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Autore: Oggetto: Figueras alla lampre-caffita!

Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/01/2005 alle 19:44
se ne e'parlato per mesi,tra conferme e smentite,e quello che sembrava essere il primo botto del ciclomercato2005,probabilmente sara'l'ultimo della stessa stagione,per una trattativa logorante,che ha incontrato ostacoli di varia natura!
e finalmente e'ufficiale,e'passato alla lampre l'unico campione italiano rimasto a piedi dal carro pro-tour,e che vi e'finalmente salito proprio mentre la stagione stava iniziando!
nella speranza che questo eccessivo ritardo della conclusione della trattativa,nn infici le prestazioni del talento napoletano,che al riguardo assicura di essersi cmq preparato al meglio,anche perche'le classiche di primavera nn sono poi cosi lontane,il super-team italiano completa in modo perfetto un'organico gia'molto completo,con l'unico neo,cmq credo credo previsto e programmato in un'ottica di squadra incentrata su grandissimi capitani per le corse a tappe,della mancanza di un leader per le volate di gruppo,ma che sara'cmq faro in buona parte delle corse pro-tour!

 

[Modificato il 11/01/2005 alle 19:46 by Pirata x sempre]

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/01/2005 alle 03:44
Di fronte all'arrivo di Figueras nella medesima squadra di Cunego e Simoni, qualcuno potrebbe dire.....: fra i due litiganti il terzo gode.
Mi auguro che il proverbio vada a sciogliersi come tanti altri, non già per avversione verso Giuliano, ma solo perché vorrei (anche se sarà molto difficile), che la stagione 2005 della Lampre Caffita, fosse prodiga di successi.
D'altronde a ben guardare, Figueras non darà troppo fastidio a Gilberto e Damiano nei grandi giri, perchè non lo vedo tagliato per questi tipi di corse. Può essere un riferimento per i due semmai, ma non credo possa rimanere nelle posizioni di vertice della classifica al punto di raccogliere vantaggio da un eventuale litigio dei due leader. Il motivo? Ha pedalato con troppa intensità cercando sempre il risultato massimo nelle categorie giovanili, fino al punto di perdere brillantezza e deteriorare in parte le sue indubbie doti. Essere il numero uno Under 23, se non vogliamo prenderci in giro, nel ciclismo conta meno che in altri sport. Sono i professionisti che ti danno spessore e storia, il resto è solo apprendistato: oggi tanto più di ieri, vista la diversa tipologia e l'esasperata specializzazione che anche questo sport sta assumendo. Con simili atteggiamenti nelle categorie minori (fra le quali ci stanno anche gli Under), solo chi ha specificità eccellenti al 99° percentile, riesce a sfondare compiutamente anche tra i prof. Bugno, ad esempio, iniziò a pedalare fra i giovanissimi (categoria di una pericolosità unica, se il bambino, o ragazzino, fa solo ciclismo), ed ha fatto del pedale il suo sport-tutto, ma aveva dalla sua una potenza devastante, con dei muscoli dorsali in grado di stendere un bufalo. Quella è stata la sua salvezza. La storia del ciclismo, come anche dalle pagine di Graffiti cerco di dimostrare, é piena di talenti distrutti prima di arrivare nella "elite vera": i professionisti. Il giovane passaggio di Giuliano, lo ha solo in parte salvato, il resto è avvenuto faticosamente e non ancora completamente, attraverso un lungo lavoro di apprendistato, sia fisico che, soprattutto, mentale. Non dimentichiamo mai che da juniores, quando Figueras apriva il "gas" lasciava tutti sul posto, come Palumbo (due maglie iridate junior che sono servite solo alla sua distruzione psicofisica) e non è facile ritemprarsi alla constatazione che nel ciclismo vero non si è più così, anzi. Giuliano, tra l'altro, non ha potuto costruirsi quelle fasce muscolari a cuscinetto di quelle ciclistiche. Non ha per intenderci le "riserve" di Cunego, che ha iniziato tardi con la bicicletta, dopo essersi fatto una base sportiva che, alla lunga, sarà la sua eletta peculiarità. Ribadisco, guardate le gambe di Cunego e vedrete una diversità che la fisiologia elegge a pregio. Con soggetti, certo pedalatori di talento come Figueras, la crisi nella terza settimana è troppo possibile, per pronosticarli adatti ad un grande giro. Secondo me, invece, Giuliano può diventare un notevole protagonista delle gare di un giorno e di molte classiche. Ha dalla sua il guizzo per inserirsi nelle fughe, lo scatto, la tenuta (il giorno che proverà con convinzione, si scoprirà pure finisseur) e la possibilità di fare persino differenza in tutte le salite, muri compresi, presenti nelle classiche. A tutto questo aggiunge una velocità di nota, soprattutto se capirà completamente il suo grande potenziale. Ecco, io userei Figueras come elemento di peculiare portata per la primavera, quindi come “specchietto per le allodole” nei grandi giri.
Sono invece convinto che la non presenza di un grande velocista sia una fortuna (o una giusta scelta) per la Lampre Caffita. Come dice Giuseppe, per un simile squadrone può apparire un neo, ma alla fine sarà solo un bene. Oggi, trovare dei velocisti che da isolati, si sanno destreggiare fra i treni, è come cercare l’oro fra le favelas. Al mondo c’è solo Mc Ewen che si distingue in senso vincente, gli altri della tipologia, sono dei piazzati. Martinelli, non avrebbe potuto mai togliersi una costola della squadra per fare un treno degno per il velocista. Meglio così. Di materiale umano per eleggersi a squadrone la Lampre Caffita ne ha a iosa. I problemi di coesistenza e di anime parallele all’interno del team, però ci sono e sono quelli sui quali il “tessitore” di Rovato, dovrà giocare un ruolo davvero di grande spessore.

