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Autore: Oggetto: [Thread vecchio] Fatti di politica 2007

Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/12/2007 alle 15:56
Quasi per caso mi è capitato di leggere quanto segue sulle energie rinnovabili in italia

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L'unica fonte di energia sicura , illimitata e disponibile almeno per i prossimi cinque miliardi di anni sulla quale possiamo e dobbiamo contare è il Sole. Sull'Italia il Sole irraggia l'equivalente di 3.000 miliardi di barili di petrolio l'anno, a noi ne occorrono l'uno x mille; l'obbiettivo è quello di utilizzare al meglio questa risorsa.” Sembra che oggi la strada migliore da percorrere sia il metodo CSP (concentrated solar power), definito anche termodinamico. A Siviglia (600.000 abitanti) sono già operative le prime due centrali CSP delle 11 previste, che nel giro di quattro anni sostituiranno integralmente le attuali centrali a combustibili fossili, effettivamente la Spagna è all'avanguardia in Europa con progetti per 4.100 MW. L'Algeria ed il Marocco hanno obbiettivi ancora più grandiosi. In Calabria sono partiti finalmente i lavori della prima centrale da 50 Mw ; in effetti il dimensionamento di 50 Mw sembra essere il “taglio” ideale per motivi tecnici, e questo comporta l'ipotesi di dover realizzare numerosi e diffusi impianti; va in questa direzione la recentissima convenzione tra il Ministero dell'Ambiente e l'Areonautica militare per l'utilizzo degli aeroporti militari dismessi.

L'altra modalità integrativa di utilizzo dell'energia solare è il fotovoltaico, che ha come target “naturale” i privati e le piccole e medie imprese, con impianti da 2 Kwp sino a 250 Kwp, (con l'eccezione giustificata di impianti da 1 Mwp realizzati da aziende agricole per la valorizzazione di terreni improduttivi). L' installazione di tali impianti coniuga l'interesse privato e l'interesse pubblico ,infatti permette di affrancare gli utilizzatori dal costo della energia elettrica per i prossimi 30/40 anni, contribuisce a ridurre il rischio di black out estivi e l'immissione di CO2 nell' atmosfera e consente di diffondere la cultura delle energie rinnovabili; ciò è possibile e sostenibile economicamente grazie alla legge incentivante “conto energia". Il maggior difetto della prima stesura della legge ( denominata Matteoli) era l' ESIGUITA' del plafond : 100 Mwp iniziali, poi aumentati a 300 Mwp in corso d'opera. La “ratio” del provvedimento consisteva nel privilegiare i piccoli impianti ed infatti veniva fissato il LIMITE di 1 Mwp quale tetto massimo per avere il diritto agli incentivi e soprattutto la norma che ai grandi impianti era riservato SOLTANTO IL 15% DEL PLAFOND .

Oggi, con la stesura del febbraio 2007 (detta Pecoraro Scanio) abbiamo le seguenti modifiche. Tra quelle positive c'è la RIDUZIONE delle procedure burocratiche iniziali ; infatti non è necessario chiedere l'ammissione preventiva agli incentivi riconosciuti dal GSE, è un diritto acquisito per tutti coloro che avranno realizzato e messo in funzione un impianto. E' previsto un plafond per 3.000 Mwp in 10 anni, quindi in media 300 Mwp l'anno: di questi, nella prima fase, sono state prenotate risorse per 1.200 Mwp e poi , una volta raggiunta tale soglia, dopo ampia e diffusa informazione, saranno riconosciuti gli incentivi anche agli impianti in corso di realizzazione e messi in funzione nei 14 mesi successivi. Un altro punto QUALIFICANTE è l'aver puntualizzato che, per impianti sino a 1 Mega collocati in siti sui quali non insistano vincoli di altri Enti (ente Parco, Sovra Intendenza etc etc) il Comune è l'unico che deve dare l'autorizzazione all'impianto, anche in questo c'è la volontà di alleggerire l'iter burocratico, in pratica significa dimezzare i tempi rispetto a prima.

Ci sono invece aspetti NEGATIVI , fra questi la cancellazione del LIMITE di 1 Mwp perché un impianto sia ammesso ai contributi ma soprattutto l'abolizione del LIMITE del 15% di plafond per i grandi impianti. A seguito di queste variazioni, il target dei destinatari di tale provvedimento si è spostato dai privati e dai piccoli imprenditori ai grandi investitori istituzionali. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: in sette mesi sono stati attivati impianti (fonte Bersani) per 271 mega (su 300 potenziali previsti in 12 mesi) con una tendenza di crescita esponenziale e non proporzionale per l'intervento di Banche, Assicurazioni e Fondi pensioni per i quali sono appetibili investimenti che per venti anni garantiscono una resa finanziaria superiore ai titoli di stato. Ma tradotto in pratica che significa ? Significa che un impianto da 10 mega realizzato da un fondo pensione drena incentivi che potrebbero essere goduti da quattromila famiglie e poiché questi contributi vengono generati dalla sovra tassa A3 pagata da tutti, giudico immorale che una Banca sia legittimata ad appropriarsi di risorse che potrebbero andare a decine di migliaia di famiglie. INVITO quindi tutti a sollecitare, nelle forme più idonee, il ministro a ripristinare la soglia del 15% del plafond, che non è cosa da poco, visto che il 15% del plafond potrebbe soddisfare le richieste di oltre 100.000 famiglie.

Questo è il quadro nazionale con luci ed ombre, ma ora arriviamo alla messa in pratica. Questa legge è passata al vaglio della conferenza stato regione e quindi secondo logica dovrebbe essere attuata quasi in automatico, ma in seguito alla revisione dell'art. 5 della Costituzione, che delega alle Regioni l'attuazione delle politiche energetiche, abbiamo una situazione schizofrenica . La Regione Puglia in tre settimane si è adeguata alla normativa nazionale, idem la Sicilia e lì tutto procede speditamente, l'Abruzzo, con l' art 74 della L.R. 34 del 01/10/07 , ha PROIBITO a Province e Comuni di installare impianti fotovoltaici sui propri edifici a meno che non siano distanti oltre 500 mt da altre abitazioni, bloccando qualsiasi progetto già in itinere; evidentemente devono avere scambiato un impianto fotovoltaico con una pala eolica, tutto ciò è desolante e gravemente diseducativo.

E la Toscana ? Noi ...dormiamo ....e nei fatti boicottiamo il fotovoltaico oltre i 20 kwp,
infatti è vigente la L.R. 39 del 2005, precedente alla prima emissione della legge “conto energia”, e senza linee guida. Gli impianti fotovoltaici sono di fatto equiparati a centrali elettriche, a gas, a carbone e così via. Un' assessore provinciale all'ambiente, molto irritata, a maggio mi confermò che era prevista la stessa procedura di verifica, propedeutica alla valutazione di impatto ambientale per un impianto fotovoltaico da 50 kwp,( ovvero 400 mq di pannelli sul tetto di piccolo capannone di 1.000 mq ) ed una centrale a biomasse da 50 Megaw e concluse “abbiamo almeno il coraggio di dire che non vogliamo il fotovoltaico in Toscana”. Il nuovo Pier, che nella bozza presentata a maggio dall'ex assessore Artusa alla Giunta si uniformava alla legge nazionale, non è ancora stato approvato; di conseguenza le Province , in assenza del nuovo PER, hanno atteggiamenti a macchia di leopardo: Livorno e Firenze non vogliono essere coinvolte e demandano ai Comuni, Pisa pretende la conferenza dei servizi (10 enti : arpat, usl,vigili del fuoco, anas etc etc e quattro mesi buttati via) anche per un impianto da 21 kwp ( 160 mq di pannelli sul tetto). La Provincia di Arezzo raggiunge il Top, nel convegno del 4 maggio u.s. organizzato dall'ordine degli Ingegneri e degli Architetti di Arezzo con il patrocinio del Comune e della Provincia (ne sono testimone in quanto relatore sul “conto energia”), il dirigente della Provincia intervenne e chiarì a tutti i presenti che in assenza delle linee guida della L. 39,con un'ottica restrittiva e per timore di essere accusati di omissione di atti di ufficio, la Provincia esigeva la conferenza dei servizi anche per impianti da 1 kw . I professionisti presenti rimasero annichiliti.

