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Autore: Oggetto: Cicloturismo, chi lo legge?

Livello Moreno Argentin




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  postato il 11/09/2006 alle 10:55
Dopo qualche anno, sono tornato a comprare Cicloturismo e non ne ho avuto una grandissima impressione, perché le parti che fibno a due anni fa mi sembravano tecniche e ben fatte, adesso sembrano tirate via. All'interno è cambiato qualche nome, ma non so se dipenda da questo. Di certo, anche i contenuti delle firme storiche mi sembrano sempre gli stessi e un po' ripetitivi. A voi che cosa ne pare?
 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 11/09/2006 alle 13:38
Anche io, fino a qualche anno fa, leggevo Cicloturismo assieme a Bs. Poi, causa il sempre minor tempo libero, ho scelto di leggere solo Bs, ma ho un compagno di uscite che lo legge regolarmente così ogni tanto gli do un'occhiata. Di Cicloturismo ho sempre apprezzato proprio le pagine tecniche, ma soprattutto quelle relative ai programmi di allenamento: da Ct e dai quadernoni specifici di Bs ho praticamente imparato ad allenarmi, a capire come pianificare gli allenamenti nei vari periodi dell'anno, a gestire allenamento e recupero e soprattutto ad evitare il sovrallenamento, che ho 'sperimentato' dieci anni fa quando pensavo che bastasse pedalare forte e tanto. Mi pare che nell'attuale Ct lo spazio dedicato all'allenamento ci sia ancora, forse un pò meno rispetto ad allora. Ma credo sia sempre un giornale leader, un punto di riferimento per i cicloamatori: le riviste concorrenti non reggono il confronto. Quello che un pò mi infastidiva (e così è tuttora) è il troppo spazio dedicato all'agonismo, alle Granfondo ed alle graduatorie: quello però è un mio punto di vista e poi, se leggi riviste tipo Granfondo, là è ancor peggio... e di allenamento si parla davvero poco.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/09/2006 alle 23:44
Io penso che l'accoppiata migliore sia BS e La Bicicletta, così copro sia l'agonismo che la tecnica.
Cicloturismo è diventato una rivista autoreferenziale per granfodisti che sperano di trovarvi pubblicata la loro foto o almeno il loro nome.

 
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  postato il 12/09/2006 alle 08:44
Io l'ho comprato per la prima volta questo mese e, come ha giustamente detto anche Ottavio, mi sembra troppo incentrato sulle gran fondo, intese come "evento" più che come aspetto tecnico. La cosa più interessante che ho trovato è stato il servizio sul nuovo Campagnolo Record.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 12/09/2006 alle 12:53
E' proprio quello il discorso cui volevo arrivare. Il pezzo più leggibile è quello del nuovo Record, mentre mi chiedo se poi alla gente importi molto di leggere storie di gran fondo sempre uguali tra loro: la partenza all'alba, il sole che sorge, i boschi che respirano, eccetera, eccetera... Va bene la cronaca di corsa se c'è un'impresa che merita, sennò sono foto tutte uguali e pezzi tutti uguali. C'è quel Luca Neri, che forse è parente del direttore (qualcuno lo sa?) che scrive sempre le stesse cose. e lo stesso la Pucci. Un po' meglio Checcarelli, che si vede che forse lui in bicicletta ci va e ha fatto un bel pezzo sulle ruote.
Per il resto, poca bici e preparazione e la preparazione poi è sempre quella. A primavera, il primo caldo. Poi il caldo torrido. Poi il primo fresco. Poi il freddo. Andiamo ragazzi, la fantasia. Basta stare due ore in gruppo e di articoli ne vengono fuori mille...

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 12/09/2006 alle 19:47
Originariamente inviato da Ottavio

Io penso che l'accoppiata migliore sia BS e La Bicicletta, così copro sia l'agonismo che la tecnica.
Cicloturismo è diventato una rivista autoreferenziale per granfodisti che sperano di trovarvi pubblicata la loro foto o almeno il loro nome.


Vero... mi attirerò gli strali di qualcuno, ma è patetico dedicare spazio a chi deve far sapere a tutti i tapascioni d'Italia che è andato sullo Stelvio o che ha fatto la Oetztaler Marathon.
Sono carini certi servizi su come si ripara la bici, sull'allenamento, ecc. ma in buona sostanza sono 5 euro un po' sprecati.

