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Autore: Oggetto: Hanno ucciso un poliziotto... un tifoso... e il calcio che fa?

Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/11/2007 alle 22:39
Originariamente inviato da desmoblu
Per molti la tv è ormai quasi un'estensione del corpo, la accendono senza sapere perchè ma sperando di svagarsi per un'ora o due.


Brutto segnale se per svagarsi uno deve ricorrere per forza alla tv.

 

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  postato il 21/11/2007 alle 23:30
Ah, sono pienamente d'accordo. Ma purtroppo per molti è così. Del resto Villaggio nel suo "secondo trgico libro" parlava proprio della nascita del telecomando, e delle giornate dei teledipendenti. Quanti decenni sono passati?
 
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  postato il 22/11/2007 alle 02:20
Originariamente inviato da antonello64

Però, a pensarci bene, se la tv dovesse proporre solo programmi di qualità, una buona parte degli spettatori scapperebbe via.


E quindi sarebbe comunque una buona cosa, giusto?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 02:52
Originariamente inviato da Serpa

Dalle 23 alle 8 a rotazione "Film: Moana e Cicciolina ai mondiali di calcio"


uno dei film culto della mia pubertà...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 03:41
Originariamente inviato da Admin

Originariamente inviato da antonello64

io sono sempre del parere che la tv spazzatura la giustifica chi la guarda.
Perchè dall'alto possono darmi i peggiori programmi del mondo ma non possono obbligarmi a guardarli, soprattutto oggi che con il satellite ed il digitale terrestre la scelta è infinita (e anche se fosse limitata, sarebbe lo stesso, perchè alternative alla tv ci sono e ci sono sempre state).
Evidentemente se il Grande Fratello diventa il programma cult del nuovo millennio, vuol dire che è il programma giusto per il telespettatore di oggi.


Antonello, ma non è che il telespettatore di oggi è un'entità astratta piovuta dal cielo.
Bisogna anche chiedersi: chi ha forgiato il telespettatore di oggi?
Chi gli ha inculcato certe aspettative, certi pensieri, oserei dire certi gusti? Perché il telespettatore di oggi segue il Grande Fratello e si appassiona a certe scemenze?
La risposta te la puoi dare da solo. E conduce alle scelte che dall'alto cadono sulle teste dei telespettatori.

Tu hai ragione a parlare delle alternative (e oggi come oggi internet è molto più che un'alternativa, e sempre più persone passano più tempo davanti al pc [al di là del lavoro] che davanti alla tv), ma non posso non ricordarti che non tutti hanno la cultura, le capacità, le possibilità di cercare quelle alternative. È nei confronti di quelle persone (decine di milioni! E te ne accorgi appena giri lo sguardo) che la televisione dovrebbe rivestire un ruolo più responsabile, mirando ad elevarle e non ad abbrutirle. Ti pare che - in linea di massima - ciò avvenga?

E in chiusura, io che sono sempre stato un seguace della Scuola di Francoforte e ora (mi pare) lo sono più che mai, mi porrei delle serie domande sull'Auditel, la sua funzione, il modo in cui è organizzata, chi la gestisce e come, chi ha interesse a che, e via dicendo.


Originariamente inviato da desmoblu

Piano, piano. Quanti italiani si guardano il tg2 o il tg5? I film di natale? Quanti leggono Forattini? Quanti non hanno mai visto una velina sotto la doccia? Quanti si sono sorbiti i libri della Fallaci abbinati al corsera? Quanti hanno letto Gervaso o il codice da vinci? Quanti non sanno chi sia la Yespica? Quanti sanno chi sia Vespa? Quanti reputano le iene un programma serio, cattivo, pungente? Quanti hanno visto almeno due servizi (non consecutivi) sui cuccioli abbandonati senza spegnere la tv a martellate? Quanti pensano almeno una volta al mese alla p2? Quanti si ricordano il processo a V. Emanuele di Savoia (tiro al piattello non autorizzato, col morto)? Chi ascolta Martelli alla radio (o su mediaset) senza conati di vomito? Chi NON ritiene Craxi un criminale? Quanti conoscono le tappe della carriera di Rossella (Panorama: ritocca la pelata del capo, passa al tg5 e tra violazioni e proteste pilota il dopoelezioni; ora è stato promosso alla presidenza di Medusa, distribuzione cinematografica, quella sotto processo). Chi sa hi è Taraq Ben Ammar? E chi reputa Mentana un giornalista? Chi sorride vedendo Gattuso in uno spot? Chi s'è sentito più felice dopo la vittoria ai Mondiali?