Questo è il trionfo della burocrazia e l'esaltazione del costo improduttivo della politica. A loro volta i Comuni dicono la loro sui piccoli impianti privati, ci sono esempi diversificati. A Montopoli (Pi) chi realizza una tettoia per due posti auto in giardino e ci installa sopra un impianto fotovoltaico ha diritto ad una riduzione dell' Ici, il Comune di Montepulciano mette a disposizione un ufficio di consultazione per i cittadini al fine di armonizzare l'impianto all'estetica e riconosce una riduzione dell'Ici del 40% per due anni. Pontedera “regala” un incremento di volumetria ai costruttori se dotano i nuovi edifici di impianti fotovoltaici; ma su quelli esistenti pone un limite di 20 mq di pannelli oltre il quale scattano richieste di norme di sicurezza per l'installazione che comportano costi aggiuntivi per 3.000 euro. Infine Montecatini V.di Cecina emette un regolamento edilizio pignolo e prolisso per il fotovoltaico e poi “sbraca” su sei pale eoliche equivalenti a sei grattacieli di 40 piani, ma questa è un'altra storia ... Dopo gli Enti locali, altro interlocutore obbligato è Enel sia prima della messa in opera dell'impianto che successivamente al collaudo e poi se l'impianto è superiore a 20 kwp c'è da attivare il rapporto con l'Agenzia delle Dogane e provvedere alla ratifica del contratto con il GSE. Nonostante queste procedure un po' intricate, gli impianti vengono realizzati. Se uno ha tempo e competenze può anche seguire l'iter da sé, altrimenti è bene che si affidi a qualcuno che possa dimostrare un'esperienza pratica su impianti già realizzati,diffidando di facili semplificazioni,che poi generano ritardi molto costosi.

Dal lato economico un impianto fotovoltaico è conveniente a condizione che sia di prima scelta, in questo caso gli incentivi ripagano l'investimento sia in conto capitale che interesse e compresa la manutenzione; anzi alla ns latitudine sono sufficienti 15 anni e poi c'è addirittura un utile. A tutto questo si aggiunge il valore del risparmio dell'energia autoprodotta per i successivi 40/50 anni. Il problema è che in circolazione c'è solo un 50% di prodotti di prima qualità, quelli da scegliere per essere sicuri di ricevere integralmente il contributo nei successivi 20 anni; occorre attenzione quindi per non commettere errori irreparabili dei quali uno si accorge dopo dieci anni, quando è troppo tardi. E' un po' come l'oro: c'è a 24 K, a 18 K, a 14 K e poi c'è il piombo rivestito da una lamina d'oro.

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Articolo a cura di Paolo Stefanini membro di ASPO-Italia, l'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas

Poi quando si leggono certe cose, come si fa a pensare che pubblico è uguale a efficenza, come si fa a pensare che pagare le tasse è bellissimo ... a me viene solo una rabbia sapere come vengono spesi i soldi, quando chi ha l'onere di fare le leggi e' solo un buffone.

 

[Modificato il 02/12/2007 alle 15:59 by Federico Martin]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 18:32
FORLEO: CSM VERSO PROCEDURA TRASFERIMENTO D'UFFICIO
ROMA - Il Csm va verso l' apertura della procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità per il gip di Milano Clementina Forleo. E' questo l' orientamento della Prima Commissione di Palazzo dei marescialli, che da un mese si sta occupando delle intimidazioni e pressioni legate all'inchiesta sulle scalate bancarie che il magistrato avrebbe ricevuto anche da parte di "ambiti istituzionali".

Fonte ansa.it

Punirne uno perchè tutti capiscano!!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 03/12/2007 alle 19:02
Questo insegna che- al contrario di quanto molti dicevano- la magistratura deve essere ancora più indipendente. Lezione per il futuro, per chiunque governerà. O meglio, lezione per noi, che sceglieremo chi mandare nelle stanze dei bottoni.
Ps: a proposito di riforma elettorale.. perchè non introdurre le elezioni di mid-term?

Ah, ringraziamo chi non ha cancellato la riforma dell'ord. giudiziario (oltre a chi l'ha scritta, ovvio)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 19:08
Originariamente inviato da desmoblu
Ps: a proposito di riforma elettorale.. perchè non introdurre le elezioni di mid-term?


Questa la vedo una cosa ottima.
Sfortunatamente quelli li a tutto pensano tranne che alle cose ottime!!!
Mannaggiaallacadregaeachil'hainventata!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
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Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 21:48
Intanto per dovere di cronaca, ieri in venezuela il populista Chavez ha preso un bella sconfitta nonostante controlli praticamente tutto ... tra le altre cose è stato bocciato il suo progetto di "pillole di socialismo" che doveva introdurre nella costituzione la possibilità di espropriare i privati per garantire il fabbisogno alimentare della popolazione, così come è stato bocciato il controllo diretto del presidente della Banca Centrale, nonché bocciato il divieto assoluto di privatizzare aziende statali.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/12/2007 alle 22:17
Ma tu prima di parlare conti fino a dieci? se controlla praticamente tutto, come ha fatto a perdere le elezioni per poche migliaia di voti? non avrebbe potute truccare le elezioni?
Perche non hai fatto un tuo insignificante commentino quando ha vinto le 8 precedenti elezioni e referendum? Gianni riotta dei poveri?

 
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  postato il 03/12/2007 alle 22:22
ps: elezioni di mid-term ovviamente tagliando drasticamente i rimborsi elettorali, che portano nelle tasche dei partiti 3 volte le somme spese (e oltretutto sono calcolati su basi sbagliate)..
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 22:35
Originariamente inviato da pacho

Ma tu prima di parlare conti fino a dieci? se controlla praticamente tutto, come ha fatto a perdere le elezioni per poche migliaia di voti? non avrebbe potute truccare le elezioni?
Perche non hai fatto un tuo insignificante commentino quando ha vinto le 8 precedenti elezioni e referendum? Gianni riotta dei poveri?


E chi ti dice che non abbia commentato le precedenti elezioni ????

Altro piccolo dato statistico, oltre il 45% di astensionismo, per un populista come Chavez, che praticamente con il referendum voleva praticamente legittimare la sua permanenza a Vita al potere è stato "abbandonato" da chi lo aveva fin qui supportato. Forse e dico forse anche loro si sono stancati delle sue false promesse di facciata.

 

[Modificato il 03/12/2007 alle 22:41 by Federico Martin]


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/12/2007 alle 22:44
tu si che sei saggio. Sono sicuro che qualche cronista del Corriere o Repubblica sia pronto ad offrirti un profumato ingaggio da editorialista.
Cavoli, credevo che la parola "populista" la usassero solo Battista-cerchiobottista per prendere per il cul.o la gente! Invece c'è gente che usa le stesse parole, col piccolo particolare che è felice come una pasqua di essersi fatto prendere per il cu.lo. Hai del senso critico ragazzo.Ti stimo.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 22:53
Originariamente inviato da pacho

tu si che sei saggio. Sono sicuro che qualche cronista del Corriere o Repubblica sia pronto ad offrirti un profumato ingaggio da editorialista.
Cavoli, credevo che la parola "populista" la usassero solo Battista-cerchiobottista per prendere per il cul.o la gente! Invece c'è gente che usa le stesse parole, col piccolo particolare che è felice come una pasqua di essersi fatto prendere per il cu.lo. Hai del senso critico ragazzo.Ti stimo.


Ma almeno sai di cosa stai parlando ... sentiamo che cosa significherebbe populista

Ti riporto l'origine del termine, solo così per la cronaca

Il termine nasce come traduzione di una parola russa: il movimento populista è stato infatti un movimento politico e intellettuale della Russia della seconda metà del XIX secolo, caratterizzato da idee socialisteggianti e comunitarismo rurale che gli aderenti ritenevano legate alla tradizione delle campagne russe.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/12/2007 alle 22:59
Bravo vecchio, tu si che la sai lunga.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 23:00
Originariamente inviato da pacho

Ma tu prima di parlare conti fino a dieci? se controlla praticamente tutto, come ha fatto a perdere le elezioni per poche migliaia di voti? non avrebbe potute truccare le elezioni?


Magari ha fatto male i conti, come Sivio....ops...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 23:05
Originariamente inviato da pacho

Bravo vecchio, tu si che la sai lunga.


Secondo me invece la sai più lunga tu, tu che sei giovane.