Morris

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 12/01/2005 alle 11:11
c'è anche da dire che Figueras è un'esponente di una generazione di mezzo che una volta sbarcata tra i professionisti, si è trovata a rivaleggiare con due generazioni di fenomeni: prima quella dei '70-'71, poi quella degli '80-'81 (mentre i '70 non ne vogliono ancora sapere di cedere il passo).
Per cui i Figueras, i Palumbo, i Commesso, i Sironi, gli Sgambelluri e i Di luca, se tra i coetanei dominavano, hanno poi trovato gente, più vecchia o più giovane, comunque molto più forte.
la principale eccezione a questa tendenza è stato bettini, che probabilmente da dilettante ha corso con maggiore criterio, risparmiandosi x il ciclismo che conta

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 12/01/2005 alle 11:43
ottimo colpo per la lampre-caffita, e penso sia stato raggiunto l'accordo sulla base di una richiesta-imposizione al corridore di fare il capitano nelle clessiche di primavera e in generale nelle corse di un giorno: ce ne manca un altro nelle corse a tappe e poi si fanno gli attentati notturni nelle camere!!
Non so pero' quanto possa essere vincente su quei terreni sui quali non mi pare abbia mai fatto granche'. E' pero' altrettanto vero che dalla sua esperienza in Mapei ad oggi e' un altro corridore e negli ultimi anni con la panaria e' stato fuori dal grande giro.
Vedremo come sapra' reggere il peso della responsabilita' visto che una squadra cosi' forte potenzialmente tutta per lui non l'ha mai avuta.

P.S. X Pirata. Abbiamo discusso sulla possibilita' di facce nuove come capitani alle classiche per la lampre-caffita, temo che ora sia tutto cambiato... pazienza!

 

