Board logo

Il Forum di Cicloweb

Non hai fatto il login | Login Pagina principale > Dite la vostra sul ciclismo! > Anni:3 Verità:0. Dalla parte di Marco.
Nuovo Thread  Nuova risposta  Nuovo sondaggio
< Ultimo thread   Prossimo thread >  |  Versione stampabile
<<  1    2    3  >>
Autore: Oggetto: Anni:3 Verità:0. Dalla parte di Marco.

Livello Moreno Argentin




Posts: 369
Registrato: Sep 2005

  postato il 04/10/2007 alle 17:59
Pensavo al Panta nei giorni del mondiale, quando Bettini si è trovato al centro di un attacco da parte dei tedeschi. Il Grillo ha avuto più tempo, nessuno è andato a dirgli di non correre il giorno del mondiale: su questo siamo d'accordo, Marco non ha avuto tempo di difendersi per poter finire il Giro. Quel che mi ha fatto pensare però è stata la strategia. Bettini ha subito chiamato il suo avvocato, uno al di fuori del ciclismo, uno che è abituato a controversie been più pesanti.
L'avvocato ha chiamato l'avvocato di Sinkewitz e loi ha costretto a dire la verità. Poi insieme hanno fatto un comunicato congiunto e approntato il ricorso al tribunale di Stoccrda, che però è stato inutiule, in quanto il tribunale ha rigettao l'istanza degli organizzatori.
Ho pensato a Marco perché attorno a lui nessuno è stato capace di fare altrettanto. E' un Giro intero che le centrifughe danno valori sballati, come lo tuteli il campione? Lo mandano a casa facendogli un danno psicologico e d'immagine incalcolabile, come lo tuteli il campione? La chiedi la perizia sulla macchinetta? Cosa fai immediatamente per stoppare la ridda di voci sul presunto doping?
Nulla. Non hanno fatto nulla. La squadra e la Ronchi che era appena arrivata, in stile uccello del malaugurio.
Poi, è vero che si sono messi tutti d'accordo per raccontare la stessa bugia, cioè che avessero fatto l'analisi al secondo campione, quando in realtà ne avevano solo uno e continuavano ad analizzare lo stesso. Oppure che era doping. Ma il fatto che resta, al di là degli attacchi di stampa, è che nessuno lo ha difeso. Marco era sotto choc, ma gli altri? Come si fa ad accettare che la manager di Marco Pantani, ossia Dio in bicicletta, fossse in preda al panico e incapace ddi gestire la situazione dal punto di vista mediatico?
Insomma, qualcuno si è accanito e altri l'hanno raccontata in malafede, ma dall'interno, mio Dio, quanti errori hanno commesso? E se veniva semplicemente fuori che le macchinette erano rotte? Quando dsi disse che gli ematocriti del Parma erano sballati per le centrifughe rotte? Perché nessuno indagò? E se questa cosa venisse fuori adesso? Ci sarebbe qualcuno in grado di fare causa per i danni arrecati fino alla morte di quel povero ragazzo?

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 04/10/2007 alle 23:12
Decisamente due caratteri diversi: Bettini non si lascerebbe mai schiacciare, se gli succedesse una cosa del genere riuscirebbe a riprendersi (e a riprendere) per tornare a vincere. Mi viene in mente quello che ha detto prima del mondiale: "Adesso lo vinco apposta per McQuaid!"

