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Autore: Oggetto: [Thread vecchio] Fatti di politica 2007

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  postato il 08/12/2007 alle 17:26
L'infinita tristezza di questo paese si conferma per l'ennesima volta.
Ecco serviti - e dico purtroppo - anche i tanti che inneggiavano all'oasi di La7: la libertà? È sempre vigilata.


Ps: Eugenio, se rinascerà un Minculpop ti candidiamo a ministro, ok?

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 08/12/2007 alle 17:39
Ps: programmi@la7.it è l'indirizzo mail nel caso qualcuno volesse commentare.

Gli stupidi siamo noi, che ancora ci incazziamo per queste cose, segno che evidentemente riponiamo ancora delle aspettative nei confronti del mezzo televisivo. Possibile che non abbiamo ancora capito?

 

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  postato il 08/12/2007 alle 17:55
Libertà condizionata: hai detto benissimo. Libertà di fare l'imitazione di Zichichi o di parlare di libri, di fare l'imitazione simpatica e sbeffeggiare un pochino il politico, ma in modo carino. Tutto ino.
Trovo decisamente singolare (se mi spiego) la nota de la7:
«a Daniele Luttazzi è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertà creativa, come dimostrato dalle puntate fin qui andate in onda. Di questa libertà era necessario fare un uso responsabile, cosa che non è avvenuta».
Sei totalmente libero di fare quel che vuoi, se lo fai come vogliamo noi.
Ovviamente il fatto che un peso determinate in la7 ce l'abbiano Ferara e Cairo (luogotenete di Berlusconi, concessionario per la pubblicità di La7) è un puro caso. Singolare anche il fatto che per un mese e mezo la7 non abbia speso due parole (ma anche solo una) per un programma che faceva costantemente il record di ascolti. Non un comunicato, non una nota. Vorrà forse dire che erano imbarazzati, impauriti, intimiditi, intimoriti, pentiti? Ma nooo...che sciocchino chi la pensa così.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 17:57
Premesso che non apprezzo Luttazzi nei modi con cui si esprime, il passaggio "incriminato" non mi sembra molto diverso da quanto ci ha proprosto altre volte.

Chi gli ha dato la possibilità di fare una trasmissione, conoscendo il personaggio, doveva mettere in conto anche questo, quindi la "censura" a posteriori non mi sembra ne coerente ne rispettosa della libertà artistica a cui si fa riferimento nel contratto.

La libertà non è una cosa che funziona a intermittenza, o c'e' o non c'e' ... certo è che Luttazzi ci mette molto anche del suo, c'e' modo e modo di fare satira, a me personalmente la sua satira non mi piace principalmente per il linguaggio e i toni utilizzati, ma questa e' solo una mia opinione che esula dal fatto che possa farla nei suoi spettacoli.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 18:19
Originariamente inviato da Admin

Ps: Eugenio, se rinascerà un Minculpop ti candidiamo a ministro, ok?


accetto!

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 18:23
Originariamente inviato da pacho

Mi accusi (e mi consigli) di studiare i neoclassici prima di parlare. Bene. Forse non sarò un economista neoclassico allo stato puro, ma sbaglio o abbiamo potuto intavolare una discussione anche stando totalmente all'interno del tuo "campo paradigmatico"?
Si.
Di conseguenza bene o male le banalità (quelle si davvero frutto dell'ideologia) neoclassiche senza alcun riscontro empirico e basata su una metodologia seria come Topo gigio, ossia l'individualismo metodologico ( metodologia che analizza i fenomeni sociali, quale l'economia, partendo dal singolo individuo, esulando dal contesto sociale) vuol dire che le conosco. Dimmi se sbaglio. Conosco e critico.



Scusami se ritorno ancora su questo passaggio, amico, per dimostrarti che quanto affermi è proprio sbagliato e frutto di pressapochismo, e quindi ti rinnovo nuovamente il consiglio di studiare prima di criticare ... piccola dimostrazione

citazione: Human Action - Cap II - I problemi epistemologici dell'azione umana - Ludwig Von Mises

"Il contenuto dell'azione umana, cioé i fini e i mezzi scelti ed applicati al raggiungimento di questi fini, è determinato dalle qualità personali di uomo agente, l'individuo è il prodotto di una lunga linea di evoluzione zoologica che ha formato la sua eredita fisiologica. Egli è nato come prole ed erede dei suoi antenati, è il precipitato e il sedimento di tutto ciò che i suoi progenitori sperimentano sono il suo patrimonio biologico. Quando nasce, egli non entra nel mondo quale esso è in generale, MA IN UN AMBIENTE DEFINITO. Le qualità biologiche innate ed ereditate e tutto ciò che la vita ha fatto su di lui formano l'uomo quale è a ogni istante del suo pelleggrinaggio. Sono il fato e il suo destino. La sua volontà non è libera nel senso metafisico del termine. E' determinata dall'ambiente e da tutte le influenze cui egli stesso e i suoi antenati furono esposti.

Eredità e ambiente dirigono le azioni dell'uomo. Gli suggeriscono i fini e i mezzi. Egli non vive semplicemente come uomo in abstracto; vive come figlio della sua famiglia, della sua razza, del suo popolo e della sua età; come cittadino del suo paese; come membro di un gruppo sociale definito; come praticante certe vocazioni; come seguace di idee religiose, metafisiche, filosofiche e politiche definite; come partigiano in molte contese e controversie. Egli non crea da se' le sue idee e le sue misure di valore; le prende dall'altra gente. la sua ideologia è quanto il suo ambiente gli impone. Soltanto pochissimi uomini hanno il dono di pensare idee nuove e originali e di cambiare il corpo tradizionale di dogmi e delle dottrine."


Quindi come fai affermare che Von Mises parla di un individuo che esula completamente dal contesto sociale ?

Mi raccomando prima di replicare leggi attentamente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 19:10
Una volta tanto vorrei poter dire la mia anche in questo thread, nello specifico sul caso-Luttazzi scoppiato ieri sera.

A me personalmente il Luttazzi satirico non è quasi mai piaciuto: non tanto perchè alcuni suoi temi di fondo non siano condivisibili, anzi. E' il suo modo di fare satira che proprio non mi piace, è diventato volgare oltremisura - o meglio... oltre le mie personalissime misure - mentre diciamo che fazioso lo è sempre stato. Ma vabbè... chi non lo è, nella televisione del 2007? Tanto più che chiedere questo sforzo a Luttazzi è come chiedere a Silvio-Banana di pensionarsi in uno sperduto paese dei Caraibi. Battaglia persa in partenza.
Insomma, mi divertiva di gral lunga di più quando faceva Luisella a Mai Dire Gol, che tra l'altro era anche carino vestito così!
(tra l'altro, chiedo a chi lo guarda più di me: se il satiro [o satirico] fa la satira contro i poteri forti, perchè ogni volta che mi capita di sentirlo fa panegirici solo contro Berlusconi e la sua claque [giustamente, peraltro]? E l'altra sponda del fiume politico? E i banchieri? E i notai? E gli avvocati? E gli assicuratori? Non fanno sufficiente ascolto, oppure non gli garantiscono sufficienti protezioni?
Altrimenti... ne parla? Allora ritiro tutte le domande)

Nella mia personalissima opinione, ho sempre sostenuto che la tv di oggi sia a tratti una sorta di fognatura a cielo aperto (anzi... a Studio Aperto ), e che perciò vada data una regolata ai vari programmi spazzatura che la riempiono. Ragion per cui sono decisamente contrario alla libertà incondizionata in televisione.
A maggior ragione se si tiene conto che la tv è un mezzo di comunicazione potentissimo, che fa e disfa modelli a proprio uso e piacimento, e che la gente meno critica ovviamente percepisce come tali.
A maggior ragione se leggo - perchè anche se non intervengo spesso, vi leggo - lamentele in tale direzione dagli stessi utenti che però in questo caso si fanno fautori della libertà incondizionata.

Non penso che in tv si possa dire e fare ciò che si vuole, proprio per la prima ragione citata, la potenza comunicativa del mezzo. Nè sul servizio pubblico - che proprio perchè pubblico deve rispettare il volere della collettività, e per una volta mi sento di generalizzare che buona parte della collettività dia contro la tv volgare - e mi auspico che non avvenga nemmeno nel servizio privato. Chiaramente sono speranze vane, per quel che riguarda la tv italiana.
E quindi credo che GuidoRoubaix sia una persona abbondantemente intelligente per capire che se chi gestisce i palinsesti Rai o Mediaset non fa nulla per tamponare questo fenomeno, non è che La7 debba seguire questo loro andazzo, anzi. Si dice tanto contro la tv volgare - giustamente - per poi dare contro chi opera decisioni contro la tv volgare. Curioso e incoerente, no?

Quindi per me La7 ha fatto bene a sospendere il Decameròn di Luttazzi (che mi sa tanto che Boccaccio si sta rivoltando più e più volte nella tomba), peraltro rimediando ad un suo errore, che è quello che ha già accennato Federico Martin: il Luttazzi non lo si scopre certo oggi, e quindi se gli si dà una trasmissione, è lecito aspettarsi qualche problemino di questo tipo, da lui. Altrimenti non gliela si dà, e allora game over.

 

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  postato il 08/12/2007 alle 19:45
Rispondo velocemente. Personalmente ho sempre creduto ad un concetto che Guareschi (peraltro missino, ma si nota pesantemente solo nelle sue ultime opere) fece esprimere al crocefisso stesso in rimprovero a Don Camillo: guarda a cosa si dice, non al come. Luttazzi ha sempre detto cose interessanti, spesso volgari. Pazienza, nessuno è come lo vorremmo: però avere una voce che dice queste cose invece della telefonata in diretta a Veltroni o alle scorregge di Pippo Franco su un palco fa BENE. Se il pensiero di fondo è che la satira deve far pensare, allora ci siamo.
Ricordo ad esempio cosa scrisse Swift, noto satirista (i Viaggi di Gulliver sono solo una tappa e spesso letta in modo superficiale): scrisse un saggio dicendo che per risolvere i problemi della carestia nell'Irlanda, i signori dovevano uccidere e mangiare i bambini poveri. Un concetto terribile, se preso alla lettera: eppure il suo saggio è uno degli esempi universali di satira. O ancora, Mark Twain: alcuni suoi saggi e pamphlets sono terribili, spietati, crudi...tanto che negli Stati Uniti nessuno li pubblicò per decenni e decenni dopo la sua morte (ed erano le stesse persone che magari lo elogiavano come migliore autore americano della storia).
Personalmente mi hanno dato un po' fastidio alcune cose, qualche puntata fa: lo "spot" con la rappresentante che irirideva i malati di cancro, o lo sketch con il feto espulso (il sistema della "pedata", purtroppo utilizzatissimo in Sudamerica per abortire illegalmente). Queste cose mi hanno lasciato un retrogusto sgradevole. Ma poi ho pensato a cosa scriveva Swift secoli fa, o Twain non più tardi di 100 anni fa. E ho pensato alla REAZIONE che hanno suscitato. Mi sono anche chiesto se è giusto il concetto che se una cosa è offensiva per me allora lo è per tutti. E ho capito che non è così. Mi sono chiesto se sia più volgare parlare di "una donna che mi fa un pompino" (modo diretto, ma usato come pretesto per altri discorsi) o vedere una puntata di ciao darwin o buona domenica qualsiasi, o striscia la notizia (dove una valletta seminuda mima proprio una fellatio con un affare alla crema- ed il fine è proprio suggerire sta cosa-, e le vecchiette del pubblcio applaudono).
E così ho pensato: ben venga anche Luttazzi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 19:56
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da EugeRambler
gratuite volgarità che nulla hanno a che fare con la comicità e la satira.


