aerials
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postato il 13/01/2007 alle 18:01 |
in altri paesi europei la popolarità di questo genere di manifestazioni non competitive è pari, se non superiore, a quello delle gran fondo, in Italia invece mi sembra il fenomeno GF abbia eclissato le randonnée sottraendo loro visibilità e relegandole quasi a manifestazioni di nicchia.
Eppure quando sento lamentarsi del fatto che i ritmi di gara sono fin dal principio troppo esasperati, le quote d'iscrizione troppo onerose mi domando come mai coloro che si iscrivono alle GF senza veleità di classifica ma solo per compiere l'impresa non si rivolgono, per l'appunto, ai brevetti dove non esistono griglie di partenza, i costi sono esigui e soprattutto vi si patrecipa per portare a termine il percorso e godere dei luoghi attraversati...
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Niente fremiti di gioia. Niente ebbrezza della vittoria.
La mèta raggiunta è già superata
Direi quasi un senso di amarezza per il sogno diventato realtà.
Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
lottare continuamente per raggiungerla e non ottenerla mai...
L'uomo felice non dovrebbe avere più nulla da dire, più nulla da fare.
Per mio conto preferisco una felicità irragiungibile,
sempre vicina e sempre fuggente.
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Monsieur 40%
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postato il 13/01/2007 alle 18:05 |
| Sarebbero le cicloturistiche? ____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it
CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
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aerials
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postato il 13/01/2007 alle 18:11 |
non vi ho mai partecipato ma per quel che so si tratta di manifestazioni in cui si parte alla francese, non c'è cronometraggio ma solo dei punti di controllo dove far timbrare un cartellino.
Riguardo al chilometraggio son generalmente equiparabili alle gran fondo (i più famosi ricalcano il tracciato delle grandi classiche) anche se alcuni arrivano anche a 1500 ____________________
Niente fremiti di gioia. Niente ebbrezza della vittoria.
La mèta raggiunta è già superata
Direi quasi un senso di amarezza per il sogno diventato realtà.
Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
lottare continuamente per raggiungerla e non ottenerla mai...
L'uomo felice non dovrebbe avere più nulla da dire, più nulla da fare.
Per mio conto preferisco una felicità irragiungibile,
sempre vicina e sempre fuggente.
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jhon
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postato il 14/01/2007 alle 00:23 |
nn ne avevo mai sentito parlare, interessante...
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aerials
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postato il 14/01/2007 alle 18:24 |
se ti interessa in questo sito ci sono molte imfo sull'argomento
http://www.1001migliaitalia.it/brevetti/index.php ____________________
Niente fremiti di gioia. Niente ebbrezza della vittoria.
La mèta raggiunta è già superata
Direi quasi un senso di amarezza per il sogno diventato realtà.
Credo che sarebbe molto più bello poter desiderare per tutta la vita qualcosa,
lottare continuamente per raggiungerla e non ottenerla mai...
L'uomo felice non dovrebbe avere più nulla da dire, più nulla da fare.
Per mio conto preferisco una felicità irragiungibile,
sempre vicina e sempre fuggente.
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Zillo
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postato il 14/01/2007 alle 19:29 |
No le randonnée sono molto più lunghe delle cicloturistiche... Magari sono prive di difficoltà altimetriche rilevanti ma hanno chilometraggi lunghissimi... per questo arrivare non è assolutamente cosa facile!
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