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Autore: Oggetto: I dirigenti di ciclismo - Chi governa il nostro sport?

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  postato il 21/08/2007 alle 15:25
Giovedì a Malpensa incontro tra le grandi federazioni

E’ in programma giovedì 23 agosto a Somma Lombardo (VA) un incontro con i rappresentanti delle federazioni ciclistiche, Italia, Francia, Spagna, Belgio, Austria e Lussemburgo, nel quale verranno discussi numerosi importanti argomenti. Elemento di novità la presenza dei rappresentanti della federazione inglese che si aggiungono al gruppo consolidato.
L’obiettivo, che vede impegnate queste federazioni da un anno, è quello di contribuire in maniera fattiva e propositiva allo sviluppo del ciclismo attraverso analisi e proposte per migliorare le situazioni che si sono create all’interno dei singoli paesi nei confronti dell’UCI.
I temi all’ordine del giorno, oltre ad una relazione del Presidente della Federazione Francesce Jean Pittalier, saranno il ruolo nei confronti dell’UCI, l’analisi delle istanze già presentate e alcune nuove proposte da presentare all’UCI.
Un altro importante tema che verrà sviluppato è il Protour e le sue criticità. Le federazioni hanno, dopo un’attenta analisi, preparato un documento che evidenzia le carenze e i punti deboli dell’attuale sistema e ha elaborato delle proposte e modifiche al regolamento. Sarà inoltre valutato l’ordine del giorno del congrsso che si svolgerà a Stoccarda il 28 settembre p.v. e le proposte presentate da alcune Federazioni.
Saranno presenti i massimi rappresentanti del ciclismo italiano, il Presidente della Federciclo Renato Di Rocco, il Presidente del CCP Alcide Cerato, i rappresentanti del Consiglio di Presidenza, il Vicepresidente dell’UCI Agostino Omini.
Nella seconda parte dell’incontro è previsto un confronto con il segretario della Unione Europea del Ciclismo nell’intento di consolidare il ruolo e le competenze della stessa nei confronti della Unione Ciclistica Internazionale.

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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  postato il 22/08/2007 alle 17:21
Mc Quaid: «Pronti a modificare il Pro Tour, sul resto no»

Ore di preparativi, ore di arrivi. Poi questo pomeriggio le prime riunioni, le messe a punto del caso, prima della giornata di lavoro di domani mattina, a Somma Lombardo, dove le Federazioni più importanti del ciclismo mondiale, quelle che la storia del ciclismo l'hanno fatta davvero, si siederanno attorno ad un tavolo per discurtere dei problemi di uno sport in pieno stato confusionale. Tra queste nazioni ci sarà anche l'Inghilterra, che ha accettato l'invito come semplice auditore, ma nella sostanza è lì per prendere appunti e riferire a mamma Uci, che ad ogni modo oggi è scesa in campo con il suo numero uno che ha già fatto sapere la propria posizione.
L'Uci è pronta a «rinegoziare» sul Pro Tour, ma non transigerà «sull'amministrazione del governo del ciclismo». Lo ha detto in una intervista Pat McQuaid, presidente dell'Unione ciclistica internazionale. McQuaid ha apertamente accusato l'Aso, l'organizzazione del Tour de France, di «volere il potere assoluto». Riferendosi alla polemica con l'Aso, che ha accusato l'Uci di voler insabbiare le prove relativamente alla gestione del caso legato a Michael Rasmussen e alla Rabobank, McQuaid ha detto che si tratta di illazioni «poco serie». Sul controverso sistema del Pro Tour, che assegna a venti squadre la possibilità di partecipare d'ufficio alle corse più importanti, McQuaid si è detto «pronto a rinegoziare in maniera generale i nomi delle squadre alle quali viene concessa la licenza, il calendario delle corse ed il numero di giorni di gara». McQuaid ha però individuato «nel governo» del ciclismo il nodo del problema, ma su questo campo non intende «negoziare».
Tra i punti di discussione c'è anche quello che riguarda il consiglio del ciclismo mondiale: meno peso all'Europa e più spazio ai paesi emergenti. Siamo ai ricatti, siamo al mercato del pesce. Siamo proprio in un bel momento.

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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  postato il 23/08/2007 alle 15:03
Sette Federazioni unite per salvare il ciclismo

Le Federazioni di Austria, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo e Spagna si sono riunite a Somma Lombardo (Va) per discutere l’attuale situazione delicata in cui versa il ciclismo. Questo in vista del congresso UCI che si terrà a settembre in occasione dei Mondiali di Stoccarda e che dovrà essere un punto di concertazione e di discussione costruttiva.
Le Federazioni hanno stabilito di riepilogare alcuni principi di base per proseguire il confronto costruttivo con l’UCI. Ecco il comunicato stilato alla fine dell'incontro:
«Poniamo l’accento sul fatto che le Federazioni Nazionali sono la base del nostro sport e devono essere pienamente coinvolte dall’UCI in tutti gli aspetti di “governance” del nostro sport, anche attraverso l’azione delle confederazioni continentali. Auspichiamo la costituzione di una Commissione delle Federazioni Nazionali consultiva su tutti i testi normativi e statuti prima della decisione del C.D. dell’UCI.
Il miglioramento delle relazioni tra UCI e Federazioni Nazionali deve necessariamente portare anche al riconoscimento che l’UEC rappresenta la terra tradizionale del nostro sport. E’ importante definire in dettaglio il ruolo delle componenti del ciclismo, dell’UCI e delle Federazioni Nazionali. Crediamo che in futuro l’UEC debba essere autorizzata ad organizzare un Campionato Europeo Elite.
Riconosciamo che il Pro Tour presenta alcuni aspetti positivi, ma nella sua concezione attuale l’UCI Pro Tour deve essere adattato. Riteniamo che sia necessaria una maggior flessibilità nell’impianto generale e nell’insieme delle regole in modo da modificare, in maniera accettabile per gli organizzatori e i team, gli aspetti meno convincenti. L’UCI non può essere giudice e parte in causa contemporaneamente.
Poniamo l’accento sul fatto che il più grande problema che si trova ad affrontare lo sport è rappresentato dal doping. Supportiamo l’UCI e le istituzioni nei loro sforzi e desideriamo che le regole antidoping siano certe e applicate con il massimo rigore. Chiediamo alle squadre e a tutte le Federazioni Nazionali di rafforzare i loro sforzi per fronteggiare questo problema.
Le Federazioni Nazionali hanno discusso le differenti proposte che saranno presentate e valutate nel corso del prossimo congresso UCI.

Firmato: le Federazioni di Austria, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo e Spagna»

(fonte: tuttobiciweb.com)

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Sì è aggiunta anche la Gran Bretagna... non male...

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/09/2007 alle 10:39
da www.tuttobiciweb.it

Silvio Martinello si è dimesso

Silvio Martinello ha inviato in data 13 settembre al presidente della Fci Renato Di Rocco una lettera con le dimissioni dall'incarico di direttore tecnico delle squadre nazionali.
«Riguardo agli sviluppi che hanno fatto seguito alla presentazione del documento il 18 maggio scorso, sullo stato d'avanzamento in prospettiva Pechino 2008 del Progetto Tecnico Federale - si legge nella lettera - mi sento doverosamente costretto, in coerenza con il mio modo di interpretare il delicato ruolo che mi e' stato affidato, ad inviarLe le mie irrevocabili dimissioni dall'incarico di Direttore Tecnico dei settori Strada e Pista, prendendo atto che sono venute meno le condizioni per proseguire costruttivamente con l'importante e fondamentale aspetto dell'incarico assegnatomi, riguardo alla direzione ed al coordinamento delle Squadre Nazionali. Mi permetto di suggerirLe, per continuare ad operare come di consuetudine nell'interesse del movimento, l'opportunita' di non snaturare il Progetto Tecnico Federale in corso d'opera, che molti riscontri positivi ha dato e risultati confortanti sta portando soprattutto a livello giovanile, sono assolutamente convinto che la strada corretta sia stata imboccata pur concordando con Lei che e' necessario apportare dei correttivi che consentano e facilitino lo sviluppo e la crescita in atto».
Silvio Martinello sarà opinionista tecnico per la Rai in occasione dei prossimi Mondiali di Stoccarda.



Era nell'aria, dietro le quinte si sapeva. Le dimissioni di Silvio sono un colpo enorme al rinnovamento di una Federazione che ne ha bisogno come il pane...
Qualcuno, ai posteri, dovrà spiegare a che servono certi consiglieri: inamovibili, incapaci, espressione di un ciclismo che non sa muoversi verso le sfide del tempo, che non ha rapporti profondi con le vivacità presenti nella società e nella gioventù in particolare; che è di gran lunga l'ambiente dalla cultura più elementare, oserei dire deprimente.

Che ne sarà ora dell'esigenza di ricostruire un apparato tecnico con qualche conoscenza in più, in grado di portare il patrimonio atletico al massimo delle possibilità e delle caratteristiche dei singoli?
Che ne sarà della pista e di quei settori, come la velocità, che, grazie alla verve e all'intelligenza di Martinello, hanno potuto ricostruirsi, portando tecnici capaci di lavorare bene e non scaldare dei ruoli o fare i paggi dei più potenti politicamente?
Che ne sarà di quell'entusiasmo che Silvio era riuscito a muovere?

