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Autore: Oggetto: Calendario Provocazione

Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 28/09/2006 alle 01:23
Sarà che non ho sonno... però mi è venuta in zucca questa idea che vi giro... magari è una scemata..al massimo prendiamola come un gioco: una riforma del ciclismo...
UCI PRO TOUR: drastica riforma. Il calendario è composto da : MILANO SANREMO - GIRO DELLE FIANDRE - PARIGI ROUBAIX - LIEGI BASTOGNE LIEGI - GIRO - TOUR - VUELTA - GIRO DI LOMBARDIA. Tutte le prove si corrono per nazionali!!! I diritti di marketing vengono gestiti dagli organizzatori con un quoziente stabilito da girare all'Uci.
UCI CONTINENTAL TOUR: Il calendario dei continenti torna a classificare le gare da 1.1 ad 1.4 a seconda dell'importanza (magari con meno gare).. Vi partecipano tutte le squadre di club che tornano ad essere classificate come GS1 e GS2 come nel passato. Sia il Pro Tour che il circuito continentale hanno una loro classifica stabilita... ma entrambi danno punti per una sorta di Superprestige che a fine stagione celebrerà il campione della stagione...
Vanno fuori dal contesto il campionato nazionale, il campionato europeo (anche per gli elite) ed il mondiale (da rivedere i posti disponibili per le squadre, è inutile vedere al via nazioni come il Burkina.. x loro ci sarà ancora il mondiale B)... che però danno punti per il Superprestige finale...

Mi prenderete per matto... vabbè dai è l 1.30... cmq che ne direste?

 

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www.vcoazzurratv.it
...- --- .-.. .-
.--. ..- .--. .. .-.. .-.. .-
...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/09/2006 alle 08:17
Originariamente inviato da Cascata del Toce
Mi prenderete per matto... vabbè dai è l 1.30... cmq che ne direste?


Direi che proprio non avevi sonno.....

scherzi a parte non sarebbe male ma lo vedrei del tutto irrealizzabile

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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  postato il 28/09/2006 alle 09:55
lo trovo in questo momento irrealizzabile, secondo me creare un calendario tipo tennis non sarebbe una brutta idea ossia i 3 grandi giri che sarebbero paragonati ai tornei del grande slam irrinunciabili per qualsiasi corridore, le classiche monumento piu magari 2 0 3 corse a tappe di 1 sett piu importanti paragonate ai master series del super 9, le altre corse diventerebbero come i circuiti atp e addio pro tour e si tornerebbe alla vecchia classifica uci di una volta, so che è solo una proposta forse stupida ma che ne pensate?

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2005

  postato il 28/09/2006 alle 09:59
Il problema è sempre quello delle squadre da invitare.
Quante fisse ? Quante mobili ? Nazionali ? In quali gare ?
Mi pare che il sistema immediatamente precedente il ProTour, con qualche vincolo in più per gli organizzatori rispetto agli inviti , sia il più equilibrato.

 

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nino58

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 28/09/2006 alle 10:38
Originariamente inviato da Cascata del Toce

Sarà che non ho sonno... però mi è venuta in zucca questa idea che vi giro... magari è una scemata..al massimo prendiamola come un gioco: una riforma del ciclismo...
UCI PRO TOUR: drastica riforma. Il calendario è composto da : MILANO SANREMO - GIRO DELLE FIANDRE - PARIGI ROUBAIX - LIEGI BASTOGNE LIEGI - GIRO - TOUR - VUELTA - GIRO DI LOMBARDIA. Tutte le prove si corrono per nazionali!!! I diritti di marketing vengono gestiti dagli organizzatori con un quoziente stabilito da girare all'Uci.
UCI CONTINENTAL TOUR: Il calendario dei continenti torna a classificare le gare da 1.1 ad 1.4 a seconda dell'importanza (magari con meno gare).. Vi partecipano tutte le squadre di club che tornano ad essere classificate come GS1 e GS2 come nel passato. Sia il Pro Tour che il circuito continentale hanno una loro classifica stabilita... ma entrambi danno punti per una sorta di Superprestige che a fine stagione celebrerà il campione della stagione...
Vanno fuori dal contesto il campionato nazionale, il campionato europeo (anche per gli elite) ed il mondiale (da rivedere i posti disponibili per le squadre, è inutile vedere al via nazioni come il Burkina.. x loro ci sarà ancora il mondiale B)... che però danno punti per il Superprestige finale...

