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Autore: Oggetto: Pantani, Ullrich, Basso: le differenze

Livello Moreno Argentin




Posts: 369
Registrato: Sep 2005

  postato il 09/11/2006 alle 07:28
Tutti e tre emarginati. Tutti e tre senza squadra. Uno è morto. Un altro è in crisi perché gli stanno voltando tutti le spalle. Uno ha trovato squadra.
Uno ha avuto contro la sua stessa federazione, che lo ha umiliato con dichiarazioni e controlli da galeotto. Un altro ha contro due federazioni: la svizzera e le tedesca. Uno ha avuto accanto la sua federazione per tutto il tempo.
Per nessuno dei tre si può dire con assoluta certezza: è colpevole oppure è innocente. Visto che siamo in uno Stato di diritto, IN DUBIO PRO REO. Cioè, dobbiamo ritenerli tutti innocenti.
Ciò a mio avviso significa che i team manager di questo mondo a pedali fanno tutti pena quanto ad attributi, ad eccezione di Johan Bruyneel (e questo spiega anche la solidita di Armstrong di fronte agli attacchi di ogni ordine e grado che ha dovuto subire). Quelli italiani, in particolare, hanno preferito lasciar andare via quello che Riis ha definito "il più forte corridore del mondo" per il loro perbenismo un po' ipocrita.
E poi significa che se le federazioni pensassero a tutelare gli atleti, gli atleti magari sarebbero un po' più collaborativi.
Se ci sono altre differenze, sarò lieto di leggerle. Un abbraccio a tutti...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 08:28
Originariamente inviato da grilloparlante

Tutti e tre emarginati. Tutti e tre senza squadra. Uno è morto. Un altro è in crisi perché gli stanno voltando tutti le spalle. Uno ha trovato squadra.
Uno ha avuto contro la sua stessa federazione, che lo ha umiliato con dichiarazioni e controlli da galeotto. Un altro ha contro due federazioni: la svizzera e le tedesca. Uno ha avuto accanto la sua federazione per tutto il tempo.
Per nessuno dei tre si può dire con assoluta certezza: è colpevole oppure è innocente. Visto che siamo in uno Stato di diritto, IN DUBIO PRO REO. Cioè, dobbiamo ritenerli tutti innocenti.
Ciò a mio avviso significa che i team manager di questo mondo a pedali fanno tutti pena quanto ad attributi, ad eccezione di Johan Bruyneel (e questo spiega anche la solidita di Armstrong di fronte agli attacchi di ogni ordine e grado che ha dovuto subire). Quelli italiani, in particolare, hanno preferito lasciar andare via quello che Riis ha definito "il più forte corridore del mondo" per il loro perbenismo un po' ipocrita.
E poi significa che se le federazioni pensassero a tutelare gli atleti, gli atleti magari sarebbero un po' più collaborativi.
Se ci sono altre differenze, sarò lieto di leggerle. Un abbraccio a tutti...



secondo me la differenza e' che almeno a livello ufficiale,Pantani e' stato trovato fuori norma una volta e per quella volta(oltre a perdere un giro dominato)ha continuato a pagare sino al giorno della sua morte.Ian mi sembra che una squadra l'abbia trovata,la tinkoff(almeno queste erano le ultime notizie),a suo carico aveva indizi un po' piu' pesanti di Basso.Se Basso ha avuto qualche piccola difficolta' a trovare squadra,figurati Ian.nel caso attuale non ci sono positivita', ne' valori fuori norma,ma solo indizi che sono stati sufficienti pero' a fermare i due.
La causa di tutto cio' va attribuita alla stato confusionale che sembra irreversibile,in cui versa il mondo del ciclismo,soprattutto a livello dirgenziale.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 08:57
Non è solo quella la differenza di Pantani, quella che dici tu barry, il discorso principale è che a Marco, in seguito, sono state contestate e tirate in ballo addirittura gli esami clinici fatti subito dopo il ricovero per l incidente alla Milano torino, la siringa di Montecatini, che non era la sua, insomma le cose sono diametralmente diverse...con Basso e Ulrich si parla si di discussione su una cosa che non è stata dimostrata e che è andata, per grazia di Dio, in archiviazione, ma non si sono fatte allusioni e discussioni su qualcosa che non esisteva in più rispetto all Operazione Puerto....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 09:01
Originariamente inviato da violetta

Non è solo quella la differenza di Pantani, quella che dici tu barry, il discorso principale è che a Marco, in seguito, sono state contestate e tirate in ballo addirittura gli esami clinici fatti subito dopo il ricovero per l incidente alla Milano torino, la siringa di Montecatini, che non era la sua, insomma le cose sono diametralmente diverse...con Basso e Ulrich si parla si di discussione su una cosa che non è stata dimostrata e che è andata, per grazia di Dio, in archiviazione, ma non si sono fatte allusioni e discussioni su qualcosa che non esisteva in più rispetto all Operazione Puerto....


che Pantani sia stato in un certo modo perseguitato,questo e' fuor di dubbio.ma tutto e' incominciato con i valori(potrei dire presunti,ma non voglio portare questo discorso verso una scarna dietrologia)sballati di Madonna di Campiglio.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 09:04
Originariamente inviato da barrylyndon

Originariamente inviato da violetta

Non è solo quella la differenza di Pantani, quella che dici tu barry, il discorso principale è che a Marco, in seguito, sono state contestate e tirate in ballo addirittura gli esami clinici fatti subito dopo il ricovero per l incidente alla Milano torino, la siringa di Montecatini, che non era la sua, insomma le cose sono diametralmente diverse...con Basso e Ulrich si parla si di discussione su una cosa che non è stata dimostrata e che è andata, per grazia di Dio, in archiviazione, ma non si sono fatte allusioni e discussioni su qualcosa che non esisteva in più rispetto all Operazione Puerto....


che Pantani sia stato in un certo modo perseguitato,questo e' fuor di dubbio.ma tutto e' incominciato con i valori(potrei dire presunti,ma non voglio portare questo discorso verso una scarna dietrologia)sballati di Madonna di Campiglio.


esattamente quello che intendevo precisare io...da Madonna di Campiglio si sono aperte delle porte assurde che sono andate a parare dappertutto per dimostrare la veridicità, in modo ridicolo e disordinato, che quello che è successo a Campiglio fosse vero...

 