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 05/10/2007 alle 00:07
E' vero, Grilloparlante, in molti abbiamo pensato a marco nei giorni del mondiale.
Perché Bettini ha impostato una difesa legale perfetta, perché Bettini ( ho letto su Repubblica) ha fatto verbalizzare , alla presenza dell'avvocato, il ritardo con cui sono giunti i controllori la mattina del mondiale, evidentemente temendo un agguato.
Marco, invece, non ebbe una difesa adeguata né personale ( avvocati potenti, squadra con le palle ecc.) né dall'ambiente ciclistico ( federazione, Coni, buona parte della stampa ecc.).
Gli errori non si contano, da parte del suo éntourage, da Campiglio in poi.
Sì, guardando a bettini, il rammarico per marco è aumentato.
Sulle macchinette:io non ci credo a questa ipotesi .Magari poi mi sbaglio e verrà fuori che l'inghippo era nelle macchinette.
Al momento credo ,però,che fossero state tarate male per tutto il Giro e forse da sempre, ma il sangue risultò a 52 in tutti i controlli effettuati dai periti del tribunale di Tione ( naturalmente sempre sul sangue "lavorato" in quella provetta).
Secondo me, se agguato o colpa grave o errore tecnico c'è stato ( e , chiaramente, io credo ci sia stato) , il mistero sta nella provetta, che, infatti, era una sola ( non fu scelta), stranamente, risulta dalle motivazioni della sentenza e dalle dichiarazioni di Rempi , al prelievo era presente solo Marco quando dovevano esserci medico della squadra e DS.
Per questo andava indagato il contesto in cui campiglio si realizzò. Come ha fatto BS nel suo dossier.
I giudici di Tione, invece, rifiutarono anche la testimonianza di Vallanzasca, si concentrarono solo su quel sangue e un'occasione di verità si è persa.
Il resto l'ha fatto, da parte dell'éntourage di Marco, una gestione scellerata.
E su di lui sono piovute pietre, anzi massi.
Bettini ha gestito il tutto con determinazione, professionalità, competenza e ha vinto ( non solo il mondiale).

 

[Modificato il 05/10/2007 alle 00:24 by Donchisciotte]

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 05/10/2007 alle 00:13
C'è da dire che Pantani zitto non è stato mai.
Ecco un'intervista del 1998 ( dopo il Tour), momento di popolarità massima:
Tratta da Repubblica:
Doping, le accuse del campione: 'Basta con figli e figliastri'
RABBIA PANTANI: 'IL CALCIO È PROTETTO'

Il vincitore di Giro e Tour al circuito di Imola: 'Mille test nel ciclismo, ma negli altri sport? Se c' è un divieto deve valere per tutti'

IMOLA - Marco Pantani nel motomondiale ci arriva alle 11 di mattina, a bordo della sua Harley, in compagnia di un amico - detto Jumbo, che di lavoro fa l' animatore delle discoteche romagnole.
L' uomo della maglia gialla per l' occasione indossa un sobrio foulard leopardato che sbuca fuori dal collo aperto della camicia militare, e viene a vedere com' è davvero questo mondo di cui Marcellino Lucchi, Reggiani, Valentino Rossi gli hanno così a lungo parlato. Va nei box dell' Aprilia, guarda girare Lucchi, fa domande, ottiene risposte e dice: 'Mi aspettavo un' atmosfera più calda. Invece tutti sono freddi, si vede che subiscono uno stress enorme'.
Prova a fare il semplice curioso in visita, Pantani. Ma fatica. Lo braccano, e lui racconta che 'la moto è passione, la bici ormai un lavoro', dice che al mondiale non andrà, 'non era nei programmi', e aggiunge: 'Dopo aver vinto Giro e Tour mi aspetto che in futuro queste due corse vengano disegnate sulle mie caratteristiche. Devono tornare le montagne, ce ne voglio molte, perché è lì che si fa spettacolo, perché è quella la faccia bella, del ciclismo'.
Al Tour, però, se ne è vista anche un' altra. Molto meno bella: il doping. E adesso tocca al calcio, e forse anche allo sci. Ne parliamo?
'Ne parliamo sì. Per dire che tutto quello che sta succedendo conferma quanto si sapeva: anche in questo campo ci sono figli e figliastri'.
Cioè?
'Cioé ci sono sport tutelati e sport abbandonati a se stessi. Il ciclismo, l' atletica: fanno parte della seconda categoria, si effettuano migliaia di controlli e quando qualcuno viene scoperto positivo, ecco pronta l' etichetta: i ciclisti, gli atleti? Tutti dopati'.
Sì, nel ciclismo ci si dopa. Ma perché lo si sa?
Perché i controlli vengono effettuati spesso, e non sono una buffonata.
Se invece parliamo di calcio, tennis, F.1 - discipline di alto livello, quasi più business che sport - abbiamo certezze sui controlli, sui risultati delle analisi? No. Sappiamo solo quello che ci viene raccontato'.
Pesante.
'Pesante sì. Ma è la realtà. E' uscita fuori la notizia del calcio sotto inchiesta, del rischio doping anche nel pallone?
Bene: in un attimo, non appena si è cominciato a parlare di sostanze illecite e il polverone si è sollevato, la questione è stata completamente spostata sugli integratori, la creatina, gli amminoacidi.
Come se davvero fosse quello il problema, creatina sì oppure no, mentre invece quello è solo il vicolo cieco nel quale la questione è stata cacciata. Così il discorso vero, quello centrale, finisce nel dimenticatoio e questo dimostra quale è la potenza del calcio, che - torto o ragione - difende sempre se stesso'.
E quale sarebbe il discorso centrale?
'Che il doping c' è. In qualunque disciplina sportiva. Perché da quando gli uomini hanno cominciato a competere tra loro hanno anche cominciato a cercare aiuti nella scienza.
E' naturale. E allora è inutile fare i moralisti, o nascondersi dietro le belle parole: il doping esiste, ed è dappertutto.
Sento dire che in alcune discipline, come per esempio il calcio, doparsi non serve.
Bé, è falso: serve eccome. Certo, ci sono sostanze che van bene per una disciplina ma non per l' altra.
Però alla fine ci sono sostanze 'giuste' per ogni disciplina'.
Qual è il messaggio, allora: doping libero?
'No: certezza delle regole. Basta con le discriminazioni, basta con gli sport protetti. Se il doping è vietato, deve essere vietato per davvero. Sempre. Dappertutto'.