Se le gratuite volgarità fossero un sufficiente motivo di licenziamento, la televisione italiana avrebbe già dovuto produrre decine di migliaia di disoccupati.


Originariamente inviato da marco83
Nella mia personalissima opinione, ho sempre sostenuto che la tv di oggi sia a tratti una sorta di fognatura a cielo aperto (anzi... a Studio Aperto ), e che perciò vada data una regolata ai vari programmi spazzatura che la riempiono. Ragion per cui sono decisamente contrario alla libertà incondizionata in televisione.
A maggior ragione se si tiene conto che la tv è un mezzo di comunicazione potentissimo, che fa e disfa modelli a proprio uso e piacimento, e che la gente meno critica ovviamente percepisce come tali.
A maggior ragione se leggo - perchè anche se non intervengo spesso, vi leggo - lamentele in tale direzione dagli stessi utenti che però in questo caso si fanno fautori della libertà incondizionata.

Non penso che in tv si possa dire e fare ciò che si vuole, proprio per la prima ragione citata, la potenza comunicativa del mezzo. Nè sul servizio pubblico - che proprio perchè pubblico deve rispettare il volere della collettività, e per una volta mi sento di generalizzare che buona parte della collettività dia contro la tv volgare - e mi auspico che non avvenga nemmeno nel servizio privato. Chiaramente sono speranze vane, per quel che riguarda la tv italiana.
E quindi credo che GuidoRoubaix sia una persona abbondantemente intelligente per capire che se chi gestisce i palinsesti Rai o Mediaset non fa nulla per tamponare questo fenomeno, non è che La7 debba seguire questo loro andazzo, anzi. Si dice tanto contro la tv volgare - giustamente - per poi dare contro chi opera decisioni contro la tv volgare. Curioso e incoerente, no?

Quindi per me La7 ha fatto bene a sospendere il Decameròn di Luttazzi (che mi sa tanto che Boccaccio si sta rivoltando più e più volte nella tomba), peraltro rimediando ad un suo errore, che è quello che ha già accennato Federico Martin: il Luttazzi non lo si scopre certo oggi, e quindi se gli si dà una trasmissione, è lecito aspettarsi qualche problemino di questo tipo, da lui. Altrimenti non gliela si dà, e allora game over.


Vedi Marco, condivido la tua analisi sulla Tv. Ma con un paio di differenze, opinioni personali che portano a diverse conclusioni operative:
1) la Tv italiana di ieri, oggi e domani (sull'altroieri si può discutere, ma si dicevano più o meno le stesse cose) è irrecuperabile. Per cui o davvero Euge diventa ministro plenipotenziario del Minculpop, oppure bisogna interrogarsi in termini di effetti e di antidoti.
E il principale effetto della Tv che descrivi (e mi trovi d'accordo) è uno solo, riassumibile in una parola: stupidità.
Se (come penso) l'effetto principale è questo, resta solo da interrogarsi sugli antidoti e sui casi specifici.
Gli antidoti: l'unico parziale antidoto (scartato per insufficienza toracica Euge ) è il massimo pluralismo possibile. Luttazzi compreso. E, lo dico con personale ribrezzo, Cucuzza e Striscia la notizia compresi.
Trovo fuorviante che la tua valutazione si basi su se Luttazzi attacca anche le assicurazioni etc.: chi si occupa di tutto? La Gabanelli? Ma non fa ridere. E per il resto? Lo fa qualcuno? No. E allora: cosa chiudere e cosa no? Secondo la mia opinione, a questo punto, meglio chiudere niente che chiudere qualcosa.
2) veniamo al secondo punto: Luttazzi e La7.
Rispetto al problema della stupidità (ma qui siamo nel campo dei gusti personali), penso che Luttazzi sia meglio di almeno il 90% di quello che passa in Tv.
Penso che crei (o più precisamente: lasci (im)maturare) più stupidità una De Filippi, un Cucuzza, etc. che cento Luttazzi. I pianti (finti) rincoglioniscono, un Luttazzi al più genera disgusto: che è pur sempre una reazione, buttala via. Fare dire a un telespettatore: "no, questo no!" (OT: anche certi articoli anti-anti-doping di Grassi&Casaldi mi fanno lo stesso effetto: quasi quasi li rivaluto e, al di là degli scherzi, anche per questo li leggo sempre volentieri) è forse il massimo che possiamo chiedere alla Tv di oggi (ciclismo escluso, naturalmente ).
Ciao!

P.S. il canale satellitare Jetix, rivolto ai bambini, qualche mese fa prevedeva un concorso che chiedeva agli spettatori di indicare, ogni giorno, quali erano i personaggi che apparivano a un certo punto della programmazione. Slogan: "guarda Jetix tutto il giorno e vinci". Di fronte a questo, ti sembra davvero Luttazzi il problema?

P.S.2. completamente d'accordo (come sinora sempre su Luttazzi, tranne che secondo me Satyricon era (più nettamente?) meglio di Decameron) con quello che ha appena scritto desmoblu.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 20:26
Guido, permettimi di dirti una cosa: non per spaccare il capello in quattro, ma usi più volte un termine che non ho utilizzato: stupidità.
Stupidità non è necessariamente volgarità... per come la vedo io, Luttazzi è volgare, ma è tutt'altro che stupido. Anzi, è fin troppo intelligente, perchè per fare satira occorre grande intelligenza nel saper far comprendere con stilettate molto azzeccate il messaggio che dietro a queste si cela. Però lui non è IL problema (non facciamolo sentire più importante di quello che in realtà è), ma uno dei tanti problemi.
Non pretendo di certo di tornare alla tv di un tempo - dove per un tempo intendo ad esempio gli anni '60, dove la censura era davvero all'ordine del giorno, un estremismo in direzione bigotta, se mi passi l'espressione - ma per tua stessa ammissione la tv di oggi non ti piace. Bene, perchè non provare a fare qualcosa per cambiarla?
Sei papà di due splendidi bambini... sinceramente, al di là di quello che effettivamente potrebbero capire, a loro faresti vedere anche un solo nanosecondo del programma di Luttazzi?

A mio parere sbagli quando paragoni Luttazzi con Cucuzza o Maria-Rottweiler-De Filippi. Così come del resto sbaglia Desmoblu quando mi fa il paragone con Crozza o Pippo Franco e Luttazzi.
E' come addizionare le mele con le pere: difficile, se non impossibile. Sono programmi rivolti a target diversi - sì, sono target diversi anche la comicità (Franco e Crozza) e la satira, anche se i confini sono molto labili, ne convengo - e che generano emozioni diverse. Anche il rincoglionimento, tua personalissima opinione (che condivido) su C'è Posta per te, è un'emozione. Magari simil-ameba, ma tant'è.

Mi parli di pluralismo... ben venga. Ma che almeno sia un pluralismo imparziale, o perlomeno il più imparziale possibile. E nessuno mi venga a dire che Luttazzi entra nella categoria dell'imparzialità, per favore.
Chiudere tutto, qualcosa o niente? Difficile dirlo a priori, bisogna conoscere i contenuti di ogni programma, caso per caso, e trarne le dovute conclusioni. Report non deve far ridere, ma riflettere. E lo fa, eccome. Luttazzi ha l'obiettivo di saper far (sor)ridere e allo stesso tempo riflettere: difficile, me ne rendo conto, ma non gliel'ha chiesto mica il dottore di fare il satiro. Epperò se sfocia nella volgarità, dov'è il divertimento?
Adesso, saranno anche gusti personali... ma ho visto il video incriminato tre volte. Non riesce a farmi ridere, proprio non ci riesce.

Ripeto, se vogliamo che la tv generi disgusto... perfetto, ma alloa ditelo a chiare lettere e tenetevi l'Isola dei Disgustosi, il Grande Bordello e Pippo-Scoreggino-Franco.
Io, personalmente, non ci sto.

Desmo, capisco il tuo excursus letterario, molto condivisibile peraltro. Ma nel frattempo la società, thanks God, si è evoluta e ha saputo sviluppare una sua capacità critica ed autocritica (anche se, ad onor del vero, oggi siamo talmente soggiogati da certi modelli, non solo televisivi, che tale capacità ha bisogno del dispositivo di disappannamento).
Io però piuttosto del "dentro tutti", riferito ai programmi che ad ognuno di noi sembrano volgari, che rincoglioniscono o chissà che altro, preferisco di gran lunga il "fuori tutti".
Min.chia, non credo ci voglia poi così tanto a fare una tv un po' diversa. Il problema è volerlo.
E qui però entrano in gioco altri interessi che ben immaginate, ahimè... e allora si ricomincia daccapo.

Ciao ad entrambi, io intanto me ne torno a studiare!
Visto che si parlava di autori inglesi, passero una bella serata in compagnia di Robinson Crusoe e Ossian...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 20:37
Originariamente inviato da ProfRoubaix

1) la Tv italiana di ieri, oggi e domani (sull'altroieri si può discutere, ma si dicevano più o meno le stesse cose) è irrecuperabile. Per cui o davvero Euge diventa ministro plenipotenziario del Minculpop, oppure bisogna interrogarsi in termini di effetti e di antidoti.
E il principale effetto della Tv che descrivi (e mi trovi d'accordo) è uno solo, riassumibile in una parola: stupidità.
Se (come penso) l'effetto principale è questo, resta solo da interrogarsi sugli antidoti e sui casi specifici.
Gli antidoti: l'unico parziale antidoto (scartato per insufficienza toracica Euge ) è il massimo pluralismo possibile. Luttazzi compreso. E, lo dico con personale ribrezzo, Cucuzza e Striscia la notizia compresi.