Si torna all'antico con punte di cerutismo e quelle neoplasie siamesi ad un movimento che l'infausta presidenza precedente ha partorito: sono troppo sicuro che finirà così.

Si salverà il professionismo perchè a gestirlo saranno, come sempre, quei santoni a cui nessun cerutiano ha mai provato ad incrinare gli epigoni, partendo dal basso, elevando una nuova cultura, portando linfa ad un patrimonio di uomini che si sta allontanando da questo sport e che sta da tempo fuori dalle società ciclistiche, proprio per la pochezza culturale.

Per gli osservatori che non vedono altro che la strada ed i prof, potrà cambiare poco o nulla nell'immediato, ma non sarà così a lungo termine, mentre chi voleva un ciclismo nuovo, vero, sportivamente e tecnicamente degno di uno sport di punta e non solo di tradizione, oggi non può che essere distrutto.

Un vecchio adagio dice che "nessuno è insostituibile e siamo tutti utili". La vita mi ha insegnato a guardare questa massima come una delle più imbecilli.
Nessuno, in questa fase della FCI e del ciclismo, era più utile ed insostituibile di Silvio, nemmeno Di Rocco. Ed a questi va l'appello, affinché non si faccia schiavo dei voti di un Consiglio Federale derelitto, portando altre cariatidi, o mummie del passato, a ruoli che non possono essere loro. A meno che non si voglia fare, ancora una volta, della FCI, un ente che dopo aver esaurito il tragico, lascia sulla strada le comiche di Ridolini, proprio come la sigla: F (Federazione), C (Comici), I (Italiani).

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/09/2007 alle 10:45
Originariamente inviato da Morris

da www.tuttobiciweb.it

Silvio Martinello si è dimesso

Silvio Martinello ha inviato in data 13 settembre al presidente della Fci Renato Di Rocco una lettera con le dimissioni dall'incarico di direttore tecnico delle squadre nazionali.
«Riguardo agli sviluppi che hanno fatto seguito alla presentazione del documento il 18 maggio scorso, sullo stato d'avanzamento in prospettiva Pechino 2008 del Progetto Tecnico Federale - si legge nella lettera - mi sento doverosamente costretto, in coerenza con il mio modo di interpretare il delicato ruolo che mi e' stato affidato, ad inviarLe le mie irrevocabili dimissioni dall'incarico di Direttore Tecnico dei settori Strada e Pista, prendendo atto che sono venute meno le condizioni per proseguire costruttivamente con l'importante e fondamentale aspetto dell'incarico assegnatomi, riguardo alla direzione ed al coordinamento delle Squadre Nazionali. Mi permetto di suggerirLe, per continuare ad operare come di consuetudine nell'interesse del movimento, l'opportunita' di non snaturare il Progetto Tecnico Federale in corso d'opera, che molti riscontri positivi ha dato e risultati confortanti sta portando soprattutto a livello giovanile, sono assolutamente convinto che la strada corretta sia stata imboccata pur concordando con Lei che e' necessario apportare dei correttivi che consentano e facilitino lo sviluppo e la crescita in atto».
Silvio Martinello sarà opinionista tecnico per la Rai in occasione dei prossimi Mondiali di Stoccarda.


Ma no! Non è possibile!!

Imbecilli!!! Ma non si possono cacciare a pedate questi funzionari fannulloni ed incapaci!!!



Nessuno, in questa fase della FCI e del ciclismo, era più utile ed insostituibile di Silvio, nemmeno Di Rocco. Ed a questi va l'appello, affinché non si faccia schiavo dei voti di un Consiglio Federale derelitto, portando altre cariatidi, o mummie del passato, a ruoli che non possono essere loro. A meno che non si voglia fare, ancora una volta, della FCI, un ente che dopo aver esaurito il tragico, lascia sulla strada le comiche di Ridolini, proprio come la sigla: F (Federazione), C (Comici), I (Italiani).


Giustissimo Morris

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 17/09/2007 alle 11:51
ma che vi aspettate da una federazione che a due settimane dai mondiali non sa neppure con quanti ciclisti può correre?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/09/2007 alle 18:52
Fabio Perego a tuttobiciweb




17/09/2007 Lettera aperta: Martinello e un addio che fa male alla pista

Egregio signor Direttore
mi chiamo Fabio Perego, oramai da 5 anni ricopro la carica di Direttore del Centro Territoriale (così si chiamano i velodromi per la FCI) di Dalmine e dallo scorso anno sono anche il Presidente del Consorzio Velodromo, Società che gestisce l'attività dello stesso.
Leggo con rabbia e sconcerto che Silvio Martinello ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico all'interno della Federazione Ciclistica Italiana.
Non entro nel merito delle motivazioni che lo hanno portato a questa decisione, ma allo stesso modo mi sento ferito e forse, mi permetta la forzatura, "tradito" dai vertici Federali che hanno permesso che ciò avvenisse.
Silvio Martinello si è adoperato in questi ultimi 3 anni come mai nessuno fino ad ora aveva fatto per far si che la "nostra" attività, cioè quella di avvicinare i ragazzini alla pista, di "sgrossare" i corridori delle categorie cosiddette U.C.I. cosicché arrivassero alle squadre Nazionali già con una importante preparazione di base, aveva dato alle nostre strutture fino a poco tempo fa considerate "periferiche" il ruolo e l'importanza che meritano, mettendo in stretta correlazione il nostro lavoro con quello dei tecnici Federali come Callari, Salvoldi, Paris.
Aveva lavorato sodo con i Direttori dei Centri di tutta Italia per riproporre quella sorta di "Campionato Italiano" che è il torneo Intercentri, per la prima volta si sono viste nei velodromi biciclette da pista nuove fiammanti (veramente anche nell'era Ceruti erano state distribuite bici nuove, ma non ai velodromi quanto agli amici degli amici che non le hanno mai usate...) e tante altre piccole, ma importantissime novità che avevano messo in condizione me ed i colleghi di tanti altri centri di lavorare in maniera perlomeno più serena e gratificante.
Attenzione, la gratificazione di cui parlo è solamente quella soddisfazione che ti dà modo di lavorare a stretto contatto con i Tecnici delle Nazionali e di veder premiato l'impegno dei ragazzi che frequentano i centri, non voglio nemmeno sfiorare il lato economico, se venissero rese note le cifre dei contributi stanziati annualmente dalla FCI ad un Centro di prima serie (vincitore tra l'altro nel 2006 e nel 2007 del Torneo Intercentri oltre che di decine di maglie tricolori nelle varie categorie...) ci copriremmo di ridicolo!
La stagione 2007 oramai volge al termine, dobbiamo pensare a come sarà il 2008, e mi creda sig. Direttore, pur essendo un inguaribile ottimista (e lei che mi conosce sa che non mento) vedo tutto nero, e per quanto mi sforzi di sorridere, in questo momento ho solo un grande senso di abbandono e di sconforto.
Ho il massimo rispetto per i ragazzi (oltre 100) che frequentano da anni il velodromo di Dalmine, per i miei insostituibili collaboratori, il prof. Daniele Fiorin, il meccanico Franco Milani e Walter Facheris, per tutti quegli amici che nel Comitato Provinciale di Bergamo soffrono e gioiscono con noi, uno su tutti il Presidente Gamba, ma non so se riuscirò a proseguire nell'attività di sviluppo e promozione della pista per la quale mi sono tanto impegnato e nella quale tanto ho creduto, investendo tempo ed anche denaro, sì, perché oltre al tempo bisogna anche metterci dei soldi...
Sono sicuro che il Presidente Di Rocco ha già ben chiaro come proseguire nel progetto che io e altri come me abbiamo sposato quando ci fu presentato il progetto di rilancio della pista, il progetto che prevedeva i famosi "Centri Pilota", un progetto che, mi creda, ha dato e stà dando risultati importanti, un progetto nel quale ho creduto da subito, un progetto che aveva tra le atre peculiarità quella di avere un referente serio e preparato, che credeva in quello che faceva.
Ecco, signor Direttore, io sono convinto che solo con la realizzazione dei "Centri Pilota", quel ristretto numero di Centri Territoriali dove gli atleti trovano personale serio e competente disposto a seguire passo dopo passo la loro maturazione psico-fisica, dove i Tecnici Nazionali sanno che gli atleti sotto osservazione svolgono un lavoro continuo e con un metodo definito, solo così si arriverà al completamento del progetto che la FCI aveva presentato, e le dimissioni di Silvio Martinello oggi mi fanno temere che ciò non possa avvenire, che tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto inseguendo una chimera..... spero tanto che qualcuno, sia esso il Presidente, il Segretario Generale o addirittura il Consiglio Federale possa rispondermi magari proprio in questa rubrica dicendomi che tutto è rimasto come prima, che il progetto va avanti e che nel 2008 finalmente anche alcuni di noi, potranno veder riconosciuto il loro impegno e la loro professionalità.

Distinti saluti, Fabio Perego.

P.s.: Sono sicuro che qualcuno cercherà di strumentalizzare questo mi sfogo, con il fatto che sono legato a Silvio Martinello da vera e profonda amicizia, ma il mio è uno sfogo sincero, dal nostro modesto lavoro dipende forse anche una parte importante del lavoro che i Tecnici delle Nazionali devono poi svolgere, sono sicuro che anche loro condividono il mio pensiero di fondo, abbiamo e stiamo lavorando insieme perché crediamo in un obbiettivo comune, sarebbe un peccato buttare tutto il lavoro fatto fino ad oggi al vento.


