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Autore: Oggetto: "Perchè scompaiono le corse italiane" di Sardelli

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  postato il 25/01/2006 alle 15:38
Originariamente inviato da trueno in un thread simile

La 43esima edizione della Settimana Catalana di ciclismo, in programma a marzo, non si disputerà per mancanza di fondi. Lo hanno annunciato gli organizzatori. "Speriamo che sia un problema temporaneo - si legge in una nota diffusa dall'organizzazione - e che fin dal 2007 la corsa possa essere ricollocata nel calendario internazionale". La Settimana Catalana si disputava dal 1963 e tra i suoi vincitori passati ci sono stati Eddy Merckx e Luis Ocaña.

http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo_Piano/2006/01_Gennaio/25/catalana.shtml





Originariamente inviato da Abruzzese

Peccato,speriamo che torni presto in calendario.Se non ricordo male abitualemente si correva poco dopo la Tirreno-Adriatico,per cui chissa',magari qualcuno cambiera' programmi.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2006 alle 16:41
Dopo il Trofeo Luis Puig anche la Settimana Catalana viene annullata per mancanza di fondi.
Sono due brutti segni che vengono dalla Spagna che sembrava il paradiso terrestre per il ciclismo.
E' curioso vedere che Italia e Spagna che hanno i due più importanti movimenti professionistici abbiano problemi economici (vedi le sole 3 squadre italiane pro-tour) mentre la disastrata Francia (per risultati sportivi) scoppi di salute.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2006 alle 18:58
Su velo-club.net ho letto che anche la Vuelta a Aragon, dopo la Setmana Catalana è stata sospesa per problemi finanziari.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2006 alle 22:45
varo ottavio,
sparo lì una cacchiata: oltre a tutti i noti problemi di situazione economica generale (peraltro non è che la francia vada meglio della spagna), non è che gli sponsor si riavvicinino al ciclismo in francia, dove è apparentemente in corso una battaglia feroce contro il doping e dove il ciclismo appare più sano, e invece non si allontanino in spagna dove ci sono stati episodi di doping a ripetizione (heras, aitor, santi perez..tra i migliori nella corsa principe della vuelta)e l' ambiente ciclismo mantiene un atteggiamento , diciamo così , ad essere buoni, piuttosto neutro verso il doping stesso?

il ragionamento è semplicistico, ed il discorso, come è evidente nei post di questo interessante thread,ha molte più sfaccettature...ma tu che ne pensi?

o è solo l' effetto traino del tour?
poi, in verità anche in francia , corse minori, tipo il midi libre o la route du sud , hanno avuto le loro difficoltà.

ciao
mesty

 
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  postato il 25/01/2006 alle 23:16
interessante considerazione, quella di mestatore.
Anche se si potrebbe voltare la frittata e dire che
il doping e' usato come scusa per uscire (Fassa e Mapei insegnano..).

Pero' il discorso non sembra trovare conferma in Italia dove
la lotta al doping sembra altrettando dura che in Francia
ma qui da noi viene spesso intesa "contro" al ciclismo.

 

[Modificato il 25/01/2006 alle 23:21 by pedalando]

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2006 alle 23:31
Mesty la tua osservazione è molto interessante.
Indubbiamente la Francia è stata la prima nazione a combattere seriamente il doping e dunque il ciclismo francese ha una reputazione migliore rispetto all'Italia ed ultimamente alla Spagna, ma credo che la ragione principale sia l'enorme, direi eccessiva, importanza che ha assunto il Tour nel mondo del ciclismo e oltre.
Per uno sponsor francese la partecipazione al Tour, senza tra l'altro ottenere grandi risultati, sembra bastare per rendere proficuo l'investimento.
Credo poi che il calcio assolutamente preponderante in Italia e Spagna tolga molte sponsorizzazioni al ciclismo, mentre in Francia questa supremazia non è così evidente.

 
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  postato il 26/01/2006 alle 13:56
Se ne parlava già qui...

Originariamente inviato da maxspeed2 in un thread doppione

non si fara' la settimana Catalana ne l'ARAGONA

MADRID, 25 gennaio 2006 - La 43esima edizione della Settimana Catalana di ciclismo, in programma a marzo, non si disputerà per mancanza di fondi. Lo hanno annunciato gli organizzatori. "Speriamo che sia un problema temporaneo - si legge in una nota diffusa dall'organizzazione - e che fin dal 2007 la corsa possa essere ricollocata nel calendario internazionale". La Settimana Catalana si disputava dal 1963 e tra i suoi vincitori passati ci sono stati Eddy Merckx e Luis Ocana.

