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Autore: Oggetto: I dirigenti di ciclismo - Chi governa il nostro sport?

Livello Giro di Romandia




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Registrato: Jul 2006

  postato il 04/10/2008 alle 10:19
Provo a rispondere a SERPA:
Proposte concrete (ma non so quanto siano realizzabili ovviamente, parlo da profano):

1) Istituzione di un capo ufficio stampa (con due palle così) della federazione che come parlano male del ciclismo... zac! se ne esce con un comunicato e ribatte prontamente alle chiacchiere.
FA' PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE ORDINARIA UN UFFICIO STAMPA CHE SMENTISCE VOCI O ILLAZIONI DIFFAMANTI E SI RIVALE PER EVENTUALI DANNI ARRECATI ALL' IMMAGINE DEL CICLISMO

2) Investire nella pubblicità, mandare spot istituzionale del ciclismo con immagini epiche, anche al di fuori dal periodo delle corse

E' UN IDEA, A ME PIACE, BISOGNA VALUTARE L'INCIDENZA SUL BILANCIO

3) Investire nelle corse al Sud, allargare gli orizzonti geografici e non mostrare quelle strade solo durante il Giro D'Italia

SONO STATO RESPONSABILE DEL SUD DAL 1998 AL 2000, PIU' CHE INVESTIRE COORDINARE E NON DARE FIDUCIA ALLE POLTRONE MA ALLE PERSONE, MAI STATO BENE COME AL SUD, OSPITE DELLE FAMIGLIE CON IL CUORE, LE POTENZIALITA' SONO ENORMI, BISOGNA VALORIZZARLE

4) Far tornare il ciclismo su pista a Roma con progetto di velodromo e sei giorni
ROMA, FIRENZE O BOLOGNA BISOGNA A MIO AVVISO COINVOLGERE UNA CITTA' E FARE VELODROMO COPERTO CON NUOVI UFFICI DELLA F.C.I. E CENTRO DI PREPARAZIONE, LASCIARE I SOTTOTRIBUNA DELLO STADIO OLIMPICO PER UNA NOSTRA NUOVA SEDE CON DIGNITA'

5) FCI più vicina alle esigenze delle squadre e dei ciclisti che alle politiche economiche
LA FCI E' I SOLO LA RAPPRESENTANZA DELLE SQUADRE E SOPRATTUTTO DEI CICLISTI, NON UN CENTRO DI POTERE PER GESTIRLI.

AGGIUNGO: nuove regole per il doping fissate da un tavolo con rappresentati MEDICI, atleti, squadre, ds, organizzatori. Un conto è una pastiglia, un conto l'EPO. Quindi differenziare il doping fra peccati veniali e peccati mortali. AMNISTIA SPORTIVA per il passato, fine dell'ipocrisia, w la storia del ciclismo e si riparte.

Rientro in italia e riorganizzazione delle squadre professionistiche con obbligo (legge dello stato) di investire nei settori giovanili (squadre dilettantistiche) con inserimento occupazionale degli ex corridori professionisti che fanno il corso da ds

RISPONDENDO ALLE VOSTRE RICHIESTE PARTECIPERO' AL DIBATTITO, SE VI VA'

Claudio Santi

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 15:00
Originariamente inviato da jeanclaude

Provo a rispondere a SERPA:
Proposte concrete (ma non so quanto siano realizzabili ovviamente, parlo da profano):

1) Istituzione di un capo ufficio stampa (con due palle così) della federazione che come parlano male del ciclismo... zac! se ne esce con un comunicato e ribatte prontamente alle chiacchiere.
FA' PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE ORDINARIA UN UFFICIO STAMPA CHE SMENTISCE VOCI O ILLAZIONI DIFFAMANTI E SI RIVALE PER EVENTUALI DANNI ARRECATI ALL' IMMAGINE DEL CICLISMO

2) Investire nella pubblicità, mandare spot istituzionale del ciclismo con immagini epiche, anche al di fuori dal periodo delle corse

E' UN IDEA, A ME PIACE, BISOGNA VALUTARE L'INCIDENZA SUL BILANCIO

3) Investire nelle corse al Sud, allargare gli orizzonti geografici e non mostrare quelle strade solo durante il Giro D'Italia

SONO STATO RESPONSABILE DEL SUD DAL 1998 AL 2000, PIU' CHE INVESTIRE COORDINARE E NON DARE FIDUCIA ALLE POLTRONE MA ALLE PERSONE, MAI STATO BENE COME AL SUD, OSPITE DELLE FAMIGLIE CON IL CUORE, LE POTENZIALITA' SONO ENORMI, BISOGNA VALORIZZARLE

4) Far tornare il ciclismo su pista a Roma con progetto di velodromo e sei giorni
ROMA, FIRENZE O BOLOGNA BISOGNA A MIO AVVISO COINVOLGERE UNA CITTA' E FARE VELODROMO COPERTO CON NUOVI UFFICI DELLA F.C.I. E CENTRO DI PREPARAZIONE, LASCIARE I SOTTOTRIBUNA DELLO STADIO OLIMPICO PER UNA NOSTRA NUOVA SEDE CON DIGNITA'

5) FCI più vicina alle esigenze delle squadre e dei ciclisti che alle politiche economiche
LA FCI E' I SOLO LA RAPPRESENTANZA DELLE SQUADRE E SOPRATTUTTO DEI CICLISTI, NON UN CENTRO DI POTERE PER GESTIRLI.

AGGIUNGO: nuove regole per il doping fissate da un tavolo con rappresentati MEDICI, atleti, squadre, ds, organizzatori. Un conto è una pastiglia, un conto l'EPO. Quindi differenziare il doping fra peccati veniali e peccati mortali. AMNISTIA SPORTIVA per il passato, fine dell'ipocrisia, w la storia del ciclismo e si riparte.

Rientro in italia e riorganizzazione delle squadre professionistiche con obbligo (legge dello stato) di investire nei settori giovanili (squadre dilettantistiche) con inserimento occupazionale degli ex corridori professionisti che fanno il corso da ds

RISPONDENDO ALLE VOSTRE RICHIESTE PARTECIPERO' AL DIBATTITO, SE VI VA'

Claudio Santi

se mi è concesso provo dire la mia.
1) l'ufficio stampa se c'è o c'è stato in qs ultimi 2 lustri non si è mai sentito uan volta una replicare a tutta la munezza buttata addosso al movimento. tant'è che io ero convinto che alla fci nn esistesse proprio un ufficio stampa e nemmeno un legale
2) le risorse ci sarebbero pure: basterebbe eliminare onoreficenze e portaborze.
amnistia? son sotto gli occhi di tutti le nefaste conseguenze dell'indulto

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 04/10/2008 alle 15:36
Sceriffo, non confondiamo perdoni sportivi con liberazioni di delinquenti. Amnistia sportiva e indulto civile sono cose diverse. D'accordo per le famiglie che perdonano i propri figli che si sono fatti del male, non d'accordo per liberare chi ha combinato guai alla comunità.
Ufficio stampa: questo è solo per fare propaganda dei risultati degli atleti come emrito dei politici, quello prima era un disastro, vedremo il prossimo se e quando ci sarà.
Onoreficenze sono da rispettare, senza che la FCI sia un ente pensionistico o elargisca onoreficenze e contributi da tradurre in voti che devono arrivare per consenso del programma.
Sceriffo, so' di avere contro molta gente sfiduciata di tutto, ma mi interessa vedere se si puo' parlare del futuro del nostro sport attraverso le proposte e non all'affidarsi a mammasantissima. E in questo obiettivo riusciremo aldila' del risultato elettorale.
Quindi grazie a tutti coloro che partecipano al dibattito.
claudio santi

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 15:45
Dopo aver letto questo 3 d http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=6819 il signor Santi cosa ne pensa e come la pensa?
Quale o quali progetti sta/stanno elaborando in merito alla questione?

 

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 15:46
Ripropongo il mio quesito, approfittando della disponibilità di Claudio Santi...

Originariamente inviato da Leone delle Fiandre

Originariamente inviato da Serpa

Proposte concrete (ma non so quanto siano realizzabili ovviamente, parlo da profano):

1) Istituzione di un capo ufficio stampa (con due palle così) della federazione che come parlano male del ciclismo... zac! se ne esce con un comunicato e ribatte prontamente alle chiacchiere.