Mi prenderete per matto... vabbè dai è l 1.30... cmq che ne direste?


Non è assolutamente male l'idea

 

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Daniele

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Campione italiano 2008 Fantaciclismo di Cicloweb

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/09/2006 alle 11:13
bisogna vedere cosa ne pensano i gruppi sportivi.
Sai com'è, pagare i corridori tutto l'anno e vederseli portar via proprio nelle corse principali...

Forse, visto il mancato ritorno economico per gli sponsor, calerebbero anche gli stipendi, e allora sarebbero i corridori a non essere d'accordo.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Sep 2005

  postato il 28/09/2006 alle 12:58
A me l'idea di corse per nazionali non piace, farne una all'anno va bene, ma basarci tutto il calendario mi sembra sbagliato. Le nazionali sono squadre strane, si verrebbero a creare squadre con 5-6 capitani o si dovrebbero lasciare a casa corridori di livello.
Ecco secondo me i problemi:
1) Troppi favoriti in una squadra: immaginate un'Italia al Giro con Basso, Simoni, Cunego, Di Luca e Savoldelli. Chi è il capitano? Se si decide a priori un capitano non è giusto perchè gli altri sono privati della loro possibilità di giocarsi un piazzamento o la stessa vittoria, se si decide strada facendo il capitano comunque molti corridori di livello saranno sacrificati come gregari e non potranno fare la loro corsa, se si corre giocandosi tutti le proprie carte si crea una situazione strana visto che non ci sono più gregari. Poi è da vedere la situazione per velocisti e cacciatori di tappe.
2) Squilibrio delle nazionali: Dalle nazionali più forti resterebbero esclusi comunque corridori di livello ad esempio Caucchioli o Piepoli non è detto che siano convocati dall'italia, mentre si presenterebbero probabilmente formazioni di scarsissimo livello (magari una Polonia capitanata da Niemiec e Rutkievicz o un'improbabile selezione asiatica guidata da Mizbani e Beppu).
3) Valore dei legami di club: è possibilissimo (ai mondiali accade spesso) che i corridori della stessa squadra, anche correndo in nazionali diverse quanto meno non si scontrino fra loro. Es: Valverde in maglia gialla viene attaccato da Basso. Secondo voi Sastre (ammesso che accetti di fare da gregario a Valverde in generale) tirerebbe il gruppo per chiudere sul suo compagno di squadra? Non è detto.
4) Regionalità di Giro e Vuelta: al Giro partecipano quasi solo i corridori di casa, idem per la vuelta. Ora, visto che il ProTour non è riuscito ad internazionalizzare queste corse (le squadre straniere vengono imbottite di ventenni e senza impegnarsi più di tanto) dubito che le nazioni ci riuscirebbero. Ci ritroveremmo con un giro con tutti i migliori nella nazionale italiana, e magari i francesi capitanati da Casar, gli spagnoli da Garate, i tedeschi da Gerdemann, gli americani da Vandevelde e gli olandesi da Posthuma. Non mi sembrano i presupposti per una gara esaltante.

Ad alcuni di questi problemi si potrebbe ovviare dando più nazionali alle nazioni più forti, ma tra a vere tre nazionali e avere tre team prevalentemente italiani non mi sembra cambi moltissimo.

