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Autore: Oggetto: "Il codice diuretico"-"A Ginevra per contare"-"Siamo ancora in alto mare"-"Siamo tutti mafiosi"

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 03/11/2006 alle 14:14
http://www.cicloweb.it/art682.html

Lo so che sull'argomento è già aperto il thread sul doping ma è arrivato a 35 pagine e ha mille rivoli.
L'articolo di Marco Grassi in home page di questo sito merita un thread a parte,lo condivido totalmente e devo dire che sono cinque anni, da quando aprì il primo forum di Pantani, che sostengo quanto detto da Grassi oggi e da molti di Cicloweb in questi anni ( ovviamente a parte il DNA).
A parte qualche giornale come Bicisport che da anni segue una linea di rispetto dei ciclisti e di analisi del fatto che i ciclisti sono l'anello debole di una catena che hanno al collo ( doping e antidoping gestiti solo in funzione soldi e potere), tutto il resto del mondo del ciclismo ha aderito a questa finta campagna antidoping ed è partito con spirito di crociata al massacro di questo sport, di questi atleti ( che sono ragazzi che si giocano tutto) e dello spirito di giustizia e di civiltà.
Un morto vero c'è già scappato in questo gioco al massacro.
Se è possibile, troviamo un modo di appoggiare Bettini, Pozzato e Ingrilli ( di cui non so nulla ma ha dato un suggerimento giuridico valido, il ricorso all'Antitrust europeo e italiano e a qualsiasi giudice del lavoro contro il pro tour), troviamo il modo di far sentire che almeno una parte del pubblico ciclistico la verità e i miserevoli giochi che ci stanno spacciando per lotta al doping ( spacciatori di lenti, direbbe De André) li ha compresi.
Io sono scettica sulla forza di questa protesta ( vedremo a Ginevara il 10 novembre, da quanto dice il sito di Tuttobici) ma, dato che vedo un aumento del numero di persone che comincia a capire , penso si debba dare un contributo. In che modo non lo so ma quanto dice Grassi sui grandi Giri, i vincitori, il doping che prospera e le finte soluzioni come l'accorciamento dei GT, beh......... non facciamolo morire noi di questo forum.
A me del ciclismo, dopo il Panta, importa poco, ma della giustizia importa molto e in fondo considero questo impegno un dovere nei confronti di Marco e della sua memoria, ma chi ama ancora il ciclismo , prima di vederlo ridotto a niente, dovrebbe cominciare a chiedersi se può/possiamo fare qualcosa.
Anche solo per dire: vincerete voi ma non me l'avete data a bere ( poco consolatorio , lo so...... ma sono una vecchia comunista che , come il colonnello Aureliano Buendia , le rivoluzioni le ha perse tutte e non si illude troppo).

 

[Modificato il 06/01/2007 alle 15:09 by Monsieur 40%]

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

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IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

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  postato il 03/11/2006 alle 15:19
Ecco la notizia di cui parla Maria Rita:

*******

L'Uci chiama team manager e corridori al confronto

Nel braccio di ferro che si profila fra i gruppi sportivi e i corridori sul caso DNA, finalmente scende in campo anche l'UCI che ha chiamato le parti ad un confronto che si svolgerà il prossimo 10 novembre a Ginevra.
«L'iniziativa - si legge nel comunicato dell'UCI - permetterà alle parti di effettuare una riflessione comune sugli sviluppi dell'Operacion Puerto e sulle problematiche dell'eventuale adozione dei test del DNA per i corridori
L'Uci spera che questo incontro possa portare ad un consenso generale per le norme che dovranno essere adottate nel quadro della lotta al doping».

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2006 alle 15:29
Una sola parola sull'articolo di Marco:

"PERFETTO"

Ps: quando cominciamo con la battaglia?

 

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IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 03/11/2006 alle 15:30
Bettini è seguito anche da uno dei "lìder" spagnoli:

*******

Valverde también rechaza la prueba del ADN

3/11/2006 - Primero fue el campeón del mundo, Paolo Bettini; ahora ha sido el vencedor de la clasificación ProTour de 2006, Alejandro Valverde, quien se ha mostrado contrario a la toma de muestras del ADN a los ciclistas que piden los equipos del UCI ProTour.

El ciclista español, que disfuta de unas vacaciones en la isla caribeña de Curaçao, declaró a preguntas de medios locales: "Exigir las pruebas del ADN a los ciclistas sería una grave intromisión en la vida privada de los corredores. Si aceptamos esto, ¿cuál será el próximo paso? ¿Bajarnos los pantalones antes del comienzo de cada carrera? La lucha contra el dopaje es necesaria, pero las pruebas del ADN van demasiado lejos".

Las manifestaciones de rechazo de estos dos importantes representantes del colectivo ciclista vienen a contrarrestar la propuesta presentada hace una semana en París por el presidente de la Asociación de Grupos Ciclistas Profesionales, Patrick Lefévère, en el sentido de condicionar la contratación de los ciclistas en los equipos ProTour a la donación de la citada muestra de ADN.

(fonte: todociclismo.com)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2006 alle 15:31
bah causa problemi familiari e studio non ho più seguito lo sviluppo dei fatti mi pare però che la presa di posizione dei corridori(Pereiro,Bettini e Pozzato...) ed il suggerimento del giudice possano costituire una buona base di partenza...ora bisogna rimboccarsi le maniche e mai come ora pedalare.

PS la reazione dei corridori è arrivata a stagione finita casualmente o no secondo voi?
PS II nessuna malizia nella domanda eh..

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 03/11/2006 alle 15:44
Aspetto le reazioni degli altri prima di dire la mia, mi aspettavo quest'articolo di Grassi.
solo una cosa: Mi sembra che la linea Redazionale di Cicloweb sia diventata ufficilamente la difesa a spada tratta dei ciclisti e l'accusa senza mezzi termini delle organizzazioni che gestiscono il ciclismo professionistico in generale e il Protour in particolare. Mi sembra però che le analisi fatte dall'Admin non abbiano molte prove a loro sostegno se non un'interpretazione dei fatti accaduti che ha sicuramentte un suo fondamento, ma che non rappresenta l'unico scenario possibile.
Come mi è stato giustamente osservato in riferimento ad un mio post, "abandoniamo le certezze"

 
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  postato il 03/11/2006 alle 15:49
Originariamente inviato da zon

[...]Mi sembra però che le analisi fatte dall'Admin non abbiano molte prove a loro sostegno se non un'interpretazione dei fatti accaduti che ha sicuramentte un suo fondamento, ma che non rappresenta l'unico scenario possibile.
Come mi è stato giustamente osservato in riferimento ad un mio post, "abandoniamo le certezze"


Dall'articolo in home-page: "[...]E ci immaginiamo uno scenario fantascientifico. Leggete un po' (i dialoghi sono inventati, lo sottolineiamo a scanso di equivoci):[...]".