Dando un'occhiata a queste poche domande e interrogandosi con sincerità, si capirà che non sono solo i disadattati, i non diplomati, i non abbienti, i "meno fortunati" (espressione molto snob) ad essere passati nella Grande Centrifuga: ci siamo tutti, tutti quanti. E' come essere in coda all'aeroporto dopo l'11 settembre: la fila e i controlli e le idiozie te le ritrovi tutte. Ed è la normalità. Ecco l'effetto dei condizionamenti pianificati, dall'alto: che dopo sembra tutto normale. Chi si ricorda com'era il mondo prima dell'11 settembre? O piuttosto: prima della REAZIONE all'11 settembre (perchè se si fosse trattato solo dell'attacco avremmo superato il tutto in circa tre giorni, come qualsiasi calamità naturale): diritti negati, false informazioni, bugie, arresti, voli segreti, commissioni d'inchiesta, carceri, controlli all'aeroporto, violazione della privacy, telegiornali allarmistici, patriotic act, psicosi, nemici reali o immaginari, intercettazioni, il fine giustifica i mezzi, bene superiore.....ormai ci siamo abituati, ma basta pensarci un attimo e tutto appare quasi inimmaginabile. Chiedere a Orwell, aveva previsto tutto 60 anni fa.

Se siamo fortunati, l'"ammorbidente" ci ha presi di striscio. Ed è già tanto.


il discorso sulla funzione della televisione meriterebbe pagine e pagine di discussione. è arrivato prima l'uovo o la gallina? sono i telespettatori che sono stupidi o lo sono diventati dopo anni e anni di programmi idioti? è difficile dare una risposta, anche perchè probabilmente sono vere entrambe le cose.
da un lato sono del tutto d'accordo con antonello quando dice che la tv spazzatura la giustifica chi la guarda. del resto basta guardare quali sono i film che incassano di più al botteghino o i libri più venduti degli ultimi anni e allora si capisce che non sono solo i vecchi pensionati a guardarsi la de filippi o l'isola dei famosi perchè non hanno alternative, ma anche quelli che le alternative le avrebbero e lo stesso preferiscono vedersi una ciofeca come quando vanno al cinema o comprano un libro. purtroppo si tratta di una questione di povertà culturale, di povertà emotiva, che sono cose ben più gravi, e di cui facilmente si possono vedere i riflessi nella vita di tutti i giorni.
allo stesso modo però anche dall'alto arrivano direttive non solo perchè tutto questo non cambi, ma anzi si involgarisca ancora di più. in questo, va detto, i media seguono l'involgarimento della gente comune, non c'è una questione di uovo o gallina (a mio avviso almeno), ma come dice giustamente admin (mi pare) i media danno una sorta di giustificazione. quindi non solo c'è una tendenza a diventare più rozzi, ignoranti, beceri, ma chi può se ne vanta anche.
nei piani alti e medio-alti delle reti televisive si studia ogni cosa perchè tutto vada come programmato, si corregge a destra e a manca per non spaventare il telespattore medio, per non fargli sviluppare uno spirito critico, che lo porterebbe a porsi domande cui cercherebbe risposte lontano dalla televsione (o al massimo, più prosaicamente, su un altro canale), e quindi meno spettatori meno pubblicità eccetera eccetera. per questo i programmi migliori vengono fuori sulle reti satellitari o la notte su quelle generaliste, dove per forza di cose l'ascolto è relativo.
ci sarebbero da fare un po' di distinzioni, ma in generale si può dire che la professionalità di chi lavora in televisione è alta (non in tutti i casi, vabbè, però la gran parte delle volte è così), ed è in effetti un peccato che per alcune ragioni (scelte editoriali, tempi strettissimi, più spesso entrambe le cose) si lavora su un prodotto medio o mediocre e si sa già che risulterà tale, cosa che abbassa anche la voglia in chi comunque vorrebbe fare qualcosa di decente (il tutto ovviamente a parte rari e fortunati casi di prodotti di ottimo livello, che ci sono).
secondo me in sostanza la tv segue il declino dei tempi, incoraggiandolo. ha -come dire- scelto di essere un media (medium?) solo da un punto di vista pratico, trasmettere immagini, voci, persino sentimenti, ma riproducendoli e basta, rinunciando a essere un media culturale, semiotico, che interpreta e/o invita all'interpretazione.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 07:48
Originariamente inviato da dietzen
del resto basta guardare quali sono i film che incassano di più al botteghino o i libri più venduti degli ultimi anni


il discorso lo si potrebbe ampliare anche alla musica: qual'è il genere musicale che stravince in hit parade?