 
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Livello Tirreno-Adriatico




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  postato il 28/09/2006 alle 13:38
Originariamente inviato da Lopi

A me l'idea di corse per nazionali non piace, farne una all'anno va bene, ma basarci tutto il calendario mi sembra sbagliato. Le nazionali sono squadre strane, si verrebbero a creare squadre con 5-6 capitani o si dovrebbero lasciare a casa corridori di livello.
Ecco secondo me i problemi:
1) Troppi favoriti in una squadra: immaginate un'Italia al Giro con Basso, Simoni, Cunego, Di Luca e Savoldelli. Chi è il capitano? Se si decide a priori un capitano non è giusto perchè gli altri sono privati della loro possibilità di giocarsi un piazzamento o la stessa vittoria, se si decide strada facendo il capitano comunque molti corridori di livello saranno sacrificati come gregari e non potranno fare la loro corsa, se si corre giocandosi tutti le proprie carte si crea una situazione strana visto che non ci sono più gregari. Poi è da vedere la situazione per velocisti e cacciatori di tappe.
2) Squilibrio delle nazionali: Dalle nazionali più forti resterebbero esclusi comunque corridori di livello ad esempio Caucchioli o Piepoli non è detto che siano convocati dall'italia, mentre si presenterebbero probabilmente formazioni di scarsissimo livello (magari una Polonia capitanata da Niemiec e Rutkievicz o un'improbabile selezione asiatica guidata da Mizbani e Beppu).
3) Valore dei legami di club: è possibilissimo (ai mondiali accade spesso) che i corridori della stessa squadra, anche correndo in nazionali diverse quanto meno non si scontrino fra loro. Es: Valverde in maglia gialla viene attaccato da Basso. Secondo voi Sastre (ammesso che accetti di fare da gregario a Valverde in generale) tirerebbe il gruppo per chiudere sul suo compagno di squadra? Non è detto.
4) Regionalità di Giro e Vuelta: al Giro partecipano quasi solo i corridori di casa, idem per la vuelta. Ora, visto che il ProTour non è riuscito ad internazionalizzare queste corse (le squadre straniere vengono imbottite di ventenni e senza impegnarsi più di tanto) dubito che le nazioni ci riuscirebbero. Ci ritroveremmo con un giro con tutti i migliori nella nazionale italiana, e magari i francesi capitanati da Casar, gli spagnoli da Garate, i tedeschi da Gerdemann, gli americani da Vandevelde e gli olandesi da Posthuma. Non mi sembrano i presupposti per una gara esaltante.

Ad alcuni di questi problemi si potrebbe ovviare dando più nazionali alle nazioni più forti, ma tra a vere tre nazionali e avere tre team prevalentemente italiani non mi sembra cambi moltissimo.

sono d'accordo con te,anche se l'idea di cascata del toce è comunque molto interessante

 

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Another day,another dollar

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/09/2006 alle 15:28
Tanto bello, quanto impossibile!
 
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Moderatore
Utente del mese Aprile 2009, Febbraio 2010 e Luglio 2010




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  postato il 28/09/2006 alle 18:33
Anche secondo me ci sono troppe gare per nazionali, magari tenere solo i GT. Però è una gran bella provocazione. Del resto si vede chiaramente che il calendario è completamente da riformare.

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
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Livello Freddy Maertens




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Registrato: Dec 2005

  postato il 28/09/2006 alle 18:45
Per me il calendario era perfetto prima dell'introduzione del Pro Tour, con la vecchia Coppa del Mondo e il vecchio ranking UCI, e senza corse ridicole come la cronosquadre e il Giro del Benelux e soprattutto senza questa assurda classifica Pro Tour, che assegna punti in maniera totalmente sproporzionata.
Per non parlare delle classifiche continentali, vinte da corridori sconosciuti.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5547
Registrato: Nov 2004

  postato il 28/09/2006 alle 18:52
Certo che è inattuabile..o resta nel campo dei sogni.. però non sarebbe mica male... Ho pensato al fatto che le gare che farei per nazionali sono le più importanti..i monumenti... e duenque si dovrebbero correre per nazionali..con i migliori.. poi però le gare del circuito continentale prevedono corse corse...non al livello dei monumenti ... come Gand, Freccia, s.Sebastian ecc ecc PARIFICATE A BELLE CORSE ATTUALMENTE NON PRO TOUR CHE TORNEREBBERO ALL'ANTICO INTERESSE... Poi i dettagli si curano... tipo i marchi degli sponsor sulle maglie delle nazionali o cose del genere...