Lo avevamo sottolineato, proprio "a scanso di equivoci"...

P.S.: La tua puoi dirla benissimo senza attendere gli altri. Non siamo in un'arena, né in un ring...

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 03/11/2006 alle 15:51
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da zon

[...]Mi sembra però che le analisi fatte dall'Admin non abbiano molte prove a loro sostegno se non un'interpretazione dei fatti accaduti che ha sicuramentte un suo fondamento, ma che non rappresenta l'unico scenario possibile.
Come mi è stato giustamente osservato in riferimento ad un mio post, "abandoniamo le certezze"


Dall'articolo in home-page: "[...]E ci immaginiamo uno scenario fantascientifico. Leggete un po' (i dialoghi sono inventati, lo sottolineiamo a scanso di equivoci):[...]".

Lo avevamo sottolineato, proprio "a scanso di equivoci"...


nessun equivoco monsieur, ho letto bene l'articolo, non mi riferivo a quella parte.
in risposta al P.S.,, forse dovrei modificare il precedente messaggio visto che poi in parte la mia l'ho detta. Diciamo che sono curioso di vedere le reazioni degli altri forumisti, magari per prendere qualche spunto per dei confronti.

Vorrei poi chiarire, già che ci sono, un altro aspetto del mio -frammentario- pensiero: Se immaginiamo uno scenario diverso, in cui fossero proprio i corridori più importanti a voler mantenere un sistema in cui il doping è diffuso, questo non cambierebbe di una virgola la stima che ho di campioni come Basso e Bettini, per dirne due tra molti, sia come atleti sia come uomini. E questo perché se il doping è così diffuso e generalizzato come credo, rappresenta non un elemento differenziale per alcuni corridori, ma una condizione necessaria per poter competere a cui i corridori ricorrono LORO MALGRADO.
ciao

 

[Modificato il 03/11/2006 alle 16:02 by zon]


 
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  postato il 03/11/2006 alle 15:53
Originariamente inviato da zon

nessun equivoco monsieur, ho letto bene l'articolo, non mi riferivo a quella parte.


Perfetto. Per il bene della discussione, ci puoi dire a quale parte ti riferisci?

 

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  postato il 03/11/2006 alle 16:10
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da zon

nessun equivoco monsieur, ho letto bene l'articolo, non mi riferivo a quella parte.


Perfetto. Per il bene della discussione, ci puoi dire a quale parte ti riferisci?


per esempio a:

"Di che stiamo parlando, allora? Di un'ennesima, raffinata operazione di maquillage. Ogni tanto l'Uci (coi suoi sodali gruppi sportivi del Pro Tour) ha bisogno di rifarsi il trucco, perché si capisce che il doping continua a prosperare sotto la sua benevola ombra, e allora bisogna gettare un po' di fumo negli occhi degli spettatori. E oggi come oggi, cosa c'è di meglio del test del dna? "Porca miseria, nel ciclismo sono proprio all'avanguardia, prendono pure il dna a quei drogati dei corridori!". E l'Unione Internazionale, senza di fatto aver approntato nulla di concreto per limitare il fenomeno, vince un altro game nella partita dell'immagine"

Come ho scritto sopra, non voglio dire che questo stralcio sia privo di fondamento, anzi. Dico solo che è uno scenario verosimile, ma non l'unico possibile.


 
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  postato il 03/11/2006 alle 16:18
Originariamente inviato da zon

per esempio a:

"Di che stiamo parlando, allora? Di un'ennesima, raffinata operazione di maquillage. Ogni tanto l'Uci (coi suoi sodali gruppi sportivi del Pro Tour) ha bisogno di rifarsi il trucco, perché si capisce che il doping continua a prosperare sotto la sua benevola ombra, e allora bisogna gettare un po' di fumo negli occhi degli spettatori. E oggi come oggi, cosa c'è di meglio del test del dna? "Porca miseria, nel ciclismo sono proprio all'avanguardia, prendono pure il dna a quei drogati dei corridori!". E l'Unione Internazionale, senza di fatto aver approntato nulla di concreto per limitare il fenomeno, vince un altro game nella partita dell'immagine"

Come ho scritto sopra, non voglio dire che questo stralcio sia privo di fondamento, anzi. Dico solo che è uno scenario verosimile, ma non l'unico possibile.


Quali altri sono gli scenari possibili, visto che ieri (o ieri l'altro, non ricordo) t'ho spiegato come avverrebbe un confronto del DNA?

1) si deve dimostrare - lo deve fare la magistratura - che quel sangue sia stato trattato (se il sangue è "puro", chiunque sia il proprietario può dire di averlo donato per farsi un'autoemotrasfusione a carriera finita [che non è reato], e credo sarebbe indimostrabile il contrario);
2) la magistratura deve dare una presunta paternità a tutte le sacche;
3) la magistratura dispone che agli atleti (come testimoni o coinvolti, dipende dagli Stati) venga prelevato il DNA;
4) il DNA dell'atleta viene confrontato con le sacche di cui è presunta la paternità.

Come vedi, il database genetico non serve a nulla, perché non è l'UCI che decide il confronto, bensì la giustizia ordinaria.
Dov'è la lotta "concreta" al doping da parte dell'UCI?

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 03/11/2006 alle 16:50
Mario ribattere alla tua ultima analisi (che non fa una piega) è piuttosto complesso, organiizo le idee e lo farò più tardi.

Intanto però faccio un'altra osservazione. Nei vostri interventi citate (e locate) la presa di posizione di Bettini in merito alla questione . Ma se andiamo a rileggerle quello che ha detto Paolo - o quantomeno quello che riportava la Gazzetta,

"Il test del DNA per un ciclista è assuro, così come l'idea di escludere i corridori dai ProTour soltanto perché sono sotto indagine; allora lo stesso dovrebbe essere fatto per i manager, i direttori sportivi, allenatori e dottori che hanno gli stessi problemi. E porre il test del DNA come obbligatorio è ancora di più inaccettabile! Lo fanno soltanto ai serial killer; probabilmente chi ha avuto questa idea guarda troppa televisione. Dal 1997 noi abbiamo dato la disponibilità per il test del sangue, ma adesso si sta parlando di violare i nostri diritti personali.
Certo, se qualcuno richiedesse esplicitamente il test del DNA per accertare la propria innocenza, e lo facesse, tanto di cappello."


mi sembra che questa considerazione non sia in linea con i vostri articoli, in particolare se si confronta a:

E Ivan non deve, e sottolineiamo tre volte, NON DEVE, NON DEVE, NON DEVE dare il suo dna a questi sciacalli.