C'e' solo un problema ... come concepire una televisione veramente pluralista ???

Se viene pianificata in tutto è per tutto non potrà mai essere pluralista, ci sarà sempre qualcuno che decide che programmi fare e cosa dire.

Se vogliamo una televisione pubblica, dobbiamo per forza di cose sapere che questa sarà strumento di potere, così come lo è per qualsiasi privato che ne detiene un monopolio.

Nell'ambito dell'informazione esiste solo uno strumento che è veramente plurarista per il momento, ed è Internet ... e lo rimarrà tale fino a che qualcuno non interverrà a dettare regole.

Per quanto riguarda lo specifico caso di Luttazzi, si è affermato che sono più importanti i contenuti rispetto ai modi, e questo è corretto ... nessuno può obbligare Luttazzi o qualsiasi altro a esprimersi in un determinato modo se non il rispetto di determinate leggi o una deontologia particolare, ma penso allo stesso tempo che non è che utilizzando volgarità si rafforza il proprio pensiero anzi molte volte si ottiene l'effetto contrario, rimane nell'intelligenza e coscenza personale adottare i metodi che si ritengono più opportuni, così come in fondo nessuno è obbligato a seguire Luttazzi o chiunque altro in quello che dice.

A me personalmente certe affermazioni non piacciono, ma questo rientra nei mie personali parametri di giudizio e valore.

 

[Modificato il 08/12/2007 alle 20:45 by Federico Martin]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 21:06
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da ProfRoubaix

1) la Tv italiana di ieri, oggi e domani (sull'altroieri si può discutere, ma si dicevano più o meno le stesse cose) è irrecuperabile. Per cui o davvero Euge diventa ministro plenipotenziario del Minculpop, oppure bisogna interrogarsi in termini di effetti e di antidoti.
E il principale effetto della Tv che descrivi (e mi trovi d'accordo) è uno solo, riassumibile in una parola: stupidità.
Se (come penso) l'effetto principale è questo, resta solo da interrogarsi sugli antidoti e sui casi specifici.
Gli antidoti: l'unico parziale antidoto (scartato per insufficienza toracica Euge ) è il massimo pluralismo possibile. Luttazzi compreso. E, lo dico con personale ribrezzo, Cucuzza e Striscia la notizia compresi.


C'e' solo un problema ... come concepire una televisione veramente pluralista ???


Hai ragione, è complicato.
Intanto:
1) cominciando con quel che c'è, si potrebbe cominciare col non censurare.
A maggior ragione dopo avere garantito "completa autonomia" e via dicendo.

Poi ci sarebbe:
2) il pluralismo degli editori.
E qui mi fermo, per carità.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 21:33
Ciao Marco, messe a nanna le due splendide pesti ti rispondo un po' al volo e poi vado a studiare anch'io.
Facendo, per una volta, una cosa orrenda: un post "multiple-quote", orrore.

Originariamente inviato da marco83
usi più volte un termine che non ho utilizzato: stupidità.
Stupidità non è necessariamente volgarità... per come la vedo io, Luttazzi è volgare, ma è tutt'altro che stupido. Anzi, è fin troppo intelligente, perchè per fare satira occorre grande intelligenza nel saper far comprendere con stilettate molto azzeccate il messaggio che dietro a queste si cela. Però lui non è IL problema (non facciamolo sentire più importante di quello che in realtà è), ma uno dei tanti problemi.

Appunto.
Il bello del tuo messaggio è che puntava (giustamente) l'attenzione sugli effetti della tv.
Per questo ho introdotto la stupidità: l'unica sicurezza che abbiamo sugli effetti di molta tv.

Originariamente inviato da marco83
Non pretendo di certo di tornare alla tv di un tempo - dove per un tempo intendo ad esempio gli anni '60, dove la censura era davvero all'ordine del giorno, un estremismo in direzione bigotta, se mi passi l'espressione - ma per tua stessa ammissione la tv di oggi non ti piace. Bene, perchè non provare a fare qualcosa per cambiarla?

Censurare chicchessia (a maggior ragione uno dei programmi - per quanto "scandalosamente" - più lontani dal generare stupidità) mi sembra il modo peggiore per iniziare.

Originariamente inviato da marco83
Sei papà di due splendidi bambini... sinceramente, al di là di quello che effettivamente potrebbero capire, a loro faresti vedere anche un solo nanosecondo del programma di Luttazzi?

Per loro la Tv è "quella scatola con lo schermo nero che ogni tanto si accende per trasmettere ciclismo" .
Per la grande, c'è anche un po' di Walt Disney (e con questo mi sono inimicato mezzo forum ).

Ma accetto il tuo gioco.
Rispondendoti che ovviamente c'è una questione di età, di sensibilità, di paure, che sconsiglia la visione del cadavere iracheno.
Ma, a parte questo: sì, con una pistola alla tempia, fra Luttazzi e la gran parte di quello che c'è in Tv, preferirei Luttazzi.
Ovviamente, aiutandoli a capirlo: ma questo lo faccio - ricambiato - anche con Paperino.

Originariamente inviato da marco83
A mio parere sbagli quando paragoni Luttazzi con Cucuzza o Maria-Rottweiler-De Filippi. Così come del resto sbaglia Desmoblu quando mi fa il paragone con Crozza o Pippo Franco e Luttazzi.
E' come addizionare le mele con le pere: difficile, se non impossibile. Sono programmi rivolti a target diversi - sì, sono target diversi anche la comicità (Franco e Crozza) e la satira, anche se i confini sono molto labili, ne convengo - e che generano emozioni diverse. Anche il rincoglionimento, tua personalissima opinione (che condivido) su C'è Posta per te, è un'emozione. Magari simil-ameba, ma tant'è.

Sulle emozioni e il rincoglionimento, hai ragione.
Incasso il colpo.
Ma preferisco il disgusto.

Originariamente inviato da marco83
Mi parli di pluralismo... ben venga. Ma che almeno sia un pluralismo imparziale, o perlomeno il più imparziale possibile. E nessuno mi venga a dire che Luttazzi entra nella categoria dell'imparzialità, per favore.

Il pluralismo è proprio il principale antidolto alla mancanza di imparzialità.
Come insegna ad esempio il bel format di Otto e 1/2 (quando c'era Lerner e non era così squilibrato: adesso Ferrara fa l'"Otto" e la Armeni il "1/2") .
Se l'imparzialità fosse raggiungibile, non ci sarebbe l'enorme bisogno di pluralismo che c'è.

Originariamente inviato da marco83
Chiudere tutto, qualcosa o niente? Difficile dirlo a priori, bisogna conoscere i contenuti di ogni programma, caso per caso, e trarne le dovute conclusioni.

Sii realista, chi lo fa? Euge? Tu? Io? Una commissione parlamentare?
Nel dubbio, meglio chiudere niente.

Originariamente inviato da marco83
Report non deve far ridere, ma riflettere. E lo fa, eccome. Luttazzi ha l'obiettivo di saper far (sor)ridere e allo stesso tempo riflettere: difficile, me ne rendo conto, ma non gliel'ha chiesto mica il dottore di fare il satiro. Epperò se sfocia nella volgarità, dov'è il divertimento?
Adesso, saranno anche gusti personali... ma ho visto il video incriminato tre volte. Non riesce a farmi ridere, proprio non ci riesce.

Pazienza.
Farà ridere qualcun altro. O riflettere. O disgustare. O rivalutare Giulianone.

Originariamente inviato da marco83
Ripeto, se vogliamo che la tv generi disgusto... perfetto, ma allora ditelo a chiare lettere e tenetevi l'Isola dei Disgustosi, il Grande Bordello e Pippo-Scoreggino-Franco.
Io, personalmente, non ci sto.

A me genera disgusto il 95% della Tv. Ma non chiedo di chiuderla.
(OT: ahi ahi, temo che questa affermazione sull'uguaglianza di trattamento mi farà perdere un po' di punti presso i miei amici incrementalisti )

Originariamente inviato da marco83
Io però piuttosto del "dentro tutti", riferito ai programmi che ad ognuno di noi sembrano volgari, che rincoglioniscono o chissà che altro, preferisco di gran lunga il "fuori tutti".

Uomo, mi tocca ripetertelo: sii realista (vedi tre quote fa).
Ed equo (vedi un quote fa).

Originariamente inviato da marco83
Min.chia, non credo ci voglia poi così tanto a fare una tv un po' diversa. Il problema è volerlo.
E qui però entrano in gioco altri interessi che ben immaginate, ahimè... e allora si ricomincia daccapo.

Vedi risposta mia a FedericoMartin.
Con una piccola aggiunta: proprio perchè il pluralismo degli editori è così limitato, il valore del pluralismo nei programmi va difeso a tutti i costi. Anche di un po' di disgusto.

Infine: dunque, la Chiesa nessun problema, Berlusconi nemmeno, D'Alema nemmeno, il cancro nemmeno, i morti nemmeno.
Alla fine, Luttazzi censurato perchè accosta Ferrara a pupù e pipì.
Dicevi dei bambini: beh, se non altro i censori di La7 fanno finta di non esere mai entrati a sentire cosa si dice in una qualsiasi scuola materna

 

[Modificato il 08/12/2007 alle 21:36 by ProfRoubaix]

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  postato il 08/12/2007 alle 21:37
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Hai ragione, è complicato.
Intanto:
1) cominciando con quel che c'è, si potrebbe cominciare col non censurare.
A maggior ragione dopo avere garantito "completa autonomia" e via dicendo.

Poi ci sarebbe:
2) il pluralismo degli editori.
E qui mi fermo, per carità.


Ma così non risolvi il problema ... se c'e' una qualsiasi forma di potere, o personale o collettivo, la censura è inevitabile, e questa si può manifestare sia in forma occulta che palese.

Anche una semplice scelta può nascondere una forma di censura ... se questa scelta è mossa da fini e scopi ben precisi.

 
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  postato il 08/12/2007 alle 21:39
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Hai ragione, è complicato.
Intanto:
1) cominciando con quel che c'è, si potrebbe cominciare col non censurare.
A maggior ragione dopo avere garantito "completa autonomia" e via dicendo.

Poi ci sarebbe:
2) il pluralismo degli editori.
E qui mi fermo, per carità.