 

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"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Sep 2005

  postato il 28/09/2006 alle 19:11
Secondo me il problema delle nazionali è proprio che molti dei migliori non troverebbero spazio o sarebbero costretti a fare da gregari. Ad esempio al giro se Basso fosse in maglia rosa Cunego e Simoni non potrebbero attaccarlo, quindi la corsa sarebbe falsata. E non credo che le nazionali porterebbero un parco partecipanti migliore, secondo me la Spagna ad esempio se al giro manda Garate e Koldo Gil è grasso che cola.
Per i GT secondo me è inattuabile, per le classiche monumento, dove i corridori che possono far bene sono meno e sono meno importanti i gregari si potrebbe anche fare.

 
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Livello Giuseppe Saronni




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Registrato: Sep 2005

  postato il 28/09/2006 alle 19:46
E' già difficile fare una corsa all'anno per le Nazionali, e spesso saltano fuori conflitti di interesse tra club e Nazionale (es. Lanfranchi-Mapei che a Lisbona 2001 riprende Simoni per far fare la volata ai suoi compagni Freire e Bettini; Trenti-USA ma soprattutto Quickstep-che l'anno scorso a Madrid si è messo inspiegabilmente a tirare il gruppo nel finale).
Giustamente i club vorrebbero avere voce in capitolo nelle convocazioni (mettono i soldi...).

Il Protour va bene per le squadre di club, non è quello il problema.
Il problema è che ha più bisogno di dimagrire lui che Giuliano Ferrara...
153 giorni di corsa di cui molti in contemporanea!
20 squadre, punteggi sconosciuti ai più...

Fate chiarezza! Le classiche monumento sono 6: Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia, Parigi-Tours. Non mettiamo nel calderone altro.

Se vogliamo mettere i GT mettiamoli, però già viene meno il fondamento della vecchia Coppa del Mondo: vedere i migliori che si sfidano nelle prove più importanti (tanto che bisognava completare almeno 6 delle 10 prove per entrare in classifica).
Solo quel pazzo di Sastre si è fatto tutti i 3 GT quest'anno...

E poi le corse a tappe da una settimana non devono entrare nel PT perchè varia troppo la loro importanza (il Giro dei Paesi Baschi si corre troppo a ridosso della Liegi; è impensabile fare Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico; il Giro del Delfinato è un anticipo di Tour mentre il Giro di Polonia è una corsa di secondo piano anche adesso).

20 squadre sono troppe: non ci sono, obbiettivamente, 20 formazioni di pari livello, ma nemmeno di livello paragonabile.
Squadre come la Bouygues Telecom, la Euskadi, la Gerolsteiner (salvo miracoli di Rebellin) e compagnia, non valgono la loro categoria.
All'interno delle stesse squadre, bisogna assumere corridori non di prima fascia per avere la certezza di coprire tutte le corse.
15 squadre bastano e avanzano, io ne metterei anche solo 10.

Nei GT toglierei un corridore per squadra, per permettere un controllo minore della corsa: già al Mondiale-dove da 2 anni non ci sono più le squadre da 12 uomini- si sono visti i risultati, con i percorsi insignificanti che c'erano cmq non c'era una squadra che tenesse abbottonata la corsa.

Oppure lancio una proposta: un Protour simil-NBA come quello attuale, ma con il draft a inizio stagione per accaparrarsi i migliori rookies (dilettanti e corridori di Professional e Continental)... che ne dite?

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/09/2006 alle 20:10
Passando dal faceto al serio, credo che il PRO TOUR non sia da eliminare, piuttosto da rivedere. L'idea di base non è male: creare un circuito di gare di livello nel quale un numero limitato di squadre ha il dovere di partecipare, in modo tale da costringere alcune corse di troppo del calendario a chiudere (o a ridimensionarsi) e renderlo più umano. Ma molte cose andrebbero cambiate:
1) il numero di licenze, da ridurre a una 15ina (magari levandole a un paio di squadre francesi, innanzitutto), e in tal modo rendere possibile la partecipazione di TUTTE le squadre professional del paese ospitante e anche qualcuno da fuori, questo specialmente nei GT, invece di diminuire il numero dei corridori a 8 come aveva proposto in modo folle Adorni...
2)Ridimensionare non tanto il numero delle corse, che pure ci sta, quanto la QUALITA' (un calcio in culo alle imposizioni delle lobby olandesi tipo ehindoven e benelux...a proposito, lo sapete che è nata una nuova inutile corsa in olanda e va direttamente nel calendario come 1.1?)Intendiamoci: creare corse nuove o dare importanza a corse prima minori come Germania o Polonia è il male minore, se queste corse si dimostrano appassionanti e bene organizzate (e con questi due paesi siamo più o meno lì).

