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Autore: Oggetto: Un thread di conforto, vecchio di quasi 2 anni ma....

Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 01/04/2007 alle 13:44
oringinariamente inviato da Morris in un altro thread
Non sono un medico e qui ci sono medici anche famosi che, meglio di me, potrebbero consigliarti. Io sono figlio dell’esperienza in tante discipline sportive, di tanti atleti e tecnici coi quali mi sono rapportato, della passione e degli studi da autodidatta svolti essenzialmente per non farmi prendere per i fondelli dal mondo che mi circondava. Quello che ho imparato, visto e letto, mi è servito, se vuoi, per svolgere meglio il ruolo che mi sono trovato, sovente e giocoforza, a recitare: quello dello psicologo accanto all’atleta e agli allenatori. I miei studi scolastici andavano verso ben altri indirizzi, ma la vita mi ha portato qua….. Ciononostante, non mi sottraggo alla tua domanda, anche perché credo di essere in grado di risponderti e poi, se dirò cavolate, ci sarà sempre qualche medico, qui, che mi potrà correggere. Il tuo ematocrito è veramente molto basso. E’ pur vero che hai, se non erro, diciassette anni, un’età dove l’organismo è ancora in evoluzione, ed il dato citato è più ballerino di quello che solitamente è. All’incirca, la tua emoglobina è di poco superiore a 13 g/dl, ovvero ai limiti di quel quadro anemico, che si definisce non già dal numero di globuli rossi come comunemente si pensa, ma proprio dalla consistenza di quella proteina nel sangue. L’anemia insorge quando i valori di emoglobina sono inferiori a 13 g/dl nell'uomo e 12 g/dl nella donna. Gli sportivi sono soliti imbottirsi di ferro per paura di raggiungere questo status (che ha una tipologia molto varia e non facile da stabilire in quanto a connotati) e, molto spesso, proprio su questo dato, fanno leva i medici imbroglioni, ovvero quelli che tendono ad abituare l’atleta all’assunzione esterna di sostanze frequentemente non necessarie. Il tuo emocromo complessivo potrebbe essere assai più chiaro per capire se il tuo ematocrito, è solo un fatto dettato dalla superfatica o c’è altro. Comunque, se il tuo medico non ti ha prescritto nulla, significa che il tuo dato, o è il tuo naturale (penso proprio di no), oppure è legato ad un fatto occasionale, come, appunto, una situazione di grosso stress. Ed è il tuo medico che dovrà valutare, attraverso lo studio dei tuoi dati, se la sideremia, la ferritina e la trasferrina, sono a dei livelli tali da consigliare una integrazione con ferro. Così, da ciò che hai riportato, potrei dirti di sì, ma sappi che ogni integrazione con ferro non deve considerarsi un’abitudine sulla quale ci si va ad appoggiare ogni volta che insorgono problemi come potresti avere tu, in questo momento. E’ solo Subsonico che può aiutarsi, imparando mentalmente a far convivere lo sport (che deve continuare a fare), con quei riferimenti fisici che, probabilmente, non saranno mai quelli di un superdotato. Ora, prima di tutto riposati, mangia quello che ti pare senza mescolare carboidrati e carne (consuma quella rossa a belle bistecche, con limone spruzzato sopra) e, soprattutto, senza abusare di queste licenze. Questa condotta alimentare, per te, potrà andar bene molto a lungo, se non hai problemi di peso e la tua plicometria (percentuale di grasso corporeo), non è a livelli di guardia. Se poi il tuo dottore ti prescriverà un’integrazione di ferro, quando, fra un mesetto riprenderai gli allenamenti, lo dovrai fare con molta accortezza, ma è necessario che ne sia convinto anche il tuo direttore sportivo, o, meglio ancora, affidarsi pure della consulenza, raccontando tutto quello che hai fatto in passato in termini di allenamento, nonché presentare il tuo emocromo, ad un insegnante di Educazione Fisica.
Caro Subsonico, sia chiaro, non sei grave e non ti devi allarmare, ma cercare di concepire lo sport, come un traguardo per il solo piacere di praticarlo in convivenza con lo studio.
Agonisticamente un consiglio te lo do, ed è per me un piacere, anche perché, sono convinto, che alla fine ti gratificherà. Dal tuo livello di ematocrito, anche se la sua naturalità è certamente di qualche punto superiore all’attuale, si può evincere una tua difficoltà nel recupero. In sostanza c’è una parte del pianeta ciclismo che ti creerà sempre qualche grattacapo. Nello specifico, sarai uno che in una giornata può arrivare molto in alto, ma farà fatica a ripetersi nei tempi ristretti.