 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 05/10/2007 alle 03:14
Mi piange il cuore nello scrivere in questo thread solo per ricordare ad alcuni utenti che perdono soltanto tempo, nello scrivere certi post.

È vero, magari son contenti perché perdiamo tempo anche noi a cancellarli, ma a noi basta un click.
Ci perdete sicuramente più tempo voi che noi.

(ogni altro chiarimento in "Domande per i moderatori")

 

____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Amministratore




Posts: 5978
Registrato: Aug 2002

  postato il 05/10/2007 alle 04:10
Donchisciotte, mi hai fatto venire i brividi...

Che campione, Marco, che lucidità d'analisi, che profondità di sguardo...
Non conoscevo quest'intervista. Dice delle cose verissime, usa le parole che io ho iniziato ad usare anni dopo. Aveva capito tutto 10 anni fa; ha avuto il torto di parlare troppo, e l'hanno fatto fuori.
L'Italia non è un paese adatto a quelli che parlano troppo. L'abbiamo capito all'Idroscalo di Ostia, e purtroppo questa verità è sempre attuale.





I'm not here, this isn't happening...

 

____________________

Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
Edit Post Reply With Quote

Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 05/10/2007 alle 07:58
E' davvero impressionante, sembrava di leggere un'intervista rilasciata in questi giorni!
Ricordo una dichiarazione di Marco durante le Olimpiadi di Sydney 2000, nel commentare i successi dei nuotatori italiani disse "si vede che hanno indovinato la giusta sciolina", naturalmente non fu capito e tutti considerarono queste parole solo una gratuita spruzzata di veleno, nessuno si chiese sulla base di quali elementi erano state rilasciate certe dichiarazioni.
Grazie a Donchishotte per il prezioso contributo.