Ora una piccola domanda, questo uno dei tanti discorsi di chavez, come lo definiresti:

-----------

Parole del presidente Hugo Chavez ad una riunione del 13 novembre 2004 al palazzo di Miraflores e poi ripetute in un suo discorso pubblico a reti unificate nel gennaio 2005: "Ai miei compagni;
La lotta per un paese libero e migliore inizia ora. Dopo aver combattuto tante lotte contro questa opposizione, che si resiste a perdere il suo vecchio stile di vita, ormai manca poco. E' ora imperativo prendere il potere assoluto.
Fintanto che domineranno i mezzi di comunicazione sia radiotelevisivi come di carta stampata e gruppi religiosi conducano i nostri bambini verso cammini antinazionalisti, condurre il Venezuela ad essere il paese leader del socialismo americano sarà un'utopia.
Abbiamo già avanzato leggi contro i media; molto presto avremo la legge di religioni e miti ed altre ancora. La mia grande illusione, compagni, è quella di portare a compimento il sogno di Bolivar. Riunire in Americalatina i cinque paesi bolivariani, Venezuela, Colombia, Perù, Ecuador e Bolivia nella federazione delle repubbliche che chiameremo Unione delle Repubbliche Socialista Bolivariane (U.R.S.B.). Con una moneta unica, che sarebbe il Sucre.
Sappiamo che il cammino è difficile, ma è il cammino, come ripeteva sempre il mio compagno comandante Argimiro Gabaldon, quando combatteva nelle gloriose battaglie guerrigliere degli anni 60 e 70, contro l'esercito fascista che imperava in Venezuela.
Sappiamo anche che non ci può essere rivoluzione senza morti, perchè la rivoluzione è un'interminabile guerra contro interessi molto potenti, come diceva il nostro mentore Norberto Ceresole. Però a mano a mano che i nostri giovani saranno condotti verso la nostra causa, sarà più facile la vittoria finale. Prendiamo l'esempio di Cuba. Nei primi anni avrebbero potuto distruggere la rivoluzione, ma ora non più, dopo che i bambini sono cresciuti con una mentalità diversa e socialista. Possiamo affermare che Cuba è invincibile e il "non torneranno" ormai è un fatto compiuto. In Venezuela, prima abbiamo creato i Circoli Bolivariani, poi le missioni ed ora le UBES (Università Bolivariane.ndt). Però ci manca compiere l'ultimo passo, il più importante e decisivo: i tribunali popolari. Questi si devono creare possibilmente in ogni isolato per poter avere un controllo dei controrivoluzionari e mantenerli con mano dura. Non possiamo essere deboli, anche se questi sono i nostri vicini, a meno che si integrino al processo. E' la stessa tecnica utilizzata dal nostro libertador, il generale Bolivar quando impiantà il decreto di guerra a morte.
Ogni giorno dell'anno e lavorando per la rivoluzione in ogni momento, senza importare se mangiamo o se abbiamo di che vestirci, solo così potremo ottenere il trionfo totale. Che queste idee non restino dentro a queste quattro mura. Dobbiamo diventare missionari della rivoluzione. Compagni. Patria o Morte"


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/12/2007 alle 23:08
A subbo, mi sa che i conti li avevano fatti male Cia e yankee nel 2002, durante il colpo di stato: vedere "la rivoluzione non sarà tele-trasmessa".
Accipicchia, dimenticavo. Meglio golpista che populista.

 
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  postato il 03/12/2007 alle 23:11
Originariamente inviato da Federico Martin

Originariamente inviato da pacho

Bravo vecchio, tu si che la sai lunga.


Secondo me invece la sai più lunga tu, tu che sei giovane.

Ora una piccola domanda, questo uno dei tanti discorsi di chavez, come lo definiresti:

-----------

Parole del presidente Hugo Chavez ad una riunione del 13 novembre 2004 al palazzo di Miraflores e poi ripetute in un suo discorso pubblico a reti unificate nel gennaio 2005: "Ai miei compagni;
La lotta per un paese libero e migliore inizia ora. Dopo aver combattuto tante lotte contro questa opposizione, che si resiste a perdere il suo vecchio stile di vita, ormai manca poco. E' ora imperativo prendere il potere assoluto.
Fintanto che domineranno i mezzi di comunicazione sia radiotelevisivi come di carta stampata e gruppi religiosi conducano i nostri bambini verso cammini antinazionalisti, condurre il Venezuela ad essere il paese leader del socialismo americano sarà un'utopia.
Abbiamo già avanzato leggi contro i media; molto presto avremo la legge di religioni e miti ed altre ancora. La mia grande illusione, compagni, è quella di portare a compimento il sogno di Bolivar. Riunire in Americalatina i cinque paesi bolivariani, Venezuela, Colombia, Perù, Ecuador e Bolivia nella federazione delle repubbliche che chiameremo Unione delle Repubbliche Socialista Bolivariane (U.R.S.B.). Con una moneta unica, che sarebbe il Sucre.
Sappiamo che il cammino è difficile, ma è il cammino, come ripeteva sempre il mio compagno comandante Argimiro Gabaldon, quando combatteva nelle gloriose battaglie guerrigliere degli anni 60 e 70, contro l'esercito fascista che imperava in Venezuela.
Sappiamo anche che non ci può essere rivoluzione senza morti, perchè la rivoluzione è un'interminabile guerra contro interessi molto potenti, come diceva il nostro mentore Norberto Ceresole. Però a mano a mano che i nostri giovani saranno condotti verso la nostra causa, sarà più facile la vittoria finale. Prendiamo l'esempio di Cuba. Nei primi anni avrebbero potuto distruggere la rivoluzione, ma ora non più, dopo che i bambini sono cresciuti con una mentalità diversa e socialista. Possiamo affermare che Cuba è invincibile e il "non torneranno" ormai è un fatto compiuto. In Venezuela, prima abbiamo creato i Circoli Bolivariani, poi le missioni ed ora le UBES (Università Bolivariane.ndt). Però ci manca compiere l'ultimo passo, il più importante e decisivo: i tribunali popolari. Questi si devono creare possibilmente in ogni isolato per poter avere un controllo dei controrivoluzionari e mantenerli con mano dura. Non possiamo essere deboli, anche se questi sono i nostri vicini, a meno che si integrino al processo. E' la stessa tecnica utilizzata dal nostro libertador, il generale Bolivar quando impiantà il decreto di guerra a morte.
Ogni giorno dell'anno e lavorando per la rivoluzione in ogni momento, senza importare se mangiamo o se abbiamo di che vestirci, solo così potremo ottenere il trionfo totale. Che queste idee non restino dentro a queste quattro mura. Dobbiamo diventare missionari della rivoluzione. Compagni. Patria o Morte"



Ma non ti rendi conto che sei patetico? cerca patetico sul dizionario, così non la prendi male.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 03/12/2007 alle 23:19
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A subbo, mi sa che i conti li avevano fatti male Cia e yankee nel 2002, durante il colpo di stato: vedere "la rivoluzione non sarà tele-trasmessa".
Accipicchia, dimenticavo. Meglio golpista che populista.


http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=6746

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 23:32
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A subbo, mi sa che i conti li avevano fatti male Cia e yankee nel 2002, durante il colpo di stato: vedere "la rivoluzione non sarà tele-trasmessa".
Accipicchia, dimenticavo. Meglio golpista che populista.


http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=6746


Mah, il fatto che agli americani non facesse comodo non implica che sia per questo da santificare, anzi...però perlomeno ha lasciato (per ora) che la via per il totalitarismo se la scegliesse il popolo e non lui, brogli o non brogli, a differenza di Ras-Putin e di un amichetto degli USA che sta al confine con l'Afghanistan.

 

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  postato il 03/12/2007 alle 23:42
Oh, giusto! Non abbiamo detto niente di Putin?
Alcuni flash:
-campagna elettorale senza quartiere, con pubblictà addirittura nei fumetti per bambini (compariva il logo del suo partito)
-forte astensionismo nei centri urbani (fino a sfiorare il 50%), favorito dalle regole elettorali. I giovani si disinteressano della politica
-denuncia di brogli da parte di tutti gli osservatori (ma Sarko si congratula)
-exit poll sostanzialmente inutili (anche perchè in pratica sono vecchi di una setttimana)
-Putin aveva già pronti manifesti, discorsi e trasmissioni post-elettorali
-ritorno al futuro: Putin ora potrà fare la sua amata riforma costituzionale, che gli permetterà di fare il primo ministro quando riterrà opportuno.
-opposizione? Non ne parliamo: da Kasparov in giù tutti gambizzati (in senso figurato, ovvio..anche se..)
C'è anche chi dice che sia democratico..

ah, dimenticavo:
-programmi tv con tetteglutei, in stile nostrano
-modelle dal decolleté prorompente (non parlo di scarpe) e la spilla pro-putin (sui giornali, sui manifesti, giganti)
-comparsate tv e negli eventi sportivi (es: match di lotta senza regole, Putin sorridente in tribuna d'onore si gusta la scena).
Insomma, il ragazzo ha imparato bene..

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 00:21 by desmoblu]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 23:43
pacho, porquè no te callas?

 

____________________
Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/12/2007 alle 23:43
Originariamente inviato da pacho
Ma non ti rendi conto che sei patetico? cerca patetico sul dizionario, così non la prendi male.


E' perché mai dovrei prenderla male ...

 
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  postato il 03/12/2007 alle 23:49
Originariamente inviato da desmoblu

Oh, giusto! Non abbiamo detto niente di Putin?
Alcuni flash:
-campagna elettorale senza quartiere, con pubblictà addirittura nei fumetti per bambini (compariva il logo del suo partito)
-forte astensionismo nei centri urbani (fino a sfiorare il 50%), favorito dalle regole elettorali. I giovani si disinteressano della politica
-denuncia di brogli da parte di tutti gli osservatori (ma Sarko si congratula)
-exit poll sostanzialmente inutili (anche perchè in pratica sono vecchi di una setttimana)
-Putin aveva già pronti manifesti, discorsi e trasmissioni post-elettorali
-ritorno al futuro: Putin ora potrà fare la sua amata riforma costituzionale, che gli permetterà di fare il primo ministro quando riterrà opportuno.
-opposizione? Non ne parliamo: da Kasparov in giù tutti gambizzati (in senso figurato, ovvio..anche se..)
C'è anche chi dice che sia democratico..