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Livello Luison Bobet




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Registrato: Jan 2006

  postato il 09/11/2006 alle 09:17
L'altro giorno leggevo che, in merito a Calciopoli, qualcuno ha stimato i danni inflitti al calcio dalla vicenda stessa in 120 milioni di euro. Credo che per quantificare i danni inflitti al ciclismo dal precedente presidente e dalla sua federazione servirebbe una vera e propria commissione d'inchiesta. La differenza tra gestione del caso Basso da parte della Fci del Presidente Di Rocco (questo sì che merita la P maiuscola) e la gestione del caso Pantani da parte del suo predecessore è talmente evidente da generale persino malessere. E' vero ciò che dice anche barrylondon: nel caso di Marco c'era quel controllo fuori norma, nel caso di Basso ed Ullrich neppure quello. Va però precisato che sul controllo di Campiglio gravitano ancora molti dubbi, chissà se verranno mai chiariti... resta il fatto che Marco non c'è più. E' qui che trovo la differenza tra il caso Pantani ed il caso Basso: i media (non parlo della stampa specializzata, ma dei giornali tipo rosea e le tv stesse, quelli letti soprattutto al bar) hanno aggredito Marco sin dal 5/6/99 e non l'hanno mollato più, alcuni non lo mollano neppure ora. Nel caso di Ivan, sebbene la tentazione di certa stampa ad esporlo alla gogna fosse tanta, c'è stata più cautela.
A parte la reazione iniziale, ovvero in conseguenza all'esclusione dal Tour, c'è stato più rispetto per Basso che non per Pantani. Mi piacerebbe molto poter pensare che la storia di Marco abbia insegnato qualcosa, ma non mi illudo per cui i motivi di questo comportamento differente da parte dei media sono essenzialmente due:
a) La nuova Fci del Presidente Di Rocco ha tutelato Basso, la vecchia fci del ceruti invece mise all'indice il Pirata. Conseguentemente, ogni personaggio che disponesse di 10 cm quadrati di spazio su un giornale s'è sentito autorizzato a scrivere qualsiasi cosa sul Pirata, magari anche solo con il fine di farsi pubblicità.
b) Enorme è stata la differenza nella gestione delle conseguenze da parte dei rispettivi staff. Nel caso di Ivan, si è messo in mano ad un'ottimo avvocato, chi scriveva puttanate sapeva di andare incontro a rischi. Nel caso del Pirata, mi par di ricordare che dicesse d'aver speso qualcosa come 900.000 euro in spese legali: eppure non risulta ci sia stata una sola querela contro chi lo massacrava sui giornali ed in tv.
Credo che Ivan abbia senz'altro apprezzato il fatto che il suo staff (non parlo certo della Csc e di Riis, il loro comportamento è stato eloquente) l'abbia sempre difeso pubblicamente, segno che le persone che lo circondano credono in lui. Non credo si possa dire lo stesso per Marco, secondo me non si è sentito difeso e se chi sta intorno a te non ti difende pubblicamente, puoi anche pensare che si comporti così perchè non crede nella tua innocenza. Fattostà che non mi spiego come abbia fatto a spendere quasi due miliardi, visti i risultati.
Sulla mancanza di attributi da parte dei ds, caro grilloparlante, sfondi un portone. Da parte mia sono felicissimo che Ivan abbia scelto la Discovery e soprattutto che la Discovery, a differenza degli altri smidollati, l'abbia voluto e l'abbia preso, sbattendosene delle minacce e dei 'consigli' dell'Uci.
Riguardo ad Ullrich, non mi curo delle chiacchiere messe in giro dall'Uci e sono ben felice se correrà con la Tinkoff, perchè un sospetto non basta ad inchiodare alla croce chicchessia e questo vale per tutti nello sport e nella vita. Evidentemente il ciclismo dello sceriffo Verbruggen e del vice McQuaid (no, non mi sono sbagliato, semplicemente scrivo ciò che vedo), oltre a prospettare scenari allucinanti come il mondiale nel Bahrein, da quest'orecchio non ci sente ed i risultati si vedono: quale atleta potrebbe collaborare con la propria federazione, se poi arriva l' Uci e lo condanna a morte?
Ed anche qui servirebbe un bello studio che quantificasse i danni inflitti da questi nani al movimento ciclistico, perchè se di Ullrich e Basso possiamo solo dire che fossero sospettati (e sulla base di sospetti sono stati comunque impropriamente puniti, perchè sono stati fermi 4 mesi), è invece evidente e provata l'incapacità e l'inadeguatezza di questi dirigenti.

 

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

Club anti Schleck, iscritto n. 1.

Verità e giustizia per Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 10:01
Originariamente inviato da luke

L'altro giorno leggevo che, in merito a Calciopoli, qualcuno ha stimato i danni inflitti al calcio dalla vicenda stessa in 120 milioni di euro. Credo che per quantificare i danni inflitti al ciclismo dal precedente presidente e dalla sua federazione servirebbe una vera e propria commissione d'inchiesta. La differenza tra gestione del caso Basso da parte della Fci del Presidente Di Rocco (questo sì che merita la P maiuscola) e la gestione del caso Pantani da parte del suo predecessore è talmente evidente da generale persino malessere. E' vero ciò che dice anche barrylondon: nel caso di Marco c'era quel controllo fuori norma, nel caso di Basso ed Ullrich neppure quello. Va però precisato che sul controllo di Campiglio gravitano ancora molti dubbi, chissà se verranno mai chiariti... resta il fatto che Marco non c'è più. E' qui che trovo la differenza tra il caso Pantani ed il caso Basso: i media (non parlo della stampa specializzata, ma dei giornali tipo rosea e le tv stesse, quelli letti soprattutto al bar) hanno aggredito Marco sin dal 5/6/99 e non l'hanno mollato più, alcuni non lo mollano neppure ora. Nel caso di Ivan, sebbene la tentazione di certa stampa ad esporlo alla gogna fosse tanta, c'è stata più cautela.
A parte la reazione iniziale, ovvero in conseguenza all'esclusione dal Tour, c'è stato più rispetto per Basso che non per Pantani. Mi piacerebbe molto poter pensare che la storia di Marco abbia insegnato qualcosa, ma non mi illudo per cui i motivi di questo comportamento differente da parte dei media sono essenzialmente due:
a) La nuova Fci del Presidente Di Rocco ha tutelato Basso, la vecchia fci del ceruti invece mise all'indice il Pirata. Conseguentemente, ogni personaggio che disponesse di 10 cm quadrati di spazio su un giornale s'è sentito autorizzato a scrivere qualsiasi cosa sul Pirata, magari anche solo con il fine di farsi pubblicità.
b) Enorme è stata la differenza nella gestione delle conseguenze da parte dei rispettivi staff. Nel caso di Ivan, si è messo in mano ad un'ottimo avvocato, chi scriveva puttanate sapeva di andare incontro a rischi. Nel caso del Pirata, mi par di ricordare che dicesse d'aver speso qualcosa come 900.000 euro in spese legali: eppure non risulta ci sia stata una sola querela contro chi lo massacrava sui giornali ed in tv.
Credo che Ivan abbia senz'altro apprezzato il fatto che il suo staff (non parlo certo della Csc e di Riis, il loro comportamento è stato eloquente) l'abbia sempre difeso pubblicamente, segno che le persone che lo circondano credono in lui. Non credo si possa dire lo stesso per Marco, secondo me non si è sentito difeso e se chi sta intorno a te non ti difende pubblicamente, puoi anche pensare che si comporti così perchè non crede nella tua innocenza. Fattostà che non mi spiego come abbia fatto a spendere quasi due miliardi, visti i risultati.
Sulla mancanza di attributi da parte dei ds, caro grilloparlante, sfondi un portone. Da parte mia sono felicissimo che Ivan abbia scelto la Discovery e soprattutto che la Discovery, a differenza degli altri smidollati, l'abbia voluto e l'abbia preso, sbattendosene delle minacce e dei 'consigli' dell'Uci.
Riguardo ad Ullrich, non mi curo delle chiacchiere messe in giro dall'Uci e sono ben felice se correrà con la Tinkoff, perchè un sospetto non basta ad inchiodare alla croce chicchessia e questo vale per tutti nello sport e nella vita. Evidentemente il ciclismo dello sceriffo Verbruggen e del vice McQuaid (no, non mi sono sbagliato, semplicemente scrivo ciò che vedo), oltre a prospettare scenari allucinanti come il mondiale nel Bahrein, da quest'orecchio non ci sente ed i risultati si vedono: quale atleta potrebbe collaborare con la propria federazione, se poi arriva l' Uci e lo condanna a morte?
Ed anche qui servirebbe un bello studio che quantificasse i danni inflitti da questi nani al movimento ciclistico, perchè se di Ullrich e Basso possiamo solo dire che fossero sospettati (e sulla base di sospetti sono stati comunque impropriamente puniti, perchè sono stati fermi 4 mesi), è invece evidente e provata l'incapacità e l'inadeguatezza di questi dirigenti.



beh,Marco qualcosina,magari poco,dalla federazione l'ha avuta.una convocazione come premio alla carriera,diciamo cosi',a Sidney.Non mi pare che Pantani sia mai stato un drago nelle corse di un giorno,ne' che il percorso dell'Olimpiade gli si fosse particolarmente favorevole.ne' che il povero Marco era, in quel periodo, in formissima.Gli e' stato data un'opportunita',oppure un piccolo segnale.Oppure un gesto di compensazione rispetto a quello che era successo al giro 99.Non lo sapremo mai.Sta di fatto che il gesto,la federazione l'ha fatto(non credo che Fusi l'avrebbe convocato di sua sponte).certo,qualcuno dira'"troppo poco",ma io non credo che il suo mondo l'abbia abbandonato del tutto,come alcuni ci volevano far credere.io credo che Pantani fosse amato nel gruppo e fuori.forse si sentiva un caprio espiatorio di un mondo che lui stesso pensava (gia allora)fin troppo demonizzato(la frase sui nuotatori a Sidney forse era un messaggio (fin troppo chiaro?),di difesa verso se' stesso ma credo,anche,verso il suo sport.

 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 09/11/2006 alle 11:00
All'olimpiade di Sydney abbiamo visto cosa é successo. l'hanno tirato in ballo ancora per l'ematocrito.
No, mi dispiace, A Marco non é stato dato una mano dopo Campiglio, anzi!!