 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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  postato il 08/10/2007 alle 17:06
Ccp: l’avvocato Castellano lascia la Commissione Tecnica

Milano - domenica 7 ottobre 2007 - Carmine Castellano, storico patron del Giro d'Italia dal 1993 al 2004, si è dimesso dal ruolo di responsabile della commissione tecnica del Consiglio del Ciclismo Professionistico (Ccp). Castellano, 70 anni, ha motivato l'uscita di scena con la decisione di concludere la sua lunga esperienza come dirigente nel ciclismo. L'ultimo grande impegno organizzativo dell'avvocato sorrentino risale all'estate 2006 con la realizzazione del Giro d'Italia dilettanti e della corsa rosa al femminile.

(fonte: ciclonews.it)

 

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  postato il 17/10/2007 alle 02:44
Esce Moser (e la cosa ci dovrebbe sollevare da un lato; ma dall'altro incutere molto timore: ora che farà?) ed entra - pare - Vasseur:

***********

Cédric Vasseur est le seul candidat à la prochaine succession de l'Italien Francesco Moser au poste de président de l'association internationale des coureurs.

Le successeur de Moser, président du CPA depuis sa création en 1999, sera élu à l'occasion de l'assemblée générale de l'association prévue vendredi en Italie à la veille du Tour de Lombardie. Ancien maillot jaune du Tour de France (en 1997) et vainqueur d'une étape cette année, Vasseur (37 ans) a annoncé son retrait de la compétition à la fin de la saison.

"La candidature de Cédric Vasseur, membre du Conseil des Coureurs, a été soutenue par beaucoup de ses collègues, de diverses nationalités, et peut donc être considérée comme l'expression d'une orientation précise au sein du groupe", a estimé le CPA.

L'association des coureurs a ajouté qu'une délégation composée de son secrétaire général Daniel Malbranque et de Cédric Vasseur participerait lundi et mardi à Paris aux travaux du sommet antidopage organisé par le Ministère français de la Jeunesse et des Sports.

(fonte: velo-club.net)

***************

Un paio di spunti sul CPA ce li diede Cioni, a noi di Cicloweb.it:
http://www.cicloweb.it/art683.html
http://www.cicloweb.it/art684.html

Dalla padella alla brace?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/10/2007 alle 12:13
Ora è ufficiale...

Vasseur è il nuovo presidente del Cpa, sostituisce Moser
Il francese Cédric Vasseurè stato eletto ieri nuovo presidente dell'Associazione del Ciclisti Professionisti. Vasseur, 37 anni, concluderà oggi con il Lombardia la sua carriera agonistic e prende il posto di Francesco Moser, che ha presieduto l'associazione sin dalla sua fondazione nel 1999.

fonte: http://www.tuttobiciweb.it

 

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Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
http://www.youtube.com/watch?v=lnX4uaDYyIU&feature=related

 
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  postato il 22/10/2007 alle 03:21
Come inizio il francese non sembra male. Certo, dobbiamo aspettarlo a prove più "dure":

******************

Vasseur, prime parole da presidente dei corridori

VARESE - Cedric Vasseur, il francese della Quick Step Innergetic che oggi pone fine alla sua carriera agonistica, e' stato intervistato questa mattina alla partenza del Giro di Lombardia nella nuova veste di presidente del Sindacato internazionale corridori, ruolo nel quale succede a Franceso Moser. "Le imprese sportive devono recuperare la loro centralita' e i corridori devono riappropriarsi degli spazi meritati sugli organi di informazione - ha dichiarato il compagno di squadra di Paolo Bettini - faremo del nostro meglio per rilanciare il settore che deve superare una situazione attuale non tollerabile". (Agr)

(fonte: gazzetta.it)

 

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  postato il 27/10/2007 alle 16:45
Il ciclismo rischia il collasso

Stiamo scherzando con il fuoco, stiamo scherzando da tempo, ma a pochi sembra interessare, di sicuro non interessa all'Uci che del bene del movimento e della storia di questo sport se ne fa un baffo. Guarda ai numeri, al potere da gestire, ai soldi da incassare. Questo sì.
Puntuale come la scheda esattoriale anche quest'anno è giunto il nuovo regolamento, con tutte le clausole e le garazie da presentare entro e non oltre la fine di questo mese. Nascosta, molto ben nascosta, ma visibile il giusto per essere pagata, una righetta nella quale l'Uci consiglia un broker assicurativo. Nulla di male, direte voi. Ma non è proprio così. Anche perché le squadre avranno ben il diritto di scegliere l'offerta migliore? Avranno il diritto di rivolgersi al consulente di fiducia? In questo modo l'Uci cerca invece di vincolare sempre di più le squadre, in particolare quelle «Professional», dicendo in pratica che con questa società si è garantiti al 100% nelle corse riconosciute dall'Uci. Concetto sibillino, in quanto domani, dopodomani potrebbe dire che il Giro, la Vuelta e anche il Tour non sono più riconosciuti e le squadre si trovano spalle al muro.
E' di ieri, invece, l'ultima «suppostina». Sempre a tutti i team «Professional», l'Uci ha inviato una nota nella quale si chiede ai team manager l'adesione per entrare a far parte di un «paniere» dal quale pescare le formazioni più meritevoli da schierare al via delle corse Pro Tour. Costo dell'operazione 5 mila euro a fondo perso (così, tanto per gradire). L'adesione dovrà arrivare entro e non oltre il prossimo 15 novembre. Anche questa è un'operazione atta a vincolare, e di molto, le squadre «Professional», che da un lato si sentono gratificate perché possono correre nel Pro Tour (anche se oggi non vale assolutamente niente, visto che i Grandi Giri e le corse Monumento sono fuori dal circuito), dall'altra però si concedono mani e piedi all'Uci. Come? Se una squadra sposa l'idea e invia entro il 15 la propria adesione e richiesta per poter correre le corse di Pro Tour, l'Uci domani potrebbe dire: c'è da correre il Giro di Germania, non puoi correre in contemporanea il Giro d'Italia. Insomma, le squadre di Pro Tour sono sul piede di guerra ma loro stesse si aspettano a giorni per non dire a ore la «suppostina» e l'Uci sta preparando il blocco totale dell'attività creando vincoli anche a quelle «Professional». L'obiettivo è chiaro: togliere le squadre ai Grandi Organizzatori. Bloccare tutto: là non si corre. E' fantaciclismo? Probabile, e qualora fossimo smentiti, siamo pronti a rettificare le nostre opinioni. Ma l'esperienza accumulata in questi anni ci dice che qui gatta ci cova. E cova malissimo. Per tutti.

(fonte: tuttobiciweb.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/10/2007 alle 20:02
Beh, complimenti a Stagi. Queste cose non si sapevano e, per il grande pubblico comunque non si sapranno. E complimenti anche all'UCI: noi li facciamo tanto scemi, ma non lo sono affatto. Anzi.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 31/10/2007 alle 04:04
Dal sito dell'UCI (uci.ch), si capiscono tanti perché.
Ad esempio, la Federazione Internazionale sta cercando un nuovo Manager che si occupi... pensate un po'... del marketing!!!

http://www.uci.ch/templates/UCI/UCI1/layout.asp?MenuId=MjEwOA

 

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  postato il 31/10/2007 alle 12:18
Ho letto sul sito della FCI che anche nello Staf tecnico ci saranno radicali cambiamenti: Licenziamento di Callari e entrata alla totale dirigenza di tutte le squadre nazionali del CT Ballerini
 
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  postato il 31/10/2007 alle 13:32
Originariamente inviato da romi03

Ho letto sul sito della FCI che anche nello Staf tecnico ci saranno radicali cambiamenti: Licenziamento di Callari e entrata alla totale dirigenza di tutte le squadre nazionali del CT Ballerini


Ecco la notizia: al posto di Callari, c'è Rosario Fina.

***********

Varata la seconda fase del progetto Squadre Nazionali. A Franco Ballerini il ruolo di Direttore Tecnico Generale

Il Consiglio Federale della Federazione Ciclistica Italiana, riunito martedì 30 ottobre a Roma, ha dato il via alla seconda fase del progetto riguardante le Squadre Nazionali. Il Consiglio Federale ha riconosciuto nuovamente la validità del progetto in chiave Pechino 2008 deliberando al ruolo di Direttore Tecnico Generale Franco Ballerini (nella foto) per il coordinamento delle attività delle Squadre Nazionali. Al fianco di Franco Ballerini, per il Settore Strada, è stato nominato Rosario Fina come responsabile della categoria under 23 e confermato Rino De Candido per la categoria juniores. Per il Settore Pista, Andrea Collinelli è stato confermato alla guida della categoria juniores. A Cristiano Valoppi l’importante compito di occuparsi di finalizzare l’impegno della qualificazione olimpica nelle discipline su pista uomini.
Rimane invariata la Struttura Tecnica Femminile guidata da Edoardo Salvoldi con la collaborazione di Marino Amadori e Pierangelo Cristini.
Il Consiglio Federale ha espresso, inoltre, un ringraziamento a Silvio Martinello e Sandro Callari per l’importante contributo dato per il rilancio di tutte le discipline ciclistiche.