Ma anche Bicisport ultimamente mi aveva un po' deluso e ho smesso di comprarlo...

 

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Il ciclismo è uno sport sano e alla portata di tutti,contro la vecchiaia e le malattie, ma soprattutto conferisce grande lucidità ed efficienza sul lavoro [...]
Voglio anche dire che mi fanno pena e schifo gli impiegati che vengono in ufficio in macchina
e che la sera corrono a rinchiudersi in quelle scatole di sardine invece di farsi una bella sgambata fuori città...
(Visconte Cobram, da "Fantozzi contro tutti")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 10:06
Ho smesso di leggere CT un paio di anni fa: avevo partecipato ad una Granfondo dove purtroppo era morto un concorrente in discesa (credo per un malore).
Il mese dopo: classifiche ecc. ecc. e neanche una parola sulla persona deceduta...

 

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 13/09/2006 alle 11:19
Il polacco morto alle Cinque Terre? Qualcosa avevano scritto, di altri non so. Che cosa ne pensate invece di tutta la polemica su Rumsas che fa le Gran Fondo?
 
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Livello Freddy Maertens




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  postato il 13/09/2006 alle 11:21
Originariamente inviato da grilloparlante

Il polacco morto alle Cinque Terre? Qualcosa avevano scritto, di altri non so. Che cosa ne pensate invece di tutta la polemica su Rumsas che fa le Gran Fondo?


Non credo sia il thread adatto a parlarne... ci dovrebbe essere un thread apposito, riguardo a questa discussione...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 11:26
Questo?
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3638

 

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Livello Freddy Maertens




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  postato il 13/09/2006 alle 11:33
O questo

http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=1873

In alternativa

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 13:00
Originariamente inviato da grilloparlante

Il polacco morto alle Cinque Terre? Qualcosa avevano scritto, di altri non so.

No, no, era una GF minore in Provincia di Pavia...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 13:42
Originariamente inviato da Ottavio
Cicloturismo è diventato una rivista autoreferenziale per granfodisti che sperano di trovarvi pubblicata la loro foto o almeno il loro nome.


STRAQUOTO.
Smisi di comprarlo quando dissero che per fare la Cisa, lato pontremolese, occorrevano 44 minuti dal passaggio a livello. I migliori amatori locali ce ne mettono 45 a partire dal ponte sul Magriola. E quella è una rivista che si fregia del sottotilo "l'uomo la natura la bicicletta" o qualcosa di romanticamente simile???

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 13:46
Originariamente inviato da grilloparlante
C'è quel Luca Neri, che forse è parente del direttore (qualcuno lo sa?)


Mi pongo anch'io la stessa domanda da mesi senza trovare risposta. Se fosse il figlio del direttore non mi stupirei, l'Italia è un paese nepotista, e il giornalismo è la punta avanzata del fenomeno con i vari Luca Sofri, Mattia Feltri, Donata Scalfari, ...

Luca Neri peraltro scrive anche su BS e non è che sia il top del top. Come del resto Vicennati che da anni scrive della solita atmosfera dei bistrot, del vento, delle birre e delle salsicce alle corse fiamminghe, che poi è vero fin lì perchè ora i corridori si preparano nel pullman non nel bistrot. Ma andrei off-topic...

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 13/09/2006 alle 14:26
Verissimo, ormai il Belgio è solo vetrine sfavillanti e strade asfaltate... Ci sei mai andato a vedere un Fiandre? Noi siamo andati l'anno scorso e ti dirò che i corridori magari nei bistrot non ci vanno, però ci sono e puzzano e ci fanno le salsicce. Quanto allo stile di chi scrive, chiaro che può non piacere. A me Vicennati pare un po' spompato ultimamente. Sarà anche che a forza di raccontare le imprese di gente che viene beccata, alla fine ti cadono giù dai pantaloni!!!???
E' che su una rivista come Cicloturismo chi scrive deve anche saper pedalare, perché sennò si capisce. E' come uno che scrive sul Sole 24 Ore: se non ne sa nulla di economia, quanto può durare prima che la gente se ne accorga?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2006 alle 14:33
Originariamente inviato da grilloparlante

Verissimo, ormai il Belgio è solo vetrine sfavillanti e strade asfaltate... Ci sei mai andato a vedere un Fiandre? Noi siamo andati l'anno scorso e ti dirò che i corridori magari nei bistrot non ci vanno, però ci sono e puzzano e ci fanno le salsicce.