 
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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 03/11/2006 alle 16:54
Non sono un medico e non sono esperto di queste cose ma mi chiedo, a che serve l'esame del DNA per controllare se un corridore ha assunto GH?
Magari facendo la mappatura dei geni del corridore ne individueranno uno che lo spinge a doparsi???
Da quanto ho sentito poi i test del DNA non è che siano poi così economici quindi dubito che l'Uci, la cui unica preoccupazione è quella di dilatare gli utili, vada ad investire tanti quattrini e, se proprio vuole farlo, non sarebbe più opportuno spendere questi soldi per dei controlli più seri ed utili di quello del DNA?

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 03/11/2006 alle 16:59
*Premesso :

...I corridori soprattutto quelli al vertici il dente da latte l'hanno tolto da tempo....a 28-30 anni (corridore di vertice) nn sei più un ragazzo...sei un uomo....

...considerando che una parte...di questi (purtroppo pochi) nn vivono alla giornata...

...considerando che se giochi in un sistema sporco...inevitabbbbbilmente TI SPORCHI.

*Presso chè :

Il recupero lo si allena con l'Epu...e che la forza la si allena con il GH...a livelli da classica o da grande giro.

...considerando il giusto e ormai generale dubbio del se vinci chi sa la farmacia che tieni a casa.

Cosa dobbiamo fare !?

Certo il corridore è l'anello più debbole....verissimo...però in tutte e due i sensi, quello al vertice....pura vittima invece il comprimari0 che poveraccio nemmeno la sicurezza per il domani.

Bisogna essere dummy fan per nn capire che dopo 3 passi alpini e con 2 settimane di corsa...se sei un uomo sicuramente l'indomani nn vai....i
corridori al vertice ,conclamati e non ad oggi, ci hanno abbituato al contrario....come....lo sappiamo tutti.

Bisogna inventarsi qualcosa...un nuovo controllo...il DNA..che di per sè in nulla può aiutare nel rilevare EPU e GH...allora...

...NULLA.

Chiaro perchè il doping lo si batte nn con le analisi ma nella testa delle persone...l'anello debbbbboole, il corridore.

Vittima e carnefice...!

Insomma vieni beccato...meriti la squalifica a vita....quando le analisi sono positive...!...in ultima analisi al 50% chi rischia paga.






 

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Tutto dipende...!


 
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  postato il 03/11/2006 alle 17:13
Originariamente inviato da zon

Intanto però faccio un'altra osservazione. Nei vostri interventi citate (e locate) la presa di posizione di Bettini in merito alla questione . Ma se andiamo a rileggerle quello che ha detto Paolo - o quantomeno quello che riportava la Gazzetta,


Sai Zon, Bettini è comunque un corridore (è comprensibile non sia ferratissimo su leggi e regolamenti, anche perché non è rappresentante di categoria); evidentemente il giornalista gli ha posto la domanda sulle sue considerazioni in merito alla decisione di Lefevere e soci, con l'UCI, di sottoporre i corridori a test del DNA, ed ha risposto (anche perché era all'interno di una pista, non so se pre o post gara) un po' di getto.

"Lo fanno soltanto ai serial killer;"


Questa è un'inesattezza. Lo si fa in casi di omicidio (anche singolo, non bisogna chiamarsi Jack e vivere a Londra), ma anche in casi particolari come quello della lotta al doping; lo abbiamo scoperto grazie a Donchisciotte, che ha a che fare con la legge ed ha esperienza e competenza nel campo. Sia da "implicato", sia da "testimone", all'atleta può essere richiesta la comparazione del proprio DNA con quello delle sacche ritrovate (le prassi le sappiamo già).

"Certo, se qualcuno richiedesse esplicitamente il test del DNA per accertare la propria innocenza, e lo facesse, tanto di cappello."


Anche qui Paolino si accoda un po' al sentito dire, magari pensando che se un corridore lo richiedesse, un giudice potrebbe consentire la comparazione del DNA con eventuali sacche: sappiamo che non è così, e questa (come l'altra) frase di Bettini è da contestualizzare, insomma.

Ciao!

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 03/11/2006 alle 17:58
Se dobbiamo abbandonare le certezze, Zon,allora dobbiamo dire che in base a UNA NON CERTEZZA ci sono corridori che non hanno potuto correre il Tour, cioè esercitare il proprio lavoro ( che ha una durata piuttosto breve e metà anno conta molto), così tanto per gradire, perché qualcuno aveva bisogno di lasciarli a casa e fare il proprio gioco.
In base a UNA NON CERTEZZA , per esempio, Pantani è stato squalificato per la siringa di Montecatini ( l'esame del DNA non si è mai fatto né mai si farà, né sarebbe servito che Marco mettesse a diposizione il suo ,visto che quello sui residui organici della siringa è stato negato dal PM e rimandato al dibattimento, dibattimento che ancora si attende).
In base a UNA NON CERTEZZA Zanette è stato sputtanato dopo la mote, visto che si dava per certo che fosse morto per doping ( smentito dall'autopsia).
Direi che ci sono NON CERTEZZE che hanno provocato già danni.
E' normale che ci si chieda a che gioco si stia giocando.
Visti i fatti, la fuga di notizie pilotata ad arte prima del Tour,a me pare che quanto dice Grassi sia attendibile ( del resto è anche quanto sostiene, per alcuni versi, anche Bicisport, cioè qualche dubbio lo si ha in parecchi).
Che non si possa disputare un grande giro senza epo mi sembra una scemenza, fino ai primi anni 80 ( c'era l'autoemotrasfusione), tutti disputavano le grandi corse a tappe senza epo e le finivano, le vincevano e fino a qualche decennio fa faticavano anche di più perché le strade erano sterrate e dovevano portarsi pure il copertone addosso.
Certo, quando l'epo è diventata di massa o lasci il ciclismo o ti adegui, mica puoi lasciare agli altri un vantaggio del genere.
Su Bettini: per come è stata presentata la cosa, sembrava che bastava che Basso presentasse il suo DNA e la cosa era risolta, non è così ma Bettini può pure non saperlo.
Vorrei fare una domanda ai medici del forum: attraverso il DNA si può conoscere una predsposizione, per esempio, a certe malattie?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2006 alle 18:17
Vorrei fare una domanda ai medici del forum: attraverso il DNA si può conoscere una predsposizione, per esempio, a certe malattie?

predisposizione a cete malattie... si si può, ma è un'analisi divesa dal normale test. ovvio che riguarda certe malattie e non tutte. la mappa genica dell'uomo è nota e quindi le malattie genetiche sono conosciute anche nel loro deficit sequenziale. come gli oncogèni.
ciao.