(fonte: federciclismo.it)

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 31/10/2007 alle 15:26
Stéphane Augé nel Consiglio dei Corridori
Il ciclista francese Stéphane Augé farà parte del Consiglio dei corridori dell’Associazione Ciclisti Professionisti (CPA), un organizzazione costituita all’inizio del 2006. Il 32enne del Team Cofidis prenderà il posto di Cedric Vasseur, che è stato eletto Presidente del CPA il 19 ottobre a Como.
Il Consiglio dei Corridori del CPA è composto da Jens Voigt, José Luis Rubiera, Michael Rogers, Philippe Gilbert, Iñigo Cuesta, Thomas Dekker, George Hincapie, Filippo Pozzato, Fabian Cancellara, Roger Hammond, Denis Menchov, Thor Hushovd, José Azevedo (che rappresenta le squadre continental e professional) e Dario Cioni (membro rappresentate).
(www.cyclingnews.com)

Quand'è che questa associazione metterà il becco nella questione UCI-Organizzatori ???

 
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  postato il 23/11/2007 alle 13:58
Adriano Baffi


originariamente inviato da grilloparlante in un altro thread

Adesso che la Fci ha deciso il rimpasto e al posto di Callari per i dilettanti hanno preso Fina, chi si occuperà della pista?
Pensa che ci pensa, alla fine la scelta è caduta su Adriano Baffi, che avrà il compito di gestire l'imbarazzo federale davanti alle società che, sposando il progetto precedente, si erano finalmente convinte di ingaggiare atleti con chiara vocazione per la pista.
Tuttto chiaro, ma fin qui, tuttavia, poco da dire.
Ma Baffi - ecco il dubbio - non era direttore sportivo dell'Astana al Tour? Non è di quelli scappati subito con Savoldelli e Ivanov? Sono state fatte indagini per capire se c'entrasse qualcosa?
E se non c'entrava davvero nulla e di nulla s'è accorto, siamo certi che abbia lo spessore, la vivacità e le capacità per occupare un posto tecnico in Federazione? Possibile non ci fossero giovani tecnici su cui investire? Infine, come mai certi tecnici cadono sempre in piedi, pur non sembrando dei grandi maestri?


 
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  postato il 23/11/2007 alle 15:04
Ma sicuri che Baffi ricoprirà veramente quel ruolo?
Appena uscito l'articolo della Federciclismo, sentii Baffi, che non ne sapeva assolutamente niente.

Io quindi non penso che Baffi sarà il responsabile FCI della pista.

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 23/11/2007 alle 15:19
Credo si sia trattato solo di una proposta...

 

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http://www.stefanobertolotti.com

Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

Sono come un ginecologo: lavoro dove gli altri si divertono

Non è importante quello che si scrive ma quello che leggono gli altri

Ci sono tre tipi di giornalisti: quelli che si sorprendono delle cose che succedono, quelli che aspettano che le cose succedano e quelli che fanno succedere le cose

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/11/2007 alle 14:45
Uci-Grandi Giri: siamo allo scontro finale
E’ l’atto finale di uno scontro che dura da tre anni, da quando l’Uci presentò il ProTour. Tra grandi organizzatori e federazione internazionale non c’è più dialogo, nonostante le parole di parziale apertura di Vittorio Adorni (presidente del ProTour) in un’intervista alla Gazzetta la settimana scorsa. Lunedì una lettera sancirà l’uscita di monumenti del ciclismo come Giro, Tour, Vuelta, Sanremo, Lombardia, Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi dal calendario internazionale Uci per ricadere sotto le federazioni nazionali di riferimento.
Gli organizzatori dei grandi giri sono stati sempre critici verso il ProTour, con quel sistema delle licenze che offendeva il prestigio di corse centenarie e puntava a trasformare lo sport in business. A fine settembre, l’ultima provocazione: la pubblicazione del calendario Uci 2008 con il declassamento delle prove dal circuito mondiale a quello europeo. Così negli ultimi due giorni si è consumato lo strappo.
Giovedì a Bruxelles si sono riuniti i rappresentanti dei giri e le sei federazioni (Italia, Francia, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Austria) che li sostengono: il risultato si concretizzerà lunedì in una lettera all’Uci in cui si dice che, per garantire l’avvenire di corse che sono un patrimonio del ciclismo mondiale, esse verranno organizzate sotto il controllo delle sei federazioni, e non più dell’Uci.
Ieri, sempre a Bruxelles, l’assemblea dell’Aiocc, cioè dell’associazione che riunisce 145 organizzatori di corse di tutto il mondo, ha detto basta a questo tira-e-molla con l’Uci, appoggiando in pieno i grandi giri. E da Sesto Fiorentino, dove interveniva all’Adispro (l’incontro con i direttori sportivi italiani), il presidente della nostra Federciclo, Renato Di Rocco, ha aggiunto: «Non sarà un inverno facile. Il dialogo che si era auspicato non c’è più, tutte le strade si sono chiuse, l’Uci non vuole rivedere la situazione e continua a imporci quello che vuole. Sono preoccupato perché il nostro movimento non trova pace. I grandi giri si sono avviati alla rottura definitiva con l’Uci, e le loro gare le faremo seguire dai giudici nazionali».
La rottura significa che le corse dei grandi organizzatori passano nel calendario nazionale dei rispettivi Paesi. Le sei federazioni hanno già cominciato a lavorare sui dettagli tecnici: soprattutto, giudici e antidoping. Finora la giuria era di competenza dell’Uci, ora si creerà un pool internazionale: per esempio, un giudice italiano farà il presidente di giuria alla Roubaix e un francese al Giro. Per l’antidoping, anch’esso finora svolto dall’Uci, ci si rivolgerà a un’autorità certificata come la Wada, l’agenzia mondiale.
«La situazione è precipitata negli ultimi giorni — spiega Angelo Zomegnan, direttore del Giro d’Italia —. I nostri patrimoni possono essere salvati solo grazie alle federazioni nazionali, che sono compatte al nostro fianco. E’ la svolta finale: nessuno di noi vuole fare un altro anno, il 2008, come i tre precedenti».
E l’Uci come risponderà? Al Mondiale di Stoccarda, il presidente McQuaid disse: «Le federazioni che si mettono fuori dai regolamenti dell’Uci rischiano di non avere il diritto di partecipare all’Olimpiade». Ma è plausibile che nazioni che hanno fatto la storia del ciclismo siano messe in disparte? La vicenda finirà sicuramente sul tavolo del Cio.


fonte: http://www.tuttobiciweb.it

 

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Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
http://www.youtube.com/watch?v=lnX4uaDYyIU&feature=related

 
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  postato il 22/02/2008 alle 18:48
Riunione Assocorridori: reperibilità e sicurezza all’ordine del giorno.

A breve l’incontro CONI-Wada-UCI auspicato dall’Accpi


22 febbraio – Dopo la tradizionale assemblea annuale tenutasi ad inizio mese, procedono con fervore i lavori all’interno dell’Accpi. Oggi, nella Sala Convegni del Centro civico di Laigueglia, i corridori professionisti italiani – tra cui Danilo Di Luca, Filippo Pozzato e Davide Rebellin - si sono riuniti per discutere nuovamente in tema di localizzazione e reperibilità degli atleti, e sicurezza in corsa.

A seguito della relazione sulla normativa e gli adempimenti in materia di reperibilità dei corridori, una notizia positiva è giunta da Alcide Cerato. Il presidente del CCP, infatti, ha informato i corridori che ad inizio marzo si terrà una riunione informale tra Comitato Olimpico nazionale, Wada e Unione Ciclistica Internazionale, incontro auspicato fortemente dall’Assocorridori qualche settimana fa. I vertici dei tre enti internazionali discuteranno, tra le altre cose, delle richieste e dei dubbi interpretativi sollevati dall’Accpi.

Per quanto riguarda gli aspetti legati alla sicurezza in corsa - problema risollevato di recente dai corridori attraverso una presa di posizione netta in occasione di un arrivo in volata giudicato troppo pericoloso – la Commissione Tecnica ha espresso la necessità di ricevere da parte degli organizzatori, oltre alla documentazione canonica, anche il video dei tracciati di gara.

(fonte: cs Accpi)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/02/2008 alle 20:53
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ma sicuri che Baffi ricoprirà veramente quel ruolo?
Appena uscito l'articolo della Federciclismo, sentii Baffi, che non ne sapeva assolutamente niente.

Io quindi non penso che Baffi sarà il responsabile FCI della pista.


credo proprio sarà lui il nuovo coordinatore/responsabile

 
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Livello Tour




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  postato il 12/03/2008 alle 18:32
dire che siamo allo sbando completo è poco !! non parliamo di UCI e protour..del tutti contro tutti..di Zomegnan che usa due pesi e due misure..non ricosce il protour e poi invita tutte le sue squadre..lascia a casa Acqua e Sapone e poi invita team con uomini sotto inchiesta e/o dal recente passato dicusso e discutibile..
 
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Livello Tour




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  postato il 12/03/2008 alle 18:34
..vista la situazione generale, la FCI non poteva "forzare" l'invito alle gare RCS dei team ITALIANI ?? TUTTO il ciclismo e gli sponsor sarebbero stati eternamente grati..invece..
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/03/2008 alle 21:22
Un uccellino mi ha detto che l'Acqua & Sapone non è stata invitata alle corse RCS per la presenza del figlio di Santuccione in squadra.