3)...ci devo pensare

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/09/2006 alle 09:36
Originariamente inviato da cassius

Fate chiarezza! Le classiche monumento sono 6: Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia, Parigi-Tours. Non mettiamo nel calderone altro.


Non scherziamo! La Parigi-Tours non è una classica monumento e non lo sarà mai!!! Le classiche monumento sono le altre 5!!

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 29/09/2006 alle 10:40
La Parigi Tours (già nota come Tours - Versailles, Blois - Chaville, GP d'Automne etc.) non è una classica monumento, come le altre cinque, ma una corsa da mettere sullo stesso piano di GP Zurigo, Freccia Vallone, Gand - Wewelgem.

Quanto alle squadre nazionali e al problema n. 1 segnalato da Lopi e ripreso da Cassius, vorrei far presente che già in passato il Tour si correva con questa formula. Soltanto che a convivere non erano Basso, Cunego e Savoldelli, ma Bartali, Coppi e Magni. Leggera differenza, eh?

La mia personale opinione è che i tre grandi giri si dovrebbero correre con squadre nazionali, magari con un occhio di riguardo alla partecipazione di squadre regionali della nazione in cui il giro si corre. Per fare un esempio, riprendo le squadre partecipanti al Tour 1952: Svizzera, Belgio, Italia (Bartali, Coppi, Magni, Martini, Milano, Pezzi...), Spagna, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo. Poi: Parigi, Nord-Est Centro, Sud Est, Ovest Sud Ovest, Nord Africa.
Certo, si parla di cinquantaquattro anni fa, oggi i tempi sono cambiati e, per esempio, non sarebbe pensabile un Tour senza americani. Però la cosa è fattibile.

Quanto alle classiche e alle altre corse direi che lì invece è necessaria la presenza di squadre non nazionali, ma sponsorizzate. Altrimenti, che interesse avrebbe una Liquigas o una T-Mobile a investire nel ciclismo se il suo marchio non potrebbe comparire mai?


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/09/2006 alle 13:44
Non dico che è impossibile far convivere Basso, Simoni, Cunego e Savoldelli, dico soprattutto che è ingiusto.
Se Basso fosse in maglia rosa, Simoni non potrebbe attaccarlo e quindi la corsa sarebbe falsata, mentre con le squadre "di club" ciò non accade perchè due corridori con obiettivi molto simili tendono a non correre nella stesa squadra.
La formula a nazionali la vedrei più adatta per le corse in linea, anche se prenterebbe anche lì alcuni problemi (provate ad assemblare anche solo 15 nazionali competitive per la Roubaix).

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2734
Registrato: Aug 2006

  postato il 29/09/2006 alle 13:51
scusami cascata ma non sono d'accordo con te...
o si modifica il pro-tour o si lascia come era prima, al max con un solo GT a nazioni...

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Nov 2005

  postato il 29/09/2006 alle 14:15
le squadre nazionali al Tour sono definitivamente scomparse nel 1968, bocciate dagli sponsor che erano stufi di investire fior di quattrini, salvo poi vedersi preclusa la vetrina principale.

Un Tour per nazionali sarebbe fantastico, ma è una ipotesi irrealizzabile se i vari sponsor non sono d'accordo.
Più realistico il progetto di Tour per nazionali solo una volta ogni 4/5 anni.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Aug 2006

  postato il 29/09/2006 alle 14:29
Originariamente inviato da antonello64

le squadre nazionali al Tour sono definitivamente scomparse nel 1968, bocciate dagli sponsor che erano stufi di investire fior di quattrini, salvo poi vedersi preclusa la vetrina principale.

Un Tour per nazionali sarebbe fantastico, ma è una ipotesi irrealizzabile se i vari sponsor non sono d'accordo.