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Pedivella rovente

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/01/2005 alle 12:07
certo sicuramente figueras sara'la punta di diamante in primavera'ma direi che con pieri(per la roubaix),bennati(per la sanremo),bortolami(per fiandre e roubaix),figueras(per le classiche delle ardenne),cunego(se alla freccia,che gli costera'la riconferma al trentino,aggiungera'la liegi)e mazzoleni,corridore completo per un po'tutti di questi percorsi,oltre a gregari di ottima qualita'come glomser,commesso,bonomi e petrov,oltre a magari lasciar franzoi libero di seguire il suo sogno alla roubaix direi che la lampre diventa un vero e proprio squadrone anche per le classiche,inferiore giusto forse alla quick-step,ma subito insieme a rabobank e discovery,ed appena prima della lotto,della liberty e con bossoni,cancellara,petacchi,flecha e kirchen e pellizotti,backstedt,garzelli,cipollini e garzelli anche delle"nostre" Fassa Bortolo e Liquigas!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/01/2005 alle 15:56
Ciao Morris, le tue parole sono musica, sai benissimo che le condivido integralmente, soprattutto per gli aspetti "filosofici" che riguardano il dilettantismo, e concordo con te e Giuseppe che l’assenza di un velocista può essere un neo o addirittura una necessità vantaggiosa.
Su Figueras concordo apertamente ma aggiungo il sospetto che non possieda grande tempra emotiva, temo che possa avere sentito eccessivamente il peso della responsabilità nel passato e che possa accusarlo tuttora (per certi versi come Eddy Mazzoleni, un campione mancato).
Anche se dubito che la sua carriera possa offrire una svolta radicale ritengo come te che abbia le carte in regola per ambire ad un successo nelle classiche, magari non da subito ma dopo avere fatto adeguata esperienza.
Ciao!

Ps Nel 2003 anche Petacchi ha vinto più di una tappa in stile McEwen, spesso con l’australiano sgomitava per prendere la ruota di Zabel.
Nel 2004 AleJet e Ferretti hanno preso la strada del "treno a tutti i costi", e credo che lo spezzino abbia lavorato moltissimo sulla potenza perdendo in agilità e resistenza.
Vorrei dire che la Sanremo e le prime tappe del Tour sono state la conferma delle mie sensazioni, ma si potrebbe trattare di semplici coincidenze.
Penso che per Petacchi sarà difficilissimo mettere in carniere la Sanremo, ma spero di sbagliarmi.

 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 12/01/2005 alle 23:15
Una cosa non ho chiara. La "Carta etica del PRO TOUR" ha validità retroattiva oppure no?
La LAMPRE CAFFITA che ha ingaggiato FIGUERAS (sentenza di colpevolezza e pena già scontata), può farlo partire nelle prove PRO TOUR?
Grazie!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/01/2005 alle 23:37
la carta pro-tour,caro roberto,non sara'retroattiva,anche perche'senno'i danni che avrebbe fatto erano incalcolabili...ullrich ed armstrong compresi!
almeno ha salvato la faccia,nn partendo di nuovo con i figli e figliastri fatti in passato...di luca docet

 

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Giuseppe Matranga

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  postato il 13/01/2005 alle 02:03
Da quest'altra foto fatta a Franzoi nel giorno del Tricolore ciclocross, si possono notare anche le bande rosse laterali (che richiamano un po' la Saeco):


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/01/2005 alle 20:21
e come sempre nn poteva mancare puntualissima l'intervista del nostro roberto al campione napoletano...dove si scopre che di fatto nn ha mai avuto trattative in corso con altre squadre ma che e'stato invece durissima l'interpretazione della nuova carta etica pro-tour al quale e'dovuto il clamoroso ritardo di conclusione di un matrimonio gia'concordato da mesi!
sappiamo inoltre che nn fara'il fiandre,dove a questo punto la squadre puntera'forte su pieri,bortolami e mazzoleni,ma cerchera'invece di presentarsi al top per le prove delle ardenne(oltre a cercare di infuocare la sanremo e sottrarla alle ruote veloci),dove dividera i ruoli di capitano proprio con cunego!lo vedremo poi al giro,con le vesti di gregario di lusso,formando con mazzoleni una coppia straordinaria,unica,che potrebbe risultare determinante per la vittoria finale(tocchera'vedere come rispondera'la csc)e nell'ottica di un finale di stagione all'altezza potrebbe provare a far classifica,magari insieme a simoni,alla vuelta2005!
la cosa che mi ha impressionato di piu'e'il suo nn cercare alibi per la prossima stagione...come se si sentisse sicuro,maturo e pronto per tornare ad essere quello splendido campione che era tra gli under23 e che nel professionismo si e'visto solo a sprazzi...lo speriamo tutti!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 16/01/2005 alle 23:10
L'ottimo Roberto Sandrelli, ha arricchito il sito con un'altra sua perla, stavolta con uno zoom su un corridore che dobbiamo attendere con interesse, perchè quella che sta per iniziare, sarà la sua stagione di verifica più peculiare.