2) Investire nella pubblicità, mandare spot istituzionale del ciclismo con immagini epiche, anche al di fuori dal periodo delle corse

3) Investire nelle corse al Sud, allargare gli orizzonti geografici e non mostrare quelle strade solo durante il Giro D'Italia

4) Far tornare il ciclismo su pista a Roma con progetto di velodromo e sei giorni

5) FCI più vicina alle esigenze delle squadre e dei ciclisti che alle politiche economiche

Ecc...


6) (forse la più utopistica) Rivendicare in sede di Coni parità di trattamento fra tutti, e dico tutti, gli sport, per esempio in materia di doping (numero e qualità dei controlli, sanzioni, reperibilità, passaporto biologico, trasparenza su controlli saltati e valori anomali ecc.)

 

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Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
http://www.youtube.com/watch?v=lnX4uaDYyIU&feature=related

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 04/10/2008 alle 15:59
Sono per parlare meno e meglio di doping, recuperando credibilità tramite trasparenza e competenza degli argomenti, generalizzati da giornalisti di terza fascia. Una volta grandi scrittori (Biagi, Montanelli ecc.) si occupavano di ciclismo, oggi chi non entra nel calcio viene relegato al gossip ciclistico.
Certo che l'obiettivo è che valgano le stesse regole per tutte le Federazioni e per tutti gli sport altrimenti si è utili al doping pagando le colpe di tutti. E allora dobbiamo togliere i controlli finchè non li fanno anche gli altri nello stesso modo.
claudio santi

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 04/10/2008 alle 16:02
RISPONDO A STRESS:
DELLE CATEGORIE INDICATE SCELGO QUESTA:
PERFEZIONISTI
Coloro che credono che la lotta al doping vada condotta ai massimi livelli, mettendo in risalto le storture del sistema e sottolineando l'inutilità dell'attuale modo di combattere il doping stesso, un modo che è anzi strumento per faide politiche. Il loro fine ultimo è far luce sulla probabile inestirpabilità del fenomeno e promuovere un approccio culturalmente diverso al problema.
Pro: hanno un approccio inevitabilmente più realista alla questione, e non chiudono gli occhi sul fatto che anni di lotta al doping non ne hanno frenato il proliferare, ma al contrario hanno fatto sì che sui media e tra molto pubblico passasse l'equazione ciclismo=doping.
Contro: il fine che si prefiggono (uccidere il mostro dalla testa e non dalla coda) è probabilmente utopistico.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 16:04
il fatto dell'ufficio stampa è importante anche, e soprattutto, al fine di difendere la disciplina sportiva, ma anche per PROMUOVERE i valori e le qualità dello sport, un ufficio stampa come si deve, dovrebbe essere in grado di raccontare si le corse, ma anche di fare promozione degli eventi collaterali alle corse...

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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  postato il 04/10/2008 alle 16:24
Originariamente inviato da jeanclaude

E allora dobbiamo togliere i controlli finchè non li fanno anche gli altri nello stesso modo.


Direi che sarebbe perfetto, ma vi tirereste contro un sacco di strali, soprattutto dei forcaioli (detti anche "giustizialisti").

Proprio per parlare meno di doping, io vado invece a proporre una miglioria ciclistica. Da una parte sappiamo tutti come la FCI sia imbrigliata in politiche regionali che praticamente "costringono" (per fini elettivi) i candidati a preservare perlopiù le società dilettantistiche, che sono quelle (per numero e omogeneità sul territorio) che portano voti.

E allora direi innanzitutto di scindere due poteri: la FCI che si occupa del ciclismo dilettantistico e giovanile, ovviamente tenendo come cardine le attività delle nazionali, affidando la gestione del ciclismo professionistico alla Lega Professionisti (quella attualmente capeggiata da Cerato), che dovrebbe avere 7 capi di uguale importanza: presidente, designato dalla FCI, presidente associazione gruppi sportivi pro tour & professional, presidente associazione gruppi sportivi continental, presidente corridori pro tour & professional, presidente corridori continental, presidente organizzatori, presidente direttori sportivi. Le sorti del professionismo verrebbero decise da questi 7 enti.

Da questo punto, istituire una "vera" Challenge Italia (o Coppa Italia, come s'è chiamata nel 2007) che non sia però fine a sé stessa.
L'obiettivo di questa Challenge deve essere almeno duplice:
1) riportare le società ciclistiche ad affilarsi in Italia, nonostante non convenga fiscalmente;
2) avere come premi per i vincitori degli obiettivi tangibili e sensibili.

Come riuscirci?
1) Dando il doppio dei punti alle società, nella classifica a squadre, affiliate in Italia. Le primi 2/3 squadre classificate, avranno il diritto di partecipare al Giro d'Italia (la classifica, in accordo con la direzione del Giro, può non essere ad anno solare, ma partire a giugno e finire ad aprile, diciamo); si possono anche studiare premi "parziali", dando inviti alle squadre capoclassifica in quel momento, per Lombardia, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo.
2) Assicurare, in accordo con la FCI e con il CT della Nazionale italiana, il posto ai Campionati del Mondo ai primi due corridori (ovviamente italiani) in classifica; anche qui, la stesura del calendario sarà da concordare con il CT (ad esempio da aprile ad agosto).

Credo che obiettivi simili, congiunti a un bel calendario della Challenge Italia da vendere come pacchetto alle televisioni e ad una maglia col tricolore verticale per il leader tra i corridori e dei pantaloncini tricolori (per dire) per la squadra capoclassifica, possa essere molto appetibile per riscoprire uno spettacolo anche solo esclusivamente italiano (ovviamente parteciperebbero anche le squadre straniere e i corridori stranieri; sarebbero sempre corse UCI con punteggi UCI).

Per la partecipazione, non farei distinzioni tra Pro Tour, Professional e Continental, ma sicuramente garantirei (non solo per la Challenge, ma proprio per l'affiliazione) equità di regole da seguire per tutti (dall'eventuale passaporto biologico alla regolarità degli stipendi, etc.).

 

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CICLISTI
Si sta come
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 16:37
Mi sa che il Casaldi avrà un futuro come dirigente del movimento ciclistico!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2008 alle 19:59
AOSTA - La bufera doping investe anche il mondo dello scialpinismo. Il francese Patrick Blanc, 36 anni, campione indiscusso della specialità (sei volte campione del mondo), è stato squalificato per due anni per uso di Epo: è stato trovato positivo dopo la 'Patrouille des Glaciers', nel marzo scorso, una delle grandi 'classiche' che si corre in Svizzera.
La notizia ha scosso l'intero ambiente dello scialpinismo, sport che sembrava essere rimasto indenne dal doping. Un centinaio di praticanti ai massimi livelli, una stagione formata da 3-4 gare di Coppa del Mondo che variano ogni anno, dai campionati Mondiali e dalle 'classiche' (oltre alla Patrouille, anche la Pierra Menta in Francia e il trofeo Mezzalama in Italia).
"Il doping non è un problema di questo sport - ha comunque reagito Adriano Greco, ct della nazionale azzurra, al sito montagna.tv -, non è come nel ciclismo dove tutti sono coinvolti. Lo scialpinismo è un mondo ancora povero, di dilettanti. Qui si tratta solamente di mosche bianche che fanno delle stupidaggini, questo sarebbe il primo caso dopo tanti anni di controlli".(sportpro.it)
--
ecco Santi, una dichiarazione del genere sarebbe meritoria di un comunicato o meglio ancora di una querela. Ma nessuno from fci si scomoda.
Li ci si bea dei risultati , della maglia di Ballan e della medaglia di Cunego e li ahimè i meriti di un presidente federale sono ben pochi.
Anch'io , ultimo dei Moichani , sarei capace : in fondo Ballan , o Cunego o Rebellin o Bettini sono ,di fatto, patrimonio e risorse di chi li stipendia 12 mesi / anno

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 05/10/2008 alle 12:15
perfettamente d'accordo
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/10/2008 alle 16:34
Arrestato Alcide Cerato

La notizia è di quelle che ci lasciano senza fiato e senza parole. La notizia è di quelle che avremmo voluto tanto non scrivere, ma non possiamo esimerci dal farlo e lo facciamo con il dolore nel cuore e con la speranza che domani, al sorgere del sole, possa essere davvero un nuovo giorno. Alcide Cerato, ex corridore professionista, noto imprenditore e oggi presidente del ciclismo professionistico italiano è stato arrestato.
In carcere sono finite cinque persone: Alcide Cerato e i figli Massimo e Andrea, titolari dell'impresa di onoranze funebri «San Siro», Riccardo D'Antoni, titolare della «Varesina», e Vito Lo Verde, suo dipendente. Tutti e cinque sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione di segreti d'ufficio. Altre 36 persone sono state denunciate a piede libero; in tutto sono 19 le imprese coinvolte. Secondo l'accusa sono 81 i casi accertati in pochi mesi.
L’indagine nasce da un esposto presentato nel 2003 da un’agenzia di pompe funebri e da un altro esposto del 2007 del Comitato dei familiari dei deceduti in ospedale che denunciavano la diffusa corruzione per il racket dei funerali.

fonte www.tuttobiciweb.it

scusate ma sono senza parole...solo tanta tanta amarezza perchè a perderne sarà, ancora una volta, il Ciclismo!