Più realistico il progetto di Tour per nazionali solo una volta ogni 4/5 anni.


non è una brutta idea... magari ogni 3 anni....

 
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Livello Giuseppe Saronni




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Registrato: Sep 2005

  postato il 29/09/2006 alle 15:10
Originariamente inviato da effebi

La Parigi Tours (già nota come Tours - Versailles, Blois - Chaville, GP d'Automne etc.) non è una classica monumento, come le altre cinque, ma una corsa da mettere sullo stesso piano di GP Zurigo, Freccia Vallone, Gand - Wewelgem.

Quanto alle squadre nazionali e al problema n. 1 segnalato da Lopi e ripreso da Cassius, vorrei far presente che già in passato il Tour si correva con questa formula. Soltanto che a convivere non erano Basso, Cunego e Savoldelli, ma Bartali, Coppi e Magni. Leggera differenza, eh?

La mia personale opinione è che i tre grandi giri si dovrebbero correre con squadre nazionali, magari con un occhio di riguardo alla partecipazione di squadre regionali della nazione in cui il giro si corre. Per fare un esempio, riprendo le squadre partecipanti al Tour 1952: Svizzera, Belgio, Italia (Bartali, Coppi, Magni, Martini, Milano, Pezzi...), Spagna, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo. Poi: Parigi, Nord-Est Centro, Sud Est, Ovest Sud Ovest, Nord Africa.
Certo, si parla di cinquantaquattro anni fa, oggi i tempi sono cambiati e, per esempio, non sarebbe pensabile un Tour senza americani. Però la cosa è fattibile.

Quanto alle classiche e alle altre corse direi che lì invece è necessaria la presenza di squadre non nazionali, ma sponsorizzate. Altrimenti, che interesse avrebbe una Liquigas o una T-Mobile a investire nel ciclismo se il suo marchio non potrebbe comparire mai?



OK, la Parigi-Tours è un gradino sotto. Si potrebbe fare un Protour con le 5 classiche monumento a cui assegnare un punteggio maggiore di quello dato nelle altre (5-6) classiche.

Per quel che riguarda le nazionali, lasciamo perdere, è un'idea da Bicisport (che infatti da quando dice queste belinate non lo compro più).
Già negli anni 50 c'erano problemi a fare il Tour con le nazionali: si pensi all'edizione 1953, Magni in maglia gialla costretto a ritirarsi con il resto della squadra italiana perchè Bartali aveva deciso così, dopo ripetuti assalti da parte degli scalmanati tifosi francesi.
Oggi è già difficile far convivere i campioni per un giorno all'anno, o talvolta all'interno della stessa squadra.
Se guardiamo la lista partenti di un Tour, ci sono almeno 25 italiani. I casi sono 2: o non ci sono 25 italiani da Tour, oppure dovremmo fare una nazionale italiana da 25 corridori. A quel punto non va in fuga neanche Valentino Rossi con la sua Yamaha!
Altrimenti dovremmo lasciare a casa, se non i campioni, moltissimi corridori di alto livello per far posto a dei mediocri.

E poi se un ciclista non va d'accordo con il suo DS, al limite può cambiare squadra (almeno se è forte e ha un po' di mercato), ma se non va d'accordo con il suo CT? Che fa? Corre solo più le corse di seconda fascia? Si ritira? Cambia nazionalità?
Non diciamo caxxate, vi prego.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/09/2006 alle 15:16
Originariamente inviato da cassius

E poi se un ciclista non va d'accordo con il suo DS, al limite può cambiare squadra (almeno se è forte e ha un po' di mercato), ma se non va d'accordo con il suo CT? Che fa? Corre solo più le corse di seconda fascia? Si ritira? Cambia nazionalità?
Non diciamo caxxate, vi prego.


allora se è per questo togliamo anche il mondiale......

