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Autore: Oggetto: Un ricordo: i patron in rosa

Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 23/10/2006 alle 22:59
Se al Tour de France i patron sono stati molti (Henry Desgrange,Jacques Goddet e Felix Levitan e Jean Marie Leblanc ma anche Xavier Louy, Jean Francoise Naquet Radiguet e Jean Pierre Courcol e Patrick Clerc) al Giro d'Italia ne contiamo solo quattro. Armando Cougnet, il fondatore, Vincenzio Torriani, patron per eccellenza, Carmine Castellano ed Angelo Zomegnan. Ripercorriamo la loro storia...

ARMANDO COUGNET: nasce a Nizza nel 1889 e muore a Milano nel 1959, fu lui il primo patron del Giro d'Italia, fu lui l'inventore della corsa rosa. Aveva diciotto anni quando, nel 1898, entrava a far parte della redazione de La Gazzetta dello Sport, arrivando a Milano in bicicletta da Reggio Emilia, dove possedeva la villa di famiglia, che fu poi ceduta alle Officine Reggiane nel 1908 ed oggi è sede della Biblioteca di Santa Croce. Era innamorato di molte discipline e in particolare della bicicletta, con la quale, da autentico sportman, talvolta gareggiava. Da inviato al seguito dei principali eventi del ciclismo di inizio Novecento, Cougnet maturò la convinzione che la Gazzetta doveva organizzare, anche in Italia, grandi eventi così come faceva in Francia . Dal 1909 al 1948 resta in carica come direttore. Dalla sua mente scaturiscono in precedenza anche altre grandi avventure come la Milano Sanremo, il Giro di Lombardia, il Giro del Piemonte. Dal primo dopoguerra lo affianca un giovane. Tale Vincenzo Torriani. Il Giro di Cougnet erano quelli della partenza di notte. Delle tappe di 500 km, delle scoperte delle grandi salite, della prima maglia rosa, del premio pagato a Binda per non correre (idea sua), della prima cronometro. Se ne va nel 1959, quando ormai da una decina di anni aveva lasciato la direzione del Giro. A lui dobbiamo il Giro d'Italia.
VINCENZO TORRIANI: Nato a Novate Milanese nel 1919, Vincenzo Torriani fu il patron per antonomasia. Per oltre 40 anni alla testa della corsa rosa e delle gare Gazzetta. Dapprima è al fianco di Cougnet, poi dal primo dopoguerra ne diventa successore. La figura del patron in ammiraglia alla testa del gruppo è ormai mitica e indimenticabile. Negli anni si inventa il Giro della rinascita del 1946. Il tappone Cuneo-Pinerolo, lo Stelvio, una frazione dietromoto (poi cancellata) al Giro 56, Il Gavia al Giro 1960 presentato a bordo di un aereo Comet. Il Giro dell'Unità d'Italia del 1961. La prima partenza dal Nord Europa, la tappa finale sullo Stelvio, la Crono di Venezia atraverso i ponti di barche. Sapeva farsi ben volere anche dai corridori e aveva sempre una buona stella a cui appoggiarsi. Nel disegnare i tracciati aveva in Fiorenzo Magni una sorta di consigliere. Praticante Dc Torriani ebbe anche il merito di scovare luoghi mitici per il ciclismo, come il Muro di Sormano o le Tre cime di Lavaredo. Era un genio della comunicazione, ne sapeva sempre una più del diavolo. Ebbe forse qualche colpa nella caduta di immagine del Giro negli anni 80, con tracciati troppo facili atti a favorire la rivalità tra Moser e Saronni (il primo sopratutto). Dal 1982, dopo la crisi Rizzoli, lo affianca un avvocato campano; Carmine Castellano, che diverrà il suo delfino e suo designato successore. Dopo il suo ritiro Francesco Moser ne diviene il consigliere tecnico. Quello del 1989 fu l'ultimo Giro disegnato di suo pugno. Dal 1990, pur rimanendo nello staff di Rcs come 'Patron' Torriani cede a Carmine Castellano la responsabilità organizzativa. Lo si vede ad una corsa per l'ultima volta sul podio di Milano del 1993 a premiare Indurain. Lo vincerà il morbo di Ahlzeimer nel 1996. In suo onore la Gazzetta ed Rcs hanno indetto il Premio Torriani, assegnato al vincitore della tappa più rappresentativa del Giro.
CARMINE CASTELLANO: Succede a Torriani nel 1989 ma lo affianca già dal 1982. Nel 1974, l'avvocato di Sorrento inizia a collaborare con il Patron per la logistica della tappe campane. 'Elo' impara tutto da Torriani. finchè ne riceve la responsabilità organizzativa. Castellano, affiancato da Moser (e con Torriani comunque al fianco)rilancia il Giro con percorsi equilibrati e ben disegnati con una scoperta tutta sua: il Mortirolo. Regge la corsa rosa con passione, lungimiranza e intelligenza. Passa indenne da giornate difficilissime come il giorno della slavina del Colle dell'Agnello, dagli scandali doping di Madonna di Campiglio e Sanremo. Nonostante tutto il Giro non muore e continua la sua storia anche grazie alla pazienza di Castellano. Dal 1985 gli viene affiancato come direttore di corsa Mauro Vegni ma è Castellano a dirigere la baracca. Nel 2002 va in pensione ma rimane fino al 2004 come direttore. Disegna il Giro del 2005 lasciando l'ultima sua spettacolare scoperta: Il Colle delle Finestre che segue lo Zoncolan scoperto nel 2003. Se si vuole trovare un lato negativo a castellanoquesto va trovato nel poco spazio dell'immagine del Giro all'estero. Ma dal punto di vista organizzativo ha fatto più che bene. Dopo aver lasciato Rcs fonda la Mcm Sport, braccio organizzativo di Egidio Event, organizzatore dei Giro Under 23 e donne. Elo è ancora in ammiraglia
Torriani e Castellano a Colle Don Bosco nel 1988
Castellano
ANGELO ZOMEGNAN: Caporedattore del ciclismo in Gazzetta, vicedirettore della rosea ed ora direttore delle gare ciclistiche di Rcs. Ruolo per il quale pareva essere predestinato già negli anni 80. Con Zomegnan scompare il ruolo del Patron che si occupava di tutto. Il comasco è infatti direttore responsabile ma ad avere il ruolo operativo della direzione di organizzazione (che invece Torriani e Castellano avevano) è Mauro Vegni. Zomegnan si è inoltre circondato di validi collaboratori. Ognuno con un ruolo specifico. Più che patron Zomegnan è un coordinatore. La sua storia alla guida del Giro è tutta da scrivere, ma già se ne notano le sfumature. Una ricerca di immagine e visibilità per la corsa sll'estero, un tracciato sempre importante e una partecipazione di livello.
Da sinistra Vegni e Zomegnan

