà stata un capolavoro ma è piaciuta molto e la cosa più bella era vedere che troppe didascalie non servivano. Bastava la presenza di quei due o tre avventori anziani che ogni volta che arrivava qualcuno si mettevano a raccontargli vita morte e miracoli di quelle foto e documenti.
Ho già detto della presenza e della cttadinanza onoraria ad Alfredo Martini. Non serve che vi dica che ogni volta che apre bocca lui, intorno si fa il silenzio, anche da parte dei bambini (c'era una schiera di ragazzini in divisa societaria accanto al palco, che cominciavano a dare segni di insofferenza. Ecco, sono ammutoliti anche loro).
Anche lo spettacolo finale di domenica sera è stato un successone.

A me rimane la stanchezza, il dolore a braccia e a gambe per le mille cose montate, smontate, movimentate.
Ma anche la soddisfazione di aver rimesso un piede in un mondo che avevo abbandonato completamente. Trovandovi persone grette a volte, è vero, ed in un caso punte di malvagità. Ma anche e soprattutto persone disponibili e collaborative. Chissà come andrà finire...
Questo un sunto breve e disordinato. Magari se mi viene in mente qualcos'altro lo posterò.

Grazie ancora a chi da queste pagine ha contribuito con i suoi consigli.

 

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