 

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Livello Mondiali




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  postato il 16/10/2008 alle 19:19
ho appena visto il TG3 regionale della Lombardia... ma a che punti di squallore e cinismo è arrivata la ns società?
 
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Livello Mondiali




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  postato il 16/10/2008 alle 20:06
alcuni spunti interessanti:

http://www.oltremagazine.com/index.html?id_articolo=448

Maggio 30 2006
Cerato: Simoni ha fatto una cattiveria, non sa perdere
‘Non e’ la prima volta che Simoni se la prende con chi lo batte. Quella frase di ieri mattina e’ stata una cattiveria. Non sa perdere”. Non si pone dubbi Alcide Cerato sulla polemica lanciata dallo scalatore trentino. Il presidente del Consiglio del Ciclismo Professionistico della Fci aggiunge: ”Conoscendo Basso non posso credere che abbia chiesto soldi per lasciargli la vittoria. Uno che parte con la foto del figlio in tasca e che il giorno prima aveva confidato che avrebbe cercato di vincere? Quella di Simoni e’ stata una stupidata, dettata da una bella dose di invidia agonistica. Ma e’ stata anche una dichiarazione che ha turbato il rilancio del ciclismo. Ieri a Milano c’erano 300.000 persone attorno al circuito. Se Simoni voleva trovare uno spazio, poteva criticare la ‘Gazzetta’ per il tipo di percorso o per l’enorme quantita’ di trasferimenti. Avrebbe avuto ragione. Ma quello che ha detto, no”

da tuttobiciweb

da un blog in rete:

25 Settembre 2008 alle 16:51
Buonasera redazione e ai lettori,

Stando a quanto si dice per le strade riguardo agli spari contro agenzia delle pompe funebri San Siro:

La San Siro ormai da anni che tenta di radere al suolo il territorio del mercato ( praticamente vorrebbe mangiare da sola ) e dunque ha aperto uffici dovunque. Si dice addirittura che abbia rilevato una pompa funebre di pavia. Quindi..
Adesso è un periodo che sta battagliando a Monza e dintorni.
Con prezzi a favore e con amicizie legate a favore…( costruite )


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2008 alle 17:54
«Sul piano umano sono addolorato, come tutti gli amanti del ciclismo, che conoscono l’amore e la passione che anima da sempre Alcide Cerato per questo sport». Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana non esita ad inviare ad uno dei suoi più apprezzati dirigenti un simbolico abbraccio, segno di amicizia e stima. «Non posso entrare nel merito della vicenda, che per altro non conosco, ma posso solo dire che in questi anni ho apprezzato l’intelligenza, la passione e la voglia di fare per il bene del ciclismo. Alcide Cerato, in un momento così difficile della sua vita, merita un incoraggiamento. L’augurio è scontato: che sia fatta chiarezza al più presto, e che Alcide possa tornare nel suo mondo, che da sempre è fatto di biciclette e corridori», chiosa il presidente. (tuttobiciweb)
--
certo che qs presidente è fantastico: lascia che chiunque, a cominciare da fanini massacrino il movimento e poi è solidale con l'impresario funebre , messo al gabbio con una lista tanta di capi d'accusa.
'nzomma tace quando deve farsi sentire , favella quando se ne dovrebbe stare zitto

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/10/2008 alle 21:59
Io vorrei fare alcune domande a tutti i candidati alla presidenza della FCI, a cui spero vogliano rispondere (ma perchè Cicloweb non organizza qualcosa di simile ad un faccia a faccia?).

Dunque ecco le domande ai candidati

a)
che cosa ne pensate dell'istituzione di una covisoc che controlli i bilanci delle società professionistiche italiane, simile alla covisoc del calcio?
spiegazione tecnica: tutto il mondo degli appassionati conosce benissimo i trucchetti sgradevoli che molte squadre usano per tirare avanti. Si va dall'assumere corridori - anche se non dotati: ma perchè non si torna al passaggio ai pro con i punti? - dietro richiesta di sponsorizzazioni, alla reimissione sul mercato del materiale tecnico, i cui introiti ingrassano le tasche dei team manager, mentre i corridori fanno magari 20mila km con una catena. Si passa per la classica fatturazione 1 a 3 o 1 a 4 (un classico dello sport a tutti i livelli, ma pur sempre un reato), ai finti rimborsi spese. Questo sistema abbassa la professionalità dei team italiani, svilisce e ricatta i corridori, mantiene nell'ambiente gente che nella vita dovrebbe trovare altro da fare piuttosto che abbassare il livello e l'immagine di questo sport.
Rispetto a questo i candidati cosa rispondono? Basta semplicemente non assegnare più licenze e "traslare" legalmente (ma non territorialmente) il fenomeno il Polonia o in qualche altro stato estero?

b)
Capitolo doping: i candidati presidenti intendono continuare a lasciare la disciplinare alla procura federale? Anche a costo di essere l'unico sport penalizzato? Come intende raccordare l'attività antidoping nazionale con la giungla della normativa internazionale?

c)
Passiamo alla promozione dello sport ciclistico.
Cosa ne pensano i candidati presidenti dell'immagine che il ciclismo oggi offre di sè? Come rimediare a questa situazione pessima che ha portato l'opinione pubblica a pensare automaticamente l'equazione ciclismo=doping?
E' forse il caso di investire risorse in un buon studio legale e in un ufficio stampa al passo con i tempi? Quali rapporti pensa di intrattenere tra la federazione che si candida a dirigere e i mass media, in particolare con la tv di stato?

d)
I procuratori.
I candidati presidenti sentono la necessità di regolare - se nelle loro possibilità effettive - o comunque di interessarsi all'attività dei procuratori, che spesso agiscono già nelle categorie juniores?
Chiunque può fare il procuratore? Anche, chessò, un pasticcere appassionato di ciclismo? Il primo che passa può intrufolarsi, millantare amicizie e conoscenze, competenze e agganci, e rendersi distruttore del patrimonio ciclistico, come accaduto in recenti casi?

e) I tecnici
Cosa ne pensano i candidati presidenti dell'opportunità di istituire una seria e selettiva scuola per tecnici? O per guidare una squadra è sufficiente la patente b e una segretaria che prenoti gli alberghi? Può un corridore implicato durante la sua attività in serie attività di doping diventare appena sceso di sella un direttore sportivo o un team manager?

f) la pista
cosa intende fare per rilanciare l'attività su pista? A parte la solita promessa del velodromo coperto, come intende favorire la riscoperta della pista, soprattutto nelle categorie giovanili?

g)
La promozione della bicicletta come mezzo di mobilità e socialità.
La federazione che si candida a dirigere ha intenzione di porsi come soggetto attivo e parte interessata nelle politiche di mobilità sostenibile a livello nazionale e locale? Ha intenzione di tutelare la figura del ciclista all'interno del codice della strada e nei rapporti con gli altri utenti della strada? Intende favorire la costruzione di vere e proprie piste ciclabili quando possibile e nelle strade di nuova costruzione? Intende favorire il turismo ciclistico? Come?

Seguiranno, se mi verranno in mente, altre domande.

 

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La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2008 alle 12:11
Javier Guillén nuovo direttore della Vuelta di Spagna.

http://www.marca.com/edicion/marca/ciclismo/es/desarrollo/1176262.html

 

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Mauro Facoltosi
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  postato il 21/10/2008 alle 15:45
SABATO 25 INCONTRO PUBBLICO DI "GRUPPO COMPATTO"

Si terrà sabato 25 ottobre (ore 10,00) presso la Sala Consiliare del Comune di San Giuliano Milanese (Milano) un incontro pubblico indetto da "Gruppo Compatto", il movimento coordinato da Marco Toni e che ha candidato il piacentino Claudio Santi alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana per il prossimo quadriennio.
L'incontro, aperto a chiunque voglia partecipare, vedrà gli interventi di Marco Toni, sindaco di San Giuliano Milanese e coordinatore di "Gruppo Compatto", del candidato alla presidenza Claudio Santi e un ampio spazio sarà lasciato al dibattito propositivo.
E' sempre possibile interagire con "Gruppo Compatto" ed esprimere liberamente le proprie opinioni anche sul blog www.gruppocompatto.it

Sabato 25 ottobre 2008 alle ore 10, presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale di San Giuliano Milanese, in Via De Nicola 2.

