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Autore: Oggetto: Un ricordo; i grandi del ciclocross, Di Tano e Pontoni

Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 21/11/2006 alle 19:16
Siamo in inverno, periodo di ciclocross...e allora ecco il mio ricordo su due grandi crossisti, due grandi atleti che hanno promosso la specialità in Italia portando alta la bandiera italiana: Vito Di Tano e Daniele Pontoni. Vito Di Tano, pugliese, nato a Monopoli il 23 settembre del 1954. Adora la la bicicletta ma inizia a correre per caso nel 1969 quando partecipa ai Giochi della Gioventù dopo aver preso una delusione dal calcio. Era portiere ma non andò bene. Corse per parecchi anni su strada Vito finchè nel 1974 diventa dilettante e si trasferisce in Toscana alla Fiorella Mocassini. Di Tano mentre corre lavora. Dapprima fa il muratore, per poi diventare ferroviere. Secondo Vito il suo saper guidare la bici in grande equilibrio è dovuto al periodo in cui lavorava in masseria e portava casse di bibite in bici.
Da dilettante veste la maglia azzurra al Giro di Jugoslavia finendo terzo. Nel 1977 fa la sua conoscenza col ciclocross. I risultati arrivano subito. Ottimo nei tratti in corsa, molto buona la tecnica. Rimarrà sempre dilettante e non lascerà mai il lavoro. Da subito si capisce che questo giovanotto è forte e nelle gare open spesso rivaleggia con i mostri sacri Vagneur, Bitossi, Panizza, Antonio Saronni e Paccagnella. Nel 1979, ai mondiali italiani di Saccolongo Vito trova una giornata di grazia. Viene fuori la sua classe. Anticipa Stamsnjder e Muller e riporta in Italia il titolo mondiale che mancava dal 1967. Vince Vito, che passa nel Team Guerciotti (una delle squadre di punta del cross mondiale, per il quale hanno corso grandi campioni). Vince il titolo tricolore nel 1980, poi nell’82,83 e 84. Senza contare i successi nelle varie classiche del ciclocross. E’ un idolo del meridione d’Italia Vito che nel 1986 a 32 anni. Sul circuito belga di Leembeek reso estremamente viscido e fangoso dalla pioggia (il ciclocross era molto meno scorrevole di adesso..molti più ostacoli, salite, motte) batte il padrone di casa Messelis e raddoppia il mondiale. Di Tano è ancora iridato e nel 1987 rivince il tricolore. Smette nel 1990 con 178 vittorie tra strada pista e soprattutto ciclocross. Dal 1993 al 2000 è Ct dell’Italia (vince un mondiale, una coppa del mondo e tre Superprestige con Pontoni, una Coppa ed un Superprestige con Bramati). Promuove i Mondiali del 2003 a Monopoli ed i tricolori 2004 a Lecce ed è direttore tecnico del Team Selle Italia Guerciotti Sesto Autoveicoli Elite. Il suo erede è stato Daniele Pontoni. Il folletto. Il più forte crossista italiano dopo Longo (non me ne voglia l’amico Vito). Friulano di Variano inizia a correre nel 1979 sdoppiandosi col calcio (altra grande passione di Pontoni). A 16 anni nonostante buone cose lascia il calcio. Da juniores si sdoppia tra strada e ciclocross. Nelle categorie giovanili ha conseguito 4 vittorie su strada da allievo e 2 da juniores, mentre nel cross, varie vittorie con il 2° posto ai Campionati Italiani a Corva. Lascia l’attività per qualche anno ma la riprende nel 1988 dopo aver conseguito il diploma all’alberghiera. Luigi Del Bianco, il suo maestro, lo rilancia e dapprima come amatore vince il campionato italiano di ciclocross. Va forte sugli sterrati, e dal 1989 passa alla Zalf Euromobil Fior. Da qui Pontoni inizia la scalata a diventare un grande. Un ciclocrossista bello da vedere. Piccolo e gracile all’apparenza, spinge con cattiveria sui tratti veloci, è un tutt’uno con la bici nei tratti tecnici e ci mette una grinta eccezionale nei tratti a piedi. Dal 1989 Pontoni vincerà ininterrottamente per 16 anni il titolo tricolore. L’ultima volta proprio nella mia Verbania, sullo spettacolare circuito dell’Arena di Villa Maioni. Quel giorno di Gennaio staccò tutti e si impose. Ricordo che rimasi estasiato dalla sua tecnica nell’affrontare i duri strappi del percorso. Il ciclocross italiano vive della rivalità tra Pontoni e Luca Bramati che spesso lo batte (soprattutto nell’anno d’ora 1996) ma che più delle volte si deve inchinare al folletto. Tra le splendide vittoria di Pontoni ci sono i due titoli mondiali. Quello del 1992 a Leeds tra i dilettanti e quello del 1997 a Monaco di Baviera quando Pontoni, passato alla Selle Italia Guerciotti, staccò tutti e trionfò nell’Olympia Stadion. E’ la punta della nazionale di Vito Di Tano. Vince anche una edizione della Coppa del Mondo (1995)e due del Superprestige (93 e 94). Spesso gli avversari giocano a farlo perdere come ai mondiali di Koksijde del 94 quando lo atterrano senza scrupoli, come a Montreuil 96 quando in fuga si ostacola con Bramati e favorisce Adri Van der Poele. Sfiora il podio in parecchie occasioni come a Middelfart nel 1998, a Poprad nel 99, come l’anno dopo a S.Michielgestel o come nel 2004 a Pont Chateau. Se si eccettua il ritiro di Tabor nel 2001 Pontoni ai mondiali non è mai andato fuori dai 10 dal 1991 al 2004. Un vero e proprio fenomeno. Quando Pontoni partecipava il pronostico era chiuso. Ha corso anche in Mtb partecipando alle olimpiadi di Atlanta chiuse al quarto posto. Si è ritirato al termine della stagione 2005/2006 con centinaia di vittorie. Oggi prepara un progetto di crescita per giovani ma sta meditando di tornare alle corse in Vista di Treviso 2008. Di Tano e Pontoni... due grandi!

Pontoni iridato 92

Pontoni vince il tricolore in maglia iridata

Ultimo tricolore da me..a Verbania

Pontoni sugli ostacoli

Il giorno dell'addio coi grandi del ciclocross a tributarlo

Vito Di Tano in iridato

Purtroppo ci sono poche foto del Di Tano corridore e nessuna degli arrivi Mondiali....

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Moderatore




Posts: 3308
Registrato: Aug 2005

  postato il 22/11/2006 alle 03:13
Bei ritratti Cascata .
Visto che segui molto il ciclocross ne hai in mente altri in proposito oppure ci proporrai qualcos'altro,per esempio sul ciclismo femminile?

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 22/11/2006 alle 12:32
Cerrrrrto

 

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e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
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"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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