Mi sembra una punizione troppo dura se fosse vero, anche altre squadre a questo punto non dovrebbero partecipare, avendo ben di peggio del figlio di Santuccione, se dobbiamo punire anche il sospetto.

Stiamo combattendo il Ku Kux Klan del ciclismo?
Dobbiamo partire con "I Have A Dream" ?!?!?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Tour




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  postato il 19/03/2008 alle 18:06
Penso che una federazione attenta al bene del ciclismo Italiano, dovrebbe dare "indirizzi" precisi e decisi agli organizzatori..non si può assistere ad ingiustizie vergognose .. vedi inviti RCS
 
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Amministratore




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  postato il 22/03/2008 alle 11:54
RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA RENATO DI ROCCO SULL’ATTIVITÀ DEL TRIENNIO 2005-2007

SITUAZIONE INTERNAZIONALE

Anche quest’anno ho scelto la vigilia della Milano-Sanremo per fare il punto sul lavoro svolto dalla Federazione. La scelta ha anche un valore simbolico. Vuole affermare con fermezza che il patrimonio del ciclismo italiano e mondiale non si tocca.
La Milano-Sanremo appartiene alla nostra storia, alla nostra cultura, alla
nostra memoria. E’ incredibile che qualcuno abbia osato soltanto pensare di
declassarla con un atto di forza!
Ci siamo opposti senza indugio a questo oltraggio con le federazioni che insieme alla nostra hanno dato vita all’UCI. Abbiamo cercato di riportare alla ragione chi si è messo in testa di riscrivere da capo la storia del ciclismo. Da oltre due anni l’intero edificio è sottoposto a scosse di crescente violenza. Ormai le lesioni sono profonde e siamo vicini al crollo se non corriamo ai ripari.
La causa del terremoto ha un nome preciso: ProTour. Occorre che i sostenitori dell’attuale formula aprano gli occhi e prendano atto che il modello è fallito.
Pensavamo nel gennaio scorso a Treviso di aver raggiunto un compromesso con i vertici dell’UCI, come base per la revisione profonda di tutte le scelte imposte in questi anni. L’accordo era chiaro:
- Le corse relegate arbitrariamente nei calendari continentali sarebbero state inserite in un calendario di gare “Storiche o Monumentali”, senza alcun vincolo di partecipazione per le squadre.
- Le federazioni nazionali s’impegnavano a registrare le gare nel calendario storico e a sostenere il ProTour in futuro.
- L’UCI si impegnava a modificare le regole del ProTour, quindi a eliminare l’obbligo di partecipazione delle squadre a tutte le gare, ivi compreso il Tour de France.
Subito dopo la diffusione del comunicato, il Presidente dell’UCI dichiarava di essere soddisfatto dell’accordo raggiunto, ma lo smentiva subito sostenendo che il Tour “doveva invitare” le 18 squadre ProTour.
Durante il Congresso dell’Unione Ciclistica Europea svoltosi in Grecia, il gruppo di lavoro “su strada” ha evidenziato che tutti i paesi direttamente interessati si oppongono all’attuale formula ProTour. Le conclusione votate sono state stravolte da un comunicato del Presidente dell’UCI che, anteponendosi all’UEC, sottolineava un solo punto: “l’UEC sostiene il ProTour”, dimenticandosi di citare, per la seconda volta, il presupposto della mediazione, ovvero che “l’UCI si impegna a modificare le regole”.
Non solo, mentre il Presidente dell’UCI era al Congresso dell’UEC, il Vicepresidente cooptato già annunciava, su una rete televisiva belga ciò che l’UCI avrebbe deciso!
Ma oggi, dopo i fatti accaduti alla Parigi-Nizza, “il Re è nudo”. Nonostante le minacce di provvedimenti disciplinari, condanne e sospensioni, la maggioranza dei Gruppi Sportivi ha votato per partecipare: 15 favorevoli, 8 astenuti. La corsa si è svolta per il semplice motivo che non si può imporre la camicia di forza ai protagonisti reali del movimento ciclistico, ai gruppi sportivi, agli organizzatori e agli atleti.
Purtroppo c’è chi stenta a capire che i dirigenti sono al servizio dei soci, degli affiliati e dei tesserati, non viceversa!
Insieme ai presidenti delle Federazioni del Belgio, Spagna, Austria, Portogallo e Lussemburgo ho sottoscritto estremo appello al presidente dell’UCI affinchè prenda atto della realtà, ritiri il ProTour nella sua forma attuale, sospenda immediatamente i procedimenti disciplinari nei confronti della Federazione francese e del suo presidente Pitallier, del presidente dell’AIGCP, Eric Boyer, dei Gruppi Sportivi e dei Corridori.
Abbiamo, altresì, ribadito la disponibilità ad elaborare insieme il ProTour 2009, con regole accettabili da parte di tutti i membri della famiglia ciclistica.
Speriamo che, al punto in cui siamo giunti, prevalga finalmente il buon senso e si ponga termine a questa corsa al massacro.

ATTIVITÀ FEDERALE
TESSERAMENTO

Sull’ultimo numero dell’Organo Ufficiale è pubblicata l’analisi statistica del CENSIS sui “Caratteri evolutivi della Federazione sul territorio nazionale”. Il rapporto prende in esame in modo dettagliato le tendenze dal 1981 fino al 2007.
Si rileva che nel decennio 1991 - 2001 c’è stato un decremento costante dei tesserati nell’intero movimento sportivo promosso dalle FSN.
A partire dal 2000 fino al 2005, mentre si registra un’inversione di tendenza nelle altre federazioni, nel ciclismo è proseguito un “progressivo e costante calo”. Ma nel 2007 c’è stata una “netta inversione di tendenza”, un incoraggiante “cambio di marcia” che fa ben sperare per il futuro.
In effetti, i 57.552 tesserati complessivi del 2005 sono passati ai 61.550 del 2007, con un incremento complessivo di 3998.
Analizzando per categorie, i tesserati agonisti (esclusi giovanissimi, cicloturisti e cicloamatori) dai 9.695 del 2005 sono risaliti ai 9.809. Il vero balzo riguarda i giovanissi, aumentati dai 10.975 del 2005 ai 12.105 del 2007, dato che ci riporta ai livelli anteriori al 1991.
Molto sensibile anche l’incremento dei cicloturisti-cicloamatori, arrivati a quota 39.636, con un aumento di 2754 rispetto al 2005.
Di grande interesse il capitolo relativo alle indagini multiscopo promosse dall’ISTAT su “I cittadini e il tempo libero”. Secondo i dati raccolti nell’indagine condotta nel 2006, in Italia praticano il ciclismo per svago, salute e divertimento oltre due milioni di persone. Questo dato lo colloca al quarto posto assoluto nella graduatoria delle diverse attività sportive del tempo libero, dopo Ginnastica, Aerobica, Fitness e Cultura fisica (4.320.000 praticanti), Calcio e Calcetto (4.152.000), Nuoto, Sport Acquatici (3.914.000) e davanti ad Atletica leggera, Footing e Jogging (1.947.000), Sport Invernali su ghiaccio e di montagna (1.937.000).
Se consideriamo le attività che si svolgono all’aria aperta, ne consegue che il ciclismo è secondo in Italia solo al Calcio e Calcetto.

RISANAMENTO ECONOMICO
Quindi, dal punto di vista del tesseramento, dopo anni e anni di discesa, la Borsa del ciclismo italiano è in rialzo. Tutti gli indici sono di segno positivo e il dato si rispecchia nei risultati ottenuti in campo tecnico, agonistico e organizzativo. Vale a dire, nella qualità del nostro prodotto.
Ciò è tanto più significativo se si considera che stiamo portando avanti un piano di risanamento economico-finanziario estremamente rigido a causa del “buco” trovato ad inizio gestione. Buco diventato voragine man mano che abbiamo appurato la reale entità del danno. Al termine del quadriennio i conti saranno a posto, ma a prezzo di risparmi forzosi, che hanno limitato gli investimenti sui nostri programmi.
Tuttavia, il clima di rinnovata fiducia ha dato slancio all’ambiente, non più lacerato da divisioni e settarismi, consentendoci di raggiungere risultati persino insperabili.

