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Autore: Oggetto: Dedicato a Lorenzo "Roubaix"

Livello Fausto Coppi




Posts: 2142
Registrato: Jun 2005

  postato il 26/11/2006 alle 16:36
C’era una volta un bambino di nome Lorenzo. Sì, si chiamava proprio come te.
E sai dov’era nato? A Mornese, un piccolo paese della provincia di Alessandria .
Ma non è in pianura: è sulle colline del Monferrato , tra Ovada e Gavi, circondato da belle montagne.
Quando Lorenzo era bambino, non era facile la vita da quelle parti. Anche i più piccoli aiutavano i genitori a coltivare la terra, se ne avevano. Se erano più poveri venivano mandati a lavorare in pianura, in qualche tenuta, per pochi spiccioli.
E ci andavano in bicicletta, pedalando per quelle colline , su strade polverose.
Anche mio papà (che era di Montaldeo, vicino a Mornese) faceva così.
A Lorenzo la bicicletta piaceva tanto, ma il papà e la mamma non erano d’accordo: troppo pericoloso quello sport!
Ma Lorenzo aveva una grande passione e un bel giorno, senza dire niente ai genitori, comprò una bicicletta da corsa, una vera. Usata, si capisce.
Alla domenica usciva presto per allenarsi. Non gli facevano paura le salite, anzi pedalava proprio bene.
Una volta era andato a Novi per conoscere Girardengo, il grande campione. Mica lo aveva visto, ma la gita era stata ugualmente fruttuosa. Aveva saputo, infatti, che la settimana dopo, a Predosa, ci sarebbe stata una corsa. Perché non provare? E infatti provò.
Ne fece una, due, dieci corse di paese, con ragazzi della sua età. Alcune volte vinceva e altre no, però era sempre protagonista.
Un bel giorno, alla fine di una gara, gli si avvicinò un signore : “E’ da un bel po’ che ti seguo, ragazzo! Ti piacerebbe venire a Genova?”
“A Genova?” “Sì, a Genova, in una squadra vera” gli disse lo sconosciuto.
Genova, Genova…..Lorenzo l’aveva vista da lontano, l’anno prima. Era andato in pellegrinaggio alla Guardia, con i suoi compaesani, passando per le Capanne di Marcarolo e i Piani di Praglia.
A piedi, come si usava una volta. E aveva visto il mare.
Ma stavolta a Genova ci andò per davvero, in un gruppo sportivo importante, il Tellini.
Non erano più sfide paesane, ma corse vere, con avversari tosti.
Eppure Lorenzo non si scoraggiò e una volta, in Valle Scrivia , vinse una bella gara.
Ormai era ben più di una promessa e anche i genitori si erano convinti.
Sempre più spesso i giornali parlavano di Lorenzo. Come quella volta che partecipò ad una gara importante, il Circuito dell’Appennino. Non vinse, ma arrivò quarto. Gli era anche saltata la catena, ma come gli era piaciuta la Bocchetta! Un giorno - giurò a se stesso- passerò per primo .
E intanto, coraggioso fuggitivo, passò per primo sul Turchino in una Milano - Sanremo e vinse una gara importante, il Giro del Sestriere.
Poi, ritornò a Pontedecimo per tenere fede al suo impegno. Al Giro d’Italia era stato costretto al ritiro, ma sulle strade di casa era intenzionato a dare battaglia.
Alla partenza incontrò un ragazzo un poco più giovane: si chiamava Fausto Coppi. Lorenzo lo aveva conosciuto l’anno prima a Castelletto d’Orba .
Gli era piaciuto quel ragazzo che aveva vinto la sua prima corsa.
“At piase a Bucchetta?”gli domandò. “ ”Sperumma ben “, fu la risposta di Fausto.
Lorenzo quel giorno andò veramente forte: all’attacco della Bocchetta era già solo, scollinò per primo e trionfò a Pontedecimo.
Anche Fausto si era comportato bene, piazzandosi al terzo posto.
Fu un successo importante , per Lorenzo, che gli consenti di passare in testa alla classifica del campionato italiano indipendenti . A fine stagione, il prestigioso titolo tricolore fu suo.
Era diventato famoso, Lorenzo, e a Mornese non si parlava d’altro!
L’anno successivo passò professionista e partecipò al Giro d’Italia. Sull’Abetone vide Fausto spiccare il volo. “Am credeiva t’andassi sì forte” disse al ragazzo di Castellania.
Loenzo doveva partecipare anche al Giro della Svizzera , ma scoppiò la guerra , ed i sogni del giovane piemontese furono bruscamente interrotti.
La sua carriera di corridore finì, ma Lorenzo visse per tanti e tanti anni e, quando era vecchio, raccontava ancora di quella volta con Fausto.

Caro Lorenzo, quando leggerai questa paginetta sarai già grandicello e certamente avrai imparato ad andare in bicicletta.
Allora, se la storia che ti ho raccontato ti sarà piaciuta , potrai chiedere a papà di portarti a Mornese, nel paese che ha dato i natali a Lorenzo Mazzarello, un campione degli anni Trenta al quale piaceva andare in salita.
Da lì, se lo vorrai, potrai venire a Genova: sarà un piacere incontrarti e magari ti racconterò altre storie di un tempo lontano.
Ti aspetto.




 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




Posts: 3948
Registrato: Apr 2005

  postato il 26/11/2006 alle 21:59

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 9090
Registrato: Nov 2005

  postato il 27/11/2006 alle 08:53
Grande mario...non sapevo nulla su questo corridore!!!!
grazie davvero!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2142
Registrato: Jun 2005

  postato il 27/11/2006 alle 17:59
Ed ecco LORENZO Mazzarello (1915-2001)


 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 27/11/2006 alle 22:25
Profitto del bel ricordo di Cancel58 per un abbraccio alla famiglia Roubaix.
Ben arrivato Laurent, gaudiamo a te.

Viva Lorenzo, l'anno finisce bene, perchè no?
Claudio

 

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“…..oh, ghè riàt Dancelli!....”


 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2863
Registrato: Oct 2005

  postato il 02/12/2006 alle 17:24
Grazie Cancel!

p.s. il tuo ricordo-augurio è reso ancora più bello dal fatto che di viso Mazzarello mi ricorda un po' la gioia e la sfrontatezza del primo Bartali!

 
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