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Pagina principale > Dite la vostra sul ciclismo! > Un ricordo: Bernard Hinault "Le Bleireau"

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Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

postato il 21/12/2006 alle 13:34

Uno dei più grandi di sempre, uno che vinceva, ma soprattutto rivinceva e rivinceva ancora. Bernard Hinault, uno di quelli che resteranno a vita nell’olimpo del ciclismo. Nato in Bretagna ad Yffiniac nel 1953, in piena era Bobet. Comincia a correre nel 1969 catapultandosi su tanti e tanti successi giovanili. Nel 1972 è campione bretone mentre due anni dopo veste per la prima volta la maglia di campione francese in pista, nell’inseguimento. Passa professionista nel 1975 con la maglia della Gitane guidato da Jean Stablinski, l’unico successo importante arriva in pista col titolo francese nell’inseguimento ma l’idillio con l’iridato dl 1962 non c’è. Dalla stagione successiva diventa ds Cyrille Guimard che ha smesso di correre proprio alla Gitane. Siamo nel periodo in cui in Francia esplode Thevenet, la stella di Merckx comincia ad offuscarsi. Niente di trascendentale nemmeno nel 1976. Bernard si mette spesso in mostra, arrivano 8 successi minori, ma si parla di lui come un talento. La svolta arriva nel 1977. Con Guimard l’accordo è forte e finalmente arriva qualcosa di sostanzioso. Hinault esplode nelle classiche portandosi a casa la Gand Wevelgem e la Liegi Bastogne Liegi. Si parla di lui come di un atleta da classiche, ci si ricrederà quando il Bretone si porta a casa il Giro del Delfinato ed il Gp delle Nazioni a cronometro. Nel 1978 annuncia che prenderà finalmente parte alle corse a tappe; Vuelta e Tour. La squadra diventa Renault Gitane (l’idillio rimarrà fino al 1983). Comincia vincendo il Criterium Internazionale e sfiorando la Parigi Nizza Va alla Vuelta e stradomina. Vince il prologo a Gijon, la breve crono di Barcellona, le tappe di La Tossa, Logrono e Amurio. Purtroppo la Vuelta che avrebbe dovuto terminare a San Sebastian vedette l’epilogo annullato per una manifestazione dell’Eta. Da allora la Vuelta non andò mai più nei Paesi Baschi. In classifica stacca di 3’02’’ Pesarrodona. Dalla Vuelta al Tour. Il suo stile di corsa furbo e sornione gli ha portato un soprannome interessante e spiritoso ‘Le Bleireau’..Il Tasso. Al Tour si aspetta Thevenet, Kuiper, Zoethmelk ed invece Bernard che si veste con la maglia di campione nazionale batte tutti. Il primo colpo lo da nella tappa a cronometro di S. Foye le Grande. Nella storica tappa di Val d’Agen guida la rivolta dei corridori per la cattiva gestione di partenze e arrivi. Il gruppo con lui in testa arriva e taglia il traguardo a piedi. Vince ancora a S. Etienne ma in classifica è attardato. All’Alpe D’Huez vince Pollentier in maglia a pois, prende la maglia gialla ma viene squalificato perché positivo al doping. La tappa va a Kuiper e Hinault, secondo rientra in classifica. Nella crono di Nancy fa doppietta; tappa e maglia, e vince il Tour. Al mondiale va in fuga con Saronni ma l’azione sfuma. Nel 1979 ecco il secondo Tour. Vince la Freccia Vallone ed ancora il Delfinato. Bernard, ormai un capo del gruppo, quel Tour lo uccide. La corsa che prevede i Pirenei nella prima settimana è annichilita. Vince la tappe a Superbagneres, Pau, Bruxelles, Avoriaz, Dijion, Nogent sur Marne e Parigi. Proprio sui Campi Elisi risponde ad una provocazione di Zoethmelk attaccando, i due arrivano soli e Bernard vince anche li. Rifila ben 13 minuti all’olandese. Dopo soli 4 giorni aveva monopolizzato la corsa. Al Lombardia da spettacolo. Attacca da lontanissimo con Contini, vanno via da solo ed arrivano a Como insieme col francese che lo batte in uno sprint non sprint. Gli manca il Giro, obbiettivo del 1980. prima però compie una azione da leggenda nella Liegi Bastogne Liegi. Sulle cotes piove, nevischia. Il tasso se ne va e stacca tutti. Arriva a Liegi con 9’24’’ su Kuiper. Vince anche il Giro di Romandia. Bernard arriva in Italia contro Saronni, Moser e gli altri. Lascia sfogare Moser nel prologo di Genova e Saronni che vince di seguito ad Imperia, Torino e Parma. Nella crono di Pisa detronizza in rosa Moser salvo lasciare a Marcussen il successo parziale. Non è ancora tempo di tenere la maglia ed a Orvieto la passa a Visentini. Resta