A proposito del "socialista" (così nessuno si arrabbia) Chavez ... nell'ambito armamenti vogliamo quantificare quanti miliardi di $ spende in armi e quanti di questi vengono pagati al "democratico" Putin

 

[Modificato il 03/12/2007 alle 23:51 by Federico Martin]


 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/12/2007 alle 00:07
guarda che l' Italia nel 2006 era l'ottavo paese al mondo per spese militari con 29,9 miliardi di dollari, a pari merito con la Russia.
E Stati uniti e unione europea sono i primi due ESPORTATORI di armi al mondo, con 18 miliardi di dollari.

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 00:16 by rizz23]


 
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  postato il 04/12/2007 alle 00:14
Originariamente inviato da pacho

O gigi marzullo, guarda che l' Italia nel 2006 era l'ottavo paese al mondo per spese militari con 29,9 miliardi di dollari, a pari merito con la Russia.
E Stati uniti e unione europea sono i primi due ESPORTATORI di armi al mondo, con 18 miliardi di dollari. Te lo ripeto: ma tu parli solo perche hai la bocca?


Chavez ha fatto accordi di armamenti con Putin per 3 miliardi di $ ... cosa ha questo di socialista o è a favore della povera gente che dice di difendere ... BOH.

Lo so anch'io chi sono i principali esportatori di armi ... e allora che cosa vuoi dimostrare e soprattutto che cosa c'entra questo con Chavez difficilmente lo comprendo, neanche con tutta la buona volontà.

Io per tua semplice informazione non difendo ne l'America, ne la Russia ne l'italia ne chiunque fa armi.

A proposito di democrazia e libertà e di Chavez ... guardati questo filmato

http://www.noticias24.com/actualidad/?p=5034

Non sono ne la CIA, ne biechi complottisti, ne atroci latifondisti ma solo semplici giornalisti che non possono esprimere le proprie opinioni.

Viva Chavez ... grandissimo democratico ... meno male che in Venezuela c'e' ancora qualcuno con un po' di sale in zucca.

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 00:17 by Federico Martin]


 
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  postato il 04/12/2007 alle 00:18
pacho, sei appena stato richiamato da un altro moderatore.

Nel prossimo post in cui vedo altre espressioni poco rispettose nei confronti di un altro, invece di fare taglia e cuci, cancello direttamente...

 

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  postato il 04/12/2007 alle 00:26
Originariamente inviato da rizz23

pacho, sei appena stato richiamato da un altro moderatore.

Nel prossimo post in cui vedo altre espressioni poco rispettose nei confronti di un altro, invece di fare taglia e cuci, cancello direttamente...


Se è per me ... non ci sono problemi di nessun tipo, puoi lasciare tutto quello che scrive, primo perché non è che mi disturba più di quel tanto, secondo perchè può esprimersi come meglio crede anche con frasi colorite, sta poi nell'intelligenza delle persone prenderle per quello che valgono.

 
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  postato il 04/12/2007 alle 00:28
E no stefano, qui c'è una persona che sta insultando milioni di cittadini venezuelani che hanno votando legittimamente un presidente 8 volte. Si sta insultando il popolo sudamericano che ripone immense speranze in un presidente e nel suo popolo. Si sta insultando la memoria di miglia di cittadini ammazzati e si sta offendendo gratuitamente una persona che finalmente ha iniziato a condurre programmi sociali. Percio vedi di darti una calmata e modera chi di dovere.
 
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  postato il 04/12/2007 alle 00:32
Mi chiedo solo, perchè non ti trasferisci nel paese più democratico al mondo che è il Venezuela ... e abbandoni l'Italia che è alleata di quei pazzi sanguinari, nonche' simbolo e impersonificazione del male assoluto che è l'America ...

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 00:37 by rizz23]


 
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  postato il 04/12/2007 alle 00:33
Caro pacho,
un conto è esprimere delle opinioni, un altro è inframmezzare le proprie opinioni dando del "ridicolo" e amenità simili a un altro utente. Che non sta offendendo nessuno, ha semplicemente idee diverse dalle tue (nonché dalle mie, ma non è questo il punto...).
Esprimiti in maniera civile, esprimi le tue idee, ma finiscila di riferirti in maniera irrispettosa ad altri utenti, sennò i tuoi post faranno la fine dell'ultimo.

Per FMartin: non è un problema che tu te la prenda o meno, è un problema che non è mia intenzione che altri utenti si sentano in diritto di imitare le offese di pacho nei tuoi confronti.

Ovviamente ogni altra parola sul tema in "Domande per i moderatori"

 

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  postato il 04/12/2007 alle 00:34
il popolo sudamericano sta già assediando federico martin assetato di vendetta per le offese subite.
pare siano molto arrabbiati.

ah...viva l'italia

 

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Eugenio Vittone, EROE DEL GAVIA

E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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  postato il 04/12/2007 alle 00:49
Originariamente inviato da pacho

E no stefano, qui c'è una persona che sta insultando milioni di cittadini venezuelani che hanno votando legittimamente un presidente 8 volte. Si sta insultando il popolo sudamericano che ripone immense speranze in un presidente e nel suo popolo. Si sta insultando la memoria di miglia di cittadini ammazzati e si sta offendendo gratuitamente una persona che finalmente ha iniziato a condurre programmi sociali. Percio vedi di darti una calmata e modera chi di dovere.


Scusa, se dico che Putin è un dittatore, non per questo sto insultando milioni di russi che lo hanno votato, anche Hitler aveva milioni di seguaci, e la stessa cosa si può dire di Mussolini, non per questo perdo il senso critico di giudicare, in funzione delle scelte e dei fatti e di che cosa avviene.

Tu dici che è l'unico che ha fatto riforme sociali, io personalmente nell'armare una nazione non ci vedo nulla di sociale, poi ovviamente ognuno la può pensare come vuole.

Io nel discorso che ti ho postato in precedenza non ci vedo nulla di democratico ... ma ovviamente questa è una mia opinione personale.

Così come non ho nessuna difficoltà a dire, visto che non ho preconcetti ideologici, che l'america invece di investire centinaia di miliardi in armi è meglio che facesse altro ... non ho nessuna difficoltà a dire che anche in America ci sono moltissime cose che non vanno bene e non sono giuste.

Non per questo assumo Chavez e/o per citarne un altro Fidel Castro come miei paladini ... se mi permetti io ho altri modelli di vita, e in un paese comandato da gente del genere non vorrei viverci neanche se mi pagassero.

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 00:53 by Federico Martin]


 
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  postato il 04/12/2007 alle 08:37
Venezuela: quali lezioni dalla vittoria del no al referendum

Scritto da Roberto Sarti

La vittoria del No per un pugno di voti rappresenta sicuramente il primo shock elettorale subito dal movimento bolivariano dal 1998 ad oggi. Il no prevale con uno scarto di circa 130mila voti sul sì.

Una vittoria al fotofinish, come ha affermato Chavez, dovuta all’alto numero di astenuti, il 44% degli aventi diritto al voto. Se confrontiamo il voto di ieri con le elezioni presidenziali dello scorso dicembre, si capisce subito perché Chavez ha perso. Mentre l’opposizione aumenta di poco il numero dei suoi sostenitori (circa 100mila voti in più) Chavez perde circa 2milioni ed 800 mila voti. Quindi l’opposizione ha mantenuto intatte le proprie forze, mentre il fronte rivoluzionario in questa consultazione è stato molto indebolito.

I cambiamenti alla costituzione, se approvati, avrebbero potuto porre le premesse per una svolta decisiva nel processo rivoluzionario. Rimanevano molte ambiguità riguardo a quale forma di proprietà sarebbe stata prevalente, se quella pubblica o privata, ma allo stesso tempo si introduceva la parola “socialista” nella denominazione della repubblica bolivariana, si proibiva il latifondo e si introducevano le 36 ore di lavoro settimanali, oltre alla riforma più pubblicizzata dai giornali italiani, la rimozione del limite di rielezione per il presidente.

Il movimento bolivariano, tuttavia, è arrivato a questa sfida con le proprie avanguardie indebolite e logorate dall’azione della burocrazia interna allo stesso movimento chavista.

Questa volta c’è stata infatti una vera e propria levata di scudi da parte del settore moderato del chavismo. Partiti come Podemos, impauriti anche dal crescente successo del nuovo partito socialista (Psuv), o l’ex ministro della difesa Raul Isaias Baduel, sono passati al campo dell’opposizione, invitando a votare no ed alla rivolta aperta contro le modifiche alla Costituzione.