 

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  postato il 22/11/2007 alle 13:21
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da dietzen
del resto basta guardare quali sono i film che incassano di più al botteghino o i libri più venduti degli ultimi anni


il discorso lo si potrebbe ampliare anche alla musica: qual'è il genere musicale che stravince in hit parade?



Eeeeeeh Antonello... e qua ti volevo!!!
Mi fornisci un assist fantastico.

Le case discografiche si trovano a dover decidere i fondi da stanziare per questo o quell'artista.
Ebbene, a loro conviene molto di più produrre un disco di Vasco Rossi (faccio un esempio) piuttosto che 10 dischi di emergenti.
Esagero: piuttosto che 50 dischi di emergenti.
La questione è semplice: Vasco si vende da sé, lo conoscono tutti, e non occorre svenarsi in promozione anche per pubblicizzare una semplice ennesima raccolta.
Questo spiega perché i giovani trovino sempre meno spazio. Tantopiù quelli che ci mettono più qualità, e che per emergere hanno quindi necessariamente bisogno di più tempo: una casa discografica quel tempo non te lo dà, e il secondo album (non il primo!) è il passo più difficile in assoluto per un giovane artista.

Poi c'è la seconda fase, quella della promozione.
Sai che le case discografiche pagano le radio per la trasmissione in rotazione dei singoli?
Quindi ciò che tu ascolti in radio non lo decidi tu, ma i capoccia delle case discografiche di concerto coi direttori artistici delle radio.
E si tratta sempre (senza eccezioni) di singoli nati con lo scopo di essere singoli. Quando un artista si mette al pianoforte per scrivere un singolo, cerca la melodia più facile, il giro più immediato, il testo più riconoscibile: l'obiettivo è raggiungere quanta più gente possibile.
Ciò va in maniera evidente a scapito della qualità.
Questo è un esempio lampante di come l'industria dei media non miri ad elevare il pubblico, ma soltanto ai propri interessi. E per fare ciò, degrada il livello della proposta.

Al pubblico poi pare di desiderare di ascoltare quel dato motivetto, ma ciò avviene per i motivi che ti ho scritto sopra: ascolti ripetuti in radio (o su Mtv, con acconcio video figo; o, meglio ancora, negli spot, se si ha la fortuna di finire in campagna pubblicitaria, dei telefonini magari), livello facilissimo di fruizione di un prodotto nato per essere di largo consumo e non per essere "bello".

Tralascio ovvie riflessioni sull'urgenza espressiva di un artista: nella hit parade difficilmente la ritroverai.

Mutatis mutandis, avrai un riporto di quanto avviene anche nel campo della televisione. Il successo di pubblico di un determinato prodotto è un'illusione, in realtà il pubblico premia quello che altri decidono che debba essere premiato.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 14:18
io però volevo dire un'altra cosa, e non a caso ho parlato di generi musicali.
In hit parade ci vanno le canzonette di facile fruizione (disco, pop o leggera che dir si voglia), e difficilmente ci vedrai Beethoven o Mozart nonostante siano anni luce di differenza, a livello qualità, tra le due cose.
A dimostrazione che poi tutta questa gran richiesta di qualità non c'è: anzi, verso numerose fasce di consumatori la qualità è controproducente.

 

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  postato il 22/11/2007 alle 15:40
Ma come si fa a richiedere una cosa che - nel 90% dei casi - non si conosce?

 

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  postato il 22/11/2007 alle 16:08
E' lo stesso problema del cinema, sembra un esempio stupido ma secondo me calza benissimo. La grande distribuzione e il sistema dei multisala e delle catene fanno sì che il "filmone" (può essere quello di natale, o quello comico, o quello con i supereroi, o l'ennesimo con adolescenti sfigati) rimanga in 20 sale per due settimane, mentre magari un piccolo capolavoro passa-sempre che ci riesca- per un pomeriggio e una sera, in una sala soltanto. Perchè uno non lo va a a vedere? Forse perchè quel pomeriggio lavora e anche la mattina dopo, quindi non vuole far tardi. Oppure pechè non c'è archeggio, non ci sono i maxi-popcorn. O perchè la sala è lontana. O ancora perchè in fondo non gliene frega nulla del capolavoro, vuole distrarsi per due ore e magari vedere un popputa in bikini. Le responsabilità di chi sono? Sue, certo. Del suo datore di lavoro. E (last but non the least) della distribuzione dei film.


