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Autore: Oggetto: Play safe

Livello Miguel Indurain




Posts: 676
Registrato: Jun 2005

  postato il 12/04/2007 alle 13:50
La vostra bici è sicura ?
....vibra in discesa ? ....è reattiva ma trasmette tutte le asperità del terreno ? ....è leggera ma non è stabile .........!

FONTE :
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2007/04_Aprile/12/ciclismo_gand_wevelgem.shtml

AUTORE :
Paolo Tomaselli


Nella corsa belga Velo si frattura la clavicola, paura per Petacchi e Sacchi Bici inguidabili, il ciclismo è impazzito Gand-Wevelgem: Casper cade e rischia la vita: 65 ritiri, 13 feriti, 9 in ospedale STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

La rovinosa caduta del ciclista francese Jimmy Casper alla Gand-Wevelgem (Omega)
WEVELGEM (BELGIO) - Scendere dal monte Kemmel è un po' come buttarsi a ottanta all'ora con la bici da una scalinata con il 22% di pendenza. Il pavé fa saltare il manubrio. Le borracce prendono il volo, colpa dei supporti in carbonio troppo rigidi. Una, due, tre, schizzano impazzite come palle da bowling e buttano giù come birilli i corridori che arrivano da dietro. Il francese Casper cade con la faccia, lasciando a terra i denti e rimanendo steso in una maschera di sangue, con naso e mandibola fratturati. Dopo di lui cadono rovinosamente altri cinque. Ed è solo il primo passaggio sull'unica, breve ascesa della Gand-Wevelgem. Al secondo appuntamento sul monte, venti chilometri dopo, la scena si ripete: questa volta a rullare sulle borracce sono Marco Velo (frattura della clavicola destra, due costole rotte, una frattura tibiale: salterà ovviamente il Giro), Fabio Sacchi (fortissima contusione al femore, ma niente di rotto) e Alessandro Petacchi, che, a differenza dei suoi due gregari, non riporta conseguenze ma danneggia la bici e non è in grado di ripartire: sul Kemmel le ammiraglie non possono infatti transitare.



Su 193 partenti si registrano 65 abbandoni, con 13 feriti, di cui nove ricoverati negli ospedali della zona con fratture a braccia e gambe. Per una corsa di 203 chilometri, in una bella giornata di primavera, non c'è male. «Siamo in Belgio — dice Petacchi —; queste corse sono così. Quando ho visto cadere Velo ho sbandato e sono finito sul ciglio del fosso. Non mi sono fatto niente, ma mi dispiace maledettamente per i miei compagni». Domenica scorsa nel Giro delle Fiandre la squadra di Petacchi aveva perso anche Zabel, per un'altra brutta caduta in una gara che ha rimandato a casa con il gesso sulla spalla sinistra anche Quinziato. Alla Milano-Sanremo aveva impressionato lo schianto di Moletta, che aveva sbattuto su un muretto dopo essere uscito in curva: per lui frattura al femore e stagione compromessa. «Ci sono troppe cadute, molti esagerano. Casper mi ha toccato da dietro e ho sbandato, rischiando grosso» accusa Pozzato. «Ci sono troppi corridori — rilancia Freire, terzo al traguardo —. Si parla tanto di ProTour, ma qui ci sono anche altre cinque squadre invitate e c'è troppo casino perché tutti vogliono stare davanti». «Questo è uno sport pericoloso nel quale si rischia anche la vita — replica il presidente dell'Unione ciclistica internazionale, McQuaid —. Ma anche con meno ciclisti in gara ci sarebbe la stessa bagarre. La tv contribuisce a drammatizzare molto le cadute, ma gli organizzatori non hanno colpe».
Tra gli scivoloni di una corsa maledetta c'è anche quella dell'intero clan Italia. Con Bennati fermato da problemi gastrici nella notte e Petacchi fuori strada, il migliore dei nostri, nel finale che ha portato al traguardo sei temerari con 15'' di vantaggio sul gruppo, è stato Luca Paolini, diciannovesimo. Dopo l'abbuffata del Fiandre (vittoria di Ballan e terzo posto dello stesso Paolini) nella settimana santa delle classiche del Nord è arrivato per noi il giorno del digiuno. In mezzo a tanti tonfi, c'è stato però anche spazio per una rinascita, quella della T Mobile, che ha conquistato la prima vittoria di peso dell'era post Ullrich con il ventiquattrenne tedesco Burghardt, al primo successo in carriera. Dietro di lui, il compagno Hammond, inglese. Una doppietta importante: il ricchissimo squadrone tedesco (quindici milioni di budget), dopo essere stato travolto dall'Operacion Puerto con il coinvolgimento di Ullrich, Sevilla e del d. s. Pevenage, ha intrapreso una strada completamente nuova, firmando con l'Università di Friburgo un rigido protocollo interno per la preparazione e i controlli antidoping. Per attuarlo, la T Mobile si è rivolta a molti corridori giovani e di seconda fascia, rimandando a data da destinarsi l'appuntamento con le vittorie di prestigio. Quel giorno invece è già arrivato ed è un buon segno.

Paolo Tomaselli

12 aprile 2007

 

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