Questi signori hanno appoggiato il movimento chavista fino a quando i contorni della proposta di “socialismo del XXI secolo” erano indefiniti, quando la terza via proposta dal presidente prefigurava una sorta di limbo che poteva accontentare un po’ tutti, anche la classe dominante. Quando si sono avviate le prime nazionalizzazioni e i contorni della proposta hanno preso una forma troppo radicale per loro, Baduel e soci hanno gettato la maschera e si sono uniti al coro dell’opposizione filo Usa, in compagnia dei “soliti noti”: Confindustria, Chiesa cattolica, grandi mass media (che nonostante quello che si dice qui in Italia, sono ancora per oltre l’80% in mano ai privati).

I riformisti nel momento decisivo si schierano quindi, come sempre nella storia, con la controrivoluzione e l’imperialismo. Hanno condotto una campagna contro Hugo Chavez forsennata, che però oggi ha avuto un effetto. La vittoria dell’opposizione è stata certo di misura, solo del 51%. Dal 1998 è la prima volta che Hugo Chavez è sconfitto in una consultazione elettorale: si tratta di una lezione dura per il movimento bolivariano ma che va a questo punto appresa fino in fondo.

Utilizzeranno questo referendum per spiegare che quando la rivoluzione si spinge troppo avanti, perde. Tutto il contrario.

Noi crediamo invece che, prendendo in esame gli ultimi 12 mesi, dallo strepitoso successo nelle presidenziali ad oggi, si siano perse molte occasioni.

Chavez ha nazionalizzato alcune grandi imprese, come Cantv, la principale azienda di telecomunicazioni, o l’azienda di energia elettrica di Caracas, ha annunciato la creazione del Psuv (a cui le masse hanno risposto entusiasticamente, con oltre 5 milioni di pre-iscrizioni al nuovo partito) e non rinnovato le licenze a Rctv, una delle catene televisive che hanno appoggiato il fallito golpe del 2002.

La borghesia ha però risposto colpo su colpo, organizzando un sabotaggio economico spaventoso: nelle scorse settimane è diventato difficile reperire prodotti base come il latte o le uova. Che tipo di socialismo è un socialismo dove vengono a mancare prodotti alimentari di prima necessità nei negozi, avranno pensato migliaia di lavoratori veneuzuelani? L’inflazione a novembre 2007 è cresciuta del 22,6% rispetto al novembre 2006, il governo cerca di regolare i prezzi, fissandone un tetto massimo. La risposta delle grandi catene di distribuzione, in mano ai privati, è stata quella di ritirare le marci dai supermercati. L’unico modo per porre fine a questi fenomeni sarebbe l’esproprio e la nazionalizzazione delle grandi catene di distribuzione e dei supermercati.

C’è tutto un settore del movimento bolivariano che ha sì accettato nazionalizzazioni e occupazioni di fabbriche, ma che poi ha cercato di ostacolare in tutti i modi la partecipazione attiva dei lavoratori delle fabbriche stesse. I consigli di fabbrica delle aziende nazionalizzate di recente non hanno alcun ruolo nella gestione delle aziende

La vicenda di Sanitarios Maracay è emblematica, in questa azienda di sanitari che impiega oltre 600 dipendenti i lavoratori hanno occupato la fabbrica e gestito la produzione per diversi mesi, ma si sono trovati senza commesse e materie prime, mentre il ministro del Lavoro dichiarava non di interesse nazionale la nazionalizzazione dell’azienda. Dopo diversi mesi senza stipendio, basandosi sulla stanchezza dei lavoratori, il vecchio consiglio di fabbrica è stato defenestrato e rimpiazzato da un gruppo che più accondiscendente nei confronti del padrone.

In questo contesto, le dichiarazioni del Presidente, che dichiarano come il sistema cooperativo “ha fattoli suo tempo” e che indica la gestione e il controllo operaio come il modello dell’azienda socialista, sono certo importanti ma non bastano. Nei momenti decisivi se non si accompagnano alle parole i fatti il rischio non è solo la demoralizzazione, ma che l’avversario possa riprendere l’iniziativa.

Quanto più ci si avvicina allo scontro decisivo, tanto è importante un’azione ferma e risoluta. L’incertezza invece regna nel campo rivoluzionario, dove oltre ai settori più moderati, anche i settori che si definiscono “classisti” hanno giocato un ruolo negativo. Ci sono stati infatti dirigenti dell’Unt, il sindacato principale del paese, che hanno invitato a votare scheda nulla nel referendum. La Unt stessa è praticamente paralizzata dall’estate del 2006, quando nel congresso le varie frazioni all’interno della direzione non si riuscirono a mettere d’accordo sulle modalità di voto di una direzione unitaria del sindacato stesso!

La campagna per il sì è stata organizzata da parte della burocrazia del movimento chavista come una campagna fredda e priva di capacità di mobilitazione. A parte chi è passato armi e bagagli al no, c’è chi ha lavorato nel silenzio perché il sì non trionfasse. Come il governatore dello stato di Carabobo, che mai si è pronunciato per il sì.

Tutto ciò dovrebbe fare aprire gli occhi a Chavez: il principale pericolo viene oggi dall’interno dello schieramento boliivariano. E contemporaneamente è dalla base, dalle fabbriche e dai quartieri poveri di Caracas e delle altre grandi città che potrebbe venire l’aiuto principale.

Nelle proposte di modifica della costituzione si doveva dare poteri effettivi ai consigli di fabbrica ed ai consigli comunitari, che esistono già nei quartieri. Ebbene, quello che conta è il potere reale, non quello che si scrive sui pezzi di carta. I consigli di fabbrica si dovrebbero formare in ogni azienda e prendere il controllo della produzione. Nei quartieri i consigli comunitari dovrebbero occuparsi di individuare gli speculatori e chi lucra al mercato nero e prendere duri provvedimenti contro di essi.

Hugo Chavez ha detto che manterrà la sua proposta di andare verso il socialismo. Ha detto “non abbiamo potuto…per ora” riecheggiando con queste parole finali la promessa fatta in televisione nel febbraio del 1992, dopo il fallito tentativo di golpe contro il governo reazionario di Carlos Andres Perez.

Dall’altro versante, quello dell’opposizione, si invita Chavez a sedersi ad un tavolo e a riconsiderare tutto il percorso intrapreso. Baduel chiede addirittura l’elezione di una nuova assemblea costituente.

I rivoluzionari devono rifiutare qualunque compromesso con l’opposizione. Imparare da questa sconfitta significa accelerare il cammino verso il socialismo, nazionalizzando le multinazionali, i grandi gruppi industriali e il settore finanziario e bancario,ponendoli sotto il controllo e la gestione dei lavoratori. Questo è quello che noi chiamiamo socialismo, e nella lotta per questo programma si deciderà il futuro della rivoluzione in Venezuela ed in America latina.

 
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  postato il 04/12/2007 alle 12:11
Interessantissimo carta canta di Travaglio:

Ma che avete capito?

"Forza Italia si scioglierà nella nuova formazione. Il nome della nuova formazione dovrebbe essere Partito del Popolo Italiano della Libertà. La mia speranza è che aderiscano tutti nessuno escluso. Sarà un partito protagonista della democrazia e della libertà per i prossimi decenni... Invitiamo tutti a venire con noi contro i parrucconi della politica in un nuovo grande partito del popolo. Chiediamo a tutti di mettere da parte ogni timore e ogni remora: questo è quello che la gente vuole".
(Silvio Berlusconi in piazza San Babila a Milano, Adnkronos, 18 novembre 2007).

"Io non avevo detto che avremmo sciolto Forza Italia. Non è detto che in futuro tutti quanti decidano di confluire nel nuovo partito. Ma per il momento, dato anche che ci sono partiti che hanno un'urgenza perché hanno dei crediti e dei debiti e sono in attesa di finanziamenti pubblici, non è assolutamente possibile scioglierli".
(Silvio Berlusconi, passeggiando per il centro di Roma, Ansa, 28 novembre 2007).

"Questo teatrino mi ha stufato: forse non è chiaro a tutti che io alle prossime elezioni ci vado col nuovo partito! Non mi faccio fregare dal teatrino della politica! Io non mi fermo, sia chiaro!".
(Silvio Berlusconi a "Libero", 29 novembre 2007).

"Nessuno dentro FI poteva credere ai propri orecchi quando il Cavaliere ha annunciato che avrebbe sciolto il partito. Men che meno il tesoriere Rocco Crimi. Che ha subito pensato ai rimborsi elettorali comprati da Intesa Sanpaolo. Già, quando dal 'predellino' della macchina a Milano lanciava il nuovo partito, Silvio Berlusconi non ricordava che Forza Italia ha deciso di cartolarizzare i 105 milioni di rimborsi elettorali vantati nei confronti dello Stato. Questa volta la finanza creativa lo ha tradito".
("Il Sole 24 Ore", 30 novembre 2007).

 
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  postato il 04/12/2007 alle 13:23
Ah, tra l'altro: non vorrei sembrare troppo anticattolico (ma soprattutto: chissenefrega ), però un piccolo sfogo ci sta. Non capisco perchè ogni anno in Trentino, in Veneto o altrove si debba tagliare un albero secolare per portarlo in vaticano a svagare "residenti" e pellegrini. Sempre a parlare di inquinamento, deforestazione, sciagure varie...e poi mi devo vedere l'abete enorme, mozzato, in marcia verso pzza S.Pietro.
E' una cosa che mi manda in bestia.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 13:58
Un equilibrato articolo su Chavez e il referendum.
E' lungo ma a mio parere ne vale la pena.