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 29/09/2006 alle 15:54
Cassius,

io non credo che la reintroduzione delle squadre nazionali in un contesto come il Tour de France sia una belinata. Lo sarebbe se riguardasse tutte le corse più importanti, comprese le classiche, come proposto da Cascata del Toce. Questo perché non ci sarebbero più sponsor. Penso invece che la reintroduzione delle squadre nazionali nei tre grandi giri potrebbe far del bene al movimento e in particolare a Giro e Vuelta, oggi snobbati da chi punta le sue carte sul Tour e da chi non è - rispettivamente - italiano o spagnolo. Più partecipazione qualificata e motivata (la Germania non avrebbe interesse a portare al Giro l'Ullrich di turno che si limita a fare l'andamento lento) uguale più richiamo all'esterno uguale più ritorno per chi investe soldi.

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 29/09/2006 alle 16:15
L'idea dei GT o di altre corse da disputarsi con squadre nazionali non mi piace, preferisco la formula attuale che permette ad ogni corridore di livello di poter emergere senza essere soffocato da altri corridori per il solo motivo di essere connazionali. Vi immaginate Simoni che prende la cittadinanza cinese per poter correre da capitano, o Cunego che prende quella, che so, del Qatar?

Propongo anch'io un idea ( che mi rendo conto è piuttosto inattuabile) per valorizzare giro e vuelta. Lanciare una classifica perticolare, a punti o anche a tempo, che riguardi tutte e tre le GT insieme (un pò come il trittico lombardo)... una SuperCorsa da 9 settimane!!! (con buona pace dell'antidoping
)

 
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Livello Tirreno-Adriatico




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  postato il 29/09/2006 alle 16:41
Originariamente inviato da cassius
Oppure lancio una proposta: un Protour simil-NBA come quello attuale, ma con il draft a inizio stagione per accaparrarsi i migliori rookies (dilettanti e corridori di Professional e Continental)... che ne dite?

è un idea molto interessante,anche perchè giovani promettenti non correndo i primi anni da pro in squadre di primo piano,non avrebbero il fiato sul collo degli sponsor a caccia di risultati ma avrebbero il tempo di crescere e maturare

 

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Livello Learco Guerra




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  postato il 29/09/2006 alle 17:02
Originariamente inviato da Lance

Originariamente inviato da cassius
Oppure lancio una proposta: un Protour simil-NBA come quello attuale, ma con il draft a inizio stagione per accaparrarsi i migliori rookies (dilettanti e corridori di Professional e Continental)... che ne dite?

è un idea molto interessante,anche perchè giovani promettenti non correndo i primi anni da pro in squadre di primo piano,non avrebbero il fiato sul collo degli sponsor a caccia di risultati ma avrebbero il tempo di crescere e maturare


Sarebbe intrigante, ma sul discorso dei giovani che devono maturare la vedo un pò diversamente. Per me i risultati bisogna ottenerli quando se ne hanno le possibilità, vedi Cunego e la mononucleosi, Basso e lo scandalo Fuentes, o tutti quei corridori che hanno visto le loro carriere non rendere quanto potevano a causa di infortuni vari. Il top della condizione fisico-mentale può essere raggiunto in momenti diversi per atleti diversi, non c'è una legge uguale per tutti.
Anche se ovviamente una corretta programmazione dell'attività agonistica è necessaria per non bruciarsi in pochi anni

 
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Livello Tirreno-Adriatico




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  postato il 29/09/2006 alle 19:50
intendevo dire anche io la stessa cosa,infatti se una giovane promessa andasse in una squadra di "primo piano" sarebbe quasi obbligato a fare risultato,mentre se andasse in un team di "secondo piano" i suoi eventuali insuccessi non peserebbero molto,perchè avrebbe sempre una seconda occasione per dimostrare il suo valore

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 30/09/2006 alle 11:59
Originariamente inviato da simone89

Originariamente inviato da cassius

E poi se un ciclista non va d'accordo con il suo DS, al limite può cambiare squadra (almeno se è forte e ha un po' di mercato), ma se non va d'accordo con il suo CT? Che fa? Corre solo più le corse di seconda fascia? Si ritira? Cambia nazionalità?
Non diciamo caxxate, vi prego.


allora se è per questo togliamo anche il mondiale......