(fonte: cs Gruppo Compatto)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/10/2008 alle 16:03
Originariamente inviato da jeanclaude

AGGIUNGO: nuove regole per il doping fissate da un tavolo con rappresentati MEDICI, atleti, squadre, ds, organizzatori. Un conto è una pastiglia, un conto l'EPO. Quindi differenziare il doping fra peccati veniali e peccati mortali. AMNISTIA SPORTIVA per il passato, fine dell'ipocrisia, w la storia del ciclismo e si riparte.


Ringrazio per la risposta, vorrei comunque chiedere chiarimenti su questa frase scritta da lei.

1) Come si distingue il peccato veniale dal peccato mortale?
2) Avere un tavolo come quello descritto a cosa porterebbe in concreto?
Per come la vedo io (estremizzo ovviamente) sarebbe come se per debellare la droga si mettessero al tavolo mafiosi, spacciatori di primo livello, spacciatori di secondo livello e consumatori, e un medico che dice che la droga fa male. E lì si decide se lasciar in giro almeno l'erba e l'hashish e limitare l'uso di cocaina dalle 20 alle 23.

Un conto è la pastiglia, aggiungo, per il mal di gola, che sana una situazione oggettivamente di malattia, un conto è l'epo che con le cure mediche non ha nulla a che vedere. Ma se dopo la pastiglia io sto meglio e i polmoni sono apertissimi, per come la vedo io, andrò sicuramente meglio di chi non prende nemmeno la pastiglia...come si chiama questo?

Sull'amnistia per il passato non sono daccordo, anche perchè si dovrebbe trovare un momento 0 da cui far partire "il passato".

Ultima cosa, l'ufficio stampa, per quello che vedo, non funziona.

 

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  postato il 23/10/2008 alle 16:22
Le decisioni dell’Assemblea degli organizzatori del ciclismo riunita a Parigi
Prudhomme nuovo presidente AIOCC
Zomegnan e Buschette i vicepresidenti

Due altri italiani (Oldani e Vegni) nel Direttivo dell’Associazione Internazionale

A Parigi, nella nuova sede dell’Associazione Internazionale Organizzatori Corse Ciclistiche, ubicata presso il Comitato Olimpico Nazionale dello Sport Francese, si è svolta l’assemblea straordinaria elettiva dell’AIOCC che, preso atto delle dimissioni da Presidente di Victor Cordero, ha provveduto a eleggere il nuovo Direttivo e, con esso, al rinnovo delle cariche associative.

L’assemblea elettiva, in forza con 142 voti, ha eletto i 12 rappresentanti del Direttivo, scelti fra 18 candidature che si erano rese disponibili. 140 i voti validi, due le schede nulle. I primi tre eletti sono risultati: Eddy Buschette, con 123 voti ; Angelo Zomegnan, con 116; Christian Prudhomme, con 110. Nel Direttivo sono stati eletti altri due membri italiani: Renzo Oldani e Mauro Vegni.

Il Direttivo ha poi disposto i nuovi vertici dell’AIOCC, con la candidatura a presidente dell’Associazione di Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, che ha avuto favorevole accoglienza. Vicepresidente con delega è stato nominato Angelo Zomegnan, mentre Vicepresidente non delegato è Eddy Buschette.

Milano, 23 ottobre 2008

(fonte: Ufficio Stampa Rcs Sport)

 

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  postato il 23/10/2008 alle 17:09
Avete mai visto un sindacalista stare dalla parte dei padroni? Ecco a voi Amedeo Colombo che, oltre ad essere presidente dell'Assocorridori Italiani, è anche primo importatore di Shimano Italia (che vantaggio avrebbe ad andare contro le squadre?) ed è stato nel comitato organizzativo di Varese 2008 (che vantaggio ha ad andare contro l'UCI?).

**********

L’ACCPI SCRIVE AL PRESIDENTE UCI MCQUAID E CHIEDE IL RICORSO ALLA RADIAZIONE
Per ridare credibilità al ciclismo serve la sospensione a vita
Rientro in tempi brevi, invece, per chi collabora con la giustizia


23 ottobre – Rendere le sanzioni più severe in caso di doping, come previsto dal presidente dell’Uci Pat McQuaid, secondo l’Assocorridori dovrebbe portare, nei casi più gravi, alla radiazione. La sospensione a vita, come estremo rimedio per ridare credibilità al ciclismo, dopo le recenti positività di corridori che hanno vinto da dopati e per proteggere chi invece corre nel rispetto delle regole.

Per contrastare il doping, secondo l’Accpi, è necessario soprattutto smascherare chi induce i corridori a doparsi e per questo è importante favorire la loro collaborazione con l’autorità sportiva e gli organi di giustizia. A chi collabora, dunque, dovrebbe essere riconosciuta la possibilità di rientrare in tempi brevi, come del resto già in parte stabilito anche dal Codice WADA 2009.

Di seguito il testo integrale della lettera inviata dal presidente ACCPI Amedeo Colombo al presidente UCI Pat McQuaid.

Gentile Signor Presidente McQuaid,

pochi giorni fa è apparsa sugli organi di stampa una sua dichiarazione circa l’opportunità di rendere più severe le sanzioni in caso di doping.

Ebbene, desideriamo informarLa che noi, in qualità di associazione che raggruppa oltre 250 corridori professionisti italiani, siamo purtroppo convinti che la strada per contrastare la pratica del doping non sia il semplice incremento delle sanzioni, bensì la sospensione a vita, ovvero la radiazione.

La situazione, del resto, è talmente grave che solo con dei rimedi estremi si può avere la speranza di ridare credibilità al nostro amato sport e - cosa che ancor più ci preme - ai nostri amati corridori.

Le positività di Riccò, Sella, Piepoli, Schumacher, Khol fanno male, tanto più perché vengono da corridori vincenti. Il loro comportamento dà quindi fiato a chi, ingiustamente, sostiene che nel ciclismo di oggi si può vincere solo dopandosi.

E allora è necessario che l’UCI si attivi per sradicare nel movimento ogni possibile tentazione illecita, dando il messaggio che chi dolosamente bara, è definitivamente fuori dal gioco.

Ciò - si badi - noi lo chiediamo soprattutto per proteggere tutti quei corridori che corrono nel rispetto delle regole e che - ne siamo sinceramente convinti - costituiscono la grande maggioranza del gruppo.

Punire però soltanto i corridori non basta! Se il doping c’è, è soprattutto perché vi sono dei soggetti che spingono gli atleti a praticarlo.

Occorre dunque smascherare “gli spacciatori e gli scienziati del doping”. E ciò lo si può fare solo se si incoraggiano i corridori a collaborare realmente e fattivamente con l’autorità sportiva e gli organi di giustizia.

Il Codice WADA 2009 va incontro a tale nostro auspicio, ma crediamo che l’UCI possa e debba rafforzare ulteriormente le misure ivi indicate, da un lato, prevedendo la sanzione della radiazione per i corridori che in futuro verranno trovati positivi a sostanze o metodi dopanti di evidente efficacia, dall’altro, dando loro la possibilità di riprendere a gareggiare in tempi brevi nel caso diano prova di essersi affrancati da coloro che li hanno spinti o aiutati a doparsi.

Sappia, Signor Presidente, che se Lei si farà promotore di tale iniziativa, avrà il nostro pieno appoggio.

Con i nostri cordiali saluti.

IL Presidente ACCPI – Amedeo COLOMBO


(fonte: cs ACCPI)

 

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  postato il 29/10/2008 alle 15:12
Qualche giorno fa Contador ha dichiarato: «Credo che [la richiesta di radiazione proposta dall'ACCPI] sia un eccesso. E che sia necessario distinguere fra un caso di positività e l’altro. Una cosa è essere coscienti di quello che si assume e un’altra è assumere qualcosa senza saperlo, magari attraverso un banale anti influenzale. Quindi bisogna saper calibrare bene anche le sanzioni: serve una legge chiara che tenga conto di ogni possibilità, anche se non è facile».

