ianni
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postato il 03/09/2006 alle 14:21 |
Sto pensando a quanto detto in una discussione precedente riguardo al fatto di associare il ciclismo a una città come avviene nel calcio e ho messo a fuoco una mezza idea che da un pezzo mi gira per la testa.
Penso anche alle gare nazionali dove all'arrivo, se va bene, arrivano 40/50 atleti. Sbaglio?
Gli altri o si sono persi per strada, o hanno finito il proprio lavoro di gregariato. Tutto questo a scapito dello spettacolo.
Una volta( sinceramente a una gara per dill.) ho sentito molte lamentele da parte degli organizzatori perchè erano arrivati solo 11 atleti.
Questo al pubblico non piace. Il pubblico vuole vedere gli atleti, vedere gli atleti è anche spettacolo.
Spettacolo significa pubblico, pubblico significa ritorno pubblicitario.
Penso anche al fatto che il ciclismo definito sport di squadra, finisce poi per premiare solo il singolo.
Certo la squadra lavora, i gregari lavorano...tirano...si scannano...ma alla fine vince solo uno e gli altri vengono dimenticati o meglio solo gratificati con la divisione della posta.
Al primo invece gloria e contatti pubblicitari.
Forse questo non è giusto.
Perchè non pensare a qualcosa che premi anche la squadra sia pur non dimenticando il vincitore.
Sto pensando a un campionato italiano a squadre.
Lo scopo dovrà essere quello di portare più corridori possibili all'arrivo.
A ogni corridore sarà abbinato un punteggio.
Esempio: al primo 13, al secondo 9, al terzo 8, al quarto 7, al quinto 6, dal sesto al cinq.esimo 3,fino alla fine 1 punto.
E' chiaro che come nelle corse a tappe ci deve essere un tempo massmo.
Numero massimo per squadra 8 corridori(variabili) con obbligo di partecipazione( il numero).Si eviterebberò così le sorprese dei 200 iscritti e dei 140 partenti.
Propongo di accorciare i percorsi in controtendenza a quello che si fa adesso per dare spettacolo. Penso che gioverebbe per avere più corridori all'arrivo.
Gare naturalmente in Italia. Direi una quindicina nell'anno.
Naturalmente il giro non si tocca.
Le squadre si devono iscrivere a inizio anno pagando un dovuto da stabilire che andrà a beneficio del ciclismo in modo particolare per debellare certe pratiche.
Mi sorge un problema quando penso al criterio di scelta delle squadre.Non vorrei che saltasse fuori un altro " Pro"..questa volta "Pro Italia".
Stabiliamo un "campionato" di 20 squadre sia italiane che estere..tour, cont. prof. ect.
La prima selezione potrebbe essere fatta in base alla data di icrizione per esempio, ai risultati dell'anno prima e perchè no ai casi di doping.
Scontato il successone potremmo avere l'eventuale eliminazione delle ultime 3 e l'inserimento di altre 3 in base ai requisiti sopra esposti.
Pensandoci bene potrebbe essere anche un deterrente per il doping.
Che senso avrebbe il furbo a doparsi se dopo vince la squadra?
Mi potreste dire che si doperà tutta la squadra come nel calcio?
Io penso di no.
Ad ogni buon conto niente codice etico ma penalizzazione per tutta la squadra nel caso un atleta o dirigente fosse immischiato in casi di doping sia in Italia sia all'estero.
A questo punto manca il condimento.
Il tutto deve essere sostenuto da una buona dose di pubblicità che penso possa arrivare se garantiamo lo spettacolo per quanto detto sopra.
Di fronte a tanto pubblico penso che gli sponsor non si tirino indietro e per effetto boomerang anche la televisione non potrebbe mancare.
Davide che ne dici tu che sei esperto e specialista di classifiche?
Tempo perso? Utopia?
Ad ogni buon conto bisogna far qualcosa per rilanciare il ciclismo.
Saluti
Ianni
Se non replicherò immediatamente o spesso è perchè sono incasinato con il lavoro. Importante è che voi ne pargliate.
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alt-os
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postato il 03/09/2006 alle 16:33 |
| Prima di rilanciare il ciclismo, bisogna fare piazza pulita di certa gente... e ho detto tutto. ____________________
Web: http://www.free-os.it/blog/ Status: 
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ianni
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postato il 03/09/2006 alle 17:30 |
OK mi può star bene caro amico, ma tu non vuoi bene al ciclismo....le tue parole non esprimono amore per questo sport.
Comunque cosa dici di aprire una nuova impresa di pulizie, chissa che ti vada bene.
Saluti
Ianni
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pedalando
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postato il 03/09/2006 alle 22:31 |
Caro ianni a me l'idea piace anche se vedo un problema
enorme nel definire un calendario che si "incastri"
in quelli gia' esistenti.  ____________________
"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri
"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.