 

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  postato il 03/11/2006 alle 18:28
Lo metto sia qui che nell'altro:

*********

IL 5 NOVEMBRE 2006 MICHELE SCARPONI SI SPOSA; CI TIENE A FARVI AVERE UN PAIO DI PENSIERI IN QUESTA SPECIALE OCCASIONE, DOPO UN PERIODO NON FELICISSIMO, CON L’ IMPEGNO DI APPROFONDIRE, AL RIENTRO DALLA LUNA DI MIELE, SOPRATTUTTO IL TEMA OPERACION PUERTO.

«Proprio pochi giorni prima del mio matrimonio è giunta la notizia dell’ archiviazione da parte della Federazione Ciclistica Spagnola, presso la quale sono tesserato, dei ventilati procedimenti disciplinari legati alla indagine della Guardia Civil sul doping in Spagna, la cosiddetta “Operacion Puerto”.

La cosa mi rende, ovviamente, felice, ma resta la triste sensazione di non poter cancellare l’ ombra del sospetto generato nell’opinione pubblica dalla diffusione in stile scandalistico di simili notizie. In tal senso sto anche valutando l’ ipotesi di sottopormi alla prova del DNA, pur se mi viene da più parti descritta di difficile fattibilità.
Per farvi capire, mi sento come se fossi in gruppo, con una “gamba stratosferica”, pronto a scattare alla prima salita, mentre dall’ auricolare mi arriva l’ ordine di mantenere la calma!

Nonostante questo travaglio, domenica 5 novembre inizio una nuova grande avventura: mi sposo con Anna Tommasi, 29 anni, veneta di Conegliano (TV), grande appassionata di ciclismo, segno zodiacale Cancro, bionda, occhi azzurri…bella…e soprattutto paziente! Ci siamo conosciuti durante il mio primo Giro d’ Italia nel 2002 e conviviamo già da oltre un anno, per cui abbiamo sperimentato con successo la quotidianità casalinga. Non basterà una “Operation Puerto” qualunque a rovinarmi questo importante momento, che voglio assaporarmi pienamente e serenamente con le persone che mi sono vicine.
Andremo in viaggio di nozze per due settimane in una località esotica e al mio ritorno vorrei fare “due chiacchiere” un po’ più approfondite con voi sul tema più di attualità, magari con l’ aggiunta di ulteriori chiarimenti e novità riguardanti il mercato, ok?

Un ciao da Michele!»

(fonte: Comunicato Stampa Sportfixing.com)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2006 alle 18:47
E tanti auguri a Michele.

 

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  postato il 03/11/2006 alle 20:18
Con questo articolo Grassi riesce, magistralmente, a mettere insieme tutti i pezzi di questo "strano" puzzle che è stato il 2006 ciclistico.
Bravo!
Credo che il neanche tanto ipotetico "dialogo" riportato possa anche realmente essersi svolto, tanto è calzante con ciò che è accaduto (O.P.) e ciò che (speriamo non) accadrà (il prelievo del DNA): e il tutto con l'obiettivo di colpire i "rivoluzionari", i Grandi Giri che proprio non ci stanno a sottostare agli obbrobri UCI.

Ho tentato di seguire l'intera vicenda 2006, a partire da O.P. fino ai giorni nostri, con il medesimo punto di vista, cioè quello dell'Operazione Pilotata (magari l'acronimo ha anche questo significato) in modo complottistico, e in particolare il definitivo allarme mi era suonato quel sabato pomeriggio in cui io, Mario e Barry Lindon abbiamo discusso di quella sibillina frase di Pat McQuaid sul caldeggiamento dei conivolti OP fuori dal Pro-Tour. Finalmente le supposizioni su cui ci siamo scervellati per mesi acquistano la qualifica di quasi certezza, a questo punto e con tutti questi elementi in mano.

Adesso ci vuole una decisa e definitiva presa di posizione da parte dei corridori. A questa presa di posizione, sempre sperando che avvenga, occorrerà il massimo supporto. Vediamo tutti che il bello di cicloweb è che rompe le balle incessantemente, le abbiamo rotte inviando le mail dopo le dichiarazioni scandalo di Adorni, teniamoci pronte a romperle nei prossimi mesi.

ancora i complimenti a Marco Grassi.

 

[Modificato il 03/11/2006 alle 20:38 by Carrefour de l arbre]


 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 03/11/2006 alle 21:47
Davvero perfetto, Admin!! Un esempio di capacità di sintesi, la situazione è quella. Ha ragione Donchisciotte, bisogna darsi da fare per sostenere i corridori, ora che finalmente alzano la testa non deve mancare loro l'appoggio, anche il nostro.

 

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Ovunque. (nino58)

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Verità e giustizia per Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/11/2006 alle 23:06
bravo admin, come sempre più di sempre.
magari alcuni scenari sono azzardati, ma comunque verosimili
il succo è quello descritto da admin.

vicino ai corridori, belli e brutti, sporchi e cattivi alcuni, vittime altri, dobbiamo però esserci noi appassionati, ci devono essere i media, la gazza , l' equipe, i giornali del settore.
devono denunciare il doping, come fanno, ma devono soprattutto far crollare questi dirigenti perniciosi.
questi dirigenti che rendono le licenze a manolo saiz e perseguitano basso, i lefervere che sono mischiati da anni con corridori immersi nel pot belge fino alla gola e ora fanno le mammolette.

bravo admin, hai tutta la mia ammirazione.
parli chiaro e senza ipocrisia (vedi il passo su PDL e liquigas....).
mi piacerebbe tanto che sulle nostre riviste, sui nostri giornali scrivesse altra gente come te.
c'è bisogno che si formi un opinione, una consapevolezza.
su ciclowb c'è.

speriamo che i corridori leggano e capiscano
speriamo che moser se ne vada a casa , insieme a colombo, e ci resti.

ci vuole un campana, un bosman.

dai paolino, dai ivan, dai tutti, belli e brutti...

mesty

ps: un saluto ai vecchi amici, vi leggo sempre, ma ho perso la voglia e l' ispirazione per scrivere...

 
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  postato il 04/11/2006 alle 08:44
Mesty hai detto il nome giusto: ci vuole un Bosman, uno che faccia crollare tutto. E secondo me Bettini ha il carisma di 10 Bosman.

 

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  postato il 04/11/2006 alle 10:08
Domanda:
UCI è un direttissimo che segue la direzione impartita da Verbry e Patty?
Se sì, basterà togliere di mezzo il duo, come facciamo?

Poi bisognerà mettere qualcun'altro al loro posto.
Io candiderei Marco Grassi!!!