sempre sornione a studiare le beghe della corsa fino alla 14^ tappa che termina in Abruzzo a Roccaraso. Va in fuga con Panizza sul Rionero Sannitico e giunge al traguardo. Vince la tappa ma la maglia va all’esperto Panizza. Nell’arrivo in salita a Pecol Valzoldana Panizza guadagna qualche secondo ma Bernard ha messo a punto un piano diabolico: nella Cles Sondrio manda in fuga sullo Stelvio il compagno Jean Renè Bernardeau, lo raggiunge, staccano tutti e giungono a Sondrio con 4 minuti sulla maglia rosa. Bernardeau vince la tappa, Hinault il suo primo Giro. In 3 anni ha vinto tutte e tre le grandi corse a tappe. Al Tour si ritira in maglia rosa. Si è a Pau; ufficialmente Bernard va a casa per problemi ad un ginocchio, pare però che ci sia qualche mistero. Minacce, doping. Nessuno saprà mai. Vuole il mondiale che si corre a Sallanches, su un circuito che la leggenda vuole scelto proprio da Hinault. La mattina della partenza si presenta dal massaggiatore con una bottiglia di Champagne e gli dice: “Mettilo al fresco che stasera festeggiamo la maglia iridata”. Sin dal mattino il bretone si piazza davanti a fare l’andatura. Il gruppo si sgrappola e nel finale restano in pochi. Ultimo giro. Hinault è solo sul Mont Domancy con uno splendido Gibì Baronchelli a ruota che però non può nulla. Si stacca e quello spumante fu stappato eccome. Hinault è Campione del Mondo. Il tasso è padrone. Gestisce lui il gruppo. Un giorno ad una tappa del Delfinato urlò: “Oggi nessuno attacchi ultima salita, altrimenti lo mando a casa”. Roche, giovanotto irlandese attaccò. Bernard lo andò a prendere. Lo staccò e mando una decina di atleti (tra cui Roche) fuori tempo massimo. Il 1981 inizia con la scommessa Roubaix. In maglia iridata Hinault (che detestava la corsa) decise di vincerla. “La odio ma sono francese ed è giusto che la corra. La vinco così poi non la farò mai più”. Detto e fatto. Arrivano in volata in 5 ed il campione del mondo li batte tutti. De Wlaemick e Moser compresi. Vince il Delfinato (a cui si riferisce l’episodio sopra) e va al Tour per vendicare l’80 e fare tris. Altro dominio. Vince il prologo sulla Promenade des Anglais a Nizza, vince la crono di Pau, quella di Mulhouse e stacca tutti nel tappone di Le Peynet. Chiude col successo nell’ultima crono a Fontaney. Van Impe lo accompagna sul podio con oltre 14 minuti di distacco. Iniziano i paragoni con Merckx. Una cosa è certa. Quello che vuole Hinault lo vince. Ai mondiali è terzo dietro Maertens e Saronni. Nel 1982 arrivano in squadra Hinault e Lemond. Il francese rivuole il Giro. Senza grossi colpi in precedenza è proprio il Giro il primo appuntamento e già nel cronoprologo a squadre di Milano veste la maglia gialla grazie al dominio della sua Renault. La lascia ai suoi compagni Bonnet e Fignon salvo poi riprendersela nella crono di Assisi. La cede senza problemi ad un Moser pimpante che la porta fino a Campitello Matese dove il bretone la riveste. Hinault controlla senza problemi, passa indenne il Monte Grappa nella tappa di S.Martino di Castrozza ma nella tappa di Boario Terme, sul Croce Domini subisce l’attacco di Contini, Prim e Baronchelli, tre della Bianchi, con Van Impe. La tappa è di Contini e Hinault perde la maglia rosa. Nella breve tappa successiva, verso Montecampione, il bretone scappa subito, stacca Contini e vince. Contini che perde la maglia rosa è ora secondo. Nella tappa storica Cuneo-Pinerolo nessuno lo attacca. Arriva il gruppo dei migliori (in 20!!) Vince Saronni e la maglia rosa è seconda. La vittoria nella conclusiva tappa a crono da Pinerolo-Torino gli regala il secondo Giro davanti a Prim e Contini. Vince il Giro di Lussemburgo e va al Tour. Lo schema è quello di sempre; bastonate a cronometro e grandi difese in montagna. Vince le tappe di Bale, la crono di Martigues e quella di S. Priest. Salite come Orcieres Merlette o L’ Alpe d’Huez non lo preoccupano. Nell’ultima tappa a Parigi si inventa una volata splendida e batte tutti. Vince il quarto Tour in 5 anni con 6’21’’ su Zoetemelk. Terzo il giovane Van der Velde. Nel 1983 nascono problemi. Vince la Freccia Vallone ma durante la Vuelta ha problemi ad un ginocchio. In Spagna prende la maglia amarillo nella tappa di Castellar de N’Huc ma la perde a Vielha a favore di Lejarreta. Sembra finita per il dolore al ginocchio. Vince