 

____________________
Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 2301
Registrato: Dec 2003

  postato il 05/10/2007 alle 08:42
Sono d'accordo che tra Pantani '99 e Bettini '07 ci sia un abisso di differenza in termini di carattere personale e di staff dietro le quinte, e ciò ha salvato Bettini dall'infamia.
Ma è pur sempre vero che chi ha provato ad attaccare Bettini lo ha fatto davvero maldestramente, e forse anche questo ha fatto la differenza. Al di là di questo punto, occorre però segnalare come nell'approntare la strategia di difesa Bettini, a differenza di Pantani, abbia potuto fruire di un'esperienza decennale, mentre Pantani di fatto fu il primo a cui qualcuno voleva fare lo scalpo.
***
Circa le dichiarazioni di Sidney sui nuotatori, parliamoci chiaro: in un contesto come quello le dichiarazioni di Pantani non potevano non essere prese come gratuito veleno nei confronti di Rosolino e C. Va bene la nostalgia del campione, va bene l'agiografia, va bene la persecuzione che purtroppo c'è stata, ma gli errori sono errori: certo, a distanza di anni capimmo che aveva ragione lui, ma in quel contesto appariva come la storia della volpe e dell'uva. Non dimentichiamoci poi come maturò la presenza di Pantani a Sidney, con un borsone con scritto "Rebellin". Nella delegazione italiana tutti sapevano che Marco a Sidney era un imbucato (basti dire che fu, tra le grandi nazionali, l'unico atleta convocato a Sidney e lasciato a casa 20 giorni dopo in occasione del mondiale di Plouay) e le sue dichiarazioni vennero detestate pure per questo.
***
So che mi sono addentrato in un terreno mooolto scivoloso, adesso dovrò difendermi dagli attacchi da chi pensa che io ce l'abbia con Pantani. Cosa assolutamente non vera: la penso su di lui come tutti voi, penso però che una storia come la sua possa essere di insegnamento e di monito solo se si divide il grano dal loglio...

 

____________________
Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 05/10/2007 alle 15:10
Cara Donchi, ti ringrazio per aver postato questo documento prezioso, potrei dire storico, anche su Cicloweb, che, come sai, è l’Università del ciclismo o, perlomeno, l’osservatorio principale d’Italia sui problemi di questo sport. D'altronde, qui vengono tanti personaggi a leggere, magari intervenire direttamente attraverso nick o inviando loro portaborse.

Nelle parole di Marco, ci stanno tutta la sua intelligenza, il suo coraggio, i perché della sua attualità e, come ha detto Marco Grassi (che grande nome Marco!), i motivi che hanno portato chi si può immaginare ed intravedere, a farlo fuori.

Questa intervista ci ripaga dello scherno che abbiamo subito e, forse, continueremo a subire, da quel mondo pseudo-intellettuale che ci giudica creduloni o settari nel pensare al Panta vittima di un agguato e che non ha mai creduto veri i nostri riporti mnemonici, su come il Capitano avesse capito tutto, con almeno due lustri di vantaggio sugli altri.

Di qui capiamo quanto vere siano le imposizioni minacciose che giungono a taluni divulgatori (di cui t’ho parlato al telefono) per il loro troppo menzionare o rimpiangere Pantani e, di qui, abbiamo una riprova, di quanto la ricerca della verità su quel che definisco un “assassinio dello sport”, non sia solo un modo di rendere atto dovuto a Marco, ma una difesa dei nostri diritti di sportivi, falcidiati e distrutti dal governo dello sport e, perché no, dalle convenienze-connivenze oscure, ma ugualmente devianti o criminose, di chi governa l’intera società.

Il Panta ha risposto in anticipo a tristi figuri come Petrucci e il paggio Torri, alla sibillina o digiuna Melandri, a quelli che hanno usato il doping, come strumento per ingigantire il proprio ego, la propria figura sull’immaginario collettivo, magari con la speranza di giungere in parlamento, ma che dell’entità di questo flagello non è mai fregato nulla.

Marco ha risposto in anticipo all’ipocrisia, alla non credibilità, alla sovente malafede o ignoranza, che s’accoppiano o s’accompagnano a personaggi dei media, come “l’uomo d’ogni dove”, “l’acquatico”, “l’offesa all’agnomen prodotto dal plurale del felino domestico”, o il “filosofo che s’imbeve di bioetica per poi non arrivare a conoscere dove stia la conoscenza”.