 

[Modificato il 24/10/2006 alle 00:38 by Monsieur 40%]

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Nov 2004

  postato il 24/10/2006 alle 01:30
BEH SE NON INTERESSA FACCIO A MENO DI SCRIVERLI STI RICORDI EH....

 

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"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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  postato il 24/10/2006 alle 02:41
Ma no...continua pure,magari in quel momento nessuno si è trovato a commentare e poteva sembrare che avesse suscitato scarso interesse.Non credo che sia così.
Il più grande è stato sicuramente Torriani secondo me,aveva delle idee avveneristiche.Mi par di ricordare in occasione di uno dei quiz tra utenti che qualcuno scrisse che Torriani un giorno scoprì la tremenda salita che porta a Punta Veleno(o Prada Alta) ma vista la forte pendenza non ebbe il coraggio di proporla al Giro;però arrivò anche lì...

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Dec 2003

  postato il 24/10/2006 alle 08:33
Ottima rassegna, Cascata.

Molte delle cose di Torriani non le sapevo, tipo la gara dietro derny negli anni '50, o la presentazione su aereo.

Devo dire che un pò della sua fantasia andrebbe ripresa e coordinata con la tradizione. Ad esempio fece una cronosquadre in notturna negli anni '70, se non erro sulla riviera ligure... perchè non riproporla? O qualche arrivo (almeno uno all'anno) in un velodromo?

Concordo su Castellano: ha gestito bene momenti amari come Campiglio o Sanremo, e soprattutto ha scoperto due belle salite come Mortirolo e Finestre, quest'ultimo così bello che i francesi vogliono "scipparlo".ù

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/10/2006 alle 08:52
Originariamente inviato da Cascata del Toce

BEH SE NON INTERESSA FACCIO A MENO DI SCRIVERLI STI RICORDI EH....

NON CI PROVARE NEMMENO!!!!!!!!!!!!!!!!!
a noi giovincelli interessano questi ricordi per scoprire il ciclismo che fu....

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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  postato il 24/10/2006 alle 11:18
Un bravo e un grazie a Cascata del Toce per questi "ritratti": tante informazioni uno se le era dimenticate, distanza di tanti anni. Torriani tra le tante "invenzioni" che regalava ogni anno, dovrebbe avere scoperto anche la durissima salita del Block-Haus della Maiella. E, nel 1982, la riproposizione della Cuneo-Pinerolo, che, come disse in TV Davide Cassani, fu una giornata durissima (oltre 8 ore di gara......).

PS: continua così !!!

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Nov 2004

  postato il 24/10/2006 alle 11:47
Mica per piaggeria o per prendere applausi... solo perchè non vedevo commenti...

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 24/10/2006 alle 14:35
Originariamente inviato da Cascata del Toce

Mica per piaggeria o per prendere applausi... solo perchè non vedevo commenti...

Io non ho scritto nulla perchè ne avevamo parlato l'altro giorno davanti a 3 birre (mie) e un Baylis (tuo).

Torriani era un genio, Castellano il degno erede e Zomegnan penso sia la giusta prosecuzione.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Elite




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  postato il 24/10/2006 alle 14:52
interessante...! queste info possono essermi utili per la tesina!!! mercì!!!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/10/2006 alle 21:02
Non farti problems a chiedere Bikerina... se hai bisogno...

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 25/10/2006 alle 16:05
Lo porto su, perchè voglio portare delle foto inedite di Cougnet, del Giro e su come nacque. Grande Cascata!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Elite




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  postato il 25/10/2006 alle 17:14
grazie cascata! se avrò bisogno ti contatterò...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/10/2006 alle 17:23
Originariamente inviato da Morris

Lo porto su, perchè voglio portare delle foto inedite di Cougnet, del Giro e su come nacque. Grande Cascata!


Vai Morris..avrai certamente materiale maggiore del mio...

 

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  postato il 25/10/2006 alle 17:23
Originariamente inviato da bikerina

grazie cascata! se avrò bisogno ti contatterò...

 

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  postato il 25/10/2006 alle 18:31
Un'altra delle idee di Torriani fu la cronometro dal Poggio a Sanremo nel Giro del 1987,fatta prevalentemente in discesa se non sbaglio.Visto che non ho mai visto proposta una cosa simile volevo sapere se ebbe successo come iniziativa.
 
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