la crono di Valladolid e si riavvicina alla maglia che ora è di Fernandez. Ad Avila si riprende la maglia e vince la sua seconda Vuelta, da unirsi ai 4 Tour ed ai due Giri. Il suo 1983 finisce qui, il ginocchio va operato. Nel 1984 cambia squadra, sceglie una nuova formazione francese dove non avrà al fianco giovani scomodi (Fignon). La Vie Claire Terraillon. Il ginocchio è guarito ma la condizione non arriva. Al Tour è secondo, annichilito da Fignon. Vince il prologo di Montreuil, a cronometro si difende ma in salita paga troppo e Fignon lo strabatte e gli rifila 10 minuti. A fine stagione da ampi segnali di ripresa vincendo il Trofeo Baracchi con Moser, il Gp Nazioni e soprattutto il Giro di Lombardia, dove stacca tutti sul San Fermo e plana su Como. All’arrivo si volta per cercare gli inseguitori, incrocia lo sguardo di Torriani che esulta con lui. Hinault è tornato. Annuncia che correrà ancora per due anni e che a fine 86 smetterà. Prima però vuole il quinto Tour anzi; la sua terza doppietta col Giro. La sua stagione è imperniata su questi due eventi. In squadra arriva Greg Lemond, deciso a lasciare la Renault, troppo imperniata su Fignon. Al Giro Bernard lascia sfogare gli Italiani (ma a Selva di Valgardena mette una bella ipoteca sulla corsa. Va in fuga con Visentini, Baronchelli, Seiz e Lejarreta. Termina secondo alla ruota di Seiz e lascia che Visentini prenda la maglia. Nella crono di Maddaloni rifila 53’’ a Moser e detronizza Visentini. Il Giro è nelle sue mani . Moser si prende qualche abbuono agli sprint ma Hinault è sempre li. Il Giro non offre grandi salite; da Domodossola (dove ricordo di aver visto la maglia rosa dal vivo e solo anni dopo seppi che era Hinault) a S. Vincent sul Sempione e sul Gran San Bernardo non succede nulla così come verso Gran Paradiso (in realtà l’arrivo era a Valnontey). Decide la crono di Lucca che Moser vince ma con soli 7’’ su Hinault che vince il suo terzo giro con 1’08’’ su Francesco. Terzo è Lemond a 2’55’’. Durante la crono finale Bernard trova chiodi sulla strada e subisce sputi dai tifosi di Moser. Al momento minimizza ma non verrà più a correre in Italia. Ed ora il Tour dove gli avversari si chiamano Lemond (suo gregario) e Delgado (giovane ed ancora acerbo). Vince subito il prologo di Plumelec ma cede la maglia e non la riprende nemmeno nella cronosquadre vinta dalla sua Vie Claire. Nella crono di Strasburgo (75 km) batte Roche di 2’20’’ e va ad ipotecare anche il Tour. Sulle alpi si difende mettendo un altro vantaggio su Lemond a Morzine Avoriaz dove lascia la vittoria ad Herrera. Ha 5 minuti su Greg ed i Pirenei paiono una formalità Nell’arrivo di S. Etienne in volata Hinault cade e si frattura il setto nasale. Riparte e soffre. Vero Luz Ardiden non respira ed arriva a 4 minuti su un Lemond che non lo attacca. Va meglio sull’Aubisque sempre scortato da un Lemond che vincerà di 7’’ la crono al Lac de Vassiviere. Hinault fa cinquina al Tour con 1’42’’ su Lemond, suo alleato soprattutto dopo S. Etienne. L’ultimo sua anno è l’86. Un unico solo obbiettivo, nonostante la promessa fatta a Lemond di aiutarlo a vincere per ripagarlo dell’aiuto dell’anno prima, diventare il primo atleta a vincere 6 Tour. Comincia forte Bernard, comanda nella crono di Nantes e la tappa pirenaica di Pau lo vestono in giallo con 5 minuti su Lemond. Il giorno dopo verso Superbagneres Hinault vuole strafare e va in crisi verso Superbagneres. Lemond lo detronizza a Serre Chevalier (l’arrivo era al Col du Granon). I due litigano in corsa ma nella tappa dell’ Alpe d’Huez, arrivano da soli con la famosa immagine dell’abbraccio sul traguardo. Hinault vince la crono di S. Etienne, sul Puy de Dome non succede nulla di trascendentale e Lemond anticipa Bernard di oltre 3 minuti. A Parigi Hinault è quarto in volata e sale sul podio del Tour con la maglia a pois. Vuole i mondiali in casa di Lemond ma è marcatissimo (e Fignon e Mottet che fanno corsa per se) e la vittoria va ad Argentin. Lascia quando ha ancora qualcosa da dire. Bernard Hinault il tasso entra poi nella direzione del Tour, come consigliere tecnico e come responsabile del cerimoniale. Uno dei più grandi, uno che ha vinto ma soprattutto rivinto. 5 Tour, 3 giri 2 Vuelte 1 mondiale, classiche su classiche e 4 Superprestige Pernod. Bernard le Bleireau.
(foto G. Watson)