Potevo essere un pazzo assassino, un pervertito, un leghista o semplicemente uno "elemento di materiale organico atto a galleggiare". E credo che in pochi avrebbero risposto con tanta accoratezza ad una domanda così fuori dalla propria sfera personale come in questo vecchio topic.
Allora avevo 16 anni ed ero un ragazzo abbastanza demoralizzato. Il ciclismo era una delle poche cose che mi faceva sentire vivo, e quando seppi di avere l'ematocrito a livelli disastrosi, mi crollò il mondo addosso. Nonostante l'appoggio onesto e spassionato (non morboso!) di mio padre (che sottolineo, ha più o meno la tua età, caro Morris!) non riuscivo a risolvere quella situazione, per cui dovevo ringraziare un "piccolo oggetto tondeggiante non troppo intelligente" di allenatore che vedendo il mio ematocrito a 41 in gennaio non ha battuto ciglio nè mi ha allarmato (e non mi seguiva nemmeno negli allenamenti ne mi faceva seguire da altri, praticamente facevo tutto da solo!!), che stamattina ho rivisto dopo parecchio tempo e a stento mi salutava.
Dovevo rimanere fermo, ma tanta era la voglia e la noia che mi allenavo con gli esordienti (ce n'era anche uno bravo, di cui però non ho sentito più parlare, tale Pagone) e alla fine, sul calare di agosto, mi piegai alla volontà della sorte ed appesi la bici al chiodo.
Settembre ed ottobre passarono tristi. Passavo i miei pomeriggi facendo finita di studiare e di dormire. Può sembrare strano, ma quando smisi di correre studiavo meno di prima, ero troppo svogliato per qualsiasi cosa.
Arrivai al punto che mia madre, che aveva sempre guardato di cattivo occhio i miei tentativi sportivi, vedendomi in quello stato, arrivò a dirmi: "Muoviti e vatti ad iscrivere in palestra, insomma fai qualcosa".
Effettivamente fu utile. L'anno passato in palestra contribuì a trasformare il mio fisico piccolo e gracilino in qualcosa di più conosono all'attività sportiva. Ma a maggio il mio istruttore, una persona seria e allenata come ne trovi poche nelle palestre, mi annunciò il suo abbandono per divergenze con l'amministrazione. Vedendo chi restava, pensai che non valeva la pena di continuare in palestra.
Così quest'estate mi capitò di rileggere questo topic. Leggendo le parole evidenziate, e sentendo un mio amico che mi invitava ad iscrivermi in una società di atletica, feci 2+ 2 e pensai: ne vale la pena.
Ovviamente, data l'eredità che mi avevano lasciato le 2 ruote, cominiciai a fare mezzofondo in questo ottobre. Trovai un allenatore discreto, che si curava di me nonostante i mille impegni (gestione di una palestra e allenatore di una squadra di calcetto di serie b1, credo) e una ragazza (nel fisico e nell'animo) di 40 anni che riprendeva dopo un infortunio e dai una mano a te che io la dò a me, lei mi dava le basi tecniche e io la aiutavo a migliorare i tempi in vista delle campestri che ha dominato nonostante l'età.
E io, oggi, sono appena tornato da Matera, dove ho fatto la mia prima gara. Un 1.500 chiuso quarto (su 5) in 4.58.03....cosa dite, vi aspettavate un 4.17 e qualifcazione ai campionati nazionali juniores? Beh, sono una mezza sega, questo lo so, ed una mezza sega che l'ultima settimana invece di allenarsi è stata a Monaco di Baviera a riempirsi di birra ed altre skifezze. Ma esserne consapevole non mi rende triste, anzi mi spinge a migliorarmi ed è quando corro, e mi miglioro che mi sento compiuto. Si, oggi posso dire che l'atletica mi fa stare bene, e se smettessi di correre tutto il mio mondo crollerebbe. Persino il mio rendimento scolastico è forse il migliore che ho avuto in 5 anni di liceo.
Ora, mi manca solo una ragazza sincera e ordinata che apra le bottiglie di birra con i denti, ed allora posso dire che la mia vita val la pena di essere vissuta.
Per ora, mi limito a ringraziare Morris, perchè le sue parole (e anche quelle del dottor Jan, non dimentichiamolo!) mi han dato lo stimolo per cambiare, che per me, schifoso abitudinario, è la cosa più difficile.