Belan! Nelle Fiandre ci ho vissuto un anno intero! Precisamente nel Brabante. I bistrot e le taverne puzzano davvero, so che dal 2007 scatterà anche lì il divieto di fumo nei locali pubblici, chissà se cambierà atmosfera e Vicennati trovi nuova ispirazione.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 13/09/2006 alle 14:44
Originariamente inviato da grilloparlante

Verissimo, ormai il Belgio è solo vetrine sfavillanti e strade asfaltate... Ci sei mai andato a vedere un Fiandre? Noi siamo andati l'anno scorso e ti dirò che i corridori magari nei bistrot non ci vanno, però ci sono e puzzano e ci fanno le salsicce. Quanto allo stile di chi scrive, chiaro che può non piacere. A me Vicennati pare un po' spompato ultimamente. Sarà anche che a forza di raccontare le imprese di gente che viene beccata, alla fine ti cadono giù dai pantaloni!!!???
E' che su una rivista come Cicloturismo chi scrive deve anche saper pedalare, perché sennò si capisce. E' come uno che scrive sul Sole 24 Ore: se non ne sa nulla di economia, quanto può durare prima che la gente se ne accorga?


In effetti credo sia davvero dura mandare giù certi bocconi e ritrovare ogni volta le motivazioni per farlo. Scrivi un pezzo sul Bufalo e scoppia il casino della 'Puerto', scrivi su Landis e.. zac, viene beccato. Ma a me Vicennati non pare spompato, anzi: prima leggo i suoi pezzi, poi il resto di Bs. Più che spompato, credo si possa definire disilluso, ma non è colpa sua se quelli si fanno beccare... le storie che scrive sono vere, indubbiamente.E poi nei suoi pezzi leggo lo stesso stile di sempre, una spanna sopra la media, come nel libro 'Leggende' dedicato a Pantani. Certo, parla anche di salcicce e di profumi dell'aria, della strada, delle officine, ma lo fa in modo coinvolgente e ti pare di essere lì. Luca Neri? Secondo me è il figlio di Sergio, ma che lo sia o meno cambia poco: mi pare che Vicennati sia, per lui, un punto di riferimento a livello professionale, cerca di copiarne un pò lo stile ma il maestro rimane tale. Ne ha da pedalare.....

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 13/09/2006 alle 15:49
Vedremo, le ispirazioni vanno e vengono. Per esempio, mi piacerebbe leggere un pezzo su certe vetrine di Gand e mi risulta che Cipollini fosse un assiduo frequentatore di quei posti... Che cavolo ci facevi nel Brabante, appuntivi la Freccia????
Quel Neri, se è il figlio o se non lo è, secondo me su una bici non cci è mai salito. Certe volte scrive dei rapporti che si usano su certe salite, che pare un videogame... E poi porima che i suoi pezzi facciano capire di cosa parlano, prima ci sono sempre duecentocianquanta righe di descrizione della strada per arrrivare al posto dove si svolge il film. Uno stradario, insomma, poi l'intervista!

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 13/09/2006 alle 17:33
Cicloturismo non lo leggo ( chiaramente) ma , visto che la discussione ha preso una piega diversa, a me piace leggere quello che sta "intorno".
Forse perché il ciclismo mi ha sempre affascinato come avventura umana ( di chi lo pratica e di chi lo segue) , a me piacciono molto gli articoli che svelano altro.
Ecco ,su Landis mi ha interessato la sua storia di mormone, la determinazione a seguire un'ispirazione, più che il testosterone.Su Rujano mi ha molto colpito la descrizione, su BS, del suo ambiente alla Marquez, cosi' come mi piacciono gli articoli di Mura ( anche se poi non mi piace per niente il suo essere pedissequo alla linea del suo giornale e i due pesi e due misure fra calciatori e ciclisti).
Mi piace l'immersione nei luoghi, nelle situazioni, nell'atmosfera.
Per cui, soprattutto in un mensile che può essere parzialmente svincolato dalla cronaca, a me piace leggere articoli che mostrano un altro punto di vista.Vanno bene anche salcicce e bistrot, da lettrice appassionata dei gialli di Simenon penso che bisogna entrare pienamente nel luogo e nell'ambiente per capire che succede,anche per raccontare una corsa ciclistica..