Bernard oggi è nella direzione delle gare Aso

Nel 1975 in maglia Gitane

Col tricolore di Francia al Tour

Mondiali 1978, in fuga con Saronni e Knetemann

1980 l'oro di Sallanches; in fuga con Baronchelli...

...e al traguardo

Genova, prologo del Giro 1980

Con Saronni in ciclamino

Hinault alla Roubaix; la detesTa ma la fa sua

Il Giro 1982 (Sangalli)

In rosa con Moser tricolore

Si riprende la maglia a Montecampione

1982; vince in giallo a Parigi

1982: In salita si difende verso Orcieres Merlette

1984: Può solo guardare Fignon che se ne va

In amarillo alla Vuelta 1983 (Marca)

Con Lemond al Giro 1985

Sui Pirenei con gli evidenti segni del naso rotto

Un cronoman fortissimo

5 volte a Parigi

1986: Perde il Giallo a Serre Chevalier

Verso l'Alpe con Lemond

Con la maglia a Pois sul Puy de Dome

La crono finale del Tour 1986. Vincere non bastò

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

robby

Livello Fausto Coppi

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Registrato: Nov 2005

postato il 21/12/2006 alle 13:41

faraonico Cascata!!!!!!!!!!!!!!!

e che belle anche tutte le foto

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 14:27

Grazie Robby

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Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 17:19

Non piace Hinault..??

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omar

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 17:26

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Non piace Hinault..??

Appena posso lo leggo, sto studiando domani esame!!

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"Venderesti entrambi gli occhi per un milione di dollari... o le gambe... o le mani... o gli orecchi? Fai la somma di quello che hai e scoprirai che non lo venderesti per tutto l'oro del mondo. Le cose migliori della vita sono le tue, se riesci ad apprezzarle".
Dale Carnegie

"Non lamentatevi di quello che non avete. Usate quello che avete. Fare meno del vostro meglio è un peccato. Tutti noi abbiamo il potenziale per eccellere perché l'eccellenza é determinata dalla dedizione, a noi e agli altri".
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simociclo

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 17:34

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Non piace Hinault..??

Piace, piace. E anche il tuo ricordo. Ma nella vita facciamo anche altro...
quindi, se non tutti ti rispondono subito, non irritarti...

barrylyndon

Livello Fausto Coppi

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Registrato: Sep 2006

postato il 21/12/2006 alle 17:38

bella ricostruzione di una carriera quasi leggendaria.cocciuto e "cattivo",Hinault sapeva programmare molto bene gli appuntamenti che gli interessavano di piu'.poteva permettersi di fare gruppetto alla Tirreno Adriatico, o ai Baschi.Non subiva critiche per questo.ed anche se le subiva lui non si dava eccessiva pena,ben conscio dei suoi veri obiettivi.Per Moser e Saronni in Italia il discorso era diverso.Non potevano permettersi una giornata no neanche al Pantalica.Insomma se proprio vogliamo forzare un po',Bernard ha rappresentato una specie di prototipo del ciclista anni 90,con pochi ma qualificati appuntamenti durante la stagione,con la innegabile virtu' che lui raramente falliva.E'un campione che ho sinceramente ammirato

ps:quella fuga al mondiale 78 con Saronni e Knetmann(?)sembrava decisiva.fu neutralizzata dai Belgi che tirarono il gruppo come dei forsennati.son passati anni e non ricordo per chi lo fecero.la leggenda narra che ci fu lo zampino di un certo Moser.che poi fu beffato dallo "stravolto" Knetmann,in una volata che grida ancora vendetta.