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alt-os
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postato il 03/09/2006 alle 22:42 |
Originariamente inviato da ianni
OK mi può star bene caro amico, ma tu non vuoi bene al ciclismo....le tue parole non esprimono amore per questo sport.
Comunque cosa dici di aprire una nuova impresa di pulizie, chissa che ti vada bene.
Saluti
Ianni
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Ti sbagli Ianni... io questo sport lo amo, eccome se lo amo... lo pratico, lo seguo, compro 5 o 6 riviste tutti i santi mesi, ne discuto qui sul forum, al punto che in meno di un anno sono finito con il costringere gli "astanti" a leggersi piu di 700 post del sottoscritto...
Il problema è che è inutile cercare di fare promozione al ciclismo, quando poi ti trovi con atteggiamenti come quello dell'esclusione di Basso e Ullrich dal Tour, con la positività di Landis, con Simoni che spara a zero accuse su Basso, salvo poi ritrattare tutto...
Il ciclismo è uno sport fantastico, dove la tattica, la fatica, sono portate al loro culmine, dove basta seguire una volta una tappa di una corsa (magari evitando la prima settimana del Tour...) con una persona "esperta" al fianco, per scoprire che non è solo un mulinare di pedali, anzi, il mulinare è solo un ronzio di sottofondo, di questa sinfonia che è il ciclismo...
Ma come lo spieghi ad un neofita? Come fa ad innamorarsi, quando appena comincia ad interessarsi si trova ad affrontare temi come il silenzio e l'ipocrisia del doping, del Pro-Tour, di tutto...
Bisognerebbe fare promozione al movimento delle GranFondo, degli amatori, della gente che sacrifica tempo togliendolo alla famiglia ed al lavoro per allenarsi, e poi correre senza alcuna speranza, nemmeno remota di vincere, ma anche di arrivare nei primi 100... con il solo scopo di arrivare, di finire quell'impresa che ha cominciato, tra sudore, fatica, eppure arrivano al traguardo sorridenti... e poi? E poi scopri un "positivo" alla Nove Colli... no, sarebbe uno sforzo inutile...
Facciamo pulizia. Noi che amiamo il ciclismo. Facciamo tutto quello che è in nostro potere per far si che la si finisca... e poi facciamo promozione. Facciamo innamorare la gente del ciclismo pulito, tanto c'è comunque gente che si appassiona, al di la della promozione che possiamo fare noi. E quelli il cui amore resiste a tutta questa m***a che ci spalano addosso, saranno quelli che ci potranno aiutare in questa lotta. ____________________
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ianni
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postato il 04/09/2006 alle 02:44 |
Quell'"ho detto tutto", senza margini di scampo suona male e troppo freddo.
Hai ragione che bisogna fare pulizia.
Ma come un corpo quando viene curato ha bisogno di energie per far fronte al dolore, anche il ciclismo per sopravvivere ha bisogno di nuova linfa.
Non possiamo solo tagliare rischiamo veramente di farlo morire.
Abbiamo bisogno di stimoli nuovi per crescere questo è fondamentale.
Ma questo non significa non combattere il doping.
Ti saluto
Ianni
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ianni
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postato il 04/09/2006 alle 02:49 |
Originariamente inviato da pedalando
Caro ianni a me l'idea piace anche se vedo un problema
enorme nel definire un calendario che si "incastri"
in quelli gia' esistenti. |
Non occorrono gare nuove.
Quelle che ci sono sono sufficienti, basterebbe integrarle in uno speciale calendario.
Abbiamo tante belle gare da rilanciare per la gioia degli organizzatori innanzitutto.
Ti saluto
Ianni
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alt-os
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postato il 04/09/2006 alle 13:21 |
Ripensavo a questo thread ieri sera. Su Cycling Pro c'è una bellissima intervista a Fondriest, che tocca proprio gli argomenti del doping, tra le altre cose, e mi trovo assolutamente d'accordo con il suo punto di vista.
Doparsi è sempre piu difficile. Esistono ed esisteranno sempre i dopati, ma vengono colpiti sempre piu spesso. I corridori cominciano a capire, ma i direttori sportivi no. E' ora di colpire pesantemente i DS, perchè non possono non essere al corrente. Si sa quali siano i margini di miglioramento plausibili per un corridore, non si può sfuggire.
Troppo facile scaricare il corridore di turno (e non sto pensando a Riis, il cuo comportamento è certo discutibile, ma alla tanto dall'UCI decatanta T-Mobile) e fare la faccia sorpresa. Non si può poi fare a gare per andare a prendere il corridore che ha appena terminato la squalifica per doping... non ha senso cosi.
E chi viene radiato dal ciclismo per fatti di doping, non deve andare a lavorare nelle categorie minori! Niente seconde chance gente! Controlli seri, e se sei positivo, radiazione. Su questo deve lavorare la federazione! ____________________
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