 

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Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Elite




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  postato il 14/09/2006 alle 22:21
Di mensili di ciclismo sono un po' malato...CT l'ho sempre comprato, forse inizialmente + di tutti. Ora però mi rendo conto di "certi" aspetti, e mi spiego: gli articoli stagionali sono davvero sempre gli stessi, poi ci sono quelli sull'alimentazione, sugli sport alternativi e sui materiali delle biciclette. Ripetuti ad intervalli regolari.

Ma vorrei farvi notare una cosa: i principali articoli di CT sulle "sue" granfondo tendono ad ingigantire le prestazioni dei "suoi" atleti, cercano di farli rendere degli eroi, dei veri ciclisti con gli attributi. Premesso che a parer mio tutti quelli che vanno in bici hanno una marcia in +, bisogna però smettere di dire che uno è + bravo di un altro perchè ha fatto questa o quell'altra GF...magari generalizzo, ma ho tanti esempi che mi dimostrano che TUTTI, con un minimo di allenamento, possono fare TUTTO! Ne sono convinto, è questioni di testa e...tempi, ma è così.

Quindi condivido poco questa pomposità nel descrivere chi fa certe corse...ma non posso nascondere che "fa stare bene" parecchia gente, quelli che si rivedono nei tratti descritti dal giornale...e che lo comprano volentieri (ma anche io lo compro, sia chiaro:cool

Vorrei un vostro parere su quest'argomento...mi piacerebbe sapere se la pensate come me!

 

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Poche chiacchiere e menare...

 
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Elite




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  postato il 17/09/2006 alle 21:37
Non vorrei aver "colpito nel segno" con la mia dichiarazione del post precedente...no, dai!!!

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 18/09/2006 alle 14:05
Boh, non l'avevo vista da questo punto. D'accordo sulla ripetitività di certi temi, mi pare che per far parte delle loro gare non si paghi, così almeno mi ha detto un amico che sta provando da anni a mettere la sua GF nel Prestigio e non gli hanno mai chiesto una lira, salvo verificare quanti partenti ha avuto e che percorso fa.
In effetti però ci sono molte altre GF che meritano e non sempre quelle, che pure sono a numero chiuso e non tutti riescono ad andarci.
A me quel che non va è che una GF non è per forza un romanzo o una fiaba, ma una corsa, pur con mentalità e spiriti diversi. Non si può sempre continuare a dipingere, soprattutto quando in certi casi servirebbe il martello... Il mal di gambe o il fiato corto uando stai per morire mica sono tanto morbidi, no? Però ho il sospetto che quelli che ci scrivono chilometri ne facciano pochi, sennnò certe sensazioni, che sono il sale della bicicletta, le renderebbbero meglio.

 
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  postato il 01/10/2009 alle 14:56
Originariamente inviato da grilloparlante

Ho sfogliato avanti e indietro, ma non ho visto un thread sul tema e allora lo apro io (ma se ci fosse, sepolto da qualche parte, uniteli pure, non mi offendo).
Va bene Bicisport, Cycling Pro e Tuttobici, ma se poi vuoi trovare una rivista che sia rivolta a chi in bici ci va davvero, devi spostare il tiro, perché la tecnica (ad eccezione di qualche servizio su Cycling Pro) su queste riviste latita.
E allora ti metti a cercare in edicola e ti ritrovi in mano Ciclismo, che fa la parte sportiva e quella tecnica insieme e questo non mi convince, perché credo che una rivista specializzata debba esserlo davvero e non possa mescolare i settori.
Poi c'è La Bicicletta, che ha la sua storia, ma mi pare essersi indebolita da quando fanno anche Cycling Pro.
E c'è Cicloturismo, oggetto del dibattere. Che rivista è? Ci lavorano alcuni di quelli che fanno Bicisport, ma mi sorprende ad esempio il fatto che non venga messa a frutto l'esperienza dei professionisti al servizio degli amatori.
Lessi una volta la risposta a una lettera, in cui si diceva chiaramente che la presenza dei professionisti sul loro giornale è sgradita, perché i cicloturisti delle Gran Fondo hanno in odio i pro'. Ma davvero? Io ogni volta che ne incontro uno in allenamento lo massacro di domande proprio su come pedala, cosa pensi del telaio, come tenga le mani, cosa metta nella borraccia, quali rapporti usi in salita... E anche quando ne capita qualcuno alle Gran fondo, poveretto, passa più tempo a rispondere alle nostre curiosità che a pedalare.
Insomma, chi va in bici e fa le Gran Fondo ha davvero in odio i campioni oppure imparerebbe volentieri da loro? E dunque Cicloturismo farebbe bene ad ampliare i suoi "consulenti" oppure va bene così per ogni cosa che scrivono?