Io dico questo: 25-30 anni fa la tv era diversa. Forniva cultura, faceva sceneggiati che anche oggi si guardano con piacere. Gli italiani erano comunque videodipendenti (ma l'offerta era minore), ma nessuno ne approfittava. Poi un pubblicitario (per chiamarlo così) ha capito che la tv "parlava" agli italiani molto più della radio, dei libri, del papa, e ha deciso di "riprogrammare" gli italiani. Ecco sketch e vallette seminude, un programma sul prezzo dei prodotti, una specie di cruciverba. E piano piano: conduttori amici, giornalisti accomodanti, propagandisti, servi. Fede e le veline. Bongiorno e drive in. Greggio e Boldi. Gatti che cadono dal tavolo e Liguori. Partite di calcio e Guzzanti (padre).Processi e Ferrara. Televandite. Pippo Franco il sabato, Zelig il giovedì. Iene e gialappa's per fingere "libertà di espressione". Le letterine.
Io consiglio di fare un salto nel resto d'Europa, e accendere i canali tv: certe cose che si vedono da noi sono impensabili.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 17:52
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ma come si fa a richiedere una cosa che - nel 90% dei casi - non si conosce?


Di musica classica conosciuta da tutti ce n'è una quantita infinita.
Nelle pubblicità e nel cinema è stata usata tantissimo.
Esempio brevissimo: Pier Paolo Pasolini nei suoi film ha usato e stra-usato Johann Sebastian Bach.
Quindi se uno vuole avvicinarsi a questo tipo di musica, può partire da lì.

Se poi uno vuole fermarsi a Baglioni perchè magari Beethoven richiede un maggior impegno e una maggior concentrazione nell'ascolto, beh, allora che si tenga Baglioni.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 19:35
Originariamente inviato da desmoblu

E' lo stesso problema del cinema, sembra un esempio stupido ma secondo me calza benissimo. La grande distribuzione e il sistema dei multisala e delle catene fanno sì che il "filmone" (può essere quello di natale, o quello comico, o quello con i supereroi, o l'ennesimo con adolescenti sfigati) rimanga in 20 sale per due settimane, mentre magari un piccolo capolavoro passa-sempre che ci riesca- per un pomeriggio e una sera, in una sala soltanto. Perchè uno non lo va a a vedere? Forse perchè quel pomeriggio lavora e anche la mattina dopo, quindi non vuole far tardi. Oppure pechè non c'è archeggio, non ci sono i maxi-popcorn. O perchè la sala è lontana. O ancora perchè in fondo non gliene frega nulla del capolavoro, vuole distrarsi per due ore e magari vedere un popputa in bikini. Le responsabilità di chi sono? Sue, certo. Del suo datore di lavoro. E (last but non the least) della distribuzione dei film.


Io dico questo: 25-30 anni fa la tv era diversa. Forniva cultura, faceva sceneggiati che anche oggi si guardano con piacere. Gli italiani erano comunque videodipendenti (ma l'offerta era minore), ma nessuno ne approfittava. Poi un pubblicitario (per chiamarlo così) ha capito che la tv "parlava" agli italiani molto più della radio, dei libri, del papa, e ha deciso di "riprogrammare" gli italiani. Ecco sketch e vallette seminude, un programma sul prezzo dei prodotti, una specie di cruciverba. E piano piano: conduttori amici, giornalisti accomodanti, propagandisti, servi. Fede e le veline. Bongiorno e drive in. Greggio e Boldi. Gatti che cadono dal tavolo e Liguori. Partite di calcio e Guzzanti (padre).Processi e Ferrara. Televandite. Pippo Franco il sabato, Zelig il giovedì. Iene e gialappa's per fingere "libertà di espressione". Le letterine.
Io consiglio di fare un salto nel resto d'Europa, e accendere i canali tv: certe cose che si vedono da noi sono impensabili.


Be forse Mike Bongiorno c'era gia' prima di Berlusconi..
E non si puo' certo dire che i suoi programmi siano differenti da quelli di allora..
Un salto nel resto d'Europa ? Ok , facciamo un confronto con la Spagna..

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 22/11/2007 alle 19:40
Originariamente inviato da forzainter

Un salto nel resto d'Europa ? Ok , facciamo un confronto con la Spagna..


Guarda, io lo faccio quotidianamente e mi metto le mani nei capelli. Il paragone è davvero impietoso...
Ma ho come l'impressione che tu la vedi nel senso opposto...