Ed il Pirata ha fatto capire a quel popolo col cervello lasciato in soffitta a marcire, quanto la battaglia al doping sia, di fatto, solo un’enunciazione da salvezza di fondoschiena, con gli effetti dimostrativi all’apparenza, circoscritti a ciclismo e atletica.
Anche nella conoscenza delle entità dell’antidoping, è dunque stato perfetto (altro segno di cultura), perché ha menzionato i due unici sport, dove si può dire che qualcosa contro la normalità-metodica del doping si sia fatto, in termini di tangibilità storica. Per il resto, infatti, si può parlare semmai di traduzioni molto più recenti.

Caro Marco sei stato grandioso e strepitoso come quando, adesso lo voglio dire, me ne parlavi a voce. Certo, conoscevo il tuo pensiero, l’ho anche esportato ovunque potevo, ma non nel riporto di questa intervista che ha un valore esplosivo e, per questo, credo che la Fondazione abbia trovato uno strumento ulteriore per dimostrare la tua grandezza, uno dei tantissimi che ci hai lasciati, per difenderti e, con te, quello sport che hai amato ed illuminato.

Ed ecco perché ogni post su Marco Pantani, rappresenta un fendente alle costole di chi cerca di seminare, col silenzio sul Pirata, un’area su cui ritemprare la propria coscienza non pulita, o la difesa di interessi, diretti o indotti.

 

____________________
"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 05/10/2007 alle 15:17
Originariamente inviato da Frank VDB

Circa le dichiarazioni di Sidney sui...



Caro Frank, il fatto che a distanza di anni (tanti, se ci pensiamo bene, soprattutto in considerazione della velocità degli eventi), quanto detto da Marco sia verità o ragione, dimostra la sua grandezza. E come tutti i grandi, quando esternano proprie convinzioni o scoperte, passano nel tassello contemporaneo all’esternazione, come antipatici, contestabili, cattivi, blasfemi e via dicendo. Per questi personaggi, è sempre il tempo a donar loro, legittimità e luce. In Italia poi….

Riguardo Sydney.
Marco, pur coprendosi dei problemi personali che sappiamo, all’indomani di Madonna di Campiglio, iniziò ad avere un solo scopo: scoprire mandanti ed autori di quello che sapeva un agguato. S’è torturato fino all’ultimo giorno per questo.
Nel 2000, al Tour (l’unica corsa che ancora lo interessava come quando era uno speranzoso ragazzino), pur al 50-60%, aveva dimostrato di andare ugualmente forte al cospetto degli altri: in fondo era stato l’unico a staccare e far tremare Armstrong.
Tutto questo gli diede forza per porre in essere un piano: far tremare quel Coni e quella supina FCI, che ha sempre individuate come componenti a ruolo nell’agguato di Campiglio, magari non direttamente, ma sicuramente come appoggi silenziosi di chi lo aveva colpito. Far pressione su di loro, poteva significare farli venire allo scoperto, ed in questo quadro, vanno lette le sue azioni nei giorni precedenti la trasferta olimpica.

La controparte, nel contempo, sperò di conficcargli un’altra lama al cuore, facendolo divenire il dopato per eccellenza in viaggio, pubblicizzando i suoi supposti dati fisici come tragici, da morituro e, per farlo, mise in campo il segretario generale dell’Ente, quel Pagnozzi, vero Scagnozzo del Cyrano, poi clamorosamente smentiti dall’esame più vero, significativo e tragico: l’autopsia.
Fu una guerra fra l’atleta più in vista, perché meno disponibile alla sottomissione e, quindi, pericoloso all’ennesima potenza, ed una controparte che l’aveva scelto come “unico”, per riciclare credibilità o pseudo-credibilità, alle stanze del Foro Italico e dello Stadio Olimpico.
La difesa a scimitarra del Coni sul gruppo azzurro trovato con livelli di GH spaventosi (non certamente validi per accuse, e non a caso tutt’oggi ininfluenti per le positività, ma pur sempre simili come tendenza a quelli di un ematocrito al 53-54%), trovò, invece, come detto, altre lame su mente e corpo di Pantani, da eleggere nell’immaginario collettivo, a ruolo di “dopato d’Italia”.