Che Pantani é stato stritolato dalle Federazioni é un fatto evidentissimo.
Lui dopo Campiglio se vogliamo dire la veritá non aveva una vera chance per risorgere. Campiglio fu solo l'inizio di una lunga campagna demolitoria che forse non aveva l'obiettivo di ammazzare Marco, ma di tagliarlo fuori dal ciclismo.
Lui tentó di tirarsi fuori. Dopo il Tour 2000 si é ritrovato e a Courchevel parlava del 2001 e quanto sarebbe importante un inverno tranquillo. Poi quel che é successo in dicembre 2001 lo sappiamo.
Marco sapeva che aveva il problema della depressione e della droga. Sperava in un aiuto che non arrivó.
Marco poteva essere salvato, questo é il fatto triste nella sua storia.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 11:48
Originariamente inviato da luke
i media (non parlo della stampa specializzata, ma dei giornali tipo rosea e le tv stesse, quelli letti soprattutto al bar) hanno aggredito Marco sin dal 5/6/99 e non l'hanno mollato più, alcuni non lo mollano neppure ora.


questo non è vero: Pantani è stato aggredito dalla magistratura in cerca di facile pubblicità, ma nè giornali, nè televisioni, nè addetti ai lavori, nè tantomeno tifosi gli hanno mai fatto mancare il proprio appoggio.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 12:09
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da luke
i media (non parlo della stampa specializzata, ma dei giornali tipo rosea e le tv stesse, quelli letti soprattutto al bar) hanno aggredito Marco sin dal 5/6/99 e non l'hanno mollato più, alcuni non lo mollano neppure ora.




questo non è vero: Pantani è stato aggredito dalla magistratura in cerca di facile pubblicità, ma nè giornali, nè televisioni, nè addetti ai lavori, nè tantomeno tifosi gli hanno mai fatto mancare il proprio appoggio.


come mai dici questo?hai mai letto l editoriale della gazzetta del 6 giugno 1999?io sono pienamente daccordo...salvo qualche giornalista....pochi se ne contano sulle dita di una mano...i mass media per un buon periodo non hanno fatto altro che attaccare Marco su ogni fronte....e qualcuno l ha fatto anche di recente

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 12:23
Originariamente inviato da violetta
come mai dici questo?hai mai letto l editoriale della gazzetta del 6 giugno 1999?io sono pienamente daccordo...salvo qualche giornalista....pochi se ne contano sulle dita di una mano...i mass media per un buon periodo non hanno fatto altro che attaccare Marco su ogni fronte....e qualcuno l ha fatto anche di recente


la Gazzetta nel 1999 ha difeso il suo Giro, così come nel 2001: cos'altro pensavi che facesse?

Dopodichè non mi sembra che sulla stampa ci siano stati tutti questi attacchi di cui si parla: almeno non su quella che leggo io (Bicisport, Tuttobici, Gazzetta e Corriere dello Sport).
Anzi, ho letto parecchie volte critiche feroci verso i magistrati che si occupavano di Pantani.

E dello stesso tenore erano i servizi televisivi, i commenti degli addetti ai lavori e dei tifosi.

I giornalisti che non lo hanno mai risparmiato si contano sulle dita di una mano (Capodacqua, Cristiano Gatti, altri non mi vengono in mente): se poi voi tra la stampa includete anche quella scandalistica, allora mi spiazzate completamente, perchè quella roba non l'ho mai vista nemmeno da lontano.

 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 09/11/2006 alle 13:41
Allucinante!
mi viene in mente solo questa parola.

Pantani difeso dai giornali e dalla tv???
Ma stiamo scherzando??

Mi sa che qui dentro non si conosce molto bene la storia di Pantani.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 13:51
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, non mi esprimo, non ne sono capace.

A livello mediatico Pantani era un'altro mondo rispetto a Basso.
Se Pantani avesse potuto correre gli anni del professionismo senza tutti gli infortuni e Campiglio non fosse mai esistita, avrebbe portato il ciclismo a livelli mai visti. Sarebbe stato quasi un Valentino Rossi.
Non lo avrebbe potuto eguagliare solo perchè il ciclismo in certe parti del mondo è praticamente sconosciuto.

Basso non ha il carisma di Pantani. Ullrich è famoso perchè è il primo tedesco che ha vinto il Tour.

 

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Michela
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 14:06
Originariamente inviato da furslide

Allucinante!
mi viene in mente solo questa parola.

Pantani difeso dai giornali e dalla tv???
Ma stiamo scherzando??

Mi sa che qui dentro non si conosce molto bene la storia di Pantani.


allora,Pantani dalla stampa specializzata non e' mai stato generalmente demonizzato.i mass media un po' profani,ma anche la gente che non segue il ciclismo,hanno sempre avuto il dubbio che vinceva perche' era dopato.la gente a digiuno di ciclismo ma non solo,perche' quello che fa piu' pensare e' che negli anni in cui personalmente andavo ad assistere sul fedaia alle tappe del giro,alla notizia che Pantani si era staccato i commenti dei tifosi,ti assicuro,non erano proprio gentili.anzi erano piuttosto allusivi.Se vuoi una mia opinione in proposito il declino di Pantani e' stato mentale,piu' che fisico.in questo sport oltre che alle doti fisiche ci vuole una grande determinazione e convinzione,doti mentali assolute.Dopo Madonna di Campiglio queste sono venute meno a Marco e per quanto io sia discretamente sicuro che la sua situazione si e' venuta a creare in modo poco limpido,la sua e' stata una resa.incondizionata.e purtroppo tragica.Quando la fine e' cosi' estrema,la ragione principale e' da ricercarsi nell'intimo del soggetto che l'ha subita e in un certo modo voluta.Non gli e' stato ordinato di mischiarsi con la coca da nessuno,e' stato un suo bisogno dettato dal suo stato d'animo,che permettemi,ha subito comunque un corto circuito.Chi scrive questo ha pianto alla notizia della sua morte.so che e' stato perseguitato,ma non e' vero che e' stato lasciato completamente solo.alle volte era lui stesso a voler rimanere senza nessuno.nella solitudine di una stanza,come nella solitudine delle sue indimenticabili cavalcate.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 14:25
Originariamente inviato da furslide

Allucinante!
mi viene in mente solo questa parola.

Pantani difeso dai giornali e dalla tv???
Ma stiamo scherzando??

Mi sa che qui dentro non si conosce molto bene la storia di Pantani.


io ho citato i giornali che leggo ed ho fatto i nomi di quelli che secondo me lo hanno attaccato incondizionatamente.

Fai lo stesso anche tu: dimmi cosa leggi e fammi i nomi di coloro che lo attaccavano, e, se puoi, anche in quali circostanze.

A tal proposito voglio citare un Processo alla tappa del Giro 2000, nel quale Sergio Neri (giornalista sempre portato al melodramma, opinione mia) parlava anche lui di massacro mediatico verso Pantani: al che Claudio Ferretti (che secondo me sta più con i piedi per terra) lo rimbeccò dicendo che lui tutto 'sto massacro non lo aveva visto, anzi.
Il sottoscritto preferisce che sia un Claudio Ferretti a pensarla come lui, piuttosto che un Sergio Neri.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 14:44
Aveva ragione Ferretti, ma solo perchè il peggio doveva ancora venire.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 14:51
Originariamente inviato da grilloparlante

Tutti e tre emarginati. Tutti e tre senza squadra. Uno è morto. Un altro è in crisi perché gli stanno voltando tutti le spalle. Uno ha trovato squadra.
Uno ha avuto contro la sua stessa federazione, che lo ha umiliato con dichiarazioni e controlli da galeotto. Un altro ha contro due federazioni: la svizzera e le tedesca. Uno ha avuto accanto la sua federazione per tutto il tempo.
Per nessuno dei tre si può dire con assoluta certezza: è colpevole oppure è innocente. Visto che siamo in uno Stato di diritto, IN DUBIO PRO REO. Cioè, dobbiamo ritenerli tutti innocenti.
Ciò a mio avviso significa che i team manager di questo mondo a pedali fanno tutti pena quanto ad attributi, ad eccezione di Johan Bruyneel (e questo spiega anche la solidita di Armstrong di fronte agli attacchi di ogni ordine e grado che ha dovuto subire). Quelli italiani, in particolare, hanno preferito lasciar andare via quello che Riis ha definito "il più forte corridore del mondo" per il loro perbenismo un po' ipocrita.
E poi significa che se le federazioni pensassero a tutelare gli atleti, gli atleti magari sarebbero un po' più collaborativi.
Se ci sono altre differenze, sarò lieto di leggerle. Un abbraccio a tutti...