MILANO, 25 gennaio 2006 - Dopo la Settimana Catalana, è stato annullato anche il Giro d'Aragona, in calendario dal 12 al 16 aprile 2006. Problemi economici alla base della scelta degli organizzatori. Nel 2004 il Giro d'Aragona era stato vinto da Stefano Garzelli.

fonte gazzetta.it

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/01/2006 alle 14:09
E' veramente triste sentire queste notizie, e pensare che basterebbe l'ingaggio annuo dato a certi atleti di altri sport per organizzare piu di una gara ciclistica a cui possono partecipare piu di 200 corridori.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/01/2006 alle 14:44
in Francia il ciclismo scoppia di salute (anche se il movimento professionistico è a terra da lustri) perchè esso è irrimediabilmente nella cultura popolare della gente.

In Francia ogni piccolo paesino organizza una kermesse o una gara per ragazzini o una gara amatoriale nel giorno di festa del villaggio. Questo legame popolare è imbattibile e gli sponsor accorrono.

In Italia realtà come queste sono limitate alla Toscana e a certe zone della Lombardia e del Veneto. Altrove è il calcio a farla da padrone.
Era così anche in un passato non troppo lontano ma quando c'era la garanzia di un passaggio TV i soldi pubblici scuciti da un sindaco o un assessore compensavano la mancanza di quelli privati.

Poi sono arrivate le vacche magre per gli enti locali e questo meccanismo non è diventato più sostenibile. Ci si è messa alla fine l'invasione barbara della mafia calcistica, che esalta se stessa e addita la bici come sport di drogati, e il gioco è fatto. Ed ecco le corse che scompaiono, la mancanza di attratività, etc...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/01/2006 alle 15:16
Io posso solo aggiungere che la causa immediata (e personalmente credo anche principale visto che la Spagna avrà nel 2006 la bellezza di 275 ciclisti professionisti e 14 squadre!) della chiusura di queste gare è stata il passaggio di Unipublic al gruppo Antena 3. Mi spiego meglio : negli anni passati molte corse spagnole si affidavano alla "magnanimità" di Unipublic per risolvere i cospicui scoperti che puntualmente accumulavano. Ad esempio nel 2005 la Catalana aveva un deficit di 210.000 €. Ora, con l'avvento di questo nuovo corso imprenditoriale (quello precedente era al contrario condotto da una famiglia molto legata al ciclismo) i finanziamenti in questione sono stati sospesi. C'è quindi chi è stato costretto a chiudere i battenti e chi, come il CD Depergo, ha preferito sospendere una parte delle manifestazioni organizzate (Trofeo Luis Puig) e ridurre il numero di squadre partecipanti (alla Vuelta Valenciana parteciperanno solo 15 squadre a fronte di 20 richieste d'iscrizione) per limitare i rimborsi. Purtroppo i 240.000 € che la TVE richiede per la copertura televisiva non se li possono più permettere in molti. Gli effetti sono tristemente sotto gli occhi di tutti.

Ciao
Nicolò

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/01/2006 alle 16:54
Faxnico, ti vedo aggiornato e dunque chiedo una informazione: la Vuelta del prossimo anno verrà trasmessa da Antena 3 giusto?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/01/2006 alle 19:34
Ottavio non so dove vedi che il ciclismo organizzativo francese scoppi di salute
Midi Libre
Gp Nazioni

Sono corse perse negli ultimi 2 anni e comme storia sono ben piu' importanti di quelle spagnole

La stessa Parigi-Nizza ha avuto degli enormi problemi finanziari e solo l'intervento di Aso l'ha salvata

Antenna 3 trasmetterà la Vuelta (meno male visto come la trasmetteva la TVE)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/01/2006 alle 23:33
Ti ricordo che la Francia ha 5 squadre pro-tour (e 1/2 squadra spagnola) e organizza la più importante corsa del mondo, non mi sembra la fotografia di una nazione in crisi.
 