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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Registrato: Nov 2004

postato il 21/12/2006 alle 17:40

Tranquilli raga che non era una richiesta polemica.. Lo so che leggete...era solo per accendere il discorso

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lapis

Livello Tour

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postato il 21/12/2006 alle 18:41

Di nuovo grazie per i bei "ricordi " che posti!

53.11

Livello Rik Van Looy

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postato il 21/12/2006 alle 19:19

Si è un bel racconto, a me non è mai stato troppo simpatico, io tifavo Moser da ragazzino e Bernard lo batteva quasi sistematicamente e la cosa non mi piaceva, però di sicuro è stato un grande campione ( certo che per battere il Moser dell'85 seguito da Conconi....... ma allora sti farmaci non fanno tutta sta differenza!!!! mha...)
del resto i due erano anche amici, come hai ricordato hanno vinto un trofeo Baracchi insieme, se non ricordo male hanno fatto anche qualche sei giorni insieme.... ma non ne sarei sicuro.
Ciò che però ancora oggi contribuisce a non rendermelo simpatico, è che facendo parte dell'ASO, è anche lui (forse marginalmente?) responsabile dei non inviti verso Marco dal 2001 in poi e questo è un fatto che non mi piace.

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 19:23

Lui è solamente consigliere tecnico e responsabile del cerimoniale.. quindi non ha alcuna responsabilità...

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Livello Rik Van Looy

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postato il 21/12/2006 alle 19:27

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Lui è solamente consigliere tecnico e responsabile del cerimoniale.. quindi non ha alcuna responsabilità...

Be se è consigliere tecnico, di sicuro avrà più volte proprosto la bellezza tecnica dello scontro tra Pantani e Lance del 2000 e si sarà dannato 'anima per riproporlo.. peccato che non l'hanno ascoltato...

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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Registrato: Nov 2004

postato il 21/12/2006 alle 19:35

Il consigliere tecnico pensa ai percorsi.... non alle squadre..

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Gigilasegaperenne

Livello Hugo Koblet

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postato il 21/12/2006 alle 19:40

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Il consigliere tecnico pensa ai percorsi.... non alle squadre..

AAAAAAARRRRRRRRRGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!! Dopo che ho scoperto che si occupa del percorso del Tour, ho perso molta della mia stima per Hinault! Allora è lui il responsabile degli scempi degli ultimi anni

.

Ovviamente si scherza. Sebbene non l'abbia mai visto correre per ragione anagrafiche, ho una profonda ammirazione per Hinault, più che altro perchè lui sì che può veramente dire di aver vinto tutto: Tour, Giro, Vuelta, Mondiale, Roubaix, Liegi, Lombardia...

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"Quando scatta lui, io mi giro dall'altra parte, altrimenti mi demoralizzo", Ivan Gotti, a proposito di Marco Pantani

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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Registrato: Nov 2004

postato il 21/12/2006 alle 20:07

Me lo auguro che scherzi Gigi... La stima per uno come Hinault da parte mi aè enorme per l'atleta che è stato...

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janjanssen

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 20:16

Cascata, bellissimo, come sempre. Bernardo l'eremita, è stato forse l'atleta che ho stimato di più. Poi non potevo tifare per lui. Troppo superiore ai contemporanei..........
Posso permettermi una piccola correzione?
Il primo tour vinto, 1978. Pollentier non fu "tecnicamente" trovato positivo all'antidoping... Ma scoperto a sostituire la sua pipì con altra, tenuta in tubicini sotto i vestiti..... una cosa fra il tragico ed il comico.
Michel Pollentier aveva ormai sostituito Maertens come capitano.... ed era il favorito di quel tour.
Ciao!

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pedala che fa bene.....