Sono altresì d'accordo con Aranciata circa l'emotività di Figueras e credo sia stato proprio questo l'aspetto più curato nella sua permanenza alla corte di Reverberi. Ovvio che persistano ancora delle incognite. Vedremo in primavera, soprattutto sulle Ardenne. In Italia aspettiamo un corridore con caratteristiche il più possibili vicine a quelle di Bartoli e Giuliano, pur non avendo l'esplosività di Michele, può e deve puntare ad avvicinarsi al grande toscano.

A proposito di Bartoli, il suo ritiro mi è parso un po' affrettato. Personalmente avrei aperto la stagione 2005, con un'idea fissa ed unica: la Parigi Roubaix, una prova alla sua portata. Se è giunto alle conclusioni di mettere il punto, evidentemente la sua testa non ne voleva più sapere dell'agonismo. Un peccato, ma rispetto la sua decisione e mi sublimo nei ricordi di quelle autentiche imprese che ci ha fatto vivere, vedere e toccare nelle classiche belghe.

Una nota su Petacchi, vista la giusta sottolineatura di Aranciata.
E' vero, "Jet" prima di ereditare compiutamente il treno di Ferretti, si arrangiava da solo negli sprint esattamente come Mc Ewen, ma era un super con un'abilità non comune. Se non sei così, negli sprint di oggi, coi treni di oggi, nelle "corse veloci" di rango (quali sono le tappe dei grandi giri)non esci vincente (a parte pochissimi casi).
E' vera inoltre la peculiarità del lavoro sulla potenza che ha svolto con Ferron (altra sottolineatura di quella volpe d'Aranciata), ma Alessandro non ha perso una delle sue qualità del DNA, la punta di una formidabile velocità. Chi è così però, non avrà mai una volata lunghissima e questo aspetto si a va ad aggiungere in maniera determinante ad un eventuale debito di resistenza. Il Petacchi di Tours e di Sanremo, avrebbe anche potuto vincere, se non avesse fatto la volata uguale ad una delle tante tappe vinte nei giri di questi ultimi due anni.
Cosa voglio dire?
Secondo me Alessandro può vincere sia a Tours che a Sanremo e, forse, persino la Gand Wevelgem, ma deve ragionare nello sprint decisivo, come faceva quando era costretto ad inventarsi volate alla Mc Ewen, sfruttando la sua punta enorme di velocità, stando coperto il più possibile alla ruota di un collega leader. Non deve fare volate di testa lunghe: deve uscire alla fine, come fece due anni fa nella prima tappa del Giro d'Italia ai danni di Cipollini in maglia iridata.
Non penso possa vincere una classica come la Sanremo o la Parigi-Tours, ovvero corse più tirate di quanto non siano le tappe dei grandi giri, col fare tipico di questi anni.
Alessandro, dell'era moderna, è certamente il velocista che ha raggiunto la maggior punta velocistica, ma non ha nei suoi cromosomi la lunghezza o permanenza alla velocità di un Cipollini.
Tradotti su pista: Mario sarebbe stato un grande chilometrista, mentre Petacchi più uno sprinter di vecchio stampo, ovvero una figura estinta, da quando gli ormoni hanno imputridito la fantasia che fu di Maspes, Harris, Van Vliet, Scherens, Plattner, Morelon ecc, per farne una prova interamente basata sulla potenza (degli ormoni anche se i francesi si incazzano!).

Su Mazzoleni, ancora una volta la battuta di Aranciata è azzaccata. Costui è il classico esempio di gregario super, capace di trasferire sugli altri quelle doti che non riesce a donare a se stesso. La storia del ciclismo è piena di personaggi di tal tipo, ed Eddy è, del pedale odierno, probabilmente l'esempio più lampante. In Italia sicuramente.