Originariamente inviato da luke

Interessantissimo tema. Non mi ricordo quando, ma mi pare che nel thread dedicato a Bicisport, a suo tempo, ho evidenziato proprio quella che, a mio avviso, è una carenza di Bs rispetto a Cycling Pro: l'assenza di articoli dedicati ai segreti dei pro, a come si allenano nei vari periodi, ne ricordo uno interessantissimo (su CP) che riguardava Nibali ed il suo allenarsi all'antica. Questo manca su BS ed è ovvio, visto che c'è CT che tratta questi temi, ma manca anche su CT... una volta non era così: ricordo bene un servizio dedicato alla preparazione svolta da uno dei collaboratori di CT che si era preparato utilizzando le tabelle di allenamento di Lance Armstrong.
Se devo dire la mia, forse CT dà troppo spazio dedicato alle Granfondo, troppa pubblicità e poca tecnica, intesa anche come metodi di allenamento.
Se c'è un giornale che mi ha insegnato l'arte dell'allenamento, questo è proprio CT: anni fa seguivo proprio le loro tabelle e mi sono sempre trovato bene, poi ho imparato a gestirmi da solo... questo CT è sostanzialmente diverso da quello che conoscevo io. Su un numero di quest'anno, mi pare maggio, splendidi i servizi sulle GF belghe, ad esempio il Fiandre: quello è lo spirito che amo, per le GF.
Per quanto riguarda l'odio nei confronti dei pro, credo sia solo limitato a quei pro (o meglio, ex-pro) che vanno a spadroneggiare alle granfondo: personalmente detesto molto di più gli esaltati che, per arrivare 600esimi, si danno a gomitate e spesso si stendono. E' probabile che siano questi, a detestare i pro... sinceramente non li ho mai capiti, ma io non faccio testo in quanto non vado alle GF da anni proprio per stare alla larga da loro.

PS: ho preso CT di ottobre, in quanto un mio amico e compagno di uscite (e sponsor) di nome Armando, si è guadagnato due pagine di servizio in quanto ha perso il Prestigio correndo la Colnago: gli si è rotta la catena dopo pochi km e non ha trovato assistenza, così è stato costretto al ritiro ed il Prestigio è svanito. Normalmente, leggo solo BS.
Ah, l'altro ieri ho chiamato proprio Armando, una volta visto l'articolo (segnalatomi dal mio amico Tex) chiedendogli 'Se ti può interessare, vendo una catena quasi nuova...': vi lascio immaginare la risposta!


Originariamente inviato da grilloparlante

Grazie Luke, per aver raccolto l'invito. Credo anche io che il professionista diventa antipatico se viene a fare il cannibale, ma se ha voglia di parlare, diventa un insegnante eccezionale. Del resto, le cose che un pro' fa ogni giorno in corsa o in allenamento, per noi possono avere dei punti oscuri che è fantastico a volte avere la possibilità di chiarire.
Faccio l'esempio della doppia file, su cui hanno fatto un pezzo il mese scorso. Bè, avrei potuto farlo anche io, poi ho scoperto da un mio amico dilettante (primo anno elite, quindi esperienza da tenere in considerazione) che alcuni passaggi di quel testo erano imprecisi, ti costringevano a sprecare un sacco di energia. E allora mi chiedo: chi è il tizio che l'ha scritto? Se si fosse avvalso del parere di un corridore, non avrebbe scritto meglio?
Quanto alla preparazione, ricordo che qualche anno fa era più accessibile e completa. C'era gente che scriveva di più e ora è quasi scomparsa. Mi riferisco a Rotondi, ad esempio, uno competente davvero. Riusciva ad esempio a spiegare cosa mangiare in relazione agli orari di allenamento, mentre adesso gli fanno fare solo pezzi di alimentazione o cose del genere un po' fini a se stesse, tipo rubrica per la moglie del ciclista e non per il ciclista stesso.
Quanto alle catene che si rompono, vicino al pezzo sul tuo amico ce ne stava bene uno sui controlli da fare alla catena e come magari capire se è a rischio rottura. Quanti fra coloro che vanno in bici senza farsi troppe domande sanno ogni quanti chilometri va cambiata la catena di un gruppo a 9 velocità, di uno a 10 e di uno a 11?