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 20:32

Si hai ragione.. nascose una pompetta addosso al suo corpo... ma lo 'sgamarono'..che figghiura

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cancel58

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 21:20

Altro gran bel ricordo, ad opera del nostro Cascata.
In Italia conoscemmo Hinault al Lombardia del 79, quando vinse in una giornata terribile, battendo allo sprint un coraggioso Contini sofferente per crampi.
Lo vidi al cronoprologo di genova al Giro del 70, con la maglia della Renault-Gitane, in Rosa nella cuneo Pinerolo dell'82 (nella quale gli undici fuggitivi si giocarono la vittoria in volata) e ancora in rosa nella tappa di genova al Giro dell'85.
All'epoca il tasso veniva criticato perchè si diceva che fosse un programmatore.
Ce ne fossero, al giorno d'oggi!

antonello64

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 21:43

è stato il più forte corridore del dopo Merckx.
Fortissimo a cronometro e in salita, ma anche in volata sapeva dire la sua, tanto da vincere lo sprint ai Campi Elisi e battere De Vlaeminck e Moser alla Roubaix.
Il pavè non gli piaceva e nel 1979 rischiò di lasciarci il Tour de France: nelle tappe del nord Zoetemelk gli ammollò circa tre minuti, che poi furono recuperati ampiamente a cronometro.
Però si sforzò per ben figurare anche sul pavè: già nel 1980 vinse la tappa di Roubaix, anche se quell'anno aveva beccato 6 minuti da Moser nella classicissima delle pietre.
L'anno dopo riuscì a tener duro sui tratti di pavè e a vincere in volata.
Nelle corse in linea ricordo una prestazione da paura al Lombardia 1979, quando andò in fuga a 90 km dall'arrivo portandosi dietro Contini: il gruppo, dopo essersene disinteressato per un pò, forzò per riprenderlo ma non ci riuscì; Contini non gli diede neanche un cambio e ciò nonostante all'arrivo non ebbe nemmeno la forza per tentare la volata.
Poi quella di Liegi 1980, Il Mondiale di Sallanches e quello del 1981, quando per una disattenzione rimase fuori dalla fuga buona: davanti tirava tutta la squadra italiana per non farlo rientrare, e lui dietro da solo riusciva a mantenere il margine intorno al minuto; non appena gli italiani rallentarono un pò il ritmo, sempre da solo riuscì a recuperare lo svantaggio, e nonostante lo sforzo fatto riuscì lo stesso a piazzarsi terzo in volata.
Probabilmente, se fosse rimasto fin da subito col gruppo dei migliori, avrebbe battuto in volata anche Maertens e Saronni.

Non andò mai al Fiandre, perchè si rifiutava di correre sul quel "sentiero per capre" (come lo chiamava lui) che era il Koppenberg, che a quei tempi era molto più sconnesso di adesso: con la Sanremo è l'unica corsa che gli manca.

Due precisazioni: al Tour del 1979 Zoetemelk beccò solo tre minuti, ma gliene furono aggiunti altri 10 perchè fu trovato positivo all'antidoping, mi pare nell'ultima tappa (il terzo addirittura ne beccò 25); il circuito di Sallanches, invece, i francesi lo scelsero nel 1977 pensando a Bernard Thevenet più che a lui: alla fine si rivelò perfetto per un altro Bernard.

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

"Il rock è jazz ignorante" (Thelonious Monk)

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 21:49

Non sapevo le due cose..grazie Anto

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cancel58

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 21:56

Hinault, nuovo Napoleone del Ciclismo mondiale, in una simpatica caricatura apparsa sulla gazzetta dello sport dopo il succeso al Giro dell'80

Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 21/12/2006 alle 22:03

Era davvero forte, sotto tutti i punti di vista. Si ritirò ancora al Top..avrebbe potuto correre ancora......

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antonello64

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postato il 21/12/2006 alle 22:09

Originariamente inviato da cancel58

Hinault, nuovo Napoleone del Ciclismo mondiale, in una simpatica caricatura apparsa sulla gazzetta dello sport dopo il succeso al Giro dell'80

eh, la tappa dello Stelvio fu un vero capolavoro, sia tattico che atletico.

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postato il 21/12/2006 alle 22:12

Mise fuori giri tutti gli altri ed all'arrivo lasciò vincere Bernardeau

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antonello64

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postato il 21/12/2006 alle 22:13

ma c'è qualcuno che si ricorda la trasmissione radiofonica del 1980, nella quale facevano gareggiare al computer otto grandi campioni del passato sul percorso del Giro di quell'anno?

gli otto grandi erano Girardengo, Binda, Coppi, Bartali, Anquetil, Merckx e altri due che non mi vengono in mente (forse Bobet e Gimondi?).
Mi ricordo però che il Giro al computer lo vinse Coppi davanti a Merckx.

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postato il 21/12/2006 alle 22:16

No..di cosa si trattava?