 

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Livello Giro




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  postato il 22/11/2007 alle 19:48
Si è andati un filino fuori argomento o sbaglio??...comunque concordo la qualità è merce rara nell'arte a buon prezzo e questo a mio personale giudizio esclusivamente xkè il livello è pur sempre medio basso...dovremmo essere più esigenti e rifiutare programmi e musica spazzatura...a tal punto da ignorare tutto ciò che nn ci somiglia...sai quati programmi e quanta musica andrebbe a morire???...sarebbe LA soluzione...ah dimenticavo...complimenti Adm ottima la scelta "NANNIANA"...io l'adoro la sua musica...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/11/2007 alle 19:48
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da forzainter

Un salto nel resto d'Europa ? Ok , facciamo un confronto con la Spagna..


Guarda, io lo faccio quotidianamente e mi metto le mani nei capelli. Il paragone è davvero impietoso...
Ma ho come l'impressione che tu la vedi nel senso opposto...


Io alla Tv guardo solo lo sport.. (poi visti i ritmi di lavoro che ho , alle nove e mezza son spesso gia' a dormire..)
Solo che mi da fastidio chi vede sempre l'erba del vicino sempre piu' verde.. (brutto vizio)
Visto che ho visto i programmi che ci sono in Spagna (non ho detto Germania..) forse l'erba del vicino non è cosi' verde..
ma visto che tu lo fai quotidianamente vediamo in cosa sarebbe meglio?

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 22/11/2007 alle 20:10
Originariamente inviato da forzainter

Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da forzainter

Un salto nel resto d'Europa ? Ok , facciamo un confronto con la Spagna..


Guarda, io lo faccio quotidianamente e mi metto le mani nei capelli. Il paragone è davvero impietoso...
Ma ho come l'impressione che tu la vedi nel senso opposto...


Io alla Tv guardo solo lo sport.. (poi visti i ritmi di lavoro che ho , alle nove e mezza son spesso gia' a dormire..)
Solo che mi da fastidio chi vede sempre l'erba del vicino sempre piu' verde.. (brutto vizio)
Visto che ho visto i programmi che ci sono in Spagna (non ho detto Germania..) forse l'erba del vicino non è cosi' verde..
ma visto che tu lo fai quotidianamente vediamo in cosa sarebbe meglio?


Mi sa che sono stato colto da Abajite. Non avevo letto tutto il discorso e mi ero perso il fatto che stavate parlando di Tv. Comunque ti rispondo lo stesso: non vedo la Tv spagnola, dunque sulla qualità dei programmi non posso dir niente però in Spagna c'è sicuramente più libertà d'informazione di quanta ce ne sia da noi (il che per un mezzo di comunicazione non è cosa da poco). Là le reti pubbliche non sono controllate dai partiti, grazie alla riforma di Zapatero, e non c'è alcun canone da pagare. Le altre televisioni hanno tutte matrici diverse, da noi invece oltre alla Rai c'è in pratica solo Mediaset. E tra l'altro per alcuni anni non si notava neanche la differenza, tanto il padrone era unico.

 

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  postato il 22/11/2007 alle 20:32
Originariamente inviato da Lore_88

Mi sa che sono stato colto da Abajite.

E cioè? Spiega spiega, quali sarebbero i sintomi di questa strana "malattia"?!

...

Aspetta, ci arrivo da solo... scrivere senza pensare/informarsi adeguatamente, forse?!

 

[Modificato il 22/11/2007 alle 20:36 by Abajia]

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Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
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  postato il 22/11/2007 alle 20:34
Originariamente inviato da Abajia

Originariamente inviato da Lore_88

Mi sa che sono stato colto da Abajite.

E cioè? Spiega spiega, quali sarebbero i sintomi di questa strana "malattia"?!



Molto semplice. Si tende a superare in 2 mesi i posts di utenti iscritti due anni prima....maledetto...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 22/11/2007 alle 20:40
Originariamente inviato da Subsonico

Originariamente inviato da Abajia

Originariamente inviato da Lore_88

Mi sa che sono stato colto da Abajite.

E cioè? Spiega spiega, quali sarebbero i sintomi di questa strana "malattia"?!



Molto semplice. Si tende a superare in 2 mesi i posts di utenti iscritti due anni prima....maledetto...

Dai, non esagerare... c'ho impiegato quattro mesi, mica due...