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Venezuela: referendum costituzionale. Costituzione e socialismo giuridico
di Tito Pulsinelli (2 DICEMBRE 2007)


Mancano pochi giorni (in realtà è oggi, 2 dicembre, n.d.r.) al referendum sulla sostanziosa ristrutturazione costituzionale ma non si percepisce un abnorme surriscaldamento del clima politico. Non una debordante partecipazione appassionata né l'incontrollabile avversione biliosa delle altre numerose elezioni - una all'anno! - cui ci ha abituato il novennale ciclo bolivariano. Nonostante i doviziosi sforzi del sistema mediatico per inscenare nelle piazze il canovaccio delle "rivoluzioni colorate", Caracas non è Tbilisi o Kiev.

Il corposo pacchetto di modifiche costituzionali spazia dal diritto di voto a 16 anni alla giornata lavorativa di 6 ore, e allude a una nuova archittetura istituzionale nei grandi spazi geografici del Paese. La nuova "geometria del potere" segnala l'esigenza di ridisegnare le competenze e il funzionamento delle istituzioni locali, affinché rispondano a una logica che non sia solo geografica, ma di economia territoriale. Viene rimossa la cosiddetta "autonomia" della banca centrale rispetto alle altre istituzioni, che invece è stata una autentica sottomissione al dogma del FMI, Goldamn Sachs e delle altre confraternite fondamentaliste del neoliberismo.

Il cambiamento più reclamizzato è quello che consente di candidarsi senza limiti alla carica presidenziale, fermo restando che corrisponde agli elettori deliberare chi li rappresenta. E' quel che è sempre avvenuto nella gerontocrazia italiana con Andreotti Giulio, incistato in pianta stabile alla guida dei governi del dopoguerra, o come ministro vitalizio. Mitterrand, Thatcher, Felipe Gonzalez, i 16 anni di Kohl: tutto nel dimenticatoio? Zapatero e Sarkozy possono candidarsi all'infinito.
Lo stato della democrazia reale è tale che ha come illustri difensori d'ufficio i politici dei vari Paesi monarchici che sopravvivono in Europa. Salgono sulla cattedra del "politicamente corretto" persino alti funzionari dell'ultima monarchia assoluta che fa capo allo Stato del Vaticano. Si contraddicono? Tanto meglio, diceva Walt Whitman.

La ristrutturazione costituzionale enfatizza nuove tipologie di proprietà comunale che affiancheranno la proprietà statale e quella privata, e daranno corpo alla proprietà sociale del nuovo potere popolare. Secondo alcuni è poco più di un espediente semantico con cui lo Stato attribuirà autorità alla periferia, delegando competenze discrezionali sul suo accresciuto potere e patrimonio. Secondo l'opposizione si tratta di uno svuotamento reale del potere locale, e di una crescita abnorme dello Stato sulla società e su tutte le articolazioni locali.

L'aspetto più polemico, però, è la comparsa della parola "socialismo" nel testo costituzionale, come meta per il prossimo futuro. Al di là della necessità di definirne concretamente i lineamenti - visto che non può riprodurre il sistema dei monopoli statali sovietici - come valutare questa proclamazione giuridica del socialismo? La realtà sociale sempre precede e si riflette a posteriori sul sistema giuridico, perchè è determinata dal rapporto di forze complessivo esistente tra i vari settori.
Questa è -concretamente- la conformazione della nuova egemonia sociale: un processo di trapasso dal potere politico alla sfera sociale, e in ognuna delle sue scansioni.

La Costituzione può essere un programma di massima per i prossimi venti anni, il tracciato di una rotta, ma per oltrepassare i confini del giuridico ci vuole ben altro. Per ora, pare un'accelerazione volontarista impressa dall'alto, con l'intento di andare oltre la democrazia participativa e lo Stato sociale.

Mentre l'agenda di discussione sui "massimi sistemi" avanza tra sussulti di vario tipo - non ultima l'accusa di "tradimento" contro le critiche di Baduel - affiora la preoccupante tendenza a ridurre la complessità alla scelta tra rosso e nero, evitando così di entrare nel merito delle critiche. Torna alla memoria la rottura tra Chávez e Arias Cardenas - altro fondatore del movimento bolivariano - che arrivò persino a essere il primo degli effimeri candidati presidenziali dell'opposizione. Oggi dirige la missione diplomatica venezuelana all'ONU.

Il quadro reale del Paese, come emerge da un'indagine della Camera di commercio Venezuela-USA, indica che negli ultimi tre anni sono aumentati del 149% i redditi del settore più vulnerabile della popolazione, quello che raccoglie il 42,6% delle famiglie. Allo strato che raggruppa il 26% è cresciuto del 49% il bilancio familiare.
Queste famiglie destinano il 44% dei nuovi redditi agli alimenti e bibite analcoliche; l'11% all'acquisto di case e il 7% ai beni voluttuari di uso personale. Questo boom dei consumi alimentari ha prodotto automaticamente l'esaurimento della carne di pollo, zucchero e latte. I raccolti di riso e mais, invece, rendono per la prima volta superfluo importarli.

Per l'opposizione, la discontinuità dei rifornimenti è la conseguenza dell'intervento statale nell'economia, come se gli allevamenti di pollame fossero responsabilità dei "kolkhoz ucraini" e non dei piccoli e medi centri agricoli privati.
Per il governo, invece, la responsabilità è dovuta agli accaparratori e al sabotaggio degli industriali alla rete della distribuzione. Semplicemente, la produzione agricola non è aumentata nella stessa misura della domanda, che si è rapidamente impennata. I produttori privati e le coperative non crescono come dovrebbero, e si deve far ricorso all'importazione, anche in questo vitale settore.

E' difficile sapere quanto si è avanzato nell'obiettivo della sovranità alimentare, cioè in un nodo strategico per la costruzione di una economia più articolata, più stabile, meno vulnerabile e e capace di produrre internamente una parte crescente di tutto quello che proviene da fuori. Soprattutto nell'area dell'alimentazione.
Per superare l'economia mono-esportatrice (petrolio, materie prime) è indispensabile il concorso convergente della piccola e media impresa, del nuovo settore coperativo e di quello statale, messi al riparo dai monopoli internazionali.
L'impresa privata si avvantaggia dei finanziamenti statali e del mercato protetto, ma pretende anche prezzi liberi e non controllati: la botte piena e la moglie ubriaca.

I propagatori del cliché di un invadente statalismo ignorano che qui lo Stato non riesce a incassare l'IVA e - nonostante il recente encomiabile abbassamento di 5 punti - i consumatori non hanno riscontrato nessuna riduzione dei prezzi. Il settore commerciale ha continuato ad appropriarsi indebitamente dell'IVA e -per la prima volta nell'ultimo quinquennio - quest'anno queste entrate fiscali diminuiranno. Mentre l'attenzione generale è assorbita dagli ideologismi, è praticamente scomparso il controllo dei prezzi regolamentati dei beni di maggiore di consumo.
Un parlamento in cui si dispone della maggioranza assoluta non ha varato un semplice decreto-legge per abolire i contratti a termine, o per accelerare il varo di un sistema previdenziale unico su scala nazionale. E' rimasto nel cassetto anche il progetto di una polizia nazionale che superi l'anacronismo e l'impotenza delle attuali polizie alle dipendenze dei governatori regionali.
La politica per il rinnovo del parco dei veicoli privati, con finanziamenti a tassi quasi nulli, è stata sfruttata con agio dalla classe medio-alta che oggi sfoggia fiammanti jeep 4x4, ma il trasporto pubblico di massa - soprattutto urbano - è deplorevole. Costa più caro percorrere un chilometro con un autobus urbano che con un'automobile. Non si è messo mano alla creazione di un sistema di trasporto veramente pubblico nelle grandi città, quindi spende di più un operaio o una commessa che un manager.

Riflessioni e pensieri doverosi per tutti coloro che si occupano di descrivere, commentare e analizzare il nuovo continente.
Quanti saranno coloro che manterranno aperta la sfida intellettuale con i propri punti di vista?

La legge sulle telecomunicazioni non è riuscita a correggere le aberrazioni di un totalitarismo mediatico che ha l'ambizione di agire da formazione politica elitaria, e rimpiazzare il disintegrato sistema dei partiti. Per metter fine agli abusi del canale golpista RCTV si è dovuto aspettare la scadenza della concessione sulla frequenza, vista l'inerzia della magistratura.
La distribuzione di terre incolte finora realizzata è stata possibile grazie alla soluzione concordata con i latifondisti che - in cambio di generosi appezzamenti - hanno sottoscritto volontariamente accordi con le autorità. Dove non è stato così, l'applicazione della Ley de tierra ristagna negli acquitrini melmosi dell'evanescente potere giudiziario. Ostaggio dei suoi tempi biblici.
La magistratura è una trincea inespugnabile della minoranza reazionaria o conservatrice, che non ha portato a termine nessuna delle grandi indagini sulle malefatte del passato, sulle privatizzazioni, sulla liquidazione della previdenza sociale o sui casi più clamorosi di corruzione, recenti o lontani.