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 02/10/2009 alle 07:12
Scusa il ritardo nel risponderti ma ieri sera, dopo la pedalata sulla dorsale dei Berici, ho assistito mia figlia nei compiti e ne aveva parecchi (è in prima media, ma secondo me al giorno d'oggi hanno un programma quasi da scuole superiori...). Comincio dal fondo: hai perfettamente ragione, un pezzo che parlasse della catena, della sua usura e di quando va sostituita ci stata tutto. Devi pensare che nel mio gruppo, il sottoscritto è il maniaco della pulizia del mezzo: dopo l'uscita, prima ancora di fare la doccia, pulisco la bici, catena compresa (qualcuno mi chiamava Mastro Lindo, per sfottermi...).
Altri invece vanno in giro con bici 'luride' per settimane, oppure non si acorgono dei copertoni lisi se non quando si aprono in due. Sarà un caso, ma non mi sono mai ritrovato a piedi in 18 anni di attività ciclistica (ovviamente tocco ferro) mentre gli altri, almeno una volta, sono stati costretti a chiamare 'l'ammiraglia' da casa, con la bici fuori uso magari a 50 km da casa, con somma gioia di moglie o parente costretto a recuperarli. Oltre alla pulizia, almeno ogni 4 settimane pulisco la catena con appositi prodotti e la lubrifico; inoltre, ogni due mesi revisiono la mia Colnago, da quando l'ho acquistata più di tre anni fa.... insomma, una maggior cura del proprio mezzo è indispensabile specie se, come il mio amico, sei reduce dall' Oetztaler e da due settimane sulle montagne. Perdere così il Prestigio è un vero peccato.
Per quanto riguarda la preparazione, penso tu ti riferisca a Francesca Rotondi: il suo Quadernone sull'allenarsi a sensazione è la mia bibbia per quanto riguarda l'allenamento (non ce l'ho sottomano in questo momento, spero di non sbagliarmi...), così come lo erano le tabelle che pubblicava CT. Ormai ho un pò d'esperienza, per cui so coniugare le tecniche di allenamento moderne con la metodologia di allenamento 'a sensazioni', nel senso che non sopporto più di tanto le tabelle ma mi rendo conto che certe tipologie di allenamento (SFR poche, più che altro ripetute, fartlek e allenamenti sul ritmo) sono indispensabili: ecco, tutto questo l'ho imparato seguendo la Rotondi.
Per quanto riguarda CT, ho trovato molto bello (oltre alla punta d'invidia che ho provato...) l'articolo di Vicennati sull'acquisto della sua Scott, che ha comperato l'anno scorso seguendo il consiglio proprio di CT sugli affaroni che si possono fare acquistando le bici dei pro a fine stagione: quello è stato uno splendido modo di metterci la faccia, di dire 'guardate che è vero, noi ci crediamo per primi'. Insomma, credo che lo spazio su CT debba essere utilizzato meglio, così come su BS: sul numero di settembre c'è un articolo-pizza su Nibali, con Gimondi che gli consiglia anche come respirare... ma a chi può interessare, un articolo così? Eppure, se vogliamo, quelle pagine si potevano impiegare meglio.
Buona giornata a tutti Luca