 

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  postato il 22/11/2007 alle 20:41
Io posso fare l'esempio francese, che conosco molto bene. Pochi canali, qualità media o medio-alta, telefilm al posto dei reality. Meno pubblicità. Poi saltano fuori anche dei canali, come arté, che fanno una programmazione di qualità con pochissima pubblicità. Può capitare così di vedere in una sola serata il documentario su Rolling Stones e Altamont, e subito dopo (un minuto di pubblicità in mezzo) l'intera sessione di Hendrix a Monterey.
Sembrerà strano, ma la tv può fare anche questo.
In Belgio avviene una cosa simile, in Germania anche. In Inghilterra (a parte la deriva dei reality, che purtroppo accomuna mezza Europa) ci sono dei canali davvero degni di questo nome. Sfortunatamente non posso parlare della Spagna, non avendoci passato un tempo sufficiente a rendermi conto della qualità della tv.

Non era un discorso dell'"erba del vicino" a tutti i costi, è una riflessione sugli effetti del condizionamento dall'alto. La propaganda si fa prima nelle piccole cose, apparentemente insignificanti. Sono quelle che passano inosservate e che fanno i danni maggiori (il classico esempio dell'acqua cheta), e chi da noi ha attuato questa strategia lo sapeva- e lo sa- benissimo.
L'Italia è l'unico Paese così "fortunato" da aver avto gli ingredienti al posto "giusto" e al momento "giusto". L'unico caso che potrebbe essere simile (Murdoch) ha delle differenze abissali: no politica diretta, niente massoneria e collusioni, niente leggi ad hoc (dalla Mammì in avanti).
Murdoch avrebbe le possibilità er fare un ottimo lavaggio del cervello, come è avvenuto da noi: si astiene, però, perchè non rischia il carcere e/o la bancarotta, quindi non sente la necessità di impugnare il bisturi (per riproporre un'immagine che tanto è piaciuta a Rizz).

 
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  postato il 23/11/2007 alle 01:23
Originariamente inviato da desmoblu
Sfortunatamente non posso parlare della Spagna, non avendoci passato un tempo sufficiente a rendermi conto della qualità della tv.


Mi permetto di rimediare io: per quanto nel mio anno Erasmus, di televisione ne ho visto gran poca, i giornali li leggevo, i tg li guardavo spesso e i palinsesti li conoscevo...
Qualità complessiva della televisione spagnola un po' superiore a quella italiana. Comunque insufficiente, tuttavia.
L'informazione è di qualità nettamente migliore: meno puttanate (scusate la licenza) alla StudioAperto (ma anche alla tg5, tg2, tg1, tg4, forse solo il tg3 si salva da questo tipo di deriva, che io chiamo studioapertizzazione dell'informazione) e molta più attenzione alle news dall'Estero. Ma questa è una componente culturale di una Nazione che vede il principale quotidiano (El Pais) aprire ogni giorno con 10-12 pagine di notizie dall'Estero ed offre una qualità complessiva che Corriere, Repubblica e co. si scordano.
I reality scarseggiano: anche se il GF ha attecchito, si fermano fortunatamente lì, a quanto mi risulta; ma l'intrattenimento cretino è comunque diffuso, con molti programmi che sfruttano il medesimo format (molti sono internazionali) di programmi italiani.
Altro punticino a favore il maggior interesse per le serie (la quarta di House, iniziata a fine settembre su Fox negli States è trasmessa, con un mese e qualcosa di ritardo, da "cuatro") e i film.

 

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  postato il 23/11/2007 alle 10:48
Originariamente inviato da forzainter

Be forse Mike Bongiorno c'era gia' prima di Berlusconi..


Certo, ma non faceva le telepromozioni.
La differenza è tutta lì, tra il fare intrattenimento per il pubblico (non dimentichiamoci che Lascia o raddoppia? e Rischiatutto avevano un coté culturale, e non solo sbarazzino) e farlo per gli sponsor.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 23/11/2007 alle 10:50
Originariamente inviato da desmoblu

Può capitare così di vedere in una sola serata il documentario su Rolling Stones e Altamont, e subito dopo (un minuto di pubblicità in mezzo) l'intera sessione di Hendrix a Monterey.


Infame, perché ci esponi a una simile botta d'invidia???

 

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  postato il 23/11/2007 alle 10:56
Originariamente inviato da rizz23

Qualità complessiva della televisione spagnola un po' superiore a quella italiana. Comunque insufficiente, tuttavia.


Ma sai, la Spagna non è immune da un particolare approccio: dimentichi che canale c'è al numero 5 dei telecomandi spagnoli?
Non so se è ancora così, ma pochi anni fa TeleCinco era soprannominata dagli spagnoli stessi TetaCinco, e questo dice tutto sulla qualità dei programmi che - da quando ha aperto - propina. E in quel campo è poi facile creare modelli emulativi.