 

[Modificato il 01/04/2007 alle 13:49 by Subsonico]

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Giuseppe Saronni




Posts: 685
Registrato: Sep 2005

  postato il 01/04/2007 alle 14:18
Coraggio e in bocca al lupo per questa nuova avventura nell'atletica.

A parte che 4'58" sui 1500 sono all'incirca i miei tempi (e ho 22 anni), e poi sei all'inizio.
Nella corsa conta la base di partenza, ciò che ti ha dato madre natura, ma se ti alleni con costanza (anche senza fare cose eclatanti: con costanza...) migliorerai tantissimo.

Per quanto riguarda le tue scorribande a Monaco, ci sono stato anch'io la scorsa estate: giro in camper per l'Europa dell'est, Monaco era la nostra tappa finale. Ho preso 3 kg, e ci ho messo un mese a rimettermi in sesto per bene, pedalando e correndo tutti i santi giorni.
Quindi capisco...

Lo sport è importante e non riesco a credere come chi lo ha praticato possa poi rinunciarvi a cuor leggero.
Io l'ho scoperto (nel senso di allenarmi con voglia e con qualche obbiettivo) in tarda età, diciamo dai 16 anni in poi.
E oggi non saprei farne a meno.
E anche se gli impegni universitari, lavorativi e affettivi sono tanti, cerco sempre di fare quei 4-5 allenamenti a settimana, tra corsa e bici, e quelle garette dove non lotto per primeggiare, ma mi servono per pormi obbiettivi, per guardare avanti, per aspirare sempre a migliorarmi.
Lo sport mi ha aiutato nel relazionarmi con gli altri,nella determinazione a perseguire gli obbiettivi, nel saper aspettare i risultati con pazienza e nel frattempo lavorare.

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 01/04/2007 alle 21:35
Originariamente inviato da Subsonico
Ora, mi manca solo una ragazza sincera e ordinata che apra le bottiglie di birra con i denti, ed allora posso dire che la mia vita val la pena di essere vissuta.
Per ora, mi limito a ringraziare Morris, perchè le sue parole (e anche quelle del dottor Jan, non dimentichiamolo!) mi han dato lo stimolo per cambiare, che per me, schifoso abitudinario, è la cosa più difficile.



La ragazza verrà da sola e quando meno te l'aspetti.
Il primo segreto, sta nel non cercarla dietro ogni sottana, con la suggestione che accompagna, sempre, una simile ricerca. Sii te stesso e vivi quella vita che va sempre vissuta a pori aperti, nella più piena consapevolezza che non esistono perfezioni negli esseri umani, anzi, forse sta proprio qui, una delle chiavi più fascinose del nostro cammino. Non esiste dunque una donna perfetta, ma solo un mazzetto numericamente non elevato, dove è possibile incrociare il proprio destino con una distanza minore dall'ideale proiezione del proprio ego. E l'amore, caro Subsonico, stando in ogni cosa attraverso sfaccettature spesso incomprensibili e solo inconsce, rappresenta uno dei misteri siamesi all’essere umano. Va vissuto, pietra su pietra, carezza su carezza, anche quando si pensa non ci sia…..
In quanto al resto, non merito i tuoi ringraziamenti che, in ogni caso, mi han fatto tanto piacere. Prima di tutto devi ringraziare te stesso. Anche i buoni consigli rimangono spenti, se non c’è indigena molla, su chi erano indirizzati.

Ciao....e continua così!


P.S. Non ti disprezzare per il 4’58” sui 1500 metri. Nel 2002, assieme ad un amico ex decatleta poi frenatore di bob, ho assistito (non senza scambiare con lui risate), all’esibizione di un borioso ventenne nuotatore, disponibile a passare all’atletica, in quanto convinto che il suo 1’54”8 sui tanto competitivi 200 stile libero, costituisse un biglietto da visita per una carriera su uno sport considerato più modesto. Ebbene corse i 1500 in 5’58”!!!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Sep 2006

  postato il 01/04/2007 alle 22:37
caro Subsonico,il tuo 3d mi ha fatto capire quanto ami lo sport,il sano agonismo che lo anima.sono sicuro che la tua passione fara' in modo che il tuo piu' che apprezzabile tempo sui 1500 divenga ancora piu' prestigioso.
mi hai toccato perche' sono un istruttore di atletica,da poco tempo e con poca esperienza,vedo quasi giornalmente in pista ragazzi e ragazze che trasudano passione per questa disciplina e per lo sport in generale-
mi hai toccato perche' ho una figlia che pratica questo sport,che ora che sta raccogliendo i frutti del suo innegabile impegno(pur essendo piccolina attualmente ha la sesta misura di salto in alto stagionale indoor della sua categoria),intuisco che la sua fiamma sta scemando,e vorrei essere come tuo padre,onesto e spassionato nel consigliare mia figlia,senza opprimerla.
e vedrai che la ragazza verra quando meno te lo spetti.magari durante il riscaldamento prima di una seduta di allenamento.
non mollare.