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  postato il 27/01/2006 alle 11:38
Il movimento ciclistico "pedalato" francese è in crisi, se consideriamo che i risultati migliori per i team transalpini sono venuti dai corridori stranieri che correvano per loro (Mc Gee, Cooke, Hushovd, O'Grady tanto per citarne quattro "a caso"), mentre il movimento ciclistico "economico" è ancora piuttosto florido, soprattutto grazie alla locomotiva Tour de France, che assicura visibilità e molti, molti introiti ai vari sponsor.

Se consideriamo gli sponsor, poi, vediamo che le 5 squadre (e mezza) francesi hanno come sponsor:
Française Des Jeux - lotterie e giochi a premi
Bouygues Telecom - telefonia
AG2R Prevoyance - assicurazioni
Crédit Agricole - banca
Cofidis, le credit par telephone - istituto di credito

in più c'è:
Caisse d'Epargne - Illes Balears che è spagnola, ma che ha il primo sponsor (in alcune corse) francese è che è comunque una banca!

In Italia:
Lampre - lamiere prerivestite
Liquigas - energia e gas

in più abbiamo:
Team Milram che è una squadra italiana ma che ha lo sponsor tedesco.

Differenze? Molte.
Pensate se ci fossero squadre che si chiamassero:
- Capitalia
- Banca Nazionale del Lavoro
- Lottomatica
- Tim
- Cariplo

nomino queste, ma potete sostituire con tutti i nomi di banche, assicurazioni, operatori telefonici, istituti di credito che vi pare.

Ecco, in Francia gli sponsor sono avvantaggiati dalla certezza di partecipare al Tour de France, anche le varie professional (la AG2R l'anno scorso era Professional, ma partecipò al Tour), mentre da noi le squadre Professional "italiane" (soprattutto di affiliazione) vengono lasciate al palo per far correre la Selle Italia (niente in contrario, ma è affiliata in Colombia!!).

Insomma, qualche diversità c'è. E noi, pur avendo il movimento ciclistico "pedalatorio" migliore, insieme alla Spagna, ci accontentiamo di vivere al palo di certe cose.

E questo è anche parecchia colpa dell'AssoCorridori Italiani.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/01/2006 alle 12:11
Originariamente inviato da Frank VDB

in Francia il ciclismo scoppia di salute (anche se il movimento professionistico è a terra da lustri) perchè esso è irrimediabilmente nella cultura popolare della gente.

In Francia ogni piccolo paesino organizza una kermesse o una gara per ragazzini o una gara amatoriale nel giorno di festa del villaggio. Questo legame popolare è imbattibile e gli sponsor accorrono.

In Italia realtà come queste sono limitate alla Toscana e a certe zone della Lombardia e del Veneto. Altrove è il calcio a farla da padrone.
Era così anche in un passato non troppo lontano ma quando c'era la garanzia di un passaggio TV i soldi pubblici scuciti da un sindaco o un assessore compensavano la mancanza di quelli privati.

Poi sono arrivate le vacche magre per gli enti locali e questo meccanismo non è diventato più sostenibile. Ci si è messa alla fine l'invasione barbara della mafia calcistica, che esalta se stessa e addita la bici come sport di drogati, e il gioco è fatto. Ed ecco le corse che scompaiono, la mancanza di attratività, etc...



Gran bel post e gran bella spiegazione che ho letto solo ora e che riassume il significato del 3D. Complimenti VDB

 

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A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2006 alle 02:45
Originariamente inviato da forzainter

Ottavio non so dove vedi che il ciclismo organizzativo francese scoppi di salute
Midi Libre
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Sono corse perse negli ultimi 2 anni e comme storia sono ben piu' importanti di quelle spagnole

La stessa Parigi-Nizza ha avuto degli enormi problemi finanziari e solo l'intervento di Aso l'ha salvata



C'è del vero, aggiungerei pure la Classique des alpes, defunta anch'essa.
É il Tour de France che scoppia di salute, non il ciclismo francese.
Fanno persino fatica a trovare i fondi per rattoppare il pavé della Roubaix.
Nel 2005 è saltata anche la "A travers le Morbihan", idem per "GP le Telegramme" (corse 1.1) e sono saltate una decina di corse internazionali di categoria 1.2 o 2.2.
Insomma, nulla di diverso da quanto accade altrove.
Certo, c'è la peculiarità (quasi esclusiva) delle banche sponsor (alla lista di mario aggiungerei la Landbouwkrediet, filiale belga del Credit Agricole francese), e mi auguro per loro che non venga meno (come accaduto in Spagna, dove gli istituti finanziari spagnoli sono scomparsi dal ciclismo).