Non deve sfuggire la MALAFEDE dell’Ente, emerso copioso ed in maniera incontestabile, dalla pubblicazione dei dati, pari a zero, del GH dei calciatori, quando la scienza, in questo caso con CERTEZZA ASSOLUTA, dimostra che l’essere umano, fino al punto di morte, continua a produrre quell’ormone. In sostanza, per togliere l’imbarazzo di dati strani o tendenzialmente sospetti per i protetti rampolli del calcio, i sontuosi medici del Coni (dai quali il sottoscritto non si farebbe guardare un pelo) li azzerarono: in termini scientifici, li dichiararono morti.

Il “Caso Sydney”, con le dichiarazioni accessorie e se prese a segmento pure antipatiche, sono dunque un’altra parentesi della battaglia che Marco ingaggiò da solo, per la pochezza dei ciclisti, da tempo semi-infinito i polli più polli della famiglia degli sportivi, con quel governo dello sport fatto di personaggi che sono meno credibili di un atleta con l’ematocrito al 65% e che sarebbe ora di mandare a casa, cominciando a non votare i loro dirimpettai nei partiti politici. Chi sono? Basta un po’ di attenzione e poco prosciutto sugli occhi per scoprirlo.

Ciao!

 

____________________
"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 05/10/2007 alle 15:18
Originariamente inviato da Donchisciotte

C'è da dire che Pantani zitto non è stato mai.
Ecco un'intervista del 1998 ( dopo il Tour), momento di popolarità massima:
Tratta da Repubblica:
Doping, le accuse del campione: 'Basta con figli e figliastri'
RABBIA PANTANI: 'IL CALCIO È PROTETTO'

......



Non vuole essere un'offesa, anzi: ma in questo articolo, a me inedito, sembrava di sentir parlare Morris quando scrive di doping.

 

____________________
...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 05/10/2007 alle 22:39
Monsieur, fammi capire, c'è aria di portaborse ?

 

____________________
nino58

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 06/10/2007 alle 11:38
Ogni tanto sul forum di Pantani quella intervista la metto, a intervalli, per far ricordare certe cose, pensavo di avela messa anche qua, ma mi sbagliavo.
Certo se pensiamo che nel momento dell'intervista il calcio viveva lo scandalo sollevato da Zeman e quello dell'Acqua Acetosa, se pensiamo che qualche mese dopo scoppiò lo scandalo Conconi e la compromissione pesante dei dirigenti Coni, se pensiamo che il Coni si inventò ( ripescando Donati e la sua cordata) la campagna "Io non rischio la salute" per rifarsi la faccia e che, ancora una volta, chi si metteva di traverso mettendoci faccia e nome e parole era Pantani, se pensiamo al clima di prima di Campiglio e alle stranezze di Campiglio, se pensiamo all'accanimento e alla gogna mediatica del dopo Campiglio..... beh.... come si fa a non sospettare che qualcosa di strano sia accaduto?
Poi, certo, la sprovvedutezza di chi lo circondava e il suo orgoglio infinito e tanto altro.
Però questa intervista ( e molte altre,una simile del 1997 a Minà,solo per fare un esempio, dove disse: è tutto alla conoscenza di tutti) dimostra che Marco era uno che non parlava a vanvera, capiva le cose e aveva capito che la caccia alla mela marcia e al ciclismo marcio non serve assolutamente a nulla.
E lo diceva 10 anni prima, al massimo della popolarità, rischiando di suo ( perché Pantani è uno che ha fatto male solo a se stesso), lottando anche per gli altri ( anche nel 2001 dopo il blitz a Sanremo).
Anche con il rischio, poi, purtroppo, verificatosi, di diventare agnello sacrificale.
Anche per questo Marco Pantani , nonostante anni di immondizia che gli è stata gettata addosso, nonostante una brutta morte, nonostante la sua ultima vittoria risalga al 2000, nonostante abbia vinto solo 36 corse da professionista ( ma ogni vittoria un'impresa eroica e tragica, nel senso greco di conflitto non risolvibile, in questo caso fra talento, limite dell'umano, indiffereza e grandiosità della montagna, la sofferenza sempre mostrata,la gioia del trionfo sempre trattenuta perché sempre precaria, caduca), nonostante tutti questi nonostante, Pantani è rimasto nel ricordo e nel cuore di tantissimi, ancora capace di suscitare interesse, passione, curiosità, ancora Pantani.
Come ha scritto Vicennati nel suo libro Leggende: il cavaliere che ha fatto per sempre l'impresa.
P.S. Sì, Admin,all'Idroscalo di Ostia o a Campiglio ( con le ovvie differenze),chi parla la lingua della non banalità incontra la durezza del mondo.