Ma il Mondiale è una corsa all'anno, non credo che Rebellin (tanto per fare nomi e cognomi) si sia disperato perchè Ballerini non lo aveva convocato a Verona e Madrid.
Era solo - giustamente - incaxxato perchè almeno nel 2004 aveva dimostrato una grande condizione e la mancata convocazione a Olimpiadi e Mondiale penso gli abbia fatto venir meno la motivazione per proseguire ad alto livello la stagione (infatti dopo la Liegi non combinò più un granchè).

Ma se un corridore, per dissapori con il suo CT, non potesse correre TUTTE le corse più importanti, cosa fa? si dà ai circuiti UDACE?

Per quanto riguarda i giovani, è vero che alcuni maturano prima, ma non è un problema: non penso che a un Pozzato o un Cunego avrebbe rovinato la carriera correre per un anno in una Continental o Professional.
In fondo entrambi hanno corso le prime 2 stagioni un po' "nascosti", senza che si chiedesse loro chissà quali risultati, soprattutto per Pippo che non aveva neanche corso fra i dilettanti.

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 13/11/2007 alle 17:29
Rispolvero questo 3d di cui ho apprezzato i contenuti, per inserirmi con la mia proposta. E' anche un modo di divertirsi con un pò di fantasia applicata al ciclismo, non ve la prendete troppo, eh!
Premetto che la proposta avanzata in pieno caos-Tour, di fare uno dei grandi giri pre squadre nazionali, a rotazione annuale, mi piacerebbe molto.
Io penso che il Giro o il Tour con le nazionali abbia la controindicazione maggiore nel fatto che in questo modo si impedisce ai giovani di fare la necessaria esperienza, che non può essere fatta altrove. Per il Tour bisogna fare esperienza al Tour e per il Giro al Giro; sono troppo diverse le situazioni ambientali, climatiche, tecniche e i tracciati. Un giovane che non avesse posto in nazionale per partecipare al Tour perderebbe questa possibilità, e non potrebbe averla altrove. Penso ad es. a Basso, che difficilmente avrebbe trovato posto in nazionale per i suoi primi Tour, oppure al Pantani del Giro 1994 o al Riccò di quest'anno.
Invece per le Grandi Classiche la situazione è un'altra. Per saper correre sui muri e il pavè non è necessario partecipare al Giro delle Fiandre, c'è l'Het Volk , La Panne ... Le strade delle Ardenne le fanno anche al Giro del Belgio e a volte al Tour, quelle della Sanremo al Giro del Mediterraneo e al Laigueglia, per esempio.
Allora: perchè non ripristinare la Coppa del Mondo (Sanremo-Fiandre-Roubaix-(Amstel)-Liegi-San Sebastian-(Amburgo)-Zurigo-Tours-Lombardia), correndola, come negli altri sport, con le nazionali? Alla classifica individuale si affiancherebbe quella a squadre. Ci sarebbe spazio di volta in volta per diversi capitani, visto che le gare sono anche molto diverse fra loro. Le diverse nazionali avrebbero così anche modo di consolidarsi meglio in vista dei mondiali, dove magari troveremmo poi squadre più compatte e determinate, in grado di attuare disegni tattici ben precisi.
Altro vantaggio: la copertura televisiva. Con la nazionale in corsa potrebbe esserci una copertura televisiva più sicura, (oggi a parte la Sanremo e la Roubaix per le altre classiche siamo sempre in balia dei palinsesti e dei conduttori di programmi tipo Ambiente Italia...) che invece per il Giro e per Tour è già buona e non verrebbe probabilmente aumentata per la presenza della squadra italiana.
Naturalmente la Coppa del Mondo per nazionali sarebbe in alternativa al Pro Tour, che in quest'ottica andrebbe trasformato in una specie di campionato del mondo per corridori da corse a tappe, inserendovi i tre GT e altre due o tre corse impegnative da otto-dieci giorni (tipo Giro di Svizzera, Giro di Germania o Parigi-Nizza).
Tra l'altro, la vecchia Coppa del Mondo ammetteva nella classifica finale solo i corridori che avevano concluso un certo numero di prove (non mi ricordo più quante, ma erano sei o sette su dieci) nel tentativo di far sì che i protagonisti fossero costretti a correre sempre: mi sembra una ottima idea.

 
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