Ottimo

 

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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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  postato il 09/11/2006 alle 14:53
barrylyndon,
nella vita di Pantani tutto era "estremo".
lo é stato il suo modo di correre.
lo é stato il suo modo di vivere.

ma lo é stata anche la perseguitazione che ha subito.

vedi, per tanti suoi tifosi dopo la sua morte, quando hanno sentito che é morto per overdose di cocaina, é crollato un mondo e fino ad oggi non possono capire come mai Marco poteva cadere cosí in basso. si chiedevano come mai un campione sportivo come Marco si é fatto prendere dalla droga.
Proprio lui, Pantani.

Erano in tanti a distanziarsi da lui, perché non tutti hanno il coraggio di dire di essere tifosi di uno che é morto per overdose.

Ma la causa della sua morte non va cercata solo in lui. Non é morto solamente per la coca. e la responsabilitá non é solo sua.
Lui é morto perché sono successe delle determinate cose nella sua vita.
lo confermano tutti gli scritti che ha lasciato.

e se uno entro 5 anni finisce da solo drogato e disperato in una stanza di un residence a Rimini qualche motivo ci sará.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 15:06
Originariamente inviato da furslide

barrylyndon,
nella vita di Pantani tutto era "estremo".
lo é stato il suo modo di correre.
lo é stato il suo modo di vivere.

ma lo é stata anche la perseguitazione che ha subito.

vedi, per tanti suoi tifosi dopo la sua morte, quando hanno sentito che é morto per overdose di cocaina, é crollato un mondo e fino ad oggi non possono capire come mai Marco poteva cadere cosí in basso. si chiedevano come mai un campione sportivo come Marco si é fatto prendere dalla droga.
Proprio lui, Pantani.

Erano in tanti a distanziarsi da lui, perché non tutti hanno il coraggio di dire di essere tifosi di uno che é morto per overdose.

Ma la causa della sua morte non va cercata solo in lui. Non é morto solamente per la coca. e la responsabilitá non é solo sua.
Lui é morto perché sono successe delle determinate cose nella sua vita.
lo confermano tutti gli scritti che ha lasciato.

e se uno entro 5 anni finisce da solo drogato e disperato in una stanza di un residence a Rimini qualche motivo ci sará.


questo e' indubbio.Pantani ne ha subite.Pero' la sua morte,probabilmente da lui in qualche modo cercata,e' stato il segnale estremo della sua resa.Non lo biasimo,ne' lo voglio giudicare per questo.Giudico in modo negativo invece coloro i quali,non appena saputa la notizia,hanno accusato a destra e a sinistra,quando magari non conoscevano una virgola dei problemi di Marco e gridavano "dagli all'untore"solo perche' era il grido del momento.Come ho guardato storto coloro i quali hanno colto, in questo tragico epilogo, l'ennesima occasione per formulare i soliti pistolotti ed i soliti accostamenti con il doping nel ciclismo .

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 15:07
Originariamente inviato da nino58

Aveva ragione Ferretti, ma solo perchè il peggio doveva ancora venire.


Nino, non confondiamo la persecuzione giuridica con quella giornalistica: la prima è sotto gli occhi di tutti, la seconda, almeno per quanto ho potuto leggere e vedere io, non c'è mai stata.

 
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  postato il 09/11/2006 alle 16:25
barrylyndon,
hai ragione quando dici che la sua morte é stato il segnale estremo della sua resa.
e per un tifoso fa male sapere che il campione si é arreso.

ma riguardando tutto considerando il personaggio Pantani era prevedibile che finisse cosí.

E quando Marco diceva che quando hanno deciso di farti fuori non c'é piú niente da fare, allora ha ragione.
Per lui nel ciclismo non c'era piú posto.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/11/2006 alle 16:54
In questi tre casi c'è, prima di tutto , una differenza oggettiva. Quello che ha subito Pantani non è paragonabile, in quantità e qualità del massacro, con quello che hanno subito gli altri due.
Persecuzione giudiziaria, bizzarrie giudiziarie, persecuzione del potere sportivo , squalifica senza prove, linciaggio mediatico ( Cito quello che leggevo io, Antonello64: guarda gli articoli di Repubblica, Cannavò, Zomegnan, Sergio Rizzo del Corriere dello sport ,in qualsiasi circostanza dal 1999 a oggi, rivediti i servizi televisivi sul doping di questi ultimi anni, sempre presente Pantani anche se si parla di bocce, prova a ricordare una tirata difensiva come quella fatta dalla De Stefano per Basso, prova a pensare se sia mai stata fatta per Pantani e potrei continuare ma smetto perché il thread è il paragone fra i casi. Che poi si preferisca pensare che l'oggettività del massacro non esista è un problema , forse, di coda di paglia ,almeno per alcuni giornalisti).
La differenza oggettiva è che Pantanni si è trovato con Ceruti presidente e Colombo ha detto che se ci fosse stato Di Rocco Marco sarebbe vivo. Non mi parlate di Sydney: Pantani fu portato per fare , ancora una volta, da capro espiatorio dello sport italiano, ricordatevi quando fu sbattuto in prima pagina, alla vigilia delle Olimpiadi, per un incrocio di fughe di notizie dal Coni, per un ematocrito sotto il limite di 50, per coprire i valori di GH di molti atleti cari al Coni.
La differenza soggettiva è l'ambinte che circondava Pantani.
Pantani non ha avuto tutela ( l'avvocato di Basso ha diffidato i giornali, quelli di Pantani mai nulla), non è stato indirizzato a sapersi difendere se non velleitariamente parlando e esponendosi in prima persona.
Pantani è stato gestito malissimo nella sua odissea e ne ha pagato le conseguenze solo lui.
Basso, abbandonato ipocritamente da Riis, ha, evidentemente, altri consiglieri. Altro livello. Ottima scelta di squadra, se il potere ti mette in mezzo devi andare in una squadra potente, avere avvocati potenti e gente intorno che sappia il fatto suo. Basso ha tutto questo ( non so chi lo gestisca ma non è sicuramente uno sprovveduto).
Poi ci sono le differenze psicologiche. Basso è persona solida ( ma il colpo è stato duro anche per lui), ha una situazione personale solida.
Pantani era fragile, sensibile, con una situazione personale molto fragile.
In più aveva l'aggravante di vivere nella costa romagnola. E di non avere un 'éntourage all'altezza.
Uno che vedo malissimo è Ullrich: non ha la solidità di Basso, lui rischia di finire frantumato.
Sì,quando la mattanza a orolgeria ti mette in mezzo, molto conta lo staff che hai, la capacità dello staff e su questo, nei tre casi, le differenze sono pure troppo palesi, purtroppo.

 

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  postato il 09/11/2006 alle 17:00
Antonello, la risposta di Donchisciotte è perfetta. Se tu non hai notato quel linciaggio mediatico, evidentemente leggevi altro, beato te.... aggiungerei alla lista anche repubblica, è un atto dovuto. In ogni caso la gestione della vicenda Basso da parte del suo staff evidenzia in modo impietoso tutto ciò che non è stato fatto per il Panta.. Se l'avessero fatto, probabilmente sarebbe ancora qui.

 

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  postato il 09/11/2006 alle 17:08
Infatti ho messo Repubblica. Prima di parlare di benevolenza mediatica si vada a vedere come fu trattato il processo Juve nei primi anni e il processo di Forlì a Pantani, dallo stesso giornalista: Travaglio, sullo stesso giornale, Repubblica.
Poi certo la stampa specializzata, come BS, era molto diversa, ma i giornali che la gente legge al bar non sono quelli specializzati.