 

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Davide

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/01/2006 alle 10:19
Originariamente inviato da Monsieur 40%

In Italia:
Lampre - lamiere prerivestite
Liquigas - energia e gas

in più abbiamo:
Team Milram che è una squadra italiana ma che ha lo sponsor tedesco.

Differenze? Molte.
Pensate se ci fossero squadre che si chiamassero:
- Capitalia
- Banca Nazionale del Lavoro
- Lottomatica
- Tim
- Cariplo

nomino queste, ma potete sostituire con tutti i nomi di banche, assicurazioni, operatori telefonici, istituti di credito che vi pare.

Ecco, in Francia gli sponsor sono avvantaggiati dalla certezza di partecipare al Tour de France, anche le varie professional (la AG2R l'anno scorso era Professional, ma partecipò al Tour), mentre da noi le squadre Professional "italiane" (soprattutto di affiliazione) vengono lasciate al palo per far correre la Selle Italia (niente in contrario, ma è affiliata in Colombia!!).



La situazione è esattamente contraria. Qualcuno pensa davvero che se un team sponsorizzato da lottomatica con budget capace di ingaggiare Savoldelli o Bettini o Simoni o Basso o campioni stranieri verrebbe lasciata fuori dal giro??? NON SCHERZIAMO!!! Le squadruncole italiane è giusto che non facciano il giro. O si organizzano in maniera professionale tale da convincere i grandi sponsor della bontà di un investimento sostanzioso oppure che si estinguano. Sponsor tipo Fassa Bortolo e Mercatone Uno sono alla finestra ma chi dovrebbero sponsorizzare? Quali sono i manager italiani che si sono distinti in italia negli ultimi 10 anni? Savio con quattro soldi ottiene risultati nettamente superiori alla concorrenza. E le sue squadre corrono in Malaysia, in Sudamerica (e quindi assicurano un vero ritorno allo sponsor investitore) e non si limitano alle corsette da strapaese nostrane!!!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2006 alle 10:31
Scusami Lallo, ma non riesco a capire cosa intendi. A me sembra che quanto da te detto non contraddica quanto scritto da Mario: ossia che se in effetti le squadre italiane potessero contare su degli sponsor più grandi, quali appunto banche o società telefoniche nazionali, allora non vedrebbero preclusa la via del Giro d'Italia, così come accade in Francia con il Tour e le squadre francesi.
Scusa, forse ho capito male, puoi spiegarmi meglio? Grazie..

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/01/2006 alle 11:40
La differenza sta nell'organizzazione. In Italia siamo come sempre all'artigianato. Ognuno vuole farsi la sua squadretta, il suo microteam con sponsor salumaro che si accontenti del logo sulle maglie e poco più, Una squadretta dove il manager-artigiano possa decidere tutto: fare il tecnico, l'amministratore, il public relation man e, se possibile, pure il procuratore. Invece bisognerebbe pensare in grande. Presentarsi ai grandi sponsor con il progetto di una struttura organizzativa adeguata. Con esperti nei vari settori. Con studi comprendenti i bacini di interesse per lo sponsor (se vado dalla Fiat ad esempio devo mettere subito in chiaro che farò un abbondante attività in SudAmerica se vado da LuxOttica magari mi impegnerò a coprire con attenzione le corse in oriente e negli USA).
I grandi sponsor bisogna meritarseli.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2006 alle 14:57
Io però penso che anche i grandi sponsor da parte loro non siano molto interessati al ciclismo, perchè non penso che le squadre non si siano mai mosse per cercare di convincere qualche grande azienda a sponsorizzarle.

Forse ormai in Italia c'è una sorta di rassegnazione. Io ho avuto occasione di lavorare per un po' presso un procuratore che, tra le varie cose, ricercava sponsor (anche importanti) per le proprie squadre, e aiutandolo nella ricerca mi sono accorta di quanti secchi "no" abbia ricevuto da tali aziende, ancor prima di avere la possibilità di mostrare dati dettagliati, statistiche, indagini di mercato, e quant'altro. In compenso erano le società e aziende più modeste a mostrare interesse, proprio perchè per loro si trattava di un lancio pubblicitario importante rispetto alle abituali possibilità. Per esemplificare: il produttore di salami Porcellino (nome di fantasia - ok, è terribile, ve lo concedo) sarà più attirato dalla possibilità di regalare i propri gadget al Giro d'Italia rispetto a, che ne so, la Mediolanum, che evidentemente preferisce altre forme di pubblicità e sponsorizzazione.