GRASSI FOR PRESIDENT

 

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Michela
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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 04/11/2006 alle 11:12
Originariamente inviato da miky70

Domanda:
UCI è un direttissimo che segue la direzione impartita da Verbry e Patty?


secondo me il problema, più che Verbruggen e McQuaid (che hanno comunque delle belle fette di responsabilità), è proprio la direzione del direttissimo, che punta dritto ai soldi senza fermarsi alle altre stazioni.
E Verbruggen e McQuaid sono solo strumenti per arrivare a destinazione: rimossi loro, ci saranno altri manager, ancora più cinici, avidi e ignoranti (ciclisticamente parlando).

 
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  postato il 04/11/2006 alle 11:18
Originariamente inviato da Laura Idril

Mesty hai detto il nome giusto: ci vuole un Bosman, uno che faccia crollare tutto. E secondo me Bettini ha il carisma di 10 Bosman.


e che c'entra il carisma?
Bosman era uno sconosciuto che individuò alcuni punti deboli delle regole del calcio, in contrasto con le norme europee, e grazie al suo avvocato fece eliminare alcuni capisaldi su cui il sistema calcio si era retto per decenni.

Come carisma Bosman era meno di zero.

 
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  postato il 04/11/2006 alle 12:32
Mi sono appena letto l'articolo in Homepage e mi sono posto una domanda che vorrei girare agli esperti in giurisprudenza persenti in questo furum: ma l'obbligo per un ciclista di dare il proprio DNA al proprio gruppo sportivo o ppure all'UCI come si concilia con la normativa sul rispetto della privacy?

 
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  postato il 04/11/2006 alle 13:25
Penso che concili se si da il consenso, purchè i dati non vengano divulgati. Ciò che è scorretto è che qui il consenso diventa obbligatorio se si vuol partecipare al Pro-Tour. Almeno credo di aver capito questo.

 

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  postato il 04/11/2006 alle 13:33
Laura non concilia nulla.
E' illegale e contro le leggi (sia penali che del lavoro che della Privacy) Europee e di tutti i singoli stati.
Il codice del DNA non si può assolutamente chiedere come condizione (conditio sine qua non) per lavorare.
Se i corridori accettano sono dei testicoli.
Comunque ne basta uno che non ha nulla da perdere (anche un non ciclista per intenderci) e fa ricorso e si blocca tutto.
In parole povere "E' ILLEGALE" chiedere il DNA se non in casi ben definiti e rigardanti solo ed esclusivamente cause e/o cose penali.

 

[Modificato il 04/11/2006 alle 13:35 by stress]

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Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 04/11/2006 alle 13:37
Stress abbiamo detto la stessa cosa... Io ho detto che un ciclista PUO' dare il consenso, non ho detto che fa bene a darlo. Slegar parlava espressamente della privacy.
Metterlo come imposto invece è contro la privacy.

 

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  postato il 04/11/2006 alle 13:44
Laura forse mi sono spiegato male.
Anche dando il consenso è illegale.
Non è previsto in nessuna nazione che per lavorare si debba dare (volontariamente o no) il DNA per lavorare.

 

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  postato il 04/11/2006 alle 14:52
04/11/2006 Fanini-Ivanov: ecco il primo "contratto al DNA"

Lo aveva anticipato nei giorni scorsi Cristian Fanini: la campagna acquisti 2007 di Amore & Vita – McDonald’s sarebbe stata a dir poco piena di sorprese, fatta esplicitamente per cancellare l’insoddisfacente stagione agonistica 2006. E dalle parole si è passati ai fatti: dopo la certezza Kairelis che ha appena rinnovato il contratto, il team ha messo a segno un nuovo importantissimo colpo di mercato, forse il migliore degli ultimi anni. Arriva infatti a vestire i colori di Amore & Vita – McDonald’s un atleta di grandissimo spessore, nonché esperienza e classe, un uomo vincente che sarà, al pari del campione lituano Kairelis, il punto di forza della nuova formazione per la stagione 2007. Si tratta di Ruslan Ivanov.
“Sarà un vero e proprio rilancio – spiega patron Ivano Fanini – come nostra abitudine e politica faremo di tutto per riportare questo campione tra i big del ciclismo. Ma stavolta con una particolarità in più: Ivanov è il primo corridore al mondo che ieri sera ha firmato un contratto con una clausola che lo obbliga a sottoporsi al test del DNA in qualsiasi momento gli venga richiesto dalla società. L’atleta si è dimostrato subito disponibile a farlo senza esitazione a prova della sua grande serietà e trasparenza. Spero che il suo esempio serva al resto degli atleti che nel 2007 correranno con noi, visto che se vorranno indossare la nostra maglia dovranno accettare questa clausola. Ruslan ha già dato moltissimo, come dimostrano le sue bellissime vittorie, ma sono sicuro che il meglio dove ancora arrivare. L’ho visto concentrato e determinato a tornare più forte di prima. Ha dentro la giusta cattiveria per dimostrare a tutti quelli che lo avevano dimenticato dopo ‘l’affare Sony - Ericsson’ che hanno commesso un grande errore. Sono certo che quest’anno ci farà divertire e ci regalerà incredibili soddisfazioni. Inoltre, sono convinto che sarà un personaggio importante per il reality show che stiamo progettando” conclude Fanini.
Russo di origine ma naturalizzato moldavo, il 32enne Ivanov è oggi italiano d’adozione visto che è sposato con una italiana, Guenda, con cui da 10 anni vive in provincia di Brescia con le figlie Alexandra di 3 anni e Katerina di 8. E’ un corridore completo, vincente come dimostrano le 20 vittorie in carriera da professionista. Tra esse spiccano 4 tappe e la classifica finale della Settimana Ciclistica Coppi e Bartali, il Giro di Toscana, il Brixia Tour ed alcuni campionati nazionali su strada. Rimarrà nella memoria di tutti gli sportivi la sua vittoria nell’ultima tappa del Coppi e Bartali 2003 quando sul traguardo di Castellarano batte in volata Marco Pantani, in quello che purtroppo sarebbe stato per il compianto Pirata l’ultimo podio della sua vita.
Ivanov è arrivato in Italia nel ’97 nella categoria dilettanti, dov’era diretto dall’ex campione Pierino Gavazzi che ritroverà proprio sull’ammiraglia di Amore & Vita – McDonald’s. Passato professionista alla Brescialat, ha poi trascorso i suoi otto anni da professionista tra Liquigas, Amica Chips, Alessio (team nel quale ha ottenuto i successi più importanti) e Domina Vacanze.
Ed è stato proprio durante ultimi mesi trascorsi nel team di Gian Luigi Stanga che per Ivanov sono iniziate le disavventure e di conseguenza i momenti peggiori: “alla Domina ero tranquillo – racconta Ivanov – mi avevano assicurato un posto in squadra, a fine stagione tuttavia è subentrato l’affare Milram è non c’è stato più spazio per me. Io comunque avevo un accordo verbale con Gian Carlo Ferretti e la nuova Sony – Ericsson, quindi ritenevo di essere soddisfatto. Poi, come tutti sapete, è successo il disastro e ad inizio 2006 mi sono ritrovato a piedi. Ero stufo di questo ambiente, soprattutto deluso da ciò che mi era accaduto – aggiunge Ivanov – quindi non ho cercato altre squadre ed ho deciso di cambiare strada, iniziando a correre con la mountain bike nel Team Scott Usa (col quale ha corso in questo finale di stagione anche Gilberto Simoni, ndr) dove ho vinto quattro gare, tra cui la Rampi Tour che nel mountain bike è una gara paragonabile per durezza e prestigio al Giro d’Italia. Tuttavia, non ho mai abbandonato il sogno di tornare nel mondo del professionismo, ho corso perfino la prova a cronometro del Campionato del Mondo di Salisburgo e nonostante mi fossi preparato per soltanto sette giorni - questo è il preavviso che mi aveva dato la mia nazionale - sono arrivato 35°. Sono sempre stato determinato a ritornare più forte di prima e adesso grazie ad Ivano e Cristian Fanini che sono stati gli unici ad avere creduto in me, posso giocarmi questa chance di riscatto. Li ringrazio molto e sono sicuro che non li deluderò. Poi qui troverò un ambiente perfetto per me, un team di ottimo livello ed una grande famiglia, ci sarà Pierino Gavazzi che è stato il mio primo diesse e ciclisticamente mi conosce forse più di chiunque altro e ci sarà Roberto Pelliconi, una persona che ho sempre ammirato e reputato come uno dei migliori tecnici italiani. Adesso non vedo l’ora di salire in bici e dimostrare con i fatti chi è veramente Ruslan Ivanov».