PROMOZIONE
Dall’indagine del Censis emerge “come le molteplici attività del pedale costituiscano una parte ingente e rilevante dell’insieme dell’attività fisicosportiva svolta in Italia”. Dunque, la “bicicletta come stile di vita” risponde a una domanda sempre più diffusa tra gli italiani, nonostante i ritardi del nostro paese in materia di itinerari e piste ciclabili.
Grazie anche all’azione della Fci, delle sue strutture perifiche e delle società presenti sul territorio, cresce l’attenzione delle istituzioni e si moltiplicano le iniziative per incentivare la pratica ciclistica ad ogni livello. Ad esempio, con la Provincia di Parma abbiamo firmato una convenzione per realizzare piste e impianti base.
L’uso della bicicletta è inserito nei progetti finalizzati alla mobilità sostenibile, alla lotta all’inquinamento, alla difesa della salute e dell’ambiente, al rilancio turistico, con particolare riguardo, in questo caso, al “fuoristrada”.
La Federazione ha svolto un ruolo attivo anche al livello nazionale. Con gli altri enti ammessi al Tavolo della Mobilità Ciclabile, istituito dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, abbiamo organizzato nel 2007 la prima Conferenza Nazionale della Bici tenutasi in occasione dell’EICMA di Milano. Speriamo che il nuovo governo porti avanti gli impegni presi, in particolare quello di sostenere e di finanziare l’attuazione di itinerari ciclabili e le iniziative di bike sharing.
Per affermare l’attualità e i valori della bicicletta ci siamo mossi anche nel 2007 su diversi fronti. Mi limito a ricordare il Protocollo d’intesa con il Corpo delle Guardie Forestali dello Stato sulle attività di vigilanza e la valorizzazione ambientale attraverso l’uso della bici nei parchi urbani e territoriali; la proclamazione del Santuario di Santa Lucia alla Castellina come “Centro Spirituale del Ciclismo”; il sostegno al Museo del Ciclismo Madonna del Ghisallo, della cui realizzazione va reso grande merito a Fiorenzo Magni.
Abbiamo risposto alla forte domanda dei cittadini in due direzioni:

GIOVANISSIMI, con progetti rivolti alle scuole:
- Oltre a Velothon e Vivibikes, di cui ho già parlato più volte, quest’anno il Settore Giovanile Nazionale ha promosso il progetto “Pinocchio in Bicicletta” con il supporto della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Lo scopo è di far conoscere alle giovani generazioni la bicicletta ed il suo corretto utilizzo come strumento di gioco, educativo ed ecologico, partendo da lezioni teorico-pratiche fino ad arrivare a manifestazioni promozionali in bici.
- Abbiamo aderito con altre 9 Federazioni sportive nazionali, al progetto “I bambini sono l’oro del mondo”. La campagna promossa dall’associazione non governativa SOS Villaggio bambini ha l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare ad un Villaggio SOS in Etiopia e gode del patrocino del CONI, del Ministero per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive e della Gazzetta dello Sport.
- Prosegue l’Incremento sul territorio dei ciclodromi e spazi protetti per l’attività giovanile dovuto alla collaborazione tra le nostre società e gli enti locali.
- Per quanto riguarda l’attività specificamente federale, è ancora nei nostri occhi il formidabile successo del Meeting Nazionale, che ha portato a Lovadina di Spresiano, nel Centro Sportivo Le Bandie, splendido teatro dei campionati mondiali di ciclocross, circa 3000 giovanissimi provenienti da tutte le regioni d’Italia. Bambini e bambine, in rappresentanza delle rispettive regioni, si sono cimentati in gare di abilità, su strada e fuoristrada.

CICLOTURISTI-CICLOAMATORI:
- Sono sempre più le persone di ambo i sessi e di ogni fascia d’età che desiderano svolgere l’attività cicloturistica e amatoriale in forma continuativa e organizzata. Possiamo attingere al vasto bacino evidenziato dalla ricerca Censis.
Il nostro settore è diventato trainante perché garantisce la regolarità delle manifestazioni e dei controlli, compresi quelli antidoping. Fornisce, inoltre, la migliore assistenza nelle trasferte internazionali, dove i nostri cicloamatori si sono fatti onore conquistando ben 37 medaglie ai Campionati Mondiali ed Europei, così suddive: 22 medaglie (7 ori, 6 argenti e 9 bronzi) nei Campionati Mondiali ed Europei Strada e Pista, 15 medaglie nei Mondiali Fuoristrada (5 ori, 6 argenti e 2 bronzi Mtb e 2 argenti Ciclocross).

INFORMAZIONE E SERVIZI INFORMATICI
ORGANO UFFICIALE - Da quest’anno la rivista federale è consultabile anche on line. Abbiamo completamente rinnovato la veste grafica per aumentare l’appeal e dare un taglio più moderno, vivace e colorato, in linea con lo spirito di rinnovamento sollecitato dalla nuova gestione federale in tutti i settori. Si è cercato di valorizzare sotto il profilo estetico, comunicativo e dei contenuti l’attività svolta da tutte le categorie su pista, strada e fuoristrada, ivi compresa la parte dedicate alle prossime gare e agli atti ufficiali. Le prime reazioni dei tanti lettori sono molte positive.
SERVIZI INFORMATICI - Anche il 2007 ed il 2008 hanno portato diverse novità riguardo lo sviluppo del sistema informatico. Tra le prime federazioni ad intraprendere la strada del tesseramento on line, la FCI sta lavorando ad un sistema integrato che permetta alle società di effettuare tutte le pratiche relative alla vita federale direttamente dal personal computer.
Già ora è possibile effettuare le richieste di affiliazione e tesseramento, compilare i programmi di gara ed effettuare le iscrizioni alle varie manifestazioni in calendario. Ciò ha permesso di abbattere drasticamente sia le quantità di documenti cartacei, sia i tempi di risposta dei Comitati Regionali.
Particolarmente apprezzato il sistema che permette di effettuare i pagamenti on line con carta di credito, senza dover produrre ed inviare successivamente alcuna documentazione attestante il pagamento.
E’ stata inaugurata l’iniziativa di una newsletter periodica inviata direttamente via e-mail alle società affiliate.
Sempre aggiornato e ricco di informazioni, il sistema informatico federale permette di seguire in tempo reale l’attività agonistica, tecnica e organizzativa, di visualizzare i programmi delle gare in calendario e tutte le informazioni e statistiche sulle società ed i tesserati. Il sito internet federale ha raggiunto la media mensile di circa 150.000 contatti, per oltre 1.320.000 pagine visitate. Chiara testimonianza del crescente gradimento da parte degli utenti.

ATTIVITÀ TECNICO-AGONISTICA
Il Consiglio Federale, nella sua riunione del 3 febbraio scorso, ha pienamente confermato la validità del Progetto per lo Sviluppo delle Specialità ciclistiche, che fa perno sulla sinergia tra l’attività su strada e su pista, considerando quest’ultima la base per la formazione del ciclista completo e polivalente.
Sono due anni, ormai, che si procede al monitoraggio periodico di un gruppo di giovani talenti individuati nella categoria juniores. Mediante test effettuati con la collaborazione dell’Istituto di Scienza e Medicina dello Sport del Coni ed esperti del nostro Centro Studi F.C.I. siamo in grado di seguire l’evoluzione e il rendimento di ciascun atleta.
Inoltre, abbiamo esteso i controlli antidoping a questa categoria, convinti che il problema debba essere affrontato tutelando, prima di tutto, le nuove leve.
Questa linea sta dando i suoi frutti. Non mi riferisco tanto allo straordinario en plein iridato su strada, perché in questo settore siamo la nazione-guida, quanto ai progressi registrati nel settore maschile su pista ai Campionati Europei e Mondiali Juniores.
Si sono rivelati ragazzi di sicuro avvenire, come Andrea Guardini, medaglia d’oro nel keirin agli europei e di bronzo ai mondiali; Elia Viviani, medaglia d’oro nella corsa a punti agli europei; il quartetto degli inseguitori tornato dopo otto anni sul podio iridato. Ed ancora, il bronzo europeo nel madison e i tanti piazzamenti di rilievo, che ci sono valsi il terzo posto nella classifica per nazioni continentale.
Siamo, insomma, sulla...pista giusta per riprendere il ruolo che ci compete anche in questo settore.
Mi riferisco, ovviamente, al settore maschile, perché negli anni precedenti la nuova gestione era praticamente scomparso dalla scena internazionale.
Non mi dilungo sul gruppo femminile, che negli ultimi anni ha garantito risultati di qualità e medaglie. E’ un gruppo altamente competitivo, dove lo spirito di squadra e il concetto di polivalenza sono consolidati. Ci attendiamo nel 2008 risultati importanti, pari o superiori a quelli del 2007. Il rilancio della pista è uno dei cardini del programma federale. A tale proposito desidero salutare con grande gioia il ritorno della Sei Giorni a Milano. Dopo il fantastico successo spettacolare e di pubblico del Bike4Show sulla pista allestita durante il Salone del Ciclo 2007 con la partecipazione di Paolo Bettini, l’esperienza sarà ripetuta alla grande quest’anno.
Il prossimo dicembre sarà perfettamente in funzione il Velodromo di Montichiari, che diventerà un polo di promozione e sviluppo.
Nell’ultima Finanziaria sono previsti finanziamenti per la costruzione di un altro velodromo coperto a Treviso e per il sostegno dei grandi eventi.

CENTRO STUDI
L’attenzione verso la categoria juniores trova riscontro anche nel Convegno organizzato il 2 febbraio scorso dal nostro Centro Studi a Salsomaggiore Terme. Tutte le problematiche relative a questa fascia di età decisiva per la corretta impostazione e la maturazione degli atleti sono state approfondite da esperti della Fci e di altre federazioni.
Dal Convegno sono scaturite indicazioni preziose per aggiornare i programmi dedicati alla categoria con le metodiche più avanzate, avendo cura, soprattutto della crescita umana e sociale, non solo atletica, dei ragazzi.
Il Presidente del Centro Studi, Vincenzo Scotti, ha così riassunto il senso dell’iniziativa:
“Oggi ci siamo arricchiti. E’ importante il dialogo ed il confronto anche con chi ha pareri diversi dai nostri. Vi invito a raccogliere tutti i dati emersi dal dibattito per una riflessione comune, per poter capire quale sia la realtà che ci circonda e che è in continuo cambiamento, così da ricercare delle soluzioni. Per i nostri giovani dobbiamo però privilegiare l’aspetto ludico dell’attività sportiva e dare importanza alla formazione scolastica, basilare per il loro futuro”.
Nel gennaio 2008 il Centro Studi aveva organizzato anche il primo Corso di Formazione per l’abilitazione a Tecnico Allenatore delle Categorie Internazionali, qualifica richiesta a partire dal 2008 per il tesseramento di Direttore Sportivo di 3° livello. Particolare attenzione è stata rivolta alle metodologie di allenamento generale analizzando, nello specifico, l’allenamento su pista e strada per concludere con la valutazione funzionale specifica della forza del ciclista e i sistemi di controllo dell'allenamento.
Un secondo meeting di formazione è stato effettuato da venerdì 18 a lunedì 20 gennaio per esamire la fisiologia metabolica del ciclista, la classificazione delle metodologie di allenamento metabolico, sia per le discipline su strada che per quelle su pista.