 

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  postato il 09/11/2006 alle 17:30
Originariamente inviato da luke

Antonello, la risposta di Donchisciotte è perfetta. Se tu non hai notato quel linciaggio mediatico, evidentemente leggevi altro, beato te.... aggiungerei alla lista anche repubblica, è un atto dovuto. In ogni caso la gestione della vicenda Basso da parte del suo staff evidenzia in modo impietoso tutto ciò che non è stato fatto per il Panta.. Se l'avessero fatto, probabilmente sarebbe ancora qui.


ci sono due differenze sostanziali tra i due:1'basso non e' mai stato trovato fuori norma,anzi ha una cartella che non presta il fianco ad alcun sospetto,2,Basso non ha mai contestato apertamente il coni cosi' come ha fatto Pantani durante il famoso giro 99.ha guidato una rivolta contro il progetto della principale istituzione sportiva in modo aperto,prendendosi la responsabilita'di farsi portavoce di (quasi)tutto il gruppo.Non escludo che questo gesto sia stato determinante per per l'epilogo amaro di quel giro.Fin qua le responsabilita' che gravitano in ambito sportivo.ma sinceramente tutta questa spietata campagna anti pantani io non l'ho vista.Zomegnan ce l'aveva con la Ronchi e non con Marco,Cannavvo'ha difeso il suo giocattolo,come e' ovvio che sia,all' indomani del giro del 99,ma NON MI RISULTA CHE ABBIA MAI ESPRESSO NE' PERPLESSITA'PER LE SUE SUCCESSIVE PARTECIPAZIONI AI GIRI(ANZI ASPETTAVA QUANTO NOI LA SUA RESURREZIONE) NE' RANCORE NEI CONFRONTI DI MARCO.
Basso e' stato difeso perche' a suo carico non c'era alcun dato certo,non ha mai avuto l'ematocrito alto,non e' mai stato trovato positivo.La sua era una linea difensiva piu' agevole.quando Marco e' stato trovato con i valori sballati,per difenderlo si sarebbe dovuto tirare in ballo il complottismo,la dietrologia.Bisognava esporsi un po' di piu'insomma.e visto che i giornali sono stati accusati,andate a vedervi il tuttosport del giorno dopo.Un giornale che si e' esposto.cavalcando proprio l'impervia onda del complotto.Quindi non e' storico dire che e' stato linciato dai mass media.
Peccato che non ho registrato i commenti sentiti per 2 anni consecutivi sul fedaia dEi tifosi.sentireste molta piu' cattiveria gratutita che non sugli articoli di Cannavo'

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 20:41
Originariamente inviato da Donchisciotte
Cito quello che leggevo io, Antonello64: guarda gli articoli di Repubblica, Cannavò, Zomegnan, Sergio Rizzo del Corriere dello sport ,in qualsiasi circostanza dal 1999 a oggi,


mi sembra che Capodacqua, da me citato, scriva su Repubblica; Cannavò e Zomegnan lo hanno attaccato pesantemente soprattutto quando è entrato in contrasto con gli interessi del Giro (1999 e 2001), ma questa secondo me è una difesa del proprio orticello, non certo una persecuzione mediatica: per il resto ho letto più di una volta attacchi feroci contro i magistrati che si occupavano del caso Pantani.
Magari non saranno stati tempestivi, avranno prima aspettato di capire come tira il vento (vecchio vizio della Gazzetta, ripetutosi anche con il caso Moggi), però ci sono state, e comunque al di la dei casi specifici 1999 e 2001, io tutta questa voglia di martirio non l'ho vista.
Magari non ero interessato a cercarla, o forse l'ho vista con occhio più distaccato di come la può vedere un tifoso.

rivediti i servizi televisivi sul doping di questi ultimi anni, sempre presente Pantani anche se si parla di bocce, prova a ricordare una tirata difensiva come quella fatta dalla De Stefano per Basso, prova a pensare se sia mai stata fatta per Pantani


scusa, e questo che significa? siccome non è stato difeso, si deve per forza parlare di gogna mediatica?
A parte Basso, non ricordo nessun ciclista difeso a spada tratta: nè Casagrande, nè Simoni, nè Garzelli e neanche Bugno o Chiappucci.
Questo vuol dire che sono stati perseguitati anche loro dalla tv?


P.S. Rizzo del Corriere mi è sfuggito: però non mi è sfuggito Cristiano Gatti che tu non hai citato.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 20:46
Originariamente inviato da luke

Antonello, la risposta di Donchisciotte è perfetta. Se tu non hai notato quel linciaggio mediatico, evidentemente leggevi altro, beato te.... aggiungerei alla lista anche repubblica, è un atto dovuto. In ogni caso la gestione della vicenda Basso da parte del suo staff evidenzia in modo impietoso tutto ciò che non è stato fatto per il Panta.. Se l'avessero fatto, probabilmente sarebbe ancora qui.


Luke, mi sembra di averlo citato Capodacqua: hai letto bene il mio post?
Quello che leggo io l'ho specificato: i giornali scandalistici purtroppo non li leggo, se li l'hanno massacrato non ne sono al corrente, e anche se ne fossi stato al corrente gli avrei dato il peso che meritava.

 
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  postato il 09/11/2006 alle 22:25
Cari Donchisciotte e Antonello, scusate ma ho letto un pò in fretta, effettivamente, voi Repubblica l'avevate citato. No, Antonello, i giornali scandalistici non c'entrano: io parlo di quelli tipo rosea, di repubblica ed altri, ovvero giornali quotidiani molto letti. Credo che la capacità di dare peso o meno a ciò che dicono gli altri dipenda anche dalla propria sensibilità e dalla situazione che si sta vivendo. Quando certi giornali titolavano 'Pantani usava Epo anche all'ospedale' (in riferimento all'inchiesta di Guariniello sulla Mi-To del '95 e conseguente processo)e cose simili, come può reagire una persona che vive in uno stato di sofferenza come il Panta in quegli anni? Se poi sei costretto a constatare che il tuo staff non ti difende pubblicamente, puoi anche pensare che non credano in te, il problema sta anche lì. In ogni caso credo che neppure Basso sia stato difeso a spada tratta, ma c'è stato molto più equilibrio e rispetto, dovuto sia al fatto che la colpevolezza di Ivan non era certa (anzi, è stato poi completamente scagionato), sia al fatto che il legale era pronto con il colpo in canna contro le eventuali diffamazioni. Non serviva difenderlo a spada tratta, il povero Marco: era sufficiente rispettarlo. Marco era stato sospeso per ematocrito alto, ma venne invece messo all'indice come dopato, cosa che nessuno ha mai potuto provare.
Per barrylyndon: ricordo benissimo la copertina di Tuttosport del 6/6/99, ma quello fu uno l'unico quotidiano a difenderlo (tra le riviste specializzate, Bs l'ha sempre difeso) mentre il buon Cannavò lo attaccò sin da allora: ricordo il suo editoriale del 6/6/99, titolo 'Accanto a lui il tradimento', ricordo pure gli sgradevolissimi editoriali del 2004 post-morte e di quest'anno in corrispiondenza del 2° anniversario, dove parlava del suo 'sangue inquinato'(se li vuoi leggere, nella rassegna stampa di http://www.nessunotocchipantani.splinder.com sono presenti). Quindi espresse ben più che una perplessità: per lui Pantani non esisteva più da quel 5 giugno.
Secondo me non serviva, dopo Campiglio, parlare di complotti: certamente è successo qualcosa di molto strano, quel dì, ma il compito di chi gli stava vicino era di fargli capire, innanzitutto, che doveva continuare a correre, andare al Tour e dare la paga a tutti. Pezzi ci sarebbe riuscito, il suo staff purtroppo no. Forse anche il suo carattere orgoglioso non l'aiutò in questo, ma sul fatto che certa stampa l'abbia perseguitato non ci sono dubbi, non sarà storico ma è, a mio parere, vero. Non dico tutta la stampa, dico la gran parte. I tifosi ed i loro commenti... li sento pure io, li sento e mi incazzo davvero, ma loro parlano al bar, gli altri invece scrivono su giornali letti da milioni di persone: una gran differenza, se vogliamo tanti commenti dei tifosi nascono anche da quegli articoli. I commenti di certi tifosi li sentiva anche Marco, quando andava ad allenarsi e tornava indietro perchè alcuni automobilisti lo insultavano... ma il singolo idiota lo puoi compatire, chi invece indottrina le folle no. Comunque sappiamo che siamo in un paese che vanta milioni di commisari tecnici, allenatori e chi più ne ha più ne metta... logico che siano anche milioni di giudici. Ma ci sono ancora tantissimi tifosi che lo difendono e molti dei colpevolisti, quelli che hanno l'umiltà di documentarsi e la possibilità di approfondire le proprie conoscenze su quella pazzesca vicenda, stanno cambiando idea o l'hanno già cambiata.
Quello che però volevo sottolineare era la palese differenza tra il caso di Basso e quello del Panta, non riaprire dibattiti un pò fuori thread. Le differenze sono evidenti, la Fci ha ritenuto che fosse il caso di tutelare l'atleta (e quindi l'uomo), con quella federazione di sette anni fa, anche Basso probabilmente sarebbe stato abbandonato. Meglio per lui che non sia stato così, ovviamente. Ma che rimpianto, pensando che se ci fosse stato Di Rocco....