Ma così non risolvi il problema ... se c'e' una qualsiasi forma di potere, o personale o collettivo, la censura è inevitabile, e questa si può manifestare sia in forma occulta che palese.

Anche una semplice scelta può nascondere una forma di censura ... se questa scelta è mossa da fini e scopi ben precisi.


Insisto: è complicato.
Tu come lo risolvi?

 

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  postato il 08/12/2007 alle 21:49
Per la sua stessa natura, la televisione non potrà mai essere pluralista, perché comunque gli strumenti adatti a realizzarla sarebbero sempre e comunque limitati.

Se anche fosse pluralista al suo massimo possibile, potrebbero sempre emergere delle minoranze che non si sentono rappresentate dai canali o dai programmi in onda.
Internet, al contrario, se non ti rappresenta, puoi cambiarlo a tua immagine. Come dice Federico, internet è pluralista (e lo è per sua natura), la televisione no.
Quindi io direi che possiamo anche provare a voltare definitivamente pagina, e ridurre l'importanza totale che la televisione ha avuto negli ultimi 50 anni in Italia. Non è più importante come un tempo, quindi sarà il caso di accapigliarsi di meno di fronte a quello che implica. Lasciarla sbrodolare nella sua cacca, facendo spallucce e volgendo lo sguardo altrove, verso un altrove che prima non c'era.

Detto ciò, entro nello specifico della vicenda del giorno, e mi rivolgo principalmente a Marco.
Luttazzi è sgradevole, chi l'ha mai negato? Lo è da quando, agli albori della sua carriera in tv, mangiava lo "smegma" (non chiedetemi cosa sia, non voglio saperlo!).
Ma non si nasconde. Tu sai bene a che cosa vai incontro se guardi Luttazzi. E ciò è molto onesto, è una maniera leale di porsi nei confronti del pubblico. Il fatto che abbia sempre vinto tutte le cause a cui è stato sottoposto, poi, ti spiega che - nei contenuti - non dice vaccate.
Usa un modo eccessivo per dire certe cose, lo sappiamo. Lo sappiamo in anticipo, quindi possiamo evitare di guardarlo.
Il 90% dei programmi televisivi invece ci compiace, e col pretesto dell'intrattenimento ci dà dell'altro. In un certo senso ci indottrina; nella migliore delle ipotesi, ci vende qualcosa.

L'altro giorno è uscito il rapporto del Censis, che ci parla di un'Italia individualista come non mai, litigiosa, aggressiva, impaurita. Come facciamo a non vedere, dietro questa deriva, la longa manus delle televisioni commerciali? Scontiamo oggi, in questo modo, 30 anni di Far West, mentre dei semi buoni di internet non c'è ancora traccia, perché daranno dei frutti nel lungo periodo.

Su internet ci sono dei siti inconcepibili, morbosi, terribili (non li nomino neanche); conoscendoli, non ci vai, ma non è detto che tu non ci possa capitare per sbaglio. Bella seccatura, ma l'esistenza di tali siti è il presupposto per il vero pluralismo che c'è su internet. Perché nel momento in cui si dovesse immaginare un organo che decide chi può stare su internet e chi no, passeremmo dal pluralismo alla discrezionalità.

La discrezionalità che c'è in tv: interessata, ovviamente. E nemica della libertà di espressione.

Parli della volgarità di Luttazzi, e di una tv che senza di lui sarebbe meno volgare. Ma la tv, il suo destino di volgarità, ce l'ha segnato nel dna. Un grande del '900 diceva che la tv, per sua stessa natura, è volgare, dozzinale, bugiarda, imbarazzante. E parlava (all'epoca) del monocanale Rai!!! Ovvero della tv che molti rimpiangono in quanto "pulita".

Ciò vuol dire che la volgarità non è quella esibita in maniera plateale da Luttazzi, ma è quella nascosta tra le pieghe, anche tra quelle paciose e piacione dei programmi più rassicuranti!
Luttazzi, col suo modus, è invece catartico. Esempio: il discorso sulla religione portato avanti da Luttazzi, dove avrò più modo di sentirlo, in tv? Scioccante, ma catartico. Come nel cinema italiano di oggi (per dire) solo Bertolucci riesce ancora ad essere. Poi Ultimo Tango a Parigi venne messo al rogo, e c'è chi si è scandalizzato per il semi-incesto dell'ultimo The Dreamers, ma chi incide a livello culturale spesso fa male a qualcuno, urta delle sensibilità.

Per questo dico che, senza la cacca di Luttazzi (che comunque aveva un corposo pubblico, segno che oltre due milioni e mezzo di italiani non trovavano così disgustoso quello che vedevano), la televisione italiana è più povera di cultura. Più omologata, certo. Anche perché, nell'omogeneità totale e sempre più pervasiva, le voci dissonanti stridono sempre di più.

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
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(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 08/12/2007 alle 21:51
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Insisto: è complicato.
Tu come lo risolvi?


Per me non è complicato, è solamente irrisolvibile fintanto che ci sarà una qualsiasi forma di potere.

Probabilmente è impossibile anche togliere dalle caratteristiche umane l'esercizio del potere.

L'unica esempio veramente pluralista nel campo dell'informazione concreto che mi viene in mente è Internet, per il momento non ne vedo altri.

Poi possiamo discutere sul fatto che si possa fare televisione di qualità rispetto a una televisione spazzatura pur in presenza di eventuali censure, ma questo rientra più nell'ambito di chi i programmi li fa e li decide.



 
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  postato il 08/12/2007 alle 21:55
Originariamente inviato da Federico Martin

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Insisto: è complicato.
Tu come lo risolvi?


Per me non è complicato, è solamente irrisolvibile fintanto che ci sarà una qualsiasi forma di potere.

Probabilmente è impossibile anche togliere dalle caratteristiche umane l'esercizio del potere.

L'unica esempio veramente pluralista nel campo dell'informazione concreto che mi viene in mente è Internet, per il momento non ne vedo altri.

Poi possiamo discutere sul fatto che si possa fare televisione di qualità rispetto a una televisione spazzatura pur in presenza di eventuali censure, ma questo rientra più nell'ambito di chi i programmi li fa e li decide.


Allora siamo d'accordo su quasi tutto.
Fanno eccezione:
- il "probabilmente" che ho grassettato e che toglierei;
- il tuo ottimismo su Internet, che condivido se considero l'offerta, ma non gli effetti sul pubblico.

 

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  postato il 08/12/2007 alle 21:57
Originariamente inviato da Admin

Quindi io direi che possiamo anche provare a voltare definitivamente pagina, e ridurre l'importanza totale che la televisione ha avuto negli ultimi 50 anni in Italia. Non è più importante come un tempo, quindi sarà il caso di accapigliarsi di meno di fronte a quello che implica. Lasciarla sbrodolare nella sua cacca, facendo spallucce e volgendo lo sguardo altrove, verso un altrove che prima non c'era.


Marco, non concordo: se guardiamo quante persone si informano su internet ogni giorno e quante lo fanno con la tv, il confronto non regge! A maggiore ragione se pensi che si informa su internet è per vocazione o per cultura una persona con più senso critico di chi guarda la tv, magari solo come passatempo.

L'altro giorno è uscito il rapporto del Censis, che ci parla di un'Italia individualista come non mai, litigiosa, aggressiva, impaurita. Come facciamo a non vedere, dietro questa deriva, la longa manus delle televisioni commerciali?


quoto straquoto e riquoto. E anzi rilancio: io ritengo che la tv commerciale sia pressochè l'unica colpevole di questo processo di imbarbarimento. E per tv commerciale intendo anche la RAI dalla gestione Zaccaria (1998) in poi.


Scontiamo oggi, in questo modo, 30 anni di Far West, mentre dei semi buoni di internet non c'è ancora traccia, perché daranno dei frutti nel lungo periodo.


Lo spero Admin, lo spero. Ma forse sei troppo ottimista: c'è anche un sacco di gente che di internet fa un uso degenere... soprattutto giovani

 

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  postato il 08/12/2007 alle 21:59
Quoto Admin in pieno...avrei anche altro da aggiungere, ma non ho voglia adesso. E' stata una giornata stancante.
Ps, Marco: quando parlavo di Crozza e Franco, dicevo: "attenzione: questo è quello che in tv va per comicità, satira e quant'altro. Luttazzi amplia un pochino il discorso". Lo so anch'io che le mele non sono le pere, ma sono in ogni caso frutta: e se tu vai alla bancarella e trovi solo le mele, la tua scelta è limitata. Poi magari non avresti comprato le pere, ma comunque avresti POTUTO. E' questo il discorso.
Ragazzi, c'è ancora gente convinta che Striscia faccia satira, là fuori!!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/12/2007 alle 22:12
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Insisto: è complicato.
Tu come lo risolvi?


Per me non è complicato, è solamente irrisolvibile fintanto che ci sarà una qualsiasi forma di potere.

Probabilmente è impossibile anche togliere dalle caratteristiche umane l'esercizio del potere.

L'unica esempio veramente pluralista nel campo dell'informazione concreto che mi viene in mente è Internet, per il momento non ne vedo altri.

Poi possiamo discutere sul fatto che si possa fare televisione di qualità rispetto a una televisione spazzatura pur in presenza di eventuali censure, ma questo rientra più nell'ambito di chi i programmi li fa e li decide.


Allora siamo d'accordo su quasi tutto.
Fanno eccezione:
- il "probabilmente" che ho grassettato e che toglierei;
- il tuo ottimismo su Internet, che condivido se considero l'offerta, ma non gli effetti sul pubblico.


Ho inserito il probabilmente, perché vivo nella speranza (forse vana) che l'uomo possa evolvere e rapportarsi, cooperare socialmente in maniera rispettosa e civile senza per forza di cose prevaricare.

Su Internet, non so se è ottimismo o meno, ho fatto solo una costatazione, ed è il fatto che forse in tutta la storia dell'uomo e il primo vero strumento liberale.
La libertà ha sempre un prezzo da pagare, ma non perché è malvagia in sé, ma per il semplice fatto che rispecchia l'animo umano in tutti i suoi aspetti e diversità che oltre ad avere virtù hanno anche vizi ... e inevitabilmente questi vizi trovano libero sfogo dove non ci sono controlli. Se questo sia un bene o no e difficile stabilirlo, in fondo libertà di espressione significa anche sapere accettare che possono esserci comportamenti "malsani", e forse l'unica possibilità per avere una società migliore è quella di permettere all'uomo di evolvere sia culturalmente che civilmente, ed è questo senza dubbio l'aspetto più difficile in assoluto.