MTB - ABILITÀ
I progetti che la Commissione Mtb sta portando avanti per l’attività giovanile e per la formazione dei Maestri Mtb sono le colonne portanti dello sviluppo a cui il settore può e deve tendere, considerando l’enorme potenziale del fuoristrada nel nostro paese.
Lo stesso discorso vale per il Bmx, soprattutto se si considera il suo appeal verso i giovani e il possibile raccordo con le scuole.
Dobbiamo insistere con pari energia su entrambi i fronti.

DIRETTORI SPORTIVI - DIRETTORI DI CORSA E DI ORGANIZZAZIONE
Nel dicembre 2007 si è svolto, sempre a Salsomaggiore Terme, il 3° Meeting dei Direttori Sportivi delle squadre dilettantistiche. La partecipazione è stata numerosa, a testimonianza dell’interesse ad arricchire il proprio bagaglio di conoscenze anche attraverso il confronto e il dibattito sui temi più attuali.
Non meno importante e costruttivo l’impegno per formare ed aggiornare sempre più i Direttori di Corsa e Direttori di Organizzazione, a cui è affidata la qualità delle gare programmate sul territorio nazionale e la sicurezza dei corridori.

COMMISSARI DI GARA
Il processo di rinnovamento si accompagna alla ritrovata serenità di una categoria che rende un servizio fondamentale a tutti gli affiliati e tesserati. La volontà di partecipazione ha avuto modo di manifestarsi anche nei convegni regionali, da cui sono emerse proposte mirate al miglioramento delle funzioni e dell’applicazione delle regole.

GRANDI EVENTI
Che il ciclismo sia una formidabile risorsa per i piani di sviluppo e valorizzazione dell’ambiente lo sanno bene gli amministratori locali e regionali. Lo comprova anche il sostegno convinto alle candidature di grandi eventi.
Sanno di potersi affidare a strutture associative efficienti e su persone che in quanto a competenza, passione e impegno non temono rivali nel mondo. L’assegnazione all’Italia di tante manifestazioni prestigiose premia la qualità del nostro movimento e il lavoro diplomatico svolto nelle sedi internazionali.
Ho già citato i Campionati del Mondo di Ciclocross ospitati al Centro Sportivo Le Bandie a Lovadina di Spresiano, nel trevigiano. E’ stata un’edizione fantastica e gli stessi osservatori del Belgio, maestri in materia, hanno elogiato i colleghi italiani.
Più che meritata la medaglia d’oro al merito sportivo conferita dal Presidente del Coni a Remo Mosole, creatore del Centro Sportivo Le Bandie e presidente del Comitato Organizzatore.
I nostri atleti hanno onorato l’appuntamento nel migliore dei modi. Enrico Franzoi ha fatto miracoli pur di essere presente, date le condizioni dopo la frattura d’inizio stagione. L’Italia si è classificata seconda nella classifica per nazioni under 23, conquistando il bronzo individuale con Cominelli. Lo junior Elia Silvestri, handicappato da una caduta in partenza, ha sfiorato il podio e Marco Aurelio Fontana si è piazzato sesto tra gli élite. La politica rivolta alla crescita del vivaio sta avendo successo sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo. Al Tricolore di Scorzé c’è stato il record di iscritti, più di seicento, con forte aumento delle esordiente e delle allieve. Possiamo guardare avanti con fiducia.
Restando al fuoristrada, dal 15 al 22 giugno si svolgeranno in Val di Sole, nel Trentino, i Campionati del Mondo di Mountain Bike e il 5 luglio nel Sud Tirolo è in programma il Campionato del Mondo Marathon.
Anche in queste specialità abbiamo atleti in grado di regalarci belle soddisfazioni. Cito per tutti la campionessa europea under 23 Eva Lechner.
Tornando alla strada, lunedì prossimo si svolgerà a Cittiglio il Trofeo Binda, valido quale seconda prova di Coppa del Mondo femminile grazie a un’incisiva operazione di recupero.
Dal 3 al 6 luglio il Piemonte sarà teatro dei Campionati Europei nel circondario di Arona-Pettenasco- Stresa-Verbania.
Infine, dal 22 al 28 settembre a Varese l’appuntamento “clou” di fine stagione: i Campionati del Mondo su strada élite e under 23, che saranno anche la rivincita dopo le Olimpiadi per le categorie assolute.
Insomma, in questo 2008 l’Italia è davvero la ribalta del ciclismo mondiale. E, per il futuro, si è già aggiudicata i Mondiali Juniores del 2010 e gli Europei di Mtb e di Ciclocross a Treviso e Lucca.

GIRO D’ONORE
Nel Giro d’Onore tenutosi al Palazzo del Coni alla fine dello scorso anno abbiamo reso omaggio gli atleti agli atleti e ai tecnici che nel 2007 hanno conquistato titoli e medaglie delle varie categorie e specialità in ambito mondiale ed europeo.
Si tratta di un record storico: 25 medaglie, quattro titoli mondiali (Paolo Bettini, Marta Bastianelli, Diego Ulissi ed Eleonora Patuzzo) e cinque europei, di cui tre su pista (uno assoluto, con Vera Carrara nell’Omnium, due juniores con Elia Viviani nella corsa a punti e Andrea Guardini nel keirin); uno su strada con Valentina Scandolara (juniores); uno nella Mtb nella categoria U23 grazie ad Eva Lechner. Inoltre, cinque medaglie d’argento e undici di bronzo.
Ho fortemente voluto il recupero di questa Cerimonia per rinforzare nel nostro movimento lo spirito di appartenenza, l’orgoglio di una grande tradizione, la fiducia nel futuro. E ringrazio di cuore il Presidente del Coni, Giovanni Petrucci, per averci sostenuto ed esserci stato vicino in questa fase molto problematica del ciclismo mondiale.
Nell’anno delle Olimpiadi siamo partiti con nuovo slancio e il giusto entusiasmo. E voglio concludere questa relazione proprio con le parole che il Presidente del Coni ha dedicato ai nostri atleti: “Voi ciclisti non siete solo espressione di uno sport, ma di qualcosa che va al di là. Voi rappresentate anche la storia e la cultura del nostro Paese”.

Milano, 21 marzo 2008

(Fonte: ufficio stampa FCI)

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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  postato il 22/03/2008 alle 11:56
Al buon Renato darei un suggerimento: aggiungere anche dei capitoletti riguardanti

Quello che avrei voluto fare ma non sono ancora riuscito a fare

Quello che avrei voluto fare ma ho capito che non riuscirò mai a fare

Quello che non ho alcuna intenzione di fare malgrado da più parti mi chiedano il contrario

Ne risulterebbe una relazione ancora più interessante e sincera.

 

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Livello Tour




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  postato il 22/03/2008 alle 13:04
..che delusione il presidente, la sua "ciurma", la loro "politica".. e la sua relazione..
quante analogie delle cose negative del passato...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/03/2008 alle 18:20
Una domanda al Presidente :
" Cosa ha fatto la Federazione da Lei presieduta per evitare il massacro mediatico cui il ciclismo in qs ultimi anni è stato esposto?
E' mai possibili che tg e giornali nazionali si dimentichino della Milano-San Remo , mentre ad ogni mezza notizia di doping o similari , comprese le illazioni, ci confezionino servizi, articoli e reportage?"
Cordiali saluti

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/03/2008 alle 18:40
Originariamente inviato da sceriffo

Una domanda al Presidente :
" Cosa ha fatto la Federazione da Lei presieduta per evitare il massacro mediatico cui il ciclismo in qs ultimi anni è stato esposto?
E' mai possibili che tg e giornali nazionali si dimentichino della Milano-San Remo , mentre ad ogni mezza notizia di doping o similari , comprese le illazioni, ci confezionino servizi, articoli e reportage?"
Cordiali saluti

Purtroppo a questa domanda che definire azzeccata è riduttivo, non verrà mai data risposta ufficiale.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/03/2008 alle 09:40
Originariamente inviato da Frejus

Originariamente inviato da sceriffo

Una domanda al Presidente :
" Cosa ha fatto la Federazione da Lei presieduta per evitare il massacro mediatico cui il ciclismo in qs ultimi anni è stato esposto?
E' mai possibili che tg e giornali nazionali si dimentichino della Milano-San Remo , mentre ad ogni mezza notizia di doping o similari , comprese le illazioni, ci confezionino servizi, articoli e reportage?"
Cordiali saluti

Purtroppo a questa domanda che definire azzeccata è riduttivo, non verrà mai data risposta ufficiale.