 

[Modificato il 09/11/2006 alle 22:47 by luke]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 22:26
7 anni sono passati. una vita.
Pantani è morto, con una fine vita disumana. Frantumato dallo scandalismo di una opinione pubblica cannibale. Antonello, possiamo metterla come ci pare, ma per la "gente", Pantani è stato il prototipo del dopato. Anzi, del baro.
Nell'ambiente ciclistico Armstrong ha subito migliardi di accuse. Ma FRA LA GENTE, Pantani era l'immagine del dopato. Colpa dei media? Anche. Senza dubbio. Ma anche colpa del "cannibalismo" e giustizialismo di una platea, che non attendeva altro. Oggi, dopo 7 anni, la stessa "gentes" non ce l'ha con Ullrich o Basso. ce l'ha CON TUTTO IL CICLISMO. Provate a chiedere in giro quale sport sia più inquinato dal doping. Vedrete che la stragrande maggioranza vi dirà "il ciclismo". Ecco la differenza. Pantani , allora, era il mostro. Basso e Ullrich sono, invece, oggi, la dimostrazione di un teorema. Tutti dopati, di che vi stupite. Ecco il teorema.
7 anni, una vita veramente.
Ah, per favore. Pantani non è argomento tabà, soprattutto per me, che l'ho criticato sempre. ma è morto , soprattutto per questa storia. Ullrich è solo finito come atleta, Basso sembra non avere risentito di nulla.
insomma, tutto è diverso. i fatti, le persone, il tempo, le conseguenze.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/11/2006 alle 22:40
Capisco il piacere di dire cose che devono colpire anche se assurde , ma penso sinceramene che chi non ha visto il linciaggio mediatico di cui è stato oggetto Pantani o scherza a scopo provocatorio o è vissuto per lunghi anni sulla luna.
A parte il fatto che su Campiglio ci sono dubbi grandi come una casa, ammettendo per comodità di discussione che Marco aveva l'ematocrito oltre 50, mi pare che prima e dopo di lui sia capitato anche ad altri , per esempio al'eroe, puro, faticatore ,sincero ( a me antipaticissimo) dell'Isola dei famosi, a Simoni ( Giro del Portogallo 1998) ,altri sono risultati positivi, eppure nessuno ha scritto di loro che erano come la mozzarella di bufala.
Cannavò e Zomegnan ce l'avevano con la Ronchi? Però scrivevano, e Cannavò continua a scrivere ,contro Pantani ,anche per celebrare l'anniversario ,della morte che aveva il sangue inquinato, si chiede se fu vera gloria, e altri insulti poi infarciti da quanto voleva bene . Persino i genitori di Marco quest'anno gli hanno scritto per dire basta agli insulti.
Quanti giornali hanno mischiato la morte per overdose con la morte per doping? In quante trasmissioni televisive è stato detto: morto per doping?
E' stato un linciaggio palese, mai visto prima, è stato attaccato pesantemente il suo talento, chi non ha visto era,evidentemente, voltato da un'altra parte.
Gatti? Chi, quello che pochi mesi dopo la morte scrisse su Tuttobici che, finalmente, la vita e il tempo si erano portati via le pantanate e nasceva l'era pulita della primavera di Praga di Cunego e Basso?
Ma mi semba anche di perdere veramente tempo a ripetere cose talmente evidenti e conosciute che non posso che pensare che dietro certi interventi ci sia solo spirito provocatorio al quale non vale la pena neanche dare tanto peso. Purtroppo cedo alle provocazioni, smetto con questa risposta, perché Marco proprio di umiliazione e persecuzione è morto.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 09/11/2006 alle 22:48
Parole sante, Maria Rita: su Campiglio ci sono ancora dubbi enormi, altrochè storie.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/11/2006 alle 22:48
Jan, la gente pensa quasi sempre quello che i media fanno pensare. Se ogni volta che si parla di doping si fa vedere Pantani, se sette procure indagano su di lui e i giornali ne parlano come se fosse stato già condannato ,se si scrive che il suo talento nasceva solo dal suo sapersi miscelare con l'epo, beh..... non ci si può stupire che Marco sia morto come dopato d'Italia. E che sia stato schiacciato da questo.
Che poi non avesse intorno persone capaci davvero di tutelarlo e di mettersi in condizioni di difendersi è verissimo,doveva avere la forza di cambiare tutto, nazionalità, staff, paese, io credo che Marco sia morto davvero solo, senza nessuno che sapesse o volesse aiutarlo a uscire da quel baratro.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 09/11/2006 alle 22:56
Io non credo che il suo staff non credese in lui, credo che per alcuni si tratti di incapacità, per alri, magari di malafede, per altri ancora di spazio e potere conquistati, o di non volersi metter contro nessuno.
Il discorso sull'éntourage di Pantani è molto delicato e complesso in questo momento, spero che arrivi un giorno in cui si potrà fare esaurientemente.
IO vedo che Basso, trattato benissimo dalla stampa, ha fatto una diffida ai giornali, per Pantani sto ancora aspettando la prima querela.
Qualcosa non quadra.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 23:03
Sapete che recentemente c'è stata una cena con Ceruti, e mi hanno riferito che lui è ancora convinto di aver fatto la cosa giusta?

Non ho parole!! Si difende arrampicandosi sugli specchi per non ammettere di aver avuto il peggior comportamento che si poteva avere.

Io vorrei sapere quale logica poteva spingere il mondo del ciclismo ad eliminare il suo gioiello.
Continuo a non spiegarmelo e a volte mi sento una rabbia che cresce così forte che devo pensare ad altro altrimenti comincio a stare troppo male e mi viene ancora da piangere.
Avrebbe la mia età adesso, forse sarebbe stato padre....

Candidò Cannavò sei un verme VERGOGNATI!!!!

 

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Michela
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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 09/11/2006 alle 23:30
Originariamente inviato da Donchisciotte

Jan, la gente pensa quasi sempre quello che i media fanno pensare. Se ogni volta che si parla di doping si fa vedere Pantani, se sette procure indagano su di lui e i giornali ne parlano come se fosse stato già condannato ,se si scrive che il suo talento nasceva solo dal suo sapersi miscelare con l'epo, beh..... non ci si può stupire che Marco sia morto come dopato d'Italia. E che sia stato schiacciato da questo.
Che poi non avesse intorno persone capaci davvero di tutelarlo e di mettersi in condizioni di difendersi è verissimo,doveva avere la forza di cambiare tutto, nazionalità, staff, paese, io credo che Marco sia morto davvero solo, senza nessuno che sapesse o volesse aiutarlo a uscire da quel baratro.


certo . la "coscienza di massa" la fanno molto i media.
Ma noi italiani abbiamo una caratteristica tutta nostra. l'invidia.
Pantani è stato massacrato perchè in fondo non era tollerato. dalla stampa? Si , ma anche dalla piccolezza nostra. In Francia Virenque, molto più compromesso di Pantani col doping, e molto meno importante per il ciclismo mondiale, è stato molto più difeso. Da tutti.
L'immagine del ciclismo è minoritaria , da noi. I tifosi di ciclismo sono stati mortificati sempre da una stampa ruffiana. Ma ruffiana perchè la GRANDE MASSA chiedeva il sangue. L'abbiamo vissuto in tanti aspetti della vita del nostro paese.
Noi siamo così. Senza memoria storica ed in grado di digerire di tutto.
A Pantani ho sempre rimproverato una fragilità caratteriale troppo grande. Ma è restato solo. Dalle stelle alle stalle. Come siamo soliti fare noi. Con l'aiuto dei media. Ma non dobbiamo sfuggire alle nostre responsabilità.
Basso ha avuto solo la fortuna di non essere bravo come Pantani, carismatico come Pantani ed in una fase storica diversa. Marco ha pagato per tutti. Neanche Merckx, dopo Savona, fu mai attaccato come Pantani, eppure era un cannibale, era straniero, batteva gli italiani.....
volto pagina. non mi va di ripensare a quella situazione.
ciao.