(fonte: tuttobiciweb.it)

**********

L’ACCPI RISPONDE A CONTADOR
In una lettera indirizzata al corridore spagnolo, Colombo e Bugno chiariscono i contenuti della missiva a McQuaid circa la proposta di radiazione

29 ottobre – Alberto Contador ha giudicato eccessiva la richiesta di radiazione per i corridori trovati positivi proposta dall’Assocorridori attraverso una lettera indirizzata qualche giorno fa al presidente dell’Uci Pat McQuaid. Il presidente dell’Accpi risponde.

Di seguito il testo integrale della lettera inviata a Contador in cui Amedeo Colombo sottolinea l’intenzione di favorire tramite questa proposta la collaborazione dei corridori dopati con l’autorità sportiva e gli organi di giustizia, al solo fine di smascherare chi induce i corridori a doparsi e ridare così credibilità al ciclismo.

Caro Alberto,

abbiamo letto le Tue dichiarazioni circa la proposta da noi avanzata di radiare i corridori trovati positivi.

Crediamo sia utile chiarire a Te e a tutti i corridori spagnoli che, come scritto nella missiva inviata a McQuaid, la radiazione noi la proponiamo solo ed esclusivamente per i casi gravi e chiaramente intenzionali di doping (ad esempio, l'utilizzo di EPO di ultima generazione).

Non solo.

Abbiamo altresì scritto che la radiazione deve invece commutarsi in una sospensione breve per quei corridori che, una volta trovati positivi a tali sostanze, decidano di collaborare attivamente con l'autorità sportiva, fornendo i nominativi di chi gliele ha procurate.

Siamo convinti che solo così facendo si può incentivare la collaborazione e arrivare finalmente a sanzionare non più soltanto i corridori, ma anche e soprattutto coloro che spingono e aiutano quest'ultimi a farlo.

Certe sostanze come la CERA non si trovano al supermarket o in farmacia!

Le si possono avere solo con il contributo di spacciatori specializzati. E' dunque a quest’ultimi che dobbiamo mirare se si vuole davvero combattere alla radice il problema.

Sia chiaro, la nostra è una proposta che nasce dal fatto che siamo purtroppo in presenza di un problema evidente e grave (i casi del Tour ne sono una triste conferma) a cui occorre porre riparo in tempi brevi, se non vogliamo aggravare ulteriormente la crisi di immagine e, soprattutto, economica che sta attraversando il nostro sport e che ricade inevitabilmente sulle tasche dei corridori.



Peraltro, ci preme altresì dire che se, da un lato, siamo convinti che questa sia attualmente (può sembrare un paradosso, ma è così!) la soluzione più efficace per tutelare la nostra categoria e il futuro dei corridori, dall’altro, saremo ben lieti di sostenere ogni altra proposta che avrà per obiettivo quello di smascherare gli spacciatori e gli scienziati del doping.

Con profonda stima.

Il Presidente ACCPI – Amedeo COLOMBO
Il segretario ACCPI - Gianni BUGNO


(fonte: cs ACCPI)

 

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  postato il 30/10/2008 alle 09:50
Up. Perchè aspetto impazientemente risposte da Santi, o riflessioni dagli altri forumisti


Originariamente inviato da Frank VDB qualche settimana fa

Io vorrei fare alcune domande a tutti i candidati alla presidenza della FCI, a cui spero vogliano rispondere (ma perchè Cicloweb non organizza qualcosa di simile ad un faccia a faccia?).

Dunque ecco le domande ai candidati

a)
che cosa ne pensate dell'istituzione di una covisoc che controlli i bilanci delle società professionistiche italiane, simile alla covisoc del calcio?
spiegazione tecnica: tutto il mondo degli appassionati conosce benissimo i trucchetti sgradevoli che molte squadre usano per tirare avanti. Si va dall'assumere corridori - anche se non dotati: ma perchè non si torna al passaggio ai pro con i punti? - dietro richiesta di sponsorizzazioni, alla reimissione sul mercato del materiale tecnico, i cui introiti ingrassano le tasche dei team manager, mentre i corridori fanno magari 20mila km con una catena. Si passa per la classica fatturazione 1 a 3 o 1 a 4 (un classico dello sport a tutti i livelli, ma pur sempre un reato), ai finti rimborsi spese. Questo sistema abbassa la professionalità dei team italiani, svilisce e ricatta i corridori, mantiene nell'ambiente gente che nella vita dovrebbe trovare altro da fare piuttosto che abbassare il livello e l'immagine di questo sport.
Rispetto a questo i candidati cosa rispondono? Basta semplicemente non assegnare più licenze e "traslare" legalmente (ma non territorialmente) il fenomeno il Polonia o in qualche altro stato estero?

b)
Capitolo doping: i candidati presidenti intendono continuare a lasciare la disciplinare alla procura federale? Anche a costo di essere l'unico sport penalizzato? Come intende raccordare l'attività antidoping nazionale con la giungla della normativa internazionale?

c)
Passiamo alla promozione dello sport ciclistico.
Cosa ne pensano i candidati presidenti dell'immagine che il ciclismo oggi offre di sè? Come rimediare a questa situazione pessima che ha portato l'opinione pubblica a pensare automaticamente l'equazione ciclismo=doping?
E' forse il caso di investire risorse in un buon studio legale e in un ufficio stampa al passo con i tempi? Quali rapporti pensa di intrattenere tra la federazione che si candida a dirigere e i mass media, in particolare con la tv di stato?

d)
I procuratori.
I candidati presidenti sentono la necessità di regolare - se nelle loro possibilità effettive - o comunque di interessarsi all'attività dei procuratori, che spesso agiscono già nelle categorie juniores?
Chiunque può fare il procuratore? Anche, chessò, un pasticcere appassionato di ciclismo? Il primo che passa può intrufolarsi, millantare amicizie e conoscenze, competenze e agganci, e rendersi distruttore del patrimonio ciclistico, come accaduto in recenti casi?

e) I tecnici
Cosa ne pensano i candidati presidenti dell'opportunità di istituire una seria e selettiva scuola per tecnici? O per guidare una squadra è sufficiente la patente b e una segretaria che prenoti gli alberghi? Può un corridore implicato durante la sua attività in serie attività di doping diventare appena sceso di sella un direttore sportivo o un team manager?

f) la pista
cosa intende fare per rilanciare l'attività su pista? A parte la solita promessa del velodromo coperto, come intende favorire la riscoperta della pista, soprattutto nelle categorie giovanili?

g)
La promozione della bicicletta come mezzo di mobilità e socialità.
La federazione che si candida a dirigere ha intenzione di porsi come soggetto attivo e parte interessata nelle politiche di mobilità sostenibile a livello nazionale e locale? Ha intenzione di tutelare la figura del ciclista all'interno del codice della strada e nei rapporti con gli altri utenti della strada? Intende favorire la costruzione di vere e proprie piste ciclabili quando possibile e nelle strade di nuova costruzione? Intende favorire il turismo ciclistico? Come?

Seguiranno, se mi verranno in mente, altre domande.

 

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  postato il 31/10/2008 alle 12:57
a tutt'oggi, da quel che si sente , sarebbero 2 i candidati:
1) Santi
2) Di Rocco

Conoscete altre candidature?

 
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  postato il 07/11/2008 alle 16:10
Originariamente inviato da sceriffo

a tutt'oggi, da quel che si sente , sarebbero 2 i candidati:
1) Santi
2) Di Rocco

Conoscete altre candidature?


Pare che dopo l'incontro di San Giuliano Milanese del 25 ottobre scorso, Santi possa ritirarsi e lasciar spazio ad un certo D'Alto, che francamente non conosco. Ho letto l'indiscrezione su ciclonet.it.

 

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  postato il 07/11/2008 alle 16:11
Assemblea ACCPI rinviata per ragioni pocedurali

7 novembre – L’assemblea dell’Associazione dei corridori professionisti italiani, prevista per questa mattina alla Fiera di Milano a margine del Salone del Ciclo, è stata rinviata a seguito di un’irregolarità procedurale nella convocazione. Erano presenti 21 corridori con 26 deleghe. Non si è potuta tenere, dunque, l’elezione di presidente, consiglieri, probiviri e revisori dei conti per il quadriennio 2009/2012.

Il presidente uscente, Amedeo Colombo, ha annunciato l’intenzione di non ricandidarsi e, auspicando un approccio unitario, ha invitato gli associati ad usufruire anche in futuro dello staff che lo ha affiancato con incisività in questi anni, a cominciare dal segretario Gianni Bugno e dall’avv. Federico Scaglia.