Almeno, questa è l'impressione che io mi son creata in quei mesi di prezioso lavoro...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2006 alle 16:46
Ciao Elisa, quello che mi chiedo, e me lo chiedo perchè ne ho il sospetto, è se queste trattative possano essere condizionate dagli accordi commerciali che le grandi aziende (in senso lato) allacciano con i grandi concessionari di risorse pubblicitarie.
Ad un certo livello il mercato dell'immagine è sostanzialmente monopolizzato da pochi protagonisti, e mi chiedo se ciò possa avere un'influenza negativa: i grandi clienti, cioè gli sponsor, devono restare in un certo ambito, ma è difficile capire se ciò accada perchè non "possono" (come sospetto) o perchè non "vogliono" (ma sono così fessi?).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2006 alle 18:54
Purtroppo su questo non posso dirti nulla di certo, perchè nulla so, e anch'io mi posso solo basare su supposizioni. Però in effetti, come dici tu, è difficile che siano "così fessi"...in fondo una corsa come il Giro è una vetrina gigantesca per qualsiasi azienda, grande o piccola che sia. Mi ero informata su alcuni dati in merito, e avevo trovato questo interessante sondaggio di rcs:

http://www.rcspubblicita.it/giroditalia/index.jsp;jsessionid=0t9jj2oxb1

Sembrano dei dati molto appetibili per chiunque, non vi pare?

 

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  postato il 13/02/2006 alle 21:54
Il Tour aiuterà le corse francesi.
Visti i grandi problemi economici delle corse minori francesiil presidente dell'ASO Patrice Clerc ha annunciato saranno finanziate le 14 prove della Coupe de France con l'aggiunta del Gp de Fourmies, del Tour de Picardie e della Route du Sud. Le corse inoltre avranno il supporto televisivo con dirette e differite di circa 30/40 minuti.
Clerc ha detto di sentirsi in dovere di aiutare queste corse perchè sono quelle che fanno crescere i giovani campioni e dare bisogna darle visibilità maggiore.

Traduzione fatta molto di fretta e a ricordi vaghi di un articolo pubblicato su L'Equipe di sabato 11 febbraio.

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 13/02/2006 alle 21:58
Dovremmo prendere esempio,soprattutto per quanto riguarda le messe in onda in tv...solo trasmettendo le corse si può aiutare veramente questo sport,tutto ciò vale a maggior ragione per le gare minori.

 

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  postato il 13/07/2007 alle 14:53
Una notizia che potrebbe, se confermata, essere davvero grandiosa...

***********

Gs Emilia, tante le novità per il 2008

C’è grande soddisfazione all’interno del Gruppo Sportivo Emilia per l’inserimento nel calendario internazionale del 2008 da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale di due nuove gare che vanno a confermare la credibilità e la professionalità nel mondo del ciclismo dell’ente organizzatore presieduto da Adriano Amici.
Oltre alla conferma delle gare proposte nel 2007, il Gruppo Sportivo Emilia ha ottenuto due nuove corse: la prima novità riguarda la Toscana con il Giro della Provincia di Grosseto, in programma dal 15 al 17 febbraio, mentre dal 26 febbraio al 1° marzo, si terrà il Giro di Sardegna articolato in cinque tappe. Per entrambe le gare sono allo studio da parte delle amministrazioni locali importanti iniziative collaterali.
Da segnalare, inoltre, il ritorno della Due Giorni Marchigiana che, il 12 e 13 agosto 2008, assumerà la nuova denominazione di Giro delle Marche.

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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  postato il 13/07/2007 alle 15:05
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Il movimento ciclistico "pedalato" francese è in crisi, se consideriamo che i risultati migliori per i team transalpini sono venuti dai corridori stranieri che correvano per loro (Mc Gee, Cooke, Hushovd, O'Grady tanto per citarne quattro "a caso"), mentre il movimento ciclistico "economico" è ancora piuttosto florido, soprattutto grazie alla locomotiva Tour de France, che assicura visibilità e molti, molti introiti ai vari sponsor.