Fonte: tuttobiciweb.com

 
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  postato il 04/11/2006 alle 15:46
Originariamente dichiarato da Fanini

04/11/2006 Fanini-Ivanov: ecco il primo "contratto al DNA"

[...]Ma stavolta con una particolarità in più: Ivanov è il primo corridore al mondo che ieri sera ha firmato un contratto con una clausola che lo obbliga a sottoporsi al test del DNA in qualsiasi momento gli venga richiesto dalla società. L’atleta si è dimostrato subito disponibile a farlo senza esitazione a prova della sua grande serietà e trasparenza.[...]

Fonte: tuttobiciweb.com


Non ci facciamo confondere. È l'ennesimo specchio per le allodole. Perché la società dovrebbe richiedergli il DNA? Perché c'è la possibilità che Fanini trovi delle sacche di sangue incustodite durante i ritiri? O perché c'è la possibilità di una nuova O.P., magari in un altro Paese? Beh, torno a ripetere che le squadre, e l'UCI, col test del DNA di un corridore ci fa veramente poco, perché è soltanto la magistratura che può disporre il confronto con eventuali sacche ritrovate e né l'UCI né il CIO può e potrà irrompere dentro lo studio di un Fuentes qualsiasi: dovrà sempre - se lo sa - denunciare il reato agli organi competenti.

Fumo negli occhi, quindi.
È soltanto fumo negli occhi.

 

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  postato il 04/11/2006 alle 18:12
Malesani: «Amo il ciclismo sport troppo bistrattato»

Dall’intervista ad Alberto Malesani, ex tecnico di Chievo, Parma, Fiorentina, Verona, Modena e Panathinaikos firmata da Alberto Costa sul Corriere della sera di oggi.

Quali sono gli ingredienti delle sue vacanze senza pallone?
«Tanto sport, famiglia e amici».

Quale sport?
«Prevalentemente bicicletta».

Allora Guidolin fa tendenza.
«Da generazioni la bici appartiene alla cultura della mia famiglia. Adesso però mi sembra diventata un po’ una moda».

Quali sono gli idoli del Malsani ciclista?
«Gimondi. E poi Francesco Moser. Ma soprattutto Gimondi».

Bello sport il ciclismo, ma devastato dal doping.
«Il ciclismo è bistrattato. Ai ciclisti si chiede più di quello che possono dare. I corridori sono vittime del business».

Business?
«Sì, il business delle case farmaceutiche. Con la prospettiva dei guadagni, ti promettono di andare più forte… Se negli altri sport ci fossero i controlli che si fanno nel ciclismo, ne vedremmo delle belle».

Anche nel calcio?
«Scriva quello che ho detto».

(fonte: tuttobiciweb.com)

 

[Modificato il 04/11/2006 alle 18:18 by Monsieur 40%]

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  postato il 04/11/2006 alle 18:16
L'ottimismo di Adorni, la preoccupazione di Di Rocco

La prova di Coppa del Mondo che si è disputata a Treviso è stata l’occasione per un incontro informale fra alcuni dei protagonisti del dibattito che sta scuotendo in queste settimane il mondo del ciclismo.
Vittorio Adorni, presidente del CUPT, non nasconde la sua preoccupazione ma nemmeno il suo ottimismo: «Confido nel buon sesno di tutte le componenti e penso che ci sia la possibilità di trovare una soluzione adeguata. Penso che, per quanto riguarda il ProTour, sarà sufficiente guardarsi negli occhi e usare il buon senso. Il DNA? L’importante è che se ne parli, dimostrando che il ciclismo non sta a guardare e ha voglia di risolvere i suoi problemi. Soffriamo ma vogliamo andare avanti. Il 10 novembre a Ginevra ne discuteremo insieme. Adottando l’esame del DNA si rischia di entrare nei Tribunali? Lo ripeto, parliamone».
Decisamente più preoccupato il presidente federale Renato Di Rocco: «Io credo che il ciclismo abbia già leggi molto rigorose, sarebbe sufficiente applicarle per rendere tutto molto più semplice. Certo, sono molto preoccupato e credo che sia importante non uscire dai confini, non esagerare, altrimenti il rischio è quello di ottenere un effetto non volouto».
Anche Silvio Martinello, ex professionista e oggi dirigente federale, non nasconde la sua grande preoccupazione per il momento che sta vivendo il ciclismo. «Credo che in questo momento sia molto importante la presa di posizione assunta dai corridori. Non sono un avvocato, ma nonostante questo è facile capire come l’esame del DNA potrebbe aprire la strada a numerosi probemi. Potremmo accettarlo se lo chiedesse la Wada per tutti gli atleti di ogni sport, ma credo che sia proprio impossibile. Ed il ciclismo non può essere sempre il solo sport a pagare: siamo i più controllati, vogliamo farci controllare ma non possiamo sempre pagare per tutti».