Morris

 
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  postato il 17/01/2005 alle 00:10
Innanzitutto, caro Morris, tocca togliere a Roberto/frateroby la "parentela" con la Stefania del cinema nostrano e riconsegnare la paternità del cognome alla famiglia Sardelli.

Detto questo, non posso che essere d'accordo con voi, anche sottolineando come, a volte, le figure più importanti per un uomo come possono essere la moglie, i figli, la famiglia, vanno ad intaccare un sistema nervoso che, ovviamente, si trasferisce nel proprio lavoro. Sintomatica da questo lato è la parabola di Montella, tornato quest'anno a far decollare il proprio "aereoplanino", e mi fanno pensare anche le parole di Giuliano che richiama la morte del padre prima e la malattia della madre poi.

Tante volte i campioni dello sport tendono a perdere una dimensione umana per una sorta di tornaconto d'immagine che non sempre sono loro a chiedere: l'intervista del sempre più ottimo Roberto mi fa riflettere su questo lato.

Ben vengano dunque i successi del napoletano col nuovo team, ci dimostri che può essere un vincente di razza, ma soprattutto non si tolga quella caratteristica non comune del riconoscere i propri errori e la prontezza nel rialzarsi e ripartire a testa alta.

30 per Figueras al primo esame, quello orale. Speriamo che con quello "pratico" raggiunga la lode.

Mario

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2005 alle 01:08
Ciao Morris, le tue osservazioni su Petacchi sono condivisibilissime (per me sono verità) ed a ben guardare racchiudono una prospettiva inquietante.
Quale? La nazionale che si giocherà il mondiale a Madrid, salvo cambiamenti dell’ultim’ora, punterà tutto su Petacchi.
Ma Ballerini gli costruirà un treno in stile Fassa/Ferretti, con quattro o cinque passisti a tirare per ricucire le fughe e gli altri a fare il trenino finale? (come a Zolder diciamo).
Oppure costruirà una nazionale più aperta, che possa anche spiazzare le contromosse avversarie, affidando a Petacchi giusto quei due compagni sufficienti a condurlo fino alla cosiddetta "ruota migliore", perchè poi se la possa giocare con astuzia?
Nel primo caso, poichè condivido le tue osservazioni, temo che Petacchi finirebbe "fregato" (perchè non ha le caratteristiche di Cipollini), tanto che io ho pronosticato Allan Davis campione del mondo, ma di passisti veloci superiori allo Spezzino nelle corse di lunga gittata ce n’è più di uno (Boonen, Freire, O’Grady, e nonno zabel non gli è inferiore).
Il secondo metodo, sulla carta il più pericoloso e aleatorio, nel caso di Ale Jet offrirebbe paradossalmente le maggiori garanzie.
E chissà che Petacchi non passi alla storia come colui che non ha saputo dare seguito all’impresa di Re Leone, cercando di vincere allo stesso modo pur essendogli differente.
La cosa buffa è che il Petacchi di OGGI se si fosse trovato a Zolder come avversario, e fosse riuscito a scalzare McEwen dalla ruota del toscano, probabilmente sarebbe uscito ai 50 metri finali fulminando Super Mario.
Credo che al proseguio della carriera di Petacchi possa nuocere decisamente il confronto storico con Cipollini, credo che lo spezzino lo soffra e cercherà di vincere le corse vinte in passato da Mario, affrontandole probabilmente nel modo sbagliato e vincendo molto meno di quanto potrebbe (tantissimo).
Speriamo che il nuovo anno ci consegni un Petacchi più versatile, un po’ fuori dagli schemi, anche se non mi piace il fatto che abbia già escluso il Tour dalla lista dei suoi impegni nel 2005 (il kilometraggio delle tappe francesi costituisce la migliore palestra per chi voglia ambire a conquistare le classiche per passisti veloci).