 

[Modificato il 08/12/2007 alle 22:18 by Federico Martin]


 
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  postato il 08/12/2007 alle 22:30
Originariamente inviato da Frank VDB

E anzi rilancio: io ritengo che la tv commerciale sia pressochè l'unica colpevole di questo processo di imbarbarimento. E per tv commerciale intendo anche la RAI dalla gestione Zaccaria (1998) in poi.


Ma no, la Rai è una tv commerciale già da prima di Zaccaria. Direi almeno da fine anni '80, tanto che a un certo punto si sentì l'esigenza di mettere a dirigerla personalità di spicco del mondo della cultura: la "Rai dei Professori" di DeMattè, ricordi? Fu come andare alla guerra con il fucile a tappini.

Riguardo a internet, chiaro che per ora noi che ne fruiamo quotidianamente siamo ancora una sorta di avanguardia: la storia di ogni mezzo di comunicazione ci dice che dopo le avanguardie arrivano le masse, quindi io non mi preoccupo per questo fatto (e comunque nella vita sono fondamentalmente un ottimista ).

E so bene che, quando un mezzo si massifica, tende a livellarsi verso il basso. Tu temi per l'uso degenere che di internet fanno alcuni giovani.
Ma tanto per cominciare internet è sempre un mezzo attivo, che al confronto della passività insita nella televisione è pur sempre oro.

E soprattutto, ha in sé gli anticorpi al livellamento verso il basso: ricordo le chat agli albori della diffusione di internet in Italia. Capitava di incontrare personaggi straordinariamente interessanti, e di fare memorabili conversazioni. Se ci vai ora, in chat, ti cadono le braccia: a parte il modo di scrivere (una volta chiesi a una ragazza di dove fosse, e lei mi scrisse testualmente: "Sn d Rm. T d dv 6?", e io: "Compro una vocale!" ), c'è spesso una disarmante pochezza di argomenti, e la domanda principale sta diventando "Sex in cam?".

Ma gli approfondimenti non sono scomparsi da internet: hanno semplicemente cambiato indirizzo, spostandosi nei forum e nei blog.
Internet comporta una rifioritura della parola scritta nei confronti di quella parlata (spesso urlata, spessissimo cianciata), e forse non ci rendiamo conto di quanto ciò sia straordinario e di quanto aiuti a elevare il livello di ciò che ci circonda. Quante volte ci capita di scrivere una cosa, rileggerla e poi cancellarla, o modificarla?... La scrittura comporta di default un approfondimento, e internet è fatto di scrittura: per forza è enormemente migliore della vacua televisione.
E la cosa meravigliosa è che tutti sono tornati a scrivere: dalle email ai blog (vedo cose incredibili, ragazzi di 16 anni che non hanno mai preso una sufficienza a un compito di italiano che si mettono a tenere un blog! È o non è Copernico applicato alla comunicazione?), tutti scrivono. Tutti quelli che usano internet, certo: ma mia madre ora ha anche un indirizzo mail, e prima non si sarebbe nemmeno sognata di accendere un computer. I 70-80enni, certo, resteranno con Cucuzza. Tra i 60enni, qualcuno più curioso di altri e più stimolato si "salverà". Ma già a partire dai 40-50enni, che magari hanno iniziato a navigare per motivi di lavoro, la marea è montante. E mi sai dire tu, che sei nella fascia dei 30enni, se riesci più a immaginare la tua vita senza internet? Figurati quelli più giovani...


Ah, chioso: non credo che le tv commerciali siano le uniche responsabili. Secondo me con loro c'è anche la scuola, che non ha saputo minimamente adeguarsi ai tempi. In passato la sua natura esclusivista a livello classista ne faceva comunque un'istituzione inattaccabile dal punto di vista dell'immagine: si parlava della scuola con il massimo rispetto.
Ma poi i programmi non si sono adeguati alla "massificazione" della scuola stessa, finendo col risultare antiquati e inadatti ad andare incontro alle nuove esigenze degli alunni. Per esempio mi sono sempre chiesto perché alla scuola media dovevamo ascoltare Pierino e il lupo e non i Led Zeppelin, durante le due ore di educazione musicale (che ovviamente finivano in caciara); e perché non ci insegnassero a suonare la chitarra, invece della diamonica Bontempi.

(Chiosa alla chiosa: ve l'immaginate se gli scalmanati teenagers invece di andare a sprangare il nemico allo stadio, sfogassero le loro energie represse suonando uno strumento imparato a scuola? Che società enormemente migliore avremmo?)

 

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  postato il 08/12/2007 alle 23:42
Bene… abbandonati i libri inglesi, torno a voi velocemente, prima di unirmi ad amici per la birretta canonica del sabato sera.

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Censurare chicchessia (a maggior ragione uno dei programmi - per quanto "scandalosamente" - più lontani dal generare stupidità) mi sembra il modo peggiore per iniziare.

Forse mi sono spiegato male. Volevo dire che non intendo che si torni a livelli di censura stile anni ’60, ci mancherebbe. Certo, secondo me, andrebbero regolamentate parecchie cose negli attuali programmi.
E se poi in qualche caso fosse addirittura necessaria la censura… a mali estremi, estremi rimedi. Ripeto, basta volerlo, i mezzi per poterlo fare ci sono. Gli interessi purtroppo no.

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Per loro la Tv è "quella scatola con lo schermo nero che ogni tanto si accende per trasmettere ciclismo" .
Per la grande, c'è anche un po' di Walt Disney (e con questo mi sono inimicato mezzo forum ).

Bambini… se cercate asilo politico qui nel Regno Lombardo-Veneto, sappiate che vi accolgo a braccia aperte!
(e poco importa che voi siate già nel regno Lombardo-Veneto…)
Io personalmente a un bambino non farei mai e poi mai vedere un programma zeppo di parolacce (e sono decisamente meno del 95% dei programmi tv), ma rimane una mia opinione. E poi il padre sei tu. 

Originariamente inviato da Prof Roubaix
Il pluralismo è proprio il principale antidolto alla mancanza di imparzialità.

Può darsi. Ma bisogna anche distinguere il pluralismo dell’informazione da quello dei contenuti.
Dove il primo in Italia esiste abbondantemente – basti vedere alle migliaia di milioni di tiggì/giornali/siti internet ed altre fonti di informazione. E’il secondo il vero problema italiano, perché non c’è informazione in Italia che rifletta un vero pluralismo di contenuti, ma solo una parte, a seconda di vari fattori di carattere soprattutto politico. E, per rispondere ad Admin, l’informazione in internet è tale e quale quella sui giornali e sulle tv, visto che a farla sono i siti dei relativi giornali e telegiornali.
Il vero fenomeno dello strumento chiamato Internet sono i blog. Il problema dei blog è che la stragrande maggioranza di chi ha un blog non ha la capacità critica di commentare notizie, se non per l’appunto nella maniera faziosa che viene inevitabilmente suggerita da giornali e tv. Sono una minima percentuale i bloggers che hanno voglia, capacità e tempo per fare vera e propria informazione alternativa, al netto di ogni “influenza esterna” (ammetto di non essere fra di questi, soprattutto per mancanza di voglia e di lettori che sappiano commentare in maniera soddisfacente). E’ un peccato, per ora, perché c’è la sensazione di un enorme potenziale andato a male, sprecato per altri fini più frivoli. E sono anch’io convinto che internet soppianterà la televisione – almeno, se la televisione del futuro rimarrà quella dei giorni nostri – ma temo ci vorranno diverse generazioni. Anche perché poi entra in gioco un discorso di abitudine alla televisione, ed altre cose di carattere sociologico su cui non ho la competenza necessaria per approfondire… però per questo mi sento d’accordo con l’amico Frank: ad oggi la tv ha ancora valenza maggiore rispetto al computer, ed è quindi su quella soprattutto che ci dobbiamo preoccupare.

Originariamente inviato da ProfRoubaix
Sii realista, chi lo fa? Euge? Tu? Io? Una commissione parlamentare?
Nel dubbio, meglio chiudere niente.

Mi risulta sia già presente una commissione di vigilanza parlamentare. Che purtroppo riguarda solo la Rai, ma certo si potrebbe ampliare i relativi poteri, oppure creare un apposito organo di controllo. Anche qui, mi affido a chi è più dentro alla politica rispetto al sottoscritto, ma ho la sensazione che anche su questo aspetto basta la vera volontà di andare in una certa direzione, e la cosa si può fare. Troppa libertà fa male, quindi nel dubbio secondo me è meglio chiudere.

Originariamente inviato da ProfRoubaix
proprio perchè il pluralismo degli editori è così limitato, il valore del pluralismo nei programmi va difeso a tutti i costi. Anche di un po' di disgusto.

Infine: dunque, la Chiesa nessun problema, Berlusconi nemmeno, D'Alema nemmeno, il cancro nemmeno, i morti nemmeno.
Alla fine, Luttazzi censurato perchè accosta Ferrara a pupù e pipì.

Ci sono molti modi di creare disgusto, se è questo che piace. Il disgusto non necessariamente si raggiunge attraverso le parolacce, a volte basta anche solo un’immagine, un film horror, o dell’altro. Luttazzi crea disgusto attraverso la volgarità, e secondo me non va bene.

Sulla tempistica del provvedimento di La7… credo che le perplessità sarebbero nate se la decisione fosse stata presa in qualunque momento, e con qualunque argomento di mezzo. E’ stata presa a causa di Ferrara? In fondo, giusto così… lavora sulla stessa rete, si crea un danno d’immagine (e difatti La7 molto probabilmente querelerà Luttazzi, proprio per questo). Penso che di tutta questa faccenda questo genere di osservazioni sia l'ultia cosa a cui pensare.
Non ci sarebbe stato nessun problema se non fosse stata concessa alcuna trasmissione a Luttazzi – che, per inciso, se volesse a tutti i costi fare satira… perché non si crea anche lui un blog? Internet è così libero… - ma evidentemente all’editore (Telecom, quindi Tronchetto della felicità Provera) piaceva il suo modo di fare satira. E non mi sorprende, viste le stesse identità ideologiche dei due.

Buonanotte Guido!

 

[Modificato il 09/12/2007 alle 00:01 by marco83]

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  postato il 08/12/2007 alle 23:45
Ora vengo a te, Admin…

Originariamente inviato da Admin
Tu sai bene a che cosa vai incontro se guardi Luttazzi. E ciò è molto onesto, è una maniera leale di porsi nei confronti del pubblico. Il fatto che abbia sempre vinto tutte le cause a cui è stato sottoposto, poi, ti spiega che - nei contenuti - non dice vaccate.