(fonte: tuttobiciweb.com)

 

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  postato il 04/11/2006 alle 18:18
Bravo Malesani, ragionamento onesto, considerando che il giocatore che ha alzato la coppa del mondo il 9 luglio era solito anche alzare le fiale di neoton nella stessa squadra che ha allenato....se poi si considera che è anche disoccupato, quindi che avrebbe tutto l'interesse a stare buono, denota un certo coraggio. Complimenti!
 
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  postato il 04/11/2006 alle 19:21
Se negli altri sport ci fossero i controlli che si fanno nel ciclismo, ne vedremmo delle belle».


Bravo Malesani, ogni tanto si sente anche una voce onesta.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2006 alle 19:57
Come mi capita spesso condivido pienamente le posizioni di Grassi, i cui articoli mi piacerebbe leggere su quotidiani e riviste nazionali con continuità.
Attualemnte stiamo assistendo ad una lotta sanguinosa (scusate, non ho saputo resistere...) tra UCI e gruppi sportivi (ma la loro alleanza è così solida?) e gli organizzatori delle grandi corse, che ha come principale arma la presunta lotta al doping.
Questa viene usata come un randello da entrambe le parti per ottenere maggiore visibilità ed appoggio politico. Tutto questo ovviamente sulla pelle dei ciclisti, che sono divenuti una merce neanche tanto preziosa, visto che si possono sospendere o rovinare attribuendogli tutte le colpe.
Ormai si è verificata una inversione dell'onere della prova, nel campo del doping. Non sono più gli organi presposti al controllo antidoping che devono provare la positività dei ciclisti, ma questi ultimi che devono dimostrare la loro innocenza. E' un vero e proprio orrore giuridico.
Chiedere il DNA ai ciclisti per poter correre nel Pro Tour, non è una scelta da parte del ciclista, ma di fatto un obbligo visto che ormai tutto il ciclismo che conta è all'interno del Pro Tour.
Alcuni diranno che chi vuole entrare in una club ne deve accettare tutte le regole, ma ci sono regole ingiuste e discriminatorie delle quali non si può e non si deve chiedere il rispetto.


 
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  postato il 04/11/2006 alle 20:45
Riconosco a Grassi la capacita' di vedere le cose anche da molto
lontano. Io non ero in sintonia con lui sull'articolo
"Giu' le mani dal DNA" perche' consideravo questo test il modo
piu' definitivo per Ivan per dimostrare la sua innocenza.
Dopo mi sono reso conto, grazie a successivi interventi, che quella
strada non era percorribile.
Tornando al Codice Diuretico bella e coraggiosa presa di posizione.
Come suggerimento, io non la definirei "Tesi del complotto" perche'
cosi' si ricoprirebbe questa "possibile" verita' di una patina di
paranoia che farebbe molto comodo ai reazionari per liquidare l'argomento.

grande Marco!

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2006 alle 22:33
ci stiamo accapigliando su una cosa che non ha nessun significato.
il dna serve a molto poco nella lotta al doping.
non penso si troveranno molte sacche di sangue incostudite dopo la operacion puerto delle nebbie.

potrà servire quando il doping genetico sarà realtà quotidiana.
ora è solo un altro di quei randelli di cui parlava monsieur.

l' unica cosa che serve davvero, un suivi medico-fisiologico vero ,affidato a terzi , non viene nemmeno menzionato dall' uci e nelle nostre discussioni.
pare che lo voglia approntare con serietà la nuova t-mobile di stapleton.
infatti, molti corridori , da kloden a mazzzoleni, se ne sono andati.
vedremo quante corse vinceranno.

ha ragione ottavio, siamo all' orrore giuridico, che , in questo caso, rappresenta un orrore di civiltà tout court...
siamo all' inversione dell' onere della prova.
stiamo arrivando al livello delle dittature peggiori, dove chi ha il potere può inventarsi quello che vuole.
altro che beria, qui basta il sospetto seminato più o meno a caso.
siamo nel 21 secolo, il ciclismo non si salva con dei torquemada disonesti come dirigenti.

ciò è vero, indipendentemente dal fatto che le prestazioni di tutti i vincitori degli ultimi giri ( da basso fino a vino) e di tutte le ultme classiche monumento sono molto molto sospette

ciao
mestatore

 
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  postato il 05/11/2006 alle 02:41
Originariamente inviato da mestatore

l' unica cosa che serve davvero, un suivi medico-fisiologico vero ,affidato a terzi , non viene nemmeno menzionato dall' uci e nelle nostre discussioni.


Solo una precisazione: è stato menzionato, e spesso.

 

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  postato il 05/11/2006 alle 08:14
Originariamente inviato da stress

Laura forse mi sono spiegato male.
Anche dando il consenso è illegale.
Non è previsto in nessuna nazione che per lavorare si debba dare (volontariamente o no) il DNA per lavorare.


vorrei chiederti questo:
gli esami di sangue e urine, sempre per lavorare, sono legali?
tali esami violano o no la privacy?


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/11/2006 alle 10:43
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da stress

Laura forse mi sono spiegato male.
Anche dando il consenso è illegale.
Non è previsto in nessuna nazione che per lavorare si debba dare (volontariamente o no) il DNA per lavorare.


vorrei chiederti questo:
gli esami di sangue e urine, sempre per lavorare, sono legali?
tali esami violano o no la privacy?


Non è solo una questione di privacy ma proprio di normative sui diritti delle persone e la privacy è uno di questi diritti.
Per quel che riguarda gli altri esami ti posso dire che ci sono tipologie di lavoro che richiedono determinate caratteristiche fisiche e sono controindicate per altre.
Se una persona fosse assunta senza avere le caratteristiche fisiche rischierebbe la salute.
IO ne so qualcosa quando lavoravo in FIAMM.
Per costruire batterie si usa Piombo, Acido Solforico, colle speciali, resine e altro ancora.
Dovevamo fare (a nostra tutela) ogni mese un esame del sangue per verificate il tasso di piombemia (se è alto si rischia il saturnismo e altro).
C'erano ragazzi con me che ogni mese facevano 10 giorni di mutua oppure in altri reparti per valori alti.
Snza analisi si sarebbero ammalati.
Stesso esempio si può fare per i dipendenti delle miniere oppure dove ci sono polveri, ecc. ecc.
Tutto questo discorso è stato poi chiarito e integrato con quella che è la legge sulla sicurezza sul lavoro, cioè la strasconosciuta legge 626 del 1994.
Questa legge chiarisce molte cose e in campo medico dice questo:

SORVEGLIANZA SANITARIA
Art. 16
(Contenuto della sorveglianza sanitaria)

1. La sorveglianza sanitaria è effettuata nei casi previsti dalla normativa vigente.

2. La sorveglianza di cui al comma 1 è effettuata dal medico competente e comprende:

a) accertamenti preventivi intesi a constatare l'assenza di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono destinati, ai fini della valutazione della loro idoneità alla mansione specifica;

b) accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica.