Su Figueras: è vero, è un coridore che ricorda Bartoli (fatte le dovute proporzioni) e spero che abbia scacciato i fantasmi del passato.
Il passaggio dell’intervista di Sardelli dove Giuliano racconta: << Gli ultimi anni alla Panaria è stato un po' diverso perché la squadra puntava sempre sul sottoscritto per cui in tutte le gare alle quali prendevo il via dovevo essere competitivo. Questo, se per un certo aspetto poteva sembrare circostanza positiva, dall'altro comportava che non raggiungessi mai una condizione ottimale al cento per cento >> mi spinge a pensare che il corridore non abbia valide doti di recupero quando debba affrontare una stagione a tutto campo e che per questo motivo, se centellinato e gestito con parsimonia e oculatezza, le sue caratteristiche potrebbero farlo brillare in alcuni obbiettivi ben delimitati (appunto Ardenne e Lombardia).

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/01/2005 alle 08:40
Di corsa per fare ammenda!

Innanzitutto, caro Morris, tocca togliere a Roberto/frateroby la "parentela" con la Stefania del cinema nostrano e riconsegnare la paternità del cognome alla famiglia Sardelli.


Se rileggessi ciò che scrivo, certe toppate ridicole non vedrebbero la luce, ma non lo faccio mai. Brutta abitudine.
Mi scuso profondamente con Roberto e ringrazio Mario per aver reso la mia "cavolata" un bel quadretto comico...

Un abbraccio!

Morris

 
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  postato il 17/01/2005 alle 15:39
IMMENSO Morris!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/01/2005 alle 15:50
tornando alle vostre riflessioni sulle caratteristiche di petacchi,e sulle concrete preoccupazoni in ottica mondiale,premettendo che mi trovo d'accordo con tutte le vostre considerazioni,basta pensare alle difficolta'che incontra lo spezzino quando si trova a fare una voltata lunga,ma lanciata a velocita'nn adeguate(problema che si e'pesso ripetutto all'ultimo tour)rafforzo la mia idea che un cipollini capace di tornare splendido velocista,seppur magari nn piu'il migliore come prima,sarebbe tranquillamente capace di accellerare l'andatura in un'eventuale volata mondiale e di tirargli la volata fino a cento metri dall'arrivo ed anche meno(stile martinello con supermario a meta'degli anni novanta)di modo da facilitare il compito dello spezzino riuscendo a riproporre un tipo di volata da "succhiaruote" evitanto pero'i grossissimi rischi che si corrono nel dover limare e tenere le ruote veloci...

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/01/2005 alle 00:01
Ciao Pirata, sul piano tecnico sono d’accordo con te.
Ma la questione diventa: un Cipollini competitivo accetterebbe mai di mettersi al servizio di Petacchi?
E un Petacchi fuoriforma si metterebbe al servizio di Cipollini?
Alcuni passaggi dell’intervista a Pozzato mi fanno dubitare di tutto ciò.
Senza dimenticare che Ballerini ha spesso seguito la politica della quiete nel pollaio, lasciando a casa i "galli" di troppo.
Ritratterà il proprio credo?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/01/2005 alle 11:44
e'vero aranciata ma credo che questo sia il mondiale in cui dover rischiare:gli over 35 fagnini e lombardi,il buon velo sono cmq delfini molto inferiori ai davis,agli hondo o ai valverde e quindi "costringerebbero"petacchi a limare qualche ruota veloce e fare un tipo di volata che erano il suo pane fio ad un paio di anni fa,dipendendo pero'solo dalle sorti degli altri....per esempio penso a mcewen,la ruota migliore,che potrebbe mettere uno tra davis e o'grady alle sue spalle onde proprio evitare questo rischio,o la stessa cosa la germana con pollack etc.!
ora quello che spesso si e'rivelato un limite del ballero,il suo nn saper rischiare di perdere una corsa,potrebbe a madrid diventare un punto di forza visto che certamente franco preparera'un'eventuale volata a puntino,cercando di evitare questi rischi,ma comandando la corsa come sempre fatt in questi anni!mario dal canto suo gia'a verona ha lasciato intendere che sarebbe pronto a restituire il favore che petacchi gli ha fatto a zolder,e considerando che forse l'unico che saprebbe tiragli discretamente la volata,bettini,si dannera'alla ricerca di far saltare il banco,credo proprio che stavolta il ballero nn potra'evitare di rischiare in uno dei due sensi(tecnico o caratteriale)come gia'troppe volte ha fatto!

 

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Giuseppe Matranga

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