 
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Livello Tour




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Registrato: Jan 2007

  postato il 01/04/2007 alle 22:51
Originariamente inviato da Subsonico

Allora avevo 16 anni ed ero un ragazzo abbastanza demoralizzato. Il ciclismo era una delle poche cose che mi faceva sentire vivo, e quando seppi di avere l'ematocrito a livelli disastrosi, mi crollò il mondo addosso. Nonostante l'appoggio onesto e spassionato (non morboso!) di mio padre (che sottolineo, ha più o meno la tua età, caro Morris!) non riuscivo a risolvere quella situazione, per cui dovevo ringraziare un "piccolo oggetto tondeggiante non troppo intelligente" di allenatore che vedendo il mio ematocrito a 41 in gennaio non ha battuto ciglio nè mi ha allarmato


guarda che l'ematocrito non è tutto!
spesso l'80% dei nostri problemi deriva dal nostro stato psicologico, tu affronta la tua attività atletica con serietà, e serenità, impegno, vedrai che i tempi si abbasseranno, troverai un ragazza che ti apre le bottiglie con i denti ecc.

PS: a me è capitata la stessa cosa per un anno non ho potuto praticare ciclismo come volevo per problemi fisici, ma la voglia non mi è passata anzi è fermentata, vedrai che tra un'anno forse meno sei di nuovo in sella!!

 

[Modificato il 01/04/2007 alle 22:57 by david 724]

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"Il ciclismo è una malattia, quando vieni contagiato è molto difficile guarire"

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"va a studià che le mei"

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/04/2007 alle 23:49
Originariamente inviato da david 724

Originariamente inviato da Subsonico

Allora avevo 16 anni ed ero un ragazzo abbastanza demoralizzato. Il ciclismo era una delle poche cose che mi faceva sentire vivo, e quando seppi di avere l'ematocrito a livelli disastrosi, mi crollò il mondo addosso. Nonostante l'appoggio onesto e spassionato (non morboso!) di mio padre (che sottolineo, ha più o meno la tua età, caro Morris!) non riuscivo a risolvere quella situazione, per cui dovevo ringraziare un "piccolo oggetto tondeggiante non troppo intelligente" di allenatore che vedendo il mio ematocrito a 41 in gennaio non ha battuto ciglio nè mi ha allarmato


guarda che l'ematocrito non è tutto!
spesso l'80% dei nostri problemi deriva dal nostro stato psicologico, tu affronta la tua attività atletica con serietà, e serenità, impegno, vedrai che i tempi si abbasseranno, troverai un ragazza che ti apre le bottiglie con i denti ecc.

PS: a me è capitata la stessa cosa per un anno non ho potuto praticare ciclismo come volevo per problemi fisici, ma la voglia non mi è passata anzi è fermentata, vedrai che tra un'anno forse meno sei di nuovo in sella!!


La questione del ciclismo ormai è passata, me ne sono fatto una ragione. Se il mio ematocrito era 41 a gennaio ti lascio immaginare quanto potesse essere a maggio...ci ho messo 1 anno e mezzo per farlo risalire sopra i 40.
Me ne sono fatto una ragione: il ciclismo, come tutti gli altri, del resto, a livello agonistico non è uno sport per tutti.
Chi lo passa sa che l'ematocrito non è tutto, ma è importantissimo, perchè con l'ematocrito sotto i 40 non ti fanno correre...
Ciedilo a Daniele Colli

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2005

  postato il 02/04/2007 alle 01:01
lo sport fa bene perchè insegna a superare se stessi, non gli altri. sui 1500, alla tua età, ero un pò più forte.. li correvo in 4'20-4'25. ma in volata ero fermo. Si può migliorare molto, proprio perchè il mezzofondo, non è resistenza bruta. è cambio di passo, volata, tattica. divertiti. i risultati arriveranno.

 

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pedala che fa bene.....

 
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