Se le nuove mete costituzionali del socialismo dipenderanno da questo potere giudiziario, è facile profetizzare che corrono il rischio di restare norme giuridiche dalla vita prevalentemente cartacea.

Il primato del sociale sull'economia è fuori discussione, come pure quello sulla sfera giuridica. Riusciamo a concepire il socialismo solo come un movimento reale che - agendo dal basso - si scontra con lo stato di cose esistenti, e lo modifica in primo luogo con la sua prassi.
Per ora, al di là dell'innegabile redistribuzione attuata come politica prioritaria di un forte Stato sociale, la banca e gli importatori continuano a essere - come nel passato - i settori con più capacità di accumulazione. Nello specificità contingente, invece, la nuova Costituzione sarà approvata con un 60% di consensi contro un 40%; l'opposizione ribalta queste cifre. E' più incerta la quantificazione dell'astensonismo o della diserzione elettorale. Pertanto il dato politico rivelante sarà questo: la nuova Costituzione sarà votata da un numero maggiore di cittadini di quella del 1999?
(selvas.org)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 14:53


La tragedia alla fine s'è compiuta.
Oggi ho ricevuto le buste paga dello stipendio di dicembre e della tredicesima.

Premesso che tra il 2006 e il 2007 ci sono state 2 cose a me favorevoli (rinnovo del contratto di lavoro e passaggio al 7° livello) e una sfavorevole (la finanziaria dello scorso anno) credevo di andare in pari e invece mi ritrovo con una tredicesima inferiore di 250 a quella 2006.
Posso dire con tranquillità (sic) che quest'anno m'hanno fatto pagare oltre 1500 euro in + di tasse e almeno 300 di questi con la tredicesima.

La aliquota massima nel 2007 è stata del 38% (nel 2006 era del 23%).


Ps: spero abbiano sbagliato i conti e in sede di conguaglio fiscale mi ridiano qualcosa.
Spero!!!

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 15:34 by stress]

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 04/12/2007 alle 15:41
Originariamente inviato da pacho

Ma tu prima di parlare conti fino a dieci? se controlla praticamente tutto, come ha fatto a perdere le elezioni per poche migliaia di voti? non avrebbe potute truccare le elezioni?
Perche non hai fatto un tuo insignificante commentino quando ha vinto le 8 precedenti elezioni e referendum? Gianni riotta dei poveri?

A parte la forma un po' colorita, nei contenuti concordo con le osservazioni di Pacho.
Saluti,
gall

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 15:50
Orginariamente inviato da pacho
Questa volta c’è stata infatti una vera e propria levata di scudi da parte del settore moderato del chavismo.


Insomma, Chavez è stato Chiavato....



Per Desmo: l'albero nel centro della piazza principale è una tradizione di mezzo mondo, basti pensare all'albero di natale che i Norvegesi donano ogni anno agli Inglesi (tributo di guerra, credo) per piazzarlo in Trafalgar Square...tenuto conto che molti alberi vengono comunque abbattuti per farne carta e mobili, e che questo qui dopo Natale non penso esulerà da tale funzione, che comunque è un albero all'anno su migliaia e migliaia di alberi secolari che il trentino ha e pensando che, a ogni albero abbattuto, un saggio ente forestale ne pianta un altro, non ci vedo tutto questo malvagio....

 

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  postato il 04/12/2007 alle 15:55
Beh, ma se ancora lo posso capire al Madison Square (soldi, consumismo etc etc), nella piazza del vaticano (dove si sentono discorsi sull'ambiente, attenti ai consumi, e il terzo mondo sta male..ma niente preservativo!) proprio no. Oltretutto se parli con un cattolico convinto ti dice che è meglio il presepe dell'albero..
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 16:02
Originariamente inviato da desmoblu

Beh, ma se ancora lo posso capire al Madison Square (soldi, consumismo etc etc), nella piazza del vaticano (dove si sentono discorsi sull'ambiente, attenti ai consumi, e il terzo mondo sta male..ma niente preservativo!) proprio no. Oltretutto se parli con un cattolico convinto ti dice che è meglio il presepe dell'albero..


"Ja, ma noi in Zermania afere grante tradizionen di albero di natalen...ziao bel pampinen...."

Peccato che secondo la leggenda, l'ha inventato Lutero

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 16:09
Originariamente inviato da desmoblu

Beh, ma se ancora lo posso capire al Madison Square (soldi, consumismo etc etc), nella piazza del vaticano (dove si sentono discorsi sull'ambiente, attenti ai consumi, e il terzo mondo sta male..ma niente preservativo!) proprio no. Oltretutto se parli con un cattolico convinto ti dice che è meglio il presepe dell'albero..


Tra l'altro poi... l'albero non è un simbolo pagano?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 16:18
Originariamente inviato da Serpa

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Beh, ma se ancora lo posso capire al Madison Square (soldi, consumismo etc etc), nella piazza del vaticano (dove si sentono discorsi sull'ambiente, attenti ai consumi, e il terzo mondo sta male..ma niente preservativo!) proprio no. Oltretutto se parli con un cattolico convinto ti dice che è meglio il presepe dell'albero..


Tra l'altro poi... l'albero non è un simbolo pagano?


non proprio. Come ho già detto, la leggenda narra che l'idea dell'albero sia venuta a Lutero (tradizione protestante: questo spiega la presenza forte dell'albero in america e in germania)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 16:24
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Beh, ma se ancora lo posso capire al Madison Square (soldi, consumismo etc etc), nella piazza del vaticano (dove si sentono discorsi sull'ambiente, attenti ai consumi, e il terzo mondo sta male..ma niente preservativo!) proprio no. Oltretutto se parli con un cattolico convinto ti dice che è meglio il presepe dell'albero..


Tra l'altro poi... l'albero non è un simbolo pagano?


non proprio. Come ho già detto, la leggenda narra che l'idea dell'albero sia venuta a Lutero (tradizione protestante: questo spiega la presenza forte dell'albero in america e in germania)


L'immagine dell'albero (specialmente sempreverde) come simbolo del rinnovarsi della vita è un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in seguito assimilato dal Cristianesimo. La derivazione dell'uso moderno da queste tradizioni, tuttavia, non è stato provato con certezza. Sicuramente esso risale almeno alla Germania del XVI secolo. Ingeborg Weber-Keller (professore di etnologia a Marburgo) ha identificato, fra i primi riferimenti storici alla tradizione, una cronaca di Brema del 1570, secondo cui un albero veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. La città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia (vi si trova una targa scritta in otto lingue, secondo cui il "primo albero di capodanno" fu addobbato nella città nel 1510).

Precedentemente a questa prima apparizione "ufficiale" dell'albero di natale si può però trovare anche un gioco religioso medioevale celebrato proprio in Germania il 24 dicembre, il "gioco di Adamo e di Eva" (Adam und Eva Spiele), in cui venivano riempite le piazze e le chiese di alberi di frutta e simboli dell'abbondanza per ricreare l'immagine del Paradiso. Successivamente gli alberi da frutto vennero sostituiti da abeti poiché quest'ultimi avevano una profonda valenza "magica" per il popolo. Avevano specialmente il dono di essere sempreverdi, dono che secondo la tradizione gli venne dato proprio dallo stesso Gesù come ringraziamento per averlo protetto mentre era inseguito da nemici. Non a caso, sempre in Germania, l'abete era anche il posto in cui venivano posati i bambini portati dalla cicogna.

L'usanza, originariamente intesa come legata alla vita pubblica, entrò nelle case nel XVII secolo ed agli inizi del secolo successivo era già pratica comune in tutte le città della Renania. L'uso di candele per addobbare i rami dell'albero è attestato già nel XVIII secolo.

Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord del Reno. I cattolici la consideravano un uso protestante. Furono gli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna, a contribuire alla sua diffusione negli anni successivi. A Vienna l'albero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, ed in Francia nel 1840, introdotto dalla duchessa di Orleans.

A tutt'oggi, la tradizione dell'albero di Natale, così come molte altre tradizioni natalizie correlate, è sentita in modo particolare nell'Europa di lingua tedesca (si veda per esempio l'usanza dei mercatini di Natale).

Nei primi anni del Novecento gli alberi di Natale hanno conosciuto un momento di grande diffusione, diventando gradualmente quasi immancabili nelle case dei cittadini sia europei che nordamericani, e venendo a rappresentare il simbolo del Natale probabilmente più comune a livello planetario. Nel dopoguerra il fenomeno ha acquisito una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell'albero di Natale un potenziale status symbol e ha dato luogo, insieme alle tradizioni correlate, alla nascita di una vera e propria industria dell'addobbo natalizio.