Se consideriamo gli sponsor, poi, vediamo che le 5 squadre (e mezza) francesi hanno come sponsor:
Française Des Jeux - lotterie e giochi a premi
Bouygues Telecom - telefonia
AG2R Prevoyance - assicurazioni
Crédit Agricole - banca
Cofidis, le credit par telephone - istituto di credito

in più c'è:
Caisse d'Epargne - Illes Balears che è spagnola, ma che ha il primo sponsor (in alcune corse) francese è che è comunque una banca!

In Italia:
Lampre - lamiere prerivestite
Liquigas - energia e gas

in più abbiamo:
Team Milram che è una squadra italiana ma che ha lo sponsor tedesco.

Differenze? Molte.
Pensate se ci fossero squadre che si chiamassero:
- Capitalia
- Banca Nazionale del Lavoro
- Lottomatica
- Tim
- Cariplo

nomino queste, ma potete sostituire con tutti i nomi di banche, assicurazioni, operatori telefonici, istituti di credito che vi pare.

Ecco, in Francia gli sponsor sono avvantaggiati dalla certezza di partecipare al Tour de France, anche le varie professional (la AG2R l'anno scorso era Professional, ma partecipò al Tour), mentre da noi le squadre Professional "italiane" (soprattutto di affiliazione) vengono lasciate al palo per far correre la Selle Italia (niente in contrario, ma è affiliata in Colombia!!).

Insomma, qualche diversità c'è. E noi, pur avendo il movimento ciclistico "pedalatorio" migliore, insieme alla Spagna, ci accontentiamo di vivere al palo di certe cose.

E questo è anche parecchia colpa dell'AssoCorridori Italiani.
Concordo MArio.Lottomatica da quando sponsorizza la ROma basket, sta aquistando notevoli giocatori ed ottenendo buoni risultati, disponendo peraltro di un buon budget. Capitalia investe su mascalazone Latino, mentre TIM e Telecom ITalia hanno speso parecchio per Luna ROssa!Diciamo che le grandi aziende dirottano i loro obbiettivi del marketing in altre discipline sportive.

 
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  postato il 13/07/2007 alle 15:32
Originariamente inviato da falco46

Concordo MArio.Lottomatica da quando sponsorizza la ROma basket, sta aquistando notevoli giocatori ed ottenendo buoni risultati, disponendo peraltro di un buon budget. Capitalia investe su mascalazone Latino, mentre TIM e Telecom ITalia hanno speso parecchio per Luna ROssa!Diciamo che le grandi aziende dirottano i loro obbiettivi del marketing in altre discipline sportive.


io ho come l'idea che la sponsorizzazione ciclistica in italia sia ancora "praticata" a livello di un proprietario o un dirigente appassionato delle due ruote, dai più piccoli ai colossi tipo squinzi, mentre all'estero si muovono società con consigli di amministrazione e piani pubblicitari. magari una cosa meno romantica, ma spesso con più soldi...

 
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  postato il 13/07/2007 alle 17:15
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Una notizia che potrebbe, se confermata, essere davvero grandiosa...

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Gs Emilia, tante le novità per il 2008

C’è grande soddisfazione all’interno del Gruppo Sportivo Emilia per l’inserimento nel calendario internazionale del 2008 da parte dell’Unione Ciclistica Internazionale di due nuove gare che vanno a confermare la credibilità e la professionalità nel mondo del ciclismo dell’ente organizzatore presieduto da Adriano Amici.
Oltre alla conferma delle gare proposte nel 2007, il Gruppo Sportivo Emilia ha ottenuto due nuove corse: la prima novità riguarda la Toscana con il Giro della Provincia di Grosseto, in programma dal 15 al 17 febbraio, mentre dal 26 febbraio al 1° marzo, si terrà il Giro di Sardegna articolato in cinque tappe. Per entrambe le gare sono allo studio da parte delle amministrazioni locali importanti iniziative collaterali.
Da segnalare, inoltre, il ritorno della Due Giorni Marchigiana che, il 12 e 13 agosto 2008, assumerà la nuova denominazione di Giro delle Marche.

(fonte: tuttobiciweb.it)


speriamo bene!!!

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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