Non è che ce l'ho con Berlusconi per forza, ma culturalmente il suo agire è stato una catastrofe per l'Italia. Mi sento di citare Nanni Moretti, quando nel Caimano diceva: Berlusconi non ha vinto oggi, ha vinto vent'anni fa, quando ci ha imposto il suo modello culturale attraverso le televisioni. È verissimo.

Poi vengono a galla elementi come quelli svelati da Repubblica nei giorni scorsi, e l'unica cosa che ti chiedi è: ma perché questo dannato governo in carica non ha ancora fatto una riforma vera del sistema radiotelevisivo?
Cosa stanno aspettando?

Ecco cosa: il tavolo delle trattative sulle riforme, su cui barattare la legge in questione con la benevolenza del Cavaliere. L'errore che fece D'Alema con la Bicamerale, sta per rifarlo Veltroni: rimettere in gioco un'entità politica che è stata al momento rinnegata anche dai suoi stessi alleati...

 

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  postato il 23/11/2007 alle 18:13
Beh, Admin: in fondo TeleCinco era di Berlusconi, quindi nessuna meraviglia che abbia "esportato" il modello tettagluteo anche in Spagna.
Per il resto..il mio pensiero è fin troppo noto..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/11/2007 alle 19:55
Amen...

Calcio: Abete, "Non possiamo rinunciare ai gruppi organizzati"
ROMA - ''Penso sia legittimo esprimere qualsiasi forma di consenso o dissenso nel rispetto delle normative vigenti. Il mondo del calcio non puo' rinunciare ai gruppi organizzati, dobbiamo pero' creare le condizioni per farlo con fatica e sacrificio, allontanando i violenti dagli stadi''. Cosi' il presidente della Figc Giancarlo Abete ha commentato l'iniziativa di alcuni gruppi organizzati di tifosi della Roma di boicottare la prossima partita all'Olimpico contro l'Udinese ritrovandosi come forma di protesta al Circo Massimo. ''Il nostro obiettivo - ha aggiunto Abete - e non e' un sogno, e' di vedere le partite con i gruppi di tifosi organizzati presenti nel loro settore. Detto questo, abbiamo grande rispetto per le decisioni prese dall'Osservatorio, solo per questa via potremmo tornare ad una situazione di normalita'. (Agr)

fonte: http://www.corriere.it

 

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Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
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  postato il 29/11/2007 alle 21:06
Hahaha...e cosa ci aspettavamo? Abbiamo Abete e Matarrese....
Piccolo spunto di riflessione: in Europa a capo di tutti è stato eletto Platini. Antipatico, per carità, poi per me che ndi certo NON sono juventino...però Platini ha avuto il coraggio di proporre idee nuove, criticare dove c'era da criticare, rischiare anche l'impopolarità e mettere il becco un po' ovunque. E personalmente mi ha convinto.
Recentemente ha detto che chiudere gli stadi è improponibile, ma in Italia dovrebbero fermare il tifo organizzato.
Ma tranquilli, ci pensa Abete. Chiedendo a Matarrese e Galliani.

 
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Livello Giro




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  postato il 30/11/2007 alle 18:25
Originariamente inviato da Admin

Originariamente inviato da rizz23

Qualità complessiva della televisione spagnola un po' superiore a quella italiana. Comunque insufficiente, tuttavia.


Ma sai, la Spagna non è immune da un particolare approccio: dimentichi che canale c'è al numero 5 dei telecomandi spagnoli?
Non so se è ancora così, ma pochi anni fa TeleCinco era soprannominata dagli spagnoli stessi TetaCinco, e questo dice tutto sulla qualità dei programmi che - da quando ha aperto - propina. E in quel campo è poi facile creare modelli emulativi.

Non è che ce l'ho con Berlusconi per forza, ma culturalmente il suo agire è stato una catastrofe per l'Italia. Mi sento di citare Nanni Moretti, quando nel Caimano diceva: Berlusconi non ha vinto oggi, ha vinto vent'anni fa, quando ci ha imposto il suo modello culturale attraverso le televisioni. È verissimo.

Poi vengono a galla elementi come quelli svelati da Repubblica nei giorni scorsi, e l'unica cosa che ti chiedi è: ma perché questo dannato governo in carica non ha ancora fatto una riforma vera del sistema radiotelevisivo?
Cosa stanno aspettando?

Ecco cosa: il tavolo delle trattative sulle riforme, su cui barattare la legge in questione con la benevolenza del Cavaliere. L'errore che fece D'Alema con la Bicamerale, sta per rifarlo Veltroni: rimettere in gioco un'entità politica che è stata al momento rinnegata anche dai suoi stessi alleati...