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 09/11/2006 alle 23:30
Originariamente inviato da barrylyndon
ci sono due differenze sostanziali tra i due:1'basso non e' mai stato trovato fuori norma,anzi ha una cartella che non presta il fianco ad alcun sospetto,


Della cartella di Basso non sai nulla, per il semplice fatto che nessuno ha sparato o pubblicato valori, cosa che non fu fatta per Pantani, soprattutto all’epoca di Sydney 2000, quando si recitò un’altra pagina di quel linciaggio che tu non vuoi vedere per mero conformismo. Certo, i protagonisti stavano nelle stanze non certo linde del CONI e furono loro a passare, con tanto di preambolo-giudizio, certi dati ai megafoni dei media (da taluni medici dell’ente che scambiarono gastriti per qualcosa d’altro, resta solo la voglia di spedirli di nuovo sui banchi di scuola e la personale scelta di non farsi guardare da quei camici nemmeno un’unghia per paura… di sentirsi dire che si ha un tumore al cuore!). Quindi, se ti dicono che tutto di Basso è perfetto ed in regola, è ragionevole crederlo, ma non mi pare si possa gridare certezza, visto che si conosce il giudizio, ma non le risultanze. Ad ogni modo si tratta di un discorso che fa decisamente ridere, perché di nessuno si dovrebbe conoscere il numero di globuli rossi, il livello di ferritina o altre caz,zate che fanno parte del corredo da “ciao mama sono contento di essere arrivato uno” del mondo ciclistico e, purtroppo, di tanto suo osservatorio.
Per quanto riguarda quel 52%, bèh siamo alle solite. Ognuno è libero di pensarla come crede. Per quanto mi riguarda e per quello che può valere, non sono più l’idiota, da politico prima e dirigente sportivo poi, che credeva onesto o incapace di atti criminosi, il mondo dello sport. Anzi i paladini della legalità, sempre e comunque mi fanno ridere amaramente….Sono sicuro del 48% di Marco a Campiglio, come del mio nome anagrafico, anche perché, porca la miseria, a differenza dei più, qua dentro, il sottoscritto era dentro l’ambiente sportivo e ciclistico in particolare. Fortunatamente sono cresciuto, ed i complotti o l’uso distorto di un errore, a fini di biechi interessi, so che esistono e sono quasi comuni. Smettiamola di vivere nel mondo delle favole.
Ti ricordo che il delitto Mattei….divenne, appunto, delitto, dopo 35 anni, ed in tutto quel periodo, fu considerato un incidente aereo!

2,Basso non ha mai contestato apertamente il coni cosi' come ha fatto Pantani durante il famoso giro 99.ha guidato una rivolta contro il progetto della principale istituzione sportiva in modo aperto,prendendosi la responsabilita'di farsi portavoce di (quasi)tutto il gruppo.Non escludo che questo gesto sia stato determinante per per l'epilogo amaro di quel giro.


Pantani, si dimostrò generoso e coraggioso (è un difetto?) e si fece carico del movimento intero, a parte le burle dei mapeini, di fronte ad una campagna, applicata al solo ciclismo, che era un insulto sul piano sportivo per i suoi contenuti (basti citare che prevedeva un livello di ferritina per le cicliste, che mia moglie, tendenzialmente anemica, sarebbe stata fermata per “sospetto” di pratiche illecite), ed era di una parzialità sconfortante, al punto che se fossi stato presidente della FCI, avrei mandato pubblicamente a cac.are Petrucci e la sua corte!
Invece, l’uomo di Crema, col sogno di diventare parlamentare del suo partito grande solo numericamente, donò agli interessi del CONI l’intero movimento ciclistico e poi rilasciò un’intervista ad un giornale decaduto come l’Unità, dove sosteneva che il ciclismo andava fermato per tre anni!
Quel gesto di Marco pesò eccome, ma evidenziò un altro aspetto che in questo thread mi pare non sia venuto a galla: l’ambiente microscopico del pedale ed i molluschi e codardi corridori, si allinearono al vento, divenendo pilati decisivi nel linciaggio, checchè tu ne dica, di Pantani.
Basso ha dunque agito, ben consigliato, per i suoi interessi, ma quella di Marco non fu una colpa, anzi doveva essere un monito per ricreare le palle fra i corridori, invece, costoro, scelsero la strada dei bambini svanitelli della bottega dello sport.

Fin qua le responsabilita' che gravitano in ambito sportivo.ma sinceramente tutta questa spietata campagna anti pantani io non l'ho vista.Zomegnan ce l'aveva con la Ronchi e non con Marco,Cannavvo'ha difeso il suo giocattolo,come e' ovvio che sia,all' indomani del giro del 99,ma NON MI RISULTA CHE ABBIA MAI ESPRESSO NE' PERPLESSITA'PER LE SUE SUCCESSIVE PARTECIPAZIONI AI GIRI(ANZI ASPETTAVA QUANTO NOI LA SUA RESURREZIONE) NE' RANCORE NEI CONFRONTI DI MARCO.


Devo trattenermi, perché righe più ……non le avevo mai lette. Chi ti dice che Zomegnan non ce l’aveva con Pantani? Te lo ha detto lui? Che la Ronchi fosse negativa per Marco è vero, ma costei era legata in un modo o nell’altro a Pantani e non mi risulta che l’Angelo del “vapore rosa”, che fa genuflettere troppi nell’osservatorio ciclistico, telefonasse al Panta per staccarlo da quella donna. O meglio, non sono cose che si sono lette negli atti pubblici (articoli), o nelle interviste dello Zomegnan.
Ti posso assicurare che se c’erano due giornalisti….lasciamo perdere và. In quanto alle urla in difesa del Cannavò, ti commenti da solo e se non fosse perché quel personaggio mi sta animalescamente sugli zebedei, mi farei una risata fino a bloccare l’articolazione della mandibola. Il signore d’ogni dove, di cui tu sei difensore quasi paggio, aveva bisogno della partecipazione di Marco al Giro: l’auditel andava a ramengo e gli sponsor stavano zoppicando! Presto scoprirò se la Gazza pagò, come pare, per avere Marco al Giro 2000 e tutto ciò…. sarà come mettere…… la ciliegina su una torta che è di un’evidenza lapalissiana. Bello poi l’atteggiamento di questo scarso conoscitore di sport, arrivato al paradosso di divenire direttore, per anni, della principale testata sportiva italiana: prima crocefigge una persona chiamandola “Traditore” (maddeché accidenti!!!!) e poi si augura che resusciti proprio nel suo giocattolino bistrattato ed evaso da tutti i campioni stranieri, affinché potesse ridonargli interesse….. Vergogna a lui, ed un sonoro fischio a te, che con pia devozione, non vedi in quel soggetto penoso, l’evidenza. E poi, hai mai ascoltato il “signore d’ogni dove” nei panathlon? Bèh chiunque fra i presenti, ti potrebbe confermare che il grattapal.le del sottoscritto, continua a ribadire imperterrito, con tanto di definizione blasfema verso Marco, i contenuti di quel penoso e vergognoso articolo del 6 giugno 1999!

e visto che i giornali sono stati accusati,andate a vedervi il tuttosport del giorno dopo.Un giornale che si e' esposto.cavalcando proprio l'impervia onda del complotto.Quindi non e' storico dire che e' stato linciato dai mass media.
Peccato che non ho registrato i commenti sentiti per 2 anni consecutivi sul fedaia dEi tifosi.sentireste molta piu' cattiveria gratutita che non sugli articoli di Cannavo'.