I lavori sono poi proseguiti in modo informale.

(fonte: cs ACCPI)

 

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  postato il 09/11/2008 alle 08:36
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da sceriffo

a tutt'oggi, da quel che si sente , sarebbero 2 i candidati:
1) Santi
2) Di Rocco

Conoscete altre candidature?


Pare che dopo l'incontro di San Giuliano Milanese del 25 ottobre scorso, Santi possa ritirarsi e lasciar spazio ad un certo D'Alto, che francamente non conosco. Ho letto l'indiscrezione su ciclonet.it.

e perchè mai Santi dovrebbe ritirarsi? Ha scritto qua e mi sembrava molto determinato...
E chi è D'Alto?

 
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  postato il 11/11/2008 alle 17:24
Sapete l'ordine cronologico e conseguente durata, degli ultimi mandati di presidenza dell'UCI??


 
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  postato il 11/11/2008 alle 17:41
Originariamente inviato da Bazzia

Sapete l'ordine cronologico e conseguente durata, degli ultimi mandati di presidenza dell'UCI??



http://en.wikipedia.org/wiki/Union_Cycliste_Internationale#Presidents

 

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  postato il 14/11/2008 alle 17:27
CON RITADO DI CUI MI SCUSO, RISPONDO:

Io vorrei fare alcune domande a tutti i candidati alla presidenza della FCI, a cui spero vogliano rispondere (ma perchè Cicloweb non organizza qualcosa di simile ad un faccia a faccia?).

Dunque ecco le domande ai candidati

a)
che cosa ne pensate dell'istituzione di una covisoc che controlli i bilanci delle società professionistiche italiane, simile alla covisoc del calcio?
spiegazione tecnica: tutto il mondo degli appassionati conosce benissimo i trucchetti sgradevoli che molte squadre usano per tirare avanti. Si va dall'assumere corridori - anche se non dotati: ma perchè non si torna al passaggio ai pro con i punti? - dietro richiesta di sponsorizzazioni, alla reimissione sul mercato del materiale tecnico, i cui introiti ingrassano le tasche dei team manager, mentre i corridori fanno magari 20mila km con una catena. Si passa per la classica fatturazione 1 a 3 o 1 a 4 (un classico dello sport a tutti i livelli, ma pur sempre un reato), ai finti rimborsi spese. Questo sistema abbassa la professionalità dei team italiani, svilisce e ricatta i corridori, mantiene nell'ambiente gente che nella vita dovrebbe trovare altro da fare piuttosto che abbassare il livello e l'immagine di questo sport.
Rispetto a questo i candidati cosa rispondono? Basta semplicemente non assegnare più licenze e "traslare" legalmente (ma non territorialmente) il fenomeno il Polonia o in qualche altro stato estero?

DOMANDA DIFFICILE PER CUI LA RISPOSTA E' DIFFICILE, COMUNQUE A PRESCINDERE BISOGNA RIPORTARE SEDI SOCIETA' IN ITALIA E RISPETTARE LEGGI E REGOLAMENTI ITALIANI, UNA NUOVA LEGA DEL CICLISMO PROFESSIONISTICO CON UN ORGANO DI CONTROLLO SERIO E' INDISPENSABILE

b)
Capitolo doping: i candidati presidenti intendono continuare a lasciare la disciplinare alla procura federale? Anche a costo di essere l'unico sport penalizzato? Come intende raccordare l'attività antidoping nazionale con la giungla della normativa internazionale?

AMNISTIA SPORTIVA PER TUTTI, FINE DELL'IPOCRISIA APPENA RAGGIUNTO UN NUOVO ACCORDO FRA CORRIDORI, SOCIETA', MEDICI E FEDERAZIONE CON PENE FUTURE CHE ABBIANO UNA DISTINZIONE FRA MEDICINE ED EPO CERTA FRA SUPPOSIZIONI E CERTEZZE, PATTO DI ONORE E RESPONSABILITA' DI RIPARTIRE DA ZERO PER MIGLIORARE. FINE DEI CERTIFICATI E DELLE STUPIDE SCUSE. PERDONO AGLI ATLETI MA EDUCAZIONE ALLA SERIETA' E CORRETTEZZA.

c)
Passiamo alla promozione dello sport ciclistico.
Cosa ne pensano i candidati presidenti dell'immagine che il ciclismo oggi offre di sè? Come rimediare a questa situazione pessima che ha portato l'opinione pubblica a pensare automaticamente l'equazione ciclismo=doping?
E' forse il caso di investire risorse in un buon studio legale e in un ufficio stampa al passo con i tempi? Quali rapporti pensa di intrattenere tra la federazione che si candida a dirigere e i mass media, in particolare con la tv di stato?

SI, RISPARMIANDO SULL'ATTUALE GIORNALE DI PROPAGANDA, CON COMUNICATI E PROGRAMMI INTERNET E SVILUPPANDO I RAPPORTI ESTERNI

d)
I procuratori.
I candidati presidenti sentono la necessità di regolare - se nelle loro possibilità effettive - o comunque di interessarsi all'attività dei procuratori, che spesso agiscono già nelle categorie juniores?
Chiunque può fare il procuratore? Anche, chessò, un pasticcere appassionato di ciclismo? Il primo che passa può intrufolarsi, millantare amicizie e conoscenze, competenze e agganci, e rendersi distruttore del patrimonio ciclistico, come accaduto in recenti casi?

E' UN PROBLEMA SERIO, PROPORREMO UN ALBO DEI PROCURATORI, CON OBBLIGO DI QUALIFICA E TESSERA.

e) I tecnici
Cosa ne pensano i candidati presidenti dell'opportunità di istituire una seria e selettiva scuola per tecnici? O per guidare una squadra è sufficiente la patente b e una segretaria che prenoti gli alberghi? Può un corridore implicato durante la sua attività in serie attività di doping diventare appena sceso di sella un direttore sportivo o un team manager?

TECNICI SONO GIA' QUALIFICATI E PREPARATI, IL PIU' E' FAR RISPETTARE LE REGOLE, QUESTA C'E' E BISOGNA NON DISSUADERLA COME L'ATTUALE FCI CHE PERMETTE CHE PARTA UN AMMIRAGLIA SENZA QUALIFICATI A BORDO

f) la pista
cosa intende fare per rilanciare l'attività su pista? A parte la solita promessa del velodromo coperto, come intende favorire la riscoperta della pista, soprattutto nelle categorie giovanili?

RAFFORZARE LE PISTE ESISTENTE, SENZA PERDERE MANTOVA (GIA' PERSA) E CREMA (QUASI PERSA) UNICHE CASE E CENTRI TERRITORIALI PER LO SVILUPPO DEL CICLISMO, CREARE UN VELODROMO COPERTO TRA ROMA, FIRENZE O BOLOGNA, NON A SE' STANTE MA CON DENTRO UFFICI DI NUOVA STRUTTURA FEDERAZIONE E CENTRO OLIMPICO DI PREPARAZIONE. VIA DAI BAGNI DELLO STADIO DEI ROMANI.

g)
La promozione della bicicletta come mezzo di mobilità e socialità.
La federazione che si candida a dirigere ha intenzione di porsi come soggetto attivo e parte interessata nelle politiche di mobilità sostenibile a livello nazionale e locale? Ha intenzione di tutelare la figura del ciclista all'interno del codice della strada e nei rapporti con gli altri utenti della strada? Intende favorire la costruzione di vere e proprie piste ciclabili quando possibile e nelle strade di nuova costruzione? Intende favorire il turismo ciclistico? Come?

LE PISTE CICLABILI NON SONO DELLA F.C.I. COME LE PISCINE O IL MARE O LE AUTOSTRADE, SONO UN PROBLEMA DI CIVILTA' CHE DOBBIAMO SOSTENERE TUTTI A PRESCINDERE. E FAREBBERO BENE A TUTTO IL MONDO DELLA BICICLETTA E DELLA SALUTE, AGONISMO COMPRESO.

Seguiranno, se mi verranno in mente, altre domande.