Concordo Admin ed aggiungo semplicemente (evitando polemike politicamente scorrette) ke il cavaliere ci ha rotto i bip...ha 71 anni ke vada in pensione e si tolga dalla faccia (ritoccata) quella risata del bip...qui c'è poco da ridere...

 
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  postato il 07/12/2007 alle 12:17
Volete sapere chi erano tre dei ventiquattro tifosi denunciati per gli scontri in occasione di Atalanta-Milan? Vi riporto l'articoletto di L'Eco di Bg.....:

Si erano abbonati all'Atalanta perché a Lecco - dove la squadra milita nel girone A della serie C1 - non capitava mai di poter organizzare risse durante le partite. È l'incredibile verità portata alla luce dalla Digos della Questura di Bergamo, che sta ancora indagando sugli scontri durante e dopo il match fra i nerazzurri e il Milan, sospeso al 7° minuto l'11 novembre. I pendolari della rissa sono tre 19enni: un operaio di Galbiate, uno studente di Mandello e un ragazzo di Civate che lavora nella fabbrica del padre.
In totale i nuovi denunciati sono quattro, che si aggiungono ai 12 della prima tornata e agli 8 della successiva. Secondo le ricostruzioni della polizia, i tre lecchesi e un elettricista 34enne di Bergamo hanno partecipato agli scontri avvenuti all'esterno del Comunale. Avevano il volto coperto, ma sono stati identificati nei filmati grazie all'abbigliamento, poi trovato nelle rispettive abitazioni.
Per loro, tutti incensurati, è scattata una serie di pesanti accuse a vario titolo, che hanno portato all'emissione di Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive: resistenza e violenza, lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di oggetti atti a offendere.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/12/2007 alle 12:20
Grandi amanti del calcio insomma...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/12/2007 alle 12:28
Originariamente inviato da bauschan

Volete sapere chi erano tre dei ventiquattro tifosi denunciati per gli scontri in occasione di Atalanta-Milan? Vi riporto l'articoletto di L'Eco di Bg.....:

Si erano abbonati all'Atalanta perché a Lecco - dove la squadra milita nel girone A della serie C1 - non capitava mai di poter organizzare risse durante le partite. È l'incredibile verità portata alla luce dalla Digos della Questura di Bergamo, che sta ancora indagando sugli scontri durante e dopo il match fra i nerazzurri e il Milan, sospeso al 7° minuto l'11 novembre. I pendolari della rissa sono tre 19enni: un operaio di Galbiate, uno studente di Mandello e un ragazzo di Civate che lavora nella fabbrica del padre.
In totale i nuovi denunciati sono quattro, che si aggiungono ai 12 della prima tornata e agli 8 della successiva. Secondo le ricostruzioni della polizia, i tre lecchesi e un elettricista 34enne di Bergamo hanno partecipato agli scontri avvenuti all'esterno del Comunale. Avevano il volto coperto, ma sono stati identificati nei filmati grazie all'abbigliamento, poi trovato nelle rispettive abitazioni.
Per loro, tutti incensurati, è scattata una serie di pesanti accuse a vario titolo, che hanno portato all'emissione di Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive: resistenza e violenza, lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto di oggetti atti a offendere.


1) Sicuro che non fossero extracomunitari rumeni? Sicuro sicuro? Me parrebbe troppo strano...
2) Il Lecco lo andavano a vedere in tre, s'erano stufati de menasse tra loro...
3) Nell'articolo non c'è scritto ma erano vestiti come Riccò. Pensavano di passare inosservati e invece...

 
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  postato il 15/02/2008 alle 17:24
A proposito:



AREZZO - La perizia balistica conferma la deviazione della traiettoria subita dal colpo di pistola che l'11 novembre del 2007 ha ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri nell'area di servizio di Badia al Pino (Arezzo). Lo rende noto l'avvocato Francesco Molino, che difende l'agente Luigi Spaccarotella, accusato di omicidio volontario per la morte di Sandri. A determinare la deviazione sarebbe stato l'impatto fra il proiettile e la rete metallica che divide le corsie dell'autostrada.


Convinti loro...tra un pò daranno la colpa a Sandri perchè non doveva trovarsi sulla traiettoria del priettile.

 
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Livello Eddy Merckx




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  postato il 15/02/2008 alle 17:38
Praticamente adesso, se ci capita di dormire in automentre andiamo a vedere una partita in trasferta, dobbiamo prestare attenzione su come ci posizioniamo sul divano posteriore della macchina, altrimenti qualcuno potrebbe spararci a vista.

 

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Andrea Giorgini

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