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cancel58

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postato il 21/12/2006 alle 22:26

Eccome se la ricordo! andava in onda alle ore 14, ed era curata da Claudio Ferretti.
confermo: c'erano Bobet e Gimondi!

cancel58

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postato il 21/12/2006 alle 22:31

L'idea era originale. Erano stati selezionati otto campioni vincitori di corse a tappe, le cui caratteristiche erano state inserite in un computer.
Correvano giorno per giorno le tappe del giro dell'8o.
Girardengo vinceva le volate, Bartali vinse a Roccaraso e Coppi la tappa dello Stelvio.
Era possibile porre delle domande a Ferretti (non in diretta)
che io sappia, fu un esperimento che non ebbe sèguito

antonello64

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postato il 21/12/2006 alle 22:49

praticamente fecero gareggiare questi otto al computer sul percorso del Giro 1980.
C'erano delle graduatorie di cui tener conto riguardanti le varie specialità (ad esempio in volata il numero uno era Girardengo, a cronometro era Anquetil e così via): inoltre venivano assegnati dei punteggi ai vari corridori in base alla classifica che Claudio Ferretti aveva fatto nel suo libro "Tutto il ciclismo", e si teneva conto anche dei risultati fatti dagli otto grandi su quel percorso in tutta la storia del Giro.
Ad esempio, se il Giro passava sullo Stelvio si prendevano in considerazione, ai fini delle classifiche di tappa e generale, tutti i risultati che i vari corridori avevano avuto in tappe comprendenti lo Stelvio.

Ogni giorno, mi pare verso le 14, c'era questa trasmissione che durava 15-20 minuti, con tanto di cronaca della tappa, classifica di tappa e classifica generale, ma anche commenti di tifosi e degli addetti ai lavori.
Risultò vincitore Coppi davanti a Merckx.

Avevo un'agendina dove segnavo regolarmente la classifica di tappa e la classifica generale di ogn giorno (che erano pubblicate anche sulla Gazzetta dello Sport).
Se la ritrovo, pubblico tutto sul forum.

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postato il 21/12/2006 alle 23:10

Bella cosetta...

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Abruzzese

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postato il 22/12/2006 alle 02:59

Da quanto ho letto Hinault si è sempre distinto per la tenacia e la gran determinazione.Una volta vidi una cassetta un paio di immagini emblematiche di ciò,che si riferivano se non sbaglio a 2 edizioni del Tour de France: in una finì fuori strada e scomparì nella boscaglia tanto da far pensare a qualcosa di grave,salvo poi ricomparire subito e rimontare in sella;nell'altra invece lo si vedeva pedalare col volto che era una maschera di sangue e credo che si riferisse proprio a quella tappa in cui si ruppe il setto nasale.

Cascata del Toce

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postato il 22/12/2006 alle 11:27

A S.Etienne successe... Fece una volata per un piazzamento e andò a tessa 'di muso'... si frantumò il naso...

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postato il 22/12/2006 alle 13:22

Originariamente inviato da Cascata del Toce

A S.Etienne successe... Fece una volata per un piazzamento e andò a tessa 'di muso'... si frantumò il naso...

una volata per il 7°-8° posto che serviva solo per la classifica a punti delle squadre.

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postato il 22/12/2006 alle 18:21

Forse nel 1986 avrebbe potuto vincerlo il sesto Tour. Nella tappa di Pau sfruttò in pieno la supergiornata di Delgado e giunsero insieme al traguardo. Bernard che aveva già dominato la maxicrono vesti la maglia. Sbagliò il giorno dopo verso Superbagneres. Temeva Lemond e attaccò da lontano salvo poi andare in crisi. Greg vinse quella tappa, i rapporti si ruppero. Hinault pegò anche la tappa del Granon Serre Chevalier perse il Tour. ma l'errore grande lo fece a Superbagneres. Ecco un problema dell'ultimo Hinault, il voler strafare...

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Gigilasegaperenne

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postato il 23/12/2006 alle 09:37

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Me lo auguro che scherzi Gigi... La stima per uno come Hinault da parte mi aè enorme per l'atleta che è stato...

Ma certo che scherzo, ci ho messo pure gli smile

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"Quando scatta lui, io mi giro dall'altra parte, altrimenti mi demoralizzo", Ivan Gotti, a proposito di Marco Pantani

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postato il 23/12/2006 alle 09:49

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Forse nel 1986 avrebbe potuto vincerlo il sesto Tour. Nella tappa di Pau sfruttò in pieno la supergiornata di Delgado e giunsero insieme al traguardo. Bernard che aveva già dominato la maxicrono vesti la maglia. Sbagliò il giorno dopo verso Superbagneres. Temeva Lemond e attaccò da lontano salvo poi andare in crisi. Greg vinse quella tappa, i rapporti si ruppero. Hinault pegò anche la tappa del Granon Serre Chevalier perse il Tour. ma l'errore grande lo fece a Superbagneres. Ecco un problema dell'ultimo Hinault, il voler strafare...