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 02/10/2009 alle 07:50
l'ho già fatto altre volte, ma dico la mia la stesso anche qua, abbiate pazienza
secondo me un giornale che si chiama Cicloturismo che dedica il 70% a competizioni agonistiche a tutti gli effetti con tanto di classifiche medie da professionista e foto di gente impegnata allo spasimo è un controsenso.
Dipendesse da me farei: - parte centrale del giornale (almeno il 50%) con articoli ben sviscerati "espandendo" quelle notizie su iniziative cicloturistiche varie, proposte di percorsi, viaggi in bici che mettono tutte condensate in 5 pagine di sinteticissimi riquadri praticamente in fondo al giornale, e almeno l'analisi di 3 o 4 salite "della leggenda" con annesso relativo percorso circolare ben descritto (non in un brevissimo riquadro come ora) per numero;
- le prime pagine con descrizioni di itinerari fatte dai lettori, come numero e contenuti per me vanno bene, è una gratificazione anche per chi va in bici con puro spirito contemplativo che dovrebbe essere anche quello del giornale...;
- un buon 20% del giornale dedicato ad approfondimenti tecnici, tuttavia senza tabelle e allenamenti specifici ( a mio parere, a meno di non porsi degli obiettivi molto particolari e ristretti nel tempo, questi sistemi tolgono qualcosa alla stagione di chi va in bici per puro divertimento, per lo più accorciandola...leggevo ad esempio che si proponeva per lo più agosto come pausa e scarico...ma per salire ai meravigliosi scenari che offrono le grandi salite quale mese si può scegliere allora, dicembre? per dire che mi pare assurdo giocarsi così un mese ottimo per pedalare in luoghi mai visti per ragioni di "preparazione", magari perchè si è iniziata una preparazione forzata su strade trafficate ai primi di gennaio), piuttosto con consigli utili per prestazioni di "endurance", e per la manutenzione e sicurezza del mezzo, come peraltro già ci sono;
- un 20% conclusivo di resoconti di GF, ma più con un occhio attento ai percorsi (ad esempio pubblicando accurate altimetri e planimetrie, che invece spesso sono assai approssimative) che alle classifiche, in modo da fornire ulteriori spunti a chi quei percorsi vorrebbe "testarli"

 

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FANTACICLISMO CICLOWEB 2008

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 02/10/2009 alle 14:55
Ma a voi certe volte non sembra di saperne più di chi lo scrive?
 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 03/10/2009 alle 11:41
@ Elisa: è abbastanza logico che CT dia spazio alle Granfondo, soprattutto perchè ha dato vita al prestigio, che calamita l'attenzione di tantissimi cicloamatori. Io credo invece che andrebbe dato più spazio a tecnica e metodologie di allenamento: non serve un' obiettivo 'esasperato', credo invece che imparare ad allenarsi ed a gestire al meglio la propria stagione sia molto importante.

@ grilloparlante: se ti riferisci a Neri jr, ti rispondo di sì, ma ti dico anche che è abbastanza ovvio... nei confronti degli altri, invece, assolutamente no. Non ne capisco più di loro, gran parte di ciò che ho imparato sulla bici, sull'allenamento e sul ciclismo in genere, lo devo a loro.

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 05/10/2009 alle 13:38
Ciao Luke, perché trovi sia ovvio saperne più di Neri jr? Io trovo che sia... imbarazzante (non per te, sia chiaro).
 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 05/10/2009 alle 16:33
Però Neri junior ha persino una rubrica di posta e proprio su CT ( io l'ho comprato un paio di volte e ho visto che ce l'aveva).
Per cui mi pare si possa parlare di ribaltamento del prinipio di causalità.
La logica vorrebbe che a causa del fatto che uno è bravo lo si promuova caporedattore, gli si faccia scrivere un numero incredibile di articoli e, al culmine, gli si dia una rubrica di posta.
Il ribaltamento di questo elementare principio logico vuole che promozioni, rubrica di posta e articoli a profusionevengano prima della bravura e possano causare la percezione che uno sia bravo.
Ma mi pare fallita come operazione, perchè, a differenza del pubblico beota della televisione, quello del ciclismo capisce e se ne sa più del giornalista, non la beve, magari sta zitto per pigrizia ma la punta dell'iceberg lo fa notare.
E anche i semplici appassionati e tifosi come me notano quando un giornalista sa davvero di ciclismo e ha l'animo particolare e creativo del giornalista vero.

 

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  postato il 05/10/2009 alle 17:58
Originariamente inviato da grilloparlante

Ciao Luke, perché trovi sia ovvio saperne più di Neri jr? Io trovo che sia... imbarazzante (non per te, sia chiaro).


Hai presente come scrivono i vari Lorenzon, Cugola, Falcioni, per non parlare poi di Vicennati? Ecco, dai loro scritti senti sgorgare la passione di chi la bici la vive ogni giorno, prima di tutto come praticante. Sarà una mia impressione, ma quando leggo Neri jr questa sensazione non ce l'ho: non me lo vedo praticante, per cui di bici, allenamento e quant'altro credo di saperne più di lui. Magari mi sbaglio, ma la sensazione che ho è questa. Ciao

 

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