Caspita che conoscenza del marketing e dei processi simpatetici! Da quando in qua le linee di tendenza, di idea o di azienda leader, le stabiliscono le piccole particelle?
Tuttosport, sta all’informazione, come la Terra a Giove. Guardati i suoi numeri. Gazzetta (con le firme di CannaZome), Repubblica (giornale che non userei per soffiarmi il naso, anche in assenza di fazzoletti o altri pezzi di carta, col trio palpa-pal.le Capodacqua, Coen e Travaglio d’intestino), Il Giornale (con “te lo raccomando” Cristiano Gatti), Corriere dello Sport (col “ma chi è” Sergio Rizzo) rappresentano il 60% dei “fogli” venduti quotidianamente. A questi aggiungiamoci poi quei giornali zonali satelliti in tutto ed il dado è tratto. So cosa pensava Marco e come subiva quel modo di narrarlo, soprattutto, la sconforto che provava nel vedere il suo indubbio talento azzerato dalla costruzione del feticcio di dopato per eccellenza. Una porcata che non augurerei neanche ad un topo di fogna e Dio solo sa, quanta voglia ho provato e provo, umanamente normale per quell’imperfezioni che possono fare vivo un uomo, di mollare qualche ceffone!
Tu urli la lancia di Tuttosport? Bèh c’è da ridere. E poi le TV…con Pantani presentato come simbolo del doping. Ma anche questo aspetto, secondo i revisionisti qui presenti, costituisce solo un fatto marginale….
Il pomeriggio di ieri, l’ho passato con la mamma di Marco e sono venuto ulteriormente a conoscenza di particolari agghiaccianti, o meglio ho messo assieme un puzzle denso di veleni, dove i media ed i singoli tristi figuri di questo mondaccio, la loro parte l’hanno recitata, eccome!
Non è storico dire che è stato linciato dai giornalisti? Hai ragione, infatti, Marco Pantani non è stato linciato, appunto, SOLO da loro, ma da tutte le forme del potere che si ha occasione di conoscere……E, come sempre, il potere ha bisogno di beccaccini….

Ad Antonello ricordo che poco importano le motivazioni che spingevano la Gazza: ciò che ha fatto tendenza ed acculturazione, sono le righe che si son lette. Non credo di esserle il solo a definirle "male", anzi! Invecchiando, ciò che si scriveva su quei "fogli rosa" che mi onoro di non comprare più dal mese di luglio ’99, è diventato uno stimolo per dimagrire ...vomitando. Come adesso!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 23:46
Originariamente inviato da janjanssen

Antonello, possiamo metterla come ci pare, ma per la "gente", Pantani è stato il prototipo del dopato. Anzi, del baro.


secondo me no: in quello che ho letto, che ho visto e nelle persone che ho frequentato non ho mai percepito un giudizio del genere.
Al massimo veniva accomunato a tutti gli altri ciclisti (questo nei giudizi della gente), ma francamente non c'è mai stato niente che mi abbia fatto pensare al prototipo del dopato.

Poi c'è stato chi ha voluto farsi pubblicità a buon mercato, ma chi ha seguito la vicenda con un minimo di attenzione sa bene dove finisce la buona fede e comincia la forzatura (non voglio dire mala fede).

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 23:55
Originariamente inviato da Donchisciotte

Capisco il piacere di dire cose che devono colpire anche se assurde , ma penso sinceramene che chi non ha visto il linciaggio mediatico di cui è stato oggetto Pantani o scherza a scopo provocatorio o è vissuto per lunghi anni sulla luna.


non scherzo a scopo provocatorio, non ero sulla luna, ed il linciaggio mediatico (da non confondere con quello giuridico) non l'ho visto: probabilmente guardo le cose con un'ottica diversa dalla tua, e non è detto che quella sbagliata debba per forza essere la mia.


Gatti? Chi, quello che pochi mesi dopo la morte scrisse su Tuttobici che, finalmente, la vita e il tempo si erano portati via le pantanate e nasceva l'era pulita della primavera di Praga di Cunego e Basso?


almeno su Cristiano Gatti siamo d'accordo


Ma mi semba anche di perdere veramente tempo a ripetere cose talmente evidenti e conosciute che non posso che pensare che dietro certi interventi ci sia solo spirito provocatorio al quale non vale la pena neanche dare tanto peso. Purtroppo cedo alle provocazioni, smetto con questa risposta, perché Marco proprio di umiliazione e persecuzione è morto.


insomma, chi non la pensa come te è un provocatore.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/11/2006 alle 23:58
Originariamente inviato da Donchisciotte

Jan, la gente pensa quasi sempre quello che i media fanno pensare.


eppure tu non pensi quello che secondo te i media hanno fatto pensare: cosa ti fa credere che gli altri siano diversi da te?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 00:20
Originariamente inviato da Morris
Ad Antonello ricordo che poco importano le motivazioni che spingevano la Gazza: ciò che ha fatto tendenza ed acculturazione, sono le righe che si son lette. Non credo di esserle il solo a definirle "male", anzi! Invecchiando, ciò che si scriveva su quei "fogli rosa" che mi onoro di non comprare più dal mese di luglio ’99, è diventato uno stimolo per dimagrire ...vomitando. Come adesso!


caro Morris, il comportamento tenuto dalla Gazzetta verso Pantani, è stato lo stesso che hanno sempre tenuto verso tutti coloro che hanno osato attaccare il Giro e le altre corse RCS, fin da quando c'era Torriani.
La rosea ha sempre difeso con le unghie e con i denti le proprie corse, anche quando avevano torto marcio (mi viene in mente Beccia alla Sanremo del 1986): allora che facciamo? parliamo di linciaggio mediatico per tutti coloro che sono stati attaccati per questi motivi?
Pantani non è stato certo una mosca bianca per quanto riguarda questo genere di comportamenti giornalistici, anzi si trova in buona e numerosa compagnia.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/11/2006 alle 08:17
Mi dispiace il tono acceso con cui Moris ha risposto.i miei non erano attacchi a Marco,anzi.pero' resto sulla mia linea.La stampa specialistica non ha perseguitato Pantani.Ma se Moris sa per certo che che l'ematocrito a Madonna di Campiglio era la 48% vuol dire che e' a conoscenza di molte cose che io ignoro.amen.
 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 10/11/2006 alle 08:29
a volte esiste chi non vuole vedere certe cose.....
 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 10/11/2006 alle 11:02
Originariamente inviato da Donchisciotte

Io non credo che il suo staff non credese in lui, credo che per alcuni si tratti di incapacità, per alri, magari di malafede, per altri ancora di spazio e potere conquistati, o di non volersi metter contro nessuno.
Il discorso sull'éntourage di Pantani è molto delicato e complesso in questo momento, spero che arrivi un giorno in cui si potrà fare esaurientemente.
IO vedo che Basso, trattato benissimo dalla stampa, ha fatto una diffida ai giornali, per Pantani sto ancora aspettando la prima querela.
Qualcosa non quadra.


E' proprio vero, Basso, dalla stampa viene trattato come un re, e non se ne capisce il perchè, non è colpevole? D'accordo, allora è innocente? No, non si può dire nè uno e nè l'altro perchè ancora tutti abbiamo dui dubbi sui comportamenti di Basso, invece la stampa lo tratta come se non fosse successo nulla, vittima di un'ingiustizia per De Zan da studio sport di ieri "Era ora che trovasse una squadra, d'altronde non c'era uno straccio di prova...", bisogno cominciare a trattare le questioni con equilibrio!!!

Io aspetto ancora da Basso delle spiegazioni ai tifosi di ciclismo che non hanno ancora chiare certe cose, e che lui, bravissimo con avvocati ecc ha spiegato alle istituzioni, ma che non ha spiegato ai tifosi che dovrebbero essere i più informati per capire se guardiamo uno sport oppure una commedia!!!

Beh in quanto a Marco è chiaro, che i giornalisti ci hanno messo del loro nella sua discesa agli inferi!

 

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Tifo per il fenomeno (Damiano Cunego)...
and i have a dream... Damiano in giallo a Paris!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 10/11/2006 alle 12:09
Originariamente inviato da janjanssen

Tutti dopati, di che vi stupite. Ecco il teorema.


Teorema che é ormai parte integrante della posizione ufficiale di cicloweb.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 10/11/2006 alle 16:45
-Il Panta è imparagonabile: un campione moderno ed eroico...uno che ha ricevuto un dono...e c'è là pure regalato...nelle sue imprese.

-Ullrich e basso tutalpiù sportivi costruiti.

Su basso ho gia espresso in altri thread quello che penso....!....sintetizzando : "uno che il movimento delle due ruote l'ha fatto scende proprio in basso".

Ullrich proprio non saprei...lo inquadro nella stessa casella di basso...ciclismo spaziale e particolarmente spinto verso lo snaturato.

 

[Modificato il 10/11/2006 alle 17:12 by itammb]

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Tutto dipende...!


 
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