ci fosse una mail che il Presidente riuscisse a leggere gliela inoltrerei e sono pure convinto che dentro qs bellissimo forum ( solitamente nn sono tipo che incensa, cari amministratori ) molti altri lo farebbero.
Da appassionato in primis e da addetto ai lavori poi , non riesco a sopportare l'immobilismo delle Istituzioni!
Scusate lo sfogo

 
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Elite




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  postato il 04/04/2008 alle 19:51
A RUOTA NON FA CHE ROTOLAR NON FA CHE ROTOLAR..............LA RUOTA NON FA CHE ROTOLAR NON FA CHE ROTOLAR......... W CACAMOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!! W IL CICLISMOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! FORZA SCASSAMOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:help
 
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  postato il 24/04/2008 alle 01:19
(L'ho già postato nel thread del basket)

Fatevi 'sto flash



VOGLIO UN DAVID STERN NEL CICLISMO!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/07/2008 alle 20:08
MILANO - "E' importante sapere cosa sia successo e fare chiarezza", con queste parole il presidente della Federazione ciclistica italiana (Fci) Renato Di Rocco si e' espresso sul caso-Ricco', auspicando l'immediata apertura di un fascicolo da parte del procuratore Ettore Torri sulla positivita' del corridore modenese. "Stanno aspettando i documenti per le valutazioni, spero inizi subito a lavorare sul caso", ha aggiunto il numero uno della Federciclismo. Sul fatto che, ultimamente, a pagare siano quasi sempre corridori italiani (Basso, Di Luca e Petacchi gli ultimi casi eclatanti), Di Rocco ha tagliato corto: "Questa e' la strada giusta, non si puo' essere una nazione leader nella lotta contro il doping solo a parole. La nostra e' una battaglia giusta". (Agr)

--
qs uomo si diletta sempre a fare l'equilibrista...
nn sceglie mai una posizione ferma , nn chiama mai i giornali o la tv che vomitano contro il ciclismo.
mi aspettavo molto da lui.
poi riflettendo ed acclarato che è stato rieletto dopo un precedente mandato , mi son sentito un ingenuotto: il nuovo dev'essere portato da faccie nuove, nn le solite ministre riscaldate

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/07/2008 alle 20:08
MILANO - "E' importante sapere cosa sia successo e fare chiarezza", con queste parole il presidente della Federazione ciclistica italiana (Fci) Renato Di Rocco si e' espresso sul caso-Ricco', auspicando l'immediata apertura di un fascicolo da parte del procuratore Ettore Torri sulla positivita' del corridore modenese. "Stanno aspettando i documenti per le valutazioni, spero inizi subito a lavorare sul caso", ha aggiunto il numero uno della Federciclismo. Sul fatto che, ultimamente, a pagare siano quasi sempre corridori italiani (Basso, Di Luca e Petacchi gli ultimi casi eclatanti), Di Rocco ha tagliato corto: "Questa e' la strada giusta, non si puo' essere una nazione leader nella lotta contro il doping solo a parole. La nostra e' una battaglia giusta". (Agr)

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qs uomo si diletta sempre a fare l'equilibrista...
nn sceglie mai una posizione ferma , nn chiama mai i giornali o la tv che vomitano contro il ciclismo.
mi aspettavo molto da lui.
poi riflettendo ed acclarato che è stato rieletto dopo un precedente mandato , mi son sentito un ingenuotto: il nuovo dev'essere portato da faccie nuove, nn le solite ministre riscaldate

 
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  postato il 29/07/2008 alle 15:18
Dal thread "Le imprese di Luperini..."

Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da jerrydrake

Il destino (o l'antidoping, scegliete pure) ha dato ai grandi esperti della Federazione l'occasione per rimediare alla piccola svista della mancata convocazione di Fabiana. Pregherei dunque i sopracitati di provvedere a mettere in condizione la Luperini di riempire il buco nel suo palmares e cogliere l'alloro olimpico.
Preghiera sprecata la mia?


Sì, purtroppo è sprecata. Coni ed FCI, pur di non portarla a Pechino, sarebbero capaci di destinarla all'assistenza psicologica della noventenne zia zitella di Annibale Concimati....
Credimi, il problema vero dello sport, è il Coni e, per chi ama il ciclismo, la federazione più squallida in assoluto, proprio la FCI!


In effetti Di Rocco, dopo essere partito in maniera molto promettente, s'è totalmente concesso all'organismo che lo stipendia, il Coni.
Ed alcune voci vogliono il buon Renato alla caccia della presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano al momento dell'uscita di scena di Gianni Petrucci.

Insomma, il ciclismo - anche per il dilettantismo dirigenziale imperante al suo interno - continua ad essere visto come un trampolino di lancio verso organismi con poteri più forti (Verbruggen-CIO, Di Rocco-CONI) e non come un punto di arrivo di una persona appassionata e interessata alla tutela ed al rilancio di questo sport.

È anche vero che politicamente siamo vecchi.
La dirigenza del ciclismo è vecchia.
Un bravo emergente è Gabriele Sola (nell'esecutivo dei Mondiali di Varese), ma non so se abbia spire politiche, o se voglia averne.
Per il resto, non vedo granché di "nuovo" e competente.

 

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  postato il 29/07/2008 alle 16:47
quando penso che l'UCI non ha considerazione della lingua Italiana, visto che tutte le comunicazioni in Italiano vengono respinte è evidente il peso di questi nostri dirigenti ...
 
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 29/07/2008 alle 18:31
Ma Sola che io mi ricordi non era per caso addetto stampa della Grande Mapei del dottor Squinzi?
Mi sembra che si defilò dal ciclismo dopo la vicenda probenecid in cui fu coinvolto Garzelli nel Giro 2002 e che diede il là alla fine della sponsorizzazione della Mapei nel ciclismo con una sua squadra..

 
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 29/07/2008 alle 18:41
Originariamente inviato da miky70

Un uccellino mi ha detto che l'Acqua & Sapone non è stata invitata alle corse RCS per la presenza del figlio di Santuccione in squadra.

Mi sembra una punizione troppo dura se fosse vero, anche altre squadre a questo punto non dovrebbero partecipare, avendo ben di peggio del figlio di Santuccione, se dobbiamo punire anche il sospetto.

Stiamo combattendo il Ku Kux Klan del ciclismo?
Dobbiamo partire con "I Have A Dream" ?!?!?


Ma è vera questa indiscrezione?
Per questa sola cosa hanno impedito a Garzelli di prendere il via al Giro?
A me è dispiaciuto parecchio perchè Stefano è sempre stato un corridore di classe, ma anche un combattivo ed attaccante che non esitava a partire da lontano quando la gamba non era delle migliori.
Nella mia memoria su di lui rimarranno impresse due istantanee :
-Il bellissimo Giro di Svizzera vinto nel 1998 attaccando come un' autentico grimpeur dal primo all' ultimo metro e la cui vittoria finale fu dedicata a Luciano Pezzi, morto da pochi giorni
-L' attacco combinato con Pantani sull' Izoard nella tappa di quel Giro 2000 da lui vinto.
Chiedo scusa per l' OT, ma l' esclusione dell' Acqua & Sapone mi risulta ancor oggi inspiegabile.

 
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  postato il 30/07/2008 alle 02:08
Originariamente inviato da Aug 82

Ma Sola che io mi ricordi non era per caso addetto stampa della Grande Mapei del dottor Squinzi?


Sì, lui.
Squinzi è andato, lui è rimasto. E direi che è un bravo professionista (ma ripeto, non so se abbia e voglia avere delle intenzioni politiche).
Altrimenti, anche per rilanciare la pista (che nelle Olimpiadi è una disciplina che dà moltissime medaglie), anche Silvio Martinello non sarebbe affatto male.
Parlo di presidenza della FCI, ovviamente.

 

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  postato il 30/07/2008 alle 02:09
Originariamente inviato da Aug 82

Originariamente inviato da miky70

Un uccellino mi ha detto che l'Acqua & Sapone non è stata invitata alle corse RCS per la presenza del figlio di Santuccione in squadra.

Mi sembra una punizione troppo dura se fosse vero, anche altre squadre a questo punto non dovrebbero partecipare, avendo ben di peggio del figlio di Santuccione, se dobbiamo punire anche il sospetto.

Stiamo combattendo il Ku Kux Klan del ciclismo?
Dobbiamo partire con "I Have A Dream" ?!?!?


Ma è vera questa indiscrezione?
Per questa sola cosa hanno impedito a Garzelli di prendere il via al Giro?


Direi che non è affatto vera, a maggior ragione che il figlio di Santuccione non è tuttora tesserato per il team ciclistico di Palmiro Masciarelli.

 

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  postato il 31/07/2008 alle 16:40
complimenti alla nostra federazione che a Pechino, visto il numero degli accompagnatori..farà grande tifo ai nostri atleti !!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/08/2008 alle 00:10
l'ho già detto in altro thread ma riprendo l'argomento x aggiungere ciò che non ho scritto la.
stamane mario sconcerti sul corriere della sera scriveva , senza tanti giri di parole e sottolineandolo + volte che tutti ( TUTTI ) i ciclisti sono dopati.
ora come minimo mi aspetterei una violenta reazione della federazione, dell'assoc corridori etc etc.
sono un inguaribile ottimista

 
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