Io so bene a cosa vado incontro se vedo Luttazzi… semplicemente perché conosco Luttazzi è ho già visto qualcosa del suo repertorio, mica per altro. Chi non lo conosce, e lo vede per la prima volta, inevitabilmente non sa a cosa va incontro, e trae le conclusioni che crede. Piacere, disgusto, indifferenza, come crede.
Il fatto che poi abbia vinto tutte le cause, considerando la magistratura che abbiamo in Italia, tutto sommato non lo vedo come un punto a suo favore, anzi…

Originariamente inviato da Admin
Il 90% dei programmi televisivi invece ci compiace, e col pretesto dell'intrattenimento ci dà dell'altro. In un certo senso ci indottrina; nella migliore delle ipotesi, ci vende qualcosa.

[…]

L'altro giorno è uscito il rapporto del Censis, che ci parla di un'Italia individualista come non mai, litigiosa, aggressiva, impaurita. Come facciamo a non vedere, dietro questa deriva, la longa manus delle televisioni commerciali?


E’ vero, non c’è dubbio. La televisione commerciale ha un po’ stravolto quelli che erano i canoni abitudinari di una volta, introducendoci ad una sorta di Nuovo Mondo che però ad oggi non sembra essere così gradevole come magari ai primi tempi.
Però è altrettanto vero, come del resto tu stesso dici, che la televisione di Stato negli ultimissimi anni non ha fatto altro che ripiegarsi su sé stessa e scopiazzare l’andamento della tv commerciale. Che poi la tv commerciale, nel marasma dei suoi programmi di dubbio gusto, la posso anche giustificare perché per sua natura deve far di tutto per vendere, se vuole continuare ad esistere. La Rai invece questa giustifica non ce l’ha, vivendo sui nostri soldi del canone, per chi ancora è disposto a pagarlo.

Originariamente inviato da Admin
Parli della volgarità di Luttazzi, e di una tv che senza di lui sarebbe meno volgare. Ma la tv, il suo destino di volgarità, ce l'ha segnato nel dna. Un grande del '900 diceva che la tv, per sua stessa natura, è volgare, dozzinale, bugiarda, imbarazzante. E parlava (all'epoca) del monocanale Rai!!! Ovvero della tv che molti rimpiangono in quanto "pulita".

Come non essere in disaccordo con questa persona (curiosità… chi è che ha detto ciò?).
La televisione degli anni ’50 sarà stata forse anche troppo bigotta, pulita, censurata… ma proprio questo era tutto, tranne che volgare. Anzi, è risaputo proprio in quegli anni che proprio lo strumento catodico ha contribuito all’alfabetizzazione di parte della popolazione, soprattutto al Sud. Quindi una sua funzione educativa, e quindi tutt’altro che bugiarda ed imbarazzante, ce l’aveva tutta.
E in parte ce l’ha ancora oggi: ce ne sono pochi, ma quando mandano in onda certi documentari, di carattere storico o naturalistico… che cos’è, se non funzione educativa della televisione? Il fatto è che purtroppo questi programmi si contano sulle dita di una mano, ma non sarebbe giusto nemmeno far finta che non esistessero.

Originariamente inviato da Admin
Per questo dico che, senza la cacca di Luttazzi (che comunque aveva un corposo pubblico, segno che oltre due milioni e mezzo di italiani non trovavano così disgustoso quello che vedevano), la televisione italiana è più povera di cultura. Più omologata, certo. Anche perché, nell'omogeneità totale e sempre più pervasiva, le voci dissonanti stridono sempre di più.

Ripeto, Luttazzi può benissimo continuare ad esistere, ma secondo me deve attenersi a regole di messa in onda un po’ più civili, senza scadere nella volgarità. Anche perché il concetto passa lo stesso anche se non offendi Giuliano Ferrara, tanto per dirne una…
Idem dicasi per l’imparzialità dell’informazione. Ci possiamo incaz.zare per come è stato buttato fuori dalla Rai, ma non sorprendiamoci se uno fazioso come Luttazzi non trovi più spazio nella televisione di stato, che per sua stessa natura dovrebbe essere il più imparziale possibile. Di questo passo, rischia di non essere più trasmesso nemmeno sulla tv pubblica del Burkina Faso (che peraltro guardo tutti i santi giorni ).
Che poi due milioni e mezzo di italiani lo vedano, anche questo vuol dir poco e nulla. L’isola dei Formosi (cito un esempio abbastanza immediato) la guardano in tanti, eppure non mi sembra che nell’immaginario collettivo passi avanti come uno dei programmi meglio realizzati, in termini di contenuto, della storia della televisione…
Non c’è la cacca di Luttazzi? Guardati Crozza, che è pure divertente!

Buonanotte anche a te!

 

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  postato il 09/12/2007 alle 00:55
Un po' al volo ...

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Censurare chicchessia (a maggior ragione uno dei programmi - per quanto "scandalosamente" - più lontani dal generare stupidità) mi sembra il modo peggiore per iniziare.

Forse mi sono spiegato male. Volevo dire che non intendo che si torni a livelli di censura stile anni ’60, ci mancherebbe. Certo, secondo me, andrebbero regolamentate parecchie cose negli attuali programmi.
E se poi in qualche caso fosse addirittura necessaria la censura… a mali estremi, estremi rimedi.

Ti sei spiegato bene: sei d'accordo con la censura a Luttazzi.
Anch'io mi sono spiegato bene: non sono d'accordo.

Originariamente inviato da marco83
Io personalmente a un bambino non farei mai e poi mai vedere un programma zeppo di parolacce (e sono decisamente meno del 95% dei programmi tv), ma rimane una mia opinione.

Neanch'io (Di Luca a parte ).
Ti dicevo solo: se proprio devo (ma non devo, grazie al cielo), meno peggio Luttazzi che gran parte della Tv (compresa una buona parte della Tv "per bambini").

Originariamente inviato da marco83
Originariamente inviato da Prof Roubaix
Il pluralismo è proprio il principale antidoto alla mancanza di imparzialità.

Può darsi. Ma bisogna anche distinguere il pluralismo dell’informazione da quello dei contenuti.
Dove il primo in Italia esiste abbondantemente – basti vedere alle migliaia di milioni di tiggì/giornali/siti internet ed altre fonti di informazione. E’il secondo il vero problema italiano, perché non c’è informazione in Italia che rifletta un vero pluralismo di contenuti, ma solo una parte, a seconda di vari fattori di carattere soprattutto politico.

Certo, ma se non cominci col pluralismo dell'informazione, difficilmente avrai pluralismo di contenuti.
A meno che non pensi che Iene e Striscia siano un esempio del pluralismo di contenuti di Mediaset.
Da questo punto di vista, forse l'esempio migliore di pluralismo di contenuti resta il "Corriere": fai un po' tu ...

Originariamente inviato da marco83
Originariamente inviato da ProfRoubaix
Sii realista, chi lo fa? Euge? Tu? Io? Una commissione parlamentare?
Nel dubbio, meglio chiudere niente.

Mi risulta sia già presente una commissione di vigilanza parlamentare. Che purtroppo riguarda solo la Rai, ma certo si potrebbe ampliare i relativi poteri, oppure creare un apposito organo di controllo. Anche qui, mi affido a chi è più dentro alla politica rispetto al sottoscritto, ma ho la sensazione che anche su questo aspetto basta la vera volontà di andare in una certa direzione, e la cosa si può fare. Troppa libertà fa male, quindi nel dubbio secondo me è meglio chiudere.

Secondo te quella commissione garantisce un buon risultato?
Quanto alle parti grassettate: sii realista.
Te la vedi Mediaset che accetta controlli seri sui contenuti?

Originariamente inviato da marco83
E’ stata presa a causa di Ferrara? In fondo, giusto così… lavora sulla stessa rete, si crea un danno d’immagine (e difatti La7 molto probabilmente querelerà Luttazzi, proprio per questo)

E invece coi "dialoghi platonici" sui preti pedofili il danno d'immagine non c'era?
Piuttosto: Luttazzi faceva fra il doppio (repliche comprese) e il triplo di share della rete.
Non ho hai capito molto di economia, ma mi sento come se mi sfuggisse qualcosa.

Originariamente inviato da marco83
se volesse a tutti i costi fare satira… perché non si crea anche lui un blog? Internet è così libero…

http://www.danieleluttazzi.it

Originariamente inviato da marco83
evidentemente all’editore (Telecom, quindi Tronchetto della felicità Provera) piaceva il suo modo di fare satira. E non mi sorprende, viste le stesse identità ideologiche dei due.

Di chi? Di Luttazzi e Tronchetti? Identità ideologiche?

 

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  postato il 09/12/2007 alle 05:44
Oddio, MArco! Anche tu col "trnchetto"!!
Grillo ad esempio rischia la querela ogni volta, non (tanto) per i termini che usa (comunque spesso volgari, ma in modo ruffiano) ma proprio per le inesattezze che fa. E intellettualmente ritengo molto peggio gli slogan ("tronchetto", "vaffa", "reset") ripetutti passivamente dal pubblico che non qualsiasi immagine evocata da Luttazzi.
Comunque, a proposito di Luttazzi: un decennio fa scriveva un racconto ("cappuccetto splatter") pulp, crudo, molto peggio delle "offese" a Ferrara. Quel racconto compare nelle antologie, da molti è ben considerato: Luttazzi è sempre lo stesso, lo sapevano quelli di La7 e lo sapeva il (numeroso, e credo consapevole) pubblico.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/12/2007 alle 09:26
Infatti la censura a Luttazzi è una censura al pubblico che lo guarda sapendo cosa guarda: questa è la cosa più disgustosa.
Prima ve lo riportiamo in TV (sapendo noi e voi cosa proporrà)e poi ...ops... ve lo facciamo sparire di nuovo.
Della serie : noi (TV) siamo noi e voi (pubblico) non siete un c..zo.(cito Albertone nostro nel "Marchese del Grillo").