3. Gli accertamenti di cui al comma 2 comprendono esami clinici e biologici e indagini diagnostiche mirati al rischio ritenuti necessari dal medico competente.

L'analisi del DNA non ha nulla a che fare con le analisi che si fanno.
Io l'altro giorno sono andato a fare le visite e mi hanno fatto urine, sangue, vista, pressione e spirometria.

Senza preventiva informazione e senza una disposizione di carattere penale (ed anche molto grave non certo per reati "semplici") è assolutamente vietato effettuare l'analisi del DNA a chiunque.
Spero di essere stato chiaro.

 

[Modificato il 05/11/2006 alle 12:19 by stress]

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  postato il 05/11/2006 alle 13:36
Su cyclingnews.com ci sono dichiarazioni di Cunego e Bert Grabsch:

***********

Cunego weighs in on DNA

In between getting married and wind tunnel testing, Damiano Cunego of Lampre-Fondital found time to weigh-in on the subject of DNA testing with in the sport of cycling. The winner of the 2004 Giro d'Italia thinks that it would be wise for his sport but that other issues, like Operación Puerto, need to be cleared first.

"I don't feel the need to interject," said the 25 year-old cyclist to AGR. "It is a decision that the sports authorities must take to fight doping."

"I am sorry for the riders implicated in Operación Puerto in the past months, they have given an image that is bad for cycling. But first, before preventative testing, I find it correct to attend to the conclusion of Spanish investigation. It is delicate theme and that should be valued with responsibility in an unambiguous manner." Before starting his training for the upcoming 2007 season, Cunego is enjoying his off-season and planning on honeymooning in Mexico with his new wife.


Cunego riflette sul DNA

Tra il matrimonio e la galleria del vento, Damiano Cunego della Lampre-Fondital ha trovato il tempo di riflettere a proposito del test DNA all'interno del ciclismo. Il vincitore del Giro d'Italia 2004 pensa che sia saggio per il suo sport, ma che altre realtà, come Operación Puerto, debbano essere prima di tutto chiarite.

“Non avverto l'esigenza di interferire,„ ha detto il ciclista di 25 anni a AGR. “È una decisione che le autorità di sport devono prendere per combattere il doping.„

“Sono spiacente per i ciclisti implicati in Operación Puerto nei mesi passati, hanno dato un'immagine che è negativa per il ciclismo. Ma in primo luogo, prima dei test preventivi, trovo corretto assistere alla conclusione dell'indagine spagnola. È un tema fragile che dovrà essere valutato soltanto sulla responsabilità accertate in maniera inequivocabile.„ Prima di iniziare l'allenamento per la stagione 2007, Cunego si sta godendo la pausa invernale e sta progettando il viaggio di nozze in Messico con sua moglie.

Bert Grabsch's doping solution

Bert Grabsch, who will transfer to T-Mobile for 2007 after Team Phonak ceases to exist at the end of this year, commented on doping in the peleoton.

"The problem of doping won't go away by itself," said Grabsch. "That's why it's so important to finally get a law against it, because if you can go to prison for doping, then maybe that will scare some people away from it." Yet Grabsch expressed some doubt about the potential success of his proposed solution.

At the end of the month, Grabsch flies to South Africa to train. "A new professional chapter is opening for me with a team that has a lot of potential. Almost half of the team is new, and there's also new management and a new Sports Director," he told www.supersonntag-web.de.

Grabsch does not yet know whether he will ride the Tour de France in 2007. "Unfortunately there is no team time trial, otherwise I would be 70 percent sure that I would be there. So I just hope for the best."


La soluzione per il doping di Bert Grabsch

Bert Grabsch, che si trasferirà alla T-Mobile nel 2007 dopo che la squadra Phonak ha cessato di esistere alla fine di questo anno, ha commentato il doping nel gruppo.

“Il problema del doping non andrà via da sé,„ ha detto Grabsch. “Ecco perché è così importante ottenere una legge contro di esso, perché se si potrà andare in prigione per via del doping, allora forse più di qualche persona si spaventerà e la smetterà.„ Tuttavia Grabsch ha espresso alcuni dubbi circa il potenziale successo della soluzione da lui proposta.

Alla fine del mese, Grabsch volerà in Sudafrica per allenarsi. “Un nuovo capitolo professionale sta aprendosi per me con una squadra che ha molto potenziale. Quasi la metà della squadra è nuova e c'è inoltre una nuova amministrazione e un nuovo direttore sportivo,„ ha detto a www.supersonntag-web.de.

Grabsch ancora non sa se prenderà parte al Tour de France 2007. “Purtroppo non c'è la prova della cronosquadre, altrimenti sarei al 70% sicuro del posto in squadra. Spero di esserci lo stesso, ma l'importante è il team.„

(fonte: cyclingnews.com)

 

[Modificato il 05/11/2006 alle 13:49 by Monsieur 40%]

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 05/11/2006 alle 13:56
Ok Stress, le analisi a tutela della salute in alcuni tipi di lavoro sono necessarie (anche a tutela della clientela, magari: penso a chi lavora in un ristorante o roba del genere).
Ma se, ad esempio, il titolare di un negozio di elettrodomestici, articoli sportivi, libri etc. imponesse ai propri dipendenti esami del sangue e delle urine a proprio piacimento, violerebbe la privacy oppure no?
La legge appoggerebbe una sua richiesta in tal senso, oppure la respingerebbe?

Quello che voglio dire è che qui si tratta essenzialmente di una lotta di potere, e in un contesto del genere frasi come "violazione della privacy" o "richiesta che va contro la legge o i diritti della persona", secondo me suonano male, molto male.
L'analisi del DNA sostanzialmente serve quasi a niente (quando ricapiterà una situazione simile all'Operazione Puerto? forse tra molti anni), però la UCI e i gruppi Pro Tour con tali analisi vogliono solo gettare fumo negli occhi all'opinione pubblica, per far vedere a sponsor e tifosi che loro ci tengono ad un ciclismo pulito.
I corridori, dopo aver assaggiato sulla propria pelle le incongruenze del Codice Etico, stanno andando con i piedi di piombo prima di accettare nuove regole e nuove limitazioni, ed il risultato è lo scontro in atto tra i vari protagonisti del ciclismo.

Ma per favore non venitemi a parlare di privacy o richieste illegali, perchè l'ordinamento sportivo è pieno zeppo di cose del genere, e se dovessimo applicare la legge ordinaria al 100% sullo sport, questo potrebbe chiudere bottega già da stasera.

 
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