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 06/10/2007 alle 14:41
....Marco, invece, non ebbe una difesa adeguata né personale ( avvocati potenti, squadra con le palle ecc.) né dall'ambiente ciclistico ( federazione, Coni, buona parte della stampa ecc.).
Gli errori non si contano, da parte del suo éntourage, da Campiglio in poi..... (Scritto da Donchischotte)

Quindi cara (dai ..sotterriamo l'ascia di guerra anche xke poi tra me e te battibechi nn ce ne sono stati mai) convieni con me che nonostante qualche eccezione l'ambiente in cui gravitava Pantani (e che putropoo è stato quello in cui ha concluso la sua parabola terrena) non fosse costituito da falchi..anzi... Tra i tanti problemi generati (e ripeto che sono convinto che a Campiglio ci fu qualcosa di losco..ma che fu ordito da gente ancor più in alto della spesso accusata Mapei tirata in ballo in ogni quid) quello fu un guaio. Sono convinto che se Pantani avesse avuto uno staff coi controcoglioni forse adesso... perlomeno sarebbe qui... magari con qualche maglia rosa in puiu che avreste festeggiato..

 

____________________
www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 08/10/2007 alle 13:16
Sulle perplessità enormi che si hanno su Campiglio, si parte dal Coni fino ala FCI, all’Uci e a mille stranezze che si sono verificate. Il comportamento della Mapei rientra in tutte queste perplessità.
Che vuol dire che l’éntourage non era costituito da falchi?
Comunque le mie perplessità su chi circondava Marco sono state tardive ( diciamo fine 2005) e sono nate grazie a due persone , ma, sia pure tardivamente, adesso certi macroscopici errori ,e magari peggio che errori, mi sembrano evidenti.

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 08/10/2007 alle 13:47
Intendo che non mi pareva costituito da gente con le palle... Insomma..quasi dei pasticcioni...

 

____________________
www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 4674
Registrato: Jun 2006

  postato il 10/10/2007 alle 21:49
10/10/2007 Processo Pantani: ecco i pensieri della famiglia