AGGIUNGO UN PO' DI PUNTI:
AFFILIAZIONI SERIE E TRASPARENTI, BILANCIO SPIEGATO NEI PARTICOLARI E NON USATO PER FARE POLITICA DAL C.O.N.I CHE LO HA SEMPRE GESTITO

FEDERAZIONE COME RAPPRESENTANZA E SERVIZIO A SOCIETA' E CORRIDORI, NON COME GESTIONE DI LUSSO E POTERE CENTRALE

RICONSIDERAZIONE E RIORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI PRATICABILI, VALORIZZAZIONE DEGLI ASPETTI DELLA TUTELA E DELLA SICUREZZA

TUTTI I CONSIGLI FEDERALI APERTI AI COMITATI REGIONALI PER INTERVENTI E APERTI AL PUBBLICO

PROGRAMMI E COMUNICATI INTERNET, CHIUSURA COSTOSISSIMO E OBLOSETO "MONDO DEL CICLISMO"

VALORIZZAZIONE ORGANIZZATORI, BANDI SEMPLICI PER GIRO D'ITALIA DONNE, DILETTANTI E GIRO D'ITALIA O MASTER DELLE PISTE

RIORGANIZZAZIONE TOTALE SETTORE FUORISTRADA CON INDIPENDENZA GESTIONALE

CREAZIONE DI NUOVA "LEGA DEI PROFESSIONISTI" CON INDIPENDENZA GESTIONALE

CREAZIONE LEGA DEI COMMISSARI DEL CICLISMO (GIUDICI DI GARA), CON INDIPENDENZA GESTIONALE

SUPERVISORE DIRETTORE TECNICO DELLA F.C.I. CHE GARANTISCA INDIPENDENZA DALLA POLITICA CON LE RAPPRESENTATIVE NAZIONALI

a disposizione per qualsiasi confronto, in qualsiasi modo la pensi l'interlocutore, grazie a tutti

claudio

 
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  postato il 14/11/2008 alle 17:51
Grazie Santi.
Smentisce o conferma quanto scritto da Monsieur 40% di un suo probabile ritiro dalla candidatura a presidente FCI?

 
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  postato il 14/11/2008 alle 18:45
mai detto che ritiro la candidatura

e la riunione di San Giuliano è andata bene, non un trionfo ma una quarantina di appassionati e dirigenti a discutere, di questi tempi ....

claudio

 
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  postato il 14/11/2008 alle 19:07
Originariamente inviato da sceriffo

Grazie Santi.
Smentisce o conferma quanto scritto da Monsieur 40% di un suo probabile ritiro dalla candidatura a presidente FCI?


Precisazione: riportata da Monsieur 40% e scritta da Ciclonet.it.

 

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  postato il 14/11/2008 alle 23:13
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da sceriffo

Grazie Santi.
Smentisce o conferma quanto scritto da Monsieur 40% di un suo probabile ritiro dalla candidatura a presidente FCI?


Precisazione: riportata da Monsieur 40% e scritta da Ciclonet.it.

si certo. spero nn mi butterai fuori dal forum

 
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  postato il 26/11/2008 alle 10:26
CONI - Petrucci si ricandida

Roma - martedì 25 novembre 2008 - “Mi ricandido alla presidenza del Coni''. Lo ha ribadito, in un'intervista con il Corriere della sera, Gianni Petrucci. “Lo faccio perché' mi piace il mondo dello sport e perché me lo hanno chiesto diversi presidenti federali”, afferma il presidente da nove anni al timone del movimento sportivo italiano. Petrucci dovrà sconfiggere la concorrenza di Franco Chimenti, attualmente capo della Federgolf. Le elezioni sono previste in primavera.

(fonte: ciclonews.it)

 

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  postato il 18/12/2008 alle 16:24
Coni: contributi alle federazioni, calcio disciplina piu' assistita

ROMA - La parte piu' cospicua dei contributi del Coni per il 2009 se lo aggiudica il calcio, che con 81 milioni comanda la classifica delle discipline piu' assistite. Alle spalle dello sport piu' popolare, si piazza l'atletica leggera con poco piu' di 7 milioni, quindi il nuoto con 5 milioni e 843 mila euro. Questi dati, presentati nel corso del Consiglio nazionale, sono stati ratificati nel corso della riunione che si e' appena conclusa allo stadio Olimpico. In totale, nel 2009, alle 45 federazioni affiliate al Comitato olimpico andranno 193,864 milioni di euro. (Agr)

(fonte: gazzetta.it)

Da 81 milioni a 7 milioni mi pare ci sia un bel salto... ah, beh, ma il calcio porta un sacco di allori e di medaglie al Coni, sì sì...

 

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  postato il 26/12/2008 alle 08:40
Con una lettera apertaa, Claudio Santi ritira la sua candidatura per la carica di presidente della Federazione Ciclistica Italiana:

Cari amici,
stanno iniziando le assemblee e sono molto felice di aver contribuito assieme agli amici di Gruppo Compatto ad aver favorito il dibattito e fatto emergere diverse proposte per il futuro del nostro sport.
La passione e il rispetto per il ciclismo accompagnano la mia vita da ragazzino a oggi nei diversi ruoli, ora sto cercando di impegnarmi in favore di organizzazioni di ciclismo su pista, uno dei settori più affascinanti e difficili.
Come sapete mi attende la nascita di una nuova creatura, la 6 giorni di Cremona, che vuole essere un momento di promozione e di valorizzazione del nostro amatissimo sport.
Ritengo di dovermi impegnare con tutte le mie forze a favore di questo evento oltrechè a quelli estivi e non solo. Per le maggiori difficoltà non preventivate in cui per risolvere sarà dovuto tutto il mio impegno, non riesco a proseguire il mio impegno propositivo per
nessuna possibile carica della Federazione Ciclistica Italiana, anche
se sono orgoglioso e convinto delle proposte fino ad ora formulate.
Auguro dicuore, al presidente Di Rocco e a tutti coloro che si
candideranno in qualsiasi ruolo, di poter dare un contributo personale
al futuro una campagna elettorale ricca di riflessioni e di
soddisfazioni.
Claudio Santi
( tuttobiciweb.it)
--
quindi l'unico candidato rimane Di Rocco?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/01/2009 alle 22:13
E' tempo di rispolverare questo thread? Magari rinominandolo "Elezioni federali"?

Il rinnovo di consiglio e presidenza federale è alle porte. Preceduto dalle elezioni provinciali e regionali. Vogliamo parlarne, scambiarci notizie e opinioni?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/01/2009 alle 06:28
Mio padre ad esempio ha lasciato la Presidenza della provincia di Pesaro.
Lo diceva da mesi, era stanco di impegnarsi di persona e da solo, oltre che di pagare personalmente alcune questioni burocratiche.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, da quanto ho capito, è stata un attacco gratuito dalla dirigenza di Macerata (che doveva farsi gli affari suoi) che contestava alcune simpatie che attribuiva ingiustificate, da parte di Ancona. Si è sentito profondamente offeso e non difeso.
A quel punto, dopo tanti anni spesi per il bene del ciclismo locale, giovanile, amatoriale e dilettantistico, ha deciso che chi non lo apprezza non lo merita.
Al suo posto c'è ora un bravo parlatore, che fatica poco e fa faticare gli altri.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/01/2009 alle 16:01
Ho aiutato mio padre a scrivere la lettera di addio alla Federazione, visto che domenica ci sono le elezioni provinciali.
Ha voluto rivedere tutto il suo tragitto, da quando entrò nel 1982 nel negozio di bici di Enrico Paolini, perchè mio fratello a seguito di un intervento chirurgico al piede necessitava di pedalare, all'incontro con l'allenatore Renzo Mazza che in questi giorni giace nel suo letto di dolore dopo una vita spesa dietro ai ragazzini in bici, alla costruzione del Velo Club Pesaro fino alla collaborazione con Omicioli alla FCI e all'elezione come Presidente. Una passione che ha chiesto il sacrificio di moglie e figli, che ha messo a volte in secondo piano anche il lavoro, che ha tolto risorse, ma che lo ha arrichito nell'animo.

Mi sono commossa, è stata dura, soprattutto per mia madre, però è stato bello e ora la mamma si preoccupa, perchè il ciclismo fino ad ora lo ha sempre tenuto attivo ed è stato una sana via di fuga dalla quotidianità e dai pensieri.

 

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  postato il 26/01/2009 alle 14:37
Giovanni Fontanini nuovo presidente AOCC

Giovanni Fontanini, 56 anni, dirigente del comune di Camaiore e da vari anni “anima” del G.P. Città di Camaiore, è stato eletto presidente dell’A.O.C.C. (Associazione Organizzatori Corse Ciclistiche).

Succede a Mauro Vegni che ha concluso i suoi due mandati.