 

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  postato il 09/12/2007 alle 10:18
Originariamente inviato da desmoblu

Libertà condizionata: hai detto benissimo. Libertà di fare l'imitazione di Zichichi o di parlare di libri, di fare l'imitazione simpatica e sbeffeggiare un pochino il politico, ma in modo carino. Tutto ino.
Trovo decisamente singolare (se mi spiego) la nota de la7:
«a Daniele Luttazzi è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertà creativa, come dimostrato dalle puntate fin qui andate in onda. Di questa libertà era necessario fare un uso responsabile, cosa che non è avvenuta».
Sei totalmente libero di fare quel che vuoi, se lo fai come vogliamo noi.
Ovviamente il fatto che un peso determinate in la7 ce l'abbiano Ferara e Cairo (luogotenete di Berlusconi, concessionario per la pubblicità di La7) è un puro caso. Singolare anche il fatto che per un mese e mezo la7 non abbia speso due parole (ma anche solo una) per un programma che faceva costantemente il record di ascolti. Non un comunicato, non una nota. Vorrà forse dire che erano imbarazzati, impauriti, intimiditi, intimoriti, pentiti? Ma nooo...che sciocchino chi la pensa così.


Boh Desmo, l'autogol di Luttazzi sta nel non spiegare il senso di certe battute. Prima che te mi spiegassi la storia della prima pagina del foglio, io avevo preso quella come un'offesa gratuita a Ferrara e non capivo perchè lui doveva essere in quella vasca a farsi defecare in bocca e non Berlusconi.

 

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  postato il 09/12/2007 alle 10:23
Grande Nino!
"Ah..mi dispiace, ma io sono io e voi non siete un caz.zo!"

 
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  postato il 09/12/2007 alle 10:33
Ecoo qua due post scritti stanotte sul blog di Luttazzi.

Il primo, h 1:24, è abbastanza semplice e non lo riporto per non allungare. Ripete soltanto per un'infinità di volte "Il mattino hal'oro in bocca".
Il secondo invece è interessante e- vista la presenza dei testimoni- lo considero veritiero. Ecco qui:
Fahrenheit

Stasera è successo un fatto gravissimo: per motivi legali ( nessuna comunicazione ufficiale della sospensione del programma ) io e Franza Di Rosa abbiamo completato al montaggio la puntata n.6 che doveva andare in onda. Verso le 20, dei funzionari di La7 sono entrati in sala montaggio per impedire fisicamente che proseguissimo. Hanno occupato la stanza, hanno intimato al tecnico di sospendere ( senza averne titolo ), uno di loro si è seduto al mio posto alla consolle e non se ne andava, sfidandoci. Ho telefonato all'avvocato: stavano commettendo un reato ( violenza privata ) e potevo chiamare la polizia. A quel punto sono usciti. Poi, quando ho finito e me ne sono andato, uno di loro è entrato per CANCELLARE TUTTO IL GIRATO di Decameron, passato e futuro. Spero non l'abbiano fatto.

By Daniele Luttazzi at 9 Dic 2007 - 02:24

 

[Modificato il 09/12/2007 alle 10:46 by desmoblu]


 
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  postato il 09/12/2007 alle 10:34
Originariamente inviato da Admin

Ma no, la Rai è una tv commerciale già da prima di Zaccaria. Direi almeno da fine anni '80, tanto che a un certo punto si sentì l'esigenza di mettere a dirigerla personalità di spicco del mondo della cultura: la "Rai dei Professori" di DeMattè, ricordi? Fu come andare alla guerra con il fucile a tappini.

Non c'ero alla fine degli anni '80, ma allora era ancora possibile che un gruppo come i CCCP avesse uno spazio tutto suo in un programma che faceva ogni settimana. oggi in nessun programma di rai, mediaset o chicchessia ho visto un gruppo di qualità con la possibilità di suonare per più di 4 minuti.
Alla fine degli anni'80 avevamo Quelli della Notte e Indietro Tutta su Raidue, programmi leggeri, certo, ma con tanta musica e un santino a Louis Armstrong...oggi abbiamo su Raiuno Porta a Porta...
Insomma, se negli anni '80 l'imbarbarimento è cominciato, si era ancora lontani anni luce da oggi...
PS: quando ero piccolo, non ricordo si facevano così tanti programmi di politica. E non lo ritengo un bene: "il troppo stoppia" come diceva Bertoldo...


Ah, chioso: non credo che le tv commerciali siano le uniche responsabili. Secondo me con loro c'è anche la scuola, che non ha saputo minimamente adeguarsi ai tempi. In passato la sua natura esclusivista a livello classista ne faceva comunque un'istituzione inattaccabile dal punto di vista dell'immagine: si parlava della scuola con il massimo rispetto.
Ma poi i programmi non si sono adeguati alla "massificazione" della scuola stessa, finendo col risultare antiquati e inadatti ad andare incontro alle nuove esigenze degli alunni. Per esempio mi sono sempre chiesto perché alla scuola media dovevamo ascoltare Pierino e il lupo e non i Led Zeppelin, durante le due ore di educazione musicale (che ovviamente finivano in caciara); e perché non ci insegnassero a suonare la chitarra, invece della diamonica Bontempi.

(Chiosa alla chiosa: ve l'immaginate se gli scalmanati teenagers invece di andare a sprangare il nemico allo stadio, sfogassero le loro energie represse suonando uno strumento imparato a scuola? Che società enormemente migliore avremmo?)

IO, io...sto aspettando con impazienza il giorno in cui spaccherò un amplificatore

 

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  postato il 09/12/2007 alle 10:39
Già da ieri mi chiedevo per quale motivo quelli di La7 abbiano aspettato 6 giorni per prendere questa decisione. Se reputavano offensivo ciò che Luttazzi aveva detto nella puntata del 1° Dicembre perchè hanno mandato in onda pure la replica Giovedì scorso? Non ha senso. O forse sì: a quanto pare ieri la puntata doveva essere incentrata sull'ultima enciclica del Pastore Tetesco...

 

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  postato il 09/12/2007 alle 11:58
Originariamente inviato da desmoblu

Ecoo qua due post scritti stanotte sul blog di Luttazzi.

Il primo, h 1:24, è abbastanza semplice e non lo riporto per non allungare. Ripete soltanto per un'infinità di volte "Il mattino hal'oro in bocca".
Il secondo invece è interessante e- vista la presenza dei testimoni- lo considero veritiero. Ecco qui:
Fahrenheit

Stasera è successo un fatto gravissimo: per motivi legali ( nessuna comunicazione ufficiale della sospensione del programma ) io e Franza Di Rosa abbiamo completato al montaggio la puntata n.6 che doveva andare in onda. Verso le 20, dei funzionari di La7 sono entrati in sala montaggio per impedire fisicamente che proseguissimo. Hanno occupato la stanza, hanno intimato al tecnico di sospendere ( senza averne titolo ), uno di loro si è seduto al mio posto alla consolle e non se ne andava, sfidandoci. Ho telefonato all'avvocato: stavano commettendo un reato ( violenza privata ) e potevo chiamare la polizia. A quel punto sono usciti. Poi, quando ho finito e me ne sono andato, uno di loro è entrato per CANCELLARE TUTTO IL GIRATO di Decameron, passato e futuro. Spero non l'abbiano fatto.

By Daniele Luttazzi at 9 Dic 2007 - 02:24


Al di là di ogni altra considerazione sul modo di esprimersi di Luttazzi e fare a modo suo informazione, se sono stati violati dei suoi diritti, se è stato violato un contratto ... beh esistono le sedi opportune.

Sulla censura a "posteriori" l'ho già condannata, Luttazzi si sa com'e' da molto tempo e se lo si chiama a fare un programma si deve mettere in conto certe cose, se non lo si è fatto allora ritengo che tutte le colpe siano da attribuire all'editore, non si può dare completa libertà artistica e poi toglierla se questa libertà e "sconveniente".

Certo i contratti si possono rescindere, ma vanno prima concordati i modi, se non c'e' accordo o se c'e' una prevaricazione di una parte si fanno valere i propri diritti nelle sedi preposte, la vita di tutti i giorni funziona così, sai quanti contratti non vengono rispettati.

Ho già detto che gli "spettacoli" di Luttazzi non mi piacciono indipendentemente dal fatto che possa condividere o meno alcuni contenuti, ma questo e' una cosa del tutto personale, mentre non posso che dire che il sistema censorio a posteriori non è corretto e ne rispettoso della sua libertà artistica, ma questo varrebbe per chiunque altro.

 

[Modificato il 09/12/2007 alle 12:00 by Federico Martin]


 
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  postato il 09/12/2007 alle 12:16
Pare comunque che la puntata di ieri avrebbe dovuto essere incentrata sull'ultima enciclica di Ratzinger (quella dove diceva, ad esempio, che l'Illuminismo ha fallito...ma lo diceva su un modernissimo pc). Probabilmente si capisce perchè Luttazzzi pretendesse la massima segretezza, con un montaggio all'ultimo: lo stop di venerdì notte capita a fagiolo.
Ah, pare anche che Giuliana avesse minacciato di andarsene.

Intanto solito articolo a gamba tesa del Giornale, zeppo di cose gonfiate, inventate, minimizzate. Ad esempio l'ostracismo dopo una battuta sui socialisti è descritta come "...e dopo i 5 anni di stop subiti nei primi anni ’90 per le solite irriverenti battutacce".
Giusto.

 
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  postato il 09/12/2007 alle 12:51
sul caso Luttazzi, velocemente:

quello che mi dà fastidio non è tanto la motivazione della decisione di La7 in assoluto (la "battuta" in questione non era divertente, e certamente offensiva), ma il fatto che arrivi perchè è stato colpito QUEL personaggio.

chiunque segua un po' Luttazzi sa che la sua comicità, specialmente negli ultimi anni, si caratterizza in modo provocatorio e sgradevole (io ho letto 3 suoi libri e ho notato questa chiara "involuzione" a partire dalla fine dell'esperienza con Mediaset). se si decide di dargli spazio in televisione, è perchè la direzione della rete ritiene quei contenuti compatibili con la linea editoriale (e soprattutto passibili di sfruttamento in senso commerciale, visto che la trasmissione ha fatto un sacco di ascolti per gli standard di La7).

però a Luttazzi è lasciata piena libertà di colpire tutti, tranne Giuliano Ferrara. ecco, io questo non lo capisco. ma cosa ha quest'uomo, a cui è lasciato uno spazio enorme (un'ora tutti i giorni in cui ha piena libertà di "pontificare", sfruttando la presenza dell'ospite di turno per esprimere le sue solenni verità), per cui dovrebbe essere intoccabile? tutti gli altri sì, e Ferrara no? ecco, sarei curioso che mi spiegassero perchè.

io considero Ferrara una persona intelligente e un buon giornalista, anche se appunto sfrutta la sua posizione per fare politica in modo abbastanza evidente (è un po' il Santoro della destra, anche se indirizza le trasmissioni in modo più astuto e meno spudorato). ma questo, specialmente nel tritacarne televisivo, non vedo perchè gli dovrebbe garantire l"immunità" (stesso discorso si potrebbe fare, su un altro piano, anche per Maurizio Costanzo).

se la question è quella di far ritornare il discorso pubblico in televisione su un piano più civile, sono d'accordo; ma questo deve valere per tutti, non solo riguardo al Ferrara di turno (mentre invece Gianfranco Fini è stato impunemente sbeffeggiato per le sue scelte private senza che nessuno si indignasse più di tanto, tanto per fare un esempio).