(wikipedia) - (per quello che vale wikipedia, ovviamente...)

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 04/12/2007 alle 19:35
Bettio (Lega): con gli immigrati usiamo i metodi SS

«Usare con gli immigrati lo stesso metodo delle SS: punirne dieci per ogni torto fatto a un nostro cittadino». Ha usato queste parole il consigliere leghista Giorgio Bettio, intervenuto durante il consiglio comunale per dare il suo appoggio all’ordinanza anti-sbandati sottoscritta da Gobbo e chiedere metodi più duri contro gli stranieri che abitano in città.
A dare il "la" all’invettiva del consigliere, a suo dire, «l’ennesimo sopruso patito da un inquilino dei palazzi dove abitano anche gli immigrati». Bettio accusa, ma non spiega quando e cosa sia avvenuto per scatenare tanta ira. «Non è possibile che gli immigrati vengano a vivere nei nostri condomini e poi comincino a comportarsi come Ras di quartiere o terroristi - dice - dovrebbero rispettare le regole e invece prima fanno finta di non capire poi, se redarguiti, passano alla minacce. Il decreto è troppo tenero».

E lancia la sua proposta: «Gli immigrati che chiedono la residenza, se in possesso dei requisiti, dovrebbero essere messi sotto osservazione per sei mesi». Il piano, annunciato davanti ai volti increduli ma silenziosi dell’opposizione, suona più o meno come una prova d’esame: «Nel momento in cui ottengono la residenza - dice - la commissione dovrebbe assumersi il compito di seguirne gli spostamenti e controllarne il comportamento andando a chiedere informazioni anche ai vicini di casa. Passati questi primi sei mesi - continua Bettio - se gli stranieri si sono comportati bene, allora possono restare, in caso contrario devono essere sottoposti ad altri tre mesi di verifica e poi espulsi».

Poi l’affondo: «Sarebbe giusto fargli capire come ci si comporta usando gli stessi metodi dei nazisti. Per ogni trevigiano a cui recano danno o disturbo, vengono puniti dieci extracomunitari». Dal banco della giunta, Gobbo annuisce e l’opposizione lascia correre: «E’ da anni che viviano il fenomeno dell’immigrazione - dice Sbarra - e la Lega, per propaganda, continua a spacciarlo come emergenza, invece di attivare tempestivamente politiche serie».

fonte: Tribuna Treviso

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 19:39 by Lore_88]

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  postato il 04/12/2007 alle 19:50
Boh, a proposito di alberi...è una tradizione addirittura celtica, ci sono ancora vecchi racconti da queste parti. Ci sono piccole usanze che, soprattutto sulle montagne, resistono ancora oggi. Attenuate, nascoste, ma sopravvivono.
Quella dell'"albero di natale" è legata al culto degli alberi e alle feste per il nuovo anno (che cadeva a fine ottobre, da cui la festa prima irlandese e poi americana, "sovrascritta" dai cattolici; "halloween" è una deformazione di "all even's eve", ognissanti).

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/12/2007 alle 20:36
Originariamente inviato da desmoblu

Boh, a proposito di alberi...è una tradizione addirittura celtica, ci sono ancora vecchi racconti da queste parti. Ci sono piccole usanze che, soprattutto sulle montagne, resistono ancora oggi. Attenuate, nascoste, ma sopravvivono.
Quella dell'"albero di natale" è legata al culto degli alberi e alle feste per il nuovo anno (che cadeva a fine ottobre, da cui la festa prima irlandese e poi americana, "sovrascritta" dai cattolici; "halloween" è una deformazione di "all even's eve", ognissanti).


A proposito di alberi di natale se non ricordo male mi sembra di aver letto che l'anno scorso, il "socialista" chavez ha abolito gli alberi addobbati negli uffici pubblici con una disposizione in quanto estranei alla tradizione venezuelana nonche' simbolo "statunitense" del Natale.

Ma torno un attimo, e prometto lo faro per l'ultima volta, al referendum venezuelano

Originariamente inviato da pacho

Venezuela: quali lezioni dalla vittoria del no al referendum

Scritto da Roberto Sarti

La vittoria del No per un pugno di voti rappresenta sicuramente il primo shock elettorale subito dal movimento bolivariano dal 1998 ad oggi. Il no prevale con uno scarto di circa 130mila voti sul sì.



Giustissimo ... il sì ha vinto per pochissimi voti, ma facciamo due calcoli ... per il no quanti hanno votato.

100 - 44,9 (quelli che non hanno votato) = 55,1%

Il 49% (i votanti per il si) di 55,1% sono ben il 27% degli aventi diritto al voto, in sostanza ha appoggiato il referendum proposto da Chazvez il 27% dei votanti.

Questo ci fa capire solo uno cosa, che i simpatizzanti per chavez sono in drastico calo ... e io mi chiedo perché visto tutte le opere sociali che ha fatto, la gente dovrebbe essere felicissima e dalla sua parte e correre in massa per sostenerlo.

Poi forse mi viene qualche dubbio che troppo contenti non sono, ma va bene questa rimane pur sempre una mia opinione.

Però ogni tanto mi capita di vedere qualche cosa in giro, tipo questo filmato

http://www.youtube.com/watch?v=rUixHrc0nwA&feature=related

E mi chiedo, cavoli e' proprio un paese civile e democratico dove c'e' il libero diritto di manifestare, ma può darsi che mi sbaglio io, potrebbero essere che sono tutti comparse e figuranti pagati dalla CIA o dal "diavolo" Bush.

Poi magari, mi chiedo ma chi è Chavez e scopro che e' un ex militare (o forse lo è ancora) che nel suo passato ha partecipato a un golpe per sovvertire un governo eletto democraticamente, ma può darsi che mi sbaglio anche qui, può darsi che il governo di allora era comandato da un burattinaio del "diavolo" e può darsi che il fine ultimio era quello di fare il bene della povera gente ...

Poi così per caso, distrattamente vado a vedere chi compone il suo governo molti sono o ex militari amici e/o familiari, come ad esempio suo fratello che è ministro dell'istruzione, poi però pensandoci bene magari si fida solo dei parenti o degli amici più stretti e tutto può avere una sua logica.

Poi magari ... che vuoi che sia se le spese per mantenere l'apparato presidenziale da quando lui è presidente sono lievitate mostruosamente, ma si sa la vita politica ha un costo specie se si deve combattere contro il "diavolo", e poi forse magari questa cosa non è neanche vera perché è tutta opera della propaganda dell'opposizione.

In ultimo tornando all'economia, in questi anni ha avuto introiti miliardari dovuti al fatto che essendo uno dei principali paesi esportatori di petrolio, introiti come mai nella storia del venezuela si sono avuti ... quanti di questi profitti sono stati ridistribuiti al pueblo ????
Questo però per saperlo bisognerebbe chiederlo direttamente ai venezuelani, anche se qualche sospetto di dove vengono messi la gran parte dei "profitti" (già strano termine) c'e' l'ho.

Comunque, chiudo qui il discorso, ognuno rimarra delle proprie opinioni e continuare la discussione in questi termini non ha molto senso ... però prima inserisco due citazioni che riassumono abbastanza bene quali sono le premesse di quello che sono le mie opinioni

"... Non v'e' perfezione nella conoscenza e nelle conquiste umane. L'onniscenza è negata all'uomo. La teoria più elaborata che sembra soddisfare completamente la nostra sete di sapere può essere un giorno emendata e soppiantata da una nuova teoria, La scienza non ci dà una certezza assoluta e definitiva. Essa ci da assicurazione soltanto nei limiti delle nostre abilità mentali e dello stato scientifico prevalente. Un sistema scientifico non è che una stazione in una ricerca conoscitiva che progrdisce indifinitamente e necessariamente influenzata dalla insufficenza inerente a tutti gli sforzi umani. Ma riconoscere questo fatto non significa ammettere che l'economia odierna sia arretrata. Significa semplicemente che l'economia è una cosa vivente, e il vivere implica imperfezione e cambiamento ..."

"... L'imprevedibilità è una proprietà ineliminabile di ogni essere vivente. Un sistema chiuso, prevedibile, in tutti i suoi processi, quale è stato delineato da Nietzsche nella sua dottrina dell'eterno ritorno è il più orribile di tutti gli orrori. Un sistema chiuso per definizione è un sistema non vivente. Ma un sistema chiuso non esiste. Non è stata la biologia a liberarci da quest'orrore, bensì la fisica moderna. Cogliere in quale rapporto la libertà umana stia con l'imprevedibilità dell'accadere universale è un compito che supera le facoltà del pensiero umano. Ma non è difficile comprendere che, se il corso del mondo fosse predeterminato, e corresse su binari prestabiliti, non vi sarebbe posto per le libertà dell'uomo. "

Chi le ha fatte queste citazioni, basta un po' di buona volontà e non è difficile scoprirlo.


 
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