Ricordo che in una discussione riguardante Hinault sulla TSI, la tv svizzera, Beppe Conti, ospite in telecronaca, disse che Hinault sapeva che Lemond era più forte di lui in salita, come dimostrò al Granon e in parte anche al Puy de Dome, e provò ad attaccare da solo perchè se fosse riuscito ad arrivare ancora davanti da solo sull'ultima salita, Lemond avrebbe dovuto fare gioco di squadra e lui avrebbe potuto limitare i danni.
A proposito della tappa di Superbagnères, su youtube c'è un video della tappa in questione. In questo video, il telecronista, nella discesa del Peyresourde, la penultima salita, vedendo rientrare su Hinault gli inseguitori, era sorpreso perchè in cima al Peyresourde il vantaggio era ufficialmente di 3'. Qualcuno ricorda qualcosa in proposito?

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Cascata del Toce

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postato il 23/12/2006 alle 12:10

Lemond era un poco più forte di Hinault quell'anno, ma il francese corse male sulle salite... poi al Puy de Dome la situazione era comunque già chiusa a favore dell'americano

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Gigilasegaperenne

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postato il 23/12/2006 alle 12:32

Originariamente inviato da Cascata del Toce

Lemond era un poco più forte di Hinault quell'anno, ma il francese corse male sulle salite... poi al Puy de Dome la situazione era comunque già chiusa a favore dell'americano

Grazie mille

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Cascata del Toce

Livello Fausto Coppi

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postato il 23/12/2006 alle 13:04

L'errore di Superbagneres fu grande... Bernardo che aveva dopo Pau la maglia gialla con 5 minuti di vantaggio sul secondo avrebbe dovuto difendersi in montagna contro Greg, effettivamente un poco più scattante sulle grandi salite. Hinault però non era così scarso basti pensare alla tappa dell'Alpe d'Huez... Avrebbe avuto le crono dalla sua. Ma a Superbagneres mandò il suo motore fuorgiri e pagò poi anche a Serre Chevalier perdendo la maglia (ed il discorso nervoso fece il resto). Con un po più di sagacia (non era più quello del 79 o del 1982) forse il sesto era suo....

Ma come dico sempre i 'se' ed i 'ma' non fanno la storia!!!!!!!!!

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Subsonico

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postato il 21/07/2009 alle 20:10

Quest'uomo è un mito, se la prende con tutti!

Ora tornerà simpatico anche a Lemond

Bernard Hinault attacca il Papa

«Dobbiamo smetterla di parlare sempre di doping - ha detto oggi il cinque volte campione di Francia di Ciclismo Bernard Hinault a margine del Tour de France, tornato in Valle d'Aosta dopo 50 anni - anche perché, purtroppo, la droga non c'è solo nello sport».
Chiamato a commentare il messaggio di Benedetto XVI, che ha oggi esortato i partecipanti al Tour e gli sportivi in genere a non separare la pratica sportiva dai valori morali, Hinault dice che «il Papa ha incoraggiato tutti a fare quanto in loro potere affinché la gara si svolga nelle migliori condizioni possibili». Quindi, alla domanda se le parole del Papa si potessero interpretare anche come una condanna all'uso di sostanze dopanti nello sport, l'ex campione, oggi tra gli organizzatori della 'Grande Boucle', è apparso piuttosto stizzito: «Perché non si parla mai di chi si droga tutti i giorni? Dobbiamo smetterla con questi discorsi perche' questi problemi, purtroppo, non riguardano solo lo sport».

(www.tuttobiciweb.it)

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Ma quant è grugno?

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

Admin

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postato il 21/07/2009 alle 20:18

Veramente Sub, io stavo per postarlo in BRA: dove sarebbe l'attacco al papa, nelle parole di Hinault?

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

Subsonico

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postato il 21/07/2009 alle 20:22

Originariamente inviato da Admin

Veramente Sub, io stavo per postarlo in BRA: dove sarebbe l'attacco al papa, nelle parole di Hinault?

Si effettivamente non è un attacco ad personam ma più una polemichina. Evidentemente si fa leva sul personaggio, sempre piuttosto burbero nelle dichiarazioni.

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

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