 

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  postato il 09/12/2007 alle 13:23
Beh, sul Ferara onesto giornalista...mah, ho i miei dubbi. Tutta la sua carriera non è certo all'insegna dell'onestà, dagli esordi da comunista (fece uno sciopero della fame a favore dei palestinesi, pensa un po'), poi craxiano, poi berlusconiano (ministro nel 1994), poi al "Foglio". E ancora, la storia dell'"ateo devoto", le mire da teocon, il modo insinuante e nascosto di piazzare le sue carte, ogni sera (fa finta di essere obiettivo, riconosce magari qualche cosa di importanza minima per poi mollare una bomba seminascosta)..
ps: Luttazzi ha anche spiegato la scenetta sado-maso evocata..si ispirava aille sevizie sui prigionieri ad Abu Grahib, dove appunto avvenivano queste cose. Ferrara è stato uno dei maggiori difensori ed estimatori dell'intervento US in Iraq, Abu Grahib compreso.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 09/12/2007 alle 15:07
Ho scannerizzato un grafichetto molto interessante apparso sul Venerdì.
Ecco qua:




Eloquente, no?

 

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  postato il 09/12/2007 alle 15:12
Parecchio...e anche storto!!
Scherzo, in effetti da' da pensare..

 
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  postato il 09/12/2007 alle 15:34
Originariamente inviato da Lore_88

Ho scannerizzato un grafichetto molto interessante apparso sul Venerdì.
Ecco qua:




Eloquente, no?


Potresti anche spiegare brevemente come sono calcolati i dati visto che si tratta di un grafico ... così per avere dei paramentri di riferimento, un indice messo non ha molto senso se non si dice anche quali sono i paramentri utilizzati per calcolarlo.


 
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  postato il 09/12/2007 alle 15:59
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da Lore_88

Ho scannerizzato un grafichetto molto interessante apparso sul Venerd¨¬.
Ecco qua:




Eloquente, no?


Potresti anche spiegare brevemente come sono calcolati i dati visto che si tratta di un grafico ... cos¨¬ per avere dei paramentri di riferimento, un indice messo non ha molto senso se non si dice anche quali sono i paramentri utilizzati per calcolarlo.



Provo a farlo io, almeno da quello che ho capito, mette in relazione l'indice di sviluppo umano, quello calcolato con il metodo sviliuppato dall'economista pakistano Mahbub ul Haq che e' una media di quest'altri indici, Indice di Aspettativa di Vita, Indice di Educazione, Livello di Istruzione degli Adulti, Indice Lordo di Iscrizioni scolastiche (ILI), Indice PIL procapite

Quest'indice e' rappresentato sulle Y, 1 corrisponde al valore piu´ alto mentre 0 il piu' basso, sulle X ci sono le risorse utilizzate per mantenere questo indice di sviluppo.

Per quanto riguarda l'indice di sviluppo umano cosi' calcolato ai primi posti troviamo

1 Norvegia 0,965
2 Islanda 0,960
3 Australia 0,957
4 Irlanda 0,956
5 Svezia 0,951
6 Canada 0,950
7 Giappone 0,949
8 Stati Uniti d'America 0,948
9 Svizzera 0,947
10 Paesi Bassi 0,947

per la cronaca Cuba è appena sopra 0,8.

Sul calcolo delle risorse non mi posso pronunciare perche' non so che tipo di risorse sono state prese come riferimento.

Comunque mi sembra scoprire l'acqua calda che per portare piu' benessere ad una popolazione c'e' necessita di un consumo maggiori di risorse, che e' anche il principio base dell'economia che non e' nient'altro che la scienza che studia le modalita' di allocazione di risorse limitate tra usi alternativi, al fine di massimizzare la propria soddisfazione.

E il problema ritorna sempre li' ... se e' meglio un economia di mercato o un economia di tipo pianificato, ovviamente ogni modello ha i suoi pro e i suoi contro, il sistema perfetto non esiste.

 

[Modificato il 09/12/2007 alle 16:04 by Federico Martin]


 
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  postato il 09/12/2007 alle 16:02
Si, va bene. MA curioso come certi Paesi per garantire lo 0,8 consumino quello che altri usano per garantire uno 0,4, e 1/5 di quello che altri paesi ancora usano per arrivare allo 0,9. Fa anche specie notare come l'Europa, per garantire un tenoe di vita paragonabile a quello statunitense, impieghi la metà delle risorse.

 

[Modificato il 09/12/2007 alle 16:06 by desmoblu]


 
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  postato il 09/12/2007 alle 16:18
Originariamente inviato da desmoblu

Si, va bene. MA curioso come certi Paesi per garantire lo 0,8 consumino quello che altri usano per garantire uno 0,4, e 1/5 di quello che altri paesi ancora usano per arrivare allo 0,9. Fa anche specie notare come l'Europa, per garantire un tenoe di vita paragonabile a quello statunitense, impieghi la metà delle risorse.


Sulle risorse non posso pronunciarmi ... perché non so con che criterio sono calcolate e che parametri sono presi a riferimento.

Per quanto riguarda l'indice di sviluppo umano, visto che la base di calcolo si conosce ha dei limiti evidenti perché fa delle medie che appiattiscono il dato, esempio due cittadini, e prendiamo un consumo medio di 2kg di pane, non ci dice nulla su quanto ha consumato il singolo cittadino, uno può avere consumato 2 kg e l'altro niente.
In pratica cittadini ricchi falsano il dato a scapito dei poveri all'interno della stessa nazioni.

In conclusione questi dati e grafici vanno presi con le dovute cautele e non come rappresentanti fedeli della realtà.

Certo è innegabile che magari una nazione come la Norvegia ha lo stesso tenore di Vita degli stati uniti è consuma molte meno risorse, ma gli stati Uniti sono oltre 300 milioni di persone ementre i Norvegesi neanche arrivano a 5 milioni e questo un po' di differenza la fa.

 
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  postato il 09/12/2007 alle 16:44
Originariamente inviato da Federico Martin


Certo è innegabile che magari una nazione come la Norvegia ha lo stesso tenore di Vita degli stati uniti è consuma molte meno risorse, ma gli stati Uniti sono oltre 300 milioni di persone ementre i Norvegesi neanche arrivano a 5 milioni e questo un po' di differenza la fa.


E' una considerazione inutile, perchè la prima cosa che si fa con questo tipo di statistiche è tenere conto del consumo per abitante.
Si prende il consumo individuale, lo si moltiplica per il numero di abitanti del pianeta terra e lo si compara con la sostenibilità di risorse del pianeta stesso.

 

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  postato il 09/12/2007 alle 17:21
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Certo è innegabile che magari una nazione come la Norvegia ha lo stesso tenore di Vita degli stati uniti è consuma molte meno risorse, ma gli stati Uniti sono oltre 300 milioni di persone ementre i Norvegesi neanche arrivano a 5 milioni e questo un po' di differenza la fa.


E' una considerazione inutile, perchè la prima cosa che si fa con questo tipo di statistiche è tenere conto del consumo per abitante.
Si prende il consumo individuale, lo si moltiplica per il numero di abitanti del pianeta terra e lo si compara con la sostenibilità di risorse del pianeta stesso.


Al di là degli elementi critici che questo tipo di indicatori hanno, sia sulla base di raccolta dei dati sia sulla loro ponderazione ... rappresentano valori medi.

Ma mettiamo pure che il valore medio sia un dato attendibili con margini di errori tollerabili per fare una disamina significativi, esiste una sostanziale differenza tra un qualsiasi modello teorico rispetto ad un modello reale, mi spiego se abbiamo un indice che indica un reddito medio pro-capite di 15.000€ bisogna dire che politicamente, economicamente, socialmente cioé realmente diventa sempre più difficile mantenerlo costante più il numero di individui e' elevato.

Se ad esempio Stati Uniti e Norvegia hanno lo stesso reddito medio pro-capite, le difficoltà degli Stati Uniti da un punto di vista reale sono oggettivamente più difficili rispetto ad un paese come la Norvegia.

 
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  postato il 09/12/2007 alle 23:30
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Certo è innegabile che magari una nazione come la Norvegia ha lo stesso tenore di Vita degli stati uniti è consuma molte meno risorse, ma gli stati Uniti sono oltre 300 milioni di persone ementre i Norvegesi neanche arrivano a 5 milioni e questo un po' di differenza la fa.


E' una considerazione inutile, perchè la prima cosa che si fa con questo tipo di statistiche è tenere conto del consumo per abitante.
Si prende il consumo individuale, lo si moltiplica per il numero di abitanti del pianeta terra e lo si compara con la sostenibilità di risorse del pianeta stesso.


Al di là degli elementi critici che questo tipo di indicatori hanno, sia sulla base di raccolta dei dati sia sulla loro ponderazione ... rappresentano valori medi.

Ma mettiamo pure che il valore medio sia un dato attendibili con margini di errori tollerabili per fare una disamina significativi, esiste una sostanziale differenza tra un qualsiasi modello teorico rispetto ad un modello reale, mi spiego se abbiamo un indice che indica un reddito medio pro-capite di 15.000€ bisogna dire che politicamente, economicamente, socialmente cioé realmente diventa sempre più difficile mantenerlo costante più il numero di individui e' elevato.

Se ad esempio Stati Uniti e Norvegia hanno lo stesso reddito medio pro-capite, le difficoltà degli Stati Uniti da un punto di vista reale sono oggettivamente più difficili rispetto ad un paese come la Norvegia.


Mi avessi detto la Cina, avrei capito...
Ma stiamo parlando degli Stati Uniti, che essendo tali sono una confederazione di 50 stati (dunque all'incirca 6 milioni di abitanti a testa) in cui ogni stato gode di una certa libertà di legiferare, l'importante è che rispetti la costituzione. Insomma, gli Stati Uniti più che ad uno stato vero e proprio somigliano all'Unione Europea in quanto a ordinamento (certo, cultura diversa). E ogni singolo stato potrebbe gestirsi molto meglio di come fa.

 

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