Vice presidente è Pier Clemente Gino (S.C. Binda) con Adriano Amici (G.S. Emilia), Luca Di Sandro (Coppa Sabatini) ed Antonelli Careri (Giro della Calabria) consiglieri.

L’assemblea si è svolta a Bologna sabato 24 gennaio.

(ufficio stampa)

 

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Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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  postato il 29/01/2009 alle 09:24
Forse ne avete già parlato: e se si abolissero UCI, federazioni, comitati olimpici e compagnia bella? Non limitarsi ad un semplice aggiornamento della dirigenza ma eliminare proprio tutto. Servono i burocrati quando in fin dei conti il ciclismo è gambe, bici e strade?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/02/2009 alle 17:06
a poche settimane dalle elezioni il presidente in carica rimane l'unico candidato.
un movimento che nn sa proporre un'alternativa al presidente uscente, valido o meno che sia stato il suo operato, è un movimento senza spina dorsale.
ecco perchè anche il primo pinkopalla che passa può permettersi bellamente di pisc.iarci in testa

 
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  postato il 03/03/2009 alle 16:05
RENATO DI ROCCO: “DALLE COSE SEMPLICI COSTRUIAMO UN FUTURO PER I GIOVANI”
Renato Di Rocco, Presidente della Federazione Ciclistica Italiana dal 2005, si ricandida alla guida della Federciclismo per il quadriennio 2009-2012 che vede il punto di arrivo nelle Olimpiadi di Londra. L’Assemblea Nazionale è in programma ad Imola domenica 15 marzo

E’ Presidente della Federazione Ciclistica Italiana dal 2005. E’ Renato Di Rocco che, grazie alla sua ampia visione del ciclismo e dello sport in genere, con il prezioso sostegno del CONI e del suo Presidente Giovanni Petrucci, ha salvato la Federciclo dal commissariamento appianando il pesante deficit ricevuto in eredità dal precedente Consiglio Federale e ristabilendo un nuovo clima di fiducia, dialogo e collaborazione per il rilancio del ciclismo italiano.

Renato Di Rocco si ricandida alla presidenza della Federazione Ciclistica Italiana per il quadrienno che si concluderà con le Olimpiadi di Londra 2012: “Il ciclismo italiano in questi anni ha ritrovato fiducia in se stesso e l’entusiasmo per affrontare situazioni gravose – commenta Di Rocco –. Oggi possiamo sostenere che la situazione economico finanziaria della Federazione è sotto controllo, che la riorganizzazione amministrativa e gestionale è in fase avanzata, che i progetti dedicati ai vari settori danno buoni frutti. Ma siamo soltanto all’inizio della ripresa. Occorre infatti - conclude il Presidente - dare continuità al lavoro avviato”.

Dal 2005 al 2008: La Federazione Ciclistica e la sua crescita

Numeri e statistiche confermano la crescita del movimento ciclistico italiano. Sono 100.000 i tesserati e affiliati. Spiccano il 23% in aumento dei Giovanissimi, passati dai 10.975 del 2005 ai 13.510 del 2008, e il 15% dei Master-Cicloturisti, passati dai 36.882 del 2005 ai 42.461 del 2008.
“Dati molto incoraggianti – evidenzia il Presidente -, a cui va aggiunto l’incremento della fascia che va dagli esordienti agli under negli ultimi tre anni”. E’ infatti aumentata di 339 unità, da 8913 a 9252 tesserati.

Questi risultati, per quanto riguarda le categorie agonistiche, sono il prodotto del Progetto Giovani destinato al sostegno dei giovani talenti e al rilancio delle specialità depresse, e, per quanto riguarda i giovanissimi, delle tante iniziative portate avanti sul territorio, rivolte soprattutto alla Scuole, quali Velothon, Vivibikes e, da ultimo, Pinocchio in Bicicletta, a cui hanno partecipato oltre 20 mila alunni solo nel 2008. Un particolare cenno meritano i Meeting Nazionali che hanno raccolto adesioni senza precedenti: “Con questi presupposti abbiamo il dovere di costruire, dalle cose semplici, un futuro per i giovani” - sottolinea Di Rocco.

Le iniziative della Federazione Ciclistica Italiana trovano, inoltre, testimonianza anche nei numerosi ciclodromi (45 in tutto) e percorsi ciclabili (53) realizzati, oltre a 4 nuove piste di bmx ed altre 7 per il fuoristrada, per un totale di 139 spazi protetti per l’attività di base.
Un vero e proprio messaggio di promozione della bicicletta come stile di vita che la Federciclismo continua a supportare in particolare, sul piano nazionale, attraverso l’individuazione di strategie a favore della mobilità, sostenuta dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio.

Sembra che la strada intrapresa dalla Federazione Ciclistica Italiana sia quella giusta anche alla luce delle medaglie conquistate dal 2005 al 2008: complessivamente 89 medaglie, di cui 36 mondiali e 53 europee, per un totale 10 titoli iridati e 17 continentali. Ma c’è di più. C’è una persistenza nel conseguimento degli obiettivi. Nel quadriennio appena concluso la Federciclismo è riuscita a garantire alle società, agli atleti ed ai tecnici le condizioni organizzative e materiali per operare con fiducia. In vista di Londra 2012 è stato individuato un gruppo di giovani competitivi su pista, strada e fuoristrada su cui lavorare.

La Federciclismo esce a testa alta anche dalle burrascose vicende di doping degli ultimi anni perché ha saputo conciliare il rigore dei controlli e l’intransigenza nella sanzioni con il rispetto della persona, respingendo i processi sommari e la confusione dei ruoli, sollevando al tempo stesso con vigore l’esigenza dell’uniformità delle regole, dei controlli e delle sanzioni nel ciclismo e nello sport in genere.
Un ruolo importante ha svolto la Commissione Tutela della Salute, istituita dalla Federciclismo per garantire l’aggiornamento delle normative scientifiche e la massima assistenza agli atleti e alla società.

Verso il 2012: Proposte e obiettivi

Guardando a Londra 2012, l’obiettivo principale di Renato Di Rocco è dare continuità al lavoro fatto finora: “Si tratta di procedere sulla strada imboccata, di correggere la direzione quando è necessario, di definire e potenziare i progetti, estendere sempre di più la fiducia e l’orgoglio dell’appartenenza” - commenta.
Nello specifico, valori come la trasparenza, il miglioramento dell’organizzazione dei servizi federali, la polivalenza e l’interscambio tra le varie discipline attraverso un continuo lavoro di sinergia tra i tecnici nazionali e le società, elemento essenziale per la raccolta di successi, sono solo alcuni degli obiettivi della Federciclismo. Sarà dato maggiore impulso al trend di crescita dei cicloturisti e cicloamatori e alla promozione della “bicicletta come stile di vita”.

A livello internazionale, la Federazione Ciclistica Italiana, che ha già acquistato in questo quadriennio notevole prestigio, sostiene la solidarietà e la cooperazione con le Federazioni dei Paesi più poveri. La candidatura di Renato Di Rocco, decisa dall’ultimo Consiglio Federale, al Comitato Direttivo UCI, intende dare maggior forza a questa azione. “Ringrazio per la fiducia ricevuta che considero un riconoscimento alle posizioni assunte e all’azione svolta in sede internazionale per difendere il ruolo delle Federazioni nazionali, il patrimonio e la tradizione del ciclismo italiano, come risorse vitali per lo sviluppo del ciclismo nel mondo” - sostiene il Presidente, di recente entrato anche nella Giunta del Comitato Italiano Paralimpico.

Tra le proposte, c’è la ricostruzione della Lega del Ciclismo Professionistico che provvederà, tramite convenzione con la FCI, ad autodeterminarsi per la gestione autonoma del ciclismo professionistico.

Nel quadriennio che si sta per aprire, l’Italia sarà teatro di grandi eventi, sulla scia dello straordinario anno appena concluso: la prova di Coppa del Mondo Donne, in programma il 29 marzo 2009 a Cittiglio, i Campionati del Mondo Juniores a Offida e i Campionati Europei di Mtb al Montello nel 2010, la Coppa del Mondo Ciclocross e il Mondiale Marathon a Treviso, gli Europei Ciclocross a Lucca nel 2011.
Il 2010 presenta due eventi di grande impatto: i 50 anni della morte di Fausto Coppi, ad oggi il campione di riferimento nell´immaginario collettivo, ed i 125 anni della Federazione: “Da celebrare con un’iniziativa di grande partecipazione popolare e mediatica” - conclude il Presidente.

(ufficio stampa)

 

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