Il 21 dicembre prossimo venturo, il Processo sulla morte di Marco Pantani in corso a Rimini, presenterà la sua sentenza, ma su quella che sarà la verità processuale peseranno sempre interrogativi ed ombre che, prima le indagini e poi il dibattimento, non hanno saputo chiarire. La posizione della famiglia Pantani, illustrata dal legale, Avvocato Danilo Mastrocinque, in estrema sintesi, è questa.
Un processo che ci si augurava in grado di evidenziare e sancire due verità: la prima, quella processuale (circostanze della morte, giro di cocaina, spacciatori) e la seconda sul come si sia consumato il crescendo che ha portato a quel tragico 14 febbraio 2004. A fine ormai prossima, il rischio di sancire una sola verità o una verità senza un pezzo, è da considerarsi pressoché certo. Pesano come macigni, le mancate rilevazioni ambientali: dal rilievo delle impronte digitali, alla visione dei video delle telecamere di sorveglianza; al non chiarimento circa la presenza di un secondo giubbotto di Marco, che era giunto da Milano senza valigie come da testimonianza del taxista, nonché la mancanza di un giusto incrocio fra le testimonianze stesse. Anche la presenza di cibo cinese, mai gradito al campione, pur contenuto in confezioni “take away” e, quindi passibile di confusione circa i reali contenuti, non è stata negata; così come lo stato della stanza di Pantani, completamente nel caos, poteva essere sì frutto di un delirio da sostanza del campione, ma pure conclusione finale di qualche altro motivo.
Dunque, un lungo elenco di interrogativi, che dimostrano quanto non esista certezza sul fatto che il campione fosse solo nella stanza, dove ha poi sicuramente trovato la morte per overdose. Interrogativi che giungono ad un altro punto oscuro e non chiarito, proprio per la mancanza di rilevazioni che, a giudizio dell’Avvocato Mastrocinque e della famiglia, si rendevano necessarie, come ad esempio il fatto stesso che Marco abbia ricevuto la droga fuori dall’albergo, senza che nessuno degli addetti alla reception, abbia dichiarato di averlo visto uscire.
Circostanze e iter legati alle ultime ore del campione, che non sconvolgono la verità processuale sulla sua morte e le responsabilità a carico degli imputati, ma che lasciano inalterata l’angoscia su come attorno al Pirata si siano concentrate situazioni, drammi e un crescendo di disperazione, sui quali anche chi doveva tutelarlo, proteggerlo e cercare qualche via alternativa, non si è mostrato all’altezza e ha lasciato diversi interrogativi.
Di qui, una ricerca che non poteva essere compito del Processo di Rimini, ma che si sperava di poter evidenziare attraverso il dibattimento, anche solamente come eco del fatto tragico. Tra l’altro, senza dimenticare quanto sia pesante e senza risposta, soprattutto per le evidenti carenze legali e di tutela che la precedente gestione della Fondazione Marco Pantani ha posto sulla impostazione di parte civile al Processo, l’aspetto forse più emblematico della solitudine, della disperazione e della conseguente morte del campione: l’eclatante mancanza di soccorsi.
Nell’ultima udienza del 24 settembre scorso, comunque, si sono potute raccogliere le testimonianze di Fabio Miradossa e Ciro Veneruso, rispettivamente fornitore e spacciatore della dose costata la vita a Pantani. I due sono entrati nel dibattimento solo nell’udienza citata, in quanto avendo patteggiato (4 anni e 10 mesi per il primo e 3 anni e 10 mesi per il secondo, ma entrambi in libertà grazie all’indulto), s’è dovuto attendere che la pena passasse in giudicato e rendersi definitiva, prima di poterli sentire in aula nel ruolo di testimoni. Le loro dichiarazioni hanno posto sotto una nuova dimensione la posizione di Fabio Carlino, il titolare di un’agenzia di immagine per la quale lavorò Eva Korovina, ovvero la stessa con la quale oggi divide il ruolo di imputato per la morte di Pantani. Carlino, che si era sempre dichiarato estraneo alla vicenda, attraverso appunto le testimonianze dei due è apparso per la prima volta all’interno di una parte evidente nella vicenda, a livello di concorso morale e di conoscenza dei fatti. Molto più marginale il ruolo della Korovina.
Il 21 dicembre dunque, verranno lette le sentenze che mettono un punto sulla tragica odissea di Marco Pantani.
Un iter tragico, partito il 5 giugno 1999, col fatto di Madonna di Campiglio, continuato poi fino alla tragedia, attraverso poliformi attacchi a Marco, come mai s’era visto in direzione di uno sportivo, e una caduta psicologica dello stesso, assai favorita da vistosi errori e sottostime da parte di chi era chiamato a dirigerlo e tutelarlo, nonché terminato, non senza altri interrogativi, in un residence di Rimini. Tre lassi e tre verità, di cui solo l’ultima, dal 21 dicembre 2007, potrà dirsi in un certo qual modo raggiunta.

Tuttobiciweb.it

Quanta tristezza che sento.....

 

____________________
Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 12/10/2007 alle 15:40
Segnalo, sul sito della Fondazione Pantani,l'intervista di Morris all'avvocato Mastrocinque, legale della famiglia

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage
<<  1    2    3  >> Nuovo Thread  Nuova risposta   Nuovo sondaggio
 
Powered by Lux sulla base di XMB